Contributi nella categoria 'Articoli con foto'


I genitori si recano dai catechisti per iscrivere i loro figli

Abbiamo fatto oggi pomeriggio le iscrizioni al catechismo.

In alcuni centri c’è stata un’ottima affluenza, in altri no. Strano. Eppure abbiamo dato una buona pubblicità alla cosa, a tutte le famiglie abbiamo fatto un’invito personale.

Mi rendo conto sempre di più che siamo in missione: alla maggior parte della gente non gliene frega niente dell’educazione cristiana dei suoi figli!


Il sorriso solare di Sandra

Sandra è partita oggi pomeriggio per l’Italia. Ha vissuto un mese con noi, dando una bella mano a Lorenzo in cucina e allettandoci con il suo buonumore e i suoi scherzi.


Sandra con Taína e Yudy in cucina

Oggi a mezzogiorno, come gesto di saluto, ha infilato un cubetto di ghiaccio nella schiean di suor Blessila. L’altro ieri aveva tentato di innaffiarmi i pantaloni. In un momento che non se l’aspettava, ieri le ho messo mezzo bicchiere d’acqua sulla sedia prima che si sedesse, e al toccare il sedile della sedia con il didietro ha fatto un salto megagalattico.

Tutto questo per farvi capire chi è Sandra. Nonostante i suoi sessant’anni ha uno spirito giovanile, che ci mancherà nei prossimi mesi.

Grazie di cuore, Sandra, per tutto quello che hai dato alla comunità!


Don Paolo con Ana María e Ana Iris

Se non vi ricordate di loro, sono due ragazze diciottenni di San Francisco de Macorís che in una maniera mezza contorta sono venute a conoscenza delle nostre suore, e adesso sono entrate alla casa per un’esperienza di vita comune e di discernimento vocazionale.

Se tutto va bene, si uniranno a Taína e Yudy, le quali mostrano già una maggiore determinazione di voler entrare alla congregazione.

Nella foto Ana María è la più magrolina alla mia destra, e Ana Iris è alla mia sinistra (ops, avevo la camicia macchiata…).

Sono zia e nipote, ma non mi ricordo mai qual è la zia e quale la nipote!


I catechisti nuovi del 2006

È iniziato oggi, e continuerà domani e la settimana prossima, il momento di formazione dei catechisti che facciamo sempre, più o meno a inizio dell’anno.

L’idea mia era di chiamare l’ufficio catechistico della curia, che porta sempre in giro per le zone questi momenti di formazione, che tra l’altro sono strutturati in cinque tappe progressive e con un piano di studi ben definito. Purtroppo però non erano disponibili in questo periodo, per farlo con loro avremmo dovuto realizzarlo il mese prossimo o in ottobre, con la conseguenza che si sarebbe dovuto interrompere il catechismo del sabato.

Così alla fine ho deciso di farmelo io, cioè di guidare io gli incontri di formazione. In qualcosa mi aiuteranno suor Modesta e suor Cristina.

Oggi, in particolare, abbiamo parlato loro della metodologia catechistica, della condizione del bambino oggi (suor Modesta). Ho spiegato loro il simbolo apostolico e ho collocato la catechesi dentro al processo di evangelizzazione che realizza la Chiesa.

La partecipazione è stata attorno al 60% di quelli che facevano catechismo l’anno scorso. Di qualcuno degli assenti so che non continuerà, altri assenti spero che non si facciano vedere perché così evito di dirgli che non posso tenerli come catechisti.

Invece c’è stata una discreta presenza di nuovi. Sono quelli che vedete nella foto. Più per la Divina Misericordia che per Santa Margarita. Alcuni di loro dimostrano capacità di mettersi in gioco. Se a questa qualità corrisponde la serietà siamo a posto!

L’orario è stato dalle nove a mezzogiorno, e dalle due e mezza (in pratica dalle tre) alle sei.

Domani si continua, ma solo di mattina.


Suor Modesta con Mayra

I responsabili della pastorale giovanile hanno terminato il bivacco, che si è svolto a La Rosa, il campo di cui è originario Marcial, e dove vivono ancora adesso i suoi genitori e buona parte dei suoi familiari.


don Paolo con Virginia e Taína

Abbiamo fatto la Messa finale stamattina alle undici. Oltre ai nostri giovani c’era un bel gruppo di gente della comunità, praticamente solo donne e bambini, con una buona presenza di giovani.

M’è spiaciuto che, nonostante fosse la festa del papà, c’era un solo uomo del paese.


Yolanda con Rosanna

“Come guidare un gruppo giovanile” è stato il tema dell’istruzione che ha dato Yolanda, una giovane che lavora nella Pastorale Giovanile Diocesana, ai nostri responsabili riuniti al bivacco.

Il contenuto è stato ben solido, e i ragazzi l’hanno percepito. Credo che quelli che ancora non stanno lavorando con un gruppo giovanile hanno ricevuto le nozioni fondamentali per iniziare un lavoro.


Il gruppo dei presenti al taller de líderes

Sono stato stamattina al bivacco dei responsabili della pastorale giovanile, dove ho fatto una catechesi sui simboli del cristianesimo.

Gli ho messo dentro un po’ di tutto, dai simboli paleocristiani delle catacombe fino a quelli moderni (Sacro Cuore di Gesù, immagine della Divina Misericordia).


Taína prende benevolmente in giro suor Modesta che ha un braccio a riposo

Nel discorso mi sono lasciato andare ad alcuni excursus su temi di storia della chiesa, in particolare con relazione al protestantesimo, ed è stato quello che ha reso più interessante la cosa.

Stanno partecipando al bivacco anche suor Modesta e suor Blessila. I giovani sono una quindicina, accompagnati da Marcial.


Marcial con alguni dei giovani del campo; dietro si vede Taína

Lorenzo ha fatto oggi pomeriggio la Messa di chiusura del campo adolescenti.

È rimasto stupito dalla loro attenzione. Così come ero rimasto stupito anch’io quando ho fatto la conferenzina d’inizio sull’amore.

Sono rimasti tutti contenti e soddisfatti.

Domani hanno la gita finale a Juan Dolio.


I fortunati premiato con l'orologio alla fine della Messa

Nella Messa di stasera ho regalato orologi! Me li hanno fatti Taína, Yudy e Cáterin, colorandoli con i pennarelli.

Tutti gli orologi segnano la stessa ora, le sei di pomeriggio: è l’orario in cui cominciamo il rosario in preparazinoe alla Messa della sera.

Domenica passata avevo fatto una tiratina di orecchi a chi era arrivato tardi a quella Messa, e gli avevo promesso che se fossero arrivati più presto gli avrei regalato un orologio. Così oggi ho mantenuto la parola.

Inutile dire che gli orologi di cartoncino sono andati a ruba, perché tutti i bambini presenti ne hanno voluto uno, e non mi sono bastati.

Ma soprattutto spero che la gente abbia captato, al di là della modalità scherzosa, l’invito a sfruttare il rosario per mettersi in presenza del Signore prima della Messa.


Gli Animatori di Assemblea delle due parrocchie

La chiesa dominicana chiama Animatori di Assemblea i laici che ricevono il ministero di svolgere in maniera delegata alcune funzioni proprie dei ministri ordinati: supervisare il catechismo, celebrare le esequie, spesso nelle case, coordinare le attività pastorali in un settore della parrocchia, guidare le celebrazioni quando per la distanza o per assenza non può farlo il prete o il diacono.

Nelle nostre parrocchie saranno dodici: sette a Santa Margarita, e cinque alla Divina Misericordia. Sono anche ministri straordinari della comunione, e l’istituzione a Animatori dei Assemblea costituisce il mandato ufficiale del vescovo per la funzione di Responsabili di Settore.

Oggi abbiamo letto insieme i numeri del Concilio Dominicano dedicati a questa figura: come vengono selezionati e preparati, cosa fanno e cosa non fanno, dove possono esercitare il ministero, ecc.

Questi laici che in pratica ho scelto, con l’aiuto dello Spirito Santo, sono molto attenti alla formazione che gli do, ed è difficile che si perdano un incontro.

Ho soltanto un problemino con un Animatore di Assemblea che ha svolto il suo servizio negli ultimi quattro anni, e che non gliel’ho rinnovato, per cambiare (ufficialmente) e perché non è in grado di realizzare bene questo ministero. Ha scritto una lettera che si è sentito chiamato personalmente dal Signore, e che cercherà la maniera di portarlo avanti. Parla più con Marcial che con me, anche se non abbiamo mai avuto motivo di discussione; anzi, apertamente è ubbidiente, niente da dire. Vedremo, speriamo che non faccia ciocchi strani.


José Luis e Ana Marlemny, con don Paolo e i testimoni delle loro nozze

Ana Marlemny, una nostra maestra di matematica, si è sposata oggi pomeriggio con José Luis. Vengono da un’esperienza di 13 anni di convivenza e tre figlie.

Il marito, José Luis, ha fatto negli ultimi mesi un bel cammino di fede. O meglio, a sentire lui ha recuperato il cammino di fede che faceva da giovane. Di fatto ultimamente tutti e due sono ben stabili nella partecipazione alla Messa della domenica.

Al matrimonio c’era tutta la famiglia di Ana Marlemny, mentre della famiglia di José Luis non c’era nessuno. Strano. Dopo la Messa lui mi ha detto che non dovevano venire ma evidentemente non hanno fatto in tempo. C’è da dire che un’ora prima del matrimonio ha cominciato a piovere, e ha continuato durante tutto il matrimonio. Sono cose che qui hanno il potere di paralizzare le attività.

Il coro dei giovani ha cantato meravigliosamente bene, e in più c’erano tutti gli animatori del campo bambini. Un bel regalo, tutto questo per José Luis e Ana Marlemny.


Il card. Nicolás, padre Marcial e don Paolo

Con un bel numero di preti e tre vescovi abbiamo celebrato i 15 anni di cardinalato del nostro cardinale, Nicolás de Jesús López Rodríguez. Insieme a lui il parroco della parrocchia ospite compiva 51 anni di ordinazione.

La Messa è stata ben viva. Mi ha colpito il fatto che il gloria era cantato da un perfeto coro settecentesco, accompagnato da un’orchestra che lavorava con stumenti originali. Guardandomi intorno non si vedeva nessun coro, eppure il suono si sentiva p-e-r-f-e-t-t-o. Non ci ho messo molto a capire che era un disco. Che tristezza. Eppure, mi dicono, nelle parrocchie di classe alta come quella la gente non si lascia coinvolgere più di tanto. Anche gli altri canti erano cantati praticamente da un solista, questa volta in diretta.

Dopo la Messa il pranzo, anche quello di classe alta: era mangiare abbastanza laborioso e articolato. E, soprattutto, buono.


I membri della nuova comunità

Oggi pomeriggio ho celebrato l’Eucaristia di inaugurazione di una nuova CEB, Comunità Ecclesiale di Base.

È una CEB molto viva, secondo quello che mi dice Justina, l’animatrice, ci vanno una ventina di persone.

La Messa poi ha avuto un effetto catalizzatore, attirando molta più gente, e il clima era bello, me lo sono goduto profondamente.

Alla fine ho richiesto loro l’impegno del lavoro del Piano Pastorale, e ho lanciato la chiamata a diventare animatori di CEB: tre signore, mezze mature, hanno accettato, e la speranza è che si entusiasmino del lavoro e che perseverino.

Le affido anche alla vostra preghiera!


Il gruppo che ha partecipato alla gita a CoopMarena

Oggi abbiamo avuto la tradizionale gita di fine anno del personale della scuola. Siamo andati a CoopMarena, un resort della zona di Juan Dolio. Eravamo settantacinque. Credo che mancassero solo dieci/quindici persone.


In acqua a CoopMarena con le bidelle

Bello il mare, caldo e tranquillo grazie a una barriera frangiflutti; buono il mangiare, vario e gustoso; bella la compagnia di tanti maestri, bidelle, portieri, segretarie e poliziotti scolastici; senza dimenticare l’Associazione dei Genitori della scuola.

Tutto è andato liscio, se si eccettua uno dei portieri che ha bevuto troppo (le bevande erano comprese nel prezzo) e ha perso le forze.

Ho fatto un bel po’ di foto, che ho già provveduto a mettere su un CD, e che lascerò in parrocchia a disposizione di tutti quelli che vogliano copiarsele al computer o stamparle.

Anche per me è stato un momento sereno, sono solo un po’ schioppato per il sole che ho preso nella mezz’oretta che ho fatto il bagno.


I giovani presenti all'incontro

Oggi abbiamo avuto l’incontro delle Comunità Apostoliche di Santa Margarita, nel seminario maggiore.

C’eravano circa 150, tra cui una quindicina di giovani. È venuta anche suor Serafina con le aspiranti, e in mattinata ci ha raggiunti anche Willy, uno dei due seminaristi che in agosto passerà al seminario maggiore.

La giornata è stata serena, sia per l’ambiente aperto del Seminario (è un polmone verde in mezzo alla città), sia per le riflessioni, che sono state accolte con attenzione.

A me è toccata l’istruzione del mattino sull’essere comunità e comunità apostoliche: ho delineato le caratteristiche generali di una comunità, e ho poi sottolineato il valore del nome “Comunità Apostolica”, che valorizza fortemente l’impegno di evangelizzazione. Ho auspicato che i membri possano accettare che si offra loro un “accompagnatore” di foro esterno, la qual cosa sembra possa trovare buona risposta, e ho indirizzato già i cuori alla Missione Parrocchiale di Agosto, che comincerà a principio di quel mese.

Nel pomeriggio abbiamo avuto il momento di ricreazione, con molte canzoni e scenette e poesie, il tutto gustosissimo.

Poi è toccato a Teofilo parlarci della spiritualità di comunione, dell’accettare l’altro, della chiamata a amarlo come è.

Alla fine abbiamo avuto un momento bello di testimonianze: di ogni settore ci sono state una o due testimonianze di come l’ingresso e la permanenza nella comunità apostolica ha aiutato le persone a cambiare. Varie testimonianze sono state commoventi, come quella di Tabita, che raccontava come era una persona intrattabile, e che grazie alla comunità adesso si relaziona con umiltà con la gente e invece di rispondere a chi le parla con voce alta rimane zitta per evitare che aumentino i problemi.

La giornata si è conclusa con i vespri, chiudendo il cerchio con le lodi che abbiamo fatto al mattino. Per molta di questa gente era la prima volta che pregavano con la Liturgia delle Ore, spero che l’abbiano gustata e che sentano il desiderio di continuare a viverla.

Prima di andare via ho dovuto fare una piccola romanzina: molta gente aveva tirato giù frutti dagli alberi. Ho dovuto spiegare che non si può fare in casa d’altri a meno che si abbia un permesso esplicito. Purtroppo la cosa ha rovinato un po’ il bel clima che c’era, ma ogni tanto le cose bisogna dirle.

Nonostante quest’ultimo incidente, una gioranta gustosa. Grazie, Signore!


La processione di Corpus Christi 2006

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la tradizionale celebrazione diocesana del Corpus Domini, che qui si chiama Corpus Christi.

La processione è partita dalla Plaza de la Salud alle quattro. Sono state fatte tre fermate con meditazioni varie su altrettanti passi del vangelo. Poi, arrivati allo stadio Quisqueya, ancora un piccolo momento di adorazione, e quindi la Messa.

Nell’omelia il cardinale ha parlato dell’Eucaristia, e poi, alla fine, come è suo solito, ha fatto una puntatina nel sociale, citando il discorso della violenza nelle città, e invitando tutti i cristiani a pregare e a fare sacrifici per implorare dal Signore più pace nella società.

Tra le autorità era presenta la primera dama, Margarita Cedeño de Fernández.

Rispetto agli altri anni è stata una cosa più veloce: siamo arrivati a casa che non era ancora buio. Il fatto di mantenere la celebrazione meno lunga ha inoltre evitato che la gente se ne andasse al momento della comunione.

Delle nostre parrocchie si è mossa un po’ di gente, più o meno una pulmino da 35 per ogni settore.

Grazie, Signore!

P.S.: la foto fa abbastanza schifo, perché la macchina fotografica è alla fine dei suoi giorni: sembra che la motherboard sia partita o stia partendo.


Carmen e Radhamés, poco prima che lui uscisse dalla comunità. Radhamés è senza baffi, perché così prescrive il regolamento di Hogar Crea

Sicuramente ricordate Radhamés, il marito di Carmen, che ha passato quasi due anni in una comunità terapeutica per cercare di liberarsi dalla schiavitù del bere. Bene, sono contento di dirvi che, grazie a Dio, ne è uscito!

Dalla comunità era uscito in maniera tragica: i famigliari si erano resi conto che nonostante le buone intenzioni e la vicinanza alla chiusura del periodo della terapia continuava ad alzare il gomito. Così eravamo stati costretti a segnalare la cosa ai responsabili della comunità, i quali avevano svergognato Radhamés davanti a tutti gli altri ospiti della comunità. Il risultato era stato che Radhamés non aveva sopportato l’umiliazione, ed era uscito. Bevendo, purtroppo, continuamente, tutti i giorni, come prima di estrare in comunità.

Un mese dopo l’uscita dalla comunità la ennesima crisi di salute. L’ultima, sembra, perché da quel momento in poi non è ha più assaggiato una goccia né di rum né di birra.

Adesso sono già passati più di sei mesi da quell’ultima crisi. La salute di Radhamés non è, e purtroppo non potrè essere più, troppo buona, ma lavora, e tutto quello che guadagna lo passa a sua moglie, e insieme lo amministrano oculatamente.

È da parecchio che vedo il cambio.

Lo scorgo nel viso disteso di Carmen, che vedo tutti i giorni per lavoro (è incaricata di ricevere le quote di collaborazione dei nostri studenti) e per la pastorale (è incaricata dei ritiri di evangelizzazione), e che ha fatto un cambio dal giorno alla notte: la si vede sorridere serenamente – prima erano sorrisi dovuti più alla forza di volontà e alla fede. Non ha più il terrore che Radhamés le faccia una scenata o la insulti per qualunque stupidaggine, e come un agnellino se lo porta a Messa quasi tutti i giorni.

L’ho visto, il cambio, anche nella casa. Alcuni mobili erano fatiscenti da tempo, così come le finestre, e durante i black-out rimanevano al buio. All’andare da lei stasera per una faccenda di lavoro ho avuto la sorpresa: i mobili del salotto nuovi, anche se senza lusso; le finestre di legno che erano piene di tarme sostituite da eleganti finestre a vetri; quattro sedie nuove avute dando indietro al negozio una lavatrice vinta in un sorteggio della parrocchia vicina. E, la chicca, un inversore per non rimanere tutte le sere nell’oscurità.

Le cose sono migliorate anche perché i suoi due figli maschi stanno lavorando, e aiutano in casa passando una parte dello stipendio. Insomma, bene su tutti i fronti.

Guardando indietro, alle tante volte che a una Carmen disperata cercavo di dire: “Abbi fede nel Signore, dopo la morte viene la risurrezione”, e alla fiducia posta da lei nella parola del Signore, mi riempie una gioia immensa. Quel Signore che Carmen ama, e di cui si è fatta discepola, le sta facendo assaporare adesso un po’ della sua gioia pasquale.

La fede si fa vita. L’amore di Cristo è più forte della morte. “Di quello che ora stiamo vivendo dobbiamo ringraziare anche lei, dopo del Signore”, mi hanno detto Carmen e Radhamés stasera. Ve lo confesso, gli occhi mi si sono inumiditi. E mi si inumidiscono ancora adesso, al scrivere per voi queste cose.

Ancora una volta, l’ennesima: Grazie, Signore!

10:41 pm

Maicol


Maicol sereno con suor Serafina

Siamo stati con le suore a trovare Maicol (come? vi domandate perché lo scrivo così? perché me lo domandate? sono io che vi domando: perché lo dovrei scrivere diverso?).

Maicol vive in una comunità per bambini con problemi di delincuenza. È una comunità gestita dal governo, questi bambini normalmente rimangono lì un massimo di tre mesi, e oltre a giocare (pallacanestro, baseball, e hanno anche una piscina!) e a vedere un sacco di televisione sono seguiti da otto educatori che si alternano nei quattro turni giornalieri, da un’assistente sociale e da una psicologa.

L’idea di questa comunità è quella di essere un luogo dove i bambini rimangono se lo vogliono: “La legge ci impedisce di tenerli qui con la forza, e comunque non servirebbe: loro cambieranno le decideranno che vogliono cambiare”, ci ha detto Juan, un educatore che segue Maicol con un affetto particolare.

“Con Maicol abbiamo fatto un’eccezione, perché la regola è che quando te ne vai non ti riaccettiamo più di due volte, e per lui sono già tre”. Ma dove vive Maicol quando se ne va dalla comunità? “Per la strada”, ci dice lo stesso Maicol, facendo la fame e passando per tutti i tipi di problemi.

Nella missione è Suor Serafina che sta seguendo Maicol. L’ha conosciuto qualche mese fa, perché lo teneva una famiglia di haitiani – Maicol è figlio di haitiani, e dei suoi genitori non si sa niente -. Una famiglia haitiana che viene a Messa se ne era fatta carico, ma ha dovuto lasciar perdere al vedere che tutti i giorni spariva qualcosa in casa. È così che Maicol è arrivato alla comunità minorile.

“Maicol può cambiare”, ci dice ancora Juan, “perché in questi mesi ha fatto molti progressi. Ma deve essere lui a volerlo, se torna in mezzo alla strada non avrà nessun futuro”. È per questo che adesso suor Serafina lo va a trovare periodamente. Oggi gli ha portato vari oggettini, e anche una torta e varia roba da vestire. Con l’impegno di condividere il tutto con i suoi compagnetti. Il volto di Maicol lasciava trasparire la felicità di ricevere affetto e amore.

Adesso suor Serafina sta cercando una comunità che possa farsi carico di Maicol a lungo termine. Parlerà prossimamente con i salesiani, che qui portano avanti varie opere con i bambini della strada.

Ci sarà una speranza per Maicol!


Al giardino zoologico, davanti a una gabbia di uccelli

Oggi, approfittando il primo di maggio, per la prima volta in sette anni di mia permanenza qui ho visitato il giardino zoologico della città. Siamo andati con le suore, e c’erano anche Taína e Yudy.


Tutta la fauna della Hispaniola (Santo Domingo)

Ai cancelli siamo arrivati prima ancora che aprissero, ma l’attesa non è stata lunga. Appena dentro ci hanno accolti i fenicotteri, intenti a scacciare un cigno bianchissimo dalla palude nella quale sprofondavano con la sola zampa sinistra, e riposavano con la testa coricata sul loro corpo.

Un treno senza rotaie ci ha fatto fare un giro veloce, con una giovane impiegata che leggeva delle note veloci sulle specie che vedevamo alla nostra destra o alla nostra sinistra: gnu, tigri, ippopotami, struzzi, civette, colombe, pappagalli, coccodrilli, antilopi, orsi, leoni, avvoltoi, ecc. Il treno ci ha lasciati vicino alle gabbie dei serpenti, dove ci hanno strizzato l’occhio un’anaconda e un boa.


Sul lama del Zoologico

Poco dopo Taína e Yudy hanno potuto sperimentare come si monta a cavallo di un lama delle Ande. A poca distanza, in un’uccelliera ricchissima abbiamo potuto vedere variopinti pavoni e molte altre specie di volatili.

Il ritorno verso l’uscita, ci ha permesso rivedere con calma tutti quegli animali che la velocità del “treno” ci aveva rubato dalla vista.

È stato un momento ben piacevole, di riposo mentale e spirituale. Un momento per apprezzare ancora di più questa bella comunità missionaria dove collaboriamo e viviamo un’amicizia umana e spirituale piacevolissima.


Il matrimonio di Rafaelito ed Elvira

Stasera abbiamo avuto il matrimonio di Rafaelito ed Elvira. Nonostante il nome, Rafaelito non è né un bambino né un giovincello, ma un uomo maturo sui 35 anni.

Fino a tre anni fa Rafaelito era un bevitore, aveva un rapporto conflittivo con sua “moglie”, la quale ha ammesso candidamente, alla fine del matrimonio, di aver sofferto molto e di aver pregato molto.

Attraverso l’attenzione dei suoi genitori, e, in parte minore, del sottoscritto, Rafaelito ha smesso di bere: lui stesso racconta spesso che, quando si era già allontanato dalla combriccola con cui beveva, i suoi ex amici andavano spesso a casa sua a invitarlo, a portargli birre, dicendogli che non era niente, e che poteva bersi un sorso; la cosa smise il momento in cui lo stesso Rafaelito prese in mano la birra che gli avevano portato e la vuotò per terra; da quel giorno lo lasciarono in pace.

Dopo questo Rafaelito ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, si è integrato al coro, e si è messo a disposizione per il lavoro pastorale in parrocchia e nel suo settore. Ha fatto un cammino di maturazione molto rapido, e vive con molta generosità la sua presenza nella chiesa.

Elvira, è sempre stata una ragazza e una donna di sani valori, ma non è mai stata una persona di troppa vita di chiesa. Dopo il cambio del marito ha cominciato anche lei a sentire il gusto della preghiera e della Messa quotidiana.

Tre mesi fa, Rafaelito ed Elvira hanno deciso di iniziare a ricevere la comunione. Per questo hanno accettato la sfida di tornare a vivere come “fidanzati in casa”: lui nella camera con i maschietti, e lei in quella delle femminucce. Loro stessi hanno riconosciuto che è stato un sacrificio grande, ma che ne è valsa la pena. Sentirsi in comunione con Dio e abbandonare una situazione di peccato era per loro più importante che i piccoli grandi piaceri della loro vita “matrimonionale”.

Nella celebrazione del matrimonio si vedeva la loro contentezza, una gioia serena e piena della presenza del Signore Gesù.

La parrocchia ha prestato loro il salone della scuola, dove la festa è continuata con molti invitati, la maggior parte fratelli e sorelle della comunità parrocchiale. Sono loro la bella famiglia che Rafaelito ed Elvira hanno ricevuto in dono dal Signore.


I giovani che hanno partecipato al ritiro di evangelizzazione

È partito oggi un nuovo ritiro di evangelizzazione. A dire il vero non è oggi che è partito, ma tre mesi fa, quando si è cominciata, nei settori, la catechesi preparatoria.

A tutti i modi, oggi è stato il primo giorno di ritiro residenziale. Questa prima giornata è centrata sul processo della conversione all’amore di Dio in Cristo, e si conclude con un esame di coscienza, in preparazione a due dialoghi: con il “pastorello” (pastorcito: così chiamiamo i “fratelli maggiori” che guidano i gruppi di 6/8 persone a condividere e interiorizzare le catechesi), e con il presbitero. Il dialogo con il presbitero è per molti il sacramento della Riconciliazione, ma per altri, che non possono ancora ricevere l’assoluzione, rimane un dialogo per cercare di capire come arrivare alla piena riconciliazione con Dio.

Il lavoro dei tre proclamatori, Carmen, Jacinta e Mirella, è stato molto buono. Una predicazione convincente, gioiosa, profonda, esperienziale.

L’unica caduta di tono è stata nella presentazione dell’esame di coscienza. L’impressione mia è stata che quella parte non si era preparata bene come le altre.

Durante tutto il giorno gli altri fratelli e sorelle della comunità parrocchiale si sono alternati in preghiera davanti all’Eucaristia, come segno di una comunità intera che si fa compagna di cammino di coloro che ricevono il ritiro.

Il totale dei partecipanti al ritiro è di 53. La maggior parte sono di Santa Margarita, gli altri della Divina Misericordia. Per una volta si sono invertite le parti: normalmente la Divina Misericordia risponde più che Santa margarita.

Per giovedì ho dato la mia disponibilità per la Riconciliazione, e mi prenderà praticamente tutto il giorno. Vi chiedo fin d’ora la preghiera perché sia strumento docile nelle mani del Padre della Misericordia.


suor Cristina con le aspiranti

Ho fatto una bella foto a suor Cristina insieme alle aspiranti che hanno condiviso con noi la Settimana Santa. Sono ragazze molto semplici, ragazze di preghiera e, sembra, di discreta vita di parrocchia.

Da sinistra a destra (senza contare suor Cristina): Gladys, Yudy, Taína, Cárolin, Cáterin.

Cárolin, Gladys e Cáterin hanno davanti molta strada, perché sono appena all’inizio del liceo.

Di Taína vi avevo già parlato: cercate il corrispondente articolo mettendo taína (con l’accento acuto sulla i, per sicurezza fate un copia/incolla da questo testo) nella casella di ricerca qui al lato.

Invece Yudy si è aggiunta poco dopo Taína, è sua compagna di scuola – entrambe sono in terza liceo, l’anno prossimo finiscono – ed è anche lei come Taína una ragazza molto matura, di preghiera e di vita parrocchiale. Entrambe hanno l’idea di entrare nella congregazione appena finito il liceo.

9:52 pm

Sul giornale


Processione delle Palme

Sono finito sul giornale.

Una foto che ho messo qui sul diario l’anno scorso l’hanno presa e stampata sul settimanale cattolico domenicano. È quella che vedete qui di fianco della Domenica delle Palme in cui cavalco l’asinello nella processione.

Vederla oggi è stata una gradita sorpresa!


Gli studenti presenti al ritiro

Stamattina è stato il primo ritiro di Quaresima con il liceo, le due prime e le due seconde.

La Scuola di Evangelizzazione, della quale siamo ospiti fissi per questi ritiri, è stata come sempre molto ospitale.


Parte dell'equipe che ha lavorato con gli studenti nel ritiro

Marcial ha parlato loro di due passi sulla misericordia: la peccatrice che lava e profuma i piedi di Gesù in casa di Simone il fariseo, e i due debitori. Centro della meditazione: riflettere sul fatto che Dio perdona perché ama, e chi riceve più amore perdona di più, e al contrario, chi non perdona è perché non è nell’amore di Dio.

E poi suor Cristina ha riflettuto con loro sulla maniera di vivere la Quaresima. I contenuti gliel’avevo preparati io (dicendogli che poteva adattarli come più gli piaceva), ma l’interpretazione è stata superba, me ne sono reso conto anche dalla mia postazione di confessione.

E difatti io mi sono passato la mattinata parlando con vari giovani e confessando qualcuno di loro. Molti si erano già confessati con il padre Tomás nei tre mercoledì che è venuto a confessare.

Lo stesso che con i conviventi nei settori, mi sono goduto tutte queste conversazioni. Ho cercato soprattutto di dare motivazioni a questi giovani per vivere nella chiesa l’amore a Dio, e spero di esserci riuscito.

Una ragazzina mi ha anche confidato un desiderio iniziale di diventare suora, e l’ho subito messa in contatto con suor Cristina.

C’era con noi anche Carmen, che si è goduta anche lei il ritiro. Ha fatto anche dei bei complimenti a Cristina per la sua meditazione.


il biglietto da visita dell'ambulanza

Ho fatto finalmente il biglietto da visita dell’ambulanza!

Lo vedete in anteprima, e nei prossimi giorni lo distribuiremo alla gente.

Lì avete i numeri di telefono, se avete bisogno dell’ambulanza basta che chiamiate e ve la mandiamo immediatamente!

10:57 pm

Taína


Taína Magallanes de la Cruz

È da un po’ che lo volevo scrivere. Le nostre suore hanno una nuova aspirante, Taína.

Il nome è quello delle popolazioni indigene che Colombo ha trovato qui: i taíni. Però Taína non è di quella razza, ma ha una carnagione scura che rivela ascendenze africane.

È una ragazza che unisce il dono della semplicità a quello della dinamicità. Nonostante i suoi 17 anni è molto matura, e sulla vocazione ha le idee ben chiare.

Viene da un’esperienza di catechista e di gruppo giovani. I genitori sono persone buone, anche se non sono ancora riusciti a inserirsi nella comunità parrocchiale.

Dopo il dono di suor Cristina, in cui ogni giorno di più vedo una bella testimonianza di vita religiosa, allegra, lavoratrice, spirituale, “se Dio vuole” Taína darà ancor più solidità al “ramo” dominicano delle nostre suore “brignoline”. A testimonianza che il carisma di santa Virginia è ancora vivo, ancora oggi.


il nuovo Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Finalmente ho la foto del nuovo laboratorio di informatica della scuola.

Ci sono 40 computer, disposti lungo le quattro pareti dell’aula, che è ben grande, e ha dimensioni di 18×5 metri.


il server del Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Il server, come si può vedere, ha al suo fianco i switch che permettono il collegamento dei cavi UTP dei clienti, C’è poi il router e gli altri apparati che servono per collegarsi a internet, in tecnologia frame relay a 128 kbit/sec. La connessione ci è stata data nell’ambito di un progetto del governo che vuol portare internet a tutte le scuole.

C’è un po’ di groviglio di cavi, spero di risolverlo prima o poi…


La immagine dell'Altagrazia

Oggi, 21 gennaio, è la festa della Madonna dell’Altagrazia, protettrice del popolo dominicano. È una devozione che nasce attorno a una immagine, tra l’altro una immagine molto significativa teologicamente, che raffigura Maria nell’atto di adorare il suo figlio appena nato.

Abbiamo avuto il pellegrinaggio parrocchiale a Higüey, dove c’è il corrispondente Santuario mariano. La gente è partita alle sei e mezza, e io li ho raggiunti dopo la messa delle sette.

Con me sono venuti Erika e Alessandro, don Mario e suor Cristina. È stata una giornata piacevole che abbiamo passato insieme.

Siamo arrivati al santuario alle 11.05, pensando che fosse già finita la messa delle 10 officiata dal vescovo di Higüey, e alla quale partecipava anche il presidente. Invece alle 11 passate erano ancora al vangelo! Con don Mario quello che abbiamo fatto è stato di farci un po’ di largo tra la folla che riempiva completamente la chiesa e arrivare vicino alla balaustra, e abbiamo partecipato alla messa da lì!

Molta gente va a Higüey per soddisfare voti e promesse, e immancabilmente salgono per le scalette dove c’è l’immagine della madonna e fanno un momentino di preghiera davanti a quel quadro.


La basilica di Higüey

Tra Santa Margarita e la Divina Misericordia si sono riempiti tre pullman, meno di quello che speravamo, perché ci si poteva aspettare una partecipazione almeno doppia. Ma non importa!

Marcial è andato su uno dei pullman, e così anche Willy, Miguel Ángel e Brondy, i quali avevano l’incarico di animare la preghiera.

I pullman sono tornati indietro tardi perché due signore hanno pensato bene di sparire fino alle cinque (la partenza era alle due!). Dovrebbero essere già arrivati.

8:50 pm

don Lino


don Lino e don Paolo nella chiesa di Sant'Ambrogio di Voltri

don Lino al telefono

In mattinata ho incontrato don Lino, che dopo i setti anni di missione domenicana vive adesso la missione italiana tra i poveri di Voltri.

Ho anche scattato alcune foto, che spero di sviluppare e di far vedere alla gente di Santa Margarita.

… ma non è per andare a ballare, quanto per vivere vari momenti belli: prima a presiedere l’Eucaristia da don Chicco, nella parrocchia di Geo, quindi a cena al Gaslini da suor Valeria, e dopo di nuovo a Geo per un incontro con un bel gruppo di adulti.


a Geo con don Chicco, Carmen e Orietta

Don Chicco sta facendo un ottimo lavoro in quel di Geo, e da parte mia è stato piacevole incontrarmi con la sua gente.

Tra l’altro ho rivisto Carmen e Orietta, che entrambe hanno idea di ritornare al Guaricano, probabilmente Carmen nei prossimi mesi.

Beh, che devo dire? Grazie, Signore!


Foto di gruppo in casa di Michela Rocca

Vi ricordate di Michela Rocca, la studente universitaria che è stata in Guaricano due volte, la prima con don Francesco Di Comite, e la seconda per realizzare là la sua tesi di laurea?

Ebbene, sono stato a cena da lei, e c’è stata una piacevole sorpresa: Michela ha invitato anche don Gianfranco Calabrese e vari altri giovani che erano stati in visita alla missione. Mi ha fatto molto piacere rivedere quelle facce!

Grazie, Signore!


L'incontro con i giovani del Centro San Matteo di Genova

Ieri sera ho avuto la gioia di vedere un gruppo di giovani che con don Nicolò fanno un cammino quindicinale al Centro San Matteo. Sono giovani molto in gamba, che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia 2005.

Abbiamo visto alcune immagini, e ho raccontato qualcosa, un’oretta in tutto.


L'incontro con i giovani del Centro San Matteo di Genova

C’erano anche Francesco Zannini, che in questi mesi è a Genova (dovrebbe venire in missione in marzo/aprile), e anche Paolo Corazza e Lucia Mosci, che con i rispettivi padri oculisti erano stati una settimana in missione quando è partito il consultorio oculistico. Anche loro hanno dato la loro testimonianza.

La serata è poi continuata con una cena in casa Mosci, buon mangiare e tanta allegria. E anche foto e filmini della loro visita alla missione!


Paola, Francesco e Sandra a pranzo in casa Benvenuto

Tutti e tre sono stati a pranzo a casa mia. Una bella combriccola, mezza matta ma piena di entusiasmo.

È stata anche per tutti e tre un’occasione per conoscere e farsi conoscere dai miei. No, in realtà sto parlando solo di Paola e di Sandra, perché Francesco conosceva già i miei genitori.

Anche il pranzo è stato speciale.

Paola ha intenzione di ritornare al Guaricano dopo giugno: in quel mese infatti le nasce un nuovo nipotino, e quindi è impegnata a Genova, ma dopo… con noi!!!!


don Paolo con suor Valeria e suor Susanna

Le ho riviste alla casa madre, in occasione della festa della beata Maria Repetto.

Suor Valeria lavora nella comunità del Gaslini: si occupa della cucina e visita i bambini nei reparti.

Invece suor Susanna è all’ospedale San Martino, come responsabile di un corso di formazione del personale sanitario.

Entrambe stanno bene, e hanno molto lavoro. È stato un piacere per me rivederle dopo un anno o più. Con suor Valeria soprattutto abbiamo condiviso cinque anni di vita nel Guaricano e ciò ha fatto nascere un’amicizia spirituale molto bella.


don Paolo a cena da Erika e Alessandro a Genova

Ieri sera sono stato a cena con Erika e Alessandro. Sono una giovane coppia della parrocchia di Sant’Eusebio che questo stesso mese verranno a visitare la missione.

Staranno con noi una decina di giorni, dal 18 fino quasi a fine mese.

Sono molto sensibili ai temi del volontariato, e a Genova portano avanti un impegno con i senza fissa dimora.

Sono sicuro che la loro visita sarà fruttuosa!

10:40 pm

Da Paola


da Paola con Francesco e don Franco

Con Francesco e don Franco siamo stati a cena da Paola.

È stata una maniera di rivivere tanti giorni belli passati insieme al Guaricano. Paola poi è una cuoca specialissima.

Speriamo di riavere presto con noi Paola in missione. Ci ha detto che potrebbe arrivare a estate inoltrata.

Sarebbe venuta anche prima se la rottura di un braccio non l’avesse costretta a rimanere a Genova


SPIEGAZIONE

La seconda serata della Settimana Giovanile è stata resa preziosa dalla presenza del cardinale Nicolás López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo.

E la prima cosa che colpisce in lui è il piacere che ha di parlare ai giovani e con i giovani. Si sente a suo agio. Ci sta bene. Quando gli ho fatto l’invito ha accettato subito!

Ha parlato del fidanzamento e delle relazioni prematrimoniali, in maniera schietta e franca. A me colpisce il fatto che non cerca di dire cose accettabili. Dice quello che deve dire e basta, e ha un bel dono per dirlo in maniera che si ascolti volentieri.

Ha parlato per quasi un’ora, mantenendo l’attenzione dei giovani quasi senza nessun segno di stanchezza. E poi c’è stato un fuoco di fila di domande, spaziando dalla possibilità di una ragazza violentata di farsi suora, fino ai consigli per vivere un buon fidanzamento.

La serata si è conclusa in bellezza con una recita del gruppo di teatro, che ha divertito molto anche il cardinale.

E la presenza del cardinale ha fatto anche da catalizzatore: c’erano quattro volte tanto i giovani di ieri! Al meno 300! (nella foto se ne vedono solo una piccola parte). E chiedo al Signore che li faccia tornare tutti i restanti giorni di questa settimana.

Nel frattempo: Grazie, Signore!


il nuovo Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Stasera ho terminato di mettere a posto il laboratorio di informatica.

Ho avuto un po’ da fare con i cavi di rete, ce n’era qualcuno che non funzionava bene e ho dovuto ripiazzare il connettore RJ-45. E poi c’erano dei clienti che avevano problemini all’alimentatore o alla scheda di rete, o altre bazzeccole. Ho dovuto fare vari viaggi da quello che me li aveva venduti per riuscire ad avere tutto in ordine.

Alla fine, è una soddisfazione! Ci sono 40 computers disponibili per imparare a usarli, a un prezzo totale di 150,000 pesos, cioè € 4,000, una media di € 100 per computer.

Economico, no? e senza pagare licenze di windows né usando software piratato. Tutto in regola e a basso costo.

Potenza di linux!

8:42 am

Eccovi Lorenzo!


Lorenzo, Robert e l'ambulanza

Lorenzo (a sinistra), con un volontario e con Robert, il loro coordinatore (a destra), orgogliosi del loro servizio con l’ambulanza.

11:08 pm

Santa Margarita

La giornata di oggi, giorno della festa di santa Margarita, è passata serenamente.

A parte le due messe del mattino (come sempre), nella messa della sera abbiamo avuto mons. Amancio Escapa, vescovo ausiliare, in rappresentanza del cardinal López che è all’estero. Mons. Amancio ha messo in evidenza il significato della devozione al Sacro Cuore.

A mezzogiorno ci siamo ritrovati con un buon numero di famiglie nel salone della scuola per mangiare insieme. È stato un momento sereno e di buona condivisione.

Ci si doveva vedere a mezzogiorno, ma in realtà la maggior parte delle persone è arrivata verso l’una, e quando abbiamo cominciato a mangiare era l’una passata.

La cosa bella del pranzo è che si sono messe tutte le varie pentole con i vari piatti su un unico tavolo bello lungo, e poi ognuno è andato a prendere quello che voleva, scoprendo così i sapori dei piatti degli altri.

È stato spazzolato tutto, anche perché c’erano i giovani del coro che non sono niente facili.


I bambini presenti al concerto

E dopo mangiato c’è stato un piccolo concerto, con tre cori presenti: Cristo Vivo (coro dei giovani), i coro degli adulti, e i Romance Latino, che sono giovani più o meno della parrocchia ma che cantano merengue e bachata. Varie persone hanno ballato, alcuni in maniera che faceva piacere vedere per la grazia e l’armoniosità dei movimenti.

C’ho provato anch’io, suscitando un buon interesse in tutti i presenti. Naturalmente ho ballato solo con persone di più di cinquant’anni!

Alla fine della Messa, ho avuto modo di chiaccherare un po’ con Heriberto e Miguel Ángel, due dei nostri seminaristi: li ho accompagnati al seminario, e durante il viaggio abbiamo dialogato gustosamente!

Stamattina abbiamo fatto l’inaugurazione dell’Anno Catechistico con i bambini di Santa Margarita.

Sono venuti un certo numero di bambini, anche se non tutti. Tutti i bambini del catechismo della parrocchia sono circa cinquecento, e in tutto ne sono venuti 150/200.

Il catechismo è già da un mese che è cominciato, ed oggi ho cercato di dare loro un po’ di calore e di motivare alla partecipazione alla Messa insieme ai loro genitori.

Alla fine della Messa ho coinvolto Juan Antonio, il marito della nostra maestra Nilda, al quale ho fatto dare una piccola testimonianza sul fatto che viene a Messa con i suoi due figli, Juan e Nildairy. La cosa mi è piaciuta in maniera particolare, perché non è da tanto che Juan Antonio ha cominciato a venire regolarmente alla Messa. Si è avvicinato l’anno scorso, quando Nildairy ha fatto la prima comunione. Agli incontri con i genitori sua moglie mandava sempre lui, e di fatto si è lasciato conquistare (o riconquistare) dal Signore!

I bambini si sono comportati veramente bene a Messa, grazie anche alla presenza vigile dei catechisti al loro lato.

E quando alla fine ho detto loro che avremmo fatto le foto, settore per settore, sono stati ancora più felici!

Eccovele:


I bambini del catechismo di Betania
I bambini del barrio La Mina
I bambini del catechismo del barrio La Nueva Esperanza
I bambini del settore Emaús
I bambini di Betania:
in alto a destra potete vedere
suor Modesta

I bambini del catechismo del barrio de La Mina
I bambini del barrio
La Nueva Esperanza
I bambini del catechismo del settore Emaús


Ñaña con Paolo

Stamattina ho avuto la felice sorpresa di vedere Ñaña alla messa dei giovani.

Come vi avevo raccontato precedentemente (vedi questo articolo) Ñaña era diventata evangelica: in una “campagna” che avevano fatto dalle parti di casa sua aveva sentito qualcosa e aveva lasciato la chiesa cattolica per una chiesa evangelica, la Iglesia de los Hermanos. La quale se non mi sbaglio e la stessa che abbiamo a Genova a Pegli in via della Pineta, e che perfino in Italia, dove l’ecumenismo ha fatto tanti passi, sono rimasti ancorati a un fondamentalismo e un’agressività incredibili. Figuratevi qui!

Beh, fatto sta che stamattina Ñaña è venuta a Messa, e dopo la Messa ha voluto riconciliarsi con il Signore nella riconciliazione. Oggi pomeriggio tornerà a ricevere la Eucaristia.

Abbiamo pregato tutti abbastanza, non ci spiegavamo come una persona tanto radicata nella sua Chiesa Cattolica potesse cambiarsi così da un giorno all’altro.

Ma alla fine il Signore è riuscito a penetrare il suo cuore. Grazie, Signore!

L’atto finale della Settimana Biblica è stata la processione con la Bibbia.

L’abbiamo fatta in tre gruppi: uno il settore dei campos, uno la parrocchia di Santa Margarita, e il terzo la parrocchia Divina Misericordia.

Il numero di gente che c’era era più o meno quello che ha partecipato alle quattro catechesi sulla Bibbia: un centinaio a Betania a alla Divina Misericordia, e una cinquantina nel settore San Ramón.

Per la processione di Santa Margarita ho passato il pomeriggio pensando come mettere in bella evidenza la Bibbia, senza riuscire a trovare una maniera facile, decorosa e degna.


I chierichetti con la Bibbia

Poi, pochi minuti prima di partire, l’idea: ho fatto salire i chierichetti sulla camionetta (ce n’erano una decina), e a turno uno di loro teneva la Bibbia ben in alto, aperta. Di fianco, altri due chierichetti in piedi come quello del mezzo, con in mano ognuno un cerone. Un altro chierichetto sosteneva un vaso con una composizione floreale che era ancora quella di domenica scorsa. E gli altri chierichetti portavano in mano rametti di una pianta di qua che è in fiore adesso e che da dei fiori viola bellissimi. Spero di riuscire a farvi vedere la foto, l’effetto era troppo bello.

La camminata è durata un’ora e mezzo, siamo passati per tutti e quattro i settori che compongono la parte urbana di Santa Margarita. Cinque stazioni, preparate a partire da un materiale diocesano, ci hanno aiutato a meditare sulla bellezza e l’importanza della Parola di Dio.

La processione si è conclusa con la Messa, e dopo ho anche aprofittato per correggere varie cose nel servizio dei chierichetti. Mi piace molto questo gruppo di chierichetti che c’è adesso, sono ben gasati, vari di loro sono ben intelligenti, c’è anche il figlio di Félix, il direttore del distretto scolastico.

Che dire? Il Signore mi sta facendo vivere esperienze molto belle! Spero che altri confratelli genovesi possano avere questa possibilità: si fatica (come del resto a Genova) ma si vedono anche tantissime cose belle (come a Genova).


Lara e Fiammetta con suor Serafina

Ohhhh… ecco… quanto tempo…

Indovinate un po’? Oggi… si è formato un trietto super…
1: LARA
2: SUOR SERAFINA
3: FIAMMETTA

Dunque: ho rivisto Serafina!!! E… ho conosciuto Lara!

Oggi c’è stata una festa per la madre fondatrice delle Suore Brignoline (si dice così?) nel convento a Marassi… Messa col cardinale (un’ora e mezza in piedi…) e poi rinfresco.

Ma a parte questo indovinate chi c’era oltre a noi tre? Carmen, Sandra, Orietta, la sorella di Carmen, la mamma di Lara, e Paola…. Mi ha fatto un certo effetto rivedere tutti insieme a Genova…

Serafina ci ha accolto sorridente (e ubriaca) come al solito (ovviamente scherzo con l’”ubriaca”)… Che strano vederla col vestito nero, velo tutto a posto senza neanche un capello fuori ecc…

Ci ha presentato la madre generale (che inspiegabilmente mi conosceva di nome… ?? … anzi lo so il perché ma tralasciamo…) e con Lara abbiamo cercato di strapparle un’uscita con Serafina.

Piccolo riassunto:

  • Sandra è arrivata in chiesa urlando che doveva confessarsi (ma era troppo tardi) e poi per penitenza si è seduta sotto un santo (scusate l’ignoranza ma non mi ricordo il nome) con una lancia puntata sulla sua testa… che ridere…
  • Poi ci ha raccontato di una urlata di Francesco per uno dei suoi (abituali) ritardi… altre risate …
  • La madre generale ci ha conosciuto uno per uno… (la sequenza Sandra – suor Daniela non è casuale. Chi ha orecchie per intendere…)
  • Carmen subito non l’ho riconosciuta perché i capelli erano più rossi del solito… Poi però quando si è appesa alla mia trippa prendendomi in giro ho capito subito…
  • Orietta si è informata di quando ci vedremo con Tarcisio e Tito (di nuovo “chi ha orecchi… intenda”…). E con Carmen giù a ridere di nuovo…
  • Lara si è dovuta sorbire un’ora e mezza di messa in piedi spiaccicata dietro una signora diciamo non magrissima…

Insomma è stato un pomeriggio di grandi risate di gruppo… Alla fine ero felicissima… Mi sono divertita molto e ho finalmente rivisto Serafina che con le sue risate di gusto e contagianti mi ha caricato tantissimo e mi ha risvegliato dal mio letargo (iniziato con l’inizio della scuola…)

C’era un atmosfera bellissima…

Ora però mi si stanno incrociando gli occhi… quindi… che dire…: Blessilla, Cristina, Lorenzo, Paolo, Francesco, suor Modesta (anche se non ti conosco)… vi aspettiamo con ansia!

Lo stesso vale per Willy, Heriberto, Elvis e gli altri ragazzi che prima o poi verranno a Roma…

A presto!


Paolo e Suor Serafina

Stasera suor Serafina è andata in Italia.

Ha da rinnovare il permesso di soggiorno, e si fermerà là tre mesi.

Ci mancherà il suo sorriso, la sua positività con cui vede e apprezza tutte le cose, i suoi scherzi sempre sereni.


In piscina con i catechisti

Oggi abbiamo fatto la gita di fine anno dei catechisti.

Siamo andati a Cotuí, dove abbiamo celebrato la messa, e il pomeriggio ce lo siamo passati in una bella piscina. Dalle 12 e mezza fino alle 5 siamo stati in acqua, divertendoci serenamente.

Nella messa del mattino abbiamo fatto una cosa bella. Visto che la processione delle offerte è il presentare i frutti del nostro lavoro, ho invitato i catechisti a venire al micorofono a dire il nome di un loro bambino del catechismo che ha fatto qualche passo avanti, come frutto del loro lavoro.

Purtroppo mi sono scottato un po’.

È venuta anche Sandra, ed è rimasta contentissima della giornata!

Oggi pomeriggio siamo andati con i ragazzi di Genova a Hato Viejo per la Messa finale del campetto dei responsabili della Pastorale Giovanile.

Alla Messa non hanno partecipato molte persone: oltre a noi c’erano sostanzialmente solo il coordinatore della parrocchia (il parroco non risiede lì) e una decina di vecchiette.


Il guado del fiume

La cosa bella è che alla fine ci hanno raccontato qualcosa di Mamá Tingó, una donna del paese che all’inizio degli anni settanta è stata uccisa per essere la coordinatrice di una lotta per non farsi portare via la loro terra. Mi ha fatto piacere sentire la storia, anche perché a dieci metri dalla nostra chiesa abita Juana Muñoz Soriano, sua figlia.

Particolare avventuroso: per arrivare a Hato Viejo bisogna passare un fiume a guado… Normalmente non c’è problema, perché sono solo venti centimetri d’acqua. Ma oggi abbiamo avuto un po’ di timore, perché stava piovendo, e rischiavamo di non poter tornare indietro.

Grazie al Signore non c’è stato pericolo, siamo arrivati a casa senza problemi!


Un momento bello del campetto

Oggi ho passato la giornata con i responsabili dei gruppi giovanili. Erano una decina, più i tre seminaristi.

C’è con loro Marcial, e Dany in cucina.

La mia visita è stata discretamente lunga, dalle dieci di mattina alle cinque del pomeriggio.

Ho approfittato per fare due interventi.

Il primo era sui punti controversi tra cattolici e protestanti. Qui c’è un’aggressività abbastanza forte da parte degli evangelici, che parlano facilmente del papa come della bestia dell’Apocalisse. Per questo abbiamo ritenuto opportuno chiarire i punti discussi più importanti: il rapporto chiesa-bibbia, il papa, la Madonna, il celibato dei sacerdoti.

Invece nel pomeriggio abbiamo chiacchierato sul rosario e sulla forma di pregarlo. Mi sono appoggiato sull’enciclica Rosarium Mariae Virginis di Giovanni Paolo II. A coronazione del tema li ho posti a lavorare a gruppi per trovare dieci spunti di meditazione per ogni mistero del rosario. Se viene fuori qualcosa di bello conto di fare un piccolo sussidio perché la gente della parrocchia impari a recitare il rosario in forma più meditativa.

Ma a parte le catechesi, la cosa più bella è stato il clima che ho trovato al campo: molto sereno e semplice, senza niente di artificiale, pieno di amicizia. Mi veniva voglia di fermarmi fino a domani, ma…

Mi ha accompagnato Milena con le sue treccine dominicane, e Mayra.

9:52 pm

Foto bella


Il fantastico sorriso di suor Cristina (e anche il mio)

Mi piace troppo questa foto che abbiamo fatto con suor Cristina il giorno della festa di Nostra Signora del Rifugio.

Nel sorriso di suor Cristina vedo una scintilla del sorriso di Cristo.


Suor Serafina porta all'altare l'immagine di Nostra Signora del Rifugio

Oggi è la festa della patrona delle nostre suore.

Messa ben solenne stamattina, con diacono e chierichetti e altare ben addobbato.

Spero di riuscire ad aggiungere qualche foto che abbiamo fatto con le suore!


Ritratto con le suore dopo la Messa

Edilenia con suo marito Andrés e suo figlio Yojansel

Ecco la foto della famiglia di Marcial con la torta.

Ci sono i figli Jorlin, Antony e Anyeli, e i quattro fratelli e sorelle.

Il papà e la mamma sono rispettivamente il quarto e la sesta da destra.

La terza da destra è sua moglie Germania


Edilenia con suo marito Andrés e suo figlio Yojansel

Edilenia ci ha fatto felici tutti partecipando all’ordinazione di Marcial con suo marito Andrés e con il suo figlioletto Yojansel di due anni.

Grazie, Edilenia, di cuore!


Marcial ordinato diacono!

L’ordinazione di Marcial e degli altri 25 diaconi permanenti è stata fatta oggi pomeriggio in un palazzetto dello sport al coperto (e con aria condizionata!).


Il gruppo di Santa Margarita!

Naturalmente il nostro gruppo era il più numeroso! di 800/1000 presenti, un centinaio erano della nostra parrocchia.

In realtà speravo che venisse più gente, ma va bene così, il sabato pomeriggio non è un momento facile, per molti è il giorno del bucato, del parrucchiere, ecc.

Durante la celebrazione varie volte hanno fatto i nomi dei candidati e delle parrocchie, e ogni volta era un applauso scrosciante!


Marcial si riveste della dalmatica!

Il cardinale abbraccia Marcia

Particolarmente toccante è stato il momento della preghiera consacratoria e dell’imposizione delle mani.

Subito dopo, il sottoscritto ha provveduto a vestire Marcial con la stola e la dalmatica.

C’era poi il momento dell’abbraccio con il vescovo e con gli altri diaconi permanenti, ho approfittato e mi sono infiltrato anch’io!

Seguiva, secondo il rito, la consegna del vangelo: il diacono è ministro della parola, e predica, soprattutto nell’omelia della Messa.


Marcial riceve il libro dei vangeli

Il gruppo dei nuovi diaconi!

Al termine del rito, tutta la gente è scesa dalle gradinate ed ha letteralmente assalito Marcial, abbracciandolo da tutti i lati. Marcial si vedeva visibilmente felice e commosso.

Al ritorno, la festicciola nel salone della scuola. Tutti i settori hanno fatto o detto qualcosa: una poesia, un canto, ecc.

Non poteva mancare la grande torta finale!


A Comate

Con i seminaristi vecchi e prossimi della parrocchia siamo andati al fiume, a Comate, vicino a Bayaguana.

Siamo arrivati al mattino all 9 e mezza, e c’era una tranquillità formidabile: poca gente, niente musica.


Tuffo

Abbiamo giocato nell’acqua praticamente fino alle 11, ora in cui abbiamo staccato per fare una chiaccherata sull’origine dei vangeli.


La chiaccherata di Lorenzo

Dopo pranzo è venuto don Lorenzo, a fare un’altra chiaccherata sulla sessualità e la maniera di viverla da parte dei consacrati.

Tutti e due i temi sono stati ben recepiti, mi sembra.

Purtroppo in tarda mattinata è cominciata ad arrivare molta gente, compreso un gruppo di parrocchia con il padre Tony, e di lì a poco hanno acceso la musica, forte naturalmente come sempre.

Ci siamo divertiti abbastanza, soprattutto tuffandoci e bagnandoci sotto le molteplici cascatelle di cui è ricco il posto.

Se venite qui a Santo Domingo devo portarvici!


Un momento della Messa

Questa settimana abbiamo la settimana di formazione permanente dei preti.

Lunedì non sono andato perché non lo sapevo, ieri avevo delle commissioni urgenti da fare, oggi sono andato e domani andrò pure.

Il tema è quello dell’anno: l’Eucaristia, vista nei suoi vari aspetti.

In mattinata il padre Martín, un gesuita tedesco, ha spiegato la transustanziazione, dettagliando come si è arrivati a questa parola, cosa significa, e come si può esprimere oggi quello che la transustanziazione significa. Mi è piaciuta la spiegazione di quello che intende sant’Agostino quando dice, sul trasfondo della cultura neoplatonica, che la Eucaristia è il simbolo di Cristo.


Al lato del padre Javier durante la formazione

Nel pomeriggio un carmelitano spagnolo ha parlato della spiritualità dell’Eucaristia. Mi ha colpito in particolare l’insistenza sul fatto che la celebrazione della Messa deve diventare il centro della vita, ed essere relazionata con la vita.

Dopo le conferenze c’era la Messa. Ho avuto un momento di indecisione, mi fermo o non mi fermo. Poi ho pensato che non aveva senso partecipare a un corso di formazione sull’Eucaristia e non partecipare con i compagni preti alla celebrazione eucaristica. E di fatto mi è piaciuta molto quella Messa. Ho anche accompagnato due canti con una chitarra a cui mancava una corda.

Invece ho potuto avere il materiale della conferenza di ieri mattina, che è stata fatta dal padre Victor Masalle, che è il rettore del seminario. Ha studiato Bibbia a Roma. Il tema era le parole dell’Ultima Cena, spiegate nei dettagli del loro ricco significato. L’ho letto stasera, l’ho trovato molto interessante, con varie questioni che non avevo mai trovato in nessuna pubblicazione che ho letto.

La giornata è stata bella, mi ha entusiasmato, e domani ci ritorno.


La cappella quasi finita

Oggi si sono continuati i lavori della cappella.

C’era una squadra di una quindicina di persone.

Si è terminato di mettere la lamiera del tetto, e si è cominciato a preparare per fare il pavimento.

Rimangono da fare, oltre al pavimento, le porte e le finestre. C’è anche da aggiustare una parte della lamiera del tetto che è stata messa troppo male. E ci sono dei pali di rinforzo che sono da schiodare e rinchiodare perché sono tutti storti!

Oggi è stata la seconda domenica del Ritiro di Evangelizzazione.

In tutto lo hanno terminato una trentina di persone. Poche, rispetto ad altri ritiri. Però probabilmente avremo la possibilità di aiutarli meglio a continuare il cammino.

Ho avuto la possibilità di celebrare con tutti la Riconciliazione sacramentale. In realtà una buona parte di loro sono conviventi e quindi non possono ancora ricevere l’assoluzione.


Il gruppo che ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione

C’erano anche un giovane e una donna non battezzati. Normalmente diciamo loro che si battezzino prima di fare il Ritiro, in maniera che con il ritiro si rinforzi la catechesi battesimale.

Alla fine c’è stata l’accoglienza alla Messa.

Questa volta siamo riusciti a fare una cosa carina. Abbiamo invitato i familiari per la ora della Messa. Poi, quando le persone del ritiro sono arrivate in chiesa, abbiamo chiamato, uno per uno, i rispettivi familiari, ai quali avevamo dato un piccolo mazzetto di fiori, con l’idea che li regalassero al loro parente. La cosa è riuscita molto bella, e alla fine ci siamo anche scattati una bella foto!!!!


Una delle recite

I ragazzi del gruppo di teatro della parrocchia – che sono praticamente gli stessi del gruppo Ciempiés – hanno fatto oggi pomeriggio la celebrazione della “festa della mamma”.

Anzitutto c’è da dire che qui la festa della mamma non è solo dei bambini, ma è vissuta con molto amore da parte di tutti, compresi gli adulti. Molti di loro vanno a passarsi il fine settimana al campo dalla mamma per stare con lei con calma e coccolarsela con amore!

Nonostante il tempo sia stato capriccioso (ogni tanto apparivano spruzzi di pioggia), le cose sono andate bene: varie canzoni e poesie, tre belle recite, due balli, e un concerto finale di un gruppo che suona bachata.

Per realizzare la celebrazione abbiamo dovuto fermare la trivellazione del pozzo. Continueranno domani.

Da stamattina, perché la festa riuscisse bene, ho dovuto fare il lavoro del “maggiordomo”, cioè del padrone di casa, per fornire tutto il materiale che la parrocchia ha e che era necessario per la buona riuscita: teloni per il sole e la pioggia, playwook per fare il piccolo palco, sedie, ecc.


Alcune delle madri presenti

Mi sono sentito poco prete, ma molto servitore.

I responsabili del gruppo di teatro, poi, hanno un bel modo di dire le cose. Sono molto rispettosi, e cercano di non entrare in conflitto. In questo senso si lavora molto bene con loro.

Dall’altra parte, sono un po’ sbadati e un po’ irresponsabili: alle due mi hanno acceso il generatore elettrico per provare i microfoni (naturalmente non c’era luce) e poi l’hanno lasciato acceso come se niente fosse; hanno usato i playwood senza domandare se si poteva o no; hanno vestito con minigonne astronomiche le ragazzine che facevano il ballo.

Nel complesso però, la celebrazione è stata una cosa molto positiva. Alla fine dell’attività varie madri mi hanno ringraziato dicendomi che gli era piaciuta molto.

Per i vari trasporti in camionetta ho trovato autisti molto disponibili, soprattutto José e Lewis, che mi hanno scarozzato i ragazzi del gruppo e gli apparati musicali in lungo e in largo.

12:59 pm

Filtrante


La macchina trivellatrice

Stamattina hanno iniziato a fare il filtrante nuovo dle cortile della scuola.

Ho dovuto comprare dei blocchetti per arginare il fango che tirano fuori dal buco.

Ci daranno tutto oggi, e domani dovrebbero terminare.

Andremo sotto a 120 piedi di profondità (40 metri).


Il regalo vinto da una madre

Al mattino abbiamo avuto la celebrazione per le madri del liceo, e alla sera quella per le madri della primaria.

Non ho potuto esserci alla prima, stavo comprando una rete metallica per la nuova cappella.


Il ballo degli studenti

Invece ci sono stato alla celebrazione del pomerigggio. L’Associazione dei genitori aveva preparato tutto per bene.

Tre gruppi di studenti hanno fatto balli vari e canzoni e una madre ha interpretato una canzone di successo. La prof. Glennys ha cantato anche lei una canzone molto conosciuta.

La cosa più bella è stata l’estrazione dei premi. Ce ne sono stati una trentina, e chiaramente solo una piccola parte delle madri li ha vinti. In tutto c’erano circa 300 madri, penso circa la metà di tutte la madri della scuola.


L'incensazione del Santissimo

La celebrazione diocesana del Corpus Domini è stata fantastica.

Eravamo nel parco Mirador del Est, che non è tanto un parco quanto una specie di giardinetti ben grandi, senza scivoli ma con il gigantesco “faro a Colombo”, mausoleo di commemorazione dei 500 anni della scoperta dell’America.

Ho visto che i preti c’eravamo un bel numero.


La grande folla presente alla celebrazione

La gente ha risposto oltre misura. A occhi c’erano tra le 50 e le 100 mila persone! La maggior parte di loro erano i messaggeri del terzo piano pastorale, che hanno ricevuto il mandato ufficiale dal cardinale arcivescovo. Immaginatevi questa multitudine immensa, sparsa sui prati, tra monti e valli (il terreno è irregolare), tra alberelli e aiuole.

Il tempo ci è stato clementissimo. Una giornata perfettamente tersa, con un venticello piacevolissimo.

Dalle 3 e mezza che è iniziato, abbiamo finito alle sette!

La gente mi sembrava molto contenta.


La benedizione dei messaggeri

La nostra parrocchia ci siamo organizzati il trasporto per settore. Ogni settore contrattava gli autobus che necessitava. Credo che in tutto hanno partecipato un 500 persone.

Il momento più emozionante è stata la benedizione dei messaggeri. Il cardinale ha invitato i messaggeri ad alzare la mano destra in segno di giuramento e di impegno, quindi ha fatto loro alcune domande sullo stile delle promesse battesimali, ma riferite al loro lavoro di portare la lettera mensile alle 10/15 famiglie che saranno loro assegnate.

Il silenzio in cui tutta quella moltitudinaria assemblea era immersa faceva toccare con mano l’azione di Dio in questo popolo dominicano.

Dopo queste promesse è venuta la benedizione solenne, seguita da un caloroso applauso.


Foto di gruppo con flamboiyan

Stasera dopo cena abbiamo passato un momento spensierato con Lara e le suore: siamo andati in giardino e abbiamo giocato a fotografarci con dei bei fiori rossi di flamboiyan e in mezzo ai petali bianchi di una pianta del giardino dei “vicini”.


suor Serafina e suor Cristina giocano con i fiori

A suor Cristina e suor Serafina in particolare piace mettersi in posa nelle maniere più stravaganti, aiutando tutto il gruppo a mantenersi allegri!


lotta tra i fiori

Suor Blessila ha provveduto a prendere una scopa e ad ammucchiare i fiori bianchi che erano abbastanza scarsi, ma che dopo la ramazzata hanno formato un soffice tappeto bianco, degno della migliore delle primavere.

Candidamente, suor Modesta stava a guardare.

Purtroppo un bel gioco dura poco, e Lara e suor Serafina sono arrivate alle mani (per scherzo, naturalmente)!


Francisco taglia un'asse

Anche oggi giornata intensa, dietro alla nuova cappella.

Al mattino sono andato con Díaz a comprare il legname che ci mancava. Un gruppetto di uomini, variabile tra le 3 e le 8 persone, ha spostato terra da fuori della cappella a dentro, per rialzare il suo livello rispetto al terreno.

Al pomeriggio sono stato lì tutto il tempo mentre gli uomini continuavano a inchiodare le assi delle pareti laterali.

Abbiamo sentito la mancanza di Cándido e Javier, che sono i più ferrati. Cándido, poi, è abbastanza preciso e pignolo. Così, in mancanza di loro, il lavoro procedeva abbastanza impreciso, e varie volte ho dovuto far vedere le conseguenze di questa maniera di fare. Mi sono fatto anche un po’ di sangue marcio.

Verso sera, qualcuno degli uomini mi ha fatto notare tre adolescenti che si avvicinavano, spiegandomi che almeno uno di loro è risaputo che è un ladro. Così ho approfittato per avvicinarmi a loro e farli capire che sapevamo che avrebbero potuto venire a rubare. I tipi sono rimasti sul chi va là, e quando ho provato a dire loro che tornassero vicino alla cappella insieme a me non ne hanno voluto sapere.

Perché “faccia bruciata”? Perché tra una cosa e l’altra sono stato un sacco di tempo al sole, senza cappello né ombrello nè altra protezione. Ho una faccia da lampada a ultravioletti!


Stiamo scavando i buchi per i pali della cappella

Stamattina non sono andato al posto dove stiamo facendo la cappella, pensando che non sarebbe andato nessuno a lavorare.

Invece sono andati, e hanno finito di mettere i pali laterali.

Al pomeriggio invece abbiamo potuto cominciare a fare le pareti, che sono delle semplici tavole di poco più di un centimetro di spessore inchiodate ai pali.


Pedro sta inchiodando assi a tutta forza

Anche oggi pomeriggio è piovuto, ma molto poco, e il lavoro ha potuto continuare fluido.

Sono anche riuscito a farmi mettere una lampada che illumini l’area della cappella, per cercare di evitare altre scene come quelle della notte scorsa.

Domani si continua a fare le pareti, e faremo anche la base delle pareti, in cemento, perché l’acqua non possa far marcire il legno.

Domani devo anche andare a comprare il legno del tetto, che ancora non l’abbiamo, perché non l’avevano i grossisti dai quali compriamo a prezzo quasi di costo.


Lo scheletro della cappella - sullo sfondo il cielo minaccioso

Oggi pomeriggio abbiamo continuato il lavoro di tirar su i pali della nuova cappella.

Speravamo di finire di innalzare tutti i pali laterali, ma l’acqua non ci ha aiutato. Il lavoro si è fermato al 40%.

Prima di pranzo tra l’altro ho preso un bel po’ di sole. Non avevo berretto in testa, e mi rendevo conto che il sole così forte non mi faceva bene.

Poi, nel pomeriggio l’acqua: ne ho preso a catinelle, un po’ perché all’inizio della pioggia abbiamo continuato a lavorare sperando che smettesse, e invece ha continuato. E poi perché quando sono tornato portando i pali che mancavano ho trovato che se n’erano andati tutti lasciando un palo visibilmente mal messo, per cui sotto l’acqua ho dovuto aggiustarne la posizione.

Risultato: ho la faccia che mi brucia per il sole, e spero di non prendermi la febbre per l’acqua.


Foto di gruppo dei volontari della cappella (con Lara)

Stamattina abbiamo tirato su i quattro pali degli angoli, e nel pomeriggio continueremo con gli altri pali.

Per stanotte c’è da risolvere il problema della vigilanza: l’area è completamente aperta, se la lasciamo sola si tagliano i pali e se li portano via.


Lara con i bambini della scuola

Oggi vi racconto qualcosa di più sulla scuola Cattolica Padre Sindulfo dove insegno inglese. La struttura si divide in due parti: la prima è composta da due edifici di recente costruzione ed è dedicata alla basica cioè elementari e medie, la seconda accoglie i ragazzi più grandi del liceo. Le tre unità sono state tutte costruite con fondi stanziati dalla Diocesi di Genova e dalla Cei.

In tutto i ragazzi sono circa 1400, un po’ tantini… E dato il numero elevato gli orari delle lezioni per i ragazzi della basica sono suddivisi in due turni, uno al mattino, l’altro al pomeriggio.

Come già vi ho detto una classe è formata mediamente da 35 studenti, tra i quali può esserci anche una discreta differenza di età (al massimo quattro anni, solo che per esempio alle medie questa differenza si nota parecchio). Com’è facile intuire un numero così elevato di studenti per classe non consente ai professori di ottenere sempre una buona risposta da parte di tutti i ragazzi nemmeno in condizioni “normali”; se poi pensiamo che non hanno uno spazio opportuno a casa dove poter studiare, né luce, ma solo tanto caldo è facile capire perché spesso trovano difficoltà anche nella lettura dello spagnolo… Mi ha detto don Paolo che nelle altre scuole il numero sale a 45-50 studenti per classe!

La nostra scuola però mi piace un sacco: i ragazzi hanno tutti la divisa (guardateli in foto durante la ricreazione) e prima dell’inizio delle lezioni tutte le classi sono radunate nel cortile per la preghiera, che comprende la lettura del Vangelo e relativo commento, la recita del Padre Nostro – ormai mi sono specializzata e lo so quasi tutto… – e il canto dell’inno nazionale Dominicano con tanto di alzabandiera. Penso che questo sia il modo giusto di iniziare la giornata scolastica e che anche in Italia si potrebbe prendere esempio…

Durante la ricreazione ogni studente riceve come merenda del pane e mezzo litro di latte; ho visto che qualche ragazzo la porta a casa, altri la divorano in un sol boccone!

Dall’anno scorso poi è stata aperta l’aula informatica e da allora gli studenti seguono a turno un corso per imparare ad usare il computer: quasi nessuno infatti ne possiede uno a casa…

Ora scrivo una cosa dedicata ai miei parrocchiani e a tutti coloro che da anni partecipano alla raccolta per la missione: sapete che questi computers sono stati comprati l’anno scorso con i nostri soldi? Secondo me questa è una cosa bellissima, soprattutto considerando che l’uso del computer è ormai indispensabile.

Ora vi saluto, alla prox!


Lara al fiume

Oggi è stata una giornata bellissima…posso? Ok, lo ammetto: mi sono divertita un casino!!!

Sono stata insieme a Suor Modesta e al gruppo giovani della Parrocchia al Rio. La partenza è stata puntuale alle 8.00 su due guague (le nostre corriere ma un po più distrutte) che però non erano sufficienti perché alla fine si sono aggiunte 25 persone al di fuori del gruppo e lì sopra si stava strettini….

Diciamo che all’inizio mi è un po’ preso male: tutti quei ragazzi in così poco spazio, le norme di sicurezza qui non esistono… Poi siamo partiti ed è cominciata la musica ad alto volume (salsa, merengue, bachata) e visto che sono una ragazza come loro… ho incominciato a divertirmi e a ballare anch’io!¡!

Arrivati al fiume ci siamo tuffati immediatamente e abbiamo giocato nell’acqua per almeno due ore. Apro una parentesi: è impressionante vedere che la maggior parte di questi ragazzi non sa nuotare e nemmeno stare a galla…in pratica non hanno mai avuto la possibilità di imparare che ne so in piscina o al mare, perchè ci possono andare solo di rado. Ogni volta che mi avvicinavo a un punto dove non si toccava (tranquilla nonna, so che l’acqua non ti piace, ma come vedi va tutto molto bene anche se sinceramente mi manchi un po’) mi richiamavano all’ordine perchè a loro non è logicamente consentito andarci… E vista la mia passione per l’acqua, nel pomeriggio mi sono data alle lezioni collettive di nuoto!

E non è tutto… tra una nuotata e l’altra, c’era una pista da ballo (la piattaforma davanti al bar) sempre molto affollata. I ragazzi di qua ballano benissimo e poi i balli sono molto diversi dai nostri…io non ero molto capace, però a turno mi hanno insegnato, era un po’ che non mi divertivo così!!!

Nel pomeriggio ci hanno raggiunto anche don Paolo e le suore; per scacciare i brutti sogni don Paolo si è tuffato con noi e spero che stanotte la lotta con la zanzariera vada meglio…

La giornata mi è piaciuta in special modo perché ho finalmente avuto la possibilità di stare insieme a questi ragazzi e conoscere un po’ tutti, parlando, cantando, giocando,… cosa che nella riunione settimanale non riesco molto a fare perchè dura così poco e loro sono così tanti…

Al ritorno eravamo tutti stanchini e al ritmo di salsa siamo rientrati nel barrio. È stato proprio un giorno di festa questo, non solo nel senso di pausa dal lavoro come lo intendiamo noi, ma anche e soprattutto di gioia pura e allegria!!!

7:52 pm

Foto del barrio

Eccovi una serie di foto, per farvi un’idea anche visuale della vita di qui.


Una anziana signora

Molti anziani malati o semi malati passano la giornata fuori della casa aspettando che qualcuno scambi due parole con loro.


Strada non asfaltata

La condizione di molte strade del Guaricano è fatiscente

La distribuzione dell’energia elettrica è molto precaria e ogni giorno ci sono dalle 6 alle 12 ore di black-out


Groviglio di fili

L’ambiente verdeggiante e pieno di luce mette allegria nel cuore e fornisce molti alimenti di prima necessità in maniera facile.


Canna e banane

Casa di lamiera

Molte case del Guaricano sono poverissime.


Casa due piani

Chi riesce a mettere insieme qualcosa di più lo usa per dare solidità alla casa.

Le acque (bianche e nere) scorrono spesso più o meno incanalate tra una casa e l’altra.


Acqua tra le case

Il traffico non è gran cosa, e i bambini possono permettersi di giocare in strada.


Bambini in strada

7:35 pm

Riconciliazione


Isaura e Yudy dopo essersi riconciliate

Alla gita ho potuto far avvicinare Isaura e Yudy, che sei mesi fa hanno litigato e da amiche per la pelle hanno passato a non parlarsi più.

Yudy ha anche smesso di venire a messa per non vedere Isaura, che invece c’è sempre perché è nel coro.

Sono riuscito a strappare a tutte e due una timidissima parola di perdono.

Guardate nella foto che bei sorrisi. Non era possibile che rimanessero spenti!

Grazie Signore! Fa’ che sia sul serio!


Foto di gruppo a Monteverde

Qui in Repubblica Dominicana si è festeggiato oggi, 2 di Maggio, la giornata dei lavoratori.

Ne abbiamo approfittato tutti per riposare.

Io ho passato una mattinata tranquilla mettendo a posto alcune cose al computer.

Nel pomeriggio siamo andati con le suore al fiume, raggiungendo i giovani della parrocchia che erano in gita.

Mi sono sentito bene, mi sono tuffato, abbiamo giocato nell’acqua.

Un pomeriggio rilassante!


Radaisa con suo figlio

Al bambino di Radaísa hanno già fatto una prima operazione, aggiustando abbastanza la bocca.

Non si sa cosa possano fare per l’occhio, perché uno dei due globi oculari manca totalmente.

La madre è molto contenta del lavoro che stanno facendo al Bambin Gesù di Roma.

Tra qualche settimana dovrebbero continuare con la seconda operazione.


Lara con alcuni dei suoi studenti di inglese

Ciao a tutti! Mi presento, sono Lara. Ebbene, sì, sono io, in carne e ossa, dopo tante cose che avete potuto leggere di me. Collaborerò con don Paolo anche scrivendo ogni tanto qualcosa su questo diario. Mi raccomando, leggetelo!

Da quattro giorni insegno inglese ai ragazzi della scuola elementare, solo i più grandi però equivalenti alle nostre seconda e terza media, e a quelli del liceo. Avevo pensato in un primo tempo di suddividerli in base all’età, non considerando il fatto che qui in una stessa classe ci sono ragazzi con tre-quattro anni di differenza e quindi preparazione scolastica diversa; così in accordo con don Paolo mi sono resa conto personalmente della loro conoscenza dell’inglese e li ho suddivisi in gruppi di 5-7 persone in modo tale da poterli seguire più che posso.

Inoltre da lunedì comincio il corso di inglese anche per gli insegnanti, dopo le lezioni pomeridiane; alla fine credo siano in sette, che bello!

La cosa divertente è che io no hablo espanol e loro don’t speak english! In pratica sono entrata come madrelingua inglese e i ragazzi si trovano costretti a parlare inglese o quantomeno si sforzano. Quello che più mi sorprende è il loro sorriso. Non è una cosa da poco perché stamattina ad esempio ho tenuto un gruppo sull’alfabeto per 25 minuti: onestamente io mi sarei stufata, invece loro sembravano interessati e alla fine l’hanno imparato.

Quando entro nella scuola i loro volti si accendono, corrono a salutarmi in 1000, sono sempre felici e la gioia che ti trasmettono è indescrivibile. Questo posto tutt’altro che allegro e spensierato racchiude i sorrisi più belli che abbia mai visto…Con queste parole spero di avervi reso partecipi di quello che sto vivendo, alla prox!

1:46 pm

Habemus papam!


Gennaio 2005: L'allora card. Ratzinger al lato del card. Bertone
Gennaio 2005: L’allora card. Ratzinger al lato del card. Bertone

Eccezziunale veramente! Il conclave è durato solo due giorni!

Il card. Ratzinger è il nuovo papa: Benedetto XVI.

Con tutta la chiesa, con la folla che ha acclamato mezz’ora fa in piazza san Pietro, siamo tutti in festa! Grazie Signore!

Oggi pomeriggio lo dirò a tutti quelli che vedo! Sono troppo contento!


don Paolo e alcuni preti

Stamattina abbiamo avuto l’Incontro Eucaristico Zonale: Adorazione Eucaristica e Santa Messa. È stato nel Parco Mirador Norte.

C’eravamo quasi tutte le parrocchie. Mancavano, stranamente, Santiago e Amparo. Non so perché il padre Federico non ha avvisato le comunità.

Mancava anche America Latina con il padre Nelson. Strano, perché normalmente partecipa a tutto.

Mancava anche San Roque González con il padre José Ramón. Questo padre da vari mesi è isolato e non si fa vedere alle riunioni. Sembra anche che abbia un problema di frizione con il padre Nelson.

Mons. Cedano, che doveva venire a presiedere, non ha potuto e ha delegato il padre Lorenzo Vargas. Il quale ha un bel modo di fare, e ha portato avanti un bel momento di Adorazione Eucaristica e poi ha presieduto la Messa.

Nell’omelia ha chiamato i giovani a riflettere sulla possibilità di essere chiamati al sacerdozio o alla consacrazione, e alla fine ha voluto davanti a sé per la benedizione tutti i giovani che sentissero nel cuore questa chiamata. Si sono fatti avanti una decina, alcuni dei quali sono già in seminario.


don Lorenzo e alcuni preti

Ha invitato anche le comunità a pregare per le vocazioni, e a fare l’invito alla consacrazione a quei giovani che sembrino disponibili o con i doni del Signore.

La nostra parrocchia ha partecipato in massa. Girando la testa intorno, dal presbiterio, da tutte le parti vedevo pecorelle mie. Come pastore mi sono sentito orgoglioso di loro!

Venendo via, un ragazzino di sedici anni, Willy, mi ha fatto sapere che l’anno prossimo andrá al seminario minore. Già aveva l’idea, ma diceva sempre che voleva aspettare la fine delle superiori (è in terza). Invece adesso si è deciso ed entrarà in settembre. Benedetto il Signore!

9:44 pm

Lara


Lara

Domani arriva Lara.

È una giovane di Pegli, piena di entusiasmo, e con una discreta esperienza di pastorale dei ragazzi (ACR o qualcosa di simile).

Si fermerà con noi un mese, insegnando inglese “di madre lingua” ai ragazzi della scuola, aiutando in cucina, e facendo altre cose che ci verranno in mente.

È una ragazza molto in gamba, si è concessa questo viaggio come “premio” della laurea!


I partecipanti della giornata di formazione

Oggi abbiamo avuto una giornata di formazione per implementare due elementi del terzo piano pastorale diocesano: la pastorale di moltitudini e i messaggeri.

Al primo tema si è dedicata la mattinata, al secondo il pomeriggio, fino alle 5, ora in cui ci siamo messi in cammino verso il Guaricano.

L’attività era per le commissioni parrocchiali di pastorale di moltitudini, ma io sono abbastanza scettico su tutte queste commissioni, e mi sono portato il consiglio pastorale. Scelta che si è rivelata vincente, perché loro stessi si sono resi conto che è un lavoro che dobbiamo assumere tutti insieme.

Purtroppo sono stato l’unico a prendere questa decisione. Altri preti se ne sono visti solo tre, mentre erano presenti una settantina di parrocchie. E purtroppo quello che succederà a queste parrocchie è che i laici arriveranno in parrocchia entusiasmati e molti di loro troveranno il loro parroco “freddo”, con il risultato che in molte parrocchie si farà poco…

Altra cosa: sono andato a questa giornata per senso del dovere di accompagnare i miei laici del consiglio pastorale più che per convinzione che valesse la pena. Il Signore mi ha fatto ricredere. Questa giornata di lavoro è stata più importante di tre consigli pastorali in parrocchia.

Abbiamo anche definito mentre eravamo là qualche strategia e programmato una serie di incontri per rimotivare la visita alle famiglie.

Con l’aiuto di Dio faremo scintille!


Suor Patrizia in Gennaio 2005

Suor Patrizia si è spenta oggi pomeriggio, a Genova, verso le 6 e mezza di sera.

Da più di due anni era sofferente a causa di un tumore dell’utero, estesosi con metastasi in varie parti del corpo.

Era stata operata e sottoposta a chemioterapia. L’estate scorsa si è sentita abbastanza in forze e ha visitato la sua famiglia in India. Al ritorno, la ricaduta che l’ha consumata giorno dopo giorno.

Qui nella missione ha servito per una decina di anni: al mattino, nel dispensario, svolgendo le sue funzioni di infermiera, e nella farmacia. Poi, a metà della mattinata, si trasferiva alla cucina per aiutare Sila nella preparazione del pranzo.

Le suore di qui, Lorenzo, io, tutti ci sentiamo abbastanza tristi, ma al tempo stesso sollevati, perché sappiamo che Patrizia ha speso la sua vita con fede.

Dalla lontana India, la chiamata a essere suora nelle nostre “Brignoline”, dove ha servito sempre nel nascondimento, ma con molto amore e molto lavoro.

Chiediamo anche a voi una preghiera per lei, in suffragio, e in ringraziamento al Signore per tanto bene che ha potuto fare.

9:49 pm

Ridere un po’


Paolo e suor Daniela ... o no?

Guardate qua, e fatevi un sorrisino…

Siamo io e suor Daniela, la madre delle nostre suore Brignoline.

In realtà c’è qualcosa di strano nella foto. Lo vedete?


Battesimo di Keren

Ieri sera, nella vigilia pasquale, abbiamo avuto il battesimo di 25 giovani. Molti di loro si vedevano ben chiari nella loro decisione di vivere da cristiani, altri lo sembravano meno.

È sempre emozionante fare questi battesimi per immersione. Tra l’altro cerchiamo di lavorare molto anche con il simbolismo del vestito: prima del battesimo indossano vestiti colorati, se possibile brutti. Dopo il battesimo il vestito bianco, a significare il cambio di vita.

I padrini che hanno scelto sono stati selezionati con cura in maniera che fossero persone di comunione eucaristica, ben integrati nella chiesa.


Venerdì Santo 2005

Stamattina all’alba la tradizionale Via Crucis di tutta la nostra zona pastorale: 22 parrocchie abbiamo confluito dalle varie parti verso un’unica parrocchia dove abbiamo concluso insieme.i confluenza era dall’altra parte della zona rispette a noi, a circa 15 kilometri di distanza. È venuta più gente di quella che mi sarei aspettato. Una ventina di chierichetti di 8/10/12 anni, e moltissima gente di mezza età, compresi molti anziani.

Le stazioni erano accompagnate da un commento che accentuava risvolti sociali: la passione di Gesù che continua nella passione dei poveri dei nostri quartieri, affogati dalle conseguenze del debito estero, della svalutazione della moneta nazionale, del prezzo del petrolio alle stelle.

L’ambulanza che avevamo al seguito ha dovuto occuparsi solo di un piccolo caso di convulsioni di una signora epilettica.


Venerdì Santo 2005

C’è stato qualche problema nei punti di incontro: ad esempio alla quarta stazione dovevamo incontrarci con le altre due parrocchie di Guaricano, e una è arrivata con dieci minuti di ritardo. All’incontro seguente, dove dovevamo vederci 12 parrocchie, siamo stati noi ad arrivare con venti minuti di ritardo, ma altre parrocchie sono arrivate mezz’ora dopo di noi.

In tutto questo, la pazienza della gente è stata a prova di bomba: non c’è stato assolutamente niente che facesse pensare a un’impazienza di qualcuno. L’unico problema è stato in un punto in cui stavamo occupando tutta la strada, e un ubriaco che guidava un pulmino voleva passare a tutti i costi: è dovuto avvicinarsi a lui un poliziotto in uniforme, e ha fatto fatica a farlo ragionare.

Della nostra parrocchia c’erano circa 500 persone: altre parrocchie avevano più gente, altre meno. In totale forse sulle 10,000 persone. Vederle camminare per la strada, riempiendola completamente per 5/600 metri, faceva impressione!

Dalle 4 e mezza di mattina, ora che ci siamo visti in parrocchia, abbiamo finito alle 9 e trentacinque! È stata una bella fatica, ma è stata bella davvero, per la fede che la gente ha dimostrato.

Personalmente sono stato molto contento di vedere alla Via Crucis varie persone che non vengono mai a Messa.


Processione delle Palme

Guardate come mi sono fatto la processione delle palme: Vi fa un po’ di invidia?

 

 

 

 

 

4:51 pm

Restyling

Ho cambiato i colori, cercando di usare i colori della bandiera dominicana:    bandiera dominicana