Contributi del mese di Dicembre 2004

…e mi sto riposando troppo.

Per almeno due settimane non voglio fare niente!!!!

Alla messa delle 7 abbiamo festeggiato un bel numero di famiglie che avevano 1 anno, 5, 10, 25 e 50 di matrimonio. Erano una ventina di coppie, molte con i loro figli.

Hanno fatto le letture, hanno portato i doni all’altare.

Alla fine, prima della benedizione, li ho fatti venire davanti a tutti, anno per anno. Il gruppo più numeroso era quello dei 10 anni: 12 coppie!!!

A ogni gruppo, un’altra coppia festeggiata ha detto parole di augurio, e anche uno dei loro bambini ha augurato loro lunga vita e un amore grande.

Naturalmente, dopo la messa “tutti i salmi finiscono in gloria”: torta per tutti i festeggiati!

Stasera ho l’aereo per Parigi-Genova.

Starò in Italia fino al 21 Gennaio.

Spero di riposarmi un po’, e anche di rivedere tanti vecchi amici.

Primi tra tutti, naturalmente, la mia famiglia!

A presto!

Ieri e l’altro ieri i tre seminaristi della nostra parrocchia sono diventati pittori: Willy, Heriberto (mio figlioccio e primo seminarista della parrocchia) e Miguel Ángel hanno passato tre mezze giornate pulendo prima e pitturando dopo le sbarre di ferro esterne della parrocchia, e poi si sono dedicati a dare la pittura a qualche parete che era in cattivo stato.

Hanno lavorato veramente tanto, con passione, anche se non sono mancati i difettucci – tipo che per pitturare il tetto hanno sporcato il pavimento.

Complimenti, ragazzi!

P.S.: Insieme a loro c’erano anche Elvis, un ragazzo di 14 anni che vuole entrare in seminario anche lui, e Jesús, un giovane, sposato, che molte volte da una mano gratuitamente e con impegno.

7:22 am

Laisa

Ieri sera c’era con noi alla Messa di mezzanotte Laisa, una ragazza di 23 anni che ha fatto un’esperienza vocazionale con le nostre suore.

È sempre stata una ragazza eccezionale, e ha dato molto nella pastorale giovanile della parrocchia, con un carattere definito e molta voglia di lavorare.

Da due anni e mezzo ha emigrato agli Stati Uniti con tutta la sua famiglia. Ora è venuta a farsi le vacanze a casa.

Ho potuto parlare con lei abbastanza diffusamente, e vedere che ha ancora nel cuore il desiderio di consacrarsi al Signore. Bene. C’è da pregare per lei.

12:05 am

Recite di Natale

Anche quest’anno i giovani hanno sbulaccato con delle belle recite prima della messa di mezzanotte.

I soggetti, prettamente natalizi, erano presentati in maniera scherzosa. La gente si è divertita moltissimo, e però ha anche ricevuto il messaggio dell’aprire il cuore a Maria e Giuseppe che cercano un posto per il bambino (prima recita) e dell’accoglienza dei poveri alla propria tavola (seconda recita).

È stato addirittura montato un rudimentale telone per assicurare un minimo di effetti scenici.

La preparazione era stata accompagnata da un piccolo “incidente”: giovedì sera, all’ora della Celebrazione Penitenziale, invece di partecipare, confessarsi e unirsi alla comunità parrocchiale, i giovani sono andati da un’altra parte a continuare le prove delle loro recite. Ho dovuto prendere posizione e dire loro chiaramente che avevano fatto male.

Comunque posso dire che il Signore sta accompagnando i passi di questi giovani, perché gli si vede un amore alla chiesa, e una ricerca di Dio che non è solo superficiale. Al diventare adulti credo che saranno bei protagonisti della vita della chiesa.

Abbiamo finito la Messa di Mezzanotte. Le recite dei giovani hanno creato un clima di attenzione e di attesa.

A qualcuno ogni tanto si chiudevano gli occhi, soprattutto a vari bambini piccoli. In generale però si percepiva attenzione e desiderio di incontrarsi con questo Signore che si fa povero tra i poveri.

Il coro ha cantato molto bene. Unico neo: gloria e alleluia mezzi mosci, sembrava di essere in quaresima. Ma dopo si sono ripresi, e l’assemblea ha cantato insieme a loro con entusiasmo.

Il bacio di Gesù Bambino, alla fine, è sempre un gesto che commuove per il desiderio di tutti di toccare con mano il Figlio di Dio.

Anche quest’anno la messa di mezzanotte è stata alle 10. La gente ha paura a muoversi di notte, soprattutto per i black-out e per la delinquenza che impera.

C’è da dire però che ieri sera il governo e l’impresa distributrice dell’energia sono state clementi, perché invece di mandare la luce a mezzanotte l’hanno mandata alle 9, e questo ha reso più facile la partecipazione della gente.

Alla Messa c’erano circa 400 persone: i due terzi di quelli che vengono alla messa principale della domenica. Considerando che un bel po’ di gente va al campo (cioè al loro paese di origine), devo riconoscere che la risposta è stata buona.

Mi ha fatto piacere in particolare vedere la presenza di Juan Antonio, il marito della nostra maestra Nilda, che non viene mai a Messa e che normalmente dà l’idea di non avere interesse per le cose della chiesa.

Stasera, dall 6 alle 9 c’è stata la celebrazione penitenziale.

Nella riunione dei preti si erano dati disponibili in 8, però alla fine sono venuti solo in 5. Grazie a Dio ce la siamo cavata bene!

Don Lorenzo ha confessato tutto il tempo, e così il padre Javier. Invece il padre Lorenzo Vargas ha dovuto andarsene alle 8, e alle 8 e mezza se n’è andato il padre Orlando. Il padre Federico è andato via anche lui verso le 8 e un quarto.

Tra tutti mi hanno aiutato tantissimo! Domani gli telefono per ringraziarli!!!

10:01 pm

Un po’ stanco

Sono un po’ stanco. Da alcune sere abbiamo attività varie, o è al mattino che con l’aguinaldo non posso permettermi di dormire un po’ di più.

Gli ultimi due aguinaldi sono stati martedì e mercoledì.

In più, ieri sera c’è stata la cena della scuola, e sono andato a dormire alle 11 e mezza.

La sera prima il ritiro della scuola serale, e sono andato a dormire alle 11.

Stasera le confessioni, e andrò a dormire un po’ più tardi.

Sveglia tutte queste mattine alle 5.

Ho un po’ paura perché domani sera c’è la Messa della Natività del Signore, e la cominciamo alle 10. Finirà verso le 11 e mezza.

Il mattino seguente, però, la prima messa è alle 9 e mezza.

Che il Signore mi aiuti a non patire il sonno!!!

Oggi eravamo a pranzo in arcivescovado, con tutti i preti della diocesi.

Della nostra zona c’eravamo quasi tutti.

Prima del pranzo c’è stata una presentazione delle nuove mappe del territorio della diocesi, che sono state consengnate agli arcipreti delle zone pastorali. È stato un lavoro costoso (ogni parrocchia ha pagato 1,000 pesos), ma si spera che possa aiutare a lavorare meglio con la settorizzazione delle parrocchie.

Seduti a tavola, mi ha colpito soprattutto la gran quantità di preti neo catecumenali: sono molti di più che nel passato. E spesso nelle parrocchie non si adattano bene alla realtà di qua. Il cammino neo catecumenale sembra essere l’opposto dell’inculturazione: da tutte le parti la stessa maniera di vestirsi, la stessa maniera di suonare la chitarra, gli stessi identici canti, la stessa forma di realizzare e addobbare l’altare, le stesse pitture, con le stesse scritte. Quando un prete neo catecumenale arriva a una parrocchia la trasforma completamente secondo gli standard del cammino, e normalmente porta avanti sostanzialmente solo la pastorale delle comunità neo catecumenali. Per tutto questo è abbastanza preoccupante il fatto che siano sempre di più nella diocesi i preti neo catecumenali.

E stamattina è toccato fare l’aguinaldo ai settori della parte nord della parrocchia, attorno all’attuale centro parrocchiale.

Non si sono viste cose eccezionali, ma all’arrivo alla parrocchia, verso le 6.45, i vari gruppi di settore erano gasatissimi.

C’erano moltissime persone non di chiesa, cosa che mi ha fatto molto piacere, e nella messa ho cercato di dare un messaggio rivolgendomi soprattutto a loro.

Tanti anche i ragazzi e i giovani, alcuni dei quali avevano facce da tigre.

La messa è durata un po’, ma non è pesata: si respirava l’attesa del Natale.

È stato molto bello! Wendy e Danielito hanno presentato i loro temi in maniera molto semplice e concreta.

Il personale c’era tutto: mancava solo Victor, il maestro evangelico, che da quando è iniziato l’anno nuovo si è messo in testa che se non ne ha voglia non viene a scuola.

Un grazie grande al Signore e a tutti quelli che ci hanno accompagnato con la preghiera!!!

Avremo il ritiro della scuola serale, stasera, dalle 6 e mezza alle 9.

Vi chiedo una preghiera!

Lo daranno Wendy e Danielito, che sono la coppia che ci ha aiutato per un anno a far partire la pastorale del SINE.

Stamattina i 4 settori della parte sud della parrocchia hanno fatto il loro aguinaldo.

Alle 5 del mattino da ogni settore è partita una “carovana”, che si è concessa il lusso di passare per tutte le strade del settore a svegliare i dormiglioni.

Mi è piaciuto come si sono organizzati nel settore Arca di Noè, dove avevano vari tamburi, eppure hanno fatto una cosa ben ordinata e senza fracasso inutile.

Altri settori non hanno avuto tanto successo, soprattutto a causa della delinquenza che imperversa e dei blackout che ormai sono permanenti alle prime ore del mattino.

La messa con la quale l’aguinaldo è terminato è stata ben festosa, ed è diventata occasione di evangelizzazione per la presenza di tanti fratelli che non sono propriamente di vita di chiesa assidua, ma che si sono aggiunti volentieri per la tradizione dell’aguinaldo.

Come sempre, non è mancato il té finale aromatizzato con la radice del zenzero (che qui si chiama engibre, pronuncia enhibre.

Scusate se devo correggere quello che ho scritto in un articolo precedente, parlando dell'”acquedotto” di Duquesa.

Non è vero che la gente di Duquesa ha messo la mano d’opera gratis. Hanno voluto essere pagati. Paga da uomo di fatica, 200 pesos al giorno (circa 7 dollari), più il mangiare del mezzogiorno.

Come mi ha detto l’uomo che è stato più a contatto con Lorenzo, “se fosse stato gratis, nessuno avrebbe fatto niente”.

Questo perché ci liberiamo dalle favole del tipo “i poveri sono generosi e altruisti”. Bisogna dire “tra i poveri ci sono persone generose e altruiste”, così come ci sono quelle grette ed egoiste.

È che soprattutto quando la gente di qui sa che ci sono dei soldi nascosti tira subito fuori la parte dritta della schiena fin quando non spuntano i soldi!

Oggi pomeriggio è morto il fratello di Milton, a cui ero andato a dare l’Unzione dei Malati dieci giorni fa.

Aveva l’AIDS, se l’è presa con la vita leggera che fanno i giovani di qui appena hanno in tasca qualche soldo da mettere in mano a una donna.

Il Signore l’ha portato per mano fino a incontrarsi con lui e confessarsi, aiutato da Milton.

Ha preso il volo in pace con il suo Signore.

Ieri sera ero a confessare in una parrocchia della zona, e dopo le confessioni ho scambiato due parole con Javier, un prete di Sabana Perdida.

Lavora insieme a Luis, con cui è molto amico, in due parrocchie vicine di Sabana Perdida. Ciascuno dei due si dedica in particolare a una delle due parrocchie.

Entrambi sono usciti circa 4 anni fa dai Vincenziani e si sono aggregati al clero secolare.

La cosa che mi ha sempre incuriosito è che, nonostante abbiano quasi la stessa età, di vita e di ordinazione, uno dei due, Luis per l’appunto, è parroco di tutte e due, mentre Javier è curato delle stesse.

Chi conosce un po’ la vita del prete sa che fare il curato è abbastanza faticoso, perché il 90% delle decisioni le prende il parroco. E il 95% dei curati non vedono l’ora di diventare parroci.

Così mi sono permesso di dire a Javier che lo ammiro, perché ha accettato questa posizione subalterna, e, apparentemente, non gli pesa.

Ne è nato un dialogo molto bello, dove abbiamo parlato dell’obbedienza, della fatica che costa, ma anche della serenità che da a vivirla; dell’imparare a dipendere da un confratello; del fatto che l’età non significa fare carriera.

Sono tornato a casa edificato. Grazie, Signore!

Stamattina, alle 5, i giovani hanno fatto il loro aguinaldo. L’aguinaldo è una camminata per il barrio, cantando, suonando tamburi e güire, e andando ad alcune case di membri della parrocchia per svegliarli dal loro sonno.

C’erano un centinaio di adolescenti e giovani. Per evitare il rischio connesso con uscire di casa prestissimo hanno passato la notte nella parrocchia. Non è difficile credere che non hanno dormito neanche un minuto.

L’aguinaldo è stato ben organizzato. Un particolare bello è che tutti i gruppi giovanili avevano preparato dei messaggi natalizi, che durante la camminata sono stati consegnati alla gente che si affacciava alle finestre o lasciati sotto le porte.

Si sono uniti anche una ventina di adulti. Gli altri sono arrivati verso le 7, quando l’aguinaldo è ritornato in parrocchia per la Messa. Purtroppo molti giovani si sono lasciati vincere dalla stanchezza e non si sono fermati alla Messa. Questo perché tutti sappiate che non è tutto rose e fiori.

10:21 pm

A comprare…

La giornata di oggi me l’ho passata comprando i prezzi dei pc che finanziamo ai professori della scuola.

Visto che la spesa generale si aggirava sui 250,000 pesos (circa 11,600 euro) non mi sono fidato a mandare qualcuno.

Il risultato è che ho dovuto perderci un sacco di tempo, perché dei pezzi non me li stavano dando come li chiedevo, e ho dovuto darli indietro e cambiarli, ecc.

Risultato: tre ore stamattina e due ore oggi pomeriggi.

Per lunedì mi rimane da comprare le stampanti.

Con il fondo prestiti della parrocchia abbiamo finanziato la compra di computer per i maestri della scuola.

L’occasione è venuta perché il Ministero dell’Educazione ha lanciato un’iniziativa analoga, ma ci siamo resi conto che nonostante lo stato regali 5,000 pesos (un computer costa adesso al dettaglio sui 25,000), con il finanziamento a tre anni il costo era molto superiore a quello che sarebbe costato comprando noi all’ingrosso e mettendo insieme i pezzi.

Di fatto il computer gli viene a costare a questa maniera 16,000 pesos, più quasi 1,000 di contributo spese del fondo, più 500 che gli prende un professore per metterglieli insieme, installargli il software, e stare dietro alla garanzia (se un pezzo si rompe bisogna andare da chi l’ha venduto per la riparazione o il cambio).

In tutto sui 17,500 pesos (circa 625 dollari, 480 euro), che pagheranno in 24 mesi.

Beh, sono contento che gli facciamo risparmiare un po’ di soldi. Ultimamente, gli stipendi dello stato sono letteralmente da fame. Un professore laureato che lavora mattina e pomeriggio guadagna 11,000 pesos al mese (circa 393 dollari, 303 euro).

La scoperta a cui mi riferisco qualche giorno fa nel contributo Scoperta! del 9 di questo mese è stata un abbaglio.

Ho parlato con il ferraio, e mi ha fatto vedere che non è vero che le serrature si incantano se montate al contrario.

Meglio! Avanziamo di fare un lavoraccio inutile!

Naturalmente non con le armi, ma con la forza della Parola di Dio e con il dialogo.

Dall’inizio dell’avvento le CEB nostre stanno lavorando con temi preparati a livello nazionale per educare contro la violenza, e l’impatto è molto interessante:

  • Molti padri e madri di famiglia scoprono che fino ad oggi hanno educato i figli in maniera violenta, e vogliono cambiare.
  • Gli animatori, che moltiplicano i temi con la gente, si rammaricano di non aver potuto ricevere questa formazione quando erano giovani.
  • Si sta cercando di capire quali sono le radici della violenza.
  • Si riflette sul fatto che la violenza fuori della casa e anche dentro si combatte spesso meglio con l’attenzione alle persone che con altra violenza.

Insomma, sta venendo fuori un lavoro molto bello!!!

Stando qui bisogna imparare a capirsene di tutto.

Una cosa di cui non sapevo niente erano i filtranti: buchi che si fanno nel terreno, incamiciati con tubi di 8″ di diametro, perché l’acqua piovana che non si può far uscire da un terreno in orizzontale se ne vada nel sottosuolo.

Ne abbiamo fatto uno nel 2001 nel nuovo terreno della scuola, perché è più basso del livello della strada, e ci si è già tappato due volte.

Stamattina l’abbiamo scoperchiato, e abbiamo dovuto constatare che è pieno di fango. Sto quindi cercando un’appostito camion (ci sono molte ditte che fanno questi lavori) per stapparlo un’altra volta. Ci costerà sui 4-5,000 pesos (circa 125 euro).

Dobbiamo però anche inventarci un sistema perché non si tappi più tanto alla svelta.

Se il Signore ci aiuta tra pochi giorni dovremmo avere un laboratorio di scienze per il liceo.

Sembra che ce lo fornisca un programma che si chiama forciencia (per la scienza) del ministero dell’educazione.

Ho parlato stamattina con l’incaricata del programma, e sembra che ci farebbe avere un laboratorio messo insieme a partire da pezzi appartenenti a laboratori che non si potevano consegnare interi perché gli mancava o si era rotto qualcosa.

Oggi pomeriggio devo fare la richiesta e mandarla subito.

L’incaricata mi ha detto che qualche settimana fa era stata nella nostra parrocchia per una messa di una defunta, e che era stata ben impressionata.

Il Signore fa bene le cose!

C’è stato oggi il ritiro d’avvento, o meglio, i ritiri d’Avvento.

Ce n’è stato uno per tutta la comunità, e uno più semplice per i giovani.

A quello generale c’erano circa 200 persone di mattina e 300 di pomeriggio. L’hanno dato 4 donne del Rinnovamento Carismatico. Hanno fatto una cosa molto equilibrata, una predicazione basata sulla parola di Dio e molto attenta agli aspetti concreti della vita quotidiana. Ho potuto rendermi conto che le parole sono arrivate al cuore di tanti.

A quello dei giovani hanno partecipato in una cinquantina. Il padre José Ramón, il sacerdote giovane che ho chiamato per darlo, si è portato 5 giovani della sua parrocchia, e più che una predica sono state testimonianze, dello stesso padre, prima di tutto, e poi dei giovani che sono venuti con lui.

Quello che più ha colpito i ragazzi è stato quando un giovane ha raccontato come da “tigre” (qui questa parola vuol dire delinquente, approfittatore) ha cambiato vita e si è donato al Signore.

Alla fine il padre José Ramón ha invitato i giovani a valorizzare i tanti doni che hanno attorno a loro. Ha parlato anche della ricchezza che è per la nostra parrocchia il dono di un prete missionario.

Il ritiro si è concluso con un’adorazione eucaristica vissuta in comune da giovani e adulti.

Una bella esperienza, un dono in più del Signore!

Nel consiglio pastorale di stamattina abbiamo letto la circolare del vescovo sull’avvio del nuovo piano pastorale.

C’era una parte dedicata alla settorizzazione delle parrocchie. La nostra è già settorizzata, ma adesso si tratta di rendere più piccoli i settori, cioè di suddividerli in maniera che abbiano attorno alle 1,000 persone (vari settori di adesso ne hanno 4,000, e sono abbastanza ingestibili).

La cosa bella è che la gente che ho nel consiglio pastorale è aperta, ed è disponibile a fare i cambi che si chiedono.

In compenso, perché non pensiate che è tutto rose e fiori, attualmente abbiamo un po’ di difficoltà con il visiteo: delle 500 persone che dovrebbero fare la visita casa per casa, la stanno facendo sì e no un centinaio. E dà l’idea che la gente si scoraggi ogni giorno di più.

Mi sa che dovrò mettermici dietro in una maniera un po’ più diretta, a questo visiteo! Lunedì scorso ho cominciato a fare una messa con le comunità apostoliche di un settore, e ha “riscaldato” abbastanza. Continuo dopodomani, e l’altro lunedì, e poi quando tornerò dalle vacanze.

Mattina e pomeriggio abbiamo avuto il ritiro di avvento per tutto il personale della scuola: direzione, maestri, bidelle, portieri. C’erano tutta la primaria e il liceo. Con la serale lo faremo un altro momento.

L’abbiamo dato io (il primo tema del mattino) e Joseín, un uomo della parrocchia di Constanza, gli altri tre.

Abbiamo messo a fuoco sia di mattino che di pomeriggio prima il carattere generale del tempo liturgico, e poi un aspetto particolare.

I temi ci sono venuti proprio belli, si vedeva il gusto nelle facce di tutti.

C’è stato anche un momento in cui ci siamo scambiati un abbraccio pieno di affetto.

Questo ritiro è stato un grande dono del Signore per noi!

9:05 pm

Scoperta!

Oggi ho scoperto che la metà delle serrature saldate alle porte della scuola è montata alla maniera sbagliata.

Le serrature in questione sono delle Yale italiane, che le vendono in due versioni, per porte che si aprono a destra e per porte che si aprono a sinistra. In soldoni la metà delle serrature sono sbagliate, e quindi sono messe a testa in giù.

Conseguenza: ogni tanto si incantano, e oltre al fastidio di non poter entrare bisogna chiamare il fabbro, il quale con tutta probabibilità non conosce il particolare dei due tipi di serrature.

Mi sono accorto del problema perché ho comprato 8 serrature per le nuove porte dell’ultimo piano costruito, e dal ferramenta mi hanno spiegato la cosa. Ho potuto comprovare subito che la serratura messa a testa in giù si incanta una volta su dieci.

Adesso devo vedere come risolvere il problema…

Stamattina sono andato a confessare e a dare l’unzione dei malati a José, fratello di Milton.

Milton da quasi 10 anni convive con un tumore al cervello che non gli permette lavorare, e che gli rende difficoltoso leggere. Da vari anni attraverso l’esperienza della malattia si è avvicinato alla chiesa, ha fatto il Ritiro di evangelizzazione, e viene a messa quasi tutti i giorni.

Suo fratello José ha l’AIDS. Milton gli ha parlato, giorno dopo giorno, della sua esperienza di fede e del suo cammino con il Signore. Tre giorni fa José ha chiesto di confessarsi, e l’ha fatto stamattina. Dopo la confessione ha ricevuto l’unzione dei malati, con la quale abbiamo chiesto a Cristo il dono della guarigione.

Magrissimo, José non si alza più dal letto, e ha continuamente la diarrea. Milton mi ha parlato anche di tubercolosi, ma a prima vista non sembrerebbe. Se il Signore non lo guarisce, non gli rimangono molti mesi di vita.

Oggi sono andato a confessare nella prima delle 26 parrocchie della nostra zona, dove ci aiutiamo gli uni gli altri per confessare la gente.

In realtà non vado a tutte e 26 le liturgie penitenziali, perché ho impegni in parrocchia che non posso lasciare, come per esempio il corso dei ministri del giovedì.

Stasera la celebrazione penitenziale è stata in San Pablo de la Cruz, dove è parroco il padre Ramón Ozuna, un vecchio amico, che è stato curato della parrocchia di Santiago prima che arrivasse la missione.

Abbiamo confessato dalle 6 e mezza alle 8.

Il padre Ramón, stranamente, non ha confessato nessuno: andava avanti e indietro per la chiesa, controllando che tutto fosse a posto, e dando spunti di riflessione con il microfono ogni tanto. Chi lo capisce è bravo!

Stasera avevamo l’Eucarestia con le 11 comunità apostoliche dei due settori San Francisco e Arca de Noé.

Sono venuti quasi tutti, e con il cuore bello disponibile.

Nella Messa abbiamo valorizzato tutti gli spazi di partecipazione:

  • L’accoglienza a ogni comunità, all’inizio della celebrazione: ogni comunità ha raccontato in che maniera il Signore si è manifestato loro negli incontri di comunità.
  • L’atto penitenziale, nel quale si è lasciato lo spazio per chiedere perdono al Signore per qualche peccato che ancora commettiamo.
  • L’omelia: ho fatto cominciare a loro, una persona per ogni comunità, brevemente, e poi ho continuato io sviluppando il tema del paralitico, che Gesù ha guarito e poi ha messo in cammino, facendolo diventare un segno delle comunità cristiane che accettano la sfida dell’evangelizzazione casa per casa.
  • La preghiera dei fedeli: molti hanno potuto esprimere un’intenzione.
  • La presentazione dei doni: ogni comunità ha deposto nel calice, insieme all’acqua, qualcosa di quello che vive comunemente.
  • Nella preghiera eucaristica, ognuno ha potuto dire il nome di una persona che sta cercando di portare al Signore.
  • La comunione eucaristica è stata data sotto le due specie.
  • Dopo la comunione, tutti hanno espresso il ringraziamento al Signore per qualche aspetto della loro vita che è cambiato in positivo a partire del Ritiro di Evangelizzazione.
  • La benedizione finale è stato l’invio per continuare l’opera dell’evangelizzazione.

Tutti ci siamo goduti questa eucaristia, e spero che oltre all’invito all’impegno missionario abbiamo compreso un po’ di più la ricchezza che abbiamo noi cattolici nel poter partecipare alla Messa tutti i giorni.

Con i catechisti ho dato le istruzioni per selezionari i bambini e i giovani che riceveranno il battesimo, la prima confessione, la prima comunione, e la confermazione.

I catechisti sono circa 100 che lavorano con i bambini e una trentina che lavorano con giovani e adulti. Sono organizzati in centri di catechesi, ogni centro con il suo responsabile.

Con tante persone, nonostante l’impegno di spiegare bene come devono essere fatte le cose, c’è sempre un 10% dei catechisti che non capisce. Pazienza!

Quello che sì si vede è che da un anno all’altro la gente matura.

A livello di catechisti giovani c’è sempre un certo turn-over. Si entusiasmano in settembre, e il 30% non arriva a fine anno.

Non più tardi di un mese fa, Fiol, una catechista (meglio, un’aiuto catechista) di 15 anni se n’è andata a convivere con il suo ragazzo, che neppure la famiglia sapeva che era il suo ragazzo. Mi è spiaciuto abbastanza, perché quando sono arrivato era una bambina di 9 anni, tenerissima, e me la sono vista crescere, nei gruppi di adolescenti e giovani. E adesso… Non posso far altro che pregare per lei, e sperare che capisca che ha fatto un passo falso.

8:53 pm

Pisolino

Oggi pomeriggio dopo un sacco di tempo mi sono fatto un pisolino di due ore.

Quando mi sono tirato sul letto mi sembrava di non addormentarmi, e poi quando è stata l’ora di tirarmi su mi sarei fermato ancora un po’ ben volentieri.

Adesso mi sento più riposato!

La diocesi procede nel lancio del nuovo Piano Pastorale Diocesano, il terzo.

È basato sulla versione diocesana del NIP, e prevede tre tappe:

  • da non popolo a popolo
  • da popolo a popolo di Dio
  • da popolo di Dio a popolo di servitori

Il lavoro si sta portando avanti abbastanza lentamente, in maniera che tutti si possano coinvolgere.

Ci si sta lavorando dal 2001.

In giugno 2005 si dovrebbero dare i primi passi concreti, e iniziare a portare a tutte le famiglie la lettera mensile.

Siamo praticamente alla fine con il progetto per dotare di acqua la comunità di Duquesa, vicino alla discarica della spazzatura.

Lorenzo ci si è messo dietro con tanto amore e con molto lavoro. Si sono sfruttati dei tubi che portavano acqua da una diga, e che erano rotti: l’acqua si perdeva nel terreno.

È stata fatta una cisterna della capienza opportuna (più di 100 metri cubici!), nella quale si accumula l’acqua delle tuberie.

Da lì una pompa la manda in alto verso Duquesa: sono circa 10/15 metri di dislivello, e lì la gente si rifornisce attraverso una serie di rubinetti.

Ieri è stata la prima volta che l’acqua è potuta arrivare a Duquesa, ed è stata una festa grande.

Prima, dovevano far venire dei camion di acqua, e ogni camion (3 metri cubici) gli costava sui 3/400 pesos (equivalenti a circa 10 euro).

Il progetto si è potuto realizzare grazie alla raccolta fatta a Genova in occasione dell’Anno dell’Acqua!

Siamo orgogliosi di aver realizzato questa piccola opera. Piccola, ma che risolve un problema grave di 250 famiglie!

Grazie al Signore, e grazie a tutti quelli che hanno collaborato!

Dopo l’incontro con il card. Bertone, a inizio settembre, adesso è toccato al card. López Rodríguez far lezione ai candidati ministri.

Stasera ha trattato loro il tema dell’amore del prossimo e della giustizia sociale.

Le recenti vicende di casi di corruzione hanno alimentato e reso interessante il contenuto.

Il cardinale ha anche messo a fuoco i rischi del nuovo codice processuale penale, che è più garantista del precedente, con l’idea di evitare tanti abusi, ma che in pratica protegge l’imputato più di quello che protegge le sue vittime.

Nei candidati ministri si vedeva la gioia di avere così vicino il cardinale, che normalmente vedono nella sede della cattedrale o nel piccolo schermo della televisione.

Sono incontri che, come diceva don Franco riguardo al nunzio di qui, ti riconciliano con le istituzioni.

Adesso, tra due settimane, toccherà al nunzio apostolico, che chiuderà in bellezza il corso dei ministri.

Grazie, Signore!

Stasera ci siamo reincontrati con i 65 fratelli e sorelle che hanno fatto il ritiro.

Ci sono stati dei bei testimoni: di rinnovamento della vita della famiglia, di sanazione, di gioia nel Signore.

A me è toccato il tema che introduce il cammino che viene adesso: perseverare.

Abbiamo formato tre gruppi, nei quali si farà la catechesi di approfondimento: uno in parrocchia, uno nella cappella del barrio, uno nei campos.

Se il Signore ci aiuta, questi fratelli e sorelle sembrano ben entusiasti!