Contributi nella categoria 'Santa Margherita'

5:41 pm

Missione

Oggi inizia La Missione Famiglia  (per le coppie) nelle due parrocchie della Divina Misericordia e di Santa Margherita. Le coppie della comunità stanno visitando casa per casa per motivare le famiglie a partecipare.

Anche abbiamo la Missione Infantile a tutti sabati per i bambini che partecipano al catechismo.

Vi chiedo una preghiera speciale per questo motivo.

 

Siamo giunti a Genova, ma non “finalmente “!

Quanto lasciato al Guaricano ritorna con mille risonanze nel mio cuore!

I legami intessuti, reali e ideali, hanno fatto sì che l’Oceano si è rimpicciolito (ancor di più dopo Colombo) e la fredda notte trascorsa sull’aereo del ritorno da S. Domingo non ha cancellato il tepore di una giornata di sole di fine estate in una Madrid pulita e familiare nei suoi colori, distesa nelle sue irregolari ampiezze e varia nelle sue architetture: è stato facile collegarla a S. Domingo, impossibile non ricordarla nelle diverse vicende storiche di un pur importante passato, in cui l’aspetto religioso ha avuto la sua importanza.

A Madrid don Paolo, Lena ed io ci siamo addentrati nei musei di Palazzo reale, mentre Mina e Pino si sono soffermati nei dintorni; ci siamo ritrovati tutti, dopo qualche ora, nella vicina Nostra Signora di Almudena a pregare la Madre di Dio per la Nazione spagnola, affinchè superi le odierne contraddizioni, e per noi, grati del dono ricevuto al Guaricano. Non sono mancati poi, lungo le “calles” e nelle utime ore d’ attesa del volo per Genova all’aeroporto di Barajas, commenti vivaci, battute, momenti di apertura personale e un’attenzione più diretta fra di noi.

Don Paolo, l’infaticabile ! Si rivela guida vigile, sobria e affettuosa, compagno ideale di “cammino”, attento a soddisfare ogni giusta esigenza, a valorizzare “talenti” nascosti, a riequilibrare situazioni relazionali  e ad affrontare imprevisti sempre in agguato. Vero missionario con cui il Vangelo diventa vita, opere concrete e accoglienza profonda dell’altro.

Rivedo a flash le immagini che la mia memoria contiua a mandare in onda…

All’arrivo, durante la Messa serale nel cortile della missione, “padre Pablo” ha subito riattivato, con parole franche e dirette, i contatti con tutte quelle persone accorse a festeggiarlo così numerose e vivaci nelle esternazioni: ha sottolineato la continuità del loro operato, le ha ringraziate e confortate; ha parlato della Chiesa genovese, riportando saluti e proposte per il futuro; ha nominato i religiosi e le religiose che erano stati e sono ad oggi al Guaricano. Al ricordo di don Lorenzo Lombardo, sepolto proprio lì, in quel cortile, circondato da piante tropicali, il Padre ha calamitato i presenti in un raccoglimento intenso e commosso: quella comunità orante era la testimonianza di un amore così grande che non doveva spegnersi mai.

Alla Duquesa… Superati gruppi di ragazzi che trafficavano nella spazzatura, siamo stati accolti nella chiesetta da bimbi stupiti e da vispe bambine con le treccioline luccicanti di fiocchetti. I più grandi attorno all’altare, animavano i canti con i suoni metallici dei tamburelli e di uno strumento a grattugia. All’omelia “Padre Pablo” prende un bambino per mano; uno dei due “si fa cieco” e l’altro sbanda e va a finire sopra i fedeli, coinvolti nel dialogo, che sorridono e rispondono in perfetta sintonia alle domande del celebrante-mimo. La speranza cristiana è in primo piano: nulla è possibile fare senza la preparazione e l’impegno personali, né per se stessi né per gli altri, e il Signore non abbandona dove c’è esigenza di progresso umano. Abbiamo pregato per questa speranza e per rafforzare la nostra fede… al lume di candela, perchè l’energia elettrica spesso mancava!

La visita agli ammalati: la sofferenza nella sofferenza. Pomeriggi infuocati; vie, viuzze che s’intersecano, in modo irregolare, pozzanghere, rifiuti e odori forti; casette continue, uniformi, spesso sbrecciate o incomplete, a muro nudo o sbiadite dai frequenti acquazzoni, di pochi vani, stretti, con spazi esterni che diventano vivibili. All’interno l’arredo è essenziale, necessario, con un angolo pronto ad accogliere l’ospite. Appartato nel suo lettuccio con su un lenzuolo, l’ammalato si assesta con pudore, sorride ai nostri saluti, ma chiede qualcosa alla parente accanto… “padre Pablo” comprende, si avvicina e “parla” con lui; quindi ci chiama per esprimere preghiere singole o comuni, che spesso si mutano in canti d’intercessione in spagnolo e in italiano. Poi benedice tutti. Momenti di commozione, in cui i gesti creano empatia più delle parole: uno sguardo sorridente o solo sereno, una carezza, un ascolto attento, una risposta talora scherzosa e un abbraccio. Ci vengono in mente alcune descrizioni del Vangelo…

Eccoci a visitare le scuole (primaria, secondaria, diurna e serale ), le altre parrocchie e il Centro sanitario e nutrizionale. Occasioni preziose per incontrare insegnanti, allievi e tutti gli altri operatori delle varie strutture. Si discute,  in un  confronto aperto e appassionato,  di organizzazione, di progetti, di difficoltà, di risultati e di come migliorare i servizi. L’accoglienza è sempre calorosa e grata.

Per ultimo un appuntamento, presso il Seminario maggiore dominicano, con il Rettore e con alcuni seminaristi del Guaricano, futuri sacerdoti in queste difficili realtà umane da curare, sviluppare e consolidare.

Noi accompagnatori di don Paolo, accomunati dall’età non più giovane, forti di esperienze personali, ma così diversi l’uno dall’altro per percorsi di vita e per ruoli ricoperti, abbiamo cercato di raccontare e trasmettere quella che riteniamo essere la parte migliore di noi stessi, quella raggiunta con mille difficoltà, impegno e sacrificio. È dunque importante lottare, essere protagonisti della propria storia, conseguire i traguardi sperati e possibili, recuperando sempre dignità, rispetto e affetti. La fede aiuta in questo bisogno di progresso umano.

Caro don Paolo: grazie! Grazie per averci dato l’opportunità di offrire “briciole di amore” per il Pane che rende tutti fratelli.


Stasera con gli amici genovesi abbiamo vissuto l’Eucaristia a Duquesa. L’accoglienza è stata superiore a quella degli altri posti.

Per cominciare, Selenia ha letto una poesia in rima composta apposta per il nostro arrivo.

La celebrazione è stata animata da un coro giovane e che sembrava abbastanza preparato.

Nell’omelia abbiamo meditato insieme sul fatto che un cieco non può guidare un altro cieco, e ho fatto leva sul fatto che a tutti noi fa piacere aiutare gli altri, ma per aiutarli veramente dobbiamo essere preparati.

Alla fine la proposta di una foto insieme è stata accolta con una festa unica. Purtroppo la macchina ha fatto un po’ le bizze, per cui ho dovuto ripetere varie volte la foto del gruppo, e tra tutte vi propongo la migliore.

Grazie, Signore, per la gente di Duquesa!

8:29 am

Impressioni

Sono già trascorsi alcuni giorni in Guaricano. Questa esperienza ci ha arricchito per valorizzare quanto per noi è scontato. L’importanza dell’acqua che da noi è potabile e scorre sempre e che spesso sprechiamo! Qui non è potabile e spesso non arriva e ci si devono lavare i denti con quella minerale!

La corrente elettrica che noi abbiamo sempre e che, per noi, quando manca momentaneamente è un’ansia!… Qui è un’abitudine e una cosa naturale averla a ore.

Camminare a piedi nudi su strade dissestate e con spazzatura per noi è pericolo di infezioni e tetano!… Qui è un vivere giornaliero sia per gli adulti che per i bimbi.

Noi, spesso, non accogliamo nelle nostre abitazioni le persone per il disordine! Qui non guardano all’estetica ma all’ospitalità, all’incontro.
Qui c’è solidarietà specialmente tra poveri! Quando c’è un malato sono tutti uniti per aiutarsi vicendevolmente! I valori umani si trovano proprio qua.

A Duquesa , dopo aver percorso una strada sterrata con ai lati ragazzi (grandi e piccoli) intenti a dividere i cartoni dalla plastica nella spazzatura per poi vendere per avere qualche pesos, Don Paolo ha celebrato la Messa al buio e a lume di candela. È stata per noi molto suggestiva.
Al momento dello scatto della foto c’è stato un boato unico e generale da pelle d’oca (nonostante il caldo umido terribile, per noi), INDIMENTICABILE!!!

Speriamo resti sempre in noi il dovere di testimoniare e ringraziare il Cielo per quanto abbiamo ricevuto e la fortuna di essere nati a Genova.

Stamattina ho potuto presiedere l’Eucaristia alla Divina Misericordia. La gente mi sembrava meno del solito, ma forse è perché siamo in estato e ci può essere gente in vacanza. Accoglienza festosa, tanti abbracci pieni d’affetto.

Poi, alle 9.30, la Messa dei giovani a Santa Margarita. Come sempre, inizio Messa con poca gente, ma alla predica ce n’erano molti di più. Il Vangelo parlava della moltiplicazione dei pani, e da noi c’è stata invece la moltiplicazione della gente!

Stasera avremo la Messa dei nove giorni di lutto di Lorenzo in casa, la presiederà padre Cecilio Sosa, che è nostro amico (mio, di Lorenzo, delle suore) fin da quando era in seminario. E si fermerà a cenare e a dormire da noi.

Yohana e Anyelo nel giorno delle loro nozzeLa dipartita di Lorenzo è stata per me l’occasione di benedire le nozze di Yohana, la segretaria della scuola.

A differenza dei più, si è sposata in maniera diretta, senza cioè passare per convivenze o matrimoni civili.

È una ragazza molto in gamba e ben formata, è catechista dei giovani, ed è abbastanza attiva nella comunità.

Anyelo, il suo (ormai) marito, è un ragazzo di pochissime parole, ma che viene da una famiglia di fede sincera, la madre, Teresa, è ministro straordinario della comunione.

Quando a marzo mi avevano scritto per posta elettronica del loro matrimonio mi avevano chiesto se ci sarei stato, e non avevo detto di no, perché in fondo non si sa mai. E il Signore ha voluto che ci fossi. Grazie, Signore! Sono stato felice di benedire questo matrimonio!

Auguri, Yohana e Anyelo, ad multos annos!

Anche quest’anno si sta facendo il campo estivo dei bambini, dal 7 all’11 di questo mese di luglio.
Tra le due parrochie ci sono quasi 425 bambini, e  65 animatori si sono presi carico dei bambini. I responsabili hanno insegnato ai bambini l’educazione generale, amare e servire al Signore, praticare la S. Messa tutte le domeniche, lavorare e giocare con l’equipe.

Attraverso questo campo i bambini si sono divertiti molto e sono rimasti molto contenti, così come i responsabili. Non abbiamo fatto mancare la presenza delle suore, peró hanno sentito molto la mancanza di don Paolo, pazienza!!!

Don Lorenzo dice Messa a JacaguaVari mesi fa don Lorenzo ha dedicato tempo ed energie per installare una pompa dell’acqua in una parte di Jacagua dove non arriva l’acqua dell’acquedotto.

Hanno fatto un pozzo con una pompa sommergibile; un recipiente riceve l’acqua dalla pompa e l’immagazzina per l’uso delle famiglie, che in quella parte di Jacagua sono una cinquantina.

Don Lorenzo inaugura con la Messa la pompa di JacaguaIl lavoro era concluso già da tempo, ma solo adesso hanno fatto la Messa di inaugurazione, alla presenza di tutta la comunità, ed è stato un bel momento di festa. Una cosa semplice, forse, ma adesso cinquanta famiglie hanno risolto il problema dell’acqua.

La comunità presente alla Messa di JacaguaE ditemi che è poco! Grande Lorenzo! E grande Signore che permetti che si dedichi a queste cose!

(fotografie fatte dalle suore: complimenti!)

Nel pomeriggio sono stato a Duquesa, per celebrarvi l’ultima Eucaristia.

La partecipazione è venuta crescendo durante la celebrazione, e alla fine c’erano una ventina di adulti e altrettanti bambini piccoli.

L’impressione che ho ricevuto è stata quella di trovarmi di fronte a metà delle persone sconosciute. Voglio dire che non conoscevo la maggior parte delle persone. La cosa mi rallegra, perché significa che sono gente che si sta avvicinando alla chiesa.

Al tempo stesso ho sentito una certa frustrazione, perché palesemente non avevano una nozione di cosa fosse la Messa. E ciò si notava nel fatto che non rispondevano ai dialoghi liturgici, e anche nel fatto che i bambini si muovevano molto e la cosa era normale, nessuno diceva niente.

Alla fine Selenia, che è la signora che è stata più costante nella sua vita di chiesa in tutti questi anni, ha espresso un ringraziamento a nome di tutti leggendo una poesia molto carina. E anche in questo si vedeva che c’era molto lavoro da fare, perché si percepiva che era cosa più sua che di tutti.

Chi verrà ha qui un bel terreno da continuare a dissodare!

Messa pomeridiana a Los Cazabes, in quella che è ormai la Parrocchia Santa Virginia, anche se non si è visto ancora nessun documento di approvazione. L’abbiamo celebrata in una cappellina dedicata alla Madonna dell’Altagrazia di Higüey. È tanto piccola che venti persone le riempiono.

Terminando la celebrazione ho raccontato qualcosa di quello che ho visto a Cuba. La gente è rimasta meravigliata all’ascoltare i disagi e le difficoltà di quella gente.

A Santa Margarita è stata una solennità dell’Altagrazia molto speciale, per la celebrazione di tre matrimoni, uno per ognuna delle tre Messe.

Floirán e Germania al termine del loro matrimonioAlle sette di mattina, il matrimonio di Floirán e Germania, maestri (lei è anche direttrice nella serale) della nostra scuola. Un matrimonio pensato da vari anni, e che solo ora si è potuto concretizzare. Hanno sui cinquant’anni entrambi.

Il matrimonio di Willy e BeneluxAlle nove Willy e Benelux. Willy è figlio di Bilma, animatrice e ministro. Questo matrimonio mi ha riempito di soddisfazione perché ho visto come un anno e mezzo fa Willy si è riavvicinato alla chiesa dopo molti anni di allontanamento, e con lui anche la sua convivente, e adesso non si perdono una Messa insieme ai loro due bambini. Wiily e Benelux hanno intorno ai venticinque anni, e da cinque o sei convivevano.

E di sera Puro e Carmela, una coppia attempata de La Mina. Anche il loro è un tormentone, hanno avuto problemi con i documenti, e anche molti problemi economici. Pur con molte difficoltà familiari si sono mantenuti attivi nella chiesa, e la speranza è che il matrimonio sia per crescere ancora di più e continuare a seminare il seme del vangelo.

Beh… che dire… don Paolo e don Lorenzo lo sanno bene, qual’è stato per me il momento più emozionante! Tanti, tantissimi, ce ne sono stati… ma loro hanno assistito al primo, e quindi forse per questo, il più emozionante!

La prima mattina, io e Stefano ci siamo svegliati alle 6… fuori era ancora buio… e con don Paolo, in macchina, raccogliendo fedeli che attendevano un passaggio, siamo andati in Parrocchia per la Messa delle 7. C’erano già delle persone in Chiesa, e molte altre piano piano sono arrivate… è stato un crescendo di emozioni… sentirsi avvolti dall’accoglienza delle persone, dai sorrisi… alcuni si ricordavano di Stefano… ma anche chi non ci conosceva, ci ha fatto sentire più che benvenuti… la funzione, i canti (l’Alleluja “importato” dagli Amici del Guaricano, cantato ai matrimoni degli amici più cari!), il calore di don Paolo, di tutti i celebranti e di tutti i fedeli… difficile descrivere con poche parole…

E quando don Paolo ci ha chiamati sull’altare a salutare la comunità, lacrime di commozione hanno rotto le nostre voci, poche parole per cercare di descrivere quello che provavamo ad essere lì in mezzo a loro… speriamo solo di essere riusciti a trasmettere un pò di quello che provavamo…

Il ringraziamento più grande va a don Paolo, don Lorenzo, alle suore Modesta, Paolina, Blessila, Cristina (che però ho avuto modo di conoscere solo l’ultimo giorno), delle persone bellissime… è stato un Dono avervi conosciuti.

Ciao cari GuaricanBloggers!

Ieri abbiamo fatto visita al pozzo del quartiere o meglio campo, di Duquesa. È stato abbastanza frustrante e al tempo stesso istruttivo prendere coscienza del fatto che questa struttura non fosse attiva, almeno in parte, da ben 5 mesi. Frustrante perché, evidentemente, non vi è stato il minimo impegno di mantenere funzionante una struttura che poteva portare gratis un bene di prima necessità come l’acqua in una parte di barrio poverissima.

Istruttivo, al tempo stesso, perché capiamo meglio gli sforzi nella direzione di dare più istruzione ed educazione alla gente di qui. L’evangelizzazione, accompagnata da un corretto insegnamento scolastico, sono sempre stati una priorità della missione. Questo sicuramente può aiutare a capire che se oggi la mia famiglia spende 1 peso al giorno per l’acqua, e con 100 pesos posso unirmi con altre persone per aggiustare la pompa dell’acqua, tra 100 giorni esatti comincerò a risparmiare soldi per l’approvvigionamento idrico, e potrò dare 1 peso al giorno in più alla mia famiglia in istruzione, cibo e salute.

Grazie mssionari per questo lavoro così importante.

Sembra che vada in porto finalmente l’acquisto del terreno di fianco a Santa Margarita, dove fino al 2004 era situato il consultorio.

Alcune settimane fa ho mandato una lettera alla proprietaria, facendo presente che la missione se ne andava, e che quindi se voleva venderlo (a noi, ma realisticamente data la posizione non ci sono moltre altre alternative) doveva farlo subito.

E di fatto sembra che il prezzo che lo pagheremo sia un po’ inferiore a quello che si sarebbe pagato in passato. Per i soldi ci sono quelli che dovevamo usare per costruire la chiesa della Divina Misericordia, che non si è potuta fare per ragioni che vi ho spiegato a suo tempo.
Per la parrocchia di Santa Margarita è un acquisto necessario, perché la “chiesa”, che in realtà è ancora una tettoia, anche se ben accogliente, è “stretta” da quel terreno, e per qualunque sviluppo futuro (canonica, opere parrocchiali, ecc.) c’era bisogno dello sbocco offerto dal terreno che stiamo comprando.
Vi saprò dire!

9:00 pm

Foto ricordo

Oggi, giorno di natale, ho portato la macchina fotografica a Santa Margarita, e dopo le Messe ho invitato la gente (chi voleva) a farci una foto insieme. Me le porterò in Italia, e se ce la faccio le stampo per i diretti interessati. Qualcuno mi ha chiesto la foto, ad altri la regalerò di mia iniziativa, chiederò loro di accompagnarmi con la preghiera.

Natale con la famiglia di Laura e MarioA molti ha fatto molto piacere la cosa, e una buona parte di queste persone sono amici e famiglie carissime, che mi sarà più facile continuare ad amare al ritornare a vedere le foto con loro.

Le nozze di Martín e JosefaAltri due matrimoni stasera, al ritmo della musica del sud!

Una delle due coppie era di San Juan de la Maguana, nel profondo sud, e sono venuti molti parenti insieme a una piccola banda, che alla fine della Messa ha coinvolto tutti in un ballo (a dire il vero molto decente) appena sotto il presbiterio.

Le nozze di Dioni e CarmenPotete gustarvi il ballo qui in diretta, se volete!

Augurissimi a tutti questi nuovi sposi!

Le nozze di Jorlin e MádelinJórlin e Mádelin si sono sposati ieri sera.

Entrambi vengono dalla vita dei gruppi giovani della parrocchia.

Jórlin è figlio del nostro diacono Marcial, e la madre di Mádelin è stata ministro della parola. Hanno fatto un cammino molto serio di preparazione, sono passati per il Ritiro di Evangelizzazione e si sono fortificati nella fede.

Iniziano una nuova famiglia, tra la gioia della comunità cristiana e il non capire di tanti amici che non vivono la Chiesa.

Jorlin mi assicurava che tra i suoi compagni di gioco e università nessuno l’ha incoraggiato. Tutti gli hanno chiesto se era matto a sposarsi così giovane. Ma a differenza di suo padre, che vivendo nel campo non aveva avuto grandi possibilità di formazione, e di sua madre, che da giovane era lontana dalla Chiesa, per Jorlin è stato più facile prendere la decisione giusta, e davvero è un giorno bello e grande.

Grazie, Signore!!!

Sto dedicando parecchio tempo alla programmazione del sistema di gestione del fondo prestiti.

E siamo potuti entrare già nella fase di ingresso dati, grazie a cinque ragazzi ben responsabili del nostro liceo, che realizzano questo impegno come “lavoro sociale” che devono realizzare obbligatoriamente per 60 ore.

All’atto di immettere i primi dati si sono manifestati tanti piccoli problemini, ma li ho potuti risolvere, e spero che le cose migliorino andando avanti.

Forza, dobbiamo finire tutto questo prima della fine del mese!

1:42 pm

Presepi

Anche qui si fanno i presepi, però non è una gran tradizione.

In casa quasi nessuno lo fa.

Il presepe di Santa MargaritaVi metto le foto di quello di Santa Margarita, fatto da alcuni giovani della Pastorale Giovanile, bello e molto semplice, e anche quello della scuola, fatto con molto amore dalla nostra suor Cristina.

Il presepe della scuolaComplimenti a tutti!!!!

Il secondo giorno del Ritiro di Evangelizzazione si è svolto in maniera abbastanza liscia.

Sia a Santa Margarita che alla Divina Misericordia è mancato qualcuno, ma direi che sono cose che rientrano nelle fluttuazioni statistiche.

Alla sera, in entrambe le parrocchie si è concluso con la Messa, nella quale sia io che Lorenzo abbiamo cercato di incoraggiare i partecipanti al ritiro a continuare il cammino intrapreso. E sono certo che per molti sarà così!

Grazie per la vostra preghiera!!!!

Le nozze di Seneida e JoséNella Messa di stasera abbiamo avuto, oltre ai partecipanti al Ritiro di Evangelizzazione, il matrimonio di Seneida, una bidella della nostra scuola, con José, suo marito.

Viene da una bella famiglia cattolica, ma, come lei stessa confessa candidamente, fino a pochi anni fa era una persona dedita a bere birra. Poco a poco ha incontrato il Signore e ha scoperto la possibilità di vivere in maniera diversa, e c’è stato il cambio.

Così sono arrivati a sposarsi. Con il proposito di continuare il loro cammino nella chiesa senza più lasciarla.

Auguri, José e Seneida. E che possiate arrivare minimo alle nozze d’oro!!!

Continua il mio lavoro sul programma del fondo prestiti.

Più o meno c’è già qualcosa di funzionante, ma mancano ancora tante grandi e piccole caratteristiche.

Sto dedicando a questo lavoro tutto il tempo libero.

Continuo a lavorare sul programma per gestire il fondo prestiti.

Purtroppo in rete non si trova niente di già fatto. L’unica cosa che ho trovato è un’applicazione fatta dalla Graham Bank, la banca dei poveri dell’India, la quale però richiede molto software che non si trova in pacchetto, e bisogna compilare dei binari, ecc. Ci ho provato per mezz’ora e poi ho lasciato perdere. È molto più facile per me produrmi un codice php su piattaforma LAMP. La piattaforma LAMP è installatabile automaticamente sull’ubuntu della parrocchia.

Non so quante ore di lavoro mi richiederà ancora. Dopo la prima fase in cui ho buttato giù il codice senza avere le idee chiare, per lo meno ora ho le idee chiare, e dedico un po’ di tempo ad aggiustare il lavoro dei primi giorni.

In molte scuole è ripresa l’attività. Nel paese ci sono ancora scuole occupate dalle persone che hanno perso la casa per le inondazioni, ma tutto sta lentamente tornando alla normalità.

La mia salute sta migliorando, e nonostante la debolezza ho potuto dedicarmi a mettere un po’ più a punto l’applicazione web che sto preparando per gestire le finanze del fondo prestiti in vista della mia partenza.

È da un mesetto che ci lavoro nei ritagli di tempo (e a volte sottraendo tempo a cose forse meno importanti), ed è quasi funzionale nelle cose principali.

Domani spero di andare al ritiro dei preti diocesani.

La Messa che sono stato a celebrare stamattina a Duquesa è stata mezza depressa.

Non c’era nessuno a parte la gente della stessa comunità, e si sono rivelate tutte le deficienze che hanno: i canti arraffazzonati, le letture mal lette, bambini che facevano baccano, un colmado a poca distanza con una bachata insistente, le mosche che non lasciavano in pace neppure un momento.

Ma al di là di ciò, rimane la fede della poca gente che vive la chiesa, una decina di adulti e altrettanti bambini.

Al sabato tre catechisti di Santa Margarita vanno a dare una mano all’unica catechista di là, Juanita, e la speranza è che poco a poco questa gente si formi.

Vi chiedo una preghiera anche per loro!

Smaltita ormai la stanchezza del viaggio, l’arcivescovo e i suoi accompagnatori hanno vissuto oggi l’incontro con la chiesa locale.

Al mattino, Messa a Santa Margarita.

Quindi, subito dopo, l’incontro con i maestri del mattino della scuola primaria. L’incontro, seppur breve, ha permesso a mons. Bagnasco di rendersi conto del lavoro che la scuola sta facendo con le famiglie nell’educazione ai valori.

Ma il centro di questa giornata sono state la visita al seminario maggiore e il pranzo con il cardinal Nicolás de Jesús López Rodríguez.

L'incontro di mons. Bagnasco con il seminarioIn seminario c’è stata l’occasione per un dialogo con i seminaristi. Monsignor Bagnasco ha insistito sull’importanza della fedeltà alla vocazione del Signore, anche a costo di grandi sacrifici. Ha poi consegnato all’équipe dei formatori una donazione per rinnovare gli arredi liturgici delle cappelle del seminario.

Uscendo dal seminario, c’è stato un breve spazio per la visita alla cattedrale, e da lì la visita al cardinale di Santo Domingo.

Mons. Bagnasco con il cardinal NicolásMons. Nicolás è stato molto affabile e accogliente. Inutile dire che il pranzo era principesco. Il cardinale ha offerto al nostro arcivescovo un prezioso dono consistente in un elegante libro sull’arcidiocesi di Santo Domingo.

La missione con mons. Bagnasco e i suoi preti dal cardinal NicolásL’incontro con il card. Nicolás è stato reso più prezioso dalla presenza dell’équipe della missione al completo.

La giornata è continuata nel pomeriggio con la visita al settore san Ramón, dove mons. Bagnasco ha incontrato una comunità piccola ma entusiasta.

In casa, più tardi, ha visto la comunità delle suore.

L'incontro di mons. Bagnasco con i ministri della comunione e della parolaPoco dopo, i ministri della parola e della comunione di Santa Margarita e della Divina Misericordia. Con loro ha risposto a un piccolo numero di domande. Tema ricorrente è stato il problema pastorale dei conviventi, soprattutto in relazione alla domanda di battesimo: mons. Bagnasco ha ribadito l’importanza di un approccio pastorale carico di amore con queste persone, insieme all’esigenza di salvaguardare la santità della vita che scaturisce dal battesimo, la qual cosa significa che non si può battezzare se non si celebra anche il matrimonio.

E l’altro tema significativo è stata la importanza di Maria nella vita del discepolo di Cristo. Mons. Bagnasco ha ricordato come la Chiesa Cattolica la invoca come “corredentrice”.

Una giornata intensa, dunque.

Ancora una volta: grazie, Signore!

Festa patronale di Santa Margarita 2007La convivenza della Festa Patronale di Santa Margarita di quest’anno è stata molto migliore di quella dell’anno scorso.

Non solo è venuta molta più gente, ma c’è stato un  equilibrio nella quantità di mangiare, nella musica, nella serenità e nella gioia di tutti i partecipanti. C’è stato equilibrio anche nel numero dei bambini, numerosi, ma non più degli adulti. Per loro sono stati facci alcuni piccoli ma significativi giochi.
Abbiamo vissuto momenti belli e felici senza bisogno di bere neppure un bicchiere di birra o rum, cosa che qui sembra impossibile: tutto il mondo dei divertimenti gira intorno agli alcoolici.

Festa di Santa Margarita 2007Il gruppo musicale Romance Latino, i cui membri vivono tutti nella nostra parrocchia, ha offerto con amore il servizio dell’animazione musicale, presentando dei bei merengues e delle gustose bachatas.

Alle quattro e mezza è finito tutto perché stava iniziando a piovere. Come dice il proverbio, un bel gioco dura poco. La gente se n’è andata con il ricordo di un’attività bella!

Il card. López Rodríguez in occasione della festa patronale di Santa Margarita 2007Il cardinal López Rodríguez ha condiviso con noi stamattina la Messa solenne della festa patronale di Santa Margarita.

Per l’occasione la Messa è stata celebrata alle otto invece che alle sette, e l’affluenza di fedeli è stata più che buona. C’era anche parecchia gente della Divina Misericordia.

Il cardinale è stato molto amabile con la gente, tiene un dono speciale per incontrare e lasciarsi incontrare. Per tutti ha un sorriso e una buona parola.

Nel pomeriggio abbiamo la convivenza parrocchiale, che il cardinale ha benedetto, visto che va nella linea della fraternità che il terzo piano pastorale fomenta.

Le parrocchie di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo hanno da poche settimane un nuovo parroco, il padre Guarionex, un padre neocatecumenale.

Il suo nome è quello di un cacicco degli indios dell’isola. Dominicano verace, ha un dono speciale per incontrare la gente. È una persona molto aperta, deciso a lavorare con il piano pastorale della diocesi.
Stasera è stato con noi celebrando la Messa della novena di Santa Margarita, e la nostra gente ha avuto la possibilità di conoscerlo.

Benvenuto, padre Guarionex, e auguri per il tuo nuovo servizio!

È stato oggi il primo giorno della novena della festa patronale di Santa Margarita.

Tutte le sere faremo il rosario alle sei, poi un momento di presentazione di santa Margarita e della sua esperienza spirituale, per concludere con la Messa. L’animazione tocca ogni volta a un settore diverso.

Il prete che doveva venire ad accompagnarci a quanto pare si è dimenticato, ma la Messa è stata presieduta comunque dal parroco di un’altra parrocchia: il parroco della Divina Misericordia (sic!).

Bel clima, a Messa, e bell’entusiasmo dei partecipanti. Ai quali ho lasciato l’impegno di portare domani almeno dieci vicini, e chi ne porterà dieci avrà in regalo un vicino extra (come quando si vendono i biglietti delle gite e dei concerti).

La Settimana Biblica si è conclusa con le processioni fatte in tutti i settori e con la Messa comune.

Oltre ad avere la gente che i giorni scorsi ha ricevuto la catechesi sui sinottici avevo anche un buon gruppo di bambini della nostra scuola, che sono stati invitati all’entrata a scuola. Hanno fatto un po’ di casotto ma non importa, la loro presenza è stata molto bella.

La Messa è stata veramente bella. Prima delle letture abbiamo portato processionalmente all’altare il lezionario, che dopo il Vangelo è passato nuovamente in mezzo alla gente mentre si cantava “Viva la Bibbia, Viva la Palabra di Dio, Alleluia”.

Alla fine, ho fatto promettere ai bambini che tutti i giorni leggeranno un passo del Vangelo. Ho speranza e prego il Signore perché sia effettivamente così!
In definitiva hanno concluso la settimana con l’en plein una cinquantina di persone (parlo di Betania, dove ho fatto io la Settimana, a questi bisogna aggiungere quelli degli altri cinque centri). Per loro ci saranno dei semplici certificati in cartoncino, per attestare loro l’apprezzamento, visto che non si sono persi niente. E, in più, ci sono altri che hanno mancato qualche volta, ma che hanno partecipato con uguale amore. Anche a loro vanno i complimenti più sinceri.

… qui siamo pronti per la cena dopo una giornata molto intensa.

Santa Messa alle 7 nella Cappella del Barrio, poi la forte esperienza al centro nutrizionale dei bambini (un pranzo caldo servito con amore) conclusa con una mega partita di pallone dove don Roberto ha insegnato l'”elastico” ai partecipanti (molto più esperti nel giocare a baseball).

Nel pomeriggio abbiamo incontrato gli animatori delle Comunitá di base (vedi articolo di don Paolo) e poi abbiamo portato avanti il lavoro del pitturare a scuola.

Ora corriamo a cena… con la TORTA DELLA ROSETTA!!!

Dio ci ama!

Questo pomeriggio i nostri ragazzi di Arenzano, guidati da don Roberto, hanno partecipato alla riunione degli animatori delle CEBs di Santa Margarita (CEB = Comunità Ecclesiale di Base).

Agli animatori hanno raccontato la vita della loro parrocchia, i loro impegni, il loro servizio fatto con gioia.

A loro volta gli animatori hanno raccontato loro l’articolazione del piano pastorale che porta avanti la parrocchia: le missioni annuali, le comunità di base, la preparazione al ritiro e il conseguente Ritiro di Evangelizzazione, con la sua catechesi di continuazione e le comunità apostoliche.

Uno scambio di esperienze, a cui hanno fatto seguito alcune domande.

Nella preghiera finale Bilma, un’animatrice ormai esperta, ha ringraziato il Signore per la comunione che possiamo vivere tra Genova e il Guaricano. E realmente è una grazia di Dio.

Come questi giovani fantastici che ci hai mandato!

Grazie, Signore!

Il matrimonio di Francisco e MaricelaAlla Messa delle nove si sono sposati Francisco e Maricela, una coppia mezza attempata de Los Cazabes.

Già da più di sei mesi avevano deciso di vivere “separati in casa”, per vivere in comunione con Cristo. E oggi hanno detto il loro sì per sempre davanti a Dio!

Grazie, Signore Gesù!

Alcuni uomini che hanno lavorato alle fondamenta della nuova cappella del settore Nueva JerusalénGiornata di lavoro comunitario, oggi, per fare le fondamenta della nuova cappella del settore Nueva Jerusalén, nel barrio de La Mina.

C’è stato qualche inconveniente perché il cemento e l’altro materiale da costruzione è arrivato tardi, ma alla fine sono riusciti a arrivare per lo meno a metà del lavoro. Tenendo in conto che oltre a fare la gettata del cemento c’era anche da preparare l’armatura delle colonne. Cosa in cui si sono cimentate Lourdes, la responsabile del settore, e Carmela, un’animatrice di comunità.

Oltre a loro hanno lavorato tutto il giorno almeno quattro uomini, e altri tre o quattro hanno fatto la mattinata.

Domani si continua, se il Signore ci aiuta finiamo ‘ste benedette fondamenta!

Lo so che non ci lascerai soli, Signore!

Per la prima volta da quando sono qui ho avuto la gioia di fare un matrimonio nella messa principale del mattino, quella delle sette.

Si tratta di una coppia che ha già ventiquattro anni di vita insieme, finalmente si sono decisi, abbastanza all’improvviso. Lei è sorella di una nostra professoressa che nel 2001 è emigrata negli Stati Uniti.

Hanno idea di mettersi a lavorare in qualche attività parrocchiale, ma non sembrano molto costanti. Vi chiedo una preghiera per loro.

Oggi il gruppo carismatico è andato a Duquesa. In queste occasioni il piccolo centro comunale dove si fa la celebrazione si riempie di gente, della comunità e anche dei campos vicini. La celebrazione invece di durare mezz’ora dura più di due ore, e la gente non si stanca!

La speranza è che a poco a poco la gente impari a gustare anche le celebrazioni e le Messe normali. Si vedono passi in avanti, ma c’è ancora molto da fare!

Nove giorni fa è morto in un incidente un ragazzo, figlio di un prestamista (sono quelli che in Italia chiamiamo usurai) e imprenditore.

Oggi pomeriggio era l’ultimo giorno dei nove che si fanno di lutto e preghiera, e gli animatori hanno chiesto che ci andassi io perché ci sarebbe stata molta gente. E così è stato. Il momento di preghiera era in un salone grande dove ci saranno state 100 o più persone, e altrettante ce n’erano nella strada.

Sembra che il papà abbia messo in mano del figlio quattordicenne una macchina, che doveva anche essere sportiva, se è vero che l’incidente è avvenuto per l’alta velocità, e ciò in una strada di Guaricano che ha parecchi buchi.

La presenza di tutte quelle persone mi è stata spiegata con il fatto che, essendo il padre pieno di soldi, la gente va perché non si sa mai di cosa si possa avere bisogno…

Non ho celebrato l’Eucaristia, ho solo fatto la Celebrazione della Parola e distribuito la comunione. Per la Messa normalmente vengono al mattino in parrocchia. Ma stamattina della famiglia non si è visto nessuno.

I prossimi giorni voglio fare una visita ai genitori, e fare loro un’invito di cuore a iniziare un cammino di chiesa. È anche l’unica strada che intravedo perché quest’uomo lasci il lavoro mezzo (o interamente) sporco di cui vive.

Il lavoro di rifacimento del pavimento di BetaniaI muratori stanno finendo il pavimento di Santa Margarita.

In tutto ci costerà quasi 50,000.00 pesos (circa 1,200 euro): 20,000.00 pesos di mano d’opera e il resto di materiali.

Il nuovo pavimento di BetaniaLa gente lo stava chiedendo da tempo, soprattutto i gruppi che facevano i turni settimanali di pulizia. I molti buchetti e scrostamenti del cemento grezzo che c’era prima rendevano il pavimento un ricettacolo di polvere, ed era faticosissimo pulirlo. Adesso dovrebbe essere tutto molto più semplice.

Grazie, Signore!

Domani un gruppo di muratori rifarà il pavimento di Betania, cioè di Santa Margarita.

È da un sacco di tempo che è in condizioni pietose, perché il cemento poco a poco si va sgretolando.

Lo rifaremo in cemento lucidato, con un colore giallognollo che dovrebbe far pandan con le pareti.

Abbiamo già ordinato la sabbia e il cemento, appena arrivano si comincia.

Ho incontrato oggi pomeriggio (dopo il ritiro della scuola) una bella comunità di base del settore Nueva Jerusalén, nel barrio La Mina.

Nonostante venisse dopo il ritiro, è stato un momento molto piacevole, ho sentito la presenza del Signore.

Un’acquetta leggera ma costante ci ha costretti a passare da fuori a dentro la casa dove si fa la comunità. Il tutto in maniera molto naturale, senza che nessuno si turbasse. E alla fine il vento mi ha anche bagnato il camice.

Comunque la cosa bella è stato che alla fine ho fatto una chiamata a chi voleva impegnarsi come animatore di comunità, e quattro persone hanno espresso la loro disponibilità.

Grazie, Signore!

Ramón Alberto, battezzato oggi!Mi hanno avvisato stamattina di un uomo giovane che sta abbastanza male e che vuol essere battezzato.

Sono stato dopo la gita dei chierichetti. L’ho trovato in letto. Probabilmente ha l’AIDS.

Da come mi avevano detto sembrava che il desiderio del battesimo fosse della madre. Invece ho potuto rendermi conto che anche lui esprimeva chiaramente la volontà di battezzarsi. E quindi gli ho dato battesimo, cresima e unzione dei malati.

La cosa che rende questo battesimo significativo è che è uno “scherzetto” del Signore. Un anno fa, il 31 di maggio, una “nazione” si rubava il tabernacolo di Santa Margarita con l’Eucarestia dentro. Secondo soffiate ricevute, quest’uomo era il capo della banda. Sarebbe (il condizionale è d’obbligo) quindi lui che ha rubato o fatto rubare il tabernacolo.

E se è vero, il Signore ha saputo chiamarlo perché si avvicinasse a lui. Ho sentito una gioia grande, al dargli il battesimo! Grazie, Signore Gesù!

Il gruppo dei chierichetti a FulaBella gita al fiume, oggi, con i chierichetti di Santa Margarita.

Non erano tanti, perché ultimamente a livello pastorale ho fatto un certo lavoro di “scrematura”, chiedendo loro un piccolo impegno in più, e il risultato è stato che quelli che non ne avevano una gran voglia si sono tirati indietro.

Di fatto al gruppo che vedete nelle foto manca soltanto una ragazzina che oggi non poteva.

I chierichetti nell'acqua del fiume FulaAlla fine della giornata, non posso che ringraziare il Signore, perché i ragazzi si sono comportati benissimo: obbedienti, prudenti, educati. Per essere adolescenti è un risultato importantissimo.

C’era con noi anche Miguel Ángel, il nostro seminarista maggiore. E non potevano mancare suor Modesta e suor Blessila!

Scorcio del fiume FulaTra l’altro sono successe delle cose belle: i gestori del posto turistico che c’era cì mi hanno preso in simpatia e ci hanno offerto sedie e ombrellone. E poi è arrivato un gruppo di adulti di Santiago de los Caballeros, che ci hanno passato riso, pollo e bibite. Suor Modesta ha captato che pensavano che stessimo portando in gita ragazzi problematici, e ha provveduto a spiegar loro che andavamo con i chierichetti.

Ho fatto molte altre foto in più, tutte bellissime, ma non ci stavano. Scusate…

9:17 pm

Raúl e Josefa

Se ieri è stato il matrimonio di due giovani, oggi pomeriggio ho avuto la gioia di visitare in casa loro una coppia mezza matura di ciechi.

Josefa, la moglie, la conosco da più tempo. Da quando abbiamo iscritto nella nostra scuola tre fratellini ciechi, lei ci è stata assegnata da un’istituzione apposita per orientare i maestri che hanno a che fare con i tre fratelli. Così ci conosciamo da almeno sei o sette anni, anche se è solo da uno o due anni che siamo entrati più in confidenza. Josefa ha una laurea in educazione. Crede in Dio, e cerca di venire a Messa, ma, forse anche a causa dell’handicap, è molto incostante.
Raúl, il marito, cieco anche lui, non ha studiato. Lavora di pomeriggio in un’istituzione statale (credo che sia una forma di lavoro protetto), e dà l’idea di essere meno maturo umanamente della moglie. Sicuramente lo è nella vita di fede, perché per esempio in casa nessuno lo vede mai pregare, ed apparentemente è molto pigro per venire a Messa.

Sono stato a casa loro perché qualche giorno fa avevo avuto l’occasione di parlare a tu per tu con Josefa, e avevo visto una possibilità di avvicinarmi al marito. Tanto più che il loro figlio (che vede) aveva la tappa della prima riconciliazione, e non ha potuto farla perché il papà non si è fatto vedere. Così durante la visita ho approfittato anche per cercare una soluzione e fare in modo che il bambino faccia il passo della confessione.

In più, siamo rimasti d’accordo che uno di questi giorni parleremo di matrimonio. Sì, perché nonostante i dieci anni che stanno insieme e i due figli che hanno generato, non si sentono sicuri. È la “lotta” tremenda che bisogna portare avanti con tutti. La situazione che nessuno si sposa genera una paura fortissima al matrimonio, impedendo di fare il passo a quelli che di fatto sono perlomeno in una situazione che non si separeranno più.

Così ho speranza che Josefa e Raúl siano uno dei cento matrimoni che ho chiesto in dono al Signore in quest’anno. Signore Gesù, so che non mi deluderai!

Ho passato il tardo pomeriggio a cercare le barre di ferro per le fondamenta della nuova cappella de La Mina, settore Nueva Jerusalén.

Sono andato a comprare la quantità maggiore da uno che le vende a poco più di metà prezzo (sono barre uscite storte o in dimensioni sbagliate dalla fabbrica). E poi ho raccolto tutte le barre o pezzi di barre, ferri vecchi ecc. che avevamo in giro tra parrocchia e scuola, ed è venuto fuori un certo numero, quasi uguale a quelle che avevo comprato.

Domenica è possibile che facciano qualcosa, se riusciamo a comprare il cemento.

A Jacagua c’è una cappella dedicata a sant’Antonio, e così tutti gli anni vado a celebrare l’Eucaristia.

La celebrazione di quest’anno è stata per me significativa, perché nell’ora precedente la Messa è piovuto a dirotto. E nonostante questo la partecipazione è stata molto buona.

Dopo la Messa ho anche approfittato per dedicare un po’ di tempo a confessare. Nel settore San Ramón purtroppo hanno meno possibilità che negli altri settori, per la lontananza, e per la fretta con cui a volte si va a celebrare la Messa.

In questo fatto della confessione mi sono reso conto che i bambini si confessano meglio che gli adulti. Sarà perché ai bambini si è spiegato come ci si confessa, mentre con gli adulti non c’è mai un’occasione del genere. Devo riuscire a programmare un momento per spiegare anche agli adulti come ci si confessa.

Questa domenica di Pentecoste è stata molto bella, per la presenza del nuovo diacono e per la concomitanza con la festa della mamma.

In tutte le messa Juan Luis ha servito all’altare, e la comunità gli ha espresso la sua vicinanza.

In più, nella Messa di stamattina ho salutato con un abbraccio caloroso tutte le madri presenti. E non solo, ho anche loro “baciato la mano”, cosa che significa concretamente chiedere la benedizione: “La benedizione, mamma”, e la madre risponde: “Il Signore ti benedica, figlio”. Ho voluto fare mio questo gesto che tutti i figli vivono nei confronti della loro madre, con la scusa che mia madre è lontana.

Invece alla Messa dei giovani, dove le madri erano poche, le ho fatte mettere tutte in piedi davanti alla gente, e ad ognuna di esse un giovane dei presenti ha espresso con parole dolci la riconoscenza e l’amore.

Alla fine della giornata, poi, dopo la Messa della sera, abbiamo fatto il battesimo sotto condizione di Arlín, una giovane che si sposa tra venti giorni. Era stata battezzata in una chiesa evangelica, ma avevo investigato le modalità e il rito, e risultava che il battesimo doveva essere valido. Per sicurezza, comunque, abbiamo fatto il battesimo sotto condizione stasera. Cosa che è stata molto bella per la presenza di varie persone della comunità.

L'imposizione delle Mani su Juan LuisStamattina abbiamo vissuto un momento speciale con l’ordinazione diaconale di Juan Luis Bello, nuovo diacono di Santa Margarita, per l’imposizione delle mani di S. E. il card. Nicolás de Jesús López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo.

È stato ordinato insieme ad altri quaranta candidati, tutti diaconi permanenti eccetto due, Francisco Caraballo (che è di Santiago el Menor) e René. Tra i nuovi diaconi permanenti c’è anche Joaquín Pichardo, della parrocchia dell’Amparo (Guardia).

Vista generale delle ordinazioniL’ordinazione si è svolta in un locale polifunzionale di un collegio gesuita della città. Erano presenti circa 1.500 persone: parenti e familiari dei diaconandi, parrocchiani, parroci, ecc. Ovviamente c’erano anche la maggior parte dei diaconi già ordinati. I nuovi e i vecchi sono un totale di 127, già un numero più grande del numero di preti diocesani!

Le nostre due parrocchie hanno partecipato con un totale di una cinquantina di persone. Forse meno che quando è stato ordinato Marcial, ma la cosa si capisce in base a vari fattori: il maggior carisma e tempo di impegno di Marcial, la concomitanza della festa della mamma, il fatto che quella di Marcial era la prima e giocava l’effetto novità, così come il fatto che Marcial aveva una nuova parrocchia che aveva la gioia di riceverlo come diacono.

La vestizione degli abiti diaconali di Juan LuisJuan Luis era accompagnato da sua moglie, Jacinta, e dai suoi figli Nikaury, Jhon e Yojacy. C’era anche la figlia “adottiva” che Juan Luis e Jacinta hanno educato dalla più tenera età.

Juan Luis con la sua famiglia nella piccola celebrazione che è seguita all'ordinazioneAl termine della celebrazione abbiamo avuto un piccolo momento di festa nel salone della scuola. La cosa più bella è stata che il momento di preghiera è consistito nel chiedere al Signore una virtù per ognuno degli anni di vita che rimangono a Juan Luis. Siamo partiti da 47 e siamo arrivati a 88!

L’idea del vescovo è che Juan Luis lavori nella nuova parrocchia di Santa Virginia, attuale settore San Ramón di Santa Margarita. Ma il decreto di costituzione della parrocchia non è ancora uscito.

Per Juan Luis sarà una sfida importante, per il fatto che la nuova parrocchia è mezza staccata dalla parte urbana di Santa Margarita, e quindi scomoda da raggiungere, e comincia a svilupparsi adesso. Comprende inoltre Duquesa, dove il lavoro di chiesa è giocoforza (per la lontananza e per i problemi che ci sono stati nella comunità) più ritardato che nel resto della nuova parrocchia.

Augurissimi, Juan Luis! Anche i fratelli di Genova pregano per te!

Stasera abbiamo avuto un bel momento di preghiera per i diaconandi: Juan Luis, che è di Santa Margarita, Joaquín, che è della parrocchia di Nostra Signora del Amparo (Guardia), Francisco Caraballo, della parrocchia Santiago el Menor, e altri trentotto candidati.

Francisco e un altro, René, sono seminaristi, e quindi riceveranno il diaconato cosidetto “transitorio”, perché, a Dio piacendo, tra un anno diventeranno preti.

Invece tutti gli altri saranno diaconi permanenti. Sono uomini sposati, la maggior parte dalla quarantina in su, con la loro famiglia ben assestata.

Il momento di preghiera non ha visto una grande folla, ma è stato un bel momento di preparazione e al momento bello dell’ordinazione che sarà domani.

Juan Luis ha fatto la preparazione al diaconato insieme a Marcial, che è stato ordinato due anni fa. Insieme al vescovo si era pensato di aspettare un tempo a fare l’ordinazione perché in Juan Luis c’erano c’erano aspetti pastorali da maturare, soprattutto a livello di esperienza e di leadership. La maturazione è avvenuta, grazie a Dio, e quindi l’ordinazione si farà domani.

La nostra comunità riceverà un’altro servitore qualificato, per l’annuncio della Parola, per la Liturgia, per la Carità.

Grazie, Signore!

Sembra ufficiale, allora, che sabato mattina ci sarà l’ordinazione di Juan Luis. Con lui altri quaranta candidati diaconi permanenti, tra i quali c’è anche Joaquín Pichardo, della parrocchia ex nostra dell’Amparo.

Ci sono anche Francisco Caraballo, seminarista della parrocchia di Santiago el Menor e un suo compagno.

Nel frattempo, ho creduto opportuno organizzare un piccolo ritiro con Juan Luis e sua moglie, invitando anche Marcial (che è diacono già da due anni) con sua moglie. Siamo andati al santuarietto di Schönstatt, alla Victoria, vicini alle carceri. Dalle tre alle sett’e mezza, abbiamo letto e commentato vari documenti riguardanti i diaconi, a cominciare dal celebre passo dell’istituzione dei sette (Atti 6); da lì, a seguire con sant’Ignazio d’Antiochia e il Concilio Vaticano II. Il ritiro si è concluso con l’adorazione, il rosario e i vespri.

Tutti e cinque ci siamo sentiti ben a nostro agio in quell’ambiente in cui la tranquillità va a braccetto con la bellezza del giardino.

Grazie, Signore!

Visita al Municipio, per cercare di far muovere due progetti presentati al sindaco: la cappella di Duquesa e il rivestimento in cemento del cortile della scuola.

Per la prima ci è stato parlato del bilancio dell’anno prossimo. La seconda opera potrebbe venire già quest’anno.

La mettiamo nelle tue mani, Signore!

9:31 pm

Catechisti

Con i catechisti, oggi pomeriggio, ho spiegato in cosa consiste la Conferenza Generale dei Vescovi di Aparecida, che si aprirà domenica prossima.

Abbiamo fatto il punto anche sulla situazione del lavoro catechistico. E al momento abbiamo trovato due punti deboli da rafforzare.

Il primo è che al catechismo stanno andando meno della metà dei bambini. Non si sa bene la ragione: qualche catechista dice che è perché quelli che si sono già battezzati credono o vogliono credere che l’anno è già terminato, e perché quelli che quest’anno non riceveranno nessun sacramento pensano che non vale la pena continuare ad andare, visto che non succederà niente per loro.

Il secondo è la scarsa partecipazione dei bambini alla Messa della domenica. Cosa correlata al fatto che i loro catechisti non vengono alla Messa dei bambini. Non mi andava di rimproverarli, e quindi quello che ho fatto è stato di chiedere a ciascuno di loro di spiegare quali difficoltà avevano per partecipare. Spero che la riflessione che hanno fatto li aiuti a essere più responsabili in questo aspetto.

Non poteva mancare poi la programmazione della gita finale, visto che quella dell’anno scorso è stata rimandata varie volte, e poi è sfumata perché il giorno stesso che dovevamo andare è morto il marito di Bernarda. L’abbiamo messa per la terza domenica di giugno.

Poi, a fine giugno e nella seconda metà di agosto avremo i soliti momenti di formazione e programmazione per tutti i catechisti.

Avevamo parlato qualche giorno fa di iniziare i lavori della nuova cappella del settore Nueva Jerusalén. Di fatto mi avevano detto che avrebbero cominciato sabato, ma poi le notizie sulla partecipazione non sono state molto allettanti.

Invece quando sono stato là verso le cinque del pomeriggio ho visto un bel numero di persone al lavoro. Lo scavo per le fondamenta è quasi finito, e si sta parlando di iniziare a fare la gettata del primo cemento armato tra sabato e domenica.

Dopo che con le offerte abbiamo comprato, a metà dell’anno scorso, il terreno, il resto lo porteremo avanti con la mano d’opera della comunità e con i materiali comprati con le decime e altre offerte della comunità.

Non so quanto ci metteremo, ma nel settore c’è un certo entusiasmo, e sono certo che continuerà.

Grazie, Signore!

Yohán e Berenelis con i genitori, la nonna e la ziaNella messa di stasera ho battezzato quattro bambini sui tre/quattro anni.

Due di loro sono i nipotini di Bilma, Yohán e Berenelis. Sono due bambini molto belli, anche se Yohán ha qualche problema caratteriale, probabilmente frutto di problemini che i suoi genitori non hanno ancora risolto.

I genitori, da parte loro, mi fanno tenerezza, perché si vede loro un desiderio di migliorare la loro vita matrimoniale. Hanno appena finito il corso di preparazione al matrimonio, e mi hanno chiesto stasera di vederci e parlare per cercare di soluzionare qualche “problemino” che stanno passando. Mi ha commosso vedere la loro disponibilità.

E mi sento ancora più con il desiderio di aiutarli perché certi aspetti del problema a volte arrivano anche alla cara Bilma, che è la nonna dei bambini, la quale soffre al rendersene conto, e soffre ancora di più al vedere che può fare poco per aiutarli.

Ma da oggi podrà contare anche sulla vostra preghiera. Ne sono certo!

E sono certo che tu, Signore, li aiuterai, li stai aiutando, a vivere meglio il loro matrimonio.

Teófilo mentre sta parlado ai messaggeri/visitatoriNel pomeriggio si è svolto a Santiago el Menor il seminario per i messaggeri/visitatori. Lo ha guidato Teofilo, il signore che ci accompagna nell’implementare il SINE nelle parrocchie.
La ragione dei due nomi corrisponde al diverso tagli che danno rispettivamente il Movimento per un Mondo Migliore, autore del piano pastorale diocesano che stiamo vivendo, e il SINE, il movimento con il quale abbiamo imparato a fare i ritiri di evangelizzazione e tutto quello che li segue.

Messaggero mette l’accento sulla consegna di un messaggio, sottintendendo che la consegna del messaggio è un’occasione per stabilire rapporti con la famiglia.

Invece visitatore mette l’accento sul fatto di visitare una certa famiglia e di entrare in buone relazioni con loro, e sottintende la disponibilità a portare loro una lettera mensile.

La gente al seminario per messaggeri/visitatoriDi fatto a radice dei ritiri di evangelizzazione noi avevamo dei visitatori, che sono diventati messaggeri quando si è lanciato il terzo piano pastorale. L’obbiettivo di questo seminario era quello di ricuperare l’intuizione originaria del “visitare” le famiglie per evangelizzarle.

La partecipazione è stata discreta: c’erano 130 visitatori, di circa duecento totali. E ben attenti in tutto!

Sono certo che qualcosa cambierà. Grazie, Signore, te lo dico in anticipo perché sono sicuro che ci aiuterai a migliorare il lavoro!

A Duquesa è cambiato qualcosa! anzi, moltissimo!

Me l’avevano detto, Sánchez e Juanita, ma a dir la verità ero mezzo scettico.

Invece stamattina ho potuto rendermene conto anch’io. Un coro di ragazzi e ragazze tra i dieci e i diciassette anni. Quasi nessuno di loro è battezzato, ma hanno voglia di prepararsi. E cantano stonato forse, ma con entusiasmo e gioia!

In tutto alla messa avevo una quarantina di persone, metà di loro bambini. Rapportandolo alle 200 famiglie che vivono a Duquesa corrisponde a un 5%, stessa percentuale che ho a Betania.

Abbiamo approfittato dalla mia visita anche per definire la situazione di alcuni bambini che hanno frequentato il catechismo e che toccano loro le tappe dei sacramenti.

Sono venuto via contente. È veramente opera di Dio. Ottenuta con la forza della preghiera!

Stamattina alla Messa di Santa Margarita i responsabili di settore hanno raccontato l’esperienza dei loro Via Lucis di ieri.

Sullo sfondo del vangelo di oggi, che parlava di tornare a gettare le reti anche se non si è pescato nulla, è emerso come le reti di tutti si sono riempite: ha partecipato più gente di quella che speravano!

Grazie, Signore!

Sembra che il sindico costruisca la cappella di Duquesa. Sarebbe frutto dell’appoggio politico di una persona di là.

Siamo riusciti, dopo tanti giri, a portare sul terreno un architetto del municipio, ha preso le misure del terreno, abbiamo abbozzato come sarà la cappella, e ci ha detto che bisogna star dietro alla cosa se si vuole che si realizzi.

Considerando la lunghezza dei tempi della politica, probabilmente la cappella la vedrà il mio successore… ma non voglio disperare.

Nel frattempo la gente di Duquesa mi hanno detto che già da vari mesi è sparita la “nazione” che faceva il brutto e il cattivo tempo a Duquesa. Domenica, quindi, andrò a dire la Messa per rendermi conto di persona del fatto che, secondo quello che dicono, molta gente ha iniziato a andare a Messa.

Suor Cristina con il resto della comunità nel giorno del rinnovo dei votiPer la terza volta suor Cristina ha rinnovato i voti. La prima volta è stato nel 2004.

La celebrazione l’abbiamo fatta nel consultorio, dove tutti i lunedì mattina si celebra la Messa.

Per la parrocchia di Santa Margarita è un momento molto felice, visto che suor Cristina è una vocazione di qua: la sua famiglia abita a Los Cazabes, nella parte di campo della parrocchia, che presto si staccherà e sarà la parrocchia Santa Virginia.

Willy e Miguel Ángel, i nostri due seminaristi maggiori, hanno finito oggi pomeriggio le vacanze pasquali.

Sono stato ad accompagnarli al seminario (li avrei dovuti accompagnare tutti e due, ma in realtà ho accompagnato solo Willy), dove ancora non c’era nessuno perché era molto presto. Ho visto solo altri due seminaristi.

Domani riprendono i corsi all’università.

In Settimana Santa Willy e Miguel Ángel non sono stati in parrocchia, perché ormai li mandano a fare servizio in altre parrrocchie. Willy è stato a una parrocchia vicino all’aeroporto, mentre Miguel Ángel è stato mandato a Yamasá, per guidare le celebrazioni in due campos a cui non poteva andare il parroco. Entrambi sono rimasti contenti dall’esperienza, che li ha messi di fronte a realtà nuove e li ha stimolati a lavorare con gusto per il Regno di Dio.

L'altare della Riposizione di Santa MargaritaAlla Messa della Cena del Signore abbiamo fatto la lavanda dei piedi con dieci persone anziane. È stato tenero vedere la pulizia di quei dodici piedi. Sono stati carinissimi!

La partecipazione alla Messa è stata superiore alle mie aspettative: la chiesa ben piena, quasi come la domenica alle sette. E tante comunioni!

Dopo la Messa, l’adorazione a turni, settore per settore. Ho approfittato per confessare, e il tempo mi è passato velocissimo.

Piccola riunione con responsabili di settore e incaricati della liturgia di Santa Margarita, stasera, per preparare il triduo pasquale e programmare il tempo di Pasqua. Abbiamo messo a fuoco tutti i vari elementi delle celebrazioni dei giorni rimanenti della settimana santa.

A livello di programmazione abbiamo davanti un corso per visitatori delle famiglie, sarà domenica 22 nel pomeriggio.

Ieri sera avevamo avuto una riunione analoga con la Divina Misericordia. Unica differenza: il corso per visitatori sarà la domenica dopo. Perché domenica 15 è la festa patronale.

10:11 pm

Domingo de Ramos

La domenica delle palme è stata vissuta con molta allegria, come sempre.

Alle sei e mezza di mattina avevo processione e Messa nel settore san Ramón. È venuta con me suor Cristina, che dopo la Messa si è fermata a dare la preparazione finale ai bambini che dovevano fare la prima riconciliazione.

Poi, alle nove, altra processione e Messa a Santa Margarita. Molte palme frondose, e all’arrivo in chiesa c’erano dei drappi bianchi e di altri colori che sono stati messi a forma di tappeto per accogliere Cristo rappresentato dal presbitero.

Il pomeriggio è stato più calmo, la Messa della sera me l’ha presieduta don Lorenzo.

9:38 pm

Fiordaliza

Tra i dialoghi del settore Betania di oggi pomeriggio ho parlato con una ragazza di 17 anni che si chiama Fiordaliza.

Sua madre l’ha avuta da relazioni occasionali e l’ha abbandonata, per cui quelli che sono i suoi genitori attuali se ne sono fatti carico.

Ho potuto parlare prima con la madre e poi con lei. Il quadro tracciatomi dalla madre era abbastanza tragico: tipica ribellione adolescenziale, ma aggravata da lunghe serate passate fuori casa. Quando ho proposto alla madre di chiamarmi la figlia quasi non voleva, pensando che Fiordaliza non sarebbe venuta. E invece la sorpresa. Mi sono ritrovato con una ragazzina acqua e sapone, ma che lasciava trapelare dei conflitti interiori. E quando le è scappato che sua madre l’ha abbandonata ho cercato di aiutarla a vedere il positivo della famiglia che si è fatta carico di lei.

Non so se le mie parole sono arrivate al suo cuore, ma certamente non sono state tante le volte che ha potuto parlare con un adulto in una situazione di relativa fiducia.

Ho cercato di farmi promettere che continueremo a parlare una delle prossime domeniche in parrocchia. E preparerò questo momento con la preghiera. La mia preghiera. E spero anche la vostra. Grazie!

Nell’incontro di oggi pomeriggio con i catechisti di Santa Margarita ho potuto sviluppare un po’ il tema del catecumenato, o meglio, dell’Iniziazione Cristiana degli adulti.

La lettera pastorale dei vescovi dominicani di gennaio, dedicata all’iniziazione cristiana, e il fatto che il tema sia stato ripreso nella formazione permanente del clero mi hanno aiutato a partorire un nuovo schema di come potrebbe essere impostata l’iniziazione degli adulti, schema nel quale si valorizzano alcuni elementi chiave del “farsi cristiano”: l’abbandonare le abitudini di peccato, l’imparare a vivere la Eucaristia della domenica, l’integrazione in un gruppo giovanile o piccola comunità. Questo, naturalmente, insieme ai passi liturgici e alle catechesi specifiche per i vari sacramenti.

Nei prossimi anni bisognerebbe riuscire a fare il salto di qualità di passare dalla catechesi sacramentale all’iniziazione cristiana.

Chi vivrà vedrà… Senz’altro le cose cammineranno in quella direzione, anche se forse le vedrà compiute chi verrà dopo di me.

Abbiamo iniziato stasera la preparazione immediata ai sacramenti nel settore san Ramón. Ho provveduto io stesso a fare la conferenza iniziale ai genitori dei bambini che riceveranno il battesimo e la prima riconciliazione.

Ho sentito partecipazione e interesse. Ho fiducia che questi incontri ci aiuteranno ad avvicinare la gente alla chiesa e al Signore!

I dialoghi del settore Nueva Alianza di questo pomeriggio sono stati ben fruttuosi. La maggior parte delle persone che ho sentito erano in condizione di sbloccare la situazione e di prepararsi per la confessione e la comunione.

Mi commuovo sempre quando trovo persone sinceramente disposte a seguire più da vicino il Signore, ed è un’aiuto anche per me, per mantenermi fedele alla mia vocazione.

Grazie, Signore!

Stasera a Santa Margarita toccava la Celebrazione Penitenziale di Quaresima.

Non ho visto una gran folla. È vero che quanod avevamo la folla era insieme alla gente della Divina Misericordia, e c’erano anche i conviventi, che adesso vedo in altri momenti. Nonostante tutto, però, ho l’impressione che potrebbe venire molta più gente; parlo delle persone impegnate, naturalmente, prima che di tutti gli altri.

S’è confessato un gruppetto di adolescenti perché il mercoledì è il giorno che c’è il gruppo “Ciempiés”. I ragazzi sono arrivati tardissimo, ma un buon numero si sono confessati.

Per tutto questo: grazie, Signore!

Primo incontro, stasera, della preparazione dei genitori di bambini piccoli per il battesimo dei loro figlioletti.

È stato un primo incontro ben partecipato; le ultime volte c’erano poche famiglie. L’ho portato avanti da solo perché non ho trovato nessuno che mi aiutasse; o meglio, volevo chiederlo a Juan Luis, ma all’ultimo momento gli si è presentato un impegno di lavoro.

E comunque queste catechesi mi piacciono, perché vanno alle radici della nostra fede e alle radici della vita nella famiglia.

Per il secondo incontro, giovedì, non ci sarò, perché ho confessioni in una parrocchia vicina. Lì ci sarà Juan Luis, che ormai dovrebbe essere abbastanza pratico del tutto.

10:28 pm

Maney e Yuly

Maney, Yuly e SandyManey e Yuly sono una coppietta giovane che io stesso ho sposato circa tre anni fa.

Nel secondo anno di matrimonio hanno avuto una crisi, sono stati separati per qualche mese, ma grazie a Dio poi la cosa è rientrata, e ora si sentono una coppia più sicura e più unita.

Sono stato a trovarli stasera perché era veramente da tanto che non li vedevo. E soprattutto dovevo scusarmi perché nel periodo della loro crisi non sono mai stato da loro a incoraggiarli e a aiutarli a uscire dalla crisi stessa. L’ho fatto, e ho ricevuto un perdono bello e sereno.

Tra l’altro ho potuto conoscere anche loro figlio, Sandy, il quale mi ha già dato confidenza, soprattutto quando si è reso conto che ero io il prete nelle foto del matrimonio di suo papà e sua mamma.

Maney e Yuly mi hanno anche promesso che ci saranna mercoledì sera alla Celebrazione Penitenziale. Se il signore ci aiuta, sarà anche il giorno del loro ritorno alla vita di chiesa dopo un periodo di allontanamento di più di un anno.

Sono nelle tue mani, Signore!

9:55 pm

Vía Crucis

Seconda Vía Crucis di questa quaresima, oggi pomeriggio. Ben partecipata!

Facevo caso che nei dettagli pratici c’è un miglioramento notevole: l’ordine della camminata, la bontà della lettura dei testi, il percorso, la Messa finale.

Il settore Nueva Alianza ha lavorato e preparato bene questa Vía Crucis. Bravissimi!

Pomeriggio con gli amancebados del settore Nueva Jerusalén, del barrio La Mina.

Sono arrivati tardi, ma erano un certo numero, e mi sembra che i dialoghi siano stati fruttuosi. Merito anche degli animatori che hanno mantenuto in preghiera il gruppo intero mentre io parlavo con i singoli.

Grazie, Signore!

7:28 pm

A Higüey

A Higüey con Carmen, Fabrizio, Sabrina e FranciscoPellegrinaggio parrocchiale di Santa Margarita a Higüey, oggi. Hanno partecipato anche Carmen e Fabrizio e Sabrina, con il loro piccolo Francisco.
In fase di preparazione c’è stato uno sbaglio mio che ho tardato troppo a promozionarlo, e così la partecipazione è stata scarsa, abbiamo riempito un solo pullman.

In compenso, la Messa là è stata ben significativa. Ci siamo ritrovati nel santuario della Madonna dell’Altagrazia insieme a altre cinque parrocchie di Santo Domingo, con i rispettivi parroci. Alcuni di loro era abbastanza tempo che non li vedevo, ed è stata una cosa molto positiva. Al momento dell’omelia, poi, il primo celebrante ha posto tutti gli altri a dire un pensiero, e ne sono venute fuori riflessioni molto belle.

E poi al momento della consacrazione lo stesso primo celebrante ha fatto una preghiera di guarigione per tutti gli infermi, che è stata sentita molto da tutti.

Yury e Fanny il giorno del loro matrimonioOggi pomeriggio si sono sposati Yury e Fanny. Yury è il fratello di suor Cristina.

Da vari anni lo stavano pensando, ma erano sempre indecisi (a quanto hanno spiegato) per il discorso delle spese. Finché lo Spirito Santo ha fatto capire a Yury che non potevano mettere il discorso spese davanti a quello del matrimonio.

Foto di gruppo dopo il matrimonio di Yury e FannyE così, al finire il corso di preparazione a metà gennaio, hanno detto che si sarebbero sposati il mese dopo. E così è stato. Anzi, si sono trascinati dietro anche un’altra coppia, un po’ più matura di loro, Pedro e Lin.

La celebrazione è stata bellissima, se la sono goduta anche Carmen, Taína e tutte le nostre suore!!! Ovviamente c’erano anche, elegantissimi, i quattro figli di Yury e Fanny!

E non solo! Varie altre coppie si sono entusiasmate, e adesso mi stanno facendo pressione per fare alla svelta un’altro corso di preparazione! Da cosa nasce cosa!

Grazie, Signore!!!

Ultimo round di confessioni dei partecipanti al ritiro di evangelizzazione, questa volta a Jacagua.

Tre ragazze giovani, e varie signore mezze giovani e di mezze età. Con abbastanza voglia di camminare con il Signore, tutte quante.

10:27 pm

San Valentino

Carmen in compagnia delle suorePer l’occasione della festa di San Valentino, che qui non è solo la festa degli innamorati, ma la giornata dell’amore, una bella delegazione di Santa Margarita è venuta a farci una bella sorpresa a casa. Dopo pranzo, quatti quatti, si sono presentati con gelato e torta gelato, ci hanno “costretti” a mangiarlo con loro.

Taína e Raquel, il sorriso della vittoria (sul gelato)Naturalmente c’erano anche le aspiranti, le quali si sono unite volentieri alla “penitenza”.

È stato un momento molto carino, che a dir la verità si ripete con gran piacere nostro e delle suore tutti gli anni.

Grazie, Carmen, Bilma, Tatá, Marcial, Germania, Jacinta. E grazie anche a te, Signore!

La Messa dei malati di oggi pomeriggio a Santa Margarita è stata celebrata da don Lorenzo, io mi sono limitato a concelebrare tranquillo per il persistente stato d’indisposizione. E mi sono dedicato a confessare, prima della Messa e anche quando stava cominciando.
Molta gente ha partecipato. La comunità si è attivata con molta gente che faceva la spola portando i malati. Un terzo di quelli che ha ricevuto l’unzione non camminava. C’era anche Santana, l’uomo de La Mina in carrozzella a cui don Fully & C. hanno aiutato a ricostruire un pezzo di casa.

Domani la Messa dei malati tocca nel settore san Ramón, e lunedì alla Divina Misericordia.

11:51 am

Indisposizione

Piccola indisposizione, già da ieri, con l’intestino in subbuglio. Mi sento debole ed ho un po’ di febbre. Spero di rimettermi in sesto presto.

Oggi pomeriggio abbiamo la messa dei malati. Mi sa che andrò come malato!

Compio oggi, 6 febbraio 2007, otto anni di servizio di parroco a Santo Domingo.

A volte mi domando se nel ’98 i miei superiori non sono stati un po’ incoscienti. Venivo tutto sommato da un’esperienza molto limitata: soltanto sei anni e pochi mesi di ordinazione, e un solo servizio, da viceparroco. Mi hanno mandato, ma a dire la verità le cose sono state più facili per loro perché io mi sono reso disponibile, proprio nel momento in cui i superiori volevano fare il cambio qui. Vedo un disegno della Provvidenza in questo: il viaggio in Tanzania a trovare don Leonard Teza nel luglio 1997 mi ha disposto al desiderio della missione, e poco più di un anno dopo ero già in viaggio per la Repubblica Dominicana!

Ricordo ancora quel 6 febbraio del ’99. Il cardinal Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, che è venuto a Santa Margarita per installare me in questa parrocchia e don Lorenzo come parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo. Ricordo le prime prediche, con la lingua impastata nel parlare una lingua di cui non avevo padronanza…

Grazie a Dio il momento in cui ho preso la parrocchia coincideva con la preparazione della Gran Misión, la Grande Missione dell’Arcidiocesi di Santo Domingo in preparazione al Gran Giubileo dell’Anno 2000. Tutti i giorni alla fine della Messa recitavamo la preghiera composta dal cardinale per l’occasione. La Missione, e tutto quello che ha significato in quanto a momenti di formazione, conferenze, ritiri, mi ha dato la carica, e io ho cercato di trasmetterla alla parrocchia. In Santa Margarita si sono formati circa cinquanta missionari, che poi nell’anno del Giubileo si sono resi disponibili per le Missioni che si sono realizzate nelle varie zone dell’arcidiocesi. I missionari stavano fuori otto giorni, nei quali vivevano gomito a gomito con la comunità parrocchiale a cui erano inviati; di mattina visitando le famiglie che vivevano attorno al loro Centro di Missione, di pomeriggio e di sera realizzando gli incontri kerigmatici con bambini, ragazzi, giovani e adulti. E a fine luglio la missione è toccata anche a noi, ed è stata una gioia grande accogliere i sessanta missionari che ci sono stati mandati ed evangelizzare insieme a loro!

* * *

Il ricordo della Gran Misión mi riempie il cuore di ricordi grandi, ma mi aiuta anche a tematizzare che in questi otto anni ho imparato molte cose riguardo all’evangelizzazione.

Ho sperimentato prima di tutto nella pratica di tutti i giorni che l’evangelizzazione non è un momento ma un processo. Il contatto e il lavoro insieme all’équipe di servizio del SINE (Sistema Integral de Nueva Evangelización), arrivato alla Repubblica Dominicana dal Messico, mi ha aiutato a pensare e strutturare il processo-cammino di evangelizzazione della parrocchia, con le sue tappe necessarie:

  • la ricerca dei lontani, realizzata nelle missioni parrocchiali porta a porta e nelle visite individuali alle famiglie;
  • il primo annuncio o kerigma, realizzato concretamente nei Ritiri di Evangelizzazione;
  • l’accompagnamento catechetico, portato avanti nei cammini che seguono il Ritiro;
  • la vita di piccola comunità, fatta carne nelle Comunità Apostoliche;
  • le tappe sacramentali, vissute da quanti ancora non avevano celebrato il loro incontro con Cristo, con al primo posto l’Eucaristia domenicale, vero motore della vita parrocchiale;
  • l’impegno missionario degli evangelizzati, realizzato soprattutto nella visita mensile alle famiglie loro affidate.

Aggiungo a ciò quanto stiamo iniziando in questi mesi: il discepolato personale, che consiste nel fatto che ogni evangelizzato abbia un fratello un po’ più avanti nel cammino che lo aiuta a revisionare mensilmente i principali ambiti esterni della vita cristiana.

In secondo luogo, ho imparato ad applicare alla pratica pastorale il libro del Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti, che a Genova solo sapevo che esisteva perché me ne avevano parlato nel seminario, ma che non avevo mai avuto occasione di leggere e soprattutto trasformare in vita. Al trovarmi qui con adulti, giovani e bambini di tutte le età da battezzare, ho dovuto giocoforza studiarmi il RICA, domandare, informarmi, sensibilizzare, far capire che è possibile ripristinare il catecumenato antico. Ringrazio il Signore perché la comunità si è lasciata guidare, in questo come nell’altra questione difficile da trattare che è il battesimo dei conviventi. Anche su questo la comunità ha riflettuto, è arrivata a capire, e mi dà una mano adesso a spiegare che non si può ricevere il battesimo se si vive ancora una situazione di peccato.

Dentro a questi itinerari catecumenali ha rivestito per me un significato specialissimo il poter allestire una piscina battesimale nella quale immergere totalmente le persone che si battezzano. Dire loro “Io ti battezzo”, e sommergerli effettivamente, spingendo sott’acqua tutta la persona e vedendola riemergere, è per me un’emozione che tutte le volte si rinnova.

E ancora, all’interno dei cammini di preparazione ai sacramenti ho dovuto inventarmi sussidi di catechesi, che ho rivisto anno dopo anno, e che con gioia potrò lasciare a chi continuerà il lavoro.

Ancora, ho avuto la gioia di accompagnare la nascita e i primi passi di una nuova parrocchia, la Divina Misericordia, scorporata nel 2005 da Santa Margarita, nonché di accompagnare fino all’ordinazione diaconale il mio più diretto collaboratore all’interno di essa, Marcial. Ho visto un po’ come una partoriente e un po’ come un’ostetrica i primi vagiti della nuova parrocchia, l’ho aiutata a fare i primi passi e ad avere il coraggio di muoversi e di lavorare. E in questi giorni accompagno il processo simile della nascita della nuova parrocchia di Santa Virginia, in quello che è il settore San Ramón di Santa Margarita, e anche qui la prossima ordinazione diaconale di colui che mi aiuterà ad esserne il pastore, Juan Luis.

Infine, ho imparato a valorizzare la scuola come elemento del cammino di evangelizzazione. La grande opera iniziale di don Lino di far partire e di dare una buona colonna vertebrale alla scuola primaria mi ha permesso di guardare più avanti. Ho visto nascere la scuola serale e prendere forma più piena il liceo, ho visto rafforzarsi il cammino di chiesa di tanti maestri e bidelle, ho imparato a delegare funzioni. Ho imparato, aspetto su cui riconosco che ero carente, a trattare con rispetto tanti collaboratori (nella scuola ci sono ottanta persone che ci lavorano!), a incoraggiarli con amicizia e a riprendere con amore tanti piccoli difetti.

E soprattutto, lo Spirito del Signore ci ha guidati, tutta la comunità scolastica insieme, a strutturare momenti di formazione per le famiglie degli studenti. Da tre anni una volta al mese facciamo lezione ai genitori invece che ai figli! Con risultati incoraggianti e testimonianze preziose. Rimane nascosto nel mio cuore il sogno che il Centro Educativo si faccia espressione consapevole della comunità parrocchiale nel proporre un cammino di evangelizzazione diretta a tutte e ognuna delle famiglie dei nostri strudenti. Lo vedrò o non lo vedrò? non lo so, ma prego e lavoro perché ci si arrivi!

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Un secondo grande filone per il quale sento riconoscenza, nella tappa di questi otto anni, è la ricchezza di relazioni umane che ho potuto e posso vivere qui a Santo Domingo.

Non posso non ringraziare per l’accoglienza che ho ricevuto dai confratelli presbiteri dominicani. All’inizio sono stato soprattutto il padre Abraham Apolinario, che mi ha aiutato in maniera speciale a entrare in un tessuto parrocchiale scosso dalla partenza di don Lino, e il padre Ricardo Arias, da cui ho ricevuto assessoria continua per lo meno per due anni, per poter capire qualcosa della scuola che ho ricevuto in gestione e del ruolo che vi dovevo svolgere. Per non parlare poi dell’accoglienza sincera e sempre disponibile del cardinal Nicolás, della vicinanza del Nunzio Apostolico mons. Timothy Broglio, dell’affabilità sincera del padre Lorenzo Vargas e del padre Nelson Acevedo, e di tanti altri, che in mille modi mi hanno fatto sentire parte di questo presbiterio. Non ho perso la vicinanza dei confratelli del clero genovese, con i quali è sempre stata una gioia reincontrarmi tutti gli anni nei periodi di vacanze italiane, e ho ricevuto dal Signore nuovi confratelli nel presbiterato, nel contatto con i quali il mio sacerdozio è cresciuto e maturato.

Un altro dono specialissimo di questi otto anni è stata la fioritura di varie vocazioni dal tessuto della vita parrocchiale. L’inizio del cammino di suor Cristina, nel 2001, e poi da lì a poco l’entrata in seminario di Heriberto, mio figlioccio, nel 2003; e poi Willy, Miguel Ángel, Elvis, Franklin, Alex. Due di loro sono già al primo anno del seminario maggiore, mentre gli altri sono ancora al minore.

E come se non bastasse, il 2006 è stato l’anno dell’inizio dell’aspirantato di Taína e Yúdith, che mostrano segni di buona maturità umana, cristiana e vocazionale. Altre ragazze poi si stanno decidendo a iniziare lo stesso cammino, tutte con le nostre suore! E vedo che altri ragazzi e ragazze sono in ricerca. Non mi sarei mai immaginato tanta ricchezza di vocazioni! Veramente il Signore mi ha fatto vedere cose grandi!

E parlando di suore, sono stati otto anni di amicizia spirituale profondissima con le sorelle delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario. Camminare vicini ai passi di queste sorelle, e al tempo stesso con profondo rispetto, collaborando nella parrocchia, nel consultorio (ahimé, poco), nella scuola. E la mensa comune, dove si condividono le speranze e i timori, tutti i giorni, dove si scherza e ci si rende partecipi di quanto visto attorno a sé… È un’esperienza grande, della quale ringrazio profondamente il Signore! Ricordando in maniera specialissima suor Patrizia, che nel 2003 ci ha preceduti tra le braccia del Padre del Cielo, ma anche suor Valeria, suor Roberta (tornata a lavorare nella sua India) e suor Susanna. E senza dimenticare le sorelle che ho come compagne di viaggio oggi: suor Modesta, venuta qua insieme a me, suor Blessila, suor Cristina e suor Serafina. Ognuna di loro è specialissima ed un dono grande del Signore per me.

Per ultima, l’esperienza di vivere in comunità la fraternità sacerdotale. In questo sono stati o sono compagni di viaggio anzitutto don Lorenzo, che ha la mia stessa anzianità in terra dominicana, e che rappresenta per me più di un fratello, don Franco, don Piero. Con don Lorenzo abbiamo condiviso la scoperta di questa cultura – non avevamo nessuno che ci potesse spiegare le cose in maniera più diretta – e di questa chiesa, del paese, dei costumi, dei limiti e delle ricchezze dei fratelli dominicani. Personalmente ho imparato con Lorenzo a condividere la passione per il lavoro pastorale, e ho sempre trovato in lui un collaboratore disponibilissimo.

E non è mancato l’appoggio, materiale e di vicinanza umana, di tanti fratelli e sorelle genovesi, don Piero, don Giandomenico e don Francesco al Centro Missionario, ma anche tanti altri che mi hanno sempre dato una mano. E tra tutti loro in maniera un’altra volta specialissima i vescovi che abbiamo avuto: il cardinal Canestri, vero padre quando ero a Genova così come quando mi ha inviato al Guaricano, il cardinal Tettamanzi, il cardinal Bertone con cui abbiamo avuto la gioia di condividere un’intera settimana di vita comune, e ora monsignor Bagnasco. Ognuno di loro è una perla specialissima in questi miei otto anni di servizio dominicano. E credo di poter dire che nonostante la lontananza fisica ho potuto parlare con loro molto più che altri confratelli di Genova.

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Oggi, 6 febbraio 2007, queste povere parole esprimono la gioia di questi otto anni di servizio dominicano. Continua il servizio, in quest’anno che probabilmente è l’ultimo, e sono sicuro che continueranno i doni del Signore, insieme alle inevitabili prove. Sono un prete felice, e questi otto anni sono parte viva della mia felicità!

Grazie, Signore Gesù, mio Salvatore, e grazie a tutti voi!

Stamattina ho preso la palla al balzo di un raccontino trovato su un giornale locale e ho convocato nel mio ufficio tutti i direttori docenti, le segretarie e la responsabile del personale di appoggio (bidelle e portieri).

Il raccontino verteva su una qualità per essere supervisori: la gerenzialità, cioè il capire al volo le esigenze del proprio capo per raccogliergli le informazioni e muovere i passi che sono necessari.

Da lì siamo andati avanti sulle caratteristiche del rapporto superiore-subordinato.

Di fatto io sono il superiore di tutti loro, ma i direttori docenti sono miei subordinati e al tempo stesso superiori dei maestri, lo stesso che la responsabile del personale di appoggio è mia subordinata e superiora di bidelle e portieri.

Le qualità che sono venute fuori come necessarie in questo lavoro sono: l’umanità, l’autorità, la flessibilità da parte dei superiori, la capacità d’obbedire, la creatività, il rispetto da parte dei subordinati.

Le segretarie, poi, hanno potuto mettere in luce che la loro più grande virtù con la gente deve essere la pazienza, perché spesso si trovano a dover offrire il “muro di gomma” della gentilezza a tutti quelli che vengono a reclamare qualcosa.

E, nonostante piccoli difetti che abbiamo tutti, questa riunione mi ha fatto rendere conto una volta di più che ho attorno a me come stretti collaboratori persone in gamba e ben formate.

È una sicurezza, che mi sento “addosso”, e che mi fa sentire bene.

Grazie, Signore!

Una nuova comunità ecclesiale di base è stata ufficialmente inaugurata nel Cazabes con una solenne Messa.

C’era tutto il settore, da Antonia, la responsabile di settore, a Mariano e Esperanza, la coppia che animano quella comunità, a tutti gli altri fratelli impegnati del settore san Ramón. Non mancava una buona dose di vicini, che sono quelli che concretamente parteciperanno alla comunità.

La Messa è stata fatta in casa di Felicia, la mamma di suor Cristina, la quale ultimamente si è impegnata sempre più ed è una delle persone più presenti. C’erano anche vari dei suoi figli, ho visto in loro un certo desiderio di partecipare di più alla vita della chiesa. In tutti i presenti, poi, una bella allegria, alimentata ancora di più dal riso dolce con cocco offerto dalla famiglia ospite a tutti i presenti.
E dopo la Messa Antonia mi ha portato un po’ più in là, da una famiglia a cui si è “sposata” una figlia tre giorni fa. La mamma, che in realtà soffre di depressione, da tre giorni non fa che piangere. Credo che la cosa faccia parte del rito, al nono giorno lo stesso rito prevede che la figlia torni a casa e si riconcili con la famiglia.

E poi due confessioni volanti, sui gradini di accesso a un appartamento del primo piano, di fronte alla strada, con la polvere sollevata dalle macchine sulla vicina strada che ti si infilava da tutte le parti.

Ultima serata stasera per il primo Corso di Preparazione al Matrimonio fatto nella futura parrocchia Santa Virginia, che in realtà è ancora il settore san Ramón di Santa Margarita. Sette coppie sono arrivate a terminarlo, tra di loro Yury, un carissimo amico (nonché parente) delle nostre suore.

Anzi, nell’incertezza generale sulla data del matrimonio, Yury ha stupito tutti – e ha quasi commosso anche me – per il fatto che vogliono sposarsi presto. Abbiamo fissato il matrimonio loro e di un’altra coppia per la domenica 18 febbraio, naturalmente là nel loro settore, nella cappella del Mamey.

Yury è un giovane molto educato, lavoratore, molto dedicato alla sua famiglia: vive insieme a Fanny, hanno quattro figli, e la loro vita di coppia è serena. Ho fiducia che questo passo lo possa aiutare a inserirsi di più nella vita della chiesa. D’altronde dai suoi genitori ha ricevuto insegnamenti molto buoni.

Così come tutti i santi finiscono in gloria, il Corso è terminato mangiando qualcosa insieme. Ognuno ha portato un piatto, chi il riso, chi delle polpette di yuca, chi insalata, chi pollo fritto, chi platani o banane. A differenza del solito, ho approfittato anch’io di questa grazia di Dio, e ho apprezzato la bontà di un moro di guadule con cocco. La cucina dominicana è veramente buona!

Messa molto significativa, stamattina, in occasione della solennità dell’Altagrazia. La quale si è rifatta, quest’anno che la solennità è caduta di domenica, delle assenze massiccie degli altri anni che cadeva di giorno infrasettimanale.

In particolare, come suggerito dai sussidi del Piano Pastorale, la Messa delle sette di mattina è stata preceduta da processioni mariane realizzate in ogni settore. La processione consisteva nel recitare un rosario meditato.

Quelli che hanno partecipato alle processioni sono stati una piccola parte (forse un 20% dei partecipanti poi alla Messa), ma non ho perso l’occasione per valorizzare la loro partecipazione: iniziando la Messa ho chiamato una persona per ogni settore, invitandolo a dare una piccola testimonianza di com’è andata la processione; e le quattro testimonianze sono state belle e ben recepite.

La Messa è stata resa ancora più preziosa dai cinquant’anni di matrimonio di una bella “coppietta” del settore Nueva Alianza. Si sono sposati di diciannove anni lui e sedice lei, e sono vissuti nella fedeltà tutto questo tempo. La cosa ha commosso la comunità. Da parte mia ho augurato loro porlomeno altri venticinque di questi giorni!

Alla fine della Messa, i dovuti saluti da parte di don Lino, don Giulio, don Franco, le suore, i miei, i vari visitatori della missione. E a nome di tutti ho dato ad ognuna delle persone che avevo a Messa un forte abbraccio, segno dell’amore di tante persone il cui cuore a Genova batte per la missione.

Carissimi amici e benefattori,

28 Ottobre 2006: 8 anni al Guaricanoapprofitto dei giorni che passo a Genova con la mia famiglia per lasciarvi un racconto un po’ più organizzato di quella che è stata la vita della missione nell’anno che è appena passato. Vuole essere un ringraziamento al Signore per tutto quello che abbiamo potuto vivere, e un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno bello, con molti momenti intensi di vita di fede e con ricchezza di relazioni umane. Vi racconto le cose più importanti, per fare memoria dell’amore del Signore che ci ha accompagnato e che ha reso possibile tutto questo.

Genova presente!

Cominciamo con i fratelli di Genova che si sono fatti nostri compagni di viaggio. In gennaio abbiamo avuto con noi Erika e Alessandro, una coppia giovane di Sant’Eusebio. Insieme a loro sono venuti don Giulio Boggi, che è stato con don Lino il primo missionario al Guaricano, don Franco Buono, che ha lavorato qui per tre anni, e don Mario Montaldo.

Tutto il mese di marzo invece ci ha accompagnato Carmen Moro, una sorella di Geo, che ha alleggerito il lavoro della cucina. Più avanti nell’anno, in agosto è stata la volta di Sandra Iannoni, che si è cimentata nello stesso servizio. Entrambe sono state nominate cuoche dell’anno della missione!

Don Gianfranco ha presieduto l'Eucaristia alla Divina MisericordiaNella seconda metà di aprile è stata la volta di Gianni e Cinzia, entrambi attivissimi nell’Azione Cattolica genovese, insieme a Julia, una giovane liceale, e a don Gianfranco Calabrese.

A inizio giugno la breve visita di don Francesco Di Comite e di altri cinque adulti genovesi, che hanno fatto tappa da noi dopo aver passato qualche giorno nella nuova missione di Cuba.

Franco, Paolo e Francesca con suor SerafinaIn novembre abbiamo poi avuto con noi due oculisti genovesi: Franco Reggiardo e Paolo Dell’Erna. Si sono fermati rispettivamente una e due settimane, realizzando visite e operazioni delicate nel nuovo ambulatorio di oculistica. Francesca, figlia di Paolo, ha dato una bella mano a suo padre!

Come vedete, è stato un anno molto ricco: tutti questi fratelli e sorelle ci hanno portato, insieme al pesto e al parmigiano, peraltro graditissimi, la vostra vicinanza, il vostro affetto, la vostra preghiera. Chiediamo al Signore che anche il 2007 ci porti tanti messaggeri e ambasciatori dell’amore della nostra chiesa. Sì, perché in una realtà come quella del Guaricano, dove la gente fa di tutto per andarsene, la stessa gente rimane colpita profondamente dal fatto che ci sia chi invece viene qui, a respirare polvere nei giorni belli e a camminare nel fango quando piove: ogni visita è un segno vivo dell’amore di Dio che si esprime con tenerezza a questi fratelli dominicani!

Nel 2006 non abbiamo avuto visite di gruppi di giovani, ma il 2007 si preannuncia buono in questo senso: don Nicolò ha intenzione di organizzare un gruppo, e anche il clan del Genova 26 con i suoi capi e con il loro assistente don Francesco saranno con noi. Li aspettiamo, loro e tutti quelli che il Signore ci invierà, con grande gioia!

Inviati dalla Chiesa genovese

Il nostro lavoro di missionari al Guaricano non può dimenticare mai che siamo inviati dalla Chiesa Genovese, e che ci situiamo all’interno del lavoro di Cooperazione Missionaria che tutta la Chiesa Italiana porta avanti.

Lara con suor Serafina e FiammettaMolte persone hanno lavorato, a Genova, per tenere vivo nella diocesi il legame con la missione. L’Ufficio Missionario Diocesano, con don Giandomenico e don Francesco, e il Movimento Giovanile Missionario. Lara Cavezarsi, da parte sua, oltre a rendersi presente in molte iniziative ha realizzato il primo Calendario del Guaricano! L’ex Arcivescovo di Genova, il card. Tarcisio Bertone, non ha mancato mai di dimostrarci affetto e vicinanza.

Da parte mia ho avuto il dono di rappresentare la nostra comunità missionaria nell’incontro di tutti i missionari fidei donum italiani che lavorano in America Latina. Per quattro giorni, nel mese di febbraio, siamo stati insieme a Salvador, in Brasile: occasione preziosa di conoscenza e di scambio di esperienze.

La Chiesa Genovese poi ci ha dato e ha ricevuto molto, grazie anche al DVD che l’amico Tarcisio Mazzeo, giornalista della RAI, ha preparato dopo la sua visita del novembre 2005. Il servizio da lui realizzato è stato trasmesso varie volte sulle reti RAI regionali e nazionali, e in formato digitale si sta distribuendo gratuitamente a tutti gli amici della missione. Un lavoro ben fatto, frutto di una dedizione amorosa e appassionata!

Il nostro lavoro nella pastorale dell’Arcidiocesi di Santo Domingo

Con alcuni preti della nostra zona pastoraleInviati da Genova, lavoriamo nel tessuto vivo dell’Arcidiocesi di Santo Domingo. Con essa stiamo vivendo la preparazione alla V Conferenza dei Vescovi Latinoamericani, che si terrà a Aparecida, in Brasile, nel 2007. Abbiamo così vissuto vari momenti di incontro, consultazione e formazione; e spesso si prega per questo appuntamento, che indicherà le linee portanti della vita della chiesa latinoamericana per i prossimi dieci anni.

Va avanti pure lo sviluppo del Terzo Piano Pastorale Arcidiocesano. Ispirato al Movimento per un Mondo Migliore (in Italia è conosciuto come NIP), prepara la Chiesa di Santo Domingo all’appuntamento del 2011, che costituirà il quinto centenario dell’erezione canonica dell’Arcidiocesi. Il Terzo Piano Pastorale è stato ed è una benedizione per tutte le parrocchie: stimola alla comunione, mette in cammino le parrocchie stanche, raggiunge tutta la popolazione attraverso l’esperienza mensile della lettera alle famiglie e le azioni significative che si realizzano all’interno di ogni settore delle parrocchie. Inoltre sta aiutando molto le nostre comunità parrocchiali a “lanciarsi” di più in ognuno dei settori in cui sono suddivise; e i frutti si vedono, perché la gente sente la Chiesa più vicina a sé, e si avvicina di più alla Chiesa stessa.

I passi delle parrocchie

Messa dei malati alla Divina MisericordiaVi avevo parlato già l’anno scorso della nuova parrocchia della Divina Misericordia. Grazie a Dio il lavoro in questa nuova parrocchia si è consolidato. La Messa della domenica è sempre più una festa gioiosa – don Lorenzo è parte di questa gioia -, e le attività pastorali si portano avanti parallelamente a quelle di Santa Margarita. Particolarmente significativo è stato il momento della Missione Parrocchiale di Agosto, che alla Divina Misericordia è stata coordinata interamente da Marcial, il nostro caro diacono, e che si è potuta realizzare molto meglio perché portata avanti separatamente.

Nel 2006 per la prima volta le Celebrazioni Penitenziali di Avvento e Quaresima sono state ristrette solamente alle persone che possono ricevere l’assoluzione. Per i conviventi (qui li si chiama popolarmente amancebados) abbiamo organizzato momenti di dialogo separati, nei quali hanno avuto più tempo per fare un dialogo approfondito con il sacerdote e si è potuto studiare insieme come portare avanti il cammino verso la riconciliazione piena con Dio. Ve lo sto raccontando con soddisfazione, perché è stata una cosa che il Vescovo di Santo Domingo ha chiesto, e che all’inizio ho faticato ad accettare. Ci ha imposto un cambiamento nella forma di lavorare, ma ha portato effettivamente frutto!

Gita al mare con Marcial e i seminaristiSono molto contento anche per i seminaristi che il Signore ci ha mandato. Due di loro, Willy e Miguel Ángel, hanno iniziato il seminario maggiore, gli altri cinque sono ancora al minore; inoltre c’è un ragazzo di Santa Margarita, Deivy, nel seminario dei salesiani, e in occasione della missione di agosto la comunità l’ha potuto conoscere. Con questo bel gruppetto abbiamo passato una bella giornata tropicale al mare il 26 dicembre, momento di svago ma anche occasione preziosa di formazione.

Sul fronte dei ministri laici, il vescovo ha rinnovato gli incarichi. In prima persona avevo fatto con loro un cammino di formazione di più di un anno. I ministri sono in tutto quaranta, e aiutano nella distribuzione della comunione, soprattutto ai malati, ai quali la portano tutte le domeniche mattina. Dodici di essi, poi, sono incaricati anche dell’annuncio della parola nei settori.

Marcia per la vita e per la pace con il Nunzio ApostolicoI giovani hanno lavorato sodo. Ci sono gruppi giovanili in vari settori della parrocchia, che hanno momenti forti comuni nei campi estivi – per bambini, adolescenti e leaders dei gruppi –, e nella Settimana giovanile di inizio dicembre. Nelle attività estive i nostri seminaristi hanno dato una mano significativa! E sono stati ancora alcuni giovani ad organizzare, a fine novembre, una Settimana per la Vita, culminata in una Marcia che ha visto la partecipazione del Nunzio Apostolico: grande soddisfazione, a suggello di un lavoro ben impostato.

E il 2007 sarà l’anno di apertura della nuova parrocchia di Santa Virginia, nella zona dei campos: Jacagua, Los Cazabes, Duquesa. Se ne è parlato con il vescovo e con la gente per tutto il 2006, e l’Arcivescovo di Santo Domingo ha già ricevuto il progetto pastorale. Un imprenditore edile ha regalato un terreno per il quale egli stesso ha promesso un apporto significativo di un milione di pesos (circa 25.000,00 euro) per la costruzione della chiesa. L’apertura della nuova parrocchia coinciderà poi anche con l’ordinazione diaconale di Juan Luis, un signore quasi cinquantenne di Santa Margarita, che si è preparato con cura, e adesso le cose sono mature per l’ordinazione. Riceverà dal vescovo l’incarico di seguire e guidare il cammino di questa parrocchia nuova, naturalmente sotto la mia responsabilità di parroco.

Un aspetto inquietante del 2006 è stato il furto del tabernacolo di Santa Margarita. Nella mattinata del 31 di Maggio è stato portato via, ad opera, sembra, dei membri di una “Nazione”, un gruppo delinquenziale imparentati con il satanismo. Il movente: celebrare probabilmente una Messa Nera il giorno 6 giugno, giorno che aveva la particolarità di rispondere al numero 6-6-6 (sei giugno duemilasei), che sarebbe il numero della bestia dell’Apocalisse! Purtroppo la polizia non è riuscita a stabilire nessuna responsabilità concreta, e il delitto è rimasto senza seguito giudiziale.

Il dispensario, una risorsa preziosa

La farmaciaPrima opera della missione, nata nel 1992, il dispensario medico realizza un lavoro sempre più qualificato. L’opera generosa di suor Serafina e di suor Blessila dà temperamento cristiano all’istituzione.

Attualmente abbiamo un medico generale, un pediatra, un ginecologo, un laboratorio di analisi in convenzione, oltre naturalmente al Centro di Nutrizione, che offre pasti nutrienti a venti/trenta bambini poveri e denutriti. La farmacia popolare, che offre le medicine a prezzo di costo, è un altro fiore all’occhiello della missione.

Babbo Natale in visita ai bambini del centro nutrizionaleIl 2006 ha significato poi l’inizio dell’ambulatorio di oculistica, reso possibile dalla donazione delle apparecchiature che ci sono arrivate a fine 2005. Oggi un oculista dominicano visita tutti i giovedì mattina e realizza semplici chirurgie a prezzo contenuto. E siamo orgogliosi di questo, perché è l’unico servizio specialistico di questo tipo presente non solo in Guaricano, ma anche nei quartieri circostanti.

Continua pure il lavoro dell’ambulanza, con il nostro don Lorenzo impegnato in prima fila nell’organizzazione di autisti e volontari, e disponibile in prima persona per il servizio notturno.

Il lavoro della scuola

Don Giulio in visita a una seconda elementareLa scuola continua a pieno ritmo il suo lavoro. Con 1100 bambini nella scuola primaria (elementari e medie), 240 nel liceo, e 200 nella scuola serale primaria, si porta avanti un lavoro che non è solo di educazione scolastica, ma anche di formazione del personale e delle famiglie.

Infatti realizziamo quindicinalmente momenti di formazione religiosa per tutto il personale, mentre mensilmente ognuno dei maestri realizza un momento di formazione per i genitori dei suoi alunni. Questo ci ha permesso di agire in maniera più profonda sul tessuto delle famiglie. Il mio sogno e la mia preghiera è che si arrivi a costruire processi di evangelizzazione esplicita per i genitori dei bambini. Anche con gli studenti del liceo si realizzano momenti di ritiro, e vengono invitati sistematicamente ai gruppi giovanili.

Il nuovo laboratorio di informatica con i 40 computersGrazie al contributo della Regione Liguria, che nel 2005 ha stanziato varie decine di migliaia di euro per le aule di informatica, nel gennaio 2006 abbiamo iniziato l’insegnamento dell’informatica agli studenti del secondo ciclo della primaria (quinta – terza media) . Gli studenti che frequentano le lezioni del mattino seguono le lezioni di informatica al pomeriggio, e viceversa, ogni classe per due ore alla settimana. L’idea è che arrivino al liceo già con buone basi, in maniera che nella scuola superiore si offra loro una preparazione molto qualificata e in grado di inserirli meglio nel mondo del lavoro.

A questo riguardo, sotto richiesta della totalità dei genitori dei nostri alunni abbiamo iniziato un processo che ci porterà con l’anno scolastico 2007/2008 a trasformare il nostro liceo, che fino ad adesso è simile a un liceo scientifico, in un politecnico. Avremo due specialità, verosimilmente contabilità e informatica, e saranno necessari aggiustamenti nella distribuzione del personale. Ci sta costando un certo sforzo, organizzativo ma anche economico, ma siamo certi che risponderà a un’esigenza concreta e avvicinerà la nostra scuola al mondo del lavoro.

La scuola serale, alla quale c’era stato nell’estate del 2005 un cambio della guardia nella persona che la coordina, aveva vissuto un periodo di stanchezza, con pochi alunni e malesseri nei maestri. Grazie a Dio il 2006/2007 è stato l’anno della ripresa, con il massimo storico nel numero di iscritti. E questo grazie anche alla vostra preghiera! Gli alunni della serale che finiscono la terza media ci chiedono insistentemente di implementare il liceo serale, ma per adesso non è possibile; chissà in futuro…

Se da anni la scuola è autosufficiente economicamente, per lo meno per la gestione ordinaria, riceve invece una bella mano dalla Chiesa Genovese attraverso le borse di studio, che permettono il proseguimento degli studi a quasi un centinaio di alunni del liceo.

Sul fronte della collaborazione con lo stato, una buona notizia di quest’anno è l’assunzione, da parte dello stato, di una buona fetta di quei maestri e bidelli che ancora non erano stati assunti: ciò ha rappresentato per loro un notevole sollievo, con la sicurezza di un’economia familiare che sarà più stabile.

La prof. Laura con suo marito Mario il giorno delle nozzeInfine, tre maestre hanno potuto sposarsi: Ana Marlemny, insegnante di matematica, Laura Peña, di lettere, che fino ad ora stavano convivendo. Il nostro corpo docente è ora più vivamente inserito nella vita della Chiesa e nell’amore di Cristo. Si è sposata pure Belkis, professoressa di biologia nel liceo, la qual cosa è stata ancora più bella per il fatto che, a differenza della maggioranza, non ha ceduto alla tentazione della convivenza.

La comunità delle suore

Voglio dirvi qualcosa di più anche delle nostre magnifiche suore. Anzitutto sono quattro: suor Serafina e suor Blessila, che lavorano nel dispensario, e suor Modesta e suor Cristina, che lavorano nella scuola. Senza di loro la missione sarebbe molto più povera. La gente ringrazia Dio tutti i giorni per la loro presenza, che rappresenta un segno di amore grande per tutta la comunità del Guaricano.

La festa di Nostra Signora del Rifugio, patrona delle suoreCome sapete, suor Cristina è una vocazione scaturita dalla parrocchia di Santa Margarita. Come lei, ora altre tre ragazze sono in cammino verso la vita religiosa, e stanno facendo un periodo di esperienza nella casa delle suore: Taína, Yúdith e Carolina. Tutte e tre hanno un bel cammino di chiesa alle spalle, nella catechesi e nei gruppi giovanili, e sotto la guida dolce e materna di suor Serafina si preparano per il noviziato che, con l’aiuto di Dio, inizieranno in quest’anno 2007.

Suor Daniela, suor Eliana, suor Carlita con la comunità e le aspirantiIn novembre, la comunità ha ricevuto la visita di suor Daniela Burol, la madre generale, che con suor Eliana stava accompagnando in Nicaragua la neo professa suor Carlita. Le abbiamo viste all’andata e al ritorno. Purtroppo un incidente di macchina in Nicaragua, grazie a Dio senza conseguenze permanenti, ha impedito loro di fermarsi qualche giorno di più con noi.

Don Lorenzo

Don Lorenzo al lavoro per la comunitàNon vi ho parlato molto di don Lorenzo. Il suo carattere schivo, alieno dai riflettori, si sposa egregiamente con uno stile di laboriosità nascosta.
Don Lorenzo ha portato avanti anche quest’anno l’impegno per l’acqua. A Jacagua ha coinvolto la comunità nella realizzazione di un piccolo impianto per estrarre l’acqua dal sottosuolo e distribuirla a un gruppo di famiglie a cui l’acqua posta dal Comune non poteva arrivare. E ha trovato molta collaborazione nelle famiglie beneficiarie, con grande sua soddisfazione. Dove la comunità assume e fa proprio lo sforzo di chi l’aiuta, le cose continuano per il meglio!

Oltre a questo, in cucina, nel dispensario, nei mille lavoretti da fare in casa, don Lorenzo rende concretamente possibile tutto quello che succede nella missione. Per non parlare del lavoro parrocchiale, soprattutto alla Divina Misericordia e nelle cappelle dei campos, dell’attenzione ai malati, delle confessioni. E senza ripetere quanto già detto sull’impegno dell’ambulanza. Con uno stile di servizio operoso che è di edificazione per ognuno di noi.

Qualche passo in avanti nella tecnologia

A livello tecnologico, una nuova centralina telefonica ci facilita di più la comunicazione tra casa, dispensario e parrocchie. Grazie poi a un contributo di un ente statale dominicano, si sta aprendo un centro pubblico di accesso a internet, che dovrebbe servire soprattutto agli studenti per realizzare lavori di ricerca. Da parte nostra abbiamo lavorato perché non si possa accedere a siti di contenuto moralmente pericoloso, così come non permetteremo l’uso delle stanze di chat, usate qui spesso e volentieri per adescare minori per il mercato della pornografia.

Anche il diario sul web della missione si è rinnovato, con una nuova grafica più dominicana e con la possibilità di introdurre commenti da parte dei lettori. Il nuovo indirizzo è: . Visitateci, vi aiuterà a sentirvi là con noi!

La situazione del paese

Un accenno finale alla situazione sociopolitica del paese.

Il 2006 è stato segnato da due fatti. Anzitutto l’avanzamento dei lavori della metropolitana di Santo Domingo, con molte polemiche da parte delle forze sociali per il pozzo senza fondo del costo dei lavori, a scapito di molte altre opere che non sono state programmate.

E poi le elezioni amministrative. Abbiamo senatori, deputati e sindaci nuovi. Come già nel 2002, un solo partito (diverso da quello di quattro anni fa) ha il controllo di tutte le istituzioni dello stato. Che Dio ce la mandi buona!

Grazie!

Concludo, quindi, questa carrellata. Volevo essere più breve, ma le cose sono tante, grazie a Dio! Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione attiva e operosa in Guaricano e a Genova.

Per questo dico, non solo al Signore, ma anche a tutti voi: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

Dopo aver accompagnato fino alle cinque del pomeriggio gli installatori dei nuovi gruppi di continuità, mi sono goduto i dialoghi con i conviventi del settore Espíritu Santo, del barrio del Chimbú.

Ho conversato con loro dalle cinque alle otto, vari casi, diversi l’uno dall’altro: la ragazzina di diciotto anni che è andata a convivere con il fidanzato perché i suoi litigavano; la coppia attempata che ha già fatto almeno due volte il corso di preparazione al matrimonio e che è quasi vicina alle nozze; la giovane donna che è quasi decisa a lasciare il marito che da quattro anni le fa le corna; l’uomo abbandonato dalla moglie, a suo dire non si sa perché visto che lui era un marito perfetto (?); la donna che non sa cosa fare con il convivente che già quattro volte ha passato la notte fuori casa; il giovane uomo che non si è ancora battezzato e che è deciso a prepararsi al battesimo e al matrimonio…

Ho visto in quasi tutti una sincerità e una ricerca del Signore, con la disponibilità a fare la sua volontà e a obbedire ai comandamenti. Il tempo mi è volato, e ho provato gioia grande con quasi tutti questi fratelli e sorelle.

Questa contentezza si è sommata a una cosa di stamattina: un giovane di Santa Margarita mi ha detto che vuole prendersi un impegno di evangelizzazione, anche in qualche paesino, o addirittura in qualche paese lontano. Penso che lo metterò in contatto con i Missionari del Sacro Cuore, che sono una congregazione ben dinamica, e che vive la missione ad gentes. Un bel segno di speranza questo giovane, al quale non ho nascosto che sto chiedendo al Signore che così come mi ha fatto vedere varie vocazioni di seminaristi e aspiranti suore, mi permetta anche di vedere una vocazione missionaria.
Grazie Signore!!!!

Francisco, Reina, e i loro figli Jairo e JaronelisOggi abbiamo fatto il bis: un altro matrimonio, questa volta di una coppia con quindici anni di vita insieme alle spalle: Francisco e Reina.

La loro storia è veramente bella. Reina viene da una famiglia molto cattolica, e da giovane era molto inserita nella chiesa. Invece la famiglia di Francisco era più all’acqua di Rosa, e lui con l’adolescenza si era allontanato dalla chiesa. Due anni fa hanno cominciato a riavvicianarsi, e sopratutto lui si è lasciato conquistare dalla moglie, e ha “provato” a venire a Messa. Probabilmente il fatto che me sia accorto (grazie a Jairo, il loro figlio maggiore, che è chierichetto) e l’abbia cercati di accogliere li ha entusiasmati. Di fatto adesso Francisco dice che ha riscoperto qualcosa di importante per la sua vita.

Reina ha intenzione di assumersi qualche impegno nella chiesa. Sono certo che porterà avanti questa decisione, perché le si vede la semplicità e al tempo stesso la solidità interiore. Spero che anche Francisco continui a maturare, perché è un uomo di buoni principi, con una famiglia unita alle spalle, e direi abbastanza più serio della media.

Una preghiera anche per loro!

Yajaira e Alexis, il giorno del loro matrimonioYajaira è una giovane che ha sempre fatto vita di parrocchia. L’ho trovata quando sono arrivato, con don Lino era responsabile di un sottogruppo del gruppo Ciempiés. Era tra gli otto giovani che nell’agosto 2000 sono stati in Italia per il Giubileo dei Giovani. Allora aveva appena compiuto 18 anni.

Oggi pomeriggio Yajaira de los Santos si è sposata in chiesa. È stato realmente un momento straordinario.
Se vi state domandando cosa c’è di straordinario, dovete sapere che le coppie giovani che si sposano in chiesa nelle mie parrocchie sono una media di mezza all’anno. E questo su una popolazione di circa 1000 giovani di 18 anni! La qual cosa significa che il 99,95 delle coppie non si sposano! Forse vi è più chiaro che siamo in missione! È una realtà tutta da evangelizzare, e l’evangelizzazione è una cosa lenta lenta lenta. Non credo che nei quindici anni che la missione genovese è qui è cambiato qualcosa di significativo da questo punto di vista. C’è ancora molto lavoro da fare!
Tornando a Yajaira, il suo fidanzato è anche lui un ragazzo di fede, si sono conosciuti a un incontro della Pastorale Giovanile Diocesana. Sono stati fidanzati quattro anni, e adesso si realizza il loro sogno.

Conoscendoli, e conoscendo un po’ le loro differenze di carattere, so che incontreranno le loro difficoltà. Ma mi sembra che ne siano coscienti, e soprattutto sono coscienti del fatto che il Signore starà al loro fianco e non li lascerà soli. Condividono il sogno di camminare insieme tutta la vita, un sogno che anche il Signore ha su di loro, e che non mancherà di aiutare a realizzare.

Auguri, Alexis e Yajaira! Ad multos annos!

Qui potete vedere la mappa di Google dove a sinistra c’è la scuola (due costruzioni grandi con il tetto grigio che si affacciano sullo stesso spiazzo rettangolare), un po’ più a sinistra ancora la parrocchia Santa Margarita (non è facile identificarla se non la si conosce), e a destra (le due grosse C bianche che si danno le spalle) la casa della missione.

Come vedete siete già vicinissimi, non vi rimane altro che prendere l’aereo e venirci a trovare!!!

Oggi pomeriggio, nel settore Nueva Jerusalén de La Mina ho avuto l’occasione di parlare con parecchie persone, la maggior parte conviventi, altri vedovi o soli. Qualcuno di loro è veramente a un passo dalla grazia di Dio, altri hanno bisogno di piccole decisioni, la maggior parte sembra ancora lontana, ma con la voglia di mettersi in cammino.

Unica nota disdicevole: le zanzare che non mi hanno dato tregua tutto il pomeriggio: dovevo tenere le gambe e anche le braccia in una specie di leggero moto perpetuo per evitare che mi pungessero, e nonostante questo non ho avuto un minuto in cui non mi prudesse da qualche parte. Spero per lo meno che non mi abbiamo trasmesso il dengue!

Stasera il Corso di Preparazione al Matrimonio del settore San Ramón ha visto la presenza di due coppie in più. Chi sta facendo il lavoro di invitare calorosamente la gente è Yury, il fratello di suor Cristina, che in questo si è impegnato, e si può dire che è grazie a lui che facciamo questo corso.

Ho avuto modo di apprezzare abbastanza anche la collaborazione di Jorán e Danyi, la coppia giovane che mi sta accompagnando, i quali hanno saputo condire brillantemente la dottrina con la loro esperienza di vita.

Abbiamo cominciato stasera il primo corso di preparazione al matrimonio nel settore San Ramón, futura parrocchia di Santa Virginia.

C’erano quattro coppie, ma sembra che la settimana prossima saranno di più. Tra di loro c’è anche Yury, fratello di suor Cristina. Dopo dieci anni di convivenza e quattro figli sembra che abbiano deciso di sposarsi.

L’équipe è costituita, oltre che dal sottoscritto, da Juan Luis, che diventerà il diacono ascritto alla nuova parrocchia, e da Jorán e Danyi, una coppietta giovane con soli sette mesi di matrimonio. Entrambi sono molto maturi, Jorán ha fatto vari anni di seminario, ed entrambi partecipano da anni a una comunità di giovani legata al Rinnovamento Carismatico. A differenza della maggioranza della gente, si sono sposati direttamente in chiesa, e sono quindi nella condizione di dare una testimonianza forte di vita cristiana familiare.

Fuori scena, finito l’incontro, sulla via del ritorno a casa ci siamo impantanati, e ci sono voluti tutti i ragazzini del vicinato per aiutarci a uscire dal buco di fango dove siamo finiti. Siamo arrivati a casa con un po’ di fango nelle scarpe e nei pantaloni, ma non mi importa. Sono contento che il primo incontro del corso sia andato bene! Grazie, Signore Gesù!

9:47 pm

Káterin

Oggi pomeriggio non ho potuto guidare la riunione degli animatori (l’ha diretta Marcial al mio posto) perché mi è arrivata in quel momento Káterin, una ragazza del liceo insieme a sua madre.

Káterin si è resa responsabile di vari furti e furtarelli di soldi all’interno del liceo. Approfittando dell’estrema fiducia che Nidia, la direttrice, nutriva nei suoi confronti, varie volte le ha portato via da un cassetto aperto dei soldi che Nidia lasciava lì. Al principio avevamo sospettato di uno dei maestri, ma poco tempo i sospetti hanno cominciato a convergere su Káterin. Nidia è riuscita a farle una trappola e lei c’è caduta, per cui la cosa è chiara.

Káterin ha 17 anni, e fino ai 14 veniva a Messa, e per un tempo ha fatto anche la chierichetta. Di fatto è sempre stata, nel comportamento e nello studio, una ragazza esemplare. Per capire cosa l’ha fatta cambiare ci siamo riuniti quindi con lei e con la madre, la quale è letteralmente caduta dalle nuvole.

Káterin ha ammesso qualcosa, ma l’impressione è che sta ammettendo soltanto quello che non può negare. Nonostante i propositi che fa di non rubare più e di non dire più bugie, di fatto rimangono varie cose nebulose o oscure. Pertanto le abbiamo dato tre giorni di “riposo” in casa, in maniera che possa (speriamo!) riflettere.

A quanto sembra Káterin ha cominciato a cambiare dopo aver avuto una forte discussione con il papà, il quale sarebbe arrivato a dirle che non è sua figlia. Da lì sarebbe cominciata una catena di bugie con la madre, per cui la stessa madre ha dovuto cominciare a richiamarla sempre più spesso; a quel punto Káterin, secondo quello che lei stessa dice, si è sentita sempre più respinta anche dalla madre. Questa situazione potrebbe essere alla radice dei furti in cui Káterin è caduta.

Nel complesso la madre ha reagito alla situazione in maniera abbastanza matura, e da parte mia ho cercato di darle quelle indicazioni pedagociche che la possono aiutare a far risolvere il conflitto.

Spero di darvi notizie ancora migliori la settimana prossima! Nel frattempo conto sulla vostra preghiera!

Oggi alla fine della Messa don Paolo ha informato i presenti che saremmo partiti domani. Una fila di bambini e adulti ci ha salutato, uno a uno.

È stato molto commovente…

Ieri don Lorenzo mi ha detto che un parrocchiano paralizzato aveva bisogno di rifare gli occhiali, siamo andati nella sua CASA, un insieme indefinito di letti, bimbi da tutte le parti.

È stato molto normale…

Domani faremo ancora una giornata oculistica, poi il volo.

Ciao Guaricano e Grazie !!!

Ho fatto stamattina il funerale della vecchietta Maria, che è quella che fino a due anni fa tutte le sante mattine che veniva a messa tirava fuori dalla borsetta un fazzoletto, lo apriva con molta circonspezione e mi dava una, due o a volte tre caramelle alla menta. Faceva il tutto con grande amore, e i giorni che non poteva venire a Messa tutti sentivamo la sua mancanza.

Da due anni non usciva di casa, aveva più di novant’anni, e ultimamente credo che avesse anche un tumore.

In cosa consiste lo scherzetto? per capirlo devo tornare indietro, a un giorno di cinque o sei anni fa, in cui a Messa si leggeva il vangelo di Luca dove Gesù narra la parabola delle mine, e dove il terzo servo dice al suo signore che per paura ha tenuto nascosta la moneta in un fazzoletto. Mentre leggevo quel Vangelo, Maria ha tirato fuori il fazzoletto delle caramelle, e si è messa a rovistargli dentro. Nella mia mente ho subito collegato le due cose, e mi è venuta una ridarella che non so come ho fatto a finire la Messa.

Lo scherzetto consiste nel fatto che il Signore ha chiamato a sé Maria il giorno in cui a Messa abbiamo letto lo stesso Vangelo del fazzoletto. Quando mi hanno avvisato della morte mi è subito venuto in mente che poche ore prima avevamo leggo quel vangelo a Messa, e non ho potuto fare a meno di sorridere.

La cosa bella, poi, è che il fazzoletto di Maria non era per nascondere, ma per dare: le sue caramelle, segno della generosità del suo cuore.

Arrivederci, Maria, sei già tra le braccia di quel Padre che hai amato!

La Messa finale della festa patronale di santa Margherita è stata presieduta dal padre Abraham, che fino a due anni fa era vicario zonale. Adesso il vescovo l’ha spostato a una parrocchia di un’altra zona.

La predica, ben condita di esempi e di espressioni gerghali e popolaresche, è stata graditissima, oltre ad avere espresso in maniera chiara e semplice il messaggio che santa Margherita ha dato alla chiesa del suo e del nostro tempo.

Alla Messa c’è stata una presenza eccezionale dei fratelli della Divina Misericordia, che ho ringraziato varie volte perché non mi aspettavo una partecipazione tanto massiccia da parte loro. Mi azzardo quasi a dire che erano più quelli della Divina Misericordia che quelli di Santa Margherita…

La festa solenne di Santa Margherita di quest’anno non ha vista la presenza di un vescovo o cardinale come alcuni degli anni scorsi. In compenso, il messaggio delle letture della domenica, con il vangelo del giovane ricco, è caduto a pennello per spiegare la vocazione religiosa di Margarita. E ho anche approfittato per far capire alla nostra gente, soprattutto ai giovani e ai bambini, che il Signore può chiamarli a lasciare tutto per seguirlo, e che è qualcosa che vale la pena.

Nel pomeriggio, i giochi per i bambini nel cortile della scuola. Era stato proposto come un pomeriggio familiare, ma adulti ne sono venuti ben pochi. Circa due o trecento i bambini, impegnatissimi nei vari giochi loro proposti: fazzoletto, cerchione, corsa nei sacchi, gioco delle seggiole, ecc. La cosa più triste è stato il momento della premiazione, con un disordine tremendo completamente ingestibile: reclamavano il premio almeno il doppio di quelli che gli toccava.

Con il Consiglio Pastorale voglio fare una verifica sull’opportunità di ripetere questa esperienza pomeridiana.

10:29 pm

Marvin Marcano

Abbiamo avuto stasera il concerto di Marvin Marcano, quasi a chiudere la novena di preparazione alla festa di Santa Margherita.

Marvin Marcano è un giovane sposo sui trenta-trentacinque anni, ha lavorato per vari anni con orchestrine che suonano il merengue tipico di qui, e poi sette anni fa grazie a un ritiro ha incontrato il Signore. Da quel momento il suo canto è stato per lodare Cristo.

Qualche problema tecnico all’inizio, dovuto soprattutto al fatto che si è cominciato a preparare il tutto quindici minuti prima dell’ora che doveva cominciare, ed era praticamente impossibile risolvere tutti i piccoli grandi problemi che si presentano in queste occasioni.

Così il concerto è cominciato non alle sette ma alle otto e quindici. In compenso è piaciuto molto, e anch’io me lo sono goduto, applaudendo da matti e muovendomi a ritmo di danza come tutti i fratelli e sorelle dominicani.

9:01 pm

Padre Francesco

Stasera è stato con noi per la novena di santa Margherita il padre Francesco, napoletano, viceparroco di Amparo e Santiago. È un prete del cammino neocatecumenale, e collabora con il padre Isidro, che è il parroco. Ha appena 5 mesi di ordinazione, ma con lo spagnolo se la cava molto bene perché ha fatto il seminario Redemptoris Mater qui.

Ha anche cenato poi con noi, è stato un momento molto piacevole!

Alla novena, poi, avevamo una bella rappresentanza della Divina Misericordia, accompagnati da Marcial. La novena è stata bella stasera!

Va in crescendo la novena della festa patronale di santa Margherita. Anche stasera c’era un bel po’ di gente. Il padre Ricardo Arias, carissimo amico, ha sbulaccato: una Messa ben bella!

Oggi pomeriggio avevo il battesimo di due sorelline. Il sacramento è sempre bello, ma l’aspetto umano è stato di un disordine unico.

La madre è stata la prima ad arrivare, con un quarto d’ora di ritardo, insieme alla figlia più grande di quattro anni. Poco a poco sono arrivati anche l’ex marito, l’altra figlia di un anno e mezzo, la madrina, il padrino. A metà del rito è arrivata la nonna materna e qualche altro parente.

La celebrazione è stata resa squallida dalla disorganizzazione generale. Il papà che non vedeva che c’era da stare dietro alle bambine, o che faceva finta di non vedere. La madre che non riusciva a tenere ordine in quel banco dove aveva il vestito bianco in un sacchetto di plastica, e che quando è stata l’ora di metterlo alla bambina si perdeva in tutto meno che in vestirla.

Insomma, quel battesimo mi ha fatto capire qualcosa del perché questi due giovani che avevano 22 (lei) e 19 anni (lui) si sono separati.

In compenso, al terminare la celebrazione ho potuto far qualche parola con il papà, e forse si decide a iscriversi al catechismo per fare la prima comunione. Lo stesso sembrava disposta a fare anche la mamma. Li devo accompagnare con la preghiera tutti e due! Signore, fammi vedere il loro cammino di chiesa!