Contributi del mese di Maggio 2005

Oggi pomeriggio, dopo due anni, sono riuscito finalmente a fare l’incontro di formazione degli animatori di canto e cori.

Dico finalmente perché le cose che dovevo dire ce l’avevo nel gozzo almeno da due o tre anni, nel senso che mi rendevo conto che bisognava trovare il momento di dirle in maniera che la liturgia fosse più rispondente alla mente della chiesa.

È che qui in Repubblica Dominicana c’è in generale una certa anarchia nei canti che si fanno: si cambiano le parole del Gloria e del Santo, si fa un canto di pace sproporzionato, molti cantori gridano quando dovrebbero cantare sottovoce, non si lascia facilmente il silenzio dopo la comunione, ecc.

Ho messo tutte le indicazioni, quelle del messale e le puntualizzazioni mie in un documento di sei pagine, e l’abbiamo letto e commentato.

Avevo una mezza paura che il coro dei giovani mi tirasse fuori problemi, e invece hanno accettato bene quasi tutto.

Non so quanto cambierà. Cioè, sono sicuro che un certo numero di cose miglioreranno. Sicuramente altre continueranno ad andare storte, ma dovrò continuare ad avere pazienza!

Ieri è morta Olga, una sorella delle Comunità Apostoliche. Da vari giorni era nel reparto di terapia intensiva, aveva un sanguinamento al fegato (?), l’hanno anche operata ma non c’è stato niente da fare.

Sapevo che era in ospedale grave, ma non mi sono deciso ad andarci, e così mi è morta senza vederla.

Oggi pomeriggio sono stato alla casa per la celebrazione prima della sepoltura, e due familiari di Olga mi hanno rimproverato (scocciati) perché non sono andato a trovarla. Non ho potuto far altro che tacere, perché non avevo proprio nessuna scusa. Forse loro mi hanno giudicato alla leggera, ma avevano la loro parte di ragione.

Mi sono sentito come un cane con la coda tra le gambe. Mi rendo conto che non ho compiuto un dovere che avevo come prete. Ho da chiederne perdono al Signore.

Marcial verrà ordinato diacono il 25 giugno.

Me l’ha detto oggi pomeriggio, pochi minuti dopo averlo saputo dal coordinatore del gruppo degli ordinandi.

È visibilmente contento!

Cercherò di fare la divisione della parrocchia in questo prossimo mese di giugno, in maniera che quando Marcial venga ordinato venga subito “adscritto” alla nuova parrocchia Divina Misericordia.

Oggi è il mio 13mo anniversario di ordinazione presbiterale.

Sono contento di questa vocazione che il Signore mi ha dato, e voglio continuare a portarla avanti con amore.

Sei anni li ho donati alla parrocchia di San Francesco di Pegli: sono stati anni in parte di conflitto, ma anche anni in cui il Signore mi ha forgiato.

Gli altri quasi sette li ho donati qui al Guaricano, e, se le cose non cambiano, dovrei stare qua altri due anni. Vedo crescere sotto le mie mani una comunità povera ma entusiasta, impegnata e giovane.

Il regalo più bello che ho ricevuto in questa parrocchia sono i seminaristi: tre giovani sono già in seminario, e altri tre entrano quest’anno. Per l’anno seguente ce n’è almeno un altro. Cosa ho fatto perché sbocciassero queste vocazioni? niente, o forse qualcosa, non lo so, quello che so è che sono un regalo bello del Signore.

Oggi è anche il compleanno di don Lino, il mio predecessore. Non sono riuscito a chiamarlo per fargli gli auguri, spero di farcela domani!

11:12 pm

Cambio di hd

Oggi ho cambiato l’hd del server, o meglio, ho fatto il passaggio dal vecchio, che ormai non ce la fa più a tenere tutte le foto, a un hd nuovo da 60GB che attualmente era usato come disco di backup.

Avevo dei problemi, e ho chiesto in chat su linux-it, ho trovato skodde che come sempre molto gentile mi ha aiutato. Ero impantanato con un kernel panic dovuto a udev (non chiedetemi cosa è), ma con l’aiuto di skodde l’abbiamo risolto.

Grazie, skodde!

Ora mi rimane da migrare la cartella dei dati per rimetterla sul disco vecchio. Lo spazio extra che ho sul disco nuovo lo userò per il backup.

Devo fare i backup automatizzati anche del computer delle suore e di quello di Lorenzo, non voglio che gli passi niente in caso di guasto.

Oggi dovevano andare avanti a fare il filtrante, ma purtroppo sono arrivati tardi stamattina e poi si sono trovati (?) il motorino d’avviamento del motore della trivella fuso.

Così hanno detto che l’avrebbero riparato. Non so se sono tornati a lavorare nel pomeriggio, ma ho l’impressione di no.

Oggi è stata una domenica tranquilla, di pomeriggio non abbiamo avuto attività, a parte la messa delle sei.

Nel mattino abbiamo avuto il ritiro della cresima: sono una quarantina, in gran maggioranza adolescenti e giovani. Oggi si sono confessati e si è fatto il ripasso generale. Abbiamo anche fatto le prove della cresima.

Lorenzo mi ha dato una mano a confessare, e mi è venuta bene questa mano, perché altrimenti avremmo finito alle due!


Una delle recite

I ragazzi del gruppo di teatro della parrocchia – che sono praticamente gli stessi del gruppo Ciempiés – hanno fatto oggi pomeriggio la celebrazione della “festa della mamma”.

Anzitutto c’è da dire che qui la festa della mamma non è solo dei bambini, ma è vissuta con molto amore da parte di tutti, compresi gli adulti. Molti di loro vanno a passarsi il fine settimana al campo dalla mamma per stare con lei con calma e coccolarsela con amore!

Nonostante il tempo sia stato capriccioso (ogni tanto apparivano spruzzi di pioggia), le cose sono andate bene: varie canzoni e poesie, tre belle recite, due balli, e un concerto finale di un gruppo che suona bachata.

Per realizzare la celebrazione abbiamo dovuto fermare la trivellazione del pozzo. Continueranno domani.

Da stamattina, perché la festa riuscisse bene, ho dovuto fare il lavoro del “maggiordomo”, cioè del padrone di casa, per fornire tutto il materiale che la parrocchia ha e che era necessario per la buona riuscita: teloni per il sole e la pioggia, playwook per fare il piccolo palco, sedie, ecc.


Alcune delle madri presenti

Mi sono sentito poco prete, ma molto servitore.

I responsabili del gruppo di teatro, poi, hanno un bel modo di dire le cose. Sono molto rispettosi, e cercano di non entrare in conflitto. In questo senso si lavora molto bene con loro.

Dall’altra parte, sono un po’ sbadati e un po’ irresponsabili: alle due mi hanno acceso il generatore elettrico per provare i microfoni (naturalmente non c’era luce) e poi l’hanno lasciato acceso come se niente fosse; hanno usato i playwood senza domandare se si poteva o no; hanno vestito con minigonne astronomiche le ragazzine che facevano il ballo.

Nel complesso però, la celebrazione è stata una cosa molto positiva. Alla fine dell’attività varie madri mi hanno ringraziato dicendomi che gli era piaciuta molto.

Per i vari trasporti in camionetta ho trovato autisti molto disponibili, soprattutto José e Lewis, che mi hanno scarozzato i ragazzi del gruppo e gli apparati musicali in lungo e in largo.

12:59 pm

Filtrante


La macchina trivellatrice

Stamattina hanno iniziato a fare il filtrante nuovo dle cortile della scuola.

Ho dovuto comprare dei blocchetti per arginare il fango che tirano fuori dal buco.

Ci daranno tutto oggi, e domani dovrebbero terminare.

Andremo sotto a 120 piedi di profondità (40 metri).

Da quanto Lara se n’è andata non ho più messo immagini sul diario.

Devo farmi forza e cominciare a caricarle!


Il regalo vinto da una madre

Al mattino abbiamo avuto la celebrazione per le madri del liceo, e alla sera quella per le madri della primaria.

Non ho potuto esserci alla prima, stavo comprando una rete metallica per la nuova cappella.


Il ballo degli studenti

Invece ci sono stato alla celebrazione del pomerigggio. L’Associazione dei genitori aveva preparato tutto per bene.

Tre gruppi di studenti hanno fatto balli vari e canzoni e una madre ha interpretato una canzone di successo. La prof. Glennys ha cantato anche lei una canzone molto conosciuta.

La cosa più bella è stata l’estrazione dei premi. Ce ne sono stati una trentina, e chiaramente solo una piccola parte delle madri li ha vinti. In tutto c’erano circa 300 madri, penso circa la metà di tutte la madri della scuola.

10:04 pm

Cumplir

“Cumplir” significa letteralmente “compiere”. Qui si usa per “fare le condoglianze”. Non si tratta però di condoglianze verbali, come se si potessero fare per telefono, o scritte (per lettera).

Qui quando una persona muore si va a visitare la famiglia, li si abbraccia e bacia, e si possono esprimere parole di consolazione.

Stasera sono andato appunto a “cumplir” da un mio professore della scuola serale, Victor. Tra parentesi Victor sta dando abbastanza problemi perché viene sempre tardi, e a volte non viene senza dire niente, così, per sfizio.

Non avevo proprio voglia di andare. Erano le nove di sera, ed ero uscito di casa alle due. Non sarei andato, se non fosse stato che tutti i professori andavano, e uno di loro mi ha chiesto di accompagnarli con la camionetta.

Il Signore mi ha aiutato, e poco a poco, mentre ci avvicinavamo al barrio dove viveva il nonno di Victor, ho sentito dentro di me una voce che mi invitava a fare un passo alla casa.

Sono andato, così, e il Signore mi ha fatto sentire la bellezza di questo gesto. Lo stesso Victor, con il quale ci siamo scontrati varie volte a causa delle sue assenze e ritardi, mi ha accolto molto dolcemente, e mi ha fatto sentire che il nostro rapporto di lavoro può migliorare.

Sono arrivato a casa più tardi del solito, ma sereno e contento.

Qui si dice “giorno della madre”. Si celebra in tutte le salse, e non solo l’ultima domenica di maggio, che è il giorno canonico, ma anche i giorni precedenti, nella scuola, parrocchia, catechismo, ecc.

Tutte le madri dominicane sono felici in questi giorni.


L'incensazione del Santissimo

La celebrazione diocesana del Corpus Domini è stata fantastica.

Eravamo nel parco Mirador del Est, che non è tanto un parco quanto una specie di giardinetti ben grandi, senza scivoli ma con il gigantesco “faro a Colombo”, mausoleo di commemorazione dei 500 anni della scoperta dell’America.

Ho visto che i preti c’eravamo un bel numero.


La grande folla presente alla celebrazione

La gente ha risposto oltre misura. A occhi c’erano tra le 50 e le 100 mila persone! La maggior parte di loro erano i messaggeri del terzo piano pastorale, che hanno ricevuto il mandato ufficiale dal cardinale arcivescovo. Immaginatevi questa multitudine immensa, sparsa sui prati, tra monti e valli (il terreno è irregolare), tra alberelli e aiuole.

Il tempo ci è stato clementissimo. Una giornata perfettamente tersa, con un venticello piacevolissimo.

Dalle 3 e mezza che è iniziato, abbiamo finito alle sette!

La gente mi sembrava molto contenta.


La benedizione dei messaggeri

La nostra parrocchia ci siamo organizzati il trasporto per settore. Ogni settore contrattava gli autobus che necessitava. Credo che in tutto hanno partecipato un 500 persone.

Il momento più emozionante è stata la benedizione dei messaggeri. Il cardinale ha invitato i messaggeri ad alzare la mano destra in segno di giuramento e di impegno, quindi ha fatto loro alcune domande sullo stile delle promesse battesimali, ma riferite al loro lavoro di portare la lettera mensile alle 10/15 famiglie che saranno loro assegnate.

Il silenzio in cui tutta quella moltitudinaria assemblea era immersa faceva toccare con mano l’azione di Dio in questo popolo dominicano.

Dopo queste promesse è venuta la benedizione solenne, seguita da un caloroso applauso.

8:39 pm

Messe mosce

Le due messe del Corpus Domini del mattino sono state mosce.

Alle 7 c’erano il 60% di quelli che ci sono la domenica, e alle 9 c’erano sì e no 50 persone, contro le 300 di sempre.

In compenso molta gente ha partecipato alla celebrazione diocesana del pomeriggio.

L’ho comprati stamattina alla Ferretería Americana, li consegneranno venerdì mattina (speriamo!)

Di ritorno dal triduo del Chimbú ho trovato i giovani del gruppo Ciempiés, ed ho approfittato per fare qualche chiaccherata.

Con Wilkin, un catechista, abbiamo chiarito varie sue assenze dal catechismo e dalle riunioni di catechisti.

Con i ragazzi del gruppo di teatro abbiamo coordinato i particolare logistici della festa alla madre che faranno sabato pomeriggio.

Con Yonatan, un ex seminarista che da poco sta di casa nella nostra parrocchia, ho affrontato il tema di alcune espressioni poco rispettose che ha usato varie volte nei miei confronti. Ma non ci siamo limitati a questo, perché l’ho trovato molto disponibile e umile, e siamo andati avanti parlando della pastorale giovanile parrocchiale. Ha delle belle idee e tanta disponibilità di collaborare!

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio sono andato a partecipare al triduo del Corpus Domini alla cappella del Chimbú.

La cappella era ben stipata (a dir la verità non è tanto grossa), c’era qualcuno anche fuori.

Durante l’adorazione ho confessato, come ieri, non sono venuti tanti ma ci sono state due confessioni decisive, cioè che si sono definite situazioni.

Poi la messa è stata quella festiva del Corpus Domini. Alla fine ho fatto un “appello” a venire davanti all’altare quei giovani o bambini che si sarebbero sentiti di diventare religiosi o preti o diaconi perché non manchi mai nella chiesa il dono dell’Eucaristia, si sono alzati due bambini e due bambine. Ho fatto una preghiera su di loro per chiedere che il Signore compia questo piccolo desiderio che adesso hanno nel cuore.

Alla fine sono stato a vedere Marilín, che ha partorito un mese fa il quarto figlio. Ho avuto il piacere di far amicizia anche con i tre fratellini, che sono simpatici e molto affettuosi.

Sabato verrà la macchina per rifare il filtrante del cortile della scuola.

È da dicembre che è tappato, quelli che me l’hanno “pulito” me l’hanno lasciato che si è ritappato subito, e solo ora sono venuti e ci siamo messi d’accordo sul da farsi.

Ce lo fanno per “solo” 10,000 pesos. Loro mi dicono che in realtà costerebbe sui 20/30,000 pesos.

E poi ci sono 13,000 pesos di tubi di pvc.

Domani vado a comprare i tubi, in maniera che li abbiamo lì pronti per il giorno del lavoro.

Stavo tornando dal campo, quando mi chiama Leidy, la segretaria della scuola serale, dicendomi che ci sono i tecnici regionali e distrettali per una supervisione.

Ho dovuto quindi andare, con poca voglia perché non era in programma.

Invece poi mi sono goduto la supervisione.

Innanzitutto per lo stile molto domenicano dei tecnici, i quali hanno fatto le loro osservazioni molto positive senza mai farle pesare.

Poi anche perché hanno dato dei buoni consigli e strategie per migliorare vari aspetti che sono a terra, primo fra tutti l’orario d’inizio delle lezioni, che va sempre sulla mezz’ora di ritardo.

E infine perché abbiamo concluso ringraziando tutti il Signore: in piedi, a giro, ognuno ha detto due parole di ringraziamento. È durato un attimo, ed è stato bellissimo. Abbiamo sentito tutti che il lavoro che stavamo facendo era per il Signore. Che bello!

Questo secondo giorno del triduo del Corpus Domini l’ho vissuto nel campo, nella cappella di San Ramón.

Ho portato là l’Eucaristia, ho fatto l’esposizione, e durante l’adorazione ho confessato a raffica, per circa un’ora e un quarto.

Poi abbiamo concluso con la Messa.

C’erano una quarantina di persona, un bel numero considerando il giorno feriale e il fatto che non si era detto che c’era la Messa.

Mi ha colpito soprattutto la pace e la tranquillità: a differenza di qui in Guaricano, dove le moto senza marmitta non si contano, là potevo parlare a voce normale, senza gridare, e tutti mi sentivano bene.

Mi sono goduto questo pomeriggio!

Il barrio Mirador Norte, della nostra parrocchia, è in lotta per le sua aree verdi.

La legge domenicana prevede che ogni progetto abitazionale abbia date percentuali del terreno dedicate ad aree verdi, sport, servizi.

Purtroppo il progetto Mirador Norte è stato concluso in fretta e furia senza realizzare né aree verdi, né aree sportive, né religiose,… niente!

Adesso, da qualche anno, una banca a partecipazione statale si è impossessata di un terreno limitrofo del progetto Mirador Norte, e in questi giorni hanno cominciato a fare una parete divisoria.

La comunità si è messa in allerta, e ci sono state anche minacce di morte da parte di un capitano dei militari inviati a proteggere i lavoratori.

Stamattina abbiamo avuto la visita di un pezzo grosso della banca, ma ha fatto orecchie da sordo a quello che la comunità diceva.

Sono conflitti che non sono facili da gestire, e io personalmente non vede come la comunità possa var valere il suo diritto.

Continuerò ad appoggiarli, in maniera che non si sacrifichi chi già c’è in favore di chi verrà.

È cominciato oggi il triduo di Corpus Christi.

Lo facciamo con degli schemi di preghiera che sono stati preparati in relazione al nuovo piano pastorale.

Facciamo il triduo in Betania, nella cappella del Barrio, in quella del Chimbú e nel campo, in quella di San Ramón.

Nonostante mi sia perso in città dietro al legno per la cappella e sia arrivato tardi, sono riuscito a partecipare un pezzo nelle due adorazioni della cappella del barrio e di betania.

Speravo ci fosse più gente, ma quelli che c’erano erano ben animati!

Ho comprato oggi gli ultimi pali di legno per la nuova cappella.

Gli ultimi pali (2x4x18) li ho trovati in Villa Consuelo, ma mi dà l’idea che mi hanno imbrogliato, facendomi pagare 300 pesos in più.

Spero che nei prossimi giorni si presenti qualcuno per terminare il tetto.

Domenica sera sono arrivati a 3/4 del tetto in struttura di legno, e hanno già messo 30 lastre di lamiera.

9:29 pm

CD di Ubuntu

Sono riuscito ad avere il cd di Ubuntulinux 5.04.

Oltre ad aggiornarlo sui vari pc della parrocchia e della scuola e delle suore lo installerò sul pc del padre Abraham, il quale vuole esplorare il mondo di linux.

Oggi pomeriggio si è cominciato a mettere la lamiera al tetto della cappella.

Ho portato là 30 lastre, ma ci sarebbe stato il tempo di metterne di più.

9:51 pm

Prime Comunioni

Oggi è stato il giorno delle prime comunioni.

Al mattino i giovani (e 3 adulti), in tutto una quarantina.

Al pomeriggio i bambini del catechismo, quasi 70!

In tutte e due le celebrazioni ho valorizzato la presenza dei genitori, per motivarli a stare sempre dietro ai loro figli nel loro cammino di fede.

Al pomeriggio in particolare ho picchiato abbastanza sul fatto che tutti gli adulti siamo chiamati a ricevere l’Eucaristia. Infatti il 90% dei genitori di questi bambini sono amancebados, cioè conviventi. Mi sono azzardato anche a chiedere, alla fine della messa, che i genitori che si sentivano chiamati a sposarsi che si avvicinassero, in maniera che tutti potessimo pregare per loro e accompagnarli.

Ne sono usciti pochi, forse 4 coppie. Tre di loro già hanno fatto il corso di preparazione al matrimonio, e presto (dicembre?) si sposeranno. L’altra coppia invece sono i genitori di Andreina, una bambina bellissima ed educatissima. Era da un po’ che gli dicevo la cosa, e sempre mi avevano evaso. Adesso sono usciti allo scoperto. Grazie, Signore.

Tra le comunioni del pomeriggi c’era un’altra Andreina, la mia figlioccia, nipote dei miei compadri Agustín e Maribel, che amo e stimo tantissimo. Ho avuto il piacere di tirarmi tante belle foto con tutti loro alla fine della celebrazione.

1:35 pm

Sonno

Sono davanti al pc, ma mi sta venendo sonno.

E devo tirarmi su per trovare i chiodi da portare alla gente che sta lavorando alla cappella.

“Settembre, andiamo, è tempo di partire”.

“Andate in tutto il mondo, … io sono con voi!”

Oggi pomeriggio mi sono accorto che tra i giovani che domani faranno la prima comunione ce n’è una che non è battezzata.

Ha portato un certificato di battesimo che non corrisponde a nessuna parrocchia cattolica, né a alcuna chiesa evangelica che possa avere un battesimo simile al nostro.

Il certificato porta il titolo di una “congregazione dell’amore infinito”, e la firma di uno che sembra un padre mercedario, ma che i mercedari assolutamente non conoscono.

Risulta che è quindi un truffatore, e informandomi mi sono reso conto che c’è stato in passato un pronunciamento ufficiale della conferenza episcopale che diceva chiaramente che quei battesimi non sono validi.

E sembra che il tipo abbia battezzato molti, a non molti chilometri da noi.

Stamattina nel consiglio pastorale abbiamo fatto il punto dell’avanzamento dei lavori del terzo piano pastorale.

La maggior parte dei settori sono a buon punto con la scelta e formazione dei messaggeri.

La cosa sembra migliore con le équipe di settore. In realtà, però, queste èquipe non le abbiamo ancora viste lavorare, ed è possibile che alcune si rivelino lacunose.

Comunque sono fiducioso, e ringrazio il Signore per la maniera in cui tutta la parrocchia ha accolto questa nuova modalità di lavoro.

Il seminario di ieri sera è stato una cosa travolgente.

Io stesso mi sono reso conto dal poco inizio che ho visto, e Marcial me lo ha confermato stamattina. Era visibilmente contento!

Grazie, Signore!

9:52 pm

Pan Pepín

Pan Pepín è una marca di pan carré. Però l’industria fabbrica anche una specie di baghette, che vende congelate ai vari mcDonald per fare panini vari.

Sembra che nei giorni scorsi abbiamo avuto un problema alle celle frigorifere, e si sono trovati con montagne di pane che non possono vendere.

Un loro dipendente mi ha avvicinato ieri, e mi ha riferito che questo pane lo stavano regalando a chi potesse farlo arrivare ai poveri.

Così stamattina sono andato là, con un po’ di diffidenza, e con la paura che fosse una cosa strana.

Invece mi hanno dato ben 60 scatole contenenti ognuna 30 panini lunghi mezzo metro! erano mezzi congelati, ma ci hanno detto che sono da consumare al più presto. Sono precotti, e quindi la cottura deve terminare con 15/20 minuti di forno in casa.

Le 60 scatole stipavano la camionetta all’inverosimile. Grazie a Dio avevo con me Pepe, che sempre mi accompagna quando vado in città.

All’arrivo in parrocchia, nel pomeriggio, ho detto a Pipín che mi chiamasse la gente dei dintorni. Sono cominciati ad arrivare a frotte, e a tutti davamo 2/3 panini, secondo la composizione della famiglia. Come un ritornello, le raccomandazioni sulla cottura e sul consumo veloce.

Un bel po’ di scatole sono andate alla scuola, uno o due panini per ognuno degli studenti del pomeriggio. Una volta tanto sono stati privilegiati loro!

Mi sono rimaste una quindicina di scatole, che domani mattina farò arrivare ai vari settori con i responsabili di settore, perché li facciano arrivare alle famiglie più bisognose.

Questo incontro di formazione dei catechisti giovani me lo sono gustato.

I catechisti presenti hanno partecipato attivamente. Qualcuno di loro che è vistosamente timido si è sforzato per dire la sua.

L’inizio è stato sulla falsariga dell’incontro di Filippo con l’eunuco, raccontato in Atti 8, 26ss. Abbiamo insieme trovato gli elementi del testo che hanno un legame con la catechesi.

La cosa più bella è stato il dialogo su le fortezze e debolezze di ognuno. Ho unido i catechisti a due a due così come sono pappa e ciccia, e li ho messi a dirsi reciprocamente i loro punti forti e i loro punti deboli.

Poi, riuniti insieme, ognuno raccontava quello che gli aveva detto il suo compagno.

Unica nota amara: i catechisti presenti erano 9, di 25 che sono. Sicuramente qualcuno sapeva dell’incontro, perché io o altri gliel’aveva ricordato nel pomeriggio, ma ha pensato bene non venire.

Penso che accetterò il suggerimento di Kika: di fare una gita per tutti i catechisti, cioè per tutti quelli che sono attivi.

9:03 pm

Piove a dirotto

Alle otto e un quarto di stasera si è messo a piovere a dirotto.

Le previsioni dicono che continuerà almeno fino a domenica, anche se diminuendo di intensità.

Di fatto siamo all’umido già da quindici giorni.

Il tempo sembra ormai migliorato.

Domani se il Signore ci aiuta riprendiamo i lavori della nuova cappella!

7:44 pm

Relazioni umane

Oggi pomeriggio non ho fatto quasi niente.

Ho passato un’ora al telefono con il servizio al cliente di Verizon, la nostra compagnia telefonica, per essere sicuro che ci restituiscano tremila pesos che ci hanno messo in più sulla fattura.

E poi mi sono dedicato alle relazioni umane: ho chiaccherato un po’ con Miguel e Matilde, e poi ho fatto una micro riunione con i professori, per dirgli che sono rimasto molto contento del loro lavoro per la feria regionale. Sono bazzeccole che però creano un clima positivo, e so che ho guadagnato di più nel rapporto con i professori con questa stupidaggine che con mille prediche.

In questo momento lo sta facendo Marcial.

È con le équipe dei settori della parte bassa della parrocchia, che presto si staccherà e diventerà la nuova parrocchia Divina Misericordia.

Marcial ha partecipato nel seminario che ho fatto io la settimana scorsa, gli ho passato il materiale da usare, e adesso lo sta sviluppando lui.

Visto che quando sarà ordinato diacono (in agosto?) passerà a occuparsi direttamente della nuova parrocchia, questa esperienza gli serve per conoscere meglio le sue future pecorelle, o meglio, i suoi futuri collaboratori.

E stasera ho parlato loro della vocazione dei laici nella chiesa, seguendo strettamente il catechismo della chiesa cattolica.

La trattazione del catechismo passa da alcune idee generali sullo specifico dei laici, per poi spiegare dettagliatamente il triplice ministero: sacerdotale, profetico, regale.

Concludendo ho fatto loro dialogare su come affrontare una situazione di un parroco nuovo che mi impedisce continuare il lavoro che stavo facendo. Ne sono venute fuori esperienze e considerazioni importanti, sull’obbedienza, sulla disponibilità ad adattarsi al nuovo pastore, sull’opportunità di spostare il proprio lavoro sul versante della società.

Stasera riprendo la formazione dei ministri.

Parlerò loro della vocazione dei laici, nel mondo e nella chiesa.

Devo anche vedere come va con gli atti di battesimo che tutti dovevano portare.

Con gli atti di cresima siamo indietro: Papi è andato a La Vega e a Santiago per cercarli, ma non abbiamo avuto ancora risposta.

Appena abbiamo tutti i battesimi e le cresime farò la richiesta alla curia di istituirli ministri.

9:46 pm

Auguri mamma!

Oggi è il compleanno di mia mamma!

Un mondo di auguri!

È da più di una settimana che il sole si vede mezz’ora al giorno.

Piove dalle tre alle 12 ore al giorno, nell’interno del paese ci sono state frane e inondazioni.

La pioggia ci ha rallentato i lavori di costruzione della cappella. Domenica era il giorno in cui potevamo avanzare di più, e si è potuto lavorare solo al pomeriggio, e solo nel tetto. Volevamo mettere la terra di livellamento del terreno, ma era troppo bagnata.

9:21 pm

Sbaglio

Stasera ho fatto uno sbaglio. Ho velatamente accusato una segretaria della scuola di essersi intascata dei soldi.

Purtroppo in passato questa stessa segretaria ha avuto atteggiamenti poco chiari, con i soldi e anche in altre cose. Devo riconoscere che mi sono lasciato guidare da questo pregiudizio.

Invece il problema era solo che il foglio dove erano annotati quei soldi era fuori posto.

Così ho dovuto chiedere perdono.

Però domani devo tirare le orecchie alla persona a cui avevo incaricato di mettere in ordine quei fogli.

Stamattina ho comprato le batterie per cambiarle all’inversore del consultorio.

Lorenzo le monterà oggi pomeriggio.

Lì vedremo se i problemi sono delle batterie o dell’inversore.

Di fatto pensavamo che fosse l’inversore, ma l’abbiamo portato già due volte alla casa (è in garanzia) e ce l’hanno restituito uguale.

Apparentemente il problema è che non carica la batteria, o che la carica ma pensando che non si carica, e quindi le batterie si caricano troppo e si surriscaldano.

Mi è piaciuta troppo la lettera del cardinal López sui messaggeri, così stamattina mi sono messo al computer e gli ho scritto una lettera di ringraziamento, che poi Edilenia gli ha mandato via fax.

Sono sicuro che gli farà bene, anche ai “pezzi grossi” bisogna riconoscergli quando fanno le cose ben fatte!

STasera all’incontro di recupero per i papà della prima comunione sono venuti una decina.

L’incontro è stato molto bello, sono riuscito a farlo con calore umano, e i temi toccati (testimonianza di vita, qualità dell’educazione, pericolo della televisione, tempo libero, vita di chiesa, ecc.) sono risultati molto interessanti.

Purtroppo non è venuto il mio compadre, il papà di Mavolyn e di Andreina.

11:26 pm

Confessione

Un’altra cosa bella di questo giorno di Pentecoste è che mi sono confessato.

E il bello è che dopo essermi confessato, il prete che mi ha confessato mi ha chiesto di confessarlo a mia volta.

Che bello: fai a pochi minuti di distanza l’esperienza di essere peccatore e quella di essere testimone e ministro del perdono di Dio!

Stamattina si è potuto fare ben poco, perché continua a piovere.

Nel pomeriggi si è un po’ rischiarato, e gli uomini hano potuto cominciare a fare il tetto, dovrebbero averne quasi finito lo scheletro.

C’erano una dozzina di uomini a lavorare!

Dopo i bambini, stamattina è toccato ai giovani della prima comunione fare il ritiro finale.

Non poteva mancare la celebrazione penitenziale con le confessioni. Ho notato che vari ragazzi hanno voluto confessarsi con Lorenzo. Meglio. Sicuramente si sono sentiti più liberi, e hanno fatto una confessione migliore. Lorenzo stesso mi ha detto stasera che varie confessioni sono state molto belle.

Sono stati dati anche alcuni temi sull’Eucaristia, soprattutto su come ringraziare dopo la comunione, e sull’impegno ecclesiale che scaturisce della Messa.

L’ultima cosa è stata la prova della comunione, nelle due modalità: in bocca e in mano.

Si è insistito abbastanza sul modo di vestirsi il giorno della prima comunione e tutte le domeniche alla Messa. Purtroppo la cultura di qui è che le ragazzine vanno in giro con l’ombelico al vento, senza maniche, o addirittura in spalline, e con minigonna.

Stamattina abbiamo avuto la Messa d’invio dei messaggeri.

I messaggeri sono un punto chiave del terzo piano pastorale arcidiocesano: porteranno tutti i mesi una lettera ognuno a 10/15 famiglie, cercheranno di farsi amici di quelle famiglie, e di essere un ponte tra esse e la parrocchia.

La parte sotto di Betania era tutta piena di messaggeri: 500! Sono molti, ma penso che ce ne manchino ancora per lo meno 20/30 per settore.

La messa ha avuto varie cose belle:

  • All’offertorio hanno presentato dodici messaggeri con una specie di lingua di fuoco di cartapesta sulla testa.
  • Durante l’omelia ho approfittato il fatto che i messaggeri erano disposti per settore per fare una dinamica in cui dicevo varie cose, e quando appariva nella frase il nome di uno dei settori, i messaggeri rispettivi dovevano alzarsi in piedi e alzare le mani e subito risedersi. È stato ben divertente, per me e per loro!
  • Dopo l’omelia (corta) ho letto una lettera che il cardinale ha mandato a tutti i messaggeri della diocesi, nella quale spiega e motiva i dettagli del loro lavoro apostolico. È una lettera molto bella, che mi è piaciuta e che ho letto con entusiasmo. Ho lasciato detto che domani nella riunione delle comunità apostoliche tornino a leggere e a capire bene quella lettera invece del tema del padre Navarro.

Il mese prossimo questi messaggeri consegneranno la prima lettera al popolo di Dio.

10:55 pm

Ho resistito!

Stamttina pensavo di non farcela, o di crollare: avevo due messe, una celebrazione penitenziale, e le relative confessioni.

Pensavo di non farcela per l’ora tarda a cui mi sono addormentato ieri… cioè, no, stamattina.

Invece non ho sentito la stanchezza.

Solo dopo mangiato ho sentito l’esigenza di stendermi sul letto.

Poi ho fatto un giro per il barrio cercando dei chiodi che ci servivano per il tetto della cappella e mi sono passato un’ora dove lavoravano alla cappella stessa.

In parrocchia ho confessato qualcuno (la Messa l’ha celebrata Lorenzo), e ho organizzato le collette di oggi.

Prima che finisse la Messa ho dovuto prendere per Los Cazabes, perché la persona che aveva portato suor Cristina al Mamey per la catechesi della prima confessione non si è potuto fermare, e quindi Cristina è rimasta là appiedata.

Prima di cena ho ancora fatto in tempo ad andarmi a confessare.

Una bella festa di Pentecoste!

1:45 pm

Notte infame

Ieri sera, ritornato da Bayahibe, non vedevo l’ora di dormire.

Invece, mi ha accolto una musica assordante.

La discoteca di fronte a noi aveva uno spettacolo musicale all’aperto. Da camera mia si sentiva fortissimo, m’immagino cosa doveva essere vicino ai loro altoparlanti.

Appena mi sono reso conto di come girava la cosa ho telefonato alla polizia, la quale è arrivata sul posto, sembra, dopo mezz’ora.

Dico sembra perché al passare la mezz’ora la musica si è zittita.

Invece dopo un ulteriore quarto è ripresa. Ho interpretato che la polizia se n’era andata e che quindi si sono sentiti liberi di riiniziare.

Così ho chiamato un altro servizio della stessa polizia, radiopattuglia. Hanno mandato un’unità, e a quel punto la musica è finita definitivamente.

Erano le due e un quarto.

Lara, te lo sei perso, dovevi andare via il giorno dopo!

1:41 pm

Bayahibe

Ieri sera ho con Lara siamo andati all’aeroporto, a ricevere Seba, il suo ragazzo. Poi li ho portati e lasciati a Bayahibe.

Pensavo che fosse più corta dall’aeroporto a Bayahibe. Invece ci abbiamo messo 3 ore!

A mezzanotte e mezza eravamo a casa.

1:40 pm

Seba

Ieri sera ho conosciuto Sebastiano, il ragazzo di Lara.

È un tipo simpatico, a modo, a prima vista si dimostra una persona molto sensibile.

Spero di avere l’occasione di conoscerlo meglio!

Io non amo i saluti.

Mi sembra ieri che sono arrivata e già me ne vado… Per la prima volta in un mese mi sento un po’ triste al pensiero di non rivedere più i volti sempre sorridenti dei ragazzi della scuola.

Quando li ho salutati è stato da una parte gratificante perché ho capito quanto loro ci tenessero a me, dall’altro sono stata male all’idea del distacco. È sempre così per me, in ogni posto dove vado incontro persone speciali con le quali nasce subito un bel rapporto di amicizia, mi ci affeziono tantissimo, solo che poi arriva il momento si salutarsi. In fondo non penso che le distanze contino molto, i miei migliori amici abitano lontano da me e non li vedo quasi mai, ma so che ci sono sempre.

In questo caso però mi viene anche da pensare: chissà quando potrò ripetere un’esperienza simile… Di sicuro voglio che questa sia solo la prima del genere. Mi piacerebbe tornare un giorno e rimanere per più tempo, almeno tre mesi, per riprendere da dove ho lasciato e sicuramente cercare di svolgere un lavoro più completo.

Penso di avere imparato tanto in questo mese: innanzitutto un po’ di spagnolo… Ora so che posso cavarmela da sola, nel senso che partire e venire qua di mia iniziativa mi spaventava anche un pochino (ovviamente non lo dicevo in giro perchè sennò non partivo proprio…); però era una cosa che desideravo tanto e alla fine ce l’ho fatta!

Da sempre sono convinta di essere una persona a cui piace condividere la propria vita con quella degli altri, però è anche vero che ho bisogno dei miei spazi. Amo stare da sola a guardare il mondo intorno a me. In questo periodo ho avuto modo di pensare tanto, anche agli aspetti negativi della vita e sono contenta di come ho reagito, sinceramente!

Veniamo ai ringraziamenti speciali: il primo a don Paolo che mi ha dato la possibilità di far parte di questo mondo splendido che è la missione. Non so se ricordate con quale gioia dice ogni singola Messa… In pratica sorride sia fuori che dentro, non puoi restare triste se lo ascolti!

Don Lorenzo che io non conoscevo è davvero una persona singolare. Voglio ricordarlo per la sua sensibilità estrema e costanza in un ambiente (questo di Santo Domingo) dove tali doti non vengono proprio contemplate…

Le suore che mi hanno fatto da mamma e per loro mi sono già ampiamente espressa ieri.

Infine le persone del barrio: bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani. La loro ospitalità, il loro calore, la loro amicizia sono qualcosa che si capisce solo stando qui al loro fianco, lavorando con loro o ascoltandoli nelle loro battaglie quotidiane, condividendo tutto quello che hanno e anche le cose che qua mancano… fino a dimenticare di essere piccoli “sé stessi” per diventare un grosso “noi “.

Ora vi saluto davvero e lo faccio con un gesto che ho imparato qui e cioè con un abbraccio di pace. Facciamo in modo che esso possa nascere dal nostro cuore e invadere il mondo intero!

Domenica l’altra un gruppo di bambini del catechismo farà la prima comunione. Stamattina abbiamo fatto con loro il ritiro finale.

La cosa più sostanziosa del ritiro finale è la celebrazione penitenziale con le confessioni. Lorenzo mi ha dato una mano e in due ore e mezza li abbiamo confessati tutti. Erano una settantina.

Se faccio i confronti con la mia parrocchia precedente di Pegli mi metto le mani nei capelli: là a San Francesco avevamo 6,000 abitanti e ogni anni c’erano 40 prime comunioni: una ogni 150 abitanti. Ed erano poche perché il Quartiere Giardino stava invecchiando e c’erano pochissime famiglie giovani. Penso che altre parrocchie di Genova abbiano una media di prime comunioni almeno doppia, cioè una ogni 70 abitanti

Qui ho 40,000 abitanti e faccio 70 prime comunioni: una ogni 570 abitanti! in proporzione un quarto! Tenete conto che qui, a differenza dell’Italia, la metà della popolazione è sotto i 21 anni! Vuol dire che i bambini di 10 anni della mia parrocchia sono circa 1,000! E solo il 7% di loro viene al catechismo o comunque le porta avanti sistematicamente.

I bambini della parrocchia nell’età del catechismo sono circa 6/7,000, e solo 1,000, cioè il 15% viene al catechismo.

Effettivamente siamo ancora terra di missione. Qui c’è moltissimo lavoro da fare!!!

Ieri ho terminato le lezioni di inglese cominciate un mese fa. Sinceramente mi è piaciuto moltissimo stare a contatto quotidianamente con i ragazzi della scuola. Il corso mi ha permesso di lavorare tanto insieme a loro e contemporaneamente di conoscerli meglio.

In settimana ho stilato una relazione che riassumesse il programma svolto a lezione, le principali lacune che presentano gli studenti e alcune proposte per poter migliorare l’apprendimento di questa lingua.

Ieri mattina infine sono stata insieme a don Paolo in una libreria a cercare dei testi utili, li abbiamo trovati! Si tratta di quattro volumi supportati da cassette audio che cominciano con nozioni preliminari di inglese per arrivare a un grado di conoscenza intermedia. Il motivo per cui ho tanto insistito con il supporto audio è che lo spagnolo ha una pronuncia molto differente da quella inglese e i ragazzi fanno molto fatica a capire come si leggono le parole. Con le cassette hanno la possibilità di sentire come si dice una frase e di ripeterla nel modo corretto.

Sono molto contenta dell’esito del corso anche perché i ragazzi sono sempre stati molto attenti e penso che abbiano imparato qualcosa. Logicamente le lezioni devono continuare, infatti è già in programma che suor Serafina prosegua quello che ho iniziato io con i testi nuovi.


Foto di gruppo con flamboiyan

Stasera dopo cena abbiamo passato un momento spensierato con Lara e le suore: siamo andati in giardino e abbiamo giocato a fotografarci con dei bei fiori rossi di flamboiyan e in mezzo ai petali bianchi di una pianta del giardino dei “vicini”.


suor Serafina e suor Cristina giocano con i fiori

A suor Cristina e suor Serafina in particolare piace mettersi in posa nelle maniere più stravaganti, aiutando tutto il gruppo a mantenersi allegri!


lotta tra i fiori

Suor Blessila ha provveduto a prendere una scopa e ad ammucchiare i fiori bianchi che erano abbastanza scarsi, ma che dopo la ramazzata hanno formato un soffice tappeto bianco, degno della migliore delle primavere.

Candidamente, suor Modesta stava a guardare.

Purtroppo un bel gioco dura poco, e Lara e suor Serafina sono arrivate alle mani (per scherzo, naturalmente)!

Puntualizziamo: è da quando sono arrivata che penso a quanto siano bizzarre le suore della missione… Stasera diciamo che ne ho avuto la conferma!

No perché se durante il giorno ti affacci dalla finestra e credi di sentire qualcosa, non puoi sbagliare: sicuramente è Suor Serafina che ride forte da sola nel giardino!!!

Io penso che tutte e quattro siano innamorate della vita.

Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire a casa; come dimenticare le cure di Suor Modesta che quasi ogni giorno arrivava in aula con la merenda per me e mi faceva bere a forza litri e litri di jugo ghiacciato… e le pastiglie per la gola di Suor Blessila… e i cocchi del giardino di suor Cristina…

Stasera poi mi hanno invitato a cena: cucinano sempre indiano e io adoro le cose un po’ piccanti… Che buono, che buono, che buono!

E poi, senza nulla voler togliere alla buona compagnia di Paolo e Lorenzo, però tra donne è un’altra cosa, questo in ogni parte del mondo. Vi spiego perché è proprio facilissimo: si parla sempre tutte insieme, possibilmente di cinque argomenti diversi e in due o tre lingue minimo, non si capisce tanto il filo del discorso, ma vi assicuro che ci si diverte da matti!!!

Dopo abbiamo cantato un po’ e ci ha raggiunto Paolo che evidentemente sentiva le solite risate… non ho ben capito come, ma alla fine mi sono trovata sommersa dai fiori!

Stasera ho fatto il primo seminario per le équipe di settore.

Ogni équipe lavorerà in un pezzetto di barrio in cui vivono 200/300 famiglie, realizzando attività di popolo, in maniera che la gente si lasci poco a poco sensibilizzare al cammino di chiesa.

Non c’erano tutti, però sì c’era la maggior parte dei membri. Accompagnati dai loro responsabili di settore, che saranno i loro diretti supervisori.

Ho messo in evidenza il lavoro che avranno da fare: organizzare ogni mese l’azione significativa nel territorio del settore.

La programmazione diocesana ci ha fornito i temi e le attività da qui a fine dell’anno. Sono molto semplici, e valorizzano elementi culturali ben significativi: La nostra nascita (giugno), il giorno del papà (luglio), la bandiera (agosto), la scuola (settembre), il rosario (ottobre), la famiglia (novembre), il Natale (dicembre).

Sono riuscito a trasmettere entusiasmo, e spero che facciano un buon lavoro.

2:15 pm

Pioggia

Stamattina ha piovuto quasi tutta la mattina.

Di conseguenza non sono neppure andato a vedere cosa succede dalla nuova cappella, perché è ben difficile che sia andato qualcuno.

Vado a fare un salto adesso.

Con Lara siamo andati in città a comprare del materiale per migliorare l’inglese dei ragazzi.

È un corso con cassette che parte da un livello molto elementare e si snoda su quattro livelli.

L’idea è di usarlo suor Serafina, per continuare il lavoro cominciato da Lara, e anche i professori della primaria e del liceo.

L’ordinazione dei diaconi di quest’anno non sarà a giugno, come l’anno scorso, ma a fine agosto o inizio settembre.

È lì che dovrebbe essere ordinato Marcial.

Invece Juan Luis aspetterà un anno, anno in cui voglio vederlo fare un po’ di pratica nella pastorale: come responsabile di settore, catechista e animatore di comunità.

Stasera si celebrava nel seminario una messa di conclusione del corso per i candidati diaconi.

Marcial e Juan Luis l’hanno terminato entrambi.

C’erano due preti loro formatori, e di altri preti c’ero solo io. Tutte le volte che c’è una situazione simile mi domando: Ma possibile che a tutti i parroci di questi 25 candidati diaconi non gli interessi un pochettino dei loro figli spirituali? Hanno così tanto da fare?

A parte questo, però, questi momenti me li godo tutti.

La cosa più bella è vedere questo stuolo di uomini ognuno con sua moglie, ed ascoltare le raccomandazioni sul fatto di vivere meglio adesso il loro matrimonio e l’educazione dei figli. L’età media dei candidati sembrava sui 35/40 anni. Non so perché le mogli sembravano molto più giovani.

È un panorama diverso da quello italiano, dove per lo più i diaconi permanenti sono anzianotti e magari anche vedovi.


Francisco taglia un'asse

Anche oggi giornata intensa, dietro alla nuova cappella.

Al mattino sono andato con Díaz a comprare il legname che ci mancava. Un gruppetto di uomini, variabile tra le 3 e le 8 persone, ha spostato terra da fuori della cappella a dentro, per rialzare il suo livello rispetto al terreno.

Al pomeriggio sono stato lì tutto il tempo mentre gli uomini continuavano a inchiodare le assi delle pareti laterali.

Abbiamo sentito la mancanza di Cándido e Javier, che sono i più ferrati. Cándido, poi, è abbastanza preciso e pignolo. Così, in mancanza di loro, il lavoro procedeva abbastanza impreciso, e varie volte ho dovuto far vedere le conseguenze di questa maniera di fare. Mi sono fatto anche un po’ di sangue marcio.

Verso sera, qualcuno degli uomini mi ha fatto notare tre adolescenti che si avvicinavano, spiegandomi che almeno uno di loro è risaputo che è un ladro. Così ho approfittato per avvicinarmi a loro e farli capire che sapevamo che avrebbero potuto venire a rubare. I tipi sono rimasti sul chi va là, e quando ho provato a dire loro che tornassero vicino alla cappella insieme a me non ne hanno voluto sapere.

Perché “faccia bruciata”? Perché tra una cosa e l’altra sono stato un sacco di tempo al sole, senza cappello né ombrello nè altra protezione. Ho una faccia da lampada a ultravioletti!

9:53 pm

Duquesa (Lara)

Stamattina dalla casa si sentiva odore di spazzatura; capita quando bruciano i rifiuti a Duquesa, un campo non molto distante da qui. Don Paolo e don Lorenzo hanno lavorato molto per risolvere i problemi di questa zona che un tempo era un campo tranquillo, ma che ora funge da discarica per la città di Santo Domingo. Un giorno con suor Cristina ci sono anche stata, ma non ho trovato subito le parole per spiegare ciò che ho visto…

Venendo dalla strada principale c’è un punto in cui l’aria è quasi irrespirabile, forse è dovuto al fatto che non sono per niente abituata, non so… Lungo il tragitto si incontrano camion della spazzatura che appunto vanno a depositarla lì e quando dico lì significa proprio a fianco delle case del villaggio. In teoria ci sarebbe una certa distanza da rispettare, di fatto qui non esistono regole e se anche ci fossero non sarebbero rispettate: mentre eravamo ferme a parlare di fronte a una casa abbiamo proprio visto un camion che scaricava tutto ai suoi piedi!

Però la spazzatura non viene presa male qua, i ragazzi e bambini ci giocano sopra e soprattutto cercano materiali riutilizzabili come metalli o vetro per poi rivenderli. Mi ha detto Cristina che guadagnano bene e che è per questo che continuano a farlo. Ovviamente qui non conta se fa male alla salute…

Comunque c’è anche una nota positiva: quando stavamo tornando dal villaggio ho visto poco lontano una cisterna verde. Mi è stato spiegato che era opera nostra. Sì perchè da tempo Duquesa viveva praticamente senza acqua (un problema solo, mai…); grazie alla Missione Genovese e in particolare all’interessamento di Lorenzo si è potuto costruire questa cisterna e risolvere la questione dell’approvvigionamento idrico.

Mi ricordo che leggere le notizie di Duquesa da casa mi faceva sempre un certo effetto, forse perché studiando i criteri di progettazione di una discarica pensi che poi si debbano mettere in pratica. Vedendola dal vero non è mica così, senza tener conto delle vite umane che ci sono dentro… è sempre questione di adattarsi a un mondo molto diverso…

1:17 pm

Ladruncoli

A mezzogiorno di fianco alla cappella mi hanno rubato 8,000 pesos. Erano sul sedile della macchina, che avevo lasciata con i finestrini aperti perché eravamo lì un sacco di gente.

È bastato però spostarmi di alcuni metri, concretamente per fare il giro della cappella, e uscire così dalla vista della camionetta, perché due ragazzini che erano lì con noi addocchiassero i soldi e se li portassero via.

Mi direte: ma perché lasci i soldi sul sedile della macchina? È che erano una sacco di piccole banconote, praticamente due mazzette foltissime che neppure stavano nella tasca. Erano soldi della decima delle Comunità Apostoliche, Carmen me li aveva appena consegnati, e nella sossobra che stavo muovendo delle assi non ho pensato di nasconderli o di metterli al sicuro.

Così adesso devo tirare fuori ‘sti 8,000 pesos dalla mia tasca. Pazienza. Non è niente. Mi spiace di più che dei bambini di 12 anni che ti stavano aiutando non sanno resistere alla tentazione di rubare.

Stasera ho partecipato come sempre all’incontro settimanale del gruppo giovani (quelli della gita al río). Mi sono divertita con loro e penso che ogni riunione sia gestita nella maniera corretta sotto la supervisione di Francisca e Rosanna, due ragazze un pò più grandi che organizzano ogni volta tematiche differenti.

Oggi l’argomento era l’autostima, il fatto che tu non puoi amare e rispettare gli altri se prima non hai fiducia in te stesso. I problemi quotidiani che questi ragazzi affrontano li portano spesso a scoraggiarsi , ne abbiamo parlato tanto, quasi ognuno ha portato una testimonianza… alla fine ecco la chiave per superare una difficoltà mantenendo alto l’umore: poterne parlare con le persone a cui vuoi bene e condividere con loro anche i momenti difficili… perché insieme è meglio!


Stiamo scavando i buchi per i pali della cappella

Stamattina non sono andato al posto dove stiamo facendo la cappella, pensando che non sarebbe andato nessuno a lavorare.

Invece sono andati, e hanno finito di mettere i pali laterali.

Al pomeriggio invece abbiamo potuto cominciare a fare le pareti, che sono delle semplici tavole di poco più di un centimetro di spessore inchiodate ai pali.


Pedro sta inchiodando assi a tutta forza

Anche oggi pomeriggio è piovuto, ma molto poco, e il lavoro ha potuto continuare fluido.

Sono anche riuscito a farmi mettere una lampada che illumini l’area della cappella, per cercare di evitare altre scene come quelle della notte scorsa.

Domani si continua a fare le pareti, e faremo anche la base delle pareti, in cemento, perché l’acqua non possa far marcire il legno.

Domani devo anche andare a comprare il legno del tetto, che ancora non l’abbiamo, perché non l’avevano i grossisti dai quali compriamo a prezzo quasi di costo.

L’incontro di ieri sera con i genitori della prima comunione è stato fatto in particolare per i papà.

Non che la cosa abbia avuto un gran successo: di 70 bambini c’erano 20/25 papà. Agli assenti l’ho convocati per sabato mattina.

Di fatto le mamme presenti dicevano che suo marito lavorava. In due o tre casi ho potuto rendermi conto che c’era una impossibilità di partecipare il papà, mentre gli altri facevano pensare che con un po’ di sforzo avrebbero potuto avere il permesso sul lavoro.

Di fatto la vita di chiesa (e non solo: anche quella scolastica) degli adulti qui è al 75/80% femminile. Per vedere i papà e incidere un minimo su di loro bisogna esigerlo firmemente.

La realtà è che sono molti di più che le mamme i papà che vivono in maniera non controllata la loro vita di famiglia: bevono, giocano alla lotteria, bazzicano più con gli amici che con i familiari, saltano da un fiore giovane a un altro, ecc.

Non riesco a rassegnarmi all’idea che non possiamo migliorare la situazione.

E gli effetti positivi si vedono: l’abbiamo sperimentato a scuola, dove pure lì ogni tanto esigiamo la presenza dei papà, e molte famiglie cambiano, sono più unite e più felici.

All’una di notte sono arrivati due ladri per portarsi via i pali.

Il poliziotto che ho messo di guardia gli ha intimato di andarsene, ma ha dovuto sparare, e uno dei due è rimasto ferito.

Il poliziotto l’ha portato all’ospedale.

Sono andato a vedere, c’era un palo rotto alla base e un altro sfilato.

Dopo aver sistemato tutte le cose della cappella, ero bagnato come un pulcino.

Dovevo venire a casa per cambiarmi, ma in parrocchia mi sono trovato il padre Mario, rettore del Seminario Minore, che era venuto per visitare le famiglie dei futuri seminaristi.

Ho dovuto, e non mi è dispiaciuto, fermarmi con lui e chiaccherare sui seminaristi vecchi e nuovi.

Dopo, avevo l’incontro dei genitori dei bambini della prima comunione. Prima dell’ora di iniziarlo, mi sono accorto che ormai ero bell’asciutto. Ho fatto l’incontro senza problemi.

L’ho sempre detto che questo è il paese delle meraviglie!

I pali della nuova cappella sono là, piantati, ma ci vuole niente per un ladro organizzato per portarseli via.

Per proteggerli ho mandato là il poliziotto che passa la notte nel cortile del liceo. Speriamo bene!

Di fatto se va una banda di ladri ben organizzati, il poliziotto se lo fanno a fette.

È nelle tue mani, Signore, lui e il lavoro che abbiamo fatto.


Lo scheletro della cappella - sullo sfondo il cielo minaccioso

Oggi pomeriggio abbiamo continuato il lavoro di tirar su i pali della nuova cappella.

Speravamo di finire di innalzare tutti i pali laterali, ma l’acqua non ci ha aiutato. Il lavoro si è fermato al 40%.

Prima di pranzo tra l’altro ho preso un bel po’ di sole. Non avevo berretto in testa, e mi rendevo conto che il sole così forte non mi faceva bene.

Poi, nel pomeriggio l’acqua: ne ho preso a catinelle, un po’ perché all’inizio della pioggia abbiamo continuato a lavorare sperando che smettesse, e invece ha continuato. E poi perché quando sono tornato portando i pali che mancavano ho trovato che se n’erano andati tutti lasciando un palo visibilmente mal messo, per cui sotto l’acqua ho dovuto aggiustarne la posizione.

Risultato: ho la faccia che mi brucia per il sole, e spero di non prendermi la febbre per l’acqua.


Foto di gruppo dei volontari della cappella (con Lara)

Stamattina abbiamo tirato su i quattro pali degli angoli, e nel pomeriggio continueremo con gli altri pali.

Per stanotte c’è da risolvere il problema della vigilanza: l’area è completamente aperta, se la lasciamo sola si tagliano i pali e se li portano via.

Sfumata la Via Lucis, avevo in parrocchia un gruppettino di adolescenti, che erano venuti per la Via Lucis e stavano aspettando che spiovesse per andarsene.

È venuto naturale invitarli a sedersi nel mio ufficio, e fargli leggere la lettura dei vespri, che parlava di non giudicare il prossimo.

L’abbiamo letta tra tutti, e poi commentata, e poi ognuno ha portato l’esperienza di qualche situazione in cui ha giudicato a un fratello.

È stata bellissima la spontaneità con cui si sono aperti e hanno tirato fuori sbagli fatti, anche grossi. E anch’io ho potuto tirare fuori i miei.

Abbiamo concluso poi ringraziando il Signore dei quello che avevamo potuto vivere, e quindi il Padre Nostro.

Con questo incontro informale mi hai fatto proprio un bel regalino. Grazie, Gesù!

Mezz’ora prima della Via Lucis è cominciato un acquazzone bello forte. Per la strada frotte di ragazzi e giovani a torso nudo si godevano l’acqua.

Naturalmente nessuno è venuto per la Via Lucis, d’altronde non aveva senso farla, né il cero né le candele sopportano l’acqua!

Era l’ultimo del tempo pasquale, è stata un’opportunità persa, o meglio, come direbbero qui, è stato il Signore stesso che non ha voluto che lo facessimo.

Dovevamo andare a farlo ai campos, è troppo importante ogni tanto spostarci là con tutta la gente della parrocchia.

Va beh, sarà per un’altra volta.

Questa sera alle sei doveva esserci la Via Lucis per le vie del campo, in realtà è saltata per un violento temporale che si è rovesciato su di noi e che dura ancora adesso, cioè da circa un’ora e mezza.

Al termine del corso di inglese io e la suora abbiamo trovato nel cortile della scuola don Lorenzo con la macchina: ci è venuto a prendere perché in effetti avevamo un minimo di dieci centimetri d’acqua e fango tutto intorno. Lorenzo per queste cose ha sempre un pensiero particolare…

Così abbiamo accompagnato a casa una professoressa e per strada mi è capitato di assistere a qualcosa di inusuale (cioè, non per i ragazzi del barrio). Quando piove così forte loro escono praticamente in costume, cosparsi di sapone e si lavano sotto l’acqua. Non so se già ve l’ho detto, ma i Dominicani hanno proprio la fissa della pulizia pur disponendo di quantità di acqua limitate.

Poi piano piano sono scesi proprio tutti in strada per fare festa, come quando da noi nevica. E passando con la macchina non corri il rischio di bagnarli perché già lo sono del tutto!

Quando piove le poche strade asfaltate diventano grossi laghi e se ci sono lavori in corso si creano buchi enormi che ovviamente non si vedono.

La prima cosa che ho pensato guardando quel fiume d’acqua sulla strada è che ci fossero i tombini intasati, ma qui la rete fognaria non esiste, è solo per quello che l’acqua si accumula in superficie e si mischia a tutto quello che poi ci galleggia sopra…

A casa ho parlato con Paolo e Lorenzo. Mi spiegavano che per ogni casa del barrio sarebbe già ottimale avere un tubo che si ricolleghi in profondità alla falda idrica per scaricare le acque nere: il ché mi ha lasciato abbastanza interdetta. Quindi la falda acquifera è bella che inquinata…perché in realtà quella a cui si ricollega l’acquedotto che rifornisce i dintorni dovrebbe stare a una profondità superiore, ma basta una zona di terreno più permeabile o un lavoro fatto male per mischiare le due cose! È per questo che non si può bere né è carino lavarsi i denti con l’acqua che esce dal rubinetto… lo stesso vale in generale anche per tutta la verdura cruda, che dev’essere lavata e disinfettata accuratamente prima di essere consumata. Ovviamente le famiglie che vivono nel barrio ci sono un po’ più abituate e non ci fanno così attenzione, ma credo che a lungo termine la cosa non faccia molto bene alla salute.

Chissà se la realtà col tempo migliorerà un pochino, il fatto che il barrio sia circondato da zone benestanti mi fa sperare che la ricchezza si diffonda un po’ anche qui.

1:51 pm

Reinscrizioni

A scuola stiamo facendo le reinscrizioni.

Ogni giorno tocca a una classe diversa: prima, seconda, ecc.

Si approfitta il momento per ottenere che chi è indietro con le contribuzioni mensili si metta in ordine.

Per la reinscrizione chiediamo 100 pesos (equivalenti a circa 3 euro), lo stesso da 5 anni a questa parte.

Con i 50,000 pesos che si raccolgono compreremo qualcosa di utile per la scuola. L’idea è televisione più videoregistratore o proiettore.

Cara Paola, ti do qui il benvenuto tra gli utenti registrati del sito.

Grazie mille per la tua mail di incoraggiamento e di conforto.

Il Signore ti benedica!!!

Oggi pomeriggio Marcial e Juan Luis hanno dato un seminario di recupero per messaggeri.

Se ne sono presentati una trentina, desiderosi di lavorare.

Grazie, Signore!

9:22 pm

Tre messe

Ho detto tre messe, due al mattino e una al pomeriggio.

Lorenzo mi ha detto quella nel campo.

Stamattina avevano anche la preparazione alla comunione e quella alla cresima dei giovani, c’è stato qualche piccolo inconveniente perché di 8 catechisti, 4 si sono dimenticati l’impegno. Così ho dovuto “precettare” altri catechisti, che hanno praticamente improvvisato.

Boh, alla fine non so se vengono meglio queste “lezioni” improvvisate o quelle preparate…


Lara con i bambini della scuola

Oggi vi racconto qualcosa di più sulla scuola Cattolica Padre Sindulfo dove insegno inglese. La struttura si divide in due parti: la prima è composta da due edifici di recente costruzione ed è dedicata alla basica cioè elementari e medie, la seconda accoglie i ragazzi più grandi del liceo. Le tre unità sono state tutte costruite con fondi stanziati dalla Diocesi di Genova e dalla Cei.

In tutto i ragazzi sono circa 1400, un po’ tantini… E dato il numero elevato gli orari delle lezioni per i ragazzi della basica sono suddivisi in due turni, uno al mattino, l’altro al pomeriggio.

Come già vi ho detto una classe è formata mediamente da 35 studenti, tra i quali può esserci anche una discreta differenza di età (al massimo quattro anni, solo che per esempio alle medie questa differenza si nota parecchio). Com’è facile intuire un numero così elevato di studenti per classe non consente ai professori di ottenere sempre una buona risposta da parte di tutti i ragazzi nemmeno in condizioni “normali”; se poi pensiamo che non hanno uno spazio opportuno a casa dove poter studiare, né luce, ma solo tanto caldo è facile capire perché spesso trovano difficoltà anche nella lettura dello spagnolo… Mi ha detto don Paolo che nelle altre scuole il numero sale a 45-50 studenti per classe!

La nostra scuola però mi piace un sacco: i ragazzi hanno tutti la divisa (guardateli in foto durante la ricreazione) e prima dell’inizio delle lezioni tutte le classi sono radunate nel cortile per la preghiera, che comprende la lettura del Vangelo e relativo commento, la recita del Padre Nostro – ormai mi sono specializzata e lo so quasi tutto… – e il canto dell’inno nazionale Dominicano con tanto di alzabandiera. Penso che questo sia il modo giusto di iniziare la giornata scolastica e che anche in Italia si potrebbe prendere esempio…

Durante la ricreazione ogni studente riceve come merenda del pane e mezzo litro di latte; ho visto che qualche ragazzo la porta a casa, altri la divorano in un sol boccone!

Dall’anno scorso poi è stata aperta l’aula informatica e da allora gli studenti seguono a turno un corso per imparare ad usare il computer: quasi nessuno infatti ne possiede uno a casa…

Ora scrivo una cosa dedicata ai miei parrocchiani e a tutti coloro che da anni partecipano alla raccolta per la missione: sapete che questi computers sono stati comprati l’anno scorso con i nostri soldi? Secondo me questa è una cosa bellissima, soprattutto considerando che l’uso del computer è ormai indispensabile.

Ora vi saluto, alla prox!

Stamattina abbiamo partecipato al seminario su come fare la Lettera al Popolo di Dio.

Ieri sembrava che non venisse nessuno, e invece c’erano in quattro, più io cinque.

L’infaticabile padre Lorenzo Vargas ha fatto un riassunto di quello che è il piano pastorale, e poi siamo passati alla parte specifica sulla lettera.

Sono state date una serie di indicazioni pratiche molto preziose, insistendo soprattutto sul fatto che si facciano cose creative più che statiche, visuali più che di parole.

Nidia coordinerà questo gruppo, che mi aiuterà a redigere tutti i mesi la Lettera da mandare a tutte le famiglie.

10:48 pm

Gita! (Lara)

Oggi giornata bellissima, sono stata con tutte le classi dell’ottavo (i più grandi della primaria) a visitare le dune e le saline di Punta Salina che sta a tre orette di guagua dal Guaricano in una zona molto bella nel sud del paese… E soprattutto siamo andati alla spiaggia!¡!

I ragazzi dell’ottavo sono davvero simpatici, in pratica sono stati loro i primi a comunicare in pseudo-spagnolo con me; ora grossomodo li capisco e mi faccio capire (plus o más)… Così quando hanno saputo della gita mi hanno subito chiesto di accompagnarli e io che il venerdì tengo il corso di inglese solo con loro ho accettato. Non avrei mai pensato di trascorrere una giornata così tra tutti dominicani, io che quando sono arrivata di spagnolo non sapevo una parola!

La mattinata è stata questa: partenza 8.30 su due guague sinceramente a norma e ogni ragazzo aveva il suo posto, persino io! Musica e conversazione durante il tragitto, prima sosta alle dune con spiegazione della loro formazione e visita accurata (cioè, la mia un po’ meno, dopo due passi su quel minideserto ho pensato bene di rientrare e vederle da lontano per il sole e il caldo un po’ fortini…).

Seconda fermata alle saline dove i ragazzi hanno osservato i processi attraverso i quali si ottiene il sale. Al termine della visita hanno anche compilato un questionario che riassumeva un po’ quello che avevano visto: molti di loro si sono davvero impegnati nel rispondere alle domande, a ognuna mi chiedevano cosa ne pensavo e come sempre mi ha fatto piacere vederli così.

Terza ed ultima fermata: SPIAGGIA!!! Ora io una spiaggia tropicale dotata di mare tropicale e di palme o cocchi che siano non l’avevo mai vista dal vivo prima… non saprei come definirla… perchè le parole non le renderebbero merito! Comunque la cosa che più mi è piaciuta è stata quella di condividere il mio stupore, la felicità che provavo e la gioia di essere lì in quel momento con tutti i ragazzi che avevo intorno. Ho sempre pensato che quando si va in un posto nuovo come turisti non si possa capire fino in fondo la realtà che hai intorno perchè la vedi esternamente e “non la vivi dal di dentro” come se fosse la tua terra…oggi non è stato così, io mi sentivo una di loro, o meglio, loro mi hanno fatto sentire così!

Ovviamente abbiamo condiviso anche il cibo, i dominicani ti mettono a disposizione tutto quello che hanno, anche se non hanno molto, SEMPRE. Credo che questa cosa mi mancherà parecchio quando me ne andrò, così come i loro sorrisi, gli abbracci di pace, le piccole attenzioni che ti riservano continuamente e il tempo che sembra fermarsi quando tu desideri parlare con uno di loro perchè sistematicamente ti ascolterebbe all’infinito…

E la cosa più stupefacente è l’energia che ti danno queste persone: in pratica dopo una giornata di mare e guagua mi sento benissimo e rigenerata… Di beni materiali qui non ce ne sono, ma il cuore compensa!

9:47 pm

Primo venerdì

Stasera alla messa del primo venerdì c’era meno gente del solito, e non mi spiego perché.

L’unica cosa degna di nota oggi è che abbiamo cominciato la messa che c’era ancora la luce (se n’è andata a metà messa), e quindi probabilmente la gente che è arrivata verso le sei dal lavoro si è fermata in casa a lavare.

Di fatto era da un bel po’ che non avevamo luce a quell’ora!

1:45 pm

Mattinata molla

Ieri sera ero mezzo stanco, e stamattina mi sembrava di non avere niente da fare.

Me lo sono cercato, ed è arrivato mezzogiorno in un momento.

Tutto il pomeriggio di oggi abbiamo avuto un rumore tremendo in parrocchia: stanno aprendo la calle principal per mettere i tubi che daranno al Guaricano (finalmente) l’acqua di fiume.

Purtroppo di fronte all’ufficio parrocchiale c’è uno spezzone di roccia durissima, che la ruspa non ha potuto togliere, e così ci stanno dando con i martelli pneumatici.

Un rumore incredibile. E purtroppo dà l’idea che ne avranno anche per la giornata di domani. Pazienza!

È comunque un sacrificio che si accetta volentieri, perché potrà risolvere un problema annoso: la mancanza d’acqua e la qualità dell’acqua. È un sogno: avere acqua quasi potabile in Guaricano!

Speriamo che diventi presto una realtà.

Stamattina sono andato a farmi cambiare la scheda madre del server.

Aveva l’ethernet incorporata che non funzionava.

Ci abbiamo messo un po’ (un’ora e mezza tra provare, smontare, e rimontare la nuova), ma alla fine è risultato tutto ok.

Grazie, Signore. E grazie anche alla gente di Joluma, che sono sempre molto attenti nei miei confronti.

L’incontro mensile di formazione dei genitori della scuola era rivolto oggi in particolare ai papà.

Ne sono venuti una percentuale più bassa rispetto al numero delle mamme le altre volte, ma ho avuto riscontri positivi.

Sono piccoli passi che facciamo per aiutare le famiglie a vivere bene la loro vocazione di educatrici.

10:30 pm

Giovani e GMG

Al gruppo Ciempiés ho spiegato stasera cosa sono le Giornate Mondiali della Gioventù e come sono nate.

È venuta fuori una bella opportunità per trasmettere la fiducia che la chiesa e il papa hanno nei confronti dei giovani.

Alla mia chiaccherata ha fatto seguito un lavoro di gruppo con alcune domande sul significato di essere giovani nella chiesa oggi.

Stasera Don Paolo mi ha detto una frase che mi ha fatto riflettere:
“La cosa più difficile qua è riuscire ad accettare di essere in un mondo diverso dal tuo.”

Credo che la violenza che si respira lungo le strade del barrio sia da ricercarsi in un insieme di concause tra cui certamente l’ignoranza di alcune persone. Il fatto è che alla gente di qui manca a priori tutta una serie di opportunità che noi diamo per scontate. E adeguarsi a una realtà così differente rimane a volte difficile.

9:51 pm

Vandalismo

Stamattina ho scoperto cosa è l’impotenza contro il crimine.

Nel fare un posteggio ho fatto un piccolo segnetto a un paraurti di plastica vecchio di una macchina vecchio.

L’ho visto, e a dir la verità non mi sono preoccupato di rendermi conto se c’era il padrone della macchina o no.

Invece il padrone era lì, e appena sono stato un po’ più in là ha rotto apposta i fanali della camionetta della parrocchia.

Al rendermi conto, sono tornato indietro, calmo, e ho chiesto a vari uomini che c’erano lì chi era stato, mi hanno risposto candidamente “il padrone della macchiana”. E chi è? ho chiesto io. “Un delinquente del barrio. È meglio che te ne vai prima che gli venga voglia di tornare e magari ti rompe anche i vetri”.

Ho dovuto giocoforza andarmene, arrendendomi di fronte a una violenza gratuita.

Faccio fatica ancora adesso, a dodici ore di distanza, ad accettare che sia così, che abbia potuto rompermi quelle parti della macchina senza darmi una possibilità di spiegare o di chiedere scusa.

È il mondo dei “tigre”.


Lara al fiume

Oggi è stata una giornata bellissima…posso? Ok, lo ammetto: mi sono divertita un casino!!!

Sono stata insieme a Suor Modesta e al gruppo giovani della Parrocchia al Rio. La partenza è stata puntuale alle 8.00 su due guague (le nostre corriere ma un po più distrutte) che però non erano sufficienti perché alla fine si sono aggiunte 25 persone al di fuori del gruppo e lì sopra si stava strettini….

Diciamo che all’inizio mi è un po’ preso male: tutti quei ragazzi in così poco spazio, le norme di sicurezza qui non esistono… Poi siamo partiti ed è cominciata la musica ad alto volume (salsa, merengue, bachata) e visto che sono una ragazza come loro… ho incominciato a divertirmi e a ballare anch’io!¡!

Arrivati al fiume ci siamo tuffati immediatamente e abbiamo giocato nell’acqua per almeno due ore. Apro una parentesi: è impressionante vedere che la maggior parte di questi ragazzi non sa nuotare e nemmeno stare a galla…in pratica non hanno mai avuto la possibilità di imparare che ne so in piscina o al mare, perchè ci possono andare solo di rado. Ogni volta che mi avvicinavo a un punto dove non si toccava (tranquilla nonna, so che l’acqua non ti piace, ma come vedi va tutto molto bene anche se sinceramente mi manchi un po’) mi richiamavano all’ordine perchè a loro non è logicamente consentito andarci… E vista la mia passione per l’acqua, nel pomeriggio mi sono data alle lezioni collettive di nuoto!

E non è tutto… tra una nuotata e l’altra, c’era una pista da ballo (la piattaforma davanti al bar) sempre molto affollata. I ragazzi di qua ballano benissimo e poi i balli sono molto diversi dai nostri…io non ero molto capace, però a turno mi hanno insegnato, era un po’ che non mi divertivo così!!!

Nel pomeriggio ci hanno raggiunto anche don Paolo e le suore; per scacciare i brutti sogni don Paolo si è tuffato con noi e spero che stanotte la lotta con la zanzariera vada meglio…

La giornata mi è piaciuta in special modo perché ho finalmente avuto la possibilità di stare insieme a questi ragazzi e conoscere un po’ tutti, parlando, cantando, giocando,… cosa che nella riunione settimanale non riesco molto a fare perchè dura così poco e loro sono così tanti…

Al ritorno eravamo tutti stanchini e al ritmo di salsa siamo rientrati nel barrio. È stato proprio un giorno di festa questo, non solo nel senso di pausa dal lavoro come lo intendiamo noi, ma anche e soprattutto di gioia pura e allegria!!!

7:52 pm

Foto del barrio

Eccovi una serie di foto, per farvi un’idea anche visuale della vita di qui.


Una anziana signora

Molti anziani malati o semi malati passano la giornata fuori della casa aspettando che qualcuno scambi due parole con loro.


Strada non asfaltata

La condizione di molte strade del Guaricano è fatiscente

La distribuzione dell’energia elettrica è molto precaria e ogni giorno ci sono dalle 6 alle 12 ore di black-out


Groviglio di fili

L’ambiente verdeggiante e pieno di luce mette allegria nel cuore e fornisce molti alimenti di prima necessità in maniera facile.


Canna e banane

Casa di lamiera

Molte case del Guaricano sono poverissime.


Casa due piani

Chi riesce a mettere insieme qualcosa di più lo usa per dare solidità alla casa.

Le acque (bianche e nere) scorrono spesso più o meno incanalate tra una casa e l’altra.


Acqua tra le case

Il traffico non è gran cosa, e i bambini possono permettersi di giocare in strada.


Bambini in strada

7:35 pm

Riconciliazione


Isaura e Yudy dopo essersi riconciliate

Alla gita ho potuto far avvicinare Isaura e Yudy, che sei mesi fa hanno litigato e da amiche per la pelle hanno passato a non parlarsi più.

Yudy ha anche smesso di venire a messa per non vedere Isaura, che invece c’è sempre perché è nel coro.

Sono riuscito a strappare a tutte e due una timidissima parola di perdono.

Guardate nella foto che bei sorrisi. Non era possibile che rimanessero spenti!

Grazie Signore! Fa’ che sia sul serio!

Grazie! Ho di nuovo la mia zanzariera ricucita e con l’elastico cambiato.

Sei fantastica!


Foto di gruppo a Monteverde

Qui in Repubblica Dominicana si è festeggiato oggi, 2 di Maggio, la giornata dei lavoratori.

Ne abbiamo approfittato tutti per riposare.

Io ho passato una mattinata tranquilla mettendo a posto alcune cose al computer.

Nel pomeriggio siamo andati con le suore al fiume, raggiungendo i giovani della parrocchia che erano in gita.

Mi sono sentito bene, mi sono tuffato, abbiamo giocato nell’acqua.

Un pomeriggio rilassante!

11:04 am

Incubo

Stanotte ho avuto un incubo: qualcuno voleva darmi un colpo con una sbarra di ferro.

Sono caduto dal letto, e sono rimasto impigliato nella zanzariera. Nel divincolarmi l’ho strappata e ho rotto il ferro (!) che la regge.

Ho dovuto andare a dormire poi in un’altra camera per non essere mangiato dalle zanzare, ma non è servito perché mi hanno mangiato lo stesso, e prima delle cinque ero già sveglio.

Stamattina ho aggiornato il sito alla versione 1.5 di WordPress.

In realtà ogni tanto si pianta su delle piccole cose.

Sembrava quasi meglio la versione 1.2.

Il pellegrinaggio è andato per molti versi meglio del previsto:

  • La partecipazione, innanzitutto: hanno partecipato la metà delle persone. A dire il vero non ci speravo, considerando che bisognava spendere 200 pesos, che per molte famiglie non sono poco.
  • Le suore: sono venute Serafina, Blessila e Cristina. Avevamo con noi anche Heriberto e Willy.
  • La conferenza di Wendy: pratica, concreta, ha saputo parlare al cuore! Ha fatto presenti molti rischi delle piccole comunità, tra cui quello delle mormorazioni.
  • Gli autobus affittati: sono arrivati tutti a casa. L’unica cosa che è successo è che si è dovuto cambiare una gomma.
  • La pachanga, cioè i numeri fatti dai settori dopo mangiato: sono stati molto belli, e qualcuno ha ripreso in chiave scherzosa qualcosa delle riflessioni del mattino.
  • I ltempo: non ha piovuto, e non c’è stato un caldo soffocante.
  • Il mangiare, che molti si sono portati e altri hanno comprato là. Tutto si è svolto bene.
  • La messa, ben preparata, che mi ha dato l’opportunità di riannunciare la bellezza delle vita cristiana e della vita di comunità. Abbiamo potuto anche dare la comunione sotto le due specie.

Come sempre c’è anche stato qualcosa di negativo:

  • Gli autobus sono arrivati alle 7 e un quarto invece che alle 6, e ciò ha ritardato la partenza e quindi l’arrivo. In pratica non abbiamo potuto fare la Via Lucis.
  • Ho calcolato male i partecipanti, e all’ora di partire si è scoperto che c’era bisogno di un altro autobus. Cercarlo ha ulteriormente ritardato la partenza.
  • Non si è detto agli autobus di andare in colonna. Un autobus si è mezzo perso, anche se di poco, ed è stata fatta una fermata inutile a una specie di autogrill (altro ritardo nel viaggio di partenza).
  • Le testimonianze: si era previsto un momento in cui dare testimonianze di momenti di vita delle comunità apostoliche. Invece sono venute fuori le solite testimonianze di guarigione, belle ma fuori luogo.

In definitiva, più luci che ombre. Wendy ha suggerito che il suo tema si lavori nelle Comunità Apostoliche della settimana prossima, in maniera che possa far riflettere anche chi non ha potuto partecipare al pellegrinaggio. Cosa che faremo senz’altro.

Bene anche il rendiconto finanziario. C’è stato un guadagno di 12,800 pesos, che andrà a finanziare la costruzione della nuova cappella. Grazie, Signore!