Contributi del mese di Novembre 2005

È praticamente organizzata la Settimana Giovanile. Dall’anno scorso abbiamo cominciato a farla, come una maniera per invitare i giovani e dar loro momenti di formazione che possano aiutarli a districarsi nella realtà in cui vivono. Così per una settimana, a partire dalle 6 del pomeriggio, si riuniranno a Betania fin verso le 8 di sera.

Lunedì 5 sarà il giorno di ambientazione: giochi, bans, canti, e presentare loro quello che è la settimana.

Martedì sarà con noi il cardinal López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo. Vuole molto bene alla nostra parrocchia, tutte le volte che lo chiamo fa di tutto per partecipare. Parlerà ai giovani del fidanzamento e delle relazioni prematrimoniali.

Mercoledì toccarà a Mercedes Núñez, la signora che fa parte del Movimento per la Vita. Farà vedere il cortometraggio “L’urlo silenzioso” (The silent scream), che è praticamente la testimonianza di un medico abortista statunitense che ha cambiato vita da quando ha visto un’ecografia di un aborto che stava realizzando.

Giovedì ci accompagnerà una giovane della Pastorale Giovanile Diocesana, parlando del giovane come costruttore di pace.

E venerdì concluderemo con una coppia giovane della città, che spiegarà ai giovani qualcosa sulla sessualità.

Il carnet è ben ricco, e sono sicuro che i giovani risponderanno, perché lo hanno fatto l’anno scorso e quest’anno i momenti della settimana dedicata alla vita e all’aborto hanno motivato ancora di più.

Ringrazio il Signore per questi giovani che sentono il desiderio di trasmettere agli altri la loro fede!

Mercedes Núñez è venuta oggi due volte, mattina e pomeriggio, per fare una conferenza sull’aborto ai ragazzi delle scuole del Guaricano.

Per ogni scuola primaria abbiamo invitato 5 studenti per classe, con il compito poi di moltiplicare quello che avrebbero imparato nella loro classe.

In generale i ragazzi sono molto sensibili al tema della vita. E credo che con questa chiaccherata si chiariscono molte cose.

La società dominicana sarà più forte e solida!

Domani si continua con i raggazzi dei licei.

Grazie, Signore!, e grazie Mercedes per la tua disponibilità!


il nuovo Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Stasera ho terminato di mettere a posto il laboratorio di informatica.

Ho avuto un po’ da fare con i cavi di rete, ce n’era qualcuno che non funzionava bene e ho dovuto ripiazzare il connettore RJ-45. E poi c’erano dei clienti che avevano problemini all’alimentatore o alla scheda di rete, o altre bazzeccole. Ho dovuto fare vari viaggi da quello che me li aveva venduti per riuscire ad avere tutto in ordine.

Alla fine, è una soddisfazione! Ci sono 40 computers disponibili per imparare a usarli, a un prezzo totale di 150,000 pesos, cioè € 4,000, una media di € 100 per computer.

Economico, no? e senza pagare licenze di windows né usando software piratato. Tutto in regola e a basso costo.

Potenza di linux!

Oggi a mezzogiorno Marcial ci ha deliziato con la sua gentile presenza alla nostra tavola.

È che ieri Lorenzo aveva fatto troppe lasagne al forno, ed era un peccato non condividerle con qualcuno!

6:38 am

Freddo polare

Stamattina siamo a 20 ºC.

È un freddo boia!

Anche perché sono con una mezza influenza e quindi lo senti di più. Non ho quasi di voce, spero che nei prossimi giorni migliori!

Stamattina abbiamo avuto un piccolo ritiro “per fidanzati”, che in realtà era aperto a tutti, e di fatto hanno partecipato una settantina di giovani ed adolescenti.

Il ritiro l’ha dato una coppia non proprio giovane (19 anni di matrimonio) ma con una bella esperienza da raccontare, e con una comunicativa molto buona. Jhonny e Sandra.

Quello che ha colpito di più i ragazzi è stato il racconto delle fasi della loro vita di coppia: lei è figlia di un padre ubriacone, ma è cresciuta con il proposito di arrivare vergine al matrimonio; sono stati fidanzati per 8 anni, e hanno saputo mantenere il proposito; poi hanno vissuto 5 anni sposati lontani dal Signore, e lui era un donnaiolo; finché non si sono incontrati (tutti e due) con il Signore e da quell’istante la loro vita è diventata diversa: lui ha lasciato le donne, hanno imparato a dialogare e ad avere fiducia l’uno nell’altro.

Jhonny e Sandra hanno coinvolto le coppie di fidanzatini presenti (7 o 8), e quasi a tutte hanno fatto raccontare qualcosa di come hanno cominciato.

Nel complesso hanno dato un messaggio molto positivo, che sono sicure che è arrivato a destinazione!

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio abbiamo iniziato la settimana all’insegna del “Sì alla vita, no all’aborto e contro la delinquenza”.

Entusiasmante la partecipazione della cittadinanza: circa 400 persone. Non credo sia facile che tante persone partecipino a un evento culturale.

Le autorità che hanno presenziato sono state:

  • il deputato Pelegrín Castillo
  • Mercedes Núñez, del Movimento per la Vita dominicano
  • Félix Martínez, direttore del distretto educativo
  • un rappresentante del vicepresidente della repubblica
  • un rappresentante del capo della polizia
  • il responsabile della polizia del Guaricano
  • Il rappresentante del ministero pubblico del municipio.

Tutti si sono espressi chiaramente sul fatto che l’aborto è un delitto e un crimine, e sul versante delinquenza hanno messo in evidenza il fatto che la radice di molte situazioni delinquenziali sta nella famiglia.

Tra gli altri, Pelegrín Castillo ha spiegato dei vari tentativi, grazie a Dio non riusciti, di introdurre legislazioni più permissive sull’aborto nel paese: la prima volta nel 1992 e la seconda volta all’inizio di quest’anno. Entrambe le volte la chiesa cattolica ha parlato chiaramente, e ha potuto fermare un progetto che la cultura dominicana rigetta fortemente, anche se nella pratica i dominicani possono a volte o spesso cadere.

Pelegrín Castillo e anche Mercedes Núñez hanno enfatizzato il fatto che la “battaglia” dell’aborto è portata avanti da organizzazioni statunitensi, che investono capitali cospiqui per “allineare” la Repubblica Dominicana con gli altri paesi “evoluti”.

L’atteggiamento di rifiuto dell’aborto da parte dei dominicani me li fa amare ancora di più, e mi fa riflettere se veramente sono sottosviluppati loro o piuttosto noi in Italia, dove nessuno può dire che l’aborto è l’assassinio di un essere umano innocente perché subito viene “linciato” da tutta l’opinione pubblica. E perché? perché si pretende il rispetto dell’altro, cioè della donna o di chi vuole farla abortire. Invece del bambino nessuno si preoccupa, anzi, come succedeva ai conquistadores spagnoli che non consideravano persone gli indios o i negri, così stanno facendo adesso i paesi “illuminati”: non sono capaci di vedere la persona umana nel bambino nel ventre di sua madre. Al punto che lo si può ammazzare raccontandosi che è qualcosa come togliersi un’appendicite. Che tristezza!

11:03 pm

Visite in vista

In gennaio dovrebbero venire Erika Sirianni e suo marito Alessandro. Sono una coppia giovane della parrocchia di Sant’Eusebio, e hanno una gran voglia di coinvolgersi nella missione.

Dovrebbe venire, a Dio piacendo, anche don Giulio con varia gente delle sue vallate. Li aspettiamo anche loro a braccia aperte!

Stasera abbiamo celebrato il primo consiglio pastorale della nuova parrocchia Divina Misericordia.

La metà dei membri vengono dal consiglio pastorale di Santa Margarita, l’altra metà è nuova, però con molto entusiasmo!

Abbiamo valutato il cammino fatto finora dalla neonata parrocchia, e pensato ad alcune cose pratiche, come la maniera di iniziare l’ufficio parrocchiale, il guardiano da mettere di notte, gli orari di apertura dell’ufficio, lo sviluppo della vita liturgica della parrocchia.

La programmazione di dicembre è stata molto simile a quella di Santa Margarita, e alcune cose si faranno ancora insieme, mentre altre, come gli aguinaldos e il ritiro di avvento, saranno a parte.

Abbiamo parlato anche di come cercare di coprire il forte debito di 350,000 pesos (circa 10,000 euro) che abbiamo per le spese di costruzione degli uffici parrocchiali e della prima cappella sul terreno che ospiterà la nuova chiesa.

Con le sole entrate delle due parrocchie si dovrebbe pagare in un anno e mezzo, stringendo su tutti i fronti dove si può stringere. Abbiamo messo in cantiere varie attività per cercare di saldare il debito più alla svelta. Speriamo di riuscirci in un annetto!

Sono andato a comprare i clienti mancanti, e mi sono trovato con un problema strano: i clienti devono fare il boot dal dischetto, ma la cosa strana è che ci sono dei clienti che fanno il boot dal dischetto solo se gli si apre il “coperchio”.

Sono dei desktop Dell Pentium II 350MHz, e neanche quello che me li ha venduti mi ha saputo spiegare il perché. È ben strano, e il fatto è che oggi ho scoperto che altri clienti, che ieri facevano il boot bene, oggi non lo fanno più. Mannaggia!

Devo provare a chiedere su irc, potrebbe esserci qualcuno che mi sa dire qualcosa.

9:00 pm

Influenza

Sono mezzo influenzato, un po’ per il freddo – anche adesso tira un’arietta che da fastidio a stare solo in camicia – un po’ perché ce l’hanno quasi tutti.

Stamattina mi ha detto messa Lorenzo, contando con il fatto che avevo un’altra messa di pomeriggio. Domani mattina me la dice di nuovo lui, a meno io che non stia decisamente meglio.

Le prime reazioni per il laboratorio di informatica sono stati di alcuni studenti a cui ho chiesto di aiutare a portare nell’apposito locale le macchine comprate ieri e quelle comprate oggi.

Ieri erano gli studenti della scuola serale. Chiedevano quanto c’è da pagare per ricevere le lezioni di informatica. Ho spiegato loro che la quota mensile di 50 pesos che pagano copre anche questo.

E poi oggi gli studenti di ottava della scuola primaria. Erano visibilmente emozionati, non vedono l’ora di cominciare le lezioni.

Come vi dicevo ieri, devo trovare chi mi ispiri abbastanza fiducia da dargli l’incarico di queste lezioni.

E tranquilli, non si tratta di schiavi, ma di computer.

Il laboratorio di informatica della scuola dovrebbe partire tra qualche giorno.

Oggi pomeriggio dovrei riuscire a comprare l’altra metà dei clienti, e qualche piccolo accessorio.

Devo solo trovare l’insegnante di informatica, cosa che è più difficile delle precendenti, perché non solo deve sapere l’informatica, ma essere anche una persona di fiducia.

Oggi pomeriggio ho trovato i clienti leggeri da mettere nel laboratorio di informatica.

È dove ero già andato, abbiamo trovato una soluzione, quello che me li vende cambierà le schede di rete da tutta una serie di pc per metterle in quelli che mi vende.

Così domani, con l’aiuto di Dio, andrò a comprarli, e nel giro di qualche giorno dovrei riuscire a mettere su il laboratorio.

Ti dico già da adesso: grazie, Signore Gesù!

Oggi pomeriggio (è domenica) la nostra parrocchia ha vissuto un bel ritiro per le famiglie.

Il predicatore è venuto accompagnato da due fratelli musici e cantori, e tra tutti e tre hanno fatto passare all’assemblea quasi quattro ore senza neanche accorgersene.

I partecipanti sono stati più di 350, in maggioranza coppie, molte sposate, molte ancora non sposate.

Il ritiro ce lo siamo godutio tutti, perché i musici, il due “Antony y Jesús”, sono stati veramente bravi.

Il predicatore ha toccato il tema della guarigione della famiglia, e della coppia in particolare, dai mali che più l’affliggono: gelosia, risentimenti, non perdono.

Alla fine del ritiro ha fatto una preghiera di guarigione che è stata ricevuta dall’assemblea con unzione grande.

Stamattina abbiamo celebrato la prima riunione del consiglio pastorale della Santa Margarita in versione ridotta, cioè senza i settori della Divina Misericordia.

Abbiamo accolto alcuni rappresentanti nuovi: Joselín, per i giovani, Jacinta, per la liturgia, Félix e María per la pastorale familiare.

L’interesse è sempre vivo, e il lavoro ben dinamico.

Grazie, Signore!

Sono arrivati alla fine gli studenti del liceo che hanno cominciato con noi quando il nostro liceo è nato.

Erano due classi, e hanno concluso in bellezza. Tra di loro c’erano vari ragazzi dei gruppi giovanili della parrocchia, alcuni molto in gamba!

È stato un piacere partecipare a questa celebrazione. Dopo vari anni sento come qualcosa di mio questi riti con toghe e berretti, cambiare il verso dello spaghetto che scende dal berretto, tirarsi un sacco di foto.

Per i ragazzi è un momento eccezionalmente bello, e anche per tutti quelli che partecipano.

Oggi pomeriggio me lo sono proprio goduto!

È andato in onda poco fa il servizio (penso) di Tarcisio Mazzeo sulla missione del Guaricano.

Non l’ho visto, ovviamente, ma me ne aveva avvisato don Francesco Di Comite, e ne ho avuto un riscontro su wikipedia.

Se qualcuno l’ha visto ci dica qualcosa!

9:46 pm

Lavoro manuale

Insieme a Lorenzo abbiamo finito di installare una canaletta di plastica che alloggerà i cavi di rete del nuovo laboratorio di informatica della scuola.

Il lavoro era stato iniziato da mio fratello Francesco insieme a mio papà, quando erano qui all’inizio del mese.

Tra ieri e oggi Lorenzo me l’ha finito, e io gli ho dato una mano per due mezz’orette in tutto.

Lavorare con Lorenzo fa piacere: si imparano tanti bei “trucchetti”, e offre una compagnia molto piacevole.

E poi fare questi lavori distende, direi che è più facile che fare il parroco!

Stasera nella riunione di formazione dei ministri abbiamo riflettuto insieme sulla famiglia, prendendo come traccia una lettera che Benedetto XVI aveva inviato in giugno ai membri di un congresso della diocesi di Roma sulla famiglia.

Ne sono venute fuori riflessioni interessanti.

Siamo finiti a parlare dell’aborto, che qui non è permesso ma che è praticato clandestinamente, molte volte bevendosi (e funziona!) preparati artigianali che si acquistano con estrema facilità. Dany ha parlato di una sua nipote che ha in casa sua, e che doveva essere abortita. Così come Jacinta, che si è fatta carico dell’educazione della figlia di sua cognata, e che già durante la gravidanza l’ha accompagnata in lungo e in largo a tutte le visite ecc., e dopo che la bambina è nata se l’è presa in casa e adesso ha 20 anni e anch’io la conosco benissimo.

Siamo finiti anche a parlare della convivenza, e delle coppie che si preparano al matrimonio. Lì ha dato la sua testimonianza Toca, il quale si è preparato al matrimonio vivendo separato in casa dalla sua convivente per 11 mesi, e raccontava di come in vari momenti gli ha pesato, e del fatto che a volte l’ha sentito un castigo che gli è stato inflitto. E che però adesso (s’è sposato già due anni fa) lo vede come un momento di grazia.

Insomma, una serata che si è fatta profonda grazie alla comunicazione dell’esperienza di tante persone.

Le settimane prossime voglio fare le preparazioni specifiche per i ministri dell’Eucaristia e gli Animatori di Asemblea (o Ministri della Parola).

La causa dello sciopero dei maestri è stata il fatto che l’altro ieri, lunedì, una delegazione del sindacato dei maestri ha fatto una manifestazione davanti al ministero dell’educazione, e ha chiesto di essere ricevuta per presentare le loro richieste.

La risposta del ministero è stata di cattivo gusto: li hanno lasciati fuori, e hanno detto loro che se volevano consegnare un documento lo passassero attraverso le sbarre della cancellata.

Immediatamente è partito il tam-tam: due giorni di sciopero in tutte le scuole.

Chi ha sperato fino all’ultimo che questo non succedesse è rimasto deluso. Il primo giorno di sciopero è passato, e domani ce ne sarà un altro.

Domani e dopodomani i maestri fanno due giorni di sciopero.

Sembra che ci siano stati lincenziamenti arbitrari, e che a qualcuno hanno diminuito lo stipendio senza ragione.

I maestri non sanno se guadagneranno qualcosa. Gli studenti sanno (o forse ignorano) che perdono due giorni di scuola.

Secondo me quello dei maestri è un perfetto abuso in questa situazione!

Una fondazione dipendente dal presidente della repubblica di qui ha invitato tutti i preti ad assistere ad una videoconferenza con il vaticano sui temi della fecondazione artificiale, e sono andato volentieri.

Un cardinale e il decano della facoltà di bioetica di non so che università hanno trattato il tema in maniera chiara, e poi c’è stata una breve sessione di domande. Il tutto è durato poco più di un’ora.

Oltre al tema, mi ha fatto piacere vedere delle persone con cui avevamo degli impegni in sospeso, e lì abbiamo potuto metterci d’accordo.

Quello che non mi è andato giù sono stati i tramezzini che ci hanno offerto dopo la conferenza, e che ho mangiato volentieri perché era l’una e avevo programmato di rimanere in città per altre commissioni.

Così ho passato tutto il pomeriggio mezzo pesante, senza peraltro che la cosa mi impedisse di svolgere il lavoro che avevo in parrocchia.

Quando sono arrivato a casa stasera alle otto ero (e sono ancora) abbastanza stravolto.

A mo’ di retrospettiva, condivido con voi il lavoro che sono venuti a fare qui Carlo Mosci e Massimo Corazza, i due oculisti attraverso i quali ci sono arrivate le apparecchiature (nuove, per un valore totale di varie decine di migliaia di euro!) per la visita oculistica.

Non contenti di farci arrivare questi strumenti, sono venuti qui una settimana per montare il tutto.

Così sono arrivati i 27 ottobre, in men che non si dica hanno installato tutto, e due giorni dopo hanno cominciato a vare visite a tutto spiano. In totale, in quattro giorni che hanno avuto a disposizione, hanno visitato ben 350 persone! Alcune di esse avevano problemi significativi, la maggioranza se l’è cavata con la prescrizione degli occhiali. Sono stati trovati vari bambini con l’occhio pigro, con i quali è stata avviata la classica procedura del bendaggio dell’occhio sano.

Carlo e Massimo avevano tre buoni aiutanti: Marta e Lucia (figlie di Carlo) e Paolo (figlio di Massimo), tutti e tre sui vent’anni, con molto entusiasmo e generosissimi nel servizio!

La cosa bella è stata che non sono venuti solo a fare un servizio medico, ma si sono integrati bene anche alla vita della comunità cristiana, partecipando alla Messa tutti i giorni con noi e dando la loro testimonianza di fede ai fratelli domenicani.

Per dare continuità al lavoro abbiamo cercato un’oculista dominicana, e dobbiamo vedere se è possibile che si integri all’equipe del dispensario medico. Sembrava che fosse molto facile, e al momento di concretizzare sono usciti alcuni problemi. Vi chiediamo anche a voi una preghiera per riuscire a risolverli. Nel frattempo continuiamo a cercare altri oculisti che possano essere diponibili per il lavoro.

Oggi i catechisti di tutte le parrocchie della diocesi si sono riuniti nell’auditorium di un collegio del centro per la tradizionale giornata di tutti gli autunni.

Quest’anno è stata significativa la presenza del cardinal López Rodríguez tutto il giorno: in mattinata ha fatto una relazione sui tema “Catechista valorizza te stesso”, e nel pomeriggio ha presieduto l’Eucaristia finale. La predica è stata ben animata, e ascoltata con molto interesse da tutti i catechisti.

Delle mie due parrocchie hanno partecipato una trentina di catechisti. Pochi, considerando che in tutto sono un centinaio. Ma c’è da dire che quelli che hanno partecipato l’hanno fatto con amore e anche con un po’ di sacrificio. Quando li rivedrò glielo dirò, facendogli i complimenti. Così come chiederò spiegazione a quelli che non hanno partecipato. Di fatto alcuni catechisti giovani mi danno l’idea che non sono andati perché sono del coro, e la cosa non mi piace molto, devo chiarire con loro che questi momenti di formazione sono prioritari su tutte le forme di vita parrocchiale.

Giovedì sera sono tornato un momento in parrocchia dal ritiro perché avevo in programma una conferenza alle coppie.

Il tema era il ciclo della “illusione – delusione – reillusione” nella relazione di coppia. Credo che ha aiutiato molti a pensare che un problema non è per far cadere una relazione, ma per farla maturare.

C’erano una ventina di coppie, più molti “vedovi” e “vedove”. E anche Marcial, nella Cappella del Barrio, aveva circa venticinque coppie.

Questa conferenza era parte del Mese della famiglia, che qui si sente abbastanza.

Con Lorenzo siamo stati al ritiro annuale dei preti della diocesi di Santo Domingo.

Sono stati 5 giorni sereni, anche se un po’ appesantiti, ahimé, dal predicatore, il cui tono di voce era l’ideale per conciliare il sonno. E quindi il risultato sono state sonore dormite!

Non che dicesse cose senza senso, ma era un po’ pesante.

Giovedì grazie a Dio non ha parlato perché abbiamo fatto una giornata di deserto, e quella sì me la sono goduta!

E poi è sempre bello ritrovare tante persone e conoscerne altre. I preti presenti erano una cinquantina – il numero non è facile da definire per l’andirivieni continuo -. Colpiva il fatto che più vecchi di me c’erano praticamente solo alcuni missionari spagnoli. Tutti gli altri erano più giovani, a testimoniare il fatto solo che da qualche anno a questa parte si è scommesso sul serio sul clero locale e si è avviata una pastorale vocazionale mirata e che, sembra, sta dando i suoi frutti.

Da questa pastorale vocazionale sono scaturite anche le vocazioni dei sei seminaristi della nostra parrocchia!

Da domani mattina fino a venerdì siamo (io e Lorenzo) al ritiro annuale dei preti diocesani.

Grazie a Dio è qui vicino, nella Escuela de Evangelización, per cui qualunque emergenza si fa un salto a casa e si risolve.

Non scriverò sul diario in tutti questi giorni.

Trecentocinquanta pazienti è il numero di persone visitate nei quattro giorni in cui con Massimo e i nostri figli siamo stati in ambulatorio della misssione del Guaricano.

Il grande numero è stato determinato dalla realtà nuova dell’ambulatorio stesso, dalla necessità delle persone e dalla disponibilità di tutti coloro che hanno dato una mano tra cui Suor Blessila, le ragazze del Guaricano che hanno fatto da segretarie e dalle persone stesse che pazientemente hanno aspettato il loro turno a volte con attese lunghe.

Il grande numero di persone visitate è stato anche importante per inquadrare al meglio le necessità e il tipo di messaggio medico da lasciare alla Dott.ssa Álida Snchez che continuerà il lavoro.

Sicuramente la prima cosa è venire incontro alle necessità delle persone anche le più banali, ma l’ascolto è sempre la cosa più importante. Poi la parte della prescrizione di occhiali cosi importanti per una popolazione spinta alla lettura della parola di Dio; l’aver potuto dare per pochi pesos di spesa un occhiale che risolvesse il problema è stato molto bello (l’impegno futuro sarà quello di rifornire sempre l’ambulatorio di occhiali usati che possano essere dati a chi ne ha bisogno).

Infine le indicazioni chirurgiche per i due problemi principali che sono la cataratta e lo pterigio così diffuso in queste popolazioni.

Insomma lavoro da fare ce ne sarà. manterremo il nostro impegno da Genova con l’impegno di tornare.

Buon lavoro Dott.ssa Álida!

Questa è stata la mia terza volta a Santo Domingo, nella missione genovese del Guaricano.

La prima volta è stata nel 1992, con il cardinal Canestri, come responsabili delle aggregazioni genovesi per conoscere e far conoscere la missione.

La seconda nel 2000, per incontrare mio fratello e portare i miei genitori a conoscere la parrocchia di don Paolo.

La terza questa settimana, per poter ri-incontrare don Paolo, assieme ai miei, e per rivedere questa realtà di chiesa ben diversa dalla nostra.

Il primo bilancio a caldo è largamente positivo, per diversi motivi: l’affetto di tutti, l’accoglienza calorosa dei dominicani, l’incontro con la comunità parrocchiale, la freschezza e gioventù delle espressioni di fede, il sorriso dei bambini e le treccine delle bambine.

Ma questa esperienza, come tutte le esperienze forti, va lasciata decantare qualche giorno, per poter cogliere, in trasparenza, tutta la realtà, fatta di cose positive e di qualche fatica. Avrò quindi occasione di scrivere ancora.

12:47 pm

Messa di saluto

Questa mattina, alle 7.00, nella chiesa provvisoria della nuova parrocchia della Divina Misericordia, abbiamo salutato la comunità parrocchiale del Guaricano. La messa, come sempre, è stata una gran festa; la gente era molto partecipe ed attenta nell’ascolto della parola, nella preghiera d’intenzione, nella preghiera di ringraziamento, nell’accostrarsi all’eucaristia. Sono stati portati all’offertorio insieme al pane e al vino cinque ceri accesi, segno delle cinque vergini sagge, un cesto di viveri per i più poveri, tre bimbi appena nati. Alla fine della messa sono state presentate alla comunità le persone che hanno scelto di iniziare il catechismo, giovani e adulti che vogliono conoscere di più il Signore e crescere nella fede.

È stato poi il nostro turno. La prima a salutare e ringraziare la comunità è stata la mamma, poi il papà, ed infine io e la zia. Tanta emozione nelle nostre parole, ma anche in quelle dei parrocchiani del Guaricano. Ovviamente noi abbiamo avuto bisogno del traduttore, mentre è successo un piccolo miracolo: siamo riusciti a comprendere quanto ci hanno detto senza alcuna traduzione. È proprio vero che il linguaggio dell’amore è universale.

Dopo i saluti, un abbraccio grande, con ognuna delle persone presenti e un arrivederci, augurato da entrambe le parti, come promessa di sostegno a vicenda nella preghiera e nel ricordo continuo.

Durante la settimana ho partecipato a due incontri di formazione degli animatori pastorali (una trentina in tutto). Sono stato molto contento perché stata per me una esperienza di chiesa molto intensa, anche se il mio poco spagnolo non mi permette di comunicare.

Due annotazioni opposte che mi vengono dal cuore:

  1. Lo slancio, la passione, l’entusiasmo degli animatori erano veramente incomiabili e sono stati un grande esempio per me. Se mettono la stessa passione, come credo, nel loro servizio pastorale, il loro annuncio e il loro servizio certamente trascinano altre persone nell’incontro con Gesù.
  2. Per contro, ho notato una certa povertà culturale, probabilmente dovuta alla poca istruzione, ma forse dovuta anche ad un atteggiamento mentale, quello di vivere tutto emozionalmente prima che con la testa (esattamente l’opposto di noi europei).

Questa comunque è la comunità, e gli animatori sono sicuramente un dono grande nel servizio pastorale per poter arrivare a quante più persone possibili dei quarantamila parrocchiani.

Oggi i miei mi hanno aiutato a portare avanti la preparazione del Laboratorio di Informatica.

C’erano da preparare 40 cavi ethernet di varie lunghezze, e tra Francesco (parte tecnica) e la mamma e la zia (forbici) il lavoro è quasi finito.

Poi nel pomeriggio Francesco e papà hanno cominciato a mettere le canalette in cui correranno qui cavi. Il lavoro è solo all’inizio, ma è ben impostato e praticamente il grosso che c’è da fare sono tanti bei buci nelle pareti.

È un piacere ricevere quest’aiuto. Lo devo al Signore, e anche alla servizialità di tutti i miei! Grazie!!!!

Massimo e Carlo, con i loro figli rispettivamente Paolo e Marta e Lucia, sono partiti oggi pomeriggio per Genova.

Nei pochi giorni che sono stati con noi hanno lavorato sodo! In particolare da lunedì a giovedì hanno lavorato dalle otto del mattino alle 12.45, e poi dalle due alle sei e mezza / sette.

L’hanno fatto con amore, e questa è stata la cosa più bella!

Oggi ho dedicato la giornata a una gita con i miei nell’interno del paese: La Vega, Santo Cerro, Monte de Oración.

Con noi c’era anche Carmen, e siamo passati da Hogar Crea a prendere suo marito che è in quella comunità di recupero per drogati e alcolizzati.

Abbiamo passato una giornata serena, anche se un po’ faticosa a causa del cattivo stato di molte strade.

Continuano a ritmo serrato le nostre consultas (visite) oftalmologiche.

Grazie all’aiuto dei nosrti figli Paolo Marta e Lucia, io e Carlo riusciamo a visitare quasi 100 persne al giorno. E’ sicuramente unesperienza emozionante e gratificante venire a contato con una realtà di estrema povertà ma allo stesso tempo per noi di forte arricchimento per lo spirito e per affrontare megio la realtà quotidiana al nostro ritorno in Italia.

Le nostre giornate iniziano presto al mattino con la Messa e poi continuano quasi senza pausa fino alle sera: però lo spirito è quello giusto, positivo, e la stanchezza non si sente.

Ringrazo il Signore per avermi concesso questa opportunità.

Oggi pomeriggio sono arrivati i due seminaristi per la settimana vocazionale.

Sono due tipi ben svegli, rispettivamente di primo e terzo anno di filosofia.

Nel breve incontro che hanno fatto con i giovani mi ha colpito la testimonianza di uno dei due, che ha parlato del fatto che aveva un lavoro che guadagnava bene, e una ragazza con cui stava insieme da cinque anni ed erano prossimi al matrimonio, e al sentirsi chiamato al servizio della chiesa non gli è importato niente lasciare tutto questo.

Mi ha fatto pensare alla generosità del mio inizio, e al rischio di sedermi che vivo tutti i giorni.

Ieri abbiamo incontrato la dottoressa Álida.

È molto simpatica e disponibie. È stato molto importante lavorare con lei tutto il pomerggio, sia per verificare insieme gli strumenti sia per “verificare” il suo modo di lavorare con i pazienti. È molto disponibile e gentile e ciò è importante per la gente.

Ad oggi Massimo e io le abbiamo lasciato molto lavoro, in particolare pazienti da operare (cataratte soprattutto e la cosi detta uña, cioè lo pterigio, che è la pellicina che cresce sulla superficie dell’occhio e che determina la riduzione della vista.

Sono sicuro che grazie a lei ci sarà un buon proseguimento dell’assistenza oftalmologica alla missione.

Novembre è qui il mese della famiglia.

L’abbiamo cominciato oggi con un incontro per le coppie vicine al matrimonio. Sono varie coppie, conviventi da anni, che recentemente hanno fatto il corso di preparazione al matrimonio ma hanno avuto difficoltà per sposarsi. Quelli che sono venuti sembra abbiano idea di sposarsi in dicembre. Qualche coppia deve trovare i soldi per la celebrazione, gli anelli, i vestiti, ecc.

Gli altri momenti di questo mese della famiglia comprendono:

  • I temi per le Comunità Ecclesiali di Base, che per tutto il mese sono attorno a temi familiari.
    Una conferenza per tutte le coppie (giovedì 10 alle 18).
  • Un ritiro di guarigione familiare per le coppie, diretto in particolare a quelle coppie che uno è ben inserito nella chiesa e l’altro no (domenica 20).
  • Una settimana dal titolo “Sì alla vita, no all’aborto e contro la delinquenza”, preparata da un gruppo di teatro giovanile (comincia sabato 26).
  • Un ritiro per findanzati(ni), domenica 27.

L’aspettativa è che tutti i parrocchiani, idealmente, possano ricevere qualcosa in questo mese, e che le famiglie possano crescere dal punto di vista spirituale e umano.

Il primo di novembre, a S. Domingo, pur essendo la solennità di Tutti i Santi, non è anche festa civile. E la celebrazione di questa festa è risultata un po’ sotto tono. La messa comunitaria è stata quella delle 7.00 del mattino, celebrata nella parrocchia di Santa Margherita e in una cappella vicino alla parrocchia della Divina Misericordia.

Quello che mi ha meravigliato è stato il numero dei fedeli che ha partecipato alla messa. Pochi sicuramente rispetto alla domenica, ma pochi quasi anche rispetto alla messa feriale, sempre invece molto partecipata. Segno che l’adesione al Signore, sempre viva e gioiosa, deve maturare e necessita di una formazione costante che riesca a coniugare amore al Signore e scelte di vita personali. Segno che questa chiesa è una chiesa giovane, – lo si vede anche dalle espressioni – che deve ancora crescere e diventare cultura, che incide sulla vita.

Ieri lunedi ultimo di ottobre, abbiamo finalmente iniziato l’ambulatorio di oculsitca; così io, Massimo, e i nostri figli Marta, Lucia e Paolo alle otto del mattino eravamo belli e pronti e ci siamo presentati in ambulatorio.

Le persone erano già molte e dopo un iniziale “confusione”, grazie all’aiuto di due validissime segretarie del luogo abbiamo iniziato le visite. In considrazone del grande numero di persone si è deciso di prenotare 6 pazienti per ora, per quatro ore al mattino e quatto ore al pomeriggio; poi se ne vengono di più o qualche urgenza di certo non vengono mandate via.

In poco tempo l’agenda si è riempita fino a tutto giovedì mattina.

I ragazi sono stati molto bravi e di grande aiuto; loro si occupavano inizialmente di far leggere la persone e di fare il cosidetto esame all’autorefrattometro (uno degli strmenti nuovi dell’ambulatorio che permette un verifica automatica della vista della persona).

Dopo questa valutazione i pazienti venivano avviati a me o da Massimo per una iniziale previsita, durante la quale in paticolare si valuta la pressione oculare dopodichè i ragazzi, su nostra indicazione, mettevano le gocce per la dialatazione della pupilla. Il paziente aspettava 30 minuti (a volte anche piu..!!!) nella sala d’aspetto, quindi terminavamo la visita per poi spiegare se e quale problema aveva la persona, quale cura e la eventuale necessità di occhiali. Per questi abbiamo a disposizione un bel mucchio di occhiali usati donati a Genova da molte persone. Li avevamo catalogati le sere precedenti.

In questa fase di grande utilità è stata in particolare la Marta grazie al fatto che parlando spagnolo ci faceva da tramite con i pazienti, cosi come Suora Blessila della Farmacia.

Ora si riprende per l’ambulatorio del pomeriggio con la particolarità importante che ci sarà anche la Dottoressa Álida, che sarà poi colei che continuerà il lavoro tutte le settimane avvenire. Sarà importante la collaborazione tra noi due e Lei per arrivare a determnare le migliori modalità di lavoro e determinare anche quali sono le altre necessità per l’ambulatorio. Domani vi saprò dire.