sabato 17 Novembre 2007

Genova e il Guaricano: sedici anni di vita insieme

L’idea

La storia della Missione Genovese a Santo Domingo cominció con l’arrivo a Genova del card. Giovanni Canestri, a finale degli anni ’80. In vista della celebrazione del cinquecentesimo anniversario dell’apparizione della Vergine Maria sul Monte Figogna lanciò l’idea di commemorare tale data dando un’apertura missionaria all’arcidiocesi. Considerando che due anni dopo ci sarebbe stato il quinto centenario della scoperta del nuovo mondo, il card. Canestri propose alla diocesi l’apertura di una missione in America Latina.

Un viaggio di “perlustrazione” toccò tre paesi: Repubblica Dominicana, Venezuela e Colombia. Nel Consiglio Presbiterale seguente la scelta cadde su Santo Domingo, e poco tempo dopo vi fu l’accordo con il card. Nicolás López di Santo Domingo, che affidò a Genova la parrocchia di Santiago el Menor nel barrio del Guaricano.

Gli inizi

I primi missionari ricevettero il crocifisso dalla mani del card. Canestri al Santuario della Guardia nel 1991, e a fine anno partirono insieme ad alcune suore Brignoline, da allora compagne inseparabili di lavoro dei missionari genovesi. Don Lino Terrile e don Giulio Boggi iniziarono il loro lavoro nella nuova parrocchia, dove si celebrava Messa in un salone.

Ben presto i missionari si resero conto della vastità del territorio e della popolazione, che in quel periodo era probabilmente già superiore alle quindici mila famiglie. Così quasi subito venne proposta al card. López la creazione di una nuova parrocchia, che nacque a inizio del 1992 con il titolo di Santa Margarita Alacoque. Don Lino iniziò il lavoro della nuova parrocchia, mentre don Giulio portò avanti la “vecchia” parrocchia di Santiago el Menor, dove lavorò fino all’inizio del 1999. Gli succedette don Lorenzo Lombardo, per tre anni, e quindi, per altri tre anni, don Franco Buono.

Il dispensario medico

Nel frattempo si iniziò un lavoro mirato alla salute della gente. Stante l’assenza di dispensari medici, la missione aprí nel 1993 il Consultorio “Casa Emaús”. Inizialmente vi lavorava un pediatra due giorni alla settimana, e le suore si occupavano della parte infermieristica e farmaceutica. Le medicine erano distribuite gratis a chi le necessitava, e si portava avanti un forte lavoro di visite domiciliari. Con il tempo si sarebbero aggiunti altri medici, e l’orario di lavoro si sarebbe esteso dal lunedì al venerdì. Inoltre la constatazione del fatto che tante malattie infantili erano legate a carenze alimentari spinse alla creazione del Centro Nutrizionale, a cui venivano riferiti dai medici i bambini che risultavano denutriti. L’obbiettivo era quello di dar loro un’alimentazione equilibrata e sostanziosa a mezzogiorno per tre mesi. Insieme a ciò, il programma prevedeva la presentazione alle madri di conferenze tendenti a migliorare lo stile alimentare della famiglia.

Nel 2004 il dispensario traslocò: lasciò i locali affittati adiacenti a Santa Margarita in cui lavorava dal principio, e si trasferì in una nuova struttura pensata appositamente per questo scopo e costruita nella parte posteriore del recinto della casa dei missionari e delle suore. La scelta, propiziata dalla lungimiranza del card. Tettamanzi, fu più che felice. La nuova struttura permise di potenziare l’offerta di servizi di salute, che già dal 1998 includeva anche una convenzione con un laboratorio di analisi esterno. Al lavoro del medico generico e del pediatra si aggiunse la presenza bisettimanale di un ginecologo, un servizio settimanale di ecografia a basso costo e, nel 2006, il servizio settimanale di oftalmologia. Quest’ultimo è stato reso possibile dalla donazione di apparecchiature oculistiche nuove del valore di 50.000 euro da parte di una ditta italiana.

La scuola

Il 1994 fu l’anno di apertura della scuola primaria. In seguito alla “scoperta” di moltissimi bambini che non riuscivano a iscriversi nelle poche scuole che c’erano, la Missione fondò un centro educativo. All’inizio arrivava alla quinta, e anno dopo anno si completarono gli anni rimanenti fino all’ottavo (terza media). I maestri furono scelti tra i giovani studenti di educazione delle parrocchie. Don Lino si incaricò dell’organizzazione e della direzione del nuovo centro. Le strutture furono costruite con fondi della diocesi (il primo edificio) e della CEI (il secondo). Ala partenza di don Lino all’inizio del 1999 la scuola contava già con sedici aule.

La mancanza di aule per le scuole serali spinse a prestare i locali alla vicina scuola pubblica. Gli inconvenienti che ciò generava indussero a creare il centro educativo serale, che dal 2000, anno in cui iniziò, continua ancora oggi l’opera di alfabetizzazione di circa duecento tra adolescenti e adulti.

Un iniziale progetto di liceo iniziato da don Lino nel 1998 non poté essere formalizzato fino al 2001. Il nuovo progetto fu una risposta a richieste pressanti da parte dei genitori degli alunni della scuola primaria, che non sapevano dove iscrivere i loro figli al terminare l’ottava. L’inizio fu precario, in una struttura provvisoria. L’anno seguente si mise mano alla costruzione di un nuovo edificio con otto nuove aule, grazie a una cospicua donazione e a migliaia di piccole offerte. Ciò permise che il liceo avesse il suo spazio nel primo edificio costruito da don Lino, mentre la scuola primaria si trasferì nel lato più nuovo. Attualmente il liceo ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Educazione, e per l’anno scolastico 2007/2008 è stato scelto come “centro educativo modello” del Guaricano. Con questo stesso anno scolastico ha iniziato il processo di conversione in una scuola professionale che offre due rami: contabilità e informatica. Anche questo su richiesta pressante delle famiglie, il cui desiderio è che i figli si immettano al più presto nel mondo del lavoro.

Nel frattempo il 2004 aveva visto l’ampliazione del nuovo edificio con l’aggiunta di un ulteriore piano, dove fu alloggiato il laboratorio di informatica e quello di scienze naturali.

Le nuove parrocchie

Anche sul fronte parrocchie vi furono sviluppi. Da Santiago el Menor nacque nel 1996 la parrocchia di Nuestra Señora del Amparo, dedicata alla Madonna della Guardia, dove è venerata una statua della stessa Madonna donata dalla diocesi di Genova, e un crocifisso ligneo regalato dalle confraternite genovesi. La chiesa fu costruita dal governo domenicano. Nel 2004, in occasione della visita del card. Tarcisio Bertone, la diocesi di Genova consegnò le due parrocchie di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo all’Arcidiocesi di Santo Domingo, e da allora vari sacerdoti locali si sono susseguiti alla loro guida.

Santa Margarita passò dalle mani di don Lino a quelle di don Paolo Benvenuto all’inizio del 1999. Da Santa Margarita nacque nel 2005 la parrocchia della Divina Misericordia. La costituzione della nuova parrocchia coincidiò con l’ordinazione diaconale di Marcial Nova, proveniente da Santa Margarita, il quale ricevette dal vescovo l’incarico di aiutare il cammino pastorale della nuova parrocchia, e a tutt’oggi lo porta avanti con impegno e amore. Nel 2007 vi fu un’ulteriore ordinazione diaconale, quella di Juan Luis Bello, fino ad oggi al servizio di Santa Margarita.

È poi già stato depositato nella Curia di Santo Domingo il progetto della nuova parrocchia Santa Virginia Centurione, in attesa di approvazione. Tale nuova parrocchia abbraccerà la parte di campagna (campos) attualmente dipendente da Santa Margarita, ma molto lontana dal centro parrocchiale.

La pastorale scolastica

Santa Margarita è la “propietaria” del complesso scolastico fatto nascere dalla Missione, e realizza una pastorale scolastica fatta di quattro ritiri all’anno per il personale, e un incontro a cadenza quindicinale o mensile per la formazione permanente dello stesso personale. Vari maestri hanno accettato, poco a poco, la proposta di fede e di evangelizzazione della parrocchia, e si sono integrati in essa. Essi stessi hanno proposto, all’inizio del 2005/2006, di realizzare momenti di formazione per i genitori degli studenti. Questi si realizzano a tutt’oggi mensilmente, e, oltre a proporre istruzioni sui valori della famiglia, sono una occasione preziosa per i genitori per rimanere informati sull’andamento scolastico dei figli.

La comunità delle suore

L’integrazione tra la comunità delle suore e i presbiteri genovesi ha permesso di realizzare una collaborazione forte delle religiose a vari livelli: nella catechesi, nella pastorale giovanile, nella scuola. Suor Modesta soprattutto è entrata nella vita pastorale di Santa Margarita e vi costituisce un elemento fondamentale. Suor Roberta e suor Valeria, e poi suor Blessila e suor Serafina, rispettivamente hanno realizzato e realizzano un eccellente lavoro nel dispensario medico.

Presenze più brevi sono state quelle di suor Sara, all’inizio, suor Susanna, nel 2001, È membro della comunità anche una vocazione nata dalla comunità di Santa Margarita: suor Cristina. Questa, dopo un periodo di formazione genovese, a tutt’oggi porta avanti gli studi universitari di pedagogia e collabora nel lavoro della scuola.

Un’altra ragazza, Taína, da vari mesi vive un’esperienza vocazionale nella casa delle suore, ed è in procinto di iniziare il cammino di formazione alla vita religiosa.

I seminaristi

Oltre alla vocazione religiosa di suor Cristian vi sono altri preziosi frutti del lavoro della Missione. Da Santiago el Menor è scaturita la vocazione presbiterale del giovane Francisco Caraballo, che dopo otto anni di seminario ha ricevuto quest’anno l’ordinazione diaconale, e tra meno di un anno con l’aiuto di Dio sarà prete. Da Santa Margarita sono nate invece le vocazioni di Miguel Ángel Ramírez, al secondo anno di filosofia, e di Heriberto Cuevas, che quest’anno frequenta il corso propedeutico alla filosofia. Un altro ragazzo di sedici anni sta facendo il percorso del seminario minore.

La vita delle parrocchie

Nelle parrocchie di Santa Margarita e della Divina Misericordia lavorano quaranta ministri della Comunione e una decina di ministri della Parola. Sono un centinaio i catechisti, e altrettanti gli animatori delle Comunità Ecclesiali di Base. I messaggeri si incaricano di portare tutti i mesi a tutte le famiglie delle due parrocchie la lettera mensile prevista dal Piano Pastorale con cui sta lavorando l’Arcidiocesi di Santo Domingo. Le parrocchie si articolano in un totale di dieci settori, con le loro équipe di servizio che portano avanti vari aspetti della pastorale. Un cammino di rievangelizzazione aiuta chi vuole maturare a riscoprire e rinnovare i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, e culmina con la formazione di comunità dalle caratteristiche simili a quelle degli Atti degli Apostoli, dove si condivide la preghiera, la formazione teologica e l’esperienza della vita cristiana. A tutt’oggi sono nate un centinaio di comunità, ed altre sono in processo di formazione.

Sfide aperte

Molto rimane da fare, perché il territorio è vasto, e sono moltissime le famiglie ancora non coinvolte nella vita parocchiale. La presenza di moltissime sette evangeliche fondamentaliste, con una pastorale ostile alla Chiesa Cattolica e protesa a strappare i cattolici alla loro chiesa, rende più difficile il lavoro.

Energie nuove sono necessarie per continuare un lavoro di cui non si vede la fine, perché, come giustamente osservava Giovanni Paolo II nella Redemptoris Missio, “la missione è ancora ai suoi inizi”.