Un momento della Messa

Questa settimana abbiamo la settimana di formazione permanente dei preti.

Lunedì non sono andato perché non lo sapevo, ieri avevo delle commissioni urgenti da fare, oggi sono andato e domani andrò pure.

Il tema è quello dell’anno: l’Eucaristia, vista nei suoi vari aspetti.

In mattinata il padre Martín, un gesuita tedesco, ha spiegato la transustanziazione, dettagliando come si è arrivati a questa parola, cosa significa, e come si può esprimere oggi quello che la transustanziazione significa. Mi è piaciuta la spiegazione di quello che intende sant’Agostino quando dice, sul trasfondo della cultura neoplatonica, che la Eucaristia è il simbolo di Cristo.


Al lato del padre Javier durante la formazione

Nel pomeriggio un carmelitano spagnolo ha parlato della spiritualità dell’Eucaristia. Mi ha colpito in particolare l’insistenza sul fatto che la celebrazione della Messa deve diventare il centro della vita, ed essere relazionata con la vita.

Dopo le conferenze c’era la Messa. Ho avuto un momento di indecisione, mi fermo o non mi fermo. Poi ho pensato che non aveva senso partecipare a un corso di formazione sull’Eucaristia e non partecipare con i compagni preti alla celebrazione eucaristica. E di fatto mi è piaciuta molto quella Messa. Ho anche accompagnato due canti con una chitarra a cui mancava una corda.

Invece ho potuto avere il materiale della conferenza di ieri mattina, che è stata fatta dal padre Victor Masalle, che è il rettore del seminario. Ha studiato Bibbia a Roma. Il tema era le parole dell’Ultima Cena, spiegate nei dettagli del loro ricco significato. L’ho letto stasera, l’ho trovato molto interessante, con varie questioni che non avevo mai trovato in nessuna pubblicazione che ho letto.

La giornata è stata bella, mi ha entusiasmato, e domani ci ritorno.

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