Alla riunione di oggi pomeriggio sui black-out abbiamo avuto con noi l’incaricato di relazioni pubbliche della compagnia distributrice di elettricità e una esecutiva di mezzo rango.

Quello che è emerso, fondamentalmente, è che se vogliamo arrivare a 24 ore al giorno di elettricità dobbiamo uscire dal programma a quota fissa con cui stiamo (una piccola parte delle famiglie) pagando l’elettricità e mettere i contatori.

Gli esecutivi dell’impresa di elettricità ci assicurano che la gente pagherà di meno, perché avendo il contatore staranno più attenti a cosa consumano, ma francamente io non ne sono convinto.

Sta di fatto che, conti alla mano, il programma attuale non ci porterà da nessuna parte.

C’è da continuare quindi un lavoro grande con la comunità intera.

Il ministero dell’educazione ci ha dato un certo numero di nuovi banchi e sedie per le classi più basse: venti banchi e quaranta sedie. Finalmente stanno cominciando a levare da mezzo le vecchie butacas (sedie con tavolino sul bracciolo), che sono veramente scomode.

La celebrazione della patrona delle nostre suore, Nostra Signora del Rifugio, l’abbiamo vissuta nel dispensario.

Le suore hanno preparato con molto buon gusto i fiori dell’altare e tutte le altre cose che esternamente hanno trasmesso il senso dell’amore alla Madonna.

E a pranzo abbiamo condiviso con le aspiranti, con i diaconi e con i seminaristi questo giorno di festa.

È da qualche settimana che stiamo vivendo in un clima di frizione con la Pastorale Giovanile, e così oggi mi sono deciso a portarli al santuarietto di Schönsatt e di fare con loro un pomeriggio che mi aiutasse a migliorare il rapporto.

E sembra che lo Spirito Santo sia riuscito a ispirarmi le cose giuste, perché ho visto il risultato.

Cosa abbiamo fatto? Beh, siamo partiti dalla parrocchia alle 15; momento di preghiera iniziale e finale, senza cose particolari. Invece il clou è stato il dialogo nel quale abbiamo scoperto ognuno i doni degli altri.

Abbiamo iniziato che per coppie dovevamo dirci perché stimavamo l’altro, e che cosa ha fatto in lui lo Spirito Santo, e quello che lui significa nella Pastorale Giovanile della parrocchia.

Dopo il dialogo in coppia, stando tutti insieme ognuno riportava quello che gli aveva detto il compagno di coppia, e a questo tutti potevano aggiungere altri apprezzamenti positivi.

Per finire, ognuno ha detto in cosa sentiva che doveva cambiare.

L’effetto è stato quello che prevedevo. L’atmosfera si è fatta via via più distesa, ed è stato un momento bello di conoscenza reciproca e di scoperta reciproca dei doni che abbiamo. E ci ha aiutati a non rimanere fissi sui difetti degli altri.

Mentre facevamo questa attività pensavo che sarebbe stato bello vivere qualcosa di simile alla loro età (avevano dai 16 ai 24 anni), ma forse non c’era ancora sensibilità per questo tipo di cose. È stato solo quando sono entrato in seminario, nel 1986, che ho scoperto le correzioni fraterne, che sono una bella cosa ma che anche nell’ambiente di formazione del seminario che ho vissuto io e che eravamo tutti persone abbastanza mature alla fine risultavano pesanti e dopo la seconda non ne abbiamo più fatto.

Non posso quindi far altro che ringraziare il Signore perché mi ha insegnato a fare cose come quelle di oggi, che ancor più che la correzione fraterna aiutano e ritrovare l’armonia in una comunità o gruppo di persone. E spero che questi giovani, e in particolare i tre seminaristi che c’erano con noi, imparino a valorizzare sempre le cose buone che ci sono in noi prima di rintuzzare le cattive.

Per questo quando alle 20.15 sono arrivato a casa e Lorenzo mi ha “rimproverato” di aver fatto troppo oggi gli ho sorriso, perché lui non sa cosa ho ricevuto. Ho provato a spiegarglielo, e ha capito qualcosa ma forse non tutto.

Per questo, per tutto quello che ho potuto vivere oggi: di cuore, grazie, Signore!

La mattinata di questa domenica è stata caratterizzata dal Ritiro Eucaristico, che abbiamo fatto con la gente che aveva fatto quattro mesi fa il Ritiro di Evangelizzazione.

In questo ritiro a me tocca la Messa spiegata in tutte le sue parti, e per me è sempre una gioia grande poter sviscerare la Celebrazione Eucaristica e farla conoscere ed amare.

Purtroppo il ritiro è organizzato per finire verso l’una, così ho mangiato da solo all’una e mezza. E con in programma di uscire di casa prima delle tre. Ma non importa: il Signore mi aiuterà a far bene tutto.

Prima (e suor Blessila scherzando aggiunge anche “ultima”) gita con il personale del nostro dispensario.

In realtà già l’anno scorso ci stavamo pensando, però non se n’era fatto niente.

Siamo stati in un resort di Juan Dolio, poco più in là dell’aeroporto. Abbiamo passato una bella giornata, dalle 10 alle 17, molti si sono immersi dell’acqua delle tre piscine o del mare, altri come io e le suore siamo rimasti a poltrire e a chiaccherare con questo e con quello comodamente coricati sulle sdraio all’ombra di un albero.

Per la gente è stato un momento molto bello. I medici probabilmente avevano già vissuto qualcosa di simile, e non hanno espresso un gran entusiasmo. Invece per le donne delle pulizie, le cuoche, l’infermiera e la farmacista era la prima volta in un posto come quello, e sono rimasti contentissimi.

Per me è stato pure un momento bello, vissuto con le carissime suor Blessila e suor Cristina.

Al ritorno un piccolo inconveniente: una gomma di dietro del pulmino “scoppiata” (qui “scoppiare una gomma” significa che la gomma va a pezzi, se è solo un buco si dice “bucata”) sull’autostrada, andano a cento all’ora. Grazie a Dio le ruote dietro sono in coppia, e quindi non è successo niente. Abbiamo solo perso una mezz’oretta. La cosa bella è che in quel fuori programma abbiamo approfittato per fare un salto sulla costa corallina che è lì a 10 metri dall’autostrada, e abbiamo scoperto un ecosistema insolito e interessantissimo, con schizzi d’acqua simili ai geiser, granchi e una gran quantità di molluschi attaccati alla roccia.

Nonostante non abbia fatto niente, sono arrivato a casa ben stanco.

P.S.: niente foto, perché la macchina fotografica è rotta. Se la dottoressa Reny mi passa qualcuna delle foto digitali fatte da lei la aggiungo appena ce l’ho.

9:23 pm

Giro in città

Mi capita abbastanza spesso di andare in giro per la città per commissioni varie, ma il “giro” di oggi l’ho fatto con suor Blessila: abbiamo dovuto andare a due banche per sostituire nei conti del dispensario e della loro comunità la firma di suor Serafina, ormai partita, con appunto quella di suor Blessila.

Son cose abbastanza semplici, ma che portano via molto tempo. Di fatto c’è andato tutto il pomeriggio.

La Missione Parrocchiale di agosto è alle porte, e quest’anno inzierà la domenica 29 luglio e terminerà il 12 agosto.

Con i responsabili dei dieci settori delle due parrocchie abbiamo definito tutti i dettagli, dai momenti di formazione con cui si preparano i missionari e gli oranti, all’articolazione della missione giorno per giorno.

Inoltre abbiamo stabilito una nuova modalità per fare l’invito alle comunità e al Ritiro di Evangelizzazione: dopo la Messa ogni animatore del settore si prenderà a parte un gruppetto di gente dei nuovi che si sono avvicinati, e in maniera più personale darà loro le informazioni e la motivazione per iniziare il loro cammino di chiesa.

Ho fiducia che quest’anno la Missione funzionerà, con l’aiuto del Signore!

Nove giorni fa è morto in un incidente un ragazzo, figlio di un prestamista (sono quelli che in Italia chiamiamo usurai) e imprenditore.

Oggi pomeriggio era l’ultimo giorno dei nove che si fanno di lutto e preghiera, e gli animatori hanno chiesto che ci andassi io perché ci sarebbe stata molta gente. E così è stato. Il momento di preghiera era in un salone grande dove ci saranno state 100 o più persone, e altrettante ce n’erano nella strada.

Sembra che il papà abbia messo in mano del figlio quattordicenne una macchina, che doveva anche essere sportiva, se è vero che l’incidente è avvenuto per l’alta velocità, e ciò in una strada di Guaricano che ha parecchi buchi.

La presenza di tutte quelle persone mi è stata spiegata con il fatto che, essendo il padre pieno di soldi, la gente va perché non si sa mai di cosa si possa avere bisogno…

Non ho celebrato l’Eucaristia, ho solo fatto la Celebrazione della Parola e distribuito la comunione. Per la Messa normalmente vengono al mattino in parrocchia. Ma stamattina della famiglia non si è visto nessuno.

I prossimi giorni voglio fare una visita ai genitori, e fare loro un’invito di cuore a iniziare un cammino di chiesa. È anche l’unica strada che intravedo perché quest’uomo lasci il lavoro mezzo (o interamente) sporco di cui vive.

Ho ricevuto oggi pomeriggio la visita del nostro sindaco. Mi ha dato l’impressione di essere un remoto atto di campagna: di fatto mi ha spiegato tutte le opere che sta facendo in Guaricano, e non si può negare che ci sia un certo fermento. Era accompagnato da una decina di assistenti, più cameramen e fotografo.
Ho approfittato per mettergli davanti agli occhi la situazione del cortile della scuola, per il quale già da vari anni abbiamo chiesto che ci facessero il pavimento in cemento. Dopo un inizio mezzo timido, il sindaco è arrivato a dire che domani iniziano i lavori, e ha voluto fare la foto della prima picconata.

Sarà vero? non voglio essere pessimista, ma… “dal dire al fare ecc.”. Se lo faranno la comunità sarà loro riconoscente!

Ho dovuto visitare la Pastorale della Salute per chiarire una faccenda di un gruzzolo che ci avevano passato.

Il fatto è che a partire da quest’anno il governo dà alla Pastorale della Salute un fondo per aiutare i dispensari della Chiesa. Il fondo non è una gran cosa, ma, come si dice, “tutto fa”.

Così a noi hanno assegnato una quota di 25,000 pesos (circa 600 Euro) mensili, da usare per le spese di personale e per le compre del dispensario. Nonostante abbiamo già ricevuto la quota dei primi tre mesi dell’anno non l’abbiamo ancora spesi perché ci sono vincoli formali riguardo al pagare con assegno e tenere copia dell’assegno, al chiedere tre preventivi per le compre, al richiedere fattura valida per il fisco. Così il tutto ci impone una certa dose di formalità e documentazione in più, che francamente facciamo fatica a accettare.

Però di dobbiamo mettere sotto, perché questo finanziamento entra dentro al discorso per noi importante che il dispensario diventi a poco a poco indipendente dall’aiuto che arriva da Genova. E quindi dobbiamo metterci sotto. Accettando serenamente queste prassi burocratizzate. Per amore al Signore!

Un’invito a una novena di festa patronale mi ha permesso di conoscere due realtà parrocchiali diverse dalle nostre.

La parrocchia dove ero invitato, Santa Maria Goretti, è una parrocchia un po’ meno povera della nostra, ma più immersa nella capitale. Nella sostanza, però, la vita della gente è abbastanza simile. Non ha parroco, c’è solo un diacono che fa tutto, e sembra bene visto che il cardinale non manda un prete.

L’altra è invece una parrocchia vicina, dove mi sono recato per salutare un prete amico, il padre Víctor Masalle. Lì ho scoperto un mondo nuovo. È una parrocchia prevalentemente di classe alta. La Chiesa è ben lussuosa, con banchi in preghiato mogano, ventilatori (quelli li abbiamo anche noi) e aria condizionata (noi non l’abbiamo), pavimento in marmo. Ma la cosa che più mi ha colpito è che la prima Messa della domenica è alle 12,15!

Domandando a un ragazzo della parrocchia precedente che mi accompagnava, mi ha detto semplicemente: i ricchi alla domenica si svegliano alle 10. È proprio un mondo diverso! A cinque kilometri dal Guaricano c’è una realtà completamente diversa!

È iniziata oggi pomeriggio la parte “pratica” dei campi bambini, nelle due parrocchie.

Dico la parte pratica, perché l’inizio ufficiale era domenica nella Messa. A dire la verità a Messa di bambini ce n’erano ben pochi, segno che la realtà con cui lavoriamo è tutt’altro che evangelizzata. E alla stessa Messa mancavano anche un certo numero di animatori (sic!).

Comunque il campo è iniziato. Si svolge a nella nostra scuola quello di Santa Margarita, e in una scuola pubblica quello della Divina Misericordia.

Gli animatori sembrano ben gasati, e questi bambini sono molto facili da entusiasmare. La sfida grossa è quella di dare qualcosa di permanente, di far loro gustare la Messa, di influire sui loro rapporti familiari.

Il tema-filone principale è quello del piano pastorale diocesano, la accoglienza: accoglierci gli uni agli altri come Gesù ha accolto noi.

Sono stato oggi a quello di Santa Margarita, domani devo riuscire a visitare quello della Divina Misericordia.

9:09 pm

Cresime

I Cresimati di Santa MargaritaGiornata di cresime, al mattino a Santa Margarita e di pomeriggio alla Divina Misericordia.

È venuto ad amministrarle il Nunzio Apostolico, mons. Timothy Broglio. Ha anche pranzato con noi in casa.

Nel pomeriggio in particolare abbiamo patito il caldo, perché la “chiesa” della Divina Misericordia ha il tetto di lamiera, e con il sole rovente ha irradiato tutto il calore della giornata. In particolare il Nunzio lo vedevo che sudava a più non posso. E sono stato ammirato perché ha portato avanti la celebrazione con amore, senza dare segni di fastidio.

I cresimati della Divina MisericordiaE in più, sia dopo la celebrazione del mattino che dopo quella del pomeriggio, si è prestato a farsi foto con tutti quelli che volevano. È un santo!

Anche per quest’uomo: grazie, Signore!

Oggi pomeriggio è partita per l’Italia suor Serafina. Ha così terminato il suo servizio qui, ben prezioso, perché ha significato l’accompagnamento vocazionale di varie ragazze, e di fatto ci sono Taína e Yúdith che stanno facendo l’esperienza vocazionale più diretta.

Dopo una permanenza di pochi giorni in Italia suor Serafina continuerà il viaggio per l’India, dove la madre l’ha destinata. Ritorna alla sua terra, tra la sua gente.

Buon viaggio, suor Serafina, che il Signore ti accompagni e ti conceda fare sempre tanto bene!

Stamattina abbiamo fatto il ritiro finale per la Cresima dei giovani. La celebrazione sarà domani, al mattino a Santa Margarita e al pomeriggio alla Divina Misericordia. Ministro: il nunzio.

In tutto i cresimandi sono un’ottantina. La sfida che abbiamo davanti è quella di mantenerli nella chiesa, attraverso la Pastorale Giovanile. Con qualcuno si riesce, per altri è difficile.

La riunione per chiedere l'implementazione di Barrio SeguroAltra riunione, oggi pomeriggio, sul tema della sicurezza nel barrio.

A livello di autorità c’era un rappresentante del generale che guida la polizia in Guaricano, e soprattutto un rappresentante del ministero pubblico per la nostra provincia.

I vari dirigenti comunitari che hanno parlato hanno reso palpabile la situazione del barrio, che si sente ogni giorno più insicuro: gli assalti, furti e rapine sono all’ordine del giorno. Al punto che il rappresentante della polizia ha invitato, tra le righe, a farsi giustizia da soli: ha detto, in maniera mezza velata e mezza chiara, che quando la gente riesce a afferrare un ladro deve dargli una saccata di botte.

Da parte sua il rappresentante del ministero pubblico ha affermato sostanzialmente che c’è corruzione nella polizia e nel ministero pubblico perché c’è corruzione nella società, e che non serve accusare polizia e ministeri pubblici se non cerchiamo di cambiare la vita delle nostre famiglie. Ho apprezzato molto queste parole, perché rispondono alla realtà: le autorità si corrompono perché nessuno insegna loro ad essere onesti.

Il lavoro di rifacimento del pavimento di BetaniaI muratori stanno finendo il pavimento di Santa Margarita.

In tutto ci costerà quasi 50,000.00 pesos (circa 1,200 euro): 20,000.00 pesos di mano d’opera e il resto di materiali.

Il nuovo pavimento di BetaniaLa gente lo stava chiedendo da tempo, soprattutto i gruppi che facevano i turni settimanali di pulizia. I molti buchetti e scrostamenti del cemento grezzo che c’era prima rendevano il pavimento un ricettacolo di polvere, ed era faticosissimo pulirlo. Adesso dovrebbe essere tutto molto più semplice.

Grazie, Signore!

Domani un gruppo di muratori rifarà il pavimento di Betania, cioè di Santa Margarita.

È da un sacco di tempo che è in condizioni pietose, perché il cemento poco a poco si va sgretolando.

Lo rifaremo in cemento lucidato, con un colore giallognollo che dovrebbe far pandan con le pareti.

Abbiamo già ordinato la sabbia e il cemento, appena arrivano si comincia.

Il gruppo presente alla gita di Juan DolioCome di tradizione a fine giugno, oggi abbiamo avuto la gita di fine anno della scuola. Destinazione, Juan Dolio, il Resort della Cooperativa dei Maestri, economico e familiare. Dalle 10 di mattina alle 5 di pomeriggio si compra un pacchetto tutto compreso. Pranzo, bibite, anche alcooliche, spiaggia, tre piscine.

Come noi c’erano varie altre scuola, un campo estivo di tre giorni di figli di maestri, e molte altre persone, credo circa duecento.

Purtroppo abbiamo avuto qualche piccolo inconveniente: il mangiare, da prendere a un buffet, si esauriva tutti i momenti, e grandi gruppi di persone dovevano aspettare che arrivassero i nuovi tegami.

Un altro problemino è stato che la piscina più grande era in riparazione e non si è potuta usare.

Tutto il personale che abbiamo è un’ottantina di persone, o forse qualcuno di più, ma sono venuti solo settanta. Quelli che sono venuti sono rimasti abbastanza contenti: la giornata l’abbiamo presa tutti molto tranquilli, sdraiati sulle sdraio all’ombra delle palme.

Personalmente ho avuto maniera di chiaccherare con qualche persona con cui non l’avevo mai fatto, ed è stato molto bello.

Alle sei e mezza di sera eravamo in Guaricano.

Ho incontrato oggi pomeriggio (dopo il ritiro della scuola) una bella comunità di base del settore Nueva Jerusalén, nel barrio La Mina.

Nonostante venisse dopo il ritiro, è stato un momento molto piacevole, ho sentito la presenza del Signore.

Un’acquetta leggera ma costante ci ha costretti a passare da fuori a dentro la casa dove si fa la comunità. Il tutto in maniera molto naturale, senza che nessuno si turbasse. E alla fine il vento mi ha anche bagnato il camice.

Comunque la cosa bella è stato che alla fine ho fatto una chiamata a chi voleva impegnarsi come animatore di comunità, e quattro persone hanno espresso la loro disponibilità.

Grazie, Signore!

Abbiamo vissuto oggi il ritiro finale del personale della scuola.

Ovviamente c’era più gente di mattina, perché c’è anche il liceo. Ma anche nel pomeriggio la partecipazione è stata buona. Devo verificare cosa è successo a quattro o cinque maestri che non si sono visti.

Al mattino ho parlato io della fede nella vita del cristiano, e Marcial del peccato e di come superarlo in Cristo.

Al pomeriggio ha iniziato Carmen parlando dello Spirito Santo nella vita del cristiano, e poi io ho trattato il tema di matrimonio e convivenza.

Mi è sembrato che la gente ha apprezzato il momento.

Una piccola ombra, o meglio, una cosa per cui pregare: la maestra Loraida, che è una delle fondatrici, perché lavora nella scuola da quando è iniziata, sembra che stia valutando l’ipotesi di diventare mormona (sic!). Sembra che buona parte della sua famiglia si siano già “convertiti”. Vi chiedo preghiere per lei!

Un gruppo di animatori del campo bambiniTutta questa settimana si svolge, nel pomeriggio, la formazione degli animatori del campo bambini.

Oggi è toccata a me un’istruzione sulla spiritualità dell’animatore, nella quale ho raccolto in quattro punti alcuni aspetti della vita e del servizio cristiano.

Metà del gruppo degli animatori del campo bambiniE sono rimasto colpito favorevolmente dall’interesse e dall’attenzione di questi adolescenti e giovani, ai quali ho fatto prendere appunti e che hanno compreso perfettamente l’articolazione dell’insegnamento che ho dato.

Quello che ho visto mi fa sperare bene per la riuscita del campo. Li metto nelle tue mani, Signore!

La consegna delle pagelle è stata accompagnata da alcune “cosette”.

Anzitutto, un maestro ha portato le pagelle letteralmente all’ultimo momento, quando avevamo già a scuola tutti gli studenti. Grazie a Dio c’è stato il tempo di fare tutto quello che c’era da fare.

E poi c’è stato il caso di una maestra che, con la scusa di essere in licenza, ha fatto andare a casa sua gli studenti per dir loro i voti. La qual cosa ci ha indisposto abbastanza, perché l’impressione è che va da tutte le parti meno che venire a scuola. Se non fosse che è malata ci starebbe bene un memorandum.

E l’ultima cosa è stata la faccenda del corso di informatica: una settantina di studenti non l’ha frequentato, nonostante si avesse detto chiaramente che era obbligatorio. Così alla fine abbiamo deciso che il maestro di informatica farà loro un corso supplementare intensivo, cinque giorni alla settimana per sei settimane. Con la condizione che chi non partecipa non può reinscriversi. Vi saprò dire se la cosa funziona o no.

La giornata di oggi me la sono passata praticamente tutta a scuola: verifica delle pagelle, principalmente. A volo d’uccello ne ho controllate una buona parte. Ne mancano ancora, i maestri sono in ritardo per riempirle. Se me le portano presto, domani mattina terminerò. Domani è infatti il giorno della consegna delle pagelle agli studenti

Incontro di formazione dei responsabili parrocchialiUltimo momento, oggi pomeriggio, di formazione dei responsabili.

Dopo il lavoro di ieri, mattina e pomeriggio, oggi ho concluso. È stato un mini corso sul simbolo apostolico, con la speranza che possano arrivare a un’intelligenza più profonda sulle verità fondamentali della nostra fede.

La cosa più bella è stata la consegna dei certificati di partecipazione a chi ha partecipato ai tre momenti. Sono stati più di cento!!!

E nel corso dei tre momenti il minimo è stato sabato mattina: erano “solo” centocinquanta, mentre nei due pomeriggi superavano i duecento. Sabato pomeriggio mi dava l’idea che erano quasi trecento.

Ho iniziato oggi il corso annuale di formazione per responsabili parrocchiali delle due parrocchie.

È diretto a diaconi, ministri, catechisti, animatori di comunità, responsabili di comunità apostoliche e di gruppi di preghiera, messaggeri.

Il lavoro di oggi, mattina (dalle 8 alle 11) e pomeriggio (dalle 2 alle 6) si è svolto in Betania, dove i nuovi ventilatori hanno ammorbidito un po’ il calore rovente che fa in questi giorni. Ho iniziato spiegando cosa significa credere, e poi introducendo l’insegnamento del credo riguardo a Dio Padre (in mattinata) e al Figlio (nel pomeriggio).

Mi sto basando su un sussidio di formazione per catechisti, semplice ma abbastanza completo. E ha anche buone indicazioni per rendere interattivo  lo svolgimento, cosa che la gente sta apprezzando abbastanza. Rispetto a ciò la cosa che finora è piaciuta di più è stato l’esercizio del cieco: in coppie, uno dei due si è fatto guidare dall’altro come se fosse cieco, e poi si sono invertiti i ruoli. Era per capire cosa significa lasciarsi guidare dal Signore.

Oggi ho lavorato mattina e pomeriggio sulle pagelle della scuola primaria, controllandole e facendole correggere.

Me le passano già revisionate dai direttori docenti, ma scopro sempre qualcos’altro che non va. E così le rimando indietro per correggerle.

Lunedì il rush finale, perché martedì vengono consegnate agli studenti.

In mattinata ho controllato le pagelle del liceo.

Il problema più grave sembra quello del professore di inglese, un haitiano, che ha rimandato quasi la metà degli studenti.

Un altro maestro ipotizza che sia come una forma di ritorsione, verso gli studenti maschi che non gli “presterebbero” (condizionale d’obbigo) soldi, e (condizionale ancora più d’obbligo) verso le studenti femmine che non stanno a non si sa cosa.

La forma di valutare gli esami potrebbe essere falsata, e ho chiesto al professore di farmi vedere i lavori dei ragazzi per farmi un’idea più certa di quello che è successo. Purtroppo (sic!) il professore dice di aver perso i fogli dei compiti dei ragazzi.

Di fatto Nidia aveva mezzo intravisto che gli studenti stavano facendo una raccolta per darla a quel professore, e non capiva perché. Forse l’ipotesi dell’altro maestro ci può aiutare a capire qualcosa.

Abbiamo valutato l’ipotesi di annullare l’esame finale che è stato resposabile di tutte queste rimandature, ma ci sono dei problemi a farlo. Così penso che stabiliremo un meccanismo di correzione nei risultati dell’esame di riparazione.

Sabato scorso è morta, dalle parti della strada che va all’aeoporto, la mamma di Juan Luis, il nostro novello diacono.

Il giorno dopo l’hanno seppellita, e ora tutti i giorni, nel pomeriggio, fanno una preghiera di suffragio. Per quella di oggi ho offerto a Juan Luis di andare personalmente, e così abbiamo potuto celebrare l’Eucaristia.

È stato un momento molto bello, anche perché c’era un discreto numero di persone del posto, oltre ai quattro del Guaricano che sono venuti con me.

Jacinta, la moglie del nostro diacono Juan Luis, mi ha portato ieri pomeriggio da una sua sorella che da 25 anni è Testimone di Geova. Si chiama Altagracia, ed ha un figlio, Osvaldo, che i giorni scorsi ha cercato di avvelenarsi imbottendosi di tranquillanti.

Fortunatamente il figlio, che ha già più di trent’anni, è stato salvato, ma è ancora mezzo balordo per il mezzo avvelenamento che gli è rimasto.

Così sono stato da loro, perché hanno bisogno di appoggio, vicinanza e preghiera. Prima di andare ho fatto chiedere alla madre se potevo, perché anche qui i Testimoni di Geova non sono facili da avvicinare. Grazie a Dio la madre ha accettato, e anche il figlio. Così sono stato da loro, e abbiamo chiaccherato una mezz’oretta. Poi abbiamo fatto una preghiera insieme. Sono rimasto molto ben impressionato per quello che è successo, non ho visto nessuna difficoltà di incontro o relazione.

Poi, stamattina, la sorpresa: mi sono visto Altagracia e Osvaldo arrivare a Messa! Ma allora erano già sulla strada del riavvicinamento! Alla fine della Messa non ho potuto contenermi di dire alla gente che erano persone molto care e che dessero loro un abbraccio di benvenuto. Cosa che la gente ha fatto volentieri, e molti erano al corrente di quanto stava loro passando.

È la prima volta che vedo dei Testimoni di Geova tornare alla Chiesa Cattolica! Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio la Chiesa Dominicana ha festeggiato (con qualche mese di distanza) il secondo anniversario dell’elezione di Benedetto XVI. Presente il Nunzio e tutti i vescovi del paese, si è celebrata una messa in ringraziamento e per chiedere l’assitenza del Signore per papa Ratzinger.

La partecipazione non è stata forte. Erano stati riservati un centinaio di posti per ambasciatori, consoli e loro seguito, ma sono rimasti praticamente vuoti.

Delle nostre parrocchie siamo andati una decina, comprendendo anche le suore.

Con Danny Marte e altri dirigenti comunitari abbiamo visitato stamattina un ufficio del Ministero dell’Interno diputato all’implementazione del programma barrio seguro, del quale già vi avevo parlato in passato.

Sembra che l’idea sia quella di portare barrio seguro al Guaricano prima della fine dell’anno. Il programma consiste in uno spiegamento eccezionale di forze dell’ordine, e al tempo stesso in una serie di microinterventi di sanamento sociale.

Dove è stato implementato ha funzionato: sono spariti i delinquenti. Purtroppo la realtà è che da quei barrios si sono trasferiti ai barrios vicini, dove il programma non è ancora implementato.

Vi farò sapere come andrà da noi!

Ramón Alberto, battezzato oggi!Mi hanno avvisato stamattina di un uomo giovane che sta abbastanza male e che vuol essere battezzato.

Sono stato dopo la gita dei chierichetti. L’ho trovato in letto. Probabilmente ha l’AIDS.

Da come mi avevano detto sembrava che il desiderio del battesimo fosse della madre. Invece ho potuto rendermi conto che anche lui esprimeva chiaramente la volontà di battezzarsi. E quindi gli ho dato battesimo, cresima e unzione dei malati.

La cosa che rende questo battesimo significativo è che è uno “scherzetto” del Signore. Un anno fa, il 31 di maggio, una “nazione” si rubava il tabernacolo di Santa Margarita con l’Eucarestia dentro. Secondo soffiate ricevute, quest’uomo era il capo della banda. Sarebbe (il condizionale è d’obbligo) quindi lui che ha rubato o fatto rubare il tabernacolo.

E se è vero, il Signore ha saputo chiamarlo perché si avvicinasse a lui. Ho sentito una gioia grande, al dargli il battesimo! Grazie, Signore Gesù!

Il gruppo dei chierichetti a FulaBella gita al fiume, oggi, con i chierichetti di Santa Margarita.

Non erano tanti, perché ultimamente a livello pastorale ho fatto un certo lavoro di “scrematura”, chiedendo loro un piccolo impegno in più, e il risultato è stato che quelli che non ne avevano una gran voglia si sono tirati indietro.

Di fatto al gruppo che vedete nelle foto manca soltanto una ragazzina che oggi non poteva.

I chierichetti nell'acqua del fiume FulaAlla fine della giornata, non posso che ringraziare il Signore, perché i ragazzi si sono comportati benissimo: obbedienti, prudenti, educati. Per essere adolescenti è un risultato importantissimo.

C’era con noi anche Miguel Ángel, il nostro seminarista maggiore. E non potevano mancare suor Modesta e suor Blessila!

Scorcio del fiume FulaTra l’altro sono successe delle cose belle: i gestori del posto turistico che c’era cì mi hanno preso in simpatia e ci hanno offerto sedie e ombrellone. E poi è arrivato un gruppo di adulti di Santiago de los Caballeros, che ci hanno passato riso, pollo e bibite. Suor Modesta ha captato che pensavano che stessimo portando in gita ragazzi problematici, e ha provveduto a spiegar loro che andavamo con i chierichetti.

Ho fatto molte altre foto in più, tutte bellissime, ma non ci stavano. Scusate…

9:17 pm

Raúl e Josefa

Se ieri è stato il matrimonio di due giovani, oggi pomeriggio ho avuto la gioia di visitare in casa loro una coppia mezza matura di ciechi.

Josefa, la moglie, la conosco da più tempo. Da quando abbiamo iscritto nella nostra scuola tre fratellini ciechi, lei ci è stata assegnata da un’istituzione apposita per orientare i maestri che hanno a che fare con i tre fratelli. Così ci conosciamo da almeno sei o sette anni, anche se è solo da uno o due anni che siamo entrati più in confidenza. Josefa ha una laurea in educazione. Crede in Dio, e cerca di venire a Messa, ma, forse anche a causa dell’handicap, è molto incostante.
Raúl, il marito, cieco anche lui, non ha studiato. Lavora di pomeriggio in un’istituzione statale (credo che sia una forma di lavoro protetto), e dà l’idea di essere meno maturo umanamente della moglie. Sicuramente lo è nella vita di fede, perché per esempio in casa nessuno lo vede mai pregare, ed apparentemente è molto pigro per venire a Messa.

Sono stato a casa loro perché qualche giorno fa avevo avuto l’occasione di parlare a tu per tu con Josefa, e avevo visto una possibilità di avvicinarmi al marito. Tanto più che il loro figlio (che vede) aveva la tappa della prima riconciliazione, e non ha potuto farla perché il papà non si è fatto vedere. Così durante la visita ho approfittato anche per cercare una soluzione e fare in modo che il bambino faccia il passo della confessione.

In più, siamo rimasti d’accordo che uno di questi giorni parleremo di matrimonio. Sì, perché nonostante i dieci anni che stanno insieme e i due figli che hanno generato, non si sentono sicuri. È la “lotta” tremenda che bisogna portare avanti con tutti. La situazione che nessuno si sposa genera una paura fortissima al matrimonio, impedendo di fare il passo a quelli che di fatto sono perlomeno in una situazione che non si separeranno più.

Così ho speranza che Josefa e Raúl siano uno dei cento matrimoni che ho chiesto in dono al Signore in quest’anno. Signore Gesù, so che non mi deluderai!

Arlín y Luis Alberto il giorno del loro matrimonioAbbiamo avuto oggi pomeriggio un bel matrimonio di due giovani della Divina Misericordia, Luis Alberto e Arlín.

Sono stati fidanzati per quattro o cinque anni, Arlín ha anche lavorato nella pastorale giovanile per un certo periodo, infine hanno fatto l’Encuentro Católico para novios, e oggi si sono sposati.

Arlín all'arrivo alla chiesaLa loro decisione è stata ponderata bene. Volevano sposarsi già sei mesi fa, ma poi si sono resi conto che non avevano la maturità sufficiente. È stata una cosa che mi ha colpito positivamente!

Arlín ha frequentato per un certo periodo una chiesa evangelica, e vi ha anche ricevuto il battesimo. Poi, al conoscere il fidanzato, si è avvicinata alla Chiesa Cattolica e c’è rimasta. Ed è stata una presenza molto positiva, anche più di Luis Alberto che non se n’era mai allontanato.

Le Ancelle delle nozze di Arlín e Luis AlbertoAlla celebrazione c’erano anche le coppie che hanno fatto l’Encuentro insieme a loro: dopo il rito hanno messo nelle loro mani una croce con i due bracci separati, e ad ognuno hanno dato un pezzo, in maniera che gli sposi li ricomponessero e si ricostruisse la croce di Gesù; poi si sono occupati loro della processione delle offerte. Alla stessa maniera, Luis Alberto e Arlín hanno partecipato e parteciperanno ai matrimoni delle altre coppie che erano presenti oggi. Segno che l’Encuentro segna umn qualcosa di forte nella vita di questi fidanzati-sposi. Grazie, Signore!

Riunione straordinaria, stamattina, per portare avanti la preparazione del momento di formazione per le nuove Commissioni Parrocchiali di Pastorale Educativa.

È qualcosa di nuovo, che sembra il Signore ci aiuti a far nascere: l’idea è che in ogni parrocchia ci sia una commissione che porti avanti un lavoro in varie direttrici:

  • Aiutare i maestri cattolici a manifestarsi e a lavorare come tali nelle loro scuole.
  • Proporre ai Centri Educativi momenti di formazione e ritiri per il personale, soprattutto per i maestri.
  • Fomentare la pratica della preghiera all’inizio delle lezioni.

Il momento di formazione vuol far sì che i laici di queste nuove commissioni prendano l’iniziativa e organizzino momenti di formazione, in maniera che la chiesa sia protagonista all’interno delle scuole.

Se tutto va bene il momento di formazione sarà sabato 21 luglio nella mattinata. Qualcosa di nuovo comincerà nella nostra zona pastorale, “se il Signore vuole”!

Lo poniamo nelle tue mani, Signore Gesù!

Ho passato il tardo pomeriggio a cercare le barre di ferro per le fondamenta della nuova cappella de La Mina, settore Nueva Jerusalén.

Sono andato a comprare la quantità maggiore da uno che le vende a poco più di metà prezzo (sono barre uscite storte o in dimensioni sbagliate dalla fabbrica). E poi ho raccolto tutte le barre o pezzi di barre, ferri vecchi ecc. che avevamo in giro tra parrocchia e scuola, ed è venuto fuori un certo numero, quasi uguale a quelle che avevo comprato.

Domenica è possibile che facciano qualcosa, se riusciamo a comprare il cemento.

A fine mese finisce l’anno scolastico.

Tradizionalmente, ciò significa che il 30 è il “giorno del maestro”, che ogni scuola festeggia con qualche attività tipo gita o spiaggia. Di fatto quest’anno il 30 è sabato, per cui tutti festeggeranno i loro maestri il 29. E questo per noi significa che nel posto dove andremo a passare la giornata c’è tutto pieno, e quindi dobbiamo anticipare a giovedì 28.

Il giorno prima avremo il ritiro finale per tutto il personale, e martedì 26 ci sarà la consegna delle pagelle. I giorni prima mi toccherà verificarle (sono in tutto 1,100 della primaria, più 240 del liceo, più un centinaio della serale). È un lavoro noioso, ma che si fa senza problemi. Tutti gli anni trovo qualche maestro che ha fatto le percentuali in maniera un po’ allegra, e devo rimandare indietro a correggere. Ma percentualmente sono poche.

A Jacagua c’è una cappella dedicata a sant’Antonio, e così tutti gli anni vado a celebrare l’Eucaristia.

La celebrazione di quest’anno è stata per me significativa, perché nell’ora precedente la Messa è piovuto a dirotto. E nonostante questo la partecipazione è stata molto buona.

Dopo la Messa ho anche approfittato per dedicare un po’ di tempo a confessare. Nel settore San Ramón purtroppo hanno meno possibilità che negli altri settori, per la lontananza, e per la fretta con cui a volte si va a celebrare la Messa.

In questo fatto della confessione mi sono reso conto che i bambini si confessano meglio che gli adulti. Sarà perché ai bambini si è spiegato come ci si confessa, mentre con gli adulti non c’è mai un’occasione del genere. Devo riuscire a programmare un momento per spiegare anche agli adulti come ci si confessa.

In giugno non avremo tante attività.

Abbiamo cominciato il mese con la solennità del Corpus Domini, triduo e solenne celebrazione diocesana.

Adesso il prossimo momento forte sarà un fine settimana di formazione per tutte le persone impegnate.

Sarà sabato 23 (mattina e pomeriggio) e domenica 24 (solo pomeriggio). L’ho concepito come un momento di formazione dei catechisti, ma è stato facile pensare di ampliarlo a tutte le persone che svolgono un servizio. Anche perché la formazione non è mai abbastanza!

Ho già trovato un libretto che praticamente spiega in maniera semplice il credo, e offre anche varie attività per memorizzare le nozioni e imparare a trasformarle in vita. Lo darò alla gente a metà prezzo in maniera che abbiano in mano uno strumento che possa servire loro anche al di là di questo momento.

7:00 pm

Ameba!

Ho di nuovo l’ameba.

Dopo l’influenza continuavo ad essere stanco e spossato, ed ora si sa perché.

Le medicine hanno bisogno di una settimana per fare effetto, per cui suppongo che la ripresa non sarà rapida.

Dovrò continuare a vivere una settimana di mezzo riposo.

Abbiamo avuto oggi un bel ritiro per adolescenti e giovani.

Buona la partecipazione, quasi un centinaio! E, a quanto m’han detto, si sono comportati bene. Le istruzioni sono state robuste e ben seguite.

È stato portato avanti da un’équipe del rinnovamento carismatico della parrocchia.

Alla gita dei catechisti non sono potuto andare per l’influenza. E come me molti catechisti. Di un centinaio alla fine sono andati solo una quarantina.

Non abbiamo rimandato la gita perché poi diventa difficile farla un’altro momento.

Ed è un gesto di riconscenza dovuto a questi fratelli e sorelle che lungo tutto l’anno si spendono per educare nella fede le giovani generazioni!

Il Metro continua a mietere vittime.

Oltre a me, anche Serafina ha ricevuto una bella botta. Per non parlare di suor Modesta, che ora è in letto pure lei. E anche suor Blessila e suor Cristina sono prese, anche se sono in piedi.

Resistono Lorenzo e Francesco. Fino a quando?

8:21 pm

Corpus Christi

Le Messe del mattino non sono state granché affollate. Più precisamente, la gente se n’è stata a casa: presenti pochi di più di quelli che vengono a Messa tutti i giorni.

È la fatica di vivere le feste di precetto infrasettimanali. Non c’è l’abitudine.

Nel pomeriggio allo Stadio Quisqueya c’era invece una discreta partecipazione. Sono andate un’ottantina di persone di Santa Margarita e più di 150 della Divina Misericordia.

Una pioggia fitta al momento della comunione ha costretto a raccorciare i tempi della chiusura.

Il Cardinale, nell’Omelìa, ha parlato dell’Eucaristia, ed è poi arrivato a menzionare il clima di insicurezza generale in cui si vive per la violenza, i furti e gli assalti. Prendendo atto dell’incapacità delle autorità per mettervi un freno, ha invocato l’azione potente di Dio, chiedendo che faccia “mordere la polvere” a tutti i delinquenti. Cosa che ha strappato l’applauso della numerosa assemblea.

Alla Divina Misericordia il Triduo di Corpus Christi sta tirando meglio che a Santa Margarita.

Non si sa perché, ma a Betania la gente non ha risposto. Sarà che hanno fatto “vacanza” per solidarietà con me?

Il distretto scolastico ha organizzato una fiera scientifica, dove hanno esposto i loro lavori tutte la scuole di Guaricano. L’hanno fatta in una scuola che è a metà strada tra la nostra casa e Betania.

Sia dalla primaria che dal liceo hanno mandato un sacco di plastici, disegni, ricostruzioni, ecc. il liceo ha anche ricevuto il premio eccellenza! Complimenti, ragazzi!

Non ho visto, ovviamente, la puntata di Santoro sul documentario della BBC e sui preti pedofili. Ma la cosa la sento profondamente mia, questa chiesa, Casta Meretrix, che forse alcune volte non ha agito come doveva ma che ora riceve accuse generalizzanti e spropositate, la amo ancora di più.

E, per chi vuol leggere alcune considerazioni significative su pedofilia e su Santoro, vi rimando a questa intervista di Avvenire a don Di Noto.

Stasera inizia il triduo di preparazione alla festa del Corpo e Sangue di Cristo. I vari settori delle parrocchie sono assegnati ai vari giorni, così come la Pastorale Giovanile.
Giallo dell’ultimo momento: i sussidi non ci sono ancora arrivati, speriamo di riuscire ad averli in tempo.

Nel frattempo mi è scesa la febbre, ma non so ancora se domani sarò in forma. Un giorno in più di riposo sarebbe meglio.

5:07 pm

Prime Comunioni

Si sono fatte, stamattina, alle sette alla Divina Misericordia, e alle nove a Santa Margarita.

Purtroppo non me le sono godute per un’influenza che mi ha sbattuto in letto, tutto il giorno tra 38 e 39.

In mattinata abbiamo avuto il ritiro finale dei giovani che domani faranno la Prima Comunione.

Sono una sessantina fra le due parrocchie. Mi sembrano abbastanza preparati. Molto bello il momento delle confessioni: una buona parte sembrano ragazzi sani, un piccolo numero ha dei problemi da superare ma ne è cosciente. Vi chiediamo una preghiera anche per loro!

Ho fatto oggi l’ultimo incontro di formazione per il personale della scuola. Al mattino sui vangeli, e di pomeriggio sull’Unzione dei Malati. Entrambi gli incontri sono stati ben seguiti.

Ogni giorno di più mi rendo conto della mancanza cronica di basi e dell’inesistente cultura generale di questa gente. Ho dovuto imparare a spiegare tutte le parole che non sono di uso colloquiale. in particolare la cosa che ho dovuto spiegare oggi è stato come si contano gli anni: sembra impossibile, ma nessuno aveva chiaro che li contiamo dalla nascita di Gesù. Da lì mi sono messo a spiegare che prima si contavano dalla fondazione di Roma, ma la cosa è diventata troppo difficile (sic!).

Vabbé, bisogna continuare a seminare!

Nella Messa di stasera tutte le parrocchie della diocesi hanno presentato a Maria i lavori e i risultati della Quinta Conferenza.

All’offertorio, le varie comunità della parrocchia hanno presentato tante bandiere quanti sono i paesi dell’America Latina. La cosa bella è che quando è arrivata la bandiera dominicana è scrosciato spontaneo un applauso.

Dopo la comunione, poi, ogni comunità si è inginocchiata davanti all’altare per rinnovare il suo impegno missionario.

La Messa è durata un po’ più del solito, ma ne è valsa la pena: abbiamo vissuto lo stesso desiderio della missione che lo Spirito ha suscitato a Aparecida!

Stasera la Messa aveva il significato di presentare a Maria i lavori della Quinta Conferenza di Aparecida.

La Quinta Conferenza dei Vescovi di America Latina e del Caribe è terminata oggi con la formulazione di un messaggio finale ai popoli di America Latina e con la redazione di un documento finale da consegnare al papa perché ne formuli il documento per tutta la chiesa.
In sostanza i vescovi riuniti della Quinta Conferenza vogliono iniziare una nuova tappa pastorale caratterizzata da un forte ardore apostolico e da un maggior impegno missionario.

Il documento finale è articolato secondo lo schema vedere-giudicare-agire ed è articolato in tre grandi parti:

  • La prima parte s’intitola La vita dei nostri popoli. A sua volta è suddivisa nei capitoli: I discepoli missionari, e poi Sguardo dei discepoli missionari verso la nostra realtà. Analizza i complessi processi storici-culturali in atto in America Latina, e indica le grandi sfide di oggi, quali la globalizzazione, la ingiustizia strutturale, la crisi nella trasmissione della fede.
  • La seconda parte entra al vivo del tema: s’intitola La vita di Gesù Cristo nei discepoli missionari, e indica la bellezza della fede in Cristo come fonte di vita per chi si unisce a lui e percorre il cammino del discepolato missionario. I vari capitoli spaziano sull’allegria dell’annuncio del Vangelo, sulla vocazione alla santità che è di tutti, la comunione di tutto il popolo di Dio. Alla fine si prospetta un itinerario per i discepoli missionari che considera la ricchezza spirituale della pietà popolare cattolica, una spiritualità trinitaria, cristocentrica e mariana, e la necessità del puntare sulla formazione (iniziazione cristiana, catechesi permanente e formazione pastorale).
  • La terza parte s’intitola La vita di Gesù Cristo per i nostri popoli, ed entra alla realtà della missione della Chiesa in America Latina e nei Caraibi. La Quinta Conferenza ha formulato il proposito di rendere più missionaria la Chiesa, e per questo si organizzerà una Missione Continentale che avrà come protagonisti le diocesi e gli episcopati. A livello di priorità si riconferma la opzione preferenziale per i poveri che risale alla Seconda Conferenza di Medellín, e si promuove la giustizia e la solidarietà internazionale. Si promuove una cultura dell’amore nel matrimonio e nella famiglia, così come una cultura del rispetto della vita nella società. Si riaffermano quindi gli impegni di Puebla e Santo Domingo per l’evangelizzazione della cultura e per l’evangelizzazione inculturata, si trattano le sfide pastorali dell’educazione e della comunicazione, i nuovi aeropaghi e i centri di decisione, la pastorale delle grandi città, la presenza dei cristiani nella vita pubblica, e specialmente l’impegno cristiano dei laici in vista di una cittadinanza piena nella società democratica, la solidarietà con i popoli indigeni e afrodiscendenti, e un’azione evangelizzatrice che tracci itinerari di riconciliazione, fraternità e integrazione tra i nostri per formare una comunità regiongale di nazioni in America Latina e i Caraibi.

Il Documento vuole rinnovare in tutti i membri della Chiesa, convocati ad essere discepoli missionari di Cristi, “la dolce e confortante allegria di evangelizzare” (EN 80).

Da quella che si evince da questo documento la Quinta Conferenza rappresenterà, ancora più delle altre, un gran passo in avanti per i popoli del continente, verso un dinamismo missionari ancora più intenso: “La Chiesa esiste per evangelizzare” (EN 15).

Ho dovuto per la seconda volta portare alla garanzia un gruppo di quattro batterie che non mi sta funzionando bene. in pratica si caricano, ma quando l’inversore comincia a succhiargli energia il loro voltaggio cade in un minuto a 11,75 volts, quando dovrebbe partire da 12.30 e scendere lentamente.

Purtroppo la gente della garanzia si ostina a dire che sono buone, per cui gliel’ho lasciate, e domani devo andare a vedere se gli hanno trovato qualcosa.

Oggi, 30 maggio, è stata la ricorrenza dei 25 anni di professione religiosa di suor Serafina, la superiora delle nostre suore, e di 15 anni della mia ordinazione.

Suor Serafina, il Nunzio, don Lorenzo, don Paolo e MarcialLa celebrazione – concretamente nella Messa celebrata di sera – è stata resa più bella dalla presenza del Nunzio Apostolico, mons. Timothy Broglio, il quale ha anche consegnato a suor Serafina la pergamena della Benedizione Apostolica che le ha inviato il Papa.

Suor Serafina ha data la sua testimonianza di ringraziamento al Signore, e anch’io da parte mia ho ringraziato il Signore e tutti, cominciando da Lorenzo, le suore e Francesco. Il coro ha allietato in maniera meravigliosa la celebrazione, cantando in maniera superba.

La bella presentazione della statuetta della MadonnaInutile dire che le suore avevano preparato l’altare e il presbiterio in una maniera bellissima, mettendo in evidenza una madonnina davanti alla quale una ventina di lumi tracciava il numero 25.
Mi sento felice, per tutto questo e per tutto quello che vivo.

Grazie di cuore Signore, per il ministero, per tutto quello che vivo qui, per tutto quello che hai fatto in me dal primo istante della mia esistenza e in particolare in questi quindici anni!

Nell’incontro dei catechisti della Divina Misericordia ci siamo chiesti stasera come possiamo migliorare il catechismo.

In realtà ci sono un certo numero di catechisti ben impegnati e che lavorano bene, ma ci sono anche altri che dicono presente quando ne hanno voglia, e che soprattutto non si vedono alle riunioni.

Il problema non lo vedo solo io, sono gli stessi catechisti che spesso, e l’hanno fatto anche ieri sera, si lamentano dei loro compagni.

Di fatto succede (lì come a Santa Margarita) che su 20 catechisti che iniziano entusiasti in settembre si rimane con 12/15 in giugno. C’è da dire però che ogni anno si uniscono nuovi catechisti, alcuni dei quali poi lasciano, ma altri perseverano, e questo è quello che da dinamicità alla cosa.

In pratica stasera c’era la lamentela per la non partecipazione alle catechesi specifiche per i sacramenti, e soprattutto ai ritiri che si fanno immediatamente prima del sacramento. Ho ripreso anch’io il tema, cercando di inquadrare bene la ragione per la quale i catechisti devono essere presenti a quegli incontri.

Vi saprò dire se cambia qualcosa!

Tra venti giorni ci sarà il matrimonio di Luis Alberto e Arlín, una coppietta di fidanzati molto tenera e carina.

Stasera abbiamo fatto la pratica, con il dialogo prematrimoniale e l’esame dei documenti. Tutto è quasi a posto.

Si prospetta un bel matrimonio, con alcune difficoltà legate a caratteri non facili nelle rispettive famiglie, ma nel complesso molto positivo.

Tra l’altro Luis Alberto e Arlín hanno fatto due corsi di preparazione al matrimonio: quello della parrocchia, e l’Incontro Cattolico per Fidanzati, che è un fine settimana lungo allo stile del Cursillo di Cristianità, ma rivolto non alla vita cristiana quanto alla vita cristiana matrimoniale. E che dopo il fine settimana prevede una continuità attraverso incontri periodici, ai quali Luis Alberto e Arlín, che pure vengono entrambi da una vita di parrocchia, partecipano con piacere.

Ho passato buona parte della giornata di oggi alla ricerca disperata di caliche. Non è che sia difficile trovarlo: ci sono tantissimi camion che lo portano da una parte all’altra della città, perché tra metropolitana e altre opere si sta scavando in vari punti. La difficoltà è trovare chi sia disposto a portarcelo al Guaricano a un prezzo comodo.

Di fatto i giorni scorsi avevo trovato uno che lo vendeva abbastanza economico, solo 1,500 pesos (35 euro) il camion, ma per una settimana mi ha detto che me lo portava e non me l’ha mai portato con scuse più o meno verosimili (il prezzo commerciale è sui 250 pesos il metro cubo, e quindi un camion da 15 metri cubi costa più o meno 3.500 pesos, equivalenti a 81 euro)
Così oggi mi sono messo in un punto dove passano molti dei camion che lo trasportano, e ho aspettato pazientemente (tra tutto più di due o tre ore) che arrivasse qualche camion disposto a venire a scaricarlo da noi. Obbligatoria naturalmente dare soldi al camionista. Qualcuno li chiede perché il camion è suo e quindi allargando il percorso ha più spese, altri perché sono camionisti di imprese di costruzioni, e hanno il rischio che se li scoprono li licenziano.

E di fatto dei tre camion che ho potuto far scaricare nel cortile della scuola solo due rispondevano al primo gruppo. L’altro camion… beh, devo riconoscere che si tratta di corruzione; a dir la verità, non mi sento troppo colpevole, anche se capisco che qualcosa non va. Il costo: 7/800 pesos a camion di 15/16 metri, la metà del prezzo buono che mi faceva quello che me lo vendeva.
Fatto sta che domani Candido e compagnia si metteranno dietro allo spianamento definitivo del cortile.

Rimarrà da fare il manto di cemento, per il quale contiamo sul sindaco e sulle vostre preghiere!!!

Questa domenica di Pentecoste è stata molto bella, per la presenza del nuovo diacono e per la concomitanza con la festa della mamma.

In tutte le messa Juan Luis ha servito all’altare, e la comunità gli ha espresso la sua vicinanza.

In più, nella Messa di stamattina ho salutato con un abbraccio caloroso tutte le madri presenti. E non solo, ho anche loro “baciato la mano”, cosa che significa concretamente chiedere la benedizione: “La benedizione, mamma”, e la madre risponde: “Il Signore ti benedica, figlio”. Ho voluto fare mio questo gesto che tutti i figli vivono nei confronti della loro madre, con la scusa che mia madre è lontana.

Invece alla Messa dei giovani, dove le madri erano poche, le ho fatte mettere tutte in piedi davanti alla gente, e ad ognuna di esse un giovane dei presenti ha espresso con parole dolci la riconoscenza e l’amore.

Alla fine della giornata, poi, dopo la Messa della sera, abbiamo fatto il battesimo sotto condizione di Arlín, una giovane che si sposa tra venti giorni. Era stata battezzata in una chiesa evangelica, ma avevo investigato le modalità e il rito, e risultava che il battesimo doveva essere valido. Per sicurezza, comunque, abbiamo fatto il battesimo sotto condizione stasera. Cosa che è stata molto bella per la presenza di varie persone della comunità.

La festa della mamma qui si celebra l’ultima domenica di maggio, ed è vissuta in maniera molto sentita.

Abbiamo avuto varie celebrazioni: ieri sono state nel mattino quella del liceo, e nel pomeriggio quella della scuola primaria.

Oggi, invece, abbiamo avuto la celebrazione per tutta la comunità. Il deputato Ángel Gomera ha collaborato apportando un buon numero di regali, che sono stati estratti a sorte. I giovani hanno organizzato canzoni, balli, piccole recite, e il risultato è stato decisamente buono.

L’unica cosa spiacevole è che a causa della concomitanza fra queste celebrazioni e l’ordinazione di Juan Luis, i giovani si sono dimenticati completamente della seconda. Ma di questo voglio parlare con loro i prossimi giorni, così come di certe maniere di lavorare che non mi piacciono niente, perché tante cose vengono fatte senza parlarle in precedenza. Non si tratta di cose sostanziali, eppure bisogna cercare di metterle a posto perché rischiano di diventare uno stile di lavoro che ha poco di parrocchiale.

L'imposizione delle Mani su Juan LuisStamattina abbiamo vissuto un momento speciale con l’ordinazione diaconale di Juan Luis Bello, nuovo diacono di Santa Margarita, per l’imposizione delle mani di S. E. il card. Nicolás de Jesús López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo.

È stato ordinato insieme ad altri quaranta candidati, tutti diaconi permanenti eccetto due, Francisco Caraballo (che è di Santiago el Menor) e René. Tra i nuovi diaconi permanenti c’è anche Joaquín Pichardo, della parrocchia dell’Amparo (Guardia).

Vista generale delle ordinazioniL’ordinazione si è svolta in un locale polifunzionale di un collegio gesuita della città. Erano presenti circa 1.500 persone: parenti e familiari dei diaconandi, parrocchiani, parroci, ecc. Ovviamente c’erano anche la maggior parte dei diaconi già ordinati. I nuovi e i vecchi sono un totale di 127, già un numero più grande del numero di preti diocesani!

Le nostre due parrocchie hanno partecipato con un totale di una cinquantina di persone. Forse meno che quando è stato ordinato Marcial, ma la cosa si capisce in base a vari fattori: il maggior carisma e tempo di impegno di Marcial, la concomitanza della festa della mamma, il fatto che quella di Marcial era la prima e giocava l’effetto novità, così come il fatto che Marcial aveva una nuova parrocchia che aveva la gioia di riceverlo come diacono.

La vestizione degli abiti diaconali di Juan LuisJuan Luis era accompagnato da sua moglie, Jacinta, e dai suoi figli Nikaury, Jhon e Yojacy. C’era anche la figlia “adottiva” che Juan Luis e Jacinta hanno educato dalla più tenera età.

Juan Luis con la sua famiglia nella piccola celebrazione che è seguita all'ordinazioneAl termine della celebrazione abbiamo avuto un piccolo momento di festa nel salone della scuola. La cosa più bella è stata che il momento di preghiera è consistito nel chiedere al Signore una virtù per ognuno degli anni di vita che rimangono a Juan Luis. Siamo partiti da 47 e siamo arrivati a 88!

L’idea del vescovo è che Juan Luis lavori nella nuova parrocchia di Santa Virginia, attuale settore San Ramón di Santa Margarita. Ma il decreto di costituzione della parrocchia non è ancora uscito.

Per Juan Luis sarà una sfida importante, per il fatto che la nuova parrocchia è mezza staccata dalla parte urbana di Santa Margarita, e quindi scomoda da raggiungere, e comincia a svilupparsi adesso. Comprende inoltre Duquesa, dove il lavoro di chiesa è giocoforza (per la lontananza e per i problemi che ci sono stati nella comunità) più ritardato che nel resto della nuova parrocchia.

Augurissimi, Juan Luis! Anche i fratelli di Genova pregano per te!

Stasera abbiamo avuto un bel momento di preghiera per i diaconandi: Juan Luis, che è di Santa Margarita, Joaquín, che è della parrocchia di Nostra Signora del Amparo (Guardia), Francisco Caraballo, della parrocchia Santiago el Menor, e altri trentotto candidati.

Francisco e un altro, René, sono seminaristi, e quindi riceveranno il diaconato cosidetto “transitorio”, perché, a Dio piacendo, tra un anno diventeranno preti.

Invece tutti gli altri saranno diaconi permanenti. Sono uomini sposati, la maggior parte dalla quarantina in su, con la loro famiglia ben assestata.

Il momento di preghiera non ha visto una grande folla, ma è stato un bel momento di preparazione e al momento bello dell’ordinazione che sarà domani.

Juan Luis ha fatto la preparazione al diaconato insieme a Marcial, che è stato ordinato due anni fa. Insieme al vescovo si era pensato di aspettare un tempo a fare l’ordinazione perché in Juan Luis c’erano c’erano aspetti pastorali da maturare, soprattutto a livello di esperienza e di leadership. La maturazione è avvenuta, grazie a Dio, e quindi l’ordinazione si farà domani.

La nostra comunità riceverà un’altro servitore qualificato, per l’annuncio della Parola, per la Liturgia, per la Carità.

Grazie, Signore!

Stasera è arrivato Lorenzo.

L’aereo è arrivato in anticipo, ma purtroppo nel viaggio di andata Lorenzo aveva perso – o gli avevano rubato – il portafoglio con tutti i documenti meno il passaporto, per cui è dovuto entrare come un turista e ciò gli ha portato via tempo.

In compenso ci ha portato notizie di molti incontri vissuti a Genova, con suor Daniela, con l’arcivescovo, con varie persone che erano state qui con noi.

All’aeroporto è venuto, con Marcial e le suore, anche una delegazione di tre giovani.

Bentornato, Lorenzo!

Sono stato al BNV, il Banco Nacional de la Vivienda, per vedere a che punto estava la questione del territorio che lo stesso Banco ha deciso di donare alla comunità per fare una scuola e un centro comunitario, e che il CEA (Consejo Estatal del Azúcar), l’ente proprietario della terra dello Stato, ha lottizzato e venduto a persone varie legate al partito del governo.

Sembra che il BNV abbia il titolo di proprietà della terra pronto, ed è deciso a fare la donazione alla comunità in maniera che la comunità possa difendere il terreno.

Di fatto io ho paura che il CEA, appoggiandosi al deputato che ha portato a questo pasticcio, faccia il prepotente, e ho detto al Consultore Giuridico del BNV che preferirei che facciano anche loro una comunicazione ufficiale al CEA rivendicando la proprietà della terra. Vedremo.

Oggi è toccato alla nostra zona pastorale vivere l’adorazione eucaristica per la Quinta Conferenza dei Vescovi Latinoamericani di Aparecida.

La Conferenza è nel pieno dei suoi lavori (è cominciata il 13 e finisce il 31), e ogni giorno una zona pastorale dell’arcidiocesi si fa carico del sostegno della preghiera.

Nelle nostre parrocchie abbiamo programmato l’adorazione dalle 7,30 di mattina alle 7,30 di sera, per turni di un’ora, assegnati ai vari settori o gruppi parrocchiali.

Qualche turno è stato più pieno, altri più vuoti, ma la giornata è stata ben coperta in tutti gli orari. Persino dalle 12,30 all’1,30, che è l’orario più critico, c’erano una decina di persone.

Nella mattinata la parte del leone l’hanno fatta i ragazzi della scuola, che secondo le classi si sono avvicendati davanti all’Eucaristia.

L’ultimo turno della sera era quello dei giovani. I quali, come si sa, non sono facilmente coinvolgibili nella preghiera. Tra l’altro non c’erano Quica e Rosy, che hanno fatto l’adorazione nella loro parrocchia (Divina Misericordia), per cui i ragazzi erano mezzi allo sbando. Con molti di loro ho dovuto io farli stare zitti o in ordine o al loro posto. E però, alla fine dei conti, sono stato contento della loro partecipazione.

Nel pomeriggio, verso le quattro, ho dovuto fare un salto a Villa Mella, e ho potuto vedere che l’adorazione era molto più mal presa che da noi: l’avevano programmata solo dalle tre alle cinque, e non c’era quasi nessuno, non c’era esposizione dell’Eucaristia, la gente era abbandonata a sé stessa. Il confronto con la realtà nostra mi ha fatto sentire sanamente orgoglioso, o meglio, riconoscente perché la nostra gente sembra rispondere di più.

Grazie, Signore!

Non sappiamo ancora se i pagamenti del dispensario di questo mese li faremo in contanti come sempre o con assegni.

La ragione della domanda viene dal fatto che il governo ha assegnato alla pastorale della salute diocesana una somma annuale, e loro la ripartiranno tra le varie strutture di salute cattoliche. A noi dovrebbero toccare circa 25,000 pesos (equivalenti a 600 euro) mensili, e con quelli pagheremo il personale, magari non tutti, probabilmente tre quarti degli stipendi.

Per questo abbiamo dovuto nei giorni scorsi aprire un conto al Banco de Reservas, dove ci depositeranno i soldi del governo.

L’unica cosa è che si dovranno produrre rendiconti di questi soldi, e una delle formalità è quella che risultino sul conto i pagamenti degli assegni degli stipendi del personale. Così probabilmente già da questo mese i nostri dipendenti riceveranno un assegno. Che naturalmente gli cambieremo immediatamente, perché non si può pensare di mandarli a fare due ore di coda in banca per riscuoterlo.

Vi saprò dire!

Oggi ho passato una giornata mezza stanca, saranno le due messe di prime comunioni di ieri. Il ritiro fatto nel pomeriggio non mi ha rilassato, non so perché.

Fatto sta che stamattina dopo la Messa me la sono presa comoda a mettere a posto qualcosa in casa, e nel pomeriggio sono tornato a casa presto. Ho approfittato anche per chiaccherare un po’ con Francesco, segue molto più di me le vicende italiane, mi ha aggiornato su tante cose.

Sembra ufficiale, allora, che sabato mattina ci sarà l’ordinazione di Juan Luis. Con lui altri quaranta candidati diaconi permanenti, tra i quali c’è anche Joaquín Pichardo, della parrocchia ex nostra dell’Amparo.

Ci sono anche Francisco Caraballo, seminarista della parrocchia di Santiago el Menor e un suo compagno.

Nel frattempo, ho creduto opportuno organizzare un piccolo ritiro con Juan Luis e sua moglie, invitando anche Marcial (che è diacono già da due anni) con sua moglie. Siamo andati al santuarietto di Schönstatt, alla Victoria, vicini alle carceri. Dalle tre alle sett’e mezza, abbiamo letto e commentato vari documenti riguardanti i diaconi, a cominciare dal celebre passo dell’istituzione dei sette (Atti 6); da lì, a seguire con sant’Ignazio d’Antiochia e il Concilio Vaticano II. Il ritiro si è concluso con l’adorazione, il rosario e i vespri.

Tutti e cinque ci siamo sentiti ben a nostro agio in quell’ambiente in cui la tranquillità va a braccetto con la bellezza del giardino.

Grazie, Signore!

Due turni di Prime Comunioni, stamattina: prima alla Divina Misericordia, e poi a Santa Margarita.

Puntuali i bambini, nessuno si è fatto aspettare. Hanno anche rispettato abbastanza le due consegne della “decenza” e della semplicità dei vestiti delle bambine.

Come previsto, nessuna partecipazione dei parenti, soltanto, e non sempre, i genitori e i fratelli.

In linea con le letture dell’odierna solennità dell’Ascensione, ho invitato questi bambini a farsi missionari dei loro vicini e compagni di scuola, invitandoli con loro alla Messa.

Mi sarebbe piaciuto proporvi una foto, ma ho dimenticato la macchina fotografica a casa!

I ragazzi del nostro collegio in piscina, accompagnati da Nidia, la direttrice docenteIn previsione della festa della mamma (che qui si celebra l’ultima domenica di maggio) e con l’idea di fare alle mamme dei nostri studenti una bella festicciola, si è organizzata per oggi una gita a una piscina ai margini della città.

Tutto si è svolto bene, senza inconvenienti. L’unica cosa è che il bagnino ha dovuto richiamare alcune volte alcuni ragazzi perché facevano giochi potenzialmente pericolosi al cadere sul bordo della piscina.

Purtroppo non c’è stata la partecipazione massiccia che ci si aspettava: invece di duecento hanno partecipato solo 90 studenti! Penso che a quelli che non hanno partecipato si chiederà una contribuzione che rappresenti la loro partecipazione ai preparativi della festa della mamma.

La mattinata è stata dedicata interamente al ritiro dei bambini che faranno domani la Prima Comunione.

C’erano praticamente tutti, una settantina tra le due parrocchie.

Il lavoro mio è stata la Celebrazione Penitenziale e le confessioni individuali, che sono durate abbastanza perché non avevo con me Lorenzo, che è ancora per qualche giorno in Italia.

Quello che mi colpisce in questi bambini è che quasi nessuno percepisce come un peccato significativo il fatto di non andare a Messa la domenica. Cosa che riflette la situazione reale: a Messa vengono un 10% dei bambini del catechismo.

Con i catechisti sto cercando di coscientizzarli (i catechisti) che devono organizzarsi per venire a Messa con i loro bambini, ma non è facile (per i catechisti), perché tutti preferiscono la Messa delle sette di mattina per essere poi più liberi per i lavori di casa, e non la Messa delle nove e mezza con i bambini, perché è un orario che non permette di far niente in casa.

Comincia a crescere la biblioteca della scuola.

Dopo la donazione “costitutiva” ad opera del ministero dell’educazione, ora ci è arrivata un’altra donazione da un’università privata. Sono stato a prendere i libri, non c’è granché di utile, la maggior parte sono testi inutili di argomenti non significativi. Ma qualcosa di utile c’è, e la biblioteca comincia a crescere!

Non si sa perché (davvero?), ma agli incontri dei genitori dei bambini della prima comunione la partecipazione è sempre più massiccia che per gli altri sacramenti.

Di fatto anche qui, come in Italia, la comunione è un evento anche sociale, per lo meno per il vestito bello e le foto. Credo che non esiste qui il discorso regali, e la partecipazione dei parenti alla celebrazione è minima: ci sono bambini dei quali non vengono neanche entrambi i genitori alla Messa!

Se il Signore ci aiuta, quest’anno tutti i bambini che hanno fatto la preparazione faranno la Prima Comunione. Ed effettivamente è antipatico rimandare ad altra data qualcuno.

La riunione del clero della zona verteva oggi principalmente sulla Conferenza dei Vescovi Latinoamericani e dei Caraibi di Aparecida.

Secondo le indicazioni del vescovo, mercoledì prossimo faremo l’adorazione eucaristica tutte le parrocchie della zona con l’intenzione di pregare per la Conferenza.

Le nostre parrocchie la faremo dalle sette e mezza di mattina alle sette e mezza di sera, mentre da quanto si è detto nella riunione la maggior parte delle altre parrocchie faranno l’adorazione solo dalle tre alle cinque del pomeriggio.

Visita al Municipio, per cercare di far muovere due progetti presentati al sindaco: la cappella di Duquesa e il rivestimento in cemento del cortile della scuola.

Per la prima ci è stato parlato del bilancio dell’anno prossimo. La seconda opera potrebbe venire già quest’anno.

La mettiamo nelle tue mani, Signore!

Francisco, Sabrina e Fabrizio il giorno della partenza, con suor Serafina e FrancescoFabrizio, Sabrina e il piccolo Francisco sono partiti oggi per l’Italia.

Si è concluso il faticoso cammino di adozione, che li ha costretti a stare qui per cinque mesi e passa, dalla prima metà di dicembre ad oggi.

Lasciano nei cuori di tutti noi un ricordo straordinario, per l’amore che li ha sorretti in questi mesi e per l’umanità che hanno portato alla missione.

Rimane l’interrogativo ancora troppo forte di come è possibile che una procedura di adozione internazionale duri così tanto! Di fatto Fabrizio e Sabrina avevano le spalle abbastanza robuste per permetterselo, ma per la maggioranza delle famiglie italiane sarebbe assolutamente impensabile pensare di rimanere tanto via da casa.

Fatto sta che la legge domenicana prevederebbe forse un totale di tre mesi, ma gli inconvenienti di tutti i tipi e le lentezze croniche che affliggono la burocrazia locale rendono praticamente impossibile che si rispettino le scadenze. Al punto che i tre mesi diventano appunto cinque!

Siamo contenti con Fabrizio e Sabrina per il lieto fine della loro permanenza qui. E al salutarci sgorga dal cuore una lacrima, segno di giorni belli passati insieme, e al tempo stesso promessa di continuare un rapporto bello.

Il piccolo Francisco con la professoressa Mayra AcostaOccasionalmente, a pranzo e all’aeroporto c’è stata con noi la professoressa Mayra Acosta, che aveva avuto occasione di andare a trovare Francisco nei giorni dell’ospedale e che non è voluta mancare adesso al momento della partenza.

Buon viaggio, Francisco! buon viaggio, Fabrizio e Sabrina! Vi accompagnamo con la preghiera!

Sono andato (dall’altra parte della città!) a ricevere una serie di libri per la scuola serale.

Ogni tanto il Ministero si ricorda anche degli adulti che vogliono superarsi!

A differenza delle due domeniche precedenti, in cui ci mancava un prete per una delle due messa delle sette di mattina, oggi abbiamo avuto la gioia di avere con noi il padre Cecilio de los Santos alla Divina Misericordia (ovviamente io non l’ho visto perché ero a Santa Margarita).

Il padre Cecilio è una persona molto cara, perché è secondo me un prete modello. Afferma di credere nell’obbedienza e obbedisce, facendosi piacere quello che il vescovo gli chiede. Ha vari anni di Messa meno di me, ma ha già girato vari incarichi, e in tutti ha lavorato bene, senza fuochi d’artificio ma con serenità e costanza.

Qualche mese fa il cardinale l’ha chiamato a lavorare al seminario pre-filosofato, dove si è trasferito lasciando la parrocchia che aveva. Grazie alla relativa libertà in cui si muove ha potuto venire a presiederci la Messa, con grande gioia della gente per la sua facilità di relazionarsi e il suo sorriso contagioso.

Nei prossimi mesi spero di riuscire a organizzare che venga a fare qualche attività vocazionale con i giovani, lui è disponibile, e oltre a ciò ha una bella comunicativa che non mancherà di conquistare.

La mattinata è cominciata ben presto: alle cinque e qualcosa c’era già un gruppetto di gente fuori della parrocchia, aspettando l’inizio del Rosario dell’Aurora.

Attraverso questo rosario ci siamo uniti spiritualmente al rosario del papa e dell’episcopato latinoamericano che a Aparecida, in Brasile, si recitava per i lavori della V Conferenza dei vescovi latinoamericani. La Conferenza comincerà domani, e si protrarrà fino a fine mese.

La gente non ha partecipato massivamente, complice anche il clima di insicurezza che si respira di notte. Ma è stato molto bello, soprattutto perché a ogni Ave Maria si andava a deporre ai piedi della Madonna un fiore del proprio cortile. Tutti questi fiori sono stati poi portati all’altare durante l’offertorio della Messa che è seguita al Rosario, a significare il nostro impegno di preghiera per la V Conferenza dei Vescovi.

Secondo l’indicazione dell’Ufficio Pastorale Diocesano, tutte le parrocchie hanno recitato il Rosario in questo modo, di mattina o di sera.

Stamattina il Signore mi ha stupito con effetti speciali. La riunione zonale della Pastorale Educativa ha visto una partecipazione straordinaria. Intendo dire che c’erano molte più persone di quelle che mi aspettavo.

Tenete in conto che questa cosa della Pastorale Educativa è qualcosa che sta iniziando adesso. Più di un anno fa mi sono impegnato a farla nascere, e sembra che siamo vicini al giorno del parto. Fino ad adesso al riunioni mensili c’eravamo in tre/quattro/cinque: poche parrocchie, e con poca motivazione. Ma oggi, invece, le parrocchie rappresentate erano una decina (di 28 che ce ne sono nella zona pastorale), e i partecipanti avevano un bel desiderio di portare avanti la cosa.

L’intento di queste riunioni zonali della pastorale educativa è duplice:

  1. Cercare di far nascere le Commissioni Parrocchiali di Pastorale Educativa, che cerchino di dare attenzione pastorale alle scuole del loro territorio.
  2. Realizzare alcune attività di formazione a livello della zona.

Per quanto riguarda il primo filone, stiamo vedendo se possiamo fare un primo seminario per le nuove commissioni parrocchiali a fine giugno. Nella prossima riunione termineremo di definire la cosa.

Tale seminario rientra anche nel secondo filone. Dopo, in settembre, avremmo idea di proporre un seminario per direttori di scuole sulla Formazione Religiosa nei centri educativi. E, in novembre, vorremmo farne uno per i professori di religione sull’educazione sessuale.

Nel frattempo, i membri che si sono riuniti finora cercheranno di coinvolgere le restanti parrocchie, di scegliere, d’accordo con il loro parroco, i membri della futura commissione parrocchiale, e di visitare alcune parrocchie per far loro comprendere l’importanza della pastorale educativa.

Il fattore stupore che dicevo all’inizio si riferisce al fatto che ero andato alla riunione mezzo demotivato, ed è vero che il Signore mi ha stupito con effetti speciali.

Grazie, Signore!

La riunione della Commissione di Pastorale Giovanile è stata fatta stasera a Jacagua.

A Jacagua c’è un discreto gruppetto di adolescenti e giovani. Il fatto di andare là aveva il significato di dar loro coraggio per continuare, e anche per coinvolgerli di più nei prossimi campamenti, in maniera che imparino a farli e nei prossimi anni possano organizzarli indipendentemente.

Sembra che ci siano al meno tre giovani che faranno i monitori del campamento dei bambini, e altri parteciperanno al campo adolescenti.

I ragazzi di Jacagua sono da accompagnare con la preghiera perché diventeranno parrocchia, e sarà una grande sfida per loro!

È toccata oggi pomeriggio l’inaugurazione di un’altra CEB del settore san Francisco della Divina Misericordia. Ho trovato un’atmosfera e un clima molto belli, e ne sono stato edificato.

Dopo la Messa ho potuto scoprire che vivevano a pochi passi da quella casa varie persone che conoscevo, ed è stato un piacere intrattenermi con loro sulla soglia della casa.

Tutti i giorni nella Messa e negli incontri stiamo recitando la orazione che il papa ci ha consegnato in preparazione alla V Conferenza di Aparecida.

È molto bella, e ve la riporto, con la speranza che qualcuno si unisca a noi. Non preoccupatevi per lo spagnolo, si capisce direi senza problema. Eccola, quindi:

Señor Jesucristo,
Camino, Verdad y vida,
rostro humano de Dios
y rostro divino del hombre,
enciende en nuestros corazones
el amor al Padre que está en el cielo
y la alegría de ser cristianos.

Ven a nuestro encuentro
y guía nuestros pasos
para seguirte y amarte
en la comunión de tu Iglesia,
celebrando y viviendo
el don de la Eucaristía,
cargando con nuestra cruz,
y urgidos por tu envío.

Danos siempre el fuego
de tu Santo Espíritu,
que ilumine nuestras mentes
y despierte entre nosotros
el deseo de contemplarte,
el amor a los hermanos,
sobre todo a los afligidos,
y el ardor por anunciarte
al inicio de este siglo.

Discípulos y misioneros tuyos,
queremos remar mar adentro,
para que nuestros pueblos
tengan en Ti vida abundante,
y con solidaridad construyan
la fraternidad y la paz.

Señor Jesús, ¡Ven y envíanos!

María, Madre de la Iglesia,
ruega por nosotros.
Amén.

Il cortile della scuola, dove stiamo facendo i lavori di innalzamento per facilitare la fuoriuscita delle acque, si è inzuppato ieri a causa di un acquazzone notturno. È da due giorni che mi infango terribilmente le scarpe ogni volta che vi entro.

Siamo a buon punto, perché sono quasi pronti gli scalini finali, sta già funzionando da vari giorni la nuova cisterna, abbiamo pulito ieri la vasca di decantazione delle acque nere (e c’era dentro della bella roba nerissima…), e stiamo facendo la connessione tra la alla vecchia cisterna e il filtrante vecchio, che porterà al sottosuolo le acque pluviali dell’edificio del primo ciclo.

È ancora da fare il nuovo filtrante delle acque nere, e buona parte del caliche è ancora da spandere per il cortile per dare il nuovo livello. Probabilmente dovrò andare a chiederne dell’altro, in aggiunta ai sette viaggi da diciotto metri che ho già ottenuto. Se ce ne vogliono ancora due saranno in tutto 162 metri cubici quelli che si aggiungono.

La speranza poi è che il sindaco ci faccia il fondo di cemento, in maniera da sconfiggere definitivamente fango e polvere.

Siamo nelle tue mani, Signore!

Messa d’inaugurazione oggi pomeriggio per una nuova Comunità Ecclesiale di Base del settore San Francisco, della Divina Misericordia.

Cristino e Celestino ne sono gli animatori, e a quanto ho potuto vedere la comunità è già ben viva.

Varie persone che vi partecipano mostrano segni di vocazione di diventare animatori di comunità. Sto chiedendo allo Spirito Santo che parli al loro cuore e li “convinca”.

Il piccolo Francisco ha ricevuto il suo passaporto dominicano. La procedura di adozione che i suoi genitori Fabrizio e Sabrina stanno portando avanti è quasi in dirittura finale! La settimana prossima dovrebbe scattare il verde del loro ritorno in Italia. Fa quasi impressione pensare che sono qua da metà dicembre, praticamente “ostaggi” della burocrazia di questo paese.
Benedetto sia il Signore!

Ho celebrato stasera la Messa nella quasi nuova cappella del settore Sinaí.

Dico “quasi nuova” perché si sta usando già un anno e mezzo. Ma solo stasera sono andato a celebrarvi la Messa, una Messa che ha avuto il sapore dell’inaugurazione.

Normalmente viene usata per la celebrazione della Parola, il martedì sera, per un gruppo di preghiera, il venerdì sera, e per il catechismo del sabato.

Nonostante sia piccola (misura circa 3 metri per 5) la gente la sente sua, vi si è affezionata, e adesso stanno vendendo dei buoni per rimetterla un po’ in sesto. Personalmente penso che bisognerebbe venderla e comprare qualcosa di più grande. Ho dato istruzioni di verificare un’ex collegio che adesso è affittato come casa a tre famiglie.
Nella Messa abbiamo potuto riflettere sulla chiamata alla fede che il Signore fa a tanti, e anche lì ho potuto rendermi conto che più della metà delle persone sono nella Chiesa da meno di cinque anni! E vari dei presenti, i più “nuovi”, hanno espresso un impegno di continuare il loro cammino di partecipazione e formazione.

Grazie, Signore!

C’è in programma per domani una manifestazione di protesta del magisterio. Hanno varie pretensioni, legittime, certamente.

Purtroppo si perderà un giorno di scuola. Sto cercando di approfittare per fare domani il filtrante nuovo delle acque nere. È una cosa molto rumorosa, e la giornata senza lezioni cade a pennello.

9:31 pm

Catechisti

Con i catechisti, oggi pomeriggio, ho spiegato in cosa consiste la Conferenza Generale dei Vescovi di Aparecida, che si aprirà domenica prossima.

Abbiamo fatto il punto anche sulla situazione del lavoro catechistico. E al momento abbiamo trovato due punti deboli da rafforzare.

Il primo è che al catechismo stanno andando meno della metà dei bambini. Non si sa bene la ragione: qualche catechista dice che è perché quelli che si sono già battezzati credono o vogliono credere che l’anno è già terminato, e perché quelli che quest’anno non riceveranno nessun sacramento pensano che non vale la pena continuare ad andare, visto che non succederà niente per loro.

Il secondo è la scarsa partecipazione dei bambini alla Messa della domenica. Cosa correlata al fatto che i loro catechisti non vengono alla Messa dei bambini. Non mi andava di rimproverarli, e quindi quello che ho fatto è stato di chiedere a ciascuno di loro di spiegare quali difficoltà avevano per partecipare. Spero che la riflessione che hanno fatto li aiuti a essere più responsabili in questo aspetto.

Non poteva mancare poi la programmazione della gita finale, visto che quella dell’anno scorso è stata rimandata varie volte, e poi è sfumata perché il giorno stesso che dovevamo andare è morto il marito di Bernarda. L’abbiamo messa per la terza domenica di giugno.

Poi, a fine giugno e nella seconda metà di agosto avremo i soliti momenti di formazione e programmazione per tutti i catechisti.

Sono stato nel pomeriggio all’ultima celebrazione del novenario di Alexander.

Era un ragazzo abbastanza giovane, forse sui venticinque anni, viveva con sua “moglie”, e aveva due figli.

Venerdì l’altro, al tornare a casa in moto, è stato investito in pieno da una macchina con un autista ubriaco che ha fatto un sorpasso avventato.

La famiglia, nonostante non siano tanto di chiesa, hanno dato testimonianza di una notevole serenità.

La cosa triste, al di là della tristezza di questa morte “inutile”, è che l’assassino è già a piede libero. Potere dei soldi!

Il pomeriggio di formazione dei visitatori della Divina Misericordia è stato ben fruttuoso.

La partecipazione è stata migliore che per Santa Margarita, e l’entusiasmo grande.

Sono stato con loro pochi minuti perché avevo un’altra riunione a Santa Margarita, ma è bastato per rendermi conto che la cosa girava bene.

Grazie, Teofilo, che hai portato avanti questa formazione, e grazie anche a Te, Signore!

Proseguono i lavori nel cortile della scuola.

La nuova cisterna è pronta, e presto la vecchia verrà destinata soltanto a fare da camera di accumulo delle acque pluviali.

Abbiamo già una parte del caliche per innalzare il livello del cortile ed evitare che le acque si fermino nel cortile stesso, il resto lo chiederò (sperando che me lo continuino a regalare) lunedì.

Nel fare i lavori abbiamo scoperto vari scheletri nell’armadio, in particolare un tubo con i cavi elettrici che passa esattamente sopra alla bocca di un pozzo di acqua nera. Dovrò chiamare l’elettricista per muoverlo un po’ più in là.

Dovremo anche fare un nuovo filtrante per le acque nere, visto che l’attuale è tappato o saturato.

Il tutto è un bel lavoraccio, ma era da fare!

Vicino a Santa Margarita abita un “giovane” (avrà i suoi 32/35 anni) che due anni fa ha perso una gamba dietro a un colpo di pistola. In passato ha avuto giri mezzi loschi, ma ora tutti dicono che ha messo la testa a posto.

Venti giorni fa l’hanno preso in una retata vicino al centro di spaccio di droga che c’è a pochi passi da casa sua. A quanto sembra l’unica sua colpa era di essere seduto a 15 metri dal punto di droga.

Però sembra che sia schedato per il suo passato, e ora risulta difficile tirarlo fuori.

A me la famiglia ha chiesto una lettera di presentazione, che ho fatto, perché in verità non c’è nessun rumore su di lui da parecchio tempo. Ma sembra che non è bastata, e Alberto è ancora a La Victoria.

Non si capisce mai, in questo paese, l’applicazione delle leggi penali. I delinquenti veri entrano ma escono subito (grazie alla norma sulla non applicabilità della carcerazione preventiva in mancanza di prove contundenti), mentre chi non ha soldi né appligli marcisce in carcere.

Sto pensando come muovermi per Alberto, ma non riesco a intravedere la maniera.

Stasera ci siamo riuniti con il padre Jorge Jara e con una sua figlia spirituale, che sembra sia disposta a lavorare al progetto qumran in spagnolo.

Ho spiegato loro in cosa consiste il lavoro: ricevere il materiale che la gente manda, controllarlo e caricarlo alla banca dati.

Spero che la cosa attacchi bene. Lasciarlo in funzione quando me ne andrò da qui sarà un servizio in più che ho potuto fare alla chiesa dominicana e latina in generale.

La Pastorale della Salute diocesana ci ha richiesto l’apertura di un conto bancario a nome del dispensario per ricevere degli esborsi trimestrali che vengono dal governo per i consultori della chiesa.

Sembra che ci coprano tutte le spese che giustifichiamo. Per le compre bisognerà fare prima tre preventivi, e tutti i pagamenti devono essere fatti con assegni.

Beh, è un segno positivo da parte del governo!

Fine dell’avventura ospedaliera per il piccolo Francisco. Oggi l’hanno dimesso, e sta decisamente meglio, non ha problemi respiratori, è sereno e sorride.

Grazie, Signore!

Ho avuto la Messa oggi pomeriggio nel settore Espíritu Santo, nel barrio del Chimbú, che è uno dei più lontani fisicamente dal centro parrocchiale della Divina Misericordia.

C’era un bel po’ di gente, con una presenza abbastanza significativa di uomini. Ho cercato di far leva su di loro come evangelizzatori degli altri uomini. Qualcuno si è detto disposto a mettersi sotto! Vedremo! Seminare è certo, la raccolta la vedranno altri!