Vi segnalo questo bel resoconto della visita del nostro arcivescovo, pubblicato da don Stefano Olivastri sul Cittadino.
Leggetelo e leggete il settimanale intero!
Vi segnalo questo bel resoconto della visita del nostro arcivescovo, pubblicato da don Stefano Olivastri sul Cittadino.
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in questi giorni mi è venuta in mente una barzelletta stupida di quando ero piccolo. Parla di un paese dove sta piovendo a dirotto, e non smette, e l’acqua comincia a formare pozze, e poi piove ancora, e l’acqua cresce, e comincia a formare laghi e ad arrivare sopra il livello dei pavimenti, e continua a piovere, e l’acqua sale sale sale sale… e tabacchi!
E questa situazione stiamo vivendo, senza tabacchi perché qui non fuma quasi nessuno! In casa delle suore l’acqua è arrivata al livello delle ginocchia!
È la tormenta tropicale Noel, che da sabato sta scaricando acqua sul paese.
Suor Modesta stava cercando di chiamare i pompieri, per vedere se potevano fare qualcosa per ritirare l’acqua dal giardino. Ma di fatto sono impegnati in altre attività più prioritarie.
Così abbiamo cercato gente di qui che fanno il servizio di svuotare le cisterne dell’acqua. Ho trovato due pompe, e poi ne ho affittato altre due più potenti. Il risultato si vede, ma non è all’altezza delle “specifiche dichiarate” delle pompe. Quello che me le ha affittate mi ha parlato di una capacità di pompaggio di 100.000 litri all’ora, ma in realtà sembra che il valore reale sia meno della metà. Fatto sta che dal mezzogiorno, quando abbiamo messo la prima pompa, fino alle otto e mezzo di sera, siamo riusciti a portare via quindici centimetri d’acqua. Tenendo presente che l’area inondata ha una superficie di circa 3.000 metri quadrati, significa che abbiamo risucchiato circa 500 metri cubi di acqua!
La cosa bella è che tutta la gente che vive di fronte si alternavano per vedere come andavano i lavori, e molti di loro si sono uniti spontaneamente e hanno dato una mano importante. Anche i bambini, tra una nuotata e l’altra nell’acqua, aiutavano a raccogliere le foglie e i detriti che potevano tappare i filtri di risucchio delle pompe. È stata una bella manifestazione di solidarietà.
Domani si continua. Sperando che stanotte non piova, perché se piove a dirotto come la notte scorsa ci rialza il livello dell’acqua di altri venti centimetri.
Tutto il paese è praticamente fermo. Le scuole sono chiuse. Vari pezzi di quartiere si sono inondati completamente e la gente è in un qualche rifugio. La tormenta tropicale Noel ha messo in ginocchio il paese! A scuola sono venuti a lavorare solo Edilenia, la segretaria della parrocchia, e alcuni portieri.
Le suore sono in ginocchio anche loro, o meglio, sono con l’acqua al ginocchio, perché l’acqua non accenna a diminuire nel giardino e in casa loro. Se continua così, domani bisognerà fare qualcosa!
Siamo inondati dalla pioggia a causa di una tormenta tropicale (un mini ciclone), il cui occhio sta transitanto da sud verso nord all’altezza della costa ovest dell’isola.
Da tre giorni sta piovendo, e ciò mette a dura prova la capacità del terreno di assorbire l’acqua.
Nel territorio di Santa Margarita c’è un posto che chiamano “il buco”, perché è un affossamento senza sbocco, e anche in condizioni normali c’è sempre fango, e se piove, si fanno laghi che durano abbastanza. La pioggia di stanotte ha fatto entrare l’acqua in una ventina di case, le quali, nonostante abbiamo sul davanti muretti di altezza di 20/30 cm, si sono riempite di fango. Sono stato a vedere la situazione alle otto, e ho chiamato il giornale più grande, che ha subito mandato giornalista e fotografo. Hanno raccolto molte foto e varie testimonianze, vedremo che risalto possono dare alla cosa, e se sarà sufficiente per smuovere le autorità.
E anche nel nostro cortile l’acqua sta salendo, perché i due filtranti che abbiamo sono saturati, e la zona allagata è già di 4/500 metri quadrati. L’acqua è già 15 centimetri sopra il pavimento della casa delle suore, che quindi sono all’umido come non lo sono mai state.
Purtroppo non si può fare molto, bisogna soltanto aspettare che smetta di piovere.
Oggi pomeriggio l’arcidiocesi di Santo Domingo ha vissuto un momento bellissimo, testimoniando il suo amore alla vita dei più piccoli: da tutte le duecento e più parrocchie ci siamo radunati nel Malecón, dove abbiamo camminato e poi celebrato l’Eucaristia presieduta dal card. Nicolás López Rodríguez.
La pioggia, caduta insistentemente (è da due giorni che piove giorno e notte) non ha impedito che si riunisse molta gente, forse un totale di 4/5.000 persone, all’insegna dell’affermazione del valore della vita umana fin dal concepimento.
La cosa che più colpiva, soprattutto noi italiani, è il rifiuto categorico e chiaro dell’aborto. “Sì alla vita, no all’aborto”, “se vi avessero abortito non sareste diputati” (in spagnolo fa più rima che in italiano: “si les hubieran abortado, no serían diputados“) gli slogan più gridati durante la camminata.
Il card. López Rodríguez, dal canto suo, nell’omilia ha definito l’aborto barbarie e crimine. Ha denunciato chiaramente che chi promuove l’aborto nel paese son piccoli gruppi pinguamente finanziati da gruppi di potere stranieri.
C’erano la maggioranza dei preti e dei diaconi permanenti, e tre deputati, schierati contro l’aborto non per convenienza ma per il loro sistema di valori, hanno partecipato attivamente alla camminata e alla Messa.
La cosa però che più mi colpisce, qui, è vedere come la gente semplice non riesce a capire come si possa promuovere l’aborto. Al partire dalla parrocchia, l’autista di un autobus che ci accompagnava, una persona abbastanza slegata dalla chiesa, mi domandava come è possibile che ci sia chi sostiene che l’aborto sia un diritto.
Sono cose e situazioni che ti fanno domandare: ma chi è in verità sottosviluppato?!?
La Messa che sono stato a celebrare stamattina a Duquesa è stata mezza depressa.
Non c’era nessuno a parte la gente della stessa comunità, e si sono rivelate tutte le deficienze che hanno: i canti arraffazzonati, le letture mal lette, bambini che facevano baccano, un colmado a poca distanza con una bachata insistente, le mosche che non lasciavano in pace neppure un momento.
Ma al di là di ciò, rimane la fede della poca gente che vive la chiesa, una decina di adulti e altrettanti bambini.
Al sabato tre catechisti di Santa Margarita vanno a dare una mano all’unica catechista di là, Juanita, e la speranza è che poco a poco questa gente si formi.
Vi chiedo una preghiera anche per loro!
Stasera c’è stato l’atto di graduzione di Taína. Taína ha studiato in un collegio privato, apparentemente buono, vicino al Guaricano, di proprietà di un evangelico.
Padrino d’eccezione era suo papà, e alla cerimonia erano presenti anche sua mamma e suo fratello più piccolo.
E sembra che sia stata una studente eccezionalmente buona, perché le hanno dato il trofeo della studente migliore!
La foto che la ritrae con il trofeo è stata aggiunta lunedì, quando la casa delle suore era invasa dall’acqua.
La Messa per i malati è toccata oggi al settore San Francisco della Divina Misericordia.
Come sempre, è una gioia grande vedere il sollievo che tante persone ricevono dall’incontro con il Signore Gesù, oltre al fatto che hanno la possibilità di vivere una Messa piena, almeno una volta tanto.
Grazie, Gesù, perché ti manifesti in mezzo a noi!
Come tutti gli anni, abbiamo partecipato numerosi alla cena benefica del seminario minore.
La cena in realtà è l’ultimo momento di questa attività, che si snoda attraverso qualche piccolo discorso del nunzio e del rettore del seminario, e che è allietata dalla musica cristiana di qualche buon cantante. Non manca mai qualcosa preparato dai seminaristi, e quest’anno la bella sopresa è stato vedere Elvis, il figlio di Bilma, che ha cantato da solista. Con buoni risultati! Complimenti, Elvis.
Ho avuto la gioia di scoprire anche che nel seminario minore c’è un ragazzo di Santiago el menor che è cugino di una famiglia abbastanza attiva a Santa Margarita.
L’unico piccolo inconveniente di questi momenti è quello di avvicinarsi al buffet per prendere da mangiare. Vari anni l’ho presa comoda e sono rimasto senza niente. Quest’anno mi sono messo in fila presto, ma i punti di distribuzione erano troppo pochi in proporzione alla gente presente, e c’è voluto venti minuti per arrivare a servirsi.
Autore: don Paolo
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La terza giornata intera del nostro arcivescovo a Santo Domingo è stata in realtà una mezza giornata, perché all’inizio del pomeriggio aveva il volo per Cuba, per la visita alla missione sorella.
La esiguità del tempo non ha impedito a mons. Bagnasco incontrare la comunità parrocchiale della Divina Misericordia.
Ma soprattutto è stato il giorno dell’incontro con il nunzio apostolico, mons. Timothy Broglio. Con lui il dialogo ha toccato i temi della situazione della famiglia in Repubblica Dominicana. Riguardo a ciò, la visione del nunzio è stata realisticamente negativa: troppe fragilità, mancanza di un impegno serio, divorzi ripetuti.
Mons. Timothy Broglio ha espresso la soddisfazione per il lavoro portato avanti in questi anni dalla missione genovese, e ha provveduto a ringraziare la chiesa genovese nella figura del suo pastore.
L’aeroporto è stata la meta seguente, per continuare un viaggio all’insegna dell’impegno missionario di Genova.
Per me e per don Lorenzo questa visita ha significato molto. Gli apprezzamenti espressi dall’arcivescovo, insieme alla gioia di condividere qualche giorno con il nostro pastore, sono stati occasione di una grande gioia. A cui si è aggiunta la opportunità di conoscere più da vicino don Marco, e il gradito reincontro con don Stefano, dopo la visita da lui fatta con il card. Bertone tre anni fa.
Non ho mancato di ringraziare mons. Bagnasco per il tempo donatoci, e gli ho espresso che mi sento un prete felice, felice di sentire come compagno di viaggio il mio vescovo!
Grazie, mons. Angelo, per la sua visita. E grazie soprattutto a te, Signore!
Smaltita ormai la stanchezza del viaggio, l’arcivescovo e i suoi accompagnatori hanno vissuto oggi l’incontro con la chiesa locale.
Al mattino, Messa a Santa Margarita.
Quindi, subito dopo, l’incontro con i maestri del mattino della scuola primaria. L’incontro, seppur breve, ha permesso a mons. Bagnasco di rendersi conto del lavoro che la scuola sta facendo con le famiglie nell’educazione ai valori.
Ma il centro di questa giornata sono state la visita al seminario maggiore e il pranzo con il cardinal Nicolás de Jesús López Rodríguez.
In seminario c’è stata l’occasione per un dialogo con i seminaristi. Monsignor Bagnasco ha insistito sull’importanza della fedeltà alla vocazione del Signore, anche a costo di grandi sacrifici. Ha poi consegnato all’équipe dei formatori una donazione per rinnovare gli arredi liturgici delle cappelle del seminario.
Uscendo dal seminario, c’è stato un breve spazio per la visita alla cattedrale, e da lì la visita al cardinale di Santo Domingo.
Mons. Nicolás è stato molto affabile e accogliente. Inutile dire che il pranzo era principesco. Il cardinale ha offerto al nostro arcivescovo un prezioso dono consistente in un elegante libro sull’arcidiocesi di Santo Domingo.
L’incontro con il card. Nicolás è stato reso più prezioso dalla presenza dell’équipe della missione al completo.
La giornata è continuata nel pomeriggio con la visita al settore san Ramón, dove mons. Bagnasco ha incontrato una comunità piccola ma entusiasta.
In casa, più tardi, ha visto la comunità delle suore.
Poco dopo, i ministri della parola e della comunione di Santa Margarita e della Divina Misericordia. Con loro ha risposto a un piccolo numero di domande. Tema ricorrente è stato il problema pastorale dei conviventi, soprattutto in relazione alla domanda di battesimo: mons. Bagnasco ha ribadito l’importanza di un approccio pastorale carico di amore con queste persone, insieme all’esigenza di salvaguardare la santità della vita che scaturisce dal battesimo, la qual cosa significa che non si può battezzare se non si celebra anche il matrimonio.
E l’altro tema significativo è stata la importanza di Maria nella vita del discepolo di Cristo. Mons. Bagnasco ha ricordato come la Chiesa Cattolica la invoca come “corredentrice”.
Una giornata intensa, dunque.
Ancora una volta: grazie, Signore!
All’ombra della tenda montata qualche giorno fa, il sindaco ha inaugurato la nuova pavimentazione del cortile della nostra scuola primaria.
Come detto a suo tempo, qualche mese fa il sindaco Jesús Félix ha realizato il condizionamento in cemento del fondo del cortile. Poche settimane prima avevamo terminato di livellarlo e di risolvere il problema dle convogliamento delle acque.
Stamattina, alla presenza di quasi tutti gli studenti e il personale, è stato realizzato il solenne atto di inaugurazione. Tutti, ovviamente, cominciando da me, abbiamo ringraziato per l’opera, che ci ha permesso di vivere in maniera più umana lo spazio scolastico, soprattutto le ricreazioni. E il sindico non ha perso l’occasione per promettere che avrebbe realizzato qualcos’altro: panchine ai bordi, scivoli per i bambini, quaderni e matite.
Stando in piedi per più di un quarto d’ora i bambini hanno dato segni di stanchezza, ma ne è valsa la pena!
Il momento comportava il rischio di transformarsi in un atto di pre campagna elettorale, ma era lo scotto che dovevamo pagare. E in ogni caso l’opera ha una reale ricaduta benefica, perché permette una migliore qualità di vita a più di mille studenti con i loro trenta maestri.
Grazie, signor sindaco.
E soprattutto grazie a te, Signore!
La prima giornata intera del nostro arcivescovo in missione è stata scandita da vari momenti significativi.
La mattinata si è aperta con l’incontro con il nostro sindaco, Jesús Félix. L’incontro, molto cordiale, ha visto il sindaco far presente tutti i risultati della sua gestione. Da parte sua mons. Bagnasco ha speso le sue parole sui valori della vita e della famiglia, anche in considerazione del fatto che il PLD, partito del governo e partito del sindaco, dà segnali di voler legalizzare l’aborto.
Più tardi ha celebrato la Messa con il personale del consultorio.
Nel pomeriggio è stata la volta dell’incontro con gli animatori delle Comunità Ecclesiali di Base (CEB) delle due parrocchie. Marcial e alcuni responsabili di settore hanno presentato il lavoro del piano pastorale diocesano e dell’adattamento che è stato fatto inglobando il processo del Ritiro di Evangelizzazione. Ne è uscito un quadro di parrocchie dinamiche, protese nello sforzo dell’annuncio.
L’arcivescovo ha ringraziato i presenti, e ha ricalcato che la Chiesa esiste per evangelizzare, per trasmettere la gioia di Cristo.
Alla fine dell’incontro è poi uscito il tema della partenza della missione. Dany, responsabile del settore Betania, esprimendo un sentire comune ha chiesto una proroga, e la risponta dell’arcivescovo è stata quella del dinamismo della missione e dello stile di Gesù: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là”. Alcuni occhi erano umidi, ma ciò è parte della vita.
La serata è stata all’insegna della preghiera liturgica, con la recita dei vespri e della compieta. Naturalmente nel mezzo c’è stata l’ottima cena preparata da don Lorenzo.
Abbiamo avuto la gioia di ricevere all’aeroporto mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, insieme a don Marco Galli, il suo segretario, e a don Stefano Olivastri, segretario uscente.
Su di loro un po’ di stanchezza, nei nostri cuori la gioia di accogliere il nostro pastore e dei confratelli per i quali nutriamo una grande stima.
Benvenuti!
Ore di attesa, oggi, per l’arrivo del nostro Arcivescovo mons. Angelo Bagnasco accompagnato da don Stefano e don Marco.
Si fermerà con noi pochi giorni, per ripartire giovedì per Cuba, a visitare la missione sorella.
Ci sono in programma alcuni momenti, con il card. López, arcivescovo di Santo Domingo, con il Nunzio, con il Sindaco, con la gente delle parrocchie, della scuola e del dispensario medico.
Sono certo che la visita ci porterà benedizioni grandi del Signore
Oggi pomeriggio avevo una Messa di conclusione di un novenario a Jacagua.
Ormai sapete che qui quando muore una persona si fanno nove giorni di lutto, e l’ultimo, che cercano di far cadere sempre di sabato o di domenica, è quello dove si raduna tutta la famiglia allargata. È in pratica un’occasione di un’intensa vita sociale, e allo stesso tempo una dimostrazione di una grande solidarietà con la famiglia del defunto o della defunta.
Nel nostro caso la defunta era una giovane di diciotto anni morta per un’improvviso aumento di pressione quasi alla fine della gravidanza. Era una giovane che aveva partecipato ai gruppi giovanili della parrocchia, ma che poi uno o due anni fa aveva deciso di accompagnarsi, e questo l’aveva staccata anche dalla vita di chiesa.
Fatto sta che era molto conosciuta, e questo, insieme all’eccezionalità del caso, ha attratto moltissime persone.
Durante la Messa la maggior parte dei presenti erano ben concentrati. Però ho dovuto fermarmi varie volte perché a poca distanza c’erano gruppetti di parenti e amici che bevevano e facevano baccano. Al punto che ho creduto opportuno terminare la predica invitando a celebrare questi ultimi giorni di novenario senza bevande alcoliche. Non so se la cosa verrà presa in considerazione, ma è un dato di fatto che la birra e il rum distraggono profondamente da quanto si sta vivendo.
Autore: don Paolo
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Abbiamo portato a termine oggi pomeriggio la cerimonia della graduazione degli studenti usciti dal nostro liceo quest’anno.
Dovevamo cominciare alle quattro del pomeriggio, ma tra una cosa e l’altra non si è potuto fino alle sei: due ore di ritardo!
In compenso la celebrazione è stata bella e solenne. Quarantasette sono i giovani che hanno partecipato.
Naturalmente tutti, maschi e femmine nessuno escluso, si presenta in maniera molto elegante, e la presenza delle toghe e dei berretti neri conferisce una solennità unica al momento.
Da parte dell’équipe formativa è un momento che ci fa sentire l’orgoglio di aver portato a termine la preparazione di un gruppo di studenti. Da parte degli studenti è la coronazione dei loro sforzi di studio.
Autore: don Paolo
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La riunione dei catechisti di oggi è stata dedicata quasi esclusivamente a presentare l’incontro di formazione che i catechisti faranno ai genitori tra quindici giorni.
L’incontro sarà sul tema dell’iniziazione cristiana e del catechismo come un processo di maturazione.
Questo perché si percepisce spesso e volentieri che la gente vuole che gli si facciano le cose subito e alla svelta, c’è in generale poca disponibilità a mettersi in questione, a formarsi, a avvicinarsi concretamente al Signore.
L’incontro dei genitori di inizio di questo mese è stato abbastanza moscio, ma spero che questo mese con un tam-tam un po’ più insistente si possa avere qualcosa di meglio.
Ho fatto stasera una riunione con la pastorale familiare e i responsabili di settore, per vedere come (s)muovere i matrimoni che non si sono ancora celebrati. Molte coppie, quasi cento, hanno fatto il corso di preparazione, alcune da vari anni, ma non hanno ancora concretizzato.
Sembra che il problema più grande dipenda dalla situazione economica: la gente vorrebbe sposarsi e fare un po’ di baldoria, ma non ha abbastanza soldi, e così tergiversa. La sfida per noi è riuscire a far capire che se non si può fare la festa che si vorrebbe si può fare una cosa più limitata, che la cosa importante è il sacramento e non quello che viene dopo.
Sto chiedendo al Signore di aiutarmi a portare tutte queste coppie al matrimonio sacramente, e so che il Signore non mi deluderà. Ma umanamente le cose si muovono lentamente.
Mi aiutate con la preghiera anche voi?
La lettera mensile a tutte le famiglie, che abbiamo partorito oggi, è all’insegna del tema del mese: “La creazione è la tua casa, proteggila”. Ma ha anche un fuoco secondario nel tema dell’aborto, perché a fine mese ci sarà una concentrazione moltitudinaria con la quale si vuole far vedere che la Chiesa Cattolica ha una posizione compatta sul tema.
In pratica lo stesso materiale diocesano del mese di ottobre fatica a mettere insieme tutto quello che ci dovrebbe stare in questo mese: il tema sulla creazione, che è il tema ufficiale del piano pastorale, l’emergenza del tema dell’aborto, il tema della Giornata Missionaria Mondiale, il mese di ottobre come mese missionario.
Una scelta si impone, ovviamente, per non disorientare la gente. Personalmente punterò tutto su creazione e aborto, limitando gli altri due temi al minimo. A livello pastorale dobbiamo fare delle scelte, se non vogliamo perderci nella frammentazione totale.
La parrocchia di San Pablo de la Cruz sta vivendo anche lei in questi giorni la novena, e per stasera il parroco, il padre Ramón Ozuna, aveva chiesto a me di venire a presiedergli la Messa.
Tutto ok, a parte il fatto che il padre Ramón non si è fatto vedere (altri impegni? riposo? giorno libero?).
Non solo, ma i catechisti mi hanno detto preoccupati che venerdì ci saranno le cresime ma che i cresimandi non si sono ancora confessati, e che il loro parroco gli ha detto di farli confessare dai vari preti che is alterneranno nei giorni della novena.
Francamente queste cose sono completamente fuori dai miei criteri. E non è che “paese vai usanze che trovi”, perché in nessuna parrocchia di qui ho visto succedere queste cose. Credo che il problema sia un altro…
Alla festa liturgica di Santa Margarita, stasera, ha partecipato un discreto numero di persone, anche se non più che agli altri giorni della novena.
La celebrazione è stata bella e festiva, piena di gioia.
Il fabbro che ci sta facendo la struttura metallica della tettoia nel cortile della scuola è in ritardo, e tra l’altro mi sta venendo quando non c’è luce in maniera che quando c’è la luce può usarsela per altri lavori…
Deve essere pronta prima del sabato, perché c’è anche da fissargli il telone, e ho l’impressione che non sarà semplice.
La convivenza della Festa Patronale di Santa Margarita di quest’anno è stata molto migliore di quella dell’anno scorso.
Non solo è venuta molta più gente, ma c’è stato un equilibrio nella quantità di mangiare, nella musica, nella serenità e nella gioia di tutti i partecipanti. C’è stato equilibrio anche nel numero dei bambini, numerosi, ma non più degli adulti. Per loro sono stati facci alcuni piccoli ma significativi giochi.
Abbiamo vissuto momenti belli e felici senza bisogno di bere neppure un bicchiere di birra o rum, cosa che qui sembra impossibile: tutto il mondo dei divertimenti gira intorno agli alcoolici.
Il gruppo musicale Romance Latino, i cui membri vivono tutti nella nostra parrocchia, ha offerto con amore il servizio dell’animazione musicale, presentando dei bei merengues e delle gustose bachatas.
Alle quattro e mezza è finito tutto perché stava iniziando a piovere. Come dice il proverbio, un bel gioco dura poco. La gente se n’è andata con il ricordo di un’attività bella!
Il cardinal López Rodríguez ha condiviso con noi stamattina la Messa solenne della festa patronale di Santa Margarita.
Per l’occasione la Messa è stata celebrata alle otto invece che alle sette, e l’affluenza di fedeli è stata più che buona. C’era anche parecchia gente della Divina Misericordia.
Il cardinale è stato molto amabile con la gente, tiene un dono speciale per incontrare e lasciarsi incontrare. Per tutti ha un sorriso e una buona parola.
Nel pomeriggio abbiamo la convivenza parrocchiale, che il cardinale ha benedetto, visto che va nella linea della fraternità che il terzo piano pastorale fomenta.
Gran concerto, stasera, con il gruppo Shalom. La gente ha potuto apprezzare una buona musica accompagnata da un’entusiasmo eccezionale.
Molti i presenti, sono stati venduti 250 biglietti, molti di più degli anni scorsi. Le entrate ci permettono di dare una mano al gruppo dei cantanti e di pagare l’affitto dell’amplificazione.
Ho potuto seguire solo l’utima parte, a causa della Messa nella cappella del barrio, ed ho visto una gioia grande in tutti i partecipanti. Tutti stavano cantando e danzando al ritmo della musica e del canto!
Grazie, Signore!
A giorni comincerà in Guaricano il programma Barrio Seguro (“quartiere sicuro”), con cui il ministero dell’interno cerca di dare una risposta al problema della delinquenza.
Il programma consiste nel rimuovere dal barrio tutti i poliziotti che vi stanno lavorando (si suppone che siano collusi con la criminalità) e nel sostituirli con altri, più numerosi, e che più che nelle caserme vivano nelle strade vigilando, soprattutto di sera e di notte. Inoltre si prevedono altre cose accessorie, come borse di studio per studenti, prestiti per microimprese, offerte di lavoro per disoccupati, ecc., tutte cose che a me sembrano fumo negli occhi, la unica cosa importante, se funziona, è che la polizia viva il servizio con un altro spiegamento di forze e con uno stile che non si lasci affascinare dalla possibilità di guadagnare più mettendosi in combutta con ladri e delinquenti.
Nel pomeriggio di oggi c’è stata una mega riunione con tutti i dirigenti comunitari del municipio, c’erano un migliaio di persone, e il ministro dell’interno ha spiegato per filo e per segno le linee del programma.
Paradossalmente, ha iniziato la sua arringa citando quelli che la gente dice: che la polizia è collusa con la delinquenza, e lì ha ricevuto un applauso scrosciante.
La cosa che mi ha colpito è che l’affermazione e il conseguente applauso suonavano come una cosa di copione, vale a dire che il ministro dell’interno ha cercato apposta la consonanza con la gente parlando della polizia corrotta.
Ma continuo ad essere perplesso, perché è come se un uomo i cui vicini si lamentano con lui della maleducazione dei figli di lui rispondesse gridando a sua volta che i suoi figli sono maleducati. Questo papà dovrebbe chiamare a giudizio i suoi figli, castigarli se necessario, educarli.
Da parte del ministro dell’interno la cosa corretta dovrebbe essere, secondo me, vergognarsi della corruzione della polizia e cercare soluzioni reali, espellere i corrotti, non permettere il macuteo, ecc. L’impressione è che non si sta facendo niente del genere.
E così il ministro dell’interno, da cui dipende la polizia, finisce nel populismo presentandosi come l’unico buono in mezzo a tutti i suoi subalterni marci. Sarà che lui è realmente l’unico buono?!?
Autore: don Paolo
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Le parrocchie di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo hanno da poche settimane un nuovo parroco, il padre Guarionex, un padre neocatecumenale.
Il suo nome è quello di un cacicco degli indios dell’isola. Dominicano verace, ha un dono speciale per incontrare la gente. È una persona molto aperta, deciso a lavorare con il piano pastorale della diocesi.
Stasera è stato con noi celebrando la Messa della novena di Santa Margarita, e la nostra gente ha avuto la possibilità di conoscerlo.
Benvenuto, padre Guarionex, e auguri per il tuo nuovo servizio!
Tra le altre cose mi sto dedicando a un po’ di programmazione. Voglio realizzare un piccolo software (in php) per automatizzare la gestione del fondo prestiti, in maniera che sia più facile mantenerne la contabilità.
Ho realizzato un certo numero di funzioni, e mi rimane ancora un bel po’ di lavoro, lo porto avanti quando non ho cose più importanti da fare.
La “passione” delle assunzioni, o, per usare un termine più gergale, il “tormentone”, continua: ho consegnato oggi al Distretto Scolastico le pratiche di un certo numero di maestri, alcuni ancora da assumere, altri con uno stipendio non corrispondente alle loro funzioni.
L’impressione è che questa forma di tirare le cose così alle lunghe (è da agosto che ho chiesto questi provvedimenti) sia una forma di prendere tempo perché non si può o non si vuole risolvere il problema. Ma non importa, continuo a chiedere al Signore e ad esigere alle autorità che facciano quello che devono fare.
Autore: don Paolo
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Sto investendo più di centomila pesos (circa 2,500 euro) per fare una tettoia che ci permetta di gestire i momenti di festa: graduzioni, forse concerti, convivenze. È una struttura metallica su cui si legherà una tela forte di 12 metri per 15.
Il primo uso sarà, se il Signore lo permette, domenica pomeriggio, per il momento di convivenza della festa patronale di Santa Margarita. A mezzogiorno tutti i parrocchiani sono invitati a portare da mangiare in maniera che condividamo il pranzo, e poi musica con il gruppo Romance Latino. E la tettoia dovrebbe proteggerci anche in caso di pioggia.
È stato oggi il primo giorno della novena della festa patronale di Santa Margarita.
Tutte le sere faremo il rosario alle sei, poi un momento di presentazione di santa Margarita e della sua esperienza spirituale, per concludere con la Messa. L’animazione tocca ogni volta a un settore diverso.
Il prete che doveva venire ad accompagnarci a quanto pare si è dimenticato, ma la Messa è stata presieduta comunque dal parroco di un’altra parrocchia: il parroco della Divina Misericordia (sic!).
Bel clima, a Messa, e bell’entusiasmo dei partecipanti. Ai quali ho lasciato l’impegno di portare domani almeno dieci vicini, e chi ne porterà dieci avrà in regalo un vicino extra (come quando si vendono i biglietti delle gite e dei concerti).
Dopo cena sono stato alla Escuela de Evangelización dove si chiudeva il fine settimana del Escoge, che è un’esperienza di annuncio della fede e della famiglia ai giovani.
Tra i partecipanti c’era Rosanna, la responsabile della Pastorale Giovanile delle due parrocchie, ed è stata una gioia per me condividere con lei e con tanti altri ragazzi questa esperienza bella.
Tra l’altro il Signore mi ha reso ancora più contento, perché a presiedere questa Eucaristia c’era un prete che qualche tempo fa era (mezzo?) in crisi, l’impressione è che sia sulla strada della ripresa.
Te lo presento, Signore, insieme a tutti i giovani che ti hanno incontrato nell’Escoge!
Autore: don Paolo
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Il catechista degli adulti di Betania mi ha chiesto di fare un chiarimento sulla compatibilità tra battesimo e convivenza, e l’ho fatto volentieri.
Ho cercato di far capire perché non ci si può battezzare rimanendo conviventi. Il battesimo suppone lasciare il peccato, e la convivenza è una situazione di peccato.
Sta di fatto che la gente non lo capisce, anche perché, nonostante i documenti lo dicano chiaramente, ci sono vari preti che battezzano oves et boves. La qual cosa rende difficile fare le cose bene. Ma non è una cosa da preoccuparsi. Di fatto la chiesa sta facendo uno sforzo per uscire dalla prospettiva della sacramentalizzazione per entrare il quella dell’evangelizzazione, e il trapasso non è facile.
Oggi è stato il primo incontro dei catechisti con i genitori dei loro bambini.
La partecipazione è stata in generale abbastanza scarsa, soprattutto a Betania, dove nel pomeriggio di più di cento bambini sono venuti 10 genitori!
Invece altri settori mi hanno riportato una partecipazione più significativa.
Fatto sta che non è facile far capire che anche un adulto deve formarsi. Per molti è già tanto se mandano i figli.
Nel pomeriggio ho girato la città prendendo soldi in banca, cambiandoli, e comprando il materiale per la nuova cappella de La Mina: domani e dopodomani abbiamo in programma di continuare con i lavori; le fondamenta sono fatte, adesso si tratta di cominciare a tirare su i blocchetti per arrivare per lo meno al livello del pavimento.
La mano d’opera la mette gratuitamente la comunità. Si va più lenti a questa maniera, però è la maniera di lavorare qui. Invece i materiali li compriamo con la decima che si da nelle Comunità Apostoliche del settore. C’era qualcosa in cassa, e qualcos’altro si prenderà in prestito, c’è in programma una spesa di 20,000 pesos (circa 440 euro), che le comunità dovrebbero pagare in tre/quattro mesi.
Con Lorenzo stiamo valutando l’opportunità di dare un’aiuto con i fondi delle offerte che arrivano alla missione, ma stiamo aspettando, perché l’idea è che la gente impari a tirare fuori di tasca sua per la vita della chiesa. Come facciamo in Italia, nessuno ci manda aiuti da fuori. E anche qui bisogna imparare.
La mattinata di oggi è andata in buona parte rifacendo l’orario scolastico del liceo, perché l’ultimo “parto” aveva dei problemi da risolvere. Contro i miei principi uso per questo un software proprietario, perché a livello di software libero non c’è ancora niente di decente.
Invece nel pomeriggio abbiamo avuto la consueta ora di adorazione dell’Apostolato della Preghiera. Che a dir la verità è sempre abbastanza molla: poca gente, una ventina, pochi rispetto ai cinquanta iscritti, e che spesso arriva tardi. Io dedico questo tempo, oltre che a pregare con loro, anche a confessare chi vuole farlo, e raramente rimango in questo senza lavoro.
Dal Ministero dell’Educazione ci è arrivato oggi un archivio per la segreteria della scuola.
Cioè, non è che ci è arrivato, hanno chiamato che lo andassimo a prendere, in una scuola che tra le altre cose è ben fuori mano e ben in mezzo al fango.
Tutto fa, come si dice. Anche questo è un regalo del Signore! Grazie!
Autore: don Paolo
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Il tema su cui si lavoro in questo mese nella Comunitá Ecclesiali di Base è quello dell’ecologia: “La creazione è la tua casa: proteggila”. Nella riunione degli animatori abbiamo studiato insieme il primo dei temi di questo mese.
Come tutti i mesi, l’ufficio del Piano Pastorale prepara un libretto con molto materiale, sia per l’animazione della Messa della domenica, sia per gli incontri delle comunità.
È un cammino che si fa in tutte le parrocchie, per lo meno in tutte quelle che hanno piccole comunità.
Anche le radio cattoliche ricordano il tema mensile e contribuiscono con momenti di motivazione e di sensibilizzazione.
Questo piano pastorale è una vera ricchezza!
Autore: don Paolo
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… è ben diverso da quello che sto vivendo qua: nell’Italia di trentacinque anni fa era il giorno di inizio delle scuole. Qui siamo in piena attività scolastica da un mese e mezzo!
Un tran tran continuo di necessità, cose da fare, materiale da andare a prendere o a comprare, idraulici, elettricisti e muratori da chiamare e supervisare, attività didattiche da mantenere in vita, personale da cercare…
Lo faccio volentieri, e a volte lo sento pesante. Ma, come dicono qui (lo slogan del governo) “¡e’ pa’lante que vamos!”: “andiamo avanti!”.