Oggi pomeriggio avevo una Messa di conclusione di un novenario a Jacagua.

Ormai sapete che qui quando muore una persona si fanno nove giorni di lutto, e l’ultimo, che cercano di far cadere sempre di sabato o di domenica, è quello dove si raduna tutta la famiglia allargata. È in pratica un’occasione di un’intensa vita sociale, e allo stesso tempo una dimostrazione di una grande solidarietà con la famiglia del defunto o della defunta.

Nel nostro caso la defunta era una giovane di diciotto anni morta per un’improvviso aumento di pressione quasi alla fine della gravidanza. Era una giovane che aveva partecipato ai gruppi giovanili della parrocchia, ma che poi uno o due anni fa aveva deciso di accompagnarsi, e questo l’aveva staccata anche dalla vita di chiesa.

Fatto sta che era molto conosciuta, e questo, insieme all’eccezionalità del caso, ha attratto moltissime persone.

Durante la Messa la maggior parte dei presenti erano ben concentrati. Però ho dovuto fermarmi varie volte perché a poca distanza c’erano gruppetti di parenti e amici che bevevano e facevano baccano. Al punto che ho creduto opportuno terminare la predica invitando a celebrare questi ultimi giorni di novenario senza bevande alcoliche. Non so se la cosa verrà presa in considerazione, ma è un dato di fatto che la birra e il rum distraggono profondamente da quanto si sta vivendo.

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