Contributi nella categoria 'Scuola Cattolica Padre Sindulfo'

Stamattina ho preso la palla al balzo di un raccontino trovato su un giornale locale e ho convocato nel mio ufficio tutti i direttori docenti, le segretarie e la responsabile del personale di appoggio (bidelle e portieri).

Il raccontino verteva su una qualità per essere supervisori: la gerenzialità, cioè il capire al volo le esigenze del proprio capo per raccogliergli le informazioni e muovere i passi che sono necessari.

Da lì siamo andati avanti sulle caratteristiche del rapporto superiore-subordinato.

Di fatto io sono il superiore di tutti loro, ma i direttori docenti sono miei subordinati e al tempo stesso superiori dei maestri, lo stesso che la responsabile del personale di appoggio è mia subordinata e superiora di bidelle e portieri.

Le qualità che sono venute fuori come necessarie in questo lavoro sono: l’umanità, l’autorità, la flessibilità da parte dei superiori, la capacità d’obbedire, la creatività, il rispetto da parte dei subordinati.

Le segretarie, poi, hanno potuto mettere in luce che la loro più grande virtù con la gente deve essere la pazienza, perché spesso si trovano a dover offrire il “muro di gomma” della gentilezza a tutti quelli che vengono a reclamare qualcosa.

E, nonostante piccoli difetti che abbiamo tutti, questa riunione mi ha fatto rendere conto una volta di più che ho attorno a me come stretti collaboratori persone in gamba e ben formate.

È una sicurezza, che mi sento “addosso”, e che mi fa sentire bene.

Grazie, Signore!

Sono alle prese con il server del laboratorio di informatica della scuola primaria, gli si è guastato il disco fisso e ho dovuto cambiarglielo. Però il problema non è lì, il fatto è che devo ripristinare il backup che è su un altro computer della rete interna, ma non so perché non mi recupera tutto l’albero delle cartelle personali degli studenti.

Mannaggia, non capisco perché non mi lascia fare ‘sto benedetto ripristino…

Carissimi amici e benefattori,

28 Ottobre 2006: 8 anni al Guaricanoapprofitto dei giorni che passo a Genova con la mia famiglia per lasciarvi un racconto un po’ più organizzato di quella che è stata la vita della missione nell’anno che è appena passato. Vuole essere un ringraziamento al Signore per tutto quello che abbiamo potuto vivere, e un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno bello, con molti momenti intensi di vita di fede e con ricchezza di relazioni umane. Vi racconto le cose più importanti, per fare memoria dell’amore del Signore che ci ha accompagnato e che ha reso possibile tutto questo.

Genova presente!

Cominciamo con i fratelli di Genova che si sono fatti nostri compagni di viaggio. In gennaio abbiamo avuto con noi Erika e Alessandro, una coppia giovane di Sant’Eusebio. Insieme a loro sono venuti don Giulio Boggi, che è stato con don Lino il primo missionario al Guaricano, don Franco Buono, che ha lavorato qui per tre anni, e don Mario Montaldo.

Tutto il mese di marzo invece ci ha accompagnato Carmen Moro, una sorella di Geo, che ha alleggerito il lavoro della cucina. Più avanti nell’anno, in agosto è stata la volta di Sandra Iannoni, che si è cimentata nello stesso servizio. Entrambe sono state nominate cuoche dell’anno della missione!

Don Gianfranco ha presieduto l'Eucaristia alla Divina MisericordiaNella seconda metà di aprile è stata la volta di Gianni e Cinzia, entrambi attivissimi nell’Azione Cattolica genovese, insieme a Julia, una giovane liceale, e a don Gianfranco Calabrese.

A inizio giugno la breve visita di don Francesco Di Comite e di altri cinque adulti genovesi, che hanno fatto tappa da noi dopo aver passato qualche giorno nella nuova missione di Cuba.

Franco, Paolo e Francesca con suor SerafinaIn novembre abbiamo poi avuto con noi due oculisti genovesi: Franco Reggiardo e Paolo Dell’Erna. Si sono fermati rispettivamente una e due settimane, realizzando visite e operazioni delicate nel nuovo ambulatorio di oculistica. Francesca, figlia di Paolo, ha dato una bella mano a suo padre!

Come vedete, è stato un anno molto ricco: tutti questi fratelli e sorelle ci hanno portato, insieme al pesto e al parmigiano, peraltro graditissimi, la vostra vicinanza, il vostro affetto, la vostra preghiera. Chiediamo al Signore che anche il 2007 ci porti tanti messaggeri e ambasciatori dell’amore della nostra chiesa. Sì, perché in una realtà come quella del Guaricano, dove la gente fa di tutto per andarsene, la stessa gente rimane colpita profondamente dal fatto che ci sia chi invece viene qui, a respirare polvere nei giorni belli e a camminare nel fango quando piove: ogni visita è un segno vivo dell’amore di Dio che si esprime con tenerezza a questi fratelli dominicani!

Nel 2006 non abbiamo avuto visite di gruppi di giovani, ma il 2007 si preannuncia buono in questo senso: don Nicolò ha intenzione di organizzare un gruppo, e anche il clan del Genova 26 con i suoi capi e con il loro assistente don Francesco saranno con noi. Li aspettiamo, loro e tutti quelli che il Signore ci invierà, con grande gioia!

Inviati dalla Chiesa genovese

Il nostro lavoro di missionari al Guaricano non può dimenticare mai che siamo inviati dalla Chiesa Genovese, e che ci situiamo all’interno del lavoro di Cooperazione Missionaria che tutta la Chiesa Italiana porta avanti.

Lara con suor Serafina e FiammettaMolte persone hanno lavorato, a Genova, per tenere vivo nella diocesi il legame con la missione. L’Ufficio Missionario Diocesano, con don Giandomenico e don Francesco, e il Movimento Giovanile Missionario. Lara Cavezarsi, da parte sua, oltre a rendersi presente in molte iniziative ha realizzato il primo Calendario del Guaricano! L’ex Arcivescovo di Genova, il card. Tarcisio Bertone, non ha mancato mai di dimostrarci affetto e vicinanza.

Da parte mia ho avuto il dono di rappresentare la nostra comunità missionaria nell’incontro di tutti i missionari fidei donum italiani che lavorano in America Latina. Per quattro giorni, nel mese di febbraio, siamo stati insieme a Salvador, in Brasile: occasione preziosa di conoscenza e di scambio di esperienze.

La Chiesa Genovese poi ci ha dato e ha ricevuto molto, grazie anche al DVD che l’amico Tarcisio Mazzeo, giornalista della RAI, ha preparato dopo la sua visita del novembre 2005. Il servizio da lui realizzato è stato trasmesso varie volte sulle reti RAI regionali e nazionali, e in formato digitale si sta distribuendo gratuitamente a tutti gli amici della missione. Un lavoro ben fatto, frutto di una dedizione amorosa e appassionata!

Il nostro lavoro nella pastorale dell’Arcidiocesi di Santo Domingo

Con alcuni preti della nostra zona pastoraleInviati da Genova, lavoriamo nel tessuto vivo dell’Arcidiocesi di Santo Domingo. Con essa stiamo vivendo la preparazione alla V Conferenza dei Vescovi Latinoamericani, che si terrà a Aparecida, in Brasile, nel 2007. Abbiamo così vissuto vari momenti di incontro, consultazione e formazione; e spesso si prega per questo appuntamento, che indicherà le linee portanti della vita della chiesa latinoamericana per i prossimi dieci anni.

Va avanti pure lo sviluppo del Terzo Piano Pastorale Arcidiocesano. Ispirato al Movimento per un Mondo Migliore (in Italia è conosciuto come NIP), prepara la Chiesa di Santo Domingo all’appuntamento del 2011, che costituirà il quinto centenario dell’erezione canonica dell’Arcidiocesi. Il Terzo Piano Pastorale è stato ed è una benedizione per tutte le parrocchie: stimola alla comunione, mette in cammino le parrocchie stanche, raggiunge tutta la popolazione attraverso l’esperienza mensile della lettera alle famiglie e le azioni significative che si realizzano all’interno di ogni settore delle parrocchie. Inoltre sta aiutando molto le nostre comunità parrocchiali a “lanciarsi” di più in ognuno dei settori in cui sono suddivise; e i frutti si vedono, perché la gente sente la Chiesa più vicina a sé, e si avvicina di più alla Chiesa stessa.

I passi delle parrocchie

Messa dei malati alla Divina MisericordiaVi avevo parlato già l’anno scorso della nuova parrocchia della Divina Misericordia. Grazie a Dio il lavoro in questa nuova parrocchia si è consolidato. La Messa della domenica è sempre più una festa gioiosa – don Lorenzo è parte di questa gioia -, e le attività pastorali si portano avanti parallelamente a quelle di Santa Margarita. Particolarmente significativo è stato il momento della Missione Parrocchiale di Agosto, che alla Divina Misericordia è stata coordinata interamente da Marcial, il nostro caro diacono, e che si è potuta realizzare molto meglio perché portata avanti separatamente.

Nel 2006 per la prima volta le Celebrazioni Penitenziali di Avvento e Quaresima sono state ristrette solamente alle persone che possono ricevere l’assoluzione. Per i conviventi (qui li si chiama popolarmente amancebados) abbiamo organizzato momenti di dialogo separati, nei quali hanno avuto più tempo per fare un dialogo approfondito con il sacerdote e si è potuto studiare insieme come portare avanti il cammino verso la riconciliazione piena con Dio. Ve lo sto raccontando con soddisfazione, perché è stata una cosa che il Vescovo di Santo Domingo ha chiesto, e che all’inizio ho faticato ad accettare. Ci ha imposto un cambiamento nella forma di lavorare, ma ha portato effettivamente frutto!

Gita al mare con Marcial e i seminaristiSono molto contento anche per i seminaristi che il Signore ci ha mandato. Due di loro, Willy e Miguel Ángel, hanno iniziato il seminario maggiore, gli altri cinque sono ancora al minore; inoltre c’è un ragazzo di Santa Margarita, Deivy, nel seminario dei salesiani, e in occasione della missione di agosto la comunità l’ha potuto conoscere. Con questo bel gruppetto abbiamo passato una bella giornata tropicale al mare il 26 dicembre, momento di svago ma anche occasione preziosa di formazione.

Sul fronte dei ministri laici, il vescovo ha rinnovato gli incarichi. In prima persona avevo fatto con loro un cammino di formazione di più di un anno. I ministri sono in tutto quaranta, e aiutano nella distribuzione della comunione, soprattutto ai malati, ai quali la portano tutte le domeniche mattina. Dodici di essi, poi, sono incaricati anche dell’annuncio della parola nei settori.

Marcia per la vita e per la pace con il Nunzio ApostolicoI giovani hanno lavorato sodo. Ci sono gruppi giovanili in vari settori della parrocchia, che hanno momenti forti comuni nei campi estivi – per bambini, adolescenti e leaders dei gruppi –, e nella Settimana giovanile di inizio dicembre. Nelle attività estive i nostri seminaristi hanno dato una mano significativa! E sono stati ancora alcuni giovani ad organizzare, a fine novembre, una Settimana per la Vita, culminata in una Marcia che ha visto la partecipazione del Nunzio Apostolico: grande soddisfazione, a suggello di un lavoro ben impostato.

E il 2007 sarà l’anno di apertura della nuova parrocchia di Santa Virginia, nella zona dei campos: Jacagua, Los Cazabes, Duquesa. Se ne è parlato con il vescovo e con la gente per tutto il 2006, e l’Arcivescovo di Santo Domingo ha già ricevuto il progetto pastorale. Un imprenditore edile ha regalato un terreno per il quale egli stesso ha promesso un apporto significativo di un milione di pesos (circa 25.000,00 euro) per la costruzione della chiesa. L’apertura della nuova parrocchia coinciderà poi anche con l’ordinazione diaconale di Juan Luis, un signore quasi cinquantenne di Santa Margarita, che si è preparato con cura, e adesso le cose sono mature per l’ordinazione. Riceverà dal vescovo l’incarico di seguire e guidare il cammino di questa parrocchia nuova, naturalmente sotto la mia responsabilità di parroco.

Un aspetto inquietante del 2006 è stato il furto del tabernacolo di Santa Margarita. Nella mattinata del 31 di Maggio è stato portato via, ad opera, sembra, dei membri di una “Nazione”, un gruppo delinquenziale imparentati con il satanismo. Il movente: celebrare probabilmente una Messa Nera il giorno 6 giugno, giorno che aveva la particolarità di rispondere al numero 6-6-6 (sei giugno duemilasei), che sarebbe il numero della bestia dell’Apocalisse! Purtroppo la polizia non è riuscita a stabilire nessuna responsabilità concreta, e il delitto è rimasto senza seguito giudiziale.

Il dispensario, una risorsa preziosa

La farmaciaPrima opera della missione, nata nel 1992, il dispensario medico realizza un lavoro sempre più qualificato. L’opera generosa di suor Serafina e di suor Blessila dà temperamento cristiano all’istituzione.

Attualmente abbiamo un medico generale, un pediatra, un ginecologo, un laboratorio di analisi in convenzione, oltre naturalmente al Centro di Nutrizione, che offre pasti nutrienti a venti/trenta bambini poveri e denutriti. La farmacia popolare, che offre le medicine a prezzo di costo, è un altro fiore all’occhiello della missione.

Babbo Natale in visita ai bambini del centro nutrizionaleIl 2006 ha significato poi l’inizio dell’ambulatorio di oculistica, reso possibile dalla donazione delle apparecchiature che ci sono arrivate a fine 2005. Oggi un oculista dominicano visita tutti i giovedì mattina e realizza semplici chirurgie a prezzo contenuto. E siamo orgogliosi di questo, perché è l’unico servizio specialistico di questo tipo presente non solo in Guaricano, ma anche nei quartieri circostanti.

Continua pure il lavoro dell’ambulanza, con il nostro don Lorenzo impegnato in prima fila nell’organizzazione di autisti e volontari, e disponibile in prima persona per il servizio notturno.

Il lavoro della scuola

Don Giulio in visita a una seconda elementareLa scuola continua a pieno ritmo il suo lavoro. Con 1100 bambini nella scuola primaria (elementari e medie), 240 nel liceo, e 200 nella scuola serale primaria, si porta avanti un lavoro che non è solo di educazione scolastica, ma anche di formazione del personale e delle famiglie.

Infatti realizziamo quindicinalmente momenti di formazione religiosa per tutto il personale, mentre mensilmente ognuno dei maestri realizza un momento di formazione per i genitori dei suoi alunni. Questo ci ha permesso di agire in maniera più profonda sul tessuto delle famiglie. Il mio sogno e la mia preghiera è che si arrivi a costruire processi di evangelizzazione esplicita per i genitori dei bambini. Anche con gli studenti del liceo si realizzano momenti di ritiro, e vengono invitati sistematicamente ai gruppi giovanili.

Il nuovo laboratorio di informatica con i 40 computersGrazie al contributo della Regione Liguria, che nel 2005 ha stanziato varie decine di migliaia di euro per le aule di informatica, nel gennaio 2006 abbiamo iniziato l’insegnamento dell’informatica agli studenti del secondo ciclo della primaria (quinta – terza media) . Gli studenti che frequentano le lezioni del mattino seguono le lezioni di informatica al pomeriggio, e viceversa, ogni classe per due ore alla settimana. L’idea è che arrivino al liceo già con buone basi, in maniera che nella scuola superiore si offra loro una preparazione molto qualificata e in grado di inserirli meglio nel mondo del lavoro.

A questo riguardo, sotto richiesta della totalità dei genitori dei nostri alunni abbiamo iniziato un processo che ci porterà con l’anno scolastico 2007/2008 a trasformare il nostro liceo, che fino ad adesso è simile a un liceo scientifico, in un politecnico. Avremo due specialità, verosimilmente contabilità e informatica, e saranno necessari aggiustamenti nella distribuzione del personale. Ci sta costando un certo sforzo, organizzativo ma anche economico, ma siamo certi che risponderà a un’esigenza concreta e avvicinerà la nostra scuola al mondo del lavoro.

La scuola serale, alla quale c’era stato nell’estate del 2005 un cambio della guardia nella persona che la coordina, aveva vissuto un periodo di stanchezza, con pochi alunni e malesseri nei maestri. Grazie a Dio il 2006/2007 è stato l’anno della ripresa, con il massimo storico nel numero di iscritti. E questo grazie anche alla vostra preghiera! Gli alunni della serale che finiscono la terza media ci chiedono insistentemente di implementare il liceo serale, ma per adesso non è possibile; chissà in futuro…

Se da anni la scuola è autosufficiente economicamente, per lo meno per la gestione ordinaria, riceve invece una bella mano dalla Chiesa Genovese attraverso le borse di studio, che permettono il proseguimento degli studi a quasi un centinaio di alunni del liceo.

Sul fronte della collaborazione con lo stato, una buona notizia di quest’anno è l’assunzione, da parte dello stato, di una buona fetta di quei maestri e bidelli che ancora non erano stati assunti: ciò ha rappresentato per loro un notevole sollievo, con la sicurezza di un’economia familiare che sarà più stabile.

La prof. Laura con suo marito Mario il giorno delle nozzeInfine, tre maestre hanno potuto sposarsi: Ana Marlemny, insegnante di matematica, Laura Peña, di lettere, che fino ad ora stavano convivendo. Il nostro corpo docente è ora più vivamente inserito nella vita della Chiesa e nell’amore di Cristo. Si è sposata pure Belkis, professoressa di biologia nel liceo, la qual cosa è stata ancora più bella per il fatto che, a differenza della maggioranza, non ha ceduto alla tentazione della convivenza.

La comunità delle suore

Voglio dirvi qualcosa di più anche delle nostre magnifiche suore. Anzitutto sono quattro: suor Serafina e suor Blessila, che lavorano nel dispensario, e suor Modesta e suor Cristina, che lavorano nella scuola. Senza di loro la missione sarebbe molto più povera. La gente ringrazia Dio tutti i giorni per la loro presenza, che rappresenta un segno di amore grande per tutta la comunità del Guaricano.

La festa di Nostra Signora del Rifugio, patrona delle suoreCome sapete, suor Cristina è una vocazione scaturita dalla parrocchia di Santa Margarita. Come lei, ora altre tre ragazze sono in cammino verso la vita religiosa, e stanno facendo un periodo di esperienza nella casa delle suore: Taína, Yúdith e Carolina. Tutte e tre hanno un bel cammino di chiesa alle spalle, nella catechesi e nei gruppi giovanili, e sotto la guida dolce e materna di suor Serafina si preparano per il noviziato che, con l’aiuto di Dio, inizieranno in quest’anno 2007.

Suor Daniela, suor Eliana, suor Carlita con la comunità e le aspirantiIn novembre, la comunità ha ricevuto la visita di suor Daniela Burol, la madre generale, che con suor Eliana stava accompagnando in Nicaragua la neo professa suor Carlita. Le abbiamo viste all’andata e al ritorno. Purtroppo un incidente di macchina in Nicaragua, grazie a Dio senza conseguenze permanenti, ha impedito loro di fermarsi qualche giorno di più con noi.

Don Lorenzo

Don Lorenzo al lavoro per la comunitàNon vi ho parlato molto di don Lorenzo. Il suo carattere schivo, alieno dai riflettori, si sposa egregiamente con uno stile di laboriosità nascosta.
Don Lorenzo ha portato avanti anche quest’anno l’impegno per l’acqua. A Jacagua ha coinvolto la comunità nella realizzazione di un piccolo impianto per estrarre l’acqua dal sottosuolo e distribuirla a un gruppo di famiglie a cui l’acqua posta dal Comune non poteva arrivare. E ha trovato molta collaborazione nelle famiglie beneficiarie, con grande sua soddisfazione. Dove la comunità assume e fa proprio lo sforzo di chi l’aiuta, le cose continuano per il meglio!

Oltre a questo, in cucina, nel dispensario, nei mille lavoretti da fare in casa, don Lorenzo rende concretamente possibile tutto quello che succede nella missione. Per non parlare del lavoro parrocchiale, soprattutto alla Divina Misericordia e nelle cappelle dei campos, dell’attenzione ai malati, delle confessioni. E senza ripetere quanto già detto sull’impegno dell’ambulanza. Con uno stile di servizio operoso che è di edificazione per ognuno di noi.

Qualche passo in avanti nella tecnologia

A livello tecnologico, una nuova centralina telefonica ci facilita di più la comunicazione tra casa, dispensario e parrocchie. Grazie poi a un contributo di un ente statale dominicano, si sta aprendo un centro pubblico di accesso a internet, che dovrebbe servire soprattutto agli studenti per realizzare lavori di ricerca. Da parte nostra abbiamo lavorato perché non si possa accedere a siti di contenuto moralmente pericoloso, così come non permetteremo l’uso delle stanze di chat, usate qui spesso e volentieri per adescare minori per il mercato della pornografia.

Anche il diario sul web della missione si è rinnovato, con una nuova grafica più dominicana e con la possibilità di introdurre commenti da parte dei lettori. Il nuovo indirizzo è: . Visitateci, vi aiuterà a sentirvi là con noi!

La situazione del paese

Un accenno finale alla situazione sociopolitica del paese.

Il 2006 è stato segnato da due fatti. Anzitutto l’avanzamento dei lavori della metropolitana di Santo Domingo, con molte polemiche da parte delle forze sociali per il pozzo senza fondo del costo dei lavori, a scapito di molte altre opere che non sono state programmate.

E poi le elezioni amministrative. Abbiamo senatori, deputati e sindaci nuovi. Come già nel 2002, un solo partito (diverso da quello di quattro anni fa) ha il controllo di tutte le istituzioni dello stato. Che Dio ce la mandi buona!

Grazie!

Concludo, quindi, questa carrellata. Volevo essere più breve, ma le cose sono tante, grazie a Dio! Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione attiva e operosa in Guaricano e a Genova.

Per questo dico, non solo al Signore, ma anche a tutti voi: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

Sono a Genova, ma con il cuore a Santo Domingo.

Non vorrei mai venire via, perché ci sarebbe sempre qualcosa da fare.

Adesso per esempio bisognerebbe andare al Ministero dell’Educazione e cercare di muovere le nomine del personale. Purtroppo mi dovrò limitare a telefonare, e lo farò nei prossimi giorni. I documenti della gente da assumere sono pronti, sono stata l’ultima cosa preparata prima di andare via, e siamo già d’accordo che qualcuno li consegnerà se ci approvano le assunzioni.

Siamo quasi a Natale, e voglio farvi qualcosa come un riassuntino di questi giorni di Avvento.
Cos’è successo in questo tempo nella vita della missione?

  • All’inizio di dicembre abbiamo avuto la Settimana Giovanile, durante la quale circa duecento giovani si sono visti tutte le sere condividendo l’allegria e vari temi di formazione.
  • Il fine settimana seguente c’è stato il Ritiro parrocchiale d’Avvento: domenica mattina e pomeriggio, e animato da un’équipe del Rinnovamento Carismatico; o meglio, due équipe, perché ce n’è stata una a Santa Margarita e una alla Divina Misericordia. Entrambe hanno lavorato molto bene.
  • Il venerdì prima dell’Avvento c’era stato il ritiro del personale della scuola, al quale quest’anno ha partecipato anche il personale del dispensario medico. L’abbiamo fatto alla Escuela de Evangelización, a pochi kilometri dalla scuola, in un’oasi di pace e serenità. Piaciuto a tutti. Sono quelle iniziative i cui frutti si vedono nel lungo termine, concretamente in rapporti di lavoro più distesi e in maggior amore al lavoro.
  • A partire dal giorno 10, quasi tutte le sere c’è una celebrazione penitenziale in una delle parrocchie della zona, e i preti ci aiutiamo vicendevolmente nel servizio delle confessioni. Sono riuscito ad andare a quattro celebrazioni, senza contare le due delle mie parrocchie. Anche Lorenzo si è fatto il mazzo, anzi, più di me, perché è andato alle due parrocchie più lontane: La Victoria e la Hacienda Estrella.
  • Visto che non possono confessarsi, ai conviventi ho dedicato momenti a parte nei vari settori: questi momenti mi hanno permesso di vedere e dialogare con gente più aliena ai giri ufficiali delle parrocchie, e con molti siamo arrivati a individuare cammini personalizzati di avvicinamento ai sacramenti. Molta gioia per me, e direi anche per molti di quelli con cui abbiamo avuto il dialogo.
  • Negli ultimi giorni abbiamo avuto vari pranzi e cene natalizi: con i preti della zona, con la scuola, con il consultorio, con i bambini del Centro di Nutrizione. Momenti belli, significativi, dove prevale la gioia dell’incontro e la bellezza dello stare insieme, oltre naturalmente a piatti semplici ma ben prelibati.
  • In questa settimana abbiamo la novena di Natale, che è un momento di preghiera e riflessione basato sui testi liturgici. La stiamo facendo tutti i giorni prima della messa del mattino. Partecipa qualcuno di più di quanti abbiamo di solito alla Messa feriale.
  • Sempre di questa settimana sono gli Aguinaldos, camminate fatte all’alba nelle quali si sveglia la gente cantando e annunciando loro la vicinanza del Natale. Quest’anno c’è stata molta più partecipazione dell’anno scorso, perché si sono organizzati in ogni settore o porzione di settore, in accordo all’indicazione del Terzo Piano Pastorale che chiede che si lavori il più possibile vicino alla gente. E anche perché in ogni settore hanno coinvolto giovani che non sono della chiesa, i quali si sono uniti con tamburi, latte, trombe e quanti altri “strumenti” avessero. Questa presenza giovane ha dato vita (qualcuno lo chiama rumore) all’iniziativa.
  • In questi ultimi giorni abbiamo vari matrimoni. Due si sono già fatti la settimana scorsa, e tra il 23 e il 25 saranno cinque: uno è una coppia di fidanzati, gli altri hanno attorno ai 10 anni di convivenza sul groppone. La gente qui ama sposarsi sotto Natale, per il clima molto caldo che si crea, e anche per il freschetto che rende tutto più facile!

Tutto questo è il nostro Avvento, carico di gioia e di speranza, e con un po’ più di lavoro, fatto peraltro molto volentieri.

Un abbraccio natalizio a tutti!!!!

Augurissimi di Buon Natale e Buon Anno!

Suor Cristina con alcune maestre del nostro liceoAltro momento natalizio, quello della scuola. C’eravamo una sessantina, degli ottanta impiegati e associazione genitori. Un numero non alto, ma migliore degli anni scorsi, quando facevamo cena e non pranzo.

Meglio preparato che gli anni scorsi il tutto: un gruppetto di alcuni professori con Miguel e Matilde si sono preoccupati di organizzare qualche piccolo numero, che è stato accolto bene e ha suscitato molta gioia.

Alla fine, alcuni regalini, per i membri dell’associazione genitori, e per alcuni del personale estratti a sorte.

Un momento sereno. Grazie di cuore, Signore!

Ci stanno installando i nuovi gruppi di continuità.

Il lavoro lo fa l’INDOTEL, o Instituto Dominicano para las Comunicaciones, il quale riceve abbondanti fondi da un apposito capitolo delle tasse, e li investe nell’attrezzare centri di comunicazione.

Visto che avevamo già il centro di accesso a internet, attraverso questi gruppi di continuità l’INDOTEL ci rende possibile lavorare senza dipendere dal generatore a gasolio, e quindi con un risparmio notevole (ultimamente stiamo spendendo sui 15,000 pesos, circa 360 euro, mensili di gasolio).

Domani dovrebbero finire.

Altagracia NúñezAltagracia, una nostra bidella, se l’è vista brutta con il figlio. Ma grazie a Dio tutto è in fase di soluzione.

Quindici giorni fa il ragazzo, che ha sedici anni, ha cominciato a mostrare un gonfiore sul lato destro della faccia, che si è esteso fino a gonfiargli la palpebra e impedire che potesse aprire l’occhio. In più, molti medici pensavano che avessa la mandibola fratturata. Di fatto non poteva aprire la bocca.

Altagracia, che non può contare più di tanto sull’appoggio del marito perché questi è una leggera, ha dovuto sbattersi per portare il figlio all’ospedale. Quando ha raccontato le cose a me aveva in mano la prescrizione di un intervento chirurgico per la frattura della mandibola.

Al vedere che c’era qualcosa di strano l’ho mandata a un ospedale buono. Altagracia non aveva mai preso in considerazione questa possibilità perché quello che guadagna non può coprire più che le necessità basiche. Sta di fatto che l’ho invitata a mettersi nelle mani del Signore, e l’ha portato alla Plaza de la Salud, dove appena lo hanno visto l’hanno ricoverato d’urgenza, dicendole che poteva essere un tumore e che non si poteva perdere nemmeno un giorno.

Ieri le hanno dato la buona notizia che possono mandare a casa suo figlio, perché si è capito che non era un tumore, e che non c’era frattura della mandibola, ma solo un ascesso dovuto a un’infezione seguente a un trauma. Di fatto il ragazzo ricorda che gli è picchiata una fibbia di cintura nella tempia più di un mese fa.

L’unico problema che rimane adesso è il conto dell’ospedale. Grazie a una mia lettera di presentazione le avevano dato il 40% di sconto (il massimo, a quanto sembra), ma nonostante ciò le hanno chiesto 19,000 pesos, più di 450 euro, e lo stipendio di bidella di Altagracia è di 3,300 pesos al mese.

Ho chiamato all’ufficio sociale dell’ospedale, e mi hanno detto che le possono dimettere il figlio se porta due/tre mila pesos (qui nessun ospedale dimette finché non si paga il conto), e per il resto ha consigliato a me di richiedere un ulteriore sconto o gratuito patrocinio.

Nella scuola abbiamo subito fatto una colletta, e si sono raccolti quasi due mila pesos, che con i mille che Altagracia ha potuto mettere da parte dalla tredicesima le permettono di avere suo figlio a casa. Nel frattempo raccoglieremo anche nel turno di pomeriggio, e questo permetterà a Altagracia di comprare le medicine.

Tutto è bene quel che finisce bene, grazie al Signore!

Ho presentato stamattina al ministero dell’educazione l’ennesima richiesta di assunzione del personale della scuola da parte dello stato.

Non sono molti quelli che non sono assunti (devono essere un 15%), ma il fatto è che se ne aggiungono continuamente nuovi. O meglio, nella misura in cui otteniamo che vengano assunti quelli che lavorano, si chiamano a lavorare persone il cui ruolo è meno importante, ma che alla fine ti rendi conto che sono necessari.

E anche perché c’è chi si avvicina alla pensione: come Dany, la responsabile delle bidelle, la quale ha avuto ultimamente un peggioramento della labirintite di cui soffre da anni, e si è decisa a chiedere il pensionamento. Per cui c’è da rimpiazzarla, e questo significa alla fine dei conti chiamare una persona nuova a lavorare.

Si sa che in dicembre non assumono nessuno, ma la speranza è che in gennaio possiamo ottenere qualcosa. Ufficialmente hanno già detto che non ci saranno assunzioni, ma nella pratica il problema è convincere la ministro a firmare. Ce la faremo? Vi saprò dire! Se potete accompagnateci con la preghiera!


I partecipanti al Ritiro di Avvento del 2006

… E in tutti gli aspetti.

Anzitutto perché l’assemblea dell’ADP non ha influito più di tanto: di mattina erano pochi quelli che mancavano, e la maggioranza è venuta poi di pomeriggio.

E poi, soprattutto, perché le persone che hanno dato il ritiro hanno lavorato bene, coinvolgendo i partecipanti, condendo la predicazione con esempi personali, e trovando anche gesti significativi che hanno lasciato il segno.

Per esempio di pomeriggio il segno era quello di ricevere un cuoricino rosso (vedi la foto), appiccicato dal proprio vicino, come segno del cuore nuovo che il Signore mi da attraverso i fratelli.

Di mattina poi se l’è goduto anche il personale del consultorio. In effetti era una cosa su cui suor Blessila mi tirava le orecchie tutte le volte… beh, grazie al Signore mi sono deciso a farli venire anche loro!

Il ritiro di domani con tutto il personale della scuola e del consultorio ha rischiato di andare a monte. Ieri è arrivata a scuola una comunicazione dell’ADP, Associazione Dominicana di Professori, sindacato unico dei maestri, convocando a una riunione per domani. L’ordine del giorno: giuramentare la commissione elettorale (sic!).

Al vederlo mi ha fatto abbastanza rabbia. Nella nostra scuola per lo meno qualche volta riusciamo a gestire questi eventi, ma nel resto delle scuole pubbliche quando arriva una comunicazione così si sospendono automaticamente le lezioni. Non importa se è una cosa importante o meno. a scuola non ci va nessuno.

Così, vista la cosa, e che l’argomento veramente era insulso, ho chiesto a Miguel di sentire i maestri, intendendo che ci si potesse mettere d’accordo che andasse una piccola commissione. A dire di Miguel, la riunione nella quale si è parlato della cosa è stata abbastanza burrascosa, e non c’era accordo su cosa fare. Così stamattina ho preso e ho fatto il giro di tutti i maestri, per chiedere chi andava all’assemblea dell’ADP, e chi veniva al ritiro. Fortunatamente ha prevalso il buon senso, e solo sei o sette maestri andranno all’assemblea dell’ADP.

Così il ritiro si fa, e per lo meno di mattina saremo parecchi, per lo meno una cinquantina. Sarà animato da dei membri della Comunidad Siervos de Cristo Vivo, fondata dal padre Emiliano Tardiff. Lo faremo alla Scuola di Evangelizzazione, a pochi chilometri dal Guaricano.

Vi saprò dire. Naturalmente conto sulla vostra preghiera!

Venerdì, antivigilia dell’Avvento, faremo il ritiro d’Avvento per il personale della scuola. E stavolta ci sarà anche il personale del consultorio medico.

Andremo all’Escuela de Evangelización, a pochi chilometri da qui, dove l’ambiente aiuta a rilassarsi e a stare in presenza del Signore. Se il Signore ci aiuta, avremo dei predicatori nuovi, con tutto guadagno della disponibilità della nostra gente all’ascolto.

9:47 pm

Káterin

Oggi pomeriggio non ho potuto guidare la riunione degli animatori (l’ha diretta Marcial al mio posto) perché mi è arrivata in quel momento Káterin, una ragazza del liceo insieme a sua madre.

Káterin si è resa responsabile di vari furti e furtarelli di soldi all’interno del liceo. Approfittando dell’estrema fiducia che Nidia, la direttrice, nutriva nei suoi confronti, varie volte le ha portato via da un cassetto aperto dei soldi che Nidia lasciava lì. Al principio avevamo sospettato di uno dei maestri, ma poco tempo i sospetti hanno cominciato a convergere su Káterin. Nidia è riuscita a farle una trappola e lei c’è caduta, per cui la cosa è chiara.

Káterin ha 17 anni, e fino ai 14 veniva a Messa, e per un tempo ha fatto anche la chierichetta. Di fatto è sempre stata, nel comportamento e nello studio, una ragazza esemplare. Per capire cosa l’ha fatta cambiare ci siamo riuniti quindi con lei e con la madre, la quale è letteralmente caduta dalle nuvole.

Káterin ha ammesso qualcosa, ma l’impressione è che sta ammettendo soltanto quello che non può negare. Nonostante i propositi che fa di non rubare più e di non dire più bugie, di fatto rimangono varie cose nebulose o oscure. Pertanto le abbiamo dato tre giorni di “riposo” in casa, in maniera che possa (speriamo!) riflettere.

A quanto sembra Káterin ha cominciato a cambiare dopo aver avuto una forte discussione con il papà, il quale sarebbe arrivato a dirle che non è sua figlia. Da lì sarebbe cominciata una catena di bugie con la madre, per cui la stessa madre ha dovuto cominciare a richiamarla sempre più spesso; a quel punto Káterin, secondo quello che lei stessa dice, si è sentita sempre più respinta anche dalla madre. Questa situazione potrebbe essere alla radice dei furti in cui Káterin è caduta.

Nel complesso la madre ha reagito alla situazione in maniera abbastanza matura, e da parte mia ho cercato di darle quelle indicazioni pedagociche che la possono aiutare a far risolvere il conflitto.

Spero di darvi notizie ancora migliori la settimana prossima! Nel frattempo conto sulla vostra preghiera!

La Giornata contro la violenza alla donna si celebra domani, e visto che cade di sabato nelle scuole se ne è anticipata la celebrazione.

In particolare il distretto scolastico ha organizzato una Messa per tutte le scuole del Guaricano, ed è toccato a me presiederla. Ho potuto, nella predica e alla fine mettere in evidenza il legame della violenza con la mancanza di valori, e ho motivato gli studenti a utilizzare sempre le armi del dialogo.

Non erano molti studenti, ma la speranza è che, con l’aiuto dei loro maestri, si facciano moltiplicatori del messaggio con le loro famiglie e con i compagni di classe.

Ieri e oggi erano due giorni di sciopero convocati da alcune organizzazioni sindacali.

Il nodo della questione è la riforma fiscale che il paese deve fare, e che si è ipotizzato che consistirà fondamentalmente in un incremento della base dell’ITBIS ( corrispondente alla nostra IVA).

In realtà ieri lo sciopero è andato a buca. Tutto è stato praticamente normale. O quasi. Sì, perché la maggior parte delle scuole sono state chiuse: mercoledì hanno detto agli studenti che ritornassero lunedì.

Da parte nostra la direzione ha detto che si faceva scuola, ma di fare attenzione ai notiziari, per non arrischiarsi a mandare i figli a scuola se c’è casotto per la strada. In effetti questi giorni di sciopero sono, tradizionalmente, giorni in cui i teppisti si scatenano, bruciando pneumatici e tirando pietre. Per cui non sempre è sicuro uscire di casa.

In tutti i casi, ieri mattina c’erano il 10% degli studenti e il 50% dei maestri. Nel pomeriggio i maestri hanno fatto i furbi e si sono messi d’accordo per stare a casa. Oggi, invece, a dispetto del fatto che lo sciopero era stato revocato già dalla sera prima, di mattina c’era il 50% degli studenti e l’80% dei maestri. Di pomeriggio, invece, quasi tutti i maestri ma nessun studente. Sia al mattino che al pomeriggio ho approfittato per fare la formazione del personale.

Nel liceo la presenza è stata migliore: 100% dei maestri e 80% degli studenti.

Oggi non s’è fatto lezione nella scuola primaria, perché il sindacato dei maestri ha organizzato un picchetto di fronte al ministero dell’educazione.

Non sono entrato più di tanto nella questione, lasciando che i maestri facessero il loro sciopero, perché mi rendo conto che in questo momento in cui il governo sta preparando il bilancio dell’anno prossimo devono far sentire la loro voce. Dopotutto lavorano in condizioni ben difficili: 8 ore di lezione al giorno, quasi senza spazi per prepararsi, studiare, aggiornarsi, fare le riunioni della scuola; il tutto per uno stipendio base di 11,000 pesos al mese, circa 270 euro!

Con questa agitazione stanno chiedendo uno stipendio di 30,000 pesos (730 euro), che sarebbe il minimo, in considerazione del lavoro che fanno.

Ma il governo ha da pagare un debito estero alle stelle, e andrà bene se ai maestri faranno un aumento del 10%. Che se non protestano non vedono neppure quello!

Oggi consueto appuntamento con i genitori dei nostri studenti per l’incontro mensile di formazione e di conoscenza con i maestri.

La formazione era sui valori che trasmette la famiglia. Naturalmente i genitori approfittano anche per rendersi conto della situazione scolastica dei figli.

In più, gli abbiamo comunicato stavolta che potranno chiamare gratis agli Stati Uniti e all’Europa, come una forma di incentivare il pagamento della quota di collaborazione, che è di 100 pesos (circa 2 euro e mezzo) al mese.

Ho partecipato a una parte dell’incontro taller di programmazione pastorale diocesana per l’anno prossimo. C’erano un gran numero di laici, e molti preti, duecento cinquanta persone in tutto, in rappresentanza delle varie zone dell’arcidiocesi.

Non ho potuto partecipare tutto il giorno, perché di pomeriggio dovevo presentare un documento al distretto circa il personale che doveva essere assunto dallo stato e che ha ricevuto l’assegno. Così ho fatto un po’ di corsette da una parte all’altra, e spero che la cosa si risolva.

Ci hanno messo i contatori dell’elettricità a Betania (lo pagherà il ministero dell’educazione) e a casa (credo che lo dovremo pagare noi).

A Betania hanno fatto un lavoraccio, due cavi si toccavano, e il portiere ha preso una bella scossa quando ha aperto la porta di ferro dove c’è il generatore.

Fortunatamente il tecnico Paolo ha scoperto la causa e ha provveduto a staccare i cavi incriminati.

Facendo i conti della spesa del gasolio del generatore elettrico di Betania sono rimasto stupito: più di quindicimila pesos al mese, equivalenti a 350 euro. Ci conviene molto di più fare un’investimento e mettere vari inversori con le loro batterie.

È che si spera sempre che il governo risolva il problema dei blackout, ma da sempre se ne parla e mai si prospetta una soluzione. Anzi, la situazione sembra peggiorare sempre di più.

L’investimento sarebbe di un centinaio di migliaia di pesos, ma verrebbe ripagato in sei mesi. E probabilmente sarebbe molto più ecologico!

Ho discusso con un tecnico sulla fattibilità, ci sono da fare vari cambi nei circuiti elettrici, nei prossimi giorni inizieremo.


SPIEGAZIONE

Oggi è un giorno speciale, per la graduazione dei ragazzi che hanno passato la maturità nel nostro liceo. La cerimonia ricorda molto a noi quello che si vede nei film americani. E di fatto molti aspetti della cultura di qui sono quelli degli Stati Uniti.

Per gli studenti che passano la maturità è un momento molto atteso: le toghe, i berretti, le foto, il video, i premi…

Vari di loro non partecipano, perché non si danno da fare per, o non riescono, a racimolare i soldi necessari: circa 2,500 pesos a testa, l’equivalente di circa 60 euro.

La celebrazione è portata avanti da un maestro di cerimonia, che è la persona che si incarica di mettere insieme il tutto e di fare una cosa carina.

Professori, studenti (sotto la toga) e familiari sfoggiano i vestiti più belli e le scarpe più nuove, perché è un giorno unico, che sarà ricordato per tutta la vita da una foto inquadrata e appesa in casa.


SPIEGAZIONE

Verso la fine della cerimonia, la graduazione uscente consegna la bandiera dominicana alla graduazione entrante, come segno del passaggio delle consegne dell’essere le classi che usciranno presto dal centro educativo.

Tra tutti i giovani che si sono graduati, una buona parte di essi è dei gruppi giovani delle nostre parrocchie. Una ragione di più per esserne orgoglioso!

Con l’auspicio e il finanziamento dell’Unione Europea si stanno svolgendo in tutto il paese incontri di sensibilizzazione della cittadinanza sui diritti dei bambini e degli adolescenti. La rispettiva legge è stata approvata già da qualche anno, ma manca effetivamente una coscienza civica di questi diritti.

Tanto per fare un esempio eclatante, il diritto allo studio è solo sulla carta, perché lo stato non fa niente per far sì che tutti i bambini vadano a scuola. Se un genitore non lo vuol mandare non succede niente: il bambino resterà analfabeta!

Oggi pomeriggio c’è stato l’incontro della nostra zona. Come la cosa è intermediata dalle autorità educative, hanno chiamato me a fare la preghiera iniziale. Ne ho approfittato anche per sottolineare alcune cosette che la chiesa di qui sta proclamando insistentemente in questo momento: la radice dei diritti, che sta nella dignità dell’uomo creato da Dio e salvato da Cristo, e l’estensione temporale degli stessi dal concepimento alla morte naturale.

Alle mie parole sono seguiti due interventi di due magistrati che lavorano con i minori. Hanno spiegato la cornice legale della faccenda, ed è stata molto interessante. Lo stesso l’hanno trovata Matilde, la nostra vicedirettrice, e i cinque studenti di ottavo che sono venuti con noi.

Questi diritti dovrebbero diventare sempre più realtà. Con l’aiuto di Dio, come si dice qui. E sperando che non si arrivi alla situazione italiana, in cui i bambini ricevono un’impostazione tale sui loro diritti, che attraverso di essi si difendono quando si comportano male. Ahimé! Il diritto che diventa paravento del male! Speriamo che non si arrivi anche qui a quel punto!

Oggi è un anno che è morto Narciso, che era direttore della scuola Guaricano Afuera. Ha collaborato molto con don Lino, e anche quando sono arrivato io veniva a suonare con i giovani del nostro coro.

Abbiamo celebrato una Messa con tutto il personale di Guaricano Afuera, presenti anche il direttore distrettale e il regionale. C’era una rappresentanza della nostra scuola (la unica, non ho visto altre scuole), e c’erano alcuni familiari di Narciso.

È stato un bel momento per evidenziare le doti di quell’uomo, che non era una stella ma si è sempre mantenuto in uno stile di servizio alla comunità.

La moglie, che è evangelica, naturalmente non c’era. E pochi mesi prima di morire l’ha convertito a evangelico. Ricordo che ero stato a visitarlo quando già stava male, e gli avevo chiesto se voleva la unzione dei malati. Era da dieci minuti che ero lì e che cercavo di dirgli qualcosa, ma non mi aveva risposto una sola parola. Alla domanda sull’unzione mi ha detto chiaro e forte: no!, in una maniera che mi ha stupito fortemente. Sono stato lì altri dieci minuti ma non mi ha detto più niente.

Domani ho la formazione del personale della scuola, di mattina e di pomeriggio. Così oggi mi sono praticamente passato la giornata chiuso nell’ufficio a tirare giù i testi.

Di mattino seguo il filone biblico, e presenterò i libri storici dell’Antico Testamento. Di pomeriggio sto seguendo la sequenza dei sacramenti, e tocca all’Eucaristia.

A partire da domani i maestri e gli altri lavoratori della nostra scuola potranno chiamare negli Stati Unite e in Europa gratis.

Ho finito di mettere a punto la parte della centrale telefonica che fa le chiamate via internet. A quei paesi il costo è di 0.008 euro al minuto, equivalenti a 0.3 pesos di qui, un quarto di quello che costa una chiamata urbana! Così permetteremo loro di chiamare una volta al mese gratis.

L’idea è quella di estendere il servizio anche ai genitori dei nostri studenti, tra qualche settimana, spero: in occasione del pago della collaborazione mensile potranno ricevere questo bonus extra che speriamo faccia loro piacere.

La cosa è significativa perché non c’è una famiglia che non abbia qualche parente a New York o in Spagna. E per chiamare devono spendere attorno ai 20 pesos il minuto. Tre minuti di chiamata equivalgono a sessanta pesos (ma a noi costano solo 1 peso!), è un bel risparmio!

La Messa di stasera, primo venerdì del mese, abbiamo avuto gli studenti della scuola serale per l’inaugurazione dell’anno scolastico.

Ce n’erano circa 70, su 130 iscritti. Per essere venerdì, giorno di diserzione massima, c’era da essere soddisfatti.

Oltre alla predica “a tema”, prima della benedizione abbiamo chiamato le varie classi perché si presentassero una a una insieme ai loro maestri. Credo che sia stata una cosa che li ha fatti sentire molto bene!

Alla fine ho fatto pubblicamente i complimenti a Germania, la direttrice docente, la quale sta portando avanti il lavoro veramente bene!

Il primo incontro di formazione dei genitori della scuola è stato sugli effetti positivi di una buona comunicazione. Si è fatto ascoltare ai genitori il cd di una conferenza di un psicologo/educatore non so bene cosa è, ma parla bene e arriva al cuore. Tale conferenza in cd è frutto di un’iniziativa del Ministero dell’Educazione, che, bisogna dirlo, in questa cosa ha fatto centro perfetto!

Come normale, la maggioranza dei genitori presenti erano le madri. Molte di loro hanno richiesto che cerchiamo la maniera di far ascoltare la conferenza anche ai loro mariti!

I black-out continuano con insistenza. A Santa Margarita la luce se ne va verso le nove del mattino, per tornare nel primo pomeriggio. Se ne va di nuovo verso le sei, e torna dopo le dieci. Sono circa 10/11 di black-out al giorno. Inutile ricordare le n promesse del governo che non si sarebbero dati più di sei ore al giorno di black-out!

Il generatore elettrico di Betania sta lavorando come un matto. Con i corsi di computer per gli studenti, che si fanno mattina e pomeriggio, e con la scuola serale, consumiamo circa 200 galloni (800 litri) di gasolio al mese!

La gente non ce la fa più, ma è talmente stremata che ha perso anche la voglia di lottare per avere un po’ più di corrente al giorno.

Alla presenza di una decina dei nostri studenti (in rappresentanza di tutti gli altri) e di una decina di dirigenti comunitari abbiamo fatto l’inaugurazione del centro internet sicuro.

Naturalmente ho spiegato le modalità, e in cosa consiste la sicurezza. La speranza è che i genitori percepiscano l’importanza di preservare i loro figli dai rischi che internet presenta.

Di fatto tutti i pomeriggi stanno venendo una decina di studenti a fare ricerche per la scuola. Ho visto vari di loro lavorando sodo e bene.

Abbiamo cominciato oggi pomeriggio a offrire un servizio di accesso a internet “sicuro” per gli studenti del nostro liceo e per il pubblico in generale.

L’aggettivo “sicuro” si riferisce al fatto che sui computer non c’è il Messenger per fare chat, che è una modalità che fa abbastanza paura ai genitori, perché sanno che potrebbero essere imbrogliati o defraudati da gente senza scrupoli.

Invece per il problema pornografia la soluzione è una persona adulta e matura, una madre di famiglia, che è lì con gli studenti tutto il tempo, non per spiare quello che fanno, ma per sincerarsi che non facciano quello che non devono fare.

Venerdì mattina faremo una piccola cerimonia di inaugurazione, alla quale sto invitando i pastori delle chiese evangeliche, i presidenti delle Juntas de Vecinos (“comitati di vicini”), i direttori delle scuole.

La mia speranza è che la comunità intera cominci a prendere coscienza che internet è una risorsa ma è anche, quando non ci sono le dovute condizioni, un rischio forte per i giovani.

Venerdì sera mi era arrivata una telefonata dalla tecnica distrettuale incaricata del personale, chiedendomi di portare al Distretto l’indomani mattina alle otto le pratiche del personale che non è ancora stato assunto dallo stato.

Il giorno dopo sono andato al Distretto, all’ora indicatami, ma non c’era nessuno. Aspetta aspetta, alla fine me ne sono andato, anche abbastanza scocciato.

Nella serata di sabato, mi chiama un tecnico del ministero, dicendomi che ha bisogno urgente di quei fascicoli, e si è offerto di venirli a prendere da me! urka! confesso che per un momento ho pensato che fosse qualcuno che si faceva passare per impiegato del ministero per farmi un dispetto e magari far sparire quei documenti. L’indomani mattina si è fatto vivo, e dopo la Messa dei giovani ho potuto consegnargli tutto il “malloppo”. Mi mancava solo la pratica di una bidella, e siamo rimasti d’accordo che gliel’avrei portata stamattina presto.

Detto fatto, stamattina sono uscito di casa alle sei, e sono andato diretto in centro. Non è che dovessi andarci così presto, ma per evitare il traffico forte che inizia alle sette ho preferito andare più di buon’ora e aspettare là con calma leggendo qualcosa.

Di fatto alle sette e mezza ho potuto raggiungere il tipo nel suo ufficio, e ho provveduto a consegnargli quello che mancava. Tutto fa pensare che questa gente verrà assunta già a partire da questo mese!

Che dire? semplicemente: Grazie, Signore!

La quarta liceo ha reagito in maniera negativa al rafforzamento della proibizione di fare attività di raccolta fondi: il giorno dell’assemblea nessuno dei genitori aveva voluto firmare l’aggiunta al regolamento che esprimeva le sanzioni per le disobbedienze a questo punto, e quindi il giorno dopo abbiamo dovuto lasciare fuori tutti gli studenti di quarta.

Lì a poco a poco sono arrivati i genitori, qualcuno litigando, altri rendendosi conto che la misura era giusta. E poco a poco la situazione ritorna normale.

Credo che ci siano uno o due studenti che ri ritireranno per non accettare questo punto del regolamento.

È un po’ come un braccio di ferro, ma siamo convinti, Nidia, io, l’Associazione dei Genitori, che bisogna tenere duro. Quello che si vuole è che gli studenti studino, e non che perdano tempo a organizzare altre cose.

Meglio qualche studente in meno, ma le idee più chiare e gli studenti più preparati.

Ho anche rispolverato una cosa che si era già implementata l’anno scorso: gli studenti di quarto non possono entrare in ritardo se hanno la camicia della promozione; sarebbe come far credere che i più grandi, che ostentano di essere tali, possono essere disciplinati. Così se vorranno che si accetti loro la scusa del ritardo, non potranno presentarsi con l’uniforme propria della promozione.

La nuova centrale telefonica di Betania si è estesa oggi pomeriggio alla scuola. Grazie a Pedro l’elettricista abbiamo realizzato tutte le connessioni, e sembra che sia già tutto in ordine.

Questa nuova installazione ci dovrebbe permettere di offrire il bonus di una chiamata mensile gratis agli Stati Uniti ai genitori degli studenti. A noi costerebbe praticamente niente perché si farebbe via internet, con la tecnologia emergente VoIP, cioè Voce su protocollo internet. Non è la stessa qualità delle chiamate normali – qualità che peraltro lascia spesso a desiderare – ma visto che lo daremo gratis nessuno si lamenterà.

In mattinata abbiamo avuto l’assemblea dei genitori del liceo. Io e Nidia, e anche tre maestri, abbiamo presentato i vari aspetti della vita del Centro, le sue norme, i progetti per il futuro.

Quali norme abbiamo dovuto riprendere?

  • beh, l’orario di entrata, che per molti è la spina nel fianco. Da quest’anno chi arriva tardi perde la prima ora di lezione, e la corrispondente assenza si accumula ai fini della bocciatura per troppe assenze;
  • poi il vestire, perché soprattutto molte ragazzine si vestono in maniera che abbassandosi suscitano molto interesse nei maschietti…
  • anche il discorso dei cellulari: quasi tutti gli studenti ce l’hanno, e vorrebbero portarlo a scuola e farsi chiamare dal fidanzatino/a…
  • soprattutto abbiamo dovuto ricalcare la proibizione di attività di raccolta fondi da parte degli studenti dell’ultimo anno: distraggono e fanno bruciare molte energie togliendole a quello che le meriterebbe: lo studio. Purtroppo vari genitori di studenti di quarto (qui sono quattro e non cinque gli anni di liceo) sono rimasti male della cosa, e si sono rifiutati di sottoscrivere l’accettazione di questo punto, per cui, visto che la cosa si è pensata e dibattuta molto, penso che li metteremo nell’alternativa di accettare o ritirare i loro figli.

Si è parlato anche del fatto che nel trascorso di quest’anno studieremo la possibilità che si estenda l’orario del liceo di pomeriggio per diventare una scuola professionale (qui si dice politécnico).

Da parte loro i genitori hanno richiesto che si rimettano i ventilatori da tetto nelle aule. C’erano, ma a poco a poco si sono rotti e non si erano mai aggiustati seriamente. Così ho aprofittato l’occasione e sono andato in tarda mattinata in centro a comprarli.

Ci rimane da rimpolpare l’Associazione dei genitori, che si è ridotta alla sola Jacinta, e che da qui a fine mese dobbiamo riuscire a formare di nuovo con forze fresche e nuove.

Ho anche presentato il bilancio consuntivo dell’anno scorso e il preventivo di questo. Purtroppo in maggio abbiamo deciso un aumento del 10% al personale, e in base a ciò è stata calcolata la quota mensile. Purtroppo dei cambi che si sono dovuti fare nei maestri ci hanno lasciati in una situazione più sfavorevole (deficit previsto a fine anno scolastico: 100,000 pesos su un totale di 1,000,000), per cui bisognerà o integrare dalla primaria (che quest’anno dovrebbe andare più tranquilla perché abbiamo passato la quota da 50 a 100 pesos mensili) o trovare qualche altra maniera di far entrare soldi. Non voglio prenderli dalla cassa delle offerte della missione, per la stessa ragione per cui un governo non stampa soldi quando è in difficoltà a pagare gli impiegati statali: rischio derive inflazionarie. In realtà se il ministero dell’educazione ci nomina due o tre professori la situazione dovrebbe migliorare decisamente.

Ho passato la mattinata dietro alle carte per far assumere la gente. Il culmine è stato arrivare a parlare, dopo una sala d’attesa di un’ora, con il direttore del distretto scolastico, per sentirmi dire che perché lui possa far andare avanti la cosa ha bisogno di un’autorizzazione dal suo capo, l’incaricato di risorse umane del ministero dell’educazione, che è quello che mi ha detto di fare tutto questo remescio.

Sarebbe stato bello metterli a parlarsi con il cellulare, ma purtroppo il “capo” è in questi giorni fuori dal paese.

Spero che tra qualche giorno possiamo risolvere tutto!

Oggi pomeriggio ho dovuto rifare l’orario della primaria, mattino e pomeriggio. Quello del mattino aveva dei piccoli problemi, quello del pomeriggio non so cosa era successo, non era un orario, ma due o tre mischiati insieme.

Nel nuovo orario è definita anche la presenza dei maestri nella biblioteca, che dovremmo cominciare a usare presto.

Invece in mattinata sono stato dietro principalmente ai documenti da presentare al ministero dell’educazione per il personale ancora da assumere.

La giornata era iniziata con la Messa nella cappella San Ramón, nel Mamey, e l’ho conclusa con la Messa a Betania. Oggi è il primo venerdì del mese.

Lunedì, giorno dell’inaugurazione della scuola de Los Cazabes, il direttore di Risorse Umane del Ministero dell’Educazione mi ha fatto capire che potrebbero nominarci qualcuno dei maestri e bidelle che non sono ancora pagati dallo stato.

Così mi sto dando da fare a preparare i pacchetti di documenti di tutti i possibili candidati. È una cosa abbastanza faticosa, perché non è mai tutto a posto bene, ma la speranza di risparmiarci un po’ delle risorse che raccogliamo dalle famiglie mi aiuta a mettere insieme il tutto.

Oggi a mezzogiorno avevamo il presidente della repubblica a Los Cazabes, nel territorio di Santa Margarita. È venuto a inaugurare una scuola nuova fiammante tecnologicissima di 9 aule, con laboratorio di informatica, due classi di asilo, sala multimediale, ecc. ecc.

C’erano la metà delle autorità: la ministro dell’educazione, il titolare del dicasteri delle opere pubbliche e molti altri.

Una gran pompa, per far vedere che e’ pa’ lante que vamos, cioè “è avanti che andiamo”. Di fatto la scuola inaugurata è stata un lavoro perfetto, fatto a tempo di record: tre mesi e mezzo, per un’investimento di 25 millioni di pesos dominicani (62,500 euro).

Ho potuto avvicinarmi alla ministro dell’educazione, la quale mi ha messo in contatto con l’incaricato del personale per la faccenda del personale non ancora nominato dallo stato. Questi mi ha detto di andare da lui mercoledì. Vedremo se si muove qualcosa.

Con il sindaco, invece, ho aprofittato per chiederli l’asfaltatura del cortile della scuola, che è una cosa prioritaria, naturalmente da buon politico mi ha detto che certamente la farà, vedremo nei prossimi mesi se mantiene la promessa.

Ho dovuto mettermi dietro alla generazione dell’orario della scuola. Stamattina ho fatto quello del liceo, domani tocca a quello della primaria.

Ho un programma che lo genera automaticamente, ma bisogna dargli tutti i dati iniziali, e darglieli in maniera ben precisa, e non sempre è facile rendersi conto di piccoli sbagli, così c’ho messo due ore quando bastava mezz’ora.

10:23 pm

Giornata intensa

La giornata di oggi mi è volata, e sono soddisfatto:

  • In mattinata sono stato al distretto scolastico, dove sembra che abbiamo risolto il problema di un professore che doveva passare a un’altra scuola, e che adesso sembra che non è che se ne va, ma che lo cambiano con un altro, anzi un’altra, che è una ragazza di chiesa e di buona famiglia.
  • Nel primo pomeriggio sono stato a scuola, per cercare di rendermi conto di quali maestri arrivano tardi, e ho parlato con qualcuno di loro.
  • Poco dopo è venuto Teofilo, e abbiamo parlato di come portare avanti la opera della chiesa nuova della Divina Misericordia.
  • Alle quattro la riunione degli animatori di CEBs.
  • Dopo, la riunione dei responsabili dei centri di catechismo di Santa , cercando di organizzare il lavoro dei catechisti.
  • Infine, alle sei e mezza, il ritiro di inizio anno del personale della scuola serale. Lì mi sono fatto un po’ di sangue marcio all’inizio, per due professori che non sono venuti, ma poi il Signore mi ha fatto ascoltare tante cose belle dalla gente presente che mi ha fatto vedere che la mia rabbia non era niente in confronto a quello che lui mi poteva dare. Ho terminato il ritiro ringraziando il Signore di aver capito questa piccola cosa.

Sono arrivato a casa alle dieci meno un quarto. Cena. Tra pochi minuti vado a dormire. Buonanotte. E a te, grazie, Signore!

Stasera ho presenziato – e diretto – il primo incontro dei professori della scuola serale. Ho lasciato per oggi questo inizio di preparazione, perché i giovani e gli adulti che si iscrivono a questa scuola è adesso che si fanno vivi per iscriversi.

Abbiamo fatto una condivisione dei mesi estivi, e abbiamo socializzato il Progetto di Centro Educativo. Sono venute fuori riflessioni interessanti, che integrarò quanto prima nel Progetto.

Domani avremo con questo personale il corrispondente ritiro. Dopo, ci metteremo dietro alla planificazione annuale.

Le lezioni inizieranno lunedì prossimo, con la novità che l’ottava (terza media nostra) sarà di soli due giorni alla settimana, in maniera da favorire la partecipazione di quelli che hanno poco tempo.

L’inizio della scuola è stato abbastanza buono: avevamo di mattina l’80% degli studenti, e di pomeriggio il 50%. Dico che è stato buono perché ci sono scuole che cominceranno la settimana prossima, e con meno studenti di quelli che avevamo avuto noi oggi.

Tant’è è difficile da vincere questa usanza che “non lo mando la prima settimana perché tanto non si fa niente”, a cui si aggiunge il fatto che la famiglia non si è organizzata per comprare il necessario per la scuola: scarpe nuove fiammanti, pantaloni, maglietta della scuola, quaderni, biro, matita, ecc. Molti lasciano queste spese per l’ultimo momento, e quindi qualunque inconveniente fa ritardare la preparazione.

Nella mattinata ho celebrato una messa con i rappresentanti di varie scuole dei dintorni. Organizzata dal Distretto Scolastico come atto di inizio anno scolastico, è stata per me l’occasione di una bella catechesi sulla serietà e sui comandamenti.

Oggi, ultimo giorno lavorale precedente l’inizio della scuola, abbiamo fatto mattina e pomeriggio il ritiro con tutti il personale della scuola.

A differenza di altre volte, ho dato io tutte e quattro le meditazioni, due al mattino e due al pomeriggio. Sono state incentrate sulla pedagogia educativa di Dio, sul profilo dell’educatore, e sul primato della persona nell’educazione.

Soprattutto al mattino ho visto molta attenzione e interesse. Sono certo che questo ritiro ci ha aiutato a metterci bene in posizione di partenza.

Mi ha dato fastidio l’assenza – ingiustificata – di vari maestri. Vari di loro non si sono fatti vedere nessun giorno della settimana, facendo credere che non sapevano delle attività. Miguel però mi ha precisato oggi pomeriggio che tutti hanno in mano il calendario scolastico, e che dice chiaramente la data in cui le scuole devono cominciare a lavorare. Vedremo lunedì cosa fare con quelli che non sono venuti.

Sia di mattina che di pomeriggio ho dedicato alcune ore ad andare a ritirare i libri per la scuola.

Il governo li stampa e li distribuisce alle scuole, le quali li prestano agli studenti a inizio anno e li ritirano alla fine. I libri hanno così una vita utile di 3/4 anni, dopodiché sono praticamente da buttare.

La cosa caratteristica è che non tutti gli anni ci sono disponibili tutti i libri: un anno ce n’è una parte, l’anno dopo un’altra. Per esempio, in quest’anno scolastico ci mancheranno i libri di lingua spagnola di settima e ottava. Professori e studenti dovranno arrangiarsi!

Oggi il paese festeggia la Restaurazione della Repubblica: nel 1863, il 16 agosto, è cominiciata la seconda guerra di liberazione dal colonialismo spagnolo.

Per la Repubblica Dominicana è la data in cui prendono possesso le nuove autorità. E quest’anno è toccato a senatori, deputati, sindaci e consiglieri, tutti quanti eletti il 16 maggio, esattamente tre mesi fa.

In casa avevamo mezzo parlato di fare una gita con le suore, ma alla fine non si è concretizzato niente. Io ho passato la mattinata in parrocchia a preparare il materiale per il ritiro della scuola che sarà questo venerdì.

Invece nel pomeriggio ho accompagnato al seminario Willy e Miguel Ángel: hanno fatto oggi il loro ingresso al seminario maggiore, al primo anno di filosofia. Ho potuto conoscere il loro formatore, il padre Mártires, e ho potuto scambiare due parole anche con il padre Federico, che è formatore della seconda filosofia.

Willy e Miguel Ángel abiteranno in camerette condivise ognuno con un altro compagno: avranno a loro disposizione un letto, un tavolo, una sedia, uno scaffale per i libri. Andranno a studiare la filosofia alla Pontificia Universidad Madre y Maestra, che non è lontana dal seminario. La loro classe, che comprende giovani di tutte le diocesi del paese, è di 56 seminaristi!

Poi, alle sette di sera, il corso di preparazione al matrimonio, con il quale ho concluso in bellezza la giornata.

Oggi è stato il giorno in cui abbiamo iniziato a preparare con i maestri il nuovo anno scolastico.

Mancavano parecchi: c’è stata nella segreteria un po’ di svogliatezza nell’avvisare, e probabilmente c’è chi ha fatto finta di non sapere.

Abbiamo condiviso l’esperienza dei mesi estivi, e fatto un po’ di verifica sull’anno scorso.

Stasera Deivy si è rivelato più apertamente. Come, non sapete chi è Deivy? Vi ricordate che qualche giorno fa vi parlavo del ragazzo che da tre anni è nel seminario salesiano ma che non si è mai visto in parrocchia? Beh, è lui.

Dal giorno dopo che sono stato a su casa non ha mancato un solo giorno alla missione. Ogni giorno lo mettevo a realizzare la missione insieme a un responsabile di settore: prima Dany, poi Jacinta, poi Germania, e infine oggi Lourdes.

Tutte e quattro mi hanno detto cose bellissime di lui, dell’entusiasmo messo e della bella testimonianza che dava a tutti i giovani che incontravano.

E stasera si è fatto conoscere un po’ da tutti. Alla fine della Messa ha raccontato di come gli è nata la vocazione, dalle prime prese in giro dei compagni del collegio fino alla sua determinazione di oggi di diventare prete nonostante i 15 anni di formazione che ha ancora davanti. È stata una cosa molto bella, e sicuramente adesso tutti gli vogliamo un po’ più di bene.

Così abbiamo terminato in bellezza la missione di oggi. La Messa si è celebrata di fronte a un altro punto di droga. Mi hanno detto che prima che io arrivassi s’è presentata una camionetta della polizia e ne ha portati via un gruppetto.

In quei minuti ero da Yrene, una nostra maestra del pomeriggio che ha sui cinquant’anni, e che da vari mesi ha idea di ritornare a vivere la chiesa, ma che tra una cosa e l’altra non si decideva. Sono stato a casa sua, l’ho trovata tra l’altro con una gamba ingessata a causa di una caduta in strada, e lì, dopo aver un po’ parlato, le ho proposto di fare la tanto (da me) agognata confessione. L’ho trovata in questo molto ben disposta, abbiamo fatto tutto e le ho potuto dare l’assoluzione. Spero di riuscire a mandarle la comunione a casa domenica mattina. Si è impegnata a partecipare alla Messa. Sono contento, la nostra scuola da oggi è più “cattolica”!

Sono iniziati oggi gli esami di maturità, che qui chiamano Prove Nazionali del Bacellierato.

Così come per gli esami di terza media, anche per la maturità siamo centro sede, quasi tutti i licei del Guaricano sono a fare gli esami da noi, per un totale di 600 giovani. I nostri sono 50, e vari professori esterni al nostro centro ci hanno fatto i complimenti per la loro buona educazione. Speriamo che si meritino i complimenti anche per i risultati.

Gli esami continueranno per quattro giorni, ognuno dedicato a una delle quattro materie fondamentali: spagnolo, matematica, scienze sociali (storia, geografia) e scienze naturali (scienze, chimica, fisica). Le prove si basano su un quadernetto dove ci sono le domande a selezione multipla, e gli studenti devono
annotare le risposte (A, B, C o D) su un foglio che verrà letto meccanograficamente.

I risultati ci mettono 10/15 giorni ad arrivare.


José Luis e Ana Marlemny, con don Paolo e i testimoni delle loro nozze

Ana Marlemny, una nostra maestra di matematica, si è sposata oggi pomeriggio con José Luis. Vengono da un’esperienza di 13 anni di convivenza e tre figlie.

Il marito, José Luis, ha fatto negli ultimi mesi un bel cammino di fede. O meglio, a sentire lui ha recuperato il cammino di fede che faceva da giovane. Di fatto ultimamente tutti e due sono ben stabili nella partecipazione alla Messa della domenica.

Al matrimonio c’era tutta la famiglia di Ana Marlemny, mentre della famiglia di José Luis non c’era nessuno. Strano. Dopo la Messa lui mi ha detto che non dovevano venire ma evidentemente non hanno fatto in tempo. C’è da dire che un’ora prima del matrimonio ha cominciato a piovere, e ha continuato durante tutto il matrimonio. Sono cose che qui hanno il potere di paralizzare le attività.

Il coro dei giovani ha cantato meravigliosamente bene, e in più c’erano tutti gli animatori del campo bambini. Un bel regalo, tutto questo per José Luis e Ana Marlemny.

Oggi è stato il giorno della consegna delle pagelle della scuola primaria. Tutti gli studenti sono venuti a scuola a vedere i voti. Secondo i corsi, i bocciati sono da 1 a10 su 30. In un secondo sono stati bocciati in 12 perché non sono ancora riusciti a imparare a leggere e scrivere.

Abbiamo anche definito la gita di lunedì: sarà a CoopMarena, l’hotel della Cooperativa dei Maestri vicino a Juan Dolio. Spenderemo seicento pesos (18 dollari) per persona per passare là una giornata (dalle 10 alle cinque del pomeriggio), il conto totale sarà un po’ caro, perché andreamo in ottanta, ma il personale se lo merita, e l’Associazione dei Genitori ancora di più!

Mi sto passando questi giorni controllando e controfirmando le pagelle della scuola primaria.

Le ricevo dai direttori docenti, che le controllano già abbastanza e mi risolvono la maggior parte dei problemi, ma mi arrivano pagelle incomplete o con qualcosa di strano, che devo cercare di far correggere prima che vengano consegnate.

E poi questo controllo mi serve per rendermi conto di come i maestri fanno la valutazione dell’apprendimento degli studenti. Cerco di rendermi conto in particolare di quello che succede in prima e in seconda, perché non siamo ancora riusciti a risolvere il problema di una percentuale di bambini (un 20-30%?) che arrivano in terza senza sapere ancora leggere e scrivere). La legge di educazione dominicana proibisce di bocciare i bambini in prima, a meno che non abbiano fatto molte assenze, ma questo purtroppo porta poi a che compassione su compassione una parte non impara niente.

Ho notato in particolare che almeno due delle maestre che lavorano con prima o seconda sono abbastanza disimpegnate nel fare lezione e abbastanza approssimative nelle valutazioni. E sono situazioni che tra Miguel e Matilde le hanno già parlate varie volte in varie riunioni. Devo cercare di inventare qualcosa che mi costringa quelle due maestre a lavorare di più. Forse un esamino interno alla fine della seconda per essere sicuri che il bambino sa leggere e scrivere? Ma in tutti i casi è per il prossimo anno scolastico.

Stasera ho incocciato vicino a casa sua Félix, il direttore del distretto, il quale mi ha chiesto la lista dei maestri da nominare.

Così, durante la messa della sera detta da Lorenzo ho approfittato per fare un salto a scuola e preparargliela.

Voglio essere ottimista e credere che potrà arrivare qualcosa.

E l’innaffio con la preghiera.

Ho fatto i giorni scorsi l’aggiornamento al nuovo Ubuntu 6.06 di tutti i computer di casa, parrocchia, scuola.

Stamattina ho scoperto qualche problemino: alcuni aggiornamenti non erano arrivati in fondo bene, e per questo avevo problemi di stampa.

Nel server della scuola primaria poi, ho scoperto oggi che dovevo aggioranare anche il sistema LTSP. Appena fatto ho visto la differenza: non ci sono più i problemi precedenti di avvio lentissimo dei clienti. In compenso il nuovo driver della scheda di rete è rotto, e ho dovuto usare un’altra scheda.

Stiamo facendo le reiscrizioni del liceo. Vanno a rilento. Molte famiglie sono rimaste indietro nel pagamento della retta mensile, qualcuna perché le entra poco, altre perché i genitori danno i soli ai figli e questi se li spendono in altre maniere.

Mi direte: ma non si fa niente per aiutare le famiglie povere? Sì, tutti gli anni con le adozioni a distanza si istituiscono dalle 50 alle 100 borse di studio, alcune intere, altre che coprono la metà del costo. Praticamente queste famiglie pagano l’iscrizione e il primo mese, e il resto lo pagano la metà o niente.

Inoltre quest’anno c’è un fattore nuovo. Abbiamo dovuto mettere una multa a tutti gli studenti di terza, perché in barba alla norma della scuola che non si possono fare attività per raccogliere fondi, se le sono organizzate di nascosto, e alcune di esse sono state feste in discoteca.

Direte: ma cosa c’è di male a fare una festa in discoteca? Beh, varie cose: la prima è che la discoteca è vista dai giovani di qui come un posto dove conquistare pollastrelle e portarsele a letto; la seconda è che la vita delle discoteche è la birra e il rum; la terza è che l’abuso delle bevande alcooliche porta praticamente sempre a risse, liti, feriti, morti. L’anno scorso in una festa dell’Oscus (un politecnico vicino a noi) hanno ammazzato uno studente della stessa scuola.

La festa in discoteca è la cosa che produce più dinero per questi giovani, che alla fine della quarta devono fare la loro festa di graduzione in stile Stati Uniti. Ma come centro educativo non siamo disposti ad accettare che lo guadagnino in questa maniera sporca, e da qui viene la proibizione e la conseguente multa.

La speranza è che, al di là della multa, capiscano il messaggio.

Anche oggi c’è stata una gita allo stesso fiume di ieri, questa volta degli studenti del nostro liceo. Hanno partecipato un centinaio.

C’è stato qualche problemino alla partenza perché si erano infiltrati altri ragazzi che non erano dei nostri, e in particolare ce n’era uno che aveva una faccia e un curriculum poco raccomandabile. Così abbiamo dovuto prendere la decisione di lasciarli tutti a casa.

Per arrivare è stata un’impresa. Un pullman, una vecchia corriera che doveva avere almeno trenta primavere, ha avuto dei problemi meccanici per la strada, grazie a Dio risolti. L’altro si è perso, ma è riuscito ad arrivare prima del precedente.

Io sono andato in macchina con suor Cristina, Taina e Cáterin. Ci siamo fermati solo nella mattinata.

Prima di andare via ho fatto in tempo a scoprire che cinque studenti avevano speso 500 pesos (13 euro) per comprarsi una bottiglia di wisky. Che naturalmente gli abbiamo requisito.

A sera mi hanno chiamato i genitori che erano alla gita, per dirmi che anche il resto della giornata è filato tutto liscio.

I due momenti di formazione del personale della scuola li ho dedicati oggi, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, a presentare la dottrina della chiesa sull’autorità nella società.

Pur dicendo cose molto semplici, tutte le volte mi stupisco del livello ahimé basso di cultura generale che hanno tutti. Spesso devo fermarmi per spiegare il significato di una parola, e facilmente nessuno me la sa dire. E non sono parole strane: sono parole che appaiono nel catechismo della chiesa cattolica.

Comunque ho potuto vedere la fame di orientazione e di criteri che ha questa gente. Fanno tenerezza in questo.

Sono ore di studio “perse” da una parte, ma guadagnate dall’altra.

Sono stato un’oretta nella nostra scuola notturna, e l’ho trovata “seduta”. Alle sei e mezza, ora di inizio delle lezioni (teoricamente), c’erano solo cinque studenti, e nessun professore. Su mia insistenza Germania, la direttrice docente, ha iniziato la preghiera comune alle sei e quaranta, e quando stava finendo è arrivato il primo maestro. Poi, poco a poco, sono arrivati anche gli altri. L’ultima è arrivata alle sette e dieci. Con buone maniere e in tono scherzoso ho fatto loro capire che bisogna aggiustare l’orario di arrivo, e qualcuno mi ha fatto capire che ci avrebbe provato.

Naturalmente il grosso degli studenti arriva dopo le sette. Ahimé! I maestri vengono tardi perché vengono tardi gli studenti, e gli studenti vengono tardi perché vengono tardi i maestri!

Cosa possano imparare a questa maniera, non lo so.

La popolazione studentesca delle scuole serali è difficile, chiaramente, ma i maestri lo sono ancora di più, perché nel paese l’andazzo è che chi riesce a farsi trasferire a una scuola serale ha praticamente smesso di lavorare. E questo affetta anche maestri che di giorno lavorano molto bene.

Forse la colpa è anche mia: nella scuola serale mi faccio vivo troppo poco…

Alla riunione di quasi fine d’anno dei genitori del nostro liceo abbiamo toccato varie cose importanti.

Da parte di Nidia, la direttrice docente, sono stati trattati vari temi legati alla disciplina, tra cui quelli relativi alla “promozione”, cioè allo sforzo degli studenti dell’ultimo anno (il quarto, qui) per trovare i soldi con cui pagare la festa della graduazione, dove le foto, l’affitto di toghe e berretti, la festa in discoteca, il tutto si porta via circa 2,500 pesos (62 euro) per studente. E qui non sono pochi. Lo stile della quasi totalità dei licei è che gli studenti organizzano feste in discoteca, gite, lotterie, ecc. insomma, tutto quello che può aiutarli a raggranellare soldi. Da due anni siamo arrivati alla decisione di proibire tutto questo, per due motivi: perché tante attività (soprattutte feste e gite) culminano spesso in disastri: i ragazzi di un politecnico vicino a noi hanno fatto una festa in discoteca e c’è scappato il morto, uno di loro; e poi perché i ragazzi mettono la testa più in quelle attività che nello studio. E c’è anche un altro problema legato a queste attività: i ragazzi scelgono un tesoriere, che spesso e volentieri sparisce con il gruzzolo. Adesso, il fatto è che i nostri studenti di terza di quest’anno hanno cominciato a organizzare – di nascosto – attività di raccolta fondi (ricordo che un sabato mattina andando a una riunione del clero un po’ fuori Guaricano me li sono trovati a un semaforo a chiedere un “pedaggio” agli automobilisti: ho visto i ragazzi, e li ho salutati, e si sono nascosti dalla vergogna). Per evitare che la cosa vada avanti gli abbiamo posto una multa di 100 pesos a testa, e lo stesso anche con quelli di quarta per alcune cosette che sono successe anche con loro. Allo stesso tempo abbiamo sensibilizzato i genitori sulla negatività di queste attività, tanto più se fatte di nascosto.

Suor Cristina, da parte sua, ha parlato un po’ della maniera in cui ha fatto la scuola di religione. Il suo lavoro è molto bello, ma esigente. In questo ha tutto il mio appoggio di direttore; da parte di ragazzi, invece, ci sono state delle lamentele, perché anche qui la religione è considerata dagli studenti una materia cuscinetto. A suor Cristina ho chiesto quindi di spiegare il suo lavoro, e l’ha fatto egregiamente. Credo che i genitori hanno percepito che ci sta a cuore la formazione umana e cristiana dei loro figli. Per essere il primo anno che una suora lavora nel liceo, sono contentissimo!!!!

A me è toccata la parte economica, con il bilancio dell’anno uscente e il preventivo dell’anno prossimo. Correlato al preventivo c’è il discorso della quota da pagare, che determiniamo in maniera da coprire le spese, principalmente quelle di personale (sono un 60%), e poi il gasolio del generatore, le riparazioni, ecc. Per il personale spenderemo l’anno prossimo lo stesso di quest’anno, perché il ministero ci ha nominato due maestri e una bidella, ma faremo un aumento del 10% al personale. La quota mensile sarà quindi leggermente più alta, anche perché l’anno scorso avevamo iniziato con un attivo di più di 100,000 pesos, mentre quest’anno la previsione è di finire in parità. E la quota si alza un po’ anche perché aggiungeremo due ore di scuola a ogni classe, rafforzando le materie principali: spagnolo e matematica.

Ho anche presentato una possibilità che è emersa nei giorni scorsi: quella di lasciare la modalità “generale” che stiamo seguendo adesso, e che è una sorta di liceo scientifico italiano senza latino, per muoverci verso uno stile da “politecnico”, cioè da scuola professionale. Quando ho sottoposto la cosa all’assemblea dei genitori, chiedendo loro se volevano continuare come adesso o cambiare verso il politecnico, all’unanimità hanno espresso la preferenza per il politecnico. Segno che c’è un desiderio da parte loro che i figli escono dal liceo più preparati per il mondo del lavoro.

Alla fine, una chicca: abbiamo consegnato dei diplomi di “genitore speciale” a una quindicina di loro, che si sono distinti per l’interessamento eccezionale per la vita scolastica dei rispettivi figli: visitando la scuola spesso, venendo tutte le volte che li si chiamava, partecipando alle riunioni informative e formative. È stato un tocco di classe che Nidia ha proposto, e che ha avuto un solo effetto negativo: molte mamme pensavano che avremmo dovuto darlo anche a loro, perché effettivamente avevano partecipato praticamente come i premiati. Nidia ha dovuto arrampicarsi sugli specchi per spiegare perché a quelli sì e a loro no, e mi ha dato l’idea di non aver convinto quasi nessuno. Ma non importa. L’importante è che abbiamo fatto un gesto di apprezzamento verso le famiglie più presenti nella vita scolastica.

Dalle nove e mezza (di mattina) che è cominciata la riunione abbiamo finito alle undici passate. Ci sarebbe stato bene un turno di domande, ma l’ora tarda e la necessità di mettersi dietro al pranzo da parte delle mamme non ce l’hanno pemesso.

Tutto sommato è stato un momento ben gradevole. Grazie, Signore!

9:26 pm

Reiscrizioni

Stiamo facendo le reinscrizioni, tutto normale, moltissimi si sono lasciati indietro le cuote di collaborazione di vari mesi di quest’anno, e mugugnano perché gliele chiediamo.

A scanso di equivoci ho prodotto una relazione delle entrate e delle spese dell’anno scorso, di quest’anno (proiezione) e dell’anno prossimo.

Sull’aumento della quota invece non c’è stato un gran rumore.

Ho passato la mattinata a scuola, preparando insieme ai collaboratori e ai rappresentanti dei genitori le reinscrizioni.

A partire da domani tutti i giorni è programmata la reinscrizione di una classe: prima, seconda, ecc.

I genitori sono stati avvisati da una settimana, anche perché gli chiediamo di mettersi in regola con le contribuzioni mensili (molti “si dimenticano” e rimangono indietro) per poter accedere al nuovo anno scolastico.

Quest’anno chiederemo di più, un massimo di 100 pesos al mese (2.5 euro) invece di 50 degli anni scorsi, perché il nuovo laboratorio di informatica ci costringe a tenere acceso il generatore elettrico per una buona parte del giorno. E anche al maestro di informatica bisogna pagarlo in maniera degna, la loro professione è ben quotata qui.

Questa mattina la playa per don Gianfranco e Cinzia accompagnati da Jorge collaboratore della parrocchia.

Prima un salto a Boca Chica, famosa spiaggia turistica, e poi in una zona meno frequentata dai turisti, ma mal frequentata… neppure Jorge, attentissimo e preziosissimo per il servizio che ha svolto, è riuscito a impedire che rubassero le ciabatte a don Gianfranco.

Il reverendo ha fatto conoscenza sulla spiaggia… due ragazze dominicane che accompagnavano un occidentale. Purtroppo il fenomeno del turismo sessuale è molto diffuso… una vergogna del nostro mondo ricco di soldi ma povero di valori.

Io, questa mattina, mi sono occupato di telefonia e computer mentre Julia è tornata a scuola, nel suo nuovo liceo (chiederà il trasferimento?) ed ha fatto un passo all’asilo dove l’ho trovata intenta ad aiutare i bimbi di 5 anni ad incollare dei mattoncini colorati di carta… qualche foto (chiedevano a Julia dell’hombre con la camara) con questi bimbi che amano farsi riprendere. Poi siamo volati verso il centro nutrizonale dove si stava già pranzando; abbiamo ritrovato gli amici degli scorsi giorni. Julia si è messa ad imboccare una bimba e io a gironzolare per i tavoli giocando con gli ospiti del centro. Sono tutti bambini a parte una mamma presente con le sorelle ed i fratelli e la sua bambina.

Amber (se non vado errato questo è il suo nome) quest’oggi è ritornato a mangiare. Dall’indagine della suora non si è infortunato lavorando ma cascando da cavallo… comunque il colpo he ha subito sembra andare meglio.

Foto finale nel giardinetto del centro dopo che suor Serafina ha distribuito ai suoi ospiti delle delle piccole banane (una bontà!!) per completare il pasto e per la merenda. Alcuni bambini, utilizzando una scodella, portano a casa gli avanzi per la cena.

Il cibo merita un paragrafo a parte…

Suor Serafina a pranzo ci ha deliziato con le sue polpette di pesce indiane. Inoltre le suore ci hanno donato delle noci di cocco fresche delle quali abbiamo assaporato il succo. Don Gianfranco, modello Robinson Crousue, si è adoperato per spaccarle (sopra le pietre) ed è riuscito nel suo intento.

Ore 17 riunione della pastorale giovanile… mi unisco con Cinzia per capire un pochino di più la realtà della comunità che ci ospita. Don Paolo con eccellente capacità organizzativa ha fissato la scaletta della discussione: revisione settimana santa, attività varie, campi estivi… Per un attimo ti trovi proiettato in problematiche del tutto simili a quelle genovesi. Esempio: può fare l’educatore una persona che non ha la formazione e non in grado di essere di esempio? Oppure: lo possiamo coinvolgere solo come aiuto? Un’aria di déjà vu della mia esperienza nella parrocchia di Certosa. Si organizza il campo estivo!! Per i bambini non c’è problema poiché faranno il campo in parrocchia… per gli adolescenti quale soluzione al fine di evitare caotiche nottate di chi, una volta fuori dal controllo dei genitori, tende ad approfittare delle situazione??? qualche migliaia di Km di distanza ma problemi analoghi…. solo i numeri sono differenti; qui si parla di gruppi di 20-30 persone, e più di un gruppo per ogni parrocchia.

Il forte acquazzone intorno alle 5 di pomeriggio ha condizionato la partecipazione alla messa. Questa sera alcune panche erano vuote. Julia ha fatto la sua testimonianza in spagnolo parlando delle sue attività, dello studio, del gruppo Scout… è tendenzialmente taciturna ma preso il microfono in mano è diventata incontenibile…

Ieri sera ci avevano chiesto se ci piaceva la cucina dominicana… la nostra risposta ha incluso anche la bontà della frutta. Ci hanno chiesto che frutta avevamo assaggiato e hanno scoperto che non avevamo provato il mango. Questa sera sono arrivati chili di questo dolcissimo e squisito frutto… la generosità delle persone non conosce confini.

Questa mattina abbiamo, insieme a don Gianfranco, accompagnato Julia al liceo. La piccola della spedizione ha scelto volontariamente di seguire un paio di lezioni di religione tenute da suor Cristina e si è fermata all’ora di matematica delle terze scoprendo che esiste anche la “trigonometria” da lei fino ad ora mai vista. I “compagni” sono come in Italia; alcuni studiano nell’ora di religione le materie delle ore successive!!!

La direttrice incontra nuovamente don Gianfranco ed il sottoscritto in ufficio e affrontiamo i problemi della scuola, delle prospettive dei ragazzi terminato il corso. Pochi allievi proseguono gli studi, la maggior parte si dedicheranno alle attività avviate dalla famiglia con lavori probabilmente non adeguati al titolo di studio conseguito.
Il corpo docenti è composto da 11 persone… 11 insegnanti, 8 classi ….. i conti non tornano!!! Quante ore lavorano?
L’orario è di 28 ore alla settimana. Ma molti di loro integrano lavorando ulteriormente presso scuole pomeridiane o serali.

Cinzia passa la sua mattinata in Farmacia, dove ha modo di conoscere il personale e di seguire suor Blessila nella negoziazione con un rappresentante. Poi passa al centro nutrizionale. Oggi il ragazzo infortunato sul lavoro non c’è. Speriamo di incontrarlo domani e che il colpo che ha preso sia stato riassorbito.

Il pomeriggio è trascorso tranquillamente.

La sera durante la celebrazione eucaristica don Gianfranco ha fatto la predica, tradotto da don Paolo, mentre Cinzia è stata chiamata, con me vicino, a fare una piccola testimonianza… l’idea di don Paolo era quella di promuovere il matrimonio cristiano, non sempre adottato nel Guaricano. Spesso gli uomini preferiscono non sposare per non impegnarsi. Il che introduce elementi forti di instabilità nel tessuto sociale… domani toccherà a Julia dire qualcosa!!!

Abbiamo dedicato la mattina alle visite iniziando dal consultorio. La struttura moderna e funzionale era in piena attività mentre suor Serafina ci accompagnava ad incontrare suor Blessila, impegnata a trattare con un rappresentante di farmaci, il ginecologo, la pediatra ed il medico generico che fanno servizio negli ambulatori. Sedute sulle panche nella sala di attesa persone di tutte le età, in particolare bimbi e ragazze in gravidanza.
Poi ci siamo spostati nel centro dove si fa la prima accoglienza, i prelievi del sangue e si raccolgono i campioni di urina per le analisi, la farmacia ed il centro nutrizionale dove si stava preparando per il pranzo dei bimbi.

Ci siamo avviati a piedi lungo le strade del Barrio per raggiungere don Paolo in parrocchia a Santa Margarita.
Da qui la visita al liceo dove abbiamo avuto modo di incontrare Nidia, la direttrice didattica, e visitare un tre classi (due prime ed una quarta) e ritrovare suor Crisitina intenta ad insegnare religione.

Le famiglie pagano circa 200 pesos al mese per mandare i ragazzi a scuola (circa 7 Euro). 240 sono gli allievi, suddivisi in 8 classi. Aule strette e stipate dove si portano avanti studi umanisitici e scientifici con un unico corso generale. A conclusione dei 4 anni di corso i ragazzi sostengono un esame che li abilita a frequentare l’università.

Poi un salto alla scuola primaria dove, appena entrati, i bimbi ci hanno visto con la macchina fotografica e ci hanno assaliti chiedendoci una foto.

Avrò avuto un nugolo di 40-50 bambini intorno a me che chiassosamente si spingevano l’un l’altro per occupare la prima file e mettersi in posa. Ho fatto fatica a contenerli mentre Julia era più o meno nelle mie stesse condizioni e gli inservienti intervenivano per liberarmi dall’assedio.

Anche qui abbiamo incontrato i direttori didattici e abbiamo visitato l’aula di scienze ed il laboratorio di informatica (eccellente grazie al prezioso lavoro di don Paolo).

1000 i bimbi e ragazzi che frequentano questa scuola che coincide con le nostre elementari più le scuole medie. Corsi al mattino, al pomeriggio e alla sera (per maggiori di 14 anni).

Usciti dalla direzione, nell’anticamera due bambini uno offeso e sofferente l’altro imbronciato. Una scaramuccia tra “colleghi” finita in direzione. La cosa singolare è che il colpevole è stato punito!! Lo abbiamo visto dopo alcuni minuti aiutare il personale delle pulizie portando il secchio dell’immondizia.

Entrambe le strutture scolastiche fanno capo alla parrocchia e Don Paolo ne è il direttore.

Attraversata la strada siamo entrati in un negozietto in ristrutturazione dove abbbiamo parlato con la padrona chiedendo della spesa per gli alimentari degli abitanti del barrio. Una famiglia mangia con un minimo di 100 pesos al giorno pro capite. Il riso costa 15 pesos alla libbra (ieri abbiamo cambiato 1 Euro con 38 Pesos). La carne costa 40/ 60 Pesos (sempre alla libbra).

Ritornati alla base ci siamo fermati al centro nutrizionale dove un gruppo di una quindicina tra bambini e ragazzi stavano consumando il pasto. Provengono da famiglie numerose che non hanno la possibilità di provvedere al sostentamento di tutti. Ci ha colpiti un ragazzino di non più di 10 anni con un rigonfiamento sul volto. Non frequenta la scuola e si era fatto male lavorando!!!

Il pomeriggio è trascorso tranquillo con Cinzia in Farmacia con suor Blessila. I clienti, per lo più provenienti dal consultorio, pagano le medicine un prezzo equo, decisamente più basso rispetto alle altre farmacie. I farmaci vengono dispensati da una grata in ferro, tanto che dall’esterno i farmacisti sembrano in gabbia.

Alle 7 di sera celebrazione eucaristica alla Divina Misericordia con circa 200 partecipanti. Prima di iniziare facciamo due chiacchere con Marcial, il diacono, e don Gianfranco prende contatto con alcuni ragazzi e ragazze… con loro chiaccheriamo del più e del meno fino all’inizio della Messa. Chiedono i nostri nomi, da dove veniamo, le nostre età… tutti si stupiscono nel capire che la nostra Julia ha solo 15 anni!! Sono suoi coetanei…

La cerimonia intensa e partecipata come al solito. Dopo la comunione don Paolo mi invita a dire qualcosa (senza avermi preavvisato…). Ho ringraziato i parrocchiani per la loro gioia e per la loro accoglienza, segno della dell’amore di Dio, della sua Divina Misericordia. Domani sera sarà il turno di Cinzia e Julia.

L’illuminazione in chiesa è possibile grazie ad un gruppo elettrogeno… ma questa sera, un po’ per il collegamento, un po’ per il carburante, abbiamo avuto dei problemi…. tanto che alcune ragazzine, vista la normalitá di questo evento nel barrio, hanno chiesto a Julia: “Anche in Italia la luce si interrompe sempre, vero?”

Ho voluto chiudere in bellezza a scuola il periodo precedente alla Pasqua con momento di formazione sul Triduo Pasquale per tutto il personale.

Ho fatto un’esposizione abbastanza breve di mezz’oretta, e poi li ho divisi in gruppi, per condividere quello che hanno capito e soprattutto per condividere la maniera in cui vivono questi giorni.

Ho visto un’amore grande al Signore e alla chiesa. Mi sono anche reso conto che il 90% del nostro personale è gente di chiesa, anche se non tutti purtroppo vivono in grazia di Dio.

L’impressione è che entrano nelle vacanze pasquali con un po’ più di determinazione a viverle con la chiesa.

Grazie, Signore!

È morto domenica prima dell’alba il papà di Julián, il nostro portiere del liceo.

Julián è un uomo che lavora, ma bisogna saperlo prendere. In quasi dieci anni che lavora da noi non c’è stata ancora maniera che lavorasse l’orario che deve lavorare. E visto che è lo stato che lo paga, non si può fare granché. Tra le altre cose avevo avuto un mezzo scontro con lui per questo stesso motivo quindici giorni fa. Così mi è sembrato giusto e doveroso andare a trovarlo al campo, dove suo papà viveva. Un bel numero di professori e altro personale è andato il giorno del funerale, e io con Carmen, Jacinta e Elena siamo andati oggi che era il giorno dopo.

È stato piacevole, non solo perché Julián ha detto chiaramente che gli avevamo fatto un regalo grande andando là, ma anche per l’incontro con questa gente di campo. In quella zona si coltiva cacao organico, e ho avuto modo di conoscere varie cose. Da parte mia poi ho provveduto a chiedere scusa a Julián per i toni che gli avevo usato.

Julián ha non so se nove o undici fratelli e sorelle. La metà sono evangelici, l’altra metà cattolici. il papà era cattolico, ma all’acqua di rosa. Julián era cattolico, si era anche sposato in chiesa, cosa non comune qui, ma poi non so cosa è successo, cinque anni fa è diventato evangelico.

Quello che mi colpisce sempre di questi evangelici è che nella loro mentalità si sono già convertiti, e non sembra che abbiano coscienza del fatto che continuino a peccare. Lo vedo per esempio nelle trasgressioni di Julián al suo lavoro: sa benissimo che non rispetta l’orario, ma non gli passa neanche per la testa che sta facendo qualcosa di male.

Boh, speriamo che lo Spirito Santo gli faccia capire qualcosa di più…

Il secondo ritiro del liceo, con le classi di terza e quarta, è stato molto bello pure lui.

Quello che io ho visto sono una quindicina di ragazzi e ragazze che si sono confessati o abbiamo dialogato un po’. Ho visto in molti un desiderio sincero di cambiare e di maturare!

Suor Cristina ha parlato loro della settimana santa e della ricchezza liturgica e teologica che racchiude, e la risposta nei gruppi di discussione che ne sono seguiti è stata quello di una volontà di vivere la settimana santa più vicini alla chiesa.

La meditazione fatta da Marcial sulla quaresima ha portato vari ragazzi a chiedersi perdono.

Grazie, Signore!


Gli studenti presenti al ritiro

Stamattina è stato il primo ritiro di Quaresima con il liceo, le due prime e le due seconde.

La Scuola di Evangelizzazione, della quale siamo ospiti fissi per questi ritiri, è stata come sempre molto ospitale.


Parte dell'equipe che ha lavorato con gli studenti nel ritiro

Marcial ha parlato loro di due passi sulla misericordia: la peccatrice che lava e profuma i piedi di Gesù in casa di Simone il fariseo, e i due debitori. Centro della meditazione: riflettere sul fatto che Dio perdona perché ama, e chi riceve più amore perdona di più, e al contrario, chi non perdona è perché non è nell’amore di Dio.

E poi suor Cristina ha riflettuto con loro sulla maniera di vivere la Quaresima. I contenuti gliel’avevo preparati io (dicendogli che poteva adattarli come più gli piaceva), ma l’interpretazione è stata superba, me ne sono reso conto anche dalla mia postazione di confessione.

E difatti io mi sono passato la mattinata parlando con vari giovani e confessando qualcuno di loro. Molti si erano già confessati con il padre Tomás nei tre mercoledì che è venuto a confessare.

Lo stesso che con i conviventi nei settori, mi sono goduto tutte queste conversazioni. Ho cercato soprattutto di dare motivazioni a questi giovani per vivere nella chiesa l’amore a Dio, e spero di esserci riuscito.

Una ragazzina mi ha anche confidato un desiderio iniziale di diventare suora, e l’ho subito messa in contatto con suor Cristina.

C’era con noi anche Carmen, che si è goduta anche lei il ritiro. Ha fatto anche dei bei complimenti a Cristina per la sua meditazione.

L’incontro di formazione del personale del mattino ha toccato oggi il tema del Pentateuco.

Mi sembra che mi è venuto abbastanza interessante e comprensibile. Mi stupisce comunque sempre la bassissima cultura generale che hanno questi maestri, anche quelli laureati. A volte vedo che le parole un po’ più difficili devo spiegarle una a una se voglio che capiscano il discorso.

Avevo anche Julián, il giovane portiere del liceo, e la poliziotta che ci hanno assegnato da poco, che sono entrambi evangelici. La poliziotta l’ho vista più sciolta, Julián doveva essere ancora un po’ scocciato perché l’altro ieri gli ho dato a intendere chiaramente che ho visto che se ne sta andando via dal lavoro un’ora prima di quando gli tocca.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la Via crucis di Quaresima animata e partecipata dagli studenti della nostra scuola primaria.

Non hanno partecipato molti, e una ragazzina che ha partecipato si è persa, a quanto mi hanno detto dopo (o forse ha approfittato per andarsi a fare i fatti suoi in barba ai suoi genitori…), però la presenza è stata abbastanza di qualità, più in chiesa per la messa che in strada, dove l’ambiente era molto dispersivo.

Abbiamo finito prima che diventasse scuro. Era una cosa che mi stava a cuore particolarmente perché nel buio e senza luce il ritorno a casa diventa pericoloso.

Nieve, la maestra di religione di settima e ottava, ha preparato il tutto in maniera ben fatta, ed è stata anche l’unica maestra che ha partecipato alla Via crucis.

Finalmente ci siamo, o meglio, mi sono deciso a fare il ritiro di Quaresima della scuola serale con il personale e gli studenti. Il personale c’erano tutti, degli studenti la metà, ma non mi lamento, perché la presenza a scuola il venerdì è critica in questo tipo di studenti. Molti, giovani, vanno in discoteca, altri sono stanchi, altri approfittano che i precedenti non vanno e se ne rimangono a casa anche loro.

Del ritiro mi ha colpito soprattutto un momento dei gruppi di condivisione. Dopo una meditazione su quaresima e conversione, c’erano delle domande da rispondere insieme, e una diceva: in cosa devo cambiare. Beh, a questo punto un giovane di 15 anni ha confessato che appartiene a una banda di ragazzotti che va in giro a fare stupidaggini, e in particolare rompe a pietrate le lampade della strada. Il tipo ha capito che non può farlo ed è disposto a cambiare!

Mi è piaciuto poi il fatto che hanno partecipato anche la nostra Carmen e suor Serafina. Sono state due presenze molto belle e significative!

Stamattina abbiamo cominciato a livello di zona pastorale il lavoro sulla pastorale educativa. Io sono il prete incaricato della zona, e di per sé ogni parrocchia dovrebbe mandare un rappresentante a queste riunioni mensili.

In pratica non si era mai fatto niente, anche perché non tutti i parroci sono integrati al mondo scolastico.

Stamattina abbiamo cominciato in cinque: oltre a me c’era Matilde, la nostra vicedirettrice, Nieve, nostra maestra di formazione, Luz María, che è direttora di un piccolo collegio nel territorio della Divina Misericordia, e Carmen, una maestra del barrio di Ceuta.

Di 20 parrocchie ce n’erano solo tre! Però non importa, l’importante è che abbiamo cominciato, e c’è da parte di tutti e cinque il desiderio di coinvolgere più gente.

Il lavoro fatto oggi è stato leggere e condividere sull’introduzione della Gravissimum Educationis, il documento del Vaticano II sull’educazione. La prossima volta, che sarà in maggio a causa della Settimana Santa, continueremo a leggere il resto.

Grazie, Signore!

Con la nostra scuola stiamo vivendo oggi il ritiro di Quaresima. La mattinata è stata molto bella, molto animata in canti, e molto profonda in riflessioni. I maestri, e anche i bidelli ecc., mi sono sembrati contenti.

Io ho fatto una riflessione sulla storia della Quaresima, che una persona mi ha detto che è stata bellissima. Le vie del Signore sono infinite, o anche strane: a me sembrava di non aver detto granché…

Ho anche confessato un po’ di gente, belle confessioni, il ritiro aiuta molto la gente ad andare in profondità.

Tra poco riprendiamo con il turno del pomeriggio. Le meditazioni toccano una a me a una a Carmen.

Aggiornamento serale: Anche nel pomeriggio tutto è andato liscio, c’è serenità, e mi sembra che se lo siano goduto!

Grazie, Signore!

Domani il padre Tomás verrà a confessare i ragazzi del liceo. Dedicherà loro tutta la mattinata, dalle otto e mezza fino a mezzogiorno. Suor Cristina li preparerà per questo incontro speciale con Cristo!

Grazie, padre Tomás!

Stamattina ci siamo ritrovati senza internet – a proposito, non ve l’avevo detto che ormai la riceviamo, in casa via wireless, dalla linea a 128kb/s che ci hanno messo a scuola -. La diagnosi era che non c’era corrente dove la connessione arrivava.

Quando sono andato là ho trovato la protezione dell’inversore scattata per sovraccarico. Com’è, come non è, mi dicono che il professore che è lì nella mattinata aveva alimentato dieci monitor dall’inversore invece che dalla linea. Sfido io! 800W in più sull’inversore, che non è fatto per sostenerli.

Domani mattina devo parlare con ‘sto professore per capire bene perché ha fatto questo.

Mi sono passato la mattinata riorganizzando fisicamente il laboratorio di informatica del liceo.

Il laboratorio di informatica del liceo non lo stiamo usando più per il liceo: è piccolo (solo 12 pc), e il nuovo laboratorio della primaria serve anche per la secondaria.

Ora, grazie alla connessione via cavo UTP che ho fatto tra i due laboratori, abbiamo internet anche nel laboratorio vecchio. Lo faccio diventare quindi un centro di accesso a internet, diretto prima di tutto ai nostri studenti, e poi probabilmente anche al pubblico.

Il lavoro che ho fatto stamattina è stato di pulizia e di riorganizzazione. Ho cambiato due clienti che non funzionavano bene, e ho messo in ordine la miriade di cavi cavetti cavettini della corrente, di rete, dei mouse e delle tastiere.

Manca solo controllare che siano a posto i dischetti di avvio dei clienti e poi si può cominciare.

Finalmente abbiamo ripulito il filtrante che era tappato. Gli scarichi delle acque nere dell’edificio di tre piani non avevano sbocco, con cattivi odori in molti posti e inconvenienti vari.

Sono venuti la ditta che l’avevano fatto, e lavorandoci tre ore l’hanno riattivato. Speravo che me lo facessero gratis (di fatto mi avevano dato una garanzia) ma non c’è stato verso, ho dovuto pagare i due uomini che ci hanno lavorato.

Oggi pomeriggio ho terminato la catechesi sulla cresima ai maestri, bidelle, direttori ecc. della scuola.

Sono riuscito a finire 15 minuti prima della fine dell’ora, ed è stato bello condividere le risonanze delle cose dette da me oggi e venti giorni fa.

Vedo nei maestri un interesse che cresce per la vita nel Signore e nella chiesa, e sono sempre più fiducioso che il Signore stesso li chiamerà tutti all’impegno della vita in grazia di Dio e all’apostolato!

Stasera ho passato mezz’oretta al distaccamento della polizia. Uno studente della nostra scuola serale era uscito un momento in orario di scuola, e quando un poliziotto l’ha fermato con quello che lo portava sulla moto, si è lasciato scappare una parola del gatto.

Siamo andati quindi con Germania, la direttrice docente, per farlo liberare. Erano già le otto passate. Il poliziotto di turno ci ha detto che dovevamo aspettare il sergente. Purtroppo però questi non arrivava.

Alla fine il poliziotto di turno si è deciso di consegnarci il giovane. Mi ha dato l’idea di fare una signorata, anche se ha contravvenuto, coscientemente, alla regola di aspettare il sergente.

Sono stato edificato!

9:48 pm

Scuola serale

Per la prima volta dopo vari mesi sono riuscito a fare un salto alla scuola serale.

Germania, la direttrice docente, mi sembra che stia portando avanti il lavoro molto bene. I professori sono sullo stanchi, arrivano tardi. Germania ha approfittato stasera per rimotivarli, e anche io ho speso le mie due parole.

Abbiamo anche accordato che da giovedì Eladio comincia a fare lezione di informatica nel nuovo laboratorio. Il giovedì lavorerà con circa la metà degli studenti, e il martedì con l’altra metà.

Tra gli studenti ci sono state varie defezioni, e c’è anche il caso di un’animatrice di CEB che sta demotivando i suoi compagni dal continuare gli studi (sic!).


il nuovo Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Finalmente ho la foto del nuovo laboratorio di informatica della scuola.

Ci sono 40 computer, disposti lungo le quattro pareti dell’aula, che è ben grande, e ha dimensioni di 18×5 metri.


il server del Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Il server, come si può vedere, ha al suo fianco i switch che permettono il collegamento dei cavi UTP dei clienti, C’è poi il router e gli altri apparati che servono per collegarsi a internet, in tecnologia frame relay a 128 kbit/sec. La connessione ci è stata data nell’ambito di un progetto del governo che vuol portare internet a tutte le scuole.

C’è un po’ di groviglio di cavi, spero di risolverlo prima o poi…

Ah, dimenticavo di scrivere che oggi pomeriggio ho fatto ai professori della scuola una lezione sulla cresima. Non ce l’ho fatta a terminare il materiale preparato, la prossima volta lo continuo.

Preparare questa lezione ha fatto bene anche a me, mi ha aiutato a scoprire la ricchezza di questo sacramento che ho ricevuto ormai trent’anni fa!

10:42 pm

Orario del liceo

Tra stamattina e stasera ho dedicato tre o quattro ore a preparare e stampare l’orario del secondo quadrimestre del liceo.

Prima lo facevamo a mano (cioè lo faceva Nidia, sudando sangue), ma ora con un programmino sul computer si mettono i parametri e si lancia e voilá appare l’orario fatto.

In realtà le cose non sono così semplici, a volte i parametri che dai sono troppo stretti, e anche questa volta difatti ci sono voluti molti tentativi prima di farcela.

Stasera poi, dalle sette e mezza alle dieci, l’ho stampato. Perché c’ho messo tanto? semplice: il programma è un shareware non registrato, e pertanto non permette la stampa del risultato. Però facendo uno screenshot (o meglio, venti) si può avere un risultato meno bello ma equivalente.

Martedì comincerà a lavorare il professore di informatica della scuola.

Il laboratorio di informatica era usato già dal liceo, e adesso lo sarà anche dalla scuola primaria: al mattino dai ragazzi che vanno a scuola di pomeriggio, e viceversa.

Il giovane che mi porterà avanti il lavoro è figlio della segretaria della parrocchia di Nostra Signora del Amparo, dalle referenze ricevute è un giovane serio, e sembra anche che coi computer ci si muova bene.

Se Dio vuole, un altro tassello è a posto!

Stamattina me la sono passata preparando la lezione ai maestri di domani pomeriggio.

Tema: il sacramento della Confirmazione.

Probabilmente sarà da fare in due volte. La lezione mi sembra molto bella, per il suo respiro biblico, vi saprò dire se la apprezzeranno.

Dopo una giornata passata in città (al mattino) e dietro al server del nuovo laboratorio di informatica (al pomeriggio), in serata sono stato alla riunione del grupo Ciempiés, il gruppo giovani più folto della parrocchia.

In realtà non ho partecipato alla riunione, perché ho approfittato per chiamare alcuni giovani che era un po’ che non si confessavano, e abbiamo celebrato quel sacramento.

Ringrazio il Signore perché vedo la maturazione di varie persone, e forse si profilano nueve vocazioni di consacrazione.

Stamattina tra le altre cose sono stato a comprare il televisore grande e il lettore di videocassette per la scuola.

Ho trovato un’offerta di un televisore rigenerato con schermo da 27 pollici a 10,000 pesos (250 euro), che se funziona mi sembra un affarone.

E il lettore di videocassette in realtà legge anche i cd e i dvd! Quello è costato 4,000 pesos (100 euro).

Era da un po’ che parlavamo di comprarli, finalmente mi sono deciso. I maestri li aspettavano, perché molti di essi hanno materiale audiovisivo, e adesso potranno integrarlo nelle loro lezioni.

Grazie anche per questo, Signore!

Oggi sono stato dietro al laboratorio di informatica nuovo. È funzionante la connessione a internet, ma mi manca un router, così dopo averci studiato su di mattina, di pomeriggio sono andato a comprarlo.

Alla fine non l’ho comprato perché se facciamo il collegamento wireless con la casa, l’access point incorpora un router. In compenso ho comprato due schede di rete per cambiarle a un altro pc che ce l’ha (sembra) rotte.

Infine ho dovuto girare per trovare le cartucce delle varie stampanti che abbiamo in missione, scuola e parrocchia, perché eravamo rimasti senza di tutte.

Dovevo anche andare in banca, ma mi è venuto tardi.

Stamattina ho avuto il tecnico di Verizon, che mi ha finito di installare internet nel laboratorio di informatica.

Ci abbiamo messo tutta la mattina, perché prima non trovava il suo collega di educazione con cui doveva coordinare i parametri della connessione, e poi perché c’era un problemino che non riusciva a risolvere.

Alla fine era tutto a posto. Devo soltanto aggiungere una scheda di rete in più nel server perché l’indirizzo IP del router è un’altra famiglia rispetto agli IP della rete interna.

Spero di riuscire a farlo tra domenica e lunedì.

… e sono già al lavoro: in parrocchia e a scuola mi sono visto con tutti i collaboratori per fare il punto della situazione.

Nelle parrocchie si sta facendo la novena della Altagracia, con sembra buona partecipazione e attenzione.

A scuola bisogna smuovere la faccenda della connessione internet: Verizon ci ha messo due pali nel cortile per portare i fili fino al nuovo laboratorio di informatica, ma non ha finito il lavoro.

Per la Divina Misericordia dovrò sentire Ángel Segura per vedere se muoviamo il discorso della sistemazione del terreno della chiesa nuova.

Nel liceo cominciano domani gli esami.

Insomma, carne al fuoco ce n’è tanta!

Carissimi amici e benefattori,

approfitto di queste vacanze a Genova, dalla mia famiglia, per scrivervi con più calma questa lettera, che vuole essere innanzitutto un ringraziamento al Signore per tutto quello che la Missione Diocesana di Santo Domingo ha potuto essere e realizzare durante l’anno 2005, e quindi un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno intenso, e anche un anno molto particolare. Provo a scrivere le cose principali, perché aiutino me e voi ad amare sempre più quel Signore che ha reso possibile tutto questo.

***

Come già sapete, a fine 2004 avevamo consegnato al vescovo di Santo Domingo le parrocchie di Santiago el Menor e Nostra Signora del Amparo (Guardia). Il cardinale di Santo Domingo aveva subito provveduto alle parrocchie mandando come parroco il padre Federico, che aveva sudiato in Italia, un prete molto amico di don Giulio Boggi. Il padre Federico ha fatto un buon lavoro, portando avanti con amore le comunità che don Franco gli aveva consegnato; e ciò nonostante fosse anche responsabile della radio diocesana. La permanenza del padre Federico non è stata lunga, perché il vescovo l’ha chiamato a diventare formatore in seminario. E così in settembre le due parrocchie hanno ricevuto il loro nuovo parroco nella persona del padre Isidro, un giovane sacerdote dei neo catecumenali. Pieno di entusiasmo, è all’inizio del suo ministero e sta cercando di conoscere la realtà a cui è stato mandato. Lo affianca un diacono permanente.

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A Santa Margarita c’è stato abbastanza fermento, ma non per cambi di preti, quanto per il nuovo entusiasmo generato dal lancio del Terzo Piano Pastorale Diocesano. Siamo arrivati cioè alla fase operativa di questo Piano Pastorale, che si sta elaborando da circa tre anni, e che è pensato per essere le linee guida della vita diocesana nei prossimi trent’anni. In pratica il 2005 è stato l’anno in cui sono stati chiamati e formati i messaggeri e le equipe di settore. I primi hanno l’incarico di portare alle famiglie della parrocchia una lettera mensile del parroco con un tema uniforme a livello di tutta la diocesi: ogni messaggero si occupa di dieci/quindici/venti famiglie, delle quali si occupa in maniera amorosa e particolare. Invece le equipe di settore hanno la funzione di organizzare nei vari punti della parrocchia attività mensili che aiutino a recepire e interiorizzare i temi del piano pastorale. Grazie a Dio la comunità di Santa Margarita ha risposto molto bene a queste sollecitazioni: i messaggeri svolgono il loro lavoro nella gran maggioranza, e le equipe di settore discretamente bene; purtroppo in qualche settore le persone che sono state chiamate non si sono rivelate in grado di svolgere il compito, speriamo di rimediare in questo 2006.

Naturalmente una parrocchia non può limitarsi a chiedere servizi alla sua gente, deve anche offrire una formazione solida. Per questo è stato portata avanti lungo tutto l’anno la formazione dei candidati ministri. Avevamo già i ministri, ma sono praticamente “scaduti”, e per questo c’è un gruppo che si prepara, in parte “vecchi” in parte “nuovi”. Non si è ancora potuto mandare la lista al vescovo per la dovuta istituzione in quanto per molti candidati è stato difficile recuperare i documenti che la diocesi richiede. Spero di concludere il lavoro nei primi mesi di quest’anno.

Un altro momento di formazione è stato il nuovo Ritiro di Evangelizzazione che si è fatto in giugno, ed i cui partecipanti sono già entrati alle comunità apostoliche. E proprio in questi giorni parte la preparazione per un nuovo Ritiro. Sapete che i Ritiri di Evangelizzazione sono un momento di riannuncio del Vangelo, preceduto e seguito da un cammino di approfondimento catechetico e inserimento comunitario. Hanno fatto molto bene alla nostra parrocchia, e continueremo invitando la gente a passare per questa tappa!

In agosto abbiamo avuto come tutti gli anni la Missione Parrocchiale: due settimane in cui non abbiamo fatto altro che muoverci ai vari settori della parrocchia per portare un annuncio del Vangelo casa per casa. I circa 100 missionari hanno lavorato con entusiasmo, e dalla Missione si sono rivitalizzate le Comunità Ecclesiali di Base. Si è poi resa necessaria una ulteriore missione di tre giorni a Duquesa, che è il paesino più periferico della parrocchia: a causa di un problema molto forte in quella comunità (vedi più avanti) c’era un forte bisogno di riconciliazione, e per questo la parrocchia si è mossa e ha visitato tutte le famiglie di quella comunità per tre giorni consecutivi. Di fatto, grazie a Dio, gli animi si sono rasserenati e adesso la comunità vive meglio.

E in questo 2005 per la prima volta abbiamo fatto la Settimana Biblica. A fine settembre, tutte le sere di una settimana sono state dedicate a una catechesi fondamentale sulla Parola di Dio. L’abbiamo fatta nei vari settori, cioè in sei punti diversi, e i relatori siamo stati io, don Lorenzo, Francesco Zannini sempre molto disponibile, Marcial (che era già diacono) e Juan Luis (candidato diacono). Ho preparato gli schemi della catechesi per tempo, e in tutti e sei i punti è stato fatto lo stesso cammino. La settimana si è conclusa con la processione, portando in alto per le strade del barrio la Bibbia. La partecipazione della gente è stata superiore alle aspettative, circa 400 persone hanno partecipato assiduamente!

Anche a livello giovanile c’è stato fermento. La commissione di pastorale giovanile è uscita dala fase di rodaggio e adesso coordina bene le attività degli otto gruppi di adolescenti e giovani sparsi nei vari punti della parrocchia. Nell’estate abbiamo avuto bivacco dei responsabili, campo adolescenti e campo bambini; praticamente tutto il mese di luglio è passato concentrati nel lavoro con i giovani. In particolare il campo adolescenti ha lasciato il segno, perché alcuni ragazzi un po’ più grandi sono stati colpiti da un incontro dedicato all’aborto, e hanno iniziato a progettare un’attività parrocchiale, che poi si è svolta magnificamente a fine novembre, e che ha permesso di risvegliare le coscienze su questo tema tanto importante (vi preciso che in Repubblica Dominicana l’aborto non è legalizzato, e di fatto la cultura della gente è abbanstanza lontana, grazie a Dio, dalla legalizzazione). Inoltre una giovane della parrocchia ha potuto partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, e il viaggio è stato pagato con i soldi raccolti nei vari gruppi. Poi a inizio dicembre c’è stata la Settimana Giovanile, alla quale hanno partecipato circa 300 giovani: tutte le sere c’era una conferenza, e i temi gravitavano attorno alla sfera sessualità / fidanzamento / matrimonio. Relatore di eccezione, la seconda sera, il card. Nicoĺás de Jesús López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo!

Anche sul versante famiglia c’è stato un buon lavoro: si sono fatti nell’anno due CPM (Corsi di Preparazione al Matrimonio). E a dicembre c’è stata la “mietitura”, con 13 coppie che si sono sposate. Sono tutte coppie “navigate”, con almeno dieci-venti anni di matrimonio sulle spalle. Alcuni avevano fatto il CPM vari anni fa, ma non avevano potuto celebrare le nozze per motivi economici – il paese ha vissuto una crisi economica tremenda da fine 2002 a metà del 2004. Oltre a ciò, il mese di novembre, dedicato alla famiglia, abbiamo avuto la grazia di ricevere un Ritiro di Guarigione Familiare che ha segnato profondamente la vita di molte coppie che hanno partecipato.

E, per finire questa carrellata su Santa Margarita, con gli aiuti venuti da Genova abbiamo potuto comprare una casa che è diventata una nuova cappellina di settore: così il settore Sinaí, che prima doveva chiedere ospitalità in un collegio privato (con molti problemi) adesso ha il suo spazio per la catechesi, le riunioni e l’annuncio della parola!

***

Ma legato a Santa Margarita c’è un fatto ancora più importante: la nascita della nuova parrocchia della Divina Misericordia.

Già da tempo mi rendevo conto che Santa Margarita, con i suoi 40,000 abitanti, era troppo grande. E di fatto il card. Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, vuole che si dividano queste parrocchie grandi perché la chiesa sia più vicina alla gente. Pur capendo l’esigenza, non mi era ancora mosso in questo senso per il timore che la gestione di due parrocchie potesse appesantire eccessivamente i ritmi di lavoro.

La cosa si è fatta possibile invece a partire da giugno, mese in cui il nostro caro Marcial Nova, laico molto impegnato nella parrocchia, ha ricevuto l’ordinazione diaconale. Ha terminato il cammino di formazione, durato tre anni, e il 25 giugno ha ricevuto il diaconato insieme a una ventina di altri uomini più o meno attempati come lui (Marcial ha quasi cinquant’anni). Tra l’altro questa ordinazione è stato un momento molto gioioso di tutta la comunità, che in questi anni è sempre stata molto vicina a Marcial è ha detto presente in tutti i momenti in cui ha fatto i vari passi di avvicinamento all’ordinazione. Così, già due anni fa avevo parlato con il vescovo di Santo Domingo della destinazione di Marcial, e alla mia proposta che lui lavorasse nella futura nuova parrocchia ho trovato perfetta consonanza. Ho iniziato quindi un forte lavoro di sensibilizzazione della comunità parrocchiale sul fatto che dividere la parrocchia in due ci avrebbe aiutato nella missione evangelizzatrice. Se ne è parlato almeno per sei mesi, senza fretta, e la gente si rendeva conto ogni giorno di più che si poteva e si doveva fare la divisione. Si sarebbe celebrata Messa domenicale nella nuova parrocchia, ci sarebbe stato il suo consiglio pastorale, animatori e catechisti si sarebbero riuniti là, ecc. ecc.

Così, in maggio, abbiamo cominciato a costruire una cappella provvisoria sul terreno che già da qualche anno era stato donato per costruire una chiesa. L’opera è stata avviata coinvolgendo la comunità parrocchiale: pulire il terreno, innalzare i pali della struttura, inchiodare le assi, mettere il tetto di lamiera. Il progetto non era ambizioso, anzi, era fatto all’insegna dell’economia, perché l’idea era che la comunità parrocchiale facesse qualcosa di suo, con le sue forze e i suoi soldi. Di fatto la “chiesa” che è nata è provvisoria, può contenere solo 200 persone (più altrettante all’esterno), ed è fatta con materiali economici. A questa maniera, però, è stata alla portata delle forze e delle finanze della comunità. In tutto è costata circa 150,000 pesos (equivalenti a 4,000 euro), ed è pensata per funzionare qualche anno.

Dopo aver fatto la nuova “chiesa”, ci siamo imbarcati nella costruzione dell’ufficio parrocchiale e della casa canonica. Anche qui una cosa piccola, ma necessaria, perché l’apertura della parrocchia-istituzione richiede di mettere in atto tutta una serie di azioni (libri dei sacramenti, conti, archivio documenti, ecc.) che hanno bisogno di una struttura stabile e definitiva. Questa nuova costruzione, fatta al lato della “cappella del barrio”, è stata fatta con criteri costruttivi seri, e di conseguenza il prezzo è stato serio pure lui: è costata circa 500,000 pesos (13,000 euro), che avevamo solo in piccola parte, e che non abbiamo ancora finito di pagare; anzi, siamo nei debiti fino al collo con la parrocchia vecchia e la nuova. Ma siamo nei debiti apposta, perché considero importante che le comunità sappiano che le cose costano e che dobbiamo sforzarci per pagarle. Dopotutto le offerte che molti di voi hanno dato, e danno!, e che hanno reso possibili moltissime cose, non sono forse frutto di sacrifici e rinunce? La chiesa genovese si è sacrificata moltissimo, dando spesso ben oltre il superfluo, e come parroco sento la responsabilità di educare anche la mia gente di là a rinunciare a quello che hanno perché la chiesa possa vivere e lavorare.

Così in luglio è stata terminata e inaugurata la nuova “chiesa” della Divina Misericordia. Abbiamo cominciato a celebrare lì l’Eucarestia alla domenica alle sette di mattina (stessa ora che a Santa Margarita). I piano erano di aggiungere altre messe festive, ma non si è ancora potuto. Fatto sta che, contrariamente alle mie aspettative, quell’inizio della messa domenicale ha significato molto. Io avevo paura di rimanere con la messa di Santa Margarita vuota. Invece quello che è successo è stato che a Santa Margarita mi sono trovato con 200 persone in meno, ma alla Divina Misericordia ne vanno 400!!!! “La chiesa vicino alla gente!” Ho capito perfettamente in quel momento l’insistenza del cardinale per l’apertura di nuove parrocchie! E di fatto la situazione ha gasato tremendamente i parrocchiani “storici” della Divina Misericordia, quelli che hanno lavorato per anni a Santa Margarita: tutti ci siamo resi conto che la mano del Signore era presente in quel momento di vita parrocchiale. E il card. Nicolás ha voluto condividere la nostra gioia: la domenica 11 dicembre ha detto presente, presiedendo l’Eucarestia e dando molto calore alla nuova comunità parrocchiale. La gente ha sentito e apprezzato moltissimo questa presenza del suo vescovo!

Dopo aver cominciato a celebrare l’Eucaristia alla Divina Misericordia, si è sdoppiato anche il Consiglio Pastorale. Gli animatori delle Comunità Ecclesiali di Base hanno cominciato a riunirsi in “casa” loro, e lo stesso i catechisti. Chi porta avanti questo lavoro pastorale è appunto il diacono Marcial, con il quale condividiamo la preparazione delle riunioni e lui le fa alla Divina Misericordia. Anzi, spesso lui partecipa alla riunione che faccio io a Santa Margarita, e la “riproduce” alla Divina Misericordia. E segue con amore la gente di là, visita le comunità, parla con le persone, ecc., tutto quello che farebbe un prete, solo che ovviamente non presiede l’Eucaristia, non confessa e non da l’Unzione dei Malati. Gli è toccato invece battezzare già varie volte e benedire vari matrimoni! Marcial lavora al mattino nel baretto della scuola (da vari anni fa questo lavoro), e il pomeriggio e la sera li dedica alla parrocchia. La comunità, da parte sua, gli dà un piccolo aiuto di 3,000 pesos (quasi 100 euro) al mese per le spese di trasporto e anche per aiutarlo a mantenere la sua famiglia.

***

Le nostre parrocchie cercano di vivere intensamente la pastorale diocesana. Come vi dicevo il 2005 è stato l’anno del lancio operativo del Terzo Piano Pastorale. Ciò ha comportato un lavoro parrocchiale di motivazione delle persone e di formazione dei nuovi operatori. L’entusiasmo per questo lavoro è venuto da vari momenti in cui la comunità diocesana si è riunita in massa e il card. Nicolás, pastore di questa porzione del popolo di Dio, ha incoraggiato con unzione dello Spirito Santo preti, diaconi e laici.

Il giorno del Corpus Domini ci siamo riuniti da tutte le parrocchie della Diocesi nel parco del grandioso Faro a Colombo: 50,000 persone, provenienti dalle dodici zone pastorali in cui Santo Domingo è divisa. La giornata era dedicata in particolare ai futuri messaggeri che avrebbero distribuito alle famiglie la lettera mensile correlata al Terzo Piano Pastorale. La partecipazione non è stata massiva solo dal punto di vista numerico, ma anche nella qualità dei presenti e nella decisione a realizzare l’opera che veniva proposta. Della nostra parrocchia hanno partecipato ben duecento cinquanta messaggeri, che a tutt’oggi sono attivi nella consegna puntale della lettera alle loro famiglie.

A livello zonale il momento forte dell’anno è stata la Via Crucis del Venerdi Santo. È ormai una tradizione ben consolidata, essendo già il quinto anno che si svolge. Da ogni parrocchia si parte alle 4/5 del mattino, pregando con le stazioni preparate da un’apposita equipe, e camminando a piedi per circa 15 km. Nel punto finale ci si ritrova tutti, stanchi ma gasati dal vedere tanta gente professare la nostra stessa fede e vivere il nostro stesso amore alla Chiesa.

Meno estusiasmante è stata invece la chiusura dell’Anno Eucaristico, che si è svolta anche lei al Faro a Colombo l’ultimo sabato di ottobre. Il poco tempo a disposizione per prepararla, e il fatto che sia stato sabato e non domenica – qui il sabato è dedicato alle pulizie della casa e soprattutto ai lavaggi, senza contare che molta gente lavora di sabato – ha reso molto meno partecipata, ma non per questo meno significativa, la celebrazione.

E per finire in bellezza con questi momenti diocesani, il giovedi prima di Natale tutti i preti di Santo Domingo siamo stati ospiti del Cardinale per gli auguri natalizi. Non è mancata buona musica, fervidi auguri, e l’immancabile pranzo!

***

Venendo alla vita della nostra comunità missionaria, abbiamo avuto un lutto: suor Patrizia, che ha lavorato nella missione dal 1994 al 2002, è mancata il 7 aprile; entrata nelle nostre suore Brignoline dall’età di sedici anni, da due soffriva di un tumore all’utero, era stata operata due volte, e due volte aveva fatto la chemioterapia. Ha lottato, ma alla fine ha dovuto arrendersi e lasciarsi andare nelle braccia di quel Signore che tanto ha amato come cristiana e come consacrata. La gente del Guaricano, che la vedeva al lavoro nella farmacia, e ancora di più le donne che lavorano in casa nostra, che erano a contatto con lei in cucina, e tutti noi della comunità missionaria abbiamo percepito il dolore della sua partenza, insieme alla certezza che il Signore l’ha accolta come “serva buona e fedele”.

La comunità delle suore in compenso già da fine del 2004 si era arricchita con la presenza di suor Serafina, una donna piena di vita che aiuta tutti noi a mantenerci allegri. E si è visto il suo tocco in particolare nella festa di Nostra Signora del Rifugio, che è appunto la patrona della loro congregazione. Quest’anno l’abbiamo celebrata l’11 luglio, lunedì, con la messa nella sala d’attesa del nostro consultorio nuovo fiammante. È stata la prima volta che questa festa l’abbiamo celebrata in questo salone, la qual cosa ha reso questa festa ancora più bella!

Ma la cosa grande di quest’anno di comunità è stata la ricchezza delle visite. Sono stati alla missione il gruppo degli Amici del Guaricano, organizzato dall’attivissimo don Francesco Di Comite (don Fra o don Chicco per gli amici), il quale si è portato dietro vari giovani e adulti, nonché un confratello prete. La cosa bella è stata che quando se ne sono andati ci hanno lasciato due signore di Geo, Carmen e Orietta, che hanno allungato la loro permanenza in missione fino a restare un mese intero. Orietta, che è infermiera, ha dato una mano alle suore, soprattutto visitando in casa loro persone anziane bisognose di piccole medicazioni. Invece Carmen ha dato una mano in vari settori, non ultimo la cucina, dove si è rivelata collaboratrice preziosa e cuoca inimitabile, e anche attraverso un piccolo servizio di taglio dei capelli ai bambini poveri del barrio. Entrambe hanno desiderio di tornare, e chiediamo al Signore che il progetto si possa realizzare presto.

Insieme a loro avevamo due ragazze giovani ma molto in gamba: Eugenia e Fiammetta. Anche loro sono arrivate con il loro don Fra, e come Carmen e Fiammetta hanno passato un mese in missione, dando una mano in tanti piccoli lavoretti: dare l’impermeabilizzante al tetto, preparare il cartello indicante la Divina Misericordia, accompagnare don Lorenzo sull’ambulanza, ecc.; hanno inoltre affiancato i missionari nella missione parrocchiale di agosto, e si sono prese una bella vista della vita della gente del Guaricano. Un’esperienza arricchente e ben formativa. E hanno saputo rendersi ben utili senza mai essere di peso. Veramente brave!

Quasi in contemporanea abbiamo con noi avuto anche Sandra: lei si è dedicata alla cucina, permettendo a don Lorenzo di portare avanti altri lavori che aveva dovuto giocoforza lasciare indietro. Ha rallegrato notevolmente la casa, e nonostante l’età non troppo giovane ha dimostrato una vitalità senza precedenti!

Invece prima dell’estate abbiamo avuto con noi Lara, una giovane di Pegli, laureata in ingegneria ambientale. Al finire la laurea ha voluto donare alla missione un mese, e lo ha fatto con frutto facendo un corso intesivo di inglese, quasi come fosse stata insegnante di madre lingua, a un gruppo selezionato di studenti della nostra scuola. Di lei abbiamo apprezzato il notevole spirito di adattamento, e la capacità di entrare in un’ottima relazione con tanti ragazzi e giovani della parrocchia e della scuola. Bravissima Lara, e ti aspettiamo ancora!

A fine ottobre sono stati con noi vari personaggio molto speciali: i miei genitori con mio fratello e mia zia, e due oculisti.

Chiaramente la visita della mia famiglia è stata speciale per me, e anche per la gente della parrocchia, che desiderava rivederli dopo la prima volta che ci hanno visitato nell’anno 2000.

Invece quella degli oculisti è stata una gradita sorpresa. Carlo Mosci e Massimo Corazza sono venuti, accompagnati da alcuni dei loro figli ventenni, per montare e cominciare a usare le nuove apparecchiature oculistiche che attraverso di loro, di Carlo in particolare, ci erano arrivate in donazione. Si tratta di un “set” completo di strumenti che permettono di visitare in profondità l’occhio, individuando difetti e permettendo un’analisi profonda della cornea, del cristallino e della retina. Ebbene, Carlo e Massimo hanno montato il tutto a tempo di record il giorno dopo il loro arrivo, e poi nei cinque giorni lavorativi che sono rimasti hanno visitato ben 350 pazienti. La maggior parte di loro avevano ben poca cosa, ma l’esperienza è stata importante anche per Carlo e Massimo al fine di rendersi conto delle patologie della di qua, con l’idea di dare continuità alla cosa.

Dovevamo continuare subito il lavoro delle visite, e avevamo trovato un’oculista domenicana che sembrava disponibile a portare avanti il lavoro. Purtroppo però appena Carlo e Massimo se ne sono andati ci ha fatto capire che non aveva tempo, che lavorava già in troppi posti, ecc. Così adesso, al ritorno alla missione, dovrò mettermi sotto per trovare un altro oculista di fiducia, capace, e desideroso di spendersi per i nostri poveri.

Un discorso speciale merita anche la visita dei giornalisti della RAI. Tarcisio Mazzeo, vice capo redattore del TG3, da vari anni gira il mondo raccogliendo testimonianze di missionari e missionarie legati a Genova. Così a inizio del 2005 ha fatto la proposta anche a noi, attraverso il centro missionario, e la cosa si è potuta realizzare nello stesso periodo in cui abbiamo avuto don Chicco e gli Amici del Guaricano. In sostanza sono state fatte da dieci a venti ore di riprese, il tutto in vista di preparare vari condensati: un servizio per il TG1, vari per il TG3 regionale, una videocassetta e un DVD di venti minuti per diffondere nelle parrocchie. La cosa è già uscita alla luce, perché sono stati trasmessi un servizio su RAI 1 nell’ambito di TV7, servizio in cui si evidenziava il contrasto tra l’Isola dei Famosi e l’altro lato dell’Isola, rappresentato appunto dal Guaricano. E poi nella settiamana prima di Natale sono andati in onda vari piccoli servizi nell’ambito del TG3 regionale della sera. Aspettiamo ora il DVD e la cassetta! Grande Tarcisio! La tua opera, che sappiamo ti è costata un bel po’ di lavoro, ha permesso a molti di sentirsi molti più vicini a noi, e ha avvicinato moltissimo il Guaricano a Genova. Inutile dire che il 90% delle persone che ho visto in questi giorni mi hanno detto: “Vi abbiamo visto in televisione”. Non mi sembra vero: il Guaricano è entrato in tutte le case di Genova!!!!

Paola Longhi, che già due volte è stata con noi in Guaricano, ogni volta per vari mesi, quest’anno non ha potuto venire a causa di una rottura di una spalla. Ci assicura però che verso l’estate riuscirà a organizzarsi, precisamente dopo la nascita di un nuovo nipote. Augurissimi, Paola, e… ti aspettiamo!

Quasi mi stavo dimenticando di Francesco Zannini. Credo che lo conoscete, perché affianca il lavoro della missione dal 1998, stando con noi dai sei ai nove mesi all’anno. La sua presenza è quasi istituzionale: al mattino collabora con le suore nella farmacia, dove custodisce la cassa (non ci crederete, ma non ci si può mai fidare…). Al pomeriggio è un punto di riferimento prezioso in casa, dove mantiene una presenza importante, visto che io e Lorenzo abbiamo molti impegni fuori casa. Tra pochi mesi tornerà con noi, lo aspettiamo noi e anche la gente del barrio, che lo conosce e apprezza il suo sorriso e la sua capacità di ascolto.

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Permettemi di dirvi due parole sulla Missione sorella che è nata a Cuba. Nelle prime settimane di Ottobre il nostro card. Bertone ha accompagnato all’isola nostra vicina don Marino Poggi, presbitero genovese molto conosciuto a Genova, e don Federico Tavella, della Diocesi di Chiavari. I due missionari hanno ricevuto dal vescovo della locale Diocesi di Santa Clara due parrocchie. Molte difficoltà li aspettano, e in parte si sono già manifestate: per prima quella del regime di Fidel Castro, che nonostante i restyling di facciata continua a mettere i bastoni tra le ruote al lavoro svolto dalla chiesa. Basti dirvi che don Marino non ha il permesso di fare chiamate internazionali, né può usare la posta elettronica. Per tutto questo deve recarsi alla curia vescovile, e stare molto attento a quello che dice o scrive, perché il regime tiene sotto controllo tutto e tutti. Ma al di là di questi aspetti, vi sto parlando di questa nuova missione perché mi rallegra profondamente vedere come l’impegno missionario della nostra diocesi sta crescendo. Vent’anni fa nessuno immaginava che avremmo avuto una missione, e ora le missioni sono due. Veramente il Signore ci sta facendo fare un cammino molto bello!

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Il dispensario medico che nel 2004 si è trasferito alla nuova sede, continua il suo lavoro sotto la direzione puntuale e attenta delle suore. Come sapete, lavorano in esso un medico generale e un ginecologo (pagati dalla missione), una pediatra (pagata dallo stato). Visitano ognuno circa 25 pazienti al giorno. La gente dà un apporto di cinque pesos (otto centesimi di euro) per la visita, come forma di contribuire, da poveri ma con dignità, al sostentamento del lavoro medico. Inoltre la nostra farmacia vende a prezzo di costo la maggior parte dei medicinali (i nostri prezzi variano dal 50 al 70% dei prezzi delle normali farmacie!), e il laboratorio di analisi con cui ci siamo convenzionati, e che si reca tutti i giorni al dispensario, pratica prezzi attorno all’80% degli altri laboratori di analisi, senza contare che a un certo numero di pazienti realizzano le analisi gratis.

In più, già vi dicevo del nuovo laboratorio di oculistica: ce ne vantiamo anche perché è l’unico del Guaricano. Contiamo sulle vostre preghiere per trovare presto un buon oculista che vi possa lavorare!

E l’ambulanza, iniziata nel 2004 grazie alla perspicacia di don Lorenzo, viaggia a pieno ritmo, realizzando ogni giorno uno o due servizi. Inoltre c’è stata una cosa molto bella: i volontari sono stati trovati molto facilmente, grazie a una locale associazione di protezione civile che si è messa a disposizione con generosità grande. Don Lorenzo ha dovuto cercare gli autisti, e anche lì il Signore ha mandato più di quello che era necessario. Lo stesso don Lorenzo non disdegna di partire lui stesso con l’ambulanza quando chiamano in ore notturne. Insomma, un servizio che ci fa sentire utili: annunciamo il vangelo attraverso la pastorale parrocchiale, e lo rendiamo vita vissuta attraverso queste opere. Benedetto il Signore!

Naturamente continua anche il Centro Nutrzionale per Bambini. Negli ultimi anni c’è stata una variazione nel tipo di intervento. Il Centro era nato per rimettere in sesto i bambini che dai medici erano trovati sotto peso. Grazie a Dio non ci sono più tanti bambini che presentano questa tipologia, ma in compenso sono sempre molte le famiglie al limite della misera. Soprattutto si tratta di donne abbandonate dai mariti (spesso perché malate) insieme ai loro 4/5/6 figli, e che per la responsabilità di stare con i bambini non possono realizzare nessun lavoro. Queste “famiglie” vivono della carità dei vicini, e un certo numero di loro anche dell’aiuto che dà loro la missione sfamando i loro bambini più piccoli. E quest’opera non è nostra, ma vostra: di tutti voi, cioè, che con le vostre offerte ci aiutate a mantenere in vita quest’opera preziosa! Un grazie di cuore a tutti!

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La vita della scuola procede, con i suoi aspetti feriali e con alcune novità.

Cominciando dai primi, quest’anno abbiamo 1,050 studenti nella scuola primaria (elementari e medie). Vanno a scuola metà al mattino e metà al pomeriggio, e sono accompagnati e serviti da un bel gruppo di maestri, una quarantina in tutto. In più abbiamo 250 studenti al liceo, e un centinaio nella scuola serale.

Il liceo è partito nel 2001 come scuola semi-privata: ciò ha permesso mantenerlo più funzionale (non si fanno scioperi in questa modalità), e comunque l’assunzione del pagamento del personale da parte dello stato sarebbe arrivata molto tardi. In definitiva, le famiglie devono pagare una retta mensile perché si possa pagare il personale che lo stato non paga. All’inizio dell’anno scolastico pagavano 270 pesos (circa 7 euro) mensili, e la quota è stata ridotta a 250 (6 euro e mezzo) a partire da novembre perché lo stato ha nominato due dei professori del liceo. Non sono cifre alte in assoluto, ma per molte famiglie diventano difficili da pagare. Per questo da quasi subito con il vostro aiuto abbiamo instituito delle borse di studio, da dare in relazione al merito e alla condizione economica. Attualmente sono un centinaio gli studenti beneficiati, alcuni sgravati nella misura della metà della quota mensile, altri per intero. Credo che nel complesso il lavoro del liceo realizzi una risposta concreta e effettiva al conclamato diritto allo studio che a volte le autorità tanto decantano quanto disattendono. E, ripeto, tutto questo grazie anche a voi e al vostro generoso contributo.

Dicevo dei due maestri del liceo che lo stato ha cominciato a pagare. La buona notizia è ancora maggiore, perché hanno cominciato a ricevere lo stipendio anche altri tre della scuola primaria, e, sembra, anche quattro bidelle. Rimarremmo così con un carico, assunto peraltro dalla comunità delle famiglie della scuola, di aiutare ancora tre maestri e tre bidelle: una riduzione di questo carico di più del 50%! Ciò significherà per il 2006 che le casse della scuola potranno permettersi spese più dirette al miglioramento del servizio. Abbiamo in programma di comprare una televisione grande e un video lettore per poter usare i sussidi audiovisuali nelle aule, di mettere i ventilatori in parecchie aule che non l’hanno mai avuto, di rinnovare cattedre vecchie e piccole che stanno ancora usando una parte dei maestri. Progetti che saranno realizzati con i contributi dei genitori, progetti quindi sostenibili a lungo termine, perché la gente grazie a Dio ha accettato e capito che non si può ricevere sempre tutto regalato, ma che ognuno secondo le sue possibilità deve farsi carico delle spese di gestione delle istituzioni.

Ma l’aspetto più bello della nostra scuola è il lavoro formativo che riusciamo a fare con i maestri e con i genitori.

Con i maestri, quattro volte all’anno facciamo un ritiro, praticamente lasciando a casa gli studenti (non c’è altra maniera!). Questi ritiri portati avanti sistematicamente hanno beneficiato molto il lavoro scolastico e la stessa crescita dei docenti, perché ci permettono di fare una proposta di fede a queste persone che sono disponibili, ma che spesso per pigrizia o per stanchezza non partecipano alla Messa nella parrocchia. Inoltre, ho iniziato già due anni fa a portare avanti un cammino di formazione culturale-teologica, cioè una lezione quindicinale che faccio io stesso ai maestri. Mi costa un po’ di fatica, anche perché cerco di prepararla bene, ma mi permette di incontrarli e di dare loro un qualcosa di più a livello di conoscenza della loro fede. E anche loro sentono che è un momento importante, e se per varie ragioni passano alcune settimane senza farlo subito mi domandano cosa sta succedendo.

Con i genitori, invece, il lavoro formativo che si fa è quello di un incontro mensile. Ci prendiamo quella mattinata per incontrare i genitori invece degli studenti, e poi nel tempo restante si integra con le riunioni dei maestri. La formazione dei genitori ha spaziato, nell’ultimo anno, su temi soprattutto di vita familiare: il dialogo, l’attenzione ai figli, il perdono e la comprensione, la preghiera in famiglia. Normalmente usiamo un sussidio preparato a livello diocesano per le piccole comunità, e invece di usarlo nel corso di un mese lo estendiamo all’anno intero. Ogni maestro introduce e dialoga il tema con i genitori dei suoi studenti. Alla fine dello scorso anno scolastico ho potuto ascoltare testimonianze di genitori che hanno percepito un miglioramento forte nella vita della loro famiglia. C’è stato chi ha ringraziato commosso, perché aveva già perso la speranza di una vita di famiglia serena. Sono cose che anche qui mi commuovono, e sono segni che il Signore mi dà e che mi fanno capire che il cammino è quello giusto.

Sempre a livello di formazione, negli ultimi 15 mesi abbiamo realizzato un piano di finanziamento per l’acquisto di computer da parte dei maestri. Il ministero dell’educazione sta battendo abbastanza perché i maestri imparino le tecnologie informatiche (paradossalmente, poi, in molte scuole mancano ancora i banchi…), e ha proposto in più riprese finanziamenti di computer che però, a un’analisi attenta, si rivelavano quasi truffe per la spesa complessiva che il maestro doveva affrontare. Invece, fatto “in casa”, il finanziamento nostro gli ha dato la possibilità di avere una macchina equivalente a quelle che finanziava il ministero, ma al 50% del prezzo: 15,000 pesos (375 euro) invece di 32,000 (800 euro)! Una bella soddisfazione, e il primo gruppo sta quasi finendo, mentre gli ultimi termineranno di pagarli tra quasi due anni.

Il 2004/2005 è stato segnato dalla decisione del ministero dell’educazione di iniziare le lezioni in anticipo: il 22 agosto invece del 3 settembre. Mentre in altre scuole pubbliche c’è stato un vacillamento, e in pratica è cambiato poco, i nostri maestri hanno collaborato volentieri a un cambiamento che significava per loro un discreto lavoro in più. Speriamo che i ragazzi riescano a recepire effettivamente la maggior quantità di tempo che la scuola mette a loro disposizione!

A livello di strutture e logistica, nell’estate abbiamo rifatto i pavimenti del liceo. Aprofittando di un disavanzo di bilancio, abbiamo risanato alla radice un problema che ci trascinavamo da anni, e che consisteva praticamente in uno sgretolamento dello cemento sotto i colpi dei banchi che spesso si muovono… violentemente!

È stato fatto anche un investimento molto più grande: la costruzione di un piano ulteriore dell’edificio, piano destinato ad alloggiare i laboratori che ancora non avevamo: di educazione artistica, di scienze, e di informatica. Quello di artistica è quello che è ancora più indietro, e che spero si potrà attrezzare nella prossima estate, mentre quello di scienze aveva già una parte del materiale disponibile grazie a una donazione ricevuta a inizio del 2004 da parte del ministero: vari microscopi, provette, reagenti, ecc. che di fatto erano già usati dalla professoressa di chimica del liceo. Adesso sarà a disposizione anche degli studenti della scuola primaria.

È nuovo invece il laboratorio di informatica, che è già attrezzato con 40 computer tutti collegati in rete tra loro. Tra l’altro la tecnologia del tipo “software libero” che ho utilizzato mi ha permesso di fare un’unica spesa grossa per il server, e di comprare 40 clienti leggeri da 80 dollari l’uno! si tratta di tecnologie informatiche popolari nate negli ambienti universitari americane, e che nei prossimi anni sempre più prenderanno campo in tutto il mondo. E tutto questo senza rinunciare a niente di quanto è indispensabile perché i ragazzi imparino a usare il computer. Questo laboratorio è già funzionante a metà tempo, e adesso, al mio ritorno, ho già pronto un nuovo istruttore da mettere a lavorare con gli studenti dalla quinta all’ottava classe.

La costruzione del piano dei laboratori è costata 100,000 dollari (circa 80,000 euro): una bella somma, corrispondente a un investimento duraturo per migliorare la qualità della formazione dei nostri studenti. Da dove sono venuti questi soldi? 37,000 euro dalla Regione Liguria, a cui appunto avevamo chiesto di finanziare il progetto, e il resto… avete idea? sì, non vi sbagliate: da voi! dalla vostra squisita sensibilità, che ha potuto tradursi in un beneficio permanente per migliaia di ragazzi dominicani.

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Il lavoro sociale della missione non si riduce alla scuola e al dispensario medico. Esiste e lavora permanentemente un fondo prestiti con il quale si aiutano le famiglie ad uscire da situazioni difficili (usura, spese mediche) o ad iniziare una nuova attività commerciale. Il fondo è frutto della sollecitudine della parrocchia dell’Immacolata di via Assarotti, e dell’amore di don Mario Terrile, il quale ha saputo sensibilizzare molti e periodicamente ci invia somme notevoli che vengono appunto investite, tra el altre cose, in questo fondo prestiti. Il fondo ha attualmente una consistenza di 1,400,000 pesos (circa 35,000 euro), che vengono prestati da poche migliaia di peso a un massimo di 50,000 pesos in una volta. Viene esigita la restituzione, ma c’è un 20% di prestiti che prima o poi diventano inesigibili. Può sembrare una percentuale alta, ma in realtà è un risultato che considero più che lusinghiero, tenendo conto delle difficoltà che molte famiglie affrontano per sbarcare il lunario tutti i giorni. E continuerà a funzionare, perché ho visto che per molti è stata l’alternativa viabile all’impegnare la casa (con il rischio poi di perdere l’unica cosa che avevano). In Guaricano infatti la disponibilità di denaro per le emergenze è offerta da tutta una rete di “Compravendite”, nelle quali si riceve un prestito quando si impegna un oggetto di valore o appunto la casa stessa. Gli interessi di queste compravendite hanno un livello più che usuraio: un minimo del 10% mensile, per arrivare anche a un 20% quindicinale! Si capisce quindi la necessità di un approccio umano ed economico al grande problema dell’affrontare un’emergenza economica della famiglia.

In termini più congiunturali, ci siamo impegnati varie volte al fianco della gente povera. Due situazioni tra tutte.

A Duquesa ho dovuto dare una mano a lottare, perché il deposito della spazzatura della capitale era arrivato a pochi metri dalle loro case. Ci sono state varie riunioni nel Ministero dell’Ambiente, si è dialogato e litigato con i responsabili del trattamento della spazzatura, e alla fine, grazie a Dio, il luogo di deposito è stato spostato a distanza più cristiana. Se ricordate, Duquesa è il paesino dove l’anno scorso avevamo realizzato la cisterna dell’acqua dopo vari anni che erano rotte le tuberie che portavano l’acqua all’abitato.

L’altra situazione invece è la lotta di un barrio dentro al Guaricano per riavere dei terreni che erano destinati a loro come aree verdi. Purtroppo questa lotta, che ha visto in certo momento anche la partecipazione dei giornali, non è andata, per adesso a buon fine, perché la banca che si è impossessata, ai margini della legalità, di quelle aree comunitarie, ha provveduto a abbreviare i tempi e sta già costruendo dove dovevano esserci parchi giochi e scuole. Ho sperimentato l’impotenza e la rabbia di non poter ottenere quello che era un diritto della cittadinanza. Classicamente e semplicemente, ha vinto il più forte!

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Per andare verso la conclusione, due “chicche”.

La prima è che in questi ultimi anni nelle nostre parrocchie sono “spuntati” sei seminaristi: tre di loro sono al seminario minore, e gli altri tre nell’anno propedeutico alla filosofia; le suore, poi, dopo l’entrata di Cristina nel 2001 (e Cristina è ormai suor Cristina!), hanno adesso due altre ragaze che vogliono entrare con le nostre suore, due ragazze veramente in gamba, che, se il Signore vorrà che continuino, credo che saranno ottime religiose. Sono segni di speranza, questi, che veramente ci fanno sentire amati dal Signore!

E l’altra è stato il “Viaggio della speranza” di Enmanuel. Enmanuel è un ragazzo di dodici anni, nato cerebroleso, con il palato saldato sopra con sotto, senza un occhio e con il cervello fuori dal cranio per la mancanza di una parte del cranio stesso. Ebbene, grazie all’interessamento di Paola, di Francesco e di don Franco ha potuto essere portato a Roma dove nel giro di più di sei mesi gli si è aperto il palato, ricostruito il cranio, messa la protesi dove mancava l’occhio, e tanta fisioterapia. Il risultato: prima Enmanuel poteva ingerire solo liquidi e non si alzava dal letto, adesso può alimentarsi normalmente e riesce a stare seduto su una sedia a rotelle. e non ha più il pericolo di morire perché qualcuno gli urta inavvertitamente la testa. Per lui e per Ydaísa, la madre, è stato un rinascere a una vita nuova. Un grazie grandissimo a tutti quanti hanno lavorato perché ciò potesse essere realtà.

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Già l’anno scorso vi parlavo della visita del nostro vescovo, avvenuta a settembre 2004. Quando il card. Bertone ha visitato la missione, ha voluto guardare in avanti e pensare in grande: metteremo mano anche alla costruzione della chiesa nuova della Divina Misericordia! Il progetto è abbastanza costoso, in quanto si tratta prima di livellare il terreno che è abbastanza scosceso, poi di realizzare i camminamenti, scalette e vie di accesso veicolari, quindi di costruire un salone per riunioni e ritiri, in seguito di fare la chiesa parrocchiale, per terminare con gli uffici e la canonica. Quanti soldi ci vorranno non si sa, un ingegnere sta preparando un progetto ma il costo non è ancora chiaro. Tuttavia, la cosa non ci preoccupa né ci spaventa. Prima di tutto perché è un progetto a lungo termine, che noi cominceremo e che forse altri porteranno a termine, ma poi anche perché la comunità diocesana genovese ha dato segno più volte, anzi, sempre, di sentirsi protagonista nel Guaricano. I vari don Orione, don Giuseppe Cottolengo, non pensavano ai problemi di soldi perché sapevano che la Provvidenza era sempre all’opera, e in questo stesso atteggiamento vogliamo metterci noi, con la certezza che l’opera comincerà e sarà portata a termine, con l’aiuto di Dio. Che ve ne pare?

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Concludo, quindi, questa carrellata. Ci sono state tante cose, più tante altre che non ho riportato per motivi di spazio. Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione in Guaricano e a Genova.

Per questo non solo al Signore, ma anche a tutti voi, dico: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

Questa è la notte di Natale… Le campane delle Chiese genovesi suonano, ci sono mille luci accese lungo le strade, aria di festa… Tra poche ore mi aspetta in parrocchia la Messa dei bambini: ogni anno prepariamo i canti e devo dire che i miei ragazzi si impegnano sempre molto; sarà bello condividere con loro la gioia della nascita di Cristo, non potrei farne a meno.

Ma c’è un’altra cosa che penso adesso e che fa di questo Natale un Natale per me davvero speciale: è il sorriso delle persone che ho incontrato nel Guaricano, in questo momento di festa il mio pensiero più caro va a tutte loro… Vorrei dirvi che vi porto con me sempre e che vi ricordo tutti, specie i ragazzi del corso di inglese. Vi auguro di cuore di trascorrere un Natale di gioia e serenità in compagnia delle persone che amate. Il calore che sentite ora è perchè vi sono vicina e vi voglio bene.

FELICE NATALE!

La tradizionale cena natalizia della scuola è stata stasera. Hanno partecipato un 70% del personale. Inaspettatamente non c’erano vari maestri della scuola serale.

Si doveva terminare alle otto, ma abbiamo tirato, udite udite, fino alle otto e quarantacinque! Vi domanderete perché uso questo tono: è perché tutti hanno paura di andare in giro di notte, specialmente in questo tempo sotto Natale: ci sono molti ubriachi in giro.

La cosa che più mi ha commosso è stato vedere che una coppia che sono lui maestro e lei bidella, non hanno mangiato per portarsi via le vivande e condividerle con i tre figlioletti piccoli.

Un’altra persona, che ogni tanto ha difficoltà con suo marito, non ha mangiato per condividere la cena con la dolce metà: un gesto di distensione, che probabilmente le aiutarà a passare un Natale più sereno.

Oggi c’è stato il ritiro natalizio della scuola. La partecipazione del personale è stata buona, direi il 95%.

Mi sembra che tutti sono rimasti soddisfatti. Ci hanno aiutati Teofilo e un’altra sorella appartenente ai “Missionari della croce”, la fraternità dei laici del SINE.

Al pomeriggio ho fatto io una meditazione, che a giudicare da quello che si è condiviso dopo i gruppi ha lasciato il segno.

Sia al mattino che al pomeriggio mi sono passato un bel po’ di tempo a confessare. Parecchi professori, alcuni volontariamente, altri li ho chiamati, e c’ho azzeccato perché mi hanno poi detto che erano lì mezzi indecisi.

Domani sera avremo la cena, che tutti gli anni è un momento molto bello per passare qualche oretta insieme serenamente.

9:12 pm

Día del niño

In Repubblica Dominicana l’ultimo giorno prima della vacanze di Natale si celebra il Día del niño, cioè la “giornata del bambino”: in ogni scuola i bambini portano roba da mangiare, musica, giochi, e passano una mattinata (o un pomeriggio) di festa.

In molte classi la maestra compra dei piccoli regalini per gli stessi studenti.

A volte la scolaresca invita una famiglia povera e gli fa omaggio di una cesta di alimenti, in maniera che possano fare una buona cena di Natale.

Sono giornate contraddistinte da un certo casotto: i bambini adottano lo stile festaiolo che vedono nel mondo adulto attorno a loro.

Nella nostra scuola l’abbiamo avuta oggi. Non ho potuto partecipare praticamente niente, perché ho dovuto fare vari giri in città a risolvere questioni che devo lasciare pronte prima che venga il Natale.

9:27 pm

Giornata piena

Oggi, nonostante il lunedì sia il “giorno libero” dei preti, ho avuto abbastanza da fare:

  • pagare la tredicesima ai dipendenti del liceo
  • mi è venuta a parlare una ragazza che è stata anche responsabile di un gruppo di giovani e che qualche mese fa è andata a convivere, “per fare un’esperienza nuova” (sic!), e con la quale abbiamo parlato della possibilità di rimettersi in careggiata e tornare a ricevere l’Eucaristia
  • ho “ricevuto” un lavoro fatto dal nostro fabbro
  • sono andato a prendermi due files dal server del nuovo laboratorio di informatica, per mandarli al bug system di ubuntu e vedere se qualcuno mi suggerisce la soluzione al problema delle “no free leases” del server dhcp
  • sono andato in città a far riparare due dei computerini che funzionano come clienti nello stesso laboratorio di informatica, e me li hanno aggiustati perché erano ancora in garanzia
  • sono andato dal cardinal López Rodríguez a portargli una cosa che si era dimenticato in parrocchia domenica
  • ho comprato una scatola di bibbie nella libreria della curia
  • sono arrivato a casa, ahimé, alle 2 e mezza del pomeriggio
  • dopo pranzo, in parrocchia, ho dovuto preparare dei documenti che mi sarebbero serviti di lì a poco
  • alle sei abbiamo avuto la celebrazione penitenziale d’Avvento di Santa Margarita, e ho confessato fino alle otto e un quarto, accompagnato da don Lorenzo e altri tre preti.

Alla fine mi sento mezzo stanco…

Domani dovevamo avere il ritiro di Avvento del personale della scuola.

Dico dovevamo perché ho preferito spostarlo al giorno 20.

Pensavamo di terminare la scuola il 21, ma i professori non lo accettano, e così ho cercato una soluzione che non ci facesse perdere più giorni di scuola.

Così domani facciamo lezione e il ritiro va più avanti!

Mercedes Núñez è venuta oggi due volte, mattina e pomeriggio, per fare una conferenza sull’aborto ai ragazzi delle scuole del Guaricano.

Per ogni scuola primaria abbiamo invitato 5 studenti per classe, con il compito poi di moltiplicare quello che avrebbero imparato nella loro classe.

In generale i ragazzi sono molto sensibili al tema della vita. E credo che con questa chiaccherata si chiariscono molte cose.

La società dominicana sarà più forte e solida!

Domani si continua con i raggazzi dei licei.

Grazie, Signore!, e grazie Mercedes per la tua disponibilità!


il nuovo Laboratorio di Informatica della scuola primaria

Stasera ho terminato di mettere a posto il laboratorio di informatica.

Ho avuto un po’ da fare con i cavi di rete, ce n’era qualcuno che non funzionava bene e ho dovuto ripiazzare il connettore RJ-45. E poi c’erano dei clienti che avevano problemini all’alimentatore o alla scheda di rete, o altre bazzeccole. Ho dovuto fare vari viaggi da quello che me li aveva venduti per riuscire ad avere tutto in ordine.

Alla fine, è una soddisfazione! Ci sono 40 computers disponibili per imparare a usarli, a un prezzo totale di 150,000 pesos, cioè € 4,000, una media di € 100 per computer.

Economico, no? e senza pagare licenze di windows né usando software piratato. Tutto in regola e a basso costo.

Potenza di linux!

Sono andato a comprare i clienti mancanti, e mi sono trovato con un problema strano: i clienti devono fare il boot dal dischetto, ma la cosa strana è che ci sono dei clienti che fanno il boot dal dischetto solo se gli si apre il “coperchio”.

Sono dei desktop Dell Pentium II 350MHz, e neanche quello che me li ha venduti mi ha saputo spiegare il perché. È ben strano, e il fatto è che oggi ho scoperto che altri clienti, che ieri facevano il boot bene, oggi non lo fanno più. Mannaggia!

Devo provare a chiedere su irc, potrebbe esserci qualcuno che mi sa dire qualcosa.

Le prime reazioni per il laboratorio di informatica sono stati di alcuni studenti a cui ho chiesto di aiutare a portare nell’apposito locale le macchine comprate ieri e quelle comprate oggi.

Ieri erano gli studenti della scuola serale. Chiedevano quanto c’è da pagare per ricevere le lezioni di informatica. Ho spiegato loro che la quota mensile di 50 pesos che pagano copre anche questo.

E poi oggi gli studenti di ottava della scuola primaria. Erano visibilmente emozionati, non vedono l’ora di cominciare le lezioni.

Come vi dicevo ieri, devo trovare chi mi ispiri abbastanza fiducia da dargli l’incarico di queste lezioni.