Contributi nella categoria 'Parrocchie'

La Celebrazione della Passione di oggi pomeriggio, cominciata alle tre (orario biblico!), ha visto una buona partecipazione. L’impressione è che tutti quelli che c’erano ieri sono venuti anche oggi.

E se non mio sbaglio sono state entrambe le celebrazioni più partecipate degli anni scorsi.

Grazie, Signore!

Via Crucis del Venerdì SantoLa Via Crucis del Venerdì Santo di quest’anno è stata più vivibile che gli anni scorsi. Ciò perché non è stata fatta tutta la zona insieme, ma per gruppi di parrocchie: Sabana Perdida (circa 10 parrocchie), Villa Mella (circa 15 parrocchie) e Guaricano (4 parrocchie).

Così, senza dover uscire dal nostro barrio, abbiamo potuto camminare nei nostri settori.

La conclusione, tutti insieme, è stato nell’incrocio delle cinco esquinas, che riceve questo nome dal fatto che è un incrocio non di quattro ma di cinque strade.

La gente presente alla Via Crucis del Venerdì Santo 2007Il padre Isidro ha presieduto le Via Crucis di Amparo e Santiago, e Marcial quella della Divina Misericordia. Naturalmente io ho guidato quella di Santa Margarita.

Il gruppo dei chierichetti di Santa Margarita presenti alla Via CrucisSia Santa Margarita che la Divina Misericordia hanno “sfoggiato” un buon numero di chierichetti, ben preparati!
Dopo la conclusione, ci si è avvicinata una signora che vive in quel posto, ringraziandoci, perché è un incrocio non solo di strade, ma anche di delinquenza, e aver portato lì la conclusione della Via Crucis è stato per lei un segno di speranza.

L'altare della Riposizione di Santa MargaritaAlla Messa della Cena del Signore abbiamo fatto la lavanda dei piedi con dieci persone anziane. È stato tenero vedere la pulizia di quei dodici piedi. Sono stati carinissimi!

La partecipazione alla Messa è stata superiore alle mie aspettative: la chiesa ben piena, quasi come la domenica alle sette. E tante comunioni!

Dopo la Messa, l’adorazione a turni, settore per settore. Ho approfittato per confessare, e il tempo mi è passato velocissimo.

La mattinata del giovedì santo è dedicata ovunque alla Messa del Crisma, presieduta dal Vescovo insieme ai suoi preti.

Da noi non l’ha presieduta il cardinal Nicolás López, arcivescovo, perché non si è ancora rimesso in sesto perfettamente dal bypass coronarico che gli è stato fatto in gennaio. È toccato quindi a mons. Amancio Escapa, vescovo ausiliare e vicario generale.

Mi ha fatto piacere vedere tanti confratelli preti, con molti dei quali c’è un’amicizia bella. In particolare ho visto con piacere il padre Pedro Vásquez, con il quale ci conosciamo dai tempi in cui era ancora in seminario, e che ultimamente aveva avuto dei piccoli problemi che lo avevano allontanato dalla comunità presbiterale. Rivederlo è stato per me fonte di gioia grande.

Non c’era, invece, il padre José Luis Hernández, che prima era incaricato diocesano per la pastorale della salute, e che dopo che è stato rimosso si è venuto allontanando dal presbiterio. Devo riuscire a mettere in cantiere una visita personale alla sua parrocchia.

Piccola riunione con responsabili di settore e incaricati della liturgia di Santa Margarita, stasera, per preparare il triduo pasquale e programmare il tempo di Pasqua. Abbiamo messo a fuoco tutti i vari elementi delle celebrazioni dei giorni rimanenti della settimana santa.

A livello di programmazione abbiamo davanti un corso per visitatori delle famiglie, sarà domenica 22 nel pomeriggio.

Ieri sera avevamo avuto una riunione analoga con la Divina Misericordia. Unica differenza: il corso per visitatori sarà la domenica dopo. Perché domenica 15 è la festa patronale.

Con i giovani che faranno la prima comunione a Pentecoste abbiamo avuto oggi la celebrazione della Prima Riconciliazione.

Me li sono confessati tutti, anche se c’è voluto praticamente due ore. E come sempre mi ha edificato la disponibilità e la volontà di cambiare della maggior parte.

Il problema più grosso di questi giovani è poi la perseveranza nel cammino di chiesa. All’arrivare all’università si perdono, più che altro per la necessità di lavorare al fine di mantenersi negli studi.

I bambini di Santa Margarita e della Divina Misericordia che si battezzeranno domenica hanno avuto stamattina il ritiro finale.

Ripasso sul rito del battesimo, unzione dei catecumeni e attività dei peccati scritti sui foglietti e bruciati. Ultime raccomandazioni e consegna del “documento” di ammissione al battesimo

Ci sono un gruppetto che non si battezzeranno perché il papà non si è fatto vedere agli incontri per i genitori. Sono casi normalmente abbastanza motivati, ma che purtroppo significano che questi padri non hanno mai l’occasione di ascoltare qualcosa che li aiuti a formarsi. E così faccio esigenza forte che devono venire tutti. Per chi è mancato ci sarà un ennesimo recupero tra qualche settimana, al cominciare la preparazione alla prima comunione.

Voglio riuscire a dare i sacramenti a tutti (per lo meno a tutti quelli che dimostrano interesse), ma non voglio perdere l’occasione di parlare a tutti i genitori.

Nel pomeriggio, poi, i bambini-catecumeni di Santa Margarita hanno fatto la prova del battesimo sommerso. La maggior parte se la cavano bene, devo solo tener presente due o tre che hanno paura di buttare la testa dentro l’acqua.

Nutrito gruppo di bambini stamattina a Betania, per le Prime Riconciliazioni. C’erano di Santa Margarita, della Divina Misericordia e del settore san Ramón (futura parrocchia Santa Virginia).

Con don Lorenzo c’abbiamo messo più di un’ora a confessarli tutti.

Questi bambini farannno la prima comunione l’anno prossimo.

10:11 pm

Domingo de Ramos

La domenica delle palme è stata vissuta con molta allegria, come sempre.

Alle sei e mezza di mattina avevo processione e Messa nel settore san Ramón. È venuta con me suor Cristina, che dopo la Messa si è fermata a dare la preparazione finale ai bambini che dovevano fare la prima riconciliazione.

Poi, alle nove, altra processione e Messa a Santa Margarita. Molte palme frondose, e all’arrivo in chiesa c’erano dei drappi bianchi e di altri colori che sono stati messi a forma di tappeto per accogliere Cristo rappresentato dal presbitero.

Il pomeriggio è stato più calmo, la Messa della sera me l’ha presieduta don Lorenzo.

A causa del gran numero di bambini che ho nel catechismo cerco di organizzarmi in maniera abbastanza formale per rendermi conto se si stanno preparando o no, se partecipano o no agli incontri specifici di catechesi sui sacramenti. E poi c’è da tenere traccia dei documenti, per trascrivere nei libri o mandare la comunicazione alla Curia.

Così stamattina ho dovuto dedicare un po’ di tempo a rivedere il tutto e se stava bene e chi aveva completato la preparazione.

Ho scoperto che c’è un certo numero di bambini, ma anche di giovani, che non hanno ancora presentato i documenti, e devo inventarmi una maniera per scuoterli e farglieli presentare.
Lunedì avremo la prima riconciliazione dei bambini, e tra vigilia pasquale e giorno di pasqua i battesimi rispettivamente dei giovani e dei bambini.

I catecumeni giovani e adulti hanno ricevuto stamattina il Padre Nostro.

Non è un gesto fisico, quanto il fatto che la Chiesa porge loro l’insegnamento sul vero significato della preghiera del Signore. Simile alla consegna del Simbolo della fede, che hanno ricevuto quindici giorni fa.

C’erano quasi tutti, mancavano solo uno o due.

A loro rimane da fare il ritiro finale, che sarà nella mattinata del sabato santo.

È consuetudine in Repubblica Dominicana che l’ultimo venerdì prima della Domenica delle Palme si fa la processione dei dolori della Vergine.

Sono normalmente sette stazioni, incentrate sugli episodi evangelici in cui Maria è provata, cominciando con la spada che le trafiggerà l’anima, per arrivare alla sepoltura del Figlio.

Come gli anni scorsi l’abbiamo conclusa insieme tra le quattro parrocchie di Guaricano, in Santiago el Menor.

È stato un bel momento per fare un pezzo di cammino di chiesa insieme!

La Celebrazione Penitenziale della Divina Misericordia si è svolta sotto un’acqua battente e insistente.

Ha cominciato a piovere alle quattro e sta piovendo ancora adesso.

In particolare, da prima delle sei fino alle sette e mezza ha piovuto a dirotto. Il rumore della pioggia sul tetto di lamiera della nostra cappella non permetteva di sentire niente.

E di fatto la gente che è venuto era abbastanza poca, in tre preti li abbiamo confessati in meno di un’ora.

C’è da sperare che tutti gli altri cerchino qualche altro momento per confessarsi…

Oggi don Paolo ci ha cortesemente invitato ad assistere, con il piccolo Francisco, alla parte pomeridiana del ritiro dei giovani, che si concludeva con la celebrazione della Messa.

Siamo rimasti favorevolmente colpiti dallo svolgimento del ritiro, nonostante un po’ di stanchezza dei ragazzi e un po’ di dispersione, comprensibile alla loro età.

Sono stati toccati argomenti molto importanti come la problematica della droga, l’ascolto e l’ubbidienza verso i genitori, l’accettazione dei consigli, visti non come ingerenza nella vita dei giovani, ma come risultato di una saggezza costruita sulla base dei propri errori. L’umiltà come base della vita di tutti i giorni, non adeguandosi a modelli di comportamento sbagliati e non produttivi per il futuro.

Tutte queste riflessioni sono state naturalmente accompagnate dalla parola del Signore e da molti canti.

Abbiamo notato nei ragazzi presenti una forte volontá di ascolto ed un sincero entusiasmo per questa giornata.

Ringraziando il Signore per la presenza di questi giovani, auguriamo loro che riescano ad essere sempre cosí attivi nella vita cristiana e nella chiesa, anche quando gli impegni di studio e lavoro concederanno loro meno tempo.

Si è svolto oggi il ritiro dei giovani, nella parrocchia di San Felipe, a qualche kilometro dal Guaricano.

Personalmente sono andato solo nel pomeriggio per la Messa, cercando di vincere un po’ di scocciatura per un’indicazione che avevo data e che non è stata rispettata. Il Signore mi ha aiutato ad essere più che positivo (grazie!), la correzione la farò un’altro momento.

Alla Divina Misericordia ho lavorato oggi con catecumeni e catechisti.

I primi hanno avuto il terzo scrutinio nella Messa del mattino.

Alcuni dei catechisti della Divina MisericordiaCon i secondi ho fatto una riunione nel pomeriggio. Ho cercato di sbrogliare un po’ la matassa dell’Iniziazione Cristiana degli adulti, per far capire l’importanza dei vari aspetti della preparazione al battesimo, e per far vedere l’unità dei tre sacramenti dell’iniziazione.

Il mio sogno è di fare un cammino di iniziazione nel quale siano integrati tutti e tre i sacramenti: Battesimo, Cresima ed Eucaristia. Però so anche che sono cose che maturano lentamente, e non so se avrò il tempo di fare cambi significativi. Nel frattempo però il fatto che questi catechisti abbiamo capito i termini del problema e le sfide che abbiamo davanti mi fa essere fiducioso.

Grazie, Signore!

Oggi non è successo niente. Cioè, non ci sono stati colpi di scena. Ma c’è stata vita. È continuata la preparazione al battesimo e alla prima riconciliazione dei bambini, il settore Emaús ha pulito la chiesa con amore, il cammino di continuazione dopo il ritiro di evangelizzazione è andato avanti.

E io ho approfittato della relativa calma per mettere un po’ di ordine nel mio ufficio, con il risultato di riempirmi di polvere, perché la polvere al Guaricano non manca mai!

La mattinata l’ho passata in città a comprare. Abbiamo fatto vari giri, e siamo arrivati verso l’una e mezza.

Ho approfittato per far venire con me Dorcarín, perché dovevamo cercare dei pezzi per i computer, e mi interessava che lei sapesse quali sono i giri che ho.

9:38 pm

Fiordaliza

Tra i dialoghi del settore Betania di oggi pomeriggio ho parlato con una ragazza di 17 anni che si chiama Fiordaliza.

Sua madre l’ha avuta da relazioni occasionali e l’ha abbandonata, per cui quelli che sono i suoi genitori attuali se ne sono fatti carico.

Ho potuto parlare prima con la madre e poi con lei. Il quadro tracciatomi dalla madre era abbastanza tragico: tipica ribellione adolescenziale, ma aggravata da lunghe serate passate fuori casa. Quando ho proposto alla madre di chiamarmi la figlia quasi non voleva, pensando che Fiordaliza non sarebbe venuta. E invece la sorpresa. Mi sono ritrovato con una ragazzina acqua e sapone, ma che lasciava trapelare dei conflitti interiori. E quando le è scappato che sua madre l’ha abbandonata ho cercato di aiutarla a vedere il positivo della famiglia che si è fatta carico di lei.

Non so se le mie parole sono arrivate al suo cuore, ma certamente non sono state tante le volte che ha potuto parlare con un adulto in una situazione di relativa fiducia.

Ho cercato di farmi promettere che continueremo a parlare una delle prossime domeniche in parrocchia. E preparerò questo momento con la preghiera. La mia preghiera. E spero anche la vostra. Grazie!

La settimana scorsa abbiamo comprato una nuova camionetta. È frutto delle offerte che ho raccolto quando sono stato a Genova in dicembre-gennaio. Più di diecimila dollari, che sono confluiti in quello che sarà uno strumento per l’evangelizzazione e la vita di chiesa della Divina Misericordia.

Tra oggi e domani dobbiamo pagare l’assicurazione e farci dare la scheda identificativa, dopodiché i veicolo potrà cominciare a lavorare.

Un grazie al Signore, ma anche a tutti quelli che sono sempre stati sensibili all’opera dell’evangelizzazione qui in Guaricano!

Nell’incontro di oggi pomeriggio con i catechisti di Santa Margarita ho potuto sviluppare un po’ il tema del catecumenato, o meglio, dell’Iniziazione Cristiana degli adulti.

La lettera pastorale dei vescovi dominicani di gennaio, dedicata all’iniziazione cristiana, e il fatto che il tema sia stato ripreso nella formazione permanente del clero mi hanno aiutato a partorire un nuovo schema di come potrebbe essere impostata l’iniziazione degli adulti, schema nel quale si valorizzano alcuni elementi chiave del “farsi cristiano”: l’abbandonare le abitudini di peccato, l’imparare a vivere la Eucaristia della domenica, l’integrazione in un gruppo giovanile o piccola comunità. Questo, naturalmente, insieme ai passi liturgici e alle catechesi specifiche per i vari sacramenti.

Nei prossimi anni bisognerebbe riuscire a fare il salto di qualità di passare dalla catechesi sacramentale all’iniziazione cristiana.

Chi vivrà vedrà… Senz’altro le cose cammineranno in quella direzione, anche se forse le vedrà compiute chi verrà dopo di me.

Abbiamo iniziato stasera la preparazione immediata ai sacramenti nel settore san Ramón. Ho provveduto io stesso a fare la conferenza iniziale ai genitori dei bambini che riceveranno il battesimo e la prima riconciliazione.

Ho sentito partecipazione e interesse. Ho fiducia che questi incontri ci aiuteranno ad avvicinare la gente alla chiesa e al Signore!

Ho passato varie ore in questi ultimi due giorni a redattare la lettera mensile alle famiglie di questo mese. E nel pomeriggio Edilenia me l’ha stampata. È incentrata sul tema dell’accoglienza senza condizioni.

I primi giorni della settimana prossima sarà consegnata a tutte le famiglie della parrocchia.

La terza Via Crucis di quest’anno si è svolta nei settori Emaús (di Santa Margarita) e Altagracia (della Divina Misericordia).

Io sono stato nella prima, e ne sono stato contento: non si è camminato troppo, siamo riusciti a finire prima che diventasse buio, e soprattutto alla Messa finale c’è stata una partecipazione buona sia in numero che in qualità.

I testi di quest’anno sono miei, perché purtroppo tutti gli anni passati quando usavamo i testi proposti dall’ufficio pastorale diocesano c’erano sempre dei problemi, per la lunghezza dei commenti, per la loro lontananza dalla realtà, per le letture che non seguivano lo stile liturgico. Per non parlare dello schema tradizionale delle 14 stazioni devozionali che in realtà poco risponde alla sensibilità biblica di oggi.

I dialoghi del settore Nueva Alianza di questo pomeriggio sono stati ben fruttuosi. La maggior parte delle persone che ho sentito erano in condizione di sbloccare la situazione e di prepararsi per la confessione e la comunione.

Mi commuovo sempre quando trovo persone sinceramente disposte a seguire più da vicino il Signore, ed è un’aiuto anche per me, per mantenermi fedele alla mia vocazione.

Grazie, Signore!

Stasera a Santa Margarita toccava la Celebrazione Penitenziale di Quaresima.

Non ho visto una gran folla. È vero che quanod avevamo la folla era insieme alla gente della Divina Misericordia, e c’erano anche i conviventi, che adesso vedo in altri momenti. Nonostante tutto, però, ho l’impressione che potrebbe venire molta più gente; parlo delle persone impegnate, naturalmente, prima che di tutti gli altri.

S’è confessato un gruppetto di adolescenti perché il mercoledì è il giorno che c’è il gruppo “Ciempiés”. I ragazzi sono arrivati tardissimo, ma un buon numero si sono confessati.

Per tutto questo: grazie, Signore!

Primo incontro, stasera, della preparazione dei genitori di bambini piccoli per il battesimo dei loro figlioletti.

È stato un primo incontro ben partecipato; le ultime volte c’erano poche famiglie. L’ho portato avanti da solo perché non ho trovato nessuno che mi aiutasse; o meglio, volevo chiederlo a Juan Luis, ma all’ultimo momento gli si è presentato un impegno di lavoro.

E comunque queste catechesi mi piacciono, perché vanno alle radici della nostra fede e alle radici della vita nella famiglia.

Per il secondo incontro, giovedì, non ci sarò, perché ho confessioni in una parrocchia vicina. Lì ci sarà Juan Luis, che ormai dovrebbe essere abbastanza pratico del tutto.

Oggi è stato il primo dei tre scrutini dei catecumeni giovani e adulti.

Sia alla Divina Misericordia (alle sette) che a Santa Margarita (alle nove) abbiamo avuto questo rito che consiste nella preghiera che la Chiesa fa per i suoi fratelli minori che si avvicinano al battesimo.

Nei pomeriggi di queste domeniche i catecumeni hanno poi la catechesi specifica per il battesimo.

Il ritiro alla Divina Misericordia è stato veramente affollato. Nel pomeriggio c’era strapieno. Il numero dei presenti potrebbe essere stato sulle 250 persone. Tra loro molti padri dei bambini che riceveranno il battesimo o la prima riconciliazione.

Forse c’è qualcosa da coordinare con le équipe che vengono a impartire questi ritiri: sono gente che hanno uno dono speciale di saper parlare e di captare l’attenzione della gente, ma sono mezzi carenti nel produrre una struttura sensata del ritiro stesso.

Ho parlato quindi con Marcial perché la prossima volta che ci sarà un ritiro cerchi di sedersi prima insieme al responsabile e di fare insieme l’orario, e di includere momenti per il dialogo e l’approfondimento in gruppo, e se si può l’adorazione eucaristica.

L’oretta del pomeriggio che sono stato lì, alla fine l’ho passata confessando: uno dopo l’altro sono arrivati moltissimi, e se il ritiro fosse continuato avrei continuato anch’io a confessare.

10:28 pm

Maney e Yuly

Maney, Yuly e SandyManey e Yuly sono una coppietta giovane che io stesso ho sposato circa tre anni fa.

Nel secondo anno di matrimonio hanno avuto una crisi, sono stati separati per qualche mese, ma grazie a Dio poi la cosa è rientrata, e ora si sentono una coppia più sicura e più unita.

Sono stato a trovarli stasera perché era veramente da tanto che non li vedevo. E soprattutto dovevo scusarmi perché nel periodo della loro crisi non sono mai stato da loro a incoraggiarli e a aiutarli a uscire dalla crisi stessa. L’ho fatto, e ho ricevuto un perdono bello e sereno.

Tra l’altro ho potuto conoscere anche loro figlio, Sandy, il quale mi ha già dato confidenza, soprattutto quando si è reso conto che ero io il prete nelle foto del matrimonio di suo papà e sua mamma.

Maney e Yuly mi hanno anche promesso che ci saranna mercoledì sera alla Celebrazione Penitenziale. Se il signore ci aiuta, sarà anche il giorno del loro ritorno alla vita di chiesa dopo un periodo di allontanamento di più di un anno.

Sono nelle tue mani, Signore!

10:40 pm

Assemblea zonale

Il dono splendido del padre Lorenzo Vargas è la capacità di dare entusiasmo alla gente. La qual cosa si è vista anche stamattina nell’annuale Assemblea Zonale.

Eravamo presenti diciassette parrocchie di venti che ci sono nella nostra Zona Pastorale, ognuna di esse rappresentate da un minimo di una a un massimo di quindici persone.

Santa Margarita ha partecipato più numerosa (tredici!) della Divina Misericordia (sette), ma in tutti ho visto l’entusiasmo. E anche a me l’Assemblea ha dato gioia e voglia di continuare il lavoro.

In particolare l’Assemblea è stata fruttuosa (per me) perché ho potuto dialogare con il padre Ricardo Arias circa i battesimi degli adulti. In confronto a lui io ho criteri molto rigidi, e lui in confronto a me ha criteri molto laschi. Concretamente ciò significa che c’è gente delle mie parrocchie che va a battezzarsi da lui perché non indaga più di tanto sulla vita che fanno… Speriamo che a partire da questo dialogo si possano evitare queste “fughe”.

E poi l’Assemblea è stata fruttuosa perché ha rinvigorito la ancora fragile tessitura della giovane Commissione di Pastorale Educativa Zonale, che per l’appunto è stata affidata a me. Non siamo ancora in fase operativa, ma ci siamo avvicinati abbastanza, e il giorno 25 presenterò ai preti della zona una prima bozza di programma di lavoro.

Una soddisfazione, quindi.

Grazie, Signore!

9:55 pm

Vía Crucis

Seconda Vía Crucis di questa quaresima, oggi pomeriggio. Ben partecipata!

Facevo caso che nei dettagli pratici c’è un miglioramento notevole: l’ordine della camminata, la bontà della lettura dei testi, il percorso, la Messa finale.

Il settore Nueva Alianza ha lavorato e preparato bene questa Vía Crucis. Bravissimi!

Pomeriggio con gli amancebados del settore Nueva Jerusalén, del barrio La Mina.

Sono arrivati tardi, ma erano un certo numero, e mi sembra che i dialoghi siano stati fruttuosi. Merito anche degli animatori che hanno mantenuto in preghiera il gruppo intero mentre io parlavo con i singoli.

Grazie, Signore!

9:35 pm

Al CEA

Stamattina presto sono stato al CEA, dove avevo appuntamento con il direttore esecutivo per la faccenda del terreno al lato della cappella della Divina Misericordia.

Già da vari mesi ho chiesto quel terreno, in maniera che si possa costruire la chiesa su un terreno più piano. Il direttore mi ha ricevuto, ma ha rinviato la decisione finale per valutare meglio la posizione del politico che dice, a mio parere in maniera truffaldina, che quella terra gliel’hanno già data a lui.
È nelle tue mani: pensaci tu, Signore!

Abbiamo cominciato oggi il corso annuale di formazione permanente, finirà giovedì a mezzogiorno.

Sono in pratica tre giorni, dedicati ognuno a un tema: prima il discepolato, poi un ampliamento di orizzonti su discipolato e apostolato, quindi l’iniziazione cristiana.

La prima parte è toccata al padre Víctor Massalle, ex rettore del seminario maggiore, che ha un dottorato in Sacra Scrittura a Roma (o in Germania?), e ha lavorato sul discepolato nei vangeli. Molto interessante!

La giornata di oggi è stata per me piena di soddisfazioni.

Prima di tutto il ritiro parrocchiale di quaresima, cominciato ieri pomeriggio, è continuato molto bene. L’équipe che l’ha portato avanti ha fatto un bel lavoro, con una predicazione molto viva ed esperienziale. Quando è finito una giovane signora mi ha commentato: “È stato il mio primo ritiro, non pensavo che fosse così bello!”

A mezzogiorno abbiamo avuto a pranzo il padre Ricardo Santelise con alcuni suoi amici italiani, più precisamente riminesi: momento bello, aria di casa.

Nel primo pomeriggio sono stato a casa di una catechista a cui è morto il marito. Ho potuto parlare un po’ con lei, ma soprattutto è stato un momento molto bello con la figlia che si è confessata dopo molto tempo, e una nipote, un’adolescente che mi raccontava di sentirsi vuota, con cui abbiamo potuto parlare dei valori grandi della vita e di come la vita diventa bella quando la poniamo al servizio del Signore e degli altri.

Tornato poi in parrocchia, il ritiro era già iniziato, ma io ho approfittato per fare alcuni dialoghi personali con persone che avevano bisogno di un’attenzione personale, e anche lì ho visto la mano del Signore che ha lavorato.

La Messa delle sette di sera è stata diversa dalle altre domeniche: sentivo una certa stanchezza ma non mi pesava, e ho sentito la gioia di presiedere la celebrazione.

Come molte volte ho sperimentato: stanco ma felice!

Grazie, Signore!

La celebrazione della prima Riconciliazione alla Divina Misericordia è stata molto bella. Un bel numero di bambini (una quarantina), e mi sembravano in generale ben preparati.

Ce ne sono almeno altrettanti in attesa perché i genitori non hanno potuto venire all’incontro per loro. Spero di recuperarli in questo mese.

Il primo ritiro con gli studenti del liceo è venuto molto bene.

Grazie alle raccomandazioni preventive di Nidia e suor Modesta, i ragazzi di prima si sono comportati in maniera eccellente.

Vari di loro sono venuti a confessarsi, la metà non avevano fatto la prima comunione, vari non erano neppure battezzati.

La cosa bella che mi è piaciuta è che sono venuti anche un Testimone di Geova e una evangelica, entrambi molto sereni nel dialogo con me (in genere queste chiese sono molto ostili alla chiesa cattolica e predicano contro la confessione).

Le due istruzioni riguardavano la prima la quaresima in relazione alla riscoperta del proprio battesimo, e la seconda la messa domenicale. I ragazzi le hanno ascoltate con attenzione, e poi nei gruppi hanno approfondito in chiave personale.

Grazie, Signore Gesù!

La “puntata” odierna del corso di preparazione al matrimonio è stata segnata da una testimonianza toccante.

Dal momento che si diceva che la coppia diventa “una sola carne” attraverso l’esperienza del perdono reciproco, un uomo ha confessato pubblicamente di non essere ancora capace di perdonare. Ha ammesso che in passato ha tagliato fuori dalla sua vita molte persone che gli avevano fatto sgarbi o torti, e che ancora adesso mantiene a distanza un figlio, senza riuscire a intenerirsi neppure di fronte alle richieste di perdono dello stesso. La “confessione” esprimeva un bisogno forte di cambiare, e di fatto l’uomo l’ha detto: vorrebbe essere diverso.

La cosa è stata tanto significativa che quando ha finito di parlare, un altro ha detto molto spontaneamente: “Si merita un applauso per questa sincerità”, e gliel’abbiamo fatto. Gli abbiamo assicurato anche il sostegno della nostra preghiera, cosa in cui vi chiediamo di aiutarci anche voi lettori.

Oggi, festa dell’Indipendenza, la circostanza del giorno festivo mi ha permesso prendere le cose con più calma.

In particolare, in mattinata ho potuto parlare con Miguel Ángel e Willy, i nostri due seminaristi maggiori. Posso dire che stanno facendo dei bei progressi a livello di maturazione personale.

Nel pomeriggio, poi, la riunione degli animatori di Comunità di Base, come tutti i martedì, e poi la riunione della Commissione di Pastorale Giovanile.

Il compleanno di suor CristinaOggi era il compleanno di una nostra suora, e la sua famiglia ha pensato bene di farle una sorpresa: nel primo pomeriggio sono arrivati mamma, sorelle, nipoti, e anche altra gente della comunità.

Io mi sono unito al ritorno da Higüey, e ho trovato molto amore e molta gioia.

Grazie, Signore, per questa sorella così preziosa!

Alcuni dei giovani presenti alla convivenzaI giovani dei vari gruppi giovanili delle due parrocchie hanno vissuto oggi una giornata insieme a Jacagua.

La mattinata è stata dedicata soprattutto alla conoscenza reciproca. Si tratta infatti di almeno sette gruppi distinti, e non sono molti i momenti come questi in cui possono incontrarsi e farsi amici al di là del loro gruppo.

Nel pomeriggio invece un giovane della Pastorale Giovanile Diocesana ha fatto una catechesi su matrimonio, fidanzamento e sessualità, che i ragazzi hanno trovato molto interessante.

Suor Serafina, suor Modesta, Taína, Yúdith e Raquel hanno passato la giornata con loro. Io sono arrivato là alle quattro e mezza per la Messa, reduce dal pellegrinaggio a Higüey. Ho trovato tanto entusiasmo, e ho percepito una bella soddisfazione nei giovani per l’andamento della giornata. E alla Messa si è unita anche la comunità del settore di San Ramón, dando ancor più vivacità e amore alla cosa.

7:28 pm

A Higüey

A Higüey con Carmen, Fabrizio, Sabrina e FranciscoPellegrinaggio parrocchiale di Santa Margarita a Higüey, oggi. Hanno partecipato anche Carmen e Fabrizio e Sabrina, con il loro piccolo Francisco.
In fase di preparazione c’è stato uno sbaglio mio che ho tardato troppo a promozionarlo, e così la partecipazione è stata scarsa, abbiamo riempito un solo pullman.

In compenso, la Messa là è stata ben significativa. Ci siamo ritrovati nel santuario della Madonna dell’Altagrazia insieme a altre cinque parrocchie di Santo Domingo, con i rispettivi parroci. Alcuni di loro era abbastanza tempo che non li vedevo, ed è stata una cosa molto positiva. Al momento dell’omelia, poi, il primo celebrante ha posto tutti gli altri a dire un pensiero, e ne sono venute fuori riflessioni molto belle.

E poi al momento della consacrazione lo stesso primo celebrante ha fatto una preghiera di guarigione per tutti gli infermi, che è stata sentita molto da tutti.

A Santa Margarita abbiamo avuto la prima riconciliazione.

Purtroppo assomiglia molto a un campo di battaglia: più morti che vivi. Voglio dire che sono più i bambini che non hanno potuto ricevere il sacramento che quelli che l’hanno ricevuto.

Un buon numero perché non hanno consegnato il certificato di battesimo. Altri perché i genitori non si sono visti agli incontri per loro. Altri ancora perché gli stessi bambini non hanno ricevuto la catechesi preparatoria.

Ci saranno degli incontri di recupero, spero che riescano a ricevere il sacramento tutti.

I genitori dei bambini che faranno la prima riconciliazione hanno avuto stasera il loro secondo incontro.

Sono occasioni preziose per parlare loro di alcuni aspetti fondamentali della vita cristiana.

L’incontro è una via di mezzo tra un annuncio kerigmatico, una conferenza sull’educazione dei figli e una catechesi morale.

Partecipano soprattutto le madri, si fa esigenza ai papà di partecipare, ma non è facile, sia per il lavoro sia per il menefreghismo.

Da oggi abbiamo in casa tre persone in più: Fabrizio e Sabrina, giovane coppia della provincia di Torino, con il loro piccolo Francisco.

La ragione per cui sono arrivati da noi è che sono da dicembre in Repubblica Dominicana per un’adozione internazionale.

Hanno ricevuto il bambino già prima della fine dell’anno, per la convivenza di legge, che qui è prevista di sessanta giorni.

E di fatto sono felicissimi di Francisco, un moretto di nove mesi (sette quando l’hanno ricevuto), che con tutta probabilità sarà effettivamente loro figlio adottivo tra un mesetto.
Le cose poi si sono allungate più del previsto, e allora giovedì scorso ci hanno contattati per chiedere un aiuto con le pratiche di adozione. A quel livello in realtà non possiamo aiutarli, però abbiamo deciso di proporre loro di venire ad abitare da noi in maniera che sentano per lo meno l’appoggio umano e cristiano.
E così oggi hanno fatto trasloco da noi. Soprattutto con la compagnia di Francesco e di Carmen respirano un’aria più di famiglia. Prima vivevano in un residence per turisti dove erano soli tutto il giorno, e in realtà Sabrina era un po’ provata psicologicamente.

Oltre a loro, anche noi ci sentiamo una comunità più completa. I sorrisi di Francisco allietano tutti, e tutte le sere ci riuniamo per recitare insieme la preghiera della Compieta. Un elemento in più di serenità, grazie a Dio!

Yury e Fanny il giorno del loro matrimonioOggi pomeriggio si sono sposati Yury e Fanny. Yury è il fratello di suor Cristina.

Da vari anni lo stavano pensando, ma erano sempre indecisi (a quanto hanno spiegato) per il discorso delle spese. Finché lo Spirito Santo ha fatto capire a Yury che non potevano mettere il discorso spese davanti a quello del matrimonio.

Foto di gruppo dopo il matrimonio di Yury e FannyE così, al finire il corso di preparazione a metà gennaio, hanno detto che si sarebbero sposati il mese dopo. E così è stato. Anzi, si sono trascinati dietro anche un’altra coppia, un po’ più matura di loro, Pedro e Lin.

La celebrazione è stata bellissima, se la sono goduta anche Carmen, Taína e tutte le nostre suore!!! Ovviamente c’erano anche, elegantissimi, i quattro figli di Yury e Fanny!

E non solo! Varie altre coppie si sono entusiasmate, e adesso mi stanno facendo pressione per fare alla svelta un’altro corso di preparazione! Da cosa nasce cosa!

Grazie, Signore!!!

I partecipanti al ritiroIl secondo giorno del Ritiro di Evangelizzazione si è aperto, al solito, con la liturgia penitenziale. Una liturgia sui generis, perché si fa come divisa tra la prima e la seconda domenica. Durante la settimana i partecipanti fanno il dialogo con il loro “pastorello”, si confessano, e all’inizio della seconda domenica la celebrazione.Un’altra cosa significativa, è che questa liturgia è strutturata come un rinnovo del battesimo, con la rinuncia a Satana e tutte le sue opere e con il rinnovo della professione di fede.

Un altro elemento bello è poi la preghiera per la guarigione da tutti i rencori del passato, cominciando da quello che possono averci fatto nostro padre e nostra madre, passando per maestri ed educatori, fino ad arrivare alle relazioni adulte a livello di vita di coppia e di lavoro.

E, dopo i vari temi del giorno, incentrati sulla signoria di Gesù nella propria vita e sul dono dello Spirito, la liturgia di consacrazione alla fine della giornata: quest’ultima ha il significato di pregare su ognuno perché si rinnovi l’effusione dello Spirito Santo. È preceduta da un momento di preghiera intensa, e produce a tutti un’intensa gioia spirituale.

Nella Messa finale ognuno dei partecipanti è accolto dai suoi familiari, e riceve da essi un significativo regalo: un mazzettino di fiori, segno della vita nuova che ha iniziato a vivere. A quanti hanno espresso durante il ritiro segni significativi di cambio si chiede di dare un piccolo testimonio. A me quello che più colpisce è, più che le testimonianze, che pur sono molto belle, vedere le facce degli altri che hanno vissuto la stessa esperienza: la qualità del loro sorriso esprime una partecipazione intensa e senza parlare è come se dicessero: “Quello che sta dicendo lui (o lei) l’ho vissuto anch’io”.

Adesso ci rivedremo sabato pomeriggio con tutti i partecipanti: lì c’è spazio per testimonianze un po’ più dettagliate, e una cetechesi apposita introduce le dodici settimane della catechesi fondamentale su discipolato e vita di comunità.

Ultimo round di confessioni dei partecipanti al ritiro di evangelizzazione, questa volta a Jacagua.

Tre ragazze giovani, e varie signore mezze giovani e di mezze età. Con abbastanza voglia di camminare con il Signore, tutte quante.

Alcune sere di questa settimana le dedico a confessare la gente che sta facendo il Ritiro di Evangelizzazione.

È un momento veramente bello, perché tutti arrivano al sacramento (o al dialogo, quelli non pronti per ricevere la assoluzione) con una disponibilità straordinaria al Signore. Vedo una disponibilità a cambiare non comune, che è fonte di gioia per loro e anche per me.

È una delle gioie più belle del mio ministero qui! Grazie, Signore!

Il catecumenato dei bambini del catechismo (sono catecumeni quelli che si preparano al battesimo) è iniziato stasera con la corrispondente riunione dei genitori.

Hanno partecipato più del 60%, un dato confortante considerando che a Messa vengono solo il 5% della popolazione. Voglio dire che di tutti questi genitori che sono venuti alla riunione forse il 30% viene a Messa tutte le domeniche.

Il cammino catecumenale continua con le sue tappe di catechesi (la spiegazione dei vari aspetti del battesimo) e liturgiche (entrata al catecumenato, scrutini, unzione dei catecumeni, ecc.). Cerchiamo nel limiti del possibile di rendere partecipe tutta la comunità del cammino di questi bambini!

Ho risolto il problema del laboratorio di informatica levando da mezzo il disco SATA che ora so che è sicuramente danneggiato.

L’altro disco, che aveva prima soltanto i dati, adesso ospita anche il sistema operativo.

10:27 pm

San Valentino

Carmen in compagnia delle suorePer l’occasione della festa di San Valentino, che qui non è solo la festa degli innamorati, ma la giornata dell’amore, una bella delegazione di Santa Margarita è venuta a farci una bella sorpresa a casa. Dopo pranzo, quatti quatti, si sono presentati con gelato e torta gelato, ci hanno “costretti” a mangiarlo con loro.

Taína e Raquel, il sorriso della vittoria (sul gelato)Naturalmente c’erano anche le aspiranti, le quali si sono unite volentieri alla “penitenza”.

È stato un momento molto carino, che a dir la verità si ripete con gran piacere nostro e delle suore tutti gli anni.

Grazie, Carmen, Bilma, Tatá, Marcial, Germania, Jacinta. E grazie anche a te, Signore!

Il gruppo della Messa dei Malati della Divina MisericordiaL’ultima Messa dei malati è toccata oggi pomeriggio alla Divina Misericordia.

La “chiesa” era strapiena, considerando che non era domenica. Come ai tempi di Gesù, tutto quello che sa di Messa di guarigione qui tira tantissimo. Vengono sempre tante persone, anche gente che non viene a Messa la domenica, a volte anche evangelici.

Hanno ricevuto l’unzione una quarantina di persone. Tutte sono state preparate da catechisti e animatori. Vari di loro era la prima volta che si confessavano.

Ho anche fatto alcune foto, che spero di aggiungere presto. È stata una trovata bella quella della foto finale, sembravano i bambini della Prima Comunione, sempre pronti a farsi fotografare!

Questa volta il Ritiro di Evangelizzazione è in stile più familiare: una trentina di persone in tutto dalle due parrocchie. Ma meglio così, si lavora meglio e si gestisce meglio il processo.

Il settore più rappresentato è San Ramón, con otto persone, seguito dall’Arca di Noè con sette. Grande assente il settore Espíritu Santo: una mancanza di coordinazione da parte di Bernarda, la responsabile di settore, ha fatto sì che la gente non venisse preparata.

A proclamare le catechesi sono stati Marcial, Matilde e Mirella. Carmen ha tenuto insieme il tutto.

Il Ritiro continua con i dialoghi con i “pastorelli”, che verranno fatti in settimana, e con la confessione (sacramentale, per chi può): ciò prima del domingo prossimo. Infatti la prima domenica è in vista del consegnare la nostra vita al Signore in un cammino di liberazione dal peccato (Battesimo), mentre la seconda domenica è per rinnovare il dono dello Spirito Santo (Confirmazione). Tra tre mesi, poi, il Ritiro Eucaristico permetterà di rispiegare e rimotivare l’esperienza dell’Eucaristia.

Il mio lavoro, quindi, continua in settimana: ho messo tre momenti, uno a Betania, uno alla Cappella san Francisco, e uno a Jacagua. Perché tutti possano confessarsi comodamente. È il mio servizio. E lo faccio volentieri!

Oggi abbiamo avuto la Messa per la Giornata del Malato nel settore san Ramón, futura parrocchia di Santa Virginia.

Buona la partecipazione, e come sempre c’era parecchia gente che non è granché di chiesa, ma che accorre quando sentono parlare di Messa di guarigione. Ne approfitto per spiegare che la fede in Dio non può essere soltanto questione del momento in cui si ha bisogno di una mano.

C’era anche la gente del settore, una decina, che domani inizieranno il Ritiro di Evangelizzazione.

La Messa dei malati di oggi pomeriggio a Santa Margarita è stata celebrata da don Lorenzo, io mi sono limitato a concelebrare tranquillo per il persistente stato d’indisposizione. E mi sono dedicato a confessare, prima della Messa e anche quando stava cominciando.
Molta gente ha partecipato. La comunità si è attivata con molta gente che faceva la spola portando i malati. Un terzo di quelli che ha ricevuto l’unzione non camminava. C’era anche Santana, l’uomo de La Mina in carrozzella a cui don Fully & C. hanno aiutato a ricostruire un pezzo di casa.

Domani la Messa dei malati tocca nel settore san Ramón, e lunedì alla Divina Misericordia.

11:51 am

Indisposizione

Piccola indisposizione, già da ieri, con l’intestino in subbuglio. Mi sento debole ed ho un po’ di febbre. Spero di rimettermi in sesto presto.

Oggi pomeriggio abbiamo la messa dei malati. Mi sa che andrò come malato!

All’avvicinarsi della Quaresima cominciami anche i cammini di preparazione immediata ai sacramenti.

Stasera è toccato ai genitori dei bambini che faranno la prima riconciliazione. Mancavano una parte, ci dev’essere stato un fallo nella comunicazione ai catechisti. Sabato pomeriggio i bambini avranno il primo incontro per loro.

La comunità intera mi ha fatto sentire il calore del suo affetto, in occasione del mio compleanno.

A Messa ho ricevuto abbracci a non finire.
A scuola sono stato festeggiato insieme a Maribel, la segretaria che adesso lavora come maestra.

Le suore mi hanno fatto una festicciola nel consultorio con i medici e il resto del personale.

Nidia e i professori del collegio mi hanno fatto un’altra festicciola-sorpresa.

E a pranzo avevo invitato Marcial, Edilenia e la stessa Maribel, e con loro ci siamo passati un bel momento pure lì.

Insomma, ho sentito un gran affetto. Ho lasciato casa, padre, madre e fratelli, ma ricevo davvero il cento per uno!

Non sono mancate le telefonate di tutta la mia famiglia.

E, dulcis in fundo, mi ha chiamato don Piero dal ritiro del clero di Genova e mi ha passato anche mons. Bagnasco!

Grazie, Signore!

Abbiamo fatto oggi pomeriggio un’oretta di preghiera in preparazione al Ritiro di Evangelizzazione, che comincerà domenica.

C’erano i proclamatori e i “pastorelli” (coordinatori di gruppo), e anche alcuni altri laici delle parrocchie. Abbiamo pregato perché sia una realtà la liberazione dal peccato e la vita nuova di tutti quelli che parteciperanno. Menzionandoli uno a uno, attraverso il canto li abbiamo presentati al Signore.
Alla fine, abbiamo pregato in maniera particolare per ognuno di quelli che faranno il servizio: dalla loro docilità allo Spirito Santo dipenderanno i frutti del ritiro.

Compio oggi, 6 febbraio 2007, otto anni di servizio di parroco a Santo Domingo.

A volte mi domando se nel ’98 i miei superiori non sono stati un po’ incoscienti. Venivo tutto sommato da un’esperienza molto limitata: soltanto sei anni e pochi mesi di ordinazione, e un solo servizio, da viceparroco. Mi hanno mandato, ma a dire la verità le cose sono state più facili per loro perché io mi sono reso disponibile, proprio nel momento in cui i superiori volevano fare il cambio qui. Vedo un disegno della Provvidenza in questo: il viaggio in Tanzania a trovare don Leonard Teza nel luglio 1997 mi ha disposto al desiderio della missione, e poco più di un anno dopo ero già in viaggio per la Repubblica Dominicana!

Ricordo ancora quel 6 febbraio del ’99. Il cardinal Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, che è venuto a Santa Margarita per installare me in questa parrocchia e don Lorenzo come parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo. Ricordo le prime prediche, con la lingua impastata nel parlare una lingua di cui non avevo padronanza…

Grazie a Dio il momento in cui ho preso la parrocchia coincideva con la preparazione della Gran Misión, la Grande Missione dell’Arcidiocesi di Santo Domingo in preparazione al Gran Giubileo dell’Anno 2000. Tutti i giorni alla fine della Messa recitavamo la preghiera composta dal cardinale per l’occasione. La Missione, e tutto quello che ha significato in quanto a momenti di formazione, conferenze, ritiri, mi ha dato la carica, e io ho cercato di trasmetterla alla parrocchia. In Santa Margarita si sono formati circa cinquanta missionari, che poi nell’anno del Giubileo si sono resi disponibili per le Missioni che si sono realizzate nelle varie zone dell’arcidiocesi. I missionari stavano fuori otto giorni, nei quali vivevano gomito a gomito con la comunità parrocchiale a cui erano inviati; di mattina visitando le famiglie che vivevano attorno al loro Centro di Missione, di pomeriggio e di sera realizzando gli incontri kerigmatici con bambini, ragazzi, giovani e adulti. E a fine luglio la missione è toccata anche a noi, ed è stata una gioia grande accogliere i sessanta missionari che ci sono stati mandati ed evangelizzare insieme a loro!

* * *

Il ricordo della Gran Misión mi riempie il cuore di ricordi grandi, ma mi aiuta anche a tematizzare che in questi otto anni ho imparato molte cose riguardo all’evangelizzazione.

Ho sperimentato prima di tutto nella pratica di tutti i giorni che l’evangelizzazione non è un momento ma un processo. Il contatto e il lavoro insieme all’équipe di servizio del SINE (Sistema Integral de Nueva Evangelización), arrivato alla Repubblica Dominicana dal Messico, mi ha aiutato a pensare e strutturare il processo-cammino di evangelizzazione della parrocchia, con le sue tappe necessarie:

  • la ricerca dei lontani, realizzata nelle missioni parrocchiali porta a porta e nelle visite individuali alle famiglie;
  • il primo annuncio o kerigma, realizzato concretamente nei Ritiri di Evangelizzazione;
  • l’accompagnamento catechetico, portato avanti nei cammini che seguono il Ritiro;
  • la vita di piccola comunità, fatta carne nelle Comunità Apostoliche;
  • le tappe sacramentali, vissute da quanti ancora non avevano celebrato il loro incontro con Cristo, con al primo posto l’Eucaristia domenicale, vero motore della vita parrocchiale;
  • l’impegno missionario degli evangelizzati, realizzato soprattutto nella visita mensile alle famiglie loro affidate.

Aggiungo a ciò quanto stiamo iniziando in questi mesi: il discepolato personale, che consiste nel fatto che ogni evangelizzato abbia un fratello un po’ più avanti nel cammino che lo aiuta a revisionare mensilmente i principali ambiti esterni della vita cristiana.

In secondo luogo, ho imparato ad applicare alla pratica pastorale il libro del Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti, che a Genova solo sapevo che esisteva perché me ne avevano parlato nel seminario, ma che non avevo mai avuto occasione di leggere e soprattutto trasformare in vita. Al trovarmi qui con adulti, giovani e bambini di tutte le età da battezzare, ho dovuto giocoforza studiarmi il RICA, domandare, informarmi, sensibilizzare, far capire che è possibile ripristinare il catecumenato antico. Ringrazio il Signore perché la comunità si è lasciata guidare, in questo come nell’altra questione difficile da trattare che è il battesimo dei conviventi. Anche su questo la comunità ha riflettuto, è arrivata a capire, e mi dà una mano adesso a spiegare che non si può ricevere il battesimo se si vive ancora una situazione di peccato.

Dentro a questi itinerari catecumenali ha rivestito per me un significato specialissimo il poter allestire una piscina battesimale nella quale immergere totalmente le persone che si battezzano. Dire loro “Io ti battezzo”, e sommergerli effettivamente, spingendo sott’acqua tutta la persona e vedendola riemergere, è per me un’emozione che tutte le volte si rinnova.

E ancora, all’interno dei cammini di preparazione ai sacramenti ho dovuto inventarmi sussidi di catechesi, che ho rivisto anno dopo anno, e che con gioia potrò lasciare a chi continuerà il lavoro.

Ancora, ho avuto la gioia di accompagnare la nascita e i primi passi di una nuova parrocchia, la Divina Misericordia, scorporata nel 2005 da Santa Margarita, nonché di accompagnare fino all’ordinazione diaconale il mio più diretto collaboratore all’interno di essa, Marcial. Ho visto un po’ come una partoriente e un po’ come un’ostetrica i primi vagiti della nuova parrocchia, l’ho aiutata a fare i primi passi e ad avere il coraggio di muoversi e di lavorare. E in questi giorni accompagno il processo simile della nascita della nuova parrocchia di Santa Virginia, in quello che è il settore San Ramón di Santa Margarita, e anche qui la prossima ordinazione diaconale di colui che mi aiuterà ad esserne il pastore, Juan Luis.

Infine, ho imparato a valorizzare la scuola come elemento del cammino di evangelizzazione. La grande opera iniziale di don Lino di far partire e di dare una buona colonna vertebrale alla scuola primaria mi ha permesso di guardare più avanti. Ho visto nascere la scuola serale e prendere forma più piena il liceo, ho visto rafforzarsi il cammino di chiesa di tanti maestri e bidelle, ho imparato a delegare funzioni. Ho imparato, aspetto su cui riconosco che ero carente, a trattare con rispetto tanti collaboratori (nella scuola ci sono ottanta persone che ci lavorano!), a incoraggiarli con amicizia e a riprendere con amore tanti piccoli difetti.

E soprattutto, lo Spirito del Signore ci ha guidati, tutta la comunità scolastica insieme, a strutturare momenti di formazione per le famiglie degli studenti. Da tre anni una volta al mese facciamo lezione ai genitori invece che ai figli! Con risultati incoraggianti e testimonianze preziose. Rimane nascosto nel mio cuore il sogno che il Centro Educativo si faccia espressione consapevole della comunità parrocchiale nel proporre un cammino di evangelizzazione diretta a tutte e ognuna delle famiglie dei nostri strudenti. Lo vedrò o non lo vedrò? non lo so, ma prego e lavoro perché ci si arrivi!

* * *

Un secondo grande filone per il quale sento riconoscenza, nella tappa di questi otto anni, è la ricchezza di relazioni umane che ho potuto e posso vivere qui a Santo Domingo.

Non posso non ringraziare per l’accoglienza che ho ricevuto dai confratelli presbiteri dominicani. All’inizio sono stato soprattutto il padre Abraham Apolinario, che mi ha aiutato in maniera speciale a entrare in un tessuto parrocchiale scosso dalla partenza di don Lino, e il padre Ricardo Arias, da cui ho ricevuto assessoria continua per lo meno per due anni, per poter capire qualcosa della scuola che ho ricevuto in gestione e del ruolo che vi dovevo svolgere. Per non parlare poi dell’accoglienza sincera e sempre disponibile del cardinal Nicolás, della vicinanza del Nunzio Apostolico mons. Timothy Broglio, dell’affabilità sincera del padre Lorenzo Vargas e del padre Nelson Acevedo, e di tanti altri, che in mille modi mi hanno fatto sentire parte di questo presbiterio. Non ho perso la vicinanza dei confratelli del clero genovese, con i quali è sempre stata una gioia reincontrarmi tutti gli anni nei periodi di vacanze italiane, e ho ricevuto dal Signore nuovi confratelli nel presbiterato, nel contatto con i quali il mio sacerdozio è cresciuto e maturato.

Un altro dono specialissimo di questi otto anni è stata la fioritura di varie vocazioni dal tessuto della vita parrocchiale. L’inizio del cammino di suor Cristina, nel 2001, e poi da lì a poco l’entrata in seminario di Heriberto, mio figlioccio, nel 2003; e poi Willy, Miguel Ángel, Elvis, Franklin, Alex. Due di loro sono già al primo anno del seminario maggiore, mentre gli altri sono ancora al minore.

E come se non bastasse, il 2006 è stato l’anno dell’inizio dell’aspirantato di Taína e Yúdith, che mostrano segni di buona maturità umana, cristiana e vocazionale. Altre ragazze poi si stanno decidendo a iniziare lo stesso cammino, tutte con le nostre suore! E vedo che altri ragazzi e ragazze sono in ricerca. Non mi sarei mai immaginato tanta ricchezza di vocazioni! Veramente il Signore mi ha fatto vedere cose grandi!

E parlando di suore, sono stati otto anni di amicizia spirituale profondissima con le sorelle delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario. Camminare vicini ai passi di queste sorelle, e al tempo stesso con profondo rispetto, collaborando nella parrocchia, nel consultorio (ahimé, poco), nella scuola. E la mensa comune, dove si condividono le speranze e i timori, tutti i giorni, dove si scherza e ci si rende partecipi di quanto visto attorno a sé… È un’esperienza grande, della quale ringrazio profondamente il Signore! Ricordando in maniera specialissima suor Patrizia, che nel 2003 ci ha preceduti tra le braccia del Padre del Cielo, ma anche suor Valeria, suor Roberta (tornata a lavorare nella sua India) e suor Susanna. E senza dimenticare le sorelle che ho come compagne di viaggio oggi: suor Modesta, venuta qua insieme a me, suor Blessila, suor Cristina e suor Serafina. Ognuna di loro è specialissima ed un dono grande del Signore per me.

Per ultima, l’esperienza di vivere in comunità la fraternità sacerdotale. In questo sono stati o sono compagni di viaggio anzitutto don Lorenzo, che ha la mia stessa anzianità in terra dominicana, e che rappresenta per me più di un fratello, don Franco, don Piero. Con don Lorenzo abbiamo condiviso la scoperta di questa cultura – non avevamo nessuno che ci potesse spiegare le cose in maniera più diretta – e di questa chiesa, del paese, dei costumi, dei limiti e delle ricchezze dei fratelli dominicani. Personalmente ho imparato con Lorenzo a condividere la passione per il lavoro pastorale, e ho sempre trovato in lui un collaboratore disponibilissimo.

E non è mancato l’appoggio, materiale e di vicinanza umana, di tanti fratelli e sorelle genovesi, don Piero, don Giandomenico e don Francesco al Centro Missionario, ma anche tanti altri che mi hanno sempre dato una mano. E tra tutti loro in maniera un’altra volta specialissima i vescovi che abbiamo avuto: il cardinal Canestri, vero padre quando ero a Genova così come quando mi ha inviato al Guaricano, il cardinal Tettamanzi, il cardinal Bertone con cui abbiamo avuto la gioia di condividere un’intera settimana di vita comune, e ora monsignor Bagnasco. Ognuno di loro è una perla specialissima in questi miei otto anni di servizio dominicano. E credo di poter dire che nonostante la lontananza fisica ho potuto parlare con loro molto più che altri confratelli di Genova.

* * *

Oggi, 6 febbraio 2007, queste povere parole esprimono la gioia di questi otto anni di servizio dominicano. Continua il servizio, in quest’anno che probabilmente è l’ultimo, e sono sicuro che continueranno i doni del Signore, insieme alle inevitabili prove. Sono un prete felice, e questi otto anni sono parte viva della mia felicità!

Grazie, Signore Gesù, mio Salvatore, e grazie a tutti voi!

Stamattina ho preso la palla al balzo di un raccontino trovato su un giornale locale e ho convocato nel mio ufficio tutti i direttori docenti, le segretarie e la responsabile del personale di appoggio (bidelle e portieri).

Il raccontino verteva su una qualità per essere supervisori: la gerenzialità, cioè il capire al volo le esigenze del proprio capo per raccogliergli le informazioni e muovere i passi che sono necessari.

Da lì siamo andati avanti sulle caratteristiche del rapporto superiore-subordinato.

Di fatto io sono il superiore di tutti loro, ma i direttori docenti sono miei subordinati e al tempo stesso superiori dei maestri, lo stesso che la responsabile del personale di appoggio è mia subordinata e superiora di bidelle e portieri.

Le qualità che sono venute fuori come necessarie in questo lavoro sono: l’umanità, l’autorità, la flessibilità da parte dei superiori, la capacità d’obbedire, la creatività, il rispetto da parte dei subordinati.

Le segretarie, poi, hanno potuto mettere in luce che la loro più grande virtù con la gente deve essere la pazienza, perché spesso si trovano a dover offrire il “muro di gomma” della gentilezza a tutti quelli che vengono a reclamare qualcosa.

E, nonostante piccoli difetti che abbiamo tutti, questa riunione mi ha fatto rendere conto una volta di più che ho attorno a me come stretti collaboratori persone in gamba e ben formate.

È una sicurezza, che mi sento “addosso”, e che mi fa sentire bene.

Grazie, Signore!

Carmen continua il suo impegno qui in missione.

Alla mattina fa da mangiare in cucina, a partire da metà pomeriggio visita le comunità di base e apostoliche sensibilizzando all’uso dell’ambulanza per portare all’ospedale i feriti.

E con suor Blessila amano farsi scherzi di tutti i tipi. La qual cosa ci mantiene allegri tutti!

… con una bella dormita fino alle 8, e poi vedere varie persone in parrocchia, con calma. Muovendomi a ritmo umano. Diversamente dai giorni della settimana, dove le cose si accavallano continuamente…
Grazie, Signore!

Il prossimo ritiro di evangelizzazione sarà domenica 11 e domenica 18 febbraio.

Di Santa Margarita ci saranno 16 laici, e 17 della Divina Misericordia. Dovrebbero esserci anche Elagia e suo marito, che sono i genitori di Káterin, una ragazza che sembra voglia farsi suora, e anche Dida, la mamma di Yúdith.

Oggi con Marcial, Carmen e Mirella (sono le incaricate dell’evangelizzazione rispettivamente di Santa Margarita e della Divina Misericordia) abbiamo messo a punto le ultime cose: l’équipe che porterà avanti il ritiro e quelli che collaboreranno con i vari servizi.

E la comunità tutta sarà coinvolta nell’adorazione eucaristica che si farà nella cappellina della scuola, a turno tutti i settori.

Insieme alla commissione di pastorale giovanile delle due parrocchie – sono in pratica i responsabili dei vari gruppi – abbiamo fatto un po’ di programmazione della prima parte dell’anno.

Ci sarà una prima convivenza per far incontrare i giovani dei vari gruppi, a fine mese.

In quaresima, un ritiro specificamente per i giovani.

In Settimana Santa, tre giorni di Pasqua giovanile.

La domenica dopo Pasqua, un concerto per i giovani.

E poi, in luglio, i campi estivi: dei bambini, che tentaremo di fare le due parrocchie separatamente, degli adolescenti, e poi il fine settimana per i responsabili.

Manca la proposta estiva per gli universitari, ma non è facile perché questi ultimi sono molto impegnati e non è facile beccarli.

Soprattutto per il campo bambini, i responsabili chiedono al Signore che qualche parrocchia di Genova si faccia solidale con loro e doni una piccola parte delle quote campi, magari un euro per partecipante, allo scopo di integrare il magro preventivo che si può fare con i soldi che possono pagare le famiglie.

Vi mettete anche voi a pregare con noi?

Una nuova comunità ecclesiale di base è stata ufficialmente inaugurata nel Cazabes con una solenne Messa.

C’era tutto il settore, da Antonia, la responsabile di settore, a Mariano e Esperanza, la coppia che animano quella comunità, a tutti gli altri fratelli impegnati del settore san Ramón. Non mancava una buona dose di vicini, che sono quelli che concretamente parteciperanno alla comunità.

La Messa è stata fatta in casa di Felicia, la mamma di suor Cristina, la quale ultimamente si è impegnata sempre più ed è una delle persone più presenti. C’erano anche vari dei suoi figli, ho visto in loro un certo desiderio di partecipare di più alla vita della chiesa. In tutti i presenti, poi, una bella allegria, alimentata ancora di più dal riso dolce con cocco offerto dalla famiglia ospite a tutti i presenti.
E dopo la Messa Antonia mi ha portato un po’ più in là, da una famiglia a cui si è “sposata” una figlia tre giorni fa. La mamma, che in realtà soffre di depressione, da tre giorni non fa che piangere. Credo che la cosa faccia parte del rito, al nono giorno lo stesso rito prevede che la figlia torni a casa e si riconcili con la famiglia.

E poi due confessioni volanti, sui gradini di accesso a un appartamento del primo piano, di fronte alla strada, con la polvere sollevata dalle macchine sulla vicina strada che ti si infilava da tutte le parti.

Mi sono visto stasera con i responsabili dei tre gruppi di preghiera carismatica delle due parrocchie. Questi gruppi sono relativamente giovani (qualche anno di vita), a parte uno che è dei tempi di don Lino.

È stata la prima volta che abbiamo fatto questa riunione. Ho approfittato, considerando i potenziali rischi dei carismatici, per analizzare insieme la forma in cui la chiesa vuole che funzionino i laici e i gruppi ecclesiali, e devo dire che ci sono soltante poche cosette da mettere a posto. Questi gruppi hanno un senso ecclesiale molto maturo, e collaborano attivamente nella vita delle parrocchie.

Le cose che ho dovuto richiamare sono fondamentalmente due:

  1. Che a predicare mettano prefenzialmente i ministri della parola istituiti dal vescovo.
  2. Che stiano attenti a non lasciarsi andare a uno stile di preghiera emozionale, come quando, in un gruppo in particolare, la lode si trasforma in un vociferare confuso e pieno di chiasso. Oltre ad essere uno stile poco bello, è una cosa che può far propendere la gente verso le chiese evangeliche, le quali hanno tutte questo stile chiassoso.

Per il resto sono molto contento di questi gruppi, e spero che possano moltiplicarsi, perché sono uno strumento formidabile per avvicinare persone al Signore!

Il documento dei vescovi dominicani sull’iniziazione cristiana (vedi il post di ieri) mi ha generato una certa soddisfazione, perché è da qualche anno che nelle nostre parrocchie abbiamo adottato la struttura formativa del catecumenato non solo per gli adulti, ma anche per i giovani e i bambini.

In giro si vedono ancora i battesimi facili, soprattutto degli adulti, che in varie parrocchie vengono battezzati con pochi mesi di preparazione, senza attenzione né alla formazione, né alle motivazioni, né alla continuità del cammino. In particolare, una questione pastoralmente per niente risolta, è quella dei battesimi dei conviventi: molte parrocchie li fanno, considerando la buona fede dei richiedenti, mentre il Concilio Dominicano, dei primi anni novanta, lo esclude.

Un prete, per altro verso gran amico mio, dice chiaramente che il battesimo è un diritto e quindi lui lo dà a tutti!

A poco a poco le cose dovrebbero cambiare. Vent’anni fa c’era chi battezzava i bambini piccoli senza nessuna preparazione, oggi ciò non si vede più.

Grande Carmen!

S’è presa l’impegno di fare il giro di tutte le comunità di base e apostoliche delle due parrocchie per sensibilizzare al tema dell’ambulanza e distribuire volantini.

Avremmo potuto farlo nella Messa, ma francamente mi sfagiola di più questa maniera che è più personale, e che permette anche a Carmen di entrare in contatto con la gente.

I volantini che Carmen porta a tutte le comunità riportano il numero di telefono dell’ambulanza, e sono per attaccarli vicino alla porta di casa.

Grande Carmen!

Era già dall’agosto scorso che non si riuniva il Consiglio Pastorale della Divina Misericordia. Tra gli altri fattori c’era anche, lo riconosco adesso, una certa dose di stanchezza mia. Tornando dal soggiorno a Genova mi ritrovo con il desiderio di far girare le cose!

Abbiamo fatto un’estesa verifica dei mesi passati, che ha permesso di accentuare vari aspetti della maturazione della comunità. La maturazione più significativa è che si è persa la paura di fare attività di settore. I vari responsabili di settore, e la loro gente con loro, si lanciano a fare attività dove loro devono rispondere.

Si è parlato anche della decima, che da ottobre va a finire alle casse di settore per portare avanti i piccoli progetti del settore stesso. Ciò richiederà una nuova presa di coscienza di come possiamo dare la decima, che per molti equivale a dare dieci (sic!) pesos. È vero che molta gente è povera, ma anche solo mettendo da parte un peso al giorno a fine mese se ne hanno trenta!

Si è programmato il prossimo Ritiro di Evangelizzazione, sarà a metà febbraio, e si sono fissate un certo numero di altre date.

Abbiamo parlato infine del fatto che io sono quasi in scandenza, e del fatto che dobbiamo preparare la comunità perché non sia un momento di smarrimento ma di impegno rinnovato.

Tre ore in tutto la durata di questo consiglio, ma ne è valsa la pena!

Ultima serata stasera per il primo Corso di Preparazione al Matrimonio fatto nella futura parrocchia Santa Virginia, che in realtà è ancora il settore san Ramón di Santa Margarita. Sette coppie sono arrivate a terminarlo, tra di loro Yury, un carissimo amico (nonché parente) delle nostre suore.

Anzi, nell’incertezza generale sulla data del matrimonio, Yury ha stupito tutti – e ha quasi commosso anche me – per il fatto che vogliono sposarsi presto. Abbiamo fissato il matrimonio loro e di un’altra coppia per la domenica 18 febbraio, naturalmente là nel loro settore, nella cappella del Mamey.

Yury è un giovane molto educato, lavoratore, molto dedicato alla sua famiglia: vive insieme a Fanny, hanno quattro figli, e la loro vita di coppia è serena. Ho fiducia che questo passo lo possa aiutare a inserirsi di più nella vita della chiesa. D’altronde dai suoi genitori ha ricevuto insegnamenti molto buoni.

Così come tutti i santi finiscono in gloria, il Corso è terminato mangiando qualcosa insieme. Ognuno ha portato un piatto, chi il riso, chi delle polpette di yuca, chi insalata, chi pollo fritto, chi platani o banane. A differenza del solito, ho approfittato anch’io di questa grazia di Dio, e ho apprezzato la bontà di un moro di guadule con cocco. La cucina dominicana è veramente buona!

Messa molto significativa, stamattina, in occasione della solennità dell’Altagrazia. La quale si è rifatta, quest’anno che la solennità è caduta di domenica, delle assenze massiccie degli altri anni che cadeva di giorno infrasettimanale.

In particolare, come suggerito dai sussidi del Piano Pastorale, la Messa delle sette di mattina è stata preceduta da processioni mariane realizzate in ogni settore. La processione consisteva nel recitare un rosario meditato.

Quelli che hanno partecipato alle processioni sono stati una piccola parte (forse un 20% dei partecipanti poi alla Messa), ma non ho perso l’occasione per valorizzare la loro partecipazione: iniziando la Messa ho chiamato una persona per ogni settore, invitandolo a dare una piccola testimonianza di com’è andata la processione; e le quattro testimonianze sono state belle e ben recepite.

La Messa è stata resa ancora più preziosa dai cinquant’anni di matrimonio di una bella “coppietta” del settore Nueva Alianza. Si sono sposati di diciannove anni lui e sedice lei, e sono vissuti nella fedeltà tutto questo tempo. La cosa ha commosso la comunità. Da parte mia ho augurato loro porlomeno altri venticinque di questi giorni!

Alla fine della Messa, i dovuti saluti da parte di don Lino, don Giulio, don Franco, le suore, i miei, i vari visitatori della missione. E a nome di tutti ho dato ad ognuna delle persone che avevo a Messa un forte abbraccio, segno dell’amore di tante persone il cui cuore a Genova batte per la missione.

Arrivato in parrocchia, ho saputo con gioia che la novena dell’Altagrazia, che è finita stasera, è stata molto partecipata.

Con l’occasione della novena si sospendono sempre tutte le altre attività e la gente partecipa in massa alla novena. E così è stato anche quest’anno.

In particolare ho potuto vedere quella di Santa Margarita, dove ho visto molta gente che non sono degli abitué, e ciò mi ha fatto molto piacere!

Alla Cappella San Francisco, poi, dove ho presieduto l’Eucaristia, c’era molta più gente del solito. Tra le altre cose Carmen si è presentata, un po’ impacciata, ma con gioia.
Grazie, Signore! sono appena arrivato e mi hai già dato un cioccolatino squisito!

Il Santuario della Guardia di GenovaVisita proficua al Santuario della Guardia, dove con il rettore don Marco e il vice rettore don Piero si è parlato della Madonna della Guardia della quasi omonima parrocchia del Guaricano, ora affidata alla cura pastorale di un prete di Santo Domingo, il padre Isidro Salas.

Questi mi aveva detto non più tardi di due mesi fa che voleva rinsaldare i vincoli con il santuario genovese, e che gli sarebbe piaciuto visitarlo insieme a una delegazione di parrocchiani. La cosa ha entusiasmato moltissimo don Marco e don Piero, e quest’ultimo si metterà in contatto con padre Isidro per valutare concretamente la possibilità di realizzare la visita.

Con don Franco Buono, ex compagno di missione a Santo DomingoMessa da don Franco Buono (nella foto è insieme al suo cappellano, don Gianni Zamiti), che ha terminato nel 2004 il suo servizio al Guaricano, ed ora è parroco ai Diecimila Crocifissi di Borgo Incrociati.

Ho trovato una comunità viva, alla quale Franco si dona con tutto sé stesso, non diversamente da quello che ha fatto a Santo Domingo. E rivedere questo prete tutto d’un pezzo è stato per me tornare con la memoria a quei tre anni passati insieme.
Grazie, Franco!

Bella serata al Centro San Matteo, parlando a un forte gruppo di giovani e meno giovani della pastorale che portiamo avanti nelle parrocchie del Guaricano.

Aiutandomi con un po’ di foto ho spiegato delle Comunità di Base, dei Ritiri di Evangelizzazione, delle Comunità Apostoliche, del Terzo Piano Pastorale diocesano. Ho visto attenzione e interesse! C’erano anche molti dei giovani che hanno visitato la missione negli anni scorsi. C’erano anche i nostri amici oculisti: Paolo, Massimo, Carlo. E inoltre don Niccolò e don Fully, e il caro don Giulio.

Il buon Paolo Dell’Erna ha portato un dvd realizzato in occasione della visita sua e di Franco Reggiardo di due mesi fa, è stato un gustoso complemento alle mie parole.

Abbiamo rinnovato l’invito a organizzarsi per visitare la missione. E sono sicuro che ci sarà chi si metterà in cammino!

Grazie, Signore!

Cari tutti,

vi scrivo per ricordarvi che domani 8 gennaio alle 20.45 in Centro S.Matteo si svolgerà l’incontro del Movimento Giovanile Missionario sul tema “La Pastorale nelle parrocchie genovesi di Santo Domingo“. Come già avrete capito a presentare l’argomento sarà lo stesso Don Paolo, che porterà ai giovani la sua esperienza di sacerdote e missionario in Guaricano.

Io non vedo l’ora sia già domani sera! Sarà sicuramente l’occasione per molti di rivedere Don Paolo; e insieme avremo modo di riflettere sul cammino missionario intrapreso dalla Diocesi di Genova a Santo Domingo. Ecco perchè l’invito di partecipare all’incontro è rivolto, oltre che ai ragazzi del MGM, anche a tutti i sostenitori della missione.

Allora io e Don Paolo vi aspettiamo, un abbraccio di pace!

Carissimi amici e benefattori,

28 Ottobre 2006: 8 anni al Guaricanoapprofitto dei giorni che passo a Genova con la mia famiglia per lasciarvi un racconto un po’ più organizzato di quella che è stata la vita della missione nell’anno che è appena passato. Vuole essere un ringraziamento al Signore per tutto quello che abbiamo potuto vivere, e un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno bello, con molti momenti intensi di vita di fede e con ricchezza di relazioni umane. Vi racconto le cose più importanti, per fare memoria dell’amore del Signore che ci ha accompagnato e che ha reso possibile tutto questo.

Genova presente!

Cominciamo con i fratelli di Genova che si sono fatti nostri compagni di viaggio. In gennaio abbiamo avuto con noi Erika e Alessandro, una coppia giovane di Sant’Eusebio. Insieme a loro sono venuti don Giulio Boggi, che è stato con don Lino il primo missionario al Guaricano, don Franco Buono, che ha lavorato qui per tre anni, e don Mario Montaldo.

Tutto il mese di marzo invece ci ha accompagnato Carmen Moro, una sorella di Geo, che ha alleggerito il lavoro della cucina. Più avanti nell’anno, in agosto è stata la volta di Sandra Iannoni, che si è cimentata nello stesso servizio. Entrambe sono state nominate cuoche dell’anno della missione!

Don Gianfranco ha presieduto l'Eucaristia alla Divina MisericordiaNella seconda metà di aprile è stata la volta di Gianni e Cinzia, entrambi attivissimi nell’Azione Cattolica genovese, insieme a Julia, una giovane liceale, e a don Gianfranco Calabrese.

A inizio giugno la breve visita di don Francesco Di Comite e di altri cinque adulti genovesi, che hanno fatto tappa da noi dopo aver passato qualche giorno nella nuova missione di Cuba.

Franco, Paolo e Francesca con suor SerafinaIn novembre abbiamo poi avuto con noi due oculisti genovesi: Franco Reggiardo e Paolo Dell’Erna. Si sono fermati rispettivamente una e due settimane, realizzando visite e operazioni delicate nel nuovo ambulatorio di oculistica. Francesca, figlia di Paolo, ha dato una bella mano a suo padre!

Come vedete, è stato un anno molto ricco: tutti questi fratelli e sorelle ci hanno portato, insieme al pesto e al parmigiano, peraltro graditissimi, la vostra vicinanza, il vostro affetto, la vostra preghiera. Chiediamo al Signore che anche il 2007 ci porti tanti messaggeri e ambasciatori dell’amore della nostra chiesa. Sì, perché in una realtà come quella del Guaricano, dove la gente fa di tutto per andarsene, la stessa gente rimane colpita profondamente dal fatto che ci sia chi invece viene qui, a respirare polvere nei giorni belli e a camminare nel fango quando piove: ogni visita è un segno vivo dell’amore di Dio che si esprime con tenerezza a questi fratelli dominicani!

Nel 2006 non abbiamo avuto visite di gruppi di giovani, ma il 2007 si preannuncia buono in questo senso: don Nicolò ha intenzione di organizzare un gruppo, e anche il clan del Genova 26 con i suoi capi e con il loro assistente don Francesco saranno con noi. Li aspettiamo, loro e tutti quelli che il Signore ci invierà, con grande gioia!

Inviati dalla Chiesa genovese

Il nostro lavoro di missionari al Guaricano non può dimenticare mai che siamo inviati dalla Chiesa Genovese, e che ci situiamo all’interno del lavoro di Cooperazione Missionaria che tutta la Chiesa Italiana porta avanti.

Lara con suor Serafina e FiammettaMolte persone hanno lavorato, a Genova, per tenere vivo nella diocesi il legame con la missione. L’Ufficio Missionario Diocesano, con don Giandomenico e don Francesco, e il Movimento Giovanile Missionario. Lara Cavezarsi, da parte sua, oltre a rendersi presente in molte iniziative ha realizzato il primo Calendario del Guaricano! L’ex Arcivescovo di Genova, il card. Tarcisio Bertone, non ha mancato mai di dimostrarci affetto e vicinanza.

Da parte mia ho avuto il dono di rappresentare la nostra comunità missionaria nell’incontro di tutti i missionari fidei donum italiani che lavorano in America Latina. Per quattro giorni, nel mese di febbraio, siamo stati insieme a Salvador, in Brasile: occasione preziosa di conoscenza e di scambio di esperienze.

La Chiesa Genovese poi ci ha dato e ha ricevuto molto, grazie anche al DVD che l’amico Tarcisio Mazzeo, giornalista della RAI, ha preparato dopo la sua visita del novembre 2005. Il servizio da lui realizzato è stato trasmesso varie volte sulle reti RAI regionali e nazionali, e in formato digitale si sta distribuendo gratuitamente a tutti gli amici della missione. Un lavoro ben fatto, frutto di una dedizione amorosa e appassionata!

Il nostro lavoro nella pastorale dell’Arcidiocesi di Santo Domingo

Con alcuni preti della nostra zona pastoraleInviati da Genova, lavoriamo nel tessuto vivo dell’Arcidiocesi di Santo Domingo. Con essa stiamo vivendo la preparazione alla V Conferenza dei Vescovi Latinoamericani, che si terrà a Aparecida, in Brasile, nel 2007. Abbiamo così vissuto vari momenti di incontro, consultazione e formazione; e spesso si prega per questo appuntamento, che indicherà le linee portanti della vita della chiesa latinoamericana per i prossimi dieci anni.

Va avanti pure lo sviluppo del Terzo Piano Pastorale Arcidiocesano. Ispirato al Movimento per un Mondo Migliore (in Italia è conosciuto come NIP), prepara la Chiesa di Santo Domingo all’appuntamento del 2011, che costituirà il quinto centenario dell’erezione canonica dell’Arcidiocesi. Il Terzo Piano Pastorale è stato ed è una benedizione per tutte le parrocchie: stimola alla comunione, mette in cammino le parrocchie stanche, raggiunge tutta la popolazione attraverso l’esperienza mensile della lettera alle famiglie e le azioni significative che si realizzano all’interno di ogni settore delle parrocchie. Inoltre sta aiutando molto le nostre comunità parrocchiali a “lanciarsi” di più in ognuno dei settori in cui sono suddivise; e i frutti si vedono, perché la gente sente la Chiesa più vicina a sé, e si avvicina di più alla Chiesa stessa.

I passi delle parrocchie

Messa dei malati alla Divina MisericordiaVi avevo parlato già l’anno scorso della nuova parrocchia della Divina Misericordia. Grazie a Dio il lavoro in questa nuova parrocchia si è consolidato. La Messa della domenica è sempre più una festa gioiosa – don Lorenzo è parte di questa gioia -, e le attività pastorali si portano avanti parallelamente a quelle di Santa Margarita. Particolarmente significativo è stato il momento della Missione Parrocchiale di Agosto, che alla Divina Misericordia è stata coordinata interamente da Marcial, il nostro caro diacono, e che si è potuta realizzare molto meglio perché portata avanti separatamente.

Nel 2006 per la prima volta le Celebrazioni Penitenziali di Avvento e Quaresima sono state ristrette solamente alle persone che possono ricevere l’assoluzione. Per i conviventi (qui li si chiama popolarmente amancebados) abbiamo organizzato momenti di dialogo separati, nei quali hanno avuto più tempo per fare un dialogo approfondito con il sacerdote e si è potuto studiare insieme come portare avanti il cammino verso la riconciliazione piena con Dio. Ve lo sto raccontando con soddisfazione, perché è stata una cosa che il Vescovo di Santo Domingo ha chiesto, e che all’inizio ho faticato ad accettare. Ci ha imposto un cambiamento nella forma di lavorare, ma ha portato effettivamente frutto!

Gita al mare con Marcial e i seminaristiSono molto contento anche per i seminaristi che il Signore ci ha mandato. Due di loro, Willy e Miguel Ángel, hanno iniziato il seminario maggiore, gli altri cinque sono ancora al minore; inoltre c’è un ragazzo di Santa Margarita, Deivy, nel seminario dei salesiani, e in occasione della missione di agosto la comunità l’ha potuto conoscere. Con questo bel gruppetto abbiamo passato una bella giornata tropicale al mare il 26 dicembre, momento di svago ma anche occasione preziosa di formazione.

Sul fronte dei ministri laici, il vescovo ha rinnovato gli incarichi. In prima persona avevo fatto con loro un cammino di formazione di più di un anno. I ministri sono in tutto quaranta, e aiutano nella distribuzione della comunione, soprattutto ai malati, ai quali la portano tutte le domeniche mattina. Dodici di essi, poi, sono incaricati anche dell’annuncio della parola nei settori.

Marcia per la vita e per la pace con il Nunzio ApostolicoI giovani hanno lavorato sodo. Ci sono gruppi giovanili in vari settori della parrocchia, che hanno momenti forti comuni nei campi estivi – per bambini, adolescenti e leaders dei gruppi –, e nella Settimana giovanile di inizio dicembre. Nelle attività estive i nostri seminaristi hanno dato una mano significativa! E sono stati ancora alcuni giovani ad organizzare, a fine novembre, una Settimana per la Vita, culminata in una Marcia che ha visto la partecipazione del Nunzio Apostolico: grande soddisfazione, a suggello di un lavoro ben impostato.

E il 2007 sarà l’anno di apertura della nuova parrocchia di Santa Virginia, nella zona dei campos: Jacagua, Los Cazabes, Duquesa. Se ne è parlato con il vescovo e con la gente per tutto il 2006, e l’Arcivescovo di Santo Domingo ha già ricevuto il progetto pastorale. Un imprenditore edile ha regalato un terreno per il quale egli stesso ha promesso un apporto significativo di un milione di pesos (circa 25.000,00 euro) per la costruzione della chiesa. L’apertura della nuova parrocchia coinciderà poi anche con l’ordinazione diaconale di Juan Luis, un signore quasi cinquantenne di Santa Margarita, che si è preparato con cura, e adesso le cose sono mature per l’ordinazione. Riceverà dal vescovo l’incarico di seguire e guidare il cammino di questa parrocchia nuova, naturalmente sotto la mia responsabilità di parroco.

Un aspetto inquietante del 2006 è stato il furto del tabernacolo di Santa Margarita. Nella mattinata del 31 di Maggio è stato portato via, ad opera, sembra, dei membri di una “Nazione”, un gruppo delinquenziale imparentati con il satanismo. Il movente: celebrare probabilmente una Messa Nera il giorno 6 giugno, giorno che aveva la particolarità di rispondere al numero 6-6-6 (sei giugno duemilasei), che sarebbe il numero della bestia dell’Apocalisse! Purtroppo la polizia non è riuscita a stabilire nessuna responsabilità concreta, e il delitto è rimasto senza seguito giudiziale.

Il dispensario, una risorsa preziosa

La farmaciaPrima opera della missione, nata nel 1992, il dispensario medico realizza un lavoro sempre più qualificato. L’opera generosa di suor Serafina e di suor Blessila dà temperamento cristiano all’istituzione.

Attualmente abbiamo un medico generale, un pediatra, un ginecologo, un laboratorio di analisi in convenzione, oltre naturalmente al Centro di Nutrizione, che offre pasti nutrienti a venti/trenta bambini poveri e denutriti. La farmacia popolare, che offre le medicine a prezzo di costo, è un altro fiore all’occhiello della missione.

Babbo Natale in visita ai bambini del centro nutrizionaleIl 2006 ha significato poi l’inizio dell’ambulatorio di oculistica, reso possibile dalla donazione delle apparecchiature che ci sono arrivate a fine 2005. Oggi un oculista dominicano visita tutti i giovedì mattina e realizza semplici chirurgie a prezzo contenuto. E siamo orgogliosi di questo, perché è l’unico servizio specialistico di questo tipo presente non solo in Guaricano, ma anche nei quartieri circostanti.

Continua pure il lavoro dell’ambulanza, con il nostro don Lorenzo impegnato in prima fila nell’organizzazione di autisti e volontari, e disponibile in prima persona per il servizio notturno.

Il lavoro della scuola

Don Giulio in visita a una seconda elementareLa scuola continua a pieno ritmo il suo lavoro. Con 1100 bambini nella scuola primaria (elementari e medie), 240 nel liceo, e 200 nella scuola serale primaria, si porta avanti un lavoro che non è solo di educazione scolastica, ma anche di formazione del personale e delle famiglie.

Infatti realizziamo quindicinalmente momenti di formazione religiosa per tutto il personale, mentre mensilmente ognuno dei maestri realizza un momento di formazione per i genitori dei suoi alunni. Questo ci ha permesso di agire in maniera più profonda sul tessuto delle famiglie. Il mio sogno e la mia preghiera è che si arrivi a costruire processi di evangelizzazione esplicita per i genitori dei bambini. Anche con gli studenti del liceo si realizzano momenti di ritiro, e vengono invitati sistematicamente ai gruppi giovanili.

Il nuovo laboratorio di informatica con i 40 computersGrazie al contributo della Regione Liguria, che nel 2005 ha stanziato varie decine di migliaia di euro per le aule di informatica, nel gennaio 2006 abbiamo iniziato l’insegnamento dell’informatica agli studenti del secondo ciclo della primaria (quinta – terza media) . Gli studenti che frequentano le lezioni del mattino seguono le lezioni di informatica al pomeriggio, e viceversa, ogni classe per due ore alla settimana. L’idea è che arrivino al liceo già con buone basi, in maniera che nella scuola superiore si offra loro una preparazione molto qualificata e in grado di inserirli meglio nel mondo del lavoro.

A questo riguardo, sotto richiesta della totalità dei genitori dei nostri alunni abbiamo iniziato un processo che ci porterà con l’anno scolastico 2007/2008 a trasformare il nostro liceo, che fino ad adesso è simile a un liceo scientifico, in un politecnico. Avremo due specialità, verosimilmente contabilità e informatica, e saranno necessari aggiustamenti nella distribuzione del personale. Ci sta costando un certo sforzo, organizzativo ma anche economico, ma siamo certi che risponderà a un’esigenza concreta e avvicinerà la nostra scuola al mondo del lavoro.

La scuola serale, alla quale c’era stato nell’estate del 2005 un cambio della guardia nella persona che la coordina, aveva vissuto un periodo di stanchezza, con pochi alunni e malesseri nei maestri. Grazie a Dio il 2006/2007 è stato l’anno della ripresa, con il massimo storico nel numero di iscritti. E questo grazie anche alla vostra preghiera! Gli alunni della serale che finiscono la terza media ci chiedono insistentemente di implementare il liceo serale, ma per adesso non è possibile; chissà in futuro…

Se da anni la scuola è autosufficiente economicamente, per lo meno per la gestione ordinaria, riceve invece una bella mano dalla Chiesa Genovese attraverso le borse di studio, che permettono il proseguimento degli studi a quasi un centinaio di alunni del liceo.

Sul fronte della collaborazione con lo stato, una buona notizia di quest’anno è l’assunzione, da parte dello stato, di una buona fetta di quei maestri e bidelli che ancora non erano stati assunti: ciò ha rappresentato per loro un notevole sollievo, con la sicurezza di un’economia familiare che sarà più stabile.

La prof. Laura con suo marito Mario il giorno delle nozzeInfine, tre maestre hanno potuto sposarsi: Ana Marlemny, insegnante di matematica, Laura Peña, di lettere, che fino ad ora stavano convivendo. Il nostro corpo docente è ora più vivamente inserito nella vita della Chiesa e nell’amore di Cristo. Si è sposata pure Belkis, professoressa di biologia nel liceo, la qual cosa è stata ancora più bella per il fatto che, a differenza della maggioranza, non ha ceduto alla tentazione della convivenza.

La comunità delle suore

Voglio dirvi qualcosa di più anche delle nostre magnifiche suore. Anzitutto sono quattro: suor Serafina e suor Blessila, che lavorano nel dispensario, e suor Modesta e suor Cristina, che lavorano nella scuola. Senza di loro la missione sarebbe molto più povera. La gente ringrazia Dio tutti i giorni per la loro presenza, che rappresenta un segno di amore grande per tutta la comunità del Guaricano.

La festa di Nostra Signora del Rifugio, patrona delle suoreCome sapete, suor Cristina è una vocazione scaturita dalla parrocchia di Santa Margarita. Come lei, ora altre tre ragazze sono in cammino verso la vita religiosa, e stanno facendo un periodo di esperienza nella casa delle suore: Taína, Yúdith e Carolina. Tutte e tre hanno un bel cammino di chiesa alle spalle, nella catechesi e nei gruppi giovanili, e sotto la guida dolce e materna di suor Serafina si preparano per il noviziato che, con l’aiuto di Dio, inizieranno in quest’anno 2007.

Suor Daniela, suor Eliana, suor Carlita con la comunità e le aspirantiIn novembre, la comunità ha ricevuto la visita di suor Daniela Burol, la madre generale, che con suor Eliana stava accompagnando in Nicaragua la neo professa suor Carlita. Le abbiamo viste all’andata e al ritorno. Purtroppo un incidente di macchina in Nicaragua, grazie a Dio senza conseguenze permanenti, ha impedito loro di fermarsi qualche giorno di più con noi.

Don Lorenzo

Don Lorenzo al lavoro per la comunitàNon vi ho parlato molto di don Lorenzo. Il suo carattere schivo, alieno dai riflettori, si sposa egregiamente con uno stile di laboriosità nascosta.
Don Lorenzo ha portato avanti anche quest’anno l’impegno per l’acqua. A Jacagua ha coinvolto la comunità nella realizzazione di un piccolo impianto per estrarre l’acqua dal sottosuolo e distribuirla a un gruppo di famiglie a cui l’acqua posta dal Comune non poteva arrivare. E ha trovato molta collaborazione nelle famiglie beneficiarie, con grande sua soddisfazione. Dove la comunità assume e fa proprio lo sforzo di chi l’aiuta, le cose continuano per il meglio!

Oltre a questo, in cucina, nel dispensario, nei mille lavoretti da fare in casa, don Lorenzo rende concretamente possibile tutto quello che succede nella missione. Per non parlare del lavoro parrocchiale, soprattutto alla Divina Misericordia e nelle cappelle dei campos, dell’attenzione ai malati, delle confessioni. E senza ripetere quanto già detto sull’impegno dell’ambulanza. Con uno stile di servizio operoso che è di edificazione per ognuno di noi.

Qualche passo in avanti nella tecnologia

A livello tecnologico, una nuova centralina telefonica ci facilita di più la comunicazione tra casa, dispensario e parrocchie. Grazie poi a un contributo di un ente statale dominicano, si sta aprendo un centro pubblico di accesso a internet, che dovrebbe servire soprattutto agli studenti per realizzare lavori di ricerca. Da parte nostra abbiamo lavorato perché non si possa accedere a siti di contenuto moralmente pericoloso, così come non permetteremo l’uso delle stanze di chat, usate qui spesso e volentieri per adescare minori per il mercato della pornografia.

Anche il diario sul web della missione si è rinnovato, con una nuova grafica più dominicana e con la possibilità di introdurre commenti da parte dei lettori. Il nuovo indirizzo è: . Visitateci, vi aiuterà a sentirvi là con noi!

La situazione del paese

Un accenno finale alla situazione sociopolitica del paese.

Il 2006 è stato segnato da due fatti. Anzitutto l’avanzamento dei lavori della metropolitana di Santo Domingo, con molte polemiche da parte delle forze sociali per il pozzo senza fondo del costo dei lavori, a scapito di molte altre opere che non sono state programmate.

E poi le elezioni amministrative. Abbiamo senatori, deputati e sindaci nuovi. Come già nel 2002, un solo partito (diverso da quello di quattro anni fa) ha il controllo di tutte le istituzioni dello stato. Che Dio ce la mandi buona!

Grazie!

Concludo, quindi, questa carrellata. Volevo essere più breve, ma le cose sono tante, grazie a Dio! Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione attiva e operosa in Guaricano e a Genova.

Per questo dico, non solo al Signore, ma anche a tutti voi: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

Il DVD realizzato da Tarcisio Mazzeo è a disposizione di tutti gli amici della missione del Guaricano, iniziando da coloro che hanno fatto l’adozione a distanza.

Dovrebbe essere disponibile in Centro Missionario Diocesano (010 246 8897), e sicuramente da don Chicco a Geo (scrivetemi se avete bisogno del suo numero di telefono).
Buona visione a tutti!

Domani nelle nostre parrocchie si celebra la festa delle famiglie, con la menzione speciale degli anniversari: un anno, cinque, dieci, venticinque, cinquanta.

Quando sono andato via non c’era ancora nessuno appuntato, spero che si siano fatti vivi!

Gli altri anni è sempre risultata una festa molto bella!

Bisogna approfittare le vacanze per condividere un po’ con i seminaristi, e allora oggi erano a pranzo da noi. Mancava soltanto Francisco, il seminarista della Divina Misericordia, che non abbiamo potuto avvisare.

C’era un sancocho, quasi il piatto nazionale dominicano, al quale tutti i ragazzi hanno fatto festa.

E poi, tra poco, verranno tutti all’aeroporto a accompagnarmi. Sono ragazzi splendidi!

Grazie, Signore!

Con i seminaristi e suor Cristina a CocolandiaGiornata intera vissuta in gita con i seminaristi delle due parrocchie.

C’erano tutti. Della Divina Misericordia c’è rimasto solo Francisco: Arismendy, che era l’altro di quella parrocchia, è uscito quindici giorni fa, e quindi non ha partecipato alla gita.

Di Santa Margarita sono di più: Willy (è quello nella foto con me solo) e Miguel Ángel sono già al primo anno del seminario maggiore, mentre Heriberto, Elvis, Franklin, Alex sono al minore.

Con il seminarista Willy Severino al mare CocolandiaLa gita è stata molto piacevole. Tra le altre cose per la presenza di Marcial e di suor Cristina. Ma poi anche per il mangiare buono, il tempo buono ma non troppo caldo, e la tranquillità che abbiamo avuto, almeno di mattina.

Suor Cristina ha proposto loro una riflessione sulla consacrazione, con un accento particolare sulla perseveranza. Da parte mia ho dialogato con loro sulle esigenze della povertà dei ministri di Cristo.

I ragazzi si sono divertiti, e, cosa più importante, abbiamo unito l’utile al dilettevole.

Grazie, Signore, per questi seminaristi!!!

Papo e MarilínOggi abbiamo avuto altri due matrimoni, uno, Papo e Marilín, alla Divina Misericordia, e l’altro, Mario e Laura, a Santa Margarita.

La prima coppia sono tutti e due impegnati a livello pastorale. E ciò ha fatto sì che la partecipazione fosse massiccia: nonostante l’orario delle 4 del pomeriggio c’era molta gente, del loro settore e anche degli altri.

Laura e MarioLa seconda coppia non sono impegnati, ma Laura è professora del nostro liceo. Sua madre e sua zia sono impegnati, e suo papà svolge vari piccoli servizi. Hanno tre figli maschi. Anche in questo caso la comunità si è resa presente: molti hanno partecipato, con amore. Dopo l’omelia ho fatto parlare Laura del rosario che recitano tutti i giorni in famiglia: lei stessa ha reso testimonianza di come ciò ha aiutato la famiglia a mantenersi unita e a prepararsi per questo passo grande. La comunità ha apprezzato tantissimo questa testimonianza!

3:10 pm

Messe del 24

Il 24 la domenica è passata in sordina.

Al mattino c’era poca gente, e ho supposto che fosse perché sarebbero venuti alla Messa di Mezzanotte.

Invece alla Messa di Mezzanotte (che quest’anno abbiamo fatto alle 22) c’era ancora meno gente, circa un terzo di quella che viene a Messa la domenica.

E anche la Messa del giorno di Natale del mattino era praticamente vuota.
Per la Messa di Mezzanotte forse il motivo dei vuoti sta nel fatto che la tradizione enfatizza qui la cena del 24, e probabilmente molti non riescono poi a uscire di casa, ma probabilmente gioca anche il fatto che vari visitano parenti (e molti li hanno nei campos dell’interno).

Fatto sta che la vigilia di Natale l’ho vissuta nello sforzo di concentrarmi su chi c’era, anche se la tentazione è stata ed è quella di pensare a chi non c’era. E comunque dovremo trovare la maniera di far riflettere di più la gente sull’importanza della celebrazione della nascita di Gesù.
Nel frattempo,

Buon Natale a tutti!!!!

9:58 pm

Altri matrimoni

bodabelkis.JPGAncora matrimoni!

A Santa Margarita si è sposata Belkis Selmo, una giovane professoressa del nostro liceo. Fidanzamento abbastanza veloce, ma d’altronde entrambi hanno passato l’età dei grilli per la testa, e, anzi, entrambi sono sempre stati persone molto serie. A differenza della maggior parte delle persone, hanno avuto il coraggio e la fede di sposarsi subito in chiesa. La comunità cristiana si sente con un impegno forte di accompagnarli nella preghiera, perché con l’aiuto del Signore possano superare le inevitabili difficoltà.

Alla Divina Misericordia, invece, si sono sposate due coppie già da tempo conviventi. La realtà è che, anche se la valutazione oggettiva della situazione di questi conviventi è di peccato, nel fare la preparazione ti rendi conto che non c’è quasi in nessuno una malizia né la maggior parte delle volte la coscienza di vivere in peccato. La chiesa lo dice chiaramente, e anzi in passato i preti dicevano che i conviventi andavano all’inferno, per far capire la gravità della cosa, ma dal dire al fare… E così nella pratica della vita di queste coppie conta di più il vedere che i loro genitori, nonni, zii, amici… tutti si sono sposati “passando per la finestra”, come si dice qui.

Fatto sta che quando una di queste coppie che qui sono la maggioranza fa un cammino di fede e arriva a decidere di sposarsi è una festa grande, e tale è stata con Arturo e Ynocencia e con Enselmo e Matilde. Il matrimonio l’ha benedetto Marcial perché io ero impegnato in quello di Belkis alla stessa ora, e don Lorenzo ha presieduto l’Eucaristia.

Questa gente che da oggi farà la comunione eucaristica sono un segno grande di amore nella comunità parrocchiale!

Siamo quasi a Natale, e voglio farvi qualcosa come un riassuntino di questi giorni di Avvento.
Cos’è successo in questo tempo nella vita della missione?

  • All’inizio di dicembre abbiamo avuto la Settimana Giovanile, durante la quale circa duecento giovani si sono visti tutte le sere condividendo l’allegria e vari temi di formazione.
  • Il fine settimana seguente c’è stato il Ritiro parrocchiale d’Avvento: domenica mattina e pomeriggio, e animato da un’équipe del Rinnovamento Carismatico; o meglio, due équipe, perché ce n’è stata una a Santa Margarita e una alla Divina Misericordia. Entrambe hanno lavorato molto bene.
  • Il venerdì prima dell’Avvento c’era stato il ritiro del personale della scuola, al quale quest’anno ha partecipato anche il personale del dispensario medico. L’abbiamo fatto alla Escuela de Evangelización, a pochi kilometri dalla scuola, in un’oasi di pace e serenità. Piaciuto a tutti. Sono quelle iniziative i cui frutti si vedono nel lungo termine, concretamente in rapporti di lavoro più distesi e in maggior amore al lavoro.
  • A partire dal giorno 10, quasi tutte le sere c’è una celebrazione penitenziale in una delle parrocchie della zona, e i preti ci aiutiamo vicendevolmente nel servizio delle confessioni. Sono riuscito ad andare a quattro celebrazioni, senza contare le due delle mie parrocchie. Anche Lorenzo si è fatto il mazzo, anzi, più di me, perché è andato alle due parrocchie più lontane: La Victoria e la Hacienda Estrella.
  • Visto che non possono confessarsi, ai conviventi ho dedicato momenti a parte nei vari settori: questi momenti mi hanno permesso di vedere e dialogare con gente più aliena ai giri ufficiali delle parrocchie, e con molti siamo arrivati a individuare cammini personalizzati di avvicinamento ai sacramenti. Molta gioia per me, e direi anche per molti di quelli con cui abbiamo avuto il dialogo.
  • Negli ultimi giorni abbiamo avuto vari pranzi e cene natalizi: con i preti della zona, con la scuola, con il consultorio, con i bambini del Centro di Nutrizione. Momenti belli, significativi, dove prevale la gioia dell’incontro e la bellezza dello stare insieme, oltre naturalmente a piatti semplici ma ben prelibati.
  • In questa settimana abbiamo la novena di Natale, che è un momento di preghiera e riflessione basato sui testi liturgici. La stiamo facendo tutti i giorni prima della messa del mattino. Partecipa qualcuno di più di quanti abbiamo di solito alla Messa feriale.
  • Sempre di questa settimana sono gli Aguinaldos, camminate fatte all’alba nelle quali si sveglia la gente cantando e annunciando loro la vicinanza del Natale. Quest’anno c’è stata molta più partecipazione dell’anno scorso, perché si sono organizzati in ogni settore o porzione di settore, in accordo all’indicazione del Terzo Piano Pastorale che chiede che si lavori il più possibile vicino alla gente. E anche perché in ogni settore hanno coinvolto giovani che non sono della chiesa, i quali si sono uniti con tamburi, latte, trombe e quanti altri “strumenti” avessero. Questa presenza giovane ha dato vita (qualcuno lo chiama rumore) all’iniziativa.
  • In questi ultimi giorni abbiamo vari matrimoni. Due si sono già fatti la settimana scorsa, e tra il 23 e il 25 saranno cinque: uno è una coppia di fidanzati, gli altri hanno attorno ai 10 anni di convivenza sul groppone. La gente qui ama sposarsi sotto Natale, per il clima molto caldo che si crea, e anche per il freschetto che rende tutto più facile!

Tutto questo è il nostro Avvento, carico di gioia e di speranza, e con un po’ più di lavoro, fatto peraltro molto volentieri.

Un abbraccio natalizio a tutti!!!!

Augurissimi di Buon Natale e Buon Anno!

Dopo aver accompagnato fino alle cinque del pomeriggio gli installatori dei nuovi gruppi di continuità, mi sono goduto i dialoghi con i conviventi del settore Espíritu Santo, del barrio del Chimbú.

Ho conversato con loro dalle cinque alle otto, vari casi, diversi l’uno dall’altro: la ragazzina di diciotto anni che è andata a convivere con il fidanzato perché i suoi litigavano; la coppia attempata che ha già fatto almeno due volte il corso di preparazione al matrimonio e che è quasi vicina alle nozze; la giovane donna che è quasi decisa a lasciare il marito che da quattro anni le fa le corna; l’uomo abbandonato dalla moglie, a suo dire non si sa perché visto che lui era un marito perfetto (?); la donna che non sa cosa fare con il convivente che già quattro volte ha passato la notte fuori casa; il giovane uomo che non si è ancora battezzato e che è deciso a prepararsi al battesimo e al matrimonio…

Ho visto in quasi tutti una sincerità e una ricerca del Signore, con la disponibilità a fare la sua volontà e a obbedire ai comandamenti. Il tempo mi è volato, e ho provato gioia grande con quasi tutti questi fratelli e sorelle.

Questa contentezza si è sommata a una cosa di stamattina: un giovane di Santa Margarita mi ha detto che vuole prendersi un impegno di evangelizzazione, anche in qualche paesino, o addirittura in qualche paese lontano. Penso che lo metterò in contatto con i Missionari del Sacro Cuore, che sono una congregazione ben dinamica, e che vive la missione ad gentes. Un bel segno di speranza questo giovane, al quale non ho nascosto che sto chiedendo al Signore che così come mi ha fatto vedere varie vocazioni di seminaristi e aspiranti suore, mi permetta anche di vedere una vocazione missionaria.
Grazie Signore!!!!

altagracianavidad.JPGGuardate che cose carine sa fare don Lorenzo!!!!!

La Vergine contempla e adora suo Figlio, fatto carne per noi, ce lo dona e ci invita a unirci a lei nell’adorazione e nella fede.

Buon Natale ormai prossimo a tutti!

Nella serata di oggi abbiamo avuto la Celebrazione Penitenziale a Santa Margarita.

L’affluenza è stata abbastanza bassa, non so se la gente ha pensato che poteva confessarsi un’altro momento. Comunque con quelli che sono venuti abbiamo lavorato: io, don Lorenzo, padre Isidro e padre Francesco (i due catecumeni che lavorano a Amparo e Santiago), e il padre Robert ordinato appena un mese fa.

Spero di riuscire a confessare gli altri i prossimi giorni prima delle Messe.

Francisco, Reina, e i loro figli Jairo e JaronelisOggi abbiamo fatto il bis: un altro matrimonio, questa volta di una coppia con quindici anni di vita insieme alle spalle: Francisco e Reina.

La loro storia è veramente bella. Reina viene da una famiglia molto cattolica, e da giovane era molto inserita nella chiesa. Invece la famiglia di Francisco era più all’acqua di Rosa, e lui con l’adolescenza si era allontanato dalla chiesa. Due anni fa hanno cominciato a riavvicianarsi, e sopratutto lui si è lasciato conquistare dalla moglie, e ha “provato” a venire a Messa. Probabilmente il fatto che me sia accorto (grazie a Jairo, il loro figlio maggiore, che è chierichetto) e l’abbia cercati di accogliere li ha entusiasmati. Di fatto adesso Francisco dice che ha riscoperto qualcosa di importante per la sua vita.

Reina ha intenzione di assumersi qualche impegno nella chiesa. Sono certo che porterà avanti questa decisione, perché le si vede la semplicità e al tempo stesso la solidità interiore. Spero che anche Francisco continui a maturare, perché è un uomo di buoni principi, con una famiglia unita alle spalle, e direi abbastanza più serio della media.

Una preghiera anche per loro!

Yajaira e Alexis, il giorno del loro matrimonioYajaira è una giovane che ha sempre fatto vita di parrocchia. L’ho trovata quando sono arrivato, con don Lino era responsabile di un sottogruppo del gruppo Ciempiés. Era tra gli otto giovani che nell’agosto 2000 sono stati in Italia per il Giubileo dei Giovani. Allora aveva appena compiuto 18 anni.

Oggi pomeriggio Yajaira de los Santos si è sposata in chiesa. È stato realmente un momento straordinario.
Se vi state domandando cosa c’è di straordinario, dovete sapere che le coppie giovani che si sposano in chiesa nelle mie parrocchie sono una media di mezza all’anno. E questo su una popolazione di circa 1000 giovani di 18 anni! La qual cosa significa che il 99,95 delle coppie non si sposano! Forse vi è più chiaro che siamo in missione! È una realtà tutta da evangelizzare, e l’evangelizzazione è una cosa lenta lenta lenta. Non credo che nei quindici anni che la missione genovese è qui è cambiato qualcosa di significativo da questo punto di vista. C’è ancora molto lavoro da fare!
Tornando a Yajaira, il suo fidanzato è anche lui un ragazzo di fede, si sono conosciuti a un incontro della Pastorale Giovanile Diocesana. Sono stati fidanzati quattro anni, e adesso si realizza il loro sogno.

Conoscendoli, e conoscendo un po’ le loro differenze di carattere, so che incontreranno le loro difficoltà. Ma mi sembra che ne siano coscienti, e soprattutto sono coscienti del fatto che il Signore starà al loro fianco e non li lascerà soli. Condividono il sogno di camminare insieme tutta la vita, un sogno che anche il Signore ha su di loro, e che non mancherà di aiutare a realizzare.

Auguri, Alexis e Yajaira! Ad multos annos!

Qui potete vedere la mappa di Google dove a sinistra c’è la scuola (due costruzioni grandi con il tetto grigio che si affacciano sullo stesso spiazzo rettangolare), un po’ più a sinistra ancora la parrocchia Santa Margarita (non è facile identificarla se non la si conosce), e a destra (le due grosse C bianche che si danno le spalle) la casa della missione.

Come vedete siete già vicinissimi, non vi rimane altro che prendere l’aereo e venirci a trovare!!!

Oggi pomeriggio, nel settore Nueva Jerusalén de La Mina ho avuto l’occasione di parlare con parecchie persone, la maggior parte conviventi, altri vedovi o soli. Qualcuno di loro è veramente a un passo dalla grazia di Dio, altri hanno bisogno di piccole decisioni, la maggior parte sembra ancora lontana, ma con la voglia di mettersi in cammino.

Unica nota disdicevole: le zanzare che non mi hanno dato tregua tutto il pomeriggio: dovevo tenere le gambe e anche le braccia in una specie di leggero moto perpetuo per evitare che mi pungessero, e nonostante questo non ho avuto un minuto in cui non mi prudesse da qualche parte. Spero per lo meno che non mi abbiamo trasmesso il dengue!

Pomeriggio dedicato prima ai dialoghi con i conviventi del settore Sinaí, e poi alla Celebrazione Penitanziale della Divina Misericordia.

I dialoghi sono stati un momento molto bello: ho parlato con varie persone (il 90% di sesso femminile), e ho visto in loro un desiderio sincero di vivere più intensamente la vita cristiana. Almeno due “signore” giovani, una di 18 e l’altra di 20 anni, mi danno l’idea che fra qualche anno potranno realizzare un buon servizio nella chiesa.

Alla celebrazione penitenziale c’eravano cinque preti, in due orette abbiamo confessato un centocinquanta/duecento persone. Grandi assenti: i giovani. Non so perché ne è arrivato un gruppo quasi alla fine (meglio tardi che mai), mentre un’altra buona fetta non si è vista per niente. Dovremo chiarire la cosa con i rispettivi responsabili di gruppo.

Oggi abbiamo avuto i ritiri d’Avvento: a Santa Margarita e anche alla Divina Misericordia.

La partecipazione è stata discreta, con una punta di centocinquanta persone in ognuno dei due nel pomeriggio.

La gente ha accolto molto bene le predicazioni, che erano basate sulle tracce preparate in sintonia con il tema del Piano Pastorale.

Ci hanno aiutato due équipe del Rinnovamento Carismatico, entrambe ben preparate per il loro lavoro.

Anche per questo: Grazie, Signore!

Il concerto che ha chiuso la Settimana Giovanile è stato bello. Antony e Jesús, un due che canta canzioni cristiane, ha allietato i numerosi giovani, bambini e adulti presenti.

Una degna conclusione per una bella settimana!

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio avevo il primo momento di dialogo con i conviventi per i primi due settori della Divina Misericordia.

Ne sono venuti una decina, con varie situazioni. Vari di essi si sono scoperti in condizione di ricevere l’assoluzione e di poter fare la comunione, erano troppo contenti!

I giorni prossimi continuiamo!

Stamattina abbiamo avuto la riunione del clero della zona.

Abbiamo approfittato per coordinare le celebrazioni penitenziali di avvento. Le nostre due parrocchie le avranno questo lunedì (la Divina Misericordia) e il seguente (Santa Margarita).

Abbiamo avuto anche la visita del vescovo ausiliare, mons. Cedano, con il quale si è parlato di varie questioni economiche delle parrocchie e anche di come gestire i battesimi di chi non ha i documenti in ordine.

Era presente il padre Juan Francisco, che cammina ancora zoppo per il proiettile che gli ha attraversato le due gambe, due mesi fa. A poco a poco si rimette in sesto, ma ha ancora un piede che non riesce a muoverlo e penzola senza che lui ne abbia il controllo.