Contributi nella categoria 'Parrocchie'

Per la prima volta da quando sono qui ho avuto la gioia di fare un matrimonio nella messa principale del mattino, quella delle sette.

Si tratta di una coppia che ha già ventiquattro anni di vita insieme, finalmente si sono decisi, abbastanza all’improvviso. Lei è sorella di una nostra professoressa che nel 2001 è emigrata negli Stati Uniti.

Hanno idea di mettersi a lavorare in qualche attività parrocchiale, ma non sembrano molto costanti. Vi chiedo una preghiera per loro.

L'incontro delle commissioni parrocchiali di pastorale educativaAbbiamo avuto stamattina il primo incontro zonale di formazione per le nuove commissioni parrocchiali di pastorale educativa.

È già da più di un anno che stiamo lavorando con la commissione zonale di pastorale educativa, ed adesso otto parrocchie, una trentina di persone in tutto, hanno potuto ricevere questa formazione per iniziare il lavoro pastorale verso il mondo dell’educazione.

E veramente la Repubblica Dominicana vive una grande sfida, perché l’attenzione pastorale dalla parrocchia alla scuola è ancora molto povera, per non dire insignificante.

Con questo incontro di formazione abbiamo illustrato la necessità di fare un lavoro specifico con il mondo educativo, ed abbiamo offerto gli strumenti di base per iniziare a fare qualcosa. L’ultimo momento dell’incontro è stato l’inizio della programmazione del lavoro della commissione. Il tempo non è stato sufficiente, ma ogni commissione ha già fissato la data della prossima riunione.

Ho cercato di impostare il lavoro di queste commissioni parrocchiali in maniera che si mantengano in contatto con il parroco ma non dipendano dalla sua presenza (e a volte dai suoi umori).

Un complimento speciale alle parrocchie di Guaricano, che sono state quelle che hanno risposto in maniera più massiva!
Non siamo riusciti a chiarire perfettamente le idee a tutti, ma ho la speranza che attraverso la commissione zonale le cose diventeranno più chiare nei prossimi mesi.

E in cantiere bisognerà porre un altro incontro per le parrocchie assenti. Chiedo al Signore la grazia di poter far nascere la commissione in tutte e venticinque le parrocchie della zona.

Oggi il gruppo carismatico è andato a Duquesa. In queste occasioni il piccolo centro comunale dove si fa la celebrazione si riempie di gente, della comunità e anche dei campos vicini. La celebrazione invece di durare mezz’ora dura più di due ore, e la gente non si stanca!

La speranza è che a poco a poco la gente impari a gustare anche le celebrazioni e le Messe normali. Si vedono passi in avanti, ma c’è ancora molto da fare!

Giovani al fiume-mare, nella gita di fine campoLa tradizionale gita finale del campo adolescenti (e giovani) si è svolta a Cocolandia, una spiaggia a un’ora e mezza dal Guaricano.

Il posto era particolarmente felice per la presenza di mare e foce di un fiume.

Suor Modesta e suor Blessila nella gita di fine campo adolescentiI ragazzi sono stati in acqua in maniera praticamente ininterrotta dalle undici alle cinque di pomeriggio. E l’acqua lo meritava!

Dopo pranzo siamo andati con le suore a passarci un momento con loro. Poco tempo, ma quanto è bastato per vedere una gran serenità e un clima molto allegro.

I ragazzi alla gita di fine campo adolescentiNon ci sono stati inconvenienti di nessun tipo, sembra, e i ragazzi si sono comportati veramente bene, sotto gli occhi vigili di Marcial, di sua moglie e di alcuni altri adulti.

Una gradevole sorpresa è stato scoprire che Miguel Ángel, il seminarista, si era portato il breviario, e che prima di andare via ha coinvolto un gruppetto a dire i vespri.

C’era con noi anche Paola, la quale si è fatta un bagno tonificatore e ha passato un pomeriggio felice.

La Messa al campo adolescentiOggi pomeriggio ho avuto la gioia di celebrare al Messa con i 130 adolescenti e giovani del campo.

Ho cercato di farne una Messa vocazionale, incoraggiato a questo anche dal fatto che una delle giovani presenti mi ha confidato che sta chiedendosi se il Signore la chiama a ciò.

L’omelia l’ho basata sulla colletta della messa per le vocazioni religiose, che chiedeva il dono della carità per tutti ma il dono della carità della speciale consacrazione per chi riceve una vocazione particolare.

Ho visto interesse, e quando alla fine dell’omelia ho invitato a esprimere in silenzio al Signore la propria disponibilità nessuno si è distratto.

Tocca a te continuare il lavoro, Signore!

Il campo adolescenti in un momento di riunioneDa oggi, mercoledì, fino a sabato è in scena il campo adolescenti e giovani.

Lo facciamo nel Parque Mirador Norte, che si trova appena fuori dal Guaricano. Praticamente sono tre giorni al Parco e la gita finale.

Ogni giorno c’è una catechesi: oggi il discepolato (suor Cristina), domani l’omosessualità (io), venerdì la preghiera (una signora di un gruppo carismatico). La catechesi occupa una mezza giornata, e l’altra mezza giornata è di giochi e attività varie.

Con due dei responsabili del campoI giovani sono in tutto 125, un bel numero, grazie al fatto che la quota di partecipazione è molto bassa e praticamente copre soltanto il costo del mangiare di mezzogiorno. Da parte mia ho fatto una propaganda “sovietica” a Messa per tre domeniche dicendo agli adulti che era loro dovere mandare i figli al campo, e sembra che ha funzionato!

È da qualche settimana che stiamo vivendo in un clima di frizione con la Pastorale Giovanile, e così oggi mi sono deciso a portarli al santuarietto di Schönsatt e di fare con loro un pomeriggio che mi aiutasse a migliorare il rapporto.

E sembra che lo Spirito Santo sia riuscito a ispirarmi le cose giuste, perché ho visto il risultato.

Cosa abbiamo fatto? Beh, siamo partiti dalla parrocchia alle 15; momento di preghiera iniziale e finale, senza cose particolari. Invece il clou è stato il dialogo nel quale abbiamo scoperto ognuno i doni degli altri.

Abbiamo iniziato che per coppie dovevamo dirci perché stimavamo l’altro, e che cosa ha fatto in lui lo Spirito Santo, e quello che lui significa nella Pastorale Giovanile della parrocchia.

Dopo il dialogo in coppia, stando tutti insieme ognuno riportava quello che gli aveva detto il compagno di coppia, e a questo tutti potevano aggiungere altri apprezzamenti positivi.

Per finire, ognuno ha detto in cosa sentiva che doveva cambiare.

L’effetto è stato quello che prevedevo. L’atmosfera si è fatta via via più distesa, ed è stato un momento bello di conoscenza reciproca e di scoperta reciproca dei doni che abbiamo. E ci ha aiutati a non rimanere fissi sui difetti degli altri.

Mentre facevamo questa attività pensavo che sarebbe stato bello vivere qualcosa di simile alla loro età (avevano dai 16 ai 24 anni), ma forse non c’era ancora sensibilità per questo tipo di cose. È stato solo quando sono entrato in seminario, nel 1986, che ho scoperto le correzioni fraterne, che sono una bella cosa ma che anche nell’ambiente di formazione del seminario che ho vissuto io e che eravamo tutti persone abbastanza mature alla fine risultavano pesanti e dopo la seconda non ne abbiamo più fatto.

Non posso quindi far altro che ringraziare il Signore perché mi ha insegnato a fare cose come quelle di oggi, che ancor più che la correzione fraterna aiutano e ritrovare l’armonia in una comunità o gruppo di persone. E spero che questi giovani, e in particolare i tre seminaristi che c’erano con noi, imparino a valorizzare sempre le cose buone che ci sono in noi prima di rintuzzare le cattive.

Per questo quando alle 20.15 sono arrivato a casa e Lorenzo mi ha “rimproverato” di aver fatto troppo oggi gli ho sorriso, perché lui non sa cosa ho ricevuto. Ho provato a spiegarglielo, e ha capito qualcosa ma forse non tutto.

Per questo, per tutto quello che ho potuto vivere oggi: di cuore, grazie, Signore!

La mattinata di questa domenica è stata caratterizzata dal Ritiro Eucaristico, che abbiamo fatto con la gente che aveva fatto quattro mesi fa il Ritiro di Evangelizzazione.

In questo ritiro a me tocca la Messa spiegata in tutte le sue parti, e per me è sempre una gioia grande poter sviscerare la Celebrazione Eucaristica e farla conoscere ed amare.

Purtroppo il ritiro è organizzato per finire verso l’una, così ho mangiato da solo all’una e mezza. E con in programma di uscire di casa prima delle tre. Ma non importa: il Signore mi aiuterà a far bene tutto.

La Missione Parrocchiale di agosto è alle porte, e quest’anno inzierà la domenica 29 luglio e terminerà il 12 agosto.

Con i responsabili dei dieci settori delle due parrocchie abbiamo definito tutti i dettagli, dai momenti di formazione con cui si preparano i missionari e gli oranti, all’articolazione della missione giorno per giorno.

Inoltre abbiamo stabilito una nuova modalità per fare l’invito alle comunità e al Ritiro di Evangelizzazione: dopo la Messa ogni animatore del settore si prenderà a parte un gruppetto di gente dei nuovi che si sono avvicinati, e in maniera più personale darà loro le informazioni e la motivazione per iniziare il loro cammino di chiesa.

Ho fiducia che quest’anno la Missione funzionerà, con l’aiuto del Signore!

Nove giorni fa è morto in un incidente un ragazzo, figlio di un prestamista (sono quelli che in Italia chiamiamo usurai) e imprenditore.

Oggi pomeriggio era l’ultimo giorno dei nove che si fanno di lutto e preghiera, e gli animatori hanno chiesto che ci andassi io perché ci sarebbe stata molta gente. E così è stato. Il momento di preghiera era in un salone grande dove ci saranno state 100 o più persone, e altrettante ce n’erano nella strada.

Sembra che il papà abbia messo in mano del figlio quattordicenne una macchina, che doveva anche essere sportiva, se è vero che l’incidente è avvenuto per l’alta velocità, e ciò in una strada di Guaricano che ha parecchi buchi.

La presenza di tutte quelle persone mi è stata spiegata con il fatto che, essendo il padre pieno di soldi, la gente va perché non si sa mai di cosa si possa avere bisogno…

Non ho celebrato l’Eucaristia, ho solo fatto la Celebrazione della Parola e distribuito la comunione. Per la Messa normalmente vengono al mattino in parrocchia. Ma stamattina della famiglia non si è visto nessuno.

I prossimi giorni voglio fare una visita ai genitori, e fare loro un’invito di cuore a iniziare un cammino di chiesa. È anche l’unica strada che intravedo perché quest’uomo lasci il lavoro mezzo (o interamente) sporco di cui vive.

È iniziata oggi pomeriggio la parte “pratica” dei campi bambini, nelle due parrocchie.

Dico la parte pratica, perché l’inizio ufficiale era domenica nella Messa. A dire la verità a Messa di bambini ce n’erano ben pochi, segno che la realtà con cui lavoriamo è tutt’altro che evangelizzata. E alla stessa Messa mancavano anche un certo numero di animatori (sic!).

Comunque il campo è iniziato. Si svolge a nella nostra scuola quello di Santa Margarita, e in una scuola pubblica quello della Divina Misericordia.

Gli animatori sembrano ben gasati, e questi bambini sono molto facili da entusiasmare. La sfida grossa è quella di dare qualcosa di permanente, di far loro gustare la Messa, di influire sui loro rapporti familiari.

Il tema-filone principale è quello del piano pastorale diocesano, la accoglienza: accoglierci gli uni agli altri come Gesù ha accolto noi.

Sono stato oggi a quello di Santa Margarita, domani devo riuscire a visitare quello della Divina Misericordia.

9:09 pm

Cresime

I Cresimati di Santa MargaritaGiornata di cresime, al mattino a Santa Margarita e di pomeriggio alla Divina Misericordia.

È venuto ad amministrarle il Nunzio Apostolico, mons. Timothy Broglio. Ha anche pranzato con noi in casa.

Nel pomeriggio in particolare abbiamo patito il caldo, perché la “chiesa” della Divina Misericordia ha il tetto di lamiera, e con il sole rovente ha irradiato tutto il calore della giornata. In particolare il Nunzio lo vedevo che sudava a più non posso. E sono stato ammirato perché ha portato avanti la celebrazione con amore, senza dare segni di fastidio.

I cresimati della Divina MisericordiaE in più, sia dopo la celebrazione del mattino che dopo quella del pomeriggio, si è prestato a farsi foto con tutti quelli che volevano. È un santo!

Anche per quest’uomo: grazie, Signore!

Stamattina abbiamo fatto il ritiro finale per la Cresima dei giovani. La celebrazione sarà domani, al mattino a Santa Margarita e al pomeriggio alla Divina Misericordia. Ministro: il nunzio.

In tutto i cresimandi sono un’ottantina. La sfida che abbiamo davanti è quella di mantenerli nella chiesa, attraverso la Pastorale Giovanile. Con qualcuno si riesce, per altri è difficile.

La riunione per chiedere l'implementazione di Barrio SeguroAltra riunione, oggi pomeriggio, sul tema della sicurezza nel barrio.

A livello di autorità c’era un rappresentante del generale che guida la polizia in Guaricano, e soprattutto un rappresentante del ministero pubblico per la nostra provincia.

I vari dirigenti comunitari che hanno parlato hanno reso palpabile la situazione del barrio, che si sente ogni giorno più insicuro: gli assalti, furti e rapine sono all’ordine del giorno. Al punto che il rappresentante della polizia ha invitato, tra le righe, a farsi giustizia da soli: ha detto, in maniera mezza velata e mezza chiara, che quando la gente riesce a afferrare un ladro deve dargli una saccata di botte.

Da parte sua il rappresentante del ministero pubblico ha affermato sostanzialmente che c’è corruzione nella polizia e nel ministero pubblico perché c’è corruzione nella società, e che non serve accusare polizia e ministeri pubblici se non cerchiamo di cambiare la vita delle nostre famiglie. Ho apprezzato molto queste parole, perché rispondono alla realtà: le autorità si corrompono perché nessuno insegna loro ad essere onesti.

Il lavoro di rifacimento del pavimento di BetaniaI muratori stanno finendo il pavimento di Santa Margarita.

In tutto ci costerà quasi 50,000.00 pesos (circa 1,200 euro): 20,000.00 pesos di mano d’opera e il resto di materiali.

Il nuovo pavimento di BetaniaLa gente lo stava chiedendo da tempo, soprattutto i gruppi che facevano i turni settimanali di pulizia. I molti buchetti e scrostamenti del cemento grezzo che c’era prima rendevano il pavimento un ricettacolo di polvere, ed era faticosissimo pulirlo. Adesso dovrebbe essere tutto molto più semplice.

Grazie, Signore!

Domani un gruppo di muratori rifarà il pavimento di Betania, cioè di Santa Margarita.

È da un sacco di tempo che è in condizioni pietose, perché il cemento poco a poco si va sgretolando.

Lo rifaremo in cemento lucidato, con un colore giallognollo che dovrebbe far pandan con le pareti.

Abbiamo già ordinato la sabbia e il cemento, appena arrivano si comincia.

Ho incontrato oggi pomeriggio (dopo il ritiro della scuola) una bella comunità di base del settore Nueva Jerusalén, nel barrio La Mina.

Nonostante venisse dopo il ritiro, è stato un momento molto piacevole, ho sentito la presenza del Signore.

Un’acquetta leggera ma costante ci ha costretti a passare da fuori a dentro la casa dove si fa la comunità. Il tutto in maniera molto naturale, senza che nessuno si turbasse. E alla fine il vento mi ha anche bagnato il camice.

Comunque la cosa bella è stato che alla fine ho fatto una chiamata a chi voleva impegnarsi come animatore di comunità, e quattro persone hanno espresso la loro disponibilità.

Grazie, Signore!

Un gruppo di animatori del campo bambiniTutta questa settimana si svolge, nel pomeriggio, la formazione degli animatori del campo bambini.

Oggi è toccata a me un’istruzione sulla spiritualità dell’animatore, nella quale ho raccolto in quattro punti alcuni aspetti della vita e del servizio cristiano.

Metà del gruppo degli animatori del campo bambiniE sono rimasto colpito favorevolmente dall’interesse e dall’attenzione di questi adolescenti e giovani, ai quali ho fatto prendere appunti e che hanno compreso perfettamente l’articolazione dell’insegnamento che ho dato.

Quello che ho visto mi fa sperare bene per la riuscita del campo. Li metto nelle tue mani, Signore!

Incontro di formazione dei responsabili parrocchialiUltimo momento, oggi pomeriggio, di formazione dei responsabili.

Dopo il lavoro di ieri, mattina e pomeriggio, oggi ho concluso. È stato un mini corso sul simbolo apostolico, con la speranza che possano arrivare a un’intelligenza più profonda sulle verità fondamentali della nostra fede.

La cosa più bella è stata la consegna dei certificati di partecipazione a chi ha partecipato ai tre momenti. Sono stati più di cento!!!

E nel corso dei tre momenti il minimo è stato sabato mattina: erano “solo” centocinquanta, mentre nei due pomeriggi superavano i duecento. Sabato pomeriggio mi dava l’idea che erano quasi trecento.

Ho iniziato oggi il corso annuale di formazione per responsabili parrocchiali delle due parrocchie.

È diretto a diaconi, ministri, catechisti, animatori di comunità, responsabili di comunità apostoliche e di gruppi di preghiera, messaggeri.

Il lavoro di oggi, mattina (dalle 8 alle 11) e pomeriggio (dalle 2 alle 6) si è svolto in Betania, dove i nuovi ventilatori hanno ammorbidito un po’ il calore rovente che fa in questi giorni. Ho iniziato spiegando cosa significa credere, e poi introducendo l’insegnamento del credo riguardo a Dio Padre (in mattinata) e al Figlio (nel pomeriggio).

Mi sto basando su un sussidio di formazione per catechisti, semplice ma abbastanza completo. E ha anche buone indicazioni per rendere interattivo  lo svolgimento, cosa che la gente sta apprezzando abbastanza. Rispetto a ciò la cosa che finora è piaciuta di più è stato l’esercizio del cieco: in coppie, uno dei due si è fatto guidare dall’altro come se fosse cieco, e poi si sono invertiti i ruoli. Era per capire cosa significa lasciarsi guidare dal Signore.

Oggi ho lavorato mattina e pomeriggio sulle pagelle della scuola primaria, controllandole e facendole correggere.

Me le passano già revisionate dai direttori docenti, ma scopro sempre qualcos’altro che non va. E così le rimando indietro per correggerle.

Lunedì il rush finale, perché martedì vengono consegnate agli studenti.

Sabato scorso è morta, dalle parti della strada che va all’aeoporto, la mamma di Juan Luis, il nostro novello diacono.

Il giorno dopo l’hanno seppellita, e ora tutti i giorni, nel pomeriggio, fanno una preghiera di suffragio. Per quella di oggi ho offerto a Juan Luis di andare personalmente, e così abbiamo potuto celebrare l’Eucaristia.

È stato un momento molto bello, anche perché c’era un discreto numero di persone del posto, oltre ai quattro del Guaricano che sono venuti con me.

Jacinta, la moglie del nostro diacono Juan Luis, mi ha portato ieri pomeriggio da una sua sorella che da 25 anni è Testimone di Geova. Si chiama Altagracia, ed ha un figlio, Osvaldo, che i giorni scorsi ha cercato di avvelenarsi imbottendosi di tranquillanti.

Fortunatamente il figlio, che ha già più di trent’anni, è stato salvato, ma è ancora mezzo balordo per il mezzo avvelenamento che gli è rimasto.

Così sono stato da loro, perché hanno bisogno di appoggio, vicinanza e preghiera. Prima di andare ho fatto chiedere alla madre se potevo, perché anche qui i Testimoni di Geova non sono facili da avvicinare. Grazie a Dio la madre ha accettato, e anche il figlio. Così sono stato da loro, e abbiamo chiaccherato una mezz’oretta. Poi abbiamo fatto una preghiera insieme. Sono rimasto molto ben impressionato per quello che è successo, non ho visto nessuna difficoltà di incontro o relazione.

Poi, stamattina, la sorpresa: mi sono visto Altagracia e Osvaldo arrivare a Messa! Ma allora erano già sulla strada del riavvicinamento! Alla fine della Messa non ho potuto contenermi di dire alla gente che erano persone molto care e che dessero loro un abbraccio di benvenuto. Cosa che la gente ha fatto volentieri, e molti erano al corrente di quanto stava loro passando.

È la prima volta che vedo dei Testimoni di Geova tornare alla Chiesa Cattolica! Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio la Chiesa Dominicana ha festeggiato (con qualche mese di distanza) il secondo anniversario dell’elezione di Benedetto XVI. Presente il Nunzio e tutti i vescovi del paese, si è celebrata una messa in ringraziamento e per chiedere l’assitenza del Signore per papa Ratzinger.

La partecipazione non è stata forte. Erano stati riservati un centinaio di posti per ambasciatori, consoli e loro seguito, ma sono rimasti praticamente vuoti.

Delle nostre parrocchie siamo andati una decina, comprendendo anche le suore.

Ramón Alberto, battezzato oggi!Mi hanno avvisato stamattina di un uomo giovane che sta abbastanza male e che vuol essere battezzato.

Sono stato dopo la gita dei chierichetti. L’ho trovato in letto. Probabilmente ha l’AIDS.

Da come mi avevano detto sembrava che il desiderio del battesimo fosse della madre. Invece ho potuto rendermi conto che anche lui esprimeva chiaramente la volontà di battezzarsi. E quindi gli ho dato battesimo, cresima e unzione dei malati.

La cosa che rende questo battesimo significativo è che è uno “scherzetto” del Signore. Un anno fa, il 31 di maggio, una “nazione” si rubava il tabernacolo di Santa Margarita con l’Eucarestia dentro. Secondo soffiate ricevute, quest’uomo era il capo della banda. Sarebbe (il condizionale è d’obbligo) quindi lui che ha rubato o fatto rubare il tabernacolo.

E se è vero, il Signore ha saputo chiamarlo perché si avvicinasse a lui. Ho sentito una gioia grande, al dargli il battesimo! Grazie, Signore Gesù!

Il gruppo dei chierichetti a FulaBella gita al fiume, oggi, con i chierichetti di Santa Margarita.

Non erano tanti, perché ultimamente a livello pastorale ho fatto un certo lavoro di “scrematura”, chiedendo loro un piccolo impegno in più, e il risultato è stato che quelli che non ne avevano una gran voglia si sono tirati indietro.

Di fatto al gruppo che vedete nelle foto manca soltanto una ragazzina che oggi non poteva.

I chierichetti nell'acqua del fiume FulaAlla fine della giornata, non posso che ringraziare il Signore, perché i ragazzi si sono comportati benissimo: obbedienti, prudenti, educati. Per essere adolescenti è un risultato importantissimo.

C’era con noi anche Miguel Ángel, il nostro seminarista maggiore. E non potevano mancare suor Modesta e suor Blessila!

Scorcio del fiume FulaTra l’altro sono successe delle cose belle: i gestori del posto turistico che c’era cì mi hanno preso in simpatia e ci hanno offerto sedie e ombrellone. E poi è arrivato un gruppo di adulti di Santiago de los Caballeros, che ci hanno passato riso, pollo e bibite. Suor Modesta ha captato che pensavano che stessimo portando in gita ragazzi problematici, e ha provveduto a spiegar loro che andavamo con i chierichetti.

Ho fatto molte altre foto in più, tutte bellissime, ma non ci stavano. Scusate…

9:17 pm

Raúl e Josefa

Se ieri è stato il matrimonio di due giovani, oggi pomeriggio ho avuto la gioia di visitare in casa loro una coppia mezza matura di ciechi.

Josefa, la moglie, la conosco da più tempo. Da quando abbiamo iscritto nella nostra scuola tre fratellini ciechi, lei ci è stata assegnata da un’istituzione apposita per orientare i maestri che hanno a che fare con i tre fratelli. Così ci conosciamo da almeno sei o sette anni, anche se è solo da uno o due anni che siamo entrati più in confidenza. Josefa ha una laurea in educazione. Crede in Dio, e cerca di venire a Messa, ma, forse anche a causa dell’handicap, è molto incostante.
Raúl, il marito, cieco anche lui, non ha studiato. Lavora di pomeriggio in un’istituzione statale (credo che sia una forma di lavoro protetto), e dà l’idea di essere meno maturo umanamente della moglie. Sicuramente lo è nella vita di fede, perché per esempio in casa nessuno lo vede mai pregare, ed apparentemente è molto pigro per venire a Messa.

Sono stato a casa loro perché qualche giorno fa avevo avuto l’occasione di parlare a tu per tu con Josefa, e avevo visto una possibilità di avvicinarmi al marito. Tanto più che il loro figlio (che vede) aveva la tappa della prima riconciliazione, e non ha potuto farla perché il papà non si è fatto vedere. Così durante la visita ho approfittato anche per cercare una soluzione e fare in modo che il bambino faccia il passo della confessione.

In più, siamo rimasti d’accordo che uno di questi giorni parleremo di matrimonio. Sì, perché nonostante i dieci anni che stanno insieme e i due figli che hanno generato, non si sentono sicuri. È la “lotta” tremenda che bisogna portare avanti con tutti. La situazione che nessuno si sposa genera una paura fortissima al matrimonio, impedendo di fare il passo a quelli che di fatto sono perlomeno in una situazione che non si separeranno più.

Così ho speranza che Josefa e Raúl siano uno dei cento matrimoni che ho chiesto in dono al Signore in quest’anno. Signore Gesù, so che non mi deluderai!

Arlín y Luis Alberto il giorno del loro matrimonioAbbiamo avuto oggi pomeriggio un bel matrimonio di due giovani della Divina Misericordia, Luis Alberto e Arlín.

Sono stati fidanzati per quattro o cinque anni, Arlín ha anche lavorato nella pastorale giovanile per un certo periodo, infine hanno fatto l’Encuentro Católico para novios, e oggi si sono sposati.

Arlín all'arrivo alla chiesaLa loro decisione è stata ponderata bene. Volevano sposarsi già sei mesi fa, ma poi si sono resi conto che non avevano la maturità sufficiente. È stata una cosa che mi ha colpito positivamente!

Arlín ha frequentato per un certo periodo una chiesa evangelica, e vi ha anche ricevuto il battesimo. Poi, al conoscere il fidanzato, si è avvicinata alla Chiesa Cattolica e c’è rimasta. Ed è stata una presenza molto positiva, anche più di Luis Alberto che non se n’era mai allontanato.

Le Ancelle delle nozze di Arlín e Luis AlbertoAlla celebrazione c’erano anche le coppie che hanno fatto l’Encuentro insieme a loro: dopo il rito hanno messo nelle loro mani una croce con i due bracci separati, e ad ognuno hanno dato un pezzo, in maniera che gli sposi li ricomponessero e si ricostruisse la croce di Gesù; poi si sono occupati loro della processione delle offerte. Alla stessa maniera, Luis Alberto e Arlín hanno partecipato e parteciperanno ai matrimoni delle altre coppie che erano presenti oggi. Segno che l’Encuentro segna umn qualcosa di forte nella vita di questi fidanzati-sposi. Grazie, Signore!

Riunione straordinaria, stamattina, per portare avanti la preparazione del momento di formazione per le nuove Commissioni Parrocchiali di Pastorale Educativa.

È qualcosa di nuovo, che sembra il Signore ci aiuti a far nascere: l’idea è che in ogni parrocchia ci sia una commissione che porti avanti un lavoro in varie direttrici:

  • Aiutare i maestri cattolici a manifestarsi e a lavorare come tali nelle loro scuole.
  • Proporre ai Centri Educativi momenti di formazione e ritiri per il personale, soprattutto per i maestri.
  • Fomentare la pratica della preghiera all’inizio delle lezioni.

Il momento di formazione vuol far sì che i laici di queste nuove commissioni prendano l’iniziativa e organizzino momenti di formazione, in maniera che la chiesa sia protagonista all’interno delle scuole.

Se tutto va bene il momento di formazione sarà sabato 21 luglio nella mattinata. Qualcosa di nuovo comincerà nella nostra zona pastorale, “se il Signore vuole”!

Lo poniamo nelle tue mani, Signore Gesù!

Ho passato il tardo pomeriggio a cercare le barre di ferro per le fondamenta della nuova cappella de La Mina, settore Nueva Jerusalén.

Sono andato a comprare la quantità maggiore da uno che le vende a poco più di metà prezzo (sono barre uscite storte o in dimensioni sbagliate dalla fabbrica). E poi ho raccolto tutte le barre o pezzi di barre, ferri vecchi ecc. che avevamo in giro tra parrocchia e scuola, ed è venuto fuori un certo numero, quasi uguale a quelle che avevo comprato.

Domenica è possibile che facciano qualcosa, se riusciamo a comprare il cemento.

A Jacagua c’è una cappella dedicata a sant’Antonio, e così tutti gli anni vado a celebrare l’Eucaristia.

La celebrazione di quest’anno è stata per me significativa, perché nell’ora precedente la Messa è piovuto a dirotto. E nonostante questo la partecipazione è stata molto buona.

Dopo la Messa ho anche approfittato per dedicare un po’ di tempo a confessare. Nel settore San Ramón purtroppo hanno meno possibilità che negli altri settori, per la lontananza, e per la fretta con cui a volte si va a celebrare la Messa.

In questo fatto della confessione mi sono reso conto che i bambini si confessano meglio che gli adulti. Sarà perché ai bambini si è spiegato come ci si confessa, mentre con gli adulti non c’è mai un’occasione del genere. Devo riuscire a programmare un momento per spiegare anche agli adulti come ci si confessa.

In giugno non avremo tante attività.

Abbiamo cominciato il mese con la solennità del Corpus Domini, triduo e solenne celebrazione diocesana.

Adesso il prossimo momento forte sarà un fine settimana di formazione per tutte le persone impegnate.

Sarà sabato 23 (mattina e pomeriggio) e domenica 24 (solo pomeriggio). L’ho concepito come un momento di formazione dei catechisti, ma è stato facile pensare di ampliarlo a tutte le persone che svolgono un servizio. Anche perché la formazione non è mai abbastanza!

Ho già trovato un libretto che praticamente spiega in maniera semplice il credo, e offre anche varie attività per memorizzare le nozioni e imparare a trasformarle in vita. Lo darò alla gente a metà prezzo in maniera che abbiano in mano uno strumento che possa servire loro anche al di là di questo momento.

Abbiamo avuto oggi un bel ritiro per adolescenti e giovani.

Buona la partecipazione, quasi un centinaio! E, a quanto m’han detto, si sono comportati bene. Le istruzioni sono state robuste e ben seguite.

È stato portato avanti da un’équipe del rinnovamento carismatico della parrocchia.

Alla gita dei catechisti non sono potuto andare per l’influenza. E come me molti catechisti. Di un centinaio alla fine sono andati solo una quarantina.

Non abbiamo rimandato la gita perché poi diventa difficile farla un’altro momento.

Ed è un gesto di riconscenza dovuto a questi fratelli e sorelle che lungo tutto l’anno si spendono per educare nella fede le giovani generazioni!

8:21 pm

Corpus Christi

Le Messe del mattino non sono state granché affollate. Più precisamente, la gente se n’è stata a casa: presenti pochi di più di quelli che vengono a Messa tutti i giorni.

È la fatica di vivere le feste di precetto infrasettimanali. Non c’è l’abitudine.

Nel pomeriggio allo Stadio Quisqueya c’era invece una discreta partecipazione. Sono andate un’ottantina di persone di Santa Margarita e più di 150 della Divina Misericordia.

Una pioggia fitta al momento della comunione ha costretto a raccorciare i tempi della chiusura.

Il Cardinale, nell’Omelìa, ha parlato dell’Eucaristia, ed è poi arrivato a menzionare il clima di insicurezza generale in cui si vive per la violenza, i furti e gli assalti. Prendendo atto dell’incapacità delle autorità per mettervi un freno, ha invocato l’azione potente di Dio, chiedendo che faccia “mordere la polvere” a tutti i delinquenti. Cosa che ha strappato l’applauso della numerosa assemblea.

Alla Divina Misericordia il Triduo di Corpus Christi sta tirando meglio che a Santa Margarita.

Non si sa perché, ma a Betania la gente non ha risposto. Sarà che hanno fatto “vacanza” per solidarietà con me?

Non ho visto, ovviamente, la puntata di Santoro sul documentario della BBC e sui preti pedofili. Ma la cosa la sento profondamente mia, questa chiesa, Casta Meretrix, che forse alcune volte non ha agito come doveva ma che ora riceve accuse generalizzanti e spropositate, la amo ancora di più.

E, per chi vuol leggere alcune considerazioni significative su pedofilia e su Santoro, vi rimando a questa intervista di Avvenire a don Di Noto.

Stasera inizia il triduo di preparazione alla festa del Corpo e Sangue di Cristo. I vari settori delle parrocchie sono assegnati ai vari giorni, così come la Pastorale Giovanile.
Giallo dell’ultimo momento: i sussidi non ci sono ancora arrivati, speriamo di riuscire ad averli in tempo.

Nel frattempo mi è scesa la febbre, ma non so ancora se domani sarò in forma. Un giorno in più di riposo sarebbe meglio.

5:07 pm

Prime Comunioni

Si sono fatte, stamattina, alle sette alla Divina Misericordia, e alle nove a Santa Margarita.

Purtroppo non me le sono godute per un’influenza che mi ha sbattuto in letto, tutto il giorno tra 38 e 39.

In mattinata abbiamo avuto il ritiro finale dei giovani che domani faranno la Prima Comunione.

Sono una sessantina fra le due parrocchie. Mi sembrano abbastanza preparati. Molto bello il momento delle confessioni: una buona parte sembrano ragazzi sani, un piccolo numero ha dei problemi da superare ma ne è cosciente. Vi chiediamo una preghiera anche per loro!

Nella Messa di stasera tutte le parrocchie della diocesi hanno presentato a Maria i lavori e i risultati della Quinta Conferenza.

All’offertorio, le varie comunità della parrocchia hanno presentato tante bandiere quanti sono i paesi dell’America Latina. La cosa bella è che quando è arrivata la bandiera dominicana è scrosciato spontaneo un applauso.

Dopo la comunione, poi, ogni comunità si è inginocchiata davanti all’altare per rinnovare il suo impegno missionario.

La Messa è durata un po’ più del solito, ma ne è valsa la pena: abbiamo vissuto lo stesso desiderio della missione che lo Spirito ha suscitato a Aparecida!

Ho dovuto per la seconda volta portare alla garanzia un gruppo di quattro batterie che non mi sta funzionando bene. in pratica si caricano, ma quando l’inversore comincia a succhiargli energia il loro voltaggio cade in un minuto a 11,75 volts, quando dovrebbe partire da 12.30 e scendere lentamente.

Purtroppo la gente della garanzia si ostina a dire che sono buone, per cui gliel’ho lasciate, e domani devo andare a vedere se gli hanno trovato qualcosa.

Oggi, 30 maggio, è stata la ricorrenza dei 25 anni di professione religiosa di suor Serafina, la superiora delle nostre suore, e di 15 anni della mia ordinazione.

Suor Serafina, il Nunzio, don Lorenzo, don Paolo e MarcialLa celebrazione – concretamente nella Messa celebrata di sera – è stata resa più bella dalla presenza del Nunzio Apostolico, mons. Timothy Broglio, il quale ha anche consegnato a suor Serafina la pergamena della Benedizione Apostolica che le ha inviato il Papa.

Suor Serafina ha data la sua testimonianza di ringraziamento al Signore, e anch’io da parte mia ho ringraziato il Signore e tutti, cominciando da Lorenzo, le suore e Francesco. Il coro ha allietato in maniera meravigliosa la celebrazione, cantando in maniera superba.

La bella presentazione della statuetta della MadonnaInutile dire che le suore avevano preparato l’altare e il presbiterio in una maniera bellissima, mettendo in evidenza una madonnina davanti alla quale una ventina di lumi tracciava il numero 25.
Mi sento felice, per tutto questo e per tutto quello che vivo.

Grazie di cuore Signore, per il ministero, per tutto quello che vivo qui, per tutto quello che hai fatto in me dal primo istante della mia esistenza e in particolare in questi quindici anni!

Nell’incontro dei catechisti della Divina Misericordia ci siamo chiesti stasera come possiamo migliorare il catechismo.

In realtà ci sono un certo numero di catechisti ben impegnati e che lavorano bene, ma ci sono anche altri che dicono presente quando ne hanno voglia, e che soprattutto non si vedono alle riunioni.

Il problema non lo vedo solo io, sono gli stessi catechisti che spesso, e l’hanno fatto anche ieri sera, si lamentano dei loro compagni.

Di fatto succede (lì come a Santa Margarita) che su 20 catechisti che iniziano entusiasti in settembre si rimane con 12/15 in giugno. C’è da dire però che ogni anno si uniscono nuovi catechisti, alcuni dei quali poi lasciano, ma altri perseverano, e questo è quello che da dinamicità alla cosa.

In pratica stasera c’era la lamentela per la non partecipazione alle catechesi specifiche per i sacramenti, e soprattutto ai ritiri che si fanno immediatamente prima del sacramento. Ho ripreso anch’io il tema, cercando di inquadrare bene la ragione per la quale i catechisti devono essere presenti a quegli incontri.

Vi saprò dire se cambia qualcosa!

Tra venti giorni ci sarà il matrimonio di Luis Alberto e Arlín, una coppietta di fidanzati molto tenera e carina.

Stasera abbiamo fatto la pratica, con il dialogo prematrimoniale e l’esame dei documenti. Tutto è quasi a posto.

Si prospetta un bel matrimonio, con alcune difficoltà legate a caratteri non facili nelle rispettive famiglie, ma nel complesso molto positivo.

Tra l’altro Luis Alberto e Arlín hanno fatto due corsi di preparazione al matrimonio: quello della parrocchia, e l’Incontro Cattolico per Fidanzati, che è un fine settimana lungo allo stile del Cursillo di Cristianità, ma rivolto non alla vita cristiana quanto alla vita cristiana matrimoniale. E che dopo il fine settimana prevede una continuità attraverso incontri periodici, ai quali Luis Alberto e Arlín, che pure vengono entrambi da una vita di parrocchia, partecipano con piacere.

Questa domenica di Pentecoste è stata molto bella, per la presenza del nuovo diacono e per la concomitanza con la festa della mamma.

In tutte le messa Juan Luis ha servito all’altare, e la comunità gli ha espresso la sua vicinanza.

In più, nella Messa di stamattina ho salutato con un abbraccio caloroso tutte le madri presenti. E non solo, ho anche loro “baciato la mano”, cosa che significa concretamente chiedere la benedizione: “La benedizione, mamma”, e la madre risponde: “Il Signore ti benedica, figlio”. Ho voluto fare mio questo gesto che tutti i figli vivono nei confronti della loro madre, con la scusa che mia madre è lontana.

Invece alla Messa dei giovani, dove le madri erano poche, le ho fatte mettere tutte in piedi davanti alla gente, e ad ognuna di esse un giovane dei presenti ha espresso con parole dolci la riconoscenza e l’amore.

Alla fine della giornata, poi, dopo la Messa della sera, abbiamo fatto il battesimo sotto condizione di Arlín, una giovane che si sposa tra venti giorni. Era stata battezzata in una chiesa evangelica, ma avevo investigato le modalità e il rito, e risultava che il battesimo doveva essere valido. Per sicurezza, comunque, abbiamo fatto il battesimo sotto condizione stasera. Cosa che è stata molto bella per la presenza di varie persone della comunità.

La festa della mamma qui si celebra l’ultima domenica di maggio, ed è vissuta in maniera molto sentita.

Abbiamo avuto varie celebrazioni: ieri sono state nel mattino quella del liceo, e nel pomeriggio quella della scuola primaria.

Oggi, invece, abbiamo avuto la celebrazione per tutta la comunità. Il deputato Ángel Gomera ha collaborato apportando un buon numero di regali, che sono stati estratti a sorte. I giovani hanno organizzato canzoni, balli, piccole recite, e il risultato è stato decisamente buono.

L’unica cosa spiacevole è che a causa della concomitanza fra queste celebrazioni e l’ordinazione di Juan Luis, i giovani si sono dimenticati completamente della seconda. Ma di questo voglio parlare con loro i prossimi giorni, così come di certe maniere di lavorare che non mi piacciono niente, perché tante cose vengono fatte senza parlarle in precedenza. Non si tratta di cose sostanziali, eppure bisogna cercare di metterle a posto perché rischiano di diventare uno stile di lavoro che ha poco di parrocchiale.

L'imposizione delle Mani su Juan LuisStamattina abbiamo vissuto un momento speciale con l’ordinazione diaconale di Juan Luis Bello, nuovo diacono di Santa Margarita, per l’imposizione delle mani di S. E. il card. Nicolás de Jesús López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo.

È stato ordinato insieme ad altri quaranta candidati, tutti diaconi permanenti eccetto due, Francisco Caraballo (che è di Santiago el Menor) e René. Tra i nuovi diaconi permanenti c’è anche Joaquín Pichardo, della parrocchia dell’Amparo (Guardia).

Vista generale delle ordinazioniL’ordinazione si è svolta in un locale polifunzionale di un collegio gesuita della città. Erano presenti circa 1.500 persone: parenti e familiari dei diaconandi, parrocchiani, parroci, ecc. Ovviamente c’erano anche la maggior parte dei diaconi già ordinati. I nuovi e i vecchi sono un totale di 127, già un numero più grande del numero di preti diocesani!

Le nostre due parrocchie hanno partecipato con un totale di una cinquantina di persone. Forse meno che quando è stato ordinato Marcial, ma la cosa si capisce in base a vari fattori: il maggior carisma e tempo di impegno di Marcial, la concomitanza della festa della mamma, il fatto che quella di Marcial era la prima e giocava l’effetto novità, così come il fatto che Marcial aveva una nuova parrocchia che aveva la gioia di riceverlo come diacono.

La vestizione degli abiti diaconali di Juan LuisJuan Luis era accompagnato da sua moglie, Jacinta, e dai suoi figli Nikaury, Jhon e Yojacy. C’era anche la figlia “adottiva” che Juan Luis e Jacinta hanno educato dalla più tenera età.

Juan Luis con la sua famiglia nella piccola celebrazione che è seguita all'ordinazioneAl termine della celebrazione abbiamo avuto un piccolo momento di festa nel salone della scuola. La cosa più bella è stata che il momento di preghiera è consistito nel chiedere al Signore una virtù per ognuno degli anni di vita che rimangono a Juan Luis. Siamo partiti da 47 e siamo arrivati a 88!

L’idea del vescovo è che Juan Luis lavori nella nuova parrocchia di Santa Virginia, attuale settore San Ramón di Santa Margarita. Ma il decreto di costituzione della parrocchia non è ancora uscito.

Per Juan Luis sarà una sfida importante, per il fatto che la nuova parrocchia è mezza staccata dalla parte urbana di Santa Margarita, e quindi scomoda da raggiungere, e comincia a svilupparsi adesso. Comprende inoltre Duquesa, dove il lavoro di chiesa è giocoforza (per la lontananza e per i problemi che ci sono stati nella comunità) più ritardato che nel resto della nuova parrocchia.

Augurissimi, Juan Luis! Anche i fratelli di Genova pregano per te!

Stasera abbiamo avuto un bel momento di preghiera per i diaconandi: Juan Luis, che è di Santa Margarita, Joaquín, che è della parrocchia di Nostra Signora del Amparo (Guardia), Francisco Caraballo, della parrocchia Santiago el Menor, e altri trentotto candidati.

Francisco e un altro, René, sono seminaristi, e quindi riceveranno il diaconato cosidetto “transitorio”, perché, a Dio piacendo, tra un anno diventeranno preti.

Invece tutti gli altri saranno diaconi permanenti. Sono uomini sposati, la maggior parte dalla quarantina in su, con la loro famiglia ben assestata.

Il momento di preghiera non ha visto una grande folla, ma è stato un bel momento di preparazione e al momento bello dell’ordinazione che sarà domani.

Juan Luis ha fatto la preparazione al diaconato insieme a Marcial, che è stato ordinato due anni fa. Insieme al vescovo si era pensato di aspettare un tempo a fare l’ordinazione perché in Juan Luis c’erano c’erano aspetti pastorali da maturare, soprattutto a livello di esperienza e di leadership. La maturazione è avvenuta, grazie a Dio, e quindi l’ordinazione si farà domani.

La nostra comunità riceverà un’altro servitore qualificato, per l’annuncio della Parola, per la Liturgia, per la Carità.

Grazie, Signore!

Stasera è arrivato Lorenzo.

L’aereo è arrivato in anticipo, ma purtroppo nel viaggio di andata Lorenzo aveva perso – o gli avevano rubato – il portafoglio con tutti i documenti meno il passaporto, per cui è dovuto entrare come un turista e ciò gli ha portato via tempo.

In compenso ci ha portato notizie di molti incontri vissuti a Genova, con suor Daniela, con l’arcivescovo, con varie persone che erano state qui con noi.

All’aeroporto è venuto, con Marcial e le suore, anche una delegazione di tre giovani.

Bentornato, Lorenzo!

Sono stato al BNV, il Banco Nacional de la Vivienda, per vedere a che punto estava la questione del territorio che lo stesso Banco ha deciso di donare alla comunità per fare una scuola e un centro comunitario, e che il CEA (Consejo Estatal del Azúcar), l’ente proprietario della terra dello Stato, ha lottizzato e venduto a persone varie legate al partito del governo.

Sembra che il BNV abbia il titolo di proprietà della terra pronto, ed è deciso a fare la donazione alla comunità in maniera che la comunità possa difendere il terreno.

Di fatto io ho paura che il CEA, appoggiandosi al deputato che ha portato a questo pasticcio, faccia il prepotente, e ho detto al Consultore Giuridico del BNV che preferirei che facciano anche loro una comunicazione ufficiale al CEA rivendicando la proprietà della terra. Vedremo.

Oggi è toccato alla nostra zona pastorale vivere l’adorazione eucaristica per la Quinta Conferenza dei Vescovi Latinoamericani di Aparecida.

La Conferenza è nel pieno dei suoi lavori (è cominciata il 13 e finisce il 31), e ogni giorno una zona pastorale dell’arcidiocesi si fa carico del sostegno della preghiera.

Nelle nostre parrocchie abbiamo programmato l’adorazione dalle 7,30 di mattina alle 7,30 di sera, per turni di un’ora, assegnati ai vari settori o gruppi parrocchiali.

Qualche turno è stato più pieno, altri più vuoti, ma la giornata è stata ben coperta in tutti gli orari. Persino dalle 12,30 all’1,30, che è l’orario più critico, c’erano una decina di persone.

Nella mattinata la parte del leone l’hanno fatta i ragazzi della scuola, che secondo le classi si sono avvicendati davanti all’Eucaristia.

L’ultimo turno della sera era quello dei giovani. I quali, come si sa, non sono facilmente coinvolgibili nella preghiera. Tra l’altro non c’erano Quica e Rosy, che hanno fatto l’adorazione nella loro parrocchia (Divina Misericordia), per cui i ragazzi erano mezzi allo sbando. Con molti di loro ho dovuto io farli stare zitti o in ordine o al loro posto. E però, alla fine dei conti, sono stato contento della loro partecipazione.

Nel pomeriggio, verso le quattro, ho dovuto fare un salto a Villa Mella, e ho potuto vedere che l’adorazione era molto più mal presa che da noi: l’avevano programmata solo dalle tre alle cinque, e non c’era quasi nessuno, non c’era esposizione dell’Eucaristia, la gente era abbandonata a sé stessa. Il confronto con la realtà nostra mi ha fatto sentire sanamente orgoglioso, o meglio, riconoscente perché la nostra gente sembra rispondere di più.

Grazie, Signore!

Sembra ufficiale, allora, che sabato mattina ci sarà l’ordinazione di Juan Luis. Con lui altri quaranta candidati diaconi permanenti, tra i quali c’è anche Joaquín Pichardo, della parrocchia ex nostra dell’Amparo.

Ci sono anche Francisco Caraballo, seminarista della parrocchia di Santiago el Menor e un suo compagno.

Nel frattempo, ho creduto opportuno organizzare un piccolo ritiro con Juan Luis e sua moglie, invitando anche Marcial (che è diacono già da due anni) con sua moglie. Siamo andati al santuarietto di Schönstatt, alla Victoria, vicini alle carceri. Dalle tre alle sett’e mezza, abbiamo letto e commentato vari documenti riguardanti i diaconi, a cominciare dal celebre passo dell’istituzione dei sette (Atti 6); da lì, a seguire con sant’Ignazio d’Antiochia e il Concilio Vaticano II. Il ritiro si è concluso con l’adorazione, il rosario e i vespri.

Tutti e cinque ci siamo sentiti ben a nostro agio in quell’ambiente in cui la tranquillità va a braccetto con la bellezza del giardino.

Grazie, Signore!

Due turni di Prime Comunioni, stamattina: prima alla Divina Misericordia, e poi a Santa Margarita.

Puntuali i bambini, nessuno si è fatto aspettare. Hanno anche rispettato abbastanza le due consegne della “decenza” e della semplicità dei vestiti delle bambine.

Come previsto, nessuna partecipazione dei parenti, soltanto, e non sempre, i genitori e i fratelli.

In linea con le letture dell’odierna solennità dell’Ascensione, ho invitato questi bambini a farsi missionari dei loro vicini e compagni di scuola, invitandoli con loro alla Messa.

Mi sarebbe piaciuto proporvi una foto, ma ho dimenticato la macchina fotografica a casa!

La mattinata è stata dedicata interamente al ritiro dei bambini che faranno domani la Prima Comunione.

C’erano praticamente tutti, una settantina tra le due parrocchie.

Il lavoro mio è stata la Celebrazione Penitenziale e le confessioni individuali, che sono durate abbastanza perché non avevo con me Lorenzo, che è ancora per qualche giorno in Italia.

Quello che mi colpisce in questi bambini è che quasi nessuno percepisce come un peccato significativo il fatto di non andare a Messa la domenica. Cosa che riflette la situazione reale: a Messa vengono un 10% dei bambini del catechismo.

Con i catechisti sto cercando di coscientizzarli (i catechisti) che devono organizzarsi per venire a Messa con i loro bambini, ma non è facile (per i catechisti), perché tutti preferiscono la Messa delle sette di mattina per essere poi più liberi per i lavori di casa, e non la Messa delle nove e mezza con i bambini, perché è un orario che non permette di far niente in casa.

Non si sa perché (davvero?), ma agli incontri dei genitori dei bambini della prima comunione la partecipazione è sempre più massiccia che per gli altri sacramenti.

Di fatto anche qui, come in Italia, la comunione è un evento anche sociale, per lo meno per il vestito bello e le foto. Credo che non esiste qui il discorso regali, e la partecipazione dei parenti alla celebrazione è minima: ci sono bambini dei quali non vengono neanche entrambi i genitori alla Messa!

Se il Signore ci aiuta, quest’anno tutti i bambini che hanno fatto la preparazione faranno la Prima Comunione. Ed effettivamente è antipatico rimandare ad altra data qualcuno.

La riunione del clero della zona verteva oggi principalmente sulla Conferenza dei Vescovi Latinoamericani e dei Caraibi di Aparecida.

Secondo le indicazioni del vescovo, mercoledì prossimo faremo l’adorazione eucaristica tutte le parrocchie della zona con l’intenzione di pregare per la Conferenza.

Le nostre parrocchie la faremo dalle sette e mezza di mattina alle sette e mezza di sera, mentre da quanto si è detto nella riunione la maggior parte delle altre parrocchie faranno l’adorazione solo dalle tre alle cinque del pomeriggio.

Visita al Municipio, per cercare di far muovere due progetti presentati al sindaco: la cappella di Duquesa e il rivestimento in cemento del cortile della scuola.

Per la prima ci è stato parlato del bilancio dell’anno prossimo. La seconda opera potrebbe venire già quest’anno.

La mettiamo nelle tue mani, Signore!

A differenza delle due domeniche precedenti, in cui ci mancava un prete per una delle due messa delle sette di mattina, oggi abbiamo avuto la gioia di avere con noi il padre Cecilio de los Santos alla Divina Misericordia (ovviamente io non l’ho visto perché ero a Santa Margarita).

Il padre Cecilio è una persona molto cara, perché è secondo me un prete modello. Afferma di credere nell’obbedienza e obbedisce, facendosi piacere quello che il vescovo gli chiede. Ha vari anni di Messa meno di me, ma ha già girato vari incarichi, e in tutti ha lavorato bene, senza fuochi d’artificio ma con serenità e costanza.

Qualche mese fa il cardinale l’ha chiamato a lavorare al seminario pre-filosofato, dove si è trasferito lasciando la parrocchia che aveva. Grazie alla relativa libertà in cui si muove ha potuto venire a presiederci la Messa, con grande gioia della gente per la sua facilità di relazionarsi e il suo sorriso contagioso.

Nei prossimi mesi spero di riuscire a organizzare che venga a fare qualche attività vocazionale con i giovani, lui è disponibile, e oltre a ciò ha una bella comunicativa che non mancherà di conquistare.

La mattinata è cominciata ben presto: alle cinque e qualcosa c’era già un gruppetto di gente fuori della parrocchia, aspettando l’inizio del Rosario dell’Aurora.

Attraverso questo rosario ci siamo uniti spiritualmente al rosario del papa e dell’episcopato latinoamericano che a Aparecida, in Brasile, si recitava per i lavori della V Conferenza dei vescovi latinoamericani. La Conferenza comincerà domani, e si protrarrà fino a fine mese.

La gente non ha partecipato massivamente, complice anche il clima di insicurezza che si respira di notte. Ma è stato molto bello, soprattutto perché a ogni Ave Maria si andava a deporre ai piedi della Madonna un fiore del proprio cortile. Tutti questi fiori sono stati poi portati all’altare durante l’offertorio della Messa che è seguita al Rosario, a significare il nostro impegno di preghiera per la V Conferenza dei Vescovi.

Secondo l’indicazione dell’Ufficio Pastorale Diocesano, tutte le parrocchie hanno recitato il Rosario in questo modo, di mattina o di sera.

Stamattina il Signore mi ha stupito con effetti speciali. La riunione zonale della Pastorale Educativa ha visto una partecipazione straordinaria. Intendo dire che c’erano molte più persone di quelle che mi aspettavo.

Tenete in conto che questa cosa della Pastorale Educativa è qualcosa che sta iniziando adesso. Più di un anno fa mi sono impegnato a farla nascere, e sembra che siamo vicini al giorno del parto. Fino ad adesso al riunioni mensili c’eravamo in tre/quattro/cinque: poche parrocchie, e con poca motivazione. Ma oggi, invece, le parrocchie rappresentate erano una decina (di 28 che ce ne sono nella zona pastorale), e i partecipanti avevano un bel desiderio di portare avanti la cosa.

L’intento di queste riunioni zonali della pastorale educativa è duplice:

  1. Cercare di far nascere le Commissioni Parrocchiali di Pastorale Educativa, che cerchino di dare attenzione pastorale alle scuole del loro territorio.
  2. Realizzare alcune attività di formazione a livello della zona.

Per quanto riguarda il primo filone, stiamo vedendo se possiamo fare un primo seminario per le nuove commissioni parrocchiali a fine giugno. Nella prossima riunione termineremo di definire la cosa.

Tale seminario rientra anche nel secondo filone. Dopo, in settembre, avremmo idea di proporre un seminario per direttori di scuole sulla Formazione Religiosa nei centri educativi. E, in novembre, vorremmo farne uno per i professori di religione sull’educazione sessuale.

Nel frattempo, i membri che si sono riuniti finora cercheranno di coinvolgere le restanti parrocchie, di scegliere, d’accordo con il loro parroco, i membri della futura commissione parrocchiale, e di visitare alcune parrocchie per far loro comprendere l’importanza della pastorale educativa.

Il fattore stupore che dicevo all’inizio si riferisce al fatto che ero andato alla riunione mezzo demotivato, ed è vero che il Signore mi ha stupito con effetti speciali.

Grazie, Signore!

La riunione della Commissione di Pastorale Giovanile è stata fatta stasera a Jacagua.

A Jacagua c’è un discreto gruppetto di adolescenti e giovani. Il fatto di andare là aveva il significato di dar loro coraggio per continuare, e anche per coinvolgerli di più nei prossimi campamenti, in maniera che imparino a farli e nei prossimi anni possano organizzarli indipendentemente.

Sembra che ci siano al meno tre giovani che faranno i monitori del campamento dei bambini, e altri parteciperanno al campo adolescenti.

I ragazzi di Jacagua sono da accompagnare con la preghiera perché diventeranno parrocchia, e sarà una grande sfida per loro!

È toccata oggi pomeriggio l’inaugurazione di un’altra CEB del settore san Francisco della Divina Misericordia. Ho trovato un’atmosfera e un clima molto belli, e ne sono stato edificato.

Dopo la Messa ho potuto scoprire che vivevano a pochi passi da quella casa varie persone che conoscevo, ed è stato un piacere intrattenermi con loro sulla soglia della casa.

Tutti i giorni nella Messa e negli incontri stiamo recitando la orazione che il papa ci ha consegnato in preparazione alla V Conferenza di Aparecida.

È molto bella, e ve la riporto, con la speranza che qualcuno si unisca a noi. Non preoccupatevi per lo spagnolo, si capisce direi senza problema. Eccola, quindi:

Señor Jesucristo,
Camino, Verdad y vida,
rostro humano de Dios
y rostro divino del hombre,
enciende en nuestros corazones
el amor al Padre que está en el cielo
y la alegría de ser cristianos.

Ven a nuestro encuentro
y guía nuestros pasos
para seguirte y amarte
en la comunión de tu Iglesia,
celebrando y viviendo
el don de la Eucaristía,
cargando con nuestra cruz,
y urgidos por tu envío.

Danos siempre el fuego
de tu Santo Espíritu,
que ilumine nuestras mentes
y despierte entre nosotros
el deseo de contemplarte,
el amor a los hermanos,
sobre todo a los afligidos,
y el ardor por anunciarte
al inicio de este siglo.

Discípulos y misioneros tuyos,
queremos remar mar adentro,
para que nuestros pueblos
tengan en Ti vida abundante,
y con solidaridad construyan
la fraternidad y la paz.

Señor Jesús, ¡Ven y envíanos!

María, Madre de la Iglesia,
ruega por nosotros.
Amén.

Messa d’inaugurazione oggi pomeriggio per una nuova Comunità Ecclesiale di Base del settore San Francisco, della Divina Misericordia.

Cristino e Celestino ne sono gli animatori, e a quanto ho potuto vedere la comunità è già ben viva.

Varie persone che vi partecipano mostrano segni di vocazione di diventare animatori di comunità. Sto chiedendo allo Spirito Santo che parli al loro cuore e li “convinca”.

Ho celebrato stasera la Messa nella quasi nuova cappella del settore Sinaí.

Dico “quasi nuova” perché si sta usando già un anno e mezzo. Ma solo stasera sono andato a celebrarvi la Messa, una Messa che ha avuto il sapore dell’inaugurazione.

Normalmente viene usata per la celebrazione della Parola, il martedì sera, per un gruppo di preghiera, il venerdì sera, e per il catechismo del sabato.

Nonostante sia piccola (misura circa 3 metri per 5) la gente la sente sua, vi si è affezionata, e adesso stanno vendendo dei buoni per rimetterla un po’ in sesto. Personalmente penso che bisognerebbe venderla e comprare qualcosa di più grande. Ho dato istruzioni di verificare un’ex collegio che adesso è affittato come casa a tre famiglie.
Nella Messa abbiamo potuto riflettere sulla chiamata alla fede che il Signore fa a tanti, e anche lì ho potuto rendermi conto che più della metà delle persone sono nella Chiesa da meno di cinque anni! E vari dei presenti, i più “nuovi”, hanno espresso un impegno di continuare il loro cammino di partecipazione e formazione.

Grazie, Signore!

9:31 pm

Catechisti

Con i catechisti, oggi pomeriggio, ho spiegato in cosa consiste la Conferenza Generale dei Vescovi di Aparecida, che si aprirà domenica prossima.

Abbiamo fatto il punto anche sulla situazione del lavoro catechistico. E al momento abbiamo trovato due punti deboli da rafforzare.

Il primo è che al catechismo stanno andando meno della metà dei bambini. Non si sa bene la ragione: qualche catechista dice che è perché quelli che si sono già battezzati credono o vogliono credere che l’anno è già terminato, e perché quelli che quest’anno non riceveranno nessun sacramento pensano che non vale la pena continuare ad andare, visto che non succederà niente per loro.

Il secondo è la scarsa partecipazione dei bambini alla Messa della domenica. Cosa correlata al fatto che i loro catechisti non vengono alla Messa dei bambini. Non mi andava di rimproverarli, e quindi quello che ho fatto è stato di chiedere a ciascuno di loro di spiegare quali difficoltà avevano per partecipare. Spero che la riflessione che hanno fatto li aiuti a essere più responsabili in questo aspetto.

Non poteva mancare poi la programmazione della gita finale, visto che quella dell’anno scorso è stata rimandata varie volte, e poi è sfumata perché il giorno stesso che dovevamo andare è morto il marito di Bernarda. L’abbiamo messa per la terza domenica di giugno.

Poi, a fine giugno e nella seconda metà di agosto avremo i soliti momenti di formazione e programmazione per tutti i catechisti.

Sono stato nel pomeriggio all’ultima celebrazione del novenario di Alexander.

Era un ragazzo abbastanza giovane, forse sui venticinque anni, viveva con sua “moglie”, e aveva due figli.

Venerdì l’altro, al tornare a casa in moto, è stato investito in pieno da una macchina con un autista ubriaco che ha fatto un sorpasso avventato.

La famiglia, nonostante non siano tanto di chiesa, hanno dato testimonianza di una notevole serenità.

La cosa triste, al di là della tristezza di questa morte “inutile”, è che l’assassino è già a piede libero. Potere dei soldi!

Il pomeriggio di formazione dei visitatori della Divina Misericordia è stato ben fruttuoso.

La partecipazione è stata migliore che per Santa Margarita, e l’entusiasmo grande.

Sono stato con loro pochi minuti perché avevo un’altra riunione a Santa Margarita, ma è bastato per rendermi conto che la cosa girava bene.

Grazie, Teofilo, che hai portato avanti questa formazione, e grazie anche a Te, Signore!

Stasera ci siamo riuniti con il padre Jorge Jara e con una sua figlia spirituale, che sembra sia disposta a lavorare al progetto qumran in spagnolo.

Ho spiegato loro in cosa consiste il lavoro: ricevere il materiale che la gente manda, controllarlo e caricarlo alla banca dati.

Spero che la cosa attacchi bene. Lasciarlo in funzione quando me ne andrò da qui sarà un servizio in più che ho potuto fare alla chiesa dominicana e latina in generale.

Ho avuto la Messa oggi pomeriggio nel settore Espíritu Santo, nel barrio del Chimbú, che è uno dei più lontani fisicamente dal centro parrocchiale della Divina Misericordia.

C’era un bel po’ di gente, con una presenza abbastanza significativa di uomini. Ho cercato di far leva su di loro come evangelizzatori degli altri uomini. Qualcuno si è detto disposto a mettersi sotto! Vedremo! Seminare è certo, la raccolta la vedranno altri!

Stasera le nostre parrocchie sono state ospiti di Santiago el Menor per la novena della Festa Patronale.

Il coro Cristo Vivo ha animato i canti, a dir la verità con qualche difficoltà perché le voci erano sommerse dal suono metallico della chitarra elettrica che han dato loro per accompagnarli. Ma nonostante questo sono riusciti poco a poco a equilibrare di più le cose, e l’ultimo canto è venuto proprio bene. Tanto che quando alla fine li ho presentati la genta non ce l’ha fatta a contenere l’applauso.

Mancando il padre Isidro, che è il parroco, impegnato nella Messa della cappella di san José Obrero della parrocchia dell’Amparo, è stato con noi il padre Francesco, un altro catecumeno che ha un anno di ordinazione e che come il padre Isidro è catecumeno.

Parecchia gente di Santa Margarita e della Divina Misericordia ha partecipato, anche perché strategicamente avevo soppresso la Messa di stamattina. E ci sentiamo sempre bene quando andiamo a trovare questi “vicini” che fino a pochi anni fa erano parte del lavoro della nostra missione.

Avevamo parlato qualche giorno fa di iniziare i lavori della nuova cappella del settore Nueva Jerusalén. Di fatto mi avevano detto che avrebbero cominciato sabato, ma poi le notizie sulla partecipazione non sono state molto allettanti.

Invece quando sono stato là verso le cinque del pomeriggio ho visto un bel numero di persone al lavoro. Lo scavo per le fondamenta è quasi finito, e si sta parlando di iniziare a fare la gettata del primo cemento armato tra sabato e domenica.

Dopo che con le offerte abbiamo comprato, a metà dell’anno scorso, il terreno, il resto lo porteremo avanti con la mano d’opera della comunità e con i materiali comprati con le decime e altre offerte della comunità.

Non so quanto ci metteremo, ma nel settore c’è un certo entusiasmo, e sono certo che continuerà.

Grazie, Signore!

Con grande gioia di Fabrizio, di Sabrina e di tutti noi il piccolo Francisco Gea è stato operato stamattina. Gli sono state tolte le escrescenze generate nella laringe dal virus del papilloma.

Al meno per qualche mese potrà dormire tranquillo e cominciare a parlare.

Grazie, Signore!

8:53 pm

Gita al fiume

Marcial e Germania con suor Blessila e suor CristinaLa giornata di oggi, festiva per l’anticipazione al lunedì della festa dei lavoratori, è stata caratterizzata da una bella gita al fiume.

La gita aveva come scopo quello di raccogliere fondi per i campi dei bambini e degli adolescenti. Hanno partecipato più di 150 persone, ciò che significa un guadagno di almeno 10,000 pesos (circa 240 euro). Non è molto, ma la speranza è che altre attività possano rimpinguare la somma.

Dalla casa siamo andati io e due suore. Serafina e Modesta sono rimaste a casa, a disposizione per Fabrizio e Sabrina, e Francesco è rimasto a tener d’occhio la casa.

Al fiume ho potuto rendermi conto di come funzionano i balli moderni in questo paese. Il disk-jockey  metteva spesso e volentieri brani di rag, e i ragazzini e ragazzine ci si sballavano. La caratteristica di questo ballo è che prevede uno strofinamento del fondoschiena contro la zona genitale del partner. Ho dovuto andare varie volte dal tipo a spiegare che eravamo un gruppo di una parrocchia e che non era conveniente che mettesse quel tipo di musica. Mi dava retta, ma dopo mezz’ora eravamo d’accapo. Dopo aver fatto presente la cosa tre volte ho dovuto desistere, perché ho visto che era la battaglia di don Chisciotte contro i mulini a vento.

Oggi ho avuto quattro messe, di cui una nel campo con un matrimonio.

Non è stato pesante, grazie a Dio, anche perché sono riuscito a coricarmi un po’ nel primo pomeriggio.

Alla Divina Misericordia non c’è stata Messa, ma solo la Celebrazione della Parola con la distribuzione della Comunione. Marcial l’ha presieduta, scappando per un momento dal ritiro che aveva con tutti i diaconi del paese alla Escuela de Evangelización.

Il matrimonio, nella cappella San Ramón, era di una coppia che aveva qualche anno meno di me. Buona gente, semplice. Solo adesso si sono avvicinati alla chiesa, e quindi si sono sposati.

Eddy e Betania nel giorno delle loro nozzeOggi pomeriggio si sono sposati Eddy e Betania.

Eddy viene da un’altra storia, dalla quale ha avuto anche un figlio, storia che aveva vissuto lontano dalla chiesa, e quindi senza sposarsi. Da qualche anno però, grazie al Rinnovamento Carismatico si era riavvicinato alla chiesa, e suona la chitarra nel coro degli adulti.

Betania, di vari anni più giovane di lui, è stata, e praticamente è, catechista dei bambini e dei giovani. È una ragazza seria, che grazie a Dio non ha mai pensato di mettersi a convivere.

Così è stato naturale per entrambi preparare il loro matrimonio in chiesa. A inizio dell’anno hanno fatto il corso di preparazione, e oggi hanno potuto unire le loro vite con la benedizione del Signore.

E alla celebrazione c’era parecchia gente, segno di un affetto che la comunità intera nutre per entrambi.

Grazie per questa bella celebrazione, Signore!

Lorenzo è partito stasera per l’italia, per un meritato (piccolo) periodo di riposo. Tornerà tra un mesetto.

La sua partenza rende difficile la celebrazione della Messa domenicale alla Divina Misericordia, perché, a differenza di qualche anno fa, oggi i preti della zona hanno praticamente tutti varie parrocchie e quindi molte Messe.

Alla riunione di formazione dei ministri ho trattato il tema della Quinta Conferenza Generale dei Vescovi Latinoamericani.

È un evento le cui radici rimontano al 2001, anno in cui il CELAM ha presentato a Giovanni Paolo II la richiesta di celebrare questa conferenza.

Le condizioni di salute del papa non hanno permesso di dare continuità alla cosa, mentre Benedetto XVI si è espresso favorevolmente sulla celebrazione fin dai primi giorni del suo pontificato.

E così dal 13 al 31 i vescovi e gli altri delegati delle Conferenze Episcopali Latinoamericane e dei Caraibi si riuniranno nel santuario mariano nazionale di Aparecida, in Brasile. Il papa sarà con loro nei primi giorni della celebrazione.

Qui in Repubblica Dominicana i media cattolici hanno fatto un buon tam-tam sull’evento, e in questi giorni siamo in dirittura finale.

Il paese sarà rappresentato alla Conferenza dal card. Nicolás, da altri tre vescovi, da un prete, da un religioso agostiniano e da un laico.

Il documento che sgorgarà da questa Quinta Conferenza indicherà le linee maestre del cammino di questa chiesa latinoamericana per i prossimi dieci anni. Farà seguito a Rio de Janeiro (1955), Medellín (1968), Puebla (1979) e Santo Domingo (1992).
Nei vari incontri di questo mese di maggio in tutte le parrocchie si toccheranno questi temi. E si è indetta una catena di preghiera che vuole essere la partecipazione spirituale di tutto il popolo di Dio. Nei prossimi giorni preparerò una fotocopia della preghiera del papa, la reciteremo alla fine di tutte le messe.

8:28 pm

Novenario

Nel pomeriggio ho partecipato a una celebrazione di novenario (nove giorni) di un morto, fratello “di padre” di una responsabile della lettera alle famiglie.

Come avevo notato anche altre volte, sono celebrazioni tipicamente femminili. Gli uomini della casa stanno alla larga. Un gruppetto, lì fuori, stava giocando a domino mentre noi pregavamo.

Stamattina presto Fabrizio e Sabrina, accompagnati da don Lorenzo, hanno portato il piccolo Francisco all’ospedale, perché aveva forti difficoltà respiratorie. Dal Santo Socorro è stato riferito alla Plaza de la Salud, dove l’hanno posto in terapia intensiva anche per rendersi conto meglio della causa. Fino ad adesso l’ipotesi è asma, ma non si capisce perché le varie medicine che prende contro l’asma non gliela risolvono.

Così siamo coinvolti tutti – ben contenti di farlo – nello stare vicini ai suoi nuovi genitori, i quali gli stanno dietro in maniera veramente ammirabile.

9:37 pm

Il gruppo JC

Stasera sono riuscito a far visita al gruppo JC (pronuncia “hota se”): il nome è l’acronimo di “Jóvenes con Cristo”, “giovani con Cristo”.

L’ho trovato una realtà molto bella, anche se con una partecipazione ad alto turn over. Infatti nella riunione a cui ho partecipato c’erano tre adolescenti nuovi, su un totale di venti. Vuol dire che tanti entrano quanti escono. Ma non importa, c’è uno zoccolo duro, e anche la facilità di entrare e uscire è un segno evangelico.

Yohán e Berenelis con i genitori, la nonna e la ziaNella messa di stasera ho battezzato quattro bambini sui tre/quattro anni.

Due di loro sono i nipotini di Bilma, Yohán e Berenelis. Sono due bambini molto belli, anche se Yohán ha qualche problema caratteriale, probabilmente frutto di problemini che i suoi genitori non hanno ancora risolto.

I genitori, da parte loro, mi fanno tenerezza, perché si vede loro un desiderio di migliorare la loro vita matrimoniale. Hanno appena finito il corso di preparazione al matrimonio, e mi hanno chiesto stasera di vederci e parlare per cercare di soluzionare qualche “problemino” che stanno passando. Mi ha commosso vedere la loro disponibilità.

E mi sento ancora più con il desiderio di aiutarli perché certi aspetti del problema a volte arrivano anche alla cara Bilma, che è la nonna dei bambini, la quale soffre al rendersene conto, e soffre ancora di più al vedere che può fare poco per aiutarli.

Ma da oggi podrà contare anche sulla vostra preghiera. Ne sono certo!

E sono certo che tu, Signore, li aiuterai, li stai aiutando, a vivere meglio il loro matrimonio.

Teófilo mentre sta parlado ai messaggeri/visitatoriNel pomeriggio si è svolto a Santiago el Menor il seminario per i messaggeri/visitatori. Lo ha guidato Teofilo, il signore che ci accompagna nell’implementare il SINE nelle parrocchie.
La ragione dei due nomi corrisponde al diverso tagli che danno rispettivamente il Movimento per un Mondo Migliore, autore del piano pastorale diocesano che stiamo vivendo, e il SINE, il movimento con il quale abbiamo imparato a fare i ritiri di evangelizzazione e tutto quello che li segue.

Messaggero mette l’accento sulla consegna di un messaggio, sottintendendo che la consegna del messaggio è un’occasione per stabilire rapporti con la famiglia.

Invece visitatore mette l’accento sul fatto di visitare una certa famiglia e di entrare in buone relazioni con loro, e sottintende la disponibilità a portare loro una lettera mensile.

La gente al seminario per messaggeri/visitatoriDi fatto a radice dei ritiri di evangelizzazione noi avevamo dei visitatori, che sono diventati messaggeri quando si è lanciato il terzo piano pastorale. L’obbiettivo di questo seminario era quello di ricuperare l’intuizione originaria del “visitare” le famiglie per evangelizzarle.

La partecipazione è stata discreta: c’erano 130 visitatori, di circa duecento totali. E ben attenti in tutto!

Sono certo che qualcosa cambierà. Grazie, Signore, te lo dico in anticipo perché sono sicuro che ci aiuterai a migliorare il lavoro!

A Duquesa è cambiato qualcosa! anzi, moltissimo!

Me l’avevano detto, Sánchez e Juanita, ma a dir la verità ero mezzo scettico.

Invece stamattina ho potuto rendermene conto anch’io. Un coro di ragazzi e ragazze tra i dieci e i diciassette anni. Quasi nessuno di loro è battezzato, ma hanno voglia di prepararsi. E cantano stonato forse, ma con entusiasmo e gioia!

In tutto alla messa avevo una quarantina di persone, metà di loro bambini. Rapportandolo alle 200 famiglie che vivono a Duquesa corrisponde a un 5%, stessa percentuale che ho a Betania.

Abbiamo approfittato dalla mia visita anche per definire la situazione di alcuni bambini che hanno frequentato il catechismo e che toccano loro le tappe dei sacramenti.

Sono venuto via contente. È veramente opera di Dio. Ottenuta con la forza della preghiera!

Stamattina alla Messa di Santa Margarita i responsabili di settore hanno raccontato l’esperienza dei loro Via Lucis di ieri.

Sullo sfondo del vangelo di oggi, che parlava di tornare a gettare le reti anche se non si è pescato nulla, è emerso come le reti di tutti si sono riempite: ha partecipato più gente di quella che speravano!

Grazie, Signore!

Alle Via Lucis di stasera non c’è stata in realtà niente di entusiasmante. Si sono svolte nei vari minisettori, in maniera da rendere più facile per la gente partecipare. Nei giorni scorsi la lettera a tutte le famiglie aveva sensibilizzato all’importanza di celebrare la Via Lucis, ma si vede chiaramente che ci vuole del tempo prima che la gente lo capisca.

Ho visto anche un po’ di disorganizzazione, concretamente nei Via Lucis della Primera e della Segunda Etapa. Devo riuscire a trovare un momento per spiegare loro queste avvertenze, che non sono troppo importanti, ma che impediscono di ascoltare il vangelo e il commento, e danno una sensazione di caos.

Per trovarli ho fatto l’esperienza del “barrio buio”: nell ore della sera non c’è quas i mai la luce, si cammina nell’oscurità più totale, con anche la paura che il prossimo che incocci sia un ladro che ti può minacciare o può darti un colpo in testa. Grazie a Dio però non ho visto nessuno, e da quel punto di vista tutt è andato per il meglio.

Ho avuto stasera (e Marcial l’ha fatto alla Divina Misericordia) il primo incontro dei genitori dei bambini che faranno tra un mese faranno la prima comunione.

C’erano la maggior parte, e molti di loro c’erano entrambi, padre e madre; qualcuno aveva dietro anche i figli.

Come sempre, ho parlato loro della necessità di fare la comunione, ma anche delle condizioni per farla, prima fra tutte il matrimonio. E l’impressione è che il messaggio arriva al cuore delle persone, anche se poi diventa molto difficile per loro imbarcarsi nell’avventura di sposarsi.
C’era varia gente che è sembrata interessata a sposarsi! Speriamo bene! o meglio, Signore, pensaci tu!

Stasera c’è stato l’ultimo incontro del corso di preparazione al matrimonio. Sono una decina le coppie che l’hanno finito, tre o quattro l’hanno appena cominciato.

Tra loro ci sono Glennys Tifá, che è nostra maestra del pomeriggio, e suo “marito”, che dovrebbero sposarsi abbastanza alla svelta. Ci sono anche il figlio della carissima Bilma con la convivente e i due figli, che, a dir la verità, non si sono persi neanche un incontro!
Sono tutte coppie che convivono, e qualcuno è sposato in comune. Non avevamo coppie giovani questa volta.
Io nel frattempo continuo a chiedere al Signore il dono di vedere 100 matrimoni da qui a fine anno! So che il Signore non mi deluderà!

Stamattina alla riunione dei preti di zona abbiamo “inaugurato” il nuovo arciprete, come lo chiamano qui. Sarebbe l’equivalente del vicario zonale di molte diocesi italiane. È il padre Ramón Suero, che è stato ordinato quattro o cinque anni fa, ma che ha già la sua esperienza, perché ha girato seminario e varie parrocchie. È pieno di entusiasmo, e lavora con molta intelligenza nella sua parrocchia.

Sono sicuro che farà un buon lavoro nella zona!

Sembra che il sindico costruisca la cappella di Duquesa. Sarebbe frutto dell’appoggio politico di una persona di là.

Siamo riusciti, dopo tanti giri, a portare sul terreno un architetto del municipio, ha preso le misure del terreno, abbiamo abbozzato come sarà la cappella, e ci ha detto che bisogna star dietro alla cosa se si vuole che si realizzi.

Considerando la lunghezza dei tempi della politica, probabilmente la cappella la vedrà il mio successore… ma non voglio disperare.

Nel frattempo la gente di Duquesa mi hanno detto che già da vari mesi è sparita la “nazione” che faceva il brutto e il cattivo tempo a Duquesa. Domenica, quindi, andrò a dire la Messa per rendermi conto di persona del fatto che, secondo quello che dicono, molta gente ha iniziato a andare a Messa.

Suor Cristina con il resto della comunità nel giorno del rinnovo dei votiPer la terza volta suor Cristina ha rinnovato i voti. La prima volta è stato nel 2004.

La celebrazione l’abbiamo fatta nel consultorio, dove tutti i lunedì mattina si celebra la Messa.

Per la parrocchia di Santa Margarita è un momento molto felice, visto che suor Cristina è una vocazione di qua: la sua famiglia abita a Los Cazabes, nella parte di campo della parrocchia, che presto si staccherà e sarà la parrocchia Santa Virginia.

Celebrazione solenne stamattina alla Divina Misericordia per la festa patronale che, come si sa, si celebra la seconda domenica di Pasqua.

La settimana intera dell’ottava di Pasqua è stata vissuta nella celebrazione della novena: ogni sera, oltre al rosario, si ascoltava qualche brano degli scritti di santa Faustina Kowalska e si presentava qualche elemento della devozione alla Divina Misericordia; e prima della Eucaristia, presieduta da vari preti della zona, si recitava la coroncina della Divina Misericordia.

La gente ha partecipato numerosa alla novena.

Ili coro dei giovani della Divina MisericordiaMeno numerosa, ma molto bella, è stata la partecipazione alla convivenza di oggi: al mezzogiorno la gente si è ritrovata per pranzare insieme (fiesta de traje, dove l’espressione gioca sul doppio significato della parola traje, che può indicare sia il vestito della festa, che la voce del verbo traer, portare, al passato remoto: “ho portato”, cosicché il gioco è tra “vesta in vestito elegante” e “festa dove ognuno porta quello che mangia”), allietata da buona musica a cura del coro dei giovani e da un sorteggio finale.

Alle quattro i battesimi dei bambini piccoli, una quindicina, hanno concluso la settimana pasquale della Divina Misericordia.

Alla Pasqua Giovanile Diocesana hanno partecipato una cinquantina di giovani (o meglio, di adolescenti con qualche giovane) delle due parrocchie.

Sono tornati entusiasti!

Questi incontri diocesani sono ossigeno che aiutano ad aprire il cuore a realtà più grandi e belle!

Il lavoro della Commissione Zonale di Pastorale Educativa rimane sempre abbastanza fiacco, per la poca presenza delle parrocchie della zona. Stamattina ce n’erano solo quattro di ventotto che sono!

Ci siamo dati quindi la priorità di coinvolgere le parrocchie mancanti, e, se il Signore ci aiuta in questo (cosa sicura) per giugno vorremmo organizzare un seminario che aiuti la nascita delle commissioni parrocchiali.

Willy e Miguel Ángel, i nostri due seminaristi maggiori, hanno finito oggi pomeriggio le vacanze pasquali.

Sono stato ad accompagnarli al seminario (li avrei dovuti accompagnare tutti e due, ma in realtà ho accompagnato solo Willy), dove ancora non c’era nessuno perché era molto presto. Ho visto solo altri due seminaristi.

Domani riprendono i corsi all’università.

In Settimana Santa Willy e Miguel Ángel non sono stati in parrocchia, perché ormai li mandano a fare servizio in altre parrrocchie. Willy è stato a una parrocchia vicino all’aeroporto, mentre Miguel Ángel è stato mandato a Yamasá, per guidare le celebrazioni in due campos a cui non poteva andare il parroco. Entrambi sono rimasti contenti dall’esperienza, che li ha messi di fronte a realtà nuove e li ha stimolati a lavorare con gusto per il Regno di Dio.

Stasera nella novena della Divina Misericordia abbiamo avuto il padre Isidro, parroco di Santiago el Menor, che ha presieduto la Messa. La cosa bella è che è arrivato tardi. Capitemi, è bella non per il ritardo, ma perché aveva un altro impegno fin oltre le sette ma ciò non gli ha impedito di offrire la sua disponibilità.

Di fatto la Messa è terminata dopo le otto, ma è stato bello, e la gente ha partecipato numerosa e attenta.

La nostra celebrazione della Pasqua è stata ecclesialmente molto significativa!

Nella veglia pasquale abbiamo avuto battesimi di giovani sia a Santa Margarita che alla Divina Misericordia, rispettivamente 25 e 35. Oggi, poi, i battesimi dei bambini del catechismi, circa 35 per parrocchia.

Nella celebrazione è risultato molto in evidenza il fattore cambio che deve esserci con il battesimo, fattore evidenziato da quello che avevano addosso: prima del battesimo, roba scura, sporca e brutta; dopo il battesimo, camicia o vestito bianco. Ho messo in evidenza la valenza pedagogica di questo cambio di vestito, e il fatto che i genitori possono far leva sul bianco di questa veste battesimale quando i bambini non si comportino bene.

Il ritiro di stamattina dei catecumeni giovani era volto alla preparazione immediata al battesimo, che celebreranno stasera.

Il ritiro integra la preparazione data nella catechesi specifica, e si compiono i riti immediatamente precedenti il battesimo: la “restituzione” del Simbolo, l’Effetà, l’Unzione dei Catecumeni.

Personalmente mi piace integrare questi riti con il gesto semplice di far loro scrivere in un foglietto i loro peccati del passato, e di buttarli in un braciere ardente davanti alla croce di Cristo, a significare la loro decisione di lasciare quei peccati, che saranno poi loro perdonati stasera nel battesimo.

Sono trentacinque della Divina Misericordia, e venticinque di Santa Margarita. Tra di loro ci sono quattro o cinque adulti.

Gli adulti sarebbero molti di più, se non fosse che tutti convivono, e non hanno in programma di sposarsi. Visto che la situazione di convivenza è una situazione di peccato, la chiesa chiede loro che si preparino al battesimo e al matrimonio e che si battezzino quando si sposano. In pratica non è facile, perché la parte che si vuole battezzare non sempre accetta di sposarsi con il suo convivente, e in un numero di casi ancora maggiore è l’altra parte che non ha nessuna intenzione di sposarsi.

Alcuni vanno a battezzarsi da qualche prete benevolo che non fa troppe domande sulla vita personale e che li battezza in fretta, altri si scocciano e aspettano, altri accettano di iniziare un cammino di preparazione, anche se non sanno quando potranno battezzarsi e sposarsi.

Ad ogni modo stasera avremo questi battesimi, per i quali vi chiediamo una preghiera. La ragione della preghiera sta nel fatto che nell’80% dei casi non riusciamo a ottenere che dopo il battesimo continuino a vivere in maniera viva la fede nella chiesa (detto in buon italiano: la maggior parte si battezza e sparisce). Si prende atto della buona volontà che dimostrano, e da lì in avanti è il mistero della libertà umana.

Probabilmente me ne andrò da qui senza aver potuto implementare quello che la chiesa chiede: amminsitrare in un’unica celebrazione i tre sacramenti dell’iniziazione. Di fatto il modello di iniziazione che si vive è quello di un anno, un sacramento, ma bisognerebbe fare tre anni, tre sacramenti, ovvero implementare bene il catecumenato, con i suoi passi e le sue tappe, probabilmente con tempi diversi secondo il livello di maturità cristiana dei candidati. Chi continuerà il lavoro cercherà di farlo!

Lavaggio della cisterna! Era un bel po’ che non lo facevamo, e ci è toccato oggi, Venerdì Santo.

Don Lorenzo l’ha messa a svuotarsi nella mattinata (e difatti a mezzogiorno eravamo senz’acqua), e dopo mangiato tra tutti l’abbiamo finita di pulire e di disinfettare. C’era un bel po’ di fango, ma soprattutto tanto sale.

Naturalmente sguazzando nell’acqua, e con il caldo che c’era dentro alla cisterna, è stato doveroso farci la… doccia, con l’acqua pulita e anche con quella sporca! Un sano divertimento dove siamo ritornati tutti bambini!

Un grazie di cuore a Fabrizio che è sceso sottoterra insieme a noi!!!

Veniamo quindi al fotoracconto dell’attività:

Fabrizio L’architetto
don Lorenzo L’idraulico
don Paolo e Fabrizio Gli operai
sor Modesta L’operatrice dell’interruttore della pompa sommergibile (usata per mandare acqua pulita quando c’era da sciacquare la cisterna).
sor Blessila e Sabrina Le aiutanti volontarie
sor Cristina Senza parole e senza volto
Francesco Senza lavoro (fare clic sulla foto per vederla ingrandita e sapere chi c’è dietro alla finestra)