Contributi nella categoria 'Comunità missionaria'

Con il padre Isidro nella parrocchia di Nuestra Señora del AmparoÈ toccato a me stasera presiedere l’Eucaristia della novena della Guardia, nella parrocchia di Nuestra Señora del Amparo.

Il padre Isidro mi aveva chiesto di parlare della missionarietà e della missione genovese, e l’ho fatto, spiegando come la nostra missione sia nata sotto il manto della Madonna della Guardia. E come il cardinal Canestri ha voluto collegare l’apertura della missione al quinto centenario dell’evangelizzazione del nuovo mondo.

La gente ha apprezzato questo ricorso storico, ha ricordato loro tante cose, gli inizi con don Giulio, e il lavoro di don Lorenzo e di don Franco.

9:53 pm

Lavori in casa

Lorenzo al lavoro con le suoreIn casa ci sono sempre dei lavori da fare.

L’ultimo è stato fare in modo che al serbatoio del gasolio del generatore non entrasse acqua piovana.

Come si vede dalla foto, Lorenzo ha avuto due aiutanti eccezionali!

Voglio aggiungere qualcosa allo scarno resoconto di Paolo sulla gita di oggi.

Paolo era tre anni che non faceva gite causa l’eccesso di lavoro, e invece a sorpresa ci ha invitato lunedì, festa nazionale, a visitare la Cueva de las Maravillas.

Praticamente ci siamo dati alla pazza gioia. Lasciati da parte per un giorno affanni e tribolamenti quotidiani abbiamo prima visitato le grotte veramente bellissime e con alcuni dipinti taini.

Poi siamo andati a mangiare in un comedor (normalmente una specie di trattoria di bassa lega, stavolta invece bello). E lì ci siamo scatenati mangiando (io) tutte le cose piu’ indigeste insieme alle più svariate qualità di riso.

Paola e don Paolo sulla spiaggia sotto l'acqua Dopo congrua sosta siamo andati alla spiaggia di Juan Dolio. Peccato che piovesse, non a catinelle, ma a secchiate. Lorenzo e Paolo si sono buttati in mare, io e le suore in macchina. Però è durato poco perché sono stata convinta (diciamo trascinata quasi a forza) a fare il bagno anch’io. E così sotto l’acqua torrenziale, fra lampi e tuoni, mi sono cacciata in acqua, peraltro caldissima, fra i lazzi e gli sberleffi dei reverendi padri.

Devo dire che mi sono divertita moltissimo. La cosa più strana era che c’era moltissima gente in acqua, tranquilla e chiaccherante.

Dopo una congrua incetta di conchiglie portate dalla mareggiata ci siamo rivestiti. E siamo tornati a casa felici e contenti della bella giornata trascorsa.

Il gruppo fuori dalla Cueva de las MaravillasBella gita, oggi, alla Cueva de las Maravillas, grotta delle meraviglie. Si tratta di un anfratto che un milione di anni fa era sotto il mare e che adesso è asciutto ed è popolato di stallatiti, stalagmiti e di graffiti di epoca precolombiana.

Nel panorama dominicano è una cosa fuori del comune, e la valorizzazione turistica che ne hanno fatto è ben decente. L’unica cosa brutta, anche se comprensibile, è che non si possono scattare foto né dentro alla grotta (ovviamente) né prima di entrarvi.

C’eravamo la comunità intera: Lorenzo, suor Modesta, suor Blessila, suor Cristina, Taína e Paola. Naturalmente c’ero anch’io.

Alla spiaggia di Juan DolioLa visita è stata breve, in venti minuti ti fanno vedere tutto, e quindi abbiamo pensato bene di passare il resto del pomeriggio al mare, dove peraltro ci ha accolti la pioggia.

Insomma, una giornata diversa. E bella!

Grazie, Signore!

Don Franco e i suoi ragazzi sono partiti poche ore fa alla volta dell’Italia.

Buon viaggio! e grazie per l’affetto di Genova che ci avete portato!!!

Il gruppo di don FrancoAlla fine siamo arrivati…alla fine.

Ormai Giulia è in volo verso Cuba, e noi siamo stiamo per fare ritorno a casa. Le valigie sono pronte, la stanza è stata pulita… mancano solo gli ultimi saluti e fra poche ore, in volo sull’Oceano, ripenseremo ai 10 giorni trascorsi qui con grande nostalgia.

Già, perche’ di cose in questi 10 giorni ne abbiamo viste e ne sono successe. A cominciare dal primo giorno in cui ci siamo ritrovati in panne con l’auto, sotto un violento acquazzone, “sperduti” in una citta’ che non conoscevamo. A parte questo inizio burrascoso (ma divertente!!!) i restanti giorni li abbiamo passati per le strade del barrio del Guaricano, di volta in volta accompagnati da differenti persone del posto, per conoscere le famiglie che lo abitano, prendendo coscienza delle terribili condizioni in cui la maggior parte di loro sono costrette a vivere. Eppure, ovunque andassimo, anche nella baracca più povera, abbiamo sempre ricevuto un’incredibile accoglienza. In ogni persona che abbiamo incontrato riuscivamo a vedere la gioia e la felicità che la nostra presenza dava loro. Sembrava che ci conoscessimo da una vita.

In questi giorni giorni molte sono state le messe a cui abbiamo partecipato (12 in tutto se non sbaglio) distribuite fra le parrocchie di Amparo, Santiago, Santa Margarita, la Divina Misericordia ed alcune cappelle più piccole. Ogni messa è stata una grande festa caratterizzata da tanta musica e tanti canti. Un vero insegnamento su come vada vissuta la nostra religione.

Se abbiamo avuto la possibilità di vivere quest’ incredibile esperienza, però, è stato grazie anche a chi, qui in Missione, ci è stato vicino. Un grazie è quindi doveroso ad ognuno di loro. Un grazie a don Lorenzo per la sua incredibile simpatia e per la sua capacità di fare qualsiasi cosa, dal riparare un’auto al preparare piatti squisiti. Grazie a don Paolo, per la sua disponibilità e per il suo senso dell’umorismo che ha fatto sì che Riccardo non venisse sbattuto fuori dalla missione dopo aver fatto la sua imitazione. Un grazie a Paola, anche lei grande cuoca, che ha vissuto con noi alcune uscite, dall’incontro col Segretario del Nunzio all’incontro col Cardinale. Un grazie a Suor Modesta, Suor Blessilla e Suor Cristina, le suore più simpatiche che abbia mai conosciuto, alle due giovani novizie Júdith e Taína, e a Sila che ci ha fatto conoscere i piatti tipici della cucina Dominicana. Infine un grazie anche a don Franco, che ci ha proposto questa esperienza e ha fatto sì che potessimo viverla.

Un saluto ad Elio, che avrebbe dovuto essere qui con noi, con l’augurio che possa rimettersi in salute presto. Un saluto anche agli scout con cui abbiamo condiviso il primo giorno (noi non abbiamo dipinto cancelli), ed in particolar modo a Paola e Matteo con cui ci ha fatto piacere passare qualche giorno di più.

Ma il ringraziamento ed il saluto più grande va al Guaricano e alla sua gente che ci hanno veramente accolto come se facessimo parte di un grande famiglia. E forse, in fondo, ora è proprio cosi’.

Adios Guaricano, a presto!!!

Riccardo, Giulia, Andrea e Luca

Don Franco con Riccardo e Giulia e un gruppo di dominicaniP.S.: beccatevi questa foto e la sua stupenda luce naturale, chi l’ha fatta è un vero artista!!! (ndr)

Abbiamo iniziato oggi con le varie presentazioni la settimana di preparazione del nuovo anno scolastico. Ci passeremo una settimana lavorando su Progetto di centro e planificazione. Senza fretta, ma lavorando sodo.

Mercoledì avremo il ritiro, e ci aiuteranno con le loro riflessioni don Franco, padre Isidro e padre Juan Francisco.

Quest’anno avremo due maestri nuovi: Agustín, dell’area di matematica, e Ana, una ragazza haitiana amica di suor Cristina. Benvenuti nella nostra équipe!

Suor Cristina, a sua volta, quest’anno lavorerà di mattina in básica, insegnando la formazione umana e religiosa alle classi dalla quarta all’ottava.

Suor Modesta, invece, continuerà il lavoro dell’anno scorso nel liceo, con la formazione umana e religiosa in tutte le classi, e un tempo extra per l’accompagnamento spirituale dei giovani.

La stufa nuova regalata da CarmenCarmen Moro è stata fantastica: rendendosi conto che la cucinetta che avevamo aveva fatto il suo corso, ce ne ha regalato una nuova.

I piatti di Lorenzo, di Sila, delle suore, di Paola saranno ancora più deliziosi.

Grazie, Carmen! e grazie anche a te, Signore, per l’amore di questa sorella genovese!

P.S.: Non paghiamo da bere, perché la foto ha già qualche giorno (Francesco è a Genova dal giorno 3), e comunque quello che ha nel bicchiere è solo ottimo succo di frutta, naturale, non fermentato!

Il benvenuto tocca oggi a don Franco, che è arrivato stasera accompagnato da quattro giovani della sua parrocchia!

In attesa di presentarveli meglio, date loro il benvenuto insieme a noi!

Dopo una mattinata di lavoro nel pomeriggio suor Modesta, suor Cristina e Paola ci hanno accompagnato nella citta’ coloniale.

Abbiamo visitato la prima chiesa edificata in America, il cui altare principale pare essere costruito con una delle Caravelle e dove è custodita la croce con cui Cristoforo Colombo ha segnato il suo arrivo a Santo Domingo.

Infine abbiamo visitato il faro di Cristoforo Colombo: a forma di croce e con un aspetto davvero imponente.

9:14 pm

Un grazie!!

00118ridotta.jpgOltre al lavoro di questi giorni oggi c’è stato spazio anche per un po’ di svago al mare.

Don Lorenzo, le suore e le aspiranti ci hanno portato a provare il mare dei Caraibi sulla spiaggia di Boca Chica.

Il mare, proprio come si vede nelle cartoline, gli “ombrelloni” di foglie di canna da zucchero, la sabbia bianca e l’acqua cristallina ci hanno permesso di assaporare la bellezza naturale di questa terra dominicana e di vivere un momento di autentica fraternità tra di noi.

È bello vedere che dietro il serio lavoro dei missionari vi sia anche in queste persone una grande umanità.

Un grazie di cuore a tutti.

Aereo di ritorno, oggi, per Francesco Zannini.

È stato in missione sei mesi, da febbraio, vivendo con noi la passione, le gioie, e anche le ansie del lavoro. Presenza preziosa, punto di riferimento sicuro nella farmacia, al mattino, e in casa, al pomeriggio.

Buon viaggio, Francesco, e grazie per quello che hai donato qui. Il Signore ti moltiplichi quanto hai donato!

¡Hasta luego!

Tra poche ore ci arriva un gruppo di ospiti: don Roberto Ghiara con un clan AGESCI.

Vi aspettiamo con gioia!

L'immancabile gita al fiume dei responsabili giovaniIl trivacco dei responsabili della pastorale giovanile a Los Cacaos si è concluso oggi in bellezza.

Al 95% si è svolto bene, direi molto meglio che l’anno scorso. Molto positiva la presenza di suor Cristina, sembrano superate le frizioni che c’erano tra due sottogruppi, e anch’io ho risolto alcune incomprensioni che c’erano state con alcune giovani. L’accoglienza poi della comunità cristiana de Los Cacaos è stata molto calorosa, cominciando dal parroco, seguendo con le piccola comunità di tre religiose, e continuando con il seminarista e con il resto della comunità.

Marcial ha condiviso con i giovani il trivacco nella sua totalità, e bisogna riconscergli il grande merito di saper stare tra di loro come persona matura ma anche come educatore saggio. Sua moglie Germania ha portato avanti la cucina con capacità e con molti sorrisi.

Oggi sono venuti con me Carmen e Radhamés, e anche don Lorenzo con Paola.

Prima di ripartire c’è stato bene un salto veloce al fiume, per la gioia di grandi e piccoli.

Sul versante negativo, la camionetta della Divina Misericordia sembra che abbia subito un danno per un mal uso dovuto a spensieratezza giovanile. Altra cosa è che avrei voluto chiaccherare con vari giovani, e non l’ho potuto fare per mancanza di tempo.

Non mi resta quindi che dire, stavolta a piena voce: Grazie di cuore, Signore!

I Responsabili dei Giovani al TrivaccoHo potuto fare oggi la prima visita (la seconda sarà domani) al trivacco dei Responsabili della Pastorale Giovanile.

È a Los Cacaos, un campo di San Cristobal, a due ore di macchina da casa nostra. Tra l’altro per arrivarci bisogna fare 8 km di strada sterrata su e giù per i monti.

Cristina al Trivacco dei responsabili giovaniC’è anche suor Cristina, che sta facendo un buon lavoro di entrare nel gruppo. Perché fino ad adesso non ha fatto un lavoro specifico a livello di giovani.

Ieri mattina c’è stato un mini ritiro dettato da Marcial sul discepolato, mentre nel pomeriggio hanno lavorato su come si porta avanti un gruppo giovanile.

E stamattina era il mio turno, con una catechesi sull’omosessualità e sulla dottrina della chiesa su di essa. Nel pomeriggio verifica dell’anno e prospettive per l’anno nuovo, ma ho dovuto andarmene prima che finissero per non arrivare tardi alla Messa che avevo stasera.

Il clima è molto bello, e visto che oggi non ho potuto domani devo approfittare per fare alcune chiacchere personali con qualcuno. Vi chiedo una preghiera perché questi dialoghi possano aiutarci a maturare tutti quanti. Grazie!

Con le suore all'aeroporto di ManaguaStamattina l’aereo per la Repubblica Dominicana è partito da Managua prima delle otto.

Le suore, attentissime come al solito, sono venute ad accompagnarmi: suor Elena, suor Analisa e suor Carlita. E con loro anche Esperanza, una giovane orfana che vive in casa con loro.

Mi porto via dal Nicaragua il ricordo bellissimo della serenità della loro comunità, il loro spirito di preghiera, i gesti semplici di tutti i giorni con cui mi hanno fatto sperimentare una ospitalità squisita.

Grazie, Signore, per queste sorelle e per l’esperienza che ho potuto vivere!

I giovani di san Jorge che hanno partecipato al ritiro vocazionaleAbbiamo avuto la gioia di vivere un piccolo ritiro vocazionale con i giovani di san Jorge, qui in Nicaragua.

Rispetto a martedì sera mancavano alcuni, e in compenso c’era qualche faccia nuova.

Mi sono sentito in Repubblica Dominicana per il ritardo con cui i giovani sono arrivati, ma per il resto l’ho visti ricettivi e attenti. La Messa con cui abbiamo terminato è stata partecipata intensamente.

Non è mancato un momento di gioco all’inizio del pomeriggio, dove ho potuto imparare il kickball, un’incrocio tra il baseball e il calcio.

Il momento più significativo sono state i due giochi educativi che abbiamo fatto per capire cosa significa la fede: il gioco dei ciechi, in cui ognuno ha sperimentato che possiamo lasciarci guidare dal Signore; e il gioco della barella, in cui una persona si lascia cadere all’indietro mentre otto persone la accolgono nelle loro braccia: fa capire che ci si può abbandonare fiduciosi anche in situazioni dove l’istinto ci fa ritirare.

il feeling che è nato con questi ragazzi ha fatto sì che terminassi il pomeriggio girando per san Jorge in bicicletta con loro. Ed è stato istruttivo, perché mi hanno portato a un barrio povero, dove abbiamo visitato alcune famiglie.

Affido a te, Signore, quello che ho seminato in mezzo a loro, e ti ringrazio anticipatamente per i frutti che porterà la tua parola in loro!

Una cosa che scopro in questi giorni è che in Nicaragua c’è una forte devozione all’Eucaristia. Tanto forte che il giovedì mattina le Messe sono piene quasi come la domenica. E dopo la Messa si espone il Santissimo e la gente si alterna in adorazione tutto il giorno.

In questo ci danno dei punti, sia alla Repubblica Dominicana che all’Italia!

2:41 pm

Gita a Granada

Al molo di Granada, in NicaraguaLe suore del Nicaragua mi hanno portato in gita a Granada, che è la sede della loro diocesi ed è una cittadina con un certo interesse turistico.

È il secondo tour che mi fanno fare, dopo quello di ieri a vedere la spiaggia del pacifico.

A Granada la cosa più interessante sono le isolette che spuntano dal lago e che si sono originate con la materia lavica espulsa da un vicino vulcano.

Abbiamo affittato una lancha e ne abbiamo fatto un bel giro. La maggior parte delle isole, in precedenza abitate da nativi dediti alla pesca, sono state comprate da persone piene di soldi, che ne hanno fatto ville esclusive. Alcuni degli ex nativi e altra gente bisognosa lavorano per i nuovi padroni per cento dollari al mese.

I giovani di San Jorge presenti all'incontroSuor Carlita, la Brignolina giovane del Nicaragua, mi ha organizzato stasear un incontro con il gruppo giovani della sua parrocchia, San Jorge.

Ho trovato una realtà giovanile abbastanza simile a quella che abbiamo in Repubblica Dominicana, e forse con le basi religiose un po’ più solide.

Abbiamo chiaccherato su come viviamo la nostra relazione con il Signore Gesù, condividendo il momento in cui l’abbiamo scoperto, ed ho approfittato per dare qualche spunto vocazionale.
Siamo rimasti d’accordo che giovedì mattina, approfittando il giorno festivo dell’anniversario della rivoluzione sandinista, faremo un piccolo ritiro qui nella casa delle suore.

Sono in viaggio per il Nicaragua, vado a trovare le suore Brignoline che lavorano là.

Porto loro tutto l’affetto delle suore che sono con noi, le loro lettere e i loro saluti. Per loro è molto più difficile che per me entrare in quel paese, per questioni di visto.

Chiusa del Canale di PanamaLo scalo in Panama è stato molto lungo, per cui ho approfittato per visitare il famoso Canale, e nella foto potete vedere l’effetto spettacolare di una chiusa di nove metri di altezza!

Giovani al fiume-mare, nella gita di fine campoLa tradizionale gita finale del campo adolescenti (e giovani) si è svolta a Cocolandia, una spiaggia a un’ora e mezza dal Guaricano.

Il posto era particolarmente felice per la presenza di mare e foce di un fiume.

Suor Modesta e suor Blessila nella gita di fine campo adolescentiI ragazzi sono stati in acqua in maniera praticamente ininterrotta dalle undici alle cinque di pomeriggio. E l’acqua lo meritava!

Dopo pranzo siamo andati con le suore a passarci un momento con loro. Poco tempo, ma quanto è bastato per vedere una gran serenità e un clima molto allegro.

I ragazzi alla gita di fine campo adolescentiNon ci sono stati inconvenienti di nessun tipo, sembra, e i ragazzi si sono comportati veramente bene, sotto gli occhi vigili di Marcial, di sua moglie e di alcuni altri adulti.

Una gradevole sorpresa è stato scoprire che Miguel Ángel, il seminarista, si era portato il breviario, e che prima di andare via ha coinvolto un gruppetto a dire i vespri.

C’era con noi anche Paola, la quale si è fatta un bagno tonificatore e ha passato un pomeriggio felice.

Paola all'aeroporto Las AméricasÈ ritornata fra noi Paola Longhi. Dopo due anni di assenza è tornata al Guaricano, dove ritrova tante persone a cui ha voluto e vuole molto bene.

Darà una mano in cucina, oltre a rendersi disponibile per un’attenzione alle famiglie degli studenti della scuola. Paola ha alle spalle una bellissima esperienza di gruppi di autoaiuto, che le hanno donato una squisita sensibilità psicologica.

Paola con Francesco ZanniniEd è una gioia anche per noi accoglierla! Si fermerá fin verso la fine di settembre o i primi di ottobre.

Bentornata, Paola!

Il campo adolescenti in un momento di riunioneDa oggi, mercoledì, fino a sabato è in scena il campo adolescenti e giovani.

Lo facciamo nel Parque Mirador Norte, che si trova appena fuori dal Guaricano. Praticamente sono tre giorni al Parco e la gita finale.

Ogni giorno c’è una catechesi: oggi il discepolato (suor Cristina), domani l’omosessualità (io), venerdì la preghiera (una signora di un gruppo carismatico). La catechesi occupa una mezza giornata, e l’altra mezza giornata è di giochi e attività varie.

Con due dei responsabili del campoI giovani sono in tutto 125, un bel numero, grazie al fatto che la quota di partecipazione è molto bassa e praticamente copre soltanto il costo del mangiare di mezzogiorno. Da parte mia ho fatto una propaganda “sovietica” a Messa per tre domeniche dicendo agli adulti che era loro dovere mandare i figli al campo, e sembra che ha funzionato!

La celebrazione della patrona delle nostre suore, Nostra Signora del Rifugio, l’abbiamo vissuta nel dispensario.

Le suore hanno preparato con molto buon gusto i fiori dell’altare e tutte le altre cose che esternamente hanno trasmesso il senso dell’amore alla Madonna.

E a pranzo abbiamo condiviso con le aspiranti, con i diaconi e con i seminaristi questo giorno di festa.

9:23 pm

Giro in città

Mi capita abbastanza spesso di andare in giro per la città per commissioni varie, ma il “giro” di oggi l’ho fatto con suor Blessila: abbiamo dovuto andare a due banche per sostituire nei conti del dispensario e della loro comunità la firma di suor Serafina, ormai partita, con appunto quella di suor Blessila.

Son cose abbastanza semplici, ma che portano via molto tempo. Di fatto c’è andato tutto il pomeriggio.

Oggi pomeriggio è partita per l’Italia suor Serafina. Ha così terminato il suo servizio qui, ben prezioso, perché ha significato l’accompagnamento vocazionale di varie ragazze, e di fatto ci sono Taína e Yúdith che stanno facendo l’esperienza vocazionale più diretta.

Dopo una permanenza di pochi giorni in Italia suor Serafina continuerà il viaggio per l’India, dove la madre l’ha destinata. Ritorna alla sua terra, tra la sua gente.

Buon viaggio, suor Serafina, che il Signore ti accompagni e ti conceda fare sempre tanto bene!

Il gruppo dei chierichetti a FulaBella gita al fiume, oggi, con i chierichetti di Santa Margarita.

Non erano tanti, perché ultimamente a livello pastorale ho fatto un certo lavoro di “scrematura”, chiedendo loro un piccolo impegno in più, e il risultato è stato che quelli che non ne avevano una gran voglia si sono tirati indietro.

Di fatto al gruppo che vedete nelle foto manca soltanto una ragazzina che oggi non poteva.

I chierichetti nell'acqua del fiume FulaAlla fine della giornata, non posso che ringraziare il Signore, perché i ragazzi si sono comportati benissimo: obbedienti, prudenti, educati. Per essere adolescenti è un risultato importantissimo.

C’era con noi anche Miguel Ángel, il nostro seminarista maggiore. E non potevano mancare suor Modesta e suor Blessila!

Scorcio del fiume FulaTra l’altro sono successe delle cose belle: i gestori del posto turistico che c’era cì mi hanno preso in simpatia e ci hanno offerto sedie e ombrellone. E poi è arrivato un gruppo di adulti di Santiago de los Caballeros, che ci hanno passato riso, pollo e bibite. Suor Modesta ha captato che pensavano che stessimo portando in gita ragazzi problematici, e ha provveduto a spiegar loro che andavamo con i chierichetti.

Ho fatto molte altre foto in più, tutte bellissime, ma non ci stavano. Scusate…

7:00 pm

Ameba!

Ho di nuovo l’ameba.

Dopo l’influenza continuavo ad essere stanco e spossato, ed ora si sa perché.

Le medicine hanno bisogno di una settimana per fare effetto, per cui suppongo che la ripresa non sarà rapida.

Dovrò continuare a vivere una settimana di mezzo riposo.

Il Metro continua a mietere vittime.

Oltre a me, anche Serafina ha ricevuto una bella botta. Per non parlare di suor Modesta, che ora è in letto pure lei. E anche suor Blessila e suor Cristina sono prese, anche se sono in piedi.

Resistono Lorenzo e Francesco. Fino a quando?

Stasera inizia il triduo di preparazione alla festa del Corpo e Sangue di Cristo. I vari settori delle parrocchie sono assegnati ai vari giorni, così come la Pastorale Giovanile.
Giallo dell’ultimo momento: i sussidi non ci sono ancora arrivati, speriamo di riuscire ad averli in tempo.

Nel frattempo mi è scesa la febbre, ma non so ancora se domani sarò in forma. Un giorno in più di riposo sarebbe meglio.

5:07 pm

Prime Comunioni

Si sono fatte, stamattina, alle sette alla Divina Misericordia, e alle nove a Santa Margarita.

Purtroppo non me le sono godute per un’influenza che mi ha sbattuto in letto, tutto il giorno tra 38 e 39.

Oggi, 30 maggio, è stata la ricorrenza dei 25 anni di professione religiosa di suor Serafina, la superiora delle nostre suore, e di 15 anni della mia ordinazione.

Suor Serafina, il Nunzio, don Lorenzo, don Paolo e MarcialLa celebrazione – concretamente nella Messa celebrata di sera – è stata resa più bella dalla presenza del Nunzio Apostolico, mons. Timothy Broglio, il quale ha anche consegnato a suor Serafina la pergamena della Benedizione Apostolica che le ha inviato il Papa.

Suor Serafina ha data la sua testimonianza di ringraziamento al Signore, e anch’io da parte mia ho ringraziato il Signore e tutti, cominciando da Lorenzo, le suore e Francesco. Il coro ha allietato in maniera meravigliosa la celebrazione, cantando in maniera superba.

La bella presentazione della statuetta della MadonnaInutile dire che le suore avevano preparato l’altare e il presbiterio in una maniera bellissima, mettendo in evidenza una madonnina davanti alla quale una ventina di lumi tracciava il numero 25.
Mi sento felice, per tutto questo e per tutto quello che vivo.

Grazie di cuore Signore, per il ministero, per tutto quello che vivo qui, per tutto quello che hai fatto in me dal primo istante della mia esistenza e in particolare in questi quindici anni!

Ho passato buona parte della giornata di oggi alla ricerca disperata di caliche. Non è che sia difficile trovarlo: ci sono tantissimi camion che lo portano da una parte all’altra della città, perché tra metropolitana e altre opere si sta scavando in vari punti. La difficoltà è trovare chi sia disposto a portarcelo al Guaricano a un prezzo comodo.

Di fatto i giorni scorsi avevo trovato uno che lo vendeva abbastanza economico, solo 1,500 pesos (35 euro) il camion, ma per una settimana mi ha detto che me lo portava e non me l’ha mai portato con scuse più o meno verosimili (il prezzo commerciale è sui 250 pesos il metro cubo, e quindi un camion da 15 metri cubi costa più o meno 3.500 pesos, equivalenti a 81 euro)
Così oggi mi sono messo in un punto dove passano molti dei camion che lo trasportano, e ho aspettato pazientemente (tra tutto più di due o tre ore) che arrivasse qualche camion disposto a venire a scaricarlo da noi. Obbligatoria naturalmente dare soldi al camionista. Qualcuno li chiede perché il camion è suo e quindi allargando il percorso ha più spese, altri perché sono camionisti di imprese di costruzioni, e hanno il rischio che se li scoprono li licenziano.

E di fatto dei tre camion che ho potuto far scaricare nel cortile della scuola solo due rispondevano al primo gruppo. L’altro camion… beh, devo riconoscere che si tratta di corruzione; a dir la verità, non mi sento troppo colpevole, anche se capisco che qualcosa non va. Il costo: 7/800 pesos a camion di 15/16 metri, la metà del prezzo buono che mi faceva quello che me lo vendeva.
Fatto sta che domani Candido e compagnia si metteranno dietro allo spianamento definitivo del cortile.

Rimarrà da fare il manto di cemento, per il quale contiamo sul sindaco e sulle vostre preghiere!!!

Oggi ho passato una giornata mezza stanca, saranno le due messe di prime comunioni di ieri. Il ritiro fatto nel pomeriggio non mi ha rilassato, non so perché.

Fatto sta che stamattina dopo la Messa me la sono presa comoda a mettere a posto qualcosa in casa, e nel pomeriggio sono tornato a casa presto. Ho approfittato anche per chiaccherare un po’ con Francesco, segue molto più di me le vicende italiane, mi ha aggiornato su tante cose.

La mattinata è stata dedicata interamente al ritiro dei bambini che faranno domani la Prima Comunione.

C’erano praticamente tutti, una settantina tra le due parrocchie.

Il lavoro mio è stata la Celebrazione Penitenziale e le confessioni individuali, che sono durate abbastanza perché non avevo con me Lorenzo, che è ancora per qualche giorno in Italia.

Quello che mi colpisce in questi bambini è che quasi nessuno percepisce come un peccato significativo il fatto di non andare a Messa la domenica. Cosa che riflette la situazione reale: a Messa vengono un 10% dei bambini del catechismo.

Con i catechisti sto cercando di coscientizzarli (i catechisti) che devono organizzarsi per venire a Messa con i loro bambini, ma non è facile (per i catechisti), perché tutti preferiscono la Messa delle sette di mattina per essere poi più liberi per i lavori di casa, e non la Messa delle nove e mezza con i bambini, perché è un orario che non permette di far niente in casa.

Francisco, Sabrina e Fabrizio il giorno della partenza, con suor Serafina e FrancescoFabrizio, Sabrina e il piccolo Francisco sono partiti oggi per l’Italia.

Si è concluso il faticoso cammino di adozione, che li ha costretti a stare qui per cinque mesi e passa, dalla prima metà di dicembre ad oggi.

Lasciano nei cuori di tutti noi un ricordo straordinario, per l’amore che li ha sorretti in questi mesi e per l’umanità che hanno portato alla missione.

Rimane l’interrogativo ancora troppo forte di come è possibile che una procedura di adozione internazionale duri così tanto! Di fatto Fabrizio e Sabrina avevano le spalle abbastanza robuste per permetterselo, ma per la maggioranza delle famiglie italiane sarebbe assolutamente impensabile pensare di rimanere tanto via da casa.

Fatto sta che la legge domenicana prevederebbe forse un totale di tre mesi, ma gli inconvenienti di tutti i tipi e le lentezze croniche che affliggono la burocrazia locale rendono praticamente impossibile che si rispettino le scadenze. Al punto che i tre mesi diventano appunto cinque!

Siamo contenti con Fabrizio e Sabrina per il lieto fine della loro permanenza qui. E al salutarci sgorga dal cuore una lacrima, segno di giorni belli passati insieme, e al tempo stesso promessa di continuare un rapporto bello.

Il piccolo Francisco con la professoressa Mayra AcostaOccasionalmente, a pranzo e all’aeroporto c’è stata con noi la professoressa Mayra Acosta, che aveva avuto occasione di andare a trovare Francisco nei giorni dell’ospedale e che non è voluta mancare adesso al momento della partenza.

Buon viaggio, Francisco! buon viaggio, Fabrizio e Sabrina! Vi accompagnamo con la preghiera!

Finalmente si parte per l’Italia!

Lo diciamo con tanta gioia pensando a tutti i parenti ed amici che saranno lì ad abbracciarci, ma anche con una grande nostalgia per questa casa e questa famiglia che lasciamo qui nella missione del Guaricano.

Una lacrimuccia ci segna la guancia pensando alle persone che lasciamo qui, che tanto affetto hanno dato a noi e al piccolo Francisco.

Per fortuna oggi la tecnologia ci viene in aiuto e potremo scriverci tramite internet, sentirci al telefono, seguire tramite il diario la vita della missione. Oltre a questo qualcuno della missione periodicamente si reca in Italia e quindi potremo andarli ad abbracciare in quel di Genova.

Spesso nella vita di tutti i giorni, nel proprio lavoro, nella propria famiglia il nostro impegno di cristiani diventa quasi abitudinario, si danno per scontate tante cose. Anche la parola del Signore ci sembra già conosciuta, già sentita tante volte.

In realtà stando qui abbiamo riscoperto quelle stesse parole in maniera nuova e ci siamo resi conto dell’amore enorme che il Signore ha per ognuno di noi .

Nel nostro caso la Divina Provvidenza ci ha guidato qui, nella missione del Guaricano. Eravamo in Repubblica Dominicana da tanto tempo, soli, senza l’affetto delle nostre famiglie e dei nostri amici, eravamo preoccupati per la procedura di adozione che andava a rilento e non era prevedibile una data di rientro in Italia. Siamo stati accolti qui a braccia aperte con amore ed affetto dai nostri angeli custodi della missione che ci sono stati vicini nelle gioie e nei dolori.

Abbiamo avuto la dimostrazione di come qui le parole di Cristo diventino in tutta la loro pienezza esempio concreto nella vita di tutti i giorni, avvenimento nell’amore, luce che riscalda il cuore di coloro che hanno freddo, misericordia che consola gli afflitti e i malati, pane che nutre chi ha fame.

Anche la fiammella della nostra fede, pur nelle nostre umane debolezze e nonostante le difficoltà, ha acquistato maggiore intensità, è diventata più lucente di prima.

Il nostro dovere e impegno, quando torneremo in Italia, sarà quello di non lasciarla affievolire, ma renderla ancora più intensa in Francisco e nella nostra famiglia, darne testimonianza nella nostra parrocchia, nel nostro lavoro, con le persone che conosciamo, nella nostra vita di tutti i giorni.

Un abbraccio ed un grazie di cuore a tutte le stupende persone che abbiamo conosciuto qui: don Paolo, don Lorenzo, suor Serafina, suor Modesta, suor Blessila, suor Cristina, Francesco, Carmen, don Francesco e Orietta, Sila, Mercedes, Pipín e Frank, le aspiranti (se abbiamo dimenticato qualcuno perdonateci).

Un ringraziamento anche al Signore che ce le ha fatte conoscere!

Da una settimana circa il piccolo Francisco è uscito dall’ospedale.

Il ricovero del piccolino è stato sicuramente il momento più difficile da quando siamo qui con lui. Le difficoltà di respirazione, la partenza in ambulanza con don Lorenzo alle 4,30 della notte, i tentativi di cura al pronto soccorso che non davano i risultati sperati, i tanti medici intorno a lui che sono soltanto riusciti a capire che la causa della difficoltà respiratoria non era nei polmoni, ma nella laringe.

Poi la necessità di trasferimento dall’ospedale dove eravamo, con i medici che ci dicevano che per respirare probabilmente avrebbe dovuto essere intubato, per cui era meglio trasferirlo in un’altra struttura che avesse le necessarie attrezzature.

A questo punto la corsa verso il pronto soccorso della Plaza della Salud, l’arrivo in emergenza, anche qui un via vai di dottori con visi perplessi e poco rassicuranti, flebo, ossigeno, la respirazione che non migliorava nonostante le cure.

Poi il ricovero nel reparto di terapia intensiva, con il medico che ci faceva molte domande per capire quali potessero essere le cause di questa insufficienza respiratoria e finalmente una piccola buona notizia, la respirazione, pur difficoltosa ed irregolare non peggiorava e si poteva evitare di intubare il piccolo Francisco.

I suoi tre giorni di terapia intensiva sono stati per noi terribili, era veramente straziante vedere il nostro piccolo cucciolo circondato da macchinari, con la flebo per nutrirlo, sensori vari per il controllo del battito cardiaco, della respirazione, della pressione.

Potevamo vederlo pochi minuti al mattino ed al pomeriggio, per questioni di sicurezza del reparto nei confronti degli agenti esterni ed era terribile vederlo nel lettino immobile, quando ci vedeva piangeva come non lo abbiamo mai visto piangere da quando lo abbiamo conosciuto, lui che è un bimbo solare e sorridente.

In quei giorni tremendi le sue condizioni erano stazionarie, siamo rimasti in sala d’aspetto anche durante la notte per riuscire a carpire qualche informazione ai medici. Abbiamo pregato intensamente il Signore e la Vergine Maria perché lo proteggessero e gli dessero la forza di superare anche questa avversità perché nella sua breve vita aveva già sofferto molto e affrontato tante prove.

Grazie al cielo le sue condizioni sono gradualmente migliorate, ma i medici continuavano ad avere dei dubbi sulla diagnosi, perché gli era stata diagnosticata una laringotracheobronchite, ma i medicinali con cui veniva trattato pur evidenziando dei miglioramenti, non davano la risposta prevista. I medici hanno deciso pertanto di effettuare una endoscopia nella laringe ed è finalmente stata trovata la causa dei suoi problemi, un virus che gli ha formato delle escrescenze che tendevano ad ingrandirsi, occludendo completamente la laringe ed impedendo la respirazione.

Bisognava dunque operare Francisco per asportare le escrescenze e liberare la sua laringe. Per fortuna i medici ci hanno detto che l’operazione non era invasiva né complicata. Pur rimanendo tutte le preoccupazioni dell’operazione eravamo sollevati dal fatto di sapere la causa dei problemi di respirazione del piccolo.

Per fortuna l’operazione si è svolta senza complicazioni e Francisco ha ricominciato ad avere appetito e a piangere un pochino meno, salvo quando vedeva comparire qualche infermiera in camera.

Questo periodo è stato veramente difficile, la sofferenza del nostro cuccioletto ci ha veramente provato, più di una volta ci siamo detti che avremmo preferito farci carico della sua malattia, se fosse stato possibile, e dispensarlo da una prova così dolorosa.

Grazie al cielo in questi momenti difficili ci sono stati vicini i nostri angeli custodi della missione. Vicini sia dal punto di vista spirituale che materiale. Dal punto di vista spirituale con la preghiera (dobbiamo ringraziare fortemente don Paolo, don Lorenzo e le suore per i momenti di preghiera per Francisco in parrocchia ed in missione). Dal punto di vista materiale ed affettivo, sono stati di enorme aiuto con le loro visite in ospedale, al piccolo ed a noi, l’invio delle provviste alimentari che servivano anche a convincerci a mangiare (anche se qualche volta lo stomaco era veramente chiuso), i trasporti a casa di uno dei due per darci una rinfrescata.

Non casualmente ci è capitato molte volte di dire al piccolo Francisco: forza devi stare meglio così tra poco torniamo a casa.

Il termine casa certamente era proiettato anche alla casa in cui viviamo in Italia, ma nell’immediato ci riferivamo alla missione del Guaricano.

Tutto ciò non è casuale, siamo stati accolti qui con tanto affetto ed amore, a braccia aperte e con gioia, questa per noi e Francisco in questi mesi questa è stata la nostra casa e le stupende persone che sono qui sono state la nostra famiglia, nei momenti di gioia e di sofferenza.

Un abbraccio con tutto il cuore ai nostri angeli custodi, per come ci sono stati così vicini in questo momento difficile!

Un grazie al Signore che ha dato al piccolo Francisco e a noi una prova difficile da superare per una famiglia formatasi da poco, ma ci ha dato anche la forza e l’aiuto per superarla!

Con grande gioia di Fabrizio, di Sabrina e di tutti noi il piccolo Francisco Gea è stato operato stamattina. Gli sono state tolte le escrescenze generate nella laringe dal virus del papilloma.

Al meno per qualche mese potrà dormire tranquillo e cominciare a parlare.

Grazie, Signore!

8:53 pm

Gita al fiume

Marcial e Germania con suor Blessila e suor CristinaLa giornata di oggi, festiva per l’anticipazione al lunedì della festa dei lavoratori, è stata caratterizzata da una bella gita al fiume.

La gita aveva come scopo quello di raccogliere fondi per i campi dei bambini e degli adolescenti. Hanno partecipato più di 150 persone, ciò che significa un guadagno di almeno 10,000 pesos (circa 240 euro). Non è molto, ma la speranza è che altre attività possano rimpinguare la somma.

Dalla casa siamo andati io e due suore. Serafina e Modesta sono rimaste a casa, a disposizione per Fabrizio e Sabrina, e Francesco è rimasto a tener d’occhio la casa.

Al fiume ho potuto rendermi conto di come funzionano i balli moderni in questo paese. Il disk-jockey  metteva spesso e volentieri brani di rag, e i ragazzini e ragazzine ci si sballavano. La caratteristica di questo ballo è che prevede uno strofinamento del fondoschiena contro la zona genitale del partner. Ho dovuto andare varie volte dal tipo a spiegare che eravamo un gruppo di una parrocchia e che non era conveniente che mettesse quel tipo di musica. Mi dava retta, ma dopo mezz’ora eravamo d’accapo. Dopo aver fatto presente la cosa tre volte ho dovuto desistere, perché ho visto che era la battaglia di don Chisciotte contro i mulini a vento.

Lorenzo è partito stasera per l’italia, per un meritato (piccolo) periodo di riposo. Tornerà tra un mesetto.

La sua partenza rende difficile la celebrazione della Messa domenicale alla Divina Misericordia, perché, a differenza di qualche anno fa, oggi i preti della zona hanno praticamente tutti varie parrocchie e quindi molte Messe.

Stamattina presto Fabrizio e Sabrina, accompagnati da don Lorenzo, hanno portato il piccolo Francisco all’ospedale, perché aveva forti difficoltà respiratorie. Dal Santo Socorro è stato riferito alla Plaza de la Salud, dove l’hanno posto in terapia intensiva anche per rendersi conto meglio della causa. Fino ad adesso l’ipotesi è asma, ma non si capisce perché le varie medicine che prende contro l’asma non gliela risolvono.

Così siamo coinvolti tutti – ben contenti di farlo – nello stare vicini ai suoi nuovi genitori, i quali gli stanno dietro in maniera veramente ammirabile.

Oggi pomeriggio avevo appuntamento all’Ambasciata d’Italia per ritirare il nuovo passaporto, visto che mi era scaduto.

Riferendomi al luogo comune di qua che l’Ambasciata è poco attenta agli italiani, devo dire che mi sono sentito trattato bene, e l’impressione è che le persone che erano lì con me altrettanto.

Complimenti, quindi, ai nostri connazionali! E grazie!

La giornata di oggi l’ho passata senza troppi impegni. A tempo perso ho aggiornato il linux dei pc di Lorenzo e della suore, portandoli alla nuova versione 7.04 dell’Ubuntu. Tutto è andato liscio, grazie a Dio.

Suor Cristina con il resto della comunità nel giorno del rinnovo dei votiPer la terza volta suor Cristina ha rinnovato i voti. La prima volta è stato nel 2004.

La celebrazione l’abbiamo fatta nel consultorio, dove tutti i lunedì mattina si celebra la Messa.

Per la parrocchia di Santa Margarita è un momento molto felice, visto che suor Cristina è una vocazione di qua: la sua famiglia abita a Los Cazabes, nella parte di campo della parrocchia, che presto si staccherà e sarà la parrocchia Santa Virginia.

Lavaggio della cisterna! Era un bel po’ che non lo facevamo, e ci è toccato oggi, Venerdì Santo.

Don Lorenzo l’ha messa a svuotarsi nella mattinata (e difatti a mezzogiorno eravamo senz’acqua), e dopo mangiato tra tutti l’abbiamo finita di pulire e di disinfettare. C’era un bel po’ di fango, ma soprattutto tanto sale.

Naturalmente sguazzando nell’acqua, e con il caldo che c’era dentro alla cisterna, è stato doveroso farci la… doccia, con l’acqua pulita e anche con quella sporca! Un sano divertimento dove siamo ritornati tutti bambini!

Un grazie di cuore a Fabrizio che è sceso sottoterra insieme a noi!!!

Veniamo quindi al fotoracconto dell’attività:

Fabrizio L’architetto
don Lorenzo L’idraulico
don Paolo e Fabrizio Gli operai
sor Modesta L’operatrice dell’interruttore della pompa sommergibile (usata per mandare acqua pulita quando c’era da sciacquare la cisterna).
sor Blessila e Sabrina Le aiutanti volontarie
sor Cristina Senza parole e senza volto
Francesco Senza lavoro (fare clic sulla foto per vederla ingrandita e sapere chi c’è dietro alla finestra)

6:04 pm

Buon cammino!

Queste parole mi hanno sempre accompagnato, erano quelle che don Paolo già otto anni fa metteva come saluto nelle mail dalla missione… e mai come adesso le sento mie, vive e presenti dentro.

Il mio cammino è cominciato tanto tempo fa nella mia parrocchia ed è cresciuto nel corso degli anni, grazie anche ad alcuni incontri speciali. E dopo, l’esperienza della missione vissuta con don Paolo, don Lorenzo, le suore e tutte le persone del Guaricano: GRAZIE!!!

Quanto di voi ho dentro mentre mi muovo, cammino, vivo…

…è l’entusiasmo e la gioia che metto in ogni cosa che faccio per gli altri…

…è la capacità di accogliere e ascoltare le persone intorno a me…

…è il sorriso che immediato mi si disegna sulla faccia appena sento parlare di missione e di viaggio…

Ed è soprattutto quella mia voglia di fare, di “cambiare il mondo“,che condivido insieme a persone speciali come voi – un pensiero particolare va a donfra e ai ragazzi del Movimento Giovanile Missionario: GRAZIE di cuore!-.

Auguro ad ognuno di voi di trascorrere una Santa Pasqua di pace e gioia, e di essere luce per le persone che incontrate con la vostra semplicità, l’entusiasmo e la forza che avete dentro… BUON CAMMINO!


10:11 pm

Domingo de Ramos

La domenica delle palme è stata vissuta con molta allegria, come sempre.

Alle sei e mezza di mattina avevo processione e Messa nel settore san Ramón. È venuta con me suor Cristina, che dopo la Messa si è fermata a dare la preparazione finale ai bambini che dovevano fare la prima riconciliazione.

Poi, alle nove, altra processione e Messa a Santa Margarita. Molte palme frondose, e all’arrivo in chiesa c’erano dei drappi bianchi e di altri colori che sono stati messi a forma di tappeto per accogliere Cristo rappresentato dal presbitero.

Il pomeriggio è stato più calmo, la Messa della sera me l’ha presieduta don Lorenzo.

Alcuni degli studenti che hanno partecipato al ritiro di Quaresima del liceoOggi abbiamo avuto l’ultimo ritiro di Quaresima per gli studenti del nostro liceo. È toccato alle due quarte, e anche a un certo numero di altri ragazzi che per varie ragioni non avevano potuto partecipare al ritiro che toccava loro nel turno della loro classe.

La novità di questo ritiro è stata la presenza del coro dei giovani ad animare i canti: Rosanna, Francisca e Gregory hanno dato un tocco speciale, e hanno contribuito con la loro arte a sciogliere i cuori più induriti.

Da parte mia mi sono dedicato a confessare i ragazzi, aiutato in questo anche da don Lorenzo, che ha donato varie ore al sacramento della Riconciliazione. Suor Modesta, che insegna religione nel liceo, ha provveduto a instradare i ragazzi, e a quanto dice non è rimasto nessuno che non si è avvicinato al sacerdote.

Un grazie, al Signore, prima di tutto, e a tutti quelli che hanno messo qualcosa di loro perché questo ritiro fosse realtà.

Sono arrivate insieme due ricorrenze particolari, il complemese di Francisco e la festa del papà.

Finalmente il piccolo sta meglio, la febbre è passata e lui ha riacquistato il suo solito buon umore.

Essendo un padre adottivo, per me dovrebbe essere una doppia festa. Non è stato forse San Giuseppe per Gesù il primo e direi il più importante padre adottivo di cui si abbia memoria?

Un anno fa in questo periodo non avrei mai detto che sarei stato qui con in braccio mio figlio, fa uno strano effetto per un genitore adottivo. In genere ci si abitua a diventare padre gradualmente, durante i mesi della gravidanza e quando i figli nascono si impara a conoscerli pian piano.

Nel nostro caso, invece, all’improvviso ti ritrovi con questo esserino tra le braccia, che ha già percorso un tratto della sua vita senza di te e bisogna imparare a conoscersi, capirsi.

Certo bisogna dire che il piccoletto è tosto, ha un carattere forte. Molto forte! Dalle poche informazioni che abbiamo del suo passato, ha dovuto combattere per nascere, lottare per sopravvivere nella prima settimana di vita, affrontare inconsciamente il senso dell’abbandono, resistere per due mesi da solo in ospedale, vivere per mesi in istituto con le attenzioni di qualche gentile signora (a cui siamo immensamente grati) che si sarà presa cura di lui insieme ad altri dieci, venti o chissà quanti bambini, ma senza l’amore di una madre e di un padre.

Poi siamo arrivati noi, due genitori un po’ pallidi per gli standard locali, e anche un po’ incerti e preoccupati, come tutti i genitori al primo figlio.

La prima volta che ce lo hanno portato ci ha squadrato con la sguardo accigliato che riserva per i suoi momenti seri ed il dito in bocca, era un piccolo scricciolo indifeso, che ci scrutava per capire chi fossimo.

In questo tempo che abbiamo passato con lui ogni giorno ci ha rivelato cose nuove da scoprire, un nuovo gesto, una nuova capacità, un nuovo borbottio. siamo diventati sempre di più famiglia, insieme.

Essere padre cambia sicuramente tutte le prospettive, ci fa rivedere la nostra vita in termini diversi, riconsiderare tanti aspetti che prima potevano essere definiti importanti, pur non mettendo in discussione i sentimenti verso tutte le altre persone che amiamo.

Vorrei dirgli tante cose e dargli tutto l’amore che potrò per fargli superare nel miglior modo possibile l’abbandono e la solitudine dei suoi primi mesi.

Non è facile essere genitori e neanche figli, impareremo insieme. Si dice spesso che l’amore risolve tutto. Alcuni dicono che è semplicemente una frase fatta, ma invece penso che sia un bel punto di partenza.

A differenza di altre famiglie, il nostro essere fisicamente diversi servirà a ricordarci quotidianamente che l’amore non è mai scontato, che bisogna amarsi tutti i giorni e dirselo con le parole, ma anche con i gesti. L’amore è una pianticella che va innaffiata costantemente con pazienza e con cura. Cercherò di trasmettere a mio figlio tutti i valori e gli ideali in cui credo, in maniera tale che possa crescere come persona.

Oggi è tutto più facile, basta un abbraccio o un bacio per risolvere tanti piccoli problemi, con la crescita non sarà sempre così, ma è nella natura delle cose. Verrà forse un’età in cui sarà difficile parlarsi, confrontarsi, nel mio caso di genitore adottivo in un momento di rabbia potrei anche sentirmi dire: perché mi rimproveri, tu non sei mio padre. Non sarebbe certo facile rispondere a un’affermazione di quel genere. Dovremo certamente ricordarci quanto amore già ci lega dopo pochi mesi passati insieme, dovremo forse ricordarci che l’amore di un genitore verso un figlio e di un figlio nei confronti di un genitore non è certamente legato soltanto ai geni trasmessi nel DNA, ma è invece il risultato di quell’amore costante e quotidiano di cui ho parlato.

Nei momenti belli ed anche difficili, penso che il lavoro più complicato per un genitore verso i figli, sia quello di essere presente e vicino, senza diventare per questo troppo ingombrante. Come dicono spesso i saggi, bisogna insegnare loro a sviluppare le ali, per poi lasciarli volare liberi.

Se mio figlio già potesse parlare e comprendesse già tutte le mie parole mi piacerebbe dirgli che nel cammino della sua vita sarò al suo fianco fino a quando il Signore me lo consentirà. Mi piacerebbe che lui sapesse che in qualsiasi momento lui abbia bisogno, durante quel cammino, potrà allungare la mano, trovando sempre la mia.

O forse la mia missione di genitore sarà ancora più completa se riuscirò a trasmettergli tutte queste cose senza dirlo con le parole.

Un saluto ed un abbraccio a Don Francesco e Orietta.

Un abbraccio fortissimo a Carmen per tutto l’affetto che ci ha dimostrato durante tutta la sua permanenza.

Grazie Signore per averci fatto incontrare loro e tutte le persone speciali che sono con noi nella Missione del Guaricano!

Carmen con il piccolo Francisco GeaGiornata di partenze: don Francesco e Orietta hanno continuato nel primo pomeriggio il loro viaggio verso Cuba (da dove torneranno direttamente a Genova), mentre in serata Carmen è salpata per Parigi-Genova. Carmen è stata con noi due mesi esatti, dando una mano in cucina, e facendo tanti piccoli lavoretti. Utilissima. E allegrissima!
Accompagna tutti e tre nel loro viaggio il sorriso meraviglioso del piccolo Francisco Gea, che augura loro – come peraltro anche noi – buon viaggio!

I ragazzi di seconda liceo in ritiroIl ritiro di stamattina è stato con le due classi della seconda liceo, un cinquantacinque ragazzi in tutto. L’abbiamo fatto, come è tradizione, alla Escuela de Evangelización.
Dopo una piccola introduzione per spiegare cosa è un ritiro ho lasciato il microfono a Marcial e a Jacinta: il primo ha parlato loro della quaresima in relazione al battesimo, e la seconda della Messa in relazione all’Ultima Cena.

Con l’aiuto di suor Modesta che mi mandava i ragazzi uno dopo l’altro ho potuto dedicarmi alla confessione e al dialogo personale.

Devono essere passati dalla sedia vicino alla mia una ventina di studenti. Un’altra decina sono passati “sotto” don Lorenzo, che per l’occasione è venuto ad aiutarmi.

Mi spiegavano Jacinta e gli animatori presenti che soprattutto i ragazzi hanno trovato interessante la catechesi su Messa e Ultima Cena. Tutti si sono detti disposti a ricominciare il cammino della partecipazione all’Eucaristia dominicale. E sono certo che un buon numero di essi lo faranno, anche perché suor Modesta, lavorando con loro a scuola, non mancherà di dar seguito al lavoro.

Anche stavolta non posso che dire: Grazie, Signore!!!

Il giorno del compleanno di LorenzoAuguri per i tuoi 70 anni, don Lorenzo!

La gente ti vuole bene, e te l’hanno detto nella Messa di stamattina al consultorio.

Anche per noi in casa sei una persona speciale!

Ad multos annos!

Francisco in braccio al suo nuovo papà, Fabrizio GeaÈ ormai trascorsa la seconda settimana di Francisco in missione. È molto felice, come noi, di essere qui. Probabilmente è più sereno di prima perché si sente circondato non solo dal nostro affetto, ma anche di quello di tutte le persone della missione. In questa settimana il piccolo ha avuto qualche problema di raffreddore e bronchite, ma per fortuna nulla di grave. Nonostante un po’ di fastidio per la tosse e la sua faccia non proprio entusiasta per i medicinali, sta meglio.

Sono arrivate delle buone notizie sul fronte del percorso dell’adozione. Finalmente l’avvocato referente del nostro ente, dopo un nostro pressing continuo dal 16 febbraio, data in cui aveva i documenti necessari, si è deciso a presentare la richiesta di omologazione dell’adozione il 28 di febbraio.

Ora rimaniamo in attesa della sentenza da parte del giudice incaricato, e sono più concrete le speranze di rientrare nel mese di marzo.

La scorsa domenica, dopo la Santa Messa, don Paolo ci ha invitato a presentarci alla comunità parrocchale. È stato un momento molto emozionante perché erano presenti molto bambini. Spiegando la nostra storia ci ha fatto molto piacere il calore di tutte le persone presenti, specialmente nei confronti del piccolo Francisco. Alla fine della funzione il piccoletto ha avuto baci, abbracci e carezze a volontà.

Un abbraccio caloroso a Lara che ci ha scritto precedentemente. Saremo sicuramente felici di venire a conoscervi di persona a Genova, appena tornati in Italia.

Un caro saluto ed un abbraccio anche ai nostri sacerdoti, don Carlo e don Diego, che pensano sempre a noi e ci ricordano nelle loro preghiere.

Stamattina alle 11 tutti i preti della nostra zona ci siamo dati appuntamento dal cardinal López Rodríguez, che è convalescente di un bypass al cuore. L’operazione è stata fatta nella prima metà di gennaio, e piano piano si sta ristabilendo. La cosa più fastidiosa che ha è la ricomposizione dell’apertura dello sterno: al tossire e allo starnutire gli fa abbastanza male.

Abbiamo concelebrato l’Eucaristia, alla quale il cardinale ha assistito senza né presiedere né concelebrare.

Nonostante la salute ancora malferma ci ha accolti con molta affabilità e ci ha fatti sentire a nostro pieno agio. L’ho vissuta, e credo don Lorenzo e gli altri preti pure, come un momento bello di fraternità presbiterale e di vicinanza spirituale con il nostro pastore.

Il piccolo Francisco con Fabrizio, il suo nuovo papà

Da una settimana ci troviamo in missione, con il il piccolo Francisco.

Prima di arrivare qui, eravamo molto preoccupati per il continuo prolungarsi della nostra permanenza a causa di problemi burocratici e lungaggini relative all’adozione del nostro Angelito de Dios. Purtroppo il percorso adottivo è lungo e complicato. Le nostre preoccupazioni erano aggravate anche dal fatto di sentirci soli in un paese straniero, con nostalgia di casa.

Abbiamo accolto l’invito di don Paolo e don Lorenzo a vivere con loro in missione con grande gioia. La divina provvidenza sembra averci guidato fino a loro.

Il piccolo Francisco con Tutti qui, Paolo e Lorenzo, Carmen e Francesco, tutte le suore, ci hanno fatto capire il significato di accoglienza, di ospitalità, conforto, accogliendoci a braccia aperte e con amore. Ci sentiamo veramente in famiglia ed anche il nostro piccoletto ha trovato tanti zii e zie che lo accudiscono e lo fanno giocare.

Grazie Signore!

Il compleanno di suor CristinaOggi era il compleanno di una nostra suora, e la sua famiglia ha pensato bene di farle una sorpresa: nel primo pomeriggio sono arrivati mamma, sorelle, nipoti, e anche altra gente della comunità.

Io mi sono unito al ritorno da Higüey, e ho trovato molto amore e molta gioia.

Grazie, Signore, per questa sorella così preziosa!

Alcuni dei giovani presenti alla convivenzaI giovani dei vari gruppi giovanili delle due parrocchie hanno vissuto oggi una giornata insieme a Jacagua.

La mattinata è stata dedicata soprattutto alla conoscenza reciproca. Si tratta infatti di almeno sette gruppi distinti, e non sono molti i momenti come questi in cui possono incontrarsi e farsi amici al di là del loro gruppo.

Nel pomeriggio invece un giovane della Pastorale Giovanile Diocesana ha fatto una catechesi su matrimonio, fidanzamento e sessualità, che i ragazzi hanno trovato molto interessante.

Suor Serafina, suor Modesta, Taína, Yúdith e Raquel hanno passato la giornata con loro. Io sono arrivato là alle quattro e mezza per la Messa, reduce dal pellegrinaggio a Higüey. Ho trovato tanto entusiasmo, e ho percepito una bella soddisfazione nei giovani per l’andamento della giornata. E alla Messa si è unita anche la comunità del settore di San Ramón, dando ancor più vivacità e amore alla cosa.

Veniamo da cinque giorni praticamente “isolati” dal mondo, almeno per quanto riguarda internet.

Un guasto a un’apparato del Ministero dell’Educazione (che ci fornisce la connettività), avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, è stato, a quanto sembra, duro da risolvere: soltanto adesso è stato risolto.

Ho un po’ di giornali arretrati da leggere, e anche un po’ di cose arretrate da scrivere qui.

9:30 pm

Senza internet

Siamo ancora senza internet (queste righe l’ho scritte alcuni giorni dopo e ho cambiato la data).

E comunque non è successo niente di significativo da nessuna parte. Lavori di routine.

Da oggi abbiamo in casa tre persone in più: Fabrizio e Sabrina, giovane coppia della provincia di Torino, con il loro piccolo Francisco.

La ragione per cui sono arrivati da noi è che sono da dicembre in Repubblica Dominicana per un’adozione internazionale.

Hanno ricevuto il bambino già prima della fine dell’anno, per la convivenza di legge, che qui è prevista di sessanta giorni.

E di fatto sono felicissimi di Francisco, un moretto di nove mesi (sette quando l’hanno ricevuto), che con tutta probabilità sarà effettivamente loro figlio adottivo tra un mesetto.
Le cose poi si sono allungate più del previsto, e allora giovedì scorso ci hanno contattati per chiedere un aiuto con le pratiche di adozione. A quel livello in realtà non possiamo aiutarli, però abbiamo deciso di proporre loro di venire ad abitare da noi in maniera che sentano per lo meno l’appoggio umano e cristiano.
E così oggi hanno fatto trasloco da noi. Soprattutto con la compagnia di Francesco e di Carmen respirano un’aria più di famiglia. Prima vivevano in un residence per turisti dove erano soli tutto il giorno, e in realtà Sabrina era un po’ provata psicologicamente.

Oltre a loro, anche noi ci sentiamo una comunità più completa. I sorrisi di Francisco allietano tutti, e tutte le sere ci riuniamo per recitare insieme la preghiera della Compieta. Un elemento in più di serenità, grazie a Dio!

Yury e Fanny il giorno del loro matrimonioOggi pomeriggio si sono sposati Yury e Fanny. Yury è il fratello di suor Cristina.

Da vari anni lo stavano pensando, ma erano sempre indecisi (a quanto hanno spiegato) per il discorso delle spese. Finché lo Spirito Santo ha fatto capire a Yury che non potevano mettere il discorso spese davanti a quello del matrimonio.

Foto di gruppo dopo il matrimonio di Yury e FannyE così, al finire il corso di preparazione a metà gennaio, hanno detto che si sarebbero sposati il mese dopo. E così è stato. Anzi, si sono trascinati dietro anche un’altra coppia, un po’ più matura di loro, Pedro e Lin.

La celebrazione è stata bellissima, se la sono goduta anche Carmen, Taína e tutte le nostre suore!!! Ovviamente c’erano anche, elegantissimi, i quattro figli di Yury e Fanny!

E non solo! Varie altre coppie si sono entusiasmate, e adesso mi stanno facendo pressione per fare alla svelta un’altro corso di preparazione! Da cosa nasce cosa!

Grazie, Signore!!!

Alcune sere di questa settimana le dedico a confessare la gente che sta facendo il Ritiro di Evangelizzazione.

È un momento veramente bello, perché tutti arrivano al sacramento (o al dialogo, quelli non pronti per ricevere la assoluzione) con una disponibilità straordinaria al Signore. Vedo una disponibilità a cambiare non comune, che è fonte di gioia per loro e anche per me.

È una delle gioie più belle del mio ministero qui! Grazie, Signore!

10:27 pm

San Valentino

Carmen in compagnia delle suorePer l’occasione della festa di San Valentino, che qui non è solo la festa degli innamorati, ma la giornata dell’amore, una bella delegazione di Santa Margarita è venuta a farci una bella sorpresa a casa. Dopo pranzo, quatti quatti, si sono presentati con gelato e torta gelato, ci hanno “costretti” a mangiarlo con loro.

Taína e Raquel, il sorriso della vittoria (sul gelato)Naturalmente c’erano anche le aspiranti, le quali si sono unite volentieri alla “penitenza”.

È stato un momento molto carino, che a dir la verità si ripete con gran piacere nostro e delle suore tutti gli anni.

Grazie, Carmen, Bilma, Tatá, Marcial, Germania, Jacinta. E grazie anche a te, Signore!

La Messa dei malati di oggi pomeriggio a Santa Margarita è stata celebrata da don Lorenzo, io mi sono limitato a concelebrare tranquillo per il persistente stato d’indisposizione. E mi sono dedicato a confessare, prima della Messa e anche quando stava cominciando.
Molta gente ha partecipato. La comunità si è attivata con molta gente che faceva la spola portando i malati. Un terzo di quelli che ha ricevuto l’unzione non camminava. C’era anche Santana, l’uomo de La Mina in carrozzella a cui don Fully & C. hanno aiutato a ricostruire un pezzo di casa.

Domani la Messa dei malati tocca nel settore san Ramón, e lunedì alla Divina Misericordia.

11:51 am

Indisposizione

Piccola indisposizione, già da ieri, con l’intestino in subbuglio. Mi sento debole ed ho un po’ di febbre. Spero di rimettermi in sesto presto.

Oggi pomeriggio abbiamo la messa dei malati. Mi sa che andrò come malato!

La comunità intera mi ha fatto sentire il calore del suo affetto, in occasione del mio compleanno.

A Messa ho ricevuto abbracci a non finire.
A scuola sono stato festeggiato insieme a Maribel, la segretaria che adesso lavora come maestra.

Le suore mi hanno fatto una festicciola nel consultorio con i medici e il resto del personale.

Nidia e i professori del collegio mi hanno fatto un’altra festicciola-sorpresa.

E a pranzo avevo invitato Marcial, Edilenia e la stessa Maribel, e con loro ci siamo passati un bel momento pure lì.

Insomma, ho sentito un gran affetto. Ho lasciato casa, padre, madre e fratelli, ma ricevo davvero il cento per uno!

Non sono mancate le telefonate di tutta la mia famiglia.

E, dulcis in fundo, mi ha chiamato don Piero dal ritiro del clero di Genova e mi ha passato anche mons. Bagnasco!

Grazie, Signore!

Compio oggi, 6 febbraio 2007, otto anni di servizio di parroco a Santo Domingo.

A volte mi domando se nel ’98 i miei superiori non sono stati un po’ incoscienti. Venivo tutto sommato da un’esperienza molto limitata: soltanto sei anni e pochi mesi di ordinazione, e un solo servizio, da viceparroco. Mi hanno mandato, ma a dire la verità le cose sono state più facili per loro perché io mi sono reso disponibile, proprio nel momento in cui i superiori volevano fare il cambio qui. Vedo un disegno della Provvidenza in questo: il viaggio in Tanzania a trovare don Leonard Teza nel luglio 1997 mi ha disposto al desiderio della missione, e poco più di un anno dopo ero già in viaggio per la Repubblica Dominicana!

Ricordo ancora quel 6 febbraio del ’99. Il cardinal Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, che è venuto a Santa Margarita per installare me in questa parrocchia e don Lorenzo come parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo. Ricordo le prime prediche, con la lingua impastata nel parlare una lingua di cui non avevo padronanza…

Grazie a Dio il momento in cui ho preso la parrocchia coincideva con la preparazione della Gran Misión, la Grande Missione dell’Arcidiocesi di Santo Domingo in preparazione al Gran Giubileo dell’Anno 2000. Tutti i giorni alla fine della Messa recitavamo la preghiera composta dal cardinale per l’occasione. La Missione, e tutto quello che ha significato in quanto a momenti di formazione, conferenze, ritiri, mi ha dato la carica, e io ho cercato di trasmetterla alla parrocchia. In Santa Margarita si sono formati circa cinquanta missionari, che poi nell’anno del Giubileo si sono resi disponibili per le Missioni che si sono realizzate nelle varie zone dell’arcidiocesi. I missionari stavano fuori otto giorni, nei quali vivevano gomito a gomito con la comunità parrocchiale a cui erano inviati; di mattina visitando le famiglie che vivevano attorno al loro Centro di Missione, di pomeriggio e di sera realizzando gli incontri kerigmatici con bambini, ragazzi, giovani e adulti. E a fine luglio la missione è toccata anche a noi, ed è stata una gioia grande accogliere i sessanta missionari che ci sono stati mandati ed evangelizzare insieme a loro!

* * *

Il ricordo della Gran Misión mi riempie il cuore di ricordi grandi, ma mi aiuta anche a tematizzare che in questi otto anni ho imparato molte cose riguardo all’evangelizzazione.

Ho sperimentato prima di tutto nella pratica di tutti i giorni che l’evangelizzazione non è un momento ma un processo. Il contatto e il lavoro insieme all’équipe di servizio del SINE (Sistema Integral de Nueva Evangelización), arrivato alla Repubblica Dominicana dal Messico, mi ha aiutato a pensare e strutturare il processo-cammino di evangelizzazione della parrocchia, con le sue tappe necessarie:

  • la ricerca dei lontani, realizzata nelle missioni parrocchiali porta a porta e nelle visite individuali alle famiglie;
  • il primo annuncio o kerigma, realizzato concretamente nei Ritiri di Evangelizzazione;
  • l’accompagnamento catechetico, portato avanti nei cammini che seguono il Ritiro;
  • la vita di piccola comunità, fatta carne nelle Comunità Apostoliche;
  • le tappe sacramentali, vissute da quanti ancora non avevano celebrato il loro incontro con Cristo, con al primo posto l’Eucaristia domenicale, vero motore della vita parrocchiale;
  • l’impegno missionario degli evangelizzati, realizzato soprattutto nella visita mensile alle famiglie loro affidate.

Aggiungo a ciò quanto stiamo iniziando in questi mesi: il discepolato personale, che consiste nel fatto che ogni evangelizzato abbia un fratello un po’ più avanti nel cammino che lo aiuta a revisionare mensilmente i principali ambiti esterni della vita cristiana.

In secondo luogo, ho imparato ad applicare alla pratica pastorale il libro del Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti, che a Genova solo sapevo che esisteva perché me ne avevano parlato nel seminario, ma che non avevo mai avuto occasione di leggere e soprattutto trasformare in vita. Al trovarmi qui con adulti, giovani e bambini di tutte le età da battezzare, ho dovuto giocoforza studiarmi il RICA, domandare, informarmi, sensibilizzare, far capire che è possibile ripristinare il catecumenato antico. Ringrazio il Signore perché la comunità si è lasciata guidare, in questo come nell’altra questione difficile da trattare che è il battesimo dei conviventi. Anche su questo la comunità ha riflettuto, è arrivata a capire, e mi dà una mano adesso a spiegare che non si può ricevere il battesimo se si vive ancora una situazione di peccato.

Dentro a questi itinerari catecumenali ha rivestito per me un significato specialissimo il poter allestire una piscina battesimale nella quale immergere totalmente le persone che si battezzano. Dire loro “Io ti battezzo”, e sommergerli effettivamente, spingendo sott’acqua tutta la persona e vedendola riemergere, è per me un’emozione che tutte le volte si rinnova.

E ancora, all’interno dei cammini di preparazione ai sacramenti ho dovuto inventarmi sussidi di catechesi, che ho rivisto anno dopo anno, e che con gioia potrò lasciare a chi continuerà il lavoro.

Ancora, ho avuto la gioia di accompagnare la nascita e i primi passi di una nuova parrocchia, la Divina Misericordia, scorporata nel 2005 da Santa Margarita, nonché di accompagnare fino all’ordinazione diaconale il mio più diretto collaboratore all’interno di essa, Marcial. Ho visto un po’ come una partoriente e un po’ come un’ostetrica i primi vagiti della nuova parrocchia, l’ho aiutata a fare i primi passi e ad avere il coraggio di muoversi e di lavorare. E in questi giorni accompagno il processo simile della nascita della nuova parrocchia di Santa Virginia, in quello che è il settore San Ramón di Santa Margarita, e anche qui la prossima ordinazione diaconale di colui che mi aiuterà ad esserne il pastore, Juan Luis.

Infine, ho imparato a valorizzare la scuola come elemento del cammino di evangelizzazione. La grande opera iniziale di don Lino di far partire e di dare una buona colonna vertebrale alla scuola primaria mi ha permesso di guardare più avanti. Ho visto nascere la scuola serale e prendere forma più piena il liceo, ho visto rafforzarsi il cammino di chiesa di tanti maestri e bidelle, ho imparato a delegare funzioni. Ho imparato, aspetto su cui riconosco che ero carente, a trattare con rispetto tanti collaboratori (nella scuola ci sono ottanta persone che ci lavorano!), a incoraggiarli con amicizia e a riprendere con amore tanti piccoli difetti.

E soprattutto, lo Spirito del Signore ci ha guidati, tutta la comunità scolastica insieme, a strutturare momenti di formazione per le famiglie degli studenti. Da tre anni una volta al mese facciamo lezione ai genitori invece che ai figli! Con risultati incoraggianti e testimonianze preziose. Rimane nascosto nel mio cuore il sogno che il Centro Educativo si faccia espressione consapevole della comunità parrocchiale nel proporre un cammino di evangelizzazione diretta a tutte e ognuna delle famiglie dei nostri strudenti. Lo vedrò o non lo vedrò? non lo so, ma prego e lavoro perché ci si arrivi!

* * *

Un secondo grande filone per il quale sento riconoscenza, nella tappa di questi otto anni, è la ricchezza di relazioni umane che ho potuto e posso vivere qui a Santo Domingo.

Non posso non ringraziare per l’accoglienza che ho ricevuto dai confratelli presbiteri dominicani. All’inizio sono stato soprattutto il padre Abraham Apolinario, che mi ha aiutato in maniera speciale a entrare in un tessuto parrocchiale scosso dalla partenza di don Lino, e il padre Ricardo Arias, da cui ho ricevuto assessoria continua per lo meno per due anni, per poter capire qualcosa della scuola che ho ricevuto in gestione e del ruolo che vi dovevo svolgere. Per non parlare poi dell’accoglienza sincera e sempre disponibile del cardinal Nicolás, della vicinanza del Nunzio Apostolico mons. Timothy Broglio, dell’affabilità sincera del padre Lorenzo Vargas e del padre Nelson Acevedo, e di tanti altri, che in mille modi mi hanno fatto sentire parte di questo presbiterio. Non ho perso la vicinanza dei confratelli del clero genovese, con i quali è sempre stata una gioia reincontrarmi tutti gli anni nei periodi di vacanze italiane, e ho ricevuto dal Signore nuovi confratelli nel presbiterato, nel contatto con i quali il mio sacerdozio è cresciuto e maturato.

Un altro dono specialissimo di questi otto anni è stata la fioritura di varie vocazioni dal tessuto della vita parrocchiale. L’inizio del cammino di suor Cristina, nel 2001, e poi da lì a poco l’entrata in seminario di Heriberto, mio figlioccio, nel 2003; e poi Willy, Miguel Ángel, Elvis, Franklin, Alex. Due di loro sono già al primo anno del seminario maggiore, mentre gli altri sono ancora al minore.

E come se non bastasse, il 2006 è stato l’anno dell’inizio dell’aspirantato di Taína e Yúdith, che mostrano segni di buona maturità umana, cristiana e vocazionale. Altre ragazze poi si stanno decidendo a iniziare lo stesso cammino, tutte con le nostre suore! E vedo che altri ragazzi e ragazze sono in ricerca. Non mi sarei mai immaginato tanta ricchezza di vocazioni! Veramente il Signore mi ha fatto vedere cose grandi!

E parlando di suore, sono stati otto anni di amicizia spirituale profondissima con le sorelle delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario. Camminare vicini ai passi di queste sorelle, e al tempo stesso con profondo rispetto, collaborando nella parrocchia, nel consultorio (ahimé, poco), nella scuola. E la mensa comune, dove si condividono le speranze e i timori, tutti i giorni, dove si scherza e ci si rende partecipi di quanto visto attorno a sé… È un’esperienza grande, della quale ringrazio profondamente il Signore! Ricordando in maniera specialissima suor Patrizia, che nel 2003 ci ha preceduti tra le braccia del Padre del Cielo, ma anche suor Valeria, suor Roberta (tornata a lavorare nella sua India) e suor Susanna. E senza dimenticare le sorelle che ho come compagne di viaggio oggi: suor Modesta, venuta qua insieme a me, suor Blessila, suor Cristina e suor Serafina. Ognuna di loro è specialissima ed un dono grande del Signore per me.

Per ultima, l’esperienza di vivere in comunità la fraternità sacerdotale. In questo sono stati o sono compagni di viaggio anzitutto don Lorenzo, che ha la mia stessa anzianità in terra dominicana, e che rappresenta per me più di un fratello, don Franco, don Piero. Con don Lorenzo abbiamo condiviso la scoperta di questa cultura – non avevamo nessuno che ci potesse spiegare le cose in maniera più diretta – e di questa chiesa, del paese, dei costumi, dei limiti e delle ricchezze dei fratelli dominicani. Personalmente ho imparato con Lorenzo a condividere la passione per il lavoro pastorale, e ho sempre trovato in lui un collaboratore disponibilissimo.

E non è mancato l’appoggio, materiale e di vicinanza umana, di tanti fratelli e sorelle genovesi, don Piero, don Giandomenico e don Francesco al Centro Missionario, ma anche tanti altri che mi hanno sempre dato una mano. E tra tutti loro in maniera un’altra volta specialissima i vescovi che abbiamo avuto: il cardinal Canestri, vero padre quando ero a Genova così come quando mi ha inviato al Guaricano, il cardinal Tettamanzi, il cardinal Bertone con cui abbiamo avuto la gioia di condividere un’intera settimana di vita comune, e ora monsignor Bagnasco. Ognuno di loro è una perla specialissima in questi miei otto anni di servizio dominicano. E credo di poter dire che nonostante la lontananza fisica ho potuto parlare con loro molto più che altri confratelli di Genova.

* * *

Oggi, 6 febbraio 2007, queste povere parole esprimono la gioia di questi otto anni di servizio dominicano. Continua il servizio, in quest’anno che probabilmente è l’ultimo, e sono sicuro che continueranno i doni del Signore, insieme alle inevitabili prove. Sono un prete felice, e questi otto anni sono parte viva della mia felicità!

Grazie, Signore Gesù, mio Salvatore, e grazie a tutti voi!

Carmen continua il suo impegno qui in missione.

Alla mattina fa da mangiare in cucina, a partire da metà pomeriggio visita le comunità di base e apostoliche sensibilizzando all’uso dell’ambulanza per portare all’ospedale i feriti.

E con suor Blessila amano farsi scherzi di tutti i tipi. La qual cosa ci mantiene allegri tutti!

Stamattino si è fatta più chiara la faccenda del terreno destinato alla comunità e venduto dal CEA, l’ente statale “padrone” della terra.

Al CEA abbiamo potuto appurare che hanno fatto tutto in apparente legalità, essendo loro (così ci hanno detto) i padroni della terra. Secondo loro la banca che ci aveva donato (o meglio, che ci sta donando) quel terreno in realtà non lo possiede.

Siamo quindi andati alla banca in questione, e ci è stato detto che sono assolutamente sicuri che quella terra è loro. E faranno una comunicazione formale al CEA per affermare questo possesso.

Tra una cosa e l’altra siamo stati in città dalle otto di mattina all’una. Con tanto di visita alla nostra banca, dove suor Serafina doveva fare una commissione.

Vi saprò dire come si evolve la situazione. Nel frattempo vi chiedo che vi uniate a noi nella preghiera perché tutto si possa risolvere per il meglio.

Sono già alcuni giorni che dico “lo scrivo”, solo che poi sono sempre piuttosto presa e alla sera mi dedico a rispondere alle mail per i viaggi missionari estivi e al prossimo incontro del Movimento Giovanile Missionario.

Adesso però mi sono decisa!Intanto grazie per tutte le belle foto che ci sono sul sito; i resoconti dell’anno 2006 di vita in Guaricano sono in coda di stampa, quindi presto avremo anche quelli da distribuire come materiale della missione, lavoro davvero fatto bene, complimenti!

Poi: le mie ragazze di catechismo di Pegli si sono viste sotto l’articolo “bambini eccezionali” e hanno apprezzato. Grazie Don Paolo, hai sempre un pensiero particolare per tutti!
Bella anche la foto di noi all’aereoporto! La mattina che abbiamo accompagnato don Paolo all’aeroporto secondo me non è stato un caso che l’aereo fosse in ritardo. Abbiamo avuto un po’ di tempo non previsto per stare insieme, a ripensarci è stata una bella cosa! Vi spiego: sento o vedo Don Francesco molto spesso, solo che siamo sempre di corsa, quasi mai c’è il tempo di scambiare due parole con calma… L’altro giorno poi avevo con me non solo don Francesco ma anche don Paolo, Carmen e Francesco Zannini… Eravamo al bar e volevo gridare a tutti: ma lo sapete quante belle persone ci sono qui vicino a me?

Veniamo alle mille e una cosa che stiamo facendo, vi aggiorno un pochino:

  • Sono alcune mattine che giro per Genova per distribuire ai vari istituti religiosi i manifesti dell’incontro del Movimento Giovanile Missionario che ci sarà a febbraio con l’arcivescovo e Tarcisio Mazzeo: ho scoperto che la missione la conoscono veramente tutti! Già che c’ero ho fatto propaganda ai DVD e distribuito gli ultimissimi calendari, penso che a volte basti dedicare un po’ di tempo e un sorriso alle persone che incontri ed ecco che le conquisti!
  • Una mattina don Francesco, nonostante le tremila cose che ha da fare, ha fatto con me il giro delle parrocchie di Voltri, Prà e Pegli: don Lino di Voltri è stato contento di vederlo, e anche io ho apprezzato la cosa che sia stato dalle nostre parti…
  • Ieri sera ho cominciato un “cammino” con gli scout dello stesso don Lino, e precisamente con il gruppo dei più grandi. Abbiamo parlato della missione di Santo Domingo e visto le foto, mentre il DVD lo abbiamo programmato per il prossimo incontro. Con la fascia 12-16 anni abbiamo invece stabilito tre incontri (di modo da portare avanti un progetto insieme); queste attività sono previste a partire da metà febbraio e una volta la settimana, così poi loro avranno il tempo di sviluppare i temi trattati al sabato quando fanno “condivisione”.
  • La prossima settimana, oltre all’incontro che avremo con l’arcivescovo, don Francesco viene una sera a Pegli a parlare agli scout di Sant’Antonio delle missioni, chissà che magari qualcuno non decida quest’estate di partire…
  • In futuro comunque sono previsti altre riunioni con i ragazzi interessati ai viaggi estivi, vi saprò dire!
  • Le pergamene solidali vanno benone, dopo Natale ho avuto una decina di richieste, con calma stiamo preparando le prime e organizzando le successive.

Un abbraccio a tutti, specialmente a don Lorenzo e alle suore!

Era già dall’agosto scorso che non si riuniva il Consiglio Pastorale della Divina Misericordia. Tra gli altri fattori c’era anche, lo riconosco adesso, una certa dose di stanchezza mia. Tornando dal soggiorno a Genova mi ritrovo con il desiderio di far girare le cose!

Abbiamo fatto un’estesa verifica dei mesi passati, che ha permesso di accentuare vari aspetti della maturazione della comunità. La maturazione più significativa è che si è persa la paura di fare attività di settore. I vari responsabili di settore, e la loro gente con loro, si lanciano a fare attività dove loro devono rispondere.

Si è parlato anche della decima, che da ottobre va a finire alle casse di settore per portare avanti i piccoli progetti del settore stesso. Ciò richiederà una nuova presa di coscienza di come possiamo dare la decima, che per molti equivale a dare dieci (sic!) pesos. È vero che molta gente è povera, ma anche solo mettendo da parte un peso al giorno a fine mese se ne hanno trenta!

Si è programmato il prossimo Ritiro di Evangelizzazione, sarà a metà febbraio, e si sono fissate un certo numero di altre date.

Abbiamo parlato infine del fatto che io sono quasi in scandenza, e del fatto che dobbiamo preparare la comunità perché non sia un momento di smarrimento ma di impegno rinnovato.

Tre ore in tutto la durata di questo consiglio, ma ne è valsa la pena!

Messa molto significativa, stamattina, in occasione della solennità dell’Altagrazia. La quale si è rifatta, quest’anno che la solennità è caduta di domenica, delle assenze massiccie degli altri anni che cadeva di giorno infrasettimanale.

In particolare, come suggerito dai sussidi del Piano Pastorale, la Messa delle sette di mattina è stata preceduta da processioni mariane realizzate in ogni settore. La processione consisteva nel recitare un rosario meditato.

Quelli che hanno partecipato alle processioni sono stati una piccola parte (forse un 20% dei partecipanti poi alla Messa), ma non ho perso l’occasione per valorizzare la loro partecipazione: iniziando la Messa ho chiamato una persona per ogni settore, invitandolo a dare una piccola testimonianza di com’è andata la processione; e le quattro testimonianze sono state belle e ben recepite.

La Messa è stata resa ancora più preziosa dai cinquant’anni di matrimonio di una bella “coppietta” del settore Nueva Alianza. Si sono sposati di diciannove anni lui e sedice lei, e sono vissuti nella fedeltà tutto questo tempo. La cosa ha commosso la comunità. Da parte mia ho augurato loro porlomeno altri venticinque di questi giorni!

Alla fine della Messa, i dovuti saluti da parte di don Lino, don Giulio, don Franco, le suore, i miei, i vari visitatori della missione. E a nome di tutti ho dato ad ognuna delle persone che avevo a Messa un forte abbraccio, segno dell’amore di tante persone il cui cuore a Genova batte per la missione.

In partenza, accompagnati da Francesco, Lara e don FrancescoPartenza per Santo Domingo. All’aeroporto, alle sei e mezza di mattina, bella sorpresa la presenza di don Francesco, Lara e Francesco.

Qualche piccolo ritardo dei due aerei non ci ha impedito di arrivare sani e salvi, e neanche troppo stanchi.

E all’aeroporto di Santo Domingo c’erano un bel gruppetto ad aspettarci: don Lorenzo, suor Serafina, suor Cristina, Taína, Yúdith, Raquel (nuova aspirante, si Dios quiere), Marcial, Willy (che ha portato con sé un compagno seminarista), Noni e Chapito.

La cenetta preparata da don Lorenzo ha chiuso in bellezza la giornata.

Grazie perché sono a casa, Signore!

Domani riparto per Santo Domingo, ma non solo. Verrà con me Carmen Moro, che starà con noi due mesi e si dedicherà soprattutto alla cucina, sgravando in questo don Lorenzo.

Ribenvenuta, Carmen!

Con don Franco Buono, ex compagno di missione a Santo DomingoMessa da don Franco Buono (nella foto è insieme al suo cappellano, don Gianni Zamiti), che ha terminato nel 2004 il suo servizio al Guaricano, ed ora è parroco ai Diecimila Crocifissi di Borgo Incrociati.

Ho trovato una comunità viva, alla quale Franco si dona con tutto sé stesso, non diversamente da quello che ha fatto a Santo Domingo. E rivedere questo prete tutto d’un pezzo è stato per me tornare con la memoria a quei tre anni passati insieme.
Grazie, Franco!

5:26 pm

Grande Paola!

A cena da Paola con Sandra, Francesco, suor Valeria, Clelia e NanniCena a casa di Paola Longhi, vecchia amica della missione del Guaricano. Ha passato un mese con noi nel 2003, e poi di nuovo tre mesi nel 2004, integrandosi nel lavoro della scuola e avviando alcuni gruppi di autoaiuto. È stata sempre lei che ha portato avanti la collaborazione con l’ospedale Bambin Gesù di Roma per l’ospedalizzazione di Enmanuel, un bambino cerebroleso dominicano che nei mesi di degenza a Roma ha potuto recuperarsi significativamente.

Ebbene, mi ha invitato a cena insieme a Francesco, a Sandra e a suor Valeria. Da parte mia ho poi provveduto a invitare Clelia e Nanni, una coppietta di (baby)pensionati che si sente molto vicina alla missione del Guaricano.

È stato un momento molto bello, di ricordi, ma anche di proiezioni nel futuro. E sembra che verso metà dell’anno Paola tornerà da noi. Grande Paola! e grande Signore!

5:35 pm

Suor Daniela

Con Suor Daniela e con l'immagine di mons. BagnascoHo potuto vedere oggi suor Daniela. L’ho trovata bene! Nonostante i malanni dovuti all’incidente è ben serena, e ben contenta per la presenza in comunità delle tre aspiranti: Taína, Yúdith e Carolina. Manda un caro saluto a tutti, in Guaricano e anche a quanti la conoscono a Genova!

5:41 pm

Ancora i conti

Finalmente oggi ho potuto mettere a posto i conti del 2005. Domani li presenterò all’economo diocesano.

Cari tutti,

vi scrivo per ricordarvi che domani 8 gennaio alle 20.45 in Centro S.Matteo si svolgerà l’incontro del Movimento Giovanile Missionario sul tema “La Pastorale nelle parrocchie genovesi di Santo Domingo“. Come già avrete capito a presentare l’argomento sarà lo stesso Don Paolo, che porterà ai giovani la sua esperienza di sacerdote e missionario in Guaricano.

Io non vedo l’ora sia già domani sera! Sarà sicuramente l’occasione per molti di rivedere Don Paolo; e insieme avremo modo di riflettere sul cammino missionario intrapreso dalla Diocesi di Genova a Santo Domingo. Ecco perchè l’invito di partecipare all’incontro è rivolto, oltre che ai ragazzi del MGM, anche a tutti i sostenitori della missione.

Allora io e Don Paolo vi aspettiamo, un abbraccio di pace!

Cari tutti,

vi scrivo per ricordarvi che domani 8 gennaio alle 20.45 in Centro S.Matteo si svolgerà l’incontro del Movimento Giovanile Missionario sul tema “La Pastorale nelle parrocchie genovesi di Santo Domingo“. Come già avrete capito a presentare l’argomento sarà lo stesso don Paolo, che porterà ai giovani la sua esperienza di sacerdote e missionario in Guaricano.

Io non vedo l’ora sia già domani sera! Sarà sicuramente l’occasione per molti di rivedere don Paolo; e insieme avremo modo di riflettere sul cammino missionario intrapreso dalla Diocesi di Genova a Santo Domingo. Ecco perchè l’invito di partecipare all’incontro è rivolto, oltre che ai ragazzi del MGM, anche a tutti i sostenitori della missione.

Allora io e don Paolo vi aspettiamo, un abbraccio di pace!

Suor Daniela con sua sorellaSuor Daniela, la madre generale delle nostre suore, aveva sofferto un incidente in occasione della visita a Santo Domingo. Dopo aver messo piede in terra dominicana il 13 novembre, il giorno seguente era partita con suor Eliana e suor Carlita alla volta del Nicaragua. Lì, nel tragitto dall’aeroporto a San Jorge, la camionetta che le portava aveva picchiato a causa della pioggia e di una gomma scoppiata.

Il risultato è stato un bel periodo di riposo a causa di una discreta frattura di un piede e di vari colpi in altre parti del corpo. Suor Eliana se l’è cavata solo con qualche ammaccatura e un taglietto, mentre suor Carlita è stata varie settimane con difficoltà nel parlare a causa di un brutto colpo alla mandibola.

A Santo Domingo suor Daniela e suor Eliana sono ritornate solo di passaggio, perché le condizioni della madre esigevano un ritorno in Italia rapido.

Oggi ho avuto la possibilità di vedere suor Daniela alla festa della beata Maria Repetto. L’ho trovata decisamente meglio, anche se non può ancora posare il piede in terra. Nella foto l’ho ritratta insieme a sua sorella, una donna di Dio anche lei!

Suor Valeria in abito scuroNell’altra foto vedete una pimpantissima suor Valeria, sempre positiva e contenta. Da quando ha lasciato la missione lavora al Gaslini, dove è superiora della comunità delle suore lì presenti.

Carissimi amici e benefattori,

28 Ottobre 2006: 8 anni al Guaricanoapprofitto dei giorni che passo a Genova con la mia famiglia per lasciarvi un racconto un po’ più organizzato di quella che è stata la vita della missione nell’anno che è appena passato. Vuole essere un ringraziamento al Signore per tutto quello che abbiamo potuto vivere, e un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno bello, con molti momenti intensi di vita di fede e con ricchezza di relazioni umane. Vi racconto le cose più importanti, per fare memoria dell’amore del Signore che ci ha accompagnato e che ha reso possibile tutto questo.

Genova presente!

Cominciamo con i fratelli di Genova che si sono fatti nostri compagni di viaggio. In gennaio abbiamo avuto con noi Erika e Alessandro, una coppia giovane di Sant’Eusebio. Insieme a loro sono venuti don Giulio Boggi, che è stato con don Lino il primo missionario al Guaricano, don Franco Buono, che ha lavorato qui per tre anni, e don Mario Montaldo.

Tutto il mese di marzo invece ci ha accompagnato Carmen Moro, una sorella di Geo, che ha alleggerito il lavoro della cucina. Più avanti nell’anno, in agosto è stata la volta di Sandra Iannoni, che si è cimentata nello stesso servizio. Entrambe sono state nominate cuoche dell’anno della missione!

Don Gianfranco ha presieduto l'Eucaristia alla Divina MisericordiaNella seconda metà di aprile è stata la volta di Gianni e Cinzia, entrambi attivissimi nell’Azione Cattolica genovese, insieme a Julia, una giovane liceale, e a don Gianfranco Calabrese.

A inizio giugno la breve visita di don Francesco Di Comite e di altri cinque adulti genovesi, che hanno fatto tappa da noi dopo aver passato qualche giorno nella nuova missione di Cuba.

Franco, Paolo e Francesca con suor SerafinaIn novembre abbiamo poi avuto con noi due oculisti genovesi: Franco Reggiardo e Paolo Dell’Erna. Si sono fermati rispettivamente una e due settimane, realizzando visite e operazioni delicate nel nuovo ambulatorio di oculistica. Francesca, figlia di Paolo, ha dato una bella mano a suo padre!

Come vedete, è stato un anno molto ricco: tutti questi fratelli e sorelle ci hanno portato, insieme al pesto e al parmigiano, peraltro graditissimi, la vostra vicinanza, il vostro affetto, la vostra preghiera. Chiediamo al Signore che anche il 2007 ci porti tanti messaggeri e ambasciatori dell’amore della nostra chiesa. Sì, perché in una realtà come quella del Guaricano, dove la gente fa di tutto per andarsene, la stessa gente rimane colpita profondamente dal fatto che ci sia chi invece viene qui, a respirare polvere nei giorni belli e a camminare nel fango quando piove: ogni visita è un segno vivo dell’amore di Dio che si esprime con tenerezza a questi fratelli dominicani!

Nel 2006 non abbiamo avuto visite di gruppi di giovani, ma il 2007 si preannuncia buono in questo senso: don Nicolò ha intenzione di organizzare un gruppo, e anche il clan del Genova 26 con i suoi capi e con il loro assistente don Francesco saranno con noi. Li aspettiamo, loro e tutti quelli che il Signore ci invierà, con grande gioia!

Inviati dalla Chiesa genovese

Il nostro lavoro di missionari al Guaricano non può dimenticare mai che siamo inviati dalla Chiesa Genovese, e che ci situiamo all’interno del lavoro di Cooperazione Missionaria che tutta la Chiesa Italiana porta avanti.

Lara con suor Serafina e FiammettaMolte persone hanno lavorato, a Genova, per tenere vivo nella diocesi il legame con la missione. L’Ufficio Missionario Diocesano, con don Giandomenico e don Francesco, e il Movimento Giovanile Missionario. Lara Cavezarsi, da parte sua, oltre a rendersi presente in molte iniziative ha realizzato il primo Calendario del Guaricano! L’ex Arcivescovo di Genova, il card. Tarcisio Bertone, non ha mancato mai di dimostrarci affetto e vicinanza.

Da parte mia ho avuto il dono di rappresentare la nostra comunità missionaria nell’incontro di tutti i missionari fidei donum italiani che lavorano in America Latina. Per quattro giorni, nel mese di febbraio, siamo stati insieme a Salvador, in Brasile: occasione preziosa di conoscenza e di scambio di esperienze.

La Chiesa Genovese poi ci ha dato e ha ricevuto molto, grazie anche al DVD che l’amico Tarcisio Mazzeo, giornalista della RAI, ha preparato dopo la sua visita del novembre 2005. Il servizio da lui realizzato è stato trasmesso varie volte sulle reti RAI regionali e nazionali, e in formato digitale si sta distribuendo gratuitamente a tutti gli amici della missione. Un lavoro ben fatto, frutto di una dedizione amorosa e appassionata!

Il nostro lavoro nella pastorale dell’Arcidiocesi di Santo Domingo

Con alcuni preti della nostra zona pastoraleInviati da Genova, lavoriamo nel tessuto vivo dell’Arcidiocesi di Santo Domingo. Con essa stiamo vivendo la preparazione alla V Conferenza dei Vescovi Latinoamericani, che si terrà a Aparecida, in Brasile, nel 2007. Abbiamo così vissuto vari momenti di incontro, consultazione e formazione; e spesso si prega per questo appuntamento, che indicherà le linee portanti della vita della chiesa latinoamericana per i prossimi dieci anni.

Va avanti pure lo sviluppo del Terzo Piano Pastorale Arcidiocesano. Ispirato al Movimento per un Mondo Migliore (in Italia è conosciuto come NIP), prepara la Chiesa di Santo Domingo all’appuntamento del 2011, che costituirà il quinto centenario dell’erezione canonica dell’Arcidiocesi. Il Terzo Piano Pastorale è stato ed è una benedizione per tutte le parrocchie: stimola alla comunione, mette in cammino le parrocchie stanche, raggiunge tutta la popolazione attraverso l’esperienza mensile della lettera alle famiglie e le azioni significative che si realizzano all’interno di ogni settore delle parrocchie. Inoltre sta aiutando molto le nostre comunità parrocchiali a “lanciarsi” di più in ognuno dei settori in cui sono suddivise; e i frutti si vedono, perché la gente sente la Chiesa più vicina a sé, e si avvicina di più alla Chiesa stessa.

I passi delle parrocchie

Messa dei malati alla Divina MisericordiaVi avevo parlato già l’anno scorso della nuova parrocchia della Divina Misericordia. Grazie a Dio il lavoro in questa nuova parrocchia si è consolidato. La Messa della domenica è sempre più una festa gioiosa – don Lorenzo è parte di questa gioia -, e le attività pastorali si portano avanti parallelamente a quelle di Santa Margarita. Particolarmente significativo è stato il momento della Missione Parrocchiale di Agosto, che alla Divina Misericordia è stata coordinata interamente da Marcial, il nostro caro diacono, e che si è potuta realizzare molto meglio perché portata avanti separatamente.

Nel 2006 per la prima volta le Celebrazioni Penitenziali di Avvento e Quaresima sono state ristrette solamente alle persone che possono ricevere l’assoluzione. Per i conviventi (qui li si chiama popolarmente amancebados) abbiamo organizzato momenti di dialogo separati, nei quali hanno avuto più tempo per fare un dialogo approfondito con il sacerdote e si è potuto studiare insieme come portare avanti il cammino verso la riconciliazione piena con Dio. Ve lo sto raccontando con soddisfazione, perché è stata una cosa che il Vescovo di Santo Domingo ha chiesto, e che all’inizio ho faticato ad accettare. Ci ha imposto un cambiamento nella forma di lavorare, ma ha portato effettivamente frutto!

Gita al mare con Marcial e i seminaristiSono molto contento anche per i seminaristi che il Signore ci ha mandato. Due di loro, Willy e Miguel Ángel, hanno iniziato il seminario maggiore, gli altri cinque sono ancora al minore; inoltre c’è un ragazzo di Santa Margarita, Deivy, nel seminario dei salesiani, e in occasione della missione di agosto la comunità l’ha potuto conoscere. Con questo bel gruppetto abbiamo passato una bella giornata tropicale al mare il 26 dicembre, momento di svago ma anche occasione preziosa di formazione.

Sul fronte dei ministri laici, il vescovo ha rinnovato gli incarichi. In prima persona avevo fatto con loro un cammino di formazione di più di un anno. I ministri sono in tutto quaranta, e aiutano nella distribuzione della comunione, soprattutto ai malati, ai quali la portano tutte le domeniche mattina. Dodici di essi, poi, sono incaricati anche dell’annuncio della parola nei settori.

Marcia per la vita e per la pace con il Nunzio ApostolicoI giovani hanno lavorato sodo. Ci sono gruppi giovanili in vari settori della parrocchia, che hanno momenti forti comuni nei campi estivi – per bambini, adolescenti e leaders dei gruppi –, e nella Settimana giovanile di inizio dicembre. Nelle attività estive i nostri seminaristi hanno dato una mano significativa! E sono stati ancora alcuni giovani ad organizzare, a fine novembre, una Settimana per la Vita, culminata in una Marcia che ha visto la partecipazione del Nunzio Apostolico: grande soddisfazione, a suggello di un lavoro ben impostato.

E il 2007 sarà l’anno di apertura della nuova parrocchia di Santa Virginia, nella zona dei campos: Jacagua, Los Cazabes, Duquesa. Se ne è parlato con il vescovo e con la gente per tutto il 2006, e l’Arcivescovo di Santo Domingo ha già ricevuto il progetto pastorale. Un imprenditore edile ha regalato un terreno per il quale egli stesso ha promesso un apporto significativo di un milione di pesos (circa 25.000,00 euro) per la costruzione della chiesa. L’apertura della nuova parrocchia coinciderà poi anche con l’ordinazione diaconale di Juan Luis, un signore quasi cinquantenne di Santa Margarita, che si è preparato con cura, e adesso le cose sono mature per l’ordinazione. Riceverà dal vescovo l’incarico di seguire e guidare il cammino di questa parrocchia nuova, naturalmente sotto la mia responsabilità di parroco.

Un aspetto inquietante del 2006 è stato il furto del tabernacolo di Santa Margarita. Nella mattinata del 31 di Maggio è stato portato via, ad opera, sembra, dei membri di una “Nazione”, un gruppo delinquenziale imparentati con il satanismo. Il movente: celebrare probabilmente una Messa Nera il giorno 6 giugno, giorno che aveva la particolarità di rispondere al numero 6-6-6 (sei giugno duemilasei), che sarebbe il numero della bestia dell’Apocalisse! Purtroppo la polizia non è riuscita a stabilire nessuna responsabilità concreta, e il delitto è rimasto senza seguito giudiziale.

Il dispensario, una risorsa preziosa

La farmaciaPrima opera della missione, nata nel 1992, il dispensario medico realizza un lavoro sempre più qualificato. L’opera generosa di suor Serafina e di suor Blessila dà temperamento cristiano all’istituzione.

Attualmente abbiamo un medico generale, un pediatra, un ginecologo, un laboratorio di analisi in convenzione, oltre naturalmente al Centro di Nutrizione, che offre pasti nutrienti a venti/trenta bambini poveri e denutriti. La farmacia popolare, che offre le medicine a prezzo di costo, è un altro fiore all’occhiello della missione.

Babbo Natale in visita ai bambini del centro nutrizionaleIl 2006 ha significato poi l’inizio dell’ambulatorio di oculistica, reso possibile dalla donazione delle apparecchiature che ci sono arrivate a fine 2005. Oggi un oculista dominicano visita tutti i giovedì mattina e realizza semplici chirurgie a prezzo contenuto. E siamo orgogliosi di questo, perché è l’unico servizio specialistico di questo tipo presente non solo in Guaricano, ma anche nei quartieri circostanti.

Continua pure il lavoro dell’ambulanza, con il nostro don Lorenzo impegnato in prima fila nell’organizzazione di autisti e volontari, e disponibile in prima persona per il servizio notturno.

Il lavoro della scuola

Don Giulio in visita a una seconda elementareLa scuola continua a pieno ritmo il suo lavoro. Con 1100 bambini nella scuola primaria (elementari e medie), 240 nel liceo, e 200 nella scuola serale primaria, si porta avanti un lavoro che non è solo di educazione scolastica, ma anche di formazione del personale e delle famiglie.

Infatti realizziamo quindicinalmente momenti di formazione religiosa per tutto il personale, mentre mensilmente ognuno dei maestri realizza un momento di formazione per i genitori dei suoi alunni. Questo ci ha permesso di agire in maniera più profonda sul tessuto delle famiglie. Il mio sogno e la mia preghiera è che si arrivi a costruire processi di evangelizzazione esplicita per i genitori dei bambini. Anche con gli studenti del liceo si realizzano momenti di ritiro, e vengono invitati sistematicamente ai gruppi giovanili.

Il nuovo laboratorio di informatica con i 40 computersGrazie al contributo della Regione Liguria, che nel 2005 ha stanziato varie decine di migliaia di euro per le aule di informatica, nel gennaio 2006 abbiamo iniziato l’insegnamento dell’informatica agli studenti del secondo ciclo della primaria (quinta – terza media) . Gli studenti che frequentano le lezioni del mattino seguono le lezioni di informatica al pomeriggio, e viceversa, ogni classe per due ore alla settimana. L’idea è che arrivino al liceo già con buone basi, in maniera che nella scuola superiore si offra loro una preparazione molto qualificata e in grado di inserirli meglio nel mondo del lavoro.

A questo riguardo, sotto richiesta della totalità dei genitori dei nostri alunni abbiamo iniziato un processo che ci porterà con l’anno scolastico 2007/2008 a trasformare il nostro liceo, che fino ad adesso è simile a un liceo scientifico, in un politecnico. Avremo due specialità, verosimilmente contabilità e informatica, e saranno necessari aggiustamenti nella distribuzione del personale. Ci sta costando un certo sforzo, organizzativo ma anche economico, ma siamo certi che risponderà a un’esigenza concreta e avvicinerà la nostra scuola al mondo del lavoro.

La scuola serale, alla quale c’era stato nell’estate del 2005 un cambio della guardia nella persona che la coordina, aveva vissuto un periodo di stanchezza, con pochi alunni e malesseri nei maestri. Grazie a Dio il 2006/2007 è stato l’anno della ripresa, con il massimo storico nel numero di iscritti. E questo grazie anche alla vostra preghiera! Gli alunni della serale che finiscono la terza media ci chiedono insistentemente di implementare il liceo serale, ma per adesso non è possibile; chissà in futuro…

Se da anni la scuola è autosufficiente economicamente, per lo meno per la gestione ordinaria, riceve invece una bella mano dalla Chiesa Genovese attraverso le borse di studio, che permettono il proseguimento degli studi a quasi un centinaio di alunni del liceo.

Sul fronte della collaborazione con lo stato, una buona notizia di quest’anno è l’assunzione, da parte dello stato, di una buona fetta di quei maestri e bidelli che ancora non erano stati assunti: ciò ha rappresentato per loro un notevole sollievo, con la sicurezza di un’economia familiare che sarà più stabile.

La prof. Laura con suo marito Mario il giorno delle nozzeInfine, tre maestre hanno potuto sposarsi: Ana Marlemny, insegnante di matematica, Laura Peña, di lettere, che fino ad ora stavano convivendo. Il nostro corpo docente è ora più vivamente inserito nella vita della Chiesa e nell’amore di Cristo. Si è sposata pure Belkis, professoressa di biologia nel liceo, la qual cosa è stata ancora più bella per il fatto che, a differenza della maggioranza, non ha ceduto alla tentazione della convivenza.

La comunità delle suore

Voglio dirvi qualcosa di più anche delle nostre magnifiche suore. Anzitutto sono quattro: suor Serafina e suor Blessila, che lavorano nel dispensario, e suor Modesta e suor Cristina, che lavorano nella scuola. Senza di loro la missione sarebbe molto più povera. La gente ringrazia Dio tutti i giorni per la loro presenza, che rappresenta un segno di amore grande per tutta la comunità del Guaricano.

La festa di Nostra Signora del Rifugio, patrona delle suoreCome sapete, suor Cristina è una vocazione scaturita dalla parrocchia di Santa Margarita. Come lei, ora altre tre ragazze sono in cammino verso la vita religiosa, e stanno facendo un periodo di esperienza nella casa delle suore: Taína, Yúdith e Carolina. Tutte e tre hanno un bel cammino di chiesa alle spalle, nella catechesi e nei gruppi giovanili, e sotto la guida dolce e materna di suor Serafina si preparano per il noviziato che, con l’aiuto di Dio, inizieranno in quest’anno 2007.

Suor Daniela, suor Eliana, suor Carlita con la comunità e le aspirantiIn novembre, la comunità ha ricevuto la visita di suor Daniela Burol, la madre generale, che con suor Eliana stava accompagnando in Nicaragua la neo professa suor Carlita. Le abbiamo viste all’andata e al ritorno. Purtroppo un incidente di macchina in Nicaragua, grazie a Dio senza conseguenze permanenti, ha impedito loro di fermarsi qualche giorno di più con noi.

Don Lorenzo

Don Lorenzo al lavoro per la comunitàNon vi ho parlato molto di don Lorenzo. Il suo carattere schivo, alieno dai riflettori, si sposa egregiamente con uno stile di laboriosità nascosta.
Don Lorenzo ha portato avanti anche quest’anno l’impegno per l’acqua. A Jacagua ha coinvolto la comunità nella realizzazione di un piccolo impianto per estrarre l’acqua dal sottosuolo e distribuirla a un gruppo di famiglie a cui l’acqua posta dal Comune non poteva arrivare. E ha trovato molta collaborazione nelle famiglie beneficiarie, con grande sua soddisfazione. Dove la comunità assume e fa proprio lo sforzo di chi l’aiuta, le cose continuano per il meglio!

Oltre a questo, in cucina, nel dispensario, nei mille lavoretti da fare in casa, don Lorenzo rende concretamente possibile tutto quello che succede nella missione. Per non parlare del lavoro parrocchiale, soprattutto alla Divina Misericordia e nelle cappelle dei campos, dell’attenzione ai malati, delle confessioni. E senza ripetere quanto già detto sull’impegno dell’ambulanza. Con uno stile di servizio operoso che è di edificazione per ognuno di noi.

Qualche passo in avanti nella tecnologia

A livello tecnologico, una nuova centralina telefonica ci facilita di più la comunicazione tra casa, dispensario e parrocchie. Grazie poi a un contributo di un ente statale dominicano, si sta aprendo un centro pubblico di accesso a internet, che dovrebbe servire soprattutto agli studenti per realizzare lavori di ricerca. Da parte nostra abbiamo lavorato perché non si possa accedere a siti di contenuto moralmente pericoloso, così come non permetteremo l’uso delle stanze di chat, usate qui spesso e volentieri per adescare minori per il mercato della pornografia.

Anche il diario sul web della missione si è rinnovato, con una nuova grafica più dominicana e con la possibilità di introdurre commenti da parte dei lettori. Il nuovo indirizzo è: . Visitateci, vi aiuterà a sentirvi là con noi!

La situazione del paese

Un accenno finale alla situazione sociopolitica del paese.

Il 2006 è stato segnato da due fatti. Anzitutto l’avanzamento dei lavori della metropolitana di Santo Domingo, con molte polemiche da parte delle forze sociali per il pozzo senza fondo del costo dei lavori, a scapito di molte altre opere che non sono state programmate.

E poi le elezioni amministrative. Abbiamo senatori, deputati e sindaci nuovi. Come già nel 2002, un solo partito (diverso da quello di quattro anni fa) ha il controllo di tutte le istituzioni dello stato. Che Dio ce la mandi buona!

Grazie!

Concludo, quindi, questa carrellata. Volevo essere più breve, ma le cose sono tante, grazie a Dio! Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione attiva e operosa in Guaricano e a Genova.

Per questo dico, non solo al Signore, ma anche a tutti voi: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

Sono occupato a scrivere il resoconto della vita della missione nel 2006… Un po’ di pazienza e arriva!

Bisogna approfittare le vacanze per condividere un po’ con i seminaristi, e allora oggi erano a pranzo da noi. Mancava soltanto Francisco, il seminarista della Divina Misericordia, che non abbiamo potuto avvisare.

C’era un sancocho, quasi il piatto nazionale dominicano, al quale tutti i ragazzi hanno fatto festa.

E poi, tra poco, verranno tutti all’aeroporto a accompagnarmi. Sono ragazzi splendidi!

Grazie, Signore!

Con i seminaristi e suor Cristina a CocolandiaGiornata intera vissuta in gita con i seminaristi delle due parrocchie.

C’erano tutti. Della Divina Misericordia c’è rimasto solo Francisco: Arismendy, che era l’altro di quella parrocchia, è uscito quindici giorni fa, e quindi non ha partecipato alla gita.

Di Santa Margarita sono di più: Willy (è quello nella foto con me solo) e Miguel Ángel sono già al primo anno del seminario maggiore, mentre Heriberto, Elvis, Franklin, Alex sono al minore.

Con il seminarista Willy Severino al mare CocolandiaLa gita è stata molto piacevole. Tra le altre cose per la presenza di Marcial e di suor Cristina. Ma poi anche per il mangiare buono, il tempo buono ma non troppo caldo, e la tranquillità che abbiamo avuto, almeno di mattina.

Suor Cristina ha proposto loro una riflessione sulla consacrazione, con un accento particolare sulla perseveranza. Da parte mia ho dialogato con loro sulle esigenze della povertà dei ministri di Cristo.

I ragazzi si sono divertiti, e, cosa più importante, abbiamo unito l’utile al dilettevole.

Grazie, Signore, per questi seminaristi!!!

Siamo quasi a Natale, e voglio farvi qualcosa come un riassuntino di questi giorni di Avvento.
Cos’è successo in questo tempo nella vita della missione?

  • All’inizio di dicembre abbiamo avuto la Settimana Giovanile, durante la quale circa duecento giovani si sono visti tutte le sere condividendo l’allegria e vari temi di formazione.
  • Il fine settimana seguente c’è stato il Ritiro parrocchiale d’Avvento: domenica mattina e pomeriggio, e animato da un’équipe del Rinnovamento Carismatico; o meglio, due équipe, perché ce n’è stata una a Santa Margarita e una alla Divina Misericordia. Entrambe hanno lavorato molto bene.
  • Il venerdì prima dell’Avvento c’era stato il ritiro del personale della scuola, al quale quest’anno ha partecipato anche il personale del dispensario medico. L’abbiamo fatto alla Escuela de Evangelización, a pochi kilometri dalla scuola, in un’oasi di pace e serenità. Piaciuto a tutti. Sono quelle iniziative i cui frutti si vedono nel lungo termine, concretamente in rapporti di lavoro più distesi e in maggior amore al lavoro.
  • A partire dal giorno 10, quasi tutte le sere c’è una celebrazione penitenziale in una delle parrocchie della zona, e i preti ci aiutiamo vicendevolmente nel servizio delle confessioni. Sono riuscito ad andare a quattro celebrazioni, senza contare le due delle mie parrocchie. Anche Lorenzo si è fatto il mazzo, anzi, più di me, perché è andato alle due parrocchie più lontane: La Victoria e la Hacienda Estrella.
  • Visto che non possono confessarsi, ai conviventi ho dedicato momenti a parte nei vari settori: questi momenti mi hanno permesso di vedere e dialogare con gente più aliena ai giri ufficiali delle parrocchie, e con molti siamo arrivati a individuare cammini personalizzati di avvicinamento ai sacramenti. Molta gioia per me, e direi anche per molti di quelli con cui abbiamo avuto il dialogo.
  • Negli ultimi giorni abbiamo avuto vari pranzi e cene natalizi: con i preti della zona, con la scuola, con il consultorio, con i bambini del Centro di Nutrizione. Momenti belli, significativi, dove prevale la gioia dell’incontro e la bellezza dello stare insieme, oltre naturalmente a piatti semplici ma ben prelibati.
  • In questa settimana abbiamo la novena di Natale, che è un momento di preghiera e riflessione basato sui testi liturgici. La stiamo facendo tutti i giorni prima della messa del mattino. Partecipa qualcuno di più di quanti abbiamo di solito alla Messa feriale.
  • Sempre di questa settimana sono gli Aguinaldos, camminate fatte all’alba nelle quali si sveglia la gente cantando e annunciando loro la vicinanza del Natale. Quest’anno c’è stata molta più partecipazione dell’anno scorso, perché si sono organizzati in ogni settore o porzione di settore, in accordo all’indicazione del Terzo Piano Pastorale che chiede che si lavori il più possibile vicino alla gente. E anche perché in ogni settore hanno coinvolto giovani che non sono della chiesa, i quali si sono uniti con tamburi, latte, trombe e quanti altri “strumenti” avessero. Questa presenza giovane ha dato vita (qualcuno lo chiama rumore) all’iniziativa.
  • In questi ultimi giorni abbiamo vari matrimoni. Due si sono già fatti la settimana scorsa, e tra il 23 e il 25 saranno cinque: uno è una coppia di fidanzati, gli altri hanno attorno ai 10 anni di convivenza sul groppone. La gente qui ama sposarsi sotto Natale, per il clima molto caldo che si crea, e anche per il freschetto che rende tutto più facile!

Tutto questo è il nostro Avvento, carico di gioia e di speranza, e con un po’ più di lavoro, fatto peraltro molto volentieri.

Un abbraccio natalizio a tutti!!!!

Augurissimi di Buon Natale e Buon Anno!

altagracianavidad.JPGGuardate che cose carine sa fare don Lorenzo!!!!!

La Vergine contempla e adora suo Figlio, fatto carne per noi, ce lo dona e ci invita a unirci a lei nell’adorazione e nella fede.

Buon Natale ormai prossimo a tutti!

Aspiranti indiane per le suore della missioneBeccatevi le foto delle nuove aspiranti indiane, puro sangue del Kerala, con tanto di sari tradizionale!

Mangiano piccantissimo e hanno dei bellissimi e lunghissimi capelli neri.

Come hanno fatto a arrivare qui? Lascio indovinare a voi!

Ho dovuto mettermi giocoforza a preparare i conti del 2005 da presentare all’Economo Diocesano di Genova.

Sono di quei lavori che rimando il più possibile, ma ormai mi ci devo mettere, non posso rischiare di partire senza il lavoro finito.

Ci dovrò dar dentro i giorni prossimi, nel tempo libero dalle parrocchie e dalla scuola!

Qui potete vedere la mappa di Google dove a sinistra c’è la scuola (due costruzioni grandi con il tetto grigio che si affacciano sullo stesso spiazzo rettangolare), un po’ più a sinistra ancora la parrocchia Santa Margarita (non è facile identificarla se non la si conosce), e a destra (le due grosse C bianche che si danno le spalle) la casa della missione.

Come vedete siete già vicinissimi, non vi rimane altro che prendere l’aereo e venirci a trovare!!!

Oggi pomeriggio, nel settore Nueva Jerusalén de La Mina ho avuto l’occasione di parlare con parecchie persone, la maggior parte conviventi, altri vedovi o soli. Qualcuno di loro è veramente a un passo dalla grazia di Dio, altri hanno bisogno di piccole decisioni, la maggior parte sembra ancora lontana, ma con la voglia di mettersi in cammino.

Unica nota disdicevole: le zanzare che non mi hanno dato tregua tutto il pomeriggio: dovevo tenere le gambe e anche le braccia in una specie di leggero moto perpetuo per evitare che mi pungessero, e nonostante questo non ho avuto un minuto in cui non mi prudesse da qualche parte. Spero per lo meno che non mi abbiamo trasmesso il dengue!

Suor Daniela al passare per Santo Domingo, con suor Eliana, suor Serafina e le aspirantiOggi pomeriggio suor Daniela, la madre generale delle nostre suore, è passata da Santo Domingo insieme a suor Eliana, sua consorella. Venivano dal Nicaragua (l’aereo è arrivato alle tre), e in serata ripartivano per Parigi -> Genova. C’è stato il tempo di passare da casa, dove hanno riposato alcune orette.

In Nicaragua erano andate per accompagnare là suor Carlita, neo professa. Purtroppo un incidente di macchina nel tragitto dall’aeroporto a casa ha sconvoto i loro piani. Grazie a Dio non c’è niente di grave, ma hanno dovuto starsene calmine in casa e rimandare la data del volo per essere un po’ più in gamba.

Qui stiamo pregando forte perché il viaggio termini bene. Sicuramente sarà una sfaticata unica.

Un piccolo episodio intestinale mi ha suggerito di passare la mattinata in casa. Forse ci voleva, avevo un po’ di stanchezza accumulata.

Invece nel pomeriggio sono andato, prima di Messa, da un malato, per la confessione e l’unzione. Al momento dell’unzione hanno partecipato tutta la famiglia, compresi vari uomini (cosa che non è facile). Il signore che ha ricevuto i sacramenti è un uomo di mezz’età, che ha un cancro allo stomaco. Non riesce a mangiare perché rimette tutto quello che ingerisce.

Ha fatto la sua confessione con una sincerità e una semplicità che mi hanno commosso.

Domani qualche ministro straordinario gli porterà la comunione.

Oggi pomeriggio siamo stati a Los Botados, una paese vicino a Yamasá. Il padre Cecilio che è il parroco mi ha invitato a presiedere l’Eucarestia per la novena della festa patronale di Cristo Re.

Sono venuti con me suor Serafina insieme alle aspiranti, e anche Paolo e Francesca.

Abbiamo trovato una comunità piccola ma viva, con un bel coretto di giovani. Un po’ disorganizzata con i microfoni, ma con tanti doni. Come tutti i paesi simili, per ogni festa patronale eleggono la regina, la viceregina e la principessa, tra le giovani più serie e impegnate del paese. Queste presenziano ai vari giorni della novena in abito di gala e con una coroncina in testa.

A partire da metà messa è venuto giù il mondo di acqua, e l’acquazzone ci ha accompagnato anche in buona parte del viaggio di ritorno.

Per Paolo e Francesca è stato il modo di vedere un paesaggio un po’ diverso da quello del Guaricano, molto più verdeggiante e semplice.


Il dott. Paolo Dell'Erna con sua figlia Francesca e suor Blessila

Continua il lavoro di Paolo Dell’Erna accompagnato da sua figlia Francesca, e con la collaborazione preziosa di suor Blessila.

Ogni giorno visitano 30/40 persone, gratuitamente, soprattutto allo scopo di prescrivere occhiali. Ogni tanto qualche patologia più grave, che provvedono a indirizzare all’oculista dominicano che viene qui.

Uno di questi giorni lo dedicheranno esclusivamente alla gente del settore san Ramón, i quali a causa della distanza arrivano tardi e non trovano già più numeri.


Franco Reggiardo, Paolo Dell'Erna e Francesca con don Paolo

Dopo una settimana dal nostro arrivo (Franco, Paolo e Francesca) solo adesso riesco a raccogliere e descrivere qualche frammento di vita in missione.

Il primo impatto dominicano: arrivo alle h 22.00 locali con 30 gradi è stato subito rimosso dall’arrivo festoso di don Paolo e don Lorenzo con seguito di Sorelle e ragazze della parrocchia venuti a prenderci con pick up e ambulanza. Mia figlia Franci si è offerta di salire dietro al pick up non conoscendo le strade del Guaricano (l’asfaltatura quando c’è non è delle migliori). Dopo il traffico caotico del centro ci siamo diretti verso il barrio del Guaricano e qui le immagini e le idee di Santo Domingo fatte in Italia, sono state subito rivedute e corrette!

Il Lavoro fatto da Paolo, Lorenzo e le Sorelle è impossibile quantificarlo, stanno gestendo una struttura enorme (missione centrale, scuole, parrochia …) che in Italia per poter farne un decimo (siamo oculisti..) ci vorrebbe uno staff di 100 persone e più.

Abbiamo iniziato il giorno seguente a fare le prime “consulte” oculistiche. Nella prima giornata abbiamo visto 50 persone. Francesca, che studia archeologia, si è trasformata in una assistente oculista molto brava, facendosi in quattro fra traduzioni estemporanee, controllare gli occhiali e aiutare le ragazzine a scegliere montature un po’ più graziose, e conquistandosi le loro simpatie.

I pazienti dominicani del barrio sono meravigliosi, vengono anche molte ore prima a prendere il posto, si portano i bambini, sono di una serenità sconvolgente. Ma cosa sarà? L’aria calda, il sole cocente che ti fa grondare sudore, i miasmi delle fogne a cielo aperto, le baracche di un solo locale dove vivono intere famiglie, gli aquiloni fatti con sacchetti della spazzatura…

Grazie alla grande esperienza chirurgica del collega Franco si è anche potuto iniziare a fare qualche intervento ambulatoriale per quanto riguarda una delle più frequenti patologie del Centro America, gli pterigi (neoformazioni benigne della congiuntiva che se non asportate possono arrivare a ricoprire la cornea in maniera tale da ridurre molto la vista).

Le visite oculistiche le abbiamo potute effettuare presso il centro medico della missione (un fiore all’occhiello), grazie ai colleghi che ci hanno preceduto (Carlo Mosci e Massimo Corazza) con attrezzature di ottimo livello.

Abbiamo anche conosciuto un collega oculista locale,il dott. César Belén, che una volta alla settimana viene a visitare. Abbiamo visto anche l’ospedale, uno dei pochi ospedali pubblici con servizio oftalmologico. Qui non esiste assistenza statale come la intendiamo, ci sono molte cliniche private all’americana (ti visito se paghi…). Comunque anche nell'”ospedale” le condizioni igieniche sono… Nonostante ciò si fanno molti interventi oculistici dalle cataratte alla retina e naturalmente gli pterigi, che qui sono chiamati uñas (lett. “unghie”).

Oggi Domenica siamo andati alla Messa in Parrocchia. Una folla cosÌ non l’ho mai vista, una partecipazione così non la vedrò più se non ritornando (spero proprio di sì).

Ciao!

P.S.: Se qualche turista per caso qui a Santo Domingo cercasse un ristorante… consiglio vivamente la cucina di don Lorenzo, merita una deviazione!!!

1:59 pm

Visite!


Suor Daniela, madre generale, con la giovane suor Carlita (in mezzo) e suor Eliana

Abbiamo visite!

Suor Daniela, che con suor Eliana accompagna la neo professa suor Carlita al Nicaragua, dove lavorerà nei prossimi anni.

E, insieme a loro, due oculisti genovesi, Paolo Dell’Erna (accompagnato da sua figlia Francesca) e Franco Reggiardo. Quest’ultimo si dedicherà a operaregli pterigi, che qua sono frequentissimi!

Benvenuti!!!

La giornata di oggi degli esercizi è stata completamente di deserto: nessun momento comune fino alle tre di pomeriggio, ora in cui abbiamo avuto la Liturgia Penitenziale, seguita dalla Messa.

Ho potuto leggere il Vangelo di Marco nella sua interezza, tutto d’un fiato, come ci aveva consigliato don Doglio, il professore di Scrittura del Seminario, e vi assicuro che è stata un’esperienza molto bella. Si colgono dettagli d’insieme che normalmente nella lettura liturgica sfuggono.

La cena è stata speciale, anche perché celebravamo i 16 anni di ordinazione del padre Jairo, il missionario fidei donum colombiano. Poi, dopo cena, una sorpresa: un buon gruppo di laici delle varie parrocchie, insieme all’équipe diocesana del piano pastorale, sono venuti a passare un momento insieme noi. Momenti belli e delicati, dove ti senti chiesa!