Contributi nella categoria 'Comunità missionaria'

10:36 pm

Partono

IMG_0055Sono venuti tre giovani con don Paolo, hanno fatto un’experienza molto positiva e sono molto contenti di essere venuti qui a sto. Domingo. Don Paolo ha visitato le parrocchie, le comunità. Tutti i parrocchiani sono felici.

Auguro loro un buon viaggio, e Dio vi benedica sempre.

Visita_Paolo_Fabrizio_Elena_Tiziana_2013-08-16--19.38.13Sono di nuovo in Guaricano, insieme a Fabrizio, Elena e Tiziana. Siamo ospiti dalle suore Brignoline. Rimaniamo qui in tutto una decina di giorni.

Io ho il mio lavoro, che puntualmente p. Lorenzo Vargas, il nuovo parroco, mi assegna: Messa tutti i giorni nei vari centri e settori, incontri, riunioni con le comunità, ecc.

Fabrizio, Elena e Tiziana invece si dedicano soprattutto ai bambini del centro di nutrizione: ogni mattina svolgono con loro un’attività di animazione e lavoretti manuali (colorare, pitturare, palloncini, bolle di sapone, ecc.), alla stessa maniera come l’avevano fatto Elena, Gabriele e altri due giovani nell’estate 2011 (purtroppo non c’è il contributo sul sito perché lo stesso era giù in quel periodo). E naturalmente partecipano alla vita liturgica e di preghiera delle parrocchie insieme con me.

Le suore come sempre sono ospitalissime, ci hanno messo a nostro perfetto agio e non ci fanno mancare niente!

Spero che Fabrizio, Elena e Tiziana scrivano qualcosa anche loro!!

A presto!

Siamo giunti a Genova, ma non “finalmente “!

Quanto lasciato al Guaricano ritorna con mille risonanze nel mio cuore!

I legami intessuti, reali e ideali, hanno fatto sì che l’Oceano si è rimpicciolito (ancor di più dopo Colombo) e la fredda notte trascorsa sull’aereo del ritorno da S. Domingo non ha cancellato il tepore di una giornata di sole di fine estate in una Madrid pulita e familiare nei suoi colori, distesa nelle sue irregolari ampiezze e varia nelle sue architetture: è stato facile collegarla a S. Domingo, impossibile non ricordarla nelle diverse vicende storiche di un pur importante passato, in cui l’aspetto religioso ha avuto la sua importanza.

A Madrid don Paolo, Lena ed io ci siamo addentrati nei musei di Palazzo reale, mentre Mina e Pino si sono soffermati nei dintorni; ci siamo ritrovati tutti, dopo qualche ora, nella vicina Nostra Signora di Almudena a pregare la Madre di Dio per la Nazione spagnola, affinchè superi le odierne contraddizioni, e per noi, grati del dono ricevuto al Guaricano. Non sono mancati poi, lungo le “calles” e nelle utime ore d’ attesa del volo per Genova all’aeroporto di Barajas, commenti vivaci, battute, momenti di apertura personale e un’attenzione più diretta fra di noi.

Don Paolo, l’infaticabile ! Si rivela guida vigile, sobria e affettuosa, compagno ideale di “cammino”, attento a soddisfare ogni giusta esigenza, a valorizzare “talenti” nascosti, a riequilibrare situazioni relazionali  e ad affrontare imprevisti sempre in agguato. Vero missionario con cui il Vangelo diventa vita, opere concrete e accoglienza profonda dell’altro.

Rivedo a flash le immagini che la mia memoria contiua a mandare in onda…

All’arrivo, durante la Messa serale nel cortile della missione, “padre Pablo” ha subito riattivato, con parole franche e dirette, i contatti con tutte quelle persone accorse a festeggiarlo così numerose e vivaci nelle esternazioni: ha sottolineato la continuità del loro operato, le ha ringraziate e confortate; ha parlato della Chiesa genovese, riportando saluti e proposte per il futuro; ha nominato i religiosi e le religiose che erano stati e sono ad oggi al Guaricano. Al ricordo di don Lorenzo Lombardo, sepolto proprio lì, in quel cortile, circondato da piante tropicali, il Padre ha calamitato i presenti in un raccoglimento intenso e commosso: quella comunità orante era la testimonianza di un amore così grande che non doveva spegnersi mai.

Alla Duquesa… Superati gruppi di ragazzi che trafficavano nella spazzatura, siamo stati accolti nella chiesetta da bimbi stupiti e da vispe bambine con le treccioline luccicanti di fiocchetti. I più grandi attorno all’altare, animavano i canti con i suoni metallici dei tamburelli e di uno strumento a grattugia. All’omelia “Padre Pablo” prende un bambino per mano; uno dei due “si fa cieco” e l’altro sbanda e va a finire sopra i fedeli, coinvolti nel dialogo, che sorridono e rispondono in perfetta sintonia alle domande del celebrante-mimo. La speranza cristiana è in primo piano: nulla è possibile fare senza la preparazione e l’impegno personali, né per se stessi né per gli altri, e il Signore non abbandona dove c’è esigenza di progresso umano. Abbiamo pregato per questa speranza e per rafforzare la nostra fede… al lume di candela, perchè l’energia elettrica spesso mancava!

La visita agli ammalati: la sofferenza nella sofferenza. Pomeriggi infuocati; vie, viuzze che s’intersecano, in modo irregolare, pozzanghere, rifiuti e odori forti; casette continue, uniformi, spesso sbrecciate o incomplete, a muro nudo o sbiadite dai frequenti acquazzoni, di pochi vani, stretti, con spazi esterni che diventano vivibili. All’interno l’arredo è essenziale, necessario, con un angolo pronto ad accogliere l’ospite. Appartato nel suo lettuccio con su un lenzuolo, l’ammalato si assesta con pudore, sorride ai nostri saluti, ma chiede qualcosa alla parente accanto… “padre Pablo” comprende, si avvicina e “parla” con lui; quindi ci chiama per esprimere preghiere singole o comuni, che spesso si mutano in canti d’intercessione in spagnolo e in italiano. Poi benedice tutti. Momenti di commozione, in cui i gesti creano empatia più delle parole: uno sguardo sorridente o solo sereno, una carezza, un ascolto attento, una risposta talora scherzosa e un abbraccio. Ci vengono in mente alcune descrizioni del Vangelo…

Eccoci a visitare le scuole (primaria, secondaria, diurna e serale ), le altre parrocchie e il Centro sanitario e nutrizionale. Occasioni preziose per incontrare insegnanti, allievi e tutti gli altri operatori delle varie strutture. Si discute,  in un  confronto aperto e appassionato,  di organizzazione, di progetti, di difficoltà, di risultati e di come migliorare i servizi. L’accoglienza è sempre calorosa e grata.

Per ultimo un appuntamento, presso il Seminario maggiore dominicano, con il Rettore e con alcuni seminaristi del Guaricano, futuri sacerdoti in queste difficili realtà umane da curare, sviluppare e consolidare.

Noi accompagnatori di don Paolo, accomunati dall’età non più giovane, forti di esperienze personali, ma così diversi l’uno dall’altro per percorsi di vita e per ruoli ricoperti, abbiamo cercato di raccontare e trasmettere quella che riteniamo essere la parte migliore di noi stessi, quella raggiunta con mille difficoltà, impegno e sacrificio. È dunque importante lottare, essere protagonisti della propria storia, conseguire i traguardi sperati e possibili, recuperando sempre dignità, rispetto e affetti. La fede aiuta in questo bisogno di progresso umano.

Caro don Paolo: grazie! Grazie per averci dato l’opportunità di offrire “briciole di amore” per il Pane che rende tutti fratelli.

8:32 am

Grazie!

I nostri giorni in Guaricano sono ormai terminati. Innanzi tutto RINGRAZIO le Suore Brignoline:

  • MODESTA (Superiora nella Missione) sempre attenta, umana, affettuosa, disponibile verso di noi nonostante il Suo grande impegno di insegnante nella scuola con centinaia di scolari, il Centro nutrizionale per i bimbi con problematiche familiari (attualmente 26), l’attenzione all’approvvigionamento e all’aiuto della cucina, alla farmacia e al dispensario ecc. ecc.
  • PAOLINA suora scherzosa, d’incontro e lavoratrice, collaboratrice dinamica ecc. ecc.
  • BLESSILA suora all’apparenza di poche parole ma poi molto pratica, lavoratrice, simpatica con le sue battute, ecc. ecc.
  • CRISTINA suora (dominicana) impegnata nella Pastorale Giovanile, che ci ha spiegato alcuni comportamenti diversi tra noi e i Dominicani e il significato di interpretazione diversa di alcuni vocaboli.

Queste Suore sono instancabili (quanto don Paolo…) e soprattutto hanno un Cuore santo!!! Hanno sempre il sorriso e l’aiuto per ogni difficoltà nascondendo ogni fatica!!! nonostante il clima tropicale, le zanzare, l’ambiente, la musica allegra ed assordante, ecc..

Il saluto affettuoso con loro all’areoporto è stato commovente!

Come Lara, mia figlia, sono rimasta contagiata dal Guaricano!

Grazie anche ai nostri Preti Genovesi che si sono prodigati molto per l’evangelizzazione, l’istruzione e le migliorie apportate negli anni precedenti!

Una preghiera a don Lorenzo Lombardo perché continui a proteggere il Guaricano e le Suore Brignoline a Lui tanto riconoscenti!

Grazie a Sila, cuoca perfetta, precisa, attenta e premurosa!

Personalmente consiglio a TUTTI un’esperienza così forte per poter essere testimoni di una realtà che potremmo continuare ad aiutare a migliorare.

Nei miei occhi ho lo sguardo bellissimo dei piccoli incontrati, scalzi e alcuni nudi, lungo le strade sterrate e disseste, contentissimi solo per una foto scattata loro.

Ringrazio il Signore per aver potuto assaporare questo periodo e spero, se vorrà, di tornare per poter essere più utile!

11:51 am

Ritorno faticoso

Stiamo ritornando a Genova, la permanenza al Guaricano è terminata. Stiamo scontando il basso prezzo del biglietto aereo con 12 ore di attesa della coincidenza Madrid-Genova, e non vediamo l’ora di tornare a casa. Grazie, comunque, Signore, per i bei incontri di questi giorni!


Stasera con gli amici genovesi abbiamo vissuto l’Eucaristia a Duquesa. L’accoglienza è stata superiore a quella degli altri posti.

Per cominciare, Selenia ha letto una poesia in rima composta apposta per il nostro arrivo.

La celebrazione è stata animata da un coro giovane e che sembrava abbastanza preparato.

Nell’omelia abbiamo meditato insieme sul fatto che un cieco non può guidare un altro cieco, e ho fatto leva sul fatto che a tutti noi fa piacere aiutare gli altri, ma per aiutarli veramente dobbiamo essere preparati.

Alla fine la proposta di una foto insieme è stata accolta con una festa unica. Purtroppo la macchina ha fatto un po’ le bizze, per cui ho dovuto ripetere varie volte la foto del gruppo, e tra tutte vi propongo la migliore.

Grazie, Signore, per la gente di Duquesa!

gruppo agosto 2009Hola toditos! Ciao a tutti!

Sono qui al Guaricano da qualche giorno con alcuni fratelli e sorelle di Genova: Pino, Lena, Lina, Sandra e Mina, la mamma di una persona specialissima che conoscete, Lara.

Ci fermiamo ancora qualche giorno, poi, lunedì, ripartiremo per Genova. Sandra però si fermerà qui fino all’inizio di ottobre, per stare un po’ con le suore e dar loro una mano, soprattutto in cucina. Sandra è alla sua terza permanenza qui nel Guaricano, e tutte le volte porta tanta gioia!

I sei giorni che abbiamo già passato qui sono trascorsi molto alla svelta: Messe, confessioni, visite a malati, incontri con comunità apostoliche… ogni volta che incontriamo un gruppo di persone è una festa: la gioia di rivedere il loro vecchio parroco e la gioia di ricevere visite.

Per quello che mi rendo conto il cammino della comunità è andato avanti. Le comunità apostoliche sono state accorpate per portare avanti un cammino di Lectio Divina simile a quello che fanno le comunità neocatecumenali, e le responsabilità all’interno della comunità sono condivise da più persone, in maniera che tutti sono più stimolati a prepararsi e a dare il meglio di sé.

Una volta al mese tutte le comunità apostoliche e d’altro tipo si incontrano, vivono un piccolo ritiro e organizzano il seguito del cammino con la turnazione dei responsabili.

Viene portata avanti anche la Missione Continentale, che è un’iniziativa di tutte le chiese latinoamericane: è stata realizzata in alcuni dei settori, e alle persone che si sono lasciate toccare dall’amore di Dio è stato offerto un cammino di crescita e l’ingresso a comunità che ora vengono chiamate “nuove” e “nuovissime” secondo il loro grado di avanzamento. Ovviamente il portare avanti le comunità suppone un gran lavoro di animazione e di formazione dei responsabili, cosa che portano avanti i diaconi e le persone più in gamba.

I tre preti dominicani che portano avanti il lavoro qui sono molto in gamba, e ho fiducia che aiuteranno vivamente la comunità.

8:29 am

Impressioni

Sono già trascorsi alcuni giorni in Guaricano. Questa esperienza ci ha arricchito per valorizzare quanto per noi è scontato. L’importanza dell’acqua che da noi è potabile e scorre sempre e che spesso sprechiamo! Qui non è potabile e spesso non arriva e ci si devono lavare i denti con quella minerale!

La corrente elettrica che noi abbiamo sempre e che, per noi, quando manca momentaneamente è un’ansia!… Qui è un’abitudine e una cosa naturale averla a ore.

Camminare a piedi nudi su strade dissestate e con spazzatura per noi è pericolo di infezioni e tetano!… Qui è un vivere giornaliero sia per gli adulti che per i bimbi.

Noi, spesso, non accogliamo nelle nostre abitazioni le persone per il disordine! Qui non guardano all’estetica ma all’ospitalità, all’incontro.
Qui c’è solidarietà specialmente tra poveri! Quando c’è un malato sono tutti uniti per aiutarsi vicendevolmente! I valori umani si trovano proprio qua.

A Duquesa , dopo aver percorso una strada sterrata con ai lati ragazzi (grandi e piccoli) intenti a dividere i cartoni dalla plastica nella spazzatura per poi vendere per avere qualche pesos, Don Paolo ha celebrato la Messa al buio e a lume di candela. È stata per noi molto suggestiva.
Al momento dello scatto della foto c’è stato un boato unico e generale da pelle d’oca (nonostante il caldo umido terribile, per noi), INDIMENTICABILE!!!

Speriamo resti sempre in noi il dovere di testimoniare e ringraziare il Cielo per quanto abbiamo ricevuto e la fortuna di essere nati a Genova.

8:26 am

Arrivati!

Giovedì 3 settembre alle 17,30 siamo arrivati a S. Domingo. Già all’uscita dall’areoporto, nonostante il caldo torrido e la pioggia, c’è stata un’accoglienza festosa e affettuosa al ritorno di Don Paolo, e a tutti noi (sconosciuti), travolgente da parte di chi ha potuto venire a prenderci! L’allegria ed il calore umano ci ha subito invaso personalmente.

Per raggiungere la Missione abbiamo percorso una strada molto trafficata e con poco rispetto delle regole di precedenza agli incroci. Abbiamo visto come ai lati dei marciapiedi, dissestati, vendono cocco, mango, papaia, banane… e i ragazzi stanno a scherzare e trascorrere le giornate…

Dopo la Messa serale celebrata da Don Paolo presso la Missione, portata avanti dalle suore Brignoline e davanti alla tomba di Don Lorenzo, ci siamo presentati agli abitanti del Guaricano. È iniziato così un susseguirsi di ulteriori abbracci affettuosi molto toccanti ed indimenticabili. Le Messe sono tutte partecipate con canti accompagnati da gesti e battito di mani, per noi inusuali. Ci si sente subito coinvolti, anche chi, come me, è piuttosto timido… (nonostante l’età).

Carissimi,

sono fresca di ritorno da un’esperienza di tre settimane nella missione delle suore Brignoline nel quartiere del Guaricano, a Santo Domingo.

Porto nel cuore questa nuova esperienza missionaria con tutto il suo carico prezioso di insegnamenti, di episodi, di conoscenze, di momenti facili e momenti difficili, di novità, di persone belle e vere incontrate lungo questo tratto di cammino compiuto. Conoscere e condividere (almeno in piccola parte) la vita di lavoro e di preghiera delle suore missionarie è un’esperienza di cui sono sempre gratissima.

Il primo esercizio che ho fatto appena arrivata e che cerco di fare ad ogni nuova esperienza è il vuoto.

Il vuoto dentro di sé per dimenticarsi della nostra vita di occidentali benestanti dove si apre il rubinetto ed esce l’acqua corrente, si preme un interruttore e la luce illumina la stanza, il computer si avvia, ogni servizio funziona regolarmente.

un-momento-di-allegria.JPGQuando era ancora qui don Giulio avevamo invitato a pranzo con noi don Francesco che ha gradito volentieri. È stata una gioia per tutti noi stare un po’ con questo sacerdote novello, anche perché svolgerà il suo ministero in una delle nostre parrocchie.

Anche don Giulio ha avuto così la possibilità di stare un po’ con il suo figlio spirituale.

In serata abbiamo accompagnato all’areoporto don Giulio Boggi che ritornava a Genova. Era commosso e ci ha detto che ha trascorso questi giorni con  gioia insieme a noi.

Grazie don Giulio!

Stasera il card. Bagnasco ha presieduto a Oregina la Messa di trigesima della morte di don Lorenzo.

La chiesa era strapiena. Molta gente, di Oregina, delle parrocchie vicine, di San Sisto, di Valleregia. Presenti molti anche di coloro che hanno visitato la missione in questi anni: Lara, Riccardo, Giulia, Gabriele, Alice, Carmen, Paola, Francesco,… sicuramente dimentico moltissimi!

C’erano anche suor Valeria, suor Roberta e suor Susanna, mentre non ha potuto venire Taína, ormai novizia.

Generosa la partecipazione dei preti, almeno una quarantina: suoi compagni di seminario, e molti che l’abbiamo conosciuto e stimato.

Don Giandomenico Torre ha rievocato la vita di Lorenzo, mentre è toccato a me dire qualcosa della morte, dei funerali, dei nove giorni di celebrazioni. E il card. Bagnasco ha indicato alla gente l’esempio dei fratelli dominicani, con la loro partecipazione attiva alle Messe del novenario, con l’accostarsi al sacramento della riconciliazione, con l’amore e l’affetto dimostrato a Lorenzo.

Peccato che non c’erano le immaginette per distribuire a tutti. Sono state date solo ai preti presenti.

Una bella manifestazione d’affetto per Lorenzo, anche qui a Genova!

Dopo la Messa di trigesima di don LorenzoAnche in Guaricano abbiamo celebrato la S. Messa per don Lorenzo, è stato stamattina alle sette, ad un mese dalla sua morte. Hanno concelebrato padre Francisco Caraballo, padre Guarionex, don Giulio, c’era Marcial ed erano presenti molti fedeli delle nostre parrocchie.

Durante l’omelia don Giulio ha raccomandato a tutte le comunità la vicinanza alle suore perchè non si sentano sole; ha detto che la tomba di don Lorenzo sarà il legame tra Genova e il Guaricano e che spera, se Dio vorrà, di poter ritornare.

Padre Francisco ha presieduto la celebrazione essendo sacerdote novello. Ha ricordato la sua amicizia con don Lorenzo nel 1992 prima di entrare in seminario.

Nonostante la sistemazione definitiva della tomba di don Lorenzo fosse già organizzata, non si è potuta realizzare completamente a causa dell’acqua che ha invaso casa e giardino della missione alcuni giorni fa.

Adesso siamo in attesa dei marmisti e speriamo che possano completare l’opera la settimana prossima. Preghiamo perché finiscano tutti i lavori per giovedì 28, giorno in cui celebreremo il primo mese dalla morte di don Lorenzo.

La sera del giorno 18 suor Blessila e suor Cristina sono andate a prendere all’areoporto don Giulio Boggi che da tempo aspettavamo per l’ordinazione sacerdotale di Francesco Caraballo della parrocchia di Santiago el Menor. Era stato lo stesso don Giulio ad accompagnare Francisco in seminario. Anche per noi è stata una grande gioia riavere con noi un sacerdote.

In questi giorni don Giulio ha potuto dare alle nostre comunità la celebrazione dell’Eucaristia con grande gioia per i fedeli. Anche per lui è stata una grande gioia rivedere tanti fratelli e sorelle, e non si sono risparmiati gli abbracci.

Mercoledì 27 agosto alle 18 si celebrerà nella parrocchia di Oregina la Messa di Trigesima di don Lorenzo. Ci saremo, per ricordarlo e pregare per lui.

La sera della partenza di don Paolo io e suor Modesta siamo andate alla casa di Manresa Altagracia per partecipare ad un corso di esercizi spirituali di 8 giorni; gli esercizi erano diretti da un padre Gesuita.

Abbiamo ripercorso la vita di Gesù nei 30 anni di nascondimento e nei 3 di vita pubblica fino alla passione, morte e risurrezione.

Attraverso vari simboli  abbiamo sottolineato ogni giorno un aspetto della vita di Gesù. Abbiamo avuto una bella atmosfera, adeguata per meditare, riflettere e pregare.

La Repubblica Dominicana è stata colpita da una tormenta d’acqua che ha fatto anche delle vittime.

L’acqua è  entrata nella nostra casa come era successo l’anno scorso, però grazie a Dio l’acqua era meno alta.

Comunque abbiamo dovuto chiamare una ditta  specializzata per eliminare l’acqua sporca che aveva invaso la casa.

Sono arrivato a Genova, si è conclusa la piccola avventura della missione dovuta al decesso del caro don Lorenzo.

Sono arrivato sconvolto: l’influenza degli ultimi giorni, il viaggio sull’aereo strapieno (e quindi quasi senza dormire) e il cambio di fuso orario mi hanno buttato a terra. Poco a poco mi tirerò su, con l’aiuto di Dio. In parrocchia al Lagaccio è un periodo tranquillo, e ne approfitterò per riposare.

I giorni trascorsi al Guaricano sono stati per me una grazia di Dio. A livello umano, il rivedere tante persone care, abbracciarle, sentire il calore del loro affetto ed esprimere loro il mio. A livello spirituale, il clima di preghiera e di conversione che la partenza di don Lorenzo ha suscitato, e la vicinanza di tanti fratelli preti e laici dominicani.

Ancora una volta, il grido accorato di tanti: “Non ti dimenticare di noi!”. Rimane per me l’impegno di coltivare tante relazioni di amicizia e di fede nate in tutti questi anni. Ad agosto prossimo, se il Signore vorrà, la mia prossima visita.

Ieri, dopo essere stato con noi 15 giorni, don Paolo è ripartito. Lo abbiamo accompagnato all’areoporto e ci siamo sentite sole e senza l’appoggio dei sacerdoti con i quali abbiamo sempre condiviso il lavoro e tanti momenti della nostra vita. In questo tempo è stato molto importante l’appoggio della gente del Guaricano.

In occasione dell’onomastico di Lorenzo, oggi 10 agosto, domenica, abbiamo celebrato di nuovo vicino alla tomba la Messa della sera.

Ed è stata un’occasione in più perché la comunità si riunisse ricordando il dono che Lorenzo è stato per il Guaricano.

4:48 pm

Gita ad Haiti

Ieri siamo andati con le suore a fare una gita ad Haiti. Ho preso contatto con Madda (Maddalena Boschetti), una signorina consacrata originaria di Pegli, che conoscevo dai tempi in cui ero curato là, e che lavora in una missione dei camilliani a Port-au-Prince, la capitale. Madda è stata ben contenta di riceverci, e avrebbe anche voluto che ci fermassimo, ma abbiamo dovuto fare un tocca e fuggi partendo da Santo Domingo al mattino e rientrando la sera tardi.

Le mie condizioni di salute non erano buone, perché ho ancora l’influenza, ma non erano abbastanza cattive da non farci partire. Anche perché per le suore non sarà facile avere un’altra occasione per visitare Haiti e avere qualcuno che gliela faccia vedere.

Partiti quindi alla mattina presto, verso le 11 entravamo a Haiti attraverso Jimaní. Dall’altra parte della frontiera, un po’ più in giù, ci siamo incrociati con la jeep di Madda che ci veniva incontro. Con lei, sul veicolo, sette bellissimi bambini del centro dove lavora. Al mio “comment sa va?” hanno risposto un elegantissimo “sa va bien” in perfetto francese che studiano a scuola (tra di loro parlano il creol, un incrocio tra francese, spagnolo e dialetti africani).

Con la scorta di Madda siamo quindi arrivati alla capitale Port-au-Prince. In realtà non ci siamo neanche resi conto di arrivare alla capitale, perché lungo il cammino niente ci ha fatto pensare che entravamo in una città: soltanto le case sono diventate più fitte, ma poi nessun cartello, nessun cambiamento nella strada. E difatti poi Madda ci ha spiegato sia la strada che viene dalla Repubblica Dominicana, sia la strada più importante del paese, quella che porta dalla capitale al nord del paese, sono entrambe della larghezza di una strada di città.

Il barrio dove i camilliani e Madda lavorano è alla periferia nord di Port-au-Prince. Inutile dire che appena siamo usciti dalla strada che veniva dalla frontiera è sparito anche l’asfalto. In quella zona della città non ci sono strade asfaltate. E i buchi metto a dura prova non solo i pedoni (perché quando piove diventano fango) ma anche i guidatori, che rischiano di arrivare a sera senza reni.

I padri camilliani della missione sono tre, e hanno lì un grosso dispensario medico con tanto di maternità e il noviziato. La situazione di Madda è particolare, perché lei ha fatto una consacrazione come “affiliata” ai camilliani, e di fatto è lì appoggiata a quella comunità dove pensa che rimarrà tutta la vita. Il suo lavoro è quello di seguire un centro per bambini handicappati e abbandonati. A volte le famiglie “scaricano” loro i figli con handicap, altri sono loro ad accoglierli, mentre altri li seguono a domicilio. E poi ci sono vari minori che non hanno handicap ma che non hanno o non avevano una famiglia che desse loro calore. Madda tiene insieme tutto questo, coordinando il personale infermieristico e di appoggio, che è tutto locale.

Arrivati alla missione che era quasi l’ora di pranzo (ma c’era un’ora di fuso orario di cui né noi né Madda sapevamo), abbiamo potuto rinfrescarci. Dopo il pranzo, Madda ci ha portati in centro, facendoci vedere per la strada i residui della guerra civile del 2004 – case crivellate di proiettili – e portandoci ai limitare della bidonville dove né la polizia né l’ONU si arrischiano ad entrare.

A Port-au-Prince, capitale di HaitiPiù significativo turisticamente è il quartiere vicino al Palazzo Presidenziale. Di notevole importanza culturale il monumento allo schiavo che proclama la libertà: ancora legato a una catena, sta suonando la conchiglia per chiamare a raccolta i suoi fratelli negri. Allusione all’indipendenza dalla Francia ottenuta nel 1804, quando i ribelli negri, sconfitto l’esercito francese, requisì tutte le proprietà dei bianchi e passò a fil di spada tutti i colonizzatori.

Con Madda davanti al Palazzo Presidenziale di Port-au-PrinceLa grande piazza dove c’è questo significativo monumento ospita anche il palazzo presidenziale, e lì attorno c’è tutta la zona di rappresentanza diplomatica. Lo spazio di rappresentanza è molto limitato, appena ci si allontana si rivedono i mercatini e il brulicare di gente tipici delle zone povere.

Facendo un paragone con la Repubblica Dominicana, si nota un’arretratezza sociale, igienica e culturale più che evidente. Il che spiega perché gli haitiani fanno carte false per venire a Santo Domingo.

Madda ci ha poi parlato dei problemi politici, che non sono ancora risolti, e che forse non si risolveranno mai, se le dinamiche sono le stesse che in Repubblica Dominicana.

Il giro per la capitale, breve, ci ha permesso tuttavia di vedere tutte o quasi le mete turistiche. Già verso le 4.30 locali eravamo in viaggio sulla via del ritorno.

Con Madda e i padri camilliani siamo rimasti d’accordo di fare una visita più pacata, se il Signore ci aiuta in occasione di una delle mie prossime puntate alla Repubblica Dominicana.

Alle 11 di sera siamo arrivati a casa. Abbastanza stanchi!

Noi suore ci sentivamo addolorate ed abbattute per la morte di don Lorenzo e ci siamo sentite incoraggiate per l’arrivo di don Paolo la sera stessa della morte di don Lorenzo.

Siamo riconoscenti al card. Angelo Bagnasco per avere inviato subito don Paolo che è stato un grande aiuto ed incoraggiamento in un momento così doloroso. Con la sua esperienza ha potuto organizzare nel modo migliore la celebrazione del funerale e dei 9 giorni di preghiera che in Repubblica Dominicana si fanno per ogni defunto.

Avendo rispettato la volontà di don Lorenzo di essere seppellito qui, stiamo preparando la sua tomba. È seppellito ai piedi della statua della Madonna dell’Altagracia che lui stesso ha posto nel giardino.

Le dimensioni della bara hanno costretto ad ampliare l’aiuola davanti alla Madonna, e sto dandomi da fare per far fare la lapide di marmo. Avrà dimensioni due metri per uno, e avrà una grande croce sotto alla quale c’è una frase dove si dice che Lorenzo donò la vita per il Signore Gesù e per il popolo del Guaricano.

Purtroppo i tempi tecnici per preparare e incidere il marmo faranno sì che la lapide arrivi dopo la mia partenza. Pazienza. Lascio alle suore le consegne di tutto il lavoro.

L’ultima celebrazione del novenario di don Lorenzo è stata molto partecipata e sentita. Se gli altri giorni c’erano due/trecento persone, oggi ce ne sono state un migliaio.

Il nuovo nunzio, mons. Józef WesolowskiLa Messa è stata presieduta dal Nunzio Apostolico, che in gennaio è cambiato, adesso è un polacco, certo mons. Józef Wesolowski. E c’era anche il parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo. Si è fermato a cena, e dopo cena ho approfittato per trasferirgli i documenti delle sue due parrocchie, che dal tempo di don Giulio erano nell’ufficio della Missione.

Naturalmente non potevano mancare i nostri diaconi, Marcial e Juan Luis.

Da parte mia anche oggi ho celebrato abbondantemente il sacramento della Riconciliazione. Credo che in tutti questi giorni si sono confessate circa trecento persone! (a Genova non le confesso in un anno). Nonostante influenze e mal di gola ce l’ho fatta, ed è stata una grazia per me!

un-paseo-con-don-lorenzo-2.JPGAlcuni mesi fa siamo andati ad Altos de Chavon. Con don Lorenzo ci siamo divertiti molto. Nella foto lui stava giocando con la macchina fotografica

Adesso in Guaricano rimangono i suoi bei ricordi che noi dobbiamo mettere in pratica. L’ho conosciuto solo pochi mesi, ma in questo breve tempo ho imparato molte cose da lui, specialmente il segreto dell’amore verso il Signore. Grazie Lorenzo!

L'ultima foto bella di Lorenzo con il personale del dispensario medicoIl 30 gennaio, poco prima che io partissi, suor Blessila ha organizzato una festicciola di saluto per me e per Lorenzo, e abbiamo anche fatto una foto carina, che vi rimetto qui, perché Lorenzo c’è rimasto molto bene.

Stiamo facendo i nove giorni di lutto per don Lorenzo.

Tutti i giorni si celebra l’Eucaristia qui in casa, dove è stato sepolto. Ogni giorno un prete diverso presiede la Messa.

Da parte mia, oltre a concelebrare, dedico tutto il tempo prima e dopo la Messa a confessare. Praticamente dalle 16.30 alle 20:30, con l’interruzione per la Messa dalle 18 alle 18.30. È questa per me una benedizione grande. Ho lanciato l’amo alla comunità quando c’è stato il funerale, e la risposta è stata ed è fantastica. Oggi, in particolare, lo spazio delle confessioni è dedicato ai giovani, e spero di avere molto lavoro!!!!

Nel frattempo abbiamo saputo che giovedì la Messa dell’ultimo giorno del novenario sarà presieduta dal Nunzio Apostolico. Oggi l’ho sentito, e dal momento che non ha conosciuto don Lorenzo se non di striscio gli ho presentato la sua figura e il suo lavoro a Genova e qui.

Da tre giorni siamo accompagnati anche dalla pioggia, che inizia verso le 16 e continua in maniera intermittente ma ogni tanto fragorosa fino a sera. Ma neanche questo ha fatto diminuire le presenze. Ogni giorno ci sono dalle 200 alle 300 persone, di tutte le cinque parrocchie del Guaricano. È un tributo di stima e di preghiera molto significativo verso Lorenzo. La decisione della sorella di rispettare la volontà del defunto e di seppellirlo qui viene valorizzata al 100%!

La tomba provvisoria di LorenzoIn attesa di fare la tomba definitiva, vari giovani hanno aiutato a sistemare con un minimo di decenza il luogo della sepoltura di Lorenzo.

Oggi spero di vedere un’architetto che conosceva Lorenzo, per vedere se ci aiuta a fare una tomba semplice ma carina.

Il corteo funebreAl termine dell’ultimo funerale si è snodato il corteo funebre verso la Casa della Missione, dove Lorenzo sarà seppellito.

Il trasporto della bara

La bara è stata portata a mano dai ministri delle cinque parrocchie. Con orgoglio hanno voluto “servire” colui che per tanti anni ha servito loro presiedendo l’Eucaristia e amministrando la Penitenza e l’Unzione dei Malati.

La polizia ha dovuto scortarci, perché la folla occupava interamente la strada.

La bandiera davanti al corteo funebreDavanti il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, nostra speranza, e subito dopo la bandiera dominicana, nella quale Lorenzo si era avvolto il 3 gennaio, alla fine della Messa di saluto mio e suo. Lorenzo aveva fatto questo gesto per esprimere la sua identificazione con il popolo dominicano, e il fatto è stato ricordato durante i funerali. Con orgoglio, quindi, i guaricaneros hanno portato solennemente questa bandiera davanti al feretro.

Prima della sepolturaNel giardino della Missione la fossa era pronta. L’ultima benedizione, evocativa della presenza del Signore Gesù nel cammino di Lorenzo verso l’eternità.

La sepoltura di LorenzoIl feretro è stato deposto nella nuda terra, come lui aveva sempre desiderato ed espresso. Come un piccolo seme è stato depositato nella terra, in attesa della risurrezione dell’ultimo giorno.

Stasera c’è stato l’ultimo funerale di don Lorenzo.

A Betania c’era tantissima gente. C’erano le cinque comunità parrocchiali nate dal lavoro della Missione: Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo, delle quali Lorenzo è stato parroco per tre anni, Santa Margarita, la Divina Misericordia e Santa Virginia, le tre di cui io ero parroco e Lorenzo curato nei seguenti sei anni.

Al termine del funerale i rappresentanti delle cinque parrocchie hanno ringraziato il Signore per Lorenzo e per i doni del Signore con i quali ha svolto il suo ministero. Anche il padre Guarionex, attuale parroco si Santiago e Amparo, ha fatto presente la disponibilità che Lorenzo ha avuto verso di lui tutte le volte che aveva bisogno.

Questo momento delle testimonianze è stato il più toccante, moltissime persone piangevano a dirotto, anche io mi sono commosso.

Dopo la Messa di stamattina si è definito anche che Lorenzo rimarrà qui. La sorella ha chiesto che venisse rispettata la volontà di Lorenzo, e l’arcivescovo ha voluto anche lui accettare questa indicazione. Da parte sua, la chiesa dominicana è ben contenta di tutto ciò.

La statua dell'altagracia vicino alla quale sarà seppellito LorenzoAbbiamo allora chiesto al municipio il permesso di seppellire Lorenzo nel giardino della casa della Missione, ai piedi della statua della Madonna dell’Altagracia che Lorenzo ha posto due anni fa, e ci è stato accordato.

Tra poco ci saranno gli ultimi funerali, ai termine dei quali porteremo Lorenzo processionalmente al luogo della sua sepoltura.

Stamattina mons. Pablo Cedano, vescovo ausiliare di Santo Domingo, ha celebrato il terzo funerale di don Lorenzo.

Ha avuto parole di sincero affetto e di riconoscenza per Lorenzo, ricordando lavoro svolto da lui insieme al resto della missione: don Lino, don Giulio, don Franco, il sottoscritto, le suore.

I quasi dieci anni che Lorenzo ha passato in terra dominicana, ha detto, sono stati fruttuosi, sono stati un seme che ha fatto germinare e crescere una comunità cristiana.

La salma di LorenzoA Miami ho saputo che Lorenzo è mancato questa mattina. Durante tutta la giornata di ieri i medici dell’ospedale non avevano sciolto la prognosi.

Si sapeva cosa c’era. Ischemia cerebrale ed edema polmonare. La morte è sopraggiunta nelle prime ore del mattino.

Se n’è andato in punta di piedi, come desiderava. Il Signore gli ha concesso il riposo delle sue fatiche.

Già ieri tutta la comunità si era raccolta in una preghiera fervente. E oggi ancora di più. A Santa Margarita c’è stata tutto il giorno moltissima gente. Domenica pregando, cantando, supplicando il Signore perché Lorenzo potesse farcela. Oggi aspettando il traslado della salma. Questa stessa assemblea di fede lo ha accolto in mattinata. Secondo quanto ho raccolto, con molto dolore, ma animata dalla speranza.

In tarda mattinata la prima Messa di corpo presente, presieduta da vari parroci della zona pastorale. Poi, nel pomeriggio, è stata la volta del cardinale Nicolás López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo: anche lui ha celebrato l’Eucarestia per Lorenzo.

Io sono arrivato in parrocchia verso le 19.30. Molti abbracci per me. “Non pensavamo che saresti dovuto tornare così presto”. E realmente, neanch’io pensavo di visitare così presto la missione che ho lasciato a febbraio.

Il viso di Lorenzo appare composto. Attorno a lui varie corone di fiori, delle parrocchie e del comune. Molta gente in preghiera. Lo veglieranno tutta la notte.

Adesso bisogna pensare se lasciare qui la salma di Lorenzo o portarla a Genova. Lorenzo aveva espresso ripetutamente il desiderio di essere seppellito qui. Domani mattina sentirò mons. Palletti per sapere che idea ha il nostro arcivescovo.

Lorenzo, riposa in pace, il Signore Gesù custodisce la tua anima in vista della risurrezione dei morti.

La situazione di salute di don Lorenzo richiede che parta per Santo Domingo. Il vescovo ha considerato bene che io vada là, anche per essere il punto di riferimento dei nostri superiori.

Nonostante sia altissima stagione, ho trovato un volo, passando per Miami. Parto domattina alle sette, e dovrei arrivare alle sei-sette di sera a Santo Domingo.
In realtà non ho ancora il biglietto Miami – Santo Domingo, ma il Signore mi aiuterà ad arrivare. Tutte le coincidenze sono abbastanza strette, negli aeroporti dovrò correre abbastanza. Ho fiducia nel Signore che arriverò, e la speranza è di arrivare che Lorenzo sia ancora vivo.

Una preghiera!

Ho appena ricevuto una telefonata dalle suore di Santo Domingo, don Lorenzo non sta niente bene.

Stamattina doveva andare alla Divina Misericordia per la Messa delle sette, ma non è arrivato, e quando suor Modesta e Juan Luis sono arrivati in camera sua l’hanno trovato disteso sul letto senza coscienza. Apparentemente era andato in bagno, e stava riassettandosi, quando un malore improvviso lo ha costretto a tornare immediatamente in letto.

La corsa alla Plaza de la Salud, dove è stato subito posto in terapia intensiva.

Attendo ulteriori notizie.

Gli siamo vicini con la preghiera.

Ieri abbiamo celebrato nella casa delle suore la festa della “Madonna del Rifugio” .Questo giorno è per noi suore brignoline molto importante, perché è da lì che è nato il nome della nostra congregazione, “N.S. del Rifugio in Monte Calvario”.

La nostra fondatrice S. Virginia Centurione Bracelli si è ispirata alla Madonna per consacrarsi totalmente al Signore attraverso i sacri voti. Una notte si sentì chiamare, e, svegliatasi, vide Maria sotto la Croce che le disse: “Virginia, il gusto di mio Figlio è che ti impieghi ad accogliere e soccorrere i suoi poveri tribolati”.

Maria, sul calvario, strettamente unita al sacrificio del Figlio, cooperò alla nostra salvezza. A sua imitazione, le suore di Nostra Signora del Rifugio sono presenti sui vari “calvari” dell’umanità sofferente e bisognosa con la loro consacrazione e il loro servizio. Maria è rimasta ai piedi della Croce, lì abbraccia tutta l’umanità e diventa rifugio per tutti, e l ìpronuncia in pienezza il suo “sì”.

La S. Messa è stata celebrata da don Lorenzo, presenti i diaconi Marcial e Juan Luis.

Oggi pomeriggio alle 17 Taína ha iniziato il noviziato.

L’ho sentita al telefono in mattinata, è molto serena, e contenta di questa nuova tappa della sua vita.

Accompagniamola tutti con la preghiera.

7:40 pm

Da suor Roberta

con suor Roberta e le sue sorella della comunità della casa di riposo di SoriHo avuto la gioia di passare oggi alcune ore con suor Roberta, andando da lei nella casa di Riposo di Sori dove è stata mandata come superiora.

Ho ritrovato quella donna sincera e in gamba che avevo conosciuto in Guaricano, con la sua stupenda spiritualità della “valigia pronta”, disponibile dovunque il Signore la voglia mandare. E con lo stesso amore con cui è stata in Guaricano lavora adesso lì con gli anziani che sono stati messi nelle sue mani.

Ha ancora nel cuore il Guaricano: Sila e i suoi figli, il dispensario, Tago, Teresa, oltre naturalmente alle sue sorelle suore. E mi ha reso molto contento vedere come tiene presenti tutti nel suo cuore.

Grazie, Signore!

Serata molto significativa, quella di stasera al Quadrivium. Ha visto la presenza di tutti i missionari e le suore che hanno lavorato al Guaricano in questi sedici anni di missione. Assente soltanto don Lorenzo, ancora al Guaricano.

Don Lino Terrile ha ricordato gli inizi, veramente difficili, per la logistica da inventare e per l’assenza totale di servizi in Guaricano. Ma tutto questo, ha affermato, non gli ha impedito di amare veramente la gente di là.

don Franco e Francesco al QuadriviumDon Giulio Boggi ha messo in evidenza la capacità di accoglienza della comunità cristiana e la loro fede. Così come don Franco Buono, sottolineando come al di là di tutte le carenze, sempre ha trovato gente che viveva con piena fiducia nel Signore.

Il sottoscritto ha cercato di far vedere qualcosa delle grandi direttrici pastorali portate avanti: scuola, consultorio, battesimi, comunità, ministri, formazione dei laici, condendo il tutto con materiale fotografico illustrativo. Alla fine mi sono fermato su una foto di Taína, e lì l’ho chiamata a continuare.

Taína e don Lino al QuadriviumL’intervento di Taína ha realmente sorpreso tutti, ed è stato il clou della serata. Sfoggiando una bella sicurezza nell’italiano, notevole in relazione al poco tempo vissuto in Italia, ha espresso il ruolo svolto dalla missione nella sua vita di fede e nella sua scelta vocazionale, così come in quella di molti Guaricaneros. Ha ringraziato il Signore per la presenza e l’opera della Diocesi di Genova in mezzo a loro.

Anche Francesco Zannini ha messo in evidenza il significato della sua presenza come laico nel tessuto della missione, valorizzando l’importanza dell’ascolto di tanti fratelli domenicani da lui realizzato.

Suor Daniela ha ricordato a tutti che la presenza delle suore in Guaricano continuerà, e ha invitato Genova a non lasciarle sole. E suor Valeria ha trasmesso, con gioia, il senso della presenza delle suore là: preghiera, lavoro medico, visita delle comunità rurali.

Il futuro della presenza delle suore in Guaricano ha anche il nome dell’ultima parrocchia nata: Santa Virginia Centurione. Il cardinal Nicolás ha accettato il suggerimento di intitolare alla loro fondatrice la parrocchia della parte di campos, ormai iniziata formalmente come parrocchia. E là sarà dove le suore realizzeranno buona parte del loro lavoro pastorale. Con molto frutto, sicuramente.

La serata si è conclusa con un forte applauso ai molti “Amici del Guaricano”, le centocinquanta e passa persone che in questi anni si sono alternate nella visita alla missione. Molti di loro erano presenti in aula. I loro viaggi hanno reso concreto l’amore di Genova al Guaricano, e sono sempre stati apprezzati dalla gente delle parrocchie. Questa esperienza ha raggiunto il punto finale? forse no: tra una settimana Carmen Moro partirà per Santo Domingo. Anche se la missione è formalmente chiusa, il cuore di Genova continua a battere per il Guaricano. Nel segno di una collaborazione che durerà per molti anni ancora.

La serata è il frutto del cuore missionario di don Francesco Di Comite, affiancato da molti collaboratori, dal Movimento Giovanile Missionario, in primo luogo da Lara, ed è stato reso vivo dalla performance musicale del complesso “Musica dal mondo”.

Grazie, Signore, per questa Chiesa genovese, che ha ormai imparato ad amare l’esperienza missionaria!

don Lorenzo con i malati che hanno partecipato alla Messa per loro dell'11 febbraioL’11 febbraio è ormai una tradizione fare la Messa per i malati con il sacramento dell’unzione.

In mia assenza (sono ormai a Genova), Lorenzo ha provveduto a realizzare questa celebrazione suggestiva nelle due parrocchie. Le suore hanno provveduto a immortalare l’evento.

Volantino incontro MGM 13 Febbraio 2008“Vi aspettiamo, vogliamo esprimervi il ringraziamento per tanto sostegno, preghiera e attenzioni che avete avuto per la missione di Santo Domingo in tutti questi anni. Se la missione ha potuto fare un po’o molto bene è stato grazie a tutti voi!”

Con questo messaggio il nostro don Paolo, di rientro in questi giorni dalla Repubblica Dominicana, ci saluta e ci aspetta numerosi

mercoledì 13 febbraio
ore 20.45
in sala QUADRIVIUM a Genova

per una serata importante dedicata interamente al Guaricano.

All’incontro, che si chiama CHIESA GENOVESE, CHIESA MISSIONARIA NEL MONDO”, saranno presenti i missionari genovesi che in questi sedici anni hanno contribuito alla crescita della vita nella missione portando la Chiesa genovese “verso altri mari”.

A prender parte alla serata anche le suore Brignoline, la cui instancabile opera nel barrio del Guaricano continua, e va sostenuta con forza anche adesso che i nostri missionari rientrano.

Inoltre, saranno presenti all’incontro i gruppi di ragazzi che in questi anni si sono alternati nelle visite alla missione e nell’animazione missionaria a Genova: primi fra tutti gli “Amici del Guaricano”, il Movimento Giovanile Missionario, i tanti giovani delle esperienze missionarie estive e i volontari che hanno prestato servizio a Santo Domingo.

Come ha scritto Don Paolo, la serata vuol essere un momento importante di ringraziamento a quanti sono stati vicini alla missione sempre, aiutandola con la preghiera e con il loro sostegno economico. L’incontro è aperto al pubblico e vogliamo esserci in tanti (contiamo su ciascuno di voi, spargete la voce!), per condividere nella gioia una lunga esperienza di missione, ascoltare quanto di buono è stato fatto, e poi raccontarlo.

Perché molto altro ancora si può fare: INSIEME.

Oggi abbiamo festeggiato santa Blessila (o non so come si chiami questo santo o santa).

La gente a Messa le ha detto parole molto carine, oltre a cantarle una canzone di auguri.

Nel consultorio le hanno fatto una bella festicciola pure.

L'onomastico di suor BlessilaE poi a tavola, a mezzogiorno, abbiamo continuato i festeggiamenti.

Augurissimi, di santità, suor Blessila!

Don Lorenzo dice Messa a JacaguaVari mesi fa don Lorenzo ha dedicato tempo ed energie per installare una pompa dell’acqua in una parte di Jacagua dove non arriva l’acqua dell’acquedotto.

Hanno fatto un pozzo con una pompa sommergibile; un recipiente riceve l’acqua dalla pompa e l’immagazzina per l’uso delle famiglie, che in quella parte di Jacagua sono una cinquantina.

Don Lorenzo inaugura con la Messa la pompa di JacaguaIl lavoro era concluso già da tempo, ma solo adesso hanno fatto la Messa di inaugurazione, alla presenza di tutta la comunità, ed è stato un bel momento di festa. Una cosa semplice, forse, ma adesso cinquanta famiglie hanno risolto il problema dell’acqua.

La comunità presente alla Messa di JacaguaE ditemi che è poco! Grande Lorenzo! E grande Signore che permetti che si dedichi a queste cose!

(fotografie fatte dalle suore: complimenti!)

Ho in mano il biglietto di ritorno in Italia. Partirò martedì 5 febbraio e arriverò il giorno dopo a Genova verso le sei di sera.

Più si avvicina la data di questa partenza e più mi sento “agitato”, sento che si chiude una fase importante della mia vita e se ne apre un’altra.

Sto pregando già per la comunità che riceverà il mio servizio, e spero che anche loro facciano lo stesso nei miei confronti.

Oggi ho presentato formalmente la rinuncia all’incarico di direttore della scuola al padre Pazos, vicario di educazione della Curia. Provvederà lui a gestionare con il Ministero dell’Educazione gli aspetti concreti della questione, e in particolare la “sostituzione” nell’incarico, per mettere il parroco che verrà.

Devo prendere la decisione di quando partire. So che il primo di marzo entro nel nuovo incarico a Genova, e non posso arrivare qualche giorno prima.

Se aspetto di essere pronto per partire non parto più! Deov fissare la data e basta, e poi cercare di fare tutto quello che posso prima di partire!

Nel pomeriggio un’aereo di Cubana mi ha riportato a Santo Domingo, dove la mia comunità, Lorenzo e le suore, mi ha accolto con molto calore e affetto.

Ho davanti gli ultimi quindici giorni, e poi si rientra in Italia.

gruppo.JPGScrivo qualche giorno dopo la partenza dalla missione (31 gennaio), ma ho avuto così il tempo di sedimentare le sensazioni.

Sono tornato in Guaricano dopo le visite del 2000 e 2001, l’ultima volta che sono stato li non ero ancora laureato e non conoscevo nemmeno Francesca, ora sono laurato e sposato!

Le sensazioni che provo filtrano quindi attraverso uno Stefano diverso, ma rimane la stessa consapevolezza di aver fatto un’esperienza importante: di vita, di vita cristiana e quest’anno anche di vita famigliare dato che sono tornato qui come famiglia.

Certo a tratti è difficile cercare di trovare certezze nella fede qui, apoteosi della contraddizione e dove la gente muore tra legno e lamiere guardando la televisione e ascoltando la musica in stereo moderni attaccati per non so quale miracolo alla corrente elettrica.

Certo capire dove è la giustizia in un ragazzo paraplegico dalla nascita, con le gambe storte e anche ustionato per un incendio della sua baracca è davvero difficile, e magari noi ci lamentiamo di pagare 25 euro all’anno per parcheggiare la macchina…

Lo so che i nostri mondi sono talmente diversi da non poter essere paragonati, ma esistono entrambi, ed è giusto che ognuno si occupi dei problemi di quello i cui vive, ma certe esperienze ti fanno ridimensionare un poco il valore delle proprie cose.

Certo accettare il fatto che Dio è proprio in quelle baracche è difficile, ma come ha detto don Francesco nella messa che abbiamo celebrato nella cappella delle suore della Missione, il nostro premio non è qui e allora pensando anche all’assurdità umana della stessa croce forse è più facile, spero che questa esperienza a me e a noi famiglia appena nata serva per il nostro lungo e difficile cammino verso Lui.

Dopo le riflessioni i ringraziamenti:

  • A don Paolo per la gioia, l’energia e la fiducia che ha avuto negli Amici del Guaricano nei progetti andati a buon fine e quelli abortiti, per averci sostenuto sia in Guaricano che nelle sue visite a Genova.
  • A don Lorenzo per la sua umile gentilezza, il suo servizio, le sue parole a voce bassa ma calorose.
  • Alle suore Brignoline che ancora una volta ci hanno letteralmente viziato, un in bocca al lupo per il vostro proseguio in Guaricano alla dolce suor Modesta, alla timida suor Blessilla, alla incontenibile suor Paolina e a suor Cristina, simbolo concreto di quello che ha seminato la missione in questi 16 anni.
  • Infine un grazie a tutti quelli che hanno condiviso con me quest’avventura degli Amici del Guaricano, da quelli che hanno iniziato e ora hanno preso altre strade a quelli che sono passati per qualche tempo, a quelli che sono arrivati in fondo, tutti hanno reso ricca la mia esperienza.
  • A Francesca che ha voluto vivere anche lei con me questa esperienza.
  • Grazie infine a don Fra, che ha ideato, sotenuto in tutti i sensi questo progetto e non ha mai mollato!

Sono in partenza per Cuba, dove rimarrò fino al giorno 20, ospite (e sositututo i primi giorni) di don Marino e don Federico.

Ci rileggiamo tra dieci giorni. Vi racconterò qualcosa della missione di là.

A presto!

… devo dire che finalmente riusciamo a comprare la casa da mettere a disposizione della signora malata de La Mina.

Ci abbiamo messo tanto un po’ per la lentezza dell’avvocato, un po’ per tante altre cose da fare, un po’ per capire bene in che maniera si poteva redigere il contratto.

Spero che domani mattina risolviamo tutto.

La festa della beata Maria RepettoFesta bella della beata Maria Repetto, stamattina, al consultorio.

La foto non è gran che a causa di un settaggio sbagliato della macchina fotografica (sensibilità 800 asa, l’ideale per metterci un sacco di rumore)

3:05 pm

Acqua e freddo

Un fronte freddo piovoso, proveniente da Cuba e annunciato dai servizio metereologici da qualche giorno, da ieri è sulla nostra isola, dove ci porta temperatura “fredde” (18 gradi di notte) e piogge abbondanti. Anche se non c’è paragone con la quantità di acqua piovuta in occasione delle due ultime tormente tropicali.

Sembra che domani smetterà di piovere, ma la temperatura si abbasserà ulteriormente a causa del sistema di alta pressione che sostituirà le nuvole. Siamo tutti ben attrezzati con giubbotti e giacchette!

A Puerto Plata, tutti insiemeSpenti ormai i riflettori della folla della Messa di Consegna, il giorno di oggi ha avuto un carattere comuntario, o meglio, “familiare”.

Abbiamo preso su con le suore e ci siamo diretti verso Puerto Plata, dove la teleferica di costruzione italiana ci ha portato a un parco naturale soprelevato di 800 metri da cui si domina (se non ci sono le nuvole basse e una pioggia insistente come quelli che abbiamo trovato noi) tutto il litorale del centro turistico di Puerto Plata.

In pratica, come avrete capito, la vista non ce la siamo goduta. Anche il momento del pranzo, preparato con tanto amore dalle suore prima di partire, è stato in un posto umido dove non ci si poteva quasi sedere, ma ciò non ha impedito che la gita sia stata per ognuno di noi un momento molto bello e piacevole.

A differenza degli ultimi tempi, in cui non riuscivo neppure a concepire l’idea di mettermi in viaggio, oggi il Signore mi ha messo un desiderio bello di condividere questo momento con don Lorenzo e con le nostre care suore. Tra l’altro è stata la prima volta che siamo usciti con la presenza di suor Paolina, che è qui solo da alcuni mesi ma che si è già fatta amare tanto, e non solo da noi, ma anche da tutti quanti l’hanno conosciuta.

Le suore nel parco in cima alla teleferica di Puerto PlataLa teleferica è effettivamente qualcosa di bello, merita prenderla nonostante le condizioni non siano state per noi buone. E in cima c’è un ambiente al tempo stesso selvaggio e ben curato, nel cuale abbiamo passato buona parte dell’ora di mezzogiorno.

Suor Cristina con l'L’ultima parte della giornata è stata dedicata al malecón di Puerto Plata, dove si alternano tratti di spiaggia e roccie coralline simili a quelle presenti sul litorale vicino alla capitale. Ed è stato bello anche giochicchiare agli effetti speciali con la macchina fotografica.
Prima del ritorno la visita d’obbligo alle suore del monastero della Visitazione. Con loro la nostra comunità missionaria ha un rapporto bellissimo. Dal 1999, anno in cui io e le suore siamo stati da loro per un ritiro di quattro giorni, fino all’estate scorsa, in cui suor Serafina ha passato una settimana con loro in silenzio, tutti gli anni hanno ricevuto nostre visite. E è stata la Missione che ha regalato loro la campana che scandisce i loro ritmi di preghiera.
Con le suore del monastero della Visitazione di Puerto PlataL’incontro è stato quindi una cosa molto bella e significativa. Soprattutto suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina hanno con loro un rapporto estremamente vivo e attento, e da parte loro le monache ci hanno accolto, come sempre, con grande gioia. Una cosa bella che abbiamo trovato è che rispetto all’ultima visita la comunità è più piccola: ed è una cosa bella (checché possiate pensare) perché la ragione è che hanno aperto una fondazione a Higüey, e per questo la comunità si è sdoppiata.

Il ritorno in macchina è stato ancora sotto l’acqua, ma grazie a Dio non ha avuto inconvenienti. È stato, come tutti gli altri momenti di questo viaggio, un condividere sereni e contenti la gioia di essere comunità unita in Cristo!

Grazie per questa comunità, Signore! Mi mancherà quando sarò a Genova!

P.S.: In molte foto suor Cristina non si vede perché è dietro alla macchina fotografica!!!

Con mons. Cedano nella Messa di Consegna e SalutoDopo il saluto del Nunzio, ieri sera in cattedrale, oggi è toccato a me e a don Lorenzo.

In una Santa Margarita ben piena di gente delle due parrocchie, mons. Pablo Cedano, vescovo ausiliare, ha effettuato l’atto di ricezione delle due parrocchie di Santa Margarita e della Divina Misericordia da parte della Missione Genovese.

Questa Messa ha segnato quindi la conclusione “formale” del lavoro della Missione della nostra Arcidiocesi di Genova in Guaricano.

Ho usato l’aggettivo “formale” perché in realtà né io né Lorenzo ce ne andiamo domani, sarà probabilmente verso fine mese. Io ho da finire di mettere a posto un bel po’ di cose, soprattutto a livello di resoconti economici e altre faccende amministrative. Mentre che a livello della pastorale mi ero organizzato perché in questi giorni potesse già lavorare il successore o i successori, che saranno del clero diocesano di Santo Domingo.

In realtà i nuovo preti non ci sono ancora. Nella Messa mons. Cedano ha detto che probabilmente uno di loro è stato individuato, ma che bisogna risolvere il problema di chi lo va a sostituire, e di chi sostituisce il sostituto, ecc. E che però ha fiducia che per la domenica 13 possa essere già in parrocchia.

Il gruppo dei preti e diaconi presenti alla Messa di SalutoCi ha accompato il padre Ramón Suero, vicario zonale, il padre Abraham insieme a un amico francese che era in visita da lui. C’erano Marcial e Juan Luis, i nostri diaconi, due diaconi transitori e molti chierichetti sull’altare. Non mancavano i nostri seminaristi, sempre attenti e presenti nei momenti importanti così come in quelli meno significativi.

Mons. Cedano ha parlato della riconoscenza dell’Arcidiocesi di Santo Domingo per il lavoro portato avanti dalla missione, prima con don Lino e don Giulio, per continuare con il sottoscritto, don Lorenzo e don Franco.

Al momento della presentazione dei doni è stata portata all’altare una bandiera dominicana, che è stata subito dichiarata di mia proprietà perché in un gesto istintivo me ne sono fasciato il corpo, come segno di affetto per questo popolo in mezzo al quale ho lavorato per nove anni. E lo stesso ha fatto don Lorenzo alla fine della Messa, strappando l’applauso dei fedeli commossi.

Alla fine ho avuto modo di chiedere scusa per tante piccole e grandi situazioni dove ho mancato verso questo o quello.

Molti abbracci dopo la Messa, per molti venati dalle lacrime. Personalmente in questi momenti non sento tanto la tristezza quanto la gioia di continuare a servire da un’altra parte.

Marcial ha provveduto a preparare un piccolo rinfresco per i due consigli pastorali delle due parrocchie, e con questo si è conclusa in bellezza la serata.

Ho sentito, e credo che pure Lorenzo l’ha sentito, il calore umano del popolo del Guaricano. L’hanno espresso, con la loro presenza e con vari piccoli segni tangibili. Partirò da qui con il cuore gonfio di affetto ricevuto e dato, segno entrambi dell’affetto del Signore verso di me.

La Messa di saluto del Nunzio ApostolicoIl nunzio apostolico in Repubblica Dominicana, mons. Timothy Broglio, è stato nominato Ordinario Militare negli Stati Uniti, e presto partirà da qui.

La comunità cattolica del paese gli si è stretta attorno stasera nella cattedrale, presenti tutti i vescovi dominicani, una trentina di preti di tutte le diocesi e un buon numero di laici.

Le cose che più mi hanno colpito sono state due:

  • La predica di mons. De la Rosa, arcivivescovo di Santiago, che ha messo in evidenza la duplice funzione svolta da mons. Broglio: nunzio presso lo stato dominicano e delegato apostolico presso la conferenza dell’episcopato dominicano. Mons. De la Rosa ha fatto emergere il lavoro che come delegato apostolico mons. Broglio ha realizzato dietro le quinte, e che l’episcopato tutto ha molto apprezzato.
  • Le parole di saluto finale del nunzio, semplici, ma dette col cuore, chiedendo anche perdono per le infedeltà con cui ha realizzato la sua missione. Lo stile semplice e familiare è arrivato al cuore di tutti, e ha strappato un applauso scrosciante.

L'abbraccio affettuoso a mons. Timothy BroglioE di fatto anche la nostra missione si è sentita molto vicina a questo nunzio. Don Franco amava ripetere che mons. Broglio è una persona che riconcilia con le istituzioni. Di fatto anch’io posso dire che se la parola “nunzio” non è più per me solo una funzione si deve alle attenzioni e alla disponibilità che mons. Broglio ha avuto verso le nostre parrocchie: è venuto molte volte in questi sei anni del suo ministero, a volte per le cresime, altre per feste patronali, altre per celebrazioni particolari, come quando l’anno scorso in novembre ci ha accompagnati nella marcia per la vita contro l’aborto e ha celebrato la Messa conclusiva.

Un grazie grande a te Signore, per questo tuo servo e per quanto ci hai fatto amare la Chiesa attraverso di lui!

Da qualche giorno il mio intestino è popolato da “abbondanti batteri”, secondo quanto recita l’esame che mi sono fatto.

Auguro loro di poter ricevere presto un funerale, se possible cristiano, di essere seppelliti nella loro amata terra domenicana e di lasciarmi in pace. Riposeranno, loro in pace e io in piedi, e staremo meglio tutti. Grazie!

Le chiese rimangono mezze vuote qui il primo dell’anno (probabilmente come in Italia…).

La sera prima si vedono faló nelle strade, e i ragazzi tirano petardi. C’è parecchia gente che si passa la notte nel colmado, tra birra e rum e al ritmo della bachata.

La gente di chiesa magari non se la passa bevendo, ma molti aspettano l’anno in casa, anche senza la tradizione della cena.

Così da anni a Santa Margarita non facciamo la Messa delle sette del primo dell’anno, e la gente si concentra in quella delle nove e mezza. E alla Divina Misericordia l’orario slitta dalle sette alle otto. Per qualcuno c’è ancora la possibilità di partecipare a quella della sera. Ma la cosa triste è che la metà della gente in giorni come questi perde la Messa.

Don Franco picchiava duro sulla disinvoltura con cui la gente perdeva Messa e continuava a fare la comunione, io vado un po’ più morbido ma tutte le volte che posso faccio un richiamo.

E per noi, in casa, sono giorni sereni, con un bel clima di festa, la nostra piccola comunità fatta di due preti e quattro brave suore.

Grazie per loro, e grazie per tutta la gente di qua, Signore!

Don Chicco e gli Amici del Guaricano sono ripartiti stamattina per Genova.

La loro visita è stata oltremodo significativa. È stato per noi sentire come in questo momento prossimo alla partenza Genova ci viene a dire che sta con noi.

Grazie quindi a loro, ma anche a tutti i genovesi che loro hanno rappresentato e che ci hanno mandato espressioni di saluti e di preghiere.

E grazie a te, Signore!

Beh… che dire… don Paolo e don Lorenzo lo sanno bene, qual’è stato per me il momento più emozionante! Tanti, tantissimi, ce ne sono stati… ma loro hanno assistito al primo, e quindi forse per questo, il più emozionante!

La prima mattina, io e Stefano ci siamo svegliati alle 6… fuori era ancora buio… e con don Paolo, in macchina, raccogliendo fedeli che attendevano un passaggio, siamo andati in Parrocchia per la Messa delle 7. C’erano già delle persone in Chiesa, e molte altre piano piano sono arrivate… è stato un crescendo di emozioni… sentirsi avvolti dall’accoglienza delle persone, dai sorrisi… alcuni si ricordavano di Stefano… ma anche chi non ci conosceva, ci ha fatto sentire più che benvenuti… la funzione, i canti (l’Alleluja “importato” dagli Amici del Guaricano, cantato ai matrimoni degli amici più cari!), il calore di don Paolo, di tutti i celebranti e di tutti i fedeli… difficile descrivere con poche parole…

E quando don Paolo ci ha chiamati sull’altare a salutare la comunità, lacrime di commozione hanno rotto le nostre voci, poche parole per cercare di descrivere quello che provavamo ad essere lì in mezzo a loro… speriamo solo di essere riusciti a trasmettere un pò di quello che provavamo…

Il ringraziamento più grande va a don Paolo, don Lorenzo, alle suore Modesta, Paolina, Blessila, Cristina (che però ho avuto modo di conoscere solo l’ultimo giorno), delle persone bellissime… è stato un Dono avervi conosciuti.

1:56 pm

Eccomi!

Avevo sentito parlare del Guaricano tante volte e da tante persone diverse, ma vederlo è stato come bruciarsi dopo aver visto il fuoco in fotografia. I racconti hanno assunto colori, odori e consistenza reali.

Ho guardato negli occhi, riguardata, un ragazzo di 18 anni immobile dalla nascita che non avrà la possibilità di essere assistito e istruito come avverrebbe a Genova. Ho anche avuto paura e desiderato di essere lontana da tanto dolore.

Ma le suore che ci hanno accompagnato, con una preghiera e un sorriso, facevano per ogni malato un piccolo miracolo. E il sorriso che mi si stampava sulla faccia non era solo un distendersi dei muscoli facciali, ma anch’esso un piccolo miracolo.

È difficile credere che si possa fare qualcosa di buono quando si vede questa marea di cose che non girano come dovrebbero, di povertà, di ignoranza, di violenza.

Ma qui al Guaricano ho scoperto, come una bruciatura, che anche il poco è molto e che tanti pochi fanno un moltissimo.

Grazie alle Suore Modesta, Blessila e Paolina e a don Paolo e don Lorenzo per questo grande insegnamento.

La statua dell'Altagracia pitturata da LorenzoIn occasione del Natale qui si rende più bello tutto, e anche Lorenzo ha fatto un lavoretto molto carino pitturando, in maniera molto delicata, la statua dell’Altagrazia che abbiamo in giardino.

Le suore posano con don Lorenzo di fianco alla statua dell'AltagraciaLe foto parlano da sole.

Complimenti, Lorenzo!

Alcuni dei bambini presenti al pranzo di Natale del Centro NutrizionaleAnche quest’anno i bambini del Centro Nutrizionale hanno festeggiato il Natale, con una festicciola in cui al mangiare si sono uniti alcuni regalini e la presenza festosa di Babbo Natale.

Le suore posano con Babbo NataleLe suore già da ieri erano tutte indaffarate per preparare l’ambiente e i regali, e perché soprattutto non mancasse il “sacchetto” con gli alimenti da portare a casa per supplire alle vacanze natalizie del Centro.

Abbiamo sentito la mancanza di Taína, che l’anno scorso aveva interpretato con tanto amore la figura di babbo Natale, e che è stata assunta questa volta da uno degli ospiti più grandi del Centro. In compenso suor Paolina, la nuova arrivata, ha sparso amore a piene mani.

Don Lorenzo e suor Modesta alla festa del Centro di NutrizioneAnche don Lorenzo non ha mancato di dare amore ai bambini, condividendo con loro questo momento bello e sereno.

Il tradizionale pranzo natalizio del clero di Santo Domingo si è svolto anche quest’anno alla Escuela de Evangelización fondata dal padre Emiliano Tardiff. I preti presenti erano un’ottantina, e c’era il cardinal López Rodríguez e il vescovo ausiliare Pablo Cedano. Mancava stranamente il vicario generale, mons. Amancio Escapa, così come non si è visto il vescovo ausiliare emerito, mons. Arnaiz.

Lo svolgimento di questi momenti è abbastanza risaputo: si arriva e ci si gode un concerto dal vivo di musica cristiana con vari cantanti, dopodiché le parole di rito, che sono toccate al cardinale, e si finisce in gloria mangiando.

Il cardinale tra le altre cose ha menzionato il fatto che la missione genovese se ne sta andando, e ha ringraziato pubblicamente per l’opera svolta, facendo menzione di don Lino, don Giulio, don Franco, don Lorenzo e del sottoscritto.

Quando ha finito di parlare gli ho poi chiesto se ha già trovato chi sarebbe venuto a sostituirmi, ma la risposta è stata ancora negativa. In compenso con l’ausiliare ci siamo messi d’accordo per fare la consegna del mio mandato giovedì 3 gennaio alle sei di sera.

Naturalmente aspetto anche tutti voi. La vostra presenza sarà per me fonte di gioia!!!

6:29 am

Un bel presepe!

il presepe del consultorioCon amore squisito suor Blessila e le altre persone del Consultorio hanno fatto il presepe.

Nella sua semplicità parla dell’amore puro con cui il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.

Da vari giorni è un richiamo silenzioso a tutti i pazienti a fissare lo sguardo del cuore su Colui che per amore si è fatto uomo.

1:42 pm

Presepi

Anche qui si fanno i presepi, però non è una gran tradizione.

In casa quasi nessuno lo fa.

Il presepe di Santa MargaritaVi metto le foto di quello di Santa Margarita, fatto da alcuni giovani della Pastorale Giovanile, bello e molto semplice, e anche quello della scuola, fatto con molto amore dalla nostra suor Cristina.

Il presepe della scuolaComplimenti a tutti!!!!

Dall’inizio di quest’anno il governo ha deciso di sostenere i dispensari cattolici con un’aiuto che viene dato alla Pastorale della Salute diocesana.

Il governo ha posto dei requisiti abbastanza forti sulle caratteristiche che devono avere le strutture, e chi è in regola con i requisiti riceve i fondi di provenienza governativa. Grazie a Dio noi siamo a posto.
La quota che ci è stata assegnata è di 300,000 pesos (6,000 euro) per tutto l’anno, e ci arriva in quattro quote trimestrali. Sono da spendere secondo certi canoni, e bisogna presentare rendiconto dettagliato di tutte le spese.

Oggi pomeriggio è toccato a me andare alla riunione mensile. Tra le altre cose ci hanno staccato l’assegno del trimestre scorso e ci hanno spiegato ulteriori modalità per i rendiconti. Riferirò a suor Blessila che si incaricherà fisicamente della cosa.

Il fatto è che su questo contributo del governo non si può contare, perché la stessa suora incaricata della pastorale della salute ci ha pregato di non sognare troppo: adesso il contributo c’è, domani non si sa.

In prospettiva comunque del fatto che il dispensario rimane in mano alle suore, senza gli aiuti della missione, questo contributo viene proprio bene.

Taína e suor Cecilia al momento di Sono appena partite per l’Italia suor Cecilia e Taína. Alle otto e mezza di stasera sono partite con il volo per Madrid, e tra meno di ventiquattro ore saranno nella casa madre delle nostre suore.

Taína circondata dai suoi familiariAll’aeroporto è venuta parecchia gente: Kika, che era stata la sua catechista, varie chierichette della Divina Misericordia, Yónatan e Yúdith, della pastorale giovanile, e naturalmente tutte le suore. Non sono mancati il papà e la mamma di Taína, il suo fratellino più piccolo, Yùnior, e alcuni altri familiari. E c’era anche Marcial.
Taína ha mostrato una serenità invidiabile. A me continuava a dire: “Ci vedremo tra poco”. Le lacrime non sono mancate in altri occhi, ma non in quelli di Taína.

Dopo un periodo di postulandato, Taína inizierà il noviziato. Per tre anni conoscerà la spiritualità della congregazione ed entrerà più profondamente in ella.

Non mancheremo di esserti vicini, Taína. E per me ci sarà presto la gioia di rivederti di persona!

A presto, Taína!

il momento dei saluti a Taína a Santa MargaritaÈ stato toccante il saluto delle due parrocchia a Taína, stamattina.

Prima alla Divina Misericordia, e poi a Santa Margarita.

Soprattutto alla Divina Misericordia ci sono stati vari interventi che sono arrivati dritti al cuore. E credo che Taína abbia percepito la fede con cui l’hanno raccomandata al Signore.

Taína il giorno del saluto, circondata dai tanti amiciDomani Taína partirà per l’Italia, dove, nella casa madre delle suore, vivirà la formazione del noviziato.

Lascia qui, per amore al Signore, il padre e la madre e sette fratelli maschi. Con serenità e semplicità di cuore.

Taína con suor Paolina e suor BlessilaIn casa, a pranzo, c’è stato poi il momento conviviale del saluto, stretti tra noi la comunità, e accompagnati dalla presenza di Paolo Dell’Erna e di Aldo Burzatta.

Sentiremo la tua mancanza Taína. Ma soprattutto ti accompagneremo con la preghiera!

Sono già 22 giorni che suor Paolina ed io (Suor Cecilia) siamo arrivate nella missione.

Sono ormai agli sgoccioli, perché lunedì 3 dicembre ritorno a Genova con Taína la giovane di questa comunitá che ha risposto, speriamo per sempre, alla chiamata del Signore.

Devo dire che questa Missione la porto nel cuore con tanti ricordi belli e meno belli. I poveri sono persone meravigliose con una loro dignitá e il loro grande coraggio per condurre la vita che conducono.

Momenti belli:

  • Le celebrazioni liturgiche partecipate con tanto entusiasmo da tutte le persone; sprizzano la loro gioia con il canto e non solo con la voce ma con tutto il corpo.
  • Il saluto sempre attento e cordiale con un affettuoso abbraccio, accompagnato dalla parola “Dios te bendiga”.
  • Mi ha colpito la presenza di tanti giovani pieni di vita ma chissà quanti problemi nascondono nel cuore.
  • IL volto di tanti bambini adornato di treccine con perline colorate.
  • I sei gruppi di giovani che oggi settimana s’incontrano mettendo al primo posto la Parola di Dio.
  • Le carissime Suore, sr. Modesta, sr Blessila, sr. Cristina e ora anche sr. Paolina: le ho definite “angeli” di questa comunità, e voglio appropiarmi con le parole di San Paolo nella lettera ai Romani: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene.
  • E i sacerdoti… don Lorenzo e don Paolo che con tanto zelo annunciano Gesù e il suo Vangelo… sono eccezionali.

Non posso però dimenticare le tante situazioni di disagio, di abbandono, di tristezza in cui vivono tante persone. Questa comunità è preziosa agli occhi del Signore, la ama con un amore grande e si serve anche di noi creature per portare il suo amore e alleviare tante povertà.

Ringrazio il Signore di questa esperienza e la missione genovese che attraverso i suoi Sacerdoti e le Suore di Santa Virginia danno un contributo nell’espandere il regno di Dio.

Buon cammino di evangelizzazione!

La Marcia per la VitaCon la Marcia per la Vita si è conclusa la settimana organizzata dai giovani per esprimere il diritto alla vita contro il tentativo di depenalizzare l’aborto.

L'intervista a Noni all'inizio della Marcia per la VitaAll’invito rivolto alla stampa ha risposto una televisione, che ha provveduto ad arrivare per tempo, a fare qualche intervista, e a riprendere le prime fasi della marcia. Ci hanno visti in televisione alle cinque e alle dieci di sera.

La partecipazione non è stata numerosa, ma è stata molto viva. La polizia ci ha scortati dall’inizio alla fine. Significativa la presenza dei giovani, e toccante la loro determinazione nel dire no all’aborto.
È stato con noi il segretario del nunzio, mons. Giancarlo, che ha presieduto l’Eucaristia finale nella parrocchia di Nuestra Señora del Amparo.
All'Amparo, alla fine della Marcia per la VitaAbbiamo concluso con una foto dove posano i giovani che hanno organizzato l’evento insieme alle nostre suore.

L'onomastico di suor CeciliaOggi è stato l’onomastico di suor Cecilia.

Già da ieri sera le sue consorelle facevano preparativi, e all’uscire dalla stanza stamattina suor Cecilia si è scontrata con un mare di palloncini colorati.

Taína si è incaricata di preparare la graziosa composizione floreale che ha allietato la mensa.

Suor Paolina ha fatto una deliziosa torta di mele giudicata da tutti squisita.

E non è mancato un fotografo professionale che ha immortalato l’evento.

Auguri di cuore, suor Cecilia!!!

Paolo Dell'Erna con suor CeciliaÈ tornato oggi al Guaricano il dott. Paolo Dell’Erna, oculista ormai veterano del Guaricano, dopo che, circa un anno fa, insieme al dott. Franco Reggiardo avevano fatto quindici intensi giorni di visite gratuite.

Da dopodomani inizierà le visite. Ha portato con sé anche una buona quantità di occhiali nuovi e usati, giacché qui uno dei problemi è che per molti gli occhiali non sono a portata delle tasche.

Benvenuto, quindi, dott. Paolo, e grazie per il tempo che doni al Guaricano!

Come tutti gli anni, il SINE ci ha invitati alla cena familiare che fanno in novembre.

Questa volta a presiedere la Messa c’era lo stesso Cardinale Arcivescovo Nicolás López Rodríguez, il quale nell’omelia si è profuso in espressioni di riconoscenza per il lavoro di evangelizzazione e di promozione dell’evangelizzazione che il SINE realizza.

E di fatto anche io sono loro riconoscente, perché mi hanno aiutato a strutturare il processo di evangelizzazione che portiamo avanti nelle parrocchie.

Alla cena del SINE con Wendy e Danielito e i loro figli: Lisbet, Daniel e CarlosÈ stata l’occasione per condividere qualche mezz’oretta con Wendy e con Teofilo e con le loro rispettive famiglie. Teofilo e Wendy sono quelli che ci hanno accompagnato e aiutato a strutturare il processo.

Ho avuto oggi il piacere di conoscere un prete milanese, don Elvio Banfi, di 75 anni. È qui in Repubblica Dominicana per qualche giorno, è venuto a trovare una badante che ha lavorato con lui a Gallarate per molti anni.

Purtroppo la ragione del nostro incontro non è stata molto bella: il fatto è che la macchiana in cui andava, guidata dal fratello della ex badante, ha avuto un incidente, sembra sia stata investita da un’altra, e l’autista si è rotto una gamba, mentre lui è ricoverato per accertamente. Sembra comunque che non abbia niente di rotto. Gli stanno facendo tutti gli esami per essere sicuri che non ci sia niente. L’unica cosa che gli si vede sono vari ematomi.

Tra qualche giorno dovrebbero dimetterlo dalla clinica dove è ricoverato, gli ho lasciato comunque i miei telefoni in caso abbia bisogno di qualcosa.

Sono venuto a conoscenza della questione perché mi hanno chiamato dall’ufficio missionario della Diocesi di Milano. È stato un piacere per me visitarlo e metterlo in contatto telefonico con i suoi superiori.

11:03 pm

Senza parole…

Gli esami positivi del paratifo… ma non c’è da preoccuparsi. Sono in piedi, vivo e vegeto

Rimango sempre meravigliato, quando partecipo a questi ritiri, di vedere la gioia di tanti volti di confratelli, contenti della loro vita e del loro ministero.

E ringrazio il Signore perché anche a me da la gioia di servirlo e di servire la chiesa.

Questo ritiro sacerdotale mi fortifica nella mia vocazione. E anche il fatto che lo stia predicando il cardinal Nicolás mi fa sentire la vicinanza di questo pastore.

Con mons. Amancio Escapa, vescovo ausiliare di Santo DomingoOggi pomeriggio, prima di iniziare l’istruzione, gli ho messo in mano la mia macchina fotografica, e mi sono fatto fare una foto con il vescovo ausiliare (la potete vedere qui al lato). Istintivamente tutta l’assemblea sacerdotale si è aperta in un sorriso colmo di semplicità, allo scoprire l’umorismo di un cardinale che fa una foto a un vescovo e a un prete. E ho benedetto il Signore per questa situazione in cui mi trovo a vivere.

Grazie, Signore!

L'arrivo di suor Cecilia e suor PaolinaSono arrivate stasera dall’Italia suor Cecilia e suor Paolina. La prima rientrerà in Italia tra un mesetto con Taína, la seconda si fermerà qui.

Benvenute! Suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina sono anche loro felicissime del vostro arrivo! Siamo sicuri che vi troverete bene!

1:52 pm

Ritiro

Oggi cominciava il ritiro del clero diocesano, per terminare venerdì.

Avevo in programma di andare, ma da ieri sera ho la febbre. Spero di rimettermi in sesto presto.

1:37 pm

Solidarietà

Passata l’emergenza, la comunità cristiana comincia a organizzare gli aiuti.

Un piccolo gruppetto di giovani di Santa Margarita ha fatto stamattina il giro dei negozi di alimentari chiedendo un aiuto per le famiglie a cui si è allagata la casa. E hanno raccolto parecchio!

Anche il settore Nueva Alianza sta raccogliendo soprattutto viveri, che consegneranno oggi stessi alle famiglie più disastrate.

Grazie, Signore, per questa gara di solidarietà.

In missione abbiamo dei fondi per queste emergenze, stiamo vedendo quali sono gli interventi più urgenti.

in questi giorni mi è venuta in mente una barzelletta stupida di quando ero piccolo. Parla di un paese dove sta piovendo a dirotto, e non smette, e l’acqua comincia a formare pozze, e poi piove ancora, e l’acqua cresce, e comincia a formare laghi e ad arrivare sopra il livello dei pavimenti, e continua a piovere, e l’acqua sale sale sale sale… e tabacchi!

E questa situazione stiamo vivendo, senza tabacchi perché qui non fuma quasi nessuno! In casa delle suore l’acqua è arrivata al livello delle ginocchia!

È la tormenta tropicale Noel, che da sabato sta scaricando acqua sul paese.

Suor Modesta stava cercando di chiamare i pompieri, per vedere se potevano fare qualcosa per ritirare l’acqua dal giardino. Ma di fatto sono impegnati in altre attività più prioritarie.

Le pompe che risucchiano l'acqua dal giardinoCosì abbiamo cercato gente di qui che fanno il servizio di svuotare le cisterne dell’acqua. Ho trovato due pompe, e poi ne ho affittato altre due più potenti. Il risultato si vede, ma non è all’altezza delle “specifiche dichiarate” delle pompe. Quello che me le ha affittate mi ha parlato di una capacità di pompaggio di 100.000 litri all’ora, ma in realtà sembra che il valore reale sia meno della metà. Fatto sta che dal mezzogiorno, quando abbiamo messo la prima pompa, fino alle otto e mezzo di sera, siamo riusciti a portare via quindici centimetri d’acqua. Tenendo presente che l’area inondata ha una superficie di circa 3.000 metri quadrati, significa che abbiamo risucchiato circa 500 metri cubi di acqua!

La cosa bella è che tutta la gente che vive di fronte si alternavano per vedere come andavano i lavori, e molti di loro si sono uniti spontaneamente e hanno dato una mano importante. Anche i bambini, tra una nuotata e l’altra nell’acqua, aiutavano a raccogliere le foglie e i detriti che potevano tappare i filtri di risucchio delle pompe. È stata una bella manifestazione di solidarietà.
Domani si continua. Sperando che stanotte non piova, perché se piove a dirotto come la notte scorsa ci rialza il livello dell’acqua di altri venti centimetri.

7:29 pm

Tutto fermo

Tutto il paese è praticamente fermo. Le scuole sono chiuse. Vari pezzi di quartiere si sono inondati completamente e la gente è in un qualche rifugio. La tormenta tropicale Noel ha messo in ginocchio il paese! A scuola sono venuti a lavorare solo Edilenia, la segretaria della parrocchia, e alcuni portieri.

Le suore sono in ginocchio anche loro, o meglio, sono con l’acqua al ginocchio, perché l’acqua non accenna a diminuire nel giardino e in casa loro. Se continua così, domani bisognerà fare qualcosa!

Siamo inondati dalla pioggia a causa di una tormenta tropicale (un mini ciclone), il cui occhio sta transitanto da sud verso nord all’altezza della costa ovest dell’isola.

Da tre giorni sta piovendo, e ciò mette a dura prova la capacità del terreno di assorbire l’acqua.

Nel territorio di Santa Margarita c’è un posto che chiamano “il buco”, perché è un affossamento senza sbocco, e anche in condizioni normali c’è sempre fango, e se piove, si fanno laghi che durano abbastanza. La pioggia di stanotte ha fatto entrare l’acqua in una ventina di case, le quali, nonostante abbiamo sul davanti muretti di altezza di 20/30 cm, si sono riempite di fango. Sono stato a vedere la situazione alle otto, e ho chiamato il giornale più grande, che ha subito mandato giornalista e fotografo. Hanno raccolto molte foto e varie testimonianze, vedremo che risalto possono dare alla cosa, e se sarà sufficiente per smuovere le autorità.

L'acqua che inonda la casa delle suoreE anche nel nostro cortile l’acqua sta salendo, perché i due filtranti che abbiamo sono saturati, e la zona allagata è già di 4/500 metri quadrati. L’acqua è già 15 centimetri sopra il pavimento della casa delle suore, che quindi sono all’umido come non lo sono mai state.

L'acqua che invade la casa delle suorePurtroppo non si può fare molto, bisogna soltanto aspettare che smetta di piovere.

Taína con suor Modesta e suor Blessila all'atto di graduazioneStasera c’è stato l’atto di graduzione di Taína. Taína ha studiato in un collegio privato, apparentemente buono, vicino al Guaricano, di proprietà di un evangelico.

PTaína accompagnata dal suo padrino, suo papàadrino d’eccezione era suo papà, e alla cerimonia erano presenti anche sua mamma e suo fratello più piccolo.

E sembra che sia stata una studente eccezionalmente buona, perché le hanno dato il trofeo della studente migliore!

Taína orgogliosa del suo trofeo (nella casa inondata dall'acqua)La foto che la ritrae con il trofeo è stata aggiunta lunedì, quando la casa delle suore era invasa dall’acqua.

Smaltita ormai la stanchezza del viaggio, l’arcivescovo e i suoi accompagnatori hanno vissuto oggi l’incontro con la chiesa locale.

Al mattino, Messa a Santa Margarita.

Quindi, subito dopo, l’incontro con i maestri del mattino della scuola primaria. L’incontro, seppur breve, ha permesso a mons. Bagnasco di rendersi conto del lavoro che la scuola sta facendo con le famiglie nell’educazione ai valori.

Ma il centro di questa giornata sono state la visita al seminario maggiore e il pranzo con il cardinal Nicolás de Jesús López Rodríguez.

L'incontro di mons. Bagnasco con il seminarioIn seminario c’è stata l’occasione per un dialogo con i seminaristi. Monsignor Bagnasco ha insistito sull’importanza della fedeltà alla vocazione del Signore, anche a costo di grandi sacrifici. Ha poi consegnato all’équipe dei formatori una donazione per rinnovare gli arredi liturgici delle cappelle del seminario.

Uscendo dal seminario, c’è stato un breve spazio per la visita alla cattedrale, e da lì la visita al cardinale di Santo Domingo.

Mons. Bagnasco con il cardinal NicolásMons. Nicolás è stato molto affabile e accogliente. Inutile dire che il pranzo era principesco. Il cardinale ha offerto al nostro arcivescovo un prezioso dono consistente in un elegante libro sull’arcidiocesi di Santo Domingo.

La missione con mons. Bagnasco e i suoi preti dal cardinal NicolásL’incontro con il card. Nicolás è stato reso più prezioso dalla presenza dell’équipe della missione al completo.

La giornata è continuata nel pomeriggio con la visita al settore san Ramón, dove mons. Bagnasco ha incontrato una comunità piccola ma entusiasta.

In casa, più tardi, ha visto la comunità delle suore.

L'incontro di mons. Bagnasco con i ministri della comunione e della parolaPoco dopo, i ministri della parola e della comunione di Santa Margarita e della Divina Misericordia. Con loro ha risposto a un piccolo numero di domande. Tema ricorrente è stato il problema pastorale dei conviventi, soprattutto in relazione alla domanda di battesimo: mons. Bagnasco ha ribadito l’importanza di un approccio pastorale carico di amore con queste persone, insieme all’esigenza di salvaguardare la santità della vita che scaturisce dal battesimo, la qual cosa significa che non si può battezzare se non si celebra anche il matrimonio.

E l’altro tema significativo è stata la importanza di Maria nella vita del discepolo di Cristo. Mons. Bagnasco ha ricordato come la Chiesa Cattolica la invoca come “corredentrice”.

Una giornata intensa, dunque.

Ancora una volta: grazie, Signore!

La prima giornata intera del nostro arcivescovo in missione è stata scandita da vari momenti significativi.

Mons. Bagnasco con il sindaco di Santo Domingo Norte, Jesús FélixLa mattinata si è aperta con l’incontro con il nostro sindaco, Jesús Félix. L’incontro, molto cordiale, ha visto il sindaco far presente tutti i risultati della sua gestione. Da parte sua mons. Bagnasco ha speso le sue parole sui valori della vita e della famiglia, anche in considerazione del fatto che il PLD, partito del governo e partito del sindaco, dà segnali di voler legalizzare l’aborto.

Più tardi ha celebrato la Messa con il personale del consultorio.

Nel pomeriggio è stata la volta dell’incontro con gli animatori delle Comunità Ecclesiali di Base (CEB) delle due parrocchie. Marcial e alcuni responsabili di settore hanno presentato il lavoro del piano pastorale diocesano e dell’adattamento che è stato fatto inglobando il processo del Ritiro di Evangelizzazione. Ne è uscito un quadro di parrocchie dinamiche, protese nello sforzo dell’annuncio.

L’arcivescovo ha ringraziato i presenti, e ha ricalcato che la Chiesa esiste per evangelizzare, per trasmettere la gioia di Cristo.

Alla fine dell’incontro è poi uscito il tema della partenza della missione. Dany, responsabile del settore Betania, esprimendo un sentire comune ha chiesto una proroga, e la risponta dell’arcivescovo è stata quella del dinamismo della missione e dello stile di Gesù: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là”. Alcuni occhi erano umidi, ma ciò è parte della vita.

Mons. Bagnasco in posa con i missionariLa serata è stata all’insegna della preghiera liturgica, con la recita dei vespri e della compieta. Naturalmente nel mezzo c’è stata l’ottima cena preparata da don Lorenzo.

Mons. Bagnasco arriva all'aeroportoAbbiamo avuto la gioia di ricevere all’aeroporto mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, insieme a don Marco Galli, il suo segretario, e a don Stefano Olivastri, segretario uscente.

Su di loro un po’ di stanchezza, nei nostri cuori la gioia di accogliere il nostro pastore e dei confratelli per i quali nutriamo una grande stima.

Benvenuti!

Ore di attesa, oggi, per l’arrivo del nostro Arcivescovo mons. Angelo Bagnasco accompagnato da don Stefano e don Marco.

Si fermerà con noi pochi giorni, per ripartire giovedì per Cuba, a visitare la missione sorella.

Ci sono in programma alcuni momenti, con il card. López, arcivescovo di Santo Domingo, con il Nunzio, con il Sindaco, con la gente delle parrocchie, della scuola e del dispensario medico.

Sono certo che la visita ci porterà benedizioni grandi del Signore

Con Paola il giorno della gita alla Cueva de las MaravillasLa Messa di stamattina alle sette ha avuto un tocco speciale per il saluto di Paola alla comunità. Paola ha ringraziato tutti, soprattutto gli amici del gruppo di autoaiuto con i quali aveva camminato più da vicino già dalla visita scorsa. E a nome della comunità Laura, una maestra della nostra scuola, l’ha ringraziata in maniera commovente per il tempo che ha passato qui e per il lavoro svolto.

E in realtà la presenza di Paola è stata ben preziosa. Soprattutto, dal mio punto di vista, per il lavoro portato avanti insieme all’orientatrice (psicologa) della scuola. Insieme hanno visitato un gruppetto di famiglie di bambini problematici della nostra scuola, con lo scopo di aiutare le famiglie a risolvere i problemi che pregiudicavano l’apprendimento e la disciplina dei loro figli. E credo che sia stato un lavoro ben importante, per due ragioni:

  1. Perché l’orientatrice ha imparato insieme a Paola a “buttarsi” fuori dalle mura della scuola, e io credo che non smetterà di farlo, ha avuto modo di rendersi conto che ne vale la pena.
  2. Perché di fatto i vari casi che hanno visitato sono stati ricettivi, e, almeno in qualcuno, hanno visto entrambe l’inizio del miglioramento.

Chiaramente Paola, che ha una forte esperienza di lavoro con famiglie di alcolizzati e tossicodipendenti, non si illude che le cose si risolvano da un giorno all’altro. E tuttavia è felice perché ha visto la scintilla del cambio.

E un’altra cosa cosa bella, come anche le altre volte, è stato l’elemento di presenza, vivacità, dialogo, compagnia qui in casa con noi. Per me e per Lorenzo, credo anche per le suore, la presenza di Paola è stata molto significativa.

Domani sera Paola partirà con Air France, concludendo questa sua avventura dominicana così bella. Per lei e per tutti noi.

P.S.: La foto non è propiamente a Messa, è di un giorno che eravamo in gita!

Domani è il mio ultimo giorno qui, e così oggi sono andata a salutare il Mar Caribe. Non mi sembra vero che non tornerò più qui. Mi vedo sfilare davanti tutte le facce familiari con cui sono stata questi 3 mesi e mi sento triste.

E poi, forse più di tutto, lasciare queste persone che sono per me una autentica famiglia in cui si discute, si prega, si ride, si fanno scherzi, in una parola ci si vuole bene.

Ciao Guaricano, non avró mai abbastanza parole per ringraziare Dio di aver potuto conoscerti.

La festa di Santa Virginia: suore, preti, diaconi e chierichettiLe suore ci sanno fare! l’altare era bellissimo, così come impeccabile è stata la preparazione della liturgia.

E la celebrazione della solennità di Santa Virginia ha visto una bella partecipazione della gente, soprattutto di Santa Margarita.

don Paolo, suor Modesta e suor BlessilaSuor Modesta, suor Blessila, suor Cristina (scappata subito dopo la celebrazione per impegni universitari) e Taína, questa bella comunità religiosa a cui vogliamo tutti molto bene: ci siamo stretti attorno a loro, e l’amore si è sentito.

Anche vari bambini del Centro Nutrizionale hanno detto presente!

I giovani presenti al ritiro dopo l'esame di maturitàOggi c’era in programma un ritiro con i nostri liceali che hanno fatto l’esame di maturità quest’anno.

In realtà avevamo programmato un ritiro di tre giorni, ma alla prova dei fatti è risultato che nessuno avrebbe potuto, e quindi abbiamo ridotto la durata.

Alla fine dei conti, di sessanta studenti hanno partecipato venticinque. Però se lo sono goduto. Molti canti, varie istruzioni, celebrazione penitenziali e confessioni (per molti dialogo) a go-gò.

Il ritiro è stato guidato dal “ministero” scaturito dai gruppi carismatici della parrocchia: e bisogna dire che hanno fatto un buon lavoro, con una buona attenzione da parte dei ragazzi.

Hanno partecipato anche l’immancabile suor Modesta la simpaticissima suor Blessila. Don Lorenzo e Paola ci hanno accompagnato al pranzo. Don Lorenzo ha anche dedicato un buon tempo alle confessioni.

Che dire? semplicemente: Grazie, Signore!

8:16 am

Arrivati!

Eccomi...Ciao a tutti! Dopo un viaggio bellissimo e senza intoppi siamo arrivati a Santo Domingo ieri pomeriggio alle 15,30 (in Italia ore 21,30). All’aeroporto, ad accoglierci, don Lorenzo, Suor Modesta e Taína.

Appena giunti alla missione… doccia fresca, Santa Messa nella cappellina delle suore e poi cena preparata da don Lorenzo e Paola (con l’immancabile pesto genovese preparato dalla Rosetta di Arenzano… in viaggio con noi).

Notte tutto ok… abbiamo dormito benissimo, anche le zanzare han fatto sciopero.

Stamattina prima grande notizia: ore 7 “battesimo del fuoco” con la mia prima Santa Messa nella parrocchia… in spagnolo! È stata una sorpresa per me… chiedo “perdono” alle tante persone presenti (anche ragazzi pronti per poi andare a scuola) che hanno ben accolto il mio linguaggio misto spagnolo-genovese-italiano-latino.

I ragazzi tutto ok, sono molto felici e giá immersi in questa nuova realtá. Ora fanno colazione e poi al lavoro: pitturare le cancellate della scuola.

Consiglio pastorale fiume, stasera, a Santa Margarita, presente anche la Divina Misericordia. Il precedente consiglio pastorale era stato in gennaio, da là a qua avevamo avuto soltanto qualche riunione di responsabili di settore.

C’erano in ballo argomenti significativi: la Settimana Biblica, a fine mese, la festa patronale di Santa Margarita, che sarà il 16 ottobre, e la visita di mons. Bagnasco, pochi giorni dopo.
A proposito della visita dell’arcivescovo di Genova, ho approfittato per confermare la partenza mia e di Lorenzo per gennaio. L’ho presentata come una cosa positiva per la comunità, che ha un’opportunità di crescere e svilupparsi ancora di più.

Il card. Nicolás de Jesús López RodríguezAvevo chiamato una settimana fa il card. López al telefono, e oggi ho potuto vederlo di persona nel suo studio.

Abbiamo parlato della missione, e della prossima partenza mia e di Lorenzo.

Ho visto nel card. López la preoccupazione che il lavoro pastorale e sociale della missione possa continuare, e di questo ringrazio di cuore il Signore.

Il mio viaggio di ritorno è stato abbastanza faticoso.

Praticamente passano quasi 24 ore da quando ci si sveglia a quando ci si sdraia. E poi la fermata di Air France a Punta Cana, con quelle due ore in più, è veramente fastidiosa. Vabbé, se penso alla maniera in cui viaggiava san Paolo, senza aerei e senza tante comodità nostre, mi rendo conto che non posso che ringraziare il Signore che in 24 ore mi fa arrivare dall’altra parte del mondo. I missionari di inizio del XX secolo ci mettevano un mese in barca…

2:29 pm

Alla casa madre

Alla casa madre delle suore con suor DanielaNel pomeriggio di oggi ho potuto vedere suor Daniela, madre generale delle nostre suore, e portarle le buone notizie della vita della missione. Le ho portato i cari saluti delle nostre suore, che ricambia suor Daniela ricambia di cuore!
Suor Daniela come sempre è gentilissima e attentissima con me. Come tutte le altre suore, del resto! Sono per me un segno grande dell’amore di Dio!

L'arcivescovo Bagnasco presiede la solenne Eucaristia della Festa della GuardiaHo approfittato della visita lampo che sto facendo a Genova in occasione delle nozze d’oro dei miei per essere presente alla Guardia il giorno della festa.

Uno dei Cristi presenti alla GuardiaVi metto due foto, una dell’arcivescovo durante la solenne Eucaristia del mattino, e una di uno dei Cristi.

Non ho scritto niente, la settimana scorsa, del ciclone che ha minacciato la Repubblica Dominicana. Ho saputo da qualcuno che i TG italiani ne hanno parlato, ma in realtà per non non c’è stata nessuna minaccia reale. Ci sono state mi sembra solo tre morti, di cui uno stava facendo surf nonostante il tempo proibitivo, e gli altri due si sono avvicinati alla scogliera in presenza del mare grosso. Praticamente, con tutto il rispetto, se la sono cercata.

Purtroppo l’uragano ha investito prima la Martinica, e poi la Giamaica, per finire qualche giorno dopo sullo Yucatan, in Messico, e in tutti questi tre posti ha fatto abbastanza danni.

P.S.: oggi pomeriggio prendo l’aereo per l’Italia, venerdì 31 celebreremo le nozze d’oro dei miei genitori. Vi invito a ringraziare con noi il Signore!