Jacinta, la moglie del nostro diacono Juan Luis, mi ha portato ieri pomeriggio da una sua sorella che da 25 anni è Testimone di Geova. Si chiama Altagracia, ed ha un figlio, Osvaldo, che i giorni scorsi ha cercato di avvelenarsi imbottendosi di tranquillanti.

Fortunatamente il figlio, che ha già più di trent’anni, è stato salvato, ma è ancora mezzo balordo per il mezzo avvelenamento che gli è rimasto.

Così sono stato da loro, perché hanno bisogno di appoggio, vicinanza e preghiera. Prima di andare ho fatto chiedere alla madre se potevo, perché anche qui i Testimoni di Geova non sono facili da avvicinare. Grazie a Dio la madre ha accettato, e anche il figlio. Così sono stato da loro, e abbiamo chiaccherato una mezz’oretta. Poi abbiamo fatto una preghiera insieme. Sono rimasto molto ben impressionato per quello che è successo, non ho visto nessuna difficoltà di incontro o relazione.

Poi, stamattina, la sorpresa: mi sono visto Altagracia e Osvaldo arrivare a Messa! Ma allora erano già sulla strada del riavvicinamento! Alla fine della Messa non ho potuto contenermi di dire alla gente che erano persone molto care e che dessero loro un abbraccio di benvenuto. Cosa che la gente ha fatto volentieri, e molti erano al corrente di quanto stava loro passando.

È la prima volta che vedo dei Testimoni di Geova tornare alla Chiesa Cattolica! Grazie, Signore!

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