Contributi del mese di Dicembre 2005

A Pegli, nella mia ex parrocchia, ho partecipato all’incontro con Maddalena Boschetti, una ex parrocchiana che è consacrata nei camilliani e lavora a Haiti.

Ha presentato la situazione del paese, che ha molti punti in comune con la Repubblica Domenicana, salvo un maggior povertà, accentuatasi recentemente con il colpo di stato che ha abbattuto Aristide.

Siamo rimasti d’accordo di visitarci reciprocamente, quando saremo là. Personalmente è da parecchio che desidero visitare Haiti, ma gli avvenimenti di quest’anno me ne trattenevano abbastanza. Tra le altre cose Maddalena raccontava di un prete camilliano che è stato rapito negli ultimi mesi, e che grazie a Dio sono riusciti a liberare. Sembra quindi che l’inestabilità perduri.

Vedremo…

Qui da Genova ho potuto vedere il dott. Gaggero, che è un rinomato dentista di Pegli. È in contatto con la locale Croce Verde, e mi ha promesso un interessamento per farsi dare la prossima ambulanza che sarà dismessa.

Le Croci ricevono spesso ambulanze nuove in donazione da privato o istituzioni, e in quei momenti si danno via i mezzi più vecchi.

Due ambulanze per il guaricano, sarebbe un ben colpo!

Lo mettiamo nelle tue mani, Signore Gesù!

Radhamés, il marito di Carmen, da qualche settimana è a casa, ma non ha finito il programma di recupero dell’alcolismo in Hogar Crea: sua moglie ha detto al direttore che era tornato a bere, così l’hanno umiliato presentando la cosa davanti a tutti e lui si è scocciato e non è più voluto tornare là. E in casa adesso è un inferno più di prima: quando di è assaporata una vita diversa è difficile tornare indietro, e Carmen e i suoi figli non ce la fanno più.

Ieri sera, avvicinandosi la cena della vigilia di Natale (noche buena), il direttore di Hogar Crea ha chiamato Radhamés, e lui si è lasciato “tentare” ed è andato a cenare con la comunità. Vedremo se accetta tornare là, è estremamente necessario perché sta bevendo più di prima.

Uniamoci tutti in preghiera per chiedere al Signore che lo aiuti a prendere questa decisione.

La messa di stamattina è stata una messa in tono minore. Molta gente è andata ai paesi di origine, altri forse patiscono ancora dei bagordi di ieri sera: la tradizione qui non è il pranzo di Natale, quanto la cena della vigilia.

I giovani del coro hanno presentato alcuni canti appropriati e delicati, rendendo molto bella la messa.

Dopo la celebrazione ho salutato quelli che sapevano del viaggio, da molti una richiesta di salutare don Lino, don Giulio e don Franco. Molti si ricordano con affetto dei preti che sono passati per queste parrocchie, e sentono un’amicizia viva e costante.

La Messa di Mezzanotte è stata segnata in maniera speciale dall’allegria del Gloria. Visto che il coro me l’ha fatto in maniera bella melodiosa e ritmata, ho approfittato per prendere la statua del bambino in mano, alzarla in alto, e portarla danzando lungo tutto il camminamento centrale della chiesa.

Il risultato è stato che il coro, intuendo la cosa, ha continuato a ripetere il gloria, e l’assemblea ha vissuto questo momento solenne di lode che dev’essere durato in tutto quattro o cinque minuti.

Mi faceva piacere vedere le facce allegre della gente, al cantare questo canto di gioia dopo tutto l’avvento che non l’abbiamo cantato.

E poi, alla fine della Messa, la calca per baciare la statuetta del bambino Gesù. Tutti l’hanno baciata. Sono gesti popolari, che possono fare ovviamente anche quelli che ancora non possono fare la comunione, e che a questa maniera hanno la possibilità di avere un contatto “fisico” con Cristo, contatto che qui è molto sentito e desiderato.

Avevamo con noi i vari seminaristi della parrocchia, che già da qualche giorno sono in vacanza. Alla fine della Messa ho invitato la comunità a dar loro calore e affetto, sono i “nostri” seminaristi!

Questa è la notte di Natale… Le campane delle Chiese genovesi suonano, ci sono mille luci accese lungo le strade, aria di festa… Tra poche ore mi aspetta in parrocchia la Messa dei bambini: ogni anno prepariamo i canti e devo dire che i miei ragazzi si impegnano sempre molto; sarà bello condividere con loro la gioia della nascita di Cristo, non potrei farne a meno.

Ma c’è un’altra cosa che penso adesso e che fa di questo Natale un Natale per me davvero speciale: è il sorriso delle persone che ho incontrato nel Guaricano, in questo momento di festa il mio pensiero più caro va a tutte loro… Vorrei dirvi che vi porto con me sempre e che vi ricordo tutti, specie i ragazzi del corso di inglese. Vi auguro di cuore di trascorrere un Natale di gioia e serenità in compagnia delle persone che amate. Il calore che sentite ora è perchè vi sono vicina e vi voglio bene.

FELICE NATALE!

Sono tornato poco fa dal pranzo natalizio del clero di Santo Domingo.

Abbiamo ascoltato un’oretta di belle canzoni (tra le quali un’Ave Maria di Schubert cantata da una soprano niente male) e poi a mangiare: moro di guandule, riso natalizio, pollo fritto e arrosto, una specie di involtini di carne, insalata, gamberetti, e l’immancabile dolce. Sul tavolo mele rosse e uva (è la tipica frutta di Natale qui).

È stato abbastanza prostrante, così come prostrante è stato il traffico per arrivare in curia (un’ora) e per tornare (di più).

E stasera c’è anche la cena dei preti della zona. Sono tutte cose bellissime, ti fanno sentire fratello con questi vescovi e preti con cui condividiamo il servizio!

L’unica cosa: spero di non morire! sono cose troppo stancanti! per lo meno, per me in questo momento, che devo lasciare tutto in ordine prima di andarmene domenica, e ho ancora un sacco di cose da fare!

Domenica pomeriggio (giorno di Natale) ho l’aereo per Genova. Sento il bisogno di un po’ di riposo.

Sto cercando di mettere a posto tutte le cose che non lo sono, in parrocchia (programmazione del prossimo mese, lettera alle famiglie di gennaio, impegni dei seminaristi, esonerazioni di tasse varie, riparazioni e pagamento dei rispettivi lavoratori) e in casa (conti di casa da portare alla curia di Genova, ordine in camera e nell’ufficio, ultime compre per il nuovo consultorio).

Spero di farcela!

Sarò di ritorno qui il 18 gennaio.

La tradizionale cena natalizia della scuola è stata stasera. Hanno partecipato un 70% del personale. Inaspettatamente non c’erano vari maestri della scuola serale.

Si doveva terminare alle otto, ma abbiamo tirato, udite udite, fino alle otto e quarantacinque! Vi domanderete perché uso questo tono: è perché tutti hanno paura di andare in giro di notte, specialmente in questo tempo sotto Natale: ci sono molti ubriachi in giro.

La cosa che più mi ha commosso è stato vedere che una coppia che sono lui maestro e lei bidella, non hanno mangiato per portarsi via le vivande e condividerle con i tre figlioletti piccoli.

Un’altra persona, che ogni tanto ha difficoltà con suo marito, non ha mangiato per condividere la cena con la dolce metà: un gesto di distensione, che probabilmente le aiutarà a passare un Natale più sereno.

Carissimi don Paolo e don Lorenzo,

vi informo che questa sera siete andati in onda su RaiTre al telegiornale regionale: EVVIVA! Per la verità anche ieri dopopranzo e alla sera c’era il servizio relativo alla missione, ma io non lo sapevo e me lo sono perso. Oggi però mi sono documentata, cioè ho mobilitato mezza Genova per avere notizie (un grazie a mia zia e a Tarcisio Mazzeo per la collaborazione), e a mia volta ho cercato di spargere la voce… Molti miei amici e parrocchiani l’hanno visto, a giudicare dal numero di volte che ha squillato il cellulare dopo.

Che bello vedere i volti dei ragazzi del barrio in tv… mi hanno trasmesso una carica che ancora adesso non penso ad altro! E la sapete una cosa? Domani e per altri tre giorni sarà mandato in onda il resto del reportage, sono al settimo cielo!!!

Grazie Gesù per questo grande regalo…

…è il nome del posto dove avevamo la celebrazione penitenziale stasera alle cinque.

È una parrocchia nuova smembrata dallo Spirito Santo di Villa Mella. Rimane mezza fuori mano, per arrivarci bisogna fare due kilometri di strada sterrata, e mi ha dato l’idea di essere più bisognosa della nostra. Sono 6,000 famiglie sparse su un territorio abbastanza vasto, e la maggior parte sono famiglie che hanno occupato il terreno che è dello stato e si sono fatti la loro casa. Far West domenicano.

Alla celebrazione non c’era tanta gente, l’impressione è che la parrocchia, che necessariamente è situata in uno degli otto settori, è troppo lontata dagli altri sette. In ogni caso dall’anno scorso ad adesso hanno “guadagnato”, perché prima la parrocchia era Villa Mella, che era effettivamente distantissima per chi dovesse andare a piedi, e comunque scomoda, per il traffico impossibile, per chi va con mezzi propri.

Oggi c’è stato il ritiro natalizio della scuola. La partecipazione del personale è stata buona, direi il 95%.

Mi sembra che tutti sono rimasti soddisfatti. Ci hanno aiutati Teofilo e un’altra sorella appartenente ai “Missionari della croce”, la fraternità dei laici del SINE.

Al pomeriggio ho fatto io una meditazione, che a giudicare da quello che si è condiviso dopo i gruppi ha lasciato il segno.

Sia al mattino che al pomeriggio mi sono passato un bel po’ di tempo a confessare. Parecchi professori, alcuni volontariamente, altri li ho chiamati, e c’ho azzeccato perché mi hanno poi detto che erano lì mezzi indecisi.

Domani sera avremo la cena, che tutti gli anni è un momento molto bello per passare qualche oretta insieme serenamente.

9:12 pm

Día del niño

In Repubblica Dominicana l’ultimo giorno prima della vacanze di Natale si celebra il Día del niño, cioè la “giornata del bambino”: in ogni scuola i bambini portano roba da mangiare, musica, giochi, e passano una mattinata (o un pomeriggio) di festa.

In molte classi la maestra compra dei piccoli regalini per gli stessi studenti.

A volte la scolaresca invita una famiglia povera e gli fa omaggio di una cesta di alimenti, in maniera che possano fare una buona cena di Natale.

Sono giornate contraddistinte da un certo casotto: i bambini adottano lo stile festaiolo che vedono nel mondo adulto attorno a loro.

Nella nostra scuola l’abbiamo avuta oggi. Non ho potuto partecipare praticamente niente, perché ho dovuto fare vari giri in città a risolvere questioni che devo lasciare pronte prima che venga il Natale.

Il Ritiro d’Avvento dei giovani è stato bello: l’ha animato, Minorka, per gli amici Minú, una giovane della Pastorale Giovanile Diocesana. Ha guidato i ragazzi a contemplare e adorare il Figlio di Dio che si fa carne a Betlemme. Li ha fatti riflettere, e poi lavorare in gruppo.

Da parte mia ho aprofittato per confessare un bel po’ di giovani che non si erano confessati nella Celebrazione di Lunedì scorso, e il tempo mi è volato. Dalle undici che abbiamo cominciato (dopo la messa dei giovani) abbiamo finito verso le due.

Ho patito un po’ l’inizio, perché Minù si è mezza persa ed è arrivata tardi, e quindi i ragazzi stavano andandosene, ho dovuto sudare per mantenerli lì finché il ritiro non è cominciato.

9:11 pm

2+3+6 matrimoni

Tra ieri e oggi abbiamo avuto undici matrimoni, cinque alla Divina Misericordia e sei a Santa Margarita.

La cosa che mi ha colpito di più è stata la presentazione impeccabile di sposi, testimoni, paggetti ecc. nei matrimoni di oggi pomeriggio a Santa Margarita. Questa gente, quasi tutti poveri, ci tengono a vivere bene questo giorno, unico nella loro vita, e che considerano così importante.

Il retroscena della cosa è che ci sono molte coppie che per non poter permetterselo rimandano continuamente il giorno in cui celebrano questo sacramento. Attualmente credo che siano almeno una quarantina quelle che hanno fatto il corso di preparazione in questi anni che io sono qui, e che non sono ancora arrivati a sposarsi.

L’ora del matrimonio era alle quattro, ma una coppia è arrivata tardi e abbiamo cominciato quasi alle cinque. La Messa è finita alle sei e un quarto, e poi tra le firme e le foto abbiamo finito alle sette. Tutti i volti esprimevano una sana e santa allegria.

Alla Divina Misericordia sono andati Lorenzo, che ha presieduto l’Eucaristia, e Marcial, che ha benedetto le nozze. Lorenzo mi ha confermato che Marcial se l’è cavata molto bene, sembrava, dice Lorenzo, che non abbia fatto altro nella vita.

In definitiva abbiamo vissuto dei bei momenti di chiesa. Grazie, Signore.

Il concerto del coro Cristo Vivo è stato ieri sera.

È cominciato un po’ tardi, alle otto e mezza contro le sette che doveva iniziare, ma è andato tutto liscio.

Oltre al nostro coro ha partecipato un gruppo della parrocchia dell’Amparo, ci sono state danze ben preparate, e molti canti natalizi.

La partecipazione non è stata numerosa, meno di duecento persone. Non si è fatta la pubblicità per radio, e quindi sono venuti solo dal Guaricano.

Con il ricavato (5,000 pesos, circa 130 euro) il coro terminerà di pagare la batteria che aveva comprato a inizio dell’anno.

Dei 12 matrimoni che avremo tra oggi, domani e sabato prossimo più della metà hanno delle incongruenze nei documenti.

Un uomo poi non è riuscito a ottenere l’atto di nascita, e quindi il corrispondente matrimonio deve essere ritardato din quando apparirà il documento. Non lo trova perché (gli hanno detto) il libro è andato distrutto non so in che ciclone o calamità, e quindi bisogna cercarlo in un’ufficio centrale, ma cerca che ti cerca ancora non l’anno trovato (e nel frattempo il tipo che gli fa le ricerche gli spilla soldi al malcapitato).

Un’altro uomo ha la cédula senza il cognome del papà, e quindi a tutti gli altri documenti, compreso all’atto di nascita della unica figlia, gli manca questo cognome. Dopo il matrimonio dovrà mettersi sotto, in un processo lungo, noioso e costoso.

C’è da aggiungere che credevo che la segretaria avesse chiari i suoi compiti nella fase di raccolta dei documenti, mentre non era così (si è dimenticata, sembra…), per cui mi sono accorto stamattina di parecchi dati che ci mancavano per redigere gli atti, e quindi mi sono dovuto mettere a chiamare i vari promessi sposi/e per chiedergli quei dati. Vabbé, ogni tanto si regredisce, ma non importa.

Oggi pomeriggio quindi cominciamo con due matrimoni, alla Divina Misericordia. Domani continueremo con tre alla Divina Misericordia e sei a Santa Margarita. E il finale sarà sabato 24, con l’ultimo, a Santa Margarita.

Tra un po’ devo uscire per finire di mettere a posto le ultime cose.

Tra parentesi, i matrimoni di domani alla Divina Misericordia per la prima volta li benedirà Marcial! Lorenzo presiederà la Messa e il diacono il matrimonio. Auguri, Marcial!

Stasera sono stato alla parrocchia di Nostra Signora dell’Amparo (= Guardia) a confessare. Molte confessioni! C’eravamo 5 preti.

Dopo le confessioni, la sorpresa di una pasta al dente preparata da Luigi Brivio. Come? mi domandate se Luigi è italiano? ebbene, la risposta è sì!

Ci ha fatto gli spaghetti al dente, con un sughetto di maiale buono buono. Anche i preti domenicani li hanno apprezzati e gustati!

Cosa ci fa Luigi in Guaricano? lui stesso racconta che è venuto dall’Italia per fare una vita… facile. Con un “amico” ha fatto vita bella per vari anni, finché ha conosciuto il Signore, e ha lasciato la vita di prima.

Sta di casa fuori dal Guaricano, ma abbastanza vicino alla parrocchia dell’Amparo. Quando c’era don Franco si è inserito in quella comunità parrocchiale, attivo soprattutto nelle visite ai malati e nel gruppo di preghiera carismatica.

È una persona speciale, bizzarro, ma capace di sacrificio. E appunto stasera ci ha stupito con effetti speciali. Grazie per gli spaghetti al dente, Luigi.

E grazie anche a te, Signore Gesù!

Ho dovuto dedicare un po’ di tempo a rivedere i documenti delle coppie che si sposano nei prossimi giorni. Sono in tutto dodici, tra sabato e domenica, a Santa Margarita e alla Divina Misericordia.

La metà hanno dei problemi nei documenti: la cosa più comune è che nell’atto di battesimo hanno la data di nascita diversa, o non gli manca il riconoscimento del padre.

Il caso peggiore che ho visto è quello di un uomo che è riconosciuto dal padre nell’atto di nascita, ma ciò non risulta nella cédula (l’equivalente della nostra carta d’identità), dove ha solo il cognome della madre. La cosa triste è che la figlia l’ha dichiarata con la cédula, e quindi la ragazza ha il primo cognome assolutamente sbagliato. Dovrá spendere un sacco di soldi per rettificare l’atto di nascita, e una volta rettificato dovrà aggiustare i documenti scolastici e tutto il resto.

Gli altri anni mi imponevo che tutti questi problemi di documenti si risolvessero prima del matrimonio, ma adesso non riesco neppure a pensarlo: ci hanno messo tanto per decidersi a sposarsi, che se li faccio mettere dietro al problema dei documenti non mi si sposano più!

Stasera Mercedes Núñez ha fatto vedere ai giovani e meno giovani il documentario “L’urlo silenzioso”, che è un documentario-verità sull’aborto, quello che rappresenta, e come si effettua. L’avevamo già visto con il personale della scuola, ed ora è stata la volta dei giovani.

Vi sono volute peripezie per poter proiettare il filmato: il portatile di Mercedes non riconosceva il formato del dvd a causa della mancanza di un codecs. E poi, dopo che Eladio ci ha installato il codecs, ogni tanto, non si sa perché, la pellicola si bloccava.

Credo che abbiamo ulteriormente “vaccinato” questi ragazzi, spero che nessuno di loro si faccia o consigli mai un aborto!

Per chi è curioso di vedere il video, sul sito kattolico.it c’è una pagina da cui potete scaricarvelo: non è troppo grande, sono solo 32 MB, che significa circa 2 ore con un modem, e meno di 2 minuti con l’ADSL. Vi assicuro che ne vale la pena!

Buona visione!

Penso che domani terminerò la lettera alle famiglie di questo mese. Mi manca solo trascrivere una testimonianza e inserire due foto.

Naturalmente la preparo usando openoffice.org, la suite libera di programmi per l’ufficio.

Così spero che domani potremo cominciare a fare le copie. Mi manca solo la carta, devo comprarla in mattinata.

Stasera le confessioni ce l’avevamo nella parrocchia di Santiago el Menor.

Sono arrivato in anticipo, e ho trovato il padre Isidro, il nuovo parroco, che stava già confessando, così mi sono messo a confessare anch’io, e c’ho dato per quasi due ore.

Dopo un po’ è arrivato un altro prete, neocatecumenale come il padre Isidro. Purtroppo non è venuto nessun’altro, per cui quando me ne sono andato alle 7 e mezza c’era ancora un fiume di gente ad aspettare.

Ho avuto anche la “brutta” notizia che S., la ex responsabile del gruppo giovani di Santiago, si è “sposata” perché è rimasta incinta (le virgolette significano che si è sposata, come dicono qui, passando per le finestre, cioè andando a convivere).

Fa un po’ di tristezza, aveva lavorato ottimamente per molti anni…

10:10 pm

Mai visto!

Per la prima volta in vita mia ho visto scoppiare una batteria! Che botto!

L’inversore della parrocchia sembrava avere dei problemi, così ho controllato se le batterie avevano acqua. Ho trovato i bulloni dei cavi della corrente DC flosci, e quando mi sono messo per stringerli BUM!

Meno male che stavo lavorando su quella che non è scoppiata. Me la sono cavata con una bella spruzzata d’acido sulla camicia e con un fischio in un’orecchio per il resto del pomeriggio. Adesso sembra tutto rientrato.

9:27 pm

Giornata piena

Oggi, nonostante il lunedì sia il “giorno libero” dei preti, ho avuto abbastanza da fare:

  • pagare la tredicesima ai dipendenti del liceo
  • mi è venuta a parlare una ragazza che è stata anche responsabile di un gruppo di giovani e che qualche mese fa è andata a convivere, “per fare un’esperienza nuova” (sic!), e con la quale abbiamo parlato della possibilità di rimettersi in careggiata e tornare a ricevere l’Eucaristia
  • ho “ricevuto” un lavoro fatto dal nostro fabbro
  • sono andato a prendermi due files dal server del nuovo laboratorio di informatica, per mandarli al bug system di ubuntu e vedere se qualcuno mi suggerisce la soluzione al problema delle “no free leases” del server dhcp
  • sono andato in città a far riparare due dei computerini che funzionano come clienti nello stesso laboratorio di informatica, e me li hanno aggiustati perché erano ancora in garanzia
  • sono andato dal cardinal López Rodríguez a portargli una cosa che si era dimenticato in parrocchia domenica
  • ho comprato una scatola di bibbie nella libreria della curia
  • sono arrivato a casa, ahimé, alle 2 e mezza del pomeriggio
  • dopo pranzo, in parrocchia, ho dovuto preparare dei documenti che mi sarebbero serviti di lì a poco
  • alle sei abbiamo avuto la celebrazione penitenziale d’Avvento di Santa Margarita, e ho confessato fino alle otto e un quarto, accompagnato da don Lorenzo e altri tre preti.

Alla fine mi sento mezzo stanco…

Oggi abbiamo avuto il Ritiro d’Avvento per tutta la comunità. O meglio, per tutt’e due le comunità. Per la prima volta l’abbiamo fatto separatamente Santa Margarita e la Divina Misericordia.

Sono stato di più in quello di Santa Margarita, che non è stato tanto frequentato. Però le meditazioni sono state belle ed efficaci.

Marcial, che ha accompagnato il ritiro della Divina Misericordia, mi ha parlato di una presenza abbastanza consistente nel pomeriggio, mentre di mattina il livello era come a Santa Margarita, sulla sessantina di persone.

La parte del mattino me la sono persa perché avevo la Messa dei Giovani. Invece la parte del pomeriggio non me la sono goduta perché non avevo digerito bene. Ma nonostante questo ho potuto confessare varie persone e parlare una mezz’oretta con un uomo che è mezzo lì lì per venire a Messa, e che spero che dopo questo dialogo il Signore lo aiuti a prendere una decisione. E la Messa della sera, nonostante la mezza indisposizione, l’ho vissuta meglio e mi sembra che ho dato di più che quella dei giovani.

Stamattina il cardinal López Rodríguez ha inaugurato la parrocchia Divina Misericordia. Alle 7 di mattina ha celebrato l’eucaristia, e si è preso una visione del lavoro fatto: la cappella provvisoria, l’ufficio parrocchiale, la piccola canonica.

La gente ha partecipato numerosa, e più numerosa ancora perché per l’occasione abbiamo sospeso la correspondente messa di Betania, cosicché c’erano le due comunità parrocchiali.

Il cardinale come sempre è stato molto caldo e vivo nella celebrazione, e la gente semplice gli vuole molto bene perché ama stare in mezzo ad essi.

Mi ha fatto i complimenti per quello che si è potuto fare, e spero che il lavoro possa andare avanti di bene in meglio!

Oggi è la giornata della programmazione pastorale zonale.

Stiamo facendo un incontro dei consigli pastorali di tutte le parrocchie della zona per una verifica dei primi mesi del piano pastorale nuovo e per mettere le basi delle attività dell’anno prossimo.

Delle nostre parrocchie c’era un 70/80% dei membri dei consigli pastorali. Altre parrocchie avevano rappresentanze simili, qualcuna uno o due gatti, e varie nessuno.

L’ho lasciati a mezzogiorno per venire a mangiare a casa con Lorenzo e le suore, e tra poco torno in là per continuare a lavorare con loro.

Ieri e giovedì abbiamo avuto altri due bei momenti alla Settimana Giovanile.

Giovedì è stata con noi una giovane della Pastorale Giovanile Diocesana, parlando di come un giovane può essere costruttore di pace.

Ieri, un giovane uomo, sposato, ha parlato dei valori della sessualità. È riuscito a presentare la cosa in maniera molto interessante, e i giovani sono rimasti entusiasti. Ha parlato con abbondanza del fatto che è controproducente avere relazioni sessuali prima del matrimonio, e ha insistito sul matrimonio come fedeltà per tutta la vita.

C’è stato un piccolo inconveniente alla fine, perché non mi aveva detto che non aveva mezzo di trasporto per tornare a casa, e quando è stata l’ora di chiamargli un taxi non ce n’erano disponibili. Alla fine Aneuris, un giovane del gruppo, gli ha dato uno strappo con la moto. Grazie, Aneuris.

La serata si è conclusa con l’invito a tutti i giovani presenti a unirsi a uno dei gruppi esistenti: Ciempiés, a Betania; Jóvenes con Cristo, nel settore Arca di Noè; Talento Juvenil, nel settore San Ramón; un gruppo nel Chimbú e un altro a Los Cazabes. Partirà con l’occasione anche un nuovo gruppo nella parrocchia Divina Misericordia.

Alla fine di tutto mi sono fermato fin quando è andato via l’ultimo giovane, per controllare che lasciassero ben pulito l’ambiente. Di fatto i giorni precedenti nonostante le raccomandazioni era rimasto sporchetto… E la cosa bella che a fermarsi a pulire sono state varie giovani non troppo impegnate, nelle quali ho scoperto una servizialitpà che non conoscevo!

Con l’aiuto di Dio questa pastorale giovanile cresce!

Domani dovevamo avere il ritiro di Avvento del personale della scuola.

Dico dovevamo perché ho preferito spostarlo al giorno 20.

Pensavamo di terminare la scuola il 21, ma i professori non lo accettano, e così ho cercato una soluzione che non ci facesse perdere più giorni di scuola.

Così domani facciamo lezione e il ritiro va più avanti!

Stasera alla Settimana Giovanile toccava al tema sull’aborto.

È intervenuta Mercedes Núñez, che ormai è di casa nella nostra parrocchia.

Doveva portare il video “L’urlo silenzioso”, dove si vede l’ecografia di un aborto, ma non ha potuto. Con l’aiuto di Dio ce lo farà vedere mercoledì prossimo.

Anche stasera la presenza dei giovani, per lo più adolescenti, è stata ben forte! Arrivano a tutte le ore, ma vengono!

Grazie, Signore!

Non so cosa sta passando con il nuovo laboratorio di informatica, ci sono dei ritardi pesanti nel caricamento dei clienti.

Sto chiedendo sul canale IRC di edubuntu ma non ho ricevuto ancora indicazioni precise sulla causa e come risolvere il problema.

Forse è che non l’ho chiesto al Signore?

10:32 pm

Il batterista

Da due o tre mesi abbiamo un batterista, un ragazzo di 17 anni che sembra in gamba, Samuel.

La sua famiglia è evangelica pentecostale, ed anche lui ha frequentato quella chiesa per un certo tempo, portatovi dai genitori, ma poi si è stufato, a sua detta per i pettegolezzi dell’ambiente giovanile.

Ha iniziato a venire a Messa per suonare la batteria, invitato da Gregory, un suo compagno di scuola ben inserito nel gruppo giovani.

La batteria la suona divinamente, e l’impressione è che giorno dopo giorno si stia integrando sempre di più nella vita della parrocchia. Stasera e anche ieri sera era alla settimana giovanile.

Francisca mi dice che sta per diventare formalmente cattolico, che già a livello giovanile ci si trova molto bene.

Personalmente ho parlato con lui varie volte, e lo trovo abbastanza maturo per la sua età.

Mi piacerebbe che continuasse e si battezzasse, è un ragazzo molto in gamba.

E ci toccherebbe anche, perché in questi anni ho visto vari ragazzi cattolici diventare evangelici. Almeno uno che da evangelico diventi cattolico, non ci starebbe male!

Che ne pensi, Signore?


SPIEGAZIONE

La seconda serata della Settimana Giovanile è stata resa preziosa dalla presenza del cardinale Nicolás López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo.

E la prima cosa che colpisce in lui è il piacere che ha di parlare ai giovani e con i giovani. Si sente a suo agio. Ci sta bene. Quando gli ho fatto l’invito ha accettato subito!

Ha parlato del fidanzamento e delle relazioni prematrimoniali, in maniera schietta e franca. A me colpisce il fatto che non cerca di dire cose accettabili. Dice quello che deve dire e basta, e ha un bel dono per dirlo in maniera che si ascolti volentieri.

Ha parlato per quasi un’ora, mantenendo l’attenzione dei giovani quasi senza nessun segno di stanchezza. E poi c’è stato un fuoco di fila di domande, spaziando dalla possibilità di una ragazza violentata di farsi suora, fino ai consigli per vivere un buon fidanzamento.

La serata si è conclusa in bellezza con una recita del gruppo di teatro, che ha divertito molto anche il cardinale.

E la presenza del cardinale ha fatto anche da catalizzatore: c’erano quattro volte tanto i giovani di ieri! Al meno 300! (nella foto se ne vedono solo una piccola parte). E chiedo al Signore che li faccia tornare tutti i restanti giorni di questa settimana.

Nel frattempo: Grazie, Signore!

Stasera è iniziata la seconda Settimana Giovanile, la prima è stata l’anno scorso.

Era la serata di presentazione e ambientazione, ma non c’erano troppi giovani: forse un 60/70. Sono stato contento per la presenza di un certo numero di giovani di Jacagua.

Domani verrà il cardinale López Rodríguez a parlare del fidanzamento e delle relazioni prematrimoniali. Spero che arrivino i giovani, perché così come era oggi sarebbe una mezza brutta figura con lui.

Santiago è un giovane ingegnere di una trentina d’anni che vive a Jacagua. Sposato, o meglio, convivente, si sposeranno tra due domeniche.

Stamattina ha ricevuto il battesimo. Si era già preparato al battesimo in quaresima, ma non avevamo potuto farlo a causa della convivenza. Adesso, in prossimità del matrimonio, si sono impegnati a stare “separati” fino al matrimonio, e ha potuto ricevere il battesimo.

È stato un momento molto bello, anche perché è stato nella messa parrocchiale delle sette di mattina. E Santiago è una persona molto semplice, si è conquistato la simpatia di tutti.

E in più sono sicuro che accetterà di impegnarsi nella vita parrocchiale. È e sarà ancora di più un dono per la chiesa del Guaricano!

Stamattina alla messa dei giovani l’ha presieduta il padre Manuel Segura, dei Missionari del Sacro Cuore. È l’incaricato vocazionale della congregazione, e l’ho invitato perché desidero che i giovani della parrocchia si sensibilizzino di più alla vocazione missionaria.

Sto chiedendo al Signore nella preghiera che mi faccia vedere vocazioni missionarie prima di andare via di qui.

Il padre Manuel ha fatto una bell’omelia, l’unica cosa è che mi sono addormentato, e qualche giovane se n’è anche reso conto… che vergogna!

Oggi mi sono fatto un bel po’ di dialoghi prematrimoniali.

La cosa che mi colpisce di più tutte le volte è vedere la gioia che hanno di sposarsi, in confronto con gli anni che ci hanno messo per prendere questa decisione.

Per molti sono 10 o 15 o 20 anni di convivenza prima di capire che vale la pena celebrare il sacramente.

E davvero quando si sposano si sentono di dire a tutti che è la cosa più bella. Ma quanta fatica per arrivarci! e quanti pochi ci arrivano! La maggioranza della gente qui non arriva mai a sposarsi!

Oggi pomeriggio la marcia per la vita ha chiuso la settimana dedicata all’aborto e alla delinquenza.

Le quattro parrocchie di Guaricano hanno partecipato, ognuna di esse ha fatto la marcia per i suoi settori, e poi abbiamo concluso con la Messa in un luogo comune.

La marcia di Santa Margarita è stata bene per un aspetto e meno bene per un altro.

Bene perché i giovani hanno coinvolto due bastón ballet, che per la giovane età delle ballerine e le minigonne astronomiche attira sempre tantissima gente.

Bene anche perché durante la marcia i tamburi del bastón ballet si sono alternati con slogan vari, il più comune “Sì a la vida, no al aborto“, gridati con convinzione da giovani e meno giovani.

Meno bene perché la gente della parrocchia non ha partecipato tanto. Se non fosse stato per il bastón ballet sarebbe stato una vergogna tanto poca era la gente.

E di fatto la presenza del bastón ballet ha suscitato un interesse spropositato.

Nella Messa ho scoperto con piacere che delle altre parrocchie c’erano gruppi ben folti, forse più che di Santa Margarita. Bene! È stato un momento bello, di comunione tra le parrocchie in vista di un bene comune molto importante.

Alla fine della messa ho chiamato i giovani che hanno organizzato il tutto, e li abbiamo ringraziati pubblicamente. Ci siamo sentiti orgogliosi di questi giovani!

Per tutto questo: grazie, Signore!

Stasera abbiamo definito chi e quando si sposa in dicembre.

Ci saranno 5 matrimoni alla Divina Misericordia tra il 17 e il 18 dicembre, e 7 matrimoni in Santa Margarita il 18.

Alla fine, si sposano!

Qualcuno di loro ha fatto il corso di preparazione 4 o 5 anni fa, e solo adesso si sono decisi. Apparentemente, il motivo del ritardo era economico.

Dell’ultimo corso fatto ci sono la maggioranza!

Grazie, Signore!