Oggi tutto fermo anche qui in Repubblica Dominicana, ma non per il ferragosto.

Domani, 16, toccava la festa della Restaurazione della Repubblica, ma una legge di alcuni anni fa muove questa e altre festività civili infrasettimanali al lunedì.

Nato come colonia spagnola, il paese passò sotto gli haitiani dal 1822 al 1844.

I vari governi che si sono succeduti da lì in avanti erano in funzione degli interessi di alcune famiglie. Queste stesse famiglie annessarono nuovamente il paese alla Spagna nel 1861.

Il 16 agosto 1863 veniva iniziata la guerra che avrebbe riportato alla indipendenza nazionale. È il processo detto della Restaurazione della Repubblica, che culminó nel 1865.

C’è da dire che il paese perse altre volte la indipendenza:

  • Dal 1916 al 1924 ci fu l’invasione nordamericana, dovuta al ritardo nel pagare il debito pubblico: gli Stati Uniti si impossessarono della Dogana finché non recuperarono i loro soldi.
  • Ci fu la dittatura di Trujillo, dal 1930 al 1961.
  • Nel 1965 tornarono gli americano, abbattendo con un colpo di stato il governo “comunista” di Juan Bosch.
  • Andandosene gli americani, lasciarono al governo Joaquín Balaguer, che era uno dei principali collaboratori di Trujillo negli anni della dittatura.

Oggi il paese è indipendente, ma al tempo stesso è fortemente vincolato dalle decisioni di politica economica “suggerite” dal FMI e dai ricatti a cui lo espone il forte debito estero e la necessità di continuare a chiedere ulteriori prestiti.

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