… devo dire che finalmente riusciamo a comprare la casa da mettere a disposizione della signora malata de La Mina.

Ci abbiamo messo tanto un po’ per la lentezza dell’avvocato, un po’ per tante altre cose da fare, un po’ per capire bene in che maniera si poteva redigere il contratto.

Spero che domani mattina risolviamo tutto.

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Siamo davvero contenti di aver potuto dare una mano! vi aspettiamo per un salutarvi di persona! a presto!

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Tenendo presente che avevamo del riso donato da far arrivare al seminario prefilosofato, ho approfittato per accompagnarvi Heriberto, il mio figlioccio.

È stata un’occasione bella per chiaccherare un momento con il padre Cecilio de los Santos, che è l’attuale rettore di quel seminario. È un fratello prete che stimo tantissimo, perché esprime con la bocca e realizza nella vita una disponibilità molto bella al Signore, un’obbedienza concreta al vescovo che in nove anni di ministero l’ha già portato a cambiare cinque realtà diverse, e non per voler cambiare lui, ma perché il vescovo glielo chiedeva. Tutte le volte ha detto un sì pieno di generosità al Signore.

È un prete che considero un prete modello. Un prete al quale c’è da augurare che diventi vescovo!

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Sono dietro a riordinare l’ufficio parrocchiale. Sulla scrivania in questi ultimi mesi si sono accumulate tante scartoffie, o meglio, tanti documenti da riordinare. Poco a poco li sto mettendo a posto, così come sto seguendo il processo di immissione dati del Fondo Prestiti. Siamo a buon punto, al ritorno da Cuba devo fare la messa a punto finale.

Mi manca ancora preparare i conti delle due parrocchie da mandare alla curia di Santo Domingo, così come i conti della missione dell’ultimo anno (o degli ultimi due anni?).

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La festa della beata Maria RepettoFesta bella della beata Maria Repetto, stamattina, al consultorio.

La foto non è gran che a causa di un settaggio sbagliato della macchina fotografica (sensibilità 800 asa, l’ideale per metterci un sacco di rumore)

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10:15 pm

L’Epifania

Per l’Epifania ai gruppi liturgici piace inscenare l’arrivo dei magi e la presentazione dei doni a Gesù bambino. E anche quest’anno i magi sono arrivati davvero, all’offertorio, portando a Gesù oro (alcune gioie di qualche animatore di comunità), incenso (in pezzi di corteccia, non so dove l’anno preso, o se erano rametti di cannella) e mirra (non so cosa era).

A riceverli una veridica Maria quindicenne, con in braccio un non altrettanto veridico Gesù bambolotto. Alle sue spalle Francisco, il portiere della scuola, nei panni di San Giuseppe.

Questo a Betania (Santa Margarita).

Invece a Jacagua non c’è stato niente di speciale da parte loro. Ho provveduto io a inventare un gesto simbolico per tutti i bambini: lasciarsi togliere il cuore ed andarlo a deporre sull’altare, per offrirlo a Gesù: un gesto di maggior valore di quello che hanno fatto gli stessi magi. E la cosa bella è stata poi che i bambini si sono lasciati inviare dagli adulti, e hanno ricevuto il cuore di ognuno di loro e l’hanno portato pure quello sull’altare. Il gesto ha commosso tutti, e spero che rimanga nel cuore di tutti come un ricordo che li aiuti (o ci aiuti) a vivere davvero il dono del nostro cuore a Gesù.

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3:05 pm

Acqua e freddo

Un fronte freddo piovoso, proveniente da Cuba e annunciato dai servizio metereologici da qualche giorno, da ieri è sulla nostra isola, dove ci porta temperatura “fredde” (18 gradi di notte) e piogge abbondanti. Anche se non c’è paragone con la quantità di acqua piovuta in occasione delle due ultime tormente tropicali.

Sembra che domani smetterà di piovere, ma la temperatura si abbasserà ulteriormente a causa del sistema di alta pressione che sostituirà le nuvole. Siamo tutti ben attrezzati con giubbotti e giacchette!

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Carissimo Don Paolo
sono una appassionata lettrice del suo diario della missione . Mi dispiace un po’ che lascia la missione , ma so che sara’ sempre la’ con tutto l’affetto col quale ha donato tutto te stesso per quella patre importante della Chiesa . Quindi BUON PROSEGUIMENTO !
Nella volonta’ di Dio e’ la nostra pace . Grazie per tutto quello che ha donato gratuitamente al popolo di Dio .
uniti nel Signore
con affetto
Sr. Maristella

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A Puerto Plata, tutti insiemeSpenti ormai i riflettori della folla della Messa di Consegna, il giorno di oggi ha avuto un carattere comuntario, o meglio, “familiare”.

Abbiamo preso su con le suore e ci siamo diretti verso Puerto Plata, dove la teleferica di costruzione italiana ci ha portato a un parco naturale soprelevato di 800 metri da cui si domina (se non ci sono le nuvole basse e una pioggia insistente come quelli che abbiamo trovato noi) tutto il litorale del centro turistico di Puerto Plata.

In pratica, come avrete capito, la vista non ce la siamo goduta. Anche il momento del pranzo, preparato con tanto amore dalle suore prima di partire, è stato in un posto umido dove non ci si poteva quasi sedere, ma ciò non ha impedito che la gita sia stata per ognuno di noi un momento molto bello e piacevole.

A differenza degli ultimi tempi, in cui non riuscivo neppure a concepire l’idea di mettermi in viaggio, oggi il Signore mi ha messo un desiderio bello di condividere questo momento con don Lorenzo e con le nostre care suore. Tra l’altro è stata la prima volta che siamo usciti con la presenza di suor Paolina, che è qui solo da alcuni mesi ma che si è già fatta amare tanto, e non solo da noi, ma anche da tutti quanti l’hanno conosciuta.

Le suore nel parco in cima alla teleferica di Puerto PlataLa teleferica è effettivamente qualcosa di bello, merita prenderla nonostante le condizioni non siano state per noi buone. E in cima c’è un ambiente al tempo stesso selvaggio e ben curato, nel cuale abbiamo passato buona parte dell’ora di mezzogiorno.

Suor Cristina con l'L’ultima parte della giornata è stata dedicata al malecón di Puerto Plata, dove si alternano tratti di spiaggia e roccie coralline simili a quelle presenti sul litorale vicino alla capitale. Ed è stato bello anche giochicchiare agli effetti speciali con la macchina fotografica.
Prima del ritorno la visita d’obbligo alle suore del monastero della Visitazione. Con loro la nostra comunità missionaria ha un rapporto bellissimo. Dal 1999, anno in cui io e le suore siamo stati da loro per un ritiro di quattro giorni, fino all’estate scorsa, in cui suor Serafina ha passato una settimana con loro in silenzio, tutti gli anni hanno ricevuto nostre visite. E è stata la Missione che ha regalato loro la campana che scandisce i loro ritmi di preghiera.
Con le suore del monastero della Visitazione di Puerto PlataL’incontro è stato quindi una cosa molto bella e significativa. Soprattutto suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina hanno con loro un rapporto estremamente vivo e attento, e da parte loro le monache ci hanno accolto, come sempre, con grande gioia. Una cosa bella che abbiamo trovato è che rispetto all’ultima visita la comunità è più piccola: ed è una cosa bella (checché possiate pensare) perché la ragione è che hanno aperto una fondazione a Higüey, e per questo la comunità si è sdoppiata.

Il ritorno in macchina è stato ancora sotto l’acqua, ma grazie a Dio non ha avuto inconvenienti. È stato, come tutti gli altri momenti di questo viaggio, un condividere sereni e contenti la gioia di essere comunità unita in Cristo!

Grazie per questa comunità, Signore! Mi mancherà quando sarò a Genova!

P.S.: In molte foto suor Cristina non si vede perché è dietro alla macchina fotografica!!!

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Con mons. Cedano nella Messa di Consegna e SalutoDopo il saluto del Nunzio, ieri sera in cattedrale, oggi è toccato a me e a don Lorenzo.

In una Santa Margarita ben piena di gente delle due parrocchie, mons. Pablo Cedano, vescovo ausiliare, ha effettuato l’atto di ricezione delle due parrocchie di Santa Margarita e della Divina Misericordia da parte della Missione Genovese.

Questa Messa ha segnato quindi la conclusione “formale” del lavoro della Missione della nostra Arcidiocesi di Genova in Guaricano.

Ho usato l’aggettivo “formale” perché in realtà né io né Lorenzo ce ne andiamo domani, sarà probabilmente verso fine mese. Io ho da finire di mettere a posto un bel po’ di cose, soprattutto a livello di resoconti economici e altre faccende amministrative. Mentre che a livello della pastorale mi ero organizzato perché in questi giorni potesse già lavorare il successore o i successori, che saranno del clero diocesano di Santo Domingo.

In realtà i nuovo preti non ci sono ancora. Nella Messa mons. Cedano ha detto che probabilmente uno di loro è stato individuato, ma che bisogna risolvere il problema di chi lo va a sostituire, e di chi sostituisce il sostituto, ecc. E che però ha fiducia che per la domenica 13 possa essere già in parrocchia.

Il gruppo dei preti e diaconi presenti alla Messa di SalutoCi ha accompato il padre Ramón Suero, vicario zonale, il padre Abraham insieme a un amico francese che era in visita da lui. C’erano Marcial e Juan Luis, i nostri diaconi, due diaconi transitori e molti chierichetti sull’altare. Non mancavano i nostri seminaristi, sempre attenti e presenti nei momenti importanti così come in quelli meno significativi.

Mons. Cedano ha parlato della riconoscenza dell’Arcidiocesi di Santo Domingo per il lavoro portato avanti dalla missione, prima con don Lino e don Giulio, per continuare con il sottoscritto, don Lorenzo e don Franco.

Al momento della presentazione dei doni è stata portata all’altare una bandiera dominicana, che è stata subito dichiarata di mia proprietà perché in un gesto istintivo me ne sono fasciato il corpo, come segno di affetto per questo popolo in mezzo al quale ho lavorato per nove anni. E lo stesso ha fatto don Lorenzo alla fine della Messa, strappando l’applauso dei fedeli commossi.

Alla fine ho avuto modo di chiedere scusa per tante piccole e grandi situazioni dove ho mancato verso questo o quello.

Molti abbracci dopo la Messa, per molti venati dalle lacrime. Personalmente in questi momenti non sento tanto la tristezza quanto la gioia di continuare a servire da un’altra parte.

Marcial ha provveduto a preparare un piccolo rinfresco per i due consigli pastorali delle due parrocchie, e con questo si è conclusa in bellezza la serata.

Ho sentito, e credo che pure Lorenzo l’ha sentito, il calore umano del popolo del Guaricano. L’hanno espresso, con la loro presenza e con vari piccoli segni tangibili. Partirò da qui con il cuore gonfio di affetto ricevuto e dato, segno entrambi dell’affetto del Signore verso di me.

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Grazie per la vostra testimonianza! E’ la prima volta che leggo e vivo “in diretta” la conclusione di una missione. Grazie, perchè il vostro è un grido al senso di missionarietà ed evangelizzazione. Impossibile rimanerne sordi! Enrico

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La Messa di saluto del Nunzio ApostolicoIl nunzio apostolico in Repubblica Dominicana, mons. Timothy Broglio, è stato nominato Ordinario Militare negli Stati Uniti, e presto partirà da qui.

La comunità cattolica del paese gli si è stretta attorno stasera nella cattedrale, presenti tutti i vescovi dominicani, una trentina di preti di tutte le diocesi e un buon numero di laici.

Le cose che più mi hanno colpito sono state due:

  • La predica di mons. De la Rosa, arcivivescovo di Santiago, che ha messo in evidenza la duplice funzione svolta da mons. Broglio: nunzio presso lo stato dominicano e delegato apostolico presso la conferenza dell’episcopato dominicano. Mons. De la Rosa ha fatto emergere il lavoro che come delegato apostolico mons. Broglio ha realizzato dietro le quinte, e che l’episcopato tutto ha molto apprezzato.
  • Le parole di saluto finale del nunzio, semplici, ma dette col cuore, chiedendo anche perdono per le infedeltà con cui ha realizzato la sua missione. Lo stile semplice e familiare è arrivato al cuore di tutti, e ha strappato un applauso scrosciante.

L'abbraccio affettuoso a mons. Timothy BroglioE di fatto anche la nostra missione si è sentita molto vicina a questo nunzio. Don Franco amava ripetere che mons. Broglio è una persona che riconcilia con le istituzioni. Di fatto anch’io posso dire che se la parola “nunzio” non è più per me solo una funzione si deve alle attenzioni e alla disponibilità che mons. Broglio ha avuto verso le nostre parrocchie: è venuto molte volte in questi sei anni del suo ministero, a volte per le cresime, altre per feste patronali, altre per celebrazioni particolari, come quando l’anno scorso in novembre ci ha accompagnati nella marcia per la vita contro l’aborto e ha celebrato la Messa conclusiva.

Un grazie grande a te Signore, per questo tuo servo e per quanto ci hai fatto amare la Chiesa attraverso di lui!

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Da qualche giorno il mio intestino è popolato da “abbondanti batteri”, secondo quanto recita l’esame che mi sono fatto.

Auguro loro di poter ricevere presto un funerale, se possible cristiano, di essere seppelliti nella loro amata terra domenicana e di lasciarmi in pace. Riposeranno, loro in pace e io in piedi, e staremo meglio tutti. Grazie!

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Le chiese rimangono mezze vuote qui il primo dell’anno (probabilmente come in Italia…).

La sera prima si vedono faló nelle strade, e i ragazzi tirano petardi. C’è parecchia gente che si passa la notte nel colmado, tra birra e rum e al ritmo della bachata.

La gente di chiesa magari non se la passa bevendo, ma molti aspettano l’anno in casa, anche senza la tradizione della cena.

Così da anni a Santa Margarita non facciamo la Messa delle sette del primo dell’anno, e la gente si concentra in quella delle nove e mezza. E alla Divina Misericordia l’orario slitta dalle sette alle otto. Per qualcuno c’è ancora la possibilità di partecipare a quella della sera. Ma la cosa triste è che la metà della gente in giorni come questi perde la Messa.

Don Franco picchiava duro sulla disinvoltura con cui la gente perdeva Messa e continuava a fare la comunione, io vado un po’ più morbido ma tutte le volte che posso faccio un richiamo.

E per noi, in casa, sono giorni sereni, con un bel clima di festa, la nostra piccola comunità fatta di due preti e quattro brave suore.

Grazie per loro, e grazie per tutta la gente di qua, Signore!

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Come di tradizione, stasera abbiamo ringraziato il Signore dell’anno trascorso.

Qui non si parla di Te Deum. Può essere che in qualche parrocchia ricca della città facciano il canto latino, ma qui da noi è improponibile. Quello che facciamo è un’ora di adorazione centrata soprattutto nel ringraziamento, e un momento di ringraziamento un po’ più corposo del solito al termine della Messa.

La gente sente la bellezza di questo momento, che quest’anno per molti aveva una vena di tristezza a causa della prossimità della partenza della missione, ma la partecipazione non arriva neanche lontanamente a quella della Messa dominicale.

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Don Chicco e gli Amici del Guaricano sono ripartiti stamattina per Genova.

La loro visita è stata oltremodo significativa. È stato per noi sentire come in questo momento prossimo alla partenza Genova ci viene a dire che sta con noi.

Grazie quindi a loro, ma anche a tutti i genovesi che loro hanno rappresentato e che ci hanno mandato espressioni di saluti e di preghiere.

E grazie a te, Signore!

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Beh… che dire… don Paolo e don Lorenzo lo sanno bene, qual’è stato per me il momento più emozionante! Tanti, tantissimi, ce ne sono stati… ma loro hanno assistito al primo, e quindi forse per questo, il più emozionante!

La prima mattina, io e Stefano ci siamo svegliati alle 6… fuori era ancora buio… e con don Paolo, in macchina, raccogliendo fedeli che attendevano un passaggio, siamo andati in Parrocchia per la Messa delle 7. C’erano già delle persone in Chiesa, e molte altre piano piano sono arrivate… è stato un crescendo di emozioni… sentirsi avvolti dall’accoglienza delle persone, dai sorrisi… alcuni si ricordavano di Stefano… ma anche chi non ci conosceva, ci ha fatto sentire più che benvenuti… la funzione, i canti (l’Alleluja “importato” dagli Amici del Guaricano, cantato ai matrimoni degli amici più cari!), il calore di don Paolo, di tutti i celebranti e di tutti i fedeli… difficile descrivere con poche parole…

E quando don Paolo ci ha chiamati sull’altare a salutare la comunità, lacrime di commozione hanno rotto le nostre voci, poche parole per cercare di descrivere quello che provavamo ad essere lì in mezzo a loro… speriamo solo di essere riusciti a trasmettere un pò di quello che provavamo…

Il ringraziamento più grande va a don Paolo, don Lorenzo, alle suore Modesta, Paolina, Blessila, Cristina (che però ho avuto modo di conoscere solo l’ultimo giorno), delle persone bellissime… è stato un Dono avervi conosciuti.

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6:43 pm

Ciao Guaricano

Il forte rumore di una moto sgangherata al di là del muro. Il sordo continuo ronzio della centrale elettrica a pochi metri di distanza. Un colpo di clacson dalla strada polverosa e piena di buche. Il canto ininterrotto di decine di uccellini. Un altro rauco rombo di motore. Il fruscio di migliaia di foglie di ogni forma scosse da un vento caldo. Musica caraibica in sottofondo sparata a tutto volume da qualche cassa enorme in una baracca non lontana. Alzo la testa. Pali della luce, fili dell’alta tensione che si aggrovigliano in intricati gomitoli che portano energia ad ogni baracca e dai quali pendono inermi ed arresi aquiloni.

Colori vivaci… il verde, l’azzurro, il bianco abbagliante delle nuvole accese dai raggi del sole, fortissimo anche a dicembre. Sono ancora una volta seduto nel cortile della missione. Guaricano. Santo Domingo. Ritorno dopo qualche anno dall’ultima visita, nel 2001 con gli Amici del Guaricano, ed a 8 anni dalla prima, nel 1999, quando ero venuto da solo per conoscere una realtà missionaria. I ricordi si affollano nella testa e nel cuore. Mi sento un po’ strano e un po’ a casa, per tutte le volte che il pensiero è volato fin qui.

Il Guaricano ha cambiato il mio cuore, mi ha aiutato a capire che cosa è importante. Mi ha guidato a scoprire l’umanità che si nasconde nella fatica, nella contraddizione, nella sofferenza che sembra senza uscita e la voglia di vita che spera, che cerca un senso, qualsiasi sia la difficoltà che incontra.

È bello essere tornato in Guaricano, tra questi rumori, questi colori, queste sensazioni, queste persone e questi ricordi. Anche se solo per pochi giorni e per un qualcosa di semplice ma tanto prezioso come un saluto, qualche passo di cammino insieme ed un abbraccio forte.

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1:56 pm

Eccomi!

Avevo sentito parlare del Guaricano tante volte e da tante persone diverse, ma vederlo è stato come bruciarsi dopo aver visto il fuoco in fotografia. I racconti hanno assunto colori, odori e consistenza reali.

Ho guardato negli occhi, riguardata, un ragazzo di 18 anni immobile dalla nascita che non avrà la possibilità di essere assistito e istruito come avverrebbe a Genova. Ho anche avuto paura e desiderato di essere lontana da tanto dolore.

Ma le suore che ci hanno accompagnato, con una preghiera e un sorriso, facevano per ogni malato un piccolo miracolo. E il sorriso che mi si stampava sulla faccia non era solo un distendersi dei muscoli facciali, ma anch’esso un piccolo miracolo.

È difficile credere che si possa fare qualcosa di buono quando si vede questa marea di cose che non girano come dovrebbero, di povertà, di ignoranza, di violenza.

Ma qui al Guaricano ho scoperto, come una bruciatura, che anche il poco è molto e che tanti pochi fanno un moltissimo.

Grazie alle Suore Modesta, Blessila e Paolina e a don Paolo e don Lorenzo per questo grande insegnamento.

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Le nozze di Héctor e GlennysGlennys, professoressa della nostra scuola, si è sposata stasera.

Il matrimonio non è stato pienamente “secondo le regole”, perché si erano sposati in comune già un anno fa. In questi mesi Héctor ha maturato in maniera molto bella la decisione che il loro fosse un matrimonio nel Signore.

Complimenti a questa nuova famiglia cristiana!

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9:34 pm

Tetto

Caro tetto,

la fatica costata per raggiungerti è pienamente appagata dalla tua presenza.Ti trovo cambiato, non si vedono più le cose di prima:

Vedo una centrale elettrica, vedo un albero cresciuto velocemente, vedo attività commerciali, vedo multis

Non vedo più la Ciudad Modelo, forse è simbolicamente scomparsa.

Prima sembrava di essere ai confini del barrio. Ora la missione sembra esservi dentro sempre più.

Ma guai limitare il proprio sguardo alle cose di quaggiù… tu sei sempre lo stesso. Basta alzare gli occhi per comprenderlo.

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Ciao cari GuaricanBloggers!

Ieri abbiamo fatto visita al pozzo del quartiere o meglio campo, di Duquesa. È stato abbastanza frustrante e al tempo stesso istruttivo prendere coscienza del fatto che questa struttura non fosse attiva, almeno in parte, da ben 5 mesi. Frustrante perché, evidentemente, non vi è stato il minimo impegno di mantenere funzionante una struttura che poteva portare gratis un bene di prima necessità come l’acqua in una parte di barrio poverissima.

Istruttivo, al tempo stesso, perché capiamo meglio gli sforzi nella direzione di dare più istruzione ed educazione alla gente di qui. L’evangelizzazione, accompagnata da un corretto insegnamento scolastico, sono sempre stati una priorità della missione. Questo sicuramente può aiutare a capire che se oggi la mia famiglia spende 1 peso al giorno per l’acqua, e con 100 pesos posso unirmi con altre persone per aggiustare la pompa dell’acqua, tra 100 giorni esatti comincerò a risparmiare soldi per l’approvvigionamento idrico, e potrò dare 1 peso al giorno in più alla mia famiglia in istruzione, cibo e salute.

Grazie mssionari per questo lavoro così importante.

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Oltre alle liceali che immettono i dati nel programma del Fondo Prestiti, a partire da oggi ci lavora anche Aracelis, una giovane che da lezioni di contabilità alla omonima sezione del liceo. Le ho chiesto che mi riveda il lavoro delle studenti.

Nel frattempo io continuo a implementare le funzioni che mancano. Siamo quasi a posto.

Purtroppo nei prossimi giorni non avrò al mio fianco Edilenia, la segretaria della parrocchia, il cui lavoro è preziosissimo, soprattutto in questi giorni. O meglio, non so se potrà venire e lavorare. Ma ho fiducia nel Signore che le cose si risolvano.

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Don Chicco e i vecchi Amici del Guaricano con mogli e fidanzateUn caloroso benvenuto a don Francesco Di Comite e ai giovani che l’accompagnano, e che sono arrivati oggi pomeriggio al Guaricano.

Tre di loro sono “veterani”:

  • Stefano Belfiore, che aveva passato al Guaricano un mese quando era appena laureato in medicina nel 1999 e che poi è ritornato due anni dopo con il gruppo.
  • Stefano Marsili e Gino Repetto, entrambi venuti con il primo gruppo degli Amici del Guaricano, trasformatosi poi in Movimento Giovanile Missionario.

Tutti e tre sono accompagnati dalla fidanzata (Stefano Belfiore) o moglie (gli altri due). Per le tre ragazze è la prima permanenza, vedono con gli occhi della realtà ciò di cui avevano fino ad adesso solo sentito parlare.

Si fermeranno con noi fino al 31, pochi giorni, ma giorni che saranno vissuti con amore, per portare ancora una volta il calore e l’affetto di Genova alle comunità di qui.

Un abbraccio di benvenuto a tutti!

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Sembra che vada in porto finalmente l’acquisto del terreno di fianco a Santa Margarita, dove fino al 2004 era situato il consultorio.

Alcune settimane fa ho mandato una lettera alla proprietaria, facendo presente che la missione se ne andava, e che quindi se voleva venderlo (a noi, ma realisticamente data la posizione non ci sono moltre altre alternative) doveva farlo subito.

E di fatto sembra che il prezzo che lo pagheremo sia un po’ inferiore a quello che si sarebbe pagato in passato. Per i soldi ci sono quelli che dovevamo usare per costruire la chiesa della Divina Misericordia, che non si è potuta fare per ragioni che vi ho spiegato a suo tempo.
Per la parrocchia di Santa Margarita è un acquisto necessario, perché la “chiesa”, che in realtà è ancora una tettoia, anche se ben accogliente, è “stretta” da quel terreno, e per qualunque sviluppo futuro (canonica, opere parrocchiali, ecc.) c’era bisogno dello sbocco offerto dal terreno che stiamo comprando.
Vi saprò dire!

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9:00 pm

Foto ricordo

Oggi, giorno di natale, ho portato la macchina fotografica a Santa Margarita, e dopo le Messe ho invitato la gente (chi voleva) a farci una foto insieme. Me le porterò in Italia, e se ce la faccio le stampo per i diretti interessati. Qualcuno mi ha chiesto la foto, ad altri la regalerò di mia iniziativa, chiederò loro di accompagnarmi con la preghiera.

Natale con la famiglia di Laura e MarioA molti ha fatto molto piacere la cosa, e una buona parte di queste persone sono amici e famiglie carissime, che mi sarà più facile continuare ad amare al ritornare a vedere le foto con loro.

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La statua dell'Altagracia pitturata da LorenzoIn occasione del Natale qui si rende più bello tutto, e anche Lorenzo ha fatto un lavoretto molto carino pitturando, in maniera molto delicata, la statua dell’Altagrazia che abbiamo in giardino.

Le suore posano con don Lorenzo di fianco alla statua dell'AltagraciaLe foto parlano da sole.

Complimenti, Lorenzo!

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Il coro dei giovani della Divina MisericordiaLa Messa del Gallo (così si chiama qui la Messa di Mezzanotte) della Divina Misericordia l’ho trovata quest’anno un po’ moscia.

Non c’era tanta gente, e soprattutto mancavano completamente i segni della notte di Natale: i campanelli da suonare al Gloria, e soprattutto il bambinello da venerare alla fine della celebrazione. Speriamo che ci possano essere per l’anno prossimo!

Non per questo però non me la sono goduta. Personalmente sento molto il fascino del mistero di Dio che si fa uomo, che ci accompagna, che fa sua la nostra umanità.

Un buon Natale a tutti!!!

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La vigilia di Natale qui tutti sono indaffarati: a preparare la cena, che è il momento dell’anno più forte di incontro della famiglia, sia a pitturare la casa o a mettere a posto qualcos’altro.

A Betania i nostri seminaristi hanno pitturato il presbiterio, facendo sparire alcune macchie di umido che si erano generate in occasione della tormenta Noel di Novembre.

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Alla Messa delle nove di oggi abbiamo avuto due battesimi di bambini piccoli, nipoti di Dany, la responsabile del settore Betania.

Fatti nella Messa con la presenza della comunità assumono un carattere marcatamente più ecclesiale, e diventano una chiamata alle rispettive famiglie a vivere una vita cristiana più intensa.

Uno dei bambini è figlio di Kenia, la segretaria del liceo, e l’altro è una cuginetta. Kenia vive una bella vita di chiesa, seguita (ma con meno entusiasmo) dal marito. La sorella di Kenia un po’ meno, e il marito della sorella ancora meno.

Alle due famiglie gli auguri più vivi di una vita cristiana piena!

P.S.: questi due battesimi mi rinfrancano un po’ sul versante di questo sacramento, perché a Santa Margarita, a differenza della Divina Misericordia, ultimamente non se ne fanno molti. E non è che non ci siano bambini! La mia impressione è che si sia generata una percezione che esigo troppo. E di fatto cerco di chiedere alle famiglie di impegnarsi nella vita di chiesa. Potrebbe essere che ho passato i limiti, e la gente aspetta che me ne vada per battezzare i figli con meno difficoltà. Se ciò è vero la mia partenza sarà “provvidenziale”. Nella mia preghiera chiedo al Signore che la gente possa battezzare con gioia i propri figli!

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Il nostro ultimo “impegno” festaiolo è stata la cena della Zona Pastorale di Villa Mella (qui si chiama zona pastorale l’equivalente dei vicariati di Genova), che era per i preti (come sempre), per i diacono permanenti con le rispettive mogli (come già da qualche anno), e quest’anno anche per i ci coordinatori parrocchiali del piano pastorale.

Don Lorenzo e Carmen alla cena della Zona PastoraleIl “risultato” è stato il seguente: i diacono c’erano tutti (o quasi), con le rispettive mogli; i laici coordinatori del piano pastorale c’erano (quelli delle parrocchia che le anno, in pratica ce n’erano sette o otto su ventisei parrocchie che ha la zona); i preti erano praticamente assenti: oltre al vicario di zona e il suo curato c’eravamo io, don Lorenzo, il padre Hipólito, e quasi alla fine sono arrivati i padri Nelson e Candelario, in tutto sette, assenti quattordici. Mancavano tutti i neo catecumenali (sono cinque nella zona), che celebrano l’Eucarestia delle loro comunità a partire dalle otto di sera, e altri preti diocesani che apparentemente non si sono scusati.

Alla cena natalizia della Zona Pastorale con il padre Nelson e il padre CandelarioIn prospettiva pastorale è stato una cosa abbastanza deprimente. Personalmente l’ho vissuto come un momento bello che ho condiviso con i nostri diaconi e mogli e con Carmen e Cristino, incaricati del piano pastorale delle due parrocchie.

Adesso, in effetti, ricordo che anche l’anno scorso la partecipazione di preti fu molto scarsa: si era preparato per trenta persone e c’eravamo solo dodici, e la maggior parte del cibo se l’è portata a casa la gente.
L’impressione è che per il futuro la zona dovrà cercare formule diverse, se vuole che a questi momenti partecipino i preti.

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Per terminare in bellezza la preparazione al Natale la Pastorale Giovanile ha organizzato un ritiro per i responsabili.

E di fatto c’erano quasi tutti. Non è durato molto, per la concomitanza con l’aguinaldo, stamattina all’alba, in sostanza è durato dalle undici e mezza fino quasi alle cinque, ma è stato bello e, spero, utile.

L'istruzione di suor Cristina al ritiro della Pastorale GiovanileIn quello che rimaneva della mattinata suor Cristina ha presentato il senso delle varie festività natalize. Nel pomeriggio poi è stata la volta mia con una catechesi sul mistero dell’incarnazione, a cui è seguito un momento di deserto.

La ragnatela, con le relazioni che diventano esplicite tra i membri della pastoraleAbbiamo poi concluso con una dinamica di gruppo (la ragnatela) che aveva lo scopo di farci scoprire in che maniera siamo gli uni per gli altri rivelazione di Dio, e quale sogno ha Dio su ciascuno di noi. Ultimissima cosa, poi, c’è stato lo spazio per alcuni dialoghi personali volti a permettere a chi aveva avuto scontri di riconciliarsi con l’altro. E credo che con questo si sia concluso in bellezza.

Vi voglio scrivere i nomi di questi giovani, ognuno di essi ha una ricchezza grande, e io sono sicuro che anche dopo la mia partenza continueranno a lavorare per i giovani del Guaricano: sono Rosanna, l’attuale responabile della pastorale giovanile, Francisca, Ladys, Yúdith, che per alcuni mesi aveva fatto cammino vocazionale con le nostre suore, José, Willy, Silvia, Joselín, Virginia, e i nostri seminaristi: Miguel Ángel, Heriberto ed Elvis.

Non erano presenti, ma sono ben attivi, Yónatan, Raquel, Noni e Yoel.

Il prossimo appuntamento con loro sarà una pizza preparata da don Lorenzo nei giorni dopo Natale.

Questi giovani sono una ricchezza grande delle parrocchie, che con gioia continueranno a lavorare con il parroco che venga qui.

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8:38 am

Aguinaldo

C’è stato stamattina l’aguinaldo nelle due parrocchie.

Settore per settore, la gente si è riunita a partire delle cinque e ha cominciato a girare per le strade, cantando canti natalizi e accompagnandoli con il ritmo di percussioni improvvisate: tamburi casarecci, bastoni, güiras, e quanto altro potesse far rumore.

Alcuni settori hanno potuto coinvolgere gruppi di giovani di bande, che hanno prestato il loro “servizio” aggiungendo ancora più rumore, grazie soprattutto a tamburi ben grandi. Questi giovani sono arrivati alla chiesa, dove si sarebbe poi celebrata la Messa, accompagnati dalla loro bottiglietta di rum, alcuni di loro probabilmente avevano passato la notte in festa e bevendo. Non si sono fermati alla Messa, ma per lo meno hanno partecipato in qualcosa che era della Chiesa, e la speranza è che si siano identifiicati un po’ di più con essa.

La partecipazione della gente è stata buona, perché se si fossero fermati a Messa i gruppi di tigres non sarebbe bastato lo spazio de la chiesa.

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Ancora un pranzo! Della scuola: liceo, primaria, e serale, tutti insieme (quelli che c’erano, mancavano una ventina di persone).

La gente era stata convocata per mezzogiorno, ma a quell’ora c’eravamo in quattro di cento che dovevano arrivare. Poco a poco sono arrivati gli altri, e verso l’una e mezza c’eravamo quasi tutti.

il gruppo dei Mariachi al pranzo di Natale della scuolaCon gli ultimi sono apparsi anche un gruppo di persone che in realtà non si aspettavano, o non si sapeva se sarebbero venuti: i Mariachi, un gruppo musicale di Santo Domingo che canta musica ranchera messicana. Sono stati portati da un poliziotto che abbiamo in assignazione alla scuola, e che abbiamo messo a insegnare musica agli studenti che lo desiderano. È membro di quel gruppo, dove suona la tromba. Quando Miguel gli ha parlato della festa e l’ha invitato, ha invitato il suo gruppo, ed è stata festa grande.

Sì, perché hanno cantato varie canzoni di musica molto dolce e ballabile, hanno dedicato a me una canzone che parla di un caro amico (in vista della mia partenza), e hanno continuato con vari pezzi, tutti molto belli e ben realizzati. Il tutto rivestito dei tipici costumi messicani, in tinta nera, e con un altrettanto nero e vistoso sombrero in testa.

Pepe, premiato!Il resto della festa, a parte il mangiare, è stato occupato dalla consegna di diplomi personalizzati a tutto il personale, e di targhe ai direttori docenti. Ai membri dell’Associazione dei Genitori è stato consegnato un regalino, segno della gratitudine per tanto lavoro svolto con amore tutti i giorni. Anche a me hanno consegnato un regalino, che sarà certamente utile (camicia e pantaloni ben eleganti).

Edilenia ringrazia a nome di tuttiNon sono mancati i discorsi di rito, vari di essi allusivi alla mia partenza, e con tutti ci siamo dati appuntamento per giovedì 3 gennaio, che sarà il giorno in cui mons. Cedano, il vescovo ausiliare, verrà a ricevere la parrocchia, e che quindi sarà la data in cui ufficialmente terminerò il mio servizio qui.

Probabilmente voi non potrete esserci fisicamente, ma conto sulla vostra vicinanza spirituale e sulla vostra preghiera.

Un abbraccio a tutti!

Commenti

certo che ci saremo..!

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9:06 pm

Altre nozze

È toccato stasera sposarsi a una coppia mezza matura, Dionisio e Magdalena. Lui è professore nell’Oscus, e viene da un passato di catechista (quando era giovane), e lei è avvocata. Non hanno figli e sembra che non ne possano avere, ma in compenso hanno una fede grande un vivo desiderio di mettersi al servizio del Signore.

Grazie, Gesù, per il loro entusiasmo!!!

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Sono stato stamattina al Ministero dell’Educazione, convocato da una funzionaria del dipartimento dei collegi privati, da cui dipende il nostro liceo.

Da quanto ho capito non possiamo continuare ad essere un collegio privato semiufficiale come siamo adesso, perché la percentuale di personale pagato dallo stato è troppo alta.

Mi sono state proposte due cose: o “restituire” allo stato una parte dei maestri che paga, nel senso di metterli a lavorare in qualche scuola pubblica, la qual cosa equivarrebbe a allontanarli dal nostro centro educativo, oppure cambiare il nostro status da quello di collegio privato con aiuto dello stato a quello di centro pubblico.

Di fatto la prima ipotesi implicherebbe che la quota di personale pagato sarebbe più grande, e a questa maniera sarebbe molto più alta la contribuzione pagata dalle famiglie. E nessuno vuole che questo succeda, perché, nonostante le borse di studio che le generose donazioni di molti ci rendono possibili, il carico diverrebbe insopportabile per molti.

Rimane quindi la soluzione di passare alla modalità pubblica, cioè con tutto il personale pagato dallo stato. La cosa che fa paura in questa soluzione è che da parte soprattutto dei maestri ci si accodi agli standard dei licei pubblici, con scioperi, assemblee, e altre cose che alla fine fanno perdere un sacco di tempo utile per le lezioni. Ma sembra che i professori non siano dell’idea di rinunciare all’impostazione che si è data finora, e che  possa essere possibile assumere l’impegno di mantenere lo stesso standard di qualità.

Con l’aiuto della preghiera di tutti sono sicuro che ce la faremo. Anche se necessariamente il processo dovrà essere guidato da qualchedun’altro. In bocca al lupo, dunque, io sarò dietro le quinte con la preghiera!

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L'équipe completa del consultorio presente al pranzo di NataleDa un pranzo all’altro. Dopo quello del Centro di Nutrizione, oggi è toccato al personale del consultorio.

Da parte mia ho faticato ad arrivarci, perché sono stato in città vi ho incontrato il traffico bestiale dei giorni prima di Natale. Ma sono riuscito a divincolarmi e ad arrivare entro il tempo massimo.

C’erano tutti i medici, l’infermiera, la farmacista, la segretaria e, naturalmente, le suore e don Lorenzo. Non mancavano le donne delle pulizie e le cuoche, e la cara Yajaira, che don Lino ha salvato da una vita di violenza e di cui Elba, una delle cuoche, si è fatta madre amorosa.

Le nostre suore dopo la festa del consultorioAlla fine lo scambio dei regali, reso più vivo e allegro dallo stile di scherzo che le suore hanno saputo dare a questo momento.

Abbiamo passato un momento sereno, in famiglia. Grazie, Signore!

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Alcuni dei bambini presenti al pranzo di Natale del Centro NutrizionaleAnche quest’anno i bambini del Centro Nutrizionale hanno festeggiato il Natale, con una festicciola in cui al mangiare si sono uniti alcuni regalini e la presenza festosa di Babbo Natale.

Le suore posano con Babbo NataleLe suore già da ieri erano tutte indaffarate per preparare l’ambiente e i regali, e perché soprattutto non mancasse il “sacchetto” con gli alimenti da portare a casa per supplire alle vacanze natalizie del Centro.

Abbiamo sentito la mancanza di Taína, che l’anno scorso aveva interpretato con tanto amore la figura di babbo Natale, e che è stata assunta questa volta da uno degli ospiti più grandi del Centro. In compenso suor Paolina, la nuova arrivata, ha sparso amore a piene mani.

Don Lorenzo e suor Modesta alla festa del Centro di NutrizioneAnche don Lorenzo non ha mancato di dare amore ai bambini, condividendo con loro questo momento bello e sereno.

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10:10 pm

Najayo

Najayo è una carcere abbastanza vicina a Santo Domingo, situata nei pressi di San Cristobal.

C’è lì dentro un signore della parrocchia, accusato da una ragazzina di averla violentata quando aveva sette anni. Ovviamente lui si proclama innocente, ma altrettanto ovviamente la giustizia l’ha rimandato a giudizio, ed è recluso in attesa del processo.

Il tipo è abbastanza sereno, e spera di riuscire in qualche maniera ad evitare il processo. Ha preso la sua permanenza in carcere con fede, e il suo atteggiamento moralmente ineccepibile gli sta attirando la simpatia e il rispetto dei compagni di cammino.

Ma quello che mi ha colpito di più in questa visita è stata la condizione della carcere. La cella dove dorme questo signore è abitata da più di cento (sic!) persone. La cella ha dimensioni approssimate di dieci metri per otto. Colpisce, all’entrarvi, che lo spazio che si vede disponibile è soltanto un corridoio di un’ampiezza di due o tre metri. Ai lati del corridoio, dentro alla cella, delle pareti di playwood delimitano dei cubicoli dove hanno la loro “stanza” la maggior parte di reclusi di quella cella. Gliel’hanno comprata a quelli che c’erano prima, e all’andarsene la venderanno a qualcuno di quelli che rimangono. Che fino ad allora dovranno probabilmente accontentarsi di essere parte del gruppo di 30 persone che tutte le sere dorme per terra nel corridoio centrale.

Da parte sua, il nostro amico vive in una “stanza” di un metro e mezzo per due. Ha le pareti di cartone. Dentro ci sta un solo letto, nel quale lui dorme testa contro i piedi con un compagno. Un altro compagno dorme per terra su un pezzo di stuoia. Il nostro amico paga un “affitto” di 100 pesos (2 euro) al mese a quello che gliel’ha messa a disposizione. Invece se un giorno si comprerà qualcosa di più decente lo pagherà sui quattromila pesos (circa 80 euro), e sarà (sic!) suo!

All’interno del carcere colpisce la presenza di luoghi di preghiera: in vari angoli del carcere ci sono gruppi di evangelici che predicano, con un altoparlate a pile, accompagnati da tamburi e güiras. Ma non sono predicatori che vengono da fuori, sono degli stessi reclusi. Mi è stato spiegato che a livello cattolico non c’è nulla di equivalente. C’è solo un diacono che da più di trent’anni visita la carcere quasi tutte le settimane, e la domenica fa una celebrazione della parola.

Questa visita mi ha scosso abbastanza. Davvero sono condizioni disumane. Ti domandi perché non si investono un po’ più di soldi per migliorare loro la vita. Ma probabilmente me ne andrò dal paese senza ricevere risposta.

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A differenza della celebrazione penitenziale di Santa Margarita, quella della Divina Misericordia ha sofferto il vizio opposto: a confessare c’eravamo solo io e Lorenzo, mentre la gente è venuta abbastanza numerosa.

Dico “abbastanza” perché in realtà non è che ci fosse la folla. C’erano un centinaio di persone (fate conto che a Messa ne vengono circa trecento), ma per esserci solo in due a confessare erano quasi troppe. Da prima delle sei abbiamo finito quasi alle nove!

Da parte mia ho cercato di approfittare dell’occasione che era l’ultima mia celebrazione penitenziale per dare molto calore e affetto a tutti quelli che venivano a confessarsi. E ho riscontrato un apprezzamento sentito per questi piccoli gesti. Ho sentito l’affetto del nucleo più vivo della comunità.

Sul versante negativo, è stata ridotta la presenza degli adolescenti e dei giovani. Quelli che sono arrivati sono arrivati tardi, una confessione quasi rubata. A Santa Margarita era stato ancora peggio. È vero che vari di loro si sono confessati nel ritiro di ieri, ma sono stati solo una piccola parte. La maggior parte farà Natale senza riconciliarsi nel sacramento.

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Il tradizionale pranzo natalizio del clero di Santo Domingo si è svolto anche quest’anno alla Escuela de Evangelización fondata dal padre Emiliano Tardiff. I preti presenti erano un’ottantina, e c’era il cardinal López Rodríguez e il vescovo ausiliare Pablo Cedano. Mancava stranamente il vicario generale, mons. Amancio Escapa, così come non si è visto il vescovo ausiliare emerito, mons. Arnaiz.

Lo svolgimento di questi momenti è abbastanza risaputo: si arriva e ci si gode un concerto dal vivo di musica cristiana con vari cantanti, dopodiché le parole di rito, che sono toccate al cardinale, e si finisce in gloria mangiando.

Il cardinale tra le altre cose ha menzionato il fatto che la missione genovese se ne sta andando, e ha ringraziato pubblicamente per l’opera svolta, facendo menzione di don Lino, don Giulio, don Franco, don Lorenzo e del sottoscritto.

Quando ha finito di parlare gli ho poi chiesto se ha già trovato chi sarebbe venuto a sostituirmi, ma la risposta è stata ancora negativa. In compenso con l’ausiliare ci siamo messi d’accordo per fare la consegna del mio mandato giovedì 3 gennaio alle sei di sera.

Naturalmente aspetto anche tutti voi. La vostra presenza sarà per me fonte di gioia!!!

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Dopo un sacco di mesi ho in mano l’atto di donazione di un terreno destinato alla costruzione di un liceo e di un centro comunitario.

In realtà non è stato donato a noi, ma alla comunità, cioè al barrio, e la Chiesa Cattolica, concretamente attraverso la mia mediazione, l’ha ricevuto come garanzia che non sarà destinato a nient’altro che a ciò per cui è stato donato.

Adesso dobbiamo cercare di fare una cerimonia pubblica di consegna del terreno. Il Banco Nacional de la Vivienda, che è l’istituzione a partecipazione statale che l’ha donato, ha staccato questo terreno da un’area molto grande su cui sta costruendo un progetto abitazionale. È stato grazie alla mobilitazione della comunità che si è potuto ottenere questa donazione.

La mia soddisfazione di adesso è legata al fatto che un’altra istituzione statale, il CEA, che è l’ente proprietario della terra dello stato, un anno fa aveva lottizzato quel terreno e l’aveva donato a persone di Guaricano invischiate nella politica e appartenenti al partito del governo. Con in mano i loro atti di compra tali presunti proprietari si erano già messi al terreno e qualcuno stava cominciando a costruirvi qualcosa, ma grazie a Dio non hanno potuto andare avanti.

Adesso la mia speranza è che la cosa possa essere ben definita prima che io me ne vada, in maniera che non ci possano essere dubbi riguardo alla proprietà e alla destinazione di quel terreno. E l’altra speranza è che prima o poi il Ministero dell’Educazione costruisca il liceo che vi deve nascere.

Beh, posso dire anche stavolta: grazie, Signore!!

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6:29 am

Un bel presepe!

il presepe del consultorioCon amore squisito suor Blessila e le altre persone del Consultorio hanno fatto il presepe.

Nella sua semplicità parla dell’amore puro con cui il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.

Da vari giorni è un richiamo silenzioso a tutti i pazienti a fissare lo sguardo del cuore su Colui che per amore si è fatto uomo.

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Le nozze di Martín e JosefaAltri due matrimoni stasera, al ritmo della musica del sud!

Una delle due coppie era di San Juan de la Maguana, nel profondo sud, e sono venuti molti parenti insieme a una piccola banda, che alla fine della Messa ha coinvolto tutti in un ballo (a dire il vero molto decente) appena sotto il presbiterio.

Le nozze di Dioni e CarmenPotete gustarvi il ballo qui in diretta, se volete!

Augurissimi a tutti questi nuovi sposi!

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Come programmazione speciale al di là del ritiro delle comunità parrocchiali nel loro complesso abbiamo fatto oggi due ritiri “speciali”.

Il ritiro d'Avvento dei gruppi giovaniliI giovani dei gruppi giovanili hanno vissuto il ritiro di Avvento nel salone di Santiago el Menor. Al mattino li ha accompagnati il ministero di evangelizzazione del Rinnovamento Carismatico delle nostre parrocchie, riflettendo con loro sul tempo che stanno vivendo e sul Natale che si avvicina; invece al pomeriggio hanno ricevuto una formazione più orientata alla vita di chiesa e alla vita comunitaria.

I giovani che hanno partecipato sono una sessantina, la maggior parte della Divina Misericordia. Io e Lorenzo abbiamo dedicato un po’ di tempo a confessarli, e anche le suore si sono fatte presenti esprimendo ai giovani affetto e appoggio.

Il ritiro d'Avvento dei maestriNel pomeriggio si è svolto poi il ritiro dei maestri, alla Divina Misericordia. Era volutamente diretto ai maestri di tutto il Guaricano. Non abbiamo potuto fare il ritiro di Avvento nella nostra scuola, e così si è pensato di realizzare questo, aperto a tutti gli educatori del barrio.

La partecipazione non è stata un granché, perché in generale i maestri fanno una vita abbastanza stressata, dal momento che guadagnano poco e quindi devono avere altri lavori e questo li porta a vivere con molta pressione i tempi “liberi”. E meno che meno in questi giorni, in cui tutto sono indaffarati per riassettare la casa e mettere tutto in ordine prima di Natale. Tuttavia il messaggio è arrivato al cuore, molti di loro si sono sentiti interpellati a cambiare il loro stile di educatori perché risponda di più alle esigenze del Vangelo.

Grazie, Signore!

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Le nozze di Jorlin e MádelinJórlin e Mádelin si sono sposati ieri sera.

Entrambi vengono dalla vita dei gruppi giovani della parrocchia.

Jórlin è figlio del nostro diacono Marcial, e la madre di Mádelin è stata ministro della parola. Hanno fatto un cammino molto serio di preparazione, sono passati per il Ritiro di Evangelizzazione e si sono fortificati nella fede.

Iniziano una nuova famiglia, tra la gioia della comunità cristiana e il non capire di tanti amici che non vivono la Chiesa.

Jorlin mi assicurava che tra i suoi compagni di gioco e università nessuno l’ha incoraggiato. Tutti gli hanno chiesto se era matto a sposarsi così giovane. Ma a differenza di suo padre, che vivendo nel campo non aveva avuto grandi possibilità di formazione, e di sua madre, che da giovane era lontana dalla Chiesa, per Jorlin è stato più facile prendere la decisione giusta, e davvero è un giorno bello e grande.

Grazie, Signore!!!

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Sembra che una parrocchia della città ha ricevuto una grossa donazione in generi alimentari a causa della tormenta della settimana scorsa, e ha contattato varie parrocchie per “smaltirla”. Hanno chiamato anche noi, e stamattina il nostro diacono, Marcial, è andato a ricevere il donativo.

Grazie, Signore!

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La serata mi è passata confessando ad America Latina, la parrocchia principale di Sabana Perdida.

C’eravamo pochi preti, ma effettivamente non è che ci fosse bisogno più di tanto. In Avvento la gente non si confessa granché, si confessa di più in Quaresima.

Se non che quando stavo confessando l’ultima persona (e vari altri preti se n’erano già andati), è arrivato uno stuolo di ragazzini accompagnati dalle loro catechiste. Ho dovuto combattere con me stesso per prendere serenamente la cosa. Lo stesso parroco se n’era andato e non è tornato perché aveva una riunione.

Con l’aiuto del Signore sono riuscito ad accettare l’inconveniente di essere rimasto praticamente solo, e ho anche ricevuto la gioia di alcune confessioni molto belle.

È proprio vero che non si può mai perdere la pazienza, a volte queste situazioni riservano sorprese.

Grazie, Signore!!!!

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Oggi avevamo con tutti i preti della zona un invito a pranzo dal Sindaco di Santo Domingo Norte, il nostro municipio.

Le cose sono andate abbastanza per le lunghe: l’appuntamento era all’una, ma abbiamo cominciato a mangiare alle due e mezza (sic!). Tra il momento in cui siamo stati ricevuti e quando abbiamo cominciato il pranzo ci sono state molte parole, soprattutto da parte del Sindaco, raccontandoci tutte le sue iniziative e i progetti che ha avviato per il municipio. Sapeva a campagna elettorale anticipata. Dentro di me mi chiedevo: “Questo sindaco c’è da un anno e mezzo, e in questo anno e mezzo nella pratica non si sono viste cose dell’altro mondo, epperò tutto quello che ci racconta sa di straordinario. Si realizzeranno tutte le cose che dice?!?”

Speriamo di sì. Ma solo i fatti lo diranno!

Un’altra cosa che mi ha colpito è stato l’atteggiamento molto ossequioso verso la Chiesa Cattolica, dicendo continuamente che vogliono collaborare, e che la Chiesa sarà il primo partner di tanti progetti sociali, e che aiuteranno a costruire chiese e cappelle…

Speriamo che sia così, ma c’è il rischio del laccio di diventare parte del sistema, con la conseguenza di allontanarsi dalla gente.

La maggior parte dei preti vedeva con soddisfazione questo atteggiamento, anche perché questi soldi pubblici sono una manna per la povertà delle comunità cristiane.

Anche qui staremo a vedere!

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Ho passato tutta la mattinata per fare l’orario delle lezioni del liceo del prossimo quadrimestre.

Non è che sia una cosa concettualmente complicata, perché uso un software che una volta impostati i parametri si incarica di cercare le soluzioni, ma il problema è dare al sistema parametri congruenti, e metterci dentro tutte le condizioni che si vogliono soddisfare: esigenze di orario dei singoli docenti, uso dei laboratori, ecc.

In pratica c’ho messo un’ora per la messa a punto dei parametri fondamentali, e il resto del tempo è stato per vedere di integrare le richieste dei vari professori.

Alla fine la soluzione è uscita senza problemi, e c’è spazio per mettere a punto ancora qualcos’altro.

Bene, un lavoro che dovevo fare assolutamente prima di andarmene l’ho fatto!

Grazie, Signore!

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Quello di stasera è stato l’ultimo consiglio pastorale, a parrocchie riunite.

Si è fatta la verifica del lavoro degli ultimi mesi, e si sono organizzate le cose principali del periodo di Natale. Volutamente non mi sono buttato nel 2008, per non condizionare il nuovo parroco. E mi sono preoccupato che i collaboratori siano preparati all’accoglienza di chi viene. Mi sembra che il clima sia buono, vedo tanta voglia di continuare. Se ci sarà crisi, sono sicuro che si supererà senza problemi.

Metto nelle tue mani queste inquietudini, Signore!

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Sto dedicando parecchio tempo alla programmazione del sistema di gestione del fondo prestiti.

E siamo potuti entrare già nella fase di ingresso dati, grazie a cinque ragazzi ben responsabili del nostro liceo, che realizzano questo impegno come “lavoro sociale” che devono realizzare obbligatoriamente per 60 ore.

All’atto di immettere i primi dati si sono manifestati tanti piccoli problemini, ma li ho potuti risolvere, e spero che le cose migliorino andando avanti.

Forza, dobbiamo finire tutto questo prima della fine del mese!

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1:42 pm

Presepi

Anche qui si fanno i presepi, però non è una gran tradizione.

In casa quasi nessuno lo fa.

Il presepe di Santa MargaritaVi metto le foto di quello di Santa Margarita, fatto da alcuni giovani della Pastorale Giovanile, bello e molto semplice, e anche quello della scuola, fatto con molto amore dalla nostra suor Cristina.

Il presepe della scuolaComplimenti a tutti!!!!

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Non so perché alla Celebrazione Penitenziale di stasera è venuta ben poca gente.

Anche la maggior parte delle persone più impegnate sono rimaste a casa.

Giovedì nel Consiglio Pastorale analizzaremo le ragioni (se ci sono).

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Il ritiro d'Avvento a Santa MargaritaCome di tradizione, un ministero del Rinnovamento nello Spirito ci ha aiutato a vivere il Ritiro d’Avvento.

Buona la partecipazione, e significative le istruzioni: l’Avvento (ovviamente), la conversione, la presenza di Maria nella vita del cristiano.

Un momento di crescita per quanti hanno voluto o potuto partecipare.

Grazie, Signore!

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Il seminario di Pastorale Educativa che avevamo in programma per stamattina è sfumato per mancanza di partecipanti.

Non era per la parrocchia, ma per tutte le parrocchie della zona pastorale, per accompagnare la nascita delle commissioni parrocchiali di pastorale educativa.

Sembra che in questi giorni vicini al Natale la gente lasci perdere tutto quello che si fa ordinariamente, per dedicarsi a pitturare la casa e a mettere a posto tante cosette.

in compenso abbiamo potuto fare la programmazione della commissione per l’anno prossimo, la consegnerò presto al Vicari di Zona per dare continuità al lavoro.

Anche per questi insuccessi: grazie, Signore!

P.S.: qui l’Immacolata non è di precetto.

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I giovani presenti alla Settimana GiovanileL’ultima conferenza della Settimana Giovanile è stata tenuta da una laica della nostra parrocchia, Elagia, insieme al ministero di annuncio che hanno, frutto del Rinnovamento nello Spirito.

Ha parlato ai giovani delle sfide del futuro, e dell’importanza del loro impegno per costruire un mondo migliore.

Abbiamo poi continuato con la Messa, ben viva e animata, e che ha vista la partecipazione anche di un buon numero di persone adulte della comunità.

Domani l’ultimo momento, il concerto, con il gruppo Tuna. Vi aspettiamo!

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Stasera, alla Settimana Giovanile, è stata la vosta del cardinal Nicolás López Rodríguez, nostro arcivescovo qui a Santo Domingo.

Ha parlato ai giovani della vocazione, presentando la testimonianza della forma in cui lui ha sentito la chiamata del Signore.

Come sempre ha suscitato un gran interesse. I giovani lo hanno ascoltato volentieri. Sono momenti in cui si trasmette amore alla chiesa attraverso la testimonianza bella di queste figure di pastori.

Grazie, Signore!

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mons. Francesco Moraglia, vescovo eletto de La SpeziaÈ stata resa pubblica oggi la notizia che il santo Padre ha eletto vescovo della diocesi de La Spezia mons. Francesco Moraglia, del clero di Genova.

È una gioia ricevere questa notizia, e da 8,000 kilometri di distanza ci sentiamo vicini e ci facciamo vicini nella preghiera.

Augurissimi, mons. Moraglia!

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Paolo Dell'Erna in partenzaPaolo Dell’Erna è partito stasera, è in viaggio per l’Italia.

Nei quindici giorni che è stato qui ha realizzato un buon lavoro nell’ambulatorio oculistico, anche se i casi più significativi li ha dovuti riferire ai medici locali.

Se ne va portando con sé un buon materiale audiovisivo: ne dovrebbe uscire un video sulla vita di un bambino di Santo Domingo. Speriamo di vederlo presto!!!

Buon viaggio, Paolo, e grazie per il tempo che hai dedicato alla Missione!

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8:29 am

Ultimo ciak

Sono alla fine dei miei giorni (per ora solo quelli nel Guaricano)!

Bambini del GuaricanoIeri, terminate le visite, sono ritornato nel Barrio per riprendere i giochi che abitualmente fanno i bambini. È bastato un ramoscello di una pianta (ogni tanto c’è anche li) per organizzare un gioco collettivo per piccoli e grandi: “la caravella”. Vuoi vedere che magari è stato importato dai nostri caruggi qualche secolo fa…? Avevo proprio voglia di riprendere dei sorrisi.

Stamattina sarà l’ultima giornata di visite, e poi, alle 22.30, il volo.

Rispetto al precedente anno sarà una partenza particolare perchè “del doman non v’è certezza”…

Spero comunque che ci sia, perché un sogno fatto realtà non può svanire nel nulla, per tutte le Andreine, per tutti i bambini che fino a ora hanno avuto la possibilità di sperare in un futuro migliore. E poi tutti gli occhiali che mi stanno già raccogliendo: cosa ne potrei fare…

Ciao!

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Siamo già in piena settimana giovanile. Si tiene a Santa Margarita per ragioni logistiche (ci sono inversori che funzionano e c’è spazio abbondante, ma è forte la partecipazione anche dei giovani della Divina Misericordia.

Cioè, più che giovani si tratta di adolescenti. C’è un zoccolo duro di ultra diciottenni, ma la maggior parte non sono ancora maggiorenni.

Ieri era la serata di introduzione, e stasera siamo entrati nel vivo con una conferenza sulla vita dei giovani, e su come possono vivere da protagonisti, orientati ai valori, più che lasciarsi trascinare dalla massa. L’ha fatta Puro Blanco, uno psicologo che è anche insegnante in seminario, e che è riuscito a coinvolgere i ragazzi e a trasmettere idee chiare ed essenziali. Ho anche imparato due parole nuove, “proattivo” e “reattivo”: cercando adesso in rete vedo che sono termini che si usano nel managerismo aziendale, e che lì significano rispettivamente “con capacità di prevedere gli sviluppi” e “senza questa capacità”. Puro Blanco lo usava spiegandolo che proattivi sono i giovani che prima pensano e poi agiscono, e reattivi quelli che prima agiscono e poi pensano. Effettivamente non è lontano dal significato gestionale.

La mia serata è terminata accompagnando i cinque giovani del settore san Ramón, che purtroppo erano pochi perché non abbiamo potuto organizzarci per andarli a prendere. Cosa che domani cercheremo di fare meglio.

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Dall’inizio di quest’anno il governo ha deciso di sostenere i dispensari cattolici con un’aiuto che viene dato alla Pastorale della Salute diocesana.

Il governo ha posto dei requisiti abbastanza forti sulle caratteristiche che devono avere le strutture, e chi è in regola con i requisiti riceve i fondi di provenienza governativa. Grazie a Dio noi siamo a posto.
La quota che ci è stata assegnata è di 300,000 pesos (6,000 euro) per tutto l’anno, e ci arriva in quattro quote trimestrali. Sono da spendere secondo certi canoni, e bisogna presentare rendiconto dettagliato di tutte le spese.

Oggi pomeriggio è toccato a me andare alla riunione mensile. Tra le altre cose ci hanno staccato l’assegno del trimestre scorso e ci hanno spiegato ulteriori modalità per i rendiconti. Riferirò a suor Blessila che si incaricherà fisicamente della cosa.

Il fatto è che su questo contributo del governo non si può contare, perché la stessa suora incaricata della pastorale della salute ci ha pregato di non sognare troppo: adesso il contributo c’è, domani non si sa.

In prospettiva comunque del fatto che il dispensario rimane in mano alle suore, senza gli aiuti della missione, questo contributo viene proprio bene.

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Stamattina ho partecipato all’incontro d’Avvento del clero diocesano.

Dopo la Liturgia Penitenziale iniziale c’è stata la presentazione del materiale per programmare il prossimo anno pastorale. A prima vista mi sembra molto pesante, ma lo studierò con calma.

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Taína e suor Cecilia al momento di Sono appena partite per l’Italia suor Cecilia e Taína. Alle otto e mezza di stasera sono partite con il volo per Madrid, e tra meno di ventiquattro ore saranno nella casa madre delle nostre suore.

Taína circondata dai suoi familiariAll’aeroporto è venuta parecchia gente: Kika, che era stata la sua catechista, varie chierichette della Divina Misericordia, Yónatan e Yúdith, della pastorale giovanile, e naturalmente tutte le suore. Non sono mancati il papà e la mamma di Taína, il suo fratellino più piccolo, Yùnior, e alcuni altri familiari. E c’era anche Marcial.
Taína ha mostrato una serenità invidiabile. A me continuava a dire: “Ci vedremo tra poco”. Le lacrime non sono mancate in altri occhi, ma non in quelli di Taína.

Dopo un periodo di postulandato, Taína inizierà il noviziato. Per tre anni conoscerà la spiritualità della congregazione ed entrerà più profondamente in ella.

Non mancheremo di esserti vicini, Taína. E per me ci sarà presto la gioia di rivederti di persona!

A presto, Taína!

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il momento dei saluti a Taína a Santa MargaritaÈ stato toccante il saluto delle due parrocchia a Taína, stamattina.

Prima alla Divina Misericordia, e poi a Santa Margarita.

Soprattutto alla Divina Misericordia ci sono stati vari interventi che sono arrivati dritti al cuore. E credo che Taína abbia percepito la fede con cui l’hanno raccomandata al Signore.

Taína il giorno del saluto, circondata dai tanti amiciDomani Taína partirà per l’Italia, dove, nella casa madre delle suore, vivirà la formazione del noviziato.

Lascia qui, per amore al Signore, il padre e la madre e sette fratelli maschi. Con serenità e semplicità di cuore.

Taína con suor Paolina e suor BlessilaIn casa, a pranzo, c’è stato poi il momento conviviale del saluto, stretti tra noi la comunità, e accompagnati dalla presenza di Paolo Dell’Erna e di Aldo Burzatta.

Sentiremo la tua mancanza Taína. Ma soprattutto ti accompagneremo con la preghiera!

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Il secondo giorno del Ritiro di Evangelizzazione si è svolto in maniera abbastanza liscia.

Sia a Santa Margarita che alla Divina Misericordia è mancato qualcuno, ma direi che sono cose che rientrano nelle fluttuazioni statistiche.

Alla sera, in entrambe le parrocchie si è concluso con la Messa, nella quale sia io che Lorenzo abbiamo cercato di incoraggiare i partecipanti al ritiro a continuare il cammino intrapreso. E sono certo che per molti sarà così!

Grazie per la vostra preghiera!!!!

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Le nozze di Seneida e JoséNella Messa di stasera abbiamo avuto, oltre ai partecipanti al Ritiro di Evangelizzazione, il matrimonio di Seneida, una bidella della nostra scuola, con José, suo marito.

Viene da una bella famiglia cattolica, ma, come lei stessa confessa candidamente, fino a pochi anni fa era una persona dedita a bere birra. Poco a poco ha incontrato il Signore e ha scoperto la possibilità di vivere in maniera diversa, e c’è stato il cambio.

Così sono arrivati a sposarsi. Con il proposito di continuare il loro cammino nella chiesa senza più lasciarla.

Auguri, José e Seneida. E che possiate arrivare minimo alle nozze d’oro!!!

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Sono già 22 giorni che suor Paolina ed io (Suor Cecilia) siamo arrivate nella missione.

Sono ormai agli sgoccioli, perché lunedì 3 dicembre ritorno a Genova con Taína la giovane di questa comunitá che ha risposto, speriamo per sempre, alla chiamata del Signore.

Devo dire che questa Missione la porto nel cuore con tanti ricordi belli e meno belli. I poveri sono persone meravigliose con una loro dignitá e il loro grande coraggio per condurre la vita che conducono.

Momenti belli:

  • Le celebrazioni liturgiche partecipate con tanto entusiasmo da tutte le persone; sprizzano la loro gioia con il canto e non solo con la voce ma con tutto il corpo.
  • Il saluto sempre attento e cordiale con un affettuoso abbraccio, accompagnato dalla parola “Dios te bendiga”.
  • Mi ha colpito la presenza di tanti giovani pieni di vita ma chissà quanti problemi nascondono nel cuore.
  • IL volto di tanti bambini adornato di treccine con perline colorate.
  • I sei gruppi di giovani che oggi settimana s’incontrano mettendo al primo posto la Parola di Dio.
  • Le carissime Suore, sr. Modesta, sr Blessila, sr. Cristina e ora anche sr. Paolina: le ho definite “angeli” di questa comunità, e voglio appropiarmi con le parole di San Paolo nella lettera ai Romani: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene.
  • E i sacerdoti… don Lorenzo e don Paolo che con tanto zelo annunciano Gesù e il suo Vangelo… sono eccezionali.

Non posso però dimenticare le tante situazioni di disagio, di abbandono, di tristezza in cui vivono tante persone. Questa comunità è preziosa agli occhi del Signore, la ama con un amore grande e si serve anche di noi creature per portare il suo amore e alleviare tante povertà.

Ringrazio il Signore di questa esperienza e la missione genovese che attraverso i suoi Sacerdoti e le Suore di Santa Virginia danno un contributo nell’espandere il regno di Dio.

Buon cammino di evangelizzazione!

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È finita una settimana di visite (circa 30 al dì), ho ritrovato molti pazienti del precedente anno, purtroppo la scorta di occhiali corretti è quasi esaurita (era una valigia intera), e adesso si possono offrire solo le montature e le lenti sono da pagare.

Insieme al collega oftalmologo domenicano Dott. Belén abbiamo anche eseguito un paio di interventi ambulatoriali. Nella settimana passata sono venuti molti bambini con problemi di miopia mai corretti e che da “anni” avevano mal di cabeza (testa).

AndreínaE ora veniamo al secondo “lavoro”, lo scorso week end ho iniziato le riprese nella casa di Andreina. Dovendo iniziare dal mattino, la sveglia è stata alle 6 per potermi recare nel cuore del Barrio in tempo per riprendere il risveglio, la colazione e l’uscita. Andreina era naturalissima per niente intimorita dalla camera né dalle persone che incrociava, incuriosite per la mia presenza anomala.

Abbiamo quindi proseguito nella scuola con il raduno del mattino con alzabandiera e poi nelle classi.

Molto toccante è stata l’intervista nella sua casa e la descrizione dei suoi “compiti” familiari. Mi auguro che al termine del montaggio riesca a dare un piccolo assaggio della vita di uno scolare al Guaricano, un po’ diversa da quella dei nostri.

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La Marcia per la VitaCon la Marcia per la Vita si è conclusa la settimana organizzata dai giovani per esprimere il diritto alla vita contro il tentativo di depenalizzare l’aborto.

L'intervista a Noni all'inizio della Marcia per la VitaAll’invito rivolto alla stampa ha risposto una televisione, che ha provveduto ad arrivare per tempo, a fare qualche intervista, e a riprendere le prime fasi della marcia. Ci hanno visti in televisione alle cinque e alle dieci di sera.

La partecipazione non è stata numerosa, ma è stata molto viva. La polizia ci ha scortati dall’inizio alla fine. Significativa la presenza dei giovani, e toccante la loro determinazione nel dire no all’aborto.
È stato con noi il segretario del nunzio, mons. Giancarlo, che ha presieduto l’Eucaristia finale nella parrocchia di Nuestra Señora del Amparo.
All'Amparo, alla fine della Marcia per la VitaAbbiamo concluso con una foto dove posano i giovani che hanno organizzato l’evento insieme alle nostre suore.

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9:26 pm

Confessioni

Oggi e domani mi sono messo le confessioni della gente che sta facendo il Ritiro di Evangelizzazione. Sono già venuti un certo numero, e altri si confesseranno nei prossimi giorni.

Io mi dedico a quelli di Santa Margarita, e Lorenzo a quelli della Divina Misericordia.

Certamente rimarranno persone da confessare domenica durante il ritiro, ma non importa, l’importante è che si riescano a confessare la maggioranza durante la settimana.

Queste confessioni sono sempre molto belle: le persone hanno ricevuto molto nel ritiro, e sentono il bisogno di purificarsi e di mettere in mano del Signore il loro passato.

Grazie, Signore, perché mi doni questo ministero bellissimo!

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Il governo sta mettendo un po’ di risorse nel mondo della scuola.

Ci sono arrivati altri libri, che come sempre sono da prestare agli studenti.

Sono arrivati anche una carretta, una pala, e due galloni di varichina.

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A Jacagua, che sarà il centro della nuova parrocchia Santa Virginia, il governo ha ricostruito una scuola, e ha fatto un buon lavoro.

La direttrice, che è cattolica e viene a Messa, mi ha invitato a celebrare una Messa di inaugurazione, e sono andato molto volentieri.

Dopo la Messa abbiamo benedetto le aule una a una.

Come altre scuole dei dintorni, fanno al mattino le classi del secondo ciclo (dalla quinta all’ottava) e al pomeriggio quelle del primo ciclo (dalla prima alla quarta).

E, secondo la strategia di adesso del governo, hanno l’ultimo anno di asilo (l’unico che si implementa qui) che gode di spazi e risorse che globalmente sono quasi superiori a quanto usano tutte le altre classi.

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Continua il mio lavoro sul programma del fondo prestiti.

Più o meno c’è già qualcosa di funzionante, ma mancano ancora tante grandi e piccole caratteristiche.

Sto dedicando a questo lavoro tutto il tempo libero.

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Oggi abbiamo cominciato il Ritiro di Evangelizzazione, o meglio, i Ritiri di Evangelizzazione. Il numero di persone tra le due parrocchie è sul centinaio, e per questo i ritiri sono stati due: uno a Santa Margarita, con circa trentatré persone, e uno alla Divina Misericordia, con circa cinquantacinque.

La prima giornata è filata lisca da tutt’e due le parti.

Il Ritiro di Evangelizzazione alla Divina Misericordia Alla Divina Misericordia Marcial si è incaricato di coordinare tutta l’organizzazione, ed è lui il proclamatore principale. L’ho visto ben cosciente del suo ruolo, e ben sicuro, e ne sono contento!
Il Ritiro di Evangelizzazione a Santa MargaritaInvece a Santa Margarita la parte del leone l’ha fatta Carmen, sia organizzando, sia come prima proclamatrice. Accompagnata da Germania e dal diacono Juan Luis hanno tenuto viva l’atmosfera spirituale per tutta la giornata.
Entrambe le équipe hanno fatto quindi un ottimo lavoro! Complimenti!

Durante il giorno i parrocchiani dei vari settori si sono alternati nella preghiera nelle rispettive cappelline con l’Eucarestia esposta. Lì mi sembra che le cose siano state un po’ molle. Speriamo di far meglio domenica prossima!

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Ciao a tutti! Sono felice di essere di nuovo al Guaricano!

Se avete seguito la “cronaca” dei giorni scorsi avrete visto che sono subito stato immortalato in un momento particolarmente “dolce”, ma era l’onomastico di Suor Cecilia e mi sembrava giusto renderLe omaggio (anche alla torta)!

Quest’anno purtroppo non ho la compagnia fattiva di mia figlia Francesca (motivi di studio) e dell’amico e collega Franco Reggiardo (impegni ospedalieri). Nella prima giornata si sono subito superati i 40 pazienti, che peraltro mi hanno dato una carica in più quando ricordavano Francesca e mi chiedevano sue notizie! Peraltro anche in Missione tutti chiedevano di Francesca… La prossima volta verrà solo lei !!!

La casa di AndreínaHo comunque in mente un piccolo programma extra sanitario, un video che illustri la vita quotidiana di uno scolaro del Barrio. Con Don Paolo abbiamo fatto un sopraluogo presso l'”abitazione” di una sua figlioccia, Andreína, una bambina di 13 anni che mostrerà la sua CASA, i suoi amici, la sua scuola… la sua vita al Barrio.

Ulteriori dettagli i prossimi giorni!

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Andreína, Stamattina siamo stati con Paolo Dell’Erna a casa di Andreína.

Andreína è una ragazzina di dodici anni, che abbiamo scelto per “girare” un video che descriverà la vita di un bambino del Guaricano.

La sua famiglia è abbastanza povera, e al tempo stesso sono persone che vivono con dignità.

A casa sua ci siamo potuti mettere d’accordo, presente la zia di Andreína, sulle modalità del lavoro. Paolo inizierà a girare le riprese domani mattina, riprendendo vari momenti della vita nella casa, e continuerà martedì con l’ambiente scolastico e la sera.

Si profila un lavoro interessante, che penso sarà degno di essere diffuso a livello scolastico.

Forza, Paolo!

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Abbiamo realizzato oggi pomeriggio il “Congresso per la Vita contro l’aborto e la delinquenza”.

C’è stata risposta sia a livello istituzionale che a livello della gente.

L'intervento appassionato del padre Jesús CastroPer quanto riguarda le istituzioni, il cardinale ha inviato il padre Jesús Castro, vicario episcopale per il clero e licenziato in bioetica, che ha tenuto la conferenza centrale.

La tavola delle autorità al Congresso per la VitaA livello del parlamento erano presenti due deputati impegnati nella lotta contro l’aborto: Ángel Gomera e Pelegrín Castillo. Entrambi hanno espresso il loro impegno di cristiani e di legislatori a favore del bambino non ancora nato.

C’era anche un pastore evangelico, che in verità mi ha stupito per la profondità delle sue parole in relazione alla giovane età.

E infine c’è stato anche il padre Luis Rosario, coordinatore nazionale della pastorale giovanile.

Il pubblico al Congresso per la VitaLa gente si è dimostrata molto sensibile: avevamo tra le duecento e le trecento persone comprendendo una buona rappresentanza di studenti.

Noni, il coordinatore dell'organizzazione dell'eventoAlla fine dell’attività ho fatto i complimenti agli organizzatori, a Noni anzitutto, e agli altri giovani che hanno lavorato con lui. Si sono fatti un bel mazzo e si sono visti i risultati.

Le attività continuano con la Messa per la Vita, domenica alle nove, con una serata di preghiera, mercoledì, e con la Marcia per la Vita finale, venerdì pomeriggio.

La cosa più bella, come ho già detto varie volte, è godersi la libertà di dire che l’aborto è un delitto e che il feto ha diritto di vivere. Cosa che purtroppo in Italia è più difficile. Mi domando se in Italia non abbiamo calato le braghe sotto la pressione di chi ci vuol far passare per retrogradi… Se lo sviluppo si misura in base a questo valore della vita, la Repubblica Dominicana è molto più sviluppata dell’italia.

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Nel pomeriggio avevamo la prova di lettura con i lettori della liturgia di Santa Margarita.

Mancava parecchia gente, e in generale il livello di lettura non è molto alto. Ancora una volta ho insistito pesantemente sul preparare la lettura leggendosela ad alta voce. Si sono viste già discreti miglioramenti. E spero che continueranno.

Grazie, Signore!

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L'onomastico di suor CeciliaOggi è stato l’onomastico di suor Cecilia.

Già da ieri sera le sue consorelle facevano preparativi, e all’uscire dalla stanza stamattina suor Cecilia si è scontrata con un mare di palloncini colorati.

Taína si è incaricata di preparare la graziosa composizione floreale che ha allietato la mensa.

Suor Paolina ha fatto una deliziosa torta di mele giudicata da tutti squisita.

E non è mancato un fotografo professionale che ha immortalato l’evento.

Auguri di cuore, suor Cecilia!!!

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Paolo Dell'Erna con suor CeciliaÈ tornato oggi al Guaricano il dott. Paolo Dell’Erna, oculista ormai veterano del Guaricano, dopo che, circa un anno fa, insieme al dott. Franco Reggiardo avevano fatto quindici intensi giorni di visite gratuite.

Da dopodomani inizierà le visite. Ha portato con sé anche una buona quantità di occhiali nuovi e usati, giacché qui uno dei problemi è che per molti gli occhiali non sono a portata delle tasche.

Benvenuto, quindi, dott. Paolo, e grazie per il tempo che doni al Guaricano!

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Da oggi nel settore Betania si fará la Celebrazione della Parola tutti i martedì sera, alla stessa maniera che negli altri settori.

Lo scopo di queste celebrazioni è quello di portare la vita della Chiesa vicino alla casa della gente. Ci si aspetta che se partecipano vicino a casa loro sia poi più facile integrarsi nella Messa in parrocchia.

Per l’occasione dell’inaugurazione ho partecipato attivamente presiedendo la Ćelebrazione Eucaristica. La gente presente era in un discreto numero, e il momento è stato allietato dalla presenza di un buon numero di bambini.

Il locale in cui si fa la celebrazione è una sala di un piccolo collegio che lavora con i figli degli haitiani: il padrone lo ha messo a disposizione con squisita generosità.

Grazie, Signore, per questa occasione in più per annunciare la tua parola.

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Una buona parte dei giovani sta lavorando sodo per la prossima Settimana per la Vita, che sarà da questo venerdì al prossimo.

Noni soprattutto, ma con lui Yónatan, Leidy, Yoselín, Virginia, Hioleisy e tanti altri stanno facendo prove di recite e di canti, si preparano a decorare l’ambiente, cofermano le presenze degli invitati.

All’atto inaugurale ci sarà sicuramente il padre Jesús Castro, vicario episcopale per il clero, in rappresenzanza del cardinal Nicolás; oltre a lui due deputati, tra i quali il deputato del Guaricano più vicino alla chiesa, e i rappresentanti del sindaco e del Ministero dell’Interno.

Si sono invitate le rappresenzanze di tutte le scuola del Guaricano, e ci aspettiamo che partecipino molti dirigenti comunitari. Anche da varie parrocchie vicine ci hanno assicurato che manderanno qualcuno.

Si profila un atto iniziale meglio preparato dell’anno scorso, quando si dovette sospendere perché non ci fu una partecipazione significativa.

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P., un membro della nostra comunità e di un ministero di evangelizzazione, è in carcere accusato di violenza carnale. La cosa risalirebbe a otto anni fa, e sarebbe successa con una bambina che allora aveva sette anni (!), figlia di un’amica di P. La bambina ha vissuto un mese in casa di P., il quale aveva sua moglie e i suoi figli.

Di fatto in quel tempo P. non viveva la vita né di fede né di Chiesa. P. si è avvicinato alla parrocchia circa quattro anni fa in occasione di una missione. Veniva agli incontri di accoglienza con una treccia lunga che gli cadeva sulla schiena e con gli  orecchini. Poco a poco si è reso conto che la sua vita poteva essere diversa, e ha cominciato a inserirsi nella vita della comunità. Ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, poi ha deciso di lasciarsi da sua moglie perché la relazione in ogni caso non era buona, e si è potuto così avvicinare ai sacramenti.

Da due anni sta facendo parte di questo ministero di evangelizzazione. Il suo ruolo è soprattutto quello di animare con la musica, perché sa suonare la tastiera. Ma gli si vede un dono per la preghiera, e la sua testimonianza di vita parla di un cammino di santità.

P. ha reagito all’accusa con certa sorpresa. Sostiene di non aver fatto niente, ma al di là di questo d’impressione è che sta vivendo questo momento di carcere non solo come una prova, ma anche come un’occasione per portare il vangelo ai carcerati.

La gente che gli è stata vicina nelle prime fasi del processo dice che di fronte a bugie evidenti P. non ha mostrato interesse di difendersi. Il ministero del quale è parte gli è molto vicino e lo va a trovare spesso.

A molti di noi sembra che, al di là del fatto che P. sia colpevole o meno, il tutto sia stato messo su dalla famiglia per estorcergli soldi. Sembra che la madre della bambina abbia detto apertamente che se le danno 125,000 pesos (l’equivalente di 4,000 euro) ritira la denuncia.

Vi farò sapere. E vi ringrazio se potete unire la vostra preghiera alla nostra.

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Vi invito a leggere la storia della missione, che ho scritto in occasione della visita del nostro arcivescovo mons. Bagnasco, e che Il Cittadino di Genova ha pubblicato in parte in una pagina dedicata alla visita alla missione.

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All’incontro del clero della zona eravamo abbastanza pochi: il vicario di zona, altri tre parroci (tra cui io), tre curati (tra cui Lorenzo) e quattro diaconi.

Credo che il totale dei preti della zona siamo circa quindici.

A parte il numero, abbiamo fatto il punto della campagna contro l’aborto, e soprattutto abbiamo organizzato le celebrazioni penitenziali d’Avvento. Tutte le serate, a partire dal 10 dicembre, le avrò impegnate confessando nelle varie parrocchie.

Il pranzo è stato offerto dalla parrocchia della Divina Misericordia. Leonidas e Isabel hanno fatto un sancocho memorabile! Complimenti!!!

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A distanza di un mese dall’ultima riunione siamo tornati a fare il punto sui matrimoni possibili di dicembre. Insieme ai responsabili di settore e alle coppie incaricate della pastorale familiare abbiamo condiviso la situazione dell’ottantina di coppie adulte che hanno fatto il corso di preparazione in questi anni e che non si sono sposati.
Umanamente il quadro non è molto confortante: la maggior parte non sono ancora pronti. La causa più frequente è che i documenti non sono in ordine o non li hanno in mano. Sembra che vari di loro avessero in programma di andare al campo le settimane scorse a cercare i documenti, ma la tormenta Noel glielo ha impedito.

Altri sono diventati evangelici (abbiamo contato almeno una decina di persone), altri forse non hanno mai avuto troppo interesse per il matrimonio, altri si sono separati, qualcuno ha cambiato casa… A tutt’oggi sembra che i matrimoni che faremo in dicembre saranno tra i dieci e i venti.

Ma continuo a pregare, e chiedo la preghiera anche a voi, perché siano di più. Grazie! E grazie a te, Signore, che so che non mi deluderai!

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Come tutti gli anni, il SINE ci ha invitati alla cena familiare che fanno in novembre.

Questa volta a presiedere la Messa c’era lo stesso Cardinale Arcivescovo Nicolás López Rodríguez, il quale nell’omelia si è profuso in espressioni di riconoscenza per il lavoro di evangelizzazione e di promozione dell’evangelizzazione che il SINE realizza.

E di fatto anche io sono loro riconoscente, perché mi hanno aiutato a strutturare il processo di evangelizzazione che portiamo avanti nelle parrocchie.

Alla cena del SINE con Wendy e Danielito e i loro figli: Lisbet, Daniel e CarlosÈ stata l’occasione per condividere qualche mezz’oretta con Wendy e con Teofilo e con le loro rispettive famiglie. Teofilo e Wendy sono quelli che ci hanno accompagnato e aiutato a strutturare il processo.

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Ho avuto oggi il piacere di conoscere un prete milanese, don Elvio Banfi, di 75 anni. È qui in Repubblica Dominicana per qualche giorno, è venuto a trovare una badante che ha lavorato con lui a Gallarate per molti anni.

Purtroppo la ragione del nostro incontro non è stata molto bella: il fatto è che la macchiana in cui andava, guidata dal fratello della ex badante, ha avuto un incidente, sembra sia stata investita da un’altra, e l’autista si è rotto una gamba, mentre lui è ricoverato per accertamente. Sembra comunque che non abbia niente di rotto. Gli stanno facendo tutti gli esami per essere sicuri che non ci sia niente. L’unica cosa che gli si vede sono vari ematomi.

Tra qualche giorno dovrebbero dimetterlo dalla clinica dove è ricoverato, gli ho lasciato comunque i miei telefoni in caso abbia bisogno di qualcosa.

Sono venuto a conoscenza della questione perché mi hanno chiamato dall’ufficio missionario della Diocesi di Milano. È stato un piacere per me visitarlo e metterlo in contatto telefonico con i suoi superiori.

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Stasera abbiamo avuto un incontro di formazione per lettori della Parola di Dio delle due parrocchie.

Non è che la gente non legga, è che sto cercando di alzare un po’ il livello qualitativo. E, se si riesce, conquistare qualcuno nuovo.

La cosa su cui ho insistito di più è quella di prepararsi ad alta voce la lettura, provando soprattutto le parole che meno si conoscono e i cambi di pagina. Sì, perché è comunissimo che la gente legga senza saper praticamente cosa sta leggendo.

Vi dirò se arrivano i frutti.

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Non so cosa sta succedendo: a Santa Margarita non si stanno facendo battesimi di bambini piccoli. Questo mese, così come il mese scorso, ho due coppie che si stanno preparando. E gli animatori mi dicono che la gente “no está en eso“, cioè non si preoccupa per muovere le cose. Il fatto è strano, anche perché invece alla Divina Misericordia ce ne sono parecchi.

È la gente che non ha voglia di accettare l’impegno che la Chiesa propone loro, o stanno aspettando che il mio successore gli renda più facili le cose?

Vi chiedo una preghiera, anche per capire cosa sta succedendo.

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Continuo a lavorare sul programma per gestire il fondo prestiti.

Purtroppo in rete non si trova niente di già fatto. L’unica cosa che ho trovato è un’applicazione fatta dalla Graham Bank, la banca dei poveri dell’India, la quale però richiede molto software che non si trova in pacchetto, e bisogna compilare dei binari, ecc. Ci ho provato per mezz’ora e poi ho lasciato perdere. È molto più facile per me produrmi un codice php su piattaforma LAMP. La piattaforma LAMP è installatabile automaticamente sull’ubuntu della parrocchia.

Non so quante ore di lavoro mi richiederà ancora. Dopo la prima fase in cui ho buttato giù il codice senza avere le idee chiare, per lo meno ora ho le idee chiare, e dedico un po’ di tempo ad aggiustare il lavoro dei primi giorni.

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La moltitudine dei catechisti di Santo Domingo

Come tutti gli anni si è celebrato oggi il Día del Catequista. Tutti gli anni vede la presenza di una numero molto elevato (tre/quattro mila) di catechisti di tutte le parrocchie dell’arcidiocesi.

L’incontro è struttato con un momento di formazione al mattino, e poi nel pomeriggio varie attività, e si conclude con la Messa.

Il tutto è montato molto bene, con tanto di strumenti audiovisuali che mantengono l’attenzione su quanto si sta dicendo.

Delle nostre parrocchie hanno partecipato una cinquantina di catechisti, la metà circa del totale. Probabilmente quanti non hanno partecipato hanno trovato difficoltà a stare fuori casa dal mattino alle cinque del pomeriggio. E in tutti i casi sono contento per quelli che hanno partecipato, anche perché parlando con loro mi hanno detto che hanno imparato molte cose.

Da parte mia mi sono unito alla Messa finale, che è stata presieduta dal cardinal Nicolás López, arcivescovo di Santo Domingo.

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9:38 pm

Miny del SINE

È in Repubblica Dominicana in questi giorni Miny, che è una laica messicana che è nell’équipe di servizio internazionale del SINE, il Sistema INtegrale di Evangelizzazione del defunto padre Alfonso Navarro.

Come saprete, nelle nostre parrocchie abbiamo assunto buona parte della loro metodologia, che sostanzialmente consiste nel processo di evangelizzazione centrato sui Ritiri di Evangelizzazione. E ci sta dando buoni frutti. A fine mese avremo appunto un Ritiro con un centinaio di laici.

Questa Miny, che avevo avuto occasione di ascoltare anche quattro o cinque anni fa, è una persona veramente in gamba: ha le idee chiare, e sa parlare e farsi ascoltare.

Alcuni dei nostri responsabili di settore all'incontro del SINEIl SINE ci ha invitati a partecipare con i responsabili di settore a questo incontro di incoraggiamento e motivazione.

Verso il mezzogiorno abbiamo fatto visita con suor Cristina e Marcial. E hanno subito approfittato la mia presenza per farmi presiedere l’Eucaristia dominicale.

Dopo la Messa, parlando con Miny, ho subito provveduto a invitarla nelle nostre parrocchie. Verrà giovedì pomeriggio e incontrerà i membri delle Comunità Apostoliche. Vi saprò dire!

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Toccava stamattina la riunione mensile con i laici della zona. Di per sé ci sono molte aree pastorali, per ognuna delle quali ogni parrocchia dovrebbe mandare un laico, ed ogni è accompagnata (in teoria) da un prete della zona. Dico “in teoria” perché la media dei preti presenti è di quattro su un totale di dodici. Il vicario di zona è sempre presente, e sta facendo un buon lavoro.
L’area di cui mi occupo è la pastorale educativa, aiutando le parrocchie ad avere una sensibilità verso i centri educativi del loro territorio.

Di ventotto parrocchie della zona ne avevo presenti solo quattro, ma abbiamo approfittato per mettere in programma un momento di formazione che possa aiutare a partire le parrocchie che ancora non l’hanno fatto.

E comunque la maggior parte del tempo l’abbiamo passata riuniti tutti insieme, ascoltando le lamentele che molti laici aveveno circa il fatto che il loro parroco non ha voglia di mettersi dietro a questo lavoro zonale, che altri preti come molti laici snobbano il terzo piano pastorale, ecc. Pur nello stile lamentativo è stata positiva, perché è andata a finire sul discorso “più che lamentarci facciamo quello che è alla nostra portata”, che spero che tutti i presenti abbiano fatto suo.

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Il ritiro è finito a mezzogiorno, e sono rientrato in parrocchia.

Como sempre, c’era un bel po’ di lavoro arretrato, che ho cercato di mettere a posto il più alla svelta possibile.

All’arrivo al mio ufficio ho trovato fuori dalla porta una montagna di vestiti, frutto di una raccolta fatta dai giovani per la gente colpita dalla tormenta tropicale. Due ore dopo non c’era più niente, segno che hanno trovato la maniera di farla arrivare a qualche destinazione conveniente.

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11:03 pm

Senza parole…

Gli esami positivi del paratifo… ma non c’è da preoccuparsi. Sono in piedi, vivo e vegeto

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Visto che ormai è di dominio pubblico, anche qui, che la nostra missione parte, a fine anno, fa piacere ricevere da tanti confratelli espressioni di ringraziamento per l’opera realizzata dalla diocesi di Genova, e altrettanti confratelli chiedendo se è possibile chiedere una proroga.

E, al di là di questo, questi giorni sono per me la scoperta gioiosa che tanto il cardinal Nicolás come i vescovi ausiliari, come il vicario per il clero, come il vicario di zona, tutti stanno valutando e pensando quale può essere la maniera migliore di portare avanti il lavoro svolto da noi.

L’idea generale è che nella nostra casa viva una comunità di preti diocesani che si incarichino di tutte (ormai sono già cinque) le parrocchie del Guaricano. Nel frattempo, si sta cercando un prete che abbia capacità e voglia di buttarsi nel lavoro della scuola, che viene riconosciuto come una cosa importante, che non si può permettere che si perda. E anche questo mi fa percepire ancora di più l’apprezzamento per il lavoro di Genova.

Andiamo via, ma abbiamo lasciato una traccia. E la Chiesa di Santo Domingo ce lo riconosce.

Grazie, Signore!

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Visto che ormai è di dominio pubblico, anche qui, che la nostra missione parte, a fine anno, fa piacere ricevere da tanti confratelli espressioni di ringraziamento per l’opera realizzata dalla diocesi di Genova, e altrettanti confratelli chiedendo se è possibile chiedere una proroga.

E, al di là di questo, questi giorni sono per me la scoperta gioiosa che tanto il cardinal Nicolás come i vescovi ausiliari, come il vicario per il clero, come il vicario di zona, tutti stanno valutando e pensando quale può essere la maniera migliore di portare avanti il lavoro svolto da noi.

L’idea generale è che nella nostra casa viva una comunità di preti diocesani che si incarichino di tutte (ormai sono già cinque) le parrocchie del Guaricano. Nel frattempo, si sta cercando un prete che abbia capacità e voglia di buttarsi nel lavoro della scuola, che viene riconosciuto come una cosa importante, che non si può permettere che si perda. E anche questo mi fa percepire ancora di più l’apprezzamento per il lavoro di Genova.

Andiamo via, ma abbiamo lasciato una traccia. E la Chiesa di Santo Domingo ce lo riconosce.

Grazie, Signore!

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Rimango sempre meravigliato, quando partecipo a questi ritiri, di vedere la gioia di tanti volti di confratelli, contenti della loro vita e del loro ministero.

E ringrazio il Signore perché anche a me da la gioia di servirlo e di servire la chiesa.

Questo ritiro sacerdotale mi fortifica nella mia vocazione. E anche il fatto che lo stia predicando il cardinal Nicolás mi fa sentire la vicinanza di questo pastore.

Con mons. Amancio Escapa, vescovo ausiliare di Santo DomingoOggi pomeriggio, prima di iniziare l’istruzione, gli ho messo in mano la mia macchina fotografica, e mi sono fatto fare una foto con il vescovo ausiliare (la potete vedere qui al lato). Istintivamente tutta l’assemblea sacerdotale si è aperta in un sorriso colmo di semplicità, allo scoprire l’umorismo di un cardinale che fa una foto a un vescovo e a un prete. E ho benedetto il Signore per questa situazione in cui mi trovo a vivere.

Grazie, Signore!

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8:31 pm

Al ritiro

Dal ritiro vi aggiorno sulla situazione.

Dei 150 preti diocesani, neocatecumeni e religiosi che lavorano in diocesi ci siamo circa cinquanta o sessanta. L’assenza di vari si spiega probabilmente con l’impegno di aiutare la gente alluvionata. Altri… boh.

A dare il ritiro c’è il cardinal Nicolás, il quale si sta basando sul documento finale della Quinta Conferenza di Aparecida. È l’occasione per leggere un testo che probabilmente sarebbe rimasto in molti cassetti, ed effettivamente ha spunti molto belli e importanti.

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L'arrivo di suor Cecilia e suor PaolinaSono arrivate stasera dall’Italia suor Cecilia e suor Paolina. La prima rientrerà in Italia tra un mesetto con Taína, la seconda si fermerà qui.

Benvenute! Suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina sono anche loro felicissime del vostro arrivo! Siamo sicuri che vi troverete bene!

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