Ho passato la mattinata a scuola, preparando insieme ai collaboratori e ai rappresentanti dei genitori le reinscrizioni.

A partire da domani tutti i giorni è programmata la reinscrizione di una classe: prima, seconda, ecc.

I genitori sono stati avvisati da una settimana, anche perché gli chiediamo di mettersi in regola con le contribuzioni mensili (molti “si dimenticano” e rimangono indietro) per poter accedere al nuovo anno scolastico.

Quest’anno chiederemo di più, un massimo di 100 pesos al mese (2.5 euro) invece di 50 degli anni scorsi, perché il nuovo laboratorio di informatica ci costringe a tenere acceso il generatore elettrico per una buona parte del giorno. E anche al maestro di informatica bisogna pagarlo in maniera degna, la loro professione è ben quotata qui.

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Ieri mattina la sveglia è stata più clemente del solito. La S.Messa alle ore 7 si celebrava al consultorio quindi nei locali della missione. La sala di aspetto viene trasformata ogni lunedì in cappellina. Le panche che normalmente sono usate dai pazienti in attesa dei medici sono state distribuite su due file. La sala era piena e qualcuno ha trovato posto fuori, all’aperto.

L’Eucarestia, celebrata da don Paolo e concelebrata da don Gianfranco si è conclusa con il nostro saluto e ringraziamento. Ancora una volta don Paolo, dopo la comunione, ci ha chiamato all’altare per testimoniare il legame con la chiesa di Genova. Dopo di che sono intervenuti i rappresentanti delle varie parrocchie del Guaricano a ringraziarci per la nostra visita ed augurarsi un nostro prossimo ritorno. Le parole più belle le ha pronunciate Marcial, il diacono, che nel ringraziare ha riconosciuto che il Barrio del Guaricano è cambiato e cresciuto grazie alla presenza della missione Genovese. La scuola, il liceo, il consultorio, il centro nutrizionale, l’ambulanza, le parrocchie con le loro iniziative hanno permesso ai nostri amici dominicani di migliorarsi.

Conclusa la cerimonia don Paolo ci ha chiesto di posizionarci all’uscita per ricevere i saluti. Molte persone ci hanno abbracciato con un calore al quale, da genovesi, non siamo abituati. E molti di loro invocando su di noi la benedizione di Dio ci chiedevano di tornare presto.

Julia, il nostro piccolo ghiro, ancora dormiente si è persa tutto questo… più tardi ha però accompagnato don Paolo e Pepe per commissioni in centro. Don Gianfranco si è recato presso il liceo per discutere con la Direttrice didattica mentre Cinzia ha riordinato le stanze che ci hanno ospitato.

* * *

La missione del Guaricano è costituita da tre edifici principali al quale ne è stato aggiunto un quarto, più recente, che funge da consultorio.

Il primo edificio, entrando dall’ingresso principale, ospita le suore ed è composto da un piano terra dotato di cucina, lavanderia, sala, cappellina ed un secondo piano con le stanze delle suore.

Un secondo edificio, costituisce il corpo centrale del complesso ed ospita la cucina, con annesse dispense, il refettorio ed è dotato di bagni. Una parte dello stesso edificio, al di là del muro di cinta della missione, include il garage dell’ambulanza e la stanza dei volontari del servizio.

Il terzo ed ultimo edificio, su due piani, ospita a piano terra la lavanderia, il laboratorio, una piccola cucina, la sala di lettura ed altre stanze di servizio. Il tutto si sviluppa su due lati di un quadrato e si affaccia attraverso un colonnato su un giardino centrale. Al primo piano le camere ognuna delle quali è dotata di bagno.

La missione è protetta da un muro di cinta che previene l’accesso di malintenzionati: non dobbiamo dimenticare che siamo sempre in un Barrio dove dopo una certa ora di sera anche la Polizia ha paura a girare…

* * *

Dopo il commiato in consultorio, alle 11.30 ci siamo ritrovati nel centro nutrizionale a salutare i nostri bambini… non c’era Vito, bellissimo mulatto di 3-4 anni ormai tondetto (il cibo delle nostre suore ha funzionato). Forse ha capito che lo avremmo messo nella valigia vuota di don Gianfranco per portarlo con noi in Italia… Amber è arrivato in ritardo, probabilmente poichè lavorava, ed ha portato per noi dei frutti di Mango… questi bimbi sanno commuoverti per la loro generosità…

Dopo l’ultimo pranzo assieme un po’ di foto di rito, i saluti, il magone, la voglia di restare che si infrange con gli impegni che hai in Italia e per i quali devi ripartire…

Don Paolo e suor Serafina ci hanno accompagnato all’aeroporto, verso il quale siamo partiti in formazione tipo, con Cinzia e Julia nel cassone del pick-up insieme ai bagagli. Ma la pioggia improvvisa ci ha forzato a coprire i bagagli con un telone ed a stringerci in 6 nell’abitacolo.

Julia all’aeroporto ha sperato fino all’ultimo che le cancellassero il volo, desiderosa di tornare indietro con suor Serafina: voleva rivedere la sua famiglia, sicuramente voleva evitarsi le incombenti interrogazioni dei prossimi giorni…ma sarabbe rimasta più a lungo!!!

Il saluto e l’abbraccio finale con suor Serafina e don Paolo, prima di passare al controllo dei bagagli. Una abbraccio che è un grazie al Signore per un sacerdote dal cuore grande, capace di farsi in quattro per tutti, che non perde occasione per portare alla sua gente l’annuncio del Signore. È un grazie per suor Serafina, mamma di tanti bambini del Guaricano, madre per le consorelle “brignoline” che animano la vita della Missione. È un grazie per suor Blessila e suor Crisitina, per la loro testimonianza e per il loro instancabile e silenzioso lavoro. È un grazie per le persone che non erano con noi questa settimana: don Lorenzo e Suor Modesta, dei quali abbiamo “sentito” la presenza attraverso tutto il bene che hanno fatto nella Missione del Guaricano.

Ed è un grazie al Signore per averci dato l’opportunità di vivere tutto questo insieme!!!

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10:22 pm

Ospiti partiti

I nostri don Gianfranco, Gianni e Cinzia, e Julia, sono partiti oggi pomeriggio.

L’aereo aveva un’ora di ritardo. Saranno a Genova domani in mattinata o nel primo pomeriggio.

Sono stati una presenza discreta e attenta, e laboriosa.

Don Gianfranco ha portato molto ottimismo e allegria, e mi ha anche celebrato una eucaristia. Dovunque, il suo sorriso contagioso!

Gianni mi ha lavorato alla centralina software. Abbiamo messo su asterisk, il software della centrale, e configurato i dispositivi a cui si collegheranno i telefoni. Gianni è il mio idolo anche per il fatto che ogni giorno ha scritto (e parecchio!) sul diario, dando a tutti voi la possibilità di vivere in diretta la loro esperienza.

Cinzia… è la moglie di Gianni! Sembra poco, ma non lo è. Entrambi hanno dato in tutte le salse la loro testimonianza di coppia sposata nel Signore e impegnata nella chiesa. I guaricaneri hanno sentito parlare di Azione Cattolica, e si sono impegnati a sostenere il campo bambini!

Julia è venuta con i suoi quindici anni e con la sua esperienza di capo squadriglia di un reparto scout. Senza problemi di adattamento (da buona scout!), non è mai stata di peso, né si è mai rivelata una adolescente. Si era anche portata da studiare e l’ha fatto. E quando è stato il suo momento di presentarsi ha dato una bella testimonianza!

Grazie, Signore, per averceli dati questa settimana! Grazie perché attraverso di loro la chiesa genovese si è resa più visibile qui!

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Grazie al lavoro di ieri pomeriggio, insieme io e Gianni, e alle rifiniture di Gianni di stamattina, la centralina software è a posto nella maggior parte delle cose essenziali.

Manca ancora la gestione delle linee esterne, perché non sono ancora arrivati i corrispondenti dispositivi.

Se vediamo che a casa va tutto bene la mettiamo su anche in parrocchia/scuola!

Grande Gianni! Da solo non ce l’avrei fatta!!!

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Ieri sera suor Serafina, suor Blessila, suor Cristina e Yudy hanno avuto un momento di riflessione tenuto da don Gianfranco sul tema “Religiose, donne di speranza” con spunti dalla prima lettera di Pietro.

La nostra mattinata è iniziata presto, poche ore dopo il ritiro, con la messa delle ore 7.00 festa patronale della parrocchia Divina Misericordia.

Siamo partiti con don Paolo insieme a Yudy e suor Cristina ed arrivati in parrocchia a 30 minuti dall’inizio della cerimonia. E qui la prima sorpresa della giornata: non c’era più posto, mentre continuava ad arrivare gente. Penso ai nostri ritardi in Parrocchia, le mie messe a due minuti dall’inizio o con il canto d’ingresso gia iniziato e mi vergogno un po’!

La fiesta nel Guaricano è gioia vera ed intensa: la cerimonia è stata animata da un folto gruppo di giovani ed i canti sono stati preparati con cura. I battezzati dell’anno, in veste bianca, occupavano le prime panche della chiesa. Non solo dei bimbi, ma anche dei ragazzini, giovani, adulti ed anche una signora anziana. Questo è il segno della fecondità di questa parrocchia giovane ma capace di questi miracoli.

A conclusione della cerimonia siamo stati salutati dalla comunità parrocchiale che ha donato alla nostra parrocchia certosina una Bibbia in spagnolo, firmata da tutti i responsabili dei settori. Lo stesso dono è stato fatto anche a Julia.

Ho ringraziato dicendo che nella mia esperienza di responsabile di Azione Cattolica ho avuto modo di girare molte parrocchie, incontrare molti parroci, conoscere la realtà della chiesa diocesana. Se oggi mi dovessero chiedere “chi è il parroco di Genova più fortunato?” in tutta onestà dovrei dire che il parroco più fortunato è don Paolo!!!

Don Gianfranco ha salutato l’assemblea spendendo qualche parola sulla fedeltà, un invito ad essere coerenti non semplice per la cultura dominicana.

A conclusione della S. Messa, dopo gli abbracci delle persone che ci salutavano per la partenza, con Cinzia e suor Cristina ci siamo avviati camminando verso la casa. Girare il barrio a piedi è bello perché ti rendi conto di come vivono le persone…

Gli edifici variopinti sono tutti di recente costruzione, ad un piano con una sorta di veranda di ingresso aperta e protetta da una inferriata, rifugio per le giornate afose. Hanno preso il posto delle baracche in legno e lamiera, che in molti casi resistono. Dall’esterno sembrano essere delle scatole di circa 20 metri quadri.

Molti piccoli negozi che riparano oggetti, vendono prodotti alimentari, o offrono servizi come parrucchiere o “Banca”. Questi ultimi locali sono i banchi del “lotto”, disseminati ovunque, e rispetto agli altri edifici meglio curati e protetti da imponenti grate di ferro. Sono il segno tangibile della cattiva abitudine di giocare molto, di usare male i soldi quando ci sarebbero altre necessità. Le strade, solo in parte asfaltate, sono difficilmente praticabili per le buche.

La preparazione della pizza, piatto forte del pranzo domenicale. ha reso allegra la comunità. Tra io che impastavo, don Gianfranco che preparava il condimento, suor Serafina e suor Blessila intente a preparare la frutta e la verdura, Cinzia addetta al forno, la cucina era un po’ caotica… abbiamo mangiato come al solito nella sala grande condividendo le piccole esperienze di questi ultimi giorni.

Nel pomeriggio Julia e don Gianfranco sono stati invitati ad una festa di compleanno… una bimba di un anno figlia di una quindicenne. L’appuntamento era che venivano a prenderle alle ore 15 ma nessuno si è presentato… questa sera hanno portato a Julia la torta insieme alle scuse per l’incoveniente.

A cena abbiamo salutato la nostra Yudy… a Dio piacendo la rivedremo a Genova fra un paio di anni a fare il noviziato.

Infine dopo cena un salto nella parroccha Divina Misecordia dove i giovani hanno allestito un concerto musicale per concludere la festa. Preparati di tutto punto, in divisa con i pantaloni blu e la maglia gialla ci hanno allietato con il loro canto e la loro danza. Davvero bravi!!!

Il ritmo i dominicani lo hanno nel sangue, e li puoi osservare tutti in piedi ad agitare le braccia e a far ondeggiare il corpo con la musica, a batter le mani. E riescono a fare tutto questo con un sorriso, una allegria incredibile.

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10:48 pm

Festa patronale!

Oggi è stato il giorno della Festa Patronale della Divina Misericordia. La messa alle sette, orario solito, e il concerto del coro Cristo Vivo a sera.

In mezzo, per me, le due messe di Santa Margarita, delle nove di mattina e delle sei di sera. La messa del mattino di Santa Margarita è stata celebrata dal segretario del Nunzio, mons. Kurian.

La messa del mattino è stata la felice conclusione della novena anche per i nostri ospiti: don Gianfranco, Gianni e Cinzia, Julia. Hanno ricevuto in dono due bibbie con le firme dei vari settori della parrocchia, per portarle alle loro comunità parrocchiali.

Il concerto della sera è stato ben animato e ben preparato, con il coro che sfoggiava una divisa nuova con camicetta gialle e pantaloni scuri. Le canzoni a tutto coro si sono alternate con qualcuna interpretata da vari solisti, e l’effetto del tutto è stato ben gradevole.

Per me poi è stata una grande gioia poter celebrare il sacramento della riconciliazione con tre ragazzine che erano rimaste per un tempo ai margini della chiesa.

Tra tutti abbiamo fatto varie foto, spero di riuscire a metterne in linea qualcuna i giorni prossimi!

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Alle 9 partenza con Jorge alla guida del pick-up, suor Serafina e tutta la squadra genovese. In 4 sul sedile posteriore, con il caldo, il viaggio è piuttosto sacrificato. Destinazione la Casa de la Paz, un riformatorio dove si va a trovare Michael.

La struttura è piccolina ma accogliente; di fatto è una grossa abitazione adibita ad istituto che ospita una quindicina di ragazzi con problemi di abbandono e di delinquenza. Meraviglioso il sorriso di Michael quando incrocia lo sguardo di suor Serafina. Ha 11 anni, non ha famiglia alle spalle ed ha commesso un furto di circa 1000 Pesos (38 Euro) spendendoli tutti in giocattoli che ha dato anche agli amici.

Incontriamo l’educatore, un ragazzo molto semplice e dai modi gentili, che chiarisce con suor Serafina la situazione. Insieme a Jorge, il preziosissimo collaboratore parrocchiale con grande esperienza visto che è padre di 6 figli, cercano di far capire a Michael che quella che gli è stata offerta è una buona opportunità e dopo qualche mese di istituto sarà affidato ad una struttura più idonea. È bello vedere Jorge che cerca di farsi promettere dal nostro piccolo amico che non scapperaà, non cercherà di ritornare nel Guaricano, sfrutterà le occasioni che gli sono date.

Abbiamo visitato la struttura accompagnati dai ragazzi: le camerette con i letti a castello ben ordinate, il refettorio con annessa cucina dove la cuoca era all’opera, il campetto da basket sul retro della casa. Qui don Gianfranco e Jorge si lanciano nella sfida impossibile e giocano con due ragazzi degli ospiti dell’istituto … risultato finale 20-22!!! Perso ma con onore.

Alcune foto (anche questi ragazzi amano la macchina fotografica) le caramelle per tutti ed il saluto finale. Si esce con un po’ di tristezza nel cuore ma con Suor Serafina raggiante piu’ del solito… ha letto nello sguardo di Michael la felicità di vedere che tante persone, italiani, stranieri, sono andati a trovarlo. Ed anima il ritorno a casa con una serie di canti nelle sue tre lingue: inglese, spagnolo e italiano…. ma non si lascia sfuggire l’occasione di cantarci anche qualcosa nel suo indiano. È una donna straordinaria!!

Dimenticavo questo piccolo episodio del rientro. Eravamo ancora nel centro città, nella piazza antistante il parlamento, quando un pulmino taglia la strada a Jorge. Inevitabile lo scontro… ne segue la “constatazione amichevole”, sbrigata con due o tre frasi lanciate dal finestrino dal nostro autista ed il conducente del pulmino che è sceso, ha protestato, ha constatato il suo danno e lamentandosi è ripartito. Sul pick-up della missione il colpo aggiuntivo non “sfigura” assolutamente con il resto della carrozzeria.

Pomeriggio ci muoviamo con don Paolo che deve celebrare un matrimonio in centro cittaà. Nel viaggio di andata don Gianfranco ripassa la preghiera Eucaristica in spagnolo visto che celebrerà la S. Messa alla Divina Misericordia. Don Paolo, come esigente insegnante, gli corregge la pronuncia e lo fà ripetere.

Il matrimonio deve iniziare alle 4 ma a dieci minuti dalla cerimonia non si vede nessuno e la chiesa non sembra preparata. Lo sposo arriva alle 4.15 la sposa circa 20 minuti dopo… occorre attendere ancora i genitori e i testimoni… si inizia alle 5!!!

La cerimonia tranquilla con canti meno vivaci rispetto a quelli che caratterizzano l’Eucarestia nel Guaricano. Ma un problema sonoro si è scatenato sulla cerimonia. La chiesa che si trova ad un incrocio dove doveva passare il corteo elettorale del partito al governo… Un esercito di manifestanti, auto, furgoncini, stracolmi di persone, camioncini attrezzati con di muri di casse che a tutto volume (e si intende a volume da concerto Rock o forse più elevato) sostenevano i candidati. Ogni candidato aveva il suo spazio nel corteo, la sua serie di camioncini di sostenitori dotati di cappellini e bandierine del partito, il suo muro di casse e chiudeva il corteo con la sua auto dalla quale emergeva salutando gli elettori!

Una sorta di “carnevale” politico!!!

Quindi nel matrimonio la politica è entrata di prepotenza… e il don, gli sposi, i cantori hanno fatto fatica a far sentire la loro voce all’assemblea.

Visti tutti i ritardi accumulati, conclusa la cerimonia, don Paolo si è fatto strada con il pickup tra i manifestanti, cercando di evitare tutte le possibili sorgenti di traffico e di arrivare velocemente in Missione per la messa serale.

I blocchi non sono un grave problema…. c’è sempre il contromano in grado di risolverli. La sua guida è sciolta…. troppo sciolta!!!

Arrivati in missione saliamo su un’altra auto con Suor Cristina che ci accompagna alla Divina Misericordia dove don Gianfranco deve celebrare. Fortunatamente è supportato dal diacono Marcial che ha letto il vangelo e predicato. Il rispasso ha dato i suoi buoni frutti e lo spagnolo sfoggiato da don Gianfranco sembra sia stato compreso dai partecipanti all’Eucarestia. Suor Cristina lo ha supportato traducendo alcune parole dette all’assemblea all’inizio e alla conclusione.

Al termine ci ha raggiunti don Paolo che ha letto chilometrici avvisi parrocchiali (le iniziative sono tante), festeggiato i compleanni e concluso la gara dei settori. Si perché ogni sera, con l’applausometro, si determinava la zona piu’ presente alla celebrazione. Come ultima serata della novena don Paolo ha guardato ai Bambini, i Giovani e gli Adulti presenti. Tanti giovani questa sera alla celebrazione, davvero una speranza per la chiesa dominicana.

Domani mattina alle 7.00 festa patronale (non mi sono sbagliato, avete letto bene, domani mattina alle 7.00)… quindi sveglia ad un quarto alle 6.

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A inizio giugno, finite le scuole, Yudy e Taína, Dios mediante, come dicono qui, verranno a vivere con le suore!

È una cosa bellissima, che anche a me – oltre che alle suore – dà molta gioia: sono due giovani ben mature per la loro età, e anche suor Serafina, per non parlare di suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina, si trovano molto bene con loro e le stimano molto.

Il fatto poi che vengano dalla vita concreta delle nostre parrocchie, come Cristina, è un segno di speranza molto bello!

La loro idea è di vivere questo anno di aspirantato in casa, e quando faranno le prove nazionali (l’esame di maturità) cominciare il cammino più formale di ingresso alla congregazione.

Cosa mi puoi dare di più? Sono un prete felice! e tu sei forte, Signore!!!

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2:24 pm

Jorán si sposa

Oggi pomeriggio si sposa Jorán. È un giovane della parrocchia che era in seminario, e che è uscito serenamente due anni fa. La fidanzata è una ragazzina carina, partecipa allo stesso gruppo di preghiera carismatica di cui lui è membro, e formano oggi una bella famiglia cristiana.

Il matrimonio non è qui, ma nella parrocchia della sposa, in città. Lo farò io, un po’ per l’affetto che nutro per Jorán e la sua famiglia (sua mamma da qualche tempo vive e lavora a Spezia), un po’ perché il parroco di là aveva oggi un altro impegno. C’è da dire che è un prete che lavora praticamente solo con le Comunità Ecclesiali di Base, e i gruppi carismatici non riescono ancora a entrare nei suoi programmi…

Al matrimonio porto con me i nostri ospiti, vedranno per la prima volta un matrimonio dominicano!

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La riunione di consiglio pastorale di Santa Margarita è stata anche stamattina ben importante, sia per rivedere il cammino fatto, sia per pianificare il cammino futuro.

A livello di esperienze recenti, abbiamo riflettuto sulla maniera in cui si stanno svolgendo le celebrazioni penitenziali, con una partecipazione non significativa come dovrebbe essere, e con molta dispersione, e ci siamo ripromessi di apportare i dovuti correttivi.

Mi hanno fatto notare che domenica scorsa una parola che ho detto dall’altare per un bambino piccolo che disturbava (parola peraltro molto discreta) non è piaciuta alla madre, la quale dice adesso che non vuole più sapere di parrocchia. Mi consigliavano di andare a fare un salto da lei, cosa che farò appena possibile.

A livello di programmazione, abbiamo organizzato la visita del cero pasquale ai vari settori, ogni settimana un settore diverso. Il cero visiterà, come in pellegrinaggio, tutte le comunità di base e apostoliche, e anche le case di persone malate o anziane. L’ultima settimana, tra l’Ascensione e Pentecoste, per la prima volta visiterà la nostra scuola e, se il Signore ci aiuta, anche le altre scuole dei dintorni.

Abbiamo messo in programma una gita pasquale, e la faremo la domenica 14 maggio, andando a un fiume a passare un giorno allegro e spensierato. E a fine giugno il pellegrinaggio annuale di tutte le comunità apostoliche. Attraverso queste due attività speriamo anche di far scendere un po’ il debito della parrocchia, che attualmente è sugli 80,000 pesos (2,000 euro), dovuti ai lavori degli uffici della parrocchia Divina Misericordia. Già abbiamo pagato 70,000 pesos, e i calcoli indicano che dovremmo finire in settembre. La parrocchia Divina Misericordia ha da pagare una somma più o meno simile.

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Questa mattina la playa per don Gianfranco e Cinzia accompagnati da Jorge collaboratore della parrocchia.

Prima un salto a Boca Chica, famosa spiaggia turistica, e poi in una zona meno frequentata dai turisti, ma mal frequentata… neppure Jorge, attentissimo e preziosissimo per il servizio che ha svolto, è riuscito a impedire che rubassero le ciabatte a don Gianfranco.

Il reverendo ha fatto conoscenza sulla spiaggia… due ragazze dominicane che accompagnavano un occidentale. Purtroppo il fenomeno del turismo sessuale è molto diffuso… una vergogna del nostro mondo ricco di soldi ma povero di valori.

Io, questa mattina, mi sono occupato di telefonia e computer mentre Julia è tornata a scuola, nel suo nuovo liceo (chiederà il trasferimento?) ed ha fatto un passo all’asilo dove l’ho trovata intenta ad aiutare i bimbi di 5 anni ad incollare dei mattoncini colorati di carta… qualche foto (chiedevano a Julia dell’hombre con la camara) con questi bimbi che amano farsi riprendere. Poi siamo volati verso il centro nutrizonale dove si stava già pranzando; abbiamo ritrovato gli amici degli scorsi giorni. Julia si è messa ad imboccare una bimba e io a gironzolare per i tavoli giocando con gli ospiti del centro. Sono tutti bambini a parte una mamma presente con le sorelle ed i fratelli e la sua bambina.

Amber (se non vado errato questo è il suo nome) quest’oggi è ritornato a mangiare. Dall’indagine della suora non si è infortunato lavorando ma cascando da cavallo… comunque il colpo he ha subito sembra andare meglio.

Foto finale nel giardinetto del centro dopo che suor Serafina ha distribuito ai suoi ospiti delle delle piccole banane (una bontà!!) per completare il pasto e per la merenda. Alcuni bambini, utilizzando una scodella, portano a casa gli avanzi per la cena.

Il cibo merita un paragrafo a parte…

Suor Serafina a pranzo ci ha deliziato con le sue polpette di pesce indiane. Inoltre le suore ci hanno donato delle noci di cocco fresche delle quali abbiamo assaporato il succo. Don Gianfranco, modello Robinson Crousue, si è adoperato per spaccarle (sopra le pietre) ed è riuscito nel suo intento.

Ore 17 riunione della pastorale giovanile… mi unisco con Cinzia per capire un pochino di più la realtà della comunità che ci ospita. Don Paolo con eccellente capacità organizzativa ha fissato la scaletta della discussione: revisione settimana santa, attività varie, campi estivi… Per un attimo ti trovi proiettato in problematiche del tutto simili a quelle genovesi. Esempio: può fare l’educatore una persona che non ha la formazione e non in grado di essere di esempio? Oppure: lo possiamo coinvolgere solo come aiuto? Un’aria di déjà vu della mia esperienza nella parrocchia di Certosa. Si organizza il campo estivo!! Per i bambini non c’è problema poiché faranno il campo in parrocchia… per gli adolescenti quale soluzione al fine di evitare caotiche nottate di chi, una volta fuori dal controllo dei genitori, tende ad approfittare delle situazione??? qualche migliaia di Km di distanza ma problemi analoghi…. solo i numeri sono differenti; qui si parla di gruppi di 20-30 persone, e più di un gruppo per ogni parrocchia.

Il forte acquazzone intorno alle 5 di pomeriggio ha condizionato la partecipazione alla messa. Questa sera alcune panche erano vuote. Julia ha fatto la sua testimonianza in spagnolo parlando delle sue attività, dello studio, del gruppo Scout… è tendenzialmente taciturna ma preso il microfono in mano è diventata incontenibile…

Ieri sera ci avevano chiesto se ci piaceva la cucina dominicana… la nostra risposta ha incluso anche la bontà della frutta. Ci hanno chiesto che frutta avevamo assaggiato e hanno scoperto che non avevamo provato il mango. Questa sera sono arrivati chili di questo dolcissimo e squisito frutto… la generosità delle persone non conosce confini.

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Con Gianni stiamo cercando di vedere se possiamo approntare una centralina telefonica software per i telefoni della casa. Ci verrebbe bene per eliminare almeno una delle tre linee telefoniche, delle quali in realtà non abbiamo bisogno. Interconnettere tutti i telefoni ci potrebbe permettere al limite di rimanere con solo una.

Il lavoro procede ma a rilento, perché sia io che Gianni siamo nuovi a questo tipo di software (asterisk) e dispositivi (interfacce telefono-rete), ma abbiamo la speranza di riuscire a mettere su il tutto.

Purtroppo le interfacce per far entrare le linee telefoniche non sono ancora arrivate, e al più presto le avremo lunedì: troppo tardi per Gianni, che con gli altri se ne va nel pomeriggio.

Vedremo cosa si riesce a fare! La speranza è quella di imparare a lavorare con la telefonia VoIP, in maniera da poterla usare anche a Betania, dove la centrale telefonica che abbiamo è ben vecchia e prima o poi tirerà le cuoia… prima di quel giorno dobbiamo essere in grado di rimpiazzarla con qualcosa di equivalente e, soprattutto, di più economico.

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Questa mattina abbiamo, insieme a don Gianfranco, accompagnato Julia al liceo. La piccola della spedizione ha scelto volontariamente di seguire un paio di lezioni di religione tenute da suor Cristina e si è fermata all’ora di matematica delle terze scoprendo che esiste anche la “trigonometria” da lei fino ad ora mai vista. I “compagni” sono come in Italia; alcuni studiano nell’ora di religione le materie delle ore successive!!!

La direttrice incontra nuovamente don Gianfranco ed il sottoscritto in ufficio e affrontiamo i problemi della scuola, delle prospettive dei ragazzi terminato il corso. Pochi allievi proseguono gli studi, la maggior parte si dedicheranno alle attività avviate dalla famiglia con lavori probabilmente non adeguati al titolo di studio conseguito.
Il corpo docenti è composto da 11 persone… 11 insegnanti, 8 classi ….. i conti non tornano!!! Quante ore lavorano?
L’orario è di 28 ore alla settimana. Ma molti di loro integrano lavorando ulteriormente presso scuole pomeridiane o serali.

Cinzia passa la sua mattinata in Farmacia, dove ha modo di conoscere il personale e di seguire suor Blessila nella negoziazione con un rappresentante. Poi passa al centro nutrizionale. Oggi il ragazzo infortunato sul lavoro non c’è. Speriamo di incontrarlo domani e che il colpo che ha preso sia stato riassorbito.

Il pomeriggio è trascorso tranquillamente.

La sera durante la celebrazione eucaristica don Gianfranco ha fatto la predica, tradotto da don Paolo, mentre Cinzia è stata chiamata, con me vicino, a fare una piccola testimonianza… l’idea di don Paolo era quella di promuovere il matrimonio cristiano, non sempre adottato nel Guaricano. Spesso gli uomini preferiscono non sposare per non impegnarsi. Il che introduce elementi forti di instabilità nel tessuto sociale… domani toccherà a Julia dire qualcosa!!!

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10:19 pm

Serate di novena

La novena alla Divina Misericordia si sta svolgendo in maniera bellissima. Tutte le sere ci sono 150/200 persone, ben animate e attente. Marcial ha fatto una buona opera di motivazione le settimane passate, e ogni giorno tocca a un settore diverso animare la novena e la Messa.

A me riesce facile presiedere la Messa in maniera ben dinamica, perché l’assemblea è di qualità ben alta. Tutte le sere c’è presente Charo, una ragazza di quattordici anni ben slanciata che si è battezzata il giorno di Pasqua e che ha una gioia di vivere contagiosissima, e con lei vari altri giovani e bambini che hanno ricevuto il battesimo. C’è sempre anche la mia figlioccia Andreina, sempre affettuosissima, e che mi bacia la mano (la bendición padrino) rigorosamente almeno due volte tutte le sere.

Le varie sere ho chiamato a parlare i nostri ospiti, cominciando da don Gianfranco, e poi un’altra sera Gianni, e poi Cinzia, e quindi Julia. Le loro parole sono sempre arrivate al cuore di tutti i presenti. Stasera poi don Gianfranco ha fatto anche la predica, gustosissima come al solito. Ho anche buttato lì che è un possibile candidato successore mio per il lavoro della missione!

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Oggi siamo andati a pranzo dal padre Ricardo Santelise. Era stato a pranzo da noi domenica, e gli faceva piacere ricambiare. Ho portato anche i nostri ospiti al completo, i quali hanno avuto l’opportunità di conoscere una maniera di fare il prete diversa.

La cosa più faticosa per me è stato il cominciare a mangiare tardi, friggevo perché avevo varie cose da fare in parrocchia nel pomeriggio.

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Abbiamo dedicato la mattina alle visite iniziando dal consultorio. La struttura moderna e funzionale era in piena attività mentre suor Serafina ci accompagnava ad incontrare suor Blessila, impegnata a trattare con un rappresentante di farmaci, il ginecologo, la pediatra ed il medico generico che fanno servizio negli ambulatori. Sedute sulle panche nella sala di attesa persone di tutte le età, in particolare bimbi e ragazze in gravidanza.
Poi ci siamo spostati nel centro dove si fa la prima accoglienza, i prelievi del sangue e si raccolgono i campioni di urina per le analisi, la farmacia ed il centro nutrizionale dove si stava preparando per il pranzo dei bimbi.

Ci siamo avviati a piedi lungo le strade del Barrio per raggiungere don Paolo in parrocchia a Santa Margarita.
Da qui la visita al liceo dove abbiamo avuto modo di incontrare Nidia, la direttrice didattica, e visitare un tre classi (due prime ed una quarta) e ritrovare suor Crisitina intenta ad insegnare religione.

Le famiglie pagano circa 200 pesos al mese per mandare i ragazzi a scuola (circa 7 Euro). 240 sono gli allievi, suddivisi in 8 classi. Aule strette e stipate dove si portano avanti studi umanisitici e scientifici con un unico corso generale. A conclusione dei 4 anni di corso i ragazzi sostengono un esame che li abilita a frequentare l’università.

Poi un salto alla scuola primaria dove, appena entrati, i bimbi ci hanno visto con la macchina fotografica e ci hanno assaliti chiedendoci una foto.

Avrò avuto un nugolo di 40-50 bambini intorno a me che chiassosamente si spingevano l’un l’altro per occupare la prima file e mettersi in posa. Ho fatto fatica a contenerli mentre Julia era più o meno nelle mie stesse condizioni e gli inservienti intervenivano per liberarmi dall’assedio.

Anche qui abbiamo incontrato i direttori didattici e abbiamo visitato l’aula di scienze ed il laboratorio di informatica (eccellente grazie al prezioso lavoro di don Paolo).

1000 i bimbi e ragazzi che frequentano questa scuola che coincide con le nostre elementari più le scuole medie. Corsi al mattino, al pomeriggio e alla sera (per maggiori di 14 anni).

Usciti dalla direzione, nell’anticamera due bambini uno offeso e sofferente l’altro imbronciato. Una scaramuccia tra “colleghi” finita in direzione. La cosa singolare è che il colpevole è stato punito!! Lo abbiamo visto dopo alcuni minuti aiutare il personale delle pulizie portando il secchio dell’immondizia.

Entrambe le strutture scolastiche fanno capo alla parrocchia e Don Paolo ne è il direttore.

Attraversata la strada siamo entrati in un negozietto in ristrutturazione dove abbbiamo parlato con la padrona chiedendo della spesa per gli alimentari degli abitanti del barrio. Una famiglia mangia con un minimo di 100 pesos al giorno pro capite. Il riso costa 15 pesos alla libbra (ieri abbiamo cambiato 1 Euro con 38 Pesos). La carne costa 40/ 60 Pesos (sempre alla libbra).

Ritornati alla base ci siamo fermati al centro nutrizionale dove un gruppo di una quindicina tra bambini e ragazzi stavano consumando il pasto. Provengono da famiglie numerose che non hanno la possibilità di provvedere al sostentamento di tutti. Ci ha colpiti un ragazzino di non più di 10 anni con un rigonfiamento sul volto. Non frequenta la scuola e si era fatto male lavorando!!!

Il pomeriggio è trascorso tranquillo con Cinzia in Farmacia con suor Blessila. I clienti, per lo più provenienti dal consultorio, pagano le medicine un prezzo equo, decisamente più basso rispetto alle altre farmacie. I farmaci vengono dispensati da una grata in ferro, tanto che dall’esterno i farmacisti sembrano in gabbia.

Alle 7 di sera celebrazione eucaristica alla Divina Misericordia con circa 200 partecipanti. Prima di iniziare facciamo due chiacchere con Marcial, il diacono, e don Gianfranco prende contatto con alcuni ragazzi e ragazze… con loro chiaccheriamo del più e del meno fino all’inizio della Messa. Chiedono i nostri nomi, da dove veniamo, le nostre età… tutti si stupiscono nel capire che la nostra Julia ha solo 15 anni!! Sono suoi coetanei…

La cerimonia intensa e partecipata come al solito. Dopo la comunione don Paolo mi invita a dire qualcosa (senza avermi preavvisato…). Ho ringraziato i parrocchiani per la loro gioia e per la loro accoglienza, segno della dell’amore di Dio, della sua Divina Misericordia. Domani sera sarà il turno di Cinzia e Julia.

L’illuminazione in chiesa è possibile grazie ad un gruppo elettrogeno… ma questa sera, un po’ per il collegamento, un po’ per il carburante, abbiamo avuto dei problemi…. tanto che alcune ragazzine, vista la normalitá di questo evento nel barrio, hanno chiesto a Julia: “Anche in Italia la luce si interrompe sempre, vero?”

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10:09 pm

In ufficio!

Vario lavoro in ufficio oggi, per cercare di partorire la lettera alle famiglie di aprile. Il tema: “La pasqua è un passaggio – fai un passo verso gli altri”. In realtà in spagnolo suona bene perché passo e passaggio è la stessa parola paso.

In realtà ho lavorato a spizzichi: al mattino abbiamo fatto il giro del liceo e della scuola primaria con don Gianfranco, Gianni, Cinzia e Julia; e al pomeriggio ho parlato un’oretta prima con una madre disperata perché il figlio le porta via i soldi, e poi con la madre e il figlio stesso. Sembra che abbia promesso di cambiare. Speriamo. O meglio: preghiamo!

Sono anche dovuto andare a farmi le foto alle due persone che hanno dato la testimonianza per la lettera, in maniera che accanto alla testimonianza ci metto la foto.

Domani, con l’aiuto del Signore, spero di finire la lettera!

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La notte e trascorsa tranquilla. Julia ha dormito come un piccolo ghiro, io mi sono riprogrammato considerando le sei ore di fuso orario e mi sono disattivato senza alcun problema. Cinzia e don hanno sentito l’acquazzone di questa notte…don Gianfranco alle 5 era in piedi.

Sveglia intorno alle 6:30 e S. Messa a Santa Margarita dove suor Cristina rinnovava i voti temporanei.
La cerimonia è stata partecipata da parecchie persone che hanno voluto accompagnare suor Cristina, che è nativa del Barrio, con la preghiera. Abbiamo avuto modo di conoscere anche la mamma presente alla cerimonia.

Mancava un quarto alle otto ed il rumore nella chiesa aumentava a dismisura fino a coprire la voce di don Paolo dal microfono. I ragazzi stavano entrando nel vicino liceo per iniziare una mattinata di scuola… il piccolo ghiro si è perso tutto questo… non c’era, impegnato a fare nanna.

Colazione dopo la messa all’aperto con latte UHT della Parmalat (c’è anche qui solo che dura almeno 6 mesi).

Mentre io mi occupavo di questioni informatiche le ragazze, don Gianfranco, suor Cristina e la superiora, suor Serafina, sono andate a fare acquisti ad un supermercato stile europeo. Molti viveri di tutti i tipi e pochi clienti. Alle casse alcuni ragazzi imbustano la spesa, te la portano fino all’auto e chiedono un po’ di mancia, il loro stipendio.

Per le strade si scorgevano alcuni uomini che si occupavano della pulizia… siamo sotto elezioni, il prossimo 16 maggio, e quindi si vedono cose fuori dal “normale”… non mi sembra che in Italia sia molto diverso!!!

Il miracolo… Cinzia è riuscita a comprare una gonna senza neppure avere a disposizione un pesos…. quando c’è da spendere trova sempre una soluzione!!

A pranzo, a base di trenette al pesto, con finale festoso comprensivo di pandolce genovese e gelato, suor Cristina, oggi festeggiata, è stata messa a capotavola.

Alle 4 del caldo pomeriggio suor Cristina, diretta all’università ci accompagna in centro per una visita… passamo in una serie di stradine interne del barrio per saltare il traffico. Tante sono le cose che saltano agli occhi e delle quali racconteremo nei prossimi giorni. Una in particolare riguarda i bambini… oggi ne abbiamo visto un paio piccolissimi e completamente nudi giocare per la strada, e tanti altri scalzi, schiamazzare per le vie del barrio… Abbiamo visto un paio di aquiloni fatti con pezzi di cartone e sacchetti dell’immondizia.

Muovendosi verso il centro la città cambia aspetto. Dalle baracche ad edifici dignitosi; dalle auto “ammaccate” ai fuoristrada di ultima generazione.

Abbiamo visitato, in un paio di ore, la cattedrale, la fortezza ed alcune zone del centro più turistico-commerciale.

Al ritorno 40 minuti di macchina. 40 minuti intensi di frenate, colpi di clacson, buche e rischi vari in una strada buia illuminata solo dai fari delle macchine. Qui il servizio di fornitura elettrica subisce molte interruzioni; ne risentono anche i semafori e potete immaginere voi quali siano le conseguenze…

Mentre si tornava verso casa, prima che calasse il buio, don Gianfranco esclama… “Guarda quello!!!”. Un autoveicolo stava procedendo in direzione opposta alla nostra… era stato dal carrozziere, sembrava riverniciato di fresco con un bianco intenso… peccato che i vetri fossero ricoperti ancora dai fogli di giornale!!! L’autista guidava con la portiera aperta e la testa fuori dall’abitacolo!!!

Adesso vado a riposare. Domani ci attende un’altra giornata intensa.

Buona Notte!

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Oggi era il secondo giorno della novena della festa patronale della Divina Misericordia.

La novena consiste in un momento di preghiera e animazione seguito dalla Messa, verso sera.

Ieri, lunedì di Pasqua, la partecipazione è stata discreta, ma stasera è stata molto più numerosa. C’erano anche Rosanna e Kika con altri del coro dei giovani a cantare, e si percepiva l’eco della gioia pasquale.

Alla fine mi è venuto spontaneo chiedere all’assemblea di fare una gara a quale settore gridava con più entusiasmo. Hanno vinto i settori San Francisco e Arca de Noé, a pari meritio! Siamo rimasti d’accordo che domani sera lo rifaremo, per vedere se gli altri settori riescono a coinvolgere più gente!

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Sveglia alle ore 5:30, con don Gianfranco che passeggia nella sala della casa milanese che ci ha ospitato per la notte, recitando le lodi… pochi minuti irrompe nella nostra camera… “Gianni ho lasciato a casa il passaporto!!!”

Mentre Julia ancora dormiente non si rende conto del dramma in corso io con Cinzia lo invitiamo a guardare bene nello zaino… ma niente da fare…

Siamo rassegnati e, considerata l’impossibilità di tornare a Genova gli suggeriamo di provare a venire in aeroporto e vedere cosa gli dicono…

Passano pochi minuti e mentre ci stiamo vestendo il Calabrese irrompe nella nostra stanza con il passaporto ritrovato. E qui si prende un sonoro “suggerimento” ad andare a quel paese (non proprio cosi)… non male come inizio alle 5:35!!!

Taxi fino a Linate ed imbarco regolare sul volo per Madrid dopo che tutti i biglietti sono stati sbloccati dalla lista di attesa.

Ci imbarchiamo per il volo intercontinentale Madrid-Santo Domingo e scopriamo che io, Cinzia e Don siamo stati spostati in Business Class….

La solita fortuna di mia moglie che al primo volo intercontinentale si trova a godere delle coccole delle hostess… per stare insieme a Julia rinunciamo ad un posto in Business Class e ci alterniamo nei due posti a disposizione…

Arrivo a Santo Domingo, botta di caldo con il circa 30 gradi, attesa bagagli e finalmente l’incontro con don Paolo e suor Serafina che sono venuti a prenderci con il pick-up della missione. Riempito dei bagagli Cinzia e Julia si sono messe nel cassone a prendere il sole e far la guardia alle valige… ci avviamo verso la nostra destinazione.

La macchina non è velocissima, le strade sono disastrate, i mezzi circolanti non hanno mai frequentato le carrozzerie… alcuni girano senza parafanghi, con il parabrezza completamente venato. Il numero degli occupanti non conosce regole… rosari sugli specchietti.

Don Paolo si è adattato bene alle “regole” (si fa per dire) di guida e sorpassa a destra e sinistra, chiede strada con il clackson, lo suona vigorosamente se un veicolo è in rotta di collisione.

Arrivati alla casa occupiamo le nostre stanze conosciamo e le altre due suore… domani festa grande a suor Cristina che rinnova i voti temporanei.

Ore 19 S.Messa di Novena in preparazione della Festa Divina Misericordia.

Con l’auto don Paolo ci conduce nel barrio ed arriviamo a questa “nuova parrocchia” dove su una gettata di cemento sono costuite spartane pareti di legno con porte di accesso sui lati. Una griglia come finestra (i vetri sono inutili) e tre file di panche. Chiesa quasi piena al nostro arrivo. Veniamo accolti con un abbraccio dal diacono e ci sediamo in una panca tra la curiosità dei Domenicani. Mancano 15 minuti alla celebrazione ma si sta svolgendo una veglia riprendendo i temi cari a suor Maria Faustina Kowalska.

Cerimonia sentita con canti ben animati una partecipazione numerosa ed intensa. Alla fine veniamo presentati e don Gianfranco dice quanche parola tradotta da don Paolo. Tre file avanti a noi una bellissima piccola bimba è incuriosita da queste persone “colorate” di bianco… cerchiamo di avvicinarla ma non ne vuol sapere di venire in braccio con noi.

Poi don Paolo ci chiede di metterci in fondo alla chiesa e a quel punto siamo stati piacevolmente assaltati dai parrocchiani che abbracciandoci ci offrivano il loro benvenuto (avrò abbracciato persone per più di dieci minuti)… quasi come quando nelle nostre parrocchie entra un estraneo…

Cena ed inizia la prima notte al Barrio… in lontananza si sente la musica ad alto rumore…

Il pesto è arrivato senza alcun problema… domani trenette a Santo Domingo!!

Ora mi attende un letto con annessa zanzariera e le pale di un ventilatore… speriamo che questa notte facciano il loro dovere.

Buona Notte!

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6:13 pm

Arrivati!

Sono arrivati poco fa don Gianfranco, Gianni Rotondo e Cinzia Traverso, e Julia Marini.

Si fermeranno con noi una settimana. Benvenuti!!!!!

Tra poco li porto alla Divina Misericordia, dove si celebra il primo giorno della novena di preparazione alla festa patronale, che sarà domenica prossima!

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Suor Cristina sta facendo un piccolo ritiro in preparazione al rinnovo dei voti religiosi di dopodomani, 18 aprile. Faremo la rinnovazione nella Messa del mattino a Santa Margarita. Ho cercato di invitare i giovani dei gruppi giovanili, anche se discretamente perché tanta pubblicità non piace a Cristina.

Questo rinnovo sarà già il secondo, i primi voti li ha fatti il 18 aprile 2004, presenti la madre generale suor Daniela e il vescovo ausiliare di qui mons. Amancio Escapa.

Naturalmente conta sulla vostra preghiera!!!!

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Oggi, giorno di Pasqua, ho avuto i battesimi dei bambini: trentasette a Santa Margarita in mattinata, quarantacinque alla Divina Misericordia di pomeriggo. In più sono riuscito (con un po’ di nervosismo, a dire il vero, per dei bambini piccoli che disturbavano) anche a dire la messa serale.

Questi bambini li ho potuti conoscere meno che i giovani che ho battezzato ieri sera; eppure ho sentito anche oggi, nella celebrazione, la paternità spirituale verso di loro, insieme alla gioia del loro ingresso alla vita nuova.

Sono abbastanza stanco, ma contento per aver potuto realizzare queste celebrazioni!

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Ore 11.30: è la mattina di Pasqua, io e Walter siamo in Parrocchia per la raccolta fondi a favore della missione. Sul diario non ne ho mai parlato, ma è da anni che la organizziamo a Natale e Pasqua: i nostri parrocchiani lo sanno bene e non smetteremo mai di ringraziarli per il loro aiuto concreto.

Ma oggi c’è un motivo in più per essere felici e lo vogliamo condividere insieme a tutti voi:
il regalo di Chiara e Roberto.

Questi due ragazzi di Pegli si sposano il primo maggio e hanno scelto di fare una donazione alla missione con i soldi che sarebbero stati destinati alle tradizionali bomboniere. Alcune settimane fa si sono messi in contatto con noi e ci hanno chiesto di preparare una pergamena da regalare agli invitati, in modo che anche ognuno di loro portasse a casa un segno di questo bel gesto e un ricordo della missione.

A noi l’idea che hanno avuto è piaciuta moltissimo e li vogliamo ringraziare pubblicamente a nome di tutti gli amici della missione:

“Grazie per aver condiviso con noi un momento così importante della vostra vita,
siamo sicuri che la gioia che riempie i vostri cuori adesso
è quella che avete portato alla missione con il vostro dono.”

: )

Lara & Walter

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1:37 am

Veglie pasquali

Stasera (o meglio… stanotte!!) ho pensato a don Franco. Per la prima volta in vita mia ho fatto due veglie pasquali, con vari battesimi di giovani da tutt’e due le parti. Ho pensato a don Franco perché ho nella memoria quello che ripeteva sempre che portare avanti due parrocchie era troppo pesante.

Ringrazio il Signore che non mi sono pesate più di tanto. Battezzare le persone che si sono accompagnate nella loro formazione è sempre avvincente!

L’unica cosa è che alla Divina Misericordia dovevamo cominciare alle sette e mezza, e tra il ritardo della recita del gruppo di teatro e varie disorganizzazioni, l’inizio è slittato di mezz’ora. Così abbiamo dovuto fare abbastanza alla svelta, e ciononostante abbiamo finito alle dieci (alle nove e mezza avrei dovuto iniziare a Santa Margarita!).

I giovani che si sono battezzati alla Divina Misericordia sono in generale abbastanza in gamba. Tra tutti, quella che più mi piace è Charo, un sorriso affascinante su di una bella faccia di pelle scura. C’erano anche due signore già con vari figli, separate da tempo dai rispettivi mariti.

A Santa Margarita la celebrazione è stata più lunga: abbiamo letto tutte le sette letture dell’Antico Testamento (alla Divina Misericordia ne avevamo fatto solo quattro), e mi sono permesso anche di spezzettare l’omelia in varia parti: un primo pezzo dopo il mar Rosso, un altro dopo le due letture di Isaia, un terzo prima del Gloria.

L’esperienza – mutuata dai neocatecumenali – mi è sembrata buona. Nel prossimo consiglio pastorale sonderò più in profondità le risonanze della gente.

In tutte e due le celebrazioni ho fatto esprimere, alla fine, ai padrini, il loro impegno a accompagnare i figliocci nel cammino di fede. Pensavo soprattutto alla Messa domenicale, che non so perché ma è la cosa più difficile da partecipare da parte di tutti i bambini di qui. Ho potuto così far capire anche che essere padrini è una cosa seria, in relazione ai figliocci, e non ai loro genitori (qui chiamati “compadre” e “comadre”). Spero che abbiamo capito! O meglio, spero che vivano seriamente la loro missione!

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suor Cristina con le aspiranti

Ho fatto una bella foto a suor Cristina insieme alle aspiranti che hanno condiviso con noi la Settimana Santa. Sono ragazze molto semplici, ragazze di preghiera e, sembra, di discreta vita di parrocchia.

Da sinistra a destra (senza contare suor Cristina): Gladys, Yudy, Taína, Cárolin, Cáterin.

Cárolin, Gladys e Cáterin hanno davanti molta strada, perché sono appena all’inizio del liceo.

Di Taína vi avevo già parlato: cercate il corrispondente articolo mettendo taína (con l’accento acuto sulla i, per sicurezza fate un copia/incolla da questo testo) nella casella di ricerca qui al lato.

Invece Yudy si è aggiunta poco dopo Taína, è sua compagna di scuola – entrambe sono in terza liceo, l’anno prossimo finiscono – ed è anche lei come Taína una ragazza molto matura, di preghiera e di vita parrocchiale. Entrambe hanno l’idea di entrare nella congregazione appena finito il liceo.

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Eccomi qui, di ritorno dalla S. Messa della notte di Pasqua in Parrocchia da me a Pegli… All’inizio della veglia c’è stata la benedizione del fuoco, quindi eravamo tutti allo scuro, poi piano piano la luce ha cominciato a diffondersi lungo le navate della Chiesa, o meglio, ogni persona accendendo la propria candela è diventata luce e testimonianza del Risorto. Questo gesto si ripete tutti gli anni, eppure io mi emoziono sempre e ogni volta provo qualcosa di particolare che rinnova la mia fede.

So che quello che ho scritto non riguarda il Guaricano di Santo Domingo, però mi pareva bello ricordarlo in occasione della Pasqua e reputo sia anche questa una testimonianza missionaria tra le strade di Genova.

E poi lo sapete dov’ero l’anno scorso a quest’ora? In volo per Madrid-Santo Domingo… Diciamo che durante la veglia ho pensato tanto anche a questo… Sinceramente ero abbastanza terrorizzata all’idea di andar giù da sola, temevo magari di non adattarmi e di non essere utile; poi questa paura è svanita nel momento stesso in cui ho visto don Paolo e conosciuto la gente del barrio. Vi assicuro che non sono mai stata sola, nemmeno per un attimo, mi sentivo parte viva della loro comunità e a distanza di un anno e non so di quante miglia la cosa non è cambiata!

Quindi carissimi don Paolo, don Lorenzo, Suore, bambini, ragazzi del liceo, gruppo giovani e comunità parrocchiale,voi lo sapete che vi porto sempre con me e che appena posso torno a trovarvi… nel frattempo non mi rimane che augurare a tutti voi e ai sostenitori e visitatori della missione una Buona Pasqua, che sia un giorno pieno di serenità e gioia!

Un abbraccio di pace!

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Come saprete, don Lorenzo è a Genova per assistere a suo fratello che è molto grave.

Oggi ci siamo sentiti, e don Lorenzo mi ha pregato di portare a tutti i suoi auguri pasquali!

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Ieri pomeriggio è morta la mamma di Sila. Sila è la donna che lavora nella nostra cucina.

Era molto anziana. Venti giorni fa si era aggravata ed era stata ricoverata in terapia intensiva. Dopo una settimana l’avevano mandata a casa, e secondo i giorni stava più o meno bene, sempre però dentro a un quadro clinico molto precario.

Cinque giorni fa ero stato a darle la Unzione dei malati, e si era ripresa abbastanza. Purtoppo ieri si è spenta.

La seppelliranno al campo di cui sono originari, vicino a San Cristobal.

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La celebrazione del venerdì santo ha dovuto subire un brusco arresto al momento di cominciare la liturgia della parola a causa di un acquazzone fortissimo.

Vi domanderete se celebriamo sotto una pianta! No, ma sotto un tetto di lamiera, che quando piove forte diventa rumorosissimo. In particolare oggi pomeriggio abbiamo dovuto aspettare dieci minuti che calasse la intensità della pioggia, perché con il microfono al limite del larsen non si capiva niente delle letture.

Grazie a Dio l’acquazzone è passato alla svelta, e abbiamo potuto continuare. E tra l’altro quest’anno abbiamo continuato la venerazione della croce con dei turni per settore, alla stessa maniera dell’adorazione del giovedì santo. Abbiamo usato per questo un testo preparato dall’infaticabile padre Lorenzo Vargas, con bei spunti, e che la gente ha vissuto intensamente.

Ho anche approfittato il tempo dell’adorazione, ieri come oggi, per confessare ancora qualcuno.

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Stamattina abbiamo vissuto la Messa del Crisma in cattedrale.

La cosa più caratteristica della Messa del Cristma di qui è che alla fine si chiamano una per una tutte le zone e parrocchie della diocesi perché vengano all’altare a ricevere dall’arcivescovo gli olii santi. È una processione abbastanza lunga, dura quasi mezz’ora, ma è un segno bello di valorizzazione di tutte le parrocchie della diocesi.

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Dall’anno scorso mi sto impuntando che voglio vedere entrambi i genitori alle riunioni che si fanno prima dei sacramenti.

Ciò mi porta a spiegare e rispiegare fino alla nausea, il perché: voglio che i papà abbiano un momento, almeno una volta all’anno, per ascoltare un messaggio che li aiuti a maturare.

Sì, perché qui la maggior parte di papà appartengono a una delle due categorie:

  • quelli che lavorano con orari massacranti e non hanno praticamente tempo (anche se lo volessero) di fare vita di chiesa;
  • quelli che non gli interessa la vita di chiesa.

Così normalmente sono le madri che vanno a tutte le riunioni di scuola, parrocchia, quartiere, ecc. E gli uomini, che sono quelli che comandano nelle case (perché qui quasi nessun uomo si lascia mettere i piedi in testa da sua moglie), rimangono al margine di tutta quest’opera di formazione che si fa nei vari ambienti educativi.

Così ieri sera abbiamo dovuto fare una riunione di recupero, alla quale hanno partecipato quasi 100 papà. È stata una piccola fatica in più, non solo per me, anche per Marcial e vari catechisti, ma siamo riusciti a far passare un messaggio.

Un certo numero di papà non sono apparsi neppure stasera, e bisognerà vedere cosa fare perché i figli non perdano i sacramenti. Sono sicuro che il Signore mi aiuterà.

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Ieri e oggi sono i due giorni che dedico alle prime riconciliazioni. Al mattino dei bambini, al pomeriggio dei giovani.

Sono momenti molto belli per un prete. Donare il perdono del Signore mi fa sentire che sono un pezzettino dell’amore di Dio.

Con i giovani della prima riconciliazione della Divina Misericordia ieri sera ho mezzo litigato, perché la gran maggioranza sono arrivati in ritardo di mezz’ora alla celebrazione. Spero che mi vada meglio stasera con quelli di Santa Margarita!

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In questi giorni della Settimana Santa abbiamo con noi in parrocchia i seminaristi. E in verità si stanno dando abbastanza da fare, sia animando un po’ durante le prime riconciliazioni, sia preparando i ceri pasquali delle due parrocchie.

I più attivi sono Heriberto, Miguel Ángel e Elvis. Però anche Franklin lavora. Da parte sua, Willy è stato precettato da uno dei suoi formatori, il padre David, per una missione in una parrocchia periferica, e tornerà con noi stasera o domani.

Brondy è il più discreto dei sei, dedica molto tempo alla sua famiglia.

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Due processioni con annesse Messe stamattina, nel settore san Ramón prima e a Santa Margarita poi.

Alla Divina Misericordia è andato il padre Kurian, segretario della Nunziatura, indiano come le nostre suore. Farà là tutte le celebrazioni della Settimana Santa; mi sono riservato la veglia pasquale, a causa dei battesimi dei giovani.

Oggi pomeriggio ho ancora un ritiro dei bambini di Santa Margarita che riceveranno il battesimo il giorno di Pasqua, e poi la messa della sera.

Con l’aiuto del Signore farò tutto!

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Ieri era il Venerdì dei Dolori, della Madonna, si intende.

Invece della Via Crucis che si fa gli altri venerdì di quaresima c’è l’usanza di fare una processione in cui si contemplano le scene evageliche in cui Maria soffre con Cristo, cominciando dalla profezia di Simeone (“una spada ti trafiggerà l’anima”) fino alla deposizione tra le mani della Vergine.

La cosa bella di quest’anno è che l’abbiamo coordinata tra le quattro parrocchie di Guaricano: Santiago el Menor e Nostra Signora dell’Amparo (=Guardia), dove hanno lavorato don Giulio, don Lorenzo e don Franco, e Santa Margarita e la Divina Misericordia. Ogni parrocchia è partita da “casa sua” e tutto siamo arrivati alla Divina Misericordia, dove abbiamo celebrato la Messa.

Questa Messa è stata molto sentita, da me, ma anche da tutti i presenti, ci ha fatto sentire chiesa che cammina insieme nei quattro angoli di Guaricano.

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Ho voluto chiudere in bellezza a scuola il periodo precedente alla Pasqua con momento di formazione sul Triduo Pasquale per tutto il personale.

Ho fatto un’esposizione abbastanza breve di mezz’oretta, e poi li ho divisi in gruppi, per condividere quello che hanno capito e soprattutto per condividere la maniera in cui vivono questi giorni.

Ho visto un’amore grande al Signore e alla chiesa. Mi sono anche reso conto che il 90% del nostro personale è gente di chiesa, anche se non tutti purtroppo vivono in grazia di Dio.

L’impressione è che entrano nelle vacanze pasquali con un po’ più di determinazione a viverle con la chiesa.

Grazie, Signore!

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Ci siamo riuniti oggi con l’équipe di liturgia per preparare le celebrazioni della Settimana Santa. Se il Signore ci aiuta, saranno molto più curate degli anni scorsi.

Avremo con noi anche Willy, Miguel Ángel, Heriberto, i nostri seminaristi del prefilosofato. Oltre naturalmente a Elvis, Franklin e Brondy, che sono al minore; no, aspettate, Brondy è al prefilosofato anche lui, ma, a differenza degli altri tre, è mezzo indietro nel cammino di formazione.

Tra tutti saranno un’aiuto forte per le celebrazioni!

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9:52 pm

Sul giornale


Processione delle Palme

Sono finito sul giornale.

Una foto che ho messo qui sul diario l’anno scorso l’hanno presa e stampata sul settimanale cattolico domenicano. È quella che vedete qui di fianco della Domenica delle Palme in cui cavalco l’asinello nella processione.

Vederla oggi è stata una gradita sorpresa!

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Le confessioni di stasera erano nella parrocchia di San Luis Beltrán, a Sabana Perdida. Doveva esserci una coincidenza con un’altra parrocchia, perché c’eravamo solo il parroco di là, padre Luis Obispo Díaz, e io.

Così è durata un po’ più del solito, ma non importa! Il ministero della Riconciliazione è sempre una grazia grande, per chi riceve il perdono e anche per me che lo amministro!

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È morto domenica prima dell’alba il papà di Julián, il nostro portiere del liceo.

Julián è un uomo che lavora, ma bisogna saperlo prendere. In quasi dieci anni che lavora da noi non c’è stata ancora maniera che lavorasse l’orario che deve lavorare. E visto che è lo stato che lo paga, non si può fare granché. Tra le altre cose avevo avuto un mezzo scontro con lui per questo stesso motivo quindici giorni fa. Così mi è sembrato giusto e doveroso andare a trovarlo al campo, dove suo papà viveva. Un bel numero di professori e altro personale è andato il giorno del funerale, e io con Carmen, Jacinta e Elena siamo andati oggi che era il giorno dopo.

È stato piacevole, non solo perché Julián ha detto chiaramente che gli avevamo fatto un regalo grande andando là, ma anche per l’incontro con questa gente di campo. In quella zona si coltiva cacao organico, e ho avuto modo di conoscere varie cose. Da parte mia poi ho provveduto a chiedere scusa a Julián per i toni che gli avevo usato.

Julián ha non so se nove o undici fratelli e sorelle. La metà sono evangelici, l’altra metà cattolici. il papà era cattolico, ma all’acqua di rosa. Julián era cattolico, si era anche sposato in chiesa, cosa non comune qui, ma poi non so cosa è successo, cinque anni fa è diventato evangelico.

Quello che mi colpisce sempre di questi evangelici è che nella loro mentalità si sono già convertiti, e non sembra che abbiano coscienza del fatto che continuino a peccare. Lo vedo per esempio nelle trasgressioni di Julián al suo lavoro: sa benissimo che non rispetta l’orario, ma non gli passa neanche per la testa che sta facendo qualcosa di male.

Boh, speriamo che lo Spirito Santo gli faccia capire qualcosa di più…

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9:38 pm

Stanchezza?

Non so se sono le confessioni tutte le sere, o se avrò qualche parassita, mi sento un po’ stanco…

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Stasera le confessioni ci toccavano alla Divina Misericordia. Marcial ha fatto il suo lavoro di preparare la gente e di aiutarli a ringraziare il Signore.

C’eravamo in quattro a confessare, e non è stato tanto pesante. Fedelissimi, il padre Tomás, il padre Luis Obispo, e il padre Isidro.

Un buon numero di conviventi me li ero già “confessati” nelle settimane precedenti, ed effettivamente è molto meglio a questa maniera.

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Ha l’aereo stasera alle otto e 45.

Verso le cinque parte per l’aeroporto, la saluto tra poco perché ho in parrocchia una catechesi ai bambini sul sacramento della riconciliazione.

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2:13 pm

padre Kurian

Con mio sommo piacere le suore mi hanno detto che il loro connazionale padre Kurian, segretario della Nunziatura, è disponibile a dare una mano nella Settiamana Santa.

Se il Signore ci aiuta, non dovremo fare le celebrazioni di corsa e in orari strani!

Oggi pomeriggio lo chiamo per vedere cosa può fare!

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Durante tutta la mattinata Carmen è stata vittima di un mio pesce d’aprile.

Stamattina alle sei le ho detto che don Chicco aveva telefonato per dire che era riuscito a spostare il suo volo di ritorno. Inutile dirvi che Carmen era raggiante.

Ed era raggiante pure quando a mezzogiorno le ho portato il “biglietto elettronico” del suo viaggio spostato. Purtroppo era tanta la sua fiducia in me che non l’ha neanche letto, e così a pranzo ho dovuto invitarla a guardarlo meglio. Ha potuto vedere che c’erano varie foto di pesci, e allora lì ha capito.

M’è spiaciuto, c’è rimasta male… Però abbiamo riso tantissimo!!!!

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La Via Crucis di stasera alla Divina Misericordia è stata centrata sui problemi del barrio.

Abbiamo fatto solo cinque stazioni, una per ognuno dei settori della Divina Misericordia, e in mezzo ad ogni stazione si è presentato il problema più forte di quel settore e abbiamo pregato perché possa trovare soluzione.

Chi ha parlato della violenza, chi dell’acqua maleodorante, chi della droga… Non è stato difficile trovarli, piuttosto il difficile è stato forse scegliere!

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Il bilancio dei dialoghi con i conviventi è per me più che positivo. Ho visto parecchie persone, almeno una trentina, che hanno potuto o voluto fare un cambio nella loro vita.

Per qualcuno si tratta di ricevere di nuovo la comunione, dopo tanto tempo.

Per altri si tratta di mettersi in cammino verso il matrimonio in maniera più decisa.

Lunedì prossimo avremo le confessioni vere e proprie alla Divina Misericordia. Dopodiché mi rimangono un duecento confessioni di giovani e bambini della Prima Comunione nella Settimana Santa.

Mi ripeto ma non mi importa: Grazie, Signore!

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Il secondo ritiro del liceo, con le classi di terza e quarta, è stato molto bello pure lui.

Quello che io ho visto sono una quindicina di ragazzi e ragazze che si sono confessati o abbiamo dialogato un po’. Ho visto in molti un desiderio sincero di cambiare e di maturare!

Suor Cristina ha parlato loro della settimana santa e della ricchezza liturgica e teologica che racchiude, e la risposta nei gruppi di discussione che ne sono seguiti è stata quello di una volontà di vivere la settimana santa più vicini alla chiesa.

La meditazione fatta da Marcial sulla quaresima ha portato vari ragazzi a chiedersi perdono.

Grazie, Signore!

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Il Consiglio Pastorale della Divina Misericordia di stasera è girato intorno alla verifica della Quaresima e alla programmazione della Settimana Santa e del Tempo Pasquale.

Riguardo alle attività di Quaresima, c’è stata una risonanza positiva della Camminata Penitenziale sui muri da abbattere. Anche se in qualche settore si sono trovati paura e hanno unito più camminate in una, in generale sono stati momenti ben partecipati, e soprattutto è piaciuto l’abbattimento finale del muro e il passarci sopra mentre si cantava!

Per quanto riguarda la Settimana Santa, l’assenza di Lorenzo ci ha costretto a mettere le celebrazioni in orari che non scontrino con quelli di Santa Margherita. Ho pensato a don Giulio, a don Lorenzo e a don Franco, che per anni si sono fatti le celebrazioni doppie sistematicamente.

Nel tempo di Pasqua faremo una visita a tappeto del cero pasquale a tutti i settori, contando di poter visitare anche molte famiglie. Siamo sicuri che sarà un momento bello di evangelizzazione barriale.

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Oltre a svolgere perfettamente il suo servizio di cuoca, Carmen oggi ha dato lezioni di cucina a suor Blessila. Le ha insegnato a fare le torte dolci.

Complimenti a tutt’e due!

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Stamattina alle nove mi sono tirato in letto e ho dormito fino a mezzogiorno. Non so cosa è, ma avevo un bisogno disperato di riposarmi.

Adesso sto meglio!

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Il lavoro di oggi è stato quasi tutto centrato sulla riconciliazione.

Nel pomeriggio, la riunione degli animatori di Comunità Ecclesiali di Base aveva come tema il sacramento della riconciliazione, mettendo a fuoco due motivi per i quali molta gente non si confessa: la paura o la vergogna, e il pensare di non avere peccati. E il mattino mi ci è voluto per preparare bene il materiale della riunione.

Dopo la riunione degli animatori, sono corso alla parrocchia di Santiago el Menor perché avevano la celebrazione penitenziale: ho confessato un’oretta.

La ragione per cui mi sono fermato poco a confessare è che avevo la riunione dei genitori dei bambini del battesimo e della riconciliazione. L’ho fatta, accompagnato da vari catechisti. La partecipazione non è stata al 100%, e devo vedere come trovo la maniera di vedere i genitori che non si sono presentati.

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Siamo andati con Carmen Moro all’Air France a vedere se si può spostare il suo ritorno. Il biglietto è stato comprato per tornare domenica, ma Carmen è disposta a fermarsi dieci giorni in più, visto che Lorenzo è ancora a Genova.

Purtroppo l’Air France ci dice che quella che Carmen ha è una tariffa stagionale che non ammette cambi, ma ci ha suggerito di provare a muovere la cosa dall’Italia.

Ho messo la cosa in mano a don Francesco, vediamo cosa si può fare.

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Il Ritiro di Quaresima della Divina Misericordia è andato bene su tutti i fronti.

Ottima l’équipe che l’ha dato, un’équipe del Rinnovamento nello Spirito, realmente piena di Spirito Santo, con una predicazione viva e centrata sulle testimonianze di vita.

Ottima la partecipazione: i genitori dei bambini del battesimo e della riconciliazione hanno risposto e hanno detto presente con amore. Ho fiducia che vari di loro cominceranno a vivere con più amore la Chiesa.

Ottima la organizzazione da parte di Marcial. Da parte mia non ho fatto niente anche perché possa imparare facendo, se capita, i suoi errori. Nei giorni scorsi è riuscito anche ad approntare un bagno con tanto di acqua, che ha funzionato egregiamente.

Io ho potuto fare qualche saltino, senza poter stare tanto tempo. Marcial che se l’è goduto tutto era soddisfattissimo stasera!

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9:09 pm

Messa secca

La Messa dei giovani di Santa Margarita è stata secca come il deserto del Sahara: neanche un canto. Per la prima volta abbiamo recitato il Signore Pietà, il Santo e l’Agnello di Dio. Non abbiamo recitato il Gloria perché in Quaresima si omette.

La ragione è che i giovani del coro erano alla Cappella del Barrio per il ritiro di quaresima dei giovani. Io stesso ha incoraggiamo la loro partecipazione là, ma non immaginavo un vuoto tanto grande alla Messa.

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Carmen, la nostra ospite, si dimostra ogni giorno di più buona cuoca. Sta anche insegnando alle suore a fare torte e focacce. E mangiamo perfettamente, con molta verdura e senza troppa carne.

Grazie, Signore!

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La camminata penitenziale nei settori si è svolta abbastanza bene. Soltanto nel settore Nueva Jerusalén i tre gruppi erano mezzi esigui, anche se ben animati. Nei settori di Betania, Nueva Alianza ed Emaús ho visto partecipazione ed entusiasmo.

Ho partecipato in particolare all’inizio della camminata del settore Nueva Alianza, e alla conclusione di una delle due camminate del settore Betania e a quella del settore Emaús. In particolare in quest’ultima mi sono goduto il momento in cui si è abbattutto il muro e lo si è calpestato cantando, a significare che i muri che ci dividono li vogliamo eliminare, con l’aiuto del Signore.

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Gli studenti presenti al ritiro

Stamattina è stato il primo ritiro di Quaresima con il liceo, le due prime e le due seconde.

La Scuola di Evangelizzazione, della quale siamo ospiti fissi per questi ritiri, è stata come sempre molto ospitale.


Parte dell'equipe che ha lavorato con gli studenti nel ritiro

Marcial ha parlato loro di due passi sulla misericordia: la peccatrice che lava e profuma i piedi di Gesù in casa di Simone il fariseo, e i due debitori. Centro della meditazione: riflettere sul fatto che Dio perdona perché ama, e chi riceve più amore perdona di più, e al contrario, chi non perdona è perché non è nell’amore di Dio.

E poi suor Cristina ha riflettuto con loro sulla maniera di vivere la Quaresima. I contenuti gliel’avevo preparati io (dicendogli che poteva adattarli come più gli piaceva), ma l’interpretazione è stata superba, me ne sono reso conto anche dalla mia postazione di confessione.

E difatti io mi sono passato la mattinata parlando con vari giovani e confessando qualcuno di loro. Molti si erano già confessati con il padre Tomás nei tre mercoledì che è venuto a confessare.

Lo stesso che con i conviventi nei settori, mi sono goduto tutte queste conversazioni. Ho cercato soprattutto di dare motivazioni a questi giovani per vivere nella chiesa l’amore a Dio, e spero di esserci riuscito.

Una ragazzina mi ha anche confidato un desiderio iniziale di diventare suora, e l’ho subito messa in contatto con suor Cristina.

C’era con noi anche Carmen, che si è goduta anche lei il ritiro. Ha fatto anche dei bei complimenti a Cristina per la sua meditazione.

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In questa quaresima mi sono preso l’impegno di incontrare i conviventi. Il mercoledì e il giovedì pomeriggio li dedico a vedere questa gente, ogni giorno in un settore diverso. Soprattutto è per offrire un’orientazione che li possa aiutare ad andare verso una situazione più in linea con i comandamenti di nostro Signore: sposarsi, vivere castamente o lasciarsi.

Il pomeriggio di oggi l’ho dedicato alla gente della Mina, che è una delle parti più povere della nostra parrocchia. Ho “lavorato” su un divano posto gentilmente a disposizione da Félix e María, una coppia che si è sposata quattro anni fa, e che ospitano in una tettoia attigua alla loro casa la Celebrazione della Parola del martedì.

Dalle tre e mezza che ho cominciato sono stato sul divano fino alle otto. Ed è stato veramente un “divano della conversione”.

Ho visto abbastanza gente, una metà senza prospettive di cambio di situazione a corta scadenza ma con la volontà di fare qualcosa, un altro quarto con il desiderio e la possibilità di prepararsi alla svelta per il matrimonio, e l’ultimo quarto non conviventi ma che ancora non ricevono la comunione (e la riceveranno presto).

Mi ha colpito soprattutto il dialogo con Salomé e quello che ne è seguito.

Salomé e il suo compagno Bilín hanno meno di quarant’anni, e vivono insieme da venti anni. Un anno fa hanno cominciato insieme il corso di preparazione al matrimonio, ma l’ha finito soltanto lei, perché Bilín a metà corso ci ha ripensato e ha lasciato perdere, ed è tornato ai vecchi amici e alla birra. Oggi pomeriggio ho fatto il dialogo con Salomé, la quale mi raccontava che il marito è insopportabile, e che hanno molti problemi, e che lei se potesse se ne andrebbe da casa. Ho cercato di aiutarla a mettersi in una prospettiva di fede, ma l’impressione era che le cose fossero ben difficili. Alla fine mi sono azzardato a chiederle di mandarmi suo marito. E il marito è venuto, e tra il clima della quaresima, il fatto che per aspettare il suo turno ha partecipato in una specie di momento di preghiera, e la chiamata del Signore, fatto sta che fra tutto questo quando è venuto a sedersi sul divano era un agnellino. Dopo aver parlato un po’ da soli gli ho chiesto di richiamare sua “moglie”, che era lì fuori, e le ha promesso sinceramente di tornare alla vita di chiesa e di lasciare gli amici e la birra.

Per me è stato un momento commovente, così come lo è stato per le varie persone presenti quando, alla fine di tutti questi dialoghi, Bilín ha dato testimonianza del suo desiderio e volontà di cambiare. Insieme abbiamo tutti ringraziato il Signore!

Ognuno dei dialoghi di oggi pomeriggio è stato fruttuoso: in tutti ho visto la voglia di ricominciare. Ed è stato molto edificante anche per me.

Non mi rimane che dire: Grazie, Signore!

Grazie, Signore, per questo ministero in Guaricano!

Grazie, perché non mi fai mancare il calore di tanti fratelli!

Grazie per tutte le persone che vedo che vogliono cambiare e convertirsi a te!

Grazie per questa quaresima così ricca di frutti nella parrocchia!

Grazie perché continui a chiamare uomini e donne a seguirti da vicino!

Sei grande, Signore!

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il biglietto da visita dell'ambulanza

Ho fatto finalmente il biglietto da visita dell’ambulanza!

Lo vedete in anteprima, e nei prossimi giorni lo distribuiremo alla gente.

Lì avete i numeri di telefono, se avete bisogno dell’ambulanza basta che chiamiate e ve la mandiamo immediatamente!

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Stiamo preparando un’attività di settore per venerdì, una specie di Via Crucis.

Il piano pastorale prevede che si realizzi nei settori, ognuno dei quali ha circa 200 famiglie.

Mi sono reso conto oggi che, nonostante si avesse parlato di farla per settore, i vari settori si sono unificati tre a tre o due a due. E perché? perché facendolo di settore va poca gente e facciamo brutta figura.

Ho dovuto lottare un po’ per spiegare il motivo per cui questa attività va fatta di settore, anche a costo che vadano pochi; e far capire che non è un rischio, ma una sfida. Che se abbiamo paura che vada poca gente dobbiamo mettere più entusiasmo nell’invitare gli altri e nell’aiutarli a partecipare.

Ho anche aggiunto che, visto che è il vescovo che ci chiede di farla così, e in definitiva siamo certi che dietro al vescovo c’è il Signore che ci sta chiedendo questo, se faremo brutta figura in realtà la farà lui, che si arrangi e che cerchi la maniera per non farla!! E comunque, in croce Cristo ha fatto, umanamente parlando, la brutta figura peggiore della storia: un Dio che muore in croce!

Vi saprò dire!

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Mi sono fatto oggi pomeriggio due orette di confessioni nel settore San Ramón.

Sono le prime della parrocchia, lunedì continuiamo con quelle di Santa Margarita, e l’altro lunedì con quelle della Divina Misericordia.

Nel frattempo i giorni prossimi nel pomeriggio avrò i dialoghi con i conviventi.

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Oggi ho fatto un po’ la trottola, con le due messe nelle quali avevamo i catecumeni (bambini e giovani), la giornata con i bambini catecumeni dove ho spiegato i comandamenti, e la messa della sera con il battesimo di una persona anziata e malata.

Per grazia di Dio alla fine della Messa ho potuto accompagnare Miguel Ángel al Seminario, il Signore mi ha tolto la stanchezza!

Però stasera devo e voglio andare a dormire presto!

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L’anno prossimo ci sarà la V Conferenza Generale dei Vescovi dell’America Latina. In previsione di essa, si sta facendo adesso in tutte le diocesi una consultazione del popolo di Dio, basandosi su un documento preliminare.

Abbiamo avuto appunto stamattina questa consultazione per la nostra zona. Ogni parrocchia ha partecipato (quelle che hanno partecipato) con 10/15 persone, e le nostre parrocchie siamo andati con i consigli pastorali al completo.

È toccato a me fare una presentazione introduttiva sulle quattro conferenze generali precedenti, la qual cosa è stata per me molto istruttiva, perché la preparazione di questa esposizione mi ha costretto a documentarmi.

Poi ci siamo riuniti in maniera trasversale, mischiati cioè dalle varie parrocchie, e il mio gruppo ha dialogato sulla ricerca della felicità da parte della nostra gente. Ne sono venuti fuori agganci fecondi al piano pastorale diocesano, alla vita liturgica, all’impegno apostolico.

Nonostante fossi andato mezzo scettico, mi sono goduto questa mattinata!

Poi

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L’incontro di formazione del personale del mattino ha toccato oggi il tema del Pentateuco.

Mi sembra che mi è venuto abbastanza interessante e comprensibile. Mi stupisce comunque sempre la bassissima cultura generale che hanno questi maestri, anche quelli laureati. A volte vedo che le parole un po’ più difficili devo spiegarle una a una se voglio che capiscano il discorso.

Avevo anche Julián, il giovane portiere del liceo, e la poliziotta che ci hanno assegnato da poco, che sono entrambi evangelici. La poliziotta l’ho vista più sciolta, Julián doveva essere ancora un po’ scocciato perché l’altro ieri gli ho dato a intendere chiaramente che ho visto che se ne sta andando via dal lavoro un’ora prima di quando gli tocca.

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Oggi pomeriggio abbiamo avuto la Via crucis di Quaresima animata e partecipata dagli studenti della nostra scuola primaria.

Non hanno partecipato molti, e una ragazzina che ha partecipato si è persa, a quanto mi hanno detto dopo (o forse ha approfittato per andarsi a fare i fatti suoi in barba ai suoi genitori…), però la presenza è stata abbastanza di qualità, più in chiesa per la messa che in strada, dove l’ambiente era molto dispersivo.

Abbiamo finito prima che diventasse scuro. Era una cosa che mi stava a cuore particolarmente perché nel buio e senza luce il ritorno a casa diventa pericoloso.

Nieve, la maestra di religione di settima e ottava, ha preparato il tutto in maniera ben fatta, ed è stata anche l’unica maestra che ha partecipato alla Via crucis.

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Finalmente ci siamo, o meglio, mi sono deciso a fare il ritiro di Quaresima della scuola serale con il personale e gli studenti. Il personale c’erano tutti, degli studenti la metà, ma non mi lamento, perché la presenza a scuola il venerdì è critica in questo tipo di studenti. Molti, giovani, vanno in discoteca, altri sono stanchi, altri approfittano che i precedenti non vanno e se ne rimangono a casa anche loro.

Del ritiro mi ha colpito soprattutto un momento dei gruppi di condivisione. Dopo una meditazione su quaresima e conversione, c’erano delle domande da rispondere insieme, e una diceva: in cosa devo cambiare. Beh, a questo punto un giovane di 15 anni ha confessato che appartiene a una banda di ragazzotti che va in giro a fare stupidaggini, e in particolare rompe a pietrate le lampade della strada. Il tipo ha capito che non può farlo ed è disposto a cambiare!

Mi è piaciuto poi il fatto che hanno partecipato anche la nostra Carmen e suor Serafina. Sono state due presenze molto belle e significative!

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9:38 pm

Un ex cattolico

Ieri sera ho visto per la strada un signore che era un buon cattolico, del terz’ordine francescano. Un anno fa è diventato evangelico, della Chiesa Pentecostale Missionaria.

Predica casa per casa contro la Chiesa Cattolica e contro i sacerdoti, sfoggiando dotte citazioni dai profeti dell’antico testamento che se la prendevano con il sacerdoti del loro tempo.

Sostiene che i cattolici non seguono Cristo, ma un uomo (vuol dire il prete), e non si rende conto che la sua chiesa l’ha fondata un americano all’inizio del secolo scorso.

Che fatica parlare con questa gente!

Per la prima volta, tenendo conto che lui era un cattolico abbastanza ben formato, gli ho buttato in faccia con un po’ di forza che non può essere vero, come dice, che i cattolici adorano la Madonna, che sono pieni di idoli, che non può essere vero che lui adorava idoli quando era cattolico. E di fatto su questo non mi rispondeva. Tornava sempre al fatto che i cattolici vanno a Higüey per adorare la Madonna… e che Gesù Cristo non ha detto a nessuna donna di vestirsi come gli uomini (qui le donne evangeliche non possono portare i pantaloni)… uffa, sono stufo di queste stupidaggini!

Devo pregare di più per lui, ho la speranza che il Signore gli torni a illuminare la mente.

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Oggi pomeriggio sono stato qualche ora nella cappella del settore Emmaus per dialogare con la gente che ancora non può confessarsi. È stato molto bello, almeno 4 o 5 persone hanno trovato la forza e la decisione di cambiare vita. Grazie, Signore!

Poi, alle sette, avevo confessioni nella parrocchia di San Benito (Benedetto). Molta gente, e varie confessioni proprio belle.

Ogni giorno apprezzo di più questo ministero presbiterale che il Signore mi ha dato!

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Questo mese di marzo è dedicato al tema della riconciliazione: abbattere i muri!

Con le Comunità Ecclesiali di Base (CEB) stiamo usando un materiale preparato da un’equipe diocesana, che aiuta a riflettere sui muri: il muro in sé sono le divisioni che ci sono tra noi, ma il muro poggia su un fondamento, che sono i nostri peccati, i quali sono dovuti a loro volta a una mentalità non in linea con il Vangelo.

L’incontro di questa settimana in particolare fa meditare su molte parole di Gesù che chiedono appunto di cambiare mentalità.

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L’aereo con Lorenzo è partito ieri sera alle nove.

Suor Modesta e suor Cristina sono andate all’aeroporto ad accompagnarlo, e c’è andata anche Carmen.

A mezzogiorno avevamo festeggiato il compleanno di Lorenzo. A lui non piacciono queste cose, ma alle suore tantissimo, e avevano adornato il refettorio con palloncini colorati, bamboline di filo di lana, fiori, e vari regalini tra cui due pacchetti di caramelle da distribuire ai bambini. Le caramelle sono state la cosa che a Lorenzo è piaciuta di più! Non per lui, naturalmente, ma per i bambini!

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8:57 pm

Domenica piena

Oggi è stata una giornata con varie cose.

Due messe al mattino, e tra l’una e l’altra far partire il ritiro parrocchiale di Santa Margarita. Sono venuti a tenerlo un’équipe del Cammino Neocatecumenale.

Al pomeriggio presto alla Divina Misericordia una catechesi sui peccati ai giovani del battesimo, e appena finito la stessa catechesi un po’ semplificata ai bambini del battesimo.

Dopodiché l’adorazione eucaristica che concludeva il ritiro parrocchiale, e infine la Messa d’orario a Santa Margarita delle diciotto e trenta, con un buon numero di bambini del battesimo.

Mi sento un po’ saturato ma sono contento perché tutto è andato bene.

La gente che è venuta per il ritiro ha avuto un’ottima impressione della parrocchia, e fanno fatto i complimenti a tutti, e la cosa ha fatto sentire tutti molto bene. Oltre a questo, naturalmente, le meditazioni del ritiro sono state semplici ma profonde, la gente le ha gustate. Non io, purtroppo, che ero “in tutt’altre faccende affacendato”.

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Domani pomeriggio Lorenzo partirà per Genova, ha un fratello molto malato e deve aiutare ad assisterlo. Si fermerà al suo lato finché sarà necessario.

Voleva ritardare questo viaggio a dopo Pasqua, perché in Quaresima c’è molto lavoro di confessioni, in parrocchia e nelle altre parrocchie della zona, ma le condizioni gli hanno richiesto di anticipare.

Ti siamo vicini con la preghiera, Lorenzo!

P.S.: se qualcuno volesse il telefono di don Lorenzo a Genova può chiedermelo scrivendomi a donpaoloprotezione@gsi.it . Bisogna avere l’avvertenza di togliere la parola protezione, che ho messo per evitare che mi arrivi posta inderiderata. Lasciare solo donpaolo prima della chiocciola @.

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Stamattina abbiamo cominciato a livello di zona pastorale il lavoro sulla pastorale educativa. Io sono il prete incaricato della zona, e di per sé ogni parrocchia dovrebbe mandare un rappresentante a queste riunioni mensili.

In pratica non si era mai fatto niente, anche perché non tutti i parroci sono integrati al mondo scolastico.

Stamattina abbiamo cominciato in cinque: oltre a me c’era Matilde, la nostra vicedirettrice, Nieve, nostra maestra di formazione, Luz María, che è direttora di un piccolo collegio nel territorio della Divina Misericordia, e Carmen, una maestra del barrio di Ceuta.

Di 20 parrocchie ce n’erano solo tre! Però non importa, l’importante è che abbiamo cominciato, e c’è da parte di tutti e cinque il desiderio di coinvolgere più gente.

Il lavoro fatto oggi è stato leggere e condividere sull’introduzione della Gravissimum Educationis, il documento del Vaticano II sull’educazione. La prossima volta, che sarà in maggio a causa della Settimana Santa, continueremo a leggere il resto.

Grazie, Signore!

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Con la nostra scuola stiamo vivendo oggi il ritiro di Quaresima. La mattinata è stata molto bella, molto animata in canti, e molto profonda in riflessioni. I maestri, e anche i bidelli ecc., mi sono sembrati contenti.

Io ho fatto una riflessione sulla storia della Quaresima, che una persona mi ha detto che è stata bellissima. Le vie del Signore sono infinite, o anche strane: a me sembrava di non aver detto granché…

Ho anche confessato un po’ di gente, belle confessioni, il ritiro aiuta molto la gente ad andare in profondità.

Tra poco riprendiamo con il turno del pomeriggio. Le meditazioni toccano una a me a una a Carmen.

Aggiornamento serale: Anche nel pomeriggio tutto è andato liscio, c’è serenità, e mi sembra che se lo siano goduto!

Grazie, Signore!

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Ho passato tre ore oggi pomeriggio a confessare persone che non possono ricevere l’assoluzione nel settore Sinaí.

Sono persone conviventi, alle quali bisogna dare un’attenzione pastorale specifica per aiutarli a trovare la strada del matrimonio.

Dalle tre e un quarto c’ho dato fino a oltre le sei. È stato bello vedere il desiderio di questa gente di trovare il cammino del Signore.

Dopo, sono andato a una parrocchia di Villa Mella. Dovevano avere la celebrazione penitenziale, ma inspiegabilmente non c’era nessuno in parrocchia.

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Oggi pomeriggio è cominciato il tour de force delle confessioni di Quaresima, con le confessioni della gente del settore San Ramón.

Non è venuta molta gente, ma ci sono state delle confessioni molto belle, che mi hanno rallegrato il cuore.

Di sera poi sono tornato da quelle parti ad accompagnare tre laici responsabili di comunità apostolica che hanno partecipato a un seminario in Betania. Sono arrivato a casa tardi, ma mi sono sentito più vicino a quella comunità che purtroppo vive lontano dal centro parrocchiale. Durante gli spostamenti là, tra un buco e un altro della strada, ho visto anche Yuri, il fratello di suor Cristina, che mi ha assicurato che sta pensando seriamente al matrimonio (quante volte me l’ha già detto? non lo so più!), e l’ho visto con la volontà di venire di più a Messa.

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Domani il padre Tomás verrà a confessare i ragazzi del liceo. Dedicherà loro tutta la mattinata, dalle otto e mezza fino a mezzogiorno. Suor Cristina li preparerà per questo incontro speciale con Cristo!

Grazie, padre Tomás!

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Stamattina ci siamo ritrovati senza internet – a proposito, non ve l’avevo detto che ormai la riceviamo, in casa via wireless, dalla linea a 128kb/s che ci hanno messo a scuola -. La diagnosi era che non c’era corrente dove la connessione arrivava.

Quando sono andato là ho trovato la protezione dell’inversore scattata per sovraccarico. Com’è, come non è, mi dicono che il professore che è lì nella mattinata aveva alimentato dieci monitor dall’inversore invece che dalla linea. Sfido io! 800W in più sull’inversore, che non è fatto per sostenerli.

Domani mattina devo parlare con ‘sto professore per capire bene perché ha fatto questo.

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Oggi dovevamo scegliere il nuovo responsabile del settore Altagracia (Ponce), per sostituire Matilde che vive fuori dal settore.

Sono usciti vari candidati, ma fondamentalmente la cosa si è ristretta a due, Mdes., giovane signora di quasi quarantànni che lavora nella parrocchia dalla tenera età, e Mri., che è arrivata solo da due anni ma che porta avanti il lavoro con molto amore.

Alla fine sono stato io a dire che preferivo Mdes. per la poca esperienza di Mri. Il problema è venuto dal fatto che Mdes. ha rifiutato l’incarico, adducendo che la comunità non è stata con lei in un momento difficile, e che non accetta la responsabilità perché sicuramente la lasceranno sola.

Così siamo rimasti in un nulla di fatto. Vedendo l’atteggiamento di Mdes., forse è meglio così.

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Qualche giorno fa ho saputo di una morte terribile: un giovane di trent’anni, ritardato mentale (quasi non parlava), che è stato barbaramente ucciso in quello che sembra un gioco di delinquenti.

Nella sua discapacità è finito lunedì sera in un barrio più pericoloso del suo Guaricano, di notte, e lì un gruppo di gente che beveva a un bar ha “giocato” con lui, l’ha legato nudo a un palo, gli ha bruciato i piedi con una fiamma, gli ha mutilato i genitali, gli ha dato botte e, dopo varie ore, l’ha finito con tre pugnalate alla pancia.

La sua famiglia è stata in ansia tutta la notte, poi alle cinque di mattina sono usciti a cercarlo e dopo varie ore hanno scoperto il macabro spettacolo.

La cosa più triste per loro, a parte la perdita del figlio e fratello, è stato il fatto che sul giornale è uscito che Nelson (così si chiamava) era parte di una banda di delinquenti. Mentre che tutti quelli del suo quartiere affermano senza ombra di dubbio che non sarebbe stato capace di far male a un gatto.

Ho firmato anch’io una lettera volta a riabilitarlo, ma sembra che chi ha giocano con lui fino ad ucciderlo doveva coprire la sua atrocità mascherandola da atto di “giustizia” verso un delinquente, e sembra che per questo abbia pagato la polizia.

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Ieri sera alle 10 sono stato sorpreso da un casotto insolito. Veniva dalla strada: botti, trombette, tamburi. Subito ho pensato che ci fosse stato qualche partita di baseball e che qualche squadra locale avesse vinto, ma non mi risultava, i giornali non parlavano di nessuna partita importante.

Poi mi sono ricordato del batey haitiano che abbiamo di fianco, e del fatto che era venerdì di quaresima. Mettendo insieme tutto la spiegazione era chiara: gli haitiani “festeggiano” a modo loro la quaresima facendo caos per la strada. È il gagà, una danza tipica haitiana.

Se l’interpretazione è giusta, venerdì prossimo si ripeterà.

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Mezz’ora fa è arrivata alla missione Carmen Moro. È di Geo, ed è alla sua seconda permanenza, la prima volta è venuta con il suo parroco, don Chicco Di Comite, e s’era fermata un mese. Ha programmi di fermarsi un mese anche adesso.

Porta con sé tanto entusiasmo e tanta voglia di vivere! Si renderà utile in cucina, sollevando un po’ Lorenzo, e tagliando i capelli ai bambini.

Benvenuta tra noi, Carmen!

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Sono riuscito a trovare la voglia di preparare le copie di tutte le catechesi dei giovani in preparazione a battesimo e riconciliazione.

Sono di quei lavori che ti scoraggiano, perché sono noiosi, ma grazie a Dio ce l’ho fatta!

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Abbiamo avuto quattro messe oggi, due a Santa Margarita e due alla Divina Misericordia.

A Santa Margarita c’è stata molta più gente di sera, mentre alla Divina Misericordia tanta gente sia al mattino che alla sera.

A me stupisce che sentano – grazie a Dio! – di più il mercoledì delle ceneri che l’Altagrazia e la Mercedes, che pure sono Madonne e sono patrona e protrettice della Repubblica Dominicana. Stasera avevo tantissime madri strapiene di bambini piccoli che facevano abbastanza cagnara in chiesa.

C’erano anche gli adolescenti del gruppo Ciempiés, che per l’occasione non hanno fatto riunione per partecipare alla Messa.

Invece Juan Luis è andato a imporre le ceneri a Duquesa, e al ritorno m’ha detto che ha trovato un’assemblea ben nutrita e qualificata!

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Nelle nostre parrocchie abbiamo sempre invitato i conviventi a partecipare alle celebrazioni penitenziali, in quanto il dialogo con il sacerdote, anche se non poteva arrivare all’assoluzione, è comunque un fatto positivo per la crescita spirituale della persona, e molte volte per aiutarla ad uscire dalla sua situazione di peccato.

Nell’ultima riunione del clero della zona, però, l’arciprete (=il vicario zonale) ci ha comunicato che il vescovo non vuole che si invitino a queste celebrazioni quelli che non possono completare il processo penitenziale, c’è il rischio di una confusione sul sacramento e sulle sue esigenze.

Così ho fatto oggi una riunione con i responsabili di settore per vedere come fare. Non mi va infatti di lasciare i conviventi fuori dall’attenzione pastorale del sacramento della riconciliazione, e al tempo stesso non voglio disobbedire al vescovo.

Così abbiamo organizzato che per i conviventi ci saranno momenti apposta dedicati al dialogo con loro nei vari settori, una specie di direzione spirituale, e sarà nelle settimane precedenti le celebrazioni penitenziali. Poi, il giorno delle Celebrazioni, li inviteremo a realizzare un servizio di intercessione per i loro fratelli che possono confessarsi. Ci sembra che in questa maniera si sentiranno chiesa, e con l’impegno di arrivare anche loro a ricevere il perdono dei loro peccati.

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Oggi pomeriggio, essendo festa nazionale, l’arcivescovo di Santo Domingo ha ordinato quattro diaconi transeunti. Juan, Faustino, Manuel e Robert hanno ricevuto il diaconato in una cattedrale bella piena.

Dei quattro conosco un po’ il primo e l’ultimo. Juan è venuto una volta al Guaricano a fare la settimana di pastorale vocazionale. Mi sembra di ricordare che ha mangiato e dormito con noi. Dev’essere stato quattro o cinque anni fa. Invece Roberto lo conosco di vista, per averlo visto varie volte in seminario. È una faccia di persona semplice, mi ha sempre suscitato simpatia, e forse è per questo che ricordo il suo nome.

La celebrazione è stata la occasione per ricordare anch’io il giorno in cui sono stato consacrato per il servizio!

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1:26 pm

Festa nazionale

Oggi qui in Repubblica Dominicana è festa nazionale: il 27 febbraio 1844 il paese si liberava dalla dominazione haitiana.

Questa celebrazione conclude il mese della patria, che si apre un mese prima, il 26 gennaio, giorno natalizio di Juan Pablo Duarte, il padre della patria.

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Mi sono passato la mattinata riorganizzando fisicamente il laboratorio di informatica del liceo.

Il laboratorio di informatica del liceo non lo stiamo usando più per il liceo: è piccolo (solo 12 pc), e il nuovo laboratorio della primaria serve anche per la secondaria.

Ora, grazie alla connessione via cavo UTP che ho fatto tra i due laboratori, abbiamo internet anche nel laboratorio vecchio. Lo faccio diventare quindi un centro di accesso a internet, diretto prima di tutto ai nostri studenti, e poi probabilmente anche al pubblico.

Il lavoro che ho fatto stamattina è stato di pulizia e di riorganizzazione. Ho cambiato due clienti che non funzionavano bene, e ho messo in ordine la miriade di cavi cavetti cavettini della corrente, di rete, dei mouse e delle tastiere.

Manca solo controllare che siano a posto i dischetti di avvio dei clienti e poi si può cominciare.

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Il rito di Entrata al Catecumenato s’è svolto stamattina nelle due parrocchie.

Abbastanza buona la presenza dei bambini, meno quella dei giovani: ne mancavano parecchi!

Da domenica prossima i due gruppi cominceranno la catechesi specifica sui sacramenti.

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Oggi pomeriggio abbiamo avuto un momento di incontro, quasi di ritiro, di tutte le Comunità Apostoliche delle due parrocchie.

È stato un pomeriggio molto piacevole, per vari motivi.

  • In primo luogo perché la partecipazione è stata alta, superiore al 60% dei membri delle Comunità. Trovarsi tante persone dà sempre una grande gioia!
  • Poi perché sono stati con noi Wendy e Danielito, la coppia giovane che ci ha aiutato a fare i primi passi con il SINE.
  • E ancora perché le meditazioni fatte, una fatta da me sull’amore, l’altra da Wendy sul dare tutto di noi stessi al Signore per la chiesa, sono arrivate al cuore di tutti.
  • E non bisogna trascurare la bella cornice della parrocchia di Santiago el Menor, che ci è stata messa a disposizione e che si è dimostrata ambiente adatto per quello che dovevamo fare.

Che posso aggiungere? Soltanto dire: Grazie, Signore!

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Finalmente abbiamo ripulito il filtrante che era tappato. Gli scarichi delle acque nere dell’edificio di tre piani non avevano sbocco, con cattivi odori in molti posti e inconvenienti vari.

Sono venuti la ditta che l’avevano fatto, e lavorandoci tre ore l’hanno riattivato. Speravo che me lo facessero gratis (di fatto mi avevano dato una garanzia) ma non c’è stato verso, ho dovuto pagare i due uomini che ci hanno lavorato.

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Stasera abbiamo avuto l’incontro dei genitori a Santa Margarita. Era con i genitori dei bambini che riceveranno il battesimo e quelli che faranno la prima riconciliazione.

Mancavano parecchi, soprattutto nell’elenco della prima riconciliazione.

Dopodomani i candidati al battesimo faranno la solenne Entrata al Catecumenato in presenza della comunità parrocchiale.

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Stasera abbiamo fatto con loro la prima parte di un seminario sulla maniera di portare avanti queste comunità.

Stasera si è parlato dei prime due momenti in cui si articola l’incontro settimanale della comunità: la preghiera di lode e lo studio della catechesi.

Il padre Alfonso Navarro, fondatore del SINE, ha lasciato una riflessione molto bella e profonda su come portare avanti questa esperienza, e io sono molto contento di portarla avanti nelle nostre parrocchie.

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Stasera abbiamo avuto la riunione con i genitori dei bambini che saranno battezzati a Pasqua.

Nella Divina Misericordia sono una settantina. Hanno fatto per lo meno due anni di catechismo, e ora entrano nella preparazione più immediata, che coincide con la quaresima.

Tutti gli anni iniziamo vedendo i genitori, perché si sa che la famiglia deve farsi protagonista del cammino di fede dei suoi figli.

Insieme ai genitori dei bambini che saranno battezzati c’erano anche i genitori di quelli che faranno la prima riconciliazione. I bambini che faranno questo passo sono un centinaio. L’anno prossimo riceveranno la prima comunione.

Una cosa che forse non sono ancora riuscito ad accettare qui è il fatto che la maggioranza di questi bambini vengono al catechismo all’età che gli pare, poi si allontanano, ritornano… In maniera che nel gruppo che si battezza sono rappresentate tutte le età da otto anni fino a 12/13. E poi ci saranno anche i più grandi, ma quelli li prepariamo in un gruppo a parte.

Adesso i bambini che si preparano al battesimo cominciano un cammino più intenso di catechesi e di partecipazione attiva alla Messa. Tutte le domeniche avranno la catechesi specifica sul battesimo, una domenica avremo una convivenza di un giorno intero, e i loro genitori sono invitati al ritiro di quaresima che sarà tra un mesetto.

Vi chiedo una preghiera perché possano prepararsi bene ed essere pietre vive della chiesa!

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Oggi mi sono passato tutta la giornata a mettere in ordine gli elenchi dei bambini che riceveranno i sacramenti.

I catechisti li hanno iscritti a inizio anno, e hanno passato le schede di iscrizione, che la segretaria ha digitato al computer della parrocchia. Adesso, con la lista stampata, ogni catechista ha segnalato chi è pronto per il battesimo, la prima riconciliazione, al prima comunione.

Da parte mia detto i criteri con cui selezionare i bambini, in base all’età, alla classe della scuola, e al tempo che frequentano il catechismo.

Sono riuscito a mettere in ordine tutto, in maniera che domani per la prima riunione dei genitori saprò chi riceve e quale sacramento riceve.

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Stamattina sono stato vicino a Juan Dolio (è un posto famoso per il mare), a passare alcune ore in compagnia dei preti della diocesi di qua.

Il vicario episcopale per il clero sta organizzando questi incontri bimestrali, incontri non per sentire conferenze o discutere problemi, ma per stare insieme serenamente.

E di fatto mi sono passato quelle ore giocando a domino e a scacchi, e chiaccherando con vari preti.

Un clima bello, in un ambiente bellessimo!

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L’aereo di suor Blessila è arrivato ieri, in perfetto orario.

Ci ha portato una giovane suora, entusiasta, dinamica, scherzosa. Mi ha colpito il fatto che nonostante fosse in viaggio da almeno 18 ore non le mancava il sorriso e la voglia di scherzare.

Oggi suor Blessila riprende il suo lavoro nel consultorio. Buon lavoro, Blessila.

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Ieri avevamo l’attività di settore del giorno dell’amicizia (san Valentino). In ogni settore si sono organizzate due, tre, quattro attività distinte, in vari punti.

Purtroppo la maggior parte di queste attività sono state, almeno umanamente parlando, un mezzo fiasco: poca gente, poca gente nuova. E la cosa che mi ha fatto tristezza è che in strada c’erano tantissime persone, ma occupate in tutt’altra cosa: giocare a domino, bere in qualche bar, ecc.

L’impressione è che l’attività nostra non interessasse più di tanto alla gente. O è che i messaggeri non l’hanno saputa presentare in maniera convincente?

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