Contributi nella categoria 'Scuola Cattolica Padre Sindulfo'

Siamo giunti a Genova, ma non “finalmente “!

Quanto lasciato al Guaricano ritorna con mille risonanze nel mio cuore!

I legami intessuti, reali e ideali, hanno fatto sì che l’Oceano si è rimpicciolito (ancor di più dopo Colombo) e la fredda notte trascorsa sull’aereo del ritorno da S. Domingo non ha cancellato il tepore di una giornata di sole di fine estate in una Madrid pulita e familiare nei suoi colori, distesa nelle sue irregolari ampiezze e varia nelle sue architetture: è stato facile collegarla a S. Domingo, impossibile non ricordarla nelle diverse vicende storiche di un pur importante passato, in cui l’aspetto religioso ha avuto la sua importanza.

A Madrid don Paolo, Lena ed io ci siamo addentrati nei musei di Palazzo reale, mentre Mina e Pino si sono soffermati nei dintorni; ci siamo ritrovati tutti, dopo qualche ora, nella vicina Nostra Signora di Almudena a pregare la Madre di Dio per la Nazione spagnola, affinchè superi le odierne contraddizioni, e per noi, grati del dono ricevuto al Guaricano. Non sono mancati poi, lungo le “calles” e nelle utime ore d’ attesa del volo per Genova all’aeroporto di Barajas, commenti vivaci, battute, momenti di apertura personale e un’attenzione più diretta fra di noi.

Don Paolo, l’infaticabile ! Si rivela guida vigile, sobria e affettuosa, compagno ideale di “cammino”, attento a soddisfare ogni giusta esigenza, a valorizzare “talenti” nascosti, a riequilibrare situazioni relazionali  e ad affrontare imprevisti sempre in agguato. Vero missionario con cui il Vangelo diventa vita, opere concrete e accoglienza profonda dell’altro.

Rivedo a flash le immagini che la mia memoria contiua a mandare in onda…

All’arrivo, durante la Messa serale nel cortile della missione, “padre Pablo” ha subito riattivato, con parole franche e dirette, i contatti con tutte quelle persone accorse a festeggiarlo così numerose e vivaci nelle esternazioni: ha sottolineato la continuità del loro operato, le ha ringraziate e confortate; ha parlato della Chiesa genovese, riportando saluti e proposte per il futuro; ha nominato i religiosi e le religiose che erano stati e sono ad oggi al Guaricano. Al ricordo di don Lorenzo Lombardo, sepolto proprio lì, in quel cortile, circondato da piante tropicali, il Padre ha calamitato i presenti in un raccoglimento intenso e commosso: quella comunità orante era la testimonianza di un amore così grande che non doveva spegnersi mai.

Alla Duquesa… Superati gruppi di ragazzi che trafficavano nella spazzatura, siamo stati accolti nella chiesetta da bimbi stupiti e da vispe bambine con le treccioline luccicanti di fiocchetti. I più grandi attorno all’altare, animavano i canti con i suoni metallici dei tamburelli e di uno strumento a grattugia. All’omelia “Padre Pablo” prende un bambino per mano; uno dei due “si fa cieco” e l’altro sbanda e va a finire sopra i fedeli, coinvolti nel dialogo, che sorridono e rispondono in perfetta sintonia alle domande del celebrante-mimo. La speranza cristiana è in primo piano: nulla è possibile fare senza la preparazione e l’impegno personali, né per se stessi né per gli altri, e il Signore non abbandona dove c’è esigenza di progresso umano. Abbiamo pregato per questa speranza e per rafforzare la nostra fede… al lume di candela, perchè l’energia elettrica spesso mancava!

La visita agli ammalati: la sofferenza nella sofferenza. Pomeriggi infuocati; vie, viuzze che s’intersecano, in modo irregolare, pozzanghere, rifiuti e odori forti; casette continue, uniformi, spesso sbrecciate o incomplete, a muro nudo o sbiadite dai frequenti acquazzoni, di pochi vani, stretti, con spazi esterni che diventano vivibili. All’interno l’arredo è essenziale, necessario, con un angolo pronto ad accogliere l’ospite. Appartato nel suo lettuccio con su un lenzuolo, l’ammalato si assesta con pudore, sorride ai nostri saluti, ma chiede qualcosa alla parente accanto… “padre Pablo” comprende, si avvicina e “parla” con lui; quindi ci chiama per esprimere preghiere singole o comuni, che spesso si mutano in canti d’intercessione in spagnolo e in italiano. Poi benedice tutti. Momenti di commozione, in cui i gesti creano empatia più delle parole: uno sguardo sorridente o solo sereno, una carezza, un ascolto attento, una risposta talora scherzosa e un abbraccio. Ci vengono in mente alcune descrizioni del Vangelo…

Eccoci a visitare le scuole (primaria, secondaria, diurna e serale ), le altre parrocchie e il Centro sanitario e nutrizionale. Occasioni preziose per incontrare insegnanti, allievi e tutti gli altri operatori delle varie strutture. Si discute,  in un  confronto aperto e appassionato,  di organizzazione, di progetti, di difficoltà, di risultati e di come migliorare i servizi. L’accoglienza è sempre calorosa e grata.

Per ultimo un appuntamento, presso il Seminario maggiore dominicano, con il Rettore e con alcuni seminaristi del Guaricano, futuri sacerdoti in queste difficili realtà umane da curare, sviluppare e consolidare.

Noi accompagnatori di don Paolo, accomunati dall’età non più giovane, forti di esperienze personali, ma così diversi l’uno dall’altro per percorsi di vita e per ruoli ricoperti, abbiamo cercato di raccontare e trasmettere quella che riteniamo essere la parte migliore di noi stessi, quella raggiunta con mille difficoltà, impegno e sacrificio. È dunque importante lottare, essere protagonisti della propria storia, conseguire i traguardi sperati e possibili, recuperando sempre dignità, rispetto e affetti. La fede aiuta in questo bisogno di progresso umano.

Caro don Paolo: grazie! Grazie per averci dato l’opportunità di offrire “briciole di amore” per il Pane che rende tutti fratelli.

Sto aiutando Miguel e Nidia a organizzare l’anno scolastico, in particolare nell’assegnare ad ogni maestro il lavoro: classi e materie da insegnare.

Il liceo ha perso due professori: Ana Marlemny, che insegnava matematica, e Ányelo, che insegnava informatica.

Per quanto riguarda il secondo è stato sostituito dai due giovani che insegnavano informatica nella primaria (e per là si troverà qualcuno che faccia il loro lavoro).

Invece per Ana Marlemny le cose sono più difficili, perché qui c’è ben poca gente che sappia la matematica. Nidia e Miguel erano già d’accordo con Agustin, un maestro che insegnava matematica nella primaria, perché passasse al liceo, ma alla fine non ha accettato, sembra come una forma di pressione perché lo si paghi di più, ed ho l’impressione che alla fine lo lasceremo a casa, perché nel frattempo abbiamo dovuto passare la professoressa Nieve dal liceo alla primaria, per il motivo che vi dirò nel prossimo paragrafo. Rimane quindi il buco della matematica nel liceo, che al momento non sappiamo come risolvere, ma ho fiducia che il Signore ci aiuterà a trovare una soluzione.

Il discorso di Nieve è abbastanza… triste. Questa maestra, che ha più di trent’anni ma che non si è mai sposata, ha scoperto di avere delle formazioni tumorali benigne all’utero, e i medici le hanno detto che dopo che si sarà operata non potrà più avere figli. Così ha concepito due gemelli “per opera dello Spirito Santo”. La cosa è venuta alla luce da poche settimana, ed è anche precipitata, perché entrambi i gemelli sono morti cinquemesini pochi giorni fa. E una valutazione morale della faccenda impedisce di tenerla a far scuola nel liceo. Così Nieve porterà avanti due classi di prima elementare (mattina e pomeriggio), e questo farà sì che avanzi un maestro nella primaria, cioè il buon Agustín, che rimarrà a casa.

Comunque spero di lasciare tutto a posto prima di andarmene.

Yohana e Anyelo nel giorno delle loro nozzeLa dipartita di Lorenzo è stata per me l’occasione di benedire le nozze di Yohana, la segretaria della scuola.

A differenza dei più, si è sposata in maniera diretta, senza cioè passare per convivenze o matrimoni civili.

È una ragazza molto in gamba e ben formata, è catechista dei giovani, ed è abbastanza attiva nella comunità.

Anyelo, il suo (ormai) marito, è un ragazzo di pochissime parole, ma che viene da una famiglia di fede sincera, la madre, Teresa, è ministro straordinario della comunione.

Quando a marzo mi avevano scritto per posta elettronica del loro matrimonio mi avevano chiesto se ci sarei stato, e non avevo detto di no, perché in fondo non si sa mai. E il Signore ha voluto che ci fossi. Grazie, Signore! Sono stato felice di benedire questo matrimonio!

Auguri, Yohana e Anyelo, ad multos annos!

Stasera ho avuto la gioia di sapere che nella scuola il lavoro continua con lo stesso amore di prima.

Sono iniziati i ritiri con le classi del liceo, oggi c’è stato il primo. Don Lorenzo ha fatto un superbo lavoro con le confessioni.

E venerdì prossimo sarà la volta di tutto il personale della scuola con il ritiro di Quaresima. Lo guideranno Teófilo e altri fratelli del Sine.

Dietro tutto questo c’è Marcial, ma anche Carmen, Nidia, Miguel, Matilde. Sono orgoglioso di loro e del lavoro che continuano.

Grazie, Signore !

Serata molto significativa, quella di stasera al Quadrivium. Ha visto la presenza di tutti i missionari e le suore che hanno lavorato al Guaricano in questi sedici anni di missione. Assente soltanto don Lorenzo, ancora al Guaricano.

Don Lino Terrile ha ricordato gli inizi, veramente difficili, per la logistica da inventare e per l’assenza totale di servizi in Guaricano. Ma tutto questo, ha affermato, non gli ha impedito di amare veramente la gente di là.

don Franco e Francesco al QuadriviumDon Giulio Boggi ha messo in evidenza la capacità di accoglienza della comunità cristiana e la loro fede. Così come don Franco Buono, sottolineando come al di là di tutte le carenze, sempre ha trovato gente che viveva con piena fiducia nel Signore.

Il sottoscritto ha cercato di far vedere qualcosa delle grandi direttrici pastorali portate avanti: scuola, consultorio, battesimi, comunità, ministri, formazione dei laici, condendo il tutto con materiale fotografico illustrativo. Alla fine mi sono fermato su una foto di Taína, e lì l’ho chiamata a continuare.

Taína e don Lino al QuadriviumL’intervento di Taína ha realmente sorpreso tutti, ed è stato il clou della serata. Sfoggiando una bella sicurezza nell’italiano, notevole in relazione al poco tempo vissuto in Italia, ha espresso il ruolo svolto dalla missione nella sua vita di fede e nella sua scelta vocazionale, così come in quella di molti Guaricaneros. Ha ringraziato il Signore per la presenza e l’opera della Diocesi di Genova in mezzo a loro.

Anche Francesco Zannini ha messo in evidenza il significato della sua presenza come laico nel tessuto della missione, valorizzando l’importanza dell’ascolto di tanti fratelli domenicani da lui realizzato.

Suor Daniela ha ricordato a tutti che la presenza delle suore in Guaricano continuerà, e ha invitato Genova a non lasciarle sole. E suor Valeria ha trasmesso, con gioia, il senso della presenza delle suore là: preghiera, lavoro medico, visita delle comunità rurali.

Il futuro della presenza delle suore in Guaricano ha anche il nome dell’ultima parrocchia nata: Santa Virginia Centurione. Il cardinal Nicolás ha accettato il suggerimento di intitolare alla loro fondatrice la parrocchia della parte di campos, ormai iniziata formalmente come parrocchia. E là sarà dove le suore realizzeranno buona parte del loro lavoro pastorale. Con molto frutto, sicuramente.

La serata si è conclusa con un forte applauso ai molti “Amici del Guaricano”, le centocinquanta e passa persone che in questi anni si sono alternate nella visita alla missione. Molti di loro erano presenti in aula. I loro viaggi hanno reso concreto l’amore di Genova al Guaricano, e sono sempre stati apprezzati dalla gente delle parrocchie. Questa esperienza ha raggiunto il punto finale? forse no: tra una settimana Carmen Moro partirà per Santo Domingo. Anche se la missione è formalmente chiusa, il cuore di Genova continua a battere per il Guaricano. Nel segno di una collaborazione che durerà per molti anni ancora.

La serata è il frutto del cuore missionario di don Francesco Di Comite, affiancato da molti collaboratori, dal Movimento Giovanile Missionario, in primo luogo da Lara, ed è stato reso vivo dalla performance musicale del complesso “Musica dal mondo”.

Grazie, Signore, per questa Chiesa genovese, che ha ormai imparato ad amare l’esperienza missionaria!

Sono con l’acqua alla gola, tra poche ore ho l’aereo e ci sono ancora un sacco di cose da mettere a posto.

Mattina e pomeriggio ho fatto i saluti al liceo (classe per classe) e nella scuola primaria (il gruppo del mattino, e quello del pomeriggio). Tra gli studenti vari di loro mi hanno espresso l’augurio di un felice lavoro a Genova. Sono certo che mi accompagneranno con la preghiera.

Le segretarie hanno fatto straordinario, oggi, per cercare di agilizzare il riordino dei documenti di scuola e parrocchia. Mi hanno fatto un regalo grande, abbiamo potuto avanzare un po’ di più!

Grazie, Yohanna e Edilenia!

Oggi ho presentato formalmente la rinuncia all’incarico di direttore della scuola al padre Pazos, vicario di educazione della Curia. Provvederà lui a gestionare con il Ministero dell’Educazione gli aspetti concreti della questione, e in particolare la “sostituzione” nell’incarico, per mettere il parroco che verrà.

Esattamente. Due settimane fa ci sono arrivati tre lavandini (un po’ piccoli, a dire il vero), e adesso ci arrivano cinque cessi. Da tenere lì per quando qualcuno si romperà.

Il Progetto di Centro Educativo nella sua versione aggiornata era in cantiere dal mese d’agosto. Era rimasto lì, in attesa di dedicarci un po’ di tempo e di amore, e di mettere a posto le varie modifiche suggerite principalmente dai maestri.

Adesso, grazie a qualche oretta dedicatagli nelle vacazioni natalizie, è a posto. C’è più soltanto bisogno di fare le fotocopie e di rilegarlo, in tre esemplari, uno per la primaria, altro per la serale e l’ultimo per il liceo.

Inoltre giovedì della settimana prossima (in mia assenza, ma pazienza) si farà una “cerimonia di promulgazione” dello stesso, presenti i direttori, i maestri, il resto del personale, l’Associazione dei genitori, e le rappresentanze degli studenti.

L’idea è che questo gesto rafforzi il protagonismo di tutti nella scuola, li faccia sentire che li si tiene in conto tutti, e non solo all’ora di esigere il lavoro. Miguel, Matilde, Nidia e Germania si incaricheranno di mettere a punto i dettagli della celebrazione. A me riferiranno al mio ritorno da Cuba.

Ancora un pranzo! Della scuola: liceo, primaria, e serale, tutti insieme (quelli che c’erano, mancavano una ventina di persone).

La gente era stata convocata per mezzogiorno, ma a quell’ora c’eravamo in quattro di cento che dovevano arrivare. Poco a poco sono arrivati gli altri, e verso l’una e mezza c’eravamo quasi tutti.

il gruppo dei Mariachi al pranzo di Natale della scuolaCon gli ultimi sono apparsi anche un gruppo di persone che in realtà non si aspettavano, o non si sapeva se sarebbero venuti: i Mariachi, un gruppo musicale di Santo Domingo che canta musica ranchera messicana. Sono stati portati da un poliziotto che abbiamo in assignazione alla scuola, e che abbiamo messo a insegnare musica agli studenti che lo desiderano. È membro di quel gruppo, dove suona la tromba. Quando Miguel gli ha parlato della festa e l’ha invitato, ha invitato il suo gruppo, ed è stata festa grande.

Sì, perché hanno cantato varie canzoni di musica molto dolce e ballabile, hanno dedicato a me una canzone che parla di un caro amico (in vista della mia partenza), e hanno continuato con vari pezzi, tutti molto belli e ben realizzati. Il tutto rivestito dei tipici costumi messicani, in tinta nera, e con un altrettanto nero e vistoso sombrero in testa.

Pepe, premiato!Il resto della festa, a parte il mangiare, è stato occupato dalla consegna di diplomi personalizzati a tutto il personale, e di targhe ai direttori docenti. Ai membri dell’Associazione dei Genitori è stato consegnato un regalino, segno della gratitudine per tanto lavoro svolto con amore tutti i giorni. Anche a me hanno consegnato un regalino, che sarà certamente utile (camicia e pantaloni ben eleganti).

Edilenia ringrazia a nome di tuttiNon sono mancati i discorsi di rito, vari di essi allusivi alla mia partenza, e con tutti ci siamo dati appuntamento per giovedì 3 gennaio, che sarà il giorno in cui mons. Cedano, il vescovo ausiliare, verrà a ricevere la parrocchia, e che quindi sarà la data in cui ufficialmente terminerò il mio servizio qui.

Probabilmente voi non potrete esserci fisicamente, ma conto sulla vostra vicinanza spirituale e sulla vostra preghiera.

Un abbraccio a tutti!

Sono stato stamattina al Ministero dell’Educazione, convocato da una funzionaria del dipartimento dei collegi privati, da cui dipende il nostro liceo.

Da quanto ho capito non possiamo continuare ad essere un collegio privato semiufficiale come siamo adesso, perché la percentuale di personale pagato dallo stato è troppo alta.

Mi sono state proposte due cose: o “restituire” allo stato una parte dei maestri che paga, nel senso di metterli a lavorare in qualche scuola pubblica, la qual cosa equivarrebbe a allontanarli dal nostro centro educativo, oppure cambiare il nostro status da quello di collegio privato con aiuto dello stato a quello di centro pubblico.

Di fatto la prima ipotesi implicherebbe che la quota di personale pagato sarebbe più grande, e a questa maniera sarebbe molto più alta la contribuzione pagata dalle famiglie. E nessuno vuole che questo succeda, perché, nonostante le borse di studio che le generose donazioni di molti ci rendono possibili, il carico diverrebbe insopportabile per molti.

Rimane quindi la soluzione di passare alla modalità pubblica, cioè con tutto il personale pagato dallo stato. La cosa che fa paura in questa soluzione è che da parte soprattutto dei maestri ci si accodi agli standard dei licei pubblici, con scioperi, assemblee, e altre cose che alla fine fanno perdere un sacco di tempo utile per le lezioni. Ma sembra che i professori non siano dell’idea di rinunciare all’impostazione che si è data finora, e che  possa essere possibile assumere l’impegno di mantenere lo stesso standard di qualità.

Con l’aiuto della preghiera di tutti sono sicuro che ce la faremo. Anche se necessariamente il processo dovrà essere guidato da qualchedun’altro. In bocca al lupo, dunque, io sarò dietro le quinte con la preghiera!

Come programmazione speciale al di là del ritiro delle comunità parrocchiali nel loro complesso abbiamo fatto oggi due ritiri “speciali”.

Il ritiro d'Avvento dei gruppi giovaniliI giovani dei gruppi giovanili hanno vissuto il ritiro di Avvento nel salone di Santiago el Menor. Al mattino li ha accompagnati il ministero di evangelizzazione del Rinnovamento Carismatico delle nostre parrocchie, riflettendo con loro sul tempo che stanno vivendo e sul Natale che si avvicina; invece al pomeriggio hanno ricevuto una formazione più orientata alla vita di chiesa e alla vita comunitaria.

I giovani che hanno partecipato sono una sessantina, la maggior parte della Divina Misericordia. Io e Lorenzo abbiamo dedicato un po’ di tempo a confessarli, e anche le suore si sono fatte presenti esprimendo ai giovani affetto e appoggio.

Il ritiro d'Avvento dei maestriNel pomeriggio si è svolto poi il ritiro dei maestri, alla Divina Misericordia. Era volutamente diretto ai maestri di tutto il Guaricano. Non abbiamo potuto fare il ritiro di Avvento nella nostra scuola, e così si è pensato di realizzare questo, aperto a tutti gli educatori del barrio.

La partecipazione non è stata un granché, perché in generale i maestri fanno una vita abbastanza stressata, dal momento che guadagnano poco e quindi devono avere altri lavori e questo li porta a vivere con molta pressione i tempi “liberi”. E meno che meno in questi giorni, in cui tutto sono indaffarati per riassettare la casa e mettere tutto in ordine prima di Natale. Tuttavia il messaggio è arrivato al cuore, molti di loro si sono sentiti interpellati a cambiare il loro stile di educatori perché risponda di più alle esigenze del Vangelo.

Grazie, Signore!

Ho passato tutta la mattinata per fare l’orario delle lezioni del liceo del prossimo quadrimestre.

Non è che sia una cosa concettualmente complicata, perché uso un software che una volta impostati i parametri si incarica di cercare le soluzioni, ma il problema è dare al sistema parametri congruenti, e metterci dentro tutte le condizioni che si vogliono soddisfare: esigenze di orario dei singoli docenti, uso dei laboratori, ecc.

In pratica c’ho messo un’ora per la messa a punto dei parametri fondamentali, e il resto del tempo è stato per vedere di integrare le richieste dei vari professori.

Alla fine la soluzione è uscita senza problemi, e c’è spazio per mettere a punto ancora qualcos’altro.

Bene, un lavoro che dovevo fare assolutamente prima di andarmene l’ho fatto!

Grazie, Signore!

1:42 pm

Presepi

Anche qui si fanno i presepi, però non è una gran tradizione.

In casa quasi nessuno lo fa.

Il presepe di Santa MargaritaVi metto le foto di quello di Santa Margarita, fatto da alcuni giovani della Pastorale Giovanile, bello e molto semplice, e anche quello della scuola, fatto con molto amore dalla nostra suor Cristina.

Il presepe della scuolaComplimenti a tutti!!!!

È finita una settimana di visite (circa 30 al dì), ho ritrovato molti pazienti del precedente anno, purtroppo la scorta di occhiali corretti è quasi esaurita (era una valigia intera), e adesso si possono offrire solo le montature e le lenti sono da pagare.

Insieme al collega oftalmologo domenicano Dott. Belén abbiamo anche eseguito un paio di interventi ambulatoriali. Nella settimana passata sono venuti molti bambini con problemi di miopia mai corretti e che da “anni” avevano mal di cabeza (testa).

AndreínaE ora veniamo al secondo “lavoro”, lo scorso week end ho iniziato le riprese nella casa di Andreina. Dovendo iniziare dal mattino, la sveglia è stata alle 6 per potermi recare nel cuore del Barrio in tempo per riprendere il risveglio, la colazione e l’uscita. Andreina era naturalissima per niente intimorita dalla camera né dalle persone che incrociava, incuriosite per la mia presenza anomala.

Abbiamo quindi proseguito nella scuola con il raduno del mattino con alzabandiera e poi nelle classi.

Molto toccante è stata l’intervista nella sua casa e la descrizione dei suoi “compiti” familiari. Mi auguro che al termine del montaggio riesca a dare un piccolo assaggio della vita di uno scolare al Guaricano, un po’ diversa da quella dei nostri.

Il governo sta mettendo un po’ di risorse nel mondo della scuola.

Ci sono arrivati altri libri, che come sempre sono da prestare agli studenti.

Sono arrivati anche una carretta, una pala, e due galloni di varichina.

Ho girato stamattina cercando una scheda madre buona per cambiarla al server edubuntu della scuola, ma i vari grossisti girati non ce l’hanno: la settimana prossima.

I prodotti tecnologici che arrivano qui sono quelli che si vendono bene, gli altri bisogna ordinarli apposta.

Il sindaco Jesús Félix inaugura la pavimentazione del cortile della scuola primariaAll’ombra della tenda montata qualche giorno fa, il sindaco ha inaugurato la nuova pavimentazione del cortile della nostra scuola primaria.

Come detto a suo tempo, qualche mese fa il sindaco Jesús Félix ha realizato il condizionamento in cemento del fondo del cortile. Poche settimane prima avevamo terminato di livellarlo e di risolvere il problema dle convogliamento delle acque.

Stamattina, alla presenza di quasi tutti gli studenti e il personale, è stato realizzato il solenne atto di inaugurazione. Tutti, ovviamente, cominciando da me, abbiamo ringraziato per l’opera, che ci ha permesso di vivere in maniera più umana lo spazio scolastico, soprattutto le ricreazioni. E il sindico non ha perso l’occasione per promettere che avrebbe realizzato qualcos’altro: panchine ai bordi, scivoli per i bambini, quaderni e matite.

Gli studenti presenti all'inaugurazioneStando in piedi per più di un quarto d’ora i bambini hanno dato segni di stanchezza, ma ne è valsa la pena!

Il momento comportava il rischio di transformarsi in un atto di pre campagna elettorale, ma era lo scotto che dovevamo pagare. E in ogni caso l’opera ha una reale ricaduta benefica, perché permette una migliore qualità di vita a più di mille studenti con i loro trenta maestri.

Grazie, signor sindaco.

E soprattutto grazie a te, Signore!

La professoressa Nidia, direttrice, consegna il diploma di graduazioneAbbiamo portato a termine oggi pomeriggio la cerimonia della graduazione degli studenti usciti dal nostro liceo quest’anno.

Dovevamo cominciare alle quattro del pomeriggio, ma tra una cosa e l’altra non si è potuto fino alle sei: due ore di ritardo!

In compenso la celebrazione è stata bella e solenne. Quarantasette sono i giovani che hanno partecipato.

Naturalmente tutti, maschi e femmine nessuno escluso, si presenta in maniera molto elegante, e la presenza delle toghe e dei berretti neri conferisce una solennità unica al momento.

Da parte dell’équipe formativa è un momento che ci fa sentire l’orgoglio di aver portato a termine la preparazione di un gruppo di studenti. Da parte degli studenti è la coronazione dei loro sforzi di studio.

Il fabbro che ci sta facendo la struttura metallica della tettoia nel cortile della scuola è in ritardo, e tra l’altro mi sta venendo quando non c’è luce in maniera che quando c’è la luce può usarsela per altri lavori…

Deve essere pronta prima del sabato, perché c’è anche da fissargli il telone, e ho l’impressione che non sarà semplice.

La “passione” delle assunzioni, o, per usare un termine più gergale, il “tormentone”, continua: ho consegnato oggi al Distretto Scolastico le pratiche di un certo numero di maestri, alcuni ancora da assumere, altri con uno stipendio non corrispondente alle loro funzioni.

L’impressione è che questa forma di tirare le cose così alle lunghe (è da agosto che ho chiesto questi provvedimenti) sia una forma di prendere tempo perché non si può o non si vuole risolvere il problema. Ma non importa, continuo a chiedere al Signore e ad esigere alle autorità che facciano quello che devono fare.

Dal Ministero dell’Educazione ci è arrivato oggi un archivio per la segreteria della scuola.

Cioè, non è che ci è arrivato, hanno chiamato che lo andassimo a prendere, in una scuola che tra le altre cose è ben fuori mano e ben in mezzo al fango.

Tutto fa, come si dice. Anche questo è un regalo del Signore! Grazie!

… è ben diverso da quello che sto vivendo qua: nell’Italia di trentacinque anni fa era il giorno di inizio delle scuole. Qui siamo in piena attività scolastica da un mese e mezzo!

Un tran tran continuo di necessità, cose da fare, materiale da andare a prendere o a comprare, idraulici, elettricisti e muratori da chiamare e supervisare, attività didattiche da mantenere in vita, personale da cercare…

Lo faccio volentieri, e a volte lo sento pesante. Ma, come dicono qui (lo slogan del governo) “¡e’ pa’lante que vamos!”: “andiamo avanti!”.

Con Paola il giorno della gita alla Cueva de las MaravillasLa Messa di stamattina alle sette ha avuto un tocco speciale per il saluto di Paola alla comunità. Paola ha ringraziato tutti, soprattutto gli amici del gruppo di autoaiuto con i quali aveva camminato più da vicino già dalla visita scorsa. E a nome della comunità Laura, una maestra della nostra scuola, l’ha ringraziata in maniera commovente per il tempo che ha passato qui e per il lavoro svolto.

E in realtà la presenza di Paola è stata ben preziosa. Soprattutto, dal mio punto di vista, per il lavoro portato avanti insieme all’orientatrice (psicologa) della scuola. Insieme hanno visitato un gruppetto di famiglie di bambini problematici della nostra scuola, con lo scopo di aiutare le famiglie a risolvere i problemi che pregiudicavano l’apprendimento e la disciplina dei loro figli. E credo che sia stato un lavoro ben importante, per due ragioni:

  1. Perché l’orientatrice ha imparato insieme a Paola a “buttarsi” fuori dalle mura della scuola, e io credo che non smetterà di farlo, ha avuto modo di rendersi conto che ne vale la pena.
  2. Perché di fatto i vari casi che hanno visitato sono stati ricettivi, e, almeno in qualcuno, hanno visto entrambe l’inizio del miglioramento.

Chiaramente Paola, che ha una forte esperienza di lavoro con famiglie di alcolizzati e tossicodipendenti, non si illude che le cose si risolvano da un giorno all’altro. E tuttavia è felice perché ha visto la scintilla del cambio.

E un’altra cosa cosa bella, come anche le altre volte, è stato l’elemento di presenza, vivacità, dialogo, compagnia qui in casa con noi. Per me e per Lorenzo, credo anche per le suore, la presenza di Paola è stata molto significativa.

Domani sera Paola partirà con Air France, concludendo questa sua avventura dominicana così bella. Per lei e per tutti noi.

P.S.: La foto non è propiamente a Messa, è di un giorno che eravamo in gita!

Gli incontri che facevo gli anni scorsi per formare il personale della scuola li ho iniziati oggi.

Al mattino, catechesi sul vangelo di Marco “riciclata” dalla Settimana Biblica. Al pomeriggio, catechesi “tosta” sull’aborto, che è un tema scottante perché c’è in atto un tentativo di varie ONG straniere di chiedere la depenalizzazione.

Mi piace, anche se mi stanca abbastanza, fare lezione ai maestri e al resto del nostro personale!

Il Signore mi ha mandato stamattina un primo maestro “vero” di informatica per dare i rudimenti agli studenti delle medie.

Dico “vero”, perché i giovani che ho visto i giorni scorsi realmente non erano in condizione di assumere questo incarico.

Questo si chiama Juan Carlos, è all’ultimo anno di informatica all’università, e ha lavorato sia con Ubuntu che con OpenOffice. Si destreggia con abilità sulla tastiera, e ha anche esperienza didattica. Purtroppo può solo al mattino, ma mi ha assicurato che ha un amico che dovrebbe poter lavorare il pomeriggio.

Sei forte, Signore! E siete forti anche voi che mi avete aiutato con la preghiera!

Abbiamo avuto, mattina e pomeriggio, le Messe di inizio anno della scuola primaria.

In realtà non di tutta, perché ci siamo limitati alle classi dalla quarta in avanti. L’asilo, la prima, la seconda e la terza avranno nei prossimi giorni una celebrazione della parola fatta da Marcial.

Queste celebrazioni con trecento bambini e ragazzi, sono abbastanza faticose, ma sono anche momenti preziosi per trasmettere con autorità qualcosa di fondamentale. In tutte e due le celebrazioni ho cercato di picchiare sulla Messa domenicale, a cui praticamente i bambini non partecipano se i catechisti non li vanno a prendere quasi sulla porta di casa.

Dei maestri, pochi ricevono l’Eucaristia. Alcuni di loro sono conviventi, la maggior parte sono sposati in comune; una piccola frazione sono ancora single, ma poi non mi vanno a Messa la domenica per cui non fanno la comunione neanche loro.

Effettivamente, la cosa per me più difficile da accettare è che gente che dice di amare tanto il Signore sia poi così pigra in queste due cose: la messa e il matrimonio. Il retaggio della cultura locale è quello del disimpegno, di fare quello che fanno tutti. Tutte le volte che penso a queste cose devo fare quasi uno sforzo per non arrabbiarmi: “Ma come è possibile?, mi dico”. La tentazione di sentirmi frustrato su queste cose è lì tutti i giorni accovacciata alla mia porta.

Vi chiedo una preghiera perché il Signore mi aiuti a trovare un maestro per le lezioni di informatica ai ragazzi della scuola primaria.

Ho visto vari giovani, ma in generale non mi soddisfano, non hanno il dominio sufficiente della materia per insegnare ad altri.

Signore, mandami la persona giusta!

Dopo quella della scuola primaria, oggi abbiamo celebrato l’assemblea iniziale del liceo.

La cosa che mi ha colpito di più sono gli elogi al collegio che fa varia gente alla fine dell’assemblea quando si dà la parola al pubblico. Parlano dell’ordine, della disciplina, che anche se a me sembrano carenti, in realtà in confronto con gli altri collegi, e soprattutto con le scuole pubbliche, sono eccezionali.

All’assemblea Nidia ha ricalcato i punti debili dei nostri studenti: la mancanza di puntualità (tutti i giorni almeno venti ragazzi arrivano fuori tempo massimo), i cellulari che squillano in classe e che impediscono al maestro di fare lezione, il disordine causato dai pentolini con il mangiare che le famiglie mandano agli studenti che escono alle tre.

Abbiamo inoltre insistito sull’importanza che i genitori vengano al collegio una volta al mese a ricevere il tema di formazione e a dialogare con i maestri sull’andamento dei figli.

Alla fine l’Associazione dei Genitori ha invitato altri a unirsi a loro, e c’è stata una risposta positiva da parte di cinque nuovi genitori. Tra le persone attive nell’Associazione c’è anche un evangelico impegnato, il quale, contariamente a quanto direbbero la maggior parte degli evangelici di qua, si dice orgoglioso di poter dare una mano a un’istituzione cattolica.

11:12 am

La psicologa

In questi giorni sto facendo un lavoro molto interessante con la psicologa della scuola di base. Si chiama María, è una giovane e bella signora con 5 figli, tre suoi e due adottati.

Con lei andiamo a visitare le famiglie di bambini o ragazzini che hanno dei problemi o di apprendimento o di comportamento o familiari.

È quanto di più lontano possa essere da una psicologa italiana. È una donna di buon cuore e di buon senso, calata in questa realtà e alla fine credo più utile di una psicologa classica. Ha un po’ il concetto di fare il predicozzo ma ha la virtù di parlare molto chiaramente e senza fronzoli. In più ha molto a cuore i suoi bambini e non esita a fare tutto questo fuori delle ore di lavoro.

I problemi sono poi sempre gli stessi. Finora in tutti quelli che ho ascoltato è sempre il padre che latita. O ha abbandonato la moglie o se c’è sarebbe quasi meglio che non ci fosse.

La cosa per me sempre stupefacente è che queste madri ci accolgono a braccia aperte, anche me che sono una perfetta sconosciuta. E poi parlano, ascoltano, a volte si ha anche l’impressione di essere utili.

Anche il setting è un po’ diverso da quello classico. Qui ci sono bambini di varia età che razzolano per terra, vicine che entrano e escono ma questo non toglie nulla alla partecipazione della cosa.

A questo proposito mi viene in mente che una volta quando eravamo in missione e stavamo più o meno pregando si apre una porta e compare un uomo alquanto robusto e con uno smilzo asciugamano ai fianchi, evidentemente appena uscito dalla doccia. Quando ci ha viste si è avvicinato, ha fatto una specie di inchino, e da perfetto gentiluomo ha detto: encantado, mucho gusto, e se n’è andato. Nessuno ha battuto ciglio, abbiamo ripreso a pregare.

Queste Messe di inizio anno scolastico sono belle, e sono occasioni per lanciare un messaggio a tutta la comunità del centro educativo, ma sono anche faticose, perché avere in chiesa oves et boves (molti ragazzi si vedono ben lontani dalla chiesa) significa che c’è un brusio quasi costante e una facilità di distrarsi massima.

In compenso, una bella consolazione è che hanno fatto la comunione il 20% degli studenti. Bisogna considerare che a Messa viene il 5% della popolazione, e che di questi fanno la comunione la metà. I nostri studenti sono più vicini perché molti di loro sono i figli delle nostre famiglie.

Quel 20% di comunioni è quindi allo stesso tempo un risultato di un lavoro fatto e una sfida a continuare: abbiamo ancora molta strada da fare!!

I giovani presenti al ritiro dopo l'esame di maturitàOggi c’era in programma un ritiro con i nostri liceali che hanno fatto l’esame di maturità quest’anno.

In realtà avevamo programmato un ritiro di tre giorni, ma alla prova dei fatti è risultato che nessuno avrebbe potuto, e quindi abbiamo ridotto la durata.

Alla fine dei conti, di sessanta studenti hanno partecipato venticinque. Però se lo sono goduto. Molti canti, varie istruzioni, celebrazione penitenziali e confessioni (per molti dialogo) a go-gò.

Il ritiro è stato guidato dal “ministero” scaturito dai gruppi carismatici della parrocchia: e bisogna dire che hanno fatto un buon lavoro, con una buona attenzione da parte dei ragazzi.

Hanno partecipato anche l’immancabile suor Modesta la simpaticissima suor Blessila. Don Lorenzo e Paola ci hanno accompagnato al pranzo. Don Lorenzo ha anche dedicato un buon tempo alle confessioni.

Che dire? semplicemente: Grazie, Signore!

Ecco le foto della nostra originale mattinata!!!

I bimbi della scuola del Guaricano

Girotondo con i bambini della scuola del Guaricano

Caro diario… prima delle 6 eravamo già tutti svegli, così abbiamo partecipato alla Messa delle 7 celebrata da don Roberto (ha scoperto di doverlo fare solo quando era sull’altare… ma se l’è cavata ugualmente bene con lo spagnolo!). Ci ha sorpreso molto l’accoglienza che abbiamo ricevuto alla fine della Messa: strette di mano, abbracci e baci!! Una cosa del genere in Italia ce la possiamo sognare!!

Dopo una buonissima colazione abbiamo raggiunto don Paolo alla scuola per pitturare le ringhiere… lavorando tranquilli con la compagnia di alcuni bambini affacciati alla finestra, quando ad un tratto è suonata la campanella della ricreazione e tutti i bambini gioiosi sono scesi in cortile incuriositi dalla nostra presenza… e a questo punto il nostro lavoro è stato sospeso per poterci dedicare ai nostri piccoli amici!!

Appena hanno visto la macchina fotografica di Elena le sono corsi incontro per farsi fotografare, e con entusiasmo non ci siamo tirati indietro… abbiamo partecipato ad un girotondo un po’ speciale e siamo stati tempestati di domande, peccato l’ostacolo della lingua… i bambini sono tutti molto affettuosi, e anche da loro siamo stati salutati con calorosi baci e abbracci: con la loro compagnia non abbiamo neanche sofferto il caldo!!

Purtroppo è suonata anche la seconda campanella, e tutti in fila sono tornati in classe continuando a salutarci e a voler fotografie!!

Terminata una parte del nostro lavoro, siamo tornati alla Missione per gustare il buonissimo pranzo preparato da Don Lorenzo.

Come inizio non è niente male… Alice, Elena e Giulia

Per chi non ha dimestichezza con i termini tecnici dell’informatica probabilmente il titolo è astruso, ma chi ne sa qualcosa potrà capire che ci è stata aumentata la banda della connessione internet da 128kb/s a 1.5 Mb/s, più di un fattore 10, e la cosa si nota!

Ciò sfoltirà un po’ il carico sulla connessione, che quando ci sono vari ragazzi nel nostro centro di accesso a internet si intasava, e adesso dovrebbe reggere bene.

La T1 ci è fornita dal ministero dell’educazione, ed è un vantaggio non solo per noi, che abbiamo una linea più veloce, ma anche per loro, perché la connessione precedente era basata su una tecnologia più sofisticata ed era 10 volte più cara.

E insieme alla T1 abbiamo anche una nuova linea telefonica, che provvederemo al più presto a far entrare alla nostra centrale interna.

Vi racconto questo oggi che è domenica perché per il resto non è successo niente degno di nota.

Sembra che tutti i computer che abbiamo tra parrocchia e scuola si siano messi d’accordo per dare problemi allo stesso tempo: a uno si è rotta una delle due schede di rete, a un altro si è danneggiato (come è possibile non lo so) il cavo usb della stampante, un altro si blocca, e non è né il monitor né la scheda video né la scheda madre, ci rimane solo da provare a cambiare la memoria.

Dorcarín, una giovane che sta facendo un corso di linux, è la incaricata di risolvere questi problemi, ma purtroppo non ha ancora né la destrezza né l’esperienza per risolverli, e quindi alla fine devo trovare il problema o darle la imboccata io. Ma spero che poco a poco si sbrogli, per la fine dell’anno deve essere in grado di mettere a posto tutto da sola.

Alla fine i cinque monelli che avevano orinato nel dispensatore d’acqua fresca del liceo sono cascati e hanno confessato.

Per loro c’è la punizione del disprezzo dei loro compagni, che hanno già provveduto a porre loro il soprannome di miones, letteralmente “piscioni”.

Adesso dovranno vendere il dispensatore d’acqua che, anche se è stato lavato, richiama troppo alla memoria la stupidaggine che vi si è fatta, e comprarne uno nuovo.

A scuola stanno iscrivendo vari studenti in terza asilo (l’unica classe d’asilo che si dà qui) e in  prima, si erano iscritti pochi bambini, ed è adesso che i genitori si svegliano.

La settimana prossima spero di chiudere gli elenchi delle classi.

La prima settimana di scuola ha visto gli studenti integrarsi poco a poco.

Ci sono ancora alcune questioni in sospeso, come quella di chi farà otto ore di francese o inglese: la ragazza (haitiana) che sembrava la migliore candidata alla fine mi ha chiamato oggi per dirmi che ci ha rinunciato perché viveva troppo lontano, così devo cercare un’altra soluzione, che probabilmente non consisterà nel fare lingua straniera in quelle ore. Non è facile trovare gente preparata in quelle materie.

Devo ancora generare l’orario del pomeriggio, e mi farò aiutare da Dorcarin, che ormai deve imparare e i prossimi li farò fare a lei.

Con l’aiuto del Signore abbiamo potuto iniziare la scuola!

La presenza era del 60% di mattina, e attorno al 45% di pomeriggio.

A volte la cosa mi fa deprimere, o a volte mi arrabbio, ma bisogna tenere in conto che fino a pochi anni fa (e in alcune scuole ancora adesso) la prima settimana non va nessuno a scuola! Certamente io mi sono educato in un ambiente diverso – ricordo ancora il nome della bambina che in seconda elementare, e solo in quell’anno, non è venuta a scuola il primo giorno – e a volte faccio fatica ad accettare che ci vuole tempo e amore – e la giusta pressione – per cambiare.

Quest’anno però c’è stata una cosa molto bella: alla scuola serale abbiamo già fatto una quarantina di iscrizioni (l’anno scorso a quest’altezza nessuno si era iscritto), e si è potuto iniziare anche con loro. Pochi, ma con desiderio di superarsi. Grazie, Signore!

Purtroppo la segretaria della scuola si è fatta una piccola operazione, e non c’è nessuno che possa organizzare le classi: vedere chi è stato promosso o bocciato, inserire i nuovi, ecc. Così è toccato a me insieme a una ragazza che sostituisce Yohana.

Questa ragazza è molto buona ma non ha nessuna esperienza, così soprattutto all’inizio abbiamo perso molto tempo, e purtroppo non siamo riusciti a finire. Martedì mattina, che è il giorno che iniziano le lezioni, finiremo.

10:38 pm

Regolamento

Dovevamo dedicarci alla planificazione annuale, oggi, a scuola, e invece abbiamo cominciato con l’analisi del regolamento. La qual cosa ci ha portato via la giornata intera. Peccato, avrei voluto avanzare con il resto, ma a tutte le maniere bisognava prima o poi fare un lavoro come quello di oggi.

La speranza è che abbiamo tutti le idee più chiare, e che possiamo lavorare meglio nel nuovo anno scolastico.

Anche se vi sembrerá strano, il ferragosto è solo italiano (o forse europeo). Qui in America Latina non esiste. È un giorno come gli altri.

Che ho passato nella preparazione del nuovo anno scolastico, precisamente nel ritiro del personale di inizio anno.

Don Franco mi ha dato una mano presentando due riflessioni, al mattino e di pomeriggio, le altre le hanno fatte il padre Isidro e il padre Juan Francisco de la Cruz.

Nel complesso il ritiro è stato ben bello, la gente è stata contenta e ha ricevuto una bella alimentazione spirituale.

Grazie, Signore!

Con il personale della scuola stiamo redigendo e completando li progetto di centro educativo.

In particolare abbiamo lavorato sulla definizione dei fini, missione, visione, e partire da questi e dall’analisi della realtà abbiamo tirato fuori i propositi per i prossimi cinque anni. Da un brainstorming che ci aveva dato 25 propositi abbiamo fatto il setaccio e siamo scesi a 10, e penso che con questi dieci lavoreremo.

Dopodomani ci tocca passare dai propositi generali alla pianificazione annuale.

Abbiamo iniziato oggi con le varie presentazioni la settimana di preparazione del nuovo anno scolastico. Ci passeremo una settimana lavorando su Progetto di centro e planificazione. Senza fretta, ma lavorando sodo.

Mercoledì avremo il ritiro, e ci aiuteranno con le loro riflessioni don Franco, padre Isidro e padre Juan Francisco.

Quest’anno avremo due maestri nuovi: Agustín, dell’area di matematica, e Ana, una ragazza haitiana amica di suor Cristina. Benvenuti nella nostra équipe!

Suor Cristina, a sua volta, quest’anno lavorerà di mattina in básica, insegnando la formazione umana e religiosa alle classi dalla quarta all’ottava.

Suor Modesta, invece, continuerà il lavoro dell’anno scorso nel liceo, con la formazione umana e religiosa in tutte le classi, e un tempo extra per l’accompagnamento spirituale dei giovani.

Oggi, venerdì, è stato l’ultimo giorno della missione parrocchiale.

Vi domanderete perché non vi ho fatto il resoconto giorno per giorno. I motivi ci sono.

Uno è che mi sono rimesso in sesto solo oggi da un brutto mal di gola con placche che mi ha costretto a fare un’iniezione di penicillina. E quindi da martedì a tutt’oggi non sono andato con la missione, hanno fatto tutto solo loro!

Un altro è quello delle visite. Gli scout del Genova 27 sono partiti martedì (ma due di loro solo ieri, e anche mercoledì ci hanno tentato), ma il giorno prima è arrivato don Franco con un altro gruppetto. Ed è bello (malattie permettendo) donar loro un po’ di tempo.

Sta di fatto che di quello che è successo nella missione in questi ultimi giorni non ho saputo niente. I prossimi giorni provvederò a chiedere a questo e a quello, e vi farò sapere le cose significative.

Nel frattempo oggi è stato, giocoforza, un giorno di lavoro per la scuola, perché lunedì comincia la settimana di preparazione con tutto il personale (l’altra settimana, precisamente il martedì 21, sì, di agosto!, inizia la docenza), e avevamo delle cose da preparare per il rinnovato Progetto di Centro Educativo che dobbiamo poi mettere a punto insieme al personale nella settimana di preparazione.

Insomma, gli impegni sono un po’ uno dietro l’altro in questo periodo. E finita la settimana di preparazione della scuola verranno poi due fine settimana di preparazione della catechesi.
Ma non mi lamento del lavoro. So che è molto peggio annoiarsi. E tra l’altro questo lavoro che faccio mi piace! e se non mi piace me lo faccio piacere.

Grazie, Signore!

Tante le ansie e le preoccupazioni prima del viaggio che ci vedeva protagonisti di un’avventura verso una realtà a noi sconosciuta, un’avventura che, secondo le parole di Don Roberto, ci avrebbe lasciato un’impronta indelebile. E così è stato.

Siamo il Clan Sette Colori del gruppo scout Genova 27, undici ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni, guidati dal nostro parroco Don Roberto. Siamo partiti lunedì mattina presto arrivando a Santo Domingo nel pomeriggio. All’aeroporto, sotto una piacevole pioggia estiva, abbiamo trovato ad aspettarci Don Lorenzo e Suor Modesta che ci hanno accompagnati alla Missione nel Guaricano. La struttura è accogliente, le camere ben sistemate, i “cuochi”, Paola e Don Lorenzo, veramente eccellenti!

Dopo un lungo riposo per riprendere le forze, la mattina successiva abbiamo subito iniziato la nostra avventura ridipingendo i cancelli, le ringhiere e le porte della scuola cosicché, quando riprenderanno le lezioni, i ragazzi trovino un ambiente più confortevole e pulito. Il lavoro è reso faticoso dal gran caldo, al quale non siamo abituati, ma cerchiamo comunque di mantenere il sorriso, aiutati dalla presenza dei molti bambini che vengono a farci compagnia.

Nei pomeriggi abbiamo accompagnato i misioneros della parrocchia, uomini e donne, giovani e meno giovani, che si sono offerti di annunciare la Parola di Dio, di casa in casa. Questi momenti sono stati preziose occasioni per entrare in contatto con le famiglie, assaporando la loro realtà quotidiana, e per interrogarci sul nostro modo di vivere e testimoniare la Fede.

Inoltre, è stato possibile collaborare, anche se in minima parte, alle giornate di lavoro comunitario per gettare le fondamenta della nuova cappella del settore Nueva Jerusalén, nel barrio de La Mina.

Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno accompagnato lungo questo cammino, in particolare Don Roberto per averci guidati nella lunga preparazione, Don Paolo e Don Lorenzo, per essere stati maestri di umiltà e di servizio, Suor Cristina, Suor Modesta e Suor Blessilla per l’enorme disponibilità e i mille sorrisi, Paola e Francesco, per l’esempio concreto di sostegno alla Missione.

9:29 pm

Lavori in corso

00057ridotta.jpgOggi abbiamo quasi terminato i lavori nella scuola. Speriamo che il nostro operato possa essere gradito ai piccoli frequentatori dell’edificio.

Un pensiero alle famiglie che oggi hanno ricevuto la visita dei missionari, con la speranza che la testimonianza ricevuta abbia aperto i loro cuori alla parola del Signore e che possano essere a loro volta portatori di pace.

Dopo una mattinata passata a restaurare la scuola e a giocare con i ninos del luogo, siamo nuovamente andati a portare la parola del Signore alle famiglie.

È incredibile come la gente riesca a vivere in queste condizioni e riesca a trasmettere allegria pur avendo poco.

Siamo rimasti stupiti dal fatto che molta gente che vive in case disastrate abbia allo stesso tempo impianto stereo, due tv, cellulari e via dicendo…

Con la speranza che questa gente, oltre ad ascoltare vivamente, metta in pratica le parole del Signore che la missione cerca di trasmettere…

¡Buenos dias!!!!!

Eccoci ad affrontare il primo giorno qui alla missione.

Svegliati dal canto del gallo e dal caldo, ci hanno accompagnato a visitare la farmacia e l’ambulatorio per poi addentrarci nelle vie polverose della città.

Ci siamo diretti verso la scuola dove abbiamo svolto il primo incarico ovvero rimettere in sesto cancelli e ringhiere. Ad allietare il nostro lavoro è arrivato un gruppo di bambini con i quali ci siamo fermati a giocare e fare foto insieme a loro.

Nel pomeriggio andremo a visitare le famiglie della parrocchia.

Speriamo vivamente di portare il nostro piccolo contributo alla missione! Alla prossima!

Ho perso praticamente tutta la mattinata dietro a una verifica del personale della scuola.

Educazione ha convocato i direttori del nostro distretto in una scuola centrale alle otto di mattina. Io sono arrivato là alle nove, ed ero il quarto. Ma il funzionario che doveva fare la verifica è arrivato alle dieci e mezza. Alle undici e qualcosa ho finito e me ne sono potuto andare.

Questa verifica dovrebbe aiutare a mettere tutti i lavoratori delle scuole al loro posto corretto nella lista del ministero. Infatto fino ad oggi molti lavorano in una scuola ma risulta che sono in un’altra.

A tutta birra avanzano i lavori del cortile della scuolaAvanzano a tutta birra i lavori della pavimentazione in cemento del cortile della scuola.

Tanto il sindaco ha aspettato per farci questo lavoro, altrettanto velocemente (scusate il contrasto) lo stanno facendo. Ieri pomeriggio hanno cominciato, e oggi sono già a un terzo del lavoro.

Si prospetta che lo finiranno lunedì.

Grazie, Signore, era da parecchio che ti chiedevamo questo lavoro!!!

I lavori di cementare il cortile della scuolaOggi pomeriggio il sindaco ha mandato a iniziare il lavoro di fare il pavimento di cemento al cortile della scuola. Non solo: alzano anche un piccolo deposito che in precedenza fungeva da locale per i bagni.

Sembra che vogliano fare molto alla svelta, mi dicono che martedì finiscono.

Atti di pre-campagna elettorale? non so, fatto sta che risolviamo un problema annoso, che era quasi la maggior fonte di conflitto con i maestri.

Grazie, Signore!

Il ministero dell’educazione ci ha dato un certo numero di nuovi banchi e sedie per le classi più basse: venti banchi e quaranta sedie. Finalmente stanno cominciando a levare da mezzo le vecchie butacas (sedie con tavolino sul bracciolo), che sono veramente scomode.

Ho ricevuto oggi pomeriggio la visita del nostro sindaco. Mi ha dato l’impressione di essere un remoto atto di campagna: di fatto mi ha spiegato tutte le opere che sta facendo in Guaricano, e non si può negare che ci sia un certo fermento. Era accompagnato da una decina di assistenti, più cameramen e fotografo.
Ho approfittato per mettergli davanti agli occhi la situazione del cortile della scuola, per il quale già da vari anni abbiamo chiesto che ci facessero il pavimento in cemento. Dopo un inizio mezzo timido, il sindaco è arrivato a dire che domani iniziano i lavori, e ha voluto fare la foto della prima picconata.

Sarà vero? non voglio essere pessimista, ma… “dal dire al fare ecc.”. Se lo faranno la comunità sarà loro riconoscente!

Il gruppo presente alla gita di Juan DolioCome di tradizione a fine giugno, oggi abbiamo avuto la gita di fine anno della scuola. Destinazione, Juan Dolio, il Resort della Cooperativa dei Maestri, economico e familiare. Dalle 10 di mattina alle 5 di pomeriggio si compra un pacchetto tutto compreso. Pranzo, bibite, anche alcooliche, spiaggia, tre piscine.

Come noi c’erano varie altre scuola, un campo estivo di tre giorni di figli di maestri, e molte altre persone, credo circa duecento.

Purtroppo abbiamo avuto qualche piccolo inconveniente: il mangiare, da prendere a un buffet, si esauriva tutti i momenti, e grandi gruppi di persone dovevano aspettare che arrivassero i nuovi tegami.

Un altro problemino è stato che la piscina più grande era in riparazione e non si è potuta usare.

Tutto il personale che abbiamo è un’ottantina di persone, o forse qualcuno di più, ma sono venuti solo settanta. Quelli che sono venuti sono rimasti abbastanza contenti: la giornata l’abbiamo presa tutti molto tranquilli, sdraiati sulle sdraio all’ombra delle palme.

Personalmente ho avuto maniera di chiaccherare con qualche persona con cui non l’avevo mai fatto, ed è stato molto bello.

Alle sei e mezza di sera eravamo in Guaricano.

Abbiamo vissuto oggi il ritiro finale del personale della scuola.

Ovviamente c’era più gente di mattina, perché c’è anche il liceo. Ma anche nel pomeriggio la partecipazione è stata buona. Devo verificare cosa è successo a quattro o cinque maestri che non si sono visti.

Al mattino ho parlato io della fede nella vita del cristiano, e Marcial del peccato e di come superarlo in Cristo.

Al pomeriggio ha iniziato Carmen parlando dello Spirito Santo nella vita del cristiano, e poi io ho trattato il tema di matrimonio e convivenza.

Mi è sembrato che la gente ha apprezzato il momento.

Una piccola ombra, o meglio, una cosa per cui pregare: la maestra Loraida, che è una delle fondatrici, perché lavora nella scuola da quando è iniziata, sembra che stia valutando l’ipotesi di diventare mormona (sic!). Sembra che buona parte della sua famiglia si siano già “convertiti”. Vi chiedo preghiere per lei!

La consegna delle pagelle è stata accompagnata da alcune “cosette”.

Anzitutto, un maestro ha portato le pagelle letteralmente all’ultimo momento, quando avevamo già a scuola tutti gli studenti. Grazie a Dio c’è stato il tempo di fare tutto quello che c’era da fare.

E poi c’è stato il caso di una maestra che, con la scusa di essere in licenza, ha fatto andare a casa sua gli studenti per dir loro i voti. La qual cosa ci ha indisposto abbastanza, perché l’impressione è che va da tutte le parti meno che venire a scuola. Se non fosse che è malata ci starebbe bene un memorandum.

E l’ultima cosa è stata la faccenda del corso di informatica: una settantina di studenti non l’ha frequentato, nonostante si avesse detto chiaramente che era obbligatorio. Così alla fine abbiamo deciso che il maestro di informatica farà loro un corso supplementare intensivo, cinque giorni alla settimana per sei settimane. Con la condizione che chi non partecipa non può reinscriversi. Vi saprò dire se la cosa funziona o no.

La giornata di oggi me la sono passata praticamente tutta a scuola: verifica delle pagelle, principalmente. A volo d’uccello ne ho controllate una buona parte. Ne mancano ancora, i maestri sono in ritardo per riempirle. Se me le portano presto, domani mattina terminerò. Domani è infatti il giorno della consegna delle pagelle agli studenti

Oggi ho lavorato mattina e pomeriggio sulle pagelle della scuola primaria, controllandole e facendole correggere.

Me le passano già revisionate dai direttori docenti, ma scopro sempre qualcos’altro che non va. E così le rimando indietro per correggerle.

Lunedì il rush finale, perché martedì vengono consegnate agli studenti.

In mattinata ho controllato le pagelle del liceo.

Il problema più grave sembra quello del professore di inglese, un haitiano, che ha rimandato quasi la metà degli studenti.

Un altro maestro ipotizza che sia come una forma di ritorsione, verso gli studenti maschi che non gli “presterebbero” (condizionale d’obbigo) soldi, e (condizionale ancora più d’obbligo) verso le studenti femmine che non stanno a non si sa cosa.

La forma di valutare gli esami potrebbe essere falsata, e ho chiesto al professore di farmi vedere i lavori dei ragazzi per farmi un’idea più certa di quello che è successo. Purtroppo (sic!) il professore dice di aver perso i fogli dei compiti dei ragazzi.

Di fatto Nidia aveva mezzo intravisto che gli studenti stavano facendo una raccolta per darla a quel professore, e non capiva perché. Forse l’ipotesi dell’altro maestro ci può aiutare a capire qualcosa.

Abbiamo valutato l’ipotesi di annullare l’esame finale che è stato resposabile di tutte queste rimandature, ma ci sono dei problemi a farlo. Così penso che stabiliremo un meccanismo di correzione nei risultati dell’esame di riparazione.

A fine mese finisce l’anno scolastico.

Tradizionalmente, ciò significa che il 30 è il “giorno del maestro”, che ogni scuola festeggia con qualche attività tipo gita o spiaggia. Di fatto quest’anno il 30 è sabato, per cui tutti festeggeranno i loro maestri il 29. E questo per noi significa che nel posto dove andremo a passare la giornata c’è tutto pieno, e quindi dobbiamo anticipare a giovedì 28.

Il giorno prima avremo il ritiro finale per tutto il personale, e martedì 26 ci sarà la consegna delle pagelle. I giorni prima mi toccherà verificarle (sono in tutto 1,100 della primaria, più 240 del liceo, più un centinaio della serale). È un lavoro noioso, ma che si fa senza problemi. Tutti gli anni trovo qualche maestro che ha fatto le percentuali in maniera un po’ allegra, e devo rimandare indietro a correggere. Ma percentualmente sono poche.

Il distretto scolastico ha organizzato una fiera scientifica, dove hanno esposto i loro lavori tutte la scuole di Guaricano. L’hanno fatta in una scuola che è a metà strada tra la nostra casa e Betania.

Sia dalla primaria che dal liceo hanno mandato un sacco di plastici, disegni, ricostruzioni, ecc. il liceo ha anche ricevuto il premio eccellenza! Complimenti, ragazzi!

Ho fatto oggi l’ultimo incontro di formazione per il personale della scuola. Al mattino sui vangeli, e di pomeriggio sull’Unzione dei Malati. Entrambi gli incontri sono stati ben seguiti.

Ogni giorno di più mi rendo conto della mancanza cronica di basi e dell’inesistente cultura generale di questa gente. Ho dovuto imparare a spiegare tutte le parole che non sono di uso colloquiale. in particolare la cosa che ho dovuto spiegare oggi è stato come si contano gli anni: sembra impossibile, ma nessuno aveva chiaro che li contiamo dalla nascita di Gesù. Da lì mi sono messo a spiegare che prima si contavano dalla fondazione di Roma, ma la cosa è diventata troppo difficile (sic!).

Vabbé, bisogna continuare a seminare!

Ho passato buona parte della giornata di oggi alla ricerca disperata di caliche. Non è che sia difficile trovarlo: ci sono tantissimi camion che lo portano da una parte all’altra della città, perché tra metropolitana e altre opere si sta scavando in vari punti. La difficoltà è trovare chi sia disposto a portarcelo al Guaricano a un prezzo comodo.

Di fatto i giorni scorsi avevo trovato uno che lo vendeva abbastanza economico, solo 1,500 pesos (35 euro) il camion, ma per una settimana mi ha detto che me lo portava e non me l’ha mai portato con scuse più o meno verosimili (il prezzo commerciale è sui 250 pesos il metro cubo, e quindi un camion da 15 metri cubi costa più o meno 3.500 pesos, equivalenti a 81 euro)
Così oggi mi sono messo in un punto dove passano molti dei camion che lo trasportano, e ho aspettato pazientemente (tra tutto più di due o tre ore) che arrivasse qualche camion disposto a venire a scaricarlo da noi. Obbligatoria naturalmente dare soldi al camionista. Qualcuno li chiede perché il camion è suo e quindi allargando il percorso ha più spese, altri perché sono camionisti di imprese di costruzioni, e hanno il rischio che se li scoprono li licenziano.

E di fatto dei tre camion che ho potuto far scaricare nel cortile della scuola solo due rispondevano al primo gruppo. L’altro camion… beh, devo riconoscere che si tratta di corruzione; a dir la verità, non mi sento troppo colpevole, anche se capisco che qualcosa non va. Il costo: 7/800 pesos a camion di 15/16 metri, la metà del prezzo buono che mi faceva quello che me lo vendeva.
Fatto sta che domani Candido e compagnia si metteranno dietro allo spianamento definitivo del cortile.

Rimarrà da fare il manto di cemento, per il quale contiamo sul sindaco e sulle vostre preghiere!!!

I ragazzi del nostro collegio in piscina, accompagnati da Nidia, la direttrice docenteIn previsione della festa della mamma (che qui si celebra l’ultima domenica di maggio) e con l’idea di fare alle mamme dei nostri studenti una bella festicciola, si è organizzata per oggi una gita a una piscina ai margini della città.

Tutto si è svolto bene, senza inconvenienti. L’unica cosa è che il bagnino ha dovuto richiamare alcune volte alcuni ragazzi perché facevano giochi potenzialmente pericolosi al cadere sul bordo della piscina.

Purtroppo non c’è stata la partecipazione massiccia che ci si aspettava: invece di duecento hanno partecipato solo 90 studenti! Penso che a quelli che non hanno partecipato si chiederà una contribuzione che rappresenti la loro partecipazione ai preparativi della festa della mamma.

Comincia a crescere la biblioteca della scuola.

Dopo la donazione “costitutiva” ad opera del ministero dell’educazione, ora ci è arrivata un’altra donazione da un’università privata. Sono stato a prendere i libri, non c’è granché di utile, la maggior parte sono testi inutili di argomenti non significativi. Ma qualcosa di utile c’è, e la biblioteca comincia a crescere!

Visita al Municipio, per cercare di far muovere due progetti presentati al sindaco: la cappella di Duquesa e il rivestimento in cemento del cortile della scuola.

Per la prima ci è stato parlato del bilancio dell’anno prossimo. La seconda opera potrebbe venire già quest’anno.

La mettiamo nelle tue mani, Signore!

Sono andato (dall’altra parte della città!) a ricevere una serie di libri per la scuola serale.

Ogni tanto il Ministero si ricorda anche degli adulti che vogliono superarsi!

Il cortile della scuola, dove stiamo facendo i lavori di innalzamento per facilitare la fuoriuscita delle acque, si è inzuppato ieri a causa di un acquazzone notturno. È da due giorni che mi infango terribilmente le scarpe ogni volta che vi entro.

Siamo a buon punto, perché sono quasi pronti gli scalini finali, sta già funzionando da vari giorni la nuova cisterna, abbiamo pulito ieri la vasca di decantazione delle acque nere (e c’era dentro della bella roba nerissima…), e stiamo facendo la connessione tra la alla vecchia cisterna e il filtrante vecchio, che porterà al sottosuolo le acque pluviali dell’edificio del primo ciclo.

È ancora da fare il nuovo filtrante delle acque nere, e buona parte del caliche è ancora da spandere per il cortile per dare il nuovo livello. Probabilmente dovrò andare a chiederne dell’altro, in aggiunta ai sette viaggi da diciotto metri che ho già ottenuto. Se ce ne vogliono ancora due saranno in tutto 162 metri cubici quelli che si aggiungono.

La speranza poi è che il sindaco ci faccia il fondo di cemento, in maniera da sconfiggere definitivamente fango e polvere.

Siamo nelle tue mani, Signore!

C’è in programma per domani una manifestazione di protesta del magisterio. Hanno varie pretensioni, legittime, certamente.

Purtroppo si perderà un giorno di scuola. Sto cercando di approfittare per fare domani il filtrante nuovo delle acque nere. È una cosa molto rumorosa, e la giornata senza lezioni cade a pennello.

Proseguono i lavori nel cortile della scuola.

La nuova cisterna è pronta, e presto la vecchia verrà destinata soltanto a fare da camera di accumulo delle acque pluviali.

Abbiamo già una parte del caliche per innalzare il livello del cortile ed evitare che le acque si fermino nel cortile stesso, il resto lo chiederò (sperando che me lo continuino a regalare) lunedì.

Nel fare i lavori abbiamo scoperto vari scheletri nell’armadio, in particolare un tubo con i cavi elettrici che passa esattamente sopra alla bocca di un pozzo di acqua nera. Dovrò chiamare l’elettricista per muoverlo un po’ più in là.

Dovremo anche fare un nuovo filtrante per le acque nere, visto che l’attuale è tappato o saturato.

Il tutto è un bel lavoraccio, ma era da fare!

Stamattina ci hanno regalato il caliche (pronuncia “calíce”, con l’accento sulla i) per il cortile della scuola. Viene dalle grandi scavazioni che fanno per la nuova metropolitana.

Se non ce lo davano lì dovevamo comprarlo da un camioncino a 1,500 pesos il viaggio, almeno dieci viaggi, 15,000 pesos. Invece sono bastati tre viaggi di tre signori camion da 14 metri cubi. E regalato!

Un bel dono del Signore.

Nei giorni prossimi cominceremo a spanderlo. Ci serve per dare una pendenza appropriata al cortile, in maniera che l’acqua se ne vada tutta verso la strada, e non si formino più certe pozze che in qualche momento hanno isolato una costruzione dall’altra.

La speranza, poi, è che il municipio ci stenda un velo di cemento sopra, in maniera che sparisca la polvere e il fango che fino ad oggi rendono difficile il lavoro dei maestri.

Ci aiutate con la preghiera? Grazie!

Piccola riunione, stamattina, per buttare lì e discutere idee per l’anno prossimo del nostro Liceo. Oltre a Nidia c’era Jacinta, che è la presidente dell’Associazione Genitori, e un’altra mamma, segretaria della stessa associazione.

Abbiamo parlato della quota dell’anno prossimo, dell’aumento al personale, di come investire il disavanzo di fine anno. M’è piaciuta la proposta di fare un ritiro di tre giorni per i ragazzi che finiscono il Liceo, a spese del Collegio. Ho subito verificato e sembra che ci saranno a fine anno in cassa i 70,000 pesos (circa 1670 euro) che spenderemo; o meglio, che investiremo per offrire un qualcosa di più che aiuti questi ragazzi a rimanere nella chiesa anche quando entreranno all’università.

La settimana prossima ne parleremo con gli altri membri dell’Associazione Genitori. Parleremo anche della gita di fine anno a una piscina qua vicino, e di altre bazzeccole.

Questo Liceo mi piace sempre di più! Grazie, Signore!

Formazione del personale della scuola, oggi, mattina e pomeriggio. Le ultime due ore sono para dedicarle a ciò ogni quindici giorni.

In realtà era da novembre che non facevo più questi incontri, e quindi sono contento di averli ripresi.

Di mattina, nel filone Bibbia, la seconda parte della trattazione dei libri storici. Di sera, filone sacramenti, la Penitenza o Riconciliazione.

Mi sembra che entrambi sono arrivati al cuore di molti! Se il Signore ci aiuta porteranno molto frutto!

Gli studenti che vedono il buco grande che si sta facendo nel cortile della scuola domandano se si sta facendo una piscina. Io rispondo loro di sì, ma che sono preoccupato che qualche bambino possa annegare.

In realtà è la nuova cisterna dell’acqua, e ci siamo decisi a farla sia perchè l’attuale è piccola, sia perché l’attuale diventerà una vasca per le acque piovane, e forse, in parte, per le acque nere.

E al tempo stesso alzeremo il livello del cortile in maniera che l’acqua piovana possa uscire verso la strada. Attualmente la stiamo mandando a un filtrante (pozzo), ma se piove un po’ di più si satura subito e abbiamo allagamenti lunghi e fastidiosi.

Primo giovedì di lavoro scolastico del mese, formazione per i genitori e riunione con i professori.

La partecipazione dei genitori è stata abbastanza scarsa, causa forse il fatto che non era il primo giovedì come sempre (era giovedì santo) ma il secondo.

Invece la riunione con i maestri ci è servita per chiaccherare su quello che si sta facendo nel cortile per risolvere in maniera migliore il problema dell’acqua e della polvere. Ne è venuta fuori una discussione più lunga di quello che si pensava, perché la circostanza ha fatto affiorare vari malesseri che si sono potuti esprimere e, spero, superare. La sostanza del malessere credo venga dal fatto che non dedico alla scuola il tempo che avrebbe bisogno, soprattutto in termini di contatto umano e parlare con i maestri. È una cosa che affiora periodicamente, e a cui dovrei cercare di dare una risposta, ma non mi riesce sempre facile.

Stamattina, lunedì dell’angelo (che qui non è giorno di festa) ho ricevuto una chiamata dal ministero dell’educazione.

Già in dicembre avevo chiesto che ci assumessero il personale che non riceve ancora lo stipendio, ma sembrava che non si muovesse nulla. Adesso con questa telefonata mi hanno chiesto di presentare subito i documenti di questa gente. Così ho subito attivato Matilde (la vicedirettrice) e Yohana (la segretaria) e abbiamo dato il tocco finale alla cosa. Grazie a Dio era quasi tutto pronto, abbiamo solo dovuto mettere firma, timbro e poche altre cose.

Al consegnare i documenti al ministero, più tardi, ho potuto vedere un documento che fa pensare che verranno assunti realmente.

Speriamo! e preghiamo perché sia così!

Doveva esserci, oggi pomeriggio, l’inaugurazione ufficiale del Centro di Internet. La voleva fare l’ente statale che ci ha donato il gruppo di continuità. Mi avevano telefonato giovedì scorso per organizzare la cosa per oggi. A dir la verità ho subito detto loro che mi sembrava impossibile per il poco tempo.

Si sono poi resi conto loro della cosa, a poche ore dall’evento. Qualcuno mi ha anche detto che mi doneranno un nuovo server. Vedremo.

Alcuni degli studenti che hanno partecipato al ritiro di Quaresima del liceoOggi abbiamo avuto l’ultimo ritiro di Quaresima per gli studenti del nostro liceo. È toccato alle due quarte, e anche a un certo numero di altri ragazzi che per varie ragioni non avevano potuto partecipare al ritiro che toccava loro nel turno della loro classe.

La novità di questo ritiro è stata la presenza del coro dei giovani ad animare i canti: Rosanna, Francisca e Gregory hanno dato un tocco speciale, e hanno contribuito con la loro arte a sciogliere i cuori più induriti.

Da parte mia mi sono dedicato a confessare i ragazzi, aiutato in questo anche da don Lorenzo, che ha donato varie ore al sacramento della Riconciliazione. Suor Modesta, che insegna religione nel liceo, ha provveduto a instradare i ragazzi, e a quanto dice non è rimasto nessuno che non si è avvicinato al sacerdote.

Un grazie, al Signore, prima di tutto, e a tutti quelli che hanno messo qualcosa di loro perché questo ritiro fosse realtà.

2:26 pm

Vita da pulcini

Purtroppo, o grazie a Dio, è finita la stagione secca. La qual cosa significa che tutti i pomeriggi viene giù un’acquazzone dell’altro mondo. Con conseguenti allagamenti, crolli e disagi. La gente quando piove così non esce di casa, ma aspetta che finisca.

Oggi pomeriggio era a scuola quando si è messo a piovere, e sono rimasto “isolato” in una parte del giardino da cui non ci si poteva avvicinare all’uscita per un lago tremento senza possibilità di guado. O meglio, si poteva guadare, a patto di accettare di bagnarsi i piedi. Io ho preferito chiamare uno studente mezzo grandicello che era già tutto bagnato dalla testa ai piedi e mi sono fatto portare sulle spalle.

E visto che pioveva così forte, ho approfittato per verificare il motivo per cui dove abbiamo fatto il tetto di lamiera due anni fa piove sempre dentro. La ragione è che una grondaia situata in mezzo tra due tetti, ha il tubo di uscita troppo piccolo, e per questo l’acqua tracima e invade tutto. La cosa interessante è che per rendermene conto ho dovuto tirarmi sotto un’acqua battente, con il risultato che mi sono bagnato come un pulcino anch’io.
In più, abbiamo un tubo dei bagni tappato, e tutto quello che si scarica ai piani di sopra esce dagli sfoghi del pavimento, diffondendo da tutte le parti cattivo odore. Domani dovrebbe venire l’idraulico a aggiustarlo (speriamo!)

Grazie ai gruppi di continuità che ci ha installato l’INDOTEL già qualche mese fa, oggi abbiamo potuto far partire il centro di internet gratuito per gli studenti e per la gente.

Per gli studenti è completamente gratis, mentre per la gente ci sarà da dare una piccola contribuzione per fare la tessera. E dovrebbe entrare qualcosa di soldi dall’uso della stampante e forse dall’uso di uno spazio personale sul disco.

La capienza è di dodici persone, ed è aperto dalle nove alle dodici e nel pomeriggio dalle quattordici alle diciassette.

Il terzo ritiro degli studenti del liceo è scorso senza problemi. Cioè: un piccolo problema c’è stato, ed è stato il salone dove ci hanno messo, l’abbiamo trovato abbastanza in disordine, sporco e pieno di polvere di detriti. Sembra che nelle immediate vicinanze abbiamo rotto dei muri, e si vedevano ancora le conseguenze. E poi avevamo al lato una macchinaria che faceva un rumore infernale, a me in particolare ha dato abbasastanza fastidio per le confessioni.

Nonostante tutto questo, ho potuto sentire una gioia grande con tutti i ragazzi con cui ho dialogato o celebrato la riconciliazione.

Mi ha colpito in particolare Kenia, una ragazza i cui genitori sono evangelici (lei non sa ancora cosa vuole essere), e mi ha confidato certi problemi con una confidenza tale che mi ha commosso. Ho visto in lei un desiderio sincero di cambiare, e sono sicuro che il Signore la aiuterà in ciò.

A livello di gruppo, gli animatori presenti mi hanno detto che è stato meno sfavillante delle altre settimane, ma che ci sono state lo stesso cose belle.

Grazie, Signore!

La mattinata l’ho passata in città a comprare. Abbiamo fatto vari giri, e siamo arrivati verso l’una e mezza.

Ho approfittato per far venire con me Dorcarín, perché dovevamo cercare dei pezzi per i computer, e mi interessava che lei sapesse quali sono i giri che ho.

Oggi ho insegnato a Dorkarín a mettere i connettori ai cavi UTP che collegano i computer tra loro.

Dovrà fare un bel numero di cavi, perché i connettori che abbiamo usati quando abbiamo messo insieme il tutto non erano di qualità e bisogna sostituirli tutti (ottanta in tutto).

Nel frattempo ha dedicato la giornata di ieri a identificarli tutti, in maniera che poi il lavoro è più facile.

Stamattina abbiamo avuto l’assemblea annuale dell’Unione delle Scuole Cattoliche. Si tratta dell’associazione che raggruppa tutte le scuole e collegi cattolici del paese. Fa un servizio discreto, di collegamento con le associazioni internazionali, di formazione, di consulenza, di intermediazione con il Ministero dell’Educazione.

In questa assemblea ho assistito a una conferenza su alcune modalità nuovo di fare le ricevute fiscali, e ho potuto scambiare due parole con varie persone che dirigono l’associazione.

Più tardi nella mattinata c’era una conferenza di sapore più nettamente didattico, a cui hanno partecipato Nidia e Matilde. A Miguel non l’ho neanche proposta la partecipazione perché so che non gli piace che gli metta impegni fuori dell’orario di lavoro.

I ragazzi di seconda liceo in ritiroIl ritiro di stamattina è stato con le due classi della seconda liceo, un cinquantacinque ragazzi in tutto. L’abbiamo fatto, come è tradizione, alla Escuela de Evangelización.
Dopo una piccola introduzione per spiegare cosa è un ritiro ho lasciato il microfono a Marcial e a Jacinta: il primo ha parlato loro della quaresima in relazione al battesimo, e la seconda della Messa in relazione all’Ultima Cena.

Con l’aiuto di suor Modesta che mi mandava i ragazzi uno dopo l’altro ho potuto dedicarmi alla confessione e al dialogo personale.

Devono essere passati dalla sedia vicino alla mia una ventina di studenti. Un’altra decina sono passati “sotto” don Lorenzo, che per l’occasione è venuto ad aiutarmi.

Mi spiegavano Jacinta e gli animatori presenti che soprattutto i ragazzi hanno trovato interessante la catechesi su Messa e Ultima Cena. Tutti si sono detti disposti a ricominciare il cammino della partecipazione all’Eucaristia dominicale. E sono certo che un buon numero di essi lo faranno, anche perché suor Modesta, lavorando con loro a scuola, non mancherà di dar seguito al lavoro.

Anche stavolta non posso che dire: Grazie, Signore!!!

Finalmente l’elettricista mi ha spostato i gruppi di continuità del laboratorio di informatica. C’ha lavorato quattro ore ieri sera, e stamattina sono venuti i supervisori della ditta che li aveva installati, a verificare che tutto fosse a posto per non perdere la garanzia.

A loro dire hanno anche risolto un problema che un gruppo di continuità lasciava spegnere i computer collegati a lui, ogni tanto. Dice che l’ha risolto.

Adesso il lavoro dovrebbe essere più facile.

Grazie, Signore!

Il primo ritiro con gli studenti del liceo è venuto molto bene.

Grazie alle raccomandazioni preventive di Nidia e suor Modesta, i ragazzi di prima si sono comportati in maniera eccellente.

Vari di loro sono venuti a confessarsi, la metà non avevano fatto la prima comunione, vari non erano neppure battezzati.

La cosa bella che mi è piaciuta è che sono venuti anche un Testimone di Geova e una evangelica, entrambi molto sereni nel dialogo con me (in genere queste chiese sono molto ostili alla chiesa cattolica e predicano contro la confessione).

Le due istruzioni riguardavano la prima la quaresima in relazione alla riscoperta del proprio battesimo, e la seconda la messa domenicale. I ragazzi le hanno ascoltate con attenzione, e poi nei gruppi hanno approfondito in chiave personale.

Grazie, Signore Gesù!

Domani abbiamo il primo ritiro delle classi di liceo. Tocca alle due prime, e lo faremo alla Escuela de Evangelización che abbiamo vicino a noi.

Ho dedicato la mattinata a due cose: a coordinare con Nidia, Marcial e Jacinta lo svolgimento del ritiro e i suoi vari momenti; e poi a definire il contenuto delle due istruzioni, che verteranno la prima sulla Quaresima in relazione al battesimo e al catecumenato, e la seconda sul significato e sull’importanza dell’Eucaristia.

Il mio lavoro sarà quello di confessare i ragazzi. Per alcuni di loro è una delle tante confessioni, per altri è un momento che non si ripeterà tanto facilmente.

Un bel ritiro di Quaresima quello di oggi a scuola!

Oltre a me, hanno proposto le loro riflessioni il padre Francesco, curato delle parrocchie di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo, napoletano, e il padre Isidro, parroco delle stesse parrocchie.

Oltre a toccare il significato della Quaresima come tempo forte, le riflessioni si sono centrate sulla lettera del Papa (“Guarderanno a colui che hanno trapassato”) per la quaresima, e sulla comprensione della stessa come tempo per scoprire e celebrare l’amore di Dio.

Ho visto in vari il proposito di sforzarsi di più per partecipare a Messa. Ed è stata la cosa che più mi ha dato gioia!

Grazie, Signore!

L’elettricista mi ha fatto alcune modifiche al circuito della scuola e alle lampade esterne in maniera che la strada davanti alla scuola rimanga perennemente illuminata dall’energia fornita dagli inversori nuovi che ci ha installato l’INDOTEL.

Insieme ad alcune altre piccole modifiche, tra qualche giorno siamo in condizione di non dover più accendere il generatore elettrico per il turno serale. Con tutto beneficio dell’economia della scuola. E grazie allo stato dominicano! E, soprattutto, grazie al Signore che ci ha aiutati a pensare e a realizzare ciò!

Visita mattutina al Ministero dell’Educazione, per verificare con un’assistente del ministro lo stato della nostra richiesta di assunzioni.

Come sapete la nostra scuola è sostenuta dallo stato, che paga la gran maggioranza dei maestri. Ciò è voluto a livello di scuola primaria, dove il carattere pubblico della scuola (che però appartiene alla Chiesa) richiede che tutto il personale sia assunto dallo stato. Cosa che non è mai vera al 100%, perché se lo fosse oggi, probabilmente non lo sarebbe più l’anno prossimo, visto che con 80 persone che lavorano ce n’è sempre qualcuno che se ne va, che si pensiona per malattia, che ascende, ecc. E quindi tutti gli anni bisogna presentare la lista del personale ancora non assunto e chiedere che lo stato lo assuma. Se smetto di fare questa pressione mi aumenta la quota di personale non assunto – a cui diamo un mezzo stipendio da quanto si raccoglie dalle famiglie – e mi diminuiscono le risorse per la manutenzione della scuola.

A livello di liceo abbiamo scelto invece di non essere una scuola pubblica, ma semi privata. Ciò perché nel caso di assumere la modalità pubblica avremmo dovuto in ogni caso pagare una buona fetta del personale (perché lo stato normalmente assume con il contagocce), e anche per avere maggiore autonomia nei confronti dello stato e del sindacato dei professori, e poter offrire un’educazione migliore.

Mi direte: ma come, da Genova non arrivano offerte anche per la scuola? Sì, ma personalmente sono contrario a usarle per questioni di amministrazione ordinaria. E questo per evitare derive assistenzialiste. Di fatto già dal 2000 ci siamo organizzati chiedendo alle famiglie una collaborazione mensile, che è stata fino all’anno scorso un massimo di 50 pesos (equivalenti a 1,25 euro), e che adesso abbiamo portato a un massimo di 100 pesos (2,5 euro) perché l’inflazione, superiore al 100% nel complesso degli ultimi 3 anni, ci aveva reso impossibile coprire le spese. Per avere un’idea del valore dei soldi, sappiate che qui una birra costa un euro. E nessuno se la nega in un fine settimana.

Nel liceo poi le offerte concorrono a formare le borse di studio. Senza borsa di studio la retta è di 290 pesos mensili (circa 7 euro), con la borsa di studio è la metà o zero, dipendendo dai casi. Quest’anno il totale delle borse di studio è stato di 4,000 euro.

Così, vi dicevo, l’amministrazione ordinaria è tutta portata avanti con i contributi delle famiglie, che vengono in questa maniera aiutate a valorizzare il lavoro che la scuola fa per i loro figli. E non si rischia che, se Genova se ne va dal Guaricano, la scuola smetta di funzionare.

Le offerte di Genova le abbiamo usate anche, ultimamente, per potenziare la struttura. Così nel 2002 abbiamo aggiunto un salone e sette aule, nel 2004 il sotto tetto con un’altra area ampia e due aule, e nel 2005 i laboratori. In tutto sono stati spesi in questi lavori qualcosa come 300,000 euro (la Regione Liguria ha collaborato con 35,000 euro nel lotto 2005). Una bella cifra, frutto dell’amore di moltissimi di voi che ci sostenete con le adozioni a distanza. E un investimento che mantiene tutto il suo valore lungo gli anni, e di cui la comunità di Guaricano si beneficerà perpetuamente. Facendo il conto, quei 300,000 – 35,000 euro corrispondono a 1,050 adozioni a distanza annuali!

Così, per tornare al titolo, sono stato ieri a spingere sulle nomine del personale ancora non assunto. Attualmente sono una quindicina di persone su un totale di circa 80. La funzionaria mi ha assicurato il suo interessamento, la devo richiamare i primi giorni della settimana prossima.

Nel frattempo vi chiediamo di aiutarci con la preghiera!

Ho risolto il problema del laboratorio di informatica levando da mezzo il disco SATA che ora so che è sicuramente danneggiato.

L’altro disco, che aveva prima soltanto i dati, adesso ospita anche il sistema operativo.

È da tre giorni che tento di far ripartire il server del laboratorio di informatica, ma non ci sono ancora riuscito.

Il fatto è che ho il sospetto che il problema sia nel disco SATA che si è danneggiato, ma le voglio provare tutte prima di buttarlo via (o provare a portarlo alla garanzia).

Per fare le cose meglio oggi pomeriggio ho iniziato a scaricare la ISO della versione nuova di Ubuntu, in maniera da far l’installazione più alla svelta! Domani la inciderò sul CD e vedremo se le cose mi vanno meglio.

Purtroppo vari inconvenienti elettrici hanno portato a una mezza catastrofe del disco rigido del server del laboratorio di informatica. Così ho dovuto passarmi la mattina a riformattare e reinstallare. E ancora adesso non ho ancora finito. Sto usando un tempo morto dell’installazione per dedicarmi al diario.

Spero di finire stasera. So che il Signore mi aiuterà!

La comunità intera mi ha fatto sentire il calore del suo affetto, in occasione del mio compleanno.

A Messa ho ricevuto abbracci a non finire.
A scuola sono stato festeggiato insieme a Maribel, la segretaria che adesso lavora come maestra.

Le suore mi hanno fatto una festicciola nel consultorio con i medici e il resto del personale.

Nidia e i professori del collegio mi hanno fatto un’altra festicciola-sorpresa.

E a pranzo avevo invitato Marcial, Edilenia e la stessa Maribel, e con loro ci siamo passati un bel momento pure lì.

Insomma, ho sentito un gran affetto. Ho lasciato casa, padre, madre e fratelli, ma ricevo davvero il cento per uno!

Non sono mancate le telefonate di tutta la mia famiglia.

E, dulcis in fundo, mi ha chiamato don Piero dal ritiro del clero di Genova e mi ha passato anche mons. Bagnasco!

Grazie, Signore!

Incontro dei genitori del liceoStamattina abbiamo avuto l’incontro di metà anno dei genitori del liceo.

Circa 120 i genitori presenti (in tutto dovrebbero essere sui 180), un numero soddisfacente considerando la gente che lavora e quelli che qualunque cosa fai non partecipano mai.

Da parte mia ho fatto un’istruzione mettendo in evidenza quattro aspetti della vita di fede, con una sottolineatura particolare sul fatto che la fede richiede la partecipazione all’Eucaristia.

Nei gruppi per classe, poi, hanno potuto approfondire in chiave più personale le idee trasmesse.

A tutto questo è seguita una recita fatta da una rappresentanza degli studenti: una famiglia “tipica” dominicana, con il padre ubriacone e la madre giovanissima che pensa solo a farsi bella, risultato, una figlia di sedici anni incinta e il maschio di 17 finito a fumare droga. La morale era chiara: non basta fare i figli, bisogna trasmettere loro valori solidi. Bravi, ragazzi!

La mattinata si è conclusa con la consegna delle pagelle, in maniera che ogni genitore si possa rendere conto perfettamente dei meriti e delle lacune dei figli.

Ultima cosa: abbiamo sottoposto a votazione gli indirizzi che avremo dall’anno prossimo, quando cominceremo a funzionare come politecnico: informatica e contabilità.

Carmen durante una pausa dell'incontro alla Escuela de EvangelizaciónC’erano con noi anche suor Modesta, che insegna Religione nel liceo, e Carmen, che, per l’occasione, ha fatto anche da bambinaia.

Compio oggi, 6 febbraio 2007, otto anni di servizio di parroco a Santo Domingo.

A volte mi domando se nel ’98 i miei superiori non sono stati un po’ incoscienti. Venivo tutto sommato da un’esperienza molto limitata: soltanto sei anni e pochi mesi di ordinazione, e un solo servizio, da viceparroco. Mi hanno mandato, ma a dire la verità le cose sono state più facili per loro perché io mi sono reso disponibile, proprio nel momento in cui i superiori volevano fare il cambio qui. Vedo un disegno della Provvidenza in questo: il viaggio in Tanzania a trovare don Leonard Teza nel luglio 1997 mi ha disposto al desiderio della missione, e poco più di un anno dopo ero già in viaggio per la Repubblica Dominicana!

Ricordo ancora quel 6 febbraio del ’99. Il cardinal Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, che è venuto a Santa Margarita per installare me in questa parrocchia e don Lorenzo come parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo. Ricordo le prime prediche, con la lingua impastata nel parlare una lingua di cui non avevo padronanza…

Grazie a Dio il momento in cui ho preso la parrocchia coincideva con la preparazione della Gran Misión, la Grande Missione dell’Arcidiocesi di Santo Domingo in preparazione al Gran Giubileo dell’Anno 2000. Tutti i giorni alla fine della Messa recitavamo la preghiera composta dal cardinale per l’occasione. La Missione, e tutto quello che ha significato in quanto a momenti di formazione, conferenze, ritiri, mi ha dato la carica, e io ho cercato di trasmetterla alla parrocchia. In Santa Margarita si sono formati circa cinquanta missionari, che poi nell’anno del Giubileo si sono resi disponibili per le Missioni che si sono realizzate nelle varie zone dell’arcidiocesi. I missionari stavano fuori otto giorni, nei quali vivevano gomito a gomito con la comunità parrocchiale a cui erano inviati; di mattina visitando le famiglie che vivevano attorno al loro Centro di Missione, di pomeriggio e di sera realizzando gli incontri kerigmatici con bambini, ragazzi, giovani e adulti. E a fine luglio la missione è toccata anche a noi, ed è stata una gioia grande accogliere i sessanta missionari che ci sono stati mandati ed evangelizzare insieme a loro!

* * *

Il ricordo della Gran Misión mi riempie il cuore di ricordi grandi, ma mi aiuta anche a tematizzare che in questi otto anni ho imparato molte cose riguardo all’evangelizzazione.

Ho sperimentato prima di tutto nella pratica di tutti i giorni che l’evangelizzazione non è un momento ma un processo. Il contatto e il lavoro insieme all’équipe di servizio del SINE (Sistema Integral de Nueva Evangelización), arrivato alla Repubblica Dominicana dal Messico, mi ha aiutato a pensare e strutturare il processo-cammino di evangelizzazione della parrocchia, con le sue tappe necessarie:

  • la ricerca dei lontani, realizzata nelle missioni parrocchiali porta a porta e nelle visite individuali alle famiglie;
  • il primo annuncio o kerigma, realizzato concretamente nei Ritiri di Evangelizzazione;
  • l’accompagnamento catechetico, portato avanti nei cammini che seguono il Ritiro;
  • la vita di piccola comunità, fatta carne nelle Comunità Apostoliche;
  • le tappe sacramentali, vissute da quanti ancora non avevano celebrato il loro incontro con Cristo, con al primo posto l’Eucaristia domenicale, vero motore della vita parrocchiale;
  • l’impegno missionario degli evangelizzati, realizzato soprattutto nella visita mensile alle famiglie loro affidate.

Aggiungo a ciò quanto stiamo iniziando in questi mesi: il discepolato personale, che consiste nel fatto che ogni evangelizzato abbia un fratello un po’ più avanti nel cammino che lo aiuta a revisionare mensilmente i principali ambiti esterni della vita cristiana.

In secondo luogo, ho imparato ad applicare alla pratica pastorale il libro del Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti, che a Genova solo sapevo che esisteva perché me ne avevano parlato nel seminario, ma che non avevo mai avuto occasione di leggere e soprattutto trasformare in vita. Al trovarmi qui con adulti, giovani e bambini di tutte le età da battezzare, ho dovuto giocoforza studiarmi il RICA, domandare, informarmi, sensibilizzare, far capire che è possibile ripristinare il catecumenato antico. Ringrazio il Signore perché la comunità si è lasciata guidare, in questo come nell’altra questione difficile da trattare che è il battesimo dei conviventi. Anche su questo la comunità ha riflettuto, è arrivata a capire, e mi dà una mano adesso a spiegare che non si può ricevere il battesimo se si vive ancora una situazione di peccato.

Dentro a questi itinerari catecumenali ha rivestito per me un significato specialissimo il poter allestire una piscina battesimale nella quale immergere totalmente le persone che si battezzano. Dire loro “Io ti battezzo”, e sommergerli effettivamente, spingendo sott’acqua tutta la persona e vedendola riemergere, è per me un’emozione che tutte le volte si rinnova.

E ancora, all’interno dei cammini di preparazione ai sacramenti ho dovuto inventarmi sussidi di catechesi, che ho rivisto anno dopo anno, e che con gioia potrò lasciare a chi continuerà il lavoro.

Ancora, ho avuto la gioia di accompagnare la nascita e i primi passi di una nuova parrocchia, la Divina Misericordia, scorporata nel 2005 da Santa Margarita, nonché di accompagnare fino all’ordinazione diaconale il mio più diretto collaboratore all’interno di essa, Marcial. Ho visto un po’ come una partoriente e un po’ come un’ostetrica i primi vagiti della nuova parrocchia, l’ho aiutata a fare i primi passi e ad avere il coraggio di muoversi e di lavorare. E in questi giorni accompagno il processo simile della nascita della nuova parrocchia di Santa Virginia, in quello che è il settore San Ramón di Santa Margarita, e anche qui la prossima ordinazione diaconale di colui che mi aiuterà ad esserne il pastore, Juan Luis.

Infine, ho imparato a valorizzare la scuola come elemento del cammino di evangelizzazione. La grande opera iniziale di don Lino di far partire e di dare una buona colonna vertebrale alla scuola primaria mi ha permesso di guardare più avanti. Ho visto nascere la scuola serale e prendere forma più piena il liceo, ho visto rafforzarsi il cammino di chiesa di tanti maestri e bidelle, ho imparato a delegare funzioni. Ho imparato, aspetto su cui riconosco che ero carente, a trattare con rispetto tanti collaboratori (nella scuola ci sono ottanta persone che ci lavorano!), a incoraggiarli con amicizia e a riprendere con amore tanti piccoli difetti.

E soprattutto, lo Spirito del Signore ci ha guidati, tutta la comunità scolastica insieme, a strutturare momenti di formazione per le famiglie degli studenti. Da tre anni una volta al mese facciamo lezione ai genitori invece che ai figli! Con risultati incoraggianti e testimonianze preziose. Rimane nascosto nel mio cuore il sogno che il Centro Educativo si faccia espressione consapevole della comunità parrocchiale nel proporre un cammino di evangelizzazione diretta a tutte e ognuna delle famiglie dei nostri strudenti. Lo vedrò o non lo vedrò? non lo so, ma prego e lavoro perché ci si arrivi!

* * *

Un secondo grande filone per il quale sento riconoscenza, nella tappa di questi otto anni, è la ricchezza di relazioni umane che ho potuto e posso vivere qui a Santo Domingo.

Non posso non ringraziare per l’accoglienza che ho ricevuto dai confratelli presbiteri dominicani. All’inizio sono stato soprattutto il padre Abraham Apolinario, che mi ha aiutato in maniera speciale a entrare in un tessuto parrocchiale scosso dalla partenza di don Lino, e il padre Ricardo Arias, da cui ho ricevuto assessoria continua per lo meno per due anni, per poter capire qualcosa della scuola che ho ricevuto in gestione e del ruolo che vi dovevo svolgere. Per non parlare poi dell’accoglienza sincera e sempre disponibile del cardinal Nicolás, della vicinanza del Nunzio Apostolico mons. Timothy Broglio, dell’affabilità sincera del padre Lorenzo Vargas e del padre Nelson Acevedo, e di tanti altri, che in mille modi mi hanno fatto sentire parte di questo presbiterio. Non ho perso la vicinanza dei confratelli del clero genovese, con i quali è sempre stata una gioia reincontrarmi tutti gli anni nei periodi di vacanze italiane, e ho ricevuto dal Signore nuovi confratelli nel presbiterato, nel contatto con i quali il mio sacerdozio è cresciuto e maturato.

Un altro dono specialissimo di questi otto anni è stata la fioritura di varie vocazioni dal tessuto della vita parrocchiale. L’inizio del cammino di suor Cristina, nel 2001, e poi da lì a poco l’entrata in seminario di Heriberto, mio figlioccio, nel 2003; e poi Willy, Miguel Ángel, Elvis, Franklin, Alex. Due di loro sono già al primo anno del seminario maggiore, mentre gli altri sono ancora al minore.

E come se non bastasse, il 2006 è stato l’anno dell’inizio dell’aspirantato di Taína e Yúdith, che mostrano segni di buona maturità umana, cristiana e vocazionale. Altre ragazze poi si stanno decidendo a iniziare lo stesso cammino, tutte con le nostre suore! E vedo che altri ragazzi e ragazze sono in ricerca. Non mi sarei mai immaginato tanta ricchezza di vocazioni! Veramente il Signore mi ha fatto vedere cose grandi!

E parlando di suore, sono stati otto anni di amicizia spirituale profondissima con le sorelle delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario. Camminare vicini ai passi di queste sorelle, e al tempo stesso con profondo rispetto, collaborando nella parrocchia, nel consultorio (ahimé, poco), nella scuola. E la mensa comune, dove si condividono le speranze e i timori, tutti i giorni, dove si scherza e ci si rende partecipi di quanto visto attorno a sé… È un’esperienza grande, della quale ringrazio profondamente il Signore! Ricordando in maniera specialissima suor Patrizia, che nel 2003 ci ha preceduti tra le braccia del Padre del Cielo, ma anche suor Valeria, suor Roberta (tornata a lavorare nella sua India) e suor Susanna. E senza dimenticare le sorelle che ho come compagne di viaggio oggi: suor Modesta, venuta qua insieme a me, suor Blessila, suor Cristina e suor Serafina. Ognuna di loro è specialissima ed un dono grande del Signore per me.

Per ultima, l’esperienza di vivere in comunità la fraternità sacerdotale. In questo sono stati o sono compagni di viaggio anzitutto don Lorenzo, che ha la mia stessa anzianità in terra dominicana, e che rappresenta per me più di un fratello, don Franco, don Piero. Con don Lorenzo abbiamo condiviso la scoperta di questa cultura – non avevamo nessuno che ci potesse spiegare le cose in maniera più diretta – e di questa chiesa, del paese, dei costumi, dei limiti e delle ricchezze dei fratelli dominicani. Personalmente ho imparato con Lorenzo a condividere la passione per il lavoro pastorale, e ho sempre trovato in lui un collaboratore disponibilissimo.

E non è mancato l’appoggio, materiale e di vicinanza umana, di tanti fratelli e sorelle genovesi, don Piero, don Giandomenico e don Francesco al Centro Missionario, ma anche tanti altri che mi hanno sempre dato una mano. E tra tutti loro in maniera un’altra volta specialissima i vescovi che abbiamo avuto: il cardinal Canestri, vero padre quando ero a Genova così come quando mi ha inviato al Guaricano, il cardinal Tettamanzi, il cardinal Bertone con cui abbiamo avuto la gioia di condividere un’intera settimana di vita comune, e ora monsignor Bagnasco. Ognuno di loro è una perla specialissima in questi miei otto anni di servizio dominicano. E credo di poter dire che nonostante la lontananza fisica ho potuto parlare con loro molto più che altri confratelli di Genova.

* * *

Oggi, 6 febbraio 2007, queste povere parole esprimono la gioia di questi otto anni di servizio dominicano. Continua il servizio, in quest’anno che probabilmente è l’ultimo, e sono sicuro che continueranno i doni del Signore, insieme alle inevitabili prove. Sono un prete felice, e questi otto anni sono parte viva della mia felicità!

Grazie, Signore Gesù, mio Salvatore, e grazie a tutti voi!