Contributi nella categoria 'Santa Margherita'

Tra ieri e oggi si sono confessate una parte delle persone che stanno facendo il Ritiro di Evangelizzazione.

In varie persone ho visto un salto di qualità, la disponibilità a mettersi in discussione e a cambiare: benedetto il Signore!

Nel pomeriggio di oggi ho anche avuto le prime confessioni dei bambini del settore San Ramón (i campos): sono venuti quasi tutti, e, a differenza del sabato scorso, puntuali.

La difficoltà più grande dei bambini di là è la Messa domenicale, a causa della grande distanza dal centro parrocchiale. La Messa nel settore si fa due/tre volte al mese.

9:31 pm

Gaffe risanata

Oggi pomeriggio sono riuscito ad andare a casa di Jorge e Morena, per chiedere scusa per quello che è successo con la Messa di ieri.

Morena non c’era. Jorge mi ha accolto molto affabilmente, in maniera non affettata ma sincera, e al presentare le mie scuse ha risposto sorridendo: “Se il Signore l’ha permesso ci sarà una ragione”.

Jorge è una persona splendida, molto generosa. Lino l’aveva fatto ministro, cosa che lui poi aveva rifiutato, e si era un po’ ritirato, per alcuni anni, dalla vita di chiesa. Due o tre anni fa è ritornato, ma ho paura di chiedergli che si prende un impegno, un po’ perché lavora fuori città e quindi gli rimane difficile dare continuità alle cose, un po’ perché a volte appare incostante: dimostra di primo acchito un gran entusiasmo, pero che dura poco.

Comunque oggi si è rivelato un gran signore.

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio sono stato con altra gente della parrocchia a fare le condoglianze a Teresa.

Teresa lavora come donna di pulizia nel nostro consultorio, praticamente da quando si è iniziato. Inoltre è ministro dell’Eucaristia e animatrice di comunità.

È sempre stata molto timida, e solo ultimamente, soprattutto dopo che ha fatto il ritiro di Evangelizzazione, si è sciolta un po’ di più.

Lunedì mattina le è morto il papà, che aveva un’ottantina d’anni, a Villa Mella. Non ho potuto andare il giorno della sepoltura, e così ci siamo organizzati un gruppetto e siamo andati oggi.

Tutti i giorni, per nove giorni, si fa un incontro di preghiera in casa del morto, e l’ultimo giorno si fa una preghiera più solenne.

9:38 pm

Gaffe

Una gaffe si può fare in vari modi, ad esempio saltando una Messa!

Stamattina Morena e Jorge, che sono una coppia abbastanza ben integrata nella parrocchia, venivano a Messa con il resto della famiglia per ringraziare il Signore per la laurea della loro figlia Fianmy.

E si erano premurati di invitare il padre Abraham, il quale ha detto loro che avrebbe partecipato.

Forte di questo, visto che avevo già due messe nel pomeriggio, mi sono programmato per arrivare là alla fine della Messa per fare gli auguri e salutare, e approfittare in questa maniera un’ora di sonno in più.

Ho anche detto a Lorenzo di non andare, visto che aveva un’altra Messa di pomeriggio.

Il problema è stato che non si è visto neanche il padre Abraham, non so perché. O meglio, mi immagino, conoscendo un po’ la cultura dominicana: suppongo che Abraham ha detto qualcosa come “cercherò di andare”, sapendo che sarebbe stato poco probabile la sua presenza.

Purtroppo però la cosa si è rivelata tragica, perché oltre a Morena, Jorge, Fianmy e i 5 fratelli e sorelle sono intervenuti una trentina di altri parenti, e tutti sono rimasti a bocca asciutta.

Qui si direbbe: “Meté la pata”, cioè ho inciampato, sono andato a finire per terra.

Domani devo cercare di andare a casa loro a spiegare l’accaduto.

Oggi pomeriggio abbiamo inaugurato con la Messa un’altra Comunità Ecclesiale di Base.

È a Ponce, settore Altagrazia, in fondo, vicino al Parco Mirador Norte.

Si sono radunate un centinaio di persone, ho approfittato per dare vita alle iniziative per il piano pastorale, e anche oggi ho fatto l’appello per i nuovi animatori: ne sono usciti due! Matilde, che è la responsabile del settore, le metterà a lavorare in qualche comunità esistente, in attesa che nascano delle nuove.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la Messa di inaugurazione di una Comunità Ecclesiale di Base (CEB), la comunità Nuevo Renacer (“Nuova Nascita”).

Nella parrocchia ne abbiamo una sessantina, e sono all’interno del piano pastorale che portiamo avanti il primo punto di ingresso alla vita della chiesa, soprattutto per quelli che vivono lontano dal centro parrocchiale.

Questa CEB si era aperta già alcuni mesi fa, ma per altri impegni parrocchiali non si era potuto inaugurarla.

Alla Messa hanno partecipato una cinquantina di persone, molte di loro vicini o membri di altre comunità. Quelli della comunità Nuevo Renacer erano un dieci/dodici.

La cosa più bella è stata la testimonianza di una delle due animatrici, che ha parlato di come un anno fa ha deciso di diventare animatrice.

Ho approfittato per chiamare quelli che si sentivano di fare questo servizio: si sono fatti avanti in quattro, che ora cominceranno a venire alla riunione settimanale degli animatori e a dare una mano a un animatore esperto.

La chiesa continua a crescere, grazie a Dio!

9:24 pm

Animatori

Alla riunione degli animatori ho dato il tema settimanale, che visto che estiamo facendo il Ritiro di Evangelizzazione voleva sensibilizzare quelli che ancora non l’hanno fatto.

E poi ho spiegato i passi da fare in preparazione alla prima attività mensile del nuovo piano pastorale. L’attività si svolgerà tra il 24 e il 26, in concomitanza con la solennità della nascita di san Giovanni Battista. Prevede che in casa si faccia una cartolina con le foto e i nomi dei membri della famiglia, e che nel settore si valorizzino ugualmente foto e nomi di tutti quelli che parteciperanno. Poi nella messa della domenica ci sarà qualcuno che farà una piccola testimonianza su quello che l’atto ha significato per lui.

Il giorno dopo c’è sempre da mettere a posto.

Oggi pomeriggio mi sono passato qualche mezz’oretta aggiustando la lista dei cresimati da mandare in curia. Qui le cresime non si registrano nelle parrocchie, ma in curia.

Altre effetto del giorno dopo: a mezzogiorno abbiamo mangiato gli avanzi della cena con il nunzio. È stata una cena squisita, preparata soprattutto da Lorenzo. E oggi ci siamo goduti gli stessi piatti per la seconda volta!

2:10 pm

Cresime

Oggi pomeriggio avremo le cresime.

Sono una trentina di giovani. Hanno fatto un anno di catechesi, e gli ultimi mesi abbiamo aggiunto un corso specifico di preparazione al sacramento.

Molti di loro vengono al gruppo giovani, e sono abbastanza impegnati.

Nel gruppo ci sono anche Elvis e Brondy, che a metà agosto entreranno in seminario, rispettivamente in prima liceo e nell’anno preparatorio al seminario maggiore.

Elvis è figlio di Bilma, che da vari anni lavora assiduamente nell’Associazione dei Genitori della nostra scuola. Inoltre è animatrice di comunità di base e catechista.

Invece Brondy viene da una famiglia i cui genitori hanno fatto parte per vari anni del cammino neocatecumenale, ma che poi l’hanno dovuto lasciare perché la comunità era troppo distante dalla loro casa. Agripina, la madre, è nostra professoressa di matematica, e il papà, Apolinar, è una persona che sembra rozza ma che ha una fede molto profonda.

Il terzo che entrerà in seminario è Franklin, figlio di Francisco, un animatore di comunità. Entra al primo anno di liceo, e da vari anni è chierichetto.

Questi tre ragazzi sono un dono grande per la nostra parrocchia, e anche per me sono un regalo specialissimo del Signore!

Stamattina sono andato a dire Messa a Duquesa. Era un po’ ch enon andavo, l’ultima volta avevo mandato Lorenzo.

Dopo la Messa ci siamo seduti, e mi hanno raccontato alcune cose abbastanza preoccupanti.

Sembra che da poco più di un anno si sia formata a Duquesa una “Nazione”, cioè una banda di delinquenti/ladri, mezza invischiata con il satanismo.

Sànchez, l’animatore del gruppo carismatico che vive là, è la persona che rispettano di più, e nonostante questo gli hanno rubato in casa già due volte. Sembra che tutte e due le volte, al lamentarsi lui con i capi della Nazione, hanno dato una saccata di botte ai ladri, che erano di loro. Senza però che gli restituissero quello che avevano rubato.

La gente di Duquesa ha paura, e ha paura di parlare della cosa.

Una donna che era a Messa stava raccontandoci che un suo figlio adolescente da un mese è sparito e non se ne sa più nulla. L’unica cosa che sa è che pochi giorni dopo la sparizione alcuni componenti della Nazione gli hanno portato a casa i vestiti del figlio.

Segno che l’hanno fatto fuori. Secondo Sánchez perché era uscito dal giro.

La polizia? Duquesa è un posto troppo isolato perché la polizia possa fare qualcosa. O può essere che anche la polizia ha paura. In ogni caso ha paura la gente di Duquesa, e in caso di un’improbabile investigazione direbbero ben poco.

Al dire di Sánchez, la gente di chiesa ha una chance di risolvere qualcosa. Come Gesù nel vangelo di oggi, in cui ha chiamato il ladro Matteo con il fascino della sua persona e evitando l’accusa e il dito puntato, così i nostri cattolici cercano di amare i membri della Nazione di Duquesa, non li evitano, li salutano, gli sorridono. Li trattano come persone. Cercano di amarli.

Chi conosce il vangelo sa che questa è l’unica soluzione. E Sánchez e i suoi fratelli sono disposti a portare avanti questa lotta, con la preghiera e il sacrificio.

Oggi pomeriggio abbiamo preparato la Solennità del Sacro Cuore con un piccolo ritiro per i membri dell’Apostolato della Preghiera.

Ho cercato di far capire loro come l’amore di Cristo è fonte di molti gesti di amore da parte nostra. E che Cristo trovava la forza per amare nella sua unione obbediente con il Padre. Cosa che fonda anche per noi uno stile di vita cristiana umile e obbediente, ma laboriosa.

Il ritiro ha avuto un’interruzione di un’ora per la visita a un malato grave e perché sulla via del ritorno mi sono trovato il tipo che mi stava facendo il filtrante, il quale lo ha finito proprio oggi pomeriggio, e di conseguenza ho dovuto andare a vedere il lavoro e pagare.

La faccenda del pagamento non mi è piaciuta: eravamo d’accordo che il buco fosse di 36 metri e che il costo sarebbe stato di 10,000 pesos (più i materiali), ma si sono fermati a 15 perché hanno trovato uno strato di sabbia.

A occhio e croce avrebbero dovuto farmi uno sconto, ma si sono rifiutati dicendomi che la cosa più difficile sono i primi 10 metri, e che da lì in avanti si scende come nel burro. Boh… non mi convince tanto, chiederò informazioni per rendermi conto se mi hanno detto la verità.

E tornando al ritiro, la parte finale è stata un’oretta di adorazione eucaristica. Da parte mia mi sono messo a confessare, e l’ho fatto tutto il tempo dell’adorazione e anche mezz’oretta dopo.

Nonostante un leggero mal di testa sono riuscito a far bene tutto: ritiro, malato, pagamento e confessioni. Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio, nonostante stessi facendo il ritiro dell’Apostolato della Preghiera, sono andato a dare l’Unzione a un malato nella cañada di Ponce.

Era abbastanza malpreso: anziano, parlava a fatica, non muoveva le braccia, e la testa si muoveva in maniera sembrava involontaria da una parte all’altra.

Ero stato a dargli l’Unzione due o tre anni fa. Ricordo che in quell’occasione avevo conociusto un nipote invalido, in carrozzella, che mi hanno detto oggi che è morto l’anno scorso.

Ho visto anche una ragazzina che dimostra 12 anni, ma che deve averne perlomeno 17, ha già due bambini, il primo l’aveva già due anni fa.

8:58 pm

Comprare

La mattinata me la sono passato a comprare le lastre di lamiera che mancavano per fare il tetto.

Ho cercato anche la lamiera liscia per coprire la parte centrale di spartiacque, ma non l’ho trovata.

9:38 pm

Mancava lamiera

Oggi pomeriggio continuavano la installazione della lamiera del tetto, ma si era già messa tutta.

Così sono dovuto andare di corsa a comprarla. C’è una ditta che me la dà a un prezzo molto conveniente, e tra l’altro ci permette scaricare l’ITBIS.

Però ho sbagliato a fare i conti delle lastre mancanti e domani devo andare a comprarne altre 16.

Stamattina me la sono passata a scrivere lettere.

Tre lettere al Ministero della Salute, per cercare di avvicinare Reny con la sua pasantía, per chiedere il medico pasante per il nostro consultorio, e per richiedere l’autorizzazione a far entrare le apparecchiature per la visita oculistica.

E poi ho scritto anche un documento per la curia: con la faccenda della nuova parrocchia, vogliono una specie di storia della parte della parrocchia dove diventerà una parrocchia nuova. Così l’ho scritta, cercando di ricordare le cose più importanti e significative.

Domani sarebbe bene che la portassi in curia personalmente.

Oggi pomeriggio, dopo due anni, sono riuscito finalmente a fare l’incontro di formazione degli animatori di canto e cori.

Dico finalmente perché le cose che dovevo dire ce l’avevo nel gozzo almeno da due o tre anni, nel senso che mi rendevo conto che bisognava trovare il momento di dirle in maniera che la liturgia fosse più rispondente alla mente della chiesa.

È che qui in Repubblica Dominicana c’è in generale una certa anarchia nei canti che si fanno: si cambiano le parole del Gloria e del Santo, si fa un canto di pace sproporzionato, molti cantori gridano quando dovrebbero cantare sottovoce, non si lascia facilmente il silenzio dopo la comunione, ecc.

Ho messo tutte le indicazioni, quelle del messale e le puntualizzazioni mie in un documento di sei pagine, e l’abbiamo letto e commentato.

Avevo una mezza paura che il coro dei giovani mi tirasse fuori problemi, e invece hanno accettato bene quasi tutto.

Non so quanto cambierà. Cioè, sono sicuro che un certo numero di cose miglioreranno. Sicuramente altre continueranno ad andare storte, ma dovrò continuare ad avere pazienza!

Ieri è morta Olga, una sorella delle Comunità Apostoliche. Da vari giorni era nel reparto di terapia intensiva, aveva un sanguinamento al fegato (?), l’hanno anche operata ma non c’è stato niente da fare.

Sapevo che era in ospedale grave, ma non mi sono deciso ad andarci, e così mi è morta senza vederla.

Oggi pomeriggio sono stato alla casa per la celebrazione prima della sepoltura, e due familiari di Olga mi hanno rimproverato (scocciati) perché non sono andato a trovarla. Non ho potuto far altro che tacere, perché non avevo proprio nessuna scusa. Forse loro mi hanno giudicato alla leggera, ma avevano la loro parte di ragione.

Mi sono sentito come un cane con la coda tra le gambe. Mi rendo conto che non ho compiuto un dovere che avevo come prete. Ho da chiederne perdono al Signore.

Marcial verrà ordinato diacono il 25 giugno.

Me l’ha detto oggi pomeriggio, pochi minuti dopo averlo saputo dal coordinatore del gruppo degli ordinandi.

È visibilmente contento!

Cercherò di fare la divisione della parrocchia in questo prossimo mese di giugno, in maniera che quando Marcial venga ordinato venga subito “adscritto” alla nuova parrocchia Divina Misericordia.

Oggi è il mio 13mo anniversario di ordinazione presbiterale.

Sono contento di questa vocazione che il Signore mi ha dato, e voglio continuare a portarla avanti con amore.

Sei anni li ho donati alla parrocchia di San Francesco di Pegli: sono stati anni in parte di conflitto, ma anche anni in cui il Signore mi ha forgiato.

Gli altri quasi sette li ho donati qui al Guaricano, e, se le cose non cambiano, dovrei stare qua altri due anni. Vedo crescere sotto le mie mani una comunità povera ma entusiasta, impegnata e giovane.

Il regalo più bello che ho ricevuto in questa parrocchia sono i seminaristi: tre giovani sono già in seminario, e altri tre entrano quest’anno. Per l’anno seguente ce n’è almeno un altro. Cosa ho fatto perché sbocciassero queste vocazioni? niente, o forse qualcosa, non lo so, quello che so è che sono un regalo bello del Signore.

Oggi è anche il compleanno di don Lino, il mio predecessore. Non sono riuscito a chiamarlo per fargli gli auguri, spero di farcela domani!

Oggi è stata una domenica tranquilla, di pomeriggio non abbiamo avuto attività, a parte la messa delle sei.

Nel mattino abbiamo avuto il ritiro della cresima: sono una quarantina, in gran maggioranza adolescenti e giovani. Oggi si sono confessati e si è fatto il ripasso generale. Abbiamo anche fatto le prove della cresima.

Lorenzo mi ha dato una mano a confessare, e mi è venuta bene questa mano, perché altrimenti avremmo finito alle due!


Una delle recite

I ragazzi del gruppo di teatro della parrocchia – che sono praticamente gli stessi del gruppo Ciempiés – hanno fatto oggi pomeriggio la celebrazione della “festa della mamma”.

Anzitutto c’è da dire che qui la festa della mamma non è solo dei bambini, ma è vissuta con molto amore da parte di tutti, compresi gli adulti. Molti di loro vanno a passarsi il fine settimana al campo dalla mamma per stare con lei con calma e coccolarsela con amore!

Nonostante il tempo sia stato capriccioso (ogni tanto apparivano spruzzi di pioggia), le cose sono andate bene: varie canzoni e poesie, tre belle recite, due balli, e un concerto finale di un gruppo che suona bachata.

Per realizzare la celebrazione abbiamo dovuto fermare la trivellazione del pozzo. Continueranno domani.

Da stamattina, perché la festa riuscisse bene, ho dovuto fare il lavoro del “maggiordomo”, cioè del padrone di casa, per fornire tutto il materiale che la parrocchia ha e che era necessario per la buona riuscita: teloni per il sole e la pioggia, playwook per fare il piccolo palco, sedie, ecc.


Alcune delle madri presenti

Mi sono sentito poco prete, ma molto servitore.

I responsabili del gruppo di teatro, poi, hanno un bel modo di dire le cose. Sono molto rispettosi, e cercano di non entrare in conflitto. In questo senso si lavora molto bene con loro.

Dall’altra parte, sono un po’ sbadati e un po’ irresponsabili: alle due mi hanno acceso il generatore elettrico per provare i microfoni (naturalmente non c’era luce) e poi l’hanno lasciato acceso come se niente fosse; hanno usato i playwood senza domandare se si poteva o no; hanno vestito con minigonne astronomiche le ragazzine che facevano il ballo.

Nel complesso però, la celebrazione è stata una cosa molto positiva. Alla fine dell’attività varie madri mi hanno ringraziato dicendomi che gli era piaciuta molto.

Per i vari trasporti in camionetta ho trovato autisti molto disponibili, soprattutto José e Lewis, che mi hanno scarozzato i ragazzi del gruppo e gli apparati musicali in lungo e in largo.


L'incensazione del Santissimo

La celebrazione diocesana del Corpus Domini è stata fantastica.

Eravamo nel parco Mirador del Est, che non è tanto un parco quanto una specie di giardinetti ben grandi, senza scivoli ma con il gigantesco “faro a Colombo”, mausoleo di commemorazione dei 500 anni della scoperta dell’America.

Ho visto che i preti c’eravamo un bel numero.


La grande folla presente alla celebrazione

La gente ha risposto oltre misura. A occhi c’erano tra le 50 e le 100 mila persone! La maggior parte di loro erano i messaggeri del terzo piano pastorale, che hanno ricevuto il mandato ufficiale dal cardinale arcivescovo. Immaginatevi questa multitudine immensa, sparsa sui prati, tra monti e valli (il terreno è irregolare), tra alberelli e aiuole.

Il tempo ci è stato clementissimo. Una giornata perfettamente tersa, con un venticello piacevolissimo.

Dalle 3 e mezza che è iniziato, abbiamo finito alle sette!

La gente mi sembrava molto contenta.


La benedizione dei messaggeri

La nostra parrocchia ci siamo organizzati il trasporto per settore. Ogni settore contrattava gli autobus che necessitava. Credo che in tutto hanno partecipato un 500 persone.

Il momento più emozionante è stata la benedizione dei messaggeri. Il cardinale ha invitato i messaggeri ad alzare la mano destra in segno di giuramento e di impegno, quindi ha fatto loro alcune domande sullo stile delle promesse battesimali, ma riferite al loro lavoro di portare la lettera mensile alle 10/15 famiglie che saranno loro assegnate.

Il silenzio in cui tutta quella moltitudinaria assemblea era immersa faceva toccare con mano l’azione di Dio in questo popolo dominicano.

Dopo queste promesse è venuta la benedizione solenne, seguita da un caloroso applauso.

8:39 pm

Messe mosce

Le due messe del Corpus Domini del mattino sono state mosce.

Alle 7 c’erano il 60% di quelli che ci sono la domenica, e alle 9 c’erano sì e no 50 persone, contro le 300 di sempre.

In compenso molta gente ha partecipato alla celebrazione diocesana del pomeriggio.

Di ritorno dal triduo del Chimbú ho trovato i giovani del gruppo Ciempiés, ed ho approfittato per fare qualche chiaccherata.

Con Wilkin, un catechista, abbiamo chiarito varie sue assenze dal catechismo e dalle riunioni di catechisti.

Con i ragazzi del gruppo di teatro abbiamo coordinato i particolare logistici della festa alla madre che faranno sabato pomeriggio.

Con Yonatan, un ex seminarista che da poco sta di casa nella nostra parrocchia, ho affrontato il tema di alcune espressioni poco rispettose che ha usato varie volte nei miei confronti. Ma non ci siamo limitati a questo, perché l’ho trovato molto disponibile e umile, e siamo andati avanti parlando della pastorale giovanile parrocchiale. Ha delle belle idee e tanta disponibilità di collaborare!

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio sono andato a partecipare al triduo del Corpus Domini alla cappella del Chimbú.

La cappella era ben stipata (a dir la verità non è tanto grossa), c’era qualcuno anche fuori.

Durante l’adorazione ho confessato, come ieri, non sono venuti tanti ma ci sono state due confessioni decisive, cioè che si sono definite situazioni.

Poi la messa è stata quella festiva del Corpus Domini. Alla fine ho fatto un “appello” a venire davanti all’altare quei giovani o bambini che si sarebbero sentiti di diventare religiosi o preti o diaconi perché non manchi mai nella chiesa il dono dell’Eucaristia, si sono alzati due bambini e due bambine. Ho fatto una preghiera su di loro per chiedere che il Signore compia questo piccolo desiderio che adesso hanno nel cuore.

Alla fine sono stato a vedere Marilín, che ha partorito un mese fa il quarto figlio. Ho avuto il piacere di far amicizia anche con i tre fratellini, che sono simpatici e molto affettuosi.

Questo secondo giorno del triduo del Corpus Domini l’ho vissuto nel campo, nella cappella di San Ramón.

Ho portato là l’Eucaristia, ho fatto l’esposizione, e durante l’adorazione ho confessato a raffica, per circa un’ora e un quarto.

Poi abbiamo concluso con la Messa.

C’erano una quarantina di persona, un bel numero considerando il giorno feriale e il fatto che non si era detto che c’era la Messa.

Mi ha colpito soprattutto la pace e la tranquillità: a differenza di qui in Guaricano, dove le moto senza marmitta non si contano, là potevo parlare a voce normale, senza gridare, e tutti mi sentivano bene.

Mi sono goduto questo pomeriggio!

È cominciato oggi il triduo di Corpus Christi.

Lo facciamo con degli schemi di preghiera che sono stati preparati in relazione al nuovo piano pastorale.

Facciamo il triduo in Betania, nella cappella del Barrio, in quella del Chimbú e nel campo, in quella di San Ramón.

Nonostante mi sia perso in città dietro al legno per la cappella e sia arrivato tardi, sono riuscito a partecipare un pezzo nelle due adorazioni della cappella del barrio e di betania.

Speravo ci fosse più gente, ma quelli che c’erano erano ben animati!

Ho comprato oggi gli ultimi pali di legno per la nuova cappella.

Gli ultimi pali (2x4x18) li ho trovati in Villa Consuelo, ma mi dà l’idea che mi hanno imbrogliato, facendomi pagare 300 pesos in più.

Spero che nei prossimi giorni si presenti qualcuno per terminare il tetto.

Domenica sera sono arrivati a 3/4 del tetto in struttura di legno, e hanno già messo 30 lastre di lamiera.

9:29 pm

CD di Ubuntu

Sono riuscito ad avere il cd di Ubuntulinux 5.04.

Oltre ad aggiornarlo sui vari pc della parrocchia e della scuola e delle suore lo installerò sul pc del padre Abraham, il quale vuole esplorare il mondo di linux.

Oggi pomeriggio si è cominciato a mettere la lamiera al tetto della cappella.

Ho portato là 30 lastre, ma ci sarebbe stato il tempo di metterne di più.

9:51 pm

Prime Comunioni

Oggi è stato il giorno delle prime comunioni.

Al mattino i giovani (e 3 adulti), in tutto una quarantina.

Al pomeriggio i bambini del catechismo, quasi 70!

In tutte e due le celebrazioni ho valorizzato la presenza dei genitori, per motivarli a stare sempre dietro ai loro figli nel loro cammino di fede.

Al pomeriggio in particolare ho picchiato abbastanza sul fatto che tutti gli adulti siamo chiamati a ricevere l’Eucaristia. Infatti il 90% dei genitori di questi bambini sono amancebados, cioè conviventi. Mi sono azzardato anche a chiedere, alla fine della messa, che i genitori che si sentivano chiamati a sposarsi che si avvicinassero, in maniera che tutti potessimo pregare per loro e accompagnarli.

Ne sono usciti pochi, forse 4 coppie. Tre di loro già hanno fatto il corso di preparazione al matrimonio, e presto (dicembre?) si sposeranno. L’altra coppia invece sono i genitori di Andreina, una bambina bellissima ed educatissima. Era da un po’ che gli dicevo la cosa, e sempre mi avevano evaso. Adesso sono usciti allo scoperto. Grazie, Signore.

Tra le comunioni del pomeriggi c’era un’altra Andreina, la mia figlioccia, nipote dei miei compadri Agustín e Maribel, che amo e stimo tantissimo. Ho avuto il piacere di tirarmi tante belle foto con tutti loro alla fine della celebrazione.

1:35 pm

Sonno

Sono davanti al pc, ma mi sta venendo sonno.

E devo tirarmi su per trovare i chiodi da portare alla gente che sta lavorando alla cappella.

“Settembre, andiamo, è tempo di partire”.

“Andate in tutto il mondo, … io sono con voi!”

Oggi pomeriggio mi sono accorto che tra i giovani che domani faranno la prima comunione ce n’è una che non è battezzata.

Ha portato un certificato di battesimo che non corrisponde a nessuna parrocchia cattolica, né a alcuna chiesa evangelica che possa avere un battesimo simile al nostro.

Il certificato porta il titolo di una “congregazione dell’amore infinito”, e la firma di uno che sembra un padre mercedario, ma che i mercedari assolutamente non conoscono.

Risulta che è quindi un truffatore, e informandomi mi sono reso conto che c’è stato in passato un pronunciamento ufficiale della conferenza episcopale che diceva chiaramente che quei battesimi non sono validi.

E sembra che il tipo abbia battezzato molti, a non molti chilometri da noi.

Stamattina nel consiglio pastorale abbiamo fatto il punto dell’avanzamento dei lavori del terzo piano pastorale.

La maggior parte dei settori sono a buon punto con la scelta e formazione dei messaggeri.

La cosa sembra migliore con le équipe di settore. In realtà, però, queste èquipe non le abbiamo ancora viste lavorare, ed è possibile che alcune si rivelino lacunose.

Comunque sono fiducioso, e ringrazio il Signore per la maniera in cui tutta la parrocchia ha accolto questa nuova modalità di lavoro.

Il seminario di ieri sera è stato una cosa travolgente.

Io stesso mi sono reso conto dal poco inizio che ho visto, e Marcial me lo ha confermato stamattina. Era visibilmente contento!

Grazie, Signore!

9:52 pm

Pan Pepín

Pan Pepín è una marca di pan carré. Però l’industria fabbrica anche una specie di baghette, che vende congelate ai vari mcDonald per fare panini vari.

Sembra che nei giorni scorsi abbiamo avuto un problema alle celle frigorifere, e si sono trovati con montagne di pane che non possono vendere.

Un loro dipendente mi ha avvicinato ieri, e mi ha riferito che questo pane lo stavano regalando a chi potesse farlo arrivare ai poveri.

Così stamattina sono andato là, con un po’ di diffidenza, e con la paura che fosse una cosa strana.

Invece mi hanno dato ben 60 scatole contenenti ognuna 30 panini lunghi mezzo metro! erano mezzi congelati, ma ci hanno detto che sono da consumare al più presto. Sono precotti, e quindi la cottura deve terminare con 15/20 minuti di forno in casa.

Le 60 scatole stipavano la camionetta all’inverosimile. Grazie a Dio avevo con me Pepe, che sempre mi accompagna quando vado in città.

All’arrivo in parrocchia, nel pomeriggio, ho detto a Pipín che mi chiamasse la gente dei dintorni. Sono cominciati ad arrivare a frotte, e a tutti davamo 2/3 panini, secondo la composizione della famiglia. Come un ritornello, le raccomandazioni sulla cottura e sul consumo veloce.

Un bel po’ di scatole sono andate alla scuola, uno o due panini per ognuno degli studenti del pomeriggio. Una volta tanto sono stati privilegiati loro!

Mi sono rimaste una quindicina di scatole, che domani mattina farò arrivare ai vari settori con i responsabili di settore, perché li facciano arrivare alle famiglie più bisognose.

Questo incontro di formazione dei catechisti giovani me lo sono gustato.

I catechisti presenti hanno partecipato attivamente. Qualcuno di loro che è vistosamente timido si è sforzato per dire la sua.

L’inizio è stato sulla falsariga dell’incontro di Filippo con l’eunuco, raccontato in Atti 8, 26ss. Abbiamo insieme trovato gli elementi del testo che hanno un legame con la catechesi.

La cosa più bella è stato il dialogo su le fortezze e debolezze di ognuno. Ho unido i catechisti a due a due così come sono pappa e ciccia, e li ho messi a dirsi reciprocamente i loro punti forti e i loro punti deboli.

Poi, riuniti insieme, ognuno raccontava quello che gli aveva detto il suo compagno.

Unica nota amara: i catechisti presenti erano 9, di 25 che sono. Sicuramente qualcuno sapeva dell’incontro, perché io o altri gliel’aveva ricordato nel pomeriggio, ma ha pensato bene non venire.

Penso che accetterò il suggerimento di Kika: di fare una gita per tutti i catechisti, cioè per tutti quelli che sono attivi.

Il tempo sembra ormai migliorato.

Domani se il Signore ci aiuta riprendiamo i lavori della nuova cappella!

7:44 pm

Relazioni umane

Oggi pomeriggio non ho fatto quasi niente.

Ho passato un’ora al telefono con il servizio al cliente di Verizon, la nostra compagnia telefonica, per essere sicuro che ci restituiscano tremila pesos che ci hanno messo in più sulla fattura.

E poi mi sono dedicato alle relazioni umane: ho chiaccherato un po’ con Miguel e Matilde, e poi ho fatto una micro riunione con i professori, per dirgli che sono rimasto molto contento del loro lavoro per la feria regionale. Sono bazzeccole che però creano un clima positivo, e so che ho guadagnato di più nel rapporto con i professori con questa stupidaggine che con mille prediche.

In questo momento lo sta facendo Marcial.

È con le équipe dei settori della parte bassa della parrocchia, che presto si staccherà e diventerà la nuova parrocchia Divina Misericordia.

Marcial ha partecipato nel seminario che ho fatto io la settimana scorsa, gli ho passato il materiale da usare, e adesso lo sta sviluppando lui.

Visto che quando sarà ordinato diacono (in agosto?) passerà a occuparsi direttamente della nuova parrocchia, questa esperienza gli serve per conoscere meglio le sue future pecorelle, o meglio, i suoi futuri collaboratori.

E stasera ho parlato loro della vocazione dei laici nella chiesa, seguendo strettamente il catechismo della chiesa cattolica.

La trattazione del catechismo passa da alcune idee generali sullo specifico dei laici, per poi spiegare dettagliatamente il triplice ministero: sacerdotale, profetico, regale.

Concludendo ho fatto loro dialogare su come affrontare una situazione di un parroco nuovo che mi impedisce continuare il lavoro che stavo facendo. Ne sono venute fuori esperienze e considerazioni importanti, sull’obbedienza, sulla disponibilità ad adattarsi al nuovo pastore, sull’opportunità di spostare il proprio lavoro sul versante della società.

Stasera riprendo la formazione dei ministri.

Parlerò loro della vocazione dei laici, nel mondo e nella chiesa.

Devo anche vedere come va con gli atti di battesimo che tutti dovevano portare.

Con gli atti di cresima siamo indietro: Papi è andato a La Vega e a Santiago per cercarli, ma non abbiamo avuto ancora risposta.

Appena abbiamo tutti i battesimi e le cresime farò la richiesta alla curia di istituirli ministri.

È da più di una settimana che il sole si vede mezz’ora al giorno.

Piove dalle tre alle 12 ore al giorno, nell’interno del paese ci sono state frane e inondazioni.

La pioggia ci ha rallentato i lavori di costruzione della cappella. Domenica era il giorno in cui potevamo avanzare di più, e si è potuto lavorare solo al pomeriggio, e solo nel tetto. Volevamo mettere la terra di livellamento del terreno, ma era troppo bagnata.

Mi è piaciuta troppo la lettera del cardinal López sui messaggeri, così stamattina mi sono messo al computer e gli ho scritto una lettera di ringraziamento, che poi Edilenia gli ha mandato via fax.

Sono sicuro che gli farà bene, anche ai “pezzi grossi” bisogna riconoscergli quando fanno le cose ben fatte!

STasera all’incontro di recupero per i papà della prima comunione sono venuti una decina.

L’incontro è stato molto bello, sono riuscito a farlo con calore umano, e i temi toccati (testimonianza di vita, qualità dell’educazione, pericolo della televisione, tempo libero, vita di chiesa, ecc.) sono risultati molto interessanti.

Purtroppo non è venuto il mio compadre, il papà di Mavolyn e di Andreina.

Stamattina si è potuto fare ben poco, perché continua a piovere.

Nel pomeriggi si è un po’ rischiarato, e gli uomini hano potuto cominciare a fare il tetto, dovrebbero averne quasi finito lo scheletro.

C’erano una dozzina di uomini a lavorare!

Dopo i bambini, stamattina è toccato ai giovani della prima comunione fare il ritiro finale.

Non poteva mancare la celebrazione penitenziale con le confessioni. Ho notato che vari ragazzi hanno voluto confessarsi con Lorenzo. Meglio. Sicuramente si sono sentiti più liberi, e hanno fatto una confessione migliore. Lorenzo stesso mi ha detto stasera che varie confessioni sono state molto belle.

Sono stati dati anche alcuni temi sull’Eucaristia, soprattutto su come ringraziare dopo la comunione, e sull’impegno ecclesiale che scaturisce della Messa.

L’ultima cosa è stata la prova della comunione, nelle due modalità: in bocca e in mano.

Si è insistito abbastanza sul modo di vestirsi il giorno della prima comunione e tutte le domeniche alla Messa. Purtroppo la cultura di qui è che le ragazzine vanno in giro con l’ombelico al vento, senza maniche, o addirittura in spalline, e con minigonna.

Stamattina abbiamo avuto la Messa d’invio dei messaggeri.

I messaggeri sono un punto chiave del terzo piano pastorale arcidiocesano: porteranno tutti i mesi una lettera ognuno a 10/15 famiglie, cercheranno di farsi amici di quelle famiglie, e di essere un ponte tra esse e la parrocchia.

La parte sotto di Betania era tutta piena di messaggeri: 500! Sono molti, ma penso che ce ne manchino ancora per lo meno 20/30 per settore.

La messa ha avuto varie cose belle:

  • All’offertorio hanno presentato dodici messaggeri con una specie di lingua di fuoco di cartapesta sulla testa.
  • Durante l’omelia ho approfittato il fatto che i messaggeri erano disposti per settore per fare una dinamica in cui dicevo varie cose, e quando appariva nella frase il nome di uno dei settori, i messaggeri rispettivi dovevano alzarsi in piedi e alzare le mani e subito risedersi. È stato ben divertente, per me e per loro!
  • Dopo l’omelia (corta) ho letto una lettera che il cardinale ha mandato a tutti i messaggeri della diocesi, nella quale spiega e motiva i dettagli del loro lavoro apostolico. È una lettera molto bella, che mi è piaciuta e che ho letto con entusiasmo. Ho lasciato detto che domani nella riunione delle comunità apostoliche tornino a leggere e a capire bene quella lettera invece del tema del padre Navarro.

Il mese prossimo questi messaggeri consegneranno la prima lettera al popolo di Dio.

10:55 pm

Ho resistito!

Stamttina pensavo di non farcela, o di crollare: avevo due messe, una celebrazione penitenziale, e le relative confessioni.

Pensavo di non farcela per l’ora tarda a cui mi sono addormentato ieri… cioè, no, stamattina.

Invece non ho sentito la stanchezza.

Solo dopo mangiato ho sentito l’esigenza di stendermi sul letto.

Poi ho fatto un giro per il barrio cercando dei chiodi che ci servivano per il tetto della cappella e mi sono passato un’ora dove lavoravano alla cappella stessa.

In parrocchia ho confessato qualcuno (la Messa l’ha celebrata Lorenzo), e ho organizzato le collette di oggi.

Prima che finisse la Messa ho dovuto prendere per Los Cazabes, perché la persona che aveva portato suor Cristina al Mamey per la catechesi della prima confessione non si è potuto fermare, e quindi Cristina è rimasta là appiedata.

Prima di cena ho ancora fatto in tempo ad andarmi a confessare.

Una bella festa di Pentecoste!

Domenica l’altra un gruppo di bambini del catechismo farà la prima comunione. Stamattina abbiamo fatto con loro il ritiro finale.

La cosa più sostanziosa del ritiro finale è la celebrazione penitenziale con le confessioni. Lorenzo mi ha dato una mano e in due ore e mezza li abbiamo confessati tutti. Erano una settantina.

Se faccio i confronti con la mia parrocchia precedente di Pegli mi metto le mani nei capelli: là a San Francesco avevamo 6,000 abitanti e ogni anni c’erano 40 prime comunioni: una ogni 150 abitanti. Ed erano poche perché il Quartiere Giardino stava invecchiando e c’erano pochissime famiglie giovani. Penso che altre parrocchie di Genova abbiano una media di prime comunioni almeno doppia, cioè una ogni 70 abitanti

Qui ho 40,000 abitanti e faccio 70 prime comunioni: una ogni 570 abitanti! in proporzione un quarto! Tenete conto che qui, a differenza dell’Italia, la metà della popolazione è sotto i 21 anni! Vuol dire che i bambini di 10 anni della mia parrocchia sono circa 1,000! E solo il 7% di loro viene al catechismo o comunque le porta avanti sistematicamente.

I bambini della parrocchia nell’età del catechismo sono circa 6/7,000, e solo 1,000, cioè il 15% viene al catechismo.

Effettivamente siamo ancora terra di missione. Qui c’è moltissimo lavoro da fare!!!

Stasera ho fatto il primo seminario per le équipe di settore.

Ogni équipe lavorerà in un pezzetto di barrio in cui vivono 200/300 famiglie, realizzando attività di popolo, in maniera che la gente si lasci poco a poco sensibilizzare al cammino di chiesa.

Non c’erano tutti, però sì c’era la maggior parte dei membri. Accompagnati dai loro responsabili di settore, che saranno i loro diretti supervisori.

Ho messo in evidenza il lavoro che avranno da fare: organizzare ogni mese l’azione significativa nel territorio del settore.

La programmazione diocesana ci ha fornito i temi e le attività da qui a fine dell’anno. Sono molto semplici, e valorizzano elementi culturali ben significativi: La nostra nascita (giugno), il giorno del papà (luglio), la bandiera (agosto), la scuola (settembre), il rosario (ottobre), la famiglia (novembre), il Natale (dicembre).

Sono riuscito a trasmettere entusiasmo, e spero che facciano un buon lavoro.

2:15 pm

Pioggia

Stamattina ha piovuto quasi tutta la mattina.

Di conseguenza non sono neppure andato a vedere cosa succede dalla nuova cappella, perché è ben difficile che sia andato qualcuno.

Vado a fare un salto adesso.

L’ordinazione dei diaconi di quest’anno non sarà a giugno, come l’anno scorso, ma a fine agosto o inizio settembre.

È lì che dovrebbe essere ordinato Marcial.

Invece Juan Luis aspetterà un anno, anno in cui voglio vederlo fare un po’ di pratica nella pastorale: come responsabile di settore, catechista e animatore di comunità.

Stasera si celebrava nel seminario una messa di conclusione del corso per i candidati diaconi.

Marcial e Juan Luis l’hanno terminato entrambi.

C’erano due preti loro formatori, e di altri preti c’ero solo io. Tutte le volte che c’è una situazione simile mi domando: Ma possibile che a tutti i parroci di questi 25 candidati diaconi non gli interessi un pochettino dei loro figli spirituali? Hanno così tanto da fare?

A parte questo, però, questi momenti me li godo tutti.

La cosa più bella è vedere questo stuolo di uomini ognuno con sua moglie, ed ascoltare le raccomandazioni sul fatto di vivere meglio adesso il loro matrimonio e l’educazione dei figli. L’età media dei candidati sembrava sui 35/40 anni. Non so perché le mogli sembravano molto più giovani.

È un panorama diverso da quello italiano, dove per lo più i diaconi permanenti sono anzianotti e magari anche vedovi.


Francisco taglia un'asse

Anche oggi giornata intensa, dietro alla nuova cappella.

Al mattino sono andato con Díaz a comprare il legname che ci mancava. Un gruppetto di uomini, variabile tra le 3 e le 8 persone, ha spostato terra da fuori della cappella a dentro, per rialzare il suo livello rispetto al terreno.

Al pomeriggio sono stato lì tutto il tempo mentre gli uomini continuavano a inchiodare le assi delle pareti laterali.

Abbiamo sentito la mancanza di Cándido e Javier, che sono i più ferrati. Cándido, poi, è abbastanza preciso e pignolo. Così, in mancanza di loro, il lavoro procedeva abbastanza impreciso, e varie volte ho dovuto far vedere le conseguenze di questa maniera di fare. Mi sono fatto anche un po’ di sangue marcio.

Verso sera, qualcuno degli uomini mi ha fatto notare tre adolescenti che si avvicinavano, spiegandomi che almeno uno di loro è risaputo che è un ladro. Così ho approfittato per avvicinarmi a loro e farli capire che sapevamo che avrebbero potuto venire a rubare. I tipi sono rimasti sul chi va là, e quando ho provato a dire loro che tornassero vicino alla cappella insieme a me non ne hanno voluto sapere.

Perché “faccia bruciata”? Perché tra una cosa e l’altra sono stato un sacco di tempo al sole, senza cappello né ombrello nè altra protezione. Ho una faccia da lampada a ultravioletti!

9:53 pm

Duquesa (Lara)

Stamattina dalla casa si sentiva odore di spazzatura; capita quando bruciano i rifiuti a Duquesa, un campo non molto distante da qui. Don Paolo e don Lorenzo hanno lavorato molto per risolvere i problemi di questa zona che un tempo era un campo tranquillo, ma che ora funge da discarica per la città di Santo Domingo. Un giorno con suor Cristina ci sono anche stata, ma non ho trovato subito le parole per spiegare ciò che ho visto…

Venendo dalla strada principale c’è un punto in cui l’aria è quasi irrespirabile, forse è dovuto al fatto che non sono per niente abituata, non so… Lungo il tragitto si incontrano camion della spazzatura che appunto vanno a depositarla lì e quando dico lì significa proprio a fianco delle case del villaggio. In teoria ci sarebbe una certa distanza da rispettare, di fatto qui non esistono regole e se anche ci fossero non sarebbero rispettate: mentre eravamo ferme a parlare di fronte a una casa abbiamo proprio visto un camion che scaricava tutto ai suoi piedi!

Però la spazzatura non viene presa male qua, i ragazzi e bambini ci giocano sopra e soprattutto cercano materiali riutilizzabili come metalli o vetro per poi rivenderli. Mi ha detto Cristina che guadagnano bene e che è per questo che continuano a farlo. Ovviamente qui non conta se fa male alla salute…

Comunque c’è anche una nota positiva: quando stavamo tornando dal villaggio ho visto poco lontano una cisterna verde. Mi è stato spiegato che era opera nostra. Sì perchè da tempo Duquesa viveva praticamente senza acqua (un problema solo, mai…); grazie alla Missione Genovese e in particolare all’interessamento di Lorenzo si è potuto costruire questa cisterna e risolvere la questione dell’approvvigionamento idrico.

Mi ricordo che leggere le notizie di Duquesa da casa mi faceva sempre un certo effetto, forse perché studiando i criteri di progettazione di una discarica pensi che poi si debbano mettere in pratica. Vedendola dal vero non è mica così, senza tener conto delle vite umane che ci sono dentro… è sempre questione di adattarsi a un mondo molto diverso…

1:17 pm

Ladruncoli

A mezzogiorno di fianco alla cappella mi hanno rubato 8,000 pesos. Erano sul sedile della macchina, che avevo lasciata con i finestrini aperti perché eravamo lì un sacco di gente.

È bastato però spostarmi di alcuni metri, concretamente per fare il giro della cappella, e uscire così dalla vista della camionetta, perché due ragazzini che erano lì con noi addocchiassero i soldi e se li portassero via.

Mi direte: ma perché lasci i soldi sul sedile della macchina? È che erano una sacco di piccole banconote, praticamente due mazzette foltissime che neppure stavano nella tasca. Erano soldi della decima delle Comunità Apostoliche, Carmen me li aveva appena consegnati, e nella sossobra che stavo muovendo delle assi non ho pensato di nasconderli o di metterli al sicuro.

Così adesso devo tirare fuori ‘sti 8,000 pesos dalla mia tasca. Pazienza. Non è niente. Mi spiace di più che dei bambini di 12 anni che ti stavano aiutando non sanno resistere alla tentazione di rubare.

Stasera ho partecipato come sempre all’incontro settimanale del gruppo giovani (quelli della gita al río). Mi sono divertita con loro e penso che ogni riunione sia gestita nella maniera corretta sotto la supervisione di Francisca e Rosanna, due ragazze un pò più grandi che organizzano ogni volta tematiche differenti.

Oggi l’argomento era l’autostima, il fatto che tu non puoi amare e rispettare gli altri se prima non hai fiducia in te stesso. I problemi quotidiani che questi ragazzi affrontano li portano spesso a scoraggiarsi , ne abbiamo parlato tanto, quasi ognuno ha portato una testimonianza… alla fine ecco la chiave per superare una difficoltà mantenendo alto l’umore: poterne parlare con le persone a cui vuoi bene e condividere con loro anche i momenti difficili… perché insieme è meglio!


Stiamo scavando i buchi per i pali della cappella

Stamattina non sono andato al posto dove stiamo facendo la cappella, pensando che non sarebbe andato nessuno a lavorare.

Invece sono andati, e hanno finito di mettere i pali laterali.

Al pomeriggio invece abbiamo potuto cominciare a fare le pareti, che sono delle semplici tavole di poco più di un centimetro di spessore inchiodate ai pali.


Pedro sta inchiodando assi a tutta forza

Anche oggi pomeriggio è piovuto, ma molto poco, e il lavoro ha potuto continuare fluido.

Sono anche riuscito a farmi mettere una lampada che illumini l’area della cappella, per cercare di evitare altre scene come quelle della notte scorsa.

Domani si continua a fare le pareti, e faremo anche la base delle pareti, in cemento, perché l’acqua non possa far marcire il legno.

Domani devo anche andare a comprare il legno del tetto, che ancora non l’abbiamo, perché non l’avevano i grossisti dai quali compriamo a prezzo quasi di costo.

L’incontro di ieri sera con i genitori della prima comunione è stato fatto in particolare per i papà.

Non che la cosa abbia avuto un gran successo: di 70 bambini c’erano 20/25 papà. Agli assenti l’ho convocati per sabato mattina.

Di fatto le mamme presenti dicevano che suo marito lavorava. In due o tre casi ho potuto rendermi conto che c’era una impossibilità di partecipare il papà, mentre gli altri facevano pensare che con un po’ di sforzo avrebbero potuto avere il permesso sul lavoro.

Di fatto la vita di chiesa (e non solo: anche quella scolastica) degli adulti qui è al 75/80% femminile. Per vedere i papà e incidere un minimo su di loro bisogna esigerlo firmemente.

La realtà è che sono molti di più che le mamme i papà che vivono in maniera non controllata la loro vita di famiglia: bevono, giocano alla lotteria, bazzicano più con gli amici che con i familiari, saltano da un fiore giovane a un altro, ecc.

Non riesco a rassegnarmi all’idea che non possiamo migliorare la situazione.

E gli effetti positivi si vedono: l’abbiamo sperimentato a scuola, dove pure lì ogni tanto esigiamo la presenza dei papà, e molte famiglie cambiano, sono più unite e più felici.

All’una di notte sono arrivati due ladri per portarsi via i pali.

Il poliziotto che ho messo di guardia gli ha intimato di andarsene, ma ha dovuto sparare, e uno dei due è rimasto ferito.

Il poliziotto l’ha portato all’ospedale.

Sono andato a vedere, c’era un palo rotto alla base e un altro sfilato.

Dopo aver sistemato tutte le cose della cappella, ero bagnato come un pulcino.

Dovevo venire a casa per cambiarmi, ma in parrocchia mi sono trovato il padre Mario, rettore del Seminario Minore, che era venuto per visitare le famiglie dei futuri seminaristi.

Ho dovuto, e non mi è dispiaciuto, fermarmi con lui e chiaccherare sui seminaristi vecchi e nuovi.

Dopo, avevo l’incontro dei genitori dei bambini della prima comunione. Prima dell’ora di iniziarlo, mi sono accorto che ormai ero bell’asciutto. Ho fatto l’incontro senza problemi.

L’ho sempre detto che questo è il paese delle meraviglie!

I pali della nuova cappella sono là, piantati, ma ci vuole niente per un ladro organizzato per portarseli via.

Per proteggerli ho mandato là il poliziotto che passa la notte nel cortile del liceo. Speriamo bene!

Di fatto se va una banda di ladri ben organizzati, il poliziotto se lo fanno a fette.

È nelle tue mani, Signore, lui e il lavoro che abbiamo fatto.


Lo scheletro della cappella - sullo sfondo il cielo minaccioso

Oggi pomeriggio abbiamo continuato il lavoro di tirar su i pali della nuova cappella.

Speravamo di finire di innalzare tutti i pali laterali, ma l’acqua non ci ha aiutato. Il lavoro si è fermato al 40%.

Prima di pranzo tra l’altro ho preso un bel po’ di sole. Non avevo berretto in testa, e mi rendevo conto che il sole così forte non mi faceva bene.

Poi, nel pomeriggio l’acqua: ne ho preso a catinelle, un po’ perché all’inizio della pioggia abbiamo continuato a lavorare sperando che smettesse, e invece ha continuato. E poi perché quando sono tornato portando i pali che mancavano ho trovato che se n’erano andati tutti lasciando un palo visibilmente mal messo, per cui sotto l’acqua ho dovuto aggiustarne la posizione.

Risultato: ho la faccia che mi brucia per il sole, e spero di non prendermi la febbre per l’acqua.


Foto di gruppo dei volontari della cappella (con Lara)

Stamattina abbiamo tirato su i quattro pali degli angoli, e nel pomeriggio continueremo con gli altri pali.

Per stanotte c’è da risolvere il problema della vigilanza: l’area è completamente aperta, se la lasciamo sola si tagliano i pali e se li portano via.

Sfumata la Via Lucis, avevo in parrocchia un gruppettino di adolescenti, che erano venuti per la Via Lucis e stavano aspettando che spiovesse per andarsene.

È venuto naturale invitarli a sedersi nel mio ufficio, e fargli leggere la lettura dei vespri, che parlava di non giudicare il prossimo.

L’abbiamo letta tra tutti, e poi commentata, e poi ognuno ha portato l’esperienza di qualche situazione in cui ha giudicato a un fratello.

È stata bellissima la spontaneità con cui si sono aperti e hanno tirato fuori sbagli fatti, anche grossi. E anch’io ho potuto tirare fuori i miei.

Abbiamo concluso poi ringraziando il Signore dei quello che avevamo potuto vivere, e quindi il Padre Nostro.

Con questo incontro informale mi hai fatto proprio un bel regalino. Grazie, Gesù!

Mezz’ora prima della Via Lucis è cominciato un acquazzone bello forte. Per la strada frotte di ragazzi e giovani a torso nudo si godevano l’acqua.

Naturalmente nessuno è venuto per la Via Lucis, d’altronde non aveva senso farla, né il cero né le candele sopportano l’acqua!

Era l’ultimo del tempo pasquale, è stata un’opportunità persa, o meglio, come direbbero qui, è stato il Signore stesso che non ha voluto che lo facessimo.

Dovevamo andare a farlo ai campos, è troppo importante ogni tanto spostarci là con tutta la gente della parrocchia.

Va beh, sarà per un’altra volta.

Oggi pomeriggio Marcial e Juan Luis hanno dato un seminario di recupero per messaggeri.

Se ne sono presentati una trentina, desiderosi di lavorare.

Grazie, Signore!

9:22 pm

Tre messe

Ho detto tre messe, due al mattino e una al pomeriggio.

Lorenzo mi ha detto quella nel campo.

Stamattina avevano anche la preparazione alla comunione e quella alla cresima dei giovani, c’è stato qualche piccolo inconveniente perché di 8 catechisti, 4 si sono dimenticati l’impegno. Così ho dovuto “precettare” altri catechisti, che hanno praticamente improvvisato.

Boh, alla fine non so se vengono meglio queste “lezioni” improvvisate o quelle preparate…

Stamattina abbiamo partecipato al seminario su come fare la Lettera al Popolo di Dio.

Ieri sembrava che non venisse nessuno, e invece c’erano in quattro, più io cinque.

L’infaticabile padre Lorenzo Vargas ha fatto un riassunto di quello che è il piano pastorale, e poi siamo passati alla parte specifica sulla lettera.

Sono state date una serie di indicazioni pratiche molto preziose, insistendo soprattutto sul fatto che si facciano cose creative più che statiche, visuali più che di parole.

Nidia coordinerà questo gruppo, che mi aiuterà a redigere tutti i mesi la Lettera da mandare a tutte le famiglie.

9:47 pm

Primo venerdì

Stasera alla messa del primo venerdì c’era meno gente del solito, e non mi spiego perché.

L’unica cosa degna di nota oggi è che abbiamo cominciato la messa che c’era ancora la luce (se n’è andata a metà messa), e quindi probabilmente la gente che è arrivata verso le sei dal lavoro si è fermata in casa a lavare.

Di fatto era da un bel po’ che non avevamo luce a quell’ora!

Tutto il pomeriggio di oggi abbiamo avuto un rumore tremendo in parrocchia: stanno aprendo la calle principal per mettere i tubi che daranno al Guaricano (finalmente) l’acqua di fiume.

Purtroppo di fronte all’ufficio parrocchiale c’è uno spezzone di roccia durissima, che la ruspa non ha potuto togliere, e così ci stanno dando con i martelli pneumatici.

Un rumore incredibile. E purtroppo dà l’idea che ne avranno anche per la giornata di domani. Pazienza!

È comunque un sacrificio che si accetta volentieri, perché potrà risolvere un problema annoso: la mancanza d’acqua e la qualità dell’acqua. È un sogno: avere acqua quasi potabile in Guaricano!

Speriamo che diventi presto una realtà.

10:30 pm

Giovani e GMG

Al gruppo Ciempiés ho spiegato stasera cosa sono le Giornate Mondiali della Gioventù e come sono nate.

È venuta fuori una bella opportunità per trasmettere la fiducia che la chiesa e il papa hanno nei confronti dei giovani.

Alla mia chiaccherata ha fatto seguito un lavoro di gruppo con alcune domande sul significato di essere giovani nella chiesa oggi.

7:35 pm

Riconciliazione


Isaura e Yudy dopo essersi riconciliate

Alla gita ho potuto far avvicinare Isaura e Yudy, che sei mesi fa hanno litigato e da amiche per la pelle hanno passato a non parlarsi più.

Yudy ha anche smesso di venire a messa per non vedere Isaura, che invece c’è sempre perché è nel coro.

Sono riuscito a strappare a tutte e due una timidissima parola di perdono.

Guardate nella foto che bei sorrisi. Non era possibile che rimanessero spenti!

Grazie Signore! Fa’ che sia sul serio!


Foto di gruppo a Monteverde

Qui in Repubblica Dominicana si è festeggiato oggi, 2 di Maggio, la giornata dei lavoratori.

Ne abbiamo approfittato tutti per riposare.

Io ho passato una mattinata tranquilla mettendo a posto alcune cose al computer.

Nel pomeriggio siamo andati con le suore al fiume, raggiungendo i giovani della parrocchia che erano in gita.

Mi sono sentito bene, mi sono tuffato, abbiamo giocato nell’acqua.

Un pomeriggio rilassante!

Il pellegrinaggio è andato per molti versi meglio del previsto:

  • La partecipazione, innanzitutto: hanno partecipato la metà delle persone. A dire il vero non ci speravo, considerando che bisognava spendere 200 pesos, che per molte famiglie non sono poco.
  • Le suore: sono venute Serafina, Blessila e Cristina. Avevamo con noi anche Heriberto e Willy.
  • La conferenza di Wendy: pratica, concreta, ha saputo parlare al cuore! Ha fatto presenti molti rischi delle piccole comunità, tra cui quello delle mormorazioni.
  • Gli autobus affittati: sono arrivati tutti a casa. L’unica cosa che è successo è che si è dovuto cambiare una gomma.
  • La pachanga, cioè i numeri fatti dai settori dopo mangiato: sono stati molto belli, e qualcuno ha ripreso in chiave scherzosa qualcosa delle riflessioni del mattino.
  • I ltempo: non ha piovuto, e non c’è stato un caldo soffocante.
  • Il mangiare, che molti si sono portati e altri hanno comprato là. Tutto si è svolto bene.
  • La messa, ben preparata, che mi ha dato l’opportunità di riannunciare la bellezza delle vita cristiana e della vita di comunità. Abbiamo potuto anche dare la comunione sotto le due specie.

Come sempre c’è anche stato qualcosa di negativo:

  • Gli autobus sono arrivati alle 7 e un quarto invece che alle 6, e ciò ha ritardato la partenza e quindi l’arrivo. In pratica non abbiamo potuto fare la Via Lucis.
  • Ho calcolato male i partecipanti, e all’ora di partire si è scoperto che c’era bisogno di un altro autobus. Cercarlo ha ulteriormente ritardato la partenza.
  • Non si è detto agli autobus di andare in colonna. Un autobus si è mezzo perso, anche se di poco, ed è stata fatta una fermata inutile a una specie di autogrill (altro ritardo nel viaggio di partenza).
  • Le testimonianze: si era previsto un momento in cui dare testimonianze di momenti di vita delle comunità apostoliche. Invece sono venute fuori le solite testimonianze di guarigione, belle ma fuori luogo.

In definitiva, più luci che ombre. Wendy ha suggerito che il suo tema si lavori nelle Comunità Apostoliche della settimana prossima, in maniera che possa far riflettere anche chi non ha potuto partecipare al pellegrinaggio. Cosa che faremo senz’altro.

Bene anche il rendiconto finanziario. C’è stato un guadagno di 12,800 pesos, che andrà a finanziare la costruzione della nuova cappella. Grazie, Signore!

Oggi ho fatto gli ultimi preparativi del pellegrinaggio delle Comunità Apostoliche: sono andato a comprare dei candeloni che ci serviranno per il via lucis e ho fatto fare alla segretaria le fotocopie della preghiera del cardinale per il Terzo Piano Pastorale.

Nella riunione di stasera abbiamo fatto il punto sulla situazione dei gruppi.

Alcuni risultano in netto miglioramento, due nuovi gruppi si stanno lanciando. Un gruppo, i Profetas Juveniles, è morto. Il gruppo di Jacagua sta prendendo cammini più sociali che ecclesiali.

Si è fatto il punto sulla Giornata Mondiale della Gioventù, a cui parteciparà Rosanna. Abbiamo coordinato varie iniziative perché tutti i gruppi si sentano protagonisti.

Infine abbiamo cominciato a programmare i campi estivi: uno per i bambini, uno per gli adolescenti, e un fine settimana per i responsabili. Il mese di luglio intero sarà dedicato alla pastorale giovanile.

Credo che la riunione è valsa la pena!

Oggi pomeriggio, in un momento abbastanza tranquillo, ho avuto una conversazione interessante.

Con due ragazzine di tredici anni, Melina e Yafreisi, abbiamo chiaccherato del più e del meno, del ballo e della vita religiosa, di come mi è arrivata la vocazione, di come può un consacrato sopportare tante proibizioni.

Loro due hanno manifestato una discreta maturità quando mi hanno detto che non vogliono fare come le altre ragazzine della loro età che si sposano o che hanno relazioni con il ragazzo e che poi rimangono incinte e la loro vita cambia completamente.

Melina e Yafreisi sono entrate al gruppo Ciempiés due mesi fa, e se crescono senza intoppi promettono bene per il futuro loro e del gruppo.

Mi ha fatto piacere avere la possibilità di parlare e ascoltare un po’. Non mi succede molto spesso, normalmente mi ritrovo che “non ho tempo” per queste cose.

Mi sono perso quasi tutta la mattinata a organizzare i dati dei candidati ministri.

Avevo lasciato il lavoro in mano alle segretarie, sperando di non doverlo fare io, ma purtroppo i lavori delicati è sempre meglio farli di persona.

Così ho partorito la lista dei certificati di confirmazione che bisogna andare a cercare a Santiago e a La Vega.

Con il fatto che qui le Cresime si annotano nei libri delle curie, adesso ci rimane più facile trovarli.

Martedì un uomo della parrocchia andrà a farli fare, e così non dovrà andare ognuno dei ministri per conto suo.

Amada è un membro, ben attivo, dell’Associazione di genitori della nostra scuola. È anche animatrice di comunità di base.

Ieri sera le hanno ammazzato un figlio di 26 anni, si chiamava Joselito.

Faceva l’autista di uno dei tanti autobus privati che si sono in Repubblica Dominicana, tutti i giorni in servizio sulla stessa linea.

Ieri sera è andato come al solito a portare l’autobus al garage sociale, e all’uscita gli hanno sparato tre colpi. Un taxi l’ha portato all’ospedale, dove è morto mezz’ora dopo.

La cosa tragica è che non si vede nessuna ragione logica per cui possano averlo ammazzato.

Inizialmente si è detto che erano dei ladri, ma poi si è scoperto che non gli hanno portato via niente.

L’unica ipotesi che rimane è che sia una vendetta dell’altro sindacato dei trasporti. In pratica nel paese si contendono i trasporti FENATRANO e CONATRA. È successo varie volte che si sono dati botte in strada, normalmente per il controllo di una linea.

Sembra che qualche giorno fa un autista membro di CONATRA è stato vittima di un’aggressione, e questa poteva essere una vendetta, visto che Joselito apparteneva a FENATRANO.

Rimane da spiegare perché se la sono presa con una persona assolutamente tranquilla, e che dentro al sindacato non contava assolutamente niente.

Tutte queste cose aggiungono dolore alla situazione già tragica che la famiglia sta affrontando.

Amada è abbastanza preoccupata perché il marito l’ha lasciata da vari anni e non l’aiuta per niente. Era Joselito che la manteneva, lei e soprattutto Danielito e Gloria, i suoi due figli più piccoli che fanno seconda e terza media.

Così stiamo pensando a che maniera aiutarla, con la parrocchia e con la scuola.

Ciao, sono Lara. Vi racconto la mia giornata che in effetti è stata particolarmente intensa.

Ieri notte sono stata insieme a don Lorenzo con l’ambulanza all’ospedale (ho anche guidato!); lì infatti accompagna due volte la settimana una ragazza che ha bisogno della dialisi e che sinceramente non sembra stare molto bene. Tralasciando condizioni igieniche nelle corsie e nelle sale di aspetto della clinica, la cosa che mi ha un po’ stupito è il fatto che questa ragazza arriva all’ospedale sistematicamente nel primo pomeriggio, si mette in coda per la dialisi e di norma non esce prima delle 11 di sera!!! Ieri poi in via del tutto eccezionale ha terminato all’una passata…

Stamattina sveglia presto per corsi inglese (ci sto prendendo gusto); a metà mattinata insieme al personale della scuola ho preparato un megacartellone che raccoglie i disegni fatti dai miei ragazzi dell’oratorio in Italia per quelli di qua. La cosa ha attirato l’attenzione di todos los niños e durante la ricreazione sono stata letteralmente presa d’assalto da due classi di prima, cioè circa da settanta bambini!

Pomeriggio pieno di lezioni fino alle 17.30 quando ho finalmente cominciato il corso di inglese per i professori. Da ieri Suor Serafina segue le mie due ultime lezioni del pomeriggio e mi da una mano: è indiana e l’inglese lo sa abbastanza, perciò si può pensare che prosegua il mio lavoro quando me ne andrò (stiamo già organizzando…).

Infine verso le sette ho partecipato alla riunione del gruppo giovani che si tiene ogni mercoledì e al quale non posso proprio mancare perchè i ragazzi di qua mi hanno accolto a braccia aperte da subito e ovviamente la simpatia è reciproca.

Sono stanchina, stasera a tavola non vedevo nemmeno il piatto… però sono entusiasta della mia giornata lunga lunga ma volata via in un attimo, alla prox!

Lara

Stamattina sono stato con Díaz a comprare il legno per la nuova cappella.

Non abbiamo trovato tutto quello che volevamo, il resto dovrebbe arrivare dopodomani.

Sarà per adesso una cappella di legno e lamiera, molto semplice, economica ed essenziale, perché nel posto dove la costruiamo ci sarà poi la vera chiesa.

In settimana dovremmo cominciare quindi a tirare su questa cappella provvisoria, e poi devo darmi da fare per vedere se facciamo per lo meno i muri di contenimento per dividere il terreno nella parte alta, dove andrà la chiesa, e la parte bassa, dove il progetto prevede i parcheggi e un salone.

A Genova si è anche lanciata una “micro”realizzazione, che in realtà non è micro, perché si parla di più di mezzo milione di euro…

E poi si spera che il governo dominicano assuma l’opera e la porti avanti. Adveniat è disposta a finanziarci il salone.

P’alante, come dicono qui, cioè Avanti!

L’influenza mi sta passando.

Oggi ho lavorato a ritmo quasi normale. L’unica cosa che mi stressava è che ogni tanto mi prendevano attacchi di starnuti a ripetizione.

Stamattina la Messa me l’ha detta Lorenzo, così ho potuto riposare un po’ di più. Lorenzo è speciale per rendersi conto quando qualcuno ha bisogno.

Alla Messa ho partecipato stasera, in Santiago el Menor, che stanno facendo la novena della loro festa patronale.

È stata anche un’occasione bella per condividere qualcosa con questa comunità che come missione non stiamo più servendo direttamente, ma con la quale ci legano ancora molte cose.

Stasera ho potuto parlare un po’ con Miguel Ángel, il nostro seminarista a cui è morta la mamma due mesi fa.

Ho cercato di fargli esprimere i suoi talenti e i suoi punti deboli, e ho visto che ha una buona coscienza di sé, e che sta lavorando sodo per migliorare.

Mi ha parlato anche di una difficoltà che hanno a scuola con il professore di informatica, sembra che non sia capace a spiegare la programmazione.

Stranamente, nessuno si vuole azzardare a parlare con la direttrice del problema, hanno paura delle rappresaglie del professore.

Evelyn è una giovane donna (avrà sì e no 18 anni), è sempre stata nel gruppo di adolescenti della parrocchia, ma due anni fa si è “sposata” con un ragazzo di qualche anno più vecchio di lei.

Hanno avuto una bambina, che è nata prematura ed ha avuto parecchi problemi di salute fin dalla nascita. Adesso, a sei mesi di distanza, le è stata scoperta una idrocefalite.

Così la opereranno tra qualche giorno o settimana, per metterle la valvola nella testa. Domenica la battezzeremo, alla messa dei giovani.

Vi chiedo una preghiera per lei e per la famiglia.

9:07 pm

Inaugurazione

Stasera Messa di inaugurazione di una tettoia di un settore. L’abbiamo fatta per fare la celebrazione della Parola e per il catechismo.

Si suppone che una tettoia sia per non bagnarsi quando piove.

Ebbene, la nostra tettoia ha la proprietà che quando piove ti bagni.

Ha troppo poca pendente, e i fogli di lamiera ondulata sono sovrapposti alla giunzione solo un centimetri, invece dei 5/10 centimetri che dovrebbe essere.

Risultato: da ogni giusta l’acqua passa di sotto, e riesce anche a correre indetro, per cui non c’è un punto della tettoia da cui non cadano gocce d’acqua.

Inoltre la giornata piovosa, la prima della stagione, ha fatto rimanere in casa loro moltissima gente. Così abbiamo fatto la Messa del Piccolo Resto. Ho approfittato per insistere sul fatto che non è il numero che conta, ma la disponibilità a servire.

Ho dedicato la serata di oggi alla nuova cappella della futura parrocchia della Divina Misericordia.

Con Cándido abbiamo cominciato a tracciare sul terreno (che è tutto di riporto nel posto dove costruiremo) i quattro angoli della cappella, che complessivamente misura 8 x 16 metri.

Poi sono stato da Díaz, un nostro parrocchiano che vende legno, con il quale ci siamo seduti a fare i conti del legno che ci serve. Tra qualche giorno andremo a comprarlo.

Il secondo via lucis, stasera, è venuto molto meglio del precedente, per lo meno per quello che riguarda le letture e l’organizzazione.

Invece c’è stato il problema di un vento intermittente abbastanza forte, che ci spegneva continuamente il cero pasquale e le candele.

La partecipazione della gente è stata bella, sono rimasti molto contenti.

Alla fine di ogni stazione ripetevamo a coro i due motti che il piano pastorale ci sta proponendo:

  • Ogni domenica con allegria partecipa all’Eucarestia!
  • Nelle mie mani, nelle tue mani, nelle nostre mani è il terzo piano pastorale!

don Paolo e alcuni preti

Stamattina abbiamo avuto l’Incontro Eucaristico Zonale: Adorazione Eucaristica e Santa Messa. È stato nel Parco Mirador Norte.

C’eravamo quasi tutte le parrocchie. Mancavano, stranamente, Santiago e Amparo. Non so perché il padre Federico non ha avvisato le comunità.

Mancava anche America Latina con il padre Nelson. Strano, perché normalmente partecipa a tutto.

Mancava anche San Roque González con il padre José Ramón. Questo padre da vari mesi è isolato e non si fa vedere alle riunioni. Sembra anche che abbia un problema di frizione con il padre Nelson.

Mons. Cedano, che doveva venire a presiedere, non ha potuto e ha delegato il padre Lorenzo Vargas. Il quale ha un bel modo di fare, e ha portato avanti un bel momento di Adorazione Eucaristica e poi ha presieduto la Messa.

Nell’omelia ha chiamato i giovani a riflettere sulla possibilità di essere chiamati al sacerdozio o alla consacrazione, e alla fine ha voluto davanti a sé per la benedizione tutti i giovani che sentissero nel cuore questa chiamata. Si sono fatti avanti una decina, alcuni dei quali sono già in seminario.


don Lorenzo e alcuni preti

Ha invitato anche le comunità a pregare per le vocazioni, e a fare l’invito alla consacrazione a quei giovani che sembrino disponibili o con i doni del Signore.

La nostra parrocchia ha partecipato in massa. Girando la testa intorno, dal presbiterio, da tutte le parti vedevo pecorelle mie. Come pastore mi sono sentito orgoglioso di loro!

Venendo via, un ragazzino di sedici anni, Willy, mi ha fatto sapere che l’anno prossimo andrá al seminario minore. Già aveva l’idea, ma diceva sempre che voleva aspettare la fine delle superiori (è in terza). Invece adesso si è deciso ed entrarà in settembre. Benedetto il Signore!

L’incontro dei preti della zona di stamattina è stato nella nostra parrocchia.

L’argomento principale è stata la Messa di domani nel parco. È venuto fuori che varie parrocchie non parteciperanno, principalmente per ragioni organizzative.

Non ci sarà il vescovo ausiliare, che ha la festa patronale nella parrocchia di cui è parroco. L’altro vescovo ausiliare è in ospedale per un inizio di infarto, e il card. Nicolás è chiaramente a Roma per il conclave.

A parte questi problemini, la maggior parte delle parrocchie parteciperemo con entusiasmo!

È la prima volta che l’incontro si fa nella nostra parrocchai, prima lo facevamo sempre in casa nostra.

Lo spazio è stato ben accogliente, e il mangiare pure.

Il pranzo l’hanno preparato Illuminada e Leonidas, e vari altri le hanno aiutato a trasportarlo, c’è chi ha messo a disposizione i piatti, chi ha prestato le forchette, chi ha fatto il succo di frutta, ecc. ecc.

Non sono mancati i complimenti!

Stasera abbiamo celebrato la seconda messa pasquale con il cero nel settore Altagracia, a Ponce.

A differenza della messa di martedì del Mercadito, che è stata non molto partecipata, quella di stasera è stata un successo: per lo scenario, molto bello: eravamo nel campo da baseball, in mezzo, e la gente che partecipava alla Messa si è disposta in cerchio, penso che ci siano state 3/400 persone, e i canti ben animati.

Un’altra differenza da martedì è che tutte e due le volte abbiamo fatto “ballare” il cero pasquale dopo la Messa, ma martedì la cosa non è venuta fuori bene, poche persone hanno fatto ballare il cero e tutti se ne sono andati alla svelta. Invece stasera la “ballata” è durata ben bene, accompagnata da musica ben vivace.

E come chicca finale, dopo la Messa ho avuto la gioia di confessare tre persone, due giovani ragazze che era da un po’ che non si confessavano, e una meno giovane signora che si confessava per la prima volta. Sono momenti in cui sperimenti la felicità di essere prete!

Stasera abbiamo fatto il penultimo incontro.

Forti dell’esperienza delle altre volte (poche coppie che si sposano subito) ho deciso di incentivare la cosa offrendo il salone parrocchiale per il rinfresco, e mettendo con la parrocchia la torta.

Inoltre si è suggerito di trovare chi possa prestare i vestiti agli sposi e spose, perché questa è un’altra causa di grosse spese e quindi, in mancanza di soldi, di ritardo a sposarsi.

Delle coppie che hanno fatto il corso negli ultimi tre anni, credo che solo il 20% si sono sposati. Gli altri… il motivo sembra economico, soprattutto.

Oggi ho fatto insieme a Carmen il primo corso per i messaggeri, nel settore San Ramón (i campos). Per ogni settore faremo uno di questi corsi.

I messaggeri, che nel terzo piano pastorale diocesano di Santo Domingo hanno il compito di portare a tutte le famiglie della parrocchia la “lettera al popolo di Dio”, servono ognuno una decina di famiglie. Ciò significa che noi, che abbiamo 10,000 famiglie, abbiamo bisogno di quasi 1,000 messaggeri!

Già ne abbiamo circa 500, e sono i fratelli e sorelle che hanno fatto il ritiro di evangelizzazione e che sono nelle comunità apostoliche. Ne avremo bisogno di quasi altrettanti!

Oggi cambio il responsabile del settore dei campos. Alfredo Guante l’ha fatto per 3 anni, e ha fatto un lavoro abbastanza buono. Lo sostituisce Antonia, una signora sulla cinquantina, che si è avvicinata alla chiesa 5 o 6 anni fa, e che si è messa con amore in un lavoro forte di formarsi e cominciare a impegnarsi.

Il punto forte di Guante è stato la capacità di muoversi, di passare notizie, di tenere insieme tutto. Il suo punto debole, la incapacità di organizzare la comunità: di fatto, nonostante sembrava che capisse come bisognava organizzare i gruppi, non riusciva a trasmettere un’idea chiara di come si dovevano fare le cose.

Guante continua comunque a dare una mano nel settore, e la stessa Antonia gli ha chiesto che la aiuti, visto che lei, nonostante sia più giovane, è di salute malferma.


I partecipanti della giornata di formazione

Oggi abbiamo avuto una giornata di formazione per implementare due elementi del terzo piano pastorale diocesano: la pastorale di moltitudini e i messaggeri.

Al primo tema si è dedicata la mattinata, al secondo il pomeriggio, fino alle 5, ora in cui ci siamo messi in cammino verso il Guaricano.

L’attività era per le commissioni parrocchiali di pastorale di moltitudini, ma io sono abbastanza scettico su tutte queste commissioni, e mi sono portato il consiglio pastorale. Scelta che si è rivelata vincente, perché loro stessi si sono resi conto che è un lavoro che dobbiamo assumere tutti insieme.

Purtroppo sono stato l’unico a prendere questa decisione. Altri preti se ne sono visti solo tre, mentre erano presenti una settantina di parrocchie. E purtroppo quello che succederà a queste parrocchie è che i laici arriveranno in parrocchia entusiasmati e molti di loro troveranno il loro parroco “freddo”, con il risultato che in molte parrocchie si farà poco…

Altra cosa: sono andato a questa giornata per senso del dovere di accompagnare i miei laici del consiglio pastorale più che per convinzione che valesse la pena. Il Signore mi ha fatto ricredere. Questa giornata di lavoro è stata più importante di tre consigli pastorali in parrocchia.

Abbiamo anche definito mentre eravamo là qualche strategia e programmato una serie di incontri per rimotivare la visita alle famiglie.

Con l’aiuto di Dio faremo scintille!

Abbiamo celebrato la messa del funerale del papa stamattina, alle 10 nella parrocchia dell’Amparo.

Il padre Federico ha presieduto, e io ho fatto la predica, centrata al 90% sul testamento di Giovanni Paolo II.

La chiesa era piena (circa 400 persone), presenti varie classi di liceo.

Ieri sera ho potuto partecipare all’incontro di preparazione al matrimonio. Era già il sesto, siamo quasi alla fine.

Mi piace sempre di più la prospettiva biblica che ho dato al corso.

Tra l’altro, ieri sera le coppie che guidano il corso insieme a me hanno sviluppato il tema proprio bene, è stata una soddisfazione!

Oggi pomeriggio ho trovato su internet su di un sito spagnolo un nuovo testo per la via lucis, molto più semplice e adatto per la nostra gente.

Ci ho dovuto lavorare un po’ per adattarlo graficamente, ma adesso è quasi pronto.

Domani, se il Signore mi aiuta, lo passo alla segretaria per fotocopiarlo.

A quanto sembra la mia sensibilità è diversa da quella della gente.

Alla riunione degli animatori tutti erano contentissimi della via lucis che abbiamo fatto ieri sera.

Le cose che sono piaciute di più sono state:

il percorso abbastanza vario, e che nell’oscurità non capivano facilmente dove stavamo andando;

le luci delle candele, pittoresche nella notte oscura;

la gran partecipazione di gente: mentre camminavamo si vedeva un fiume vedere dietro di noi.

Qualcuno ha menzionato la scarsa qualità dei lettori, e ci siamo presi l’impegno di selezionarli meglio.