Contributi nella categoria 'Santa Margherita'

Ahimé, i capi della nazione di Duquesa non sono venuti alla messa.

Hanno dato una mano per preparare, hanno prestato amplificatore e casse, hanno portato le sedie, e poi se la sono squagliata.

Ho domandato a Sánchez se sapeva il perché. Mi ha risposto: “Padre, lei non li conosce ancora…”

Abbiamo appena finito la missione di Duquesa: per due sere e una mattinata siamo andati a portare un messaggio porta a porta, e stamattina abbiamo concluso con la messa.

Sapete la ragione della missione: Duquesa ha nel suo seno una nazione. L’hanno impiantata dei giovani uomini sui trent’anni, imparando a formarla nel carcere della Victoria.

Nella visita la gente di Duquesa è stata molto attenta come sempre. Personalmente ho potuto visitare quattro chiese evangeliche, frequentate prevalentemente da haitiani, e in ognuna di esse ho lasciato al pastore il messaggio che stavamo distribuendo, un messaggio di invito alla comunità a superare le sue divisioni con la forza dell’amore di Dio.

Alla fine della messa abbiamo consegnato a tutti i presenti un ramo di palma con un cuore di cartoncino che diceva “pace”, con l’impegno di costruire la pace nella propria famiglia e con i propri cari. È stato un gesto molto bello, e credo che il messaggio sia arrivato!

Stasera, durante l’evangelizzazione a Duquesa, tre coppie sono andate a evangelizzare un gruppo di case che è oltre la avenida dell’aeroporto.

Al ritorno, verso le sette e mezza, con un’oscurità peggiorata dal black-out, al momento di attraversare la strada si sono trovati un uomo che ha esordito dicendogli: “Datemi dieci pesos, voi di qui non passate”. Detto e fatto, ha ricevuto i dieci pesos. C’erano vari adolescenti insieme a lui.

Qualcuno sussurra ai missionari: andateve, vi voglio derubare.

Con tempismo, Bernarda si abbraccia il tipo che chiedeva i soldi, e se lo trascina lungo una salita, fino ad arrivare vicino alle case. Gli altri giovani si nascondono, i missionari cercano di avvicinarsi dove c’è gente.

Se la sono vista brutta. “Ditemi se non è vero che c’è il Signore e che sta con noi, mi dice dopo Bernarda. Un uomo di quel peso, me lo sono quasi portato in braccio su per una salita, e non ci ha fatto niente”.

È vero. Duquesa è un posto pericoloso!

Nell’evangelizzazione di stasera, a Duquesa, sono stato per la seconda volta in casa del capo di una “nazione”.

Mi ha parlato espressamente della nazione, poche parole, in verità, citando il regolamento che hanno, che, dice, è molto simile al foglio che usavamo per la evangelizzazione di oggi.

Lo diceva perché parlavamo della famiglia come dono di Dio, e del rispetto ai genitori? So che tra le regole delle nazioni c’è quella di rispettare il padre e la madre.

Ma le altre regole? Ho provato a cercare su internet ma non l’ho trovate.

Il capo mi diceva che prima Duquesa era un caos, che tutte le settimane c’era un litigio che finiva male. “Adesso è tutto tranquillo, noi cerchiamo di educare questi giovani”.

Sarà proprio così?

Ho provato a chiedergli se mi faceva vedere il loro regolamento. Mi ha detto che non non poteva, che doveva chiedere permesso. “A chi?”. Nessuna risposta. “Da dove vengono?” “Da fuori”.

La moglie, nel momento di preghiera finale, ha chiesto al Signore che liberasse la loro famiglia da ogni tirannia. Ho visto un’ombra lunga presentarsi accanto alla figura del capo…

Domani è l’ultimo giorno della nostra missione a Duquesa. Faremo un’ultima visita casa per casa, e inviteremo alla messa, che sarà verso le dieci.

Se è come mi dà l’impressione, dovrebbe venire parecchia gente.

Il Signore mi mette davanti un’opportunità che non posso sprecare. Spero di riuscire a far sognare a questa gente un mondo diverso, senza violenza e senza bande.

E so che il Signore mi aiuterà.

Signore, sì, so che tu mi aiuterai.

Il consiglio pastorale di stamattina è stato l’ultimo della parrocchia Santa Margarita fatto le due parti insieme.

Dal prossimo faremo le riunioni separate. Tra poche settimane dovrebbere essere pronti gli uffici di fianco alla cappella san Francisco, che saranno gli uffici provvisori della parrocchia Divina Misericordia.

Lì ci sarà anche una piccolo salone che appunto useremo per i consigli pastorali e per le altre riunioni.

Stiamo già mettendo a punto la lista dei membri, perché i membri attuali sono parte di Santa Margarita e parte della Divina Misericordia.

I responsabili di settore rimarranno ognuno nella parte dove vivono e lavorano.

Così anche i responsabili delle varie aree di pastorali, integrati in ognuno dei due consigli con gli elementi mancanti.

La missione è cominciata con 14 coppie di missionari.

Siamo partiti da Betania alle cinque e mezza di pomeriggio, arrivati là ci siamo messi in preghiera per mezz’oretta, e quindi ogni coppia a portare il vangelo alle sue 10/15 famiglie.

La gente di chiesa di là ci aveva preparato uno stuolo di ragazzini come accompagnatori dei missionari.

Io sono stato a casa del capo della banda, e anche di un altro, e poi mi hanno portato da un gruppo di giovani che lavorano nella discarica.

Con tutti abbiamo cercato di riflettere sull’amore di Dio per noi.

Sento che il Signore mi ha messo parole azzeccate in bocca: ho visto il frutto di queste parole nel fatto che persone rozze e che non mettono mai piede in chiesa si sono aperte a fare una preghiera e a gustare un po’ della parola di Dio.

È venuta anche Sandra, ha fatto l’esperienza di andare sulla guagua con i missionari e di farsi riempire le orecchie dai loro canti gioiosi durati tutto il viaggio.

E al ritorno (verso le otto e mezza) ha avuto l’esperienza di due gomme scoppiate allo stesso tempo.

Alle nove eravamo a casa sani e salvi.

Per chi vuole accompagnarci con la preghiera per la evangelizzazione dei prossimi giorni, e desidera avere davanti agli occhi i vari articoli su Duquesa, li può vedere con un colpo d’occhio qui.

Conto sulla vostra preghiera!

Con la comunità parrocchiale sognamo una Duquesa pacifica, laboriosa, senza delinquenza, senza bande, e che cerca di seguire le orme di Cristo.

Sognate anche voi insieme con noi? Nella preghiera, naturalmente!

È da due giorni che mi passo molto tempo chiuso nell’ufficio della parrocchia.

Avevo da preparare i tre foglietti da distribuire i tre giorni della missione Duquesa.

Avevo anche da mettere a posto i testi della catechesi prematrimoniale. Son otto catechesi, sono a un 50% del lavoro.

Ho da scrivere tre lettere di presentazione per i tre seminaristi nostri che entrano al prefilosofato. fino ad ora ne ho scritto una, rimangono da fare le altre due, e penso che mi porteranno via almeno due ore l’una tra una cosa e l’altra.

Edilenia ormai sa che deve farmi da filtro, e a questo è servita anche la rimodellazione dei due uffici. Adesso non si può arrivare al mio ufficio senza passare per Edilenia.

Di fatto non riesco mai a lavorare più di quindici minuti senza interruzione. Un po’ che ci sono dei collaboratori stretti che sanno che hanno accesso perenne al mio ufficio, Marcial per primo, e poi Carmen, Bilma, Miguel, Nidia, Germania, e la stessa Edilenia. Ma anche le varie bidelle quando mi portano qualche documento da firmare. Un po’ che arriva sempre qualche telefonata di gente che mi richiama, o che comunque sono responsabili di settore o ministri, e c’è sempre qualcosa di importante da coordinare.

A ‘sta maniera non mi annoio facilmente…

Stasero mi sono reincontrato con il capo della banda di Duquesa.

L’ho chiamato che gli volevo parlare, con relazione alla tre giorni di evangelizzazione che faremo a partire da domani.

L’ho trovato meno sincero dell’altra volta. Là si era arrivato a sbottonare, aveva ammesso di essere il capo della banda, stasera invece ha negato tutto.

Gli ho comunque chiesto di aiutarci a far accettare bene i missionari nelle case, di motivare soprattutto gli uomini e i giovani perché ricevano con amore e attenzione la visita.

Gli vedo un fondo di bontà, spero con il Signore e sogno che in futuro sia un lider della chiesa.

Venerdì cominceremo la piccola missione speciale a Duquesa.

Da quando sono successi i fatti di Guaricano e i problemi per l’acqua (vedi /?p=906 e anche gli articoli dei giorni seguenti) abbiamo pensato di fare questa iniziativa, come una maniera di aiutare la comunità a ritrovare la pace e a uscire dalla spirale della violenza.

Stasera avevamo l’incontro di programmazione della missione con i missionari. Se ne sono presentati 33, ma potrebbero essere qualcuno di più.

Con l’aiuto di Sánchez abbiamo presentato la situazione di Duquesa, e poi abbiamo studiato il materiale con i tre messaggi da cercare di far arrivare a tutti nei tre giorni della missione.

Focalizzeremo l’annuncio:

  • sull’amore di Dio per ognuno
  • sull’amore di Dio per la nostra famiglia
  • sull’amore di Dio per la comunità di Duquesa.

Ogni coppia di missionari dovrebbe visitare 16/17 famiglie, e venerdì e sabato abbiamo a disposizione due ore.

Invece domenica mattina faremo una cosa più veloce, perché vogliamo invitarli alla messa che sarà alle dieci del mattino.

Insieme ai missionari ci porteremo a Duquesa un gruppo di oranti, per sostenere con la preghiera l’opera di chi annuncia.

Sono certo che il Signore lavorerà in questa missione, anche se non so né con chi, né come. Da parte mia ho la speranza che i capi delle bande (sembra che siano tre) lascino il loro sporco lavoro.

Ce la farai, Signore? So che anche tu lo desideri. Te lo lasceranno fare?

Oggi pomeriggio ho avuto il piacere di confessarmi.

Con la missione parrocchiale e l’inizio della scuola e del catechismo ero rimasto un po’ indietro, e sono contento di esserci riuscito.

In macchina ho portato con me Noni e Chapito, due giovani della pastorale giovanile di Santa Margarita, approfittando il tragitto (5 km) per parlare di un loro progetto di una giornata di sensibilizzazione ai temi della delinquenza e dell’aborto, e sono stato contento perché quando siamo stati là si sono confessati anche loro.

Hanno visto il seminario carmelitano, hanno conosciuto un prete nuovo che ha fatto loro un’ottima impressione. Io credo che si sentono un po’ più chiesa.

Grazie Signore! per quello che hai dato a me e per quello che hai dato loro.

10:20 pm

Sbobinando (7)

Anche Juana mi sembra un bel tipo. Piccola come Roselina, altrettanto convinta di vivere un’esperienza spiritualmente importante; sorriso aperto, capelli lisci nerissimi, orecchini ad anello di medio diametro, giusti per il suo viso, maglietta bianca a vu, piccoli occhiali da vista senza montatura.

Dice Juana: “Abbiamo condiviso la costruzione di questa Cappella, ci siamo preparati per tanto tempo a comprendere il valore della sorpresa che il Signore ci ha regalato. Per ora è piccola, avete visto quanta gente è rimasta fuori? Siamo sicuri che un giorno sarà una bella Parrocchia, come le altre che i missionari di Genova hanno aperto nel nostro barrio in questi anni”.

Le chiedo notizie di vita quotidiana.

Mancano la corrente e l’acqua potabile, mi spiega: alla sera fa davvero buio presto, e alle dieci di sera il buio totale fa un certo effetto: la centrale che fa orribile mostra di sé accanto alla missione, dunque in pieno barrio Guaricano, è una beffa oltre che una presenza incongrua con il senso comune.

Penso alla gente sfrattata dal Faro a Colón e riparata in Guaricano (ne parleremo più avanti): prima ha faticato a sostituirsi a una discarica (trasferita a Duquesa: parleremo anche di questo), poi si è ritrovata fra i piedi quest’altro orrore.

Prima stavano malissimo quanto alla puzza.

Come stanno a inquinamento elettromagnetico?

Ho dimenticato di chiederlo a don Paolo, che essendo laureato in fisica sicuramente lo sa.

Ieri sera i giovani hanno fatto una festa per tirare su i soldi della batteria che hanno comprato.

Oggi è venuto fuori che si sono messi a vendere anche la birra, contro quello che eravamo d’accordo. “Naturalmente” hanno pensato che avrebbero tirato su di più, e così è stato.

Abbiamo chiarito la cosa, hanno promesso che non lo faranno più.

Qui la gente è molto attenta al discorso alcoolici, anche perché spesso e volentieri dove c’è alcool succedono tutti i tipi di problemi.

Come chiesa vorremmo fare le cose con uno stile diverso, e con uno stile che le famiglie abbiano la fiducia per poter mandare i figli.

Poco a poco speriamo di riuscirci.

Il cardinal Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, vuole che tutte le volte che sia possibile si dividano le parrocchie grandi, in modo che la chiesa sia più vicina alla gente.

All’aver praticamente iniziato la parrocchia Divina Misericordia ho cominciato a pensare, qualche mese fa, che dovremo fare una nuova parrocchia: il settore San Ramón, i campos.

Sono molto lontani dal centro parrocchiale, e non solo, sono separati dal resto della parrocchia da una circonvallazione e da tutto un quartiere ricco che sicuramente non sarà inglobato in Santa Margarita.

Così con la gente del settore abbiamo cominciato a vedere se, con calma, troviamo un terreno un po’ grande per la futura chiesa parrocchiale.

Stamattina appunto sono stato là, e abbiamo parlato con un uomo che è rappresentante di varie persone che vogliono vendere.

In realtà i terreni di cui è rappresentante non sono soddisfacenti, per motivi di prezzo o di condizioni di vendita.

Di per sé abbiamo ricevuto la promessa di un terreno di quasi 1,000 metri quadrati, ma è troppo da una parte, e vorrei vedere se ci permettono cambiarlo con un altro.

Sembra ci sia una famiglia che ha molta terra e che potrebbero dare una parte delle loro proprietà a un prezzo comodo.

Stiamo a vedere… in preghiera!

9:24 pm

Leidy ci lascia

La segretaria della scuola serale, Leidy, lascia il lavoro perché ne ha trovato uno migliore.

Lavorava nella nostra scuola serale e in un lavoro del governo al mattino, ma li ha lasciati tutti e due da quando ha trovato un nuovo lavoro che la occupa mattina e pomeriggio. E la sera va all’università.

Per me Leidy è particolarmente cara perché è sorella di Heriberto, il mio figlioccio seminarista. Anche lei ha una bella confidenza con me, e spesso mi fa la sorpresa di raccontarmi qualcosa di bello.

È molto attiva anche a livello parrocchiale: ha fatto il ritiro di evangelizzazione, ha fondato un gruppo di adolescenti nuovo ne La Mina, ed è molto attiva nella liturgia.

È un tesoro non solo a scuola, ma anche nella parrocchia!

Oggi pomeriggio il generatore era di nuovo in funzione.

Non sembra, ma quando non hai luce ti fa piacere pure il rumoraccio di sto motore diesel che gira a esattamente 3,600 giri al minuto, in modo da darci una tensione a 60 Hz.

Tra tutto il lavoro ci costerà sui 40,000 pesos, circa 1,200 euro. Li sta tirando fuori la cassa del liceo.

Oggi pomeriggio sono andato al campo per la riunione con i catechisti.

Non sono molti, una decina in tutto, e ho dovuto andare là perché per loro è molto più difficile venire alla parrocchia.

Mancavano quasi la metà, non so perché.

Con quelli che c’erano ho lavorato sulle stesse cose lavorate con gli altri: attenzione pastorale ai genitori dei bambini, educazione alla formalità (richiedere l’atto di nascita), importanza della formazione dei catechisti.

Venendo via ho parlato con Palón, il quale mi ha comunicato che la sua famiglia è disposta a regalare una tarea di terra (375 metri quadrati) per fare una chiesa vera e propria.

Da quasi una settimana in parrocchia e a scuola siamo solo con la luce de la calle come si dice qui, cioè “della strada”, cioè quella che dà la compagnia elettrica.

Il generatore ha sofferto ultimamente due surriscaldamenti dovuti al fatto che è rimasto senz’acqua nel radiatore, e questo ha fatto rigare pistoni, cilindri, albero motore.

Risultato: cambiare camicie, pistoni, anelli, retificare albero motore, valvole, ecc.

Solo che in materiali abbiamo già speso 20,000 pesos, che gravano sul bilancio del liceo (attualmente è il bilancio meno minacciato…), e ci dovrebbero essere circa 5,000 pesos di mano d’opera, in totale 715 euro.

Per domani sera dovrebbe essere tutto aggiustato, Dios mediante, “con l’aiuto di Dio”, come dicono qui.

Il pomeriggio di oggi è iniziato presto, per andare in città a parlare con Perpiñan sulla connessione wireless al loro internet.

È d’accordo, adesso dobbiamo vedere come realizzare la connessione, se farla con la ditta che mi ha fatto il preventivo di 1680 dollari, o se si può fare in maniera più economica.

Dopo avevo la riunione degli animatori, quindi la riunione dei catechisti, e infine il corso per i genitori che battezzano i loro bambini.

Tra i primi due ho potuto anche parlare con Ángel Segura, il quale mi ha portato un primo risultato dello studio del preventivo della scuola. Nel documento mi invita a chiedere a Teófilo un resoconto dei prezzi che ha considerato per elaborare il preventivo stesso.

Sono arrivato a casa alle nove, stanco ma contento per il lavoro realizzato!

Sandra è venuta alla messa dei giovani. E mi sembra che se la sia goduta, perché la vedevo sempre con un buon sorriso!

Tra ieri e oggi abbiamo fatto due riunioni, una per ognuna delle due parrocchie, per pianificare l’inizio dell’anno catechistico e le mete da seguire.

I catechisti che hanno perseverato nel lavoro sono stati un 60%: l’atro 40%, qualcuno ha avuto impegni di lavoro, altri, giovanissimi, si sono addiritttura messi a convivere, altri hanno dovuto lasciare per salute, e qualcuno non ne aveva una gran voglia.

Per l’anno catechistico nuovo dovremmo avere una decina di catechisti in più, con l’aiuto di Dio, e spero che siano buoni catechisti.

Non sono granché convinto dell’opportunità di lavorare con catechisti adolescenti. Molte volte sono brillanti con i bambini, ma immaturi a livello di vita di chiesa.

Ho fatto capire che quest’anno dovremo cercare di lavorare molto di più con i genitori, per evitare di battere l’aria parlando a bambini di cui i genitori non si curano più di tanto.

Gestiremo in maniera diversa anche la preparazione ai sacramenti, costituendo delle équipe specializzate che portino avanti oguna la preparazione a un sacramento.

Stamattina riposo, non faccio niente. Il paese celebra la Restaurazione della Repubblica, e non sarebbe giusto lavorare!

Nel pomeriggio, a partire delle cinque, andrò a fare il giro degli incontri che si faranno nei settori sul tema della patria.

Alle sette faremo la messa in italiano qui in casa.

Stamattina mi sono reincontrato con il capo della banda di Duquesa, stavolta da solo io e lui, nel mio ufficio.

Il Signore mi ha aiutato a fargli un appello accorato a cambiare, a lasciare quel mondo che gli porta tanti problemi.

Alla fine abbiamo pregato insieme, chiedendo al Signore la grazia della conversione. L’ho visto disponibile, quasi commosso.

Adesso voglio continuare a pregare per lui, so che il Signore farà qualcosa di straordinario.

9:17 pm

Gioie semplici

Stamattina a Messa avevo tutti i nostri laici: Francesco, Carmen, Fiammetta, Eugenia, e Sandra, l’ultima arrivata.

Mi ha fatto troppo piacere esserci tutti, e alla fine ho invitato la gente a dare un forte abbraccio di benvenuto a Sandra.

Con Lorenzo abbiamo pensato di non appoggiare le richieste di Guaricano di accompagnarlo a porre la denuncia contro la banda di Duquesa.

Ci concentraremo solo sul problema dell’acqua. Risulta infatti che la gestione da parte di Guaricano dell’acquedotto che abbiamo fatto con i soldi del fondo per l’acqua lasciava molto a desiderare: ha messo rubinetti privati a varie famiglie e ha quasi eliminato i rubinetti pubblici. Quest’ultima cosa sarebbe stata la causa del problema dell’altro ieri.

Probabilmente adesso metteremo un automatico per accendere e spegnere la pompa, in maniera che non ci sia bisogno di interventi manuali. E l’idea è quella di eliminare i rubinetti privati e di ripristinare tutti quelli pubblici. Lorenzo ha già mezzo parlato con la gente a Duquesa, e sembra che vada bene anche a loro. Dovremo però fare una riunione con tutta la comunità.

Oggi pomeriggio sono stato a Duquesa. Sono andato con l’intenzione di vedere i capi della banda che hanno ferito i parenti di Guaricano.

La prima sorpresa è stato trovare la polizia là. C’era una camionata di agenti, e si sono portati via la moglie (incinta) di uno di quelli che hanno partecipato al disordine.

Poi, con l’aiuto di Sánchez, siamo andati a vedere i capi della banda. È venuto con noi anche Mario, il rappresentante comunale.

La versione dei tiguere di Duquesa è stata ben diversa da quella di Guaricano. Quelli che erano arrivati a casa sua non erano parenti suoi, ma altri tiguere di Cristo Rey che Guaricano stesso avrebbe fatto venire apposta per dare una lezione ai tiguere di Duquesa. La camionetta che è stata incendiata sarebbe stata di uno che lavora trasportando gente. Il parente che ha ricevuto i colpi di macete sarebbe uno dei tiguere di Cristo Rey.

La spiegazione non mi convince del tutto, ma vedendo che Sánchez sembrava credersela ho cominciato a pensare che Guaricano ci abbia mentito. Mi sono sentito un gusto amaro in bocca, e mi sono sentito strumentalizzato. Se è vero quello che ci hanno detto lì in mezzo ai prati, Guaricano si è visto ritorcere contro di sé l’arma che ha puntato contro la gente del suo batey, e poi ha chiesto aiuto a noi per farsi passare da santerello e continuare a far passare problema ai suoi nemici.

Spero di riuscire a chiarire meglio questa faccenda.

Oggi la Missione si svolgeva nel settore di Betania, quello dove abbiamo il centro parrocchiale. È un settore che normalmente troviamo “freddo”, perché nonostante vivano appunto a due metri dalla parrocchia sono quelli che rispondono meno.

E di fatto non si è vista la folla che per esempio c’era ieri nel settore Nueva Alianza. Però la Messa che ho fatto mi è sembrata animata da parecchie facce nuove.

Mi ha fatto piacere in particolare la presenza di Consuelo, che è la donna che vendicchia mangiare davanti al consultorio. Da un annetto si sta avvicinando alla chiesa, e mi ha fatto piacere quindi la sua presenza, e ancora di più quando l’ho invitata a fare una preghiera dei fedeli e ha spiaccicato qualcosa che non era una preghiera ma l’importante è che si sia lanciata, che abbia pensato che anche lei può dare qualcosa.

Nel pomeriggio non avevo potuto seguire niente i missionari per il problema di Duquesa.

10:36 pm

Casini a Duquesa

Oggi sono successi dei casini a Duquesa.

Alle quattro mi chiama Sánchez al cellulare dicendomi che i tigre stanno minacciando Guaricano (un uomo di là), che è quello che ha seguito con Lorenzo il progetto dell’acqua e che sta gestendo l’apertura e chiusura dei rubinetti.

Purtroppo poi verso le nove sono venuti a casa di Guaricano una famiglia di amici con la loro macchina, e lì sembra che i tigre di Duquesa hanno avuto paura che Guaricano avesse chiamato altri tigre a difenderlo, per cui sono andati là e hanno bruciato la macchina dei visitatori. Non contenti, hanno abbattuto le persiane della casa di Guaricano, tirato dentro pietrate, una delle quali ha ferito Andreina, sua figlia, e sono entrati a colpi di macete sul figlio degli ospiti.

È stato a quel punto che Guaricano mi ha chiamato, perché gli facessi andare là la polizia e un’ambulanza. Combinazione, Lorenzo era appena uscito con la nostra per andare a prendere la tipa che vive qui che due volte alla settimana va a farsi la dialisi, per cui ho dovuto cercare, e alla fine ho potuto far andare là un’ambulanza della Plaza de la Salud.

Il tutto ci ha commossi abbastanza, anche perché Guaricano è molto amico mio e di Lorenzo.

Domani chiamerò con più calma per avere un sentore più preciso di quello che è successo.

Alla messa delle sette abbiamo avuto una visita eccezionale dalla comunità di Duquesa.

Juan Luis ha approfittato il fatto che mercoledì la missione è stata là per dirgli che venissero alla messa in parrocchia, per dare testimonianza del cammino fatto.

Son venuti una trentina, capitanati dall’immancabile Sánchez, e un terzo di essi erano bambini.

Hanno raccontato gli incontri che vivono settimanalmente, cominciando con la liturgia della parola di tutte le domeniche, e si sono beccati varie serie di applausi.

La comunità parrocchiale è stata molto felice di questo incontro. Soprattutto perché ha trasmesso l’idea che a Duquesa comincia a muoversi qualcosa a livello di vita di fede.

Che puzza!!!

Duquesa ha colpito ancora…..

Quasi meglio la pipa di Francesco!!!!!!

Oggi la missione si è spostata nel settore San Ramón (i campos).

Il settore è composto da circa 1,300 famiglie, e varie aree prima verdi si stanno urbanizzando, si può prevedere che nei prossimi dieci anni la popolazione potrebbe aumentare di al meno altre 500 unità.

Abbiamo fatto la preghiera di invio nella cappella San Ramón del Mamey, e poi i missionari si sono diretti alle varie zone del settore.

Le messe di accoglienza sono state tre (in realtà una è stata la celebrazione della parola che ha fatto Marcial), io sono andato a Duquesa, e con me sono andate anche Fiammetta ed Eugenia. Sono poi arrivati i giovani che hanno fatto una bella recita e hanno animato i canti della messa.

Tra tutti abbiamo cercato di dare speranza a questa gente che vive mezza isolata e vicinissima alla spazzatura di tutta la capitale.

Credo che in futuro dovremmo fare parrocchia questo settore!

Il mio ufficio e quello della segretaria sono quasi a posto.

Ho solo più da trovare una collocazione per varie cose, e decidere cosa devo lasciare dalla mia parte e cosa dalla parte della segretaria.

Ho fatto pitturare gli uffici di Betania rimodellati.

Adesso domani devo riuscire a mettere tutto a posto. Gasp! Mi viene male solo a pensarlo!!!!

Oggi pomeriggio siamo andati con i ragazzi di Genova a Hato Viejo per la Messa finale del campetto dei responsabili della Pastorale Giovanile.

Alla Messa non hanno partecipato molte persone: oltre a noi c’erano sostanzialmente solo il coordinatore della parrocchia (il parroco non risiede lì) e una decina di vecchiette.


Il guado del fiume

La cosa bella è che alla fine ci hanno raccontato qualcosa di Mamá Tingó, una donna del paese che all’inizio degli anni settanta è stata uccisa per essere la coordinatrice di una lotta per non farsi portare via la loro terra. Mi ha fatto piacere sentire la storia, anche perché a dieci metri dalla nostra chiesa abita Juana Muñoz Soriano, sua figlia.

Particolare avventuroso: per arrivare a Hato Viejo bisogna passare un fiume a guado… Normalmente non c’è problema, perché sono solo venti centimetri d’acqua. Ma oggi abbiamo avuto un po’ di timore, perché stava piovendo, e rischiavamo di non poter tornare indietro.

Grazie al Signore non c’è stato pericolo, siamo arrivati a casa senza problemi!


Un momento bello del campetto

Oggi ho passato la giornata con i responsabili dei gruppi giovanili. Erano una decina, più i tre seminaristi.

C’è con loro Marcial, e Dany in cucina.

La mia visita è stata discretamente lunga, dalle dieci di mattina alle cinque del pomeriggio.

Ho approfittato per fare due interventi.

Il primo era sui punti controversi tra cattolici e protestanti. Qui c’è un’aggressività abbastanza forte da parte degli evangelici, che parlano facilmente del papa come della bestia dell’Apocalisse. Per questo abbiamo ritenuto opportuno chiarire i punti discussi più importanti: il rapporto chiesa-bibbia, il papa, la Madonna, il celibato dei sacerdoti.

Invece nel pomeriggio abbiamo chiacchierato sul rosario e sulla forma di pregarlo. Mi sono appoggiato sull’enciclica Rosarium Mariae Virginis di Giovanni Paolo II. A coronazione del tema li ho posti a lavorare a gruppi per trovare dieci spunti di meditazione per ogni mistero del rosario. Se viene fuori qualcosa di bello conto di fare un piccolo sussidio perché la gente della parrocchia impari a recitare il rosario in forma più meditativa.

Ma a parte le catechesi, la cosa più bella è stato il clima che ho trovato al campo: molto sereno e semplice, senza niente di artificiale, pieno di amicizia. Mi veniva voglia di fermarmi fino a domani, ma…

Mi ha accompagnato Milena con le sue treccine dominicane, e Mayra.

12:22 pm

Operaio

Mi sto mischiando con gli operai che fanno i lavori del mio ufficio.

Ho una fretta boia di terminarli, perché non riesco a sopportare di avere polvere e tutto fuori posto, e quindi cerco di fare qualcosa perché i lavori avanzino più rapidi.

Risultato: sono tutto impolverato!

Sto rimodellando gli uffici parrocchiali in una maniera che, spero, mi darà un po’ più di spazio.

Sposto la segretaria dov’ero io, ampliando di un terzo la grandezza del vano, e io me ne vado dove avevo il computer, in una posizione che la segretaria mi possa fare un po’ più da filtro.

Ho infatti il problema che molte cose che la segretaria può risolvermi in pratica vengono prima da me, e io li devo mandare dalla segretaria.

Adesso dovrò stare attento a non rimanere troppo isolato, e ad essere ancora a disposizione piena della gente.

Stasera, in una messa molto bella, abbiamo fatto il cambio del responsabile del settore Nueva Alianza.

Carmen ne è stata responsabile dal suo inizio, circa due anni fa, fino ad oggi. Ha fatto partire la celebrazione della parola e ha strutturato i ministeri del settore.

Lascia il lavoro a Germania, la moglie di Marcial, la quale mi ha stupito positivamente per la serenità e semplicità con cui ha detto sì.

E la gente mi sembra che sia contenta, perché Germania è una figlia di Dio, una persona semplice ma profondamente lavoratrice, innamorata di Gesù e con una bella vita di famiglia. Sono sicuro che continuerà il bel lavoro che Carmen ha iniziato.

Stamattina ho partecipato in diretta al programma Chiesa e Comunicazione di Radio ABC, la radio cattolica che trasmette in AM.

Ofelia, una giovane signora molto simpatica, mi ha intervistato, e abbiamo parlato della parrocchia e della scuola.

Ho parlato molto in positivo delle attività e della disponibilità della gente, che in verità è molta.

Purtroppo non c’è stato il tempo di sviluppare il discorso del Terzo Piano Pastorale e di come lo stiamo implementando: era la cosa che più mi interessava, anche perché sarebbe stato un ottimo stimolo per tutti per applicare questo piano pastorale con più amore e entusiasmo.

Pazienza! La prossima volta cercherà di centrare di più il discorso!

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la formazione dei fratelli e sorelle che si dedicheranno alla preghiera nei giorni della missione.

C’era un gruppo ben grande e motivato, circa un’ottantina di persone.

Ho fatto una presentazione delle comunità degli Atti, di come pregavano, e poi ho aggiunto le raccomandazioni sulla preghiera che san Paolo ha lasciato nelle sue lettere.

Ne è venuta una cosa ben gustosa, e spero che svolgano questo servizio della preghiera con fede e amore.

Ormai che sappiamo dove abita Edilenia, è un piacere andarla a trovare.

Di ritorno dal ritiro alla Victoria, ci siamo fermati a casa sua con le suore e gli ospiti italiani. Accoglienza calorosissima, come l’altra volta, da parte di Edilenia e di sua mamma.

Invece Yojansel non ci conosce ancora, e quindi fa un po’ i musi (rimane spaesato in mezzo a tanti sconosciuti). Però è venuto in braccio a me, e ha durato ben trenta secondi prima di mettersi a piangere.

Oggi è stata la giornata della vocazione.

La mattinata è stata dedicata a un intervento di suor Cristina, la quale lo ha portato avanti in maniera molto dinamica, interessando e coinvogendo i ragazzi. Ha spiegato i vari livelli di vocazione: alla vita, alla vita cristiana, e poi le vocazioni specifiche.

Al pomeriggio il mattatore sono stato io, con un retiro che siamo andati a fare al santuarietto di Schönstatt, a pochi kilometri dal Guaricano.

Ho riflettuto sulla vocazione a partire dalle vocazioni di Samuele, di Maria, e degli apostoli.

Visto che c’era don Roberto Ghiara, l’ho chiamato perché raccontasse come è stata la nascita della sua vocazione. La spiegazione, nella sua semplicità, ha interessato profondamente i ragazzi, che poi hanno fatto molte domande.

Abbiamo concluso con la Messa. Una cosa bella durante la Messa è stato il fatto che all’offertorio ciascuno ha deposto sull’altare un segno della natura (foglia, fiore, ecc.) che gli ricordava qualcosa de quello che aveva ascoltato.

Don Roberto ha concelebrato, e durante il canone ho fatto fatica a trattenere il riso per gli inevitabili strafalcioni che faceva nel leggere.

Il ritiro è finito con un mucchio di foto fatte da me, da don Roberto, da Simone e da Eugenia. I ragazzi si sono divertiti tantissimo a farsi fotografare!

Ho ritirato oggi in stamperia la nuova lettera alle famiglie per il mese di luglio.

Il tema è: valorizzo le mie radici, e si centra sul valore e l’importanza dei papà e nonni, e per estensione delle madri e nonne, nella famiglia.

Ho subito provveduto a chiamare i responsabili di settore per mandare la lettera a tutti i messaggeri, che la consegneranno ognuno alle sue 10/15 famiglie a partire da lunedì.

Nella lettera si invita a realizzare in casa un piccolo gesto: raccontare, da parte del papà e dei nonni, come e dove vivevano quando erano piccoli, in maniera che i più piccini della famiglia prendano coscienza della vita dei loro genitori.

Alla stessa maniera, si farà un atto in ogni parte del barrio domenica 31 nel pomeriggio. Anche lì sarà soprattutto per festeggiare i papà.

Qui in Repubblica Dominicana la festa del papà non è in marzo come in Italia, ma appunto l’ultima domenica di luglio.

Il tema di stamattina al campo adolescenti è stato quello del fidanzamento, presentato molto bene dal padre Alejandro Berroa, che è vicerettore del seminari prefilosofato.

Ha fatto una presentazione molto dinamica, e poi ha messo i ragazzi a fare delle scenette sui vari modi di vivere il fidanzamento.

Sono venuti fuori dei lavori molto gustosi!

E penso che sia passato il messaggio fondamentale: il fidanzamento è una cosa seria e non un gioco, ed è una preparazione al matrimonio.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la seconda parte della formazione dei missionari della missione parrocchiale di agosto.

Sono venuti molti che giovedì scorso erano stati scoraggiati dalla pioggia.

Ho dato due momenti importanti in mano ai laici.

A Carmen il tema su come condurre la visita. Se l’è cavata benissimo, anche se si è dimenticata di presentare i vari momenti della visita, cosa a cui ho rimediato io subito dopo.

E poi a Mirella la conduzione della pratica della visita: ha chiamato varia gente per “simulare” varie visite a varie famiglie differenti: la famiglia di un pastore evangelico, una famiglia di viziosi, e una famiglia normale. Dopo ogni rappresentazione il “pubblico” commentava le cose positive e le negative.

Ci rimane da analizzare il messaggio che si consegnerà a tutte le famiglie. Quest’ultima parte del lavoro sarà mercoledì prossimo.

2:28 pm

Aborto

Il tema sull’aborto al campo adolescenti è stato molto significativo.

La signora che è venuta a darlo ha espresso idee molto chiare, soprattutto dicendo la verità sul fatto che è un delitto abominevole e spiegando chiaramente il perché.

Ha illustrato anche le tecniche che si usano per eseguire l’aborto, e anche questo ha colpito profondamente i ragazzi.

Considerato che c’è in atto nel paese un tentativo di legalizzare l’aborto, l’intervento è stato più che opportuno.

Devo studiare la forma di proporlo anche ai professori della scuola.

Al mattino si sono fatte attività di conoscenza, e poi molti giochi.

Ci sono una serie di ragazzi e ragazze timidi ma sembra molto in gamba, spero che si sveglino e che si integrino meglio nel gruppo giovani.

Al pomeriggio doveva venire il padre Jesús Castro per fare un intervento sull’amicizia, ma non si è visto, probabilmente si è dimenticato.

In tutto i partecipanti sono una trentina

Mi sono mezzo arrabbiato con Heriberto, il quale dice che non ha soldi e dà l’impressione di non voler fare nessuno sforzo per contribuire con qualcosa. In un seminarista è cosa che non mi piace, sembrerebbe che visto che è in seminario bisogna spesarlo di tutto.

Stamattina la Messa delle nove ha segnato l’inizio del campo adolescenti.

Ho chiesto a Marcial di fare lui la predica, e ha ricalcato con calore come il campo può aiutare i giovani a essere grano buono e non zizzania.

Mancava completamente il coro dei giovani, che è andato a San Juan de la Maguana a accompagnare uno dei membri, Gregory, a cui hanno ammazzato un fratello.

2:41 pm

Arismendy

Arismendy è un ragazzino della parrocchia di 15 anni, che ha fatto la prima comunione pochi mesi fa.

Lo vedo molto positivo: ha cominciato a fare il servizio di chierichetto e si è integrato al gruppo giovani.

Ieri mi ha chiesto di poter dare una mano a Lorenzo, e sono stato felice di dirgli che potrebbe aiutare con l’ambulanza.

Penso anche di dirgli che mi farebbe piacere che andasse agli incontri vocazionali del seminario, mi sembra di vedere in lui la disponibilità a donare la sua vita al Signore nel sacerdozio.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto il primo incontro di formazione per i missionari della missione parrocchiale di agosto.

Sono venuti un’ottantina di persone, e so di altre che non hanno potuto, o non si sono sentite di venire per la pioggia.

Ho dato due catechesi: una sull’evangelizzazione negli Atti degli apostoli, e l’altra sul kerigma.

Sono riuscito a trasmettere queste “nozioni” con entusiasmo e convinzione.

Grazie, Signore!

Nelle settimane prossime avremo due campi giovani: uno principalmente per gli adolescenti, e l’altro per i responsabili.

Nella riunione di oggi pomeriggio abbiamo fatto il punto della situazione e portato avanti la programmazione.

Il campo giovani è incentrato su varie tematiche: fidanzamento, aborto, gioventù e Cristo. Naturalmente finisce con una gita.

Il campo per responsabili, più breve, sarà su temi più specializzati: responsabilità e costanza nell’impegno, tematiche attaccate dai protestanti, il rosario. Si farà vicino a Yamasá, in un campo che si chiama Hato Viejo, dove è parroco il padre Cecilio, che è molto amico dei nostri giovani.

Stamattina abbiamo cominciato a lavorare ai nuovi uffici della parrocchia Divina Misericordia.

Per adesso non saranno dove sarà la chiesa, ma al lato della Cappella del Barrio, che è stato praticamente il primo centro parrocchiale prima che si comprasse a Betania.

Lo spazio non è molto, ma ci verranno fuori due uffici (segretaria e parroco) e un mini appartamento con sala e tinello, camera e bagno. Lì potrà risiedere il prossimo parroco, per lo meno finché non ci sarà pronta la nuova casa curiale al lato della parrocchia (quando?!?).

Facciamo questa costruzione predisposta per metterci un secondo piano il giorno che ci sia la necessità.

Quanto ci costerà? Non si sono fatti ancora conti. Ma penso che farò come i domenicani: nella misura in cui arriveranno soldi la porterò avanti!

Al fare i suoi primi battesimi, Marcial è stato un po” poco sciolto.

Stava facendo l”unzione dei catecumeni sulla fronte invece che sul petto, gliel”ho fatto notare e si è reso conto.

Qualche piccola imperfezione, e gli manca quella scioltezza che viene dall”esperienza.

Ma tutto sommato bene!

Bravo, Marcial!

Il presbiterio della nuova cappella è pronto. Molto piccolo, naturalmente, ma funzionale.

Candido ha coordinato il tutto, naturalmente con le mie indicazioni, ed ha fatto un bel lavoro.

Oggi a pranzo abbamo avuto con noi Marcial diacono quasi novello e i tre seminaristi della parrocchia: Willy, Heriberto, e Miguel Ángel.

Abbiamo passato insieme un bel momento, scherzando, ridendo, e ripassando le materie dell”esame di maturità di Miguel Ángel che comincia dopodomani.

Oggi Marcial fa il suo “battesimo” con i battesimi: li fà lui, io starò lì per qualunque cosa, per dargli una mano o suggerirgli nel caso che si perda.

9:31 pm

Maleducazione

Oggi ho dovuto sopportare tutto il pomeriggio la musica a tutto volume di un signore che stava facendo riparare la sua macchina dal vicino carrozziere (che naturalmente lavora all”aperto).

All”inizio ho aspettato a vedere se se ne andava, poi ho mandato il portiere a chiedergli gentilmente se l”abassava, ma è stato inutile. Dopo la seconda volta che ho mandato il portiere senza risultato, sono andato io, bello pacifico, sorridendo.

Alla richiesta, gentilissima, di abbassare la musica per favore, mi risposto un secco: “Padre, usted sì jode”, che si può tradurre: “Padre, lo sa che rompe?”, ma al posto del “rompe” mettetici una espressione un po” più volgare.

Ho provato a spiegare che stavo facendo un lavoro e che non mi concentravo, il tipo non mi ha fatto gran ché caso. Ha solo spostato la macchina un po” più in là, senza grossi cambiamenti per me.

Il ritmo incessante della bachata, che mi ha accompagnato finché me ne sono andato, mi ha aiutato a pregare per lui.

Il campo bambini è finito con una gita al parco Mirador Norte.

Non sono potuto andare, ma l”ho visti al ritorno: i bambini erano visibilmente contenti, i monitori visibilmente stanchi.

Non mi è difficile indovinare che, negli ampli spazi del parco, i monitori hanno dovuto faticare non poco per tenere i bambini più o meno raccolti.

Si sta svolgendo il campo estivo dei bambini.

Lo fanno nella scuola, approfittando le aule vuote.

Il tema è la amicizia, sviluppato con manualità, giochi e chiaccherate.

Ci sono 200 bambini, accompagnati da una trentina di monitori.

I responsabili sono Francisca, Rosanna e Willy, e mi sembra che stiano facendo un buon lavoro.

Oggi pomeriggio, dopo la consueta (e bella) riunione degli animatori sono andato a Jacagua per vedere gli animatori del settore di San Ramón (i campos).

C’è un problema là che non sono mai riuscito a far fare le riunioni delle CEBs (comunità ecclesiali di base) come le fanno nel resto della parrocchia. In pratica in quel settore si sono impantanati a fare una via di mezzo tra incontri di preghiera e celebrazione della parola.

Così mi sono preparato due idee sulla forma di fare le CEB e sono andato a dirgliele. Ho scoperto tra l’altro che nella stessa comunità lavorano due o tre animatori in gamba, e ho provveduto a dare istruzioni perché rimanga uno solo e gli altri vadano ad aprire altre comunità.

Antonia, la nuova responsabile del settore, ha capito bene le problematiche che hanno ed è decisa a lavorare per risolverle.

Grazie, Signore!

Il tema delle CEBs (comunità ecclesiali di base) di questa settimana è la scuola. Ma stavolta non per i ragazzi o per i bambini, ma per gli adulti.

Tra gli animatori di CEB c’è un 70% che non ha finito la scuola primaria, e buona parte di loro hanno imparato a leggere quando sono entrati nella chiesa.

Così ho preparato un tema per invitare e motivare a iscriversi alla scuola serale. Come chicca finale ho portato una testimonianza della mia comadre Maribel, che con straordinaria costanza ha fatto di sera la scuola primaria, e adesso sta terminando, sempre di sera, il liceo. Dice orgogliosa che ha la sufficienza in tutte le materie, e che con il nuovo anno scolastico nessuno le impedirà di andare all’università. Maribel ha una buona dose di autostima e di costanza che le permette, pur con marito e 4 figli, di studiare e superarsi.

E spero che molto trovino il coraggio di fare come lei!

Oggi è cominciato, con le iscrizioni, il corso estivo di computer.

Lo fa Anyelo, il prof. di informatica del liceo.

Si sono iscritte già una quarantina di persone, e altre dovrebbero arrivare domani.

Per l’occasione ho comprato tre monitor nuovi, per sostituire altrettanti che non ce la facevano più. Ho trovato dei monitor usati a prezzo molto basso: 1350 pesos, equivalenti circa a 39 euro. Sembrano anche molto buoni.

Oggi pomeriggio abbiamo cambiato il responsabile del settore Sinai. Juan Luis ormai vive da un’altra parte, e farà il responsabile di settore lì dove vive (tra l’altro è prioritario, perché deve fare esperienza in vista del diaconato), lasciando la responsabilità del settore Sinai.

Così oggi pomeriggio abbiamo convocato le comunità di quel settore, e con calma abbiamo cercato di capire chi poteva sostituirlo.

Come per l’elezione di Mattia di cui ci dicono gli Atti, abbiamo pregato, ho fatto il punto della situazione, ho chiesto alla geste che esprimesse quali erano le fortezze e quali le debolezze del settore.

Dopo, siamo arrivati al dunque: proporre i candidati. Sono stati proposti Deisy e Javier.

Deisy ha una bella esperienza di vita di chiesa: è catechista e responsabile di un centro di catechismo; è animatrice di comunità di base; ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione e partecipa fedelmente alla sua comunità apostolica; ha lavorato come “pastorello” nei Ritiri, e ha accompagnato varie comunità apostoliche nella loro fase iniziale. La gente ha espresso calorosamente che le vuole bene e le riconosce il lavoro fatto e l’esperienza. Qualcuno ha anche riconosciuto che Deisy deve fare attenzione a non essere troppo precipitata, o agressiva, con la gente, ma tutti hanno formulato l’augurio e la certezza che il problema era superabile.

Javier è più giovane nella parrocchia: si è sposato circa 5 anni dopo Deisy, ha fatto il Ritiro, è impegnato nel gruppo di uomini, ma il lavoro gli impedisce dedicarsi con più responsabilità. Di fatto tutti si sono resi conto che, pur essendo molto generoso, avrebbe avuto seri limiti.

Così è venuto spontaneo da parte di tutti indicare a Deisy come la candidata, e io sono stato ben felice di ratificare questa indicazione.

All'”elezione” abbiamo fatto seguire la Messa, in cui abbiamo trasformato in preghiera tutto quello che avevamo vissuto precedentemente.

Soprattutto bello è stato alla fine, prima della benedizione: ho invitato tutti i membri del settore Sinai a esprimere la loro disponibilità a lavorare nel settore, secondo i loro incarichi e quelli che si sarebbero assunti. Tutti hanno detto con gioia la loro volontà di lavorare, e di obbedire a Deisy in tutto quello che gli chiederà. Ho sentito in quei momenti una gioia interiore grandissima, per la generosità che tutti hanno espresso.

Stamattina alla messa delle 9 abbiamo avuto la visita del padre Kurién, il nuovo segretario del Nunzio Apostolico.

È nuovo nel paese, essendo arrivato sei mesi fa, e fa ancora un po’ di fatica con lo spagnolo, però se l’è cavata benissimo, e la comunità si è sentita orgogliosa di questa visita.

Reny ha lasciato il lavoro di segretaria del sabato, perché, ormai laureata in medicina, ha iniziato la pasantía, cioè il periodo di apprendistato obbligatorio, e gliel’hanno dato a quattro ore di macchina da qui, sul Lago Enriquillo.

Così ho chiesto a sua sorella Raysa, che è di quattro o cinque anni più vecchia di lei, se me la sostituiva.

L’ho proposto a Raysa perché ai tempi di don Lino lavorava molto in parrocchia, ma poi si è messa a lavorare con il PRD (il partito che era al governo gli scorsi quattro anni), e lì si è fatta il giro di amicizie; si è sposata ed ha avuto un bambino. Adesso, da sei mesi, si è separata dal marito, e si sta riavvicinando alla chiesa. Così le ho chiesto questo servizio, dicendogli che la poteva aiutare a reinserisi nella vita della parrocchia.

Il fatto che ha accettato mi ha riempito di gioia, anche perché ha una discreta pratica di lavoro di ufficio, e quindi non ha bisogno di tempi lunghi di adattamento.

Di fatto il primo giorno è stato tutto ok senza inconvenienti.

Adesso spero che poco a poco mi venga alla messa domenicale e magari possa tornare a lavorare con i giovani o con qualche comunità.

I giovani stanno lavorando sodo per preparare il campo dei bambini: tutti i pomeriggi di questa settimana i monitori del campo si sono riuniti per la formazione.

Bravi!

L’adorazione Eucaristica dl primo giovedì, che è stata oggi, mi ha fatto venire un po’ di rabbia.

Arrivano tutti all’ultimo momento, e ci mettono mezz’ora prima di aver tutto pronto. Poi oggi non so perché non trovavano la tovaglia per l’altare, così invece delle cinque abbiamo cominciato alle cinque e mezza.

In compenso durante l’adorazione è venuta un po’ di gente a confessarsi, e altri si sono confessati con Lorenzo.

La riconciliazione è sempre un momento bellissimo della vita di un presbitero.

Tra martedì sera e stasera abbiamo fatto il corso di preparazione al battesimo per genitori e padrini.

Già da qualche anno mi sono intestardito di vedere personalmente i genitori (almeno uno) prima del corso, e ne escono sempre dialoghi molto belli: cerco di far capire loro la esigenza di consacrare con il matrimonio la loro unione, visto che solo una piccolissima parte sono sposati.

In questi giorni poi il Signore mi ha fatto conoscere coppiette molto speciali, vari di loro erano impegnati nella chiesa prima di iniziare a convivere, e gli si vede il desiderio di tornare a vivere questo impegno.

Così quello che cerco di fare è movitarli perché facciano il corso di preparazione al matrimonio, dicendogli che non li obbligherà a sposarsi.

A quelli che fanno difficoltà con il matrimonio per paura di fare un errore porto la testimonianza dei 48 anni di matrimonio di miei (ho una foto dell’anno scorso dove sembrano fidanzati appesa nel mio ufficio) e delle difficoltà che hanno superato con l’aiuto del Signore.

Domenica pomeriggio abbiamo fatto l’attività di settore prevista dal piano pastorale.

Il tema era “Io sono una persona importante”, e si basava sul fatto di valorizzare il nome di ciascuno e le eventuali foto che ognuno poteva portare.

In ognuno dei settori si sono fatte celebrazioni in vari posti. Le celebrazioni più affollate hanno avuto una sessantina di presenze, quelle meno una ventina.

La gente che ha partecipato è stata entusiasta, anche perché in tutti i settori si sono organizzati per offrirgli un piccolo “brindisi”, naturalmente non alcoolico.

Le équipe di settore hanno lavorato tutte con un buon grado di impegno, i giovani delle équipe si sono occupati soprattutto di fare qualche scenetta, con ottimi risultati.

Si può dire che il messaggio è arrivato, e l’impressione è che è rimasto un buon ricordo dell’attività, il che dovrebbe aiutarci a far meglio quella di luglio.

Grazie, Signore!

Non sono potuto andare al mare con i giovani del coro per la coincidenza con la consegna delle pagelle della scuola primaria.

Ho chiesto a Lorenzo di andarci con loro, e c’è andato volentieri, e stasera mi ha detto che ha passato una bella giornata, stando molto in acqua e giocando con i ragazzi, soprattutto divertendosi a fare il bagno sotto la pioggia!

Stamattina, nella messa delle sette, abbiamo accolto ufficialmente il nuovo diacono Marcial.

Ha svolto le sue funzioni, leggendo il vangelo, incensando, facendo le sue monizioni, distribuendo la comunione.

Alla fine c’è stato il lungo rito dei saluti e ringraziamenti, piacevolissimo.

Marcial ha voluto chiamare vicini a sé sua mamma e suo papà e i suoi fratelli (ce n’erano quattro, mancavano due). Li ha ringraziati per il dono della vita e per essergli stati vicini.

Ha anche ringraziato don Lino, che per primo lo ha valorizzato nella parrocchia, e ha speso qualche parola anche per me.

Naturalmente ha ringraziato il Signore Gesù, dal quale si è sempre sentito amato.

Uscendo, è stato assalito dall’abbraccio della gente!


Edilenia con suo marito Andrés e suo figlio Yojansel

Ecco la foto della famiglia di Marcial con la torta.

Ci sono i figli Jorlin, Antony e Anyeli, e i quattro fratelli e sorelle.

Il papà e la mamma sono rispettivamente il quarto e la sesta da destra.

La terza da destra è sua moglie Germania


Edilenia con suo marito Andrés e suo figlio Yojansel

Edilenia ci ha fatto felici tutti partecipando all’ordinazione di Marcial con suo marito Andrés e con il suo figlioletto Yojansel di due anni.

Grazie, Edilenia, di cuore!


Marcial ordinato diacono!

L’ordinazione di Marcial e degli altri 25 diaconi permanenti è stata fatta oggi pomeriggio in un palazzetto dello sport al coperto (e con aria condizionata!).


Il gruppo di Santa Margarita!

Naturalmente il nostro gruppo era il più numeroso! di 800/1000 presenti, un centinaio erano della nostra parrocchia.

In realtà speravo che venisse più gente, ma va bene così, il sabato pomeriggio non è un momento facile, per molti è il giorno del bucato, del parrucchiere, ecc.

Durante la celebrazione varie volte hanno fatto i nomi dei candidati e delle parrocchie, e ogni volta era un applauso scrosciante!


Marcial si riveste della dalmatica!

Il cardinale abbraccia Marcia

Particolarmente toccante è stato il momento della preghiera consacratoria e dell’imposizione delle mani.

Subito dopo, il sottoscritto ha provveduto a vestire Marcial con la stola e la dalmatica.

C’era poi il momento dell’abbraccio con il vescovo e con gli altri diaconi permanenti, ho approfittato e mi sono infiltrato anch’io!

Seguiva, secondo il rito, la consegna del vangelo: il diacono è ministro della parola, e predica, soprattutto nell’omelia della Messa.


Marcial riceve il libro dei vangeli

Il gruppo dei nuovi diaconi!

Al termine del rito, tutta la gente è scesa dalle gradinate ed ha letteralmente assalito Marcial, abbracciandolo da tutti i lati. Marcial si vedeva visibilmente felice e commosso.

Al ritorno, la festicciola nel salone della scuola. Tutti i settori hanno fatto o detto qualcosa: una poesia, un canto, ecc.

Non poteva mancare la grande torta finale!

A causa della consegna delle pagelle della scuola primaria, che sarà dopodomani, non posso andare alla gita del coro.

Peccato, mi sarebbe piaciuto. Sono ragazzi con cui si sta bene (nonostante i conflitti), e la gita era un’occasione per rasserenare ancora di più i rapporti.

Il Signore troverà il modo di darmi altre occasioni!

… Marcial sarà diacono!

L’ordinazione è prevista alle quattro, e penso che della parrocchia andrà un bel gruppo: ogni settore si cercava i suoi mezzi di trasporto.

Stasera abbiamo vissuto una bella vigilia di preghiera in preparazione all’ordinazione di Marcial.

L’hanno preparata i seminaristi, molto bene, alla fine ho fatto loro i complimenti pubblicamente.

Non c’era tanta gente, una pioggia insistente ha scoraggiato molti.

Alla fine della messa ho chiesto di dire due parole alla madre di Marcial, che è venuta dal campo per l’occasione, ha detto poche parole ma molto belle.

Stasera, con Marcial e Germania, siamo stati a casa di Edilenia.

Venivamo dal retiro a Schönstatt, ed è stato molto bello l’incontro con loro.

Ho trovato molto piacevole anche la figura di suo marito, Andrés.

Andrés non è battezzato, e la sua famiglia è evangelica. Lui non è gran ché niente, e per questo Edilenia, che è stata sempre cattolica, e che tra l’altro prima che si sposassero in comune faceva la comunione, spera che si battezzi nella chiesa cattolica, in maniera che sia tutto più facile.

E devo dire che stasera l’ho visto ben disposto.

Tra l’altro ci hanno mezzo promesso che verranno all’ordinazione di Marcial, sabato pomeriggio. Io ho sbulaccato e ho mezzo promesso a Edileni il pomeriggio di domani libero. Spero che lo possiamo fare. E spero soprattutto che all’ordinazione sentato e vedano tutti e due la bellezza della nostra chiesa cattolica!

Sapete che sabato Marcial sarà ordinato diacono. Germania è sua moglie, sono felicemente sposati da una decina d’anni.

Oggi pomeriggio me li sono portati alla Victoria, al santuario di Schönstatt, per fare qualche ora di ritiro.

È stato veramente bello, un po’ per la bellezza del posto (c’è un giardino molto ben curato), un po’ per l’accoglienza delle suore che non ci hanno fatto mancare succo di frutta e alcune fette di torta.

Ma soprattutto è stato bello perché sono venute fuori molte cose carine: la dottrina della chiesa sui ministeri, che più la approfondisco più mi piace; le esperienze che tanto io come Marcial e Germania abbiamo condiviso; il silenzio ricco di preghiera del posto.

Alla fine non era in programma la Messa, ma le suore ce l’hanno chiesta perché il padre Eligio non c’era e rimanevano senza. Durante questa Messa ho approfittato per chiedere a Marcial e Germania una testimonianza nell’imminenza dell’ordinazione, e devo dire che nonostante li abbia presi di sorpresa se la sono cavata molto bene. Bravi!

Sabato pomeriggio sarà l’ordinazione. Non dimenticatevi di pregare!

Grazie all’acqua che è caduta oggi più riprese, la temperatura è oggi più fresca.

Invece dei 32º dei giorni scorsi siamo oggi a 23º. Una bella differenza.

Stanotte si dorme bene. Uauuuu!

10:04 pm

Messa saltata

Oggi pomeriggio dovevamo avere la messa di inaugurazione di una comunità de Los Cazabes.

Un’aquazzone violento mi ha motivato a rimandarla a una delle prossime settimane.

D’altronde non ci sarebbe stata neanche Antonia, la responsabile del settore, che è una presenza ben necessaria per dare continuità alle cose.

9:59 pm

Maribel

Stasera sono stato a casa di Maribel Tolentino.

È una giovane signora sposata in chiesa 5 anni fa, con tre bellissimi bambini.

È animatrice di comunità di base, ha fatto il ritiro di evangelizzazione e appartiene a una comunità apostolica.

Per via del marito, che ha cambiato lavoro ed ha dei colleghi evangelici, ed è andato alcune volte a una chiesa evangelica, anche lei, forse in un momento di stanchezza, o di sconforto, o di disincanto, è andata. Per un mese ha ascoltato le loro prediche.

Risultato: un inizio di lavaggio del cervello. È confusa perché gli evangelici le hanno detto che il suo battesimo da piccola non è valido e si deve (ri)battezzare. E che deve convertirsi. E che non ci possiamo fare il segno della croce.

Mi ha accolto bene, e sono riuscito ad entrare su qualcuno di questi argomenti perturbanti.

Ho cercato di rispondere alle questioni prettamente evangeliche, e di spiegare che la chiesa cattolica è la nostra madre e che non ha senso abbandonarla e cercarci un’altra madre.

Alla fine mi ha promesso che sarebbe tornata alla Messa e alla comunione, e anche alla comunità apostolica, ma senza porre data.

Mi ha chiesto di pregare per lei, e lo farò senz’altro!


A Comate

Con i seminaristi vecchi e prossimi della parrocchia siamo andati al fiume, a Comate, vicino a Bayaguana.

Siamo arrivati al mattino all 9 e mezza, e c’era una tranquillità formidabile: poca gente, niente musica.


Tuffo

Abbiamo giocato nell’acqua praticamente fino alle 11, ora in cui abbiamo staccato per fare una chiaccherata sull’origine dei vangeli.


La chiaccherata di Lorenzo

Dopo pranzo è venuto don Lorenzo, a fare un’altra chiaccherata sulla sessualità e la maniera di viverla da parte dei consacrati.

Tutti e due i temi sono stati ben recepiti, mi sembra.

Purtroppo in tarda mattinata è cominciata ad arrivare molta gente, compreso un gruppo di parrocchia con il padre Tony, e di lì a poco hanno acceso la musica, forte naturalmente come sempre.

Ci siamo divertiti abbastanza, soprattutto tuffandoci e bagnandoci sotto le molteplici cascatelle di cui è ricco il posto.

Se venite qui a Santo Domingo devo portarvici!

Domani andiamo in gita con i tre seminaristi attuali (Heriberto, Willy e Miguel Ángel) e i tre prossimi (Elvis, Brondy e Franklin).

Andremo a un fiume, sperando di trovare nell’acqua un po’ di fresco. Ultimamente fa abbastanza caldo e si suda tutto il tempo.

Penso di fare due momenti di riflessione:

  • uno al mattino, ragionando un po’ su come sono nati i vangeli; lo farò io;
  • un’altro al pomeriggio, con Lorenzo, a cui ho chiesto di fare una chiaccherata su come possiamo vivere la affettività come persone celibi consacrate.

Vi saprò dire!

Stasera, quando Juan Luis è tornato dal ritiro per i candidati diaconi, ho parlato con lui abbastanza a lungo, quasi un’oretta.

Era da un po’ che non parlavamo. L’ho visto abbastanza sereno.

Se vi ricordate, Juan Luis sta preparandosi per il diaconato permanente, ma ho deciso che aspetti un anno prima di ordinarsi perché pastoralmente non è ancora maturo.

Così in quest’anno si potrà dedicare, libero ormai dal corso teologico, a fare pratica di catechista, animatore, responsabile di settore.

Alla fine il numero dei catechisti non è aumentato.

Le presenze di oggi si sono assestate sui 50, contro i 45 di ieri.

C’è tutta una fetta di catechisti che non si è fatta viva, né ha mandato a dire niente… apparentemente non gli interessa continuare?

Comunque il corso è stato bello. Suor Josefina, la nuova responsabile diocesana della catechesi, ha partecipato tutto il tempo, e ha dato molto amore ai nostri catechisti. Tra l’altro anche con me ha avuto lodi che forse me le meritavo, forse un po’ esagerava. Ma devo ringraziare il Signore perché anche questi zuccherini mi aiutano a fare bene il lavoro.

Stamattina Ángel Ramón è morto.

Una parente che è della comunità mi ha confermato che è stata cirrosi dovuta al bere.

Signore, accoglilo tra le tue braccia!

Oggi e domani stiamo avendo il corso per i catechisti.

I catechisti dell’anno scorso, più qualche nuovo che è apparso, sono in tutto circa 105. Ma devo fare un repulisti, perché molti di loro a questi incontri non si vedono mai, e non voglio accettare questa situazione. Meglio meno catechisti, ma che so che si formano.

Comunque oggi ce n’erano 45/50, hanno lavorato dalle 9 e mezza a mezzogiorno e mezza, e dalle 2 e mezza alle 4 e mezza.

I temi sono stati interessanti, e domani lo saranno ancora di più, perché ci sarà la dottoressa Dionisia che affronta sempre i temi della sessualità, prevedo che ci saranno vari giovani in più.

Sono stato da Ángel Ramón per celebrare l’unzione dei malati, l’ho trovato molto peggio di martedì.

Era in uno stato di semi incoscienza, anche se con gli occhi aperti.

In tutto il tempo della celebrazione dell’unzione non ha dato segno di rendersi conto di quelli che facevamo.

La figlia e la moglie, con un amore grandissimo, gli facevano aria per alleviare il calore.

Ho potuto sapere che quello che ha è una cirrosi epatica con complicazione a reni e polmoni.

Rimaniamo in preghiera. Il Signore può fare di tutto!

La messa di inaugurazione della nuova CEB nel Chimbú è stata speciale.

All’inizio della messa c’erano più bambini che adulti. Nella predica ho dovuto inventarmi qualcosa come un gioco quiz, in cui alternativamente vincevano i bambini o gli adulti. Alla fine ho fatto vincere naturalmente i bambini.

Dentro al quiz sono riuscito a trasmettere la necessità del catechismo e di partecipare alla Messa domenicale per i bambini. E agli adulti ho cercato di trasmettere la bellezza di lavorare per il Signore.

Alla fine della Messa poi, ho chiesto ai nostri tre seminaristi di parlare un po’ dell’anno trascorso in seminario, e poi la gente ha fatto loro una raffica di domande.

Ne è venuto fuori un momento molto bello di catechesi vocazionale, in cui tutti, bambini e adulti, erano come catturati.

10:07 pm

Due malati

Dopo la Messa di inaugurazione della Comunità sono andato a visitare due malati.

Il primo aveva la mascella gonfissima. Qualcuno mi ha parlato di un’infezione risalente a due mesi fa, e dovuta all’estirpazione di un dente del giudizio. Mmmh… a me sembrava un tumore alla mascella. Era un uomo abbastanza giovane, si è confessato e ha ricevuto l’unzione. Ha anche promesso che si sposerà presto.

Il secondo in realtà non l’ho visto, perché era andato in città a fare una commissione. Boh, che malato è?

Oggi pomeriggio abbiamo inaugurato una nuova Comunità Ecclesiale di Base.

L’ora della Messa era alle 5, e c’era poca gente. Tra una cosa e l’altra non abbiamo cominciato prima delle 5 e mezza, e a quell’ora c’erano una quarantina di persone!

È stata l’occasione per varie cose belle:

Ho potuto predicare sulla necessità di farci carico dell’opera di evangelizzazione.

Quattro nuovi animatori si sono offerti per lavorare con le CEBs.

Ho conosciuto la famiglia di Emiliana, la padrona della casa dove si dà la CEB. Li conoscevo abbastanza, soprattutto il marito (si sono sposati qualche anno fa), ma mi mancava conoscere meglio i figli.

Una di loro, Glenny, l’avevo vista varie volte, perché è maestra nel collegio di Elena Santana, ma non avevo ancora messo a fuoco che era figlia di Luis ed Emiliana. Ed è una ragazza buona, ma, a suo stesso dire, pigra per venire a Messa. Sono riuscito a parlarle in disparte e mi ha promesso che farà lo sforzo di partecipare tutte le domeniche.

Grazie, Signore.

10:16 pm

Un uomo malato

Stamattina mi hanno portato da un malato.

Era un uomo che conoscevo, era un messaggero della ditta che ci fa la manutenzione della fotocopiatrice.

Me lo ricordavo ben in forma, mezzo grasso.

Adesso è magro, ma con la pancia gonfia. Deve avere qualcosa come un tumore.

Mi aveva mandato a chiamare. Anche se non veniva a Messa, mi vedeva, o meglio, ci vedevamo volentieri. L’ho sempre visto come una persona semplice e positiva.

Quando mi ha visto gli si sono bagnati gli occhi dalle lacrime. Poi si è confessato e insieme a vari fratelli della chiesa abbiamo pregato per lui.

I giorni prossimi devo andare per celebrare la Unzione dei Malati.

Ho riconvocato per oggi la riunione dei catechisti giovani, ma, ahimé, di una ventina ne sono venuti solo quattro.

Non so manco io cosa fare. Da un lato gli direi che non possono più fare i catechisti… Devo trovare una soluzione più costruttiva.

Signore, illuminami!

Il servizio diocesano del piano pastorale ha partorito un bel librettino con tre incontri per le CEB sul tema mensile del piano pastorale.

È ben fatto, e ce lo siamo gustati alla riunione degli animatori.

Insiste sul fatto di essere coscienti dell’importanza della propria persona e delle proprie qualità.

Stiamo facendo i preparativi dell’ordinazione diaconale di Marcial, sarà sabato 25 alle 4 di pomeriggio.

Al ritorno alla parrocchia faremo una specie di ricevimento nel salone della scuola. La famiglia preparerà qualcosa, e la maggior parte sarà a carico della parrocchia.

Stamattina sono riuscito a finire la lettera al popolo di Dio.

Mi sono dato da fare per cercare immagini appropriate, e mi sembra che mi sia venuta decente.

Oggi pomeriggio devo andare per stamparla: 10,000 copie, tante come le famiglie della parrocchia!


La cappella quasi finita

Oggi si sono continuati i lavori della cappella.

C’era una squadra di una quindicina di persone.

Si è terminato di mettere la lamiera del tetto, e si è cominciato a preparare per fare il pavimento.

Rimangono da fare, oltre al pavimento, le porte e le finestre. C’è anche da aggiustare una parte della lamiera del tetto che è stata messa troppo male. E ci sono dei pali di rinforzo che sono da schiodare e rinchiodare perché sono tutti storti!

Oggi è stata la seconda domenica del Ritiro di Evangelizzazione.

In tutto lo hanno terminato una trentina di persone. Poche, rispetto ad altri ritiri. Però probabilmente avremo la possibilità di aiutarli meglio a continuare il cammino.

Ho avuto la possibilità di celebrare con tutti la Riconciliazione sacramentale. In realtà una buona parte di loro sono conviventi e quindi non possono ancora ricevere l’assoluzione.


Il gruppo che ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione

C’erano anche un giovane e una donna non battezzati. Normalmente diciamo loro che si battezzino prima di fare il Ritiro, in maniera che con il ritiro si rinforzi la catechesi battesimale.

Alla fine c’è stata l’accoglienza alla Messa.

Questa volta siamo riusciti a fare una cosa carina. Abbiamo invitato i familiari per la ora della Messa. Poi, quando le persone del ritiro sono arrivate in chiesa, abbiamo chiamato, uno per uno, i rispettivi familiari, ai quali avevamo dato un piccolo mazzetto di fiori, con l’idea che li regalassero al loro parente. La cosa è riuscita molto bella, e alla fine ci siamo anche scattati una bella foto!!!!

Stiamo partorendo la prima lettera al popolo di Dio.

Pensavo fosse più facile, e pensavo che i giovani che abbiamo chiamato a componerla si sarebbero mossi più a loro agio.

Praticamente mi tocca farla a me. Ma forse va bene, così mi rendo conto delle difficoltà e posso dare i dovuti ragguagli.