Contributi nella categoria 'Parrocchie'

La missione si è trasferita oggi al settore Nueva Jerusalén di Santa Margarita e al settore Altagracia della Divina Misericordia.

Nella Nueva Jerusalén è stato con noi il padre Kurien, il segretario della Nunziatura Apostolica, che ha celebrato una delle due messe di accoglienza. Questo padre è indiano, del Kerala, lo stesso stato indiano del quale sono originarie le suore, e viene volentieri a Guaricano perché ha così l’occasione di fare un servizio e anche di incontrarsi con gente della sua terra.

Stranamente, i missionari erano in numero inferiore rispetto a quelli che avevano nel settore San Ramón, che era più lontano. Mi immagino che possano essere una serie di coincidenze.

Grazie a Dio non è più piovuto, ma da ieri fa di nuovo caldo, sulla trentina di gradi. Paradossalmente, in Italia in questa stagione, che è la più calda sia qui che lì, si sta peggio che in un paese tropicale, se è vero quello che molti mi hanno detto di temperature italiane sopra i quaranta gradi. Beh, sappiate che qui non va mai più su di trentadue.

Domani continuaremo negli stessi settori.

La missione di Santa Margarita è continuata nel settore San Ramón.

Grazie a un giro che avevo fatto ieri per rendermi conto della consistenza di un gruppo di case lontane che non avevamo mai visitato, oggi abbiamo potuto visitare ed evangelizzare quel settore, che si chiama Barrio Norte. Quattro coppie di missionari, sei oranti e un ministro sono stati là, e la celebrazione è stata partecipata in maniera migliore di come ci si sarebbe aspettati.

Adesso l’idea è di andare almeno una volta al mese a fare una celebrazione in quella zona. Antonia, la responsabile di settore, se n’è innamorata, e sicuramente porterà avanti il discorso!

La Missione Parrocchiale è cominciata nel settore San Ramón di Santa Margarita e nel settore Espíritu Santo della Divina Misericordia.

In tutti i centri di accoglienza si è vista gente vecchia e gente nuova. Ho speranza che vedremo un bel po’ di gente avvicinarsi alla chiesa!

Oggi le coppie di missionari erano più di trenta in tutte e due le parrocchie. Un bel dono del Signore, visto che l’anno scorso erano cinquanta in tutto!


Suor Modesta con Mayra

I responsabili della pastorale giovanile hanno terminato il bivacco, che si è svolto a La Rosa, il campo di cui è originario Marcial, e dove vivono ancora adesso i suoi genitori e buona parte dei suoi familiari.


don Paolo con Virginia e Taína

Abbiamo fatto la Messa finale stamattina alle undici. Oltre ai nostri giovani c’era un bel gruppo di gente della comunità, praticamente solo donne e bambini, con una buona presenza di giovani.

M’è spiaciuto che, nonostante fosse la festa del papà, c’era un solo uomo del paese.

4:39 pm

Día del padre

Oggi in Repubblica dominicana è la festa del papà.

In chiesa lo vediamo perché vengono più uomini, e anche perché molta gente fa dire una messa per il papà defunto.

A Santa Margarita c’era un bel pienone, e anche alla Divina Misericordia.

4:38 pm

Messa di invio

Nella Messa di stamattina abbiamo fatto l’invio dei missionari e degli oranti della missione parrocchiale.

Gli oranti mi sono sembrati meno di quello che pensavo. Evidentemente la maggior parte di quelli che hanno partecipato al momento di formazione di venerdì scorso erano della Divina Misericordia.

Invece si sono visti tanti missionari, dovrebbero essere più di 65, cioè dovremmo poter formare almeno una trentina di coppie.

Domani appunto cominceremo, visitando le famiglie del Cazabes, che è il campo di dove è suor Cristina.

Invece alla Divina Misericordia c’era don Lorenzo a presiedere l’Eucaristia, ha fatto lui l’invio dei missionari e degli oranti. Loro cominceranno dal settore Espíritu Santo, nel barrio del Chimbú.


Yolanda con Rosanna

“Come guidare un gruppo giovanile” è stato il tema dell’istruzione che ha dato Yolanda, una giovane che lavora nella Pastorale Giovanile Diocesana, ai nostri responsabili riuniti al bivacco.

Il contenuto è stato ben solido, e i ragazzi l’hanno percepito. Credo che quelli che ancora non stanno lavorando con un gruppo giovanile hanno ricevuto le nozioni fondamentali per iniziare un lavoro.


Il gruppo dei presenti al taller de líderes

Sono stato stamattina al bivacco dei responsabili della pastorale giovanile, dove ho fatto una catechesi sui simboli del cristianesimo.

Gli ho messo dentro un po’ di tutto, dai simboli paleocristiani delle catacombe fino a quelli moderni (Sacro Cuore di Gesù, immagine della Divina Misericordia).


Taína prende benevolmente in giro suor Modesta che ha un braccio a riposo

Nel discorso mi sono lasciato andare ad alcuni excursus su temi di storia della chiesa, in particolare con relazione al protestantesimo, ed è stato quello che ha reso più interessante la cosa.

Stanno partecipando al bivacco anche suor Modesta e suor Blessila. I giovani sono una quindicina, accompagnati da Marcial.

Oggi pomeriggio ho avuto la formazione degli oranti, che nei giorni della missione staranno nei centri di accoglienza a pregare per missionari e destinatari della missione.

Erano tutti insieme delle due parrocchie, e in tutto avevo circa 150 persone. Pieni di entusiasmo, decisi a pregare. Ho fatto loro una catechesi, l’ho messi a lavorare in gruppo, e abbiamo concluso con un’oretta di adorazione eucaristica.

È stato un piacere per me dare questa formazione, hanno fatto venire più voglia di pregare anche a me!

Con i nuovi Animatori di Assemblea abbiamo fatto la prova di lettura.

Visto che dovranno leggere il vangelo e spiegarlo, ho ritenuto importante precedere la spiegazione sulla predicazione con quella su come proclamare la Parola di Dio.

Così, dopo un’introduzione generale, siamo passati alla prova pratica di una prima lettura e di un salmo. I laici avevano ricevuto la settimana scorsa una fotocopia perché se la potessero provare bene a casa. Qualcuno l’ha fatto, altri non hanno gli occhiali, altri avevano perso foglio, ecc. La metà dei laici presenti ha una lettura discreta, gli altri francamente stentano.

Li ho scelti, nonostante sapessi di questa limitazione, guardando più alle qualità delle persone che a questa specifica capacità.

9:59 pm

CPM

L’incontro del CPM di stasera verteva su Efesini 5,21ss, che è l’insegnamento di san Paolo sul matrimonio come imitazione dell’amore di Cristo per la chiesa e della sottomissione della chiesa a Cristo.

Abbiamo cercato di far capire, sulla scia di quello che dice Giovanni Paolo II nell’enciclica Mulieris Dignitatem, che il v. 21 (sottomettersi reciprocamente per amore a Cristo) è la chiave interpretativa di tutto il resto. E sembra che ci siamo riusciti.

Oggi, al secondo incontro di formazione dei missionari, avevo una cinquantina di laici.

In tutti quelli che hanno dato la loro disponibilità sono circa 67, ma non so se tutti effettivamente porteranno avanti il lavoro.

Sono rimasto ben impressionato, oltre che dal numero, dall’amore con cui si sono preparati oggi pomeriggio.

Ho presentato loro alcune caratteristiche del servizio missionario di Gesù così come traspare dai vangeli. Poi ho dato loro venti minuti per riflettere su quello che gli si è detto, con alcune domande-guida. L’ultima domanda verteva sulla possibilità di essere inviati a fare vita da missionari in un altro paese. La maggior parte si sono detti disponibili. E non era per l’idea di venire in Italia: la prima cosa che mi ero preoccupato di dire loro è che i missionari vanno sempre a una situazione e a un luogo più povero di quello in cui vivono.

Dopo questa introduzione, abbiamo preso visione insieme del foglio del messaggio che sarà consegnato durante la visita, e poi ho ancora detto qualche parola su quello che è il kerigma e su quello che significa.

Abbiamo concluso con un’oretta di adorazione eucaristica.

Già ieri sera ho ripreso il “lavoro”, con la Messa della sera nella cappella del barrio.

Stamattina le due Messe a Santa Margarita. La prima mi ha stancato più della seconda, ma mi sento di dire la terza stasera.

Stamattina avrei dovuto andare a Duquesa, ma ho rinunciato per due motivi:

  • perché alla Messa dei giovani avevamo l’accoglienza dei giovani del campo adolescenti
  • per il clima caldo che c’è a Duquesa: in conseguenza del furto del tabernacolo, due settimane fa la polizia ha messo dentro per due giorni due o tre dei capi della nazione di là, e a quanto mi hanno riportato quelli che ci vivono, non sarebbe stato prudente andare in questa circostanza, meglio lasciar passare almeno un mesetto perché si calmino le acque.

Al tornare a Santa Margarita dopo i tre giorni di mal di gola e febbre ho potuto vedere come rende l’alloggiamento per il tabernacolo: c’è adesso un piccolo vano, che sarà protetto da sbarre di ferro, e che è incorniciato da due colonne e da una trave superiore, in maniera che dà l’idea di una custodia.

Nonostante sia ancora di intonaco grezzo, dà già un’idea. Appena sarà pronto vi metterò la foto


Marcial con alguni dei giovani del campo; dietro si vede Taína

Lorenzo ha fatto oggi pomeriggio la Messa di chiusura del campo adolescenti.

È rimasto stupito dalla loro attenzione. Così come ero rimasto stupito anch’io quando ho fatto la conferenzina d’inizio sull’amore.

Sono rimasti tutti contenti e soddisfatti.

Domani hanno la gita finale a Juan Dolio.

9:55 pm

Febbre

Stamattina Teófilo ha fatto una conferenza molto bella ai giovani del campo adolescenti, presentando la famiglia in chiave esperienziale.

Da parte mia però sono fermo in casa per una laringite con febbre.

Oggi pomeriggio ho dovuto affidare a Jacinta la formazione dei missionari della prossima missione parrocchiale.

In compenso ho potuto mettere a punto la lettera mensile a tutte le famiglie e passarla a Edilenia perché la inizi a stampare.

Domani spero di stare meglio, ho la Messa al campo adolescenti.

Oggi è cominciato il campo adolescenti.

Sono una novantina di adoscenti delle due parrocchie. Durerà tre giorni, più l’ultimo giorno di gita, e si sta facendo nel Parco Nazionale Mirador Norte, a dieci minuti dalla parrocchia.

I ragazzi pagano una quota di 150 pesos, che copre il trasporto e il mangiare del mezzogiorno.

Con loro lavorano sette o otto responsabili, mi sembra con molto amore.

Grazie, Signore!

Oggi è un giorno tranquillo, me la prendo comoda.

Abbiamo fatto stamattina la consueta riunione di verifica e preparazione del corso di preparazione al matrimonio, e fino a stasera non ho altri impegni che preparare la Messa festiva di domani.

Nella riunione di stasera della pastorale giovanile abbiamo parlato di varie cose successe prima o durante il campo bambini che hanno provocato malessere nei responsabili.

Ho dovuto fare forza perché si portassero a galla le cose, da parte di qualcuno c’era un rifiuto. Qualcosa abbiamo chiarito, qualcosa no.

Ho da parlare in privato con vari di loro, perché ci sono atteggiamenti poco positivi.

Abbiamo portato avanti la preparazione poi del campo adolescenti, che sarà la settimana prossima, da mercoledì a sabato, e del campo responsabili, che sarà a fine mese. È quasi tutto pronto.

Abbiamo avuto oggi la riunione dei responsabili di settore delle due parrocchie per preparare la missione parrocchiale che comincerà il 31.

Ho preparato un foglio con specificate bene tutte le cose da fare e da preparare, in maniera che in ogni settore preparino tutto il necessario: équipe di accoglienza, di animazione, di preghiera, e in ogni settore uno o due laici che daranno una piccola testimonianza di come hanno conosciuto Cristo.

Faremo la Messa con l’invio di missionari e oranti la domenica 30. E a partire del giorno seguente avremo tutti i pomeriggi l’evangelizzazione: preghiera comune, visita due a due a tutte le famiglie, Messa di accoglienza verso le sette di sera, nella quale si farà l’invito a partecipare alle CEBs (comunità ecclesiali di base).

Ogni giorno visitaremo la metà di un settore, in maniera che i cinque settori delle due parrochie saranno completati in due settimane (la missione è solo da lunedì a venerdì).

Dopo la missione cominceremo la preparazione del nuovo Ritiro di Evangelizzazione, a cui invitaremo le persone che stanno già facendo un cammino di chiesa.

Un prete dominicano ci ha regalato il nuovo tabernacolo.

È di legno, rivestito internamente di seta rossa. Bello! Sulla porta ha intagliato il pane e l’uva.

Prima di collocarlo al suo posto devo mettergli una cancellata per proteggerlo, e dovrò fare due colonne laterali con una trave sopra per incastonare le sbarre dove si aprirà la porta.

Senza questi accorgimenti metterlo sarebbe fare un invito a nozze ai ladri e alle Nazioni.

Oggi abbiamo avuto il ritiro “di riscaldamento” (paradossalmente qui si usano termini che hanno un sapore… calcistico!) con cui abbiamo iniziato la preparazione della Missione Parrocchiale di agosto.

Non è stato uno, ma due: l’abbiamo cioè fatto separatamente a Santa Margarita e alla Divina Misericordia.

Sono venuti a guidarli due équipe della parrocchia del Carmine di Constanza. Don Lino lavorara molto insieme a loro, e anch’io l’ho fatti venire molte volte. Vengono dalla spiritualità del SINE adattato attraverso il passaggio per il Rinnovamento Carismatico. E di carismatico hanno una certa maniera di fare la preghiera di lode che a me non piace, perché genera un gridare generale che secondo me ha poco dello Spirito Santo… ma va beh, in fondo non è una cosa sostanziale, penso che glielo farò presente prima che ritornino un’altra volta, e comunque le cose belle che hanno sono moltissime: hanno vari predicatori veramente in gamba, hanno musicisti e cantori, e soprattutto vogliono molto bene alle nostre parrocchie.

Da parte più strettamente nostra, la cosa bella di questi ritiri è che erano per quelli che avevano intenzione di lavorare nella Missione di agosto, ed è stata una felice sorpresa vedere numeri quasi doppi rispetto all’anno scorso: una novantina a Santa Margarita e più di cento alla Divina Misericordia. Certo, non tutti quelli che sono venuti faranno i missionari, perché dobbiamo chiedere che diano testimonianza con la vita di quello che annunceranno, e in pratica significa poter fare la comunione. Cioè rimangono esclusi dall’annuncio casa per casa tutti i conviventi, e vengono integrati alle équipe di preghiera.

Ho avuto quindi quello che sapevo per fede che avrei ricevuto: cento volte tanto! Mi sono perso la partita dell’Italia ma i miei occhi hanno visto qualcosa di molto più grande!!!!

Grazie, Signore!

Non posso che essere orgoglioso della nostra squadra.

Anche se non ho visto la partita (ero in parrocchia al ritiro di preparazione alla Missione Parrocchiale) sono contento del risultato, e sono sicuro che il mio lavoro qui è occasione di orgoglio per il nostro paese almeno quanto la vittora riportata dalla Nazionale!


I fortunati premiato con l'orologio alla fine della Messa

Nella Messa di stasera ho regalato orologi! Me li hanno fatti Taína, Yudy e Cáterin, colorandoli con i pennarelli.

Tutti gli orologi segnano la stessa ora, le sei di pomeriggio: è l’orario in cui cominciamo il rosario in preparazinoe alla Messa della sera.

Domenica passata avevo fatto una tiratina di orecchi a chi era arrivato tardi a quella Messa, e gli avevo promesso che se fossero arrivati più presto gli avrei regalato un orologio. Così oggi ho mantenuto la parola.

Inutile dire che gli orologi di cartoncino sono andati a ruba, perché tutti i bambini presenti ne hanno voluto uno, e non mi sono bastati.

Ma soprattutto spero che la gente abbia captato, al di là della modalità scherzosa, l’invito a sfruttare il rosario per mettersi in presenza del Signore prima della Messa.

La finale di domani non la vedrò.

Qui in Repubblica Dominicana la trasmettono, ma la gente non vi fa molto caso. Il paese è un satellite americano, e anche nello sport gravita sul baseball e sulla pallacanestro.

Un altro motivo per cui non la vedrò è perché abbiamo un ritiro in preparazione alla prossima missione parrocchiale di agosto, e non ha senso che me ne stia a casa.

Mi spiace un po’, mi sarebbe piaciuto vivere l’emozione di essere (probabilmente) campioni del mondo. Ma so che, quello che lascio per il Signore, lui mi dà cento volte tanto.

9:39 pm

Telefoni

La giornata di oggi è stata praticamente dedicata tutta ai telefoni.

Ho portato al venditore il sipura spa-3000 che si era guastato, e me l’ha cambiato. Ho dovuto configurare il nuovo e l’ho messo in funzione.

E poi con Lorenzo abbiamo riordinato i fili del telefono della parrocchia. C’era un bel caos, con molti fili volanti, e varie prese di corrente inutili. Adesso è un po’ più razionale.

Ci hanno aiutato Willy e Heriberto, mattina e pomeriggio. Grazie!

Oggi niente di speciale, a parte la messa alla sera per il primo venerdì del mese.

Al mattino ero andato a celebrarla nel campo, mentre Lorenzo l’aveva presieduta nella cappella San Francesco.

A mezzogiorno abbiamo avuto una visita lampo di un fratello genovese, della parrocchia di Santa Zita. In vacanza a Bavaro, è voluto venirci a trovare, sobbarcandosi un viaggio di tre ore e mezza all’andata e altrettanto al ritorno. Ha pranzato da noi, poi una breve visita alla scuola, ed è dovuto ripartire. Mi ha fatto piacere la sua apparizione, mi ha fatto sentire l’aria di casa!

Nel pomeriggio un viaggio quasi a vuoto in centro, per cambiare due apparecchi voip dei nostri telefoni. Purtroppo il laboratorio incaricato della garanzia li riceve solo di mattina, per cui dovrò tornare domani.

9:52 pm

Prove Nazionali

Si chiamano prove nazionali qui gli esami di terza media e quelli di maturità.

In questa settimana ci sono appunto le prove nazionali di ottava. La nostra scuola è stata precettata come centro sede, e vengono un totale di 600 studenti (con i nostri) da tre scuole pubbliche diverse a fare gli esami da noi.

Grazie a Dio abbiamo tutto abbastanza in ordine, l’unica cosa sono le butacas, cioè le “sedie con tavolino, che qui sono ancora in auge, e che la maggioranza delle nostre sono riparate tre volte. A comprarle costano molto, e il ministero dell’educazione ce le ha promesse. È che ci mettono un po’ a consegnarle… Più di un anno!


Gli Animatori di Assemblea delle due parrocchie

La chiesa dominicana chiama Animatori di Assemblea i laici che ricevono il ministero di svolgere in maniera delegata alcune funzioni proprie dei ministri ordinati: supervisare il catechismo, celebrare le esequie, spesso nelle case, coordinare le attività pastorali in un settore della parrocchia, guidare le celebrazioni quando per la distanza o per assenza non può farlo il prete o il diacono.

Nelle nostre parrocchie saranno dodici: sette a Santa Margarita, e cinque alla Divina Misericordia. Sono anche ministri straordinari della comunione, e l’istituzione a Animatori dei Assemblea costituisce il mandato ufficiale del vescovo per la funzione di Responsabili di Settore.

Oggi abbiamo letto insieme i numeri del Concilio Dominicano dedicati a questa figura: come vengono selezionati e preparati, cosa fanno e cosa non fanno, dove possono esercitare il ministero, ecc.

Questi laici che in pratica ho scelto, con l’aiuto dello Spirito Santo, sono molto attenti alla formazione che gli do, ed è difficile che si perdano un incontro.

Ho soltanto un problemino con un Animatore di Assemblea che ha svolto il suo servizio negli ultimi quattro anni, e che non gliel’ho rinnovato, per cambiare (ufficialmente) e perché non è in grado di realizzare bene questo ministero. Ha scritto una lettera che si è sentito chiamato personalmente dal Signore, e che cercherà la maniera di portarlo avanti. Parla più con Marcial che con me, anche se non abbiamo mai avuto motivo di discussione; anzi, apertamente è ubbidiente, niente da dire. Vedremo, speriamo che non faccia ciocchi strani.

Le due promesse dei tabernacoli di cui vi avevo detto diventeranno presto realtà.

Uno arriva dalla parrocchia di Yamasá, che ce l’ha lì e non lo usa. Mercoledì l’altro quando andrò a Hato Viejo (vicino appunto a Yamasá) per una messa di una novena di festa patronale me lo consegneranno.

L’altro invece ce lo compra il padre Marcial Silva, zio del padre Federico Marcial, tra pochi giorni dovremmo andarlo a comprare.

Così penso di usare uno a Betania, e l’altro metterlo nella cappella San Francisco, dove quello che c’è non ha niente a che fare con un tabernacolo.

In pratica ce n’hanno rubato uno e ne avremo due. Il Signore non si lascia vincere in generosità!!!

Grazie, Signore!!!

Mi sono fatto un giro per i gruppi di manualità del campo bambini, ho visto cose belle: hanno realizzato una specie di “lettera” con un cartoncino ripiegato a forma di busta, che quando viene aperto ha dentro uno specchio. La “busta” dice sul di fuori: “Chi è che è una persona speciale?”. All’aprirlo ci si vede nello specchio, e attorno allo specchio dice “Tu”.

Ho potuto anche fare i complimenti per vari disegni fatti a mano, e anche per disegni fotocopiati che i bambini hanno colorato.

Il tutto dentro a un filone di formazione e catechesi centrato sul rispetto vicendevole (è il tema di questi mesi del Piano Pastorale Diocesano).

Bravi i bambini, e bravi agli animatori!

Oggi pomeriggio è cominciato il campo bambini.

I partecipanti sono circa 200, e vengono animati da un folto stuolo di animatori, ragazzi e ragazzi sui 16/17 anni, svegli e ben selezionati e preparati.

Ogni coppia di animatori porterà avanti tutta una serie di attività manuali, ricreative e formative con un gruppetto di 15/20 bambini, e sarà in questi giorni come la seconda mamma o papà.

L’orario non è impegnativo: dalle due alle cinque. Ma basta per trasmettere qualcosa di grande e bello a questi bambini.

Sono convinto che queste attività fanno di più contro la (futura) violenza dei barrios che tante retate della polizia.

A seguito della sua visita alle nostre parrocchie per le cresime, e a seguito anche della visita che gli abbiamo restituito nella sua residenza della Máximo Gómez, il nunzio ci ha mandato una lettera belllissima di apprezzamento per la visita che ha fatto e ricevuto.

L’abbiamo letta alla fine della Messa, a me ha commosso. Abbiamo toccato con mano una volta di più quello che diceva sempre don Franco: questo nunzio è una persona che ti riconcilia con l’Istituzione.

Beh, che dire di più? Grazie, Signore!

L’attività di settore di giugno è toccata il 1º di luglio. È stata fortemente avversata da una pioggerella insistente che ha scoraggiato molti dal partecipare. Ciononostante il clima nei vari centri di settore era molto buono. In qualcuno c’era più gente (una trentina di persone) in altre meno, però c’era voglia e desiderio di vivere l’esperienza.

Il tema era quello del condividere. Cosa su cui tutti si sono trovati d’accordo, anche se molti si lamentavano che in Guaricano non si condivide tanto come nei villaggi.

Io ho potuto fare un giro, toccando sei centri, e sono rimasto ben soddisfatto di quello che ho visto.

Con gli animatori del campo bambini abbiamo fatto stasera un momento di adorazione eucaristica.

A dire la verità era da un sacco che non facevamo un’adorazione eucaristica tanto solenne: ostensorio grande, incenso, chierichetti, e soprattutto la presenza dei giovani!

C’erano anche un certo numero di adulti, che si sono fermati dopo il matrimonio di Ana Marlemny.

Io come al solito ho approfittato per confessare qualcuno, sono venute fuori cose belle.

Sono orgoglioso di questi giovani e di quello che fanno!

Grazie, Signore!


José Luis e Ana Marlemny, con don Paolo e i testimoni delle loro nozze

Ana Marlemny, una nostra maestra di matematica, si è sposata oggi pomeriggio con José Luis. Vengono da un’esperienza di 13 anni di convivenza e tre figlie.

Il marito, José Luis, ha fatto negli ultimi mesi un bel cammino di fede. O meglio, a sentire lui ha recuperato il cammino di fede che faceva da giovane. Di fatto ultimamente tutti e due sono ben stabili nella partecipazione alla Messa della domenica.

Al matrimonio c’era tutta la famiglia di Ana Marlemny, mentre della famiglia di José Luis non c’era nessuno. Strano. Dopo la Messa lui mi ha detto che non dovevano venire ma evidentemente non hanno fatto in tempo. C’è da dire che un’ora prima del matrimonio ha cominciato a piovere, e ha continuato durante tutto il matrimonio. Sono cose che qui hanno il potere di paralizzare le attività.

Il coro dei giovani ha cantato meravigliosamente bene, e in più c’erano tutti gli animatori del campo bambini. Un bel regalo, tutto questo per José Luis e Ana Marlemny.


I membri della nuova comunità

Oggi pomeriggio ho celebrato l’Eucaristia di inaugurazione di una nuova CEB, Comunità Ecclesiale di Base.

È una CEB molto viva, secondo quello che mi dice Justina, l’animatrice, ci vanno una ventina di persone.

La Messa poi ha avuto un effetto catalizzatore, attirando molta più gente, e il clima era bello, me lo sono goduto profondamente.

Alla fine ho richiesto loro l’impegno del lavoro del Piano Pastorale, e ho lanciato la chiamata a diventare animatori di CEB: tre signore, mezze mature, hanno accettato, e la speranza è che si entusiasmino del lavoro e che perseverino.

Le affido anche alla vostra preghiera!

Il nuovo corso di preparazione al matrimonio è uno dei più frequentati in assoluto: abbiamo 18/20 coppie!!!! Due coppie sono di fidanzati, tutti gli altri conviventi o sposati solo in comune.

È stato molto bello vedere le loro facce, conoscerli un po’ di più, ascoltare i racconti di come sono arrivati a questa decisione di sposarsi: per molti il desiderio di ricevere la comunione (ovviamente, dentro al dato di una vita di coppia buona), per altri è che “dopo vent’anni ormai ci conosciamo abbastanza”.

L’equipe è la stessa degli altri corsi: Marcial e Germania, Juan Luis e Jacinta, Antonio e Juana. Tutte e tre le coppie cominciano ad avere un po’ di esperienza, e sono sicuro che faranno un buon lavoro. Stasera hanno cominciato con il piede giusto decorando e rendendo molto bello il salone.

Il corso continuerà mercoledì prossimo e durerà otto settimane.


Il gruppo che ha partecipato alla gita a CoopMarena

Oggi abbiamo avuto la tradizionale gita di fine anno del personale della scuola. Siamo andati a CoopMarena, un resort della zona di Juan Dolio. Eravamo settantacinque. Credo che mancassero solo dieci/quindici persone.


In acqua a CoopMarena con le bidelle

Bello il mare, caldo e tranquillo grazie a una barriera frangiflutti; buono il mangiare, vario e gustoso; bella la compagnia di tanti maestri, bidelle, portieri, segretarie e poliziotti scolastici; senza dimenticare l’Associazione dei Genitori della scuola.

Tutto è andato liscio, se si eccettua uno dei portieri che ha bevuto troppo (le bevande erano comprese nel prezzo) e ha perso le forze.

Ho fatto un bel po’ di foto, che ho già provveduto a mettere su un CD, e che lascerò in parrocchia a disposizione di tutti quelli che vogliano copiarsele al computer o stamparle.

Anche per me è stato un momento sereno, sono solo un po’ schioppato per il sole che ho preso nella mezz’oretta che ho fatto il bagno.

Vi chiederete cosa è l’Escoge. Prima di tutto si legge “escohe” (con l’h aspirata), e in spagnolo significa “scegli”.

È un fine settimana per giovani sul tipo del Cursillo di Cristianidad, analogo in certi senti alla genovese Proposta.

Come la maggior parte di queste esperienze, si chiude con la Messa festiva, che è stata appunto ieri sera.

Sono andato a fare l’Escoge c’era il mio figlioccio Heriberto, nostro primo seminarista. Con lui c’erano un centinaio di altri giovani della diocesi, accompagnati da una ventina di animatori.

L’impatto su di me è stato bello, nonostante un po’ di stanchezza e l’ora tarda: la Messa è cominciata alle dieci di sera ed è finita alle undici e mezza. È stato bello abbracciare Heriberto e dirgli che ero contento per la bella esperienza che aveva fatto. Spero anche che altri giovani si decidano e si lancino a quest’avventura che non può che farli maturare.

Prima di Heriberto aveva fatto l’Escoge Willy, un altro dei nostri seminaristi, e Loraida, una giovane maestra della nostra scuola. In quest’ultima in particolare ho potuto vedere con i miei occhi il cambio di vita che c’è stato in lei: si è riavvicinata in maniera impegnata alla chiesa, ha lasciato certe ruvidezze di carattere, è più serena.

Il momento che ho vissuto mi ha fatto venire la voglia di conoscere meglio l’Escoge, in maniera da potermene fare promotore più cosciente.


I giovani presenti all'incontro

Oggi abbiamo avuto l’incontro delle Comunità Apostoliche di Santa Margarita, nel seminario maggiore.

C’eravano circa 150, tra cui una quindicina di giovani. È venuta anche suor Serafina con le aspiranti, e in mattinata ci ha raggiunti anche Willy, uno dei due seminaristi che in agosto passerà al seminario maggiore.

La giornata è stata serena, sia per l’ambiente aperto del Seminario (è un polmone verde in mezzo alla città), sia per le riflessioni, che sono state accolte con attenzione.

A me è toccata l’istruzione del mattino sull’essere comunità e comunità apostoliche: ho delineato le caratteristiche generali di una comunità, e ho poi sottolineato il valore del nome “Comunità Apostolica”, che valorizza fortemente l’impegno di evangelizzazione. Ho auspicato che i membri possano accettare che si offra loro un “accompagnatore” di foro esterno, la qual cosa sembra possa trovare buona risposta, e ho indirizzato già i cuori alla Missione Parrocchiale di Agosto, che comincerà a principio di quel mese.

Nel pomeriggio abbiamo avuto il momento di ricreazione, con molte canzoni e scenette e poesie, il tutto gustosissimo.

Poi è toccato a Teofilo parlarci della spiritualità di comunione, dell’accettare l’altro, della chiamata a amarlo come è.

Alla fine abbiamo avuto un momento bello di testimonianze: di ogni settore ci sono state una o due testimonianze di come l’ingresso e la permanenza nella comunità apostolica ha aiutato le persone a cambiare. Varie testimonianze sono state commoventi, come quella di Tabita, che raccontava come era una persona intrattabile, e che grazie alla comunità adesso si relaziona con umiltà con la gente e invece di rispondere a chi le parla con voce alta rimane zitta per evitare che aumentino i problemi.

La giornata si è conclusa con i vespri, chiudendo il cerchio con le lodi che abbiamo fatto al mattino. Per molta di questa gente era la prima volta che pregavano con la Liturgia delle Ore, spero che l’abbiano gustata e che sentano il desiderio di continuare a viverla.

Prima di andare via ho dovuto fare una piccola romanzina: molta gente aveva tirato giù frutti dagli alberi. Ho dovuto spiegare che non si può fare in casa d’altri a meno che si abbia un permesso esplicito. Purtroppo la cosa ha rovinato un po’ il bel clima che c’era, ma ogni tanto le cose bisogna dirle.

Nonostante quest’ultimo incidente, una gioranta gustosa. Grazie, Signore!

Oggi ho vissuto una giornata tranquilla. Approfittando che non avevo impegni particolari ho dormito un po’ di più (don Lorenzo ha celebrato la Messa del mattino), e mi sono fatto due lavoretti in casa.

In parrocchia, dalle dieci a mezzogiorno, ho messo a punto la istruzione per la convivenza di domani: un’istruzione sull’essere comunità, e in particolare comunità apostolica.

Il pomeriggio avevo alcuni lavoretti pratici da sbrigare in parrocchia, senza tanta fretta.

Ho passato una giornata un po’ più tranquilla.

9:28 pm

Preso il capo

La polizia ha catturato il capo della Nazione che si pensa abbia rubato il tabernacolo di Santa Margarita.

Probabilmente nei giorni prossimi cercheranno di perquisire le case di altre persone implicate, vedremo se trovano almeno qualche pezzo.

Stamattina avevamo appuntamento dal Nunzio con i cresimati e i ministri.

Il nunzio ci ha ricevuto molto affabilmente, si è lasciato fotografare in tutte le salse, e ci ha dedicato più di un’ora, conversando e rispondendo alle domande.

La gente è rimasta colpita dalla bellezza classica della nunziatura, dai ritratti del papa, dalla semplicità con cui il nunzio ha risposto alle molte domande. Una cresimata gli ha anche chiesto se da piccolo era un monello. Un’altra ha chiesto come gli è venuta la vocazione.

Abbiamo saputo che il palazzo della nunziatura è stato costruito da Trujillo, il dittatore degli anni ’30-’50, nel tentativo, riuscito, di far risiedere a Santo Domingo un nunzio. Il palazzo è stato ultimato nel 1949, e il nunzio è venuto a vivervi nel 1954.

Nel 1960, un anno prima dell’assassinio di Trujillo, è stato il nunzio di allora a invitare i vescovi a scrivere la famosa lettera pastorale contro la dittatura.

Insomma, un’oretta veramente preziosa.

Grazie, Signore!

Stasera abbiamo avuto la formazione degli animatori di CEB (Comunità Ecclesiali di Base) della Divina Misericordia.

Hanno partecipato praticamente tutti, una quarantina, ben motivati.

Grazie, Signore

Oggi pomeriggio mi hanno dato l’ordine di cattura per il capo della Nazione di cui sospettiamo che ha rubato il tabernacolo.

Stasera dovrebbero andarlo a cercare e portarlo in cella. Domani spero di sapervi dire qualcosa!

10:42 pm

Cresime

Oggi è stata la giornata delle cresime, al mattino a Santa Margarita e al pomeriggio alla Divina Misericordia.

Il nunzio apostolico, mons. Timothy Broglio, è stato molto bravo e disponibile: come una maniera di dare importanza alle persone gli ho presentato almeno una ventina tra giovani, seminaristi e adulti, e per tutti ha avuto un gesto o una parola attenta.

Non si è sottratto al rito delle foto, che è durato per lo meno mezz’ora dopo la celebrazione del mattino e altrettanto dopo quella della sera.

A mezzogiorno è stato nostro ospite. C’erano a tavola anche Marcial e Germania, e Juan Luis e Jacinta. Il momento del mangiare è stato molto bello.

In definitiva, una persona molto cara. Come diceva don Franco: “È uno che ti riconcilia con l’istituzione”. Ed è proprio vero!

Ho avuto anche questo sabato due ritiri, questa volta con i confirmandi. Riceveranno il sacramento domani, al mattino a Santa Margarita, e al pomeriggio alla Divina Misericordia. Sarà il Nunzio Apostolico che amministrarà il sacramento.

Come altre volte ho passato la maggior parte del tempo confessando. E sono state confessioni belle, con un desiderio vivo di continuare il cammino di chiesa.

Sono anche in mano vostra, in mano alla vostra preghiera!

Ho visitato stasera la più recente delle comunità apostoliche di giovani.

Sono meno di dieci, ma li ho trovati molto ben integrati, partecipativi, e danno l’idea che in questo anno di cammino sono maturati abbastanza.

A volte sembrano fin troppo svegli, la maggior parte di loro hanno una voglia matta di partecipare ai dialoghi e alle discussioni.

C’è Yessenia, che adesso sta vivendo un momento di prova perché sua mamma è diventata, ahimé, evangelica, e le sta facendo molta pressione perché diventi evangelica anche lei. E a che maniera le sta facendo pressione? dicendole che i cattolici non sono cristiani seri, che il papa è la bestia, che la bibbia dice che i sacerdoti sono corrotti, ecc.

In quella comunità c’era Taína, che non c’è più perché si riuniscono il sabato sera e lei i fine settimana li passa già dalle suore, con il suo cammino vocazionale.

C’è anche Francisco, un giovane mezzo timido che durante tutto l’anno è andato alle giornate vocazionali del seminario, e adesso vuole entrare in seminario.

Insomma, una comunità bella. Sono stato con loro due ore, mi sono passate in un attimo.

Grazie, Signore!!!!

Riunione della Pastorale Giovanile in preparazione ai campi estivi, stasera.

C’è il desiderio di farli, ma anche un po’ di stanchezza dovuta al momento dell’anno, con gli impegni derivanti dalla chiusura dell’anno sociale.

In particolare l’équipe che lavorerà con il campo adolescenti è composta da persone senza tanta esperienza. In compenso sono abbastanza mature come vita di chiesa, e tra loro c’è anche Taína. Siamo in mano del Signore, che sono sicuro che ci aiuterà.


La processione di Corpus Christi 2006

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la tradizionale celebrazione diocesana del Corpus Domini, che qui si chiama Corpus Christi.

La processione è partita dalla Plaza de la Salud alle quattro. Sono state fatte tre fermate con meditazioni varie su altrettanti passi del vangelo. Poi, arrivati allo stadio Quisqueya, ancora un piccolo momento di adorazione, e quindi la Messa.

Nell’omelia il cardinale ha parlato dell’Eucaristia, e poi, alla fine, come è suo solito, ha fatto una puntatina nel sociale, citando il discorso della violenza nelle città, e invitando tutti i cristiani a pregare e a fare sacrifici per implorare dal Signore più pace nella società.

Tra le autorità era presenta la primera dama, Margarita Cedeño de Fernández.

Rispetto agli altri anni è stata una cosa più veloce: siamo arrivati a casa che non era ancora buio. Il fatto di mantenere la celebrazione meno lunga ha inoltre evitato che la gente se ne andasse al momento della comunione.

Delle nostre parrocchie si è mossa un po’ di gente, più o meno una pulmino da 35 per ogni settore.

Grazie, Signore!

P.S.: la foto fa abbastanza schifo, perché la macchina fotografica è alla fine dei suoi giorni: sembra che la motherboard sia partita o stia partendo.

Stamattina, in curia, ho ricevuto i decreti di nomina dei nuovi ministri della comunione e animatori di assemblea.

È chiaro per tutti cosa sono i primi: aiuteranno a dar la comunione in chiesa e la porteranno ai malati la domenica mattina dopo la Messa.

Invece i secondi sarebbero in pratica i responsabili di settore: persone mature nella fede che rappresentano il parroco nel loro settore e danno continuità alla pastorale che vi si fa, tenendo d’occhio tutte le attività di settore e facendo da ponte tra il settore e il parroco. Hanno anche la facoltà di spiegare il vangelo nelle celebrazioni dove non c’è presbitero o diacono. In pratica svolgono questo compito soprattutto nella celebrazione della parola che facciamo il martedì sera in quasi tutti i settori. Ma non solo: se non ci fosse prete o diacono farebbero la celebrazione della parola anche in parrocchia.

In pratica adesso i responsabili di settore ricevono una sorta di riconoscimento da parte del vescovo del loro ministero.

I mass media e l’opinione pubblica sono esterefatti per la morte di Vanessa, una giovane di 21 anni della seconda città del paese, Santiago de los Caballeros, che l’altro ieri è stata uccisa da un gruppo di malviventi per portargli via il cellulare.

Al funerale erano presenti tutte le autorità e il vescovo della città ha presieduto la celebrazione. E si stanno organizzando marce di protesta contro la delinquenza.

Da noi non è tanto diverso, la gente di sera si guarda bene dall’andare in giro, hanno troppa paura di allontanarsi da casa.

Stando a uno dei nostri poliziotti avremmo identificato nel capo di una Nazione il responsabile del furto del tabernacolo con l’Eucaristia. Sembrerebbe che ce l’abbia in casa.

Domani cercherò di far stilare il mandato di cattura, il poliziotto è sicuro che è lui.

È stata fatta nei vari settori la adorazione in preparazione alla festa del Corpo e Sangue di Cristo, che sarà giovedì.

I cinque settori di Santa Margarita e i cinque della Divina Misericordia si sono organizzati e hanno preparato l’animazione della celebrazione.

Io ho partecipato a quella del settore Betania, e domani e dopodomani visiterò altre celebrazioni. Non c’era tanta tanta gente, ma ho percepito tanta fede.

La tarda mattinata l’ho passata nella curia arcivescovile.

Mi hanno dato finalmente i decreti di nomina dei ministri della comunione e degli animatori di assemblea. Inoltre ho avuto il piacere di poter leggere una lettera di risposta che il Banco Nacional de la Vivienda ha diretto al cardinale in risposta al problema del Barrio Mirador Norte, e dicono che stanno per consegnare i terreni che saranno destinati al politecnico e al campo da baseball.

Ho anche potuto vedere il padre Isidro, a cui ho accennato il problema della prima comunione e dei bambini che probabilmente vanno a farla da lui, siamo rimasti d’accordo di studiare meglio la faccenda per uniformare di più il modo di lavorare per il prossimo anno.

Con la tesoriera della curia, poi, abbiamo parlato delle firme da mettere sul conto della parrocchia, e grazie a Dio ha voluto semplificare le cose.

Sono arrivato a casa alle 2 di pomeriggio.

9:58 pm

Prime comunioni

Stamattina abbiamo avuto le prime comunioni, alla Divina Misericordia prima e a Santa Margarita dopo.

Puntualissimi i bambini e anche i giovani, e molto attenti a Messa.

Una cinquantina a Santa Margarita, e un’ottantina alla Divina Misericordia.

Devo parlare con padre Isidro, perché mi sono arrivate voci di emigrazioni in massa di bambini a fare la prima comunione a Santiago. La causa: troppi incontri di formazione che facciamo qua (?).

Devo per lo meno far presente il problema al padre Isidro e vedere cosa studiamo fra tutti e due.

Oggi abbiamo avuto i ritiri delle Prime Comunioni dei giovani. Le prime comunioni saranno domani, e nel ritiro di oggi abbiamo celebrato la riconciliazione, presentata l’ultima catechesi, e fatto il ripasso finale. Non poteva mancare la pratica di come fare la comunione, in mano e in bocca.

Il mio compito è stato l’annuncio della riconciliazione e poi le confessioni: sempre un bel momento, che mi fa incontrare con questi ragazzi in un momento di estrema disponibilità alla grazia di Dio. Ogni confessione mi riempie il cuore di gioia.

Domani si siederanno per la prima volta alla mensa eucaristica: cominceranno a nutrirsi di Cristo, pane di vita eterna e germe di risurrezione. Per continuare a ricevere la comunione: glielo abbiamo detto in tutte le salse, e anche un punto di lavoro mio nella confessione era la partecipazione alla Messa domenicale. Mi sono sembrati abbastanza solidi… Vi saprò dire!

Nel frattempo, per tutte le cose belle: Grazie, Signore!!!!

Per oggi, festa di Gesù Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote, il vescovo ha invitato tutta la diocesi a vivere una giornata di preghiera per la santificazione dei sacerdoti, cioè dei preti e dei vescovi.

Nelle nostre parrocchie abbiamo vissuto un momento di adorazione eucaristica prolungato, a partire dalle cinque di pomeriggio, per terminare con la Messa (a Santa Margarita) e con la Celebrazione della Parola (alla Divina Misericordia e nel settore San Ramón).

A Santa Margarita l’adorazione aveva anche una sfumatura riparatrice per il furto del tabernacolo con l’Eucaristia.

La cosa più bella dell’adorazione è stata la risonanza fatta a Gv 7, la preghiera sacerdotale di Gesù. Tutti hanno potuto penetrare un po’ più a fondo in questo bellissimo capitolo del Vangelo.

La Messa finale, poi, celebrata con calma, senza fretta, me la sono goduta, e spero anche la gente.

9:20 pm

6-6-6

Cosa vi dice il titolo? Se siete lettori assidui o curiosi dell’Apocalisse vi dice molte cose. 666 è l’enigmatico “numero della bestia” di cui a Ap 13,18: “Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei”.

Il testo dell’Apocalisse non è niente chiaro, e le ipotesi interpretative sono tantissime, ma una cosa è certa: quel numero è legato al demonio e al regno del male. Per quello molti gruppi “che camminano nelle tenebre” usano il 666 e lo usano come un simbolo demoniaco.

Ed a me era sfuggito, o meglio, l’avevo notato, ma senza dargli importanza, che l’altro ieri era il 6 giugno 2006, cioè il 6-6-6. Oggi pomeriggio il poliziotto che abbiamo di servizio a scuola mi ha detto di aver sentito dei ragazzotti dire che il tabernacolo che hanno rubato otto giorni fa, precisamente mercoledì 31, è stato rubato per la vicinanza del 6 giugno, il giorno 6-6-6 appunto.

Lo stesso poliziotto mi ha detto che cercherà di cavare più informazioni. L’unica cosa che ha capito finora è che il gruppo in questione è una nazione di Jacagua, uno dei nostri campos.

Da un lato aver saputo la cosa mi fa piacere, perché abbiamo una pista. Dall’altro lato però si conferma l’ipotesi satanista, che a questo punto è certa: e questo significa che con l’Eucarestia hanno già fatto quello che volevano. A meno che…

Spero di raccontarvi un seguito. Per adesso vi posso solo chiedere di pregare con noi.

Questo pomeriggio, dopo la riunione degli animatori, abbiamo vissuto un significativo momento di formazione per animatori vecchi e soprattuto nuovi delle Comunità Ecclesiali di Base. L’abbiamo fatto a Santa Margarita; alla Divina Misericordia si farà tra quindici giorni.

Ho presentato l’identità e il modo di lavorare delle CEB, viste nel cammino evangelizzatore che stiamo facendo in parrocchia: sono il primo punto di incontro con la chiesa, e devono essere trampolino per inserirsi di più nella comunità eucaristica e fare il passo seguente del Ritiro di Evangelizzazione.

La cosa che più mi ha colpito è stato quando ho parlato del problema delle Comunità di Base che non funzionano perché l’animatore divente pesante, e della necessità che l’animatore stesso se ne renda conto, e che se il responsabile di settore lo vuole spostare a un’altra comunità, deve accettare con umiltà la cosa.

Al parlare di questo, visto che gli animatori presenti erano soprattutto i nuovi, qualcuno a detto: “Ma questo era da dire a tutti!”. Tutti hanno capito l’allusione: a qualcuno dei nostri animatori, che si crede tanto in gamba, ma in realtà a volte arriva a fare danni.

Il mio sogno è che possiamo avere il doppio delle CEB che abbiamo adesso: dobbiamo avere una presenza capillare, in tutti gli angoli del barrio, perché la gente che vuole possa avvicinarsi alla chiesa.

Per questo sogno conto anche sulla vostra preghiera!!!!

E naturalmente conto su di te, Signore (o sei tu che conti su di me e su di noi?)!

… li ho invitati a partecipare alla Messa i giorni feriali di questa settimana.

Li ho visti decisi, dovrebbero venire un certo numero.

A questa maniera prolungheranno il ritiro di ieri per tutti questi sette giorni.

Questa domenica di Pentecoste ho vissuto varie cose belle:

La Messa di stamattina a Santa Margarita, nella sua semplicità, è stata bella, animata, partecipata.

Ugualmente la messa con i battesimi dei bambini a Jacagua. L’unica cosa è che mi sono reso conto durante la messa che la metà dei padrini non potevano fare i padrini (avrei dovuto controllare meglio le settimane passate e farglieli cambiare), così durante la predica è venuta l’occasione di fargli capire in maniera scherzosa che non è possibile che un padrino non faccia la comunione il giorno del battesimo del suo figlioccio, e chissà se qualcuno accetta la provocazione e si mette dietro al matrimonio.

Dopo la Messa dei Battesimi abbiamo avuto tre cose allo stesso tempo: il ritiro dei bambini della prima comunione, cominciato con la celebrazione penitenziale guidata da me; la catechesi su come confessarsi fatta dal padre Derno ai bambini della prima Riconciliazione, e un incontro con in genitori dei bambini dei sacramenti fatto da Juan Luis.

Quello che più mi ha colpito è stata la minuzia con cui suor Cristina ha fatto le ultime catechesi dei bambini della prima comunione, con amore, e cercando in tutti i modi che arrivino alla comunione preparati. Tra una catechesi e l’altra c’è uscita anche una piccola testimonianza di Taína y Yudi sul loro cammino di preparazione alla vita religiosa.

Nel pomeriggio, poi, avevamo un momento di formazione per messaggeri. Ne sono venuti un centinaio, la maggior parte stavano già facendo il lavoro ma non avevano ricevuto la formazione. Così abbiamo potuto rimediare questa lacuna. Ho fatto io l’introduzione e la conclusione, ed è stato molto bello l’interesse della gente e il loro desiderio di imparare.

Quasi alla fine della giornata, la Messa della sera. Alla fine ho avuto due dialoghi interessanti: con Wilkin, un giovane dei gruppi giovanili che mi si è offerto per parlare del Codice Da Vinci agli studenti del nostro liceo, e con Damaris, la quale aveva iniziato un cammino molto bello di preparazione al matrimonio con il suo “fidanzato-convivente”, e che adesso ha un po’ di difficoltà. Vi chiedo una preghiera per lei.

Sono un po’ stanco, ma soddisfatto.

Grazie, Signore!

La vigilia di Pentecoste di quest’anno è stata molto belle.

Strutturata sullo Spirito Santo che guida la chiesa a vivere la carità, prendeva spunto da vari passaggi dell’enciclica Deus Caritas Est, con conseguente spessore teologico.

In più, la presenza del padre Derno ci ha permesso di leggere il vangelo anche nell’originale greco, e ne è uscito un segno bello dell’universalità delle lingue nella chiesa.

Vari segni, preghiere spontanee, strette di mano, hanno reso molto interessante la vigilia.

Verso la fine, quando si è letto il brano di Atti 2 sulla prima Pentecoste, 12 uomini del settore San Ramón si sono avvicinati all’altare e hanno preso in mano 12 ceroni, che poi hanno passato sulle teste di tutti i presenti, a significare lo Spirito Santo che è donato e si posa su tutta la chiesa.

Unica annotazione: un po’ lunghe le letture. Per il resto, tutto OK!

Grazie, Signore!

Oggi abbiamo avuto i ritiri delle prime comunioni delle due parrocchie: Santa Margarita di mattina, e la Divina Misericordia di pomeriggio.

Per me il lavoro principale è stato confessare, lavoro in cui ho avuto l’aiuto del padre Derno, disponibilissimo.

A Santa Margarita ho fatto la spiacevole scoperta che due catechiste, nonostante le avessi dato per iscritto e ben dettagliato di cosa dovevano parlare, sono andate completamente fuori dai binari, parlandogli di tutto meno che di quello che dovevano.

Alla Divina Misericordia le catechiste hanno lavorato meglio. Taína e Virginia, soprattutto, si dimostrano sempre molto in gamba.

Le prime comunioni saranno domenica l’altra.

Dovevamo avere la Prima Riconciliazione dei bambini del settore San Ramón, ma non si è potuto.

La maggioranza non hanno completato la formazione specifica, né hanno portato il certificato di battesimo. Almeno uno dei loro genitori non si è fatto vedere a nessuno dei tre incontri di formazione per loro.

Domenica cercheremo di recuperare il tempo perduto!

… ma non parlo dei bambini, quanto dei futuri ministri. Non è per ricevere la comunione, ma per distribuirla.

I nuovi erano un po’ impacciati, ma sono convinto che faranno pratica alla svelta.

In tutto saranno una quarantina il prossimo gruppo di ministri straordinari della comunione. In curia stanno preparando i documenti di nomina, che sarà per tre anni.

Stamattina c’è stato rubato il tabernacolo di Santa Margarita.

Il ladro/profanatore ha agito nelle ore del mattino. È salito alla cappella, e facendo forza sul tabernacolo in senso circolare ha rotto la barra di metallo che lo teneva fisso nella tavolozza di cemento, l’ha infilato in un sacchetto di plastica ed è uscito tranquillamente. il pezzo di barra rimasto sul pavimento rivela che stranamente c’era un punto debole nella barra. L’ho fatto vedere al nostro fabbro, e dice che può succedere.

L’unico indizio che abbiamo sul ladro è una maglietta verde, secondo quanto dicono i ragazzi del liceo le cui finestre danno sulla scala della cappella.

Ho fatto denuncia alla polizia, sono venuti a vedere, ma ho l’impressione che se non mi muovo io loro non fanno niente.

C’e un sospetto, vi dirò…

La Via Lucis di stasera sembrava essere partita con il piede sbagliato, cominciando da me che me l’ero dimenticata, e quando sono arrivato per caso in parrocchia alle sette e mezzo di stasera mi sono chiesto: “Ma cosa ci fa tutta quella gente lì?”. Ho dovuto guardare l’agenda per ricordarmi!

Con il piede sbagliato è andata avanti, dal punto di vista terra terra, per il numero dei partecipanti: abbastanza pochi. C’è andata bene che abbiamo raccattato un po’ di gente per la strada, fra una stazione e l’altra, soprattutto bambini che cantavano a squarciagola e andavano fierissimi del flambeaux che avevano in mano.

Alla fine, come siamo abituati, la danza con il cero pasquale. Dove tutti facevano a gare per prendere in mano il cero e “farlo ballare”. È stato un momento magico, nel quale ho visto sulle facce di tutti una piena allegria!

Alla fine abbiamo fatto insieme il rinnovo dell’impegno missionario, per vivere con sempre più amore il nostro piano pastorale.

A parte tutto, devo dire: Grazie, Signore!!!

Oggi qui el il día de la madre, cioè la festa della mamma. Per una qualche ragione invece di celebrarla il 14 maggio qui la celebrano l’ultima domenica del mese.

Ed è una festa ben sentita, al punto che non possiamo mettere nessuna attività di parrocchia perché molta gente va al campo a trovare sua mamma, e comunque la gente se la passa in famiglia, avvolta negli affetti più cari.

Nella messa di stamattina a Santa Margarita abbiamo fatto varie cosette per le mamme presenti: una specie di cartolina, preparata a mano da un gruppetto di signore, con dentro alcune parole dolci per le madri; vari applausi dentro alla messa; una canzone per loro alla fine.

Prima della benedizione ho chiamato davanti le nostre suore, perché anche a loro, come “madri spirituali” nella chiesa, facessero gli auguri. E credo sia stata una cosa bella per far capire che la vita religiosa non è una frustrazione, ma un dono.

E poi all’uscita mi sono messo sulla porta e ho abbracciato le madri una a una. È stato un momento che è durato dieci minuti buoni, non finivano più quelle madri. Di molte so i nomi, ad altre dovevo chiamarle “sorellina”, “mamma bella”, “mia cara”, ecc.

Ho dato loro un po’ di amore. Da loro ne ricevo molto, e dal Padre ancora di più!

Oggi pomeriggio sono stato tutto il pomeriggio nel settore San Ramón.

Prima a dare gli avvisi pratici ai bambini che si battezzeranno l’atra domenica.

Poi a vedere cosa facevano nei vari centri di settore dove si doveva fare la celebrazione della festa delle mamme: delusione, perché dei tre centri forse ha funzionato uno.

E poi avevo l’incontro con i genitori dei bambini di là che riceveranno i sacramenti nei prossimi giorni. Ha partecipato una buona parte dei genitori, e li ho visti abbastanza attenti.

Spero che le parole che ho cercato di dire con amore e convinzione arrivino al cuore di qualcuno!

Nella riunione di formazione dei ministri straordinari della Comunione abbiamo letto insieme le indicazioni del libro liturgico sulla Comunione fuori della Messa.

Sto lavorando per rafforzare non solo lo spirito di servizio, ma anche la vita sacramentale e spirituale personale di questi fratelli e sorelle, chiamati a essere testimoni prima che servitori. In particolare ci siamo soffermati sull’impegno della riconciliazione frequente, perché molti di loro celebrano la riconciliazione solo due o tre volte all’anno.

Stasera abbiamo avuto l’incontro dei genitori dei bambini che faranno la prima comunione la domenica 11 giugno.

È il secondo incontro, il primo è stato all’inizio della preparazione immediata, nella seconda settimana di Pasqua.

I bambini che faranno la Prima Comunione sono circa 25 a Santa Margarita, e altrettanti alla Divina Misericordia.

Non sono molti. In proporzione ai bambini del barrio… Solo che nella nostra scuola, i bambini 10 anni sono 120. Tutti e 120 dovrebbero essere al catechismo a Santa Margarita, e almeno altrettanti alla Divina Misericordia. E tutti fanno con riverente attenzione la preghiera all’inizio della giornata, dove si legge il vangelo del giorno e un maestro lo spiega. Sono quasi tutti cattolici, eppure il catechismo per loro (per i genitori, probabilmente) è un di più.

A volte mi scoraggio pensando a queste cose, poi mi dico: ma no, sono qui in missione, se sono qui è perché le cose sono così! Certo che bisognerebbe inventare qualcosa, con i mezzi poveri di qui, per rendere attraente il catechismo. O sarà che Gesù non è poi così attraente come vorremmo pensare? sarà che se i genitori non lo fanno sentire come un dovere, quello della formazione cristiana, ai bambini non gliene importa più che tanto? dopo tutto sono bambini. A cosa pensa un bambino? a giocare! E allora non c’è da meravigliarsi!

Signore, donami lo Spirito Santo, fammi capire come posso far apprezzare a questi bambini e alle loro famiglie questa fede bella che vivo e professo!

Le aspiranti delle suore continuano il loro cammino. In questi giorni di elezioni abbiamo avuto con noi Cáterin, Taína e Yudy. Rimane in cammino, anche se viene meno, Gladys, che vive a Yamasá, a un’ora e mezzo di corriera da qui.

Il mese prossimo, con l’inizio delle vacanze estive, Taína e Yudy dovrebbero venire a stare qui dalle suore. Hanno davanti ancora l’ultimo anno delle superiori, e poi la loro idea è di iniziare il cammino formale verso la consacrazione.

Mi aveva reso molto contento l’entrata di Cristina, ma adesso sono contento il doppio!

E lo sono ancora di più se penso che altri due o tre ragazzi dovrebbero entrare al seminario minore in agosto! Signore, mi stai dando molto più di quello che ti ho chiesto! GRAZIEEEEEEEE!

Stasera ho visitato per la prima volta il “nuovo” gruppo di adolescenti de La Mina. Le virgolette che racchiudono la parola nuovo sono lì perché in realtà il gruppo funziona già da più di un anno. Purtroppo per varie ragioni non ero ancora stato da loro.

Sono un gruppo di adolescenti sui 14/15 anni, ma ho visto un giovane che ne dimostrava 17/18, e che era molto attivo.

L’unico neo è che questi ragazzi non partecipano alla Messa. Parlo soprattutto dei maschi. Li si sente professare una fede molto bella, spiegare il passo del Vangelo che leggono insieme, ma da lì a vivere la chiesa…

Leidy ha fatto nascere questo gruppo: ha raccolto l’invito che faccio abbastanza spesso a formare nuovi gruppi giovanili. Questo perché la parrocchia è molto grande, la popolazione giovanile è grandissima, e l’offerta di esperienze giovanili, anche riunisce numeri abbastanza alti di adolescenti, è limitata a una piccolissima parte di quelli che vivono qui.

Il mio sogno è di avere un gruppo di adolescenti/giovani in ogni settore, che possa essere un’alternativa concreta alla “strada” in cui si perdono la gran maggioranza di loro.

Prego perché questo avvenga, e continuo a proporre l’apertura di nuovi gruppi ai più impegnati.

Ieri sera, nella nostra parrocchia di San Bartolomeo della Certosa, abbiamo presentato le foto della nostra esperienza a Santo Domingo. Una cinquantina i presenti insieme al parroco Don Renzo. La serata è inziata con la proiezione di due spezzoni del filmato di Tarcisio Mazzeo per proseguire con le foto.

I nostri parrocchiani hanno avuto modo, attraverso le immagini, di conoscere il barrio, la missione, le nostre suore, don Paolo, le scuole e le realtà di Santa Margherita e della Divina Misericordia. E siamo convinti che, attraverso i volti delle tante persone incontrate nella nostra settimana a Santo Domingo, sia passata l’immagine di una Chiesa viva che ha tanto da insegnarci.

Alla serata ha dato un prezioso contributo anche Julia con la sua presenza e la sua testimonianza.

Dopo questa serata Certosa e Santo Domingo sono “sicuramente” piu’ vicine.

Oggi gita al fiume per tutta la parrocchia!

Sono venute più di duecento persone. Con suor Serafina siamo andati nel pomeriggio, e ci siamo passati due ore belle. C’era tanta serenità, molti bambini – mi hanno fatto una festa tremenda, e ho passato la maggior parte del tempo a giocare nell’acqua con loro!

Non ho perso l’occasione per fare un po’ di tuffi!

Con il ricavato della gita butteremo un po’ più giù i debiti delle due parrocchie, che sono ancora sui 70,000 pesos (quasi 2,000 euro) ciascuna. Ogni parrocchia dovrebbe aver tirato su almeno 6,000 pesos.

P.S. Non ho foto perché da dieci giorni la macchina fotografica non ne vuol sapere di funzionare. Spero di riuscire ad aggiustarla quanto prima!

Stasera abbiamo avuto il “terzo giorno” del Ritiro di Evangelizzazione. Un momento abbastanza breve, dalle cinque e mezza a dopo le sette e mezza.

Erano presenti quasi tutti.

C’è stata una prima parte di testimonianze: vari fratelli e sorelle hanno parlato di come hanno sentito che la loro vita è cambiata.

Quello che mi ha colpito di più è stato il racconto di una donna sui cinquant’anni, la quale ha una figlia che non sapeva che lei stava facendo il ritiro. Ebbene, il lunedì dopo il primo giorni di Ritiro la figlia l’ha chiamata e le ha raccontato un sogno nel quale la vedeva in camera operatoria, e una suora la stava operando e poco a poco le toglieva via il cuore. Al pianto della figlia, la suora le si avvicinava e le diceva: Amore mio, non preoccuparti, non le stiamo levando il cuore a tua mamma, glielo stiamo cambiando con uno nuovo. A quel punto la donna ha continuato la sua testimonianza commentando: il Signore mi stava dando un cuore nuovo, non nel petto, ma nel centro della mia persona. E ha aggiunto l’altra parte della testimonianza: un figlio che non le parlava da vari anni per un momento di ribellione che aveva avuto un certo momento, e che anche lui le si è avvicinato tra la prima domenica e la seconda per chiederle perdono. Questa seconda parte mi è piaciuta più della prima, perché questi sono i cambiamenti grandi che il Signore vuole realizzare!!!

Dopo le testimonianze è toccato a Juan Luis, il candidato diacono, fare una istruzione sulla necessità di continuare il cammino nella chiesa, con la catechesi di “accompagnamento continuato”. Devo dire che questo Juan Luis mi è piaciuto, l’ho visto con grinta, e si ascoltava volentieri. Appena posso glielo devo dire!

L’ultima parte del “terzo giorno” è stata la organizzazione dei gruppi per la catechesi seguente. Ne sono stati fatti tre, due per Santa Margarita e uno per la Divina Misericordia. Questi gruppi di catechesi dureranno tre mesi, e dopo ci sarà il Ritiro Eucaristico, dedicato a una catechesi forte sull’Eucaristia.

In questo “terzo giorno” ho visto tanti sorrisi belli. Questa gente ha visto il Signore, e il Signore ha messo il sigillo del sorriso sul loro volto!

Grazie, Signore!

Maggio è qui il mese della madre, e la festa della mamma si celebra l’ultima domenica.

Il piano pastorale diocesano ci fa lavorare sul tema: “Amiamoci con amore di madre”.

Partiamo dall’esperienza dell’amore materno, passiamo sulla riflessione sull’amore di Dio che oltre che paterno è anche materno, per arrivare a dire che l’amore nostro deve essere, a immagine di Dio, un amore di madre per tutti!

La prospettiva è molto bella, e nelle riunioni degli animatori di comunità si vede l’interesse e il gusto di studiare queste catechesi!

Oggi, secondo giorno del Ritiro di Evangelizzazione, tutto è andato bene. Carmen, Jacinta e Mirella, a cui toccavano le meditazioni, hanno fatto un bel lavoro. Al principio della mattinata è toccato a me l’annuncio della liturgia penitenziale, e così quello della liturgia di consacrazione della sera.

Alla messa finale abbiamo ascoltato varie testimonianze, tra cui mi ha colpito quella di una sorella che ha raccontato come dopo vari anni il Signore l’ha aiutata a riconciliarsi con suo figlio.

Molto bello anche quello di una giovane “sposa” (in realtà convivente), Idelina, il cui marito si è deciso a prepararsi al matrimonio. Anzi, dopo la messa hanno voluto parlare ancora un po’ con me, e Julián, il marito, si è sciolto, aprendo il suo cuore e raccontando molte cose belle attraverso delle quali si è reso conto che il Signore lo chiamava a entrare con più fede nel cammino della chiesa.

In tutti si vedeva una serenità e una contentezza grande. Abbiamo anche preparato dei mazzetti di fiori, che sono stati loro regalati all’entrare in chiesa. E di molti c’erano il marito o la moglie o altri famigliari a accoglierli.

Ancora una volta: Grazie, Signore!

Oggi è stato il giorno delle confessioni delle ovejitas, “pecorelle”: chiamiamo così i fratelli e sorelle che stanno facendo il Ritiro di Evangelizzazione.

Tutte le confessioni sono belle, ma queste sono speciali, perché attraverso la predicazione e i dialoghi del Ritiro queste persone si trovano in un atteggiamento interiore di fede profonda e di certezza che Dio li può cambiare. E trovano la forza per cambiare, sostenuti dalla preghiera di tanti e dall’amore di tutta la comunità parrocchiale.

Mi rimangono ancora una piccola parte da confessare, li vedrò sabato mattina. Domenica, poi, è il secondo giorno del Ritiro.

9:30 pm

Via Lucis

Stasera abbiamo avuto la celebrazione della Via Lucis. Cominciandola quando già era buio (poco dopo le sette di sera), ed era ancora più buio perché tutto il barrio era immerso nell’oscurità del black-out.

Il Cero Pasquale portato ben in alto, e dietro il Cero la gente con le candele accese.

Poche stazioni, sette in tutto, proclamando i vangeli delle apparizioni pasquali. E molti canti di resurrezione.

La cosa più bella è stato il momento finale, che abbiamo fatto in una specie di campetto sportivo: in cerchio, abbiamo fatto ballare il Cero Pasquale. Uomini, donne, e anche bambini, che danzavano con in mano il Cero. Dopo venti minuti ho interrotto la cosa perché cominciava ad essere tardi; diversamente, sarebbe continuata a lungo.

Alla fine il rinnovo del nostro impegno di evangelizzazione, nel nome di Colui che ci ha detto: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutte le nazioni, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto quanto vi ho insegnato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.


Il matrimonio di Rafaelito ed Elvira

Stasera abbiamo avuto il matrimonio di Rafaelito ed Elvira. Nonostante il nome, Rafaelito non è né un bambino né un giovincello, ma un uomo maturo sui 35 anni.

Fino a tre anni fa Rafaelito era un bevitore, aveva un rapporto conflittivo con sua “moglie”, la quale ha ammesso candidamente, alla fine del matrimonio, di aver sofferto molto e di aver pregato molto.

Attraverso l’attenzione dei suoi genitori, e, in parte minore, del sottoscritto, Rafaelito ha smesso di bere: lui stesso racconta spesso che, quando si era già allontanato dalla combriccola con cui beveva, i suoi ex amici andavano spesso a casa sua a invitarlo, a portargli birre, dicendogli che non era niente, e che poteva bersi un sorso; la cosa smise il momento in cui lo stesso Rafaelito prese in mano la birra che gli avevano portato e la vuotò per terra; da quel giorno lo lasciarono in pace.

Dopo questo Rafaelito ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, si è integrato al coro, e si è messo a disposizione per il lavoro pastorale in parrocchia e nel suo settore. Ha fatto un cammino di maturazione molto rapido, e vive con molta generosità la sua presenza nella chiesa.

Elvira, è sempre stata una ragazza e una donna di sani valori, ma non è mai stata una persona di troppa vita di chiesa. Dopo il cambio del marito ha cominciato anche lei a sentire il gusto della preghiera e della Messa quotidiana.

Tre mesi fa, Rafaelito ed Elvira hanno deciso di iniziare a ricevere la comunione. Per questo hanno accettato la sfida di tornare a vivere come “fidanzati in casa”: lui nella camera con i maschietti, e lei in quella delle femminucce. Loro stessi hanno riconosciuto che è stato un sacrificio grande, ma che ne è valsa la pena. Sentirsi in comunione con Dio e abbandonare una situazione di peccato era per loro più importante che i piccoli grandi piaceri della loro vita “matrimonionale”.

Nella celebrazione del matrimonio si vedeva la loro contentezza, una gioia serena e piena della presenza del Signore Gesù.

La parrocchia ha prestato loro il salone della scuola, dove la festa è continuata con molti invitati, la maggior parte fratelli e sorelle della comunità parrocchiale. Sono loro la bella famiglia che Rafaelito ed Elvira hanno ricevuto in dono dal Signore.


I giovani che hanno partecipato al ritiro di evangelizzazione

È partito oggi un nuovo ritiro di evangelizzazione. A dire il vero non è oggi che è partito, ma tre mesi fa, quando si è cominciata, nei settori, la catechesi preparatoria.

A tutti i modi, oggi è stato il primo giorno di ritiro residenziale. Questa prima giornata è centrata sul processo della conversione all’amore di Dio in Cristo, e si conclude con un esame di coscienza, in preparazione a due dialoghi: con il “pastorello” (pastorcito: così chiamiamo i “fratelli maggiori” che guidano i gruppi di 6/8 persone a condividere e interiorizzare le catechesi), e con il presbitero. Il dialogo con il presbitero è per molti il sacramento della Riconciliazione, ma per altri, che non possono ancora ricevere l’assoluzione, rimane un dialogo per cercare di capire come arrivare alla piena riconciliazione con Dio.

Il lavoro dei tre proclamatori, Carmen, Jacinta e Mirella, è stato molto buono. Una predicazione convincente, gioiosa, profonda, esperienziale.

L’unica caduta di tono è stata nella presentazione dell’esame di coscienza. L’impressione mia è stata che quella parte non si era preparata bene come le altre.

Durante tutto il giorno gli altri fratelli e sorelle della comunità parrocchiale si sono alternati in preghiera davanti all’Eucaristia, come segno di una comunità intera che si fa compagna di cammino di coloro che ricevono il ritiro.

Il totale dei partecipanti al ritiro è di 53. La maggior parte sono di Santa Margarita, gli altri della Divina Misericordia. Per una volta si sono invertite le parti: normalmente la Divina Misericordia risponde più che Santa margarita.

Per giovedì ho dato la mia disponibilità per la Riconciliazione, e mi prenderà praticamente tutto il giorno. Vi chiedo fin d’ora la preghiera perché sia strumento docile nelle mani del Padre della Misericordia.

Oggi il Signore mi ha fatto un regalo bellissimo al permettermi di accompagnare il cammino di liberazione dal peccato di D., una giovane donna che da almeno tre anni vive profondamente la chiesa; ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, e poco a poco il Signore l’ha liberata dall’uomo con cui conviveva, e da più di un anno faceva la comunione.

Da otto mesi aveva un fidanzato, G., un signore giovane, anche lui con qualche figlio e separato dalla “moglie”. D. voleva portare avanti il fidanzamento in maniera seria, senza dover smettere di fare la comunione. Il fidanzato, anche se meno inserito nella vita di chiesa di lei, non le ha mai fatto problemi.

Due settimane fa sono andati a convivere. La ragione sembra fondamentalmente lo stato di necessità di D. e dei suoi figli, dal momento che l’ex marito non passava più da tempo la pensione per il mangiare dei bambini.

Stamattina D. era a Messa, e al termine della celebrazione mi ha chiesto di parlare. È venuta fuori la situazione, che D. ha esposto con un po’ di vergogna (ricordando la sicurezza con cui diceva che non avrebbe lasciato la comunione) ma anche con tanta sincerità. Ho letto in quelle parole, implicita, una richiesta di aiuto per uscire da quello in cui si era messa. L’ho invitata a credere che il Signore le avrebbe potuto restituire la vita di grazia, e, al rendermi conto che lei era disposta a separarsi sessualmente dal convivente, la ho invitata a parlargli francamente. Mi ha promesso che l’avrebbe fatto, da lì a mezz’oretta, il tempo di arrivare a casa. Da parte mia l’avrei sostenuta con la preghiera.

E di fatto ho cercato di presentarla al Signore nella preghiera, nell’orario stabilito, e non solo. D. è una persona molto cara, e avendola un po’ accompagnata nel suo cammino di fede, il Signore mi fa sentire un impegno speciale per stare al suo lato.

Alle tre di pomeriggio D. mi ha portato il convivente. Ho trovato in lui una persona molto equilibrata, e ho potuto subito andare al dunque. Ho visto in lui un cammino interiore molto bello: è passato dal valutare una remota possibilità al pensare che con la forza di Cristo era possibile il passo che proponevo loro. Quando finalmente ha dato la sua disponibilità siamo andati in cappella davanti al tabernacolo, li ho aiutati a fare l’offerta di se stessi al Signore, e insieme abbiamo pregato per chiedere al Signore il dono della fidelità alla sua chiamata.

Il tutto mi ha commosso profondamente, perché ho visto come questi due fratelli hanno capito il significato di “amare Dio sopra tutte le cose”: oggi gli hanno dimostrato un amore più grande della loro cultura, più grande di quella che ormai è un abitudine, più grande dei piaceri del sesso. Ho sentito nei miei occhi lacrime di gioia, e lo stesso ho visto negli occhi di D. e di G. Ho vissuto un momento di felicità profonda!

Prima di lasciarli andare ho regalato a entrambi un rosario, come segno che sarà nella preghiera che troveranno la forza di vivere il loro impegno.

Il Signore poi ha messo ancora la sua mano, perché ha mandato Elvira, un’altra giovane signora che si sposa domenica pomeriggio. Lei e il marito hanno vissuto una “separazione dei letti” di più di tre mesi prima del matrimonio. Elvira, al sapere della decisione di D. e G., ha fatto loro i complimenti e ha dato loro la sua testimonianza che la cosa è possibile.

Devo dire ancora una volta: Grazie, Signore! Grazie per queste decisioni di allontanarsi da una situazione di peccato! Grazie perché sai far intuire che per amore si può vivere il sacrificio!

Ieri sera suor Serafina, suor Blessila, suor Cristina e Yudy hanno avuto un momento di riflessione tenuto da don Gianfranco sul tema “Religiose, donne di speranza” con spunti dalla prima lettera di Pietro.

La nostra mattinata è iniziata presto, poche ore dopo il ritiro, con la messa delle ore 7.00 festa patronale della parrocchia Divina Misericordia.

Siamo partiti con don Paolo insieme a Yudy e suor Cristina ed arrivati in parrocchia a 30 minuti dall’inizio della cerimonia. E qui la prima sorpresa della giornata: non c’era più posto, mentre continuava ad arrivare gente. Penso ai nostri ritardi in Parrocchia, le mie messe a due minuti dall’inizio o con il canto d’ingresso gia iniziato e mi vergogno un po’!

La fiesta nel Guaricano è gioia vera ed intensa: la cerimonia è stata animata da un folto gruppo di giovani ed i canti sono stati preparati con cura. I battezzati dell’anno, in veste bianca, occupavano le prime panche della chiesa. Non solo dei bimbi, ma anche dei ragazzini, giovani, adulti ed anche una signora anziana. Questo è il segno della fecondità di questa parrocchia giovane ma capace di questi miracoli.

A conclusione della cerimonia siamo stati salutati dalla comunità parrocchiale che ha donato alla nostra parrocchia certosina una Bibbia in spagnolo, firmata da tutti i responsabili dei settori. Lo stesso dono è stato fatto anche a Julia.

Ho ringraziato dicendo che nella mia esperienza di responsabile di Azione Cattolica ho avuto modo di girare molte parrocchie, incontrare molti parroci, conoscere la realtà della chiesa diocesana. Se oggi mi dovessero chiedere “chi è il parroco di Genova più fortunato?” in tutta onestà dovrei dire che il parroco più fortunato è don Paolo!!!

Don Gianfranco ha salutato l’assemblea spendendo qualche parola sulla fedeltà, un invito ad essere coerenti non semplice per la cultura dominicana.

A conclusione della S. Messa, dopo gli abbracci delle persone che ci salutavano per la partenza, con Cinzia e suor Cristina ci siamo avviati camminando verso la casa. Girare il barrio a piedi è bello perché ti rendi conto di come vivono le persone…

Gli edifici variopinti sono tutti di recente costruzione, ad un piano con una sorta di veranda di ingresso aperta e protetta da una inferriata, rifugio per le giornate afose. Hanno preso il posto delle baracche in legno e lamiera, che in molti casi resistono. Dall’esterno sembrano essere delle scatole di circa 20 metri quadri.

Molti piccoli negozi che riparano oggetti, vendono prodotti alimentari, o offrono servizi come parrucchiere o “Banca”. Questi ultimi locali sono i banchi del “lotto”, disseminati ovunque, e rispetto agli altri edifici meglio curati e protetti da imponenti grate di ferro. Sono il segno tangibile della cattiva abitudine di giocare molto, di usare male i soldi quando ci sarebbero altre necessità. Le strade, solo in parte asfaltate, sono difficilmente praticabili per le buche.

La preparazione della pizza, piatto forte del pranzo domenicale. ha reso allegra la comunità. Tra io che impastavo, don Gianfranco che preparava il condimento, suor Serafina e suor Blessila intente a preparare la frutta e la verdura, Cinzia addetta al forno, la cucina era un po’ caotica… abbiamo mangiato come al solito nella sala grande condividendo le piccole esperienze di questi ultimi giorni.

Nel pomeriggio Julia e don Gianfranco sono stati invitati ad una festa di compleanno… una bimba di un anno figlia di una quindicenne. L’appuntamento era che venivano a prenderle alle ore 15 ma nessuno si è presentato… questa sera hanno portato a Julia la torta insieme alle scuse per l’incoveniente.

A cena abbiamo salutato la nostra Yudy… a Dio piacendo la rivedremo a Genova fra un paio di anni a fare il noviziato.

Infine dopo cena un salto nella parroccha Divina Misecordia dove i giovani hanno allestito un concerto musicale per concludere la festa. Preparati di tutto punto, in divisa con i pantaloni blu e la maglia gialla ci hanno allietato con il loro canto e la loro danza. Davvero bravi!!!

Il ritmo i dominicani lo hanno nel sangue, e li puoi osservare tutti in piedi ad agitare le braccia e a far ondeggiare il corpo con la musica, a batter le mani. E riescono a fare tutto questo con un sorriso, una allegria incredibile.

10:48 pm

Festa patronale!

Oggi è stato il giorno della Festa Patronale della Divina Misericordia. La messa alle sette, orario solito, e il concerto del coro Cristo Vivo a sera.

In mezzo, per me, le due messe di Santa Margarita, delle nove di mattina e delle sei di sera. La messa del mattino di Santa Margarita è stata celebrata dal segretario del Nunzio, mons. Kurian.

La messa del mattino è stata la felice conclusione della novena anche per i nostri ospiti: don Gianfranco, Gianni e Cinzia, Julia. Hanno ricevuto in dono due bibbie con le firme dei vari settori della parrocchia, per portarle alle loro comunità parrocchiali.

Il concerto della sera è stato ben animato e ben preparato, con il coro che sfoggiava una divisa nuova con camicetta gialle e pantaloni scuri. Le canzoni a tutto coro si sono alternate con qualcuna interpretata da vari solisti, e l’effetto del tutto è stato ben gradevole.

Per me poi è stata una grande gioia poter celebrare il sacramento della riconciliazione con tre ragazzine che erano rimaste per un tempo ai margini della chiesa.

Tra tutti abbiamo fatto varie foto, spero di riuscire a metterne in linea qualcuna i giorni prossimi!

Alle 9 partenza con Jorge alla guida del pick-up, suor Serafina e tutta la squadra genovese. In 4 sul sedile posteriore, con il caldo, il viaggio è piuttosto sacrificato. Destinazione la Casa de la Paz, un riformatorio dove si va a trovare Michael.

La struttura è piccolina ma accogliente; di fatto è una grossa abitazione adibita ad istituto che ospita una quindicina di ragazzi con problemi di abbandono e di delinquenza. Meraviglioso il sorriso di Michael quando incrocia lo sguardo di suor Serafina. Ha 11 anni, non ha famiglia alle spalle ed ha commesso un furto di circa 1000 Pesos (38 Euro) spendendoli tutti in giocattoli che ha dato anche agli amici.

Incontriamo l’educatore, un ragazzo molto semplice e dai modi gentili, che chiarisce con suor Serafina la situazione. Insieme a Jorge, il preziosissimo collaboratore parrocchiale con grande esperienza visto che è padre di 6 figli, cercano di far capire a Michael che quella che gli è stata offerta è una buona opportunità e dopo qualche mese di istituto sarà affidato ad una struttura più idonea. È bello vedere Jorge che cerca di farsi promettere dal nostro piccolo amico che non scapperaà, non cercherà di ritornare nel Guaricano, sfrutterà le occasioni che gli sono date.

Abbiamo visitato la struttura accompagnati dai ragazzi: le camerette con i letti a castello ben ordinate, il refettorio con annessa cucina dove la cuoca era all’opera, il campetto da basket sul retro della casa. Qui don Gianfranco e Jorge si lanciano nella sfida impossibile e giocano con due ragazzi degli ospiti dell’istituto … risultato finale 20-22!!! Perso ma con onore.

Alcune foto (anche questi ragazzi amano la macchina fotografica) le caramelle per tutti ed il saluto finale. Si esce con un po’ di tristezza nel cuore ma con Suor Serafina raggiante piu’ del solito… ha letto nello sguardo di Michael la felicità di vedere che tante persone, italiani, stranieri, sono andati a trovarlo. Ed anima il ritorno a casa con una serie di canti nelle sue tre lingue: inglese, spagnolo e italiano…. ma non si lascia sfuggire l’occasione di cantarci anche qualcosa nel suo indiano. È una donna straordinaria!!

Dimenticavo questo piccolo episodio del rientro. Eravamo ancora nel centro città, nella piazza antistante il parlamento, quando un pulmino taglia la strada a Jorge. Inevitabile lo scontro… ne segue la “constatazione amichevole”, sbrigata con due o tre frasi lanciate dal finestrino dal nostro autista ed il conducente del pulmino che è sceso, ha protestato, ha constatato il suo danno e lamentandosi è ripartito. Sul pick-up della missione il colpo aggiuntivo non “sfigura” assolutamente con il resto della carrozzeria.

Pomeriggio ci muoviamo con don Paolo che deve celebrare un matrimonio in centro cittaà. Nel viaggio di andata don Gianfranco ripassa la preghiera Eucaristica in spagnolo visto che celebrerà la S. Messa alla Divina Misericordia. Don Paolo, come esigente insegnante, gli corregge la pronuncia e lo fà ripetere.

Il matrimonio deve iniziare alle 4 ma a dieci minuti dalla cerimonia non si vede nessuno e la chiesa non sembra preparata. Lo sposo arriva alle 4.15 la sposa circa 20 minuti dopo… occorre attendere ancora i genitori e i testimoni… si inizia alle 5!!!

La cerimonia tranquilla con canti meno vivaci rispetto a quelli che caratterizzano l’Eucarestia nel Guaricano. Ma un problema sonoro si è scatenato sulla cerimonia. La chiesa che si trova ad un incrocio dove doveva passare il corteo elettorale del partito al governo… Un esercito di manifestanti, auto, furgoncini, stracolmi di persone, camioncini attrezzati con di muri di casse che a tutto volume (e si intende a volume da concerto Rock o forse più elevato) sostenevano i candidati. Ogni candidato aveva il suo spazio nel corteo, la sua serie di camioncini di sostenitori dotati di cappellini e bandierine del partito, il suo muro di casse e chiudeva il corteo con la sua auto dalla quale emergeva salutando gli elettori!

Una sorta di “carnevale” politico!!!

Quindi nel matrimonio la politica è entrata di prepotenza… e il don, gli sposi, i cantori hanno fatto fatica a far sentire la loro voce all’assemblea.

Visti tutti i ritardi accumulati, conclusa la cerimonia, don Paolo si è fatto strada con il pickup tra i manifestanti, cercando di evitare tutte le possibili sorgenti di traffico e di arrivare velocemente in Missione per la messa serale.

I blocchi non sono un grave problema…. c’è sempre il contromano in grado di risolverli. La sua guida è sciolta…. troppo sciolta!!!

Arrivati in missione saliamo su un’altra auto con Suor Cristina che ci accompagna alla Divina Misericordia dove don Gianfranco deve celebrare. Fortunatamente è supportato dal diacono Marcial che ha letto il vangelo e predicato. Il rispasso ha dato i suoi buoni frutti e lo spagnolo sfoggiato da don Gianfranco sembra sia stato compreso dai partecipanti all’Eucarestia. Suor Cristina lo ha supportato traducendo alcune parole dette all’assemblea all’inizio e alla conclusione.

Al termine ci ha raggiunti don Paolo che ha letto chilometrici avvisi parrocchiali (le iniziative sono tante), festeggiato i compleanni e concluso la gara dei settori. Si perché ogni sera, con l’applausometro, si determinava la zona piu’ presente alla celebrazione. Come ultima serata della novena don Paolo ha guardato ai Bambini, i Giovani e gli Adulti presenti. Tanti giovani questa sera alla celebrazione, davvero una speranza per la chiesa dominicana.

Domani mattina alle 7.00 festa patronale (non mi sono sbagliato, avete letto bene, domani mattina alle 7.00)… quindi sveglia ad un quarto alle 6.

La riunione di consiglio pastorale di Santa Margarita è stata anche stamattina ben importante, sia per rivedere il cammino fatto, sia per pianificare il cammino futuro.

A livello di esperienze recenti, abbiamo riflettuto sulla maniera in cui si stanno svolgendo le celebrazioni penitenziali, con una partecipazione non significativa come dovrebbe essere, e con molta dispersione, e ci siamo ripromessi di apportare i dovuti correttivi.

Mi hanno fatto notare che domenica scorsa una parola che ho detto dall’altare per un bambino piccolo che disturbava (parola peraltro molto discreta) non è piaciuta alla madre, la quale dice adesso che non vuole più sapere di parrocchia. Mi consigliavano di andare a fare un salto da lei, cosa che farò appena possibile.

A livello di programmazione, abbiamo organizzato la visita del cero pasquale ai vari settori, ogni settimana un settore diverso. Il cero visiterà, come in pellegrinaggio, tutte le comunità di base e apostoliche, e anche le case di persone malate o anziane. L’ultima settimana, tra l’Ascensione e Pentecoste, per la prima volta visiterà la nostra scuola e, se il Signore ci aiuta, anche le altre scuole dei dintorni.

Abbiamo messo in programma una gita pasquale, e la faremo la domenica 14 maggio, andando a un fiume a passare un giorno allegro e spensierato. E a fine giugno il pellegrinaggio annuale di tutte le comunità apostoliche. Attraverso queste due attività speriamo anche di far scendere un po’ il debito della parrocchia, che attualmente è sugli 80,000 pesos (2,000 euro), dovuti ai lavori degli uffici della parrocchia Divina Misericordia. Già abbiamo pagato 70,000 pesos, e i calcoli indicano che dovremmo finire in settembre. La parrocchia Divina Misericordia ha da pagare una somma più o meno simile.

Questa mattina la playa per don Gianfranco e Cinzia accompagnati da Jorge collaboratore della parrocchia.

Prima un salto a Boca Chica, famosa spiaggia turistica, e poi in una zona meno frequentata dai turisti, ma mal frequentata… neppure Jorge, attentissimo e preziosissimo per il servizio che ha svolto, è riuscito a impedire che rubassero le ciabatte a don Gianfranco.

Il reverendo ha fatto conoscenza sulla spiaggia… due ragazze dominicane che accompagnavano un occidentale. Purtroppo il fenomeno del turismo sessuale è molto diffuso… una vergogna del nostro mondo ricco di soldi ma povero di valori.

Io, questa mattina, mi sono occupato di telefonia e computer mentre Julia è tornata a scuola, nel suo nuovo liceo (chiederà il trasferimento?) ed ha fatto un passo all’asilo dove l’ho trovata intenta ad aiutare i bimbi di 5 anni ad incollare dei mattoncini colorati di carta… qualche foto (chiedevano a Julia dell’hombre con la camara) con questi bimbi che amano farsi riprendere. Poi siamo volati verso il centro nutrizonale dove si stava già pranzando; abbiamo ritrovato gli amici degli scorsi giorni. Julia si è messa ad imboccare una bimba e io a gironzolare per i tavoli giocando con gli ospiti del centro. Sono tutti bambini a parte una mamma presente con le sorelle ed i fratelli e la sua bambina.

Amber (se non vado errato questo è il suo nome) quest’oggi è ritornato a mangiare. Dall’indagine della suora non si è infortunato lavorando ma cascando da cavallo… comunque il colpo he ha subito sembra andare meglio.

Foto finale nel giardinetto del centro dopo che suor Serafina ha distribuito ai suoi ospiti delle delle piccole banane (una bontà!!) per completare il pasto e per la merenda. Alcuni bambini, utilizzando una scodella, portano a casa gli avanzi per la cena.

Il cibo merita un paragrafo a parte…

Suor Serafina a pranzo ci ha deliziato con le sue polpette di pesce indiane. Inoltre le suore ci hanno donato delle noci di cocco fresche delle quali abbiamo assaporato il succo. Don Gianfranco, modello Robinson Crousue, si è adoperato per spaccarle (sopra le pietre) ed è riuscito nel suo intento.

Ore 17 riunione della pastorale giovanile… mi unisco con Cinzia per capire un pochino di più la realtà della comunità che ci ospita. Don Paolo con eccellente capacità organizzativa ha fissato la scaletta della discussione: revisione settimana santa, attività varie, campi estivi… Per un attimo ti trovi proiettato in problematiche del tutto simili a quelle genovesi. Esempio: può fare l’educatore una persona che non ha la formazione e non in grado di essere di esempio? Oppure: lo possiamo coinvolgere solo come aiuto? Un’aria di déjà vu della mia esperienza nella parrocchia di Certosa. Si organizza il campo estivo!! Per i bambini non c’è problema poiché faranno il campo in parrocchia… per gli adolescenti quale soluzione al fine di evitare caotiche nottate di chi, una volta fuori dal controllo dei genitori, tende ad approfittare delle situazione??? qualche migliaia di Km di distanza ma problemi analoghi…. solo i numeri sono differenti; qui si parla di gruppi di 20-30 persone, e più di un gruppo per ogni parrocchia.

Il forte acquazzone intorno alle 5 di pomeriggio ha condizionato la partecipazione alla messa. Questa sera alcune panche erano vuote. Julia ha fatto la sua testimonianza in spagnolo parlando delle sue attività, dello studio, del gruppo Scout… è tendenzialmente taciturna ma preso il microfono in mano è diventata incontenibile…

Ieri sera ci avevano chiesto se ci piaceva la cucina dominicana… la nostra risposta ha incluso anche la bontà della frutta. Ci hanno chiesto che frutta avevamo assaggiato e hanno scoperto che non avevamo provato il mango. Questa sera sono arrivati chili di questo dolcissimo e squisito frutto… la generosità delle persone non conosce confini.

Con Gianni stiamo cercando di vedere se possiamo approntare una centralina telefonica software per i telefoni della casa. Ci verrebbe bene per eliminare almeno una delle tre linee telefoniche, delle quali in realtà non abbiamo bisogno. Interconnettere tutti i telefoni ci potrebbe permettere al limite di rimanere con solo una.

Il lavoro procede ma a rilento, perché sia io che Gianni siamo nuovi a questo tipo di software (asterisk) e dispositivi (interfacce telefono-rete), ma abbiamo la speranza di riuscire a mettere su il tutto.

Purtroppo le interfacce per far entrare le linee telefoniche non sono ancora arrivate, e al più presto le avremo lunedì: troppo tardi per Gianni, che con gli altri se ne va nel pomeriggio.

Vedremo cosa si riesce a fare! La speranza è quella di imparare a lavorare con la telefonia VoIP, in maniera da poterla usare anche a Betania, dove la centrale telefonica che abbiamo è ben vecchia e prima o poi tirerà le cuoia… prima di quel giorno dobbiamo essere in grado di rimpiazzarla con qualcosa di equivalente e, soprattutto, di più economico.

Questa mattina abbiamo, insieme a don Gianfranco, accompagnato Julia al liceo. La piccola della spedizione ha scelto volontariamente di seguire un paio di lezioni di religione tenute da suor Cristina e si è fermata all’ora di matematica delle terze scoprendo che esiste anche la “trigonometria” da lei fino ad ora mai vista. I “compagni” sono come in Italia; alcuni studiano nell’ora di religione le materie delle ore successive!!!

La direttrice incontra nuovamente don Gianfranco ed il sottoscritto in ufficio e affrontiamo i problemi della scuola, delle prospettive dei ragazzi terminato il corso. Pochi allievi proseguono gli studi, la maggior parte si dedicheranno alle attività avviate dalla famiglia con lavori probabilmente non adeguati al titolo di studio conseguito.
Il corpo docenti è composto da 11 persone… 11 insegnanti, 8 classi ….. i conti non tornano!!! Quante ore lavorano?
L’orario è di 28 ore alla settimana. Ma molti di loro integrano lavorando ulteriormente presso scuole pomeridiane o serali.

Cinzia passa la sua mattinata in Farmacia, dove ha modo di conoscere il personale e di seguire suor Blessila nella negoziazione con un rappresentante. Poi passa al centro nutrizionale. Oggi il ragazzo infortunato sul lavoro non c’è. Speriamo di incontrarlo domani e che il colpo che ha preso sia stato riassorbito.

Il pomeriggio è trascorso tranquillamente.

La sera durante la celebrazione eucaristica don Gianfranco ha fatto la predica, tradotto da don Paolo, mentre Cinzia è stata chiamata, con me vicino, a fare una piccola testimonianza… l’idea di don Paolo era quella di promuovere il matrimonio cristiano, non sempre adottato nel Guaricano. Spesso gli uomini preferiscono non sposare per non impegnarsi. Il che introduce elementi forti di instabilità nel tessuto sociale… domani toccherà a Julia dire qualcosa!!!

10:19 pm

Serate di novena

La novena alla Divina Misericordia si sta svolgendo in maniera bellissima. Tutte le sere ci sono 150/200 persone, ben animate e attente. Marcial ha fatto una buona opera di motivazione le settimane passate, e ogni giorno tocca a un settore diverso animare la novena e la Messa.

A me riesce facile presiedere la Messa in maniera ben dinamica, perché l’assemblea è di qualità ben alta. Tutte le sere c’è presente Charo, una ragazza di quattordici anni ben slanciata che si è battezzata il giorno di Pasqua e che ha una gioia di vivere contagiosissima, e con lei vari altri giovani e bambini che hanno ricevuto il battesimo. C’è sempre anche la mia figlioccia Andreina, sempre affettuosissima, e che mi bacia la mano (la bendición padrino) rigorosamente almeno due volte tutte le sere.

Le varie sere ho chiamato a parlare i nostri ospiti, cominciando da don Gianfranco, e poi un’altra sera Gianni, e poi Cinzia, e quindi Julia. Le loro parole sono sempre arrivate al cuore di tutti i presenti. Stasera poi don Gianfranco ha fatto anche la predica, gustosissima come al solito. Ho anche buttato lì che è un possibile candidato successore mio per il lavoro della missione!

Abbiamo dedicato la mattina alle visite iniziando dal consultorio. La struttura moderna e funzionale era in piena attività mentre suor Serafina ci accompagnava ad incontrare suor Blessila, impegnata a trattare con un rappresentante di farmaci, il ginecologo, la pediatra ed il medico generico che fanno servizio negli ambulatori. Sedute sulle panche nella sala di attesa persone di tutte le età, in particolare bimbi e ragazze in gravidanza.
Poi ci siamo spostati nel centro dove si fa la prima accoglienza, i prelievi del sangue e si raccolgono i campioni di urina per le analisi, la farmacia ed il centro nutrizionale dove si stava preparando per il pranzo dei bimbi.

Ci siamo avviati a piedi lungo le strade del Barrio per raggiungere don Paolo in parrocchia a Santa Margarita.
Da qui la visita al liceo dove abbiamo avuto modo di incontrare Nidia, la direttrice didattica, e visitare un tre classi (due prime ed una quarta) e ritrovare suor Crisitina intenta ad insegnare religione.

Le famiglie pagano circa 200 pesos al mese per mandare i ragazzi a scuola (circa 7 Euro). 240 sono gli allievi, suddivisi in 8 classi. Aule strette e stipate dove si portano avanti studi umanisitici e scientifici con un unico corso generale. A conclusione dei 4 anni di corso i ragazzi sostengono un esame che li abilita a frequentare l’università.

Poi un salto alla scuola primaria dove, appena entrati, i bimbi ci hanno visto con la macchina fotografica e ci hanno assaliti chiedendoci una foto.

Avrò avuto un nugolo di 40-50 bambini intorno a me che chiassosamente si spingevano l’un l’altro per occupare la prima file e mettersi in posa. Ho fatto fatica a contenerli mentre Julia era più o meno nelle mie stesse condizioni e gli inservienti intervenivano per liberarmi dall’assedio.

Anche qui abbiamo incontrato i direttori didattici e abbiamo visitato l’aula di scienze ed il laboratorio di informatica (eccellente grazie al prezioso lavoro di don Paolo).

1000 i bimbi e ragazzi che frequentano questa scuola che coincide con le nostre elementari più le scuole medie. Corsi al mattino, al pomeriggio e alla sera (per maggiori di 14 anni).

Usciti dalla direzione, nell’anticamera due bambini uno offeso e sofferente l’altro imbronciato. Una scaramuccia tra “colleghi” finita in direzione. La cosa singolare è che il colpevole è stato punito!! Lo abbiamo visto dopo alcuni minuti aiutare il personale delle pulizie portando il secchio dell’immondizia.

Entrambe le strutture scolastiche fanno capo alla parrocchia e Don Paolo ne è il direttore.

Attraversata la strada siamo entrati in un negozietto in ristrutturazione dove abbbiamo parlato con la padrona chiedendo della spesa per gli alimentari degli abitanti del barrio. Una famiglia mangia con un minimo di 100 pesos al giorno pro capite. Il riso costa 15 pesos alla libbra (ieri abbiamo cambiato 1 Euro con 38 Pesos). La carne costa 40/ 60 Pesos (sempre alla libbra).

Ritornati alla base ci siamo fermati al centro nutrizionale dove un gruppo di una quindicina tra bambini e ragazzi stavano consumando il pasto. Provengono da famiglie numerose che non hanno la possibilità di provvedere al sostentamento di tutti. Ci ha colpiti un ragazzino di non più di 10 anni con un rigonfiamento sul volto. Non frequenta la scuola e si era fatto male lavorando!!!

Il pomeriggio è trascorso tranquillo con Cinzia in Farmacia con suor Blessila. I clienti, per lo più provenienti dal consultorio, pagano le medicine un prezzo equo, decisamente più basso rispetto alle altre farmacie. I farmaci vengono dispensati da una grata in ferro, tanto che dall’esterno i farmacisti sembrano in gabbia.

Alle 7 di sera celebrazione eucaristica alla Divina Misericordia con circa 200 partecipanti. Prima di iniziare facciamo due chiacchere con Marcial, il diacono, e don Gianfranco prende contatto con alcuni ragazzi e ragazze… con loro chiaccheriamo del più e del meno fino all’inizio della Messa. Chiedono i nostri nomi, da dove veniamo, le nostre età… tutti si stupiscono nel capire che la nostra Julia ha solo 15 anni!! Sono suoi coetanei…

La cerimonia intensa e partecipata come al solito. Dopo la comunione don Paolo mi invita a dire qualcosa (senza avermi preavvisato…). Ho ringraziato i parrocchiani per la loro gioia e per la loro accoglienza, segno della dell’amore di Dio, della sua Divina Misericordia. Domani sera sarà il turno di Cinzia e Julia.

L’illuminazione in chiesa è possibile grazie ad un gruppo elettrogeno… ma questa sera, un po’ per il collegamento, un po’ per il carburante, abbiamo avuto dei problemi…. tanto che alcune ragazzine, vista la normalitá di questo evento nel barrio, hanno chiesto a Julia: “Anche in Italia la luce si interrompe sempre, vero?”

10:09 pm

In ufficio!

Vario lavoro in ufficio oggi, per cercare di partorire la lettera alle famiglie di aprile. Il tema: “La pasqua è un passaggio – fai un passo verso gli altri”. In realtà in spagnolo suona bene perché passo e passaggio è la stessa parola paso.

In realtà ho lavorato a spizzichi: al mattino abbiamo fatto il giro del liceo e della scuola primaria con don Gianfranco, Gianni, Cinzia e Julia; e al pomeriggio ho parlato un’oretta prima con una madre disperata perché il figlio le porta via i soldi, e poi con la madre e il figlio stesso. Sembra che abbia promesso di cambiare. Speriamo. O meglio: preghiamo!

Sono anche dovuto andare a farmi le foto alle due persone che hanno dato la testimonianza per la lettera, in maniera che accanto alla testimonianza ci metto la foto.

Domani, con l’aiuto del Signore, spero di finire la lettera!

La notte e trascorsa tranquilla. Julia ha dormito come un piccolo ghiro, io mi sono riprogrammato considerando le sei ore di fuso orario e mi sono disattivato senza alcun problema. Cinzia e don hanno sentito l’acquazzone di questa notte…don Gianfranco alle 5 era in piedi.

Sveglia intorno alle 6:30 e S. Messa a Santa Margarita dove suor Cristina rinnovava i voti temporanei.
La cerimonia è stata partecipata da parecchie persone che hanno voluto accompagnare suor Cristina, che è nativa del Barrio, con la preghiera. Abbiamo avuto modo di conoscere anche la mamma presente alla cerimonia.

Mancava un quarto alle otto ed il rumore nella chiesa aumentava a dismisura fino a coprire la voce di don Paolo dal microfono. I ragazzi stavano entrando nel vicino liceo per iniziare una mattinata di scuola… il piccolo ghiro si è perso tutto questo… non c’era, impegnato a fare nanna.

Colazione dopo la messa all’aperto con latte UHT della Parmalat (c’è anche qui solo che dura almeno 6 mesi).

Mentre io mi occupavo di questioni informatiche le ragazze, don Gianfranco, suor Cristina e la superiora, suor Serafina, sono andate a fare acquisti ad un supermercato stile europeo. Molti viveri di tutti i tipi e pochi clienti. Alle casse alcuni ragazzi imbustano la spesa, te la portano fino all’auto e chiedono un po’ di mancia, il loro stipendio.

Per le strade si scorgevano alcuni uomini che si occupavano della pulizia… siamo sotto elezioni, il prossimo 16 maggio, e quindi si vedono cose fuori dal “normale”… non mi sembra che in Italia sia molto diverso!!!

Il miracolo… Cinzia è riuscita a comprare una gonna senza neppure avere a disposizione un pesos…. quando c’è da spendere trova sempre una soluzione!!

A pranzo, a base di trenette al pesto, con finale festoso comprensivo di pandolce genovese e gelato, suor Cristina, oggi festeggiata, è stata messa a capotavola.

Alle 4 del caldo pomeriggio suor Cristina, diretta all’università ci accompagna in centro per una visita… passamo in una serie di stradine interne del barrio per saltare il traffico. Tante sono le cose che saltano agli occhi e delle quali racconteremo nei prossimi giorni. Una in particolare riguarda i bambini… oggi ne abbiamo visto un paio piccolissimi e completamente nudi giocare per la strada, e tanti altri scalzi, schiamazzare per le vie del barrio… Abbiamo visto un paio di aquiloni fatti con pezzi di cartone e sacchetti dell’immondizia.

Muovendosi verso il centro la città cambia aspetto. Dalle baracche ad edifici dignitosi; dalle auto “ammaccate” ai fuoristrada di ultima generazione.

Abbiamo visitato, in un paio di ore, la cattedrale, la fortezza ed alcune zone del centro più turistico-commerciale.

Al ritorno 40 minuti di macchina. 40 minuti intensi di frenate, colpi di clacson, buche e rischi vari in una strada buia illuminata solo dai fari delle macchine. Qui il servizio di fornitura elettrica subisce molte interruzioni; ne risentono anche i semafori e potete immaginere voi quali siano le conseguenze…

Mentre si tornava verso casa, prima che calasse il buio, don Gianfranco esclama… “Guarda quello!!!”. Un autoveicolo stava procedendo in direzione opposta alla nostra… era stato dal carrozziere, sembrava riverniciato di fresco con un bianco intenso… peccato che i vetri fossero ricoperti ancora dai fogli di giornale!!! L’autista guidava con la portiera aperta e la testa fuori dall’abitacolo!!!

Adesso vado a riposare. Domani ci attende un’altra giornata intensa.

Buona Notte!

Oggi era il secondo giorno della novena della festa patronale della Divina Misericordia.

La novena consiste in un momento di preghiera e animazione seguito dalla Messa, verso sera.

Ieri, lunedì di Pasqua, la partecipazione è stata discreta, ma stasera è stata molto più numerosa. C’erano anche Rosanna e Kika con altri del coro dei giovani a cantare, e si percepiva l’eco della gioia pasquale.

Alla fine mi è venuto spontaneo chiedere all’assemblea di fare una gara a quale settore gridava con più entusiasmo. Hanno vinto i settori San Francisco e Arca de Noé, a pari meritio! Siamo rimasti d’accordo che domani sera lo rifaremo, per vedere se gli altri settori riescono a coinvolgere più gente!

Sveglia alle ore 5:30, con don Gianfranco che passeggia nella sala della casa milanese che ci ha ospitato per la notte, recitando le lodi… pochi minuti irrompe nella nostra camera… “Gianni ho lasciato a casa il passaporto!!!”

Mentre Julia ancora dormiente non si rende conto del dramma in corso io con Cinzia lo invitiamo a guardare bene nello zaino… ma niente da fare…

Siamo rassegnati e, considerata l’impossibilità di tornare a Genova gli suggeriamo di provare a venire in aeroporto e vedere cosa gli dicono…

Passano pochi minuti e mentre ci stiamo vestendo il Calabrese irrompe nella nostra stanza con il passaporto ritrovato. E qui si prende un sonoro “suggerimento” ad andare a quel paese (non proprio cosi)… non male come inizio alle 5:35!!!

Taxi fino a Linate ed imbarco regolare sul volo per Madrid dopo che tutti i biglietti sono stati sbloccati dalla lista di attesa.

Ci imbarchiamo per il volo intercontinentale Madrid-Santo Domingo e scopriamo che io, Cinzia e Don siamo stati spostati in Business Class….

La solita fortuna di mia moglie che al primo volo intercontinentale si trova a godere delle coccole delle hostess… per stare insieme a Julia rinunciamo ad un posto in Business Class e ci alterniamo nei due posti a disposizione…

Arrivo a Santo Domingo, botta di caldo con il circa 30 gradi, attesa bagagli e finalmente l’incontro con don Paolo e suor Serafina che sono venuti a prenderci con il pick-up della missione. Riempito dei bagagli Cinzia e Julia si sono messe nel cassone a prendere il sole e far la guardia alle valige… ci avviamo verso la nostra destinazione.

La macchina non è velocissima, le strade sono disastrate, i mezzi circolanti non hanno mai frequentato le carrozzerie… alcuni girano senza parafanghi, con il parabrezza completamente venato. Il numero degli occupanti non conosce regole… rosari sugli specchietti.

Don Paolo si è adattato bene alle “regole” (si fa per dire) di guida e sorpassa a destra e sinistra, chiede strada con il clackson, lo suona vigorosamente se un veicolo è in rotta di collisione.

Arrivati alla casa occupiamo le nostre stanze conosciamo e le altre due suore… domani festa grande a suor Cristina che rinnova i voti temporanei.

Ore 19 S.Messa di Novena in preparazione della Festa Divina Misericordia.

Con l’auto don Paolo ci conduce nel barrio ed arriviamo a questa “nuova parrocchia” dove su una gettata di cemento sono costuite spartane pareti di legno con porte di accesso sui lati. Una griglia come finestra (i vetri sono inutili) e tre file di panche. Chiesa quasi piena al nostro arrivo. Veniamo accolti con un abbraccio dal diacono e ci sediamo in una panca tra la curiosità dei Domenicani. Mancano 15 minuti alla celebrazione ma si sta svolgendo una veglia riprendendo i temi cari a suor Maria Faustina Kowalska.

Cerimonia sentita con canti ben animati una partecipazione numerosa ed intensa. Alla fine veniamo presentati e don Gianfranco dice quanche parola tradotta da don Paolo. Tre file avanti a noi una bellissima piccola bimba è incuriosita da queste persone “colorate” di bianco… cerchiamo di avvicinarla ma non ne vuol sapere di venire in braccio con noi.

Poi don Paolo ci chiede di metterci in fondo alla chiesa e a quel punto siamo stati piacevolmente assaltati dai parrocchiani che abbracciandoci ci offrivano il loro benvenuto (avrò abbracciato persone per più di dieci minuti)… quasi come quando nelle nostre parrocchie entra un estraneo…

Cena ed inizia la prima notte al Barrio… in lontananza si sente la musica ad alto rumore…

Il pesto è arrivato senza alcun problema… domani trenette a Santo Domingo!!

Ora mi attende un letto con annessa zanzariera e le pale di un ventilatore… speriamo che questa notte facciano il loro dovere.

Buona Notte!

6:13 pm

Arrivati!

Sono arrivati poco fa don Gianfranco, Gianni Rotondo e Cinzia Traverso, e Julia Marini.

Si fermeranno con noi una settimana. Benvenuti!!!!!

Tra poco li porto alla Divina Misericordia, dove si celebra il primo giorno della novena di preparazione alla festa patronale, che sarà domenica prossima!

Suor Cristina sta facendo un piccolo ritiro in preparazione al rinnovo dei voti religiosi di dopodomani, 18 aprile. Faremo la rinnovazione nella Messa del mattino a Santa Margarita. Ho cercato di invitare i giovani dei gruppi giovanili, anche se discretamente perché tanta pubblicità non piace a Cristina.

Questo rinnovo sarà già il secondo, i primi voti li ha fatti il 18 aprile 2004, presenti la madre generale suor Daniela e il vescovo ausiliare di qui mons. Amancio Escapa.

Naturalmente conta sulla vostra preghiera!!!!