Contributi nella categoria 'Parrocchie'

Oggi pomeriggio facciamo una messa di inaugurazione di una CEB (Comunitá Ecclesiale di Base). Le CEBs sono una rete fitta di piccole comunità, ognuna delle quali è a carico di uno o due animatori, che moltiplicano con esse il tema che il parroco propone. Può essere un tema di evangelizzazione, o di promozione umana. In questa settiamana abbiamo fatto il terzo tema sulla prevenzione della droga.

Questa nuova CEB è in un settore un po’ lontano ed è vicino a una “cañada”, cioé a un ruscelletto che raccoglie acque piovane e nere. Si è aperta, già sei mesi fa, per dare la possibilità di fare un’esperienza di chiesa alla gente che vive là, abbastanza lontano dalla parrocchia.

Insieme all’inaugurazione daremo il nome alla comunità, e la presenza di molta gente, come è solito in queste messe, sono sicuro che darà vita nuova alla comunità.

Oggi consegno agli animatori di comunità un foglio per lavorare con le famiglie sui fattori che possono evitare che un figlio caschi nella trappola della droga.

È la terza parte del tema, le altre due le ho lavorate nei due mesi passati.

Oggi pomeriggio avevamo una messa per i malati, che non si è fatta per l’acqua.

Allora ho pensato di fare una commissione in banca, ma sono arrivato tardi e ho travato gli sportelli chiusi.

Ho approfittato per andare a parlare con una impiegata che prima era la referente dei nostri conti, ed è stato molto istruttivo, anche per la visione dell’economia che questa professionista ha e che mi ha aperto gli occhi su varie cose.

Poi sono andato a sentire un pezzo di una conferenza su Linux: hanno proiettato un’intervista molto interessante a Linus Torvalds, me la sono goduta tutta!

Provo a scrivere qualche impressione a ruota libera.

Anzitutto quello che ha colpito a me e alla nostra gente è stata la semplicità con cui l’arcivescovo si è presentato e ha vissuto con noi. Non capita tutti i giorni e non è abituale vivere gomito a gomito con il proprio vescovo, e inconsciamente forse avevamo paura che… Invece, il mangiare insieme, il prendere insieme il caffé, il cercare di ripararci insieme da una pioggia arrivata improvvisamente in un momento in cui non avevamo ombrello: tutto questo ci ha fatti sentire fratelli, impegnati nello stesso meraviglioso lavoro dell’evangelizzazione. Ci è sembrato di rivivere i tempi degli Atti degli Apostoli, gomito a gomito con san Paolo, con Timoteo, con Tito, apostoli di carne, uomini come noi.

E questa percezione non è stata solo nostra: anche la gente ha vissuto questa visita come dono vero, un dono del Signore. Nell’incontro con la seconda liceo della nostra scuola, il cardinale si é intrattenuto con la scolaresca una mezz’oretta, soprattutto rispondendo alle loro domande. Le domande vertevano sulla vocazione del cardinale, e sul dubbio che la sua famiglia non l’avesse aiutato a continuare il cammino del seminario. Però la cosa più significativa è stato quando gli hanno chiesto come si articola la sua giornata di vescovo. E al sentire dei molteplici impegni e delle incombenze giornaliere, raccontate con tanta semplicità, i cuori dei ragazzi si sono sciolti. Alla fine Yohanna ha espresso i sentimenti di tutti dicendo: “Sappiamo che lei se ne deve andare, ma ci sarebbe piaciuto che questo incontro non terminasse mai!”.

Invece, durante l’incontro con gli animatori di comunità di Santa Margarita il cardinale ha potuto ascoltare i dettagli del piano pastorale della parrocchia di Santa Margarita. E non dal sottoscritto, che era in casa con la febbre, ma dagli stessi animatori e ministri che lo portano avanti nelle realtà vive dei settori. Comunità Ecclesiali di base, Ritiro di evangelizzazione, Cammini di fede di approfondimento, Comunità apostoliche, catechesi, visita casa per casa… A sera il cardinale ha commentato: “Magari si potesse realizzare un lavoro così articolato e capillare anche in tutte le parrocchie di Genova!”.

Un pomeriggio il cardinale ha visitato alcuni settori di Santa Margarita. Nelle Comunità Ecclesiali di Base c’era fermento e attesa. La comunicazione è stata immediata. Qualcuno ha avuto il coraggio di esprimere una paura: non sarà che la visita del vescovo di Genova è per portarsi via i preti? Il sorriso e la risposta franca del cardinale hanno dissipato ogni dubbio.

La prima domenica, la Messa a Santa Margarita è stata in sordina. Non per il cardinale, che ha presieduto e fatto l’omelia con una ottima comunicativa, ma per la pioggia, che cadendo a dirotto mezz’ora prima della Messa ha spinto molti a starsene in casa.

Il giorno della partenza, l’ultima Messa nel nuovo consultorio. La gente era veramente tanta, venuta espressamente per la “despedida” del cardinale. Mons. Bertone ha ricevuto uno splendido regalo dalle comunità: una bandiera dominicana, simbolo veneratissimo in questo paese, e un piatto dipinto con le stesse insegne dominicane. Il cardinale ha sottolineato la fraternità grande che da 12 anni unisce Genova e il Guaricano, e che dai prossimi giorni sará espressa anche da quella bandiera esposta nella sala maggiore dell’arcivescovado. Un impegno reciproco, di comunione, amore e fraternità. Un applauso scrosciante si è prodotto spontaneamente!

Ieri sera, la nostra casa ci sembrava vuota. Per vari giorni si era riempita di un affetto particolare: l’amore del cuore del nostro pastore. L’arcivescovo se n’è andato con una promessa: tornerò nel 2006. La aspetteremo, eminenza, con il cuore in mano. ¡Hasta pronto!

Ci siamo riuniti stamattina, per parlare di due cose:

  • della implementazione delle tappe per i giovani dei gruppi:
    1. prima tappa, avvicinamento al gruppo;
    2. seconda tappa, iniziazione al gruppo;
    3. terza tappa: impegno nel e per il gruppo.

    Verranno fuori dei momenti di passaggio, e dei riti per riconoscere ai membri che stanno maturando.

  • di come far nascere un gruppo che non sia di adolescenti ma di giovani.

Sono venute fuori delle belle idee, tra cui quella di fare una settimana giovanile a metà di ottobre.

Le cose crescono! grazie, Signore!

Il lavoro di sempre, e in più stare con il vescovo, accompagnarlo, adattarsi ai suoi ritmi.

È comunque un periodo molto bello.

Oggi, ultimo atto della visita alla nostra parrocchia, ha fatto l’omelia della messa a Jacagua. La gente l’ha sentito molto vicino e molto caldo.

Tra le altre cose abbiamo programmato la festa di Santa Margarita (16 Ottobre).

Faremo la novena con la messa tutti i giorni nei settori. Un concerto-messa di guarigione. E una convivenza la domenica dopo, invitando tutti i parrocchiani a mangiare insieme.

Mi sembra che deve venire qualcosa di bello!

Molto bello l’incontro con i giovani della parrocchia!

È bello avere un vescovo giovanile e comunicativo. È un dono grande del Signore!

Tutte le scuole del Guaricano si sono riunite, attraverso alcuni rappresentanti, in Santa Margarita, per la Messa di inizio anno scolastico e un piccolo atto di apertura.

La circostanza è stata eccezionale, perché la Messa è stata presieduta dal card. Bertone!

Dopo la Messa, il cardinale si è intrattenuto alcuni minuti a dialogare con il nuovo supervisore del Distretto Scolastico, Féliz Martínez.

Oggi, mattina e pomeriggio, abbiamo organizzato l’anno nuovo con i catechisti. Ce n’erano una buona percentuale, e mi sembra pieni di entusiasmo.

Il momento più bello credo che è stato il dialogo con il card. Bertone, che è stato molto affabile e che ha parlato in maniera diretta.

Nel pomeriggio ci siamo trovati d’accordo sul invitare i genitori una volta al mese per un incontro di formazione apposta per loro. Tutti ne hanno visto la necesssità. Grazie, Signore!

Questo mese, per la prima volta, la comunità parrocchiale è stata sensibile all’invito di portare alimenti per alcune delle famiglie più povere della parrocchia.

La domenica precedente avevamo dato un bigliettino a ognuno, e diceva “una libbra di riso”, o “mezza librra di zucchero”, ecc.

La cosa è stata simpatica, e la gente si è lasciata entusiasmare. Abbiamo raccolto due cestone piene, e sono state realizzate le borse-viveri per le famiglie selezionate, e anche per altre che potremo aggiungere.

Se il Signore ci aiuta a continuare così anche i mesi prossimi sarà bellissimo!

  • Messa
  • Verifica del corso di preparazione al matrimonio
  • Preparare la predica di domani
  • Preparare la convocazione del Consiglio pastorale
  • Preparare le catechesi per la formazione dei catechisti
  • Lasciare tutto pronto per domani perché il pomeriggio andremo all’aeroporto a prendere il vescovo.
9:06 pm

Stanchezza

Abbastanza stanco, da qualche sera in qua. Preparare le cose per la venuta del vescovo, preparare la giornata di formazione dei catechisti, le beghe di inizio di anno scolastico con i professori che fanno le bizze e non vengono a scuola…

Speriamo che passi presto tutto questo…

Niente Messa al campo, oggi pomeriggio. Turno di riposo perché è la quinta domenica del mese.

In parrocchia mi sono deciso a mettere una segretaria anche per il sabato. Mi risolve il problema che molti sabati ho degli impegni fuori parrocchia, e la parrocchia rimaneva senza nessuno che la custodisse.

Senza contare che il sabato c’è spesso da fare fotocopie, e ci sono lavori di routine che questa segretaria mi può fare.

Il fatto di poterla avere è un nuovo dono del Signore!

Clara è un’animatrice di comunità, e l’altro ieri sera le hanno ucciso l’ultimo figlio. Dico l’ultimo perché ne ha avuto tre, due maschi e una femmina.

Il primo maschio, Richard, le è morto di AIDS due anni fa. Gliel’ha contagiata una donna che, quando ha scoperto di averla, ha fatto in modo di accoppiarsi con più uomini possibile apposta per contagiarli.

La seconda, Yohanna, è morta di parto un anno fa. Era alla fine della gravidanza. Nel pomeriggio stava parecchio male, e non si sa perché la madre (vivevano insieme) non l’ha fatta vedere da un medico. A mezzanotte la crisi, la corsa verso l’opedale, dove Yohanna è arrivata morta.

E ora il terzo il più piccolo. Era abituato che tutte le domeniche andava a trovare la nonna a Los Cazabes, il campo dall’altra parte della Jacobo Majluta. Al ritorno, alle 9 di sera, lo accompagnavano sulla moto due cugini, uno dei quali è poliziotto, che andavano con lui perché non gli succedesse niente. Invece è successo: in una curva è sbucato un uomo con una pistola dicendo che era poliziotto, e in men che non si dica ha sparato un colpo che ha trapassato l’intestino del ragazzo e ha ferito l’altro. Il cugino poliziotto ha risposto al fuoco e ha abbattuto il malvivente, ma ormai era troppo tardi. Il ragazzo sarebbe morto poche ore dopo all’ospedale, dopo un intervento urgente che non ha potuto salvarlo.

Ho visto oggi, Clara, la madre. Nel dolore, una serenità che viene dalla fede. Mi ha detto: “Sono nella situazione di Giobbe che gli erano morti tutti i figli. Con lui voglio dire: Il Signore me li ha dati, il Signore me li ha tolti, sia benedetto il nome del Signore”.

Una settimana fa era morta anche la nuora di Clara, la moglie di Richard. Lascia una bambina di 10 anni, della quale si occupa la stessa Clara da prima che Richard morisse.

Domani riceveranno il corpo, che attualmente è ancora in attesa dell’autopsia. Dopo il funerale, i 9 giorni di lutto con la celebrazione in casa tutti i pomeriggi.

Oggi ho dovuto preparare tre materiali per la pastorale:

  • un messaggio da mandare a tutte le case (10,000 famiglie) per dare calore alla missione che è passata;
  • la bozza del progetto di Centro Educativo della scuola per il 2004/2005;
  • il materiale per la riunione settimanale delle Comunità Ecclesiali di Base

Grazie al riciclaggio di parti lavorate precedentemente ci ho messo in tutto circa un’ora.

Se avessi dovuto farlo senza il materiale ben archiviato al suo posto ben in ordine sul computer ci avrei messo il triplo.

Essere ordinati è una fatica ma a lungo termine paga!

8:52 pm

Soddisfatto!

Non posso che essere soddisfatto di quello che il Signore mi fa vivere.

A scuola continua il clima molto bello.

In parrocchia c’è parecchio entusiasmo. In questa settimana cominciamo la preparazione del Ritiro di Evangelizzazione, e si sente nell’aria che ci sarà parecchia gente!

In casa pure siamo abbanstanza sereni. La presenza di Paola è, pur sentendo la mancanza di Francesco, molto positiva e equilibrante.

L’abbiamo fatta, c’erano l’80% del complesso dei missionari e oranti.

Unica mancanza significativa: Juana, la responsabile del settore Betania.

Abbiamo lavorato settore per settore: voglio dire che si sono divisi in gruppi secondo i settori, con il responsabile di settore alla testa del suo gruppo. Ho visto che di 8 responsabili di settore che c’erano, 6 hanno i numeri in regola per portare avanti e dirigere bene, intelligentemente e in maniera rispettosa un momento di gruppo. Anche questa è stata una soddisfazione per me!

La valutazione che si è fatta della missione è stata globalmente positiva. C’è stata franchezza anche nel riconoscere i piccoli o medi sbagli.

Hanno chiesto anche a me, e ho detto la mis contentezza per il lavoro fatto. Ho dovuto fare autocritica (molto apprezzata) su una decisiono sbagliata che aveva creato un po’ di malcontento.

Trovandoci con tanta gente, abbiamo approfittato anche per fare un po’ di propaganda alla scuola serale (moltissimi dei presenti non hanno finito la scuola primaria), spero che la gente si lasci venire la voglia di rimettersi a studiare!

La messa di ieri a Los Cazabes era ben piena di gente.

Gli animatori di lì mi dicono che è da dopo la missione. La gente si è lasciata chiamare dal Signore!

Abbiamo fatto l’attività che vi avevo detto, ed è andata veramente bene!

Tutti i partecipanti (quasi nessuno mancava) hanno lavorato in maniera entusiasta, con voglia di superare i piccoli problemi che abbiamo, e con disponibilità a riorganizzare quello che va male.

Per esempio, abbiamo ormai preso coscienza che la nostra pastorale giovanile è una pastorale che raggiunge solo gli adolescenti e perde i giovani. Nei prossimi giorni cercheremo di concretizzare una risposta a questo problema.

Ho passato la giornata preparando materiale per i prossimi giorni: schede per l’inscrizione dei catechisti (sì, dei catechisti, sono più di 100 e devo in qualche maniera rendermi conti di chi sono e dove li metto a lavorare), e il programma di un incontro dei responsabili dei gruppi giovanili che sarà domani dalle 11 alle 6 di sera.

Inoltre abbiamo preparato il prossimo incontro del corso di preparazione al matrimonio… non ve l’avevo detto? ho un’equipe di 3 coppie che fanno il corso con me! Per fargli capire la maniera di lavorare gli ho fatto metà dell’incontro come se loro fossero le coppie che si sposeranno.

È sempre commovente vedere come il Signore opera con questa gente, povera, ma che sa che il Signore può guarirli.

Alla fine della messa 3 persone hanno ringraziato il Signore perché si sentivano decisamente meglio di prima della Messa.

9:08 pm

Riunioni

Stamattina prima riunione con i maestri della scuola: è stato piacevole, perché ognuno di noi ha raccontato come ha passato il mese di vacanze.

Di pomeriggio, lo stesso con i maestri del pomeriggio.

Poi alle 4 riunione con gli animatori di Comunità Ecclesiali di Base. Abbiamo condiviso soprattutto com’è andato la missione, e tutti si esprimevano dicendo la loro soddisfazione, e che è stata la migliore delle missioni che abbiamo fatto fino ad adesso, soprattutto per la presenza degli oranti, e per il fatto che i missionari hanno continuato le due settimane fino alla fine (in realtà dal primo giorno all’ultimo c’è stata una flessione totale del 20%, che è buono rispetto al 40-50% degli anni scorsi).

A continuazione, riunione con i responsabili di settore per una verifica un po’ più profonda della missione e per lasciare organizzate le case di preparazione al ritiro: per ogni settore ce ne saranno da un minimo di due a un massimo di 5!

Infine, alle 7, riunione con l’equipe del corso di preparazione al matrimonio, perché domani cominciamo con il corso.

Alle 8.15, cena, abbastanza stanco.

Quest’anno la festa dell’Assunta l’abbiamo vissuta in grande. La concomitanza della chiusura della missione ha riempito più del solito la chiesa.

(Se non fosse stato domenica, sarebbe venuta la metà della gente: le solennità infrasettimanali qui passano senza troppi problemi…)

Nella messa comunitaria, alle 7 del mattino, la parte finale della messa s’è allungata molto più del solito perché ho consegnato dei semplici diplomi di partecipazione ai missionari, agli oranti e ai giovani che più hanno partecipato.

Il gesto, nella sua semplicità, qui è molto apprezzato: immaginatevi una persona analfabeta, poter incorniciare e appendere alla parete un attestato che dice che ha fatto tal cosa bene ecc.: come dicono qui, gli alza la autoestima in maniera esorbitante.

Ci sono state anche alcune piccole esperienze di missionari e oranti. Mi ha colpito in particolare Lourdes: ha detto che dietro a un ictus che aveva avuto 3 mesi fa ha cominciato la missione con la bocca storta (residuo dell’ictus), segno che ancora non stava bene. Ma ha voluto fare la missionaria a tutti i costi, con grande fede, e orgogliosamente ha fatto vedere a tutti che la bocca è tornata dritta, e adesso, a differenza di prima, può sorridere.

Il Signore è grande, e la fede di Lourdes pure!

Li darò domani, nella messa del mattino, ai missionari e agli oranti che hanno partecipato tutti i giorni.

Anche per i giovani che hanno dato la mano più forte ho preparato il certificato: il lavoro che hanno fatto è stato di proporre scenette che ambientavano momenti o insegnamenti del vangelo ai giorni nostri (sono piaciute tantissimo tutte), e poi di portarsi via dal centro di accoglienza i bambini, per farli giocare e per permettere ai proclamatori di lavorare con gli adulti.

Me ne sono andato dalla parrocchia poco prima di mezzogiorno, lasciando il fabbro a finire un lavoro.

Quando lui se n’è andato, ha lasciato lì la sua saldatrice, e la porta è rimasta aperta.

Alle due la saldatrice era già sparita. Una vicina di fronte ha anche visto il ladro che se la portava via, ma ha pensato che fosse il padrone della saldatrice.

E pensare che a volte mi sembra di essere fin troppo scrupoloso chiudendo tutto a chiave in parrocchia! La volta che non lo fai ne approfittano i ladri!

Ieri, venerdì, abbiamo completato la parte di evangelizzazione generale della missione.

Dico “la parte” perché in parrocchia abbiamo capito che la missione non si può esaurire in una campagna di evangelizzazione: abbiamo fatto una preparazione, nelle varie comunità e con i vicini di ognuno, e adesso viene la continuazione. Come?

Anzitutto con l’impegno della preghiera, da portare avanti tutti i membri della comunità parrocchiale.

In secondo luogo accogliendo nella Messa e nelle CEBs quei fratelli e sorelli che motivati dalla missione vorranno unirsi.

E poi cominciando le “case di preparazione” in vista del Ritiro di Evangelizzazione. In ogni settore ce ne saranno per lo meno una o due, e saranno dirette a quelli che vivono gia una esperienza abbastanza stabile di chiesa, e vogliono approfondire il loro impegno. Per 8-10 settimane un “fratello maggiore” li aiuterà a disporre il cuore, e in novembre verrà le due domeniche del ritiro, intense e affascinanti.

Due anni fa la risposta è stata entusiasmante: più di 200 persone hanno fatto il ritiro. L’anno scorso sono state meno, ma la ciò deve essere stato perché s’era appena fatto un altro ritiro, e c’è stata una concomitanza che ha mezzo disorientato.

Adesso ho speranza che possiamo ricevere un buon numero di fratelli e sorelle. Prego perché questo avvenga. Ho visto moltissime famiglie acquisire pace e serenità, superare conflitti e diventare artefici di un mondo nuovo, e tutto questo come conseguenza dell’incontro con Cristo,

nel Ritiro (e non solo nel Ritiro). È il lavoro del Signore: farsi strada nei cuori. Credo che a Lui interessi più che a me!

Per questo spero e prego, con fede!

Nel settore Chimbú, la risposta della gente è stata molto positiva: buona partecipazione alle celebrazioni di accoglienza, e tanto calore umano verso i missionari.

Da parte mia ho confessato varie persone, ho conosciuto la moglie e le figlie del guardiano notturno della scuola, ho parlato con una coppia che non riesce ancora a decidersi (lei) sul matrimonio.

1:40 pm

Acquazzone

Sta venendo giù tutta l’acqua del cielo!

Se continua così sarà un problema con la missione. Normalmente però non dura più di un quarto d’ora. E poi il Signore non ci va a mettere i bastoni tra le ruote… 🙂

10:10 pm

Autisti generosi

Tutte le sere, un autista a turno porta ai campos una decina di missionari di quel settore.

Sono in 4 o 5 a alternarsi, e c’è sempre qualchedunaltro che va con loro per evitare che tornino soli.

La missione la finiamo alle 8 e mezza di sera, e tra una cosa e l’altra la camionetta parte per i campos poco prima delle 9. L’autista è di ritorno verso le dieci!

Mi affascina la generosità con cui questi uomini, che di fatto lavorano tutto il giorno, si mettono a disposizione del Signore anche a quest’ora tarda della sera. È un invito a essere più generoso anch’io!

Oggi, a Ponce, la missione mi è piaciuta veramente tanto.

I tre centri di accoglienza erano tutti con un bel po’ di gente, e molti missionari si sono fermati fino all’ultimo, a differenza dei giorni scorsi.

Nei miei giri ho visitato Yanet una giovane signora che ha fatto il ritiro di evangelizzazione un anno e mezzo fa, ma che poi si è “stancata”. L’ho trovata in casa, e c’era anche suo marito, Rafael. La cosa più bella è che ho potuto parlare con quest’uomo sui 32 anni, che la moglie mi aveva dipinto che non gli piaceva andare a messa. Seduto di fronte a lui, ho faticato a vincere la sua corazza, ma poi sono riuscito a farmi raccontare che è di Cotuí, e che là, dove ha vissuto fino ai 22 anni, era nella gioventù francescana. Si è allontanato dalla chiesa quando è arrivato in Guaricano. Mi sembra che il Signore gli abbia fatto sentire il desiderio di rimettersi in cammino!

Ho visitato una donna anziana malata, che un mese fa è stata scontrata da una moto, e gli si è rotta la testa del femore. Parlando con lei, mi ha detto che purtroppo il marito (sui 70 anni) non ha nessuna intenzione di sposarsi con lei (sono però sposati in comune). L’ho chiamato, e ridendo e scherzando mi sembra di essere riuscito a fargli sentire il desiderio di sposarsi. La moglie era felicissima!

Ieri l’evangelizzazione è stata discreta: in qualche centro è arrivata una trentina di adulti, in altri meno.

Però quello che mi ha colpito di più è che ho approfittato per andare da Erasmo, il papà di due ragazze del gruppo giovani: la moglie è catechista, ma lui non si è ancora lanciato a prendersi un impegno, anzi, quasi non viene a Messa.

L’ho visto due giorni di fila, e mi sembra che si sia lasciato entusiasmare un po’. Il fatto è che lavora solo di mattina presto, e passa il pomeriggio in casa senza fare niente. Ho cercato di fargli capire la bellezza di iniziare un lavoro per il Signore e per gli altri, e dai suoi occhi sembra che il messaggio sia arrivato.

12:26 pm

Giornata di ieri

È stata abbastanza intensa.

Al mattino ho cercato in internet se esiste la maniera di generare automaticamente un orario scolastico. L’ho trovato, e sto sperimentando adesso.

Di pomeriggio, la missione nel settore Sinaí, abbiamo finito più tardi del solito. Ho partecipato a uno dei centri di accoglienza, e ci sono state due testimonianze belle di uomini che hanno idea di iniziare un cammino di Chiesa.

L’abbiamo fatto stamattina, con i fratelli e sorelle che avevano fatto l’ultimo ritiro di Evangelizzazione, tre mesi fa.

In questo tempo dopo il Ritiro di Evangelizzazione hanno ricevuto una catechesi solida sulla vita cristiana come vita di comunità. Adesso entreranno alla comunità apostoliche, dove continueranno la loro formazione e impareranno a impegnarsi nella chiesa.

Adesso in parrocchia abbiamo 6 amplificatori portatili!

Mi manca solo metterci un connettore a due per caricare le batterie.

Già da un un mese poi ho comprato cavo e connettori buoni per i microfoni, spero presto di risolvere anche questo problema.

La nostra undicesima missione parrocchiale è già arrivata a metà: in 5 giorni abbiamo “evangelizzato” metà della parrocchia. Perché le virgolette? Perché “evangelizzare” suppone un cammino e un processo ben lungo, e di fatto noi in questa missione dedichiamo a ogni famiglia una visita a casa sua di un massimo di 10 minuti e una celebrazione di accoglienza nel suo barrio.

Nonostante questi limiti, vivere queste missioni mi entusiasma sempre moltissimo. Perché tutti gli anni si vede come le famiglie e le persone si avvicinano un po’ di più. La maggioranza dicono il “sì, vado” (alla celebrazione di accoglienza), come il famoso figlio della parabola di Gesú, e poi non vanno. Ma, sull’altro versante, si vedono nei centri di accoglienza persone che sembravano indifferenti.

A me ha colpito la presenza nel centro di accoglienza di Consuelo. Consuelo è una donna che conosco di vista da quando sono qui, perché da sempre si mette tutte le mattine fuori del cancello del consultorio per vendere dolcetti vari che i dominicani mangiano di colazione. In passato ho anche litigato con lei varie volte, perché per mettersi in una posizione più favorevole occupava in maniera maldestra il marciapiede o l’entrata del consultorio. Beh, lunedi sera è venuta al centro di accoglienza, e di lei mi ha colpito il sorriso che le vedevo sulla faccia. Deve essere una donna provata dalla vita, perché ha sempre una faccia molto seria. Ma invece quella sera le si vedevano gli occhi brillare di gioia. Quello che so è che da quella sera non la saluto più allo stesso modo, la sento già più sorella in Cristo.

La stessa sera, in un altro centro, è arrivato un uomo sui 45 anni con una camicia da notte da donna. Appena l’ho visto mi è venuto istintivamente da sorridere. “È un frocio”, ho pensato dentro di me, ma subito dopo qualcosa mi ha fatto tornare sui miei passi, e allora ho pensato “è un fratello che il Signore sta chiamando”. Ha assistito a tutto l’incontro, in piedi (c’era da sedersi, ma non ha voluto), da una parte. Non so se lo rivedrò, ma mi ha colpito il fatto che quella sera il Signore ha chiamato anche lui.

Due giorni dopo, la missione era nel barrio della Mina, che è uno dei più caldi. Lì ho visto una partecipazione della gente ai centri di accoglienza superiore agli altri settori. E sono stato molto contento perchè c’era anche Zaccaria, il marito di Biemba, una nostra bidella della scuola. La moglie è una donna di fede, ma il rapporto con il marito non è facile, è il tipico “maschio” che è tutto lui e non lascia libertà alla donna. Bene, il Signore mi ha aiutato a incontrarlo nella sua casa, abbiamo parlato, e mi ha promesso che si sarebbe integrato nella vita della parrocchia. Ne sono stato molto contento, e sono ancora più contento pensando alla vita di Biemba che adesso può migliorare, con l’aiuto del Signore.

La stessa sera ho incontrato una giovane donna, madre di una nostra studente, e nella semioscurità che stava cadendo, ha trovato il coraggio di aprirsi e di comunicare per la prima volta a qualcuno un sentimento che la faceva sentire in colpa. È stato molto bello per me cercare di darle fiducia in se stessa e nel Signore, e credo di esserci riuscito.

Oggi, nei campos, quello che mi ha colpito di più è stata la celebrazione di Duquesa: non c’era molta gente, ma mi ha colpito quando ho chiesto chi partecipa costantemente in un incontro di preghiera o in una comunità. Mi hanno alzato la mano almeno una ventina di persone! Ho approffittato per invitarli a prepararsi per il Ritiro di Evangelizzazione, che sarà tra qualche mese. Ho visto un fermento e un desiderio di impegnarsi nel cammino del Signore. Ho sognato que Duquesa non è più il regno del rum e della musica sfrenata dei bar, dove nascono tutte le corna e i tradimenti.

Bene, lunedì continuiamo, con la parte bassa della parrocchia.

Oggi siamo stati nel settore san Ramón, che è il settore dei campos.

I missionari sono stati molto meno (37 coppie invece di 50), ma c’è da dire che c’era in ballo una tormenta tropicale che forse ha spaventato. E poi vari missionari sono andati all’ultimo giorno di novenario della suocera di un missionario.

Comunque ho visto i centri di accoglienza ben animati, sono sicuro che il Signore porta avanti la sua opera.

Oggi la missione va al settore di campo (campagna): son un totale di 1200 famiglie, divise in 4 comunità: Los Cazabes, Mamey, Jacagua e Duquesa.

Duquesa è dove stiamo portando avanti il progetto dell’anno dell’acqua: dotarli appunto di acqua (più o meno) costante.

Il progetto del pozzo sembra poco prudente, considerando che la vicinanza della spazzatura contamina le falde. Però abbiamo trovato dei tubi semiabbandonati dove arriva l’acqua (che adesso si sta sperdendo): metteremo i tubi per arrivare a Duquesa, e lì faremo una cisterna.

Nei centri di accoglienza della missione pregano incessantemente tutti i pomeriggi più di 100 fratelli e sorelle!

È un segno grande di maturità di fede di questa comunità!

Oggi pomeriggio la missione si è spostata alla Mina, un quartiere dove più che negli altri c’è droga e delinquenza.

I missionari non sono mancati: un centinaio, per 930 famiglie! Tanti anche gli oranti!

Andando un po’ in giro, ho incontrato a mi comadre, la mamma di Heriberto, che mi ha mezzo promesso che farà il Ritiro di Evangelizzazione.

Ho anche potuto confessare una anziana cieca, e due sue nipoti che da vari anni non mettevano più piede in chiesa.

Ho incontrato anche una giovane signora che tre o quattro anni fa aveva fatto il corso di preparazione al matrimonio. Mi ha detto che è diventata evangelica, ma poi ha aperto il cuore e mi ha raccontato di un problema che la tormenta da due anni, e, se il Signore vuole, come dicono qui, spero che ciò la aiuti a riavvicinarsi alla Chiesa Cattolica.

Nei vari centri di accoglienza la partecipazione è stata massiccia: 40 persone ognuno di essi, attenti e interessati.

Grazie, Signore!

È andato tutto liscio: i missionari erano sempre più di 100, e gli oranti altrettanti.

Dei 3 centri di accoglienza, uno solo era in tono minore, direi per il fatto che era molto all’oscuro e che a due metri c’era una puzza di fogna tremenda.

Ho avuto anche la gioia di riuscire a portare al centro di accoglienza due uomini, uno che non viene mai in chiesa, e un altro che veniva ma si è allontanato.

Ieri sera in uno dei centri di accoglienza della missione c’era un tipo un po’ strano: sui 45 anni, è presentato in camicia da notte a fiorellini (femminile, naturalmente).

Non ha voluto sedersi, ha tenuto un atteggiamento un po’ distaccato, ma ha partecipato a tutta l’attività.

Ieri, domenica, è cominciata la missione parrocchiale di agosto, la undicesima (la prima l’ha fatta don Lino nel 1994).

La Messa delle 7 di mattina è stata la messa dell’invio ufficiale dei missionari e degli oranti. I missionari sono circa 120, mentre gli oranti sono sui 50/60.

Questi numeri sono molto confortanti per me, perché gli ultimi due anni sembrava che fossero in calo. Probabilmente il calo era dovuto al fatto che ho cominciato a esigere che facciano i missionari solo quelli che fanno la comunione, escludendo così molti conviventi.

Adesso al contrario la crescita di numero è dovuta al lavoro delle comunità apostoliche: molti fratelli che hanno fatto il Ritiro di Evangelizzazione e che fanno la loro vita di comunità ben impegnati hanno sentito l’esigenza di mettersi a disposizione per quest’opera di Dio.

Oggi è stato il primo giorno di evangelizzazione, e abbiamo lavorato nel settore di Betania, il settore dietro alla “chiesa” parrocchiale.

È un settore dove vivono 623 famiglie, e sono state visitate una per una dalle 53 coppie di missionari.

La visita consiste in una familiarizzazione, un piccolo annuncio kerigmatico, la consegna di un foglio con un messaggio molto ben studiato, una preghiera comune, e l’invito a partecipare alle 7 di sera a un incontro di tutti gli evangelizzati.

La responsabile di settore ha messo 4 centri di accoglienza per l’incontro serale, ed è da dire che tutti hanno visto parecchie visite: molti bambini, che dopo un momento iniziale sono stati intrattenuti dagli adolescenti dei gruppi giovanili, molte donne, parecchi uomini (sempre meno però delle donne).

L’incontro si articola con molti canti di animazione, ed il cuore è costituito dall’annuncio del kerigma, realizzato da un ministro della parola della parrocchia: laici che hanno ricevuto dal vescovo il mandato di predicare nelle celebrazioni senza sacerdote. Dopo il kerigma, una testimonianza e un dialogo con la gente.

Nel centro dove ho passato la maggior parte del tempo ho visto un clima molto bello: nel dialogo è emerso che ha colpito soprattutto lo stile caldo della proclamatrice del kerigma, e alcuni aspetti toccanti della testimonianza.

Sono abbastanza stanco, adesso, ma contento: la missione è cominciata bene.

Se ci aiutate con la preghiera, sarà ancora meglio!

Sono andato con suor Modesta e suor Susanna e con Carmen a trovare Radamés nella comunità terapeutica di Hogar Crea.

L’abbiamo trovato bene, non ha più i tremori che aveva quando era entrato l’8 di luglio, e si vede abbastanza sereno.

Dall’una che siamo partiti, eravamo di ritorno già alle 6 e un quarto. È stata abbastanza una sfaticata, ma ne valeva la pena!

La stanno facendo oggi.

Tutto il can can che c’era stato per il rinvio è passato da tempo, le relazioni sono normali e serene. Grazie, Signore!

6:14 am

Messa di invio

Tra dieci minuti esco di casa, la Messa di stamattina faremo l’invio dei missionari della Missione Parrocchiale.

Dovrebbero essere circa 120, e in più loro anche una cinquantina di oranti.

Domani pomeriggio poi cominiciaremo a visitare tutti i settori, casa per casa, e di sera l’accoglienza con l’annuncio del kerigma.

Lunedì comincia la missione, e alla sera ogni giorno in vari punti del barrio si fa un celebrazione centrata sul kerigma.

Oggi pomeriggio abbiamo fatto le prove con i laici che lo annunceranno: qualcuno meglio, qualcuno peggio, ma per tutti è un entusiasmo e una gioia parlare dell’amore di Dio e di come Cristo vince il peccato.

È proprio stato bello! Significativa la partecipazione (circa 70 persone) e 50 si sono impegnate a partecipare tutti i giorni della missione.

Ho anche avuto una piccola gioia al vedere che Mayra (una professoressa del nostro liceo) ha fatto la comunione per la prima volta dopo non so quanti anni. Come tutte le ragazzine di qui, aveva cominciato a convivere giovanissima, e non si era mai sposata. Tre mesi fa si è separata dal suo partner, e ora ha cominciato a ricevere la Eucaristia.

Oggi pomeriggio ho il momento di formazione degli oranti, cioè di quei parrocchiani che si impegnano a pregare nello stesso posto mentre gli evangelizzatori portano il messaggio casa per casa.

Gli presenterò la forza della preghiera come appare nella bibbia, e poi li metterò a confrontarsi su alcune modalità della preghiera stessa.

Concluderemo con un momento di adorazione e con la Messa

C’erano stavolta anche parecchie donne: qualche moglie, e candidati ministri che venivano dal corso che è finito proprio all’ora di cominciare la messa.

Alla fine della messa c’è stata la testimonianza di Diogenes e Eulogia, una “coppietta” che si sono sposati domenica sera (dopo 17 anni di convivenza): la felicità traspariva dalle loro facce. Bello soprattutto il cammino fatto da Diogenes, che due anni in seguito a un incidente ha scoperto l’amore del Signore e, lasciando tutte le amanti che aveva, si è messo al servizio del Signore.

Stasera ho dovuto fare uno sforzo per sopportare la strafottenza degli adolescenti del gruppo Ciempiés. Beh, non tutti, è vero, ma ce ne sono un certo numero che sembra che vengano solo per fare casotto.

Comunque si sono impegnati a lavorare nella missione parrocchiale, con il lavoro che tocca sempre a loro: far giocare i bambini che vanno ai centri di accoglienza, in modo che i missionari possano lavorare con gli adulti.

Ieri abbiamo fatto il secondo incontro di formazione dei missionari. Il clima è molto bello, e carico di voglia di evangelizzare.

Ho partecipato a una celebrazione della parola nuova in una parte di un settore abbastanza lontano da Betania.

Sono arrivato alle 7 (di sera, naturalmente), che era la ora che la celebrazione doveva cominciare, e non ho trovato quasi nessuno: mi sono anche fatto un mezzo sangue marcio.

Poi, poco a poco, la gente è cominciata a arrivare. Ho approfittato per confessare qualcuno, e poi nella celebrazione ho fatto l’omilia.

Il Signore mi ha aiutato, credo, a trasmettere allegria ed entusiasmo. Ho anche battuto un po’ il tasto della missione, che comincia la settimana prossima.

Alla fine ero contento!

4:53 pm

Di ritorno

Sono tornato adesso dal bivacco dei responsabili giovani.

Per loro è stata una bella esperienza, era la prima volta che andavano fuori parrocchia per un’attività parrocchiale!

Stamattina hanno fatto un piccolo ritiro, e la Messa, centrata sul padre Nostro, è stata il momento forte.

Il viaggio di ritorno è stato quasi da schiavi, stipati in 15 sul vano bagagli della futura ambulanza.

Siamo arrivati un po’ stanchi, è da riconoscerlo, ma il fatto è che i ragazzi in due notti hanno dormito sì o no 10 ore!

9:03 pm

Di nuovo stanco

Mi ha ammazzato il viaggio di andata e ritorno da San Cristobal, dove sono andato al bivacco dei responsabili dei gruppi giovani.

Non è tanto la distanza quanto i 10 km di sterrato. Con il condimento dell’impantanamento della camionetta.

Comunque la visita al bivacco è stata molto bella, ho trovato un clima molto sereno, con voglia di crescere e di lavorare.

Grazie, Signore!

Mi sta aiutando a fare i conti della parrocchia del 2003 e del 2004.

A ‘sta maniera lo facciamo un po’ più alla svelta.

I responsabili (attuali e futuri) dei gruppi giovanili della parrocchia sono partiti per il lo bivacco.

Sono una ventina, pieni di entusiasmo.

Il momento più forte sarà domani: un giovane della pastorale giovanile diocesana darà una serie di temi su come si anima un gruppo giovani.

Domenica mattina ci sarà un piccolo ritiro e la Messa.

Ho fiducia che il Signore ci aiutarà a fare un lavoro migliore a livello di giovani nella parrocchia.

9:50 pm

Stanchino

Ho avuto un pomeriggio abbastanza intenso:

Anzitutto sono arrivato tardi a mangiare a mezzogiorno perché sono stato in città a fare compere.

Poi dopo mangiato ho dovuto andare subito in parrocchia perché non avevo ancora preparato il materiale per la formazione dei missionari.

Dalle 3 alle 6 formazione dei missionari della nostra missione parrocchiale di agosto: ce n’erano un’ottantina, sono contento, e tutto si è svolto bene.

Poi dalle 7 alle 8 e un quarto riunione con due professori della scuola serale e con la nuova direttrice. Gli altri non sono venuti perché si sentono offesi. La ragione: gli è stata messa una direttrice che non è del loro gruppo. Grazie a Dio i due professori presenti hanno espresso il loro (e degli altri) malcontento, il che mi ha permesso di capire meglio l’andazzo delle cose. Nella sincerità mi sembra che abbiamo fatto un passo avanti. Ne rimangono molti altri da fare!

ed è stato un dialogo molto bello, senza chiusure. Credo che il lavoro dei giovani sarà migliore da ora in poi.

6:16 am

Kelvin

Stamattina viene a parlare, è uno dei giovani che si sono risentiti per la gita che non si è fatta.

Sembra disposto a un confronto sincero, sono fiducioso che il Signore ci aiuterà a capire e a capirci.

… sia quello della scuola serale, sia quello dei giovani. Basta dar tempo alle persone, e quelle che sono ragionevoli ripensano, ritornano sui loro passi, si riconciliano.

Grazie, Signore.

Stamattina alla Messa dei giovani c’erano quasi tutti i monitori, eccetto i tre responsabili che sembra siano andati a una gita con il loro coro.

Erano tutti in fondo, e quando ho chiamato, aiutandomi con i bambini del campamento, qualcuno di loro, alcuni hanno detto qualcosa, altri si sono rifiutati di parlare.

La situazione ha bisogno di preghiera, e di calma. Sappiamo tutti che i giovani sono inesperti, e effettivamente quando fanno qualcosa di storto gli adulti dobbiamo essere in grado di attutire i colpi.

Con l’aiuto del Signore sono sicuro che ce la faremo.

Il prete che doveva venire domani a farci l’ultimo incontro del corso di liturgia mi ha detto stasera quando finalmente sono riuscito a mettermi in contatto con lui, che non può…

E io che ho litigato con i giovani dietro alla gita che non potevano fare per ‘sto corso di liturgia…

Con il Consiglio Pastorale abbiamo parlato, valutato, pregato, e alla fine abbiamo scelto la prof. Germania come nuova coordinatrice della scuola serale.

L’alternativa era la prof. Glennys, che ha anche lei un sacco di buone qualità.

Invece non abbiamo nemmeno considerato la prof. Siomara, che è dei professori della stessa scuola serale, perché non si è presentata al Consiglio Pastorale.

Adesso più che mai il Consiglio sente la responsabilità di essere presente e vigilare perché tutto vada avanti nella migliore delle maniere.

Tra poco ho la Messa mensile con i malati di un settore.

Faccio sempre una preghiera individuale a tutti i malati con l’imposizione delle mani nel nome di Gesú.

Poi alla fine ringraziamo tutti il Signore per i segni che ha realizzato in mezzo a noi.

Continuo oggi pomeriggio, come tutti i giovedì. In tutto durerà 4 mesi, voglio dargli le conoscenze di base sulla bibbia, la teologia, la morale, i sacramenti.

La partecipazione è entusiasta, ho selezionato io circa 40 persone della parrocchia, sono lanciatissimi!

Detto meglio, con gli animatori del campo estivo dei bambini, i quali hanno la tradizione di fare una gita finale (a spese della cassa del campo) per tutti loro.

È successo che il giorno della gita ha coinciso con altre attività che rendono problematica la gita, così stiamo cercando altre soluzioni, ma sembra che non vogliano rinunciare alla gita così come l’hanno fatta tutti gli anni.

Riusciremo a trovare una via d’uscita? Con l’aiuto del Signore sono convinto di sì.

Erano presenti una buona rappresentanza alla Messa nel Mamey. Forse sono ancora un po’ acerbi come vita di chiesa, ma hanno buona volontà, e il responsabile sembra un ragazzo abbastanza solido.

Gli ho fatto i complimenti, al gruppo, e la comunità è stata contenta di vederseli lì davanti agli occhi.

La parrocchia continua a darci forte per terminare di pagare la nuova fuoristrada (qui la chiamano camioneta): dobbiamo far su 100,000 pesos, equivalenti a circa 2,000 euro.

Li stiamo raccogliendo con l’iniziativa della “colazione per la camionetta”: ogni domenica mattina un settore a turno prepara la colazione, che qui è ricca e abbondante, per la gente che esce dalla Messa delle 7.

Ogni domenica si raccolgo 3/4,000 pesos. Poco a poco termineremo di pagare la nostra cuota!

È stato che avevano bisogno di più spazio e quindi i responsabili si sono aperti una porta e hanno usato un locale che gli era stato detto che non era possibile usare.

Abbiamo avuto una discussione, lo consideravano un loro diritto.

Devo vedere se porre una sanzione per questo comportamento o no.

Carmen è riuscita a ricoverarlo in Hogares Crea, che è la unica comunità terapeutica per tossicodipendenti qui in Repubblica Dominicana.

È un giorno importante, perché siamo riusciti fra tutti a convincere Radamés a fare questo passo, e ha voglia di uscire dall’alcool.

Stiamo tutti chiedendo con forza al Signore che ce la possa fare!

10:55 pm

Visita a amici

Con Marcial, Dany e Bilma siamo stati a trovare Wendy e Danielito, che sono la coppia che nel 2001/02 ha aiutato la nostra parrocchia a ingranare con il SINE.

In quella occasione ci hanno dato un aiuto molto grande, e sentiamo una grande riconoscenza nei loro confronti.

Danielito non sta troppo bene, perché un mese fa, quando era negli USA per cercare un lavoro, gli è spuntata una malattia strana che gli ha preso i muscoli, e che l’ha portato a un soffio dalla morte: infatti gli era arrivata già al cuore, e questo si era ingrossato tanto che l’aumento di volume gli dava difficoltà respiratorie. Conseguenza, una debolezza estrema, e un rischio gravissimo di infarto.

Grazie a Dio ha potuto tornare in Repubblica Dominicana. Adesso, dopo 6 settimane di cure, comincia a sentirsi un minimo in forze. Ma gli hanno detto che per ristabilirsi completamente gli ci vorranno dai 12 ai 16 mesi (!).

Nell’oretta che siamo stati là abbiamo ascoltato i particolari di questa malattia, abbiamo condiviso la convivenza di domenica scorsa, e ci siamo raccontati qualche barzelletta (mezza sporca, bisogna riconoscerlo!)

Sto cominciando a preparare la Missione generale a tutta la parrocchia, che sarà dal primo al 15 di agosto.

La facciamo tutti gli anni in queste date, e normalmente appaio 70/80 missionari, che vengono mandati in coppia a visitare tutte le famiglie.

C’è una preparazione, sia a livello di formazione dei missionari, sia per il fatto che a ogni persona della comunità parrocchiale si chiede l’impegno di dare calore alla missione in vista di una buona accoglienza dei missionari.

La buona riuscita della convivenza di domenica passata dovrebbe essere un punto a favore: penso che la gente più impegnata della parrocchia è ben motivata a partecipare attivamente.

…che abbiamo fatto nella convivenza è piaciuto!

Erminia, una donna di fede profonda, che ultimamente era stata un po’ pigra nel visitare le famiglie che le sono state assegnate, ha dato la sua testimonianza dicendo che ieri, lunedí, visto che la comunità apostolica non si è riunita lei ne ha subito approfittato per visitare le sue famiglie!

Due persone che erano alla convivenza di ieri mi hanno detto che sono tornate troppo contente: sono arrivate alla casa e i familiari gli hanno chiesto: “Ma dove sei stata?!?” perché le vedevano troppo contente!

La convivenza delle comunità apostoliche è andata, e bene, sembra.

Di un 500 membri, ce n’era circa 400, cioè l’80%.

È stato molto bello il momento della “pachanga”: canzoni, scenette, poesie, il tutto divertentissimo.

Nella messa leggevamo il vangelo dell’invio dei 72 discepoli, ai quali Gesù ha detto “andate”. Durante la predica ho invitato tutti a togliersi le scarpe e metterle davanti all’altare, anticipando il momento dell’offertorio, come segno di disponibilità a vivere le visite casa per casa. Quasi tutti hanno realizzato il segno. Ho fiducia, nel Signore, che la visita casa per casa ricominci, con amore!

Domani allora faremo la convivenza delle Comunità Apostoliche.

Sto cercando di chiamare il parroco della parrocchia dove la faremo per confermargli che andiamo, ma non lo trovo.

Tutti i responsabili di settore sanno bene cosa gli tocca.

Ho detto in varie occasioni che questa convivenza sarà qualcosa di indimenticabile, e ne sono veramente convinto.

C’è calore nella gente, e attesa, perché sarà un momento sereno, di comunione e di fraternità.

Tra l’altro ci sarà con noi Teofilo, l’ingegnere che ci ha accompagnati nell’applicazione iniziale del SINE.

Il secondo incontro è stato dedicato all’introduzione alla Bibbia.

Gli ho parlato del fondamento cristologico della scrittura (naturalmente in termini meno teologici!), e del fatto che la Bibbia è parola di Dio scritta in parole umane, con tutte le implicazioni sul messaggio che voleva dare Dio e come questo passa attraverso il messaggio che l’autore voleva dare.

Ho visto attenzione, e tanto interesse.

Grazie, Signore!

Oggi ho il secondo incontro per i nuovi aspiranti ministri.

Molti di essi verranno rinnovati, altri no, e ce ne sono parecchi nuovi.

L’idea mia è che possiamo con più facilità portare la comunione a tutti i malati che la vogliano, tutte le domeniche.

E poi, i ministri della parola, o animatori di assemblea, che saranno i futuri responsabili di settore, un po’ come dei rappresentanti del parroco nel loro settore.

Stamattina sono stato a ritirare le magliette che useremo domenica alla convivenza.

C’era qualche taglia sbagliata, ma pazienza. Sembra che ci facciano uno sconto sul prossimo ordine.

Alla convivenza dovremmo essere sui 450, spero e chiedo al Signore che sia un momento sereno.

Stiamo preparando la convivenza delle Comunità Apostóliche di domenica prossima.

Attualmente sono circa 40 comunità, per un totale di quasi 500 persone.

Andremo in una parrocchia vicina che ha attorno un po’ di prato: ci sarà un momento di formazione, con un tema che darà il sottoscritto, e poi il resto del tempo è per conoscersi e stare insieme in semplicità.

Ci siamo visti con Marcial e gli altri responsabili dei giovani per mettere a punto i campi estivi.

Il lavoro è a buon punto.

Soprattutto mi fa ben sperare il bivacco che faremo con i più maturi: sarà un bivacco per leader e futuri leader.

Da lì, spero, nasceranno e si rinforzeranno le vocazioni di servizio ai giovani.

Domenica avremo una convivenza con i giovani della parrocchia.

Ci sono 7 o 8 gruppi giovanili, e altri stanno nascendo! 🙂

Per la maggior parte sono adolescenti. È che quando arrivano all’università il tempo (devono studiare e lavorare per manterersi agli studi) gli impedisce la vita parrocchiale.