Contributi nella categoria 'Parrocchie'

1:17 pm

Ladruncoli

A mezzogiorno di fianco alla cappella mi hanno rubato 8,000 pesos. Erano sul sedile della macchina, che avevo lasciata con i finestrini aperti perché eravamo lì un sacco di gente.

È bastato però spostarmi di alcuni metri, concretamente per fare il giro della cappella, e uscire così dalla vista della camionetta, perché due ragazzini che erano lì con noi addocchiassero i soldi e se li portassero via.

Mi direte: ma perché lasci i soldi sul sedile della macchina? È che erano una sacco di piccole banconote, praticamente due mazzette foltissime che neppure stavano nella tasca. Erano soldi della decima delle Comunità Apostoliche, Carmen me li aveva appena consegnati, e nella sossobra che stavo muovendo delle assi non ho pensato di nasconderli o di metterli al sicuro.

Così adesso devo tirare fuori ‘sti 8,000 pesos dalla mia tasca. Pazienza. Non è niente. Mi spiace di più che dei bambini di 12 anni che ti stavano aiutando non sanno resistere alla tentazione di rubare.

Stasera ho partecipato come sempre all’incontro settimanale del gruppo giovani (quelli della gita al río). Mi sono divertita con loro e penso che ogni riunione sia gestita nella maniera corretta sotto la supervisione di Francisca e Rosanna, due ragazze un pò più grandi che organizzano ogni volta tematiche differenti.

Oggi l’argomento era l’autostima, il fatto che tu non puoi amare e rispettare gli altri se prima non hai fiducia in te stesso. I problemi quotidiani che questi ragazzi affrontano li portano spesso a scoraggiarsi , ne abbiamo parlato tanto, quasi ognuno ha portato una testimonianza… alla fine ecco la chiave per superare una difficoltà mantenendo alto l’umore: poterne parlare con le persone a cui vuoi bene e condividere con loro anche i momenti difficili… perché insieme è meglio!


Stiamo scavando i buchi per i pali della cappella

Stamattina non sono andato al posto dove stiamo facendo la cappella, pensando che non sarebbe andato nessuno a lavorare.

Invece sono andati, e hanno finito di mettere i pali laterali.

Al pomeriggio invece abbiamo potuto cominciare a fare le pareti, che sono delle semplici tavole di poco più di un centimetro di spessore inchiodate ai pali.


Pedro sta inchiodando assi a tutta forza

Anche oggi pomeriggio è piovuto, ma molto poco, e il lavoro ha potuto continuare fluido.

Sono anche riuscito a farmi mettere una lampada che illumini l’area della cappella, per cercare di evitare altre scene come quelle della notte scorsa.

Domani si continua a fare le pareti, e faremo anche la base delle pareti, in cemento, perché l’acqua non possa far marcire il legno.

Domani devo anche andare a comprare il legno del tetto, che ancora non l’abbiamo, perché non l’avevano i grossisti dai quali compriamo a prezzo quasi di costo.

L’incontro di ieri sera con i genitori della prima comunione è stato fatto in particolare per i papà.

Non che la cosa abbia avuto un gran successo: di 70 bambini c’erano 20/25 papà. Agli assenti l’ho convocati per sabato mattina.

Di fatto le mamme presenti dicevano che suo marito lavorava. In due o tre casi ho potuto rendermi conto che c’era una impossibilità di partecipare il papà, mentre gli altri facevano pensare che con un po’ di sforzo avrebbero potuto avere il permesso sul lavoro.

Di fatto la vita di chiesa (e non solo: anche quella scolastica) degli adulti qui è al 75/80% femminile. Per vedere i papà e incidere un minimo su di loro bisogna esigerlo firmemente.

La realtà è che sono molti di più che le mamme i papà che vivono in maniera non controllata la loro vita di famiglia: bevono, giocano alla lotteria, bazzicano più con gli amici che con i familiari, saltano da un fiore giovane a un altro, ecc.

Non riesco a rassegnarmi all’idea che non possiamo migliorare la situazione.

E gli effetti positivi si vedono: l’abbiamo sperimentato a scuola, dove pure lì ogni tanto esigiamo la presenza dei papà, e molte famiglie cambiano, sono più unite e più felici.

All’una di notte sono arrivati due ladri per portarsi via i pali.

Il poliziotto che ho messo di guardia gli ha intimato di andarsene, ma ha dovuto sparare, e uno dei due è rimasto ferito.

Il poliziotto l’ha portato all’ospedale.

Sono andato a vedere, c’era un palo rotto alla base e un altro sfilato.

Dopo aver sistemato tutte le cose della cappella, ero bagnato come un pulcino.

Dovevo venire a casa per cambiarmi, ma in parrocchia mi sono trovato il padre Mario, rettore del Seminario Minore, che era venuto per visitare le famiglie dei futuri seminaristi.

Ho dovuto, e non mi è dispiaciuto, fermarmi con lui e chiaccherare sui seminaristi vecchi e nuovi.

Dopo, avevo l’incontro dei genitori dei bambini della prima comunione. Prima dell’ora di iniziarlo, mi sono accorto che ormai ero bell’asciutto. Ho fatto l’incontro senza problemi.

L’ho sempre detto che questo è il paese delle meraviglie!

I pali della nuova cappella sono là, piantati, ma ci vuole niente per un ladro organizzato per portarseli via.

Per proteggerli ho mandato là il poliziotto che passa la notte nel cortile del liceo. Speriamo bene!

Di fatto se va una banda di ladri ben organizzati, il poliziotto se lo fanno a fette.

È nelle tue mani, Signore, lui e il lavoro che abbiamo fatto.


Lo scheletro della cappella - sullo sfondo il cielo minaccioso

Oggi pomeriggio abbiamo continuato il lavoro di tirar su i pali della nuova cappella.

Speravamo di finire di innalzare tutti i pali laterali, ma l’acqua non ci ha aiutato. Il lavoro si è fermato al 40%.

Prima di pranzo tra l’altro ho preso un bel po’ di sole. Non avevo berretto in testa, e mi rendevo conto che il sole così forte non mi faceva bene.

Poi, nel pomeriggio l’acqua: ne ho preso a catinelle, un po’ perché all’inizio della pioggia abbiamo continuato a lavorare sperando che smettesse, e invece ha continuato. E poi perché quando sono tornato portando i pali che mancavano ho trovato che se n’erano andati tutti lasciando un palo visibilmente mal messo, per cui sotto l’acqua ho dovuto aggiustarne la posizione.

Risultato: ho la faccia che mi brucia per il sole, e spero di non prendermi la febbre per l’acqua.


Foto di gruppo dei volontari della cappella (con Lara)

Stamattina abbiamo tirato su i quattro pali degli angoli, e nel pomeriggio continueremo con gli altri pali.

Per stanotte c’è da risolvere il problema della vigilanza: l’area è completamente aperta, se la lasciamo sola si tagliano i pali e se li portano via.

Sfumata la Via Lucis, avevo in parrocchia un gruppettino di adolescenti, che erano venuti per la Via Lucis e stavano aspettando che spiovesse per andarsene.

È venuto naturale invitarli a sedersi nel mio ufficio, e fargli leggere la lettura dei vespri, che parlava di non giudicare il prossimo.

L’abbiamo letta tra tutti, e poi commentata, e poi ognuno ha portato l’esperienza di qualche situazione in cui ha giudicato a un fratello.

È stata bellissima la spontaneità con cui si sono aperti e hanno tirato fuori sbagli fatti, anche grossi. E anch’io ho potuto tirare fuori i miei.

Abbiamo concluso poi ringraziando il Signore dei quello che avevamo potuto vivere, e quindi il Padre Nostro.

Con questo incontro informale mi hai fatto proprio un bel regalino. Grazie, Gesù!

Mezz’ora prima della Via Lucis è cominciato un acquazzone bello forte. Per la strada frotte di ragazzi e giovani a torso nudo si godevano l’acqua.

Naturalmente nessuno è venuto per la Via Lucis, d’altronde non aveva senso farla, né il cero né le candele sopportano l’acqua!

Era l’ultimo del tempo pasquale, è stata un’opportunità persa, o meglio, come direbbero qui, è stato il Signore stesso che non ha voluto che lo facessimo.

Dovevamo andare a farlo ai campos, è troppo importante ogni tanto spostarci là con tutta la gente della parrocchia.

Va beh, sarà per un’altra volta.

Oggi pomeriggio Marcial e Juan Luis hanno dato un seminario di recupero per messaggeri.

Se ne sono presentati una trentina, desiderosi di lavorare.

Grazie, Signore!

9:22 pm

Tre messe

Ho detto tre messe, due al mattino e una al pomeriggio.

Lorenzo mi ha detto quella nel campo.

Stamattina avevano anche la preparazione alla comunione e quella alla cresima dei giovani, c’è stato qualche piccolo inconveniente perché di 8 catechisti, 4 si sono dimenticati l’impegno. Così ho dovuto “precettare” altri catechisti, che hanno praticamente improvvisato.

Boh, alla fine non so se vengono meglio queste “lezioni” improvvisate o quelle preparate…

Stamattina abbiamo partecipato al seminario su come fare la Lettera al Popolo di Dio.

Ieri sembrava che non venisse nessuno, e invece c’erano in quattro, più io cinque.

L’infaticabile padre Lorenzo Vargas ha fatto un riassunto di quello che è il piano pastorale, e poi siamo passati alla parte specifica sulla lettera.

Sono state date una serie di indicazioni pratiche molto preziose, insistendo soprattutto sul fatto che si facciano cose creative più che statiche, visuali più che di parole.

Nidia coordinerà questo gruppo, che mi aiuterà a redigere tutti i mesi la Lettera da mandare a tutte le famiglie.

9:47 pm

Primo venerdì

Stasera alla messa del primo venerdì c’era meno gente del solito, e non mi spiego perché.

L’unica cosa degna di nota oggi è che abbiamo cominciato la messa che c’era ancora la luce (se n’è andata a metà messa), e quindi probabilmente la gente che è arrivata verso le sei dal lavoro si è fermata in casa a lavare.

Di fatto era da un bel po’ che non avevamo luce a quell’ora!

Tutto il pomeriggio di oggi abbiamo avuto un rumore tremendo in parrocchia: stanno aprendo la calle principal per mettere i tubi che daranno al Guaricano (finalmente) l’acqua di fiume.

Purtroppo di fronte all’ufficio parrocchiale c’è uno spezzone di roccia durissima, che la ruspa non ha potuto togliere, e così ci stanno dando con i martelli pneumatici.

Un rumore incredibile. E purtroppo dà l’idea che ne avranno anche per la giornata di domani. Pazienza!

È comunque un sacrificio che si accetta volentieri, perché potrà risolvere un problema annoso: la mancanza d’acqua e la qualità dell’acqua. È un sogno: avere acqua quasi potabile in Guaricano!

Speriamo che diventi presto una realtà.

10:30 pm

Giovani e GMG

Al gruppo Ciempiés ho spiegato stasera cosa sono le Giornate Mondiali della Gioventù e come sono nate.

È venuta fuori una bella opportunità per trasmettere la fiducia che la chiesa e il papa hanno nei confronti dei giovani.

Alla mia chiaccherata ha fatto seguito un lavoro di gruppo con alcune domande sul significato di essere giovani nella chiesa oggi.

7:35 pm

Riconciliazione


Isaura e Yudy dopo essersi riconciliate

Alla gita ho potuto far avvicinare Isaura e Yudy, che sei mesi fa hanno litigato e da amiche per la pelle hanno passato a non parlarsi più.

Yudy ha anche smesso di venire a messa per non vedere Isaura, che invece c’è sempre perché è nel coro.

Sono riuscito a strappare a tutte e due una timidissima parola di perdono.

Guardate nella foto che bei sorrisi. Non era possibile che rimanessero spenti!

Grazie Signore! Fa’ che sia sul serio!


Foto di gruppo a Monteverde

Qui in Repubblica Dominicana si è festeggiato oggi, 2 di Maggio, la giornata dei lavoratori.

Ne abbiamo approfittato tutti per riposare.

Io ho passato una mattinata tranquilla mettendo a posto alcune cose al computer.

Nel pomeriggio siamo andati con le suore al fiume, raggiungendo i giovani della parrocchia che erano in gita.

Mi sono sentito bene, mi sono tuffato, abbiamo giocato nell’acqua.

Un pomeriggio rilassante!

Il pellegrinaggio è andato per molti versi meglio del previsto:

  • La partecipazione, innanzitutto: hanno partecipato la metà delle persone. A dire il vero non ci speravo, considerando che bisognava spendere 200 pesos, che per molte famiglie non sono poco.
  • Le suore: sono venute Serafina, Blessila e Cristina. Avevamo con noi anche Heriberto e Willy.
  • La conferenza di Wendy: pratica, concreta, ha saputo parlare al cuore! Ha fatto presenti molti rischi delle piccole comunità, tra cui quello delle mormorazioni.
  • Gli autobus affittati: sono arrivati tutti a casa. L’unica cosa che è successo è che si è dovuto cambiare una gomma.
  • La pachanga, cioè i numeri fatti dai settori dopo mangiato: sono stati molto belli, e qualcuno ha ripreso in chiave scherzosa qualcosa delle riflessioni del mattino.
  • I ltempo: non ha piovuto, e non c’è stato un caldo soffocante.
  • Il mangiare, che molti si sono portati e altri hanno comprato là. Tutto si è svolto bene.
  • La messa, ben preparata, che mi ha dato l’opportunità di riannunciare la bellezza delle vita cristiana e della vita di comunità. Abbiamo potuto anche dare la comunione sotto le due specie.

Come sempre c’è anche stato qualcosa di negativo:

  • Gli autobus sono arrivati alle 7 e un quarto invece che alle 6, e ciò ha ritardato la partenza e quindi l’arrivo. In pratica non abbiamo potuto fare la Via Lucis.
  • Ho calcolato male i partecipanti, e all’ora di partire si è scoperto che c’era bisogno di un altro autobus. Cercarlo ha ulteriormente ritardato la partenza.
  • Non si è detto agli autobus di andare in colonna. Un autobus si è mezzo perso, anche se di poco, ed è stata fatta una fermata inutile a una specie di autogrill (altro ritardo nel viaggio di partenza).
  • Le testimonianze: si era previsto un momento in cui dare testimonianze di momenti di vita delle comunità apostoliche. Invece sono venute fuori le solite testimonianze di guarigione, belle ma fuori luogo.

In definitiva, più luci che ombre. Wendy ha suggerito che il suo tema si lavori nelle Comunità Apostoliche della settimana prossima, in maniera che possa far riflettere anche chi non ha potuto partecipare al pellegrinaggio. Cosa che faremo senz’altro.

Bene anche il rendiconto finanziario. C’è stato un guadagno di 12,800 pesos, che andrà a finanziare la costruzione della nuova cappella. Grazie, Signore!

Oggi ho fatto gli ultimi preparativi del pellegrinaggio delle Comunità Apostoliche: sono andato a comprare dei candeloni che ci serviranno per il via lucis e ho fatto fare alla segretaria le fotocopie della preghiera del cardinale per il Terzo Piano Pastorale.

Nella riunione di stasera abbiamo fatto il punto sulla situazione dei gruppi.

Alcuni risultano in netto miglioramento, due nuovi gruppi si stanno lanciando. Un gruppo, i Profetas Juveniles, è morto. Il gruppo di Jacagua sta prendendo cammini più sociali che ecclesiali.

Si è fatto il punto sulla Giornata Mondiale della Gioventù, a cui parteciparà Rosanna. Abbiamo coordinato varie iniziative perché tutti i gruppi si sentano protagonisti.

Infine abbiamo cominciato a programmare i campi estivi: uno per i bambini, uno per gli adolescenti, e un fine settimana per i responsabili. Il mese di luglio intero sarà dedicato alla pastorale giovanile.

Credo che la riunione è valsa la pena!

Oggi pomeriggio, in un momento abbastanza tranquillo, ho avuto una conversazione interessante.

Con due ragazzine di tredici anni, Melina e Yafreisi, abbiamo chiaccherato del più e del meno, del ballo e della vita religiosa, di come mi è arrivata la vocazione, di come può un consacrato sopportare tante proibizioni.

Loro due hanno manifestato una discreta maturità quando mi hanno detto che non vogliono fare come le altre ragazzine della loro età che si sposano o che hanno relazioni con il ragazzo e che poi rimangono incinte e la loro vita cambia completamente.

Melina e Yafreisi sono entrate al gruppo Ciempiés due mesi fa, e se crescono senza intoppi promettono bene per il futuro loro e del gruppo.

Mi ha fatto piacere avere la possibilità di parlare e ascoltare un po’. Non mi succede molto spesso, normalmente mi ritrovo che “non ho tempo” per queste cose.

Mi sono perso quasi tutta la mattinata a organizzare i dati dei candidati ministri.

Avevo lasciato il lavoro in mano alle segretarie, sperando di non doverlo fare io, ma purtroppo i lavori delicati è sempre meglio farli di persona.

Così ho partorito la lista dei certificati di confirmazione che bisogna andare a cercare a Santiago e a La Vega.

Con il fatto che qui le Cresime si annotano nei libri delle curie, adesso ci rimane più facile trovarli.

Martedì un uomo della parrocchia andrà a farli fare, e così non dovrà andare ognuno dei ministri per conto suo.

Amada è un membro, ben attivo, dell’Associazione di genitori della nostra scuola. È anche animatrice di comunità di base.

Ieri sera le hanno ammazzato un figlio di 26 anni, si chiamava Joselito.

Faceva l’autista di uno dei tanti autobus privati che si sono in Repubblica Dominicana, tutti i giorni in servizio sulla stessa linea.

Ieri sera è andato come al solito a portare l’autobus al garage sociale, e all’uscita gli hanno sparato tre colpi. Un taxi l’ha portato all’ospedale, dove è morto mezz’ora dopo.

La cosa tragica è che non si vede nessuna ragione logica per cui possano averlo ammazzato.

Inizialmente si è detto che erano dei ladri, ma poi si è scoperto che non gli hanno portato via niente.

L’unica ipotesi che rimane è che sia una vendetta dell’altro sindacato dei trasporti. In pratica nel paese si contendono i trasporti FENATRANO e CONATRA. È successo varie volte che si sono dati botte in strada, normalmente per il controllo di una linea.

Sembra che qualche giorno fa un autista membro di CONATRA è stato vittima di un’aggressione, e questa poteva essere una vendetta, visto che Joselito apparteneva a FENATRANO.

Rimane da spiegare perché se la sono presa con una persona assolutamente tranquilla, e che dentro al sindacato non contava assolutamente niente.

Tutte queste cose aggiungono dolore alla situazione già tragica che la famiglia sta affrontando.

Amada è abbastanza preoccupata perché il marito l’ha lasciata da vari anni e non l’aiuta per niente. Era Joselito che la manteneva, lei e soprattutto Danielito e Gloria, i suoi due figli più piccoli che fanno seconda e terza media.

Così stiamo pensando a che maniera aiutarla, con la parrocchia e con la scuola.

Ciao, sono Lara. Vi racconto la mia giornata che in effetti è stata particolarmente intensa.

Ieri notte sono stata insieme a don Lorenzo con l’ambulanza all’ospedale (ho anche guidato!); lì infatti accompagna due volte la settimana una ragazza che ha bisogno della dialisi e che sinceramente non sembra stare molto bene. Tralasciando condizioni igieniche nelle corsie e nelle sale di aspetto della clinica, la cosa che mi ha un po’ stupito è il fatto che questa ragazza arriva all’ospedale sistematicamente nel primo pomeriggio, si mette in coda per la dialisi e di norma non esce prima delle 11 di sera!!! Ieri poi in via del tutto eccezionale ha terminato all’una passata…

Stamattina sveglia presto per corsi inglese (ci sto prendendo gusto); a metà mattinata insieme al personale della scuola ho preparato un megacartellone che raccoglie i disegni fatti dai miei ragazzi dell’oratorio in Italia per quelli di qua. La cosa ha attirato l’attenzione di todos los niños e durante la ricreazione sono stata letteralmente presa d’assalto da due classi di prima, cioè circa da settanta bambini!

Pomeriggio pieno di lezioni fino alle 17.30 quando ho finalmente cominciato il corso di inglese per i professori. Da ieri Suor Serafina segue le mie due ultime lezioni del pomeriggio e mi da una mano: è indiana e l’inglese lo sa abbastanza, perciò si può pensare che prosegua il mio lavoro quando me ne andrò (stiamo già organizzando…).

Infine verso le sette ho partecipato alla riunione del gruppo giovani che si tiene ogni mercoledì e al quale non posso proprio mancare perchè i ragazzi di qua mi hanno accolto a braccia aperte da subito e ovviamente la simpatia è reciproca.

Sono stanchina, stasera a tavola non vedevo nemmeno il piatto… però sono entusiasta della mia giornata lunga lunga ma volata via in un attimo, alla prox!

Lara

Stamattina sono stato con Díaz a comprare il legno per la nuova cappella.

Non abbiamo trovato tutto quello che volevamo, il resto dovrebbe arrivare dopodomani.

Sarà per adesso una cappella di legno e lamiera, molto semplice, economica ed essenziale, perché nel posto dove la costruiamo ci sarà poi la vera chiesa.

In settimana dovremmo cominciare quindi a tirare su questa cappella provvisoria, e poi devo darmi da fare per vedere se facciamo per lo meno i muri di contenimento per dividere il terreno nella parte alta, dove andrà la chiesa, e la parte bassa, dove il progetto prevede i parcheggi e un salone.

A Genova si è anche lanciata una “micro”realizzazione, che in realtà non è micro, perché si parla di più di mezzo milione di euro…

E poi si spera che il governo dominicano assuma l’opera e la porti avanti. Adveniat è disposta a finanziarci il salone.

P’alante, come dicono qui, cioè Avanti!

L’influenza mi sta passando.

Oggi ho lavorato a ritmo quasi normale. L’unica cosa che mi stressava è che ogni tanto mi prendevano attacchi di starnuti a ripetizione.

Stamattina la Messa me l’ha detta Lorenzo, così ho potuto riposare un po’ di più. Lorenzo è speciale per rendersi conto quando qualcuno ha bisogno.

Alla Messa ho partecipato stasera, in Santiago el Menor, che stanno facendo la novena della loro festa patronale.

È stata anche un’occasione bella per condividere qualcosa con questa comunità che come missione non stiamo più servendo direttamente, ma con la quale ci legano ancora molte cose.

Stasera ho potuto parlare un po’ con Miguel Ángel, il nostro seminarista a cui è morta la mamma due mesi fa.

Ho cercato di fargli esprimere i suoi talenti e i suoi punti deboli, e ho visto che ha una buona coscienza di sé, e che sta lavorando sodo per migliorare.

Mi ha parlato anche di una difficoltà che hanno a scuola con il professore di informatica, sembra che non sia capace a spiegare la programmazione.

Stranamente, nessuno si vuole azzardare a parlare con la direttrice del problema, hanno paura delle rappresaglie del professore.

Evelyn è una giovane donna (avrà sì e no 18 anni), è sempre stata nel gruppo di adolescenti della parrocchia, ma due anni fa si è “sposata” con un ragazzo di qualche anno più vecchio di lei.

Hanno avuto una bambina, che è nata prematura ed ha avuto parecchi problemi di salute fin dalla nascita. Adesso, a sei mesi di distanza, le è stata scoperta una idrocefalite.

Così la opereranno tra qualche giorno o settimana, per metterle la valvola nella testa. Domenica la battezzeremo, alla messa dei giovani.

Vi chiedo una preghiera per lei e per la famiglia.

9:07 pm

Inaugurazione

Stasera Messa di inaugurazione di una tettoia di un settore. L’abbiamo fatta per fare la celebrazione della Parola e per il catechismo.

Si suppone che una tettoia sia per non bagnarsi quando piove.

Ebbene, la nostra tettoia ha la proprietà che quando piove ti bagni.

Ha troppo poca pendente, e i fogli di lamiera ondulata sono sovrapposti alla giunzione solo un centimetri, invece dei 5/10 centimetri che dovrebbe essere.

Risultato: da ogni giusta l’acqua passa di sotto, e riesce anche a correre indetro, per cui non c’è un punto della tettoia da cui non cadano gocce d’acqua.

Inoltre la giornata piovosa, la prima della stagione, ha fatto rimanere in casa loro moltissima gente. Così abbiamo fatto la Messa del Piccolo Resto. Ho approfittato per insistere sul fatto che non è il numero che conta, ma la disponibilità a servire.

Ho dedicato la serata di oggi alla nuova cappella della futura parrocchia della Divina Misericordia.

Con Cándido abbiamo cominciato a tracciare sul terreno (che è tutto di riporto nel posto dove costruiremo) i quattro angoli della cappella, che complessivamente misura 8 x 16 metri.

Poi sono stato da Díaz, un nostro parrocchiano che vende legno, con il quale ci siamo seduti a fare i conti del legno che ci serve. Tra qualche giorno andremo a comprarlo.

Il secondo via lucis, stasera, è venuto molto meglio del precedente, per lo meno per quello che riguarda le letture e l’organizzazione.

Invece c’è stato il problema di un vento intermittente abbastanza forte, che ci spegneva continuamente il cero pasquale e le candele.

La partecipazione della gente è stata bella, sono rimasti molto contenti.

Alla fine di ogni stazione ripetevamo a coro i due motti che il piano pastorale ci sta proponendo:

  • Ogni domenica con allegria partecipa all’Eucarestia!
  • Nelle mie mani, nelle tue mani, nelle nostre mani è il terzo piano pastorale!

don Paolo e alcuni preti

Stamattina abbiamo avuto l’Incontro Eucaristico Zonale: Adorazione Eucaristica e Santa Messa. È stato nel Parco Mirador Norte.

C’eravamo quasi tutte le parrocchie. Mancavano, stranamente, Santiago e Amparo. Non so perché il padre Federico non ha avvisato le comunità.

Mancava anche America Latina con il padre Nelson. Strano, perché normalmente partecipa a tutto.

Mancava anche San Roque González con il padre José Ramón. Questo padre da vari mesi è isolato e non si fa vedere alle riunioni. Sembra anche che abbia un problema di frizione con il padre Nelson.

Mons. Cedano, che doveva venire a presiedere, non ha potuto e ha delegato il padre Lorenzo Vargas. Il quale ha un bel modo di fare, e ha portato avanti un bel momento di Adorazione Eucaristica e poi ha presieduto la Messa.

Nell’omelia ha chiamato i giovani a riflettere sulla possibilità di essere chiamati al sacerdozio o alla consacrazione, e alla fine ha voluto davanti a sé per la benedizione tutti i giovani che sentissero nel cuore questa chiamata. Si sono fatti avanti una decina, alcuni dei quali sono già in seminario.


don Lorenzo e alcuni preti

Ha invitato anche le comunità a pregare per le vocazioni, e a fare l’invito alla consacrazione a quei giovani che sembrino disponibili o con i doni del Signore.

La nostra parrocchia ha partecipato in massa. Girando la testa intorno, dal presbiterio, da tutte le parti vedevo pecorelle mie. Come pastore mi sono sentito orgoglioso di loro!

Venendo via, un ragazzino di sedici anni, Willy, mi ha fatto sapere che l’anno prossimo andrá al seminario minore. Già aveva l’idea, ma diceva sempre che voleva aspettare la fine delle superiori (è in terza). Invece adesso si è deciso ed entrarà in settembre. Benedetto il Signore!

L’incontro dei preti della zona di stamattina è stato nella nostra parrocchia.

L’argomento principale è stata la Messa di domani nel parco. È venuto fuori che varie parrocchie non parteciperanno, principalmente per ragioni organizzative.

Non ci sarà il vescovo ausiliare, che ha la festa patronale nella parrocchia di cui è parroco. L’altro vescovo ausiliare è in ospedale per un inizio di infarto, e il card. Nicolás è chiaramente a Roma per il conclave.

A parte questi problemini, la maggior parte delle parrocchie parteciperemo con entusiasmo!

È la prima volta che l’incontro si fa nella nostra parrocchai, prima lo facevamo sempre in casa nostra.

Lo spazio è stato ben accogliente, e il mangiare pure.

Il pranzo l’hanno preparato Illuminada e Leonidas, e vari altri le hanno aiutato a trasportarlo, c’è chi ha messo a disposizione i piatti, chi ha prestato le forchette, chi ha fatto il succo di frutta, ecc. ecc.

Non sono mancati i complimenti!

Stasera abbiamo celebrato la seconda messa pasquale con il cero nel settore Altagracia, a Ponce.

A differenza della messa di martedì del Mercadito, che è stata non molto partecipata, quella di stasera è stata un successo: per lo scenario, molto bello: eravamo nel campo da baseball, in mezzo, e la gente che partecipava alla Messa si è disposta in cerchio, penso che ci siano state 3/400 persone, e i canti ben animati.

Un’altra differenza da martedì è che tutte e due le volte abbiamo fatto “ballare” il cero pasquale dopo la Messa, ma martedì la cosa non è venuta fuori bene, poche persone hanno fatto ballare il cero e tutti se ne sono andati alla svelta. Invece stasera la “ballata” è durata ben bene, accompagnata da musica ben vivace.

E come chicca finale, dopo la Messa ho avuto la gioia di confessare tre persone, due giovani ragazze che era da un po’ che non si confessavano, e una meno giovane signora che si confessava per la prima volta. Sono momenti in cui sperimenti la felicità di essere prete!

Stasera abbiamo fatto il penultimo incontro.

Forti dell’esperienza delle altre volte (poche coppie che si sposano subito) ho deciso di incentivare la cosa offrendo il salone parrocchiale per il rinfresco, e mettendo con la parrocchia la torta.

Inoltre si è suggerito di trovare chi possa prestare i vestiti agli sposi e spose, perché questa è un’altra causa di grosse spese e quindi, in mancanza di soldi, di ritardo a sposarsi.

Delle coppie che hanno fatto il corso negli ultimi tre anni, credo che solo il 20% si sono sposati. Gli altri… il motivo sembra economico, soprattutto.

Oggi ho fatto insieme a Carmen il primo corso per i messaggeri, nel settore San Ramón (i campos). Per ogni settore faremo uno di questi corsi.

I messaggeri, che nel terzo piano pastorale diocesano di Santo Domingo hanno il compito di portare a tutte le famiglie della parrocchia la “lettera al popolo di Dio”, servono ognuno una decina di famiglie. Ciò significa che noi, che abbiamo 10,000 famiglie, abbiamo bisogno di quasi 1,000 messaggeri!

Già ne abbiamo circa 500, e sono i fratelli e sorelle che hanno fatto il ritiro di evangelizzazione e che sono nelle comunità apostoliche. Ne avremo bisogno di quasi altrettanti!

Oggi cambio il responsabile del settore dei campos. Alfredo Guante l’ha fatto per 3 anni, e ha fatto un lavoro abbastanza buono. Lo sostituisce Antonia, una signora sulla cinquantina, che si è avvicinata alla chiesa 5 o 6 anni fa, e che si è messa con amore in un lavoro forte di formarsi e cominciare a impegnarsi.

Il punto forte di Guante è stato la capacità di muoversi, di passare notizie, di tenere insieme tutto. Il suo punto debole, la incapacità di organizzare la comunità: di fatto, nonostante sembrava che capisse come bisognava organizzare i gruppi, non riusciva a trasmettere un’idea chiara di come si dovevano fare le cose.

Guante continua comunque a dare una mano nel settore, e la stessa Antonia gli ha chiesto che la aiuti, visto che lei, nonostante sia più giovane, è di salute malferma.


I partecipanti della giornata di formazione

Oggi abbiamo avuto una giornata di formazione per implementare due elementi del terzo piano pastorale diocesano: la pastorale di moltitudini e i messaggeri.

Al primo tema si è dedicata la mattinata, al secondo il pomeriggio, fino alle 5, ora in cui ci siamo messi in cammino verso il Guaricano.

L’attività era per le commissioni parrocchiali di pastorale di moltitudini, ma io sono abbastanza scettico su tutte queste commissioni, e mi sono portato il consiglio pastorale. Scelta che si è rivelata vincente, perché loro stessi si sono resi conto che è un lavoro che dobbiamo assumere tutti insieme.

Purtroppo sono stato l’unico a prendere questa decisione. Altri preti se ne sono visti solo tre, mentre erano presenti una settantina di parrocchie. E purtroppo quello che succederà a queste parrocchie è che i laici arriveranno in parrocchia entusiasmati e molti di loro troveranno il loro parroco “freddo”, con il risultato che in molte parrocchie si farà poco…

Altra cosa: sono andato a questa giornata per senso del dovere di accompagnare i miei laici del consiglio pastorale più che per convinzione che valesse la pena. Il Signore mi ha fatto ricredere. Questa giornata di lavoro è stata più importante di tre consigli pastorali in parrocchia.

Abbiamo anche definito mentre eravamo là qualche strategia e programmato una serie di incontri per rimotivare la visita alle famiglie.

Con l’aiuto di Dio faremo scintille!

Abbiamo celebrato la messa del funerale del papa stamattina, alle 10 nella parrocchia dell’Amparo.

Il padre Federico ha presieduto, e io ho fatto la predica, centrata al 90% sul testamento di Giovanni Paolo II.

La chiesa era piena (circa 400 persone), presenti varie classi di liceo.

Ieri sera ho potuto partecipare all’incontro di preparazione al matrimonio. Era già il sesto, siamo quasi alla fine.

Mi piace sempre di più la prospettiva biblica che ho dato al corso.

Tra l’altro, ieri sera le coppie che guidano il corso insieme a me hanno sviluppato il tema proprio bene, è stata una soddisfazione!

Oggi pomeriggio ho trovato su internet su di un sito spagnolo un nuovo testo per la via lucis, molto più semplice e adatto per la nostra gente.

Ci ho dovuto lavorare un po’ per adattarlo graficamente, ma adesso è quasi pronto.

Domani, se il Signore mi aiuta, lo passo alla segretaria per fotocopiarlo.

A quanto sembra la mia sensibilità è diversa da quella della gente.

Alla riunione degli animatori tutti erano contentissimi della via lucis che abbiamo fatto ieri sera.

Le cose che sono piaciute di più sono state:

il percorso abbastanza vario, e che nell’oscurità non capivano facilmente dove stavamo andando;

le luci delle candele, pittoresche nella notte oscura;

la gran partecipazione di gente: mentre camminavamo si vedeva un fiume vedere dietro di noi.

Qualcuno ha menzionato la scarsa qualità dei lettori, e ci siamo presi l’impegno di selezionarli meglio.

Faremo una messa di suffragio per il papa tutte e tre le parrocchie di Guaricano insieme, venerdì mattina alle 10. La celebraremo nella parrocchia dell’Amparo.

Stiamo invitando tutti i presidenti di Juntas de Vecinos, e tutta la popolazione in generale, compresa la polizia.

Invece a livello nazionale si celebrarà una Messa, lo stesso giorno e alla stessa ora, nella basilica di Higüey.

La via lucis di stasera è stata un incubo.

Prima di tutto perché lo schema di preghiera distribuito a livello di chiesa dominicana (è in un libretto con vario materiale per il tempo pasquale) è un tremendo pacco: troppe stazioni, commenti lunghissimi e di stampo teologico, testi evangelici inframmezzati con introduzioni in maniera poco chiara. Tanto che dopo la prima stazione, il commento teologico l’ho eliminato e basta!

Poi perché non c’era la luce. Questo fatto da un punto di vista era favorevole, perché senza luce la fiamma del cero pasquale, che andava davanti alla processione, e quella delle candele di tutti i partecipanti, risaltavano di più nel buio del barrio. L’aspetto negativo è che quando ci fermavamo dovevamo sempre trovare qualche luce di generatore o di inversore, e normalmente sono bar o agenzie di scommesse. E l’altro aspetto negativo è che nonostante quelle luci elettriche, i lettori non ci vedevano chiaro e quindi le letture erano lette male.

E anche perché purtroppo i lettori sono stati selezionati male. Un settore ha messo a leggere un passo del vangelo a un uomo che non ho mai visto in chiesa, con il risultato che oltre a leggere malissimo faceva anche gli strafalcioni tipici di chi non sa assolutamente niente di quello che sta leggendo. In generale, di una ventina di persone che hanno letto, solo due hanno letto decentemente.

Infine perché è durato troppo: dalle 7 e un quarto che abbiamo cominciato, abbiamo finito alle 9 e un quarto. Mi è piaciuto il fatto che abbiamo potuto girare ben a lungo vari settori, però per varia gente è stato stancante.

Comunque, nonostante io abbia sofferto tutto il tempo, ho notato che a molti la via lucis è piaciuta. Andare in giro per il barrio, di notte, con le candele, ha un fascino particolare.

Stasera, dopo l’ultima messa, il Signore mi ha dato forza per lavorare con qualche pecorella smarrita.

Prima ho chiaccherato per mezz’oretta con Y., una adolescente che sei mesi fa ha avuto una forte depressione, direi una crisi psicologica. Il dialogo di stasera è stato bello perché è riuscita a aprirsi sul fatto che le ha causato la crisi. Le era successo che nel pulirsi le parti sotto, con la carta igienica avrebbe fatto troppo pressione, e le è sembrato di essersi deflorata. Da qui la crisi, dovuta soprattutto all’immaginarsi che domani un eventuale fidanzato potesse trovarle da dire, accusandola di essere stata con qualche uomo. In realtà sembra che non ci sia nessun danno fisico, ma ho cercato di lavorare soprattutto sull’accettazione della realtà, e sul considerare che per una persona che la ami davvero non dovrebbe essere un problema la eventuale perdita accidentale della verginità. E nel caso che il fidanzato trovasse da dire… beh, sarebbe meglio perderlo che trovarlo, un tale fidanzato. Ho visto Y. rasserenarsi parecchio, si è commossa al capire che la situazione non costituirà per lei un problema.

La seconda persona con cui ho parlato è stata I. Dopo essersi sposata in chiesa, ha scoperto un’avventura del marito, ma lei stessa non sa se l’avventura c’è stata o no. Sta di fatto che si è scocciata abbastanza della cosa e se n’è andata di casa con la bambina di un anno. Sono stato da lei per pregarla di tornare a sognare il suo matrimonio, con suo marito, lasciando da parte i risentimenti. Le ho anche chiesto di tornare a messa, perché da quanto è scoppiata la crisi non è più andata a Messa. Mi ha promesso che tornerà alla Messa domenicale, ed è anche disposta a fare un dialogo a tre con il marito. Abbiamo concluso insieme ringraziando il Signore di quello che abbiamo potuto parlare. Ed effettivamente quando sono entrato da lei avevo paura di trovarla chiusa in se stessa.

Poi, arrivato a casa, ho chiamato il marito di Nidia al telefono, perché anche lui è da vari mesi che non viene più a Messa. Per l’ennesima volta mi ha promesso che verrà. Voglio credergli, mi è sembrato sincero.

Questa domenica è stata caratterizzata dalla messa in albis dei nuovi battezzati.

In realtà c’è stato un equivoco con i giovani, che si sono divisi tra la messa delle 7 e quella delle 9, e molti non si sono visti.

Invece i bambini dell’età del catechismo hanno partecipato in massa alla messa della sera. E ne è venuta fuori una messa ben partecipata e animata.

Nella messa della sera il coro non so perché mi ha fatto dei canti belli mosci, soprattutto l’alleluia. Non sembrava di essere nel tempo pasquale.

Stasera ci siamo riuniti con i responsabili della catechesi, per preparare il cammino verso la prima comunione dei bambini e la cresima dei giovani.

Naturalmente ho dovuto mettere insieme il programma io, però per realizzarlo dovremo lavorare tutti insieme, perché ogni domenica avremo tre catechesi ben toste da dare.

E questi catechisti sono ben collaboratori.

Grazie, Signore!

Ho passato la domenica di risurrezione con i battesimi dei bambini del catechismo.

Una ventina di mattina, e trentacinque di pomeriggio. Bei bambini, la sfida adesso è riuscire a mantenerli presenti con i loro genitori nella vita della chiesa!

Finita la Messa del pomeriggio, un’animatrice mi ha chiesto di parlare, aveva due problemi abbastanza gravi. Sono stato contento di poterla ascoltare.

Dopo cena ho finito di mettere a posto il computer della scuola, su cui ho installato ubuntu linux.


Battesimo di Keren

Ieri sera, nella vigilia pasquale, abbiamo avuto il battesimo di 25 giovani. Molti di loro si vedevano ben chiari nella loro decisione di vivere da cristiani, altri lo sembravano meno.

È sempre emozionante fare questi battesimi per immersione. Tra l’altro cerchiamo di lavorare molto anche con il simbolismo del vestito: prima del battesimo indossano vestiti colorati, se possibile brutti. Dopo il battesimo il vestito bianco, a significare il cambio di vita.

I padrini che hanno scelto sono stati selezionati con cura in maniera che fossero persone di comunione eucaristica, ben integrati nella chiesa.

Stamattina abbiamo avuto il ritiro finale dei catecumeni giovani.

Abbiamo lavorato soprattutto sul rito del battesimo, in maniera che ne conoscessero bene tutti i particolari. Nei gruppi di condivisione abbiamo lavorato su come possiamo realizzare la nostra missione di battezzati nel mondo.

Hanno fatto la “restituzione” del simbolo apostolico: la maggior parte di loro l’avevano imparato a memoria. A quelli che ancora non l’avevano imparato ho dato tempo di dirmelo nel pomeriggio.

Ma la cosa più suggestiva è l’unzione dei catecumeni: si fa nel petto, ed è un rito che ricorda i lottatori romani che si ungevano per sfuggire alla presa dell’avversario. Fa impressione fare questa unzione sul petto di giovani di 15/20 anni!


Venerdì Santo 2005

Stamattina all’alba la tradizionale Via Crucis di tutta la nostra zona pastorale: 22 parrocchie abbiamo confluito dalle varie parti verso un’unica parrocchia dove abbiamo concluso insieme.i confluenza era dall’altra parte della zona rispette a noi, a circa 15 kilometri di distanza. È venuta più gente di quella che mi sarei aspettato. Una ventina di chierichetti di 8/10/12 anni, e moltissima gente di mezza età, compresi molti anziani.

Le stazioni erano accompagnate da un commento che accentuava risvolti sociali: la passione di Gesù che continua nella passione dei poveri dei nostri quartieri, affogati dalle conseguenze del debito estero, della svalutazione della moneta nazionale, del prezzo del petrolio alle stelle.

L’ambulanza che avevamo al seguito ha dovuto occuparsi solo di un piccolo caso di convulsioni di una signora epilettica.


Venerdì Santo 2005

C’è stato qualche problema nei punti di incontro: ad esempio alla quarta stazione dovevamo incontrarci con le altre due parrocchie di Guaricano, e una è arrivata con dieci minuti di ritardo. All’incontro seguente, dove dovevamo vederci 12 parrocchie, siamo stati noi ad arrivare con venti minuti di ritardo, ma altre parrocchie sono arrivate mezz’ora dopo di noi.

In tutto questo, la pazienza della gente è stata a prova di bomba: non c’è stato assolutamente niente che facesse pensare a un’impazienza di qualcuno. L’unico problema è stato in un punto in cui stavamo occupando tutta la strada, e un ubriaco che guidava un pulmino voleva passare a tutti i costi: è dovuto avvicinarsi a lui un poliziotto in uniforme, e ha fatto fatica a farlo ragionare.

Della nostra parrocchia c’erano circa 500 persone: altre parrocchie avevano più gente, altre meno. In totale forse sulle 10,000 persone. Vederle camminare per la strada, riempiendola completamente per 5/600 metri, faceva impressione!

Dalle 4 e mezza di mattina, ora che ci siamo visti in parrocchia, abbiamo finito alle 9 e trentacinque! È stata una bella fatica, ma è stata bella davvero, per la fede che la gente ha dimostrato.

Personalmente sono stato molto contento di vedere alla Via Crucis varie persone che non vengono mai a Messa.

Ieri e oggi ho confessato i bambini del catechismo. Ieri una trentina, più una quindicina di adolescenti. Oggi una quarantina.

L’anno prossimo faranno la prima comunione.


Processione delle Palme

Guardate come mi sono fatto la processione delle palme: Vi fa un po’ di invidia?

 

 

 

 

 

Il Rito dell’Iniziazione Cristiana degli adulti prescrive che per il battesimo dei bambini in età del catechismo si segua un rito semplificato ma simile ai passi del catecumenato degli adulti.

Per me organizzare questi catecumati è quindi una opportunità di scoprire la ricchezza di un cammino di preparazione che la chiesa nuovamente implementa oggi.

Nel ritiro di oggi pomeriggio abbiamo presentato ai bambini il rito, con tutte le sue implicazioni, in maniera che domenica prossima sappiano bene cosa significa ognuna delle cose che faremo con loro.

E poi, nella messa della sera, hanno ricevuto l’unzione dei catecumeni: il loro petto ha ricevuto l’olio dei catecumeni, come segno della fortezza nella lotta contro il peccato.

I bambini sembrano cosciente che non possono continuare nel peccato!

La processione delle Palme di stamattina è stata partecipatissima!

Oltre alle palme, presentavamo al Signore le équipe che lavoreranno nei vari settori della parrocchia, per animare il lavoro del terzo piano pastorale.

È stata particolarmente bella poi quest’anno perché avevamo l’asino: mi sono fatto il kilometro di camminata a dorse d’asino, tra l’allegria di tutti quelli che ci vedevano!

Ed è sempre bello che durante la Messa tutti agitano questi rami grandi di palma: è una festa di verde e di fiori colorati!

La riunione di questo mese è stata centrata soprattutto sulla preparazione della Via Crucis zonale, che faremo la mattina del Venerdì Santo.

Abbiamo organizzato anche la Messa zonale, per la domenica 17 aprile: quel giorno non si faranno Messe nelle parrocchie della zona, e tutti confluiremo all’unica Eucaristia che si celebrarà in un parco o in un campo di baseball della zona.

È una tradizione qui che il venerdì prima della settimana santa si fa una processione ricordando i dolori della madonna. È molto bella, perché fa ripercorrere le letture evangeliche nelle quali Maria appare al lato di suo figlio.

Hanno partecipato circa 300 persone. Siamo partiti dalla parrocchia e siamo andati a piedi fino a Los Cazabes e Jacagua, dove abbiamo celebrato la Messa.

Dalle 4 e un quarto, ora di partenza, siamo arrivati alle 6 e un quarto, facendo 8 fermate.

Come al solito, c’è stato il problema del rientro, che non riusciamo mai a organizzare. Eravamo d’accordo con tre pulmini, che ci venissero al prendere alle 6,45, ma n’è arrivato solo uno alle 7 e mezza. Così il resto della gente è andata in parte a piedi e in parte nel secondo viaggio della camionetta della parrocchia. Altri sono andati con Juan che è venuto anche lui con la sua camionetta.

Stasera ho fatto una catechesi ai genitori dei bambini che si battezzeranno e che faranno la prima riconciliazione.

Ce n’erano un buon numero, anche se meno di quelli che pensavo. Erano molto di più al primo incontro di un mese e mezzo fa.

Ho parlato loro dell’impegno della nostra vita cristiana di adulti, facendo enfasi in particolare sull’esigenza di celebrare il matrimonio in chiesa.

Di fatto qui sono sposate in chiesa circa il 3% delle coppie. Tutti gli altri convivono, una piccola parte sono sposati in comune.

10:02 pm

Giornata carica

Sento la mancanza di Lorenzo. Se fosse stato qui mi avrebbe detto almeno una messa. Ne ho avute tre, più battesimi i bambini, più una catechesi sulla confessione ai bambini che si preparano alla prima riconciliazione.

E se non fosse bastato dopo la messa della sera mi è arrivata una giovane (della quale conoscevo qualche problemino, e avevo voglia di parlare con lei per vedere se sbloccavamo qualcosa), e si è fermata a parlare per un’ora. Conversazione molto positiva!

Sono abbastanza stanco!

Oggi pomeriggio sono andato a San Cristobal (in realtà a un campo di San Cristobal) a sposare i genitori di Marcial.

C’era quasi più gente della nostra parrocchia che del paese. C’era il nostro coro dei giovani al completo.

Ho avuto un autista, Lewis, il figlio di Carmen, che mi ha portato in là e in qua, in maniera da non stancarmi più del necessario. E in realtà alla fine della giornata sono abbastanza stanco. Però è stato molto bello.

Ho finito adesso di fare un cd per Marcial con le foto che ha scattato Joel, uno dei giovani. Marcial si vede sempre contentissimo. E di fatto tra tutti abbiamo fatto, con il Signore naturalmente, una bella festa!

La via crucis di stasera l’abbiamo conclusa insieme con la Messa le tre parrocchie di Guaricano.

È stato un momento molto bello!

Grazie, Signore!

Però sono un po’ stanco…

Questi giorni me li sto passando a scrivere le catechesi per il battesimo, la riconciliazione, la comunione.

È uno sforzo abbastanza grande, che mi porta via abbastanza tempo. Tra ieri e oggi ho scritto quella su come si celebra la Riconciliazione, spiegando anche la faccenda dei peccati gravi, della riparazione, ecc. ecc.

Gli anni prossimi dovrei vivere di rendita.

Tra ieri e oggi ho scritto la lettera a tutti i parrocchiani.

È stata un’idea sorta nel Consiglio Pastorale di sabato. È soprattutto una motivazione perché la gente partecipi nelle tre camminate della Settimana Santa: la processione del Viernes de Dolores, la processione delle Palme, e la Via Crucis del Venerdì Santo.

Sono tre momenti di religiosità popolare, e al tempo stesso sono tre momenti di spiritualità di popolo.

Oggi è il compleanno di Heriberto, il mio figlioccio che è al seminario minore.

Per stare un po’ con lui l’ho accompagnato in macchina al seminario, abbiamo approfittato per chiaccherare un po’.

Heriberto in passato era molto timido, poco a poco si sta aprendo, e mi sembra che il suo carattere sia gradevole. Con l’aiuto di Dio, potrà essere un buon prete!

La mancanza di Lorenzo si fa sentire: oltre alle tre messe, ho dato due bei temi sui 10 comandamenti ai bambini del catechismo che si preparano per la comunione.

Il Signore mi evita pure la stanchezza. Grazie, Gesù!

Il Consiglio Pastorale di stamattina l’abbiamo dedicato a vedere la preparazione delle èquipe di settore del nuovo piano pastorale.

Sono una trentina di équipe, di dodici persone ognuna, per un totale di circa trecento persone. La domenica delle palme li presenteremo al Signore e alla comunità, perché inizino il loro lavoro. Nei primi mesi sarà solo di formazione, e poi a partire da giugno si entrerá nel vivo.

Vi saprò dire.

Stamattina è venuto il vescovo ausiliare, mons. Cedano, per definire i confini della nuova parrocchia Divina Misericordia.

L’abbiamo percorsa in lungo e in largo, per due ore e mezza, e abbiamo messo tutto in chiaro. Lunedì mons. Cedano dovrebbe presentarla al Consiglio Presbiterale e lì dovrebbe essere approvata.

La via crucis di oggi doveva essere animata dai giovani. È stata abbastanza sofferta, perché sono arrivati tardi, e poi leggevano male… uffa! non me le godo mai.

Dovrei stare più dietro alle cose, a ‘sti adolescenti in particolare, ma ci vuole un bel dire, o trascuro una cosa o ne trascuro un’altra. E comunque voglio che i più grandi si abituino a gestire le cose, senza che ci sia sempre io a fare da ruota di scorta.

Qui in America Latina il mese di marzo ci “tocca” vivere più intensamente l’adorazione eucaristica. Fa parte delle indicazioni del papa per l’anno dell’eucaristia.

Così la nostra adorazione del primo giovedì l’abbiamo prolungata un po’ di più, e si sono coinvolti i vari settori per l’animazione.

Il risultato è stata una partecipazione più intensa e motivata. E io ho approfittato per continuare a confessare qualcuno che non ha potuto confessarsi lunedì scorso.

Stasera abbiamo fatto il secondo incontro. Siamo entrati nel vivo, con la lettura del primo capitolo del genesi.

Le varie coppie si sono dimostrate, la maggior parte, ben attive, con interventi molte volte appropriati.

C’è la cara Serbia, che è una donna di 65 anni, che si è battezzata l’anno scorso, e che parla a proposito e a sproposito!

Ci sono Arlín e Luis Alberto, una coppia di fidanzati (l’unica, gli altri hanno tutti vari anni di convivenza sul groppone) del gruppo giovani Ciempiés.

C’à anche Santiago, che si battezzerà quest’anno, e che si sposerà il giorno dopo con la sua convivente!

L’equipe è la stessa del corso scorso. Purtroppo Juan Luis mi sembra ogni volta più imbranato. È un peccato, perché l’ho proposto per il diaconato. Sua moglie è più sveglia di lui. Bene Marcial e Germania. Antonio e Juana sanno animare molto bene, anche se non hanno una gran dimestichezza con le dinamiche dell’animazione di un gruppo e tendono a parlare sempre loro.

Nel complesso un lavoro decente. Grazie, Signore!

Liciale ed Emiliana sono una coppia di sposi. Vi parlo di loro perché stanno vivendo un’esperienza molto bella di carità.

Nel loro settore, nel loro barrio, c’è un anziano abbandonato. Ha una sorella più anziana di lui, e un nipote, figlio della sorella, mezzo malato. Non si vedono altri parenti, e di fatto è abbandonato a se stesso. Tra l’altro quando era più giovane sembra che fosse una persona insopportabile.

Bene, da vari mesi Liciale ed Emiliana vanno tutti i giorni a lavarlo. E non è una cosa da niente, perché questo signore non controlla i suoi sfinteri, e quindi ci sono escrementi da tutte le parti. Liciale ed Emiliana lo puliscono con pazienza e puliscono la casa.

Altri vicini gli portano da mangiare tutti i giorni.

È un caso pietoso, ma che ha suscitato generosità grandi.

Oggi pomeriggio Celebrazione penitenziale.

Avevo avvisato nella messa che invece di fare le riunioni delle comunità apostoliche saremmo venuti tutti in parrocchia per le confessioni.

E l’aspettativa non è stata delusa. Alle 4 è arrivato il primo gruppo, quelli delle comunità dei campos, con la immancabile guagua (autobus) che li accompagna sempre. Poi è cominciata a arrivare la gente di Ponce e del Chimbú, e poi tutti gli altri.

Io ho confessato ininterrottamente dalle 4 alle 8 e mezza.

Sono venuti altri 9 preti, che si sono fermati in media un’ora e mezza ognuno. È stato un bel tour de force, ma ce l’abbiamo fatta! Grazie Signore!

Adesso, a partire da domani tutte le sere ho confessioni in un’altra parrocchia. E forse i preti vengono volentieri da me anche perché vedono che vado volentieri da loro. Anche questa è grazia di Dio!

Il ritiro di Quaresima di quest’anno è stato molto bello.

Innanzitutto l’abbiamo fatto separato giovani e adulti.

I giovani solo oggi, gli adulti ieri pomeriggi e oggi mattina e pomeriggio.

Quello dei giovani l’ha fatto il padre Victor Masalle, rettore del seminario. Un prete della mia età, con un anno di messa più di me. La cosa più bella con lui è stato il racconto del suo incontro con il Signore. Ha colpito tutti il fatto che, secondo quello che ci ha raccontato, è l’unico caso di un emofilico che è guarito completamente. A 21 anni, trovandosi a un passo della morte per un sanguinamento costante allo stomaco, un chirurgo gli ha aperto lo stomaco, e visto che non c’era niente da fare ha imposto la mano allo stomaco e ha pregato per la guarigione del giovane. Il che ha bloccato all’istante il sanguinamento. Altre crisi, altri fatti che fanno pensare al dito di Dio, fino a che a 25 anni gli hanno detto che, inspiegabilmente, non aveva più niente.

E ha impressionato anche la forma in cui ha ricevuto la chiamata al sacerdozio, essendo il primo esecutivo nazionale della Colgate, e con un fidanzamento di 3 anni e mezzo.

Invece nel ritiro della comunità intera la meraviglia più grande l’ha suscitata suor Cristina, che ha colpito tutti con il tema sulla conversione. Purtroppo non l’ho potuta sentire perché stavo dicendo la messa dei giovani, ma mi hanno detto tutti che ha parlato per un’ora e 15 senza che la gente si rendesse conto della lunghezza dell’intervento. Un bel dono del Signore, che spero lei possa mettere al servizio altre volte.

Nello stesso ritiro, oltre al tema di Cristina ho dato un tema io sulla Quaresima e il Battesimo, e anche una predicatrice del Rinnovamento Carismatico, la quale ha parlato tra l’altro del nuovo piano pastorale diocesano.

Ho celebrato la messa della sera ben stanco, ma felice, e ancora adesso sento risuonare dentro di me la serenità di sapere che il Signore si è manifestato in maniera speciale in questi due ritiri.

Mi sento tanto felice che non mi è costato niente portare Heriberto in seminario, cosa che normalmente il solo pensarla, dopo una domenica ben intensa, mi butta a terra.

Per tutto questo, quindi: grazie, Signore Gesù! Sei tu che hai fatto tutto, e grazie per rendermi testimone di queste cose!

Oggi pomeriggio è cominciato il ritiro parrocchiale di Quaresima.

Un’affluenza molto confortante: circa 350 persone! Molti di essi sono fratelli e sorelli impegnati nelle attività parrocchiali. Una buona parte degli altri erano genitori dei bambini che si preparano al battesimo e alla prima riconciliazione. E poi i giovani catecumeni e della prima comunione.l

È durato dalle 2 e alle sei. Un tema è toccato a me, ben contento di darlo. Ho spiegato come è nato il catecumenato e come è nata la quaresima, e ho messo in relazione le due cose, facendo capire che anche a noi oggi il Signore chiede la fortezza dei martiri dei primi secoli. Se il Signore mi aiuta presenterò queste riflessioni tra qualche giorno in Radio ABC.

Invece la sorella Luisa, una predicatrice del rinnovamento carismatico, ha presentato la prospettiva generale della quaresima.

Domani continuiamo!

Stamattina sono riuscito a far venire al terreno della chiesa nuova un potente trattore (sono quei mezzi pesanti che qui si usano per preparare ben livellato il fondo delle nuove strade) del Ayuntamiento (comune) di Santo Domingo Norte.

Ha lavorato un’oretta, e ha potuto spianarlo.

Spero che la settimana prossima possiamo cominciare la costruzione della nuova cappela.

Domani dovrebbero arrivare le buste delle offerte che abbiamo chiesto.

Il preventivo del materiale è di 70,000 pesos, circa 3,800 euro. La gente sta capendo quello che si dice sempre in Radio ABC: “Le opere del popolo di Dio le mantiene il popolo di Dio”.

Al funerale di Milton è arrivata parecchia gente. La maggior parte sono arrivati a funerale iniziato, forse avevano fatto il conto che sarebbe iniziato in ritardo.

La famiglia era abbastanza composta: la madre e il padre, due sorelle più o meno di vita di parrocchia, due fratelli che sembrano abbastanza lontani.

A dicembre era morto un altro fratello, di AIDS.

Vari giovani presenti, mi ha colpito il dolore di due ragazze che all’uscita hanno pianto sommessamente.

Milton aveva una capacità di farsi voler bene. Stasera una sua vicina mi raccontava che domenica, poco prima della ricaduta fatale, le aveva portato a casa una medicina per l’influenza. La vicina era stata colpita dal fatto, anche perché sapeva che Milton non aveva i soldi per comprarsi neppure le sue medicine.

Stasera abbiamo fatto la via crucis e l’abbiamo conclusa a Santiago el Menor, celebrando insieme la Messa.

Purtroppo il padre Federico non ha potuto esserci perché oggi c’era la graduazione di sua sorella.

La chiesa era piena!

Quello delle 2 era un falso allarme, era solo che l’avevano portato a casa.

È stato però molto significativo il momento che abbiamo fatto attorno al suo letto, leggendo un salmo e meditando il dialogo di Gesù con il “buon ladrone”.

Quello che sempre mi commuove quando sono in presenza di persone moribonde incoscienti (come ho trovato Milton) è il fatto che in certi momenti, dipendendo di quello che si canta o si dice, comunicano attraverso la forma di respirare, di sudorare, di (scusate) sbavare. E così ho visto Milton, ha partecipato attivamente all’ultima preghiera che abbiamo fatto con lui.

La morte è sopraggiunta alle 5 del pomeriggio.

Domani mattina alle 9 faremo il funerale in chiesa. È il secondo funerale che faccio da quando sono qui, lo faccio volentierissimo, Milton sapeva amare e farsi amare.

Ho avuto la notizia poco fa che Milton è morto. Il Signore Gesù, che lui ha tanto amato, l’ha chiamato a sé.

Tutta la parrocchia si unisce nella preghiera per Milton.

1:50 pm

Milton sta male

Da qualche giorno Milton sta male. Domenica ha cominciato ad avere le convulsioni. I familiari l’hanno portato a un ospedale generale, dove gli hanno dato dei calmanti.

Stamattina di nuovo, e allora l’hanno portato all’ospedale oncologico, dove è in cura da tempo. Milton ha da dodici anni un tumore al cervello, che a livello esterno gli impedisce di vedere bene (gli occhi gli si vedono quasi fuori delle orbite).

Milton ha quasi trent’anni. Da ragazzo ha fatto una vita abbastanza disordinata, ma circa 5 o 6 anni fa la esperienza della malattia l’ha portato a incontrare il Signore, e da parecchi anni viene a messa tutti i giorni.

La gente lo conosce per il suo stile caratteristico di battere le mani. all’inizio nessuno le sopportava, perché erano tanto forti che assordavano. Adesso i giorni che non può esserci ne sentiamo tutti la mancanza.

Sono stato all’ospedale a dargli l’unzione dei malati, e stiamo tutti pregando perché si riprenda.

Sono contento perché suor Cristina mi ha detto di sì per predicare un tema nel prossimo ritiro.

Le toccherà il tema sulla conversione.

Aveva fatto qualche piccola predichetta i primi tempi che era qui, poi non c’era più stata l’occasione.

Quando gliel’ho proposto ha accettato con entusiasmo!

Mi sono passato la mattinata in città.

Prima in curia, comprando bibbie, ostie, vino, incenso, carboncini, ecc., e mettendomi bene d’accordo per il ritiro di sabato e domenica, che lo daranno persone che lavorano nel terzo piano pastorale diocesano.

Ho comprato dei pezzi di computer che mi mancavano, e ho fatto le copie dei disegni della chiesa nuova da dare a Lorenzo che li deve consegnare a don Chicco.

Infine ho potuto anche andare in banca, e ho trovato un Tony sempre disponibile che mi ha aiutato a non perderci troppo tempo!

Oggi si sono sommate varie cose:

Al mattino c’era l’incontro di catechesi presacramentale dei catecumeni e dei giovani della prima comunione.

Al pomeriggio l’analoga catechesi per i bambini del catechismo che si preparano al battesimo e per quelli che si preparano alla prima riconciliazione.

Inoltre avevano la catechesi prebattesimale di genitori e padrini di bambini piccoli, al mattino.

Naturalmente le tre messe in parrocchia, alle 7, alle 9 e mezza, alle 6 e mezza.

Lorenzo è andato a dire Messa a Duquesa, dove ha anche fatto la benedizione e inaugurazione del nuovo acquedotto realizzato con i soldi del fondo diocesano per l’acqua. Al momento della benedizione ho fatto un’apparizione veloce anch’io.

Nel pomeriggio sono stato nel Parque Mirador Norte dove avevamo un pomeriggio con i genitori degli studenti del nostro liceo: lì ho fatto una piccola conferenza sul valore degli anziani (basata sul messaggio di quaresima del papa). Queste stesse persone sono state accolte in parrocchia nella messa della sera, dove abbiamo fatto anche il rito di entrata al catecumenato dei bambini del catechismo. Il quale è stato molto bello e significativo, i bambini l’hanno sentito molto.

Pensavo di arrivare a sera più stanco. È dalle 6 e mezza di stamattina che trotto. Grazie, Signore, per queste energie che posso mettere al servizio tuo e degli altri!

Sul terreno che ci hanno donato per la nuova chiesa faremo la settimana prossima una cappella provvisoria, per iniziare a celebrare lì l’Eucaristia.

Ho fatto stasera a Messa un appello a uomini, donne e bambini per dare il colpo di grazia alla pulizia del terreno, e appena sarà a posto compreremo i pali e la lamiera per la nuova struttura.

Penso che la useremo per lo meno più di un anno.

Mi sono fatto una Via Crucis che è stata una Via Crucis!

Un po’ perché il sussidio che abbiamo usato aveva parecchi svarioni ortografici, che si sommavano agli svarioni di lettura della gente.

Poi perché lo stesso sussidio aveva bisogno di piccole correzioni liturgiche, che ho spiegato all’inizio a una persona perché le comunicasse per tempo a tutti quelli che avrebbero letto, e la metà dei lettori ha fatto come ha voluto.

E infine per la forma di predicare di quelli che commentavano il vangelo. Lascio fare a loro i commenti alle singole stazioni, anche perché io faccio poi la predica nella Messa conclusiva. Il fatto però è che, senza eccezioni, non riescono ad andare più in là di un gretto moralismo. Mi ha colpito il commento al Cireneo. Diceva più o meno così: “Quante volte passiamo al lato di una persona che soffre e non la aiutiamo!”. Poffarbacco, ma il Cireneo l’ha aiutata, perché non commenti “Ci sono tante persone che aiutano il loro prossimo, imitiamole!”? E così via le altre stazioni.

E dire che già molte volte ho spiegato a questi ministri la differenza tra predicazione moraleggiante e predicazione kerigmatica, e il fatto che la prima deve essere basata sulla seconda… Vabbé, pazienza, prima o poi riuscirò a farglielo capire!

Premio di consolazione, la Messa che abbiamo celebrato sul terreno destinato alla parrocchia nuova, che si chiamerà “Divina Misericordia”. Non sappiamo quando si costruirà, però vogliamo cominciare a usare il terreno. E così ho annunciato che la settimana prossima ci metteremo a costruire una cappella provvisoria di legno e lamiera, di 8 x 16 metri, e che presto distribuiremo le buste perché tutti possano collaborare. L’idea è di cominciare a celebrare una Messa festiva proprio lì.

Vi sapró dire!!!

Oggi qui in Repubblica Dominicana è la giornata dello studente.

In tutte le scuole si sono fatte rappresentazioni, poesie e altri numeri per mantenere sveglio negli studenti il desiderio di continuare gli studi. Qui è particolarmente importante, vista l’alta percentuale di diserzione, soprattutto maschile.

Nella nostra scuola in prima ci sono il 50% di maschi e il 50% di femmine, ma in ottava ci sono il 75% di femmine e il 25% di maschi. E quei maschi che si sono persi, cosa ne è? lavorano, aiutano a mandare avanti la famiglia. Una parte di essi continua, ma con grossa fatica e con una qualità di insegnamento molto peggiore, nelle scuole serali.

Il distretto scolastico ci ha posto anche una messa a metà mattinata, con rappresentanze di tutte le scuole del Guaricano. Avevamo un pienone, anche con qualche indisciplina. È però stata una bella occasione, che non mi sono lasciato scappare, per toccare i temi forti della quaresima: la conversione, la rappacificazione, la messa, la confessione.

È già la seconda volta in due settimane che mi si fonde la piastra madre del computer della parrocchia. Così tra ieri e oggi ho dovuto passare tre ore a aggiustarlo.

Perché non lo porto ad aggiustare da qualche ditta?

  • Perché ci mettono molto di più
  • Perché quando vado a prendere il pc non è mai perfettamente a posto e devo sempre ritornarci almeno altre due volte
  • Perché spendo di più
  • Perché non so mai cosa mi hanno fatto di preciso
  • Perché facilmente mi imbrogliano vendendomi per nuovo un pezzo usato.

Così mi faccio le cose da solo e risparmio tempo, soldi e sangue marcio!

Domenica ho avvisato che venerdì prossimo avremmo terminato la via crucis con la messa nel terreno che ci hanno donato per la chiesa nuova. E che avremmo dovuto pulirlo perché è in uno stato indecente.

Così a partire da lunedì tutti i giorni ci sono squadre di uomini che armati di macete e benzina bruciano e tirano giù la folta vegetazione che vi è cresciuta.

Stasera sono stato dare un’occhiata: c’erano almeno una decina di uomini, tutti indaffaratissimi. Mi ha fatto piacere in particolare vedere che c’era Floirán, un nostro maestro, il quale è uscito da scuola alle 5 e mezza, e alle 6 era già là a lavorare.

Oggi sono stato praticamente tutto il giorno con i catecumeni. Avevamo una giornata di catechesi intensa. Abbiamo parlato loro del Battesimo come dono dello Spirito Santo, dei Comandamenti, e del Matrimonio.

La cosa che a me è piaciuta di più è stato il tema sul matrimonio. L’ha dato Reny, una giovane signora sposata de tre anni e mezzo. È stato entusiasmante: ha capacità di trasmettere idee e valori e non stanca! Brava!

Lorenzo è di nuovo il mio curato.

L’ho chiesto all’arcivescovo, e detto fatto me lo ha nominato!

È che dopo la partenza di Franco ero rimasto senza, ed è un problema per la firma dei documenti quando non ci sono.

10:04 pm

Messa dei malati

La messa con l’unzione dei malati è stata molto bella. Una settantina di malati, dei quali moltissimi anziani e un 20% in condizioni di salute critiche.

La messa è durata più di un’ora, e l’abbiamo conclusa con una bella serie di testimonianze di guarigione/miglioramento, ma non ho avuto l’impressione che qualcuno si sia stancato.

L’ultima testimonianza, quella di una signora anziana che diceva che è arrivata sfiancata e che dopo la messa e l’unzione si sentiva molto meglio, è stata accolta con un forte applauso.

È stata bella la partecipazione dei settori. Io non ho dovuto fare nessuna fatica per organizzare il trasporto dei malati, perché ogni settore si è fatto carico dei suoi. Grandissimi! Varie persone che lavorano in proprio hanno anche rinunciato a lavorare il pomeriggio (e quindi di per sé hanno “perso” quel guadagno) per poter aiutare. Questo è secondo me il segno più bello!

Oggi pomeriggio abbiamo la Messa per i malati, con il sacramento dell’Unzione dei malati.

Ieri sia io che Lorenzo ci siamo passati la mattinata in giro a confessare quelli che avrebbero ricevuto l’unzione.

Ci aspettiamo che ci saranno per lo meno 50 malati che riceveranno l’unzione.

Chiederemo al Signore che li guarisca, come lui ha promesso: i dodici, quando li inviava, “ungevano con olio molti malati e questi guarivano”.

Sono sicuro che il Signore realizzerà gli stessi segni, oggi pomeriggio.

Stasera abbiamo avuto un pienone alla Messa. Non me lo aspettavo. Per dare le ceneri ci abbiamo messo almeno 5 minuti, e le stavamo dando in 5!

È stato veramente un compleanno bello il mio, oggi, qui, in Repubblica Dominicana.

Hanno cominciato con il farmi gli auguri nella messa del mattino. Pubblicamente, all’inizio della messa, e, alla fine, moltissimi abbracci!

Naturalmente all’arrivare dalla cappella alla parrocchia e poi alla scuola, tutti sapevano (evidentemente si passino la voce), e di nuovo con tutti quelli che vedevo auguri e abbracci.

Poi, a metà mattinata, Nidia mi dice: “Venga qui nell’aula dei professori c’è un problema”. Ignaro vado, e mi trovo una rappresentanza degli studenti del liceo che mi fanno un proclama bellissimo con tanto di biografia… e un regalo graditissimo: una borsa per mettere i documenti, che ho subito rinnovato!

A pranzo è toccato a Lorenzo e alle suore: palloncini, baño d’acqua (ma la povera suor Blessilla che me l’ha fatto si è bagnata più di quanto ha bagnato me, ben gli sta!). Non poteva mancare il gelato, comprato dalla dolcissima suor Modesta.

Nel pomeriggio, a quanto mi hanno detto, gli auguri sono passati varie volte su Radio ABC, e ci sarebbe stata anche la dedica in diretta di una canzone.

Alla riunione degli animatori, la riunione è finita con la torta alla crema per tutti e con alcuni altri regali dai vari settori della parrocchia.

Poi ho avuto il regalo più bello, che è stato quello di potermi confessare e ricevere il bagno della misericordia di Gesù.

A cena, infine, è spuntato il padre Federico, il quale ha provveduto a farmi intervenire in diretta su Radio Vida 105 dove ho potuto ringraziare per tanti auguri ricevuti.

Insomma, questi fratelli dominicani si fanno veramente amare! Ogni giorno di più sento che devo ringraziare il Signore di tutto questo!

Questa settimana nelle CEBs (Comunità Ecclesiali di Base) rifletteremo sul messaggio del papa per la quaresima.

Parla del significato e dell’importanza della vecchiaia.

Ho voluto farli lavorare su questo messaggio perché lo stesso ha un sapore molto autobiografico, e fa riflettere realmente sul valore che i vecchi hanno nel mondo.

Qui in Repubblica Dominicana non c’è ancora la corsa ai ricoveri come in Italia, perlomeno qui in Guaricano (in zone più ricche della città sembra di sì), ma dobbiamo stare attenti perché appena salirà il livello del tenore di vita il rischio è di fare la stessa fine.

Stasera abbiamo fatto l’esame dei ministri. Mancavano Marcial e Juan Luis, che sono al corso per diaconi, e due persone che erano malate.

Gli ho dato tre domande da rispondere, più o meno diverse per tutti, con un grado di difficoltà commisurato alla capacità che pensavo avessero di rispondere.

Abbiamo cominciato con i vespri, e poi ho consegnato i fogli con le domande. Qualcuno ha avuto anche tempo per rispondere domande extra!

Domani o dopo le correggerò, e vi farò sapere qualcosa di più.

Da una settimana eravamo dietro al problema della spazzatura di Duquesa. Era successo che dal novembre scorso avevano cominciato a tirare la spazzatura dell’immondezzaio a cielo aperto a 20 metri dalle case del paese.

La gente all’inizio si è messa sul piede di guerra, facendo qualche sciopero. Ma non è riuscita ad avere niente.

Poi, grazie a Dio, è scoppiato un piccolo caso con una denuncia di lavori minorili appunto nel tirare fuori spazzatura riciclabile da quello che depositavano i camion. Così il ministero del lavoro si è mosso, e l’incaricato ha avuto la capacità di riunire i soggetti interessati: la comunità, che poi ha chiesto una mano anche a me, il municipio, e l’impresa che gestisce l’immondezzaio.

Le cose sono andate a finire che ieri eravamo seduti attorno a un tavolo, in presenza del magistrato dell’ambiente. Il quale ha provvisto a mettere in una condizione di quasi detenzione il rappresentante del municipio e il gerente dell’immondezzaio, per costringerli a mettersi d’accordo con la comunità su una distanza più prudente.

La cosa ha sortito il suo effetto, perché stamattina abbiamo potuto concludere e siglare l’accordo: la spazzatura sarà deposta a non meno di 225 dal centro abitato.

È un bel risultato, considerato che due mesi fa sembrava non ci fosse possibilità di dialogo sulla faccenda. Un bell’esempio di concertazione andata a buon fine. La presenza di un prete ha costituito un richiamo alla serietà e un aiuto per trovare una soluzione al problema.

Rimane l’incongruenza con una legge che obbliga a trovare una sistemazione diversa all’immondezzaio, perché si prescrive che deve essere almeno a un kilometro e mezzo dalle case. E l’attuale immondezzaio è tutto in un raggio di un kilometro da Duquesa. Come si risolverà la faccenda? In una prossima puntata vi dirò qualcosa di più!

Mi hanno detto ieri che nel terreno della nuova chiesa stavano seminando.

Ci sono stato oggi, e ho trovato che stavano cominciando una piccola palizzata, e avevano seminato delle piante di banane. Si vedono anche delle piantine che spuntano, seminate di recente, che mi dicono che è granturco.

Abbiamo provveduto a estirpare il tutto e segnalato la cosa al vicino dipartimento di polizia.