Contributi nella categoria 'Parrocchie'

9:31 pm

Maleducazione

Oggi ho dovuto sopportare tutto il pomeriggio la musica a tutto volume di un signore che stava facendo riparare la sua macchina dal vicino carrozziere (che naturalmente lavora all”aperto).

All”inizio ho aspettato a vedere se se ne andava, poi ho mandato il portiere a chiedergli gentilmente se l”abassava, ma è stato inutile. Dopo la seconda volta che ho mandato il portiere senza risultato, sono andato io, bello pacifico, sorridendo.

Alla richiesta, gentilissima, di abbassare la musica per favore, mi risposto un secco: “Padre, usted sì jode”, che si può tradurre: “Padre, lo sa che rompe?”, ma al posto del “rompe” mettetici una espressione un po” più volgare.

Ho provato a spiegare che stavo facendo un lavoro e che non mi concentravo, il tipo non mi ha fatto gran ché caso. Ha solo spostato la macchina un po” più in là, senza grossi cambiamenti per me.

Il ritmo incessante della bachata, che mi ha accompagnato finché me ne sono andato, mi ha aiutato a pregare per lui.

Il campo bambini è finito con una gita al parco Mirador Norte.

Non sono potuto andare, ma l”ho visti al ritorno: i bambini erano visibilmente contenti, i monitori visibilmente stanchi.

Non mi è difficile indovinare che, negli ampli spazi del parco, i monitori hanno dovuto faticare non poco per tenere i bambini più o meno raccolti.

Si sta svolgendo il campo estivo dei bambini.

Lo fanno nella scuola, approfittando le aule vuote.

Il tema è la amicizia, sviluppato con manualità, giochi e chiaccherate.

Ci sono 200 bambini, accompagnati da una trentina di monitori.

I responsabili sono Francisca, Rosanna e Willy, e mi sembra che stiano facendo un buon lavoro.

Oggi pomeriggio, dopo la consueta (e bella) riunione degli animatori sono andato a Jacagua per vedere gli animatori del settore di San Ramón (i campos).

C’è un problema là che non sono mai riuscito a far fare le riunioni delle CEBs (comunità ecclesiali di base) come le fanno nel resto della parrocchia. In pratica in quel settore si sono impantanati a fare una via di mezzo tra incontri di preghiera e celebrazione della parola.

Così mi sono preparato due idee sulla forma di fare le CEB e sono andato a dirgliele. Ho scoperto tra l’altro che nella stessa comunità lavorano due o tre animatori in gamba, e ho provveduto a dare istruzioni perché rimanga uno solo e gli altri vadano ad aprire altre comunità.

Antonia, la nuova responsabile del settore, ha capito bene le problematiche che hanno ed è decisa a lavorare per risolverle.

Grazie, Signore!

Il tema delle CEBs (comunità ecclesiali di base) di questa settimana è la scuola. Ma stavolta non per i ragazzi o per i bambini, ma per gli adulti.

Tra gli animatori di CEB c’è un 70% che non ha finito la scuola primaria, e buona parte di loro hanno imparato a leggere quando sono entrati nella chiesa.

Così ho preparato un tema per invitare e motivare a iscriversi alla scuola serale. Come chicca finale ho portato una testimonianza della mia comadre Maribel, che con straordinaria costanza ha fatto di sera la scuola primaria, e adesso sta terminando, sempre di sera, il liceo. Dice orgogliosa che ha la sufficienza in tutte le materie, e che con il nuovo anno scolastico nessuno le impedirà di andare all’università. Maribel ha una buona dose di autostima e di costanza che le permette, pur con marito e 4 figli, di studiare e superarsi.

E spero che molto trovino il coraggio di fare come lei!

Oggi è cominciato, con le iscrizioni, il corso estivo di computer.

Lo fa Anyelo, il prof. di informatica del liceo.

Si sono iscritte già una quarantina di persone, e altre dovrebbero arrivare domani.

Per l’occasione ho comprato tre monitor nuovi, per sostituire altrettanti che non ce la facevano più. Ho trovato dei monitor usati a prezzo molto basso: 1350 pesos, equivalenti circa a 39 euro. Sembrano anche molto buoni.

Oggi pomeriggio abbiamo cambiato il responsabile del settore Sinai. Juan Luis ormai vive da un’altra parte, e farà il responsabile di settore lì dove vive (tra l’altro è prioritario, perché deve fare esperienza in vista del diaconato), lasciando la responsabilità del settore Sinai.

Così oggi pomeriggio abbiamo convocato le comunità di quel settore, e con calma abbiamo cercato di capire chi poteva sostituirlo.

Come per l’elezione di Mattia di cui ci dicono gli Atti, abbiamo pregato, ho fatto il punto della situazione, ho chiesto alla geste che esprimesse quali erano le fortezze e quali le debolezze del settore.

Dopo, siamo arrivati al dunque: proporre i candidati. Sono stati proposti Deisy e Javier.

Deisy ha una bella esperienza di vita di chiesa: è catechista e responsabile di un centro di catechismo; è animatrice di comunità di base; ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione e partecipa fedelmente alla sua comunità apostolica; ha lavorato come “pastorello” nei Ritiri, e ha accompagnato varie comunità apostoliche nella loro fase iniziale. La gente ha espresso calorosamente che le vuole bene e le riconosce il lavoro fatto e l’esperienza. Qualcuno ha anche riconosciuto che Deisy deve fare attenzione a non essere troppo precipitata, o agressiva, con la gente, ma tutti hanno formulato l’augurio e la certezza che il problema era superabile.

Javier è più giovane nella parrocchia: si è sposato circa 5 anni dopo Deisy, ha fatto il Ritiro, è impegnato nel gruppo di uomini, ma il lavoro gli impedisce dedicarsi con più responsabilità. Di fatto tutti si sono resi conto che, pur essendo molto generoso, avrebbe avuto seri limiti.

Così è venuto spontaneo da parte di tutti indicare a Deisy come la candidata, e io sono stato ben felice di ratificare questa indicazione.

All'”elezione” abbiamo fatto seguire la Messa, in cui abbiamo trasformato in preghiera tutto quello che avevamo vissuto precedentemente.

Soprattutto bello è stato alla fine, prima della benedizione: ho invitato tutti i membri del settore Sinai a esprimere la loro disponibilità a lavorare nel settore, secondo i loro incarichi e quelli che si sarebbero assunti. Tutti hanno detto con gioia la loro volontà di lavorare, e di obbedire a Deisy in tutto quello che gli chiederà. Ho sentito in quei momenti una gioia interiore grandissima, per la generosità che tutti hanno espresso.

Stamattina alla messa delle 9 abbiamo avuto la visita del padre Kurién, il nuovo segretario del Nunzio Apostolico.

È nuovo nel paese, essendo arrivato sei mesi fa, e fa ancora un po’ di fatica con lo spagnolo, però se l’è cavata benissimo, e la comunità si è sentita orgogliosa di questa visita.

Reny ha lasciato il lavoro di segretaria del sabato, perché, ormai laureata in medicina, ha iniziato la pasantía, cioè il periodo di apprendistato obbligatorio, e gliel’hanno dato a quattro ore di macchina da qui, sul Lago Enriquillo.

Così ho chiesto a sua sorella Raysa, che è di quattro o cinque anni più vecchia di lei, se me la sostituiva.

L’ho proposto a Raysa perché ai tempi di don Lino lavorava molto in parrocchia, ma poi si è messa a lavorare con il PRD (il partito che era al governo gli scorsi quattro anni), e lì si è fatta il giro di amicizie; si è sposata ed ha avuto un bambino. Adesso, da sei mesi, si è separata dal marito, e si sta riavvicinando alla chiesa. Così le ho chiesto questo servizio, dicendogli che la poteva aiutare a reinserisi nella vita della parrocchia.

Il fatto che ha accettato mi ha riempito di gioia, anche perché ha una discreta pratica di lavoro di ufficio, e quindi non ha bisogno di tempi lunghi di adattamento.

Di fatto il primo giorno è stato tutto ok senza inconvenienti.

Adesso spero che poco a poco mi venga alla messa domenicale e magari possa tornare a lavorare con i giovani o con qualche comunità.

I giovani stanno lavorando sodo per preparare il campo dei bambini: tutti i pomeriggi di questa settimana i monitori del campo si sono riuniti per la formazione.

Bravi!

L’adorazione Eucaristica dl primo giovedì, che è stata oggi, mi ha fatto venire un po’ di rabbia.

Arrivano tutti all’ultimo momento, e ci mettono mezz’ora prima di aver tutto pronto. Poi oggi non so perché non trovavano la tovaglia per l’altare, così invece delle cinque abbiamo cominciato alle cinque e mezza.

In compenso durante l’adorazione è venuta un po’ di gente a confessarsi, e altri si sono confessati con Lorenzo.

La riconciliazione è sempre un momento bellissimo della vita di un presbitero.

Tra martedì sera e stasera abbiamo fatto il corso di preparazione al battesimo per genitori e padrini.

Già da qualche anno mi sono intestardito di vedere personalmente i genitori (almeno uno) prima del corso, e ne escono sempre dialoghi molto belli: cerco di far capire loro la esigenza di consacrare con il matrimonio la loro unione, visto che solo una piccolissima parte sono sposati.

In questi giorni poi il Signore mi ha fatto conoscere coppiette molto speciali, vari di loro erano impegnati nella chiesa prima di iniziare a convivere, e gli si vede il desiderio di tornare a vivere questo impegno.

Così quello che cerco di fare è movitarli perché facciano il corso di preparazione al matrimonio, dicendogli che non li obbligherà a sposarsi.

A quelli che fanno difficoltà con il matrimonio per paura di fare un errore porto la testimonianza dei 48 anni di matrimonio di miei (ho una foto dell’anno scorso dove sembrano fidanzati appesa nel mio ufficio) e delle difficoltà che hanno superato con l’aiuto del Signore.

Domenica pomeriggio abbiamo fatto l’attività di settore prevista dal piano pastorale.

Il tema era “Io sono una persona importante”, e si basava sul fatto di valorizzare il nome di ciascuno e le eventuali foto che ognuno poteva portare.

In ognuno dei settori si sono fatte celebrazioni in vari posti. Le celebrazioni più affollate hanno avuto una sessantina di presenze, quelle meno una ventina.

La gente che ha partecipato è stata entusiasta, anche perché in tutti i settori si sono organizzati per offrirgli un piccolo “brindisi”, naturalmente non alcoolico.

Le équipe di settore hanno lavorato tutte con un buon grado di impegno, i giovani delle équipe si sono occupati soprattutto di fare qualche scenetta, con ottimi risultati.

Si può dire che il messaggio è arrivato, e l’impressione è che è rimasto un buon ricordo dell’attività, il che dovrebbe aiutarci a far meglio quella di luglio.

Grazie, Signore!

Non sono potuto andare al mare con i giovani del coro per la coincidenza con la consegna delle pagelle della scuola primaria.

Ho chiesto a Lorenzo di andarci con loro, e c’è andato volentieri, e stasera mi ha detto che ha passato una bella giornata, stando molto in acqua e giocando con i ragazzi, soprattutto divertendosi a fare il bagno sotto la pioggia!

Stamattina, nella messa delle sette, abbiamo accolto ufficialmente il nuovo diacono Marcial.

Ha svolto le sue funzioni, leggendo il vangelo, incensando, facendo le sue monizioni, distribuendo la comunione.

Alla fine c’è stato il lungo rito dei saluti e ringraziamenti, piacevolissimo.

Marcial ha voluto chiamare vicini a sé sua mamma e suo papà e i suoi fratelli (ce n’erano quattro, mancavano due). Li ha ringraziati per il dono della vita e per essergli stati vicini.

Ha anche ringraziato don Lino, che per primo lo ha valorizzato nella parrocchia, e ha speso qualche parola anche per me.

Naturalmente ha ringraziato il Signore Gesù, dal quale si è sempre sentito amato.

Uscendo, è stato assalito dall’abbraccio della gente!


Edilenia con suo marito Andrés e suo figlio Yojansel

Ecco la foto della famiglia di Marcial con la torta.

Ci sono i figli Jorlin, Antony e Anyeli, e i quattro fratelli e sorelle.

Il papà e la mamma sono rispettivamente il quarto e la sesta da destra.

La terza da destra è sua moglie Germania


Edilenia con suo marito Andrés e suo figlio Yojansel

Edilenia ci ha fatto felici tutti partecipando all’ordinazione di Marcial con suo marito Andrés e con il suo figlioletto Yojansel di due anni.

Grazie, Edilenia, di cuore!


Marcial ordinato diacono!

L’ordinazione di Marcial e degli altri 25 diaconi permanenti è stata fatta oggi pomeriggio in un palazzetto dello sport al coperto (e con aria condizionata!).


Il gruppo di Santa Margarita!

Naturalmente il nostro gruppo era il più numeroso! di 800/1000 presenti, un centinaio erano della nostra parrocchia.

In realtà speravo che venisse più gente, ma va bene così, il sabato pomeriggio non è un momento facile, per molti è il giorno del bucato, del parrucchiere, ecc.

Durante la celebrazione varie volte hanno fatto i nomi dei candidati e delle parrocchie, e ogni volta era un applauso scrosciante!


Marcial si riveste della dalmatica!

Il cardinale abbraccia Marcia

Particolarmente toccante è stato il momento della preghiera consacratoria e dell’imposizione delle mani.

Subito dopo, il sottoscritto ha provveduto a vestire Marcial con la stola e la dalmatica.

C’era poi il momento dell’abbraccio con il vescovo e con gli altri diaconi permanenti, ho approfittato e mi sono infiltrato anch’io!

Seguiva, secondo il rito, la consegna del vangelo: il diacono è ministro della parola, e predica, soprattutto nell’omelia della Messa.


Marcial riceve il libro dei vangeli

Il gruppo dei nuovi diaconi!

Al termine del rito, tutta la gente è scesa dalle gradinate ed ha letteralmente assalito Marcial, abbracciandolo da tutti i lati. Marcial si vedeva visibilmente felice e commosso.

Al ritorno, la festicciola nel salone della scuola. Tutti i settori hanno fatto o detto qualcosa: una poesia, un canto, ecc.

Non poteva mancare la grande torta finale!

A causa della consegna delle pagelle della scuola primaria, che sarà dopodomani, non posso andare alla gita del coro.

Peccato, mi sarebbe piaciuto. Sono ragazzi con cui si sta bene (nonostante i conflitti), e la gita era un’occasione per rasserenare ancora di più i rapporti.

Il Signore troverà il modo di darmi altre occasioni!

… Marcial sarà diacono!

L’ordinazione è prevista alle quattro, e penso che della parrocchia andrà un bel gruppo: ogni settore si cercava i suoi mezzi di trasporto.

Stasera abbiamo vissuto una bella vigilia di preghiera in preparazione all’ordinazione di Marcial.

L’hanno preparata i seminaristi, molto bene, alla fine ho fatto loro i complimenti pubblicamente.

Non c’era tanta gente, una pioggia insistente ha scoraggiato molti.

Alla fine della messa ho chiesto di dire due parole alla madre di Marcial, che è venuta dal campo per l’occasione, ha detto poche parole ma molto belle.

Stasera, con Marcial e Germania, siamo stati a casa di Edilenia.

Venivamo dal retiro a Schönstatt, ed è stato molto bello l’incontro con loro.

Ho trovato molto piacevole anche la figura di suo marito, Andrés.

Andrés non è battezzato, e la sua famiglia è evangelica. Lui non è gran ché niente, e per questo Edilenia, che è stata sempre cattolica, e che tra l’altro prima che si sposassero in comune faceva la comunione, spera che si battezzi nella chiesa cattolica, in maniera che sia tutto più facile.

E devo dire che stasera l’ho visto ben disposto.

Tra l’altro ci hanno mezzo promesso che verranno all’ordinazione di Marcial, sabato pomeriggio. Io ho sbulaccato e ho mezzo promesso a Edileni il pomeriggio di domani libero. Spero che lo possiamo fare. E spero soprattutto che all’ordinazione sentato e vedano tutti e due la bellezza della nostra chiesa cattolica!

Sapete che sabato Marcial sarà ordinato diacono. Germania è sua moglie, sono felicemente sposati da una decina d’anni.

Oggi pomeriggio me li sono portati alla Victoria, al santuario di Schönstatt, per fare qualche ora di ritiro.

È stato veramente bello, un po’ per la bellezza del posto (c’è un giardino molto ben curato), un po’ per l’accoglienza delle suore che non ci hanno fatto mancare succo di frutta e alcune fette di torta.

Ma soprattutto è stato bello perché sono venute fuori molte cose carine: la dottrina della chiesa sui ministeri, che più la approfondisco più mi piace; le esperienze che tanto io come Marcial e Germania abbiamo condiviso; il silenzio ricco di preghiera del posto.

Alla fine non era in programma la Messa, ma le suore ce l’hanno chiesta perché il padre Eligio non c’era e rimanevano senza. Durante questa Messa ho approfittato per chiedere a Marcial e Germania una testimonianza nell’imminenza dell’ordinazione, e devo dire che nonostante li abbia presi di sorpresa se la sono cavata molto bene. Bravi!

Sabato pomeriggio sarà l’ordinazione. Non dimenticatevi di pregare!

Grazie all’acqua che è caduta oggi più riprese, la temperatura è oggi più fresca.

Invece dei 32º dei giorni scorsi siamo oggi a 23º. Una bella differenza.

Stanotte si dorme bene. Uauuuu!

10:04 pm

Messa saltata

Oggi pomeriggio dovevamo avere la messa di inaugurazione di una comunità de Los Cazabes.

Un’aquazzone violento mi ha motivato a rimandarla a una delle prossime settimane.

D’altronde non ci sarebbe stata neanche Antonia, la responsabile del settore, che è una presenza ben necessaria per dare continuità alle cose.

9:59 pm

Maribel

Stasera sono stato a casa di Maribel Tolentino.

È una giovane signora sposata in chiesa 5 anni fa, con tre bellissimi bambini.

È animatrice di comunità di base, ha fatto il ritiro di evangelizzazione e appartiene a una comunità apostolica.

Per via del marito, che ha cambiato lavoro ed ha dei colleghi evangelici, ed è andato alcune volte a una chiesa evangelica, anche lei, forse in un momento di stanchezza, o di sconforto, o di disincanto, è andata. Per un mese ha ascoltato le loro prediche.

Risultato: un inizio di lavaggio del cervello. È confusa perché gli evangelici le hanno detto che il suo battesimo da piccola non è valido e si deve (ri)battezzare. E che deve convertirsi. E che non ci possiamo fare il segno della croce.

Mi ha accolto bene, e sono riuscito ad entrare su qualcuno di questi argomenti perturbanti.

Ho cercato di rispondere alle questioni prettamente evangeliche, e di spiegare che la chiesa cattolica è la nostra madre e che non ha senso abbandonarla e cercarci un’altra madre.

Alla fine mi ha promesso che sarebbe tornata alla Messa e alla comunione, e anche alla comunità apostolica, ma senza porre data.

Mi ha chiesto di pregare per lei, e lo farò senz’altro!


A Comate

Con i seminaristi vecchi e prossimi della parrocchia siamo andati al fiume, a Comate, vicino a Bayaguana.

Siamo arrivati al mattino all 9 e mezza, e c’era una tranquillità formidabile: poca gente, niente musica.


Tuffo

Abbiamo giocato nell’acqua praticamente fino alle 11, ora in cui abbiamo staccato per fare una chiaccherata sull’origine dei vangeli.


La chiaccherata di Lorenzo

Dopo pranzo è venuto don Lorenzo, a fare un’altra chiaccherata sulla sessualità e la maniera di viverla da parte dei consacrati.

Tutti e due i temi sono stati ben recepiti, mi sembra.

Purtroppo in tarda mattinata è cominciata ad arrivare molta gente, compreso un gruppo di parrocchia con il padre Tony, e di lì a poco hanno acceso la musica, forte naturalmente come sempre.

Ci siamo divertiti abbastanza, soprattutto tuffandoci e bagnandoci sotto le molteplici cascatelle di cui è ricco il posto.

Se venite qui a Santo Domingo devo portarvici!

Domani andiamo in gita con i tre seminaristi attuali (Heriberto, Willy e Miguel Ángel) e i tre prossimi (Elvis, Brondy e Franklin).

Andremo a un fiume, sperando di trovare nell’acqua un po’ di fresco. Ultimamente fa abbastanza caldo e si suda tutto il tempo.

Penso di fare due momenti di riflessione:

  • uno al mattino, ragionando un po’ su come sono nati i vangeli; lo farò io;
  • un’altro al pomeriggio, con Lorenzo, a cui ho chiesto di fare una chiaccherata su come possiamo vivere la affettività come persone celibi consacrate.

Vi saprò dire!

Stasera, quando Juan Luis è tornato dal ritiro per i candidati diaconi, ho parlato con lui abbastanza a lungo, quasi un’oretta.

Era da un po’ che non parlavamo. L’ho visto abbastanza sereno.

Se vi ricordate, Juan Luis sta preparandosi per il diaconato permanente, ma ho deciso che aspetti un anno prima di ordinarsi perché pastoralmente non è ancora maturo.

Così in quest’anno si potrà dedicare, libero ormai dal corso teologico, a fare pratica di catechista, animatore, responsabile di settore.

Alla fine il numero dei catechisti non è aumentato.

Le presenze di oggi si sono assestate sui 50, contro i 45 di ieri.

C’è tutta una fetta di catechisti che non si è fatta viva, né ha mandato a dire niente… apparentemente non gli interessa continuare?

Comunque il corso è stato bello. Suor Josefina, la nuova responsabile diocesana della catechesi, ha partecipato tutto il tempo, e ha dato molto amore ai nostri catechisti. Tra l’altro anche con me ha avuto lodi che forse me le meritavo, forse un po’ esagerava. Ma devo ringraziare il Signore perché anche questi zuccherini mi aiutano a fare bene il lavoro.

Stamattina Ángel Ramón è morto.

Una parente che è della comunità mi ha confermato che è stata cirrosi dovuta al bere.

Signore, accoglilo tra le tue braccia!

Oggi e domani stiamo avendo il corso per i catechisti.

I catechisti dell’anno scorso, più qualche nuovo che è apparso, sono in tutto circa 105. Ma devo fare un repulisti, perché molti di loro a questi incontri non si vedono mai, e non voglio accettare questa situazione. Meglio meno catechisti, ma che so che si formano.

Comunque oggi ce n’erano 45/50, hanno lavorato dalle 9 e mezza a mezzogiorno e mezza, e dalle 2 e mezza alle 4 e mezza.

I temi sono stati interessanti, e domani lo saranno ancora di più, perché ci sarà la dottoressa Dionisia che affronta sempre i temi della sessualità, prevedo che ci saranno vari giovani in più.

Sono stato da Ángel Ramón per celebrare l’unzione dei malati, l’ho trovato molto peggio di martedì.

Era in uno stato di semi incoscienza, anche se con gli occhi aperti.

In tutto il tempo della celebrazione dell’unzione non ha dato segno di rendersi conto di quelli che facevamo.

La figlia e la moglie, con un amore grandissimo, gli facevano aria per alleviare il calore.

Ho potuto sapere che quello che ha è una cirrosi epatica con complicazione a reni e polmoni.

Rimaniamo in preghiera. Il Signore può fare di tutto!

La messa di inaugurazione della nuova CEB nel Chimbú è stata speciale.

All’inizio della messa c’erano più bambini che adulti. Nella predica ho dovuto inventarmi qualcosa come un gioco quiz, in cui alternativamente vincevano i bambini o gli adulti. Alla fine ho fatto vincere naturalmente i bambini.

Dentro al quiz sono riuscito a trasmettere la necessità del catechismo e di partecipare alla Messa domenicale per i bambini. E agli adulti ho cercato di trasmettere la bellezza di lavorare per il Signore.

Alla fine della Messa poi, ho chiesto ai nostri tre seminaristi di parlare un po’ dell’anno trascorso in seminario, e poi la gente ha fatto loro una raffica di domande.

Ne è venuto fuori un momento molto bello di catechesi vocazionale, in cui tutti, bambini e adulti, erano come catturati.

10:07 pm

Due malati

Dopo la Messa di inaugurazione della Comunità sono andato a visitare due malati.

Il primo aveva la mascella gonfissima. Qualcuno mi ha parlato di un’infezione risalente a due mesi fa, e dovuta all’estirpazione di un dente del giudizio. Mmmh… a me sembrava un tumore alla mascella. Era un uomo abbastanza giovane, si è confessato e ha ricevuto l’unzione. Ha anche promesso che si sposerà presto.

Il secondo in realtà non l’ho visto, perché era andato in città a fare una commissione. Boh, che malato è?

Oggi pomeriggio abbiamo inaugurato una nuova Comunità Ecclesiale di Base.

L’ora della Messa era alle 5, e c’era poca gente. Tra una cosa e l’altra non abbiamo cominciato prima delle 5 e mezza, e a quell’ora c’erano una quarantina di persone!

È stata l’occasione per varie cose belle:

Ho potuto predicare sulla necessità di farci carico dell’opera di evangelizzazione.

Quattro nuovi animatori si sono offerti per lavorare con le CEBs.

Ho conosciuto la famiglia di Emiliana, la padrona della casa dove si dà la CEB. Li conoscevo abbastanza, soprattutto il marito (si sono sposati qualche anno fa), ma mi mancava conoscere meglio i figli.

Una di loro, Glenny, l’avevo vista varie volte, perché è maestra nel collegio di Elena Santana, ma non avevo ancora messo a fuoco che era figlia di Luis ed Emiliana. Ed è una ragazza buona, ma, a suo stesso dire, pigra per venire a Messa. Sono riuscito a parlarle in disparte e mi ha promesso che farà lo sforzo di partecipare tutte le domeniche.

Grazie, Signore.

10:16 pm

Un uomo malato

Stamattina mi hanno portato da un malato.

Era un uomo che conoscevo, era un messaggero della ditta che ci fa la manutenzione della fotocopiatrice.

Me lo ricordavo ben in forma, mezzo grasso.

Adesso è magro, ma con la pancia gonfia. Deve avere qualcosa come un tumore.

Mi aveva mandato a chiamare. Anche se non veniva a Messa, mi vedeva, o meglio, ci vedevamo volentieri. L’ho sempre visto come una persona semplice e positiva.

Quando mi ha visto gli si sono bagnati gli occhi dalle lacrime. Poi si è confessato e insieme a vari fratelli della chiesa abbiamo pregato per lui.

I giorni prossimi devo andare per celebrare la Unzione dei Malati.

Ho riconvocato per oggi la riunione dei catechisti giovani, ma, ahimé, di una ventina ne sono venuti solo quattro.

Non so manco io cosa fare. Da un lato gli direi che non possono più fare i catechisti… Devo trovare una soluzione più costruttiva.

Signore, illuminami!

Il servizio diocesano del piano pastorale ha partorito un bel librettino con tre incontri per le CEB sul tema mensile del piano pastorale.

È ben fatto, e ce lo siamo gustati alla riunione degli animatori.

Insiste sul fatto di essere coscienti dell’importanza della propria persona e delle proprie qualità.

Stiamo facendo i preparativi dell’ordinazione diaconale di Marcial, sarà sabato 25 alle 4 di pomeriggio.

Al ritorno alla parrocchia faremo una specie di ricevimento nel salone della scuola. La famiglia preparerà qualcosa, e la maggior parte sarà a carico della parrocchia.

Stamattina sono riuscito a finire la lettera al popolo di Dio.

Mi sono dato da fare per cercare immagini appropriate, e mi sembra che mi sia venuta decente.

Oggi pomeriggio devo andare per stamparla: 10,000 copie, tante come le famiglie della parrocchia!


La cappella quasi finita

Oggi si sono continuati i lavori della cappella.

C’era una squadra di una quindicina di persone.

Si è terminato di mettere la lamiera del tetto, e si è cominciato a preparare per fare il pavimento.

Rimangono da fare, oltre al pavimento, le porte e le finestre. C’è anche da aggiustare una parte della lamiera del tetto che è stata messa troppo male. E ci sono dei pali di rinforzo che sono da schiodare e rinchiodare perché sono tutti storti!

Oggi è stata la seconda domenica del Ritiro di Evangelizzazione.

In tutto lo hanno terminato una trentina di persone. Poche, rispetto ad altri ritiri. Però probabilmente avremo la possibilità di aiutarli meglio a continuare il cammino.

Ho avuto la possibilità di celebrare con tutti la Riconciliazione sacramentale. In realtà una buona parte di loro sono conviventi e quindi non possono ancora ricevere l’assoluzione.


Il gruppo che ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione

C’erano anche un giovane e una donna non battezzati. Normalmente diciamo loro che si battezzino prima di fare il Ritiro, in maniera che con il ritiro si rinforzi la catechesi battesimale.

Alla fine c’è stata l’accoglienza alla Messa.

Questa volta siamo riusciti a fare una cosa carina. Abbiamo invitato i familiari per la ora della Messa. Poi, quando le persone del ritiro sono arrivate in chiesa, abbiamo chiamato, uno per uno, i rispettivi familiari, ai quali avevamo dato un piccolo mazzetto di fiori, con l’idea che li regalassero al loro parente. La cosa è riuscita molto bella, e alla fine ci siamo anche scattati una bella foto!!!!

Stiamo partorendo la prima lettera al popolo di Dio.

Pensavo fosse più facile, e pensavo che i giovani che abbiamo chiamato a componerla si sarebbero mossi più a loro agio.

Praticamente mi tocca farla a me. Ma forse va bene, così mi rendo conto delle difficoltà e posso dare i dovuti ragguagli.

Tra ieri e oggi si sono confessate una parte delle persone che stanno facendo il Ritiro di Evangelizzazione.

In varie persone ho visto un salto di qualità, la disponibilità a mettersi in discussione e a cambiare: benedetto il Signore!

Nel pomeriggio di oggi ho anche avuto le prime confessioni dei bambini del settore San Ramón (i campos): sono venuti quasi tutti, e, a differenza del sabato scorso, puntuali.

La difficoltà più grande dei bambini di là è la Messa domenicale, a causa della grande distanza dal centro parrocchiale. La Messa nel settore si fa due/tre volte al mese.

9:31 pm

Gaffe risanata

Oggi pomeriggio sono riuscito ad andare a casa di Jorge e Morena, per chiedere scusa per quello che è successo con la Messa di ieri.

Morena non c’era. Jorge mi ha accolto molto affabilmente, in maniera non affettata ma sincera, e al presentare le mie scuse ha risposto sorridendo: “Se il Signore l’ha permesso ci sarà una ragione”.

Jorge è una persona splendida, molto generosa. Lino l’aveva fatto ministro, cosa che lui poi aveva rifiutato, e si era un po’ ritirato, per alcuni anni, dalla vita di chiesa. Due o tre anni fa è ritornato, ma ho paura di chiedergli che si prende un impegno, un po’ perché lavora fuori città e quindi gli rimane difficile dare continuità alle cose, un po’ perché a volte appare incostante: dimostra di primo acchito un gran entusiasmo, pero che dura poco.

Comunque oggi si è rivelato un gran signore.

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio sono stato con altra gente della parrocchia a fare le condoglianze a Teresa.

Teresa lavora come donna di pulizia nel nostro consultorio, praticamente da quando si è iniziato. Inoltre è ministro dell’Eucaristia e animatrice di comunità.

È sempre stata molto timida, e solo ultimamente, soprattutto dopo che ha fatto il ritiro di Evangelizzazione, si è sciolta un po’ di più.

Lunedì mattina le è morto il papà, che aveva un’ottantina d’anni, a Villa Mella. Non ho potuto andare il giorno della sepoltura, e così ci siamo organizzati un gruppetto e siamo andati oggi.

Tutti i giorni, per nove giorni, si fa un incontro di preghiera in casa del morto, e l’ultimo giorno si fa una preghiera più solenne.

9:38 pm

Gaffe

Una gaffe si può fare in vari modi, ad esempio saltando una Messa!

Stamattina Morena e Jorge, che sono una coppia abbastanza ben integrata nella parrocchia, venivano a Messa con il resto della famiglia per ringraziare il Signore per la laurea della loro figlia Fianmy.

E si erano premurati di invitare il padre Abraham, il quale ha detto loro che avrebbe partecipato.

Forte di questo, visto che avevo già due messe nel pomeriggio, mi sono programmato per arrivare là alla fine della Messa per fare gli auguri e salutare, e approfittare in questa maniera un’ora di sonno in più.

Ho anche detto a Lorenzo di non andare, visto che aveva un’altra Messa di pomeriggio.

Il problema è stato che non si è visto neanche il padre Abraham, non so perché. O meglio, mi immagino, conoscendo un po’ la cultura dominicana: suppongo che Abraham ha detto qualcosa come “cercherò di andare”, sapendo che sarebbe stato poco probabile la sua presenza.

Purtroppo però la cosa si è rivelata tragica, perché oltre a Morena, Jorge, Fianmy e i 5 fratelli e sorelle sono intervenuti una trentina di altri parenti, e tutti sono rimasti a bocca asciutta.

Qui si direbbe: “Meté la pata”, cioè ho inciampato, sono andato a finire per terra.

Domani devo cercare di andare a casa loro a spiegare l’accaduto.

Oggi pomeriggio abbiamo inaugurato con la Messa un’altra Comunità Ecclesiale di Base.

È a Ponce, settore Altagrazia, in fondo, vicino al Parco Mirador Norte.

Si sono radunate un centinaio di persone, ho approfittato per dare vita alle iniziative per il piano pastorale, e anche oggi ho fatto l’appello per i nuovi animatori: ne sono usciti due! Matilde, che è la responsabile del settore, le metterà a lavorare in qualche comunità esistente, in attesa che nascano delle nuove.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la Messa di inaugurazione di una Comunità Ecclesiale di Base (CEB), la comunità Nuevo Renacer (“Nuova Nascita”).

Nella parrocchia ne abbiamo una sessantina, e sono all’interno del piano pastorale che portiamo avanti il primo punto di ingresso alla vita della chiesa, soprattutto per quelli che vivono lontano dal centro parrocchiale.

Questa CEB si era aperta già alcuni mesi fa, ma per altri impegni parrocchiali non si era potuto inaugurarla.

Alla Messa hanno partecipato una cinquantina di persone, molte di loro vicini o membri di altre comunità. Quelli della comunità Nuevo Renacer erano un dieci/dodici.

La cosa più bella è stata la testimonianza di una delle due animatrici, che ha parlato di come un anno fa ha deciso di diventare animatrice.

Ho approfittato per chiamare quelli che si sentivano di fare questo servizio: si sono fatti avanti in quattro, che ora cominceranno a venire alla riunione settimanale degli animatori e a dare una mano a un animatore esperto.

La chiesa continua a crescere, grazie a Dio!

9:24 pm

Animatori

Alla riunione degli animatori ho dato il tema settimanale, che visto che estiamo facendo il Ritiro di Evangelizzazione voleva sensibilizzare quelli che ancora non l’hanno fatto.

E poi ho spiegato i passi da fare in preparazione alla prima attività mensile del nuovo piano pastorale. L’attività si svolgerà tra il 24 e il 26, in concomitanza con la solennità della nascita di san Giovanni Battista. Prevede che in casa si faccia una cartolina con le foto e i nomi dei membri della famiglia, e che nel settore si valorizzino ugualmente foto e nomi di tutti quelli che parteciperanno. Poi nella messa della domenica ci sarà qualcuno che farà una piccola testimonianza su quello che l’atto ha significato per lui.

Il giorno dopo c’è sempre da mettere a posto.

Oggi pomeriggio mi sono passato qualche mezz’oretta aggiustando la lista dei cresimati da mandare in curia. Qui le cresime non si registrano nelle parrocchie, ma in curia.

Altre effetto del giorno dopo: a mezzogiorno abbiamo mangiato gli avanzi della cena con il nunzio. È stata una cena squisita, preparata soprattutto da Lorenzo. E oggi ci siamo goduti gli stessi piatti per la seconda volta!

2:10 pm

Cresime

Oggi pomeriggio avremo le cresime.

Sono una trentina di giovani. Hanno fatto un anno di catechesi, e gli ultimi mesi abbiamo aggiunto un corso specifico di preparazione al sacramento.

Molti di loro vengono al gruppo giovani, e sono abbastanza impegnati.

Nel gruppo ci sono anche Elvis e Brondy, che a metà agosto entreranno in seminario, rispettivamente in prima liceo e nell’anno preparatorio al seminario maggiore.

Elvis è figlio di Bilma, che da vari anni lavora assiduamente nell’Associazione dei Genitori della nostra scuola. Inoltre è animatrice di comunità di base e catechista.

Invece Brondy viene da una famiglia i cui genitori hanno fatto parte per vari anni del cammino neocatecumenale, ma che poi l’hanno dovuto lasciare perché la comunità era troppo distante dalla loro casa. Agripina, la madre, è nostra professoressa di matematica, e il papà, Apolinar, è una persona che sembra rozza ma che ha una fede molto profonda.

Il terzo che entrerà in seminario è Franklin, figlio di Francisco, un animatore di comunità. Entra al primo anno di liceo, e da vari anni è chierichetto.

Questi tre ragazzi sono un dono grande per la nostra parrocchia, e anche per me sono un regalo specialissimo del Signore!

Stamattina sono andato a dire Messa a Duquesa. Era un po’ ch enon andavo, l’ultima volta avevo mandato Lorenzo.

Dopo la Messa ci siamo seduti, e mi hanno raccontato alcune cose abbastanza preoccupanti.

Sembra che da poco più di un anno si sia formata a Duquesa una “Nazione”, cioè una banda di delinquenti/ladri, mezza invischiata con il satanismo.

Sànchez, l’animatore del gruppo carismatico che vive là, è la persona che rispettano di più, e nonostante questo gli hanno rubato in casa già due volte. Sembra che tutte e due le volte, al lamentarsi lui con i capi della Nazione, hanno dato una saccata di botte ai ladri, che erano di loro. Senza però che gli restituissero quello che avevano rubato.

La gente di Duquesa ha paura, e ha paura di parlare della cosa.

Una donna che era a Messa stava raccontandoci che un suo figlio adolescente da un mese è sparito e non se ne sa più nulla. L’unica cosa che sa è che pochi giorni dopo la sparizione alcuni componenti della Nazione gli hanno portato a casa i vestiti del figlio.

Segno che l’hanno fatto fuori. Secondo Sánchez perché era uscito dal giro.

La polizia? Duquesa è un posto troppo isolato perché la polizia possa fare qualcosa. O può essere che anche la polizia ha paura. In ogni caso ha paura la gente di Duquesa, e in caso di un’improbabile investigazione direbbero ben poco.

Al dire di Sánchez, la gente di chiesa ha una chance di risolvere qualcosa. Come Gesù nel vangelo di oggi, in cui ha chiamato il ladro Matteo con il fascino della sua persona e evitando l’accusa e il dito puntato, così i nostri cattolici cercano di amare i membri della Nazione di Duquesa, non li evitano, li salutano, gli sorridono. Li trattano come persone. Cercano di amarli.

Chi conosce il vangelo sa che questa è l’unica soluzione. E Sánchez e i suoi fratelli sono disposti a portare avanti questa lotta, con la preghiera e il sacrificio.

Oggi pomeriggio abbiamo preparato la Solennità del Sacro Cuore con un piccolo ritiro per i membri dell’Apostolato della Preghiera.

Ho cercato di far capire loro come l’amore di Cristo è fonte di molti gesti di amore da parte nostra. E che Cristo trovava la forza per amare nella sua unione obbediente con il Padre. Cosa che fonda anche per noi uno stile di vita cristiana umile e obbediente, ma laboriosa.

Il ritiro ha avuto un’interruzione di un’ora per la visita a un malato grave e perché sulla via del ritorno mi sono trovato il tipo che mi stava facendo il filtrante, il quale lo ha finito proprio oggi pomeriggio, e di conseguenza ho dovuto andare a vedere il lavoro e pagare.

La faccenda del pagamento non mi è piaciuta: eravamo d’accordo che il buco fosse di 36 metri e che il costo sarebbe stato di 10,000 pesos (più i materiali), ma si sono fermati a 15 perché hanno trovato uno strato di sabbia.

A occhio e croce avrebbero dovuto farmi uno sconto, ma si sono rifiutati dicendomi che la cosa più difficile sono i primi 10 metri, e che da lì in avanti si scende come nel burro. Boh… non mi convince tanto, chiederò informazioni per rendermi conto se mi hanno detto la verità.

E tornando al ritiro, la parte finale è stata un’oretta di adorazione eucaristica. Da parte mia mi sono messo a confessare, e l’ho fatto tutto il tempo dell’adorazione e anche mezz’oretta dopo.

Nonostante un leggero mal di testa sono riuscito a far bene tutto: ritiro, malato, pagamento e confessioni. Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio, nonostante stessi facendo il ritiro dell’Apostolato della Preghiera, sono andato a dare l’Unzione a un malato nella cañada di Ponce.

Era abbastanza malpreso: anziano, parlava a fatica, non muoveva le braccia, e la testa si muoveva in maniera sembrava involontaria da una parte all’altra.

Ero stato a dargli l’Unzione due o tre anni fa. Ricordo che in quell’occasione avevo conociusto un nipote invalido, in carrozzella, che mi hanno detto oggi che è morto l’anno scorso.

Ho visto anche una ragazzina che dimostra 12 anni, ma che deve averne perlomeno 17, ha già due bambini, il primo l’aveva già due anni fa.

8:58 pm

Comprare

La mattinata me la sono passato a comprare le lastre di lamiera che mancavano per fare il tetto.

Ho cercato anche la lamiera liscia per coprire la parte centrale di spartiacque, ma non l’ho trovata.

9:38 pm

Mancava lamiera

Oggi pomeriggio continuavano la installazione della lamiera del tetto, ma si era già messa tutta.

Così sono dovuto andare di corsa a comprarla. C’è una ditta che me la dà a un prezzo molto conveniente, e tra l’altro ci permette scaricare l’ITBIS.

Però ho sbagliato a fare i conti delle lastre mancanti e domani devo andare a comprarne altre 16.

Stamattina me la sono passata a scrivere lettere.

Tre lettere al Ministero della Salute, per cercare di avvicinare Reny con la sua pasantía, per chiedere il medico pasante per il nostro consultorio, e per richiedere l’autorizzazione a far entrare le apparecchiature per la visita oculistica.

E poi ho scritto anche un documento per la curia: con la faccenda della nuova parrocchia, vogliono una specie di storia della parte della parrocchia dove diventerà una parrocchia nuova. Così l’ho scritta, cercando di ricordare le cose più importanti e significative.

Domani sarebbe bene che la portassi in curia personalmente.

Oggi pomeriggio, dopo due anni, sono riuscito finalmente a fare l’incontro di formazione degli animatori di canto e cori.

Dico finalmente perché le cose che dovevo dire ce l’avevo nel gozzo almeno da due o tre anni, nel senso che mi rendevo conto che bisognava trovare il momento di dirle in maniera che la liturgia fosse più rispondente alla mente della chiesa.

È che qui in Repubblica Dominicana c’è in generale una certa anarchia nei canti che si fanno: si cambiano le parole del Gloria e del Santo, si fa un canto di pace sproporzionato, molti cantori gridano quando dovrebbero cantare sottovoce, non si lascia facilmente il silenzio dopo la comunione, ecc.

Ho messo tutte le indicazioni, quelle del messale e le puntualizzazioni mie in un documento di sei pagine, e l’abbiamo letto e commentato.

Avevo una mezza paura che il coro dei giovani mi tirasse fuori problemi, e invece hanno accettato bene quasi tutto.

Non so quanto cambierà. Cioè, sono sicuro che un certo numero di cose miglioreranno. Sicuramente altre continueranno ad andare storte, ma dovrò continuare ad avere pazienza!

Ieri è morta Olga, una sorella delle Comunità Apostoliche. Da vari giorni era nel reparto di terapia intensiva, aveva un sanguinamento al fegato (?), l’hanno anche operata ma non c’è stato niente da fare.

Sapevo che era in ospedale grave, ma non mi sono deciso ad andarci, e così mi è morta senza vederla.

Oggi pomeriggio sono stato alla casa per la celebrazione prima della sepoltura, e due familiari di Olga mi hanno rimproverato (scocciati) perché non sono andato a trovarla. Non ho potuto far altro che tacere, perché non avevo proprio nessuna scusa. Forse loro mi hanno giudicato alla leggera, ma avevano la loro parte di ragione.

Mi sono sentito come un cane con la coda tra le gambe. Mi rendo conto che non ho compiuto un dovere che avevo come prete. Ho da chiederne perdono al Signore.

Marcial verrà ordinato diacono il 25 giugno.

Me l’ha detto oggi pomeriggio, pochi minuti dopo averlo saputo dal coordinatore del gruppo degli ordinandi.

È visibilmente contento!

Cercherò di fare la divisione della parrocchia in questo prossimo mese di giugno, in maniera che quando Marcial venga ordinato venga subito “adscritto” alla nuova parrocchia Divina Misericordia.

Oggi è il mio 13mo anniversario di ordinazione presbiterale.

Sono contento di questa vocazione che il Signore mi ha dato, e voglio continuare a portarla avanti con amore.

Sei anni li ho donati alla parrocchia di San Francesco di Pegli: sono stati anni in parte di conflitto, ma anche anni in cui il Signore mi ha forgiato.

Gli altri quasi sette li ho donati qui al Guaricano, e, se le cose non cambiano, dovrei stare qua altri due anni. Vedo crescere sotto le mie mani una comunità povera ma entusiasta, impegnata e giovane.

Il regalo più bello che ho ricevuto in questa parrocchia sono i seminaristi: tre giovani sono già in seminario, e altri tre entrano quest’anno. Per l’anno seguente ce n’è almeno un altro. Cosa ho fatto perché sbocciassero queste vocazioni? niente, o forse qualcosa, non lo so, quello che so è che sono un regalo bello del Signore.

Oggi è anche il compleanno di don Lino, il mio predecessore. Non sono riuscito a chiamarlo per fargli gli auguri, spero di farcela domani!

Oggi è stata una domenica tranquilla, di pomeriggio non abbiamo avuto attività, a parte la messa delle sei.

Nel mattino abbiamo avuto il ritiro della cresima: sono una quarantina, in gran maggioranza adolescenti e giovani. Oggi si sono confessati e si è fatto il ripasso generale. Abbiamo anche fatto le prove della cresima.

Lorenzo mi ha dato una mano a confessare, e mi è venuta bene questa mano, perché altrimenti avremmo finito alle due!


Una delle recite

I ragazzi del gruppo di teatro della parrocchia – che sono praticamente gli stessi del gruppo Ciempiés – hanno fatto oggi pomeriggio la celebrazione della “festa della mamma”.

Anzitutto c’è da dire che qui la festa della mamma non è solo dei bambini, ma è vissuta con molto amore da parte di tutti, compresi gli adulti. Molti di loro vanno a passarsi il fine settimana al campo dalla mamma per stare con lei con calma e coccolarsela con amore!

Nonostante il tempo sia stato capriccioso (ogni tanto apparivano spruzzi di pioggia), le cose sono andate bene: varie canzoni e poesie, tre belle recite, due balli, e un concerto finale di un gruppo che suona bachata.

Per realizzare la celebrazione abbiamo dovuto fermare la trivellazione del pozzo. Continueranno domani.

Da stamattina, perché la festa riuscisse bene, ho dovuto fare il lavoro del “maggiordomo”, cioè del padrone di casa, per fornire tutto il materiale che la parrocchia ha e che era necessario per la buona riuscita: teloni per il sole e la pioggia, playwook per fare il piccolo palco, sedie, ecc.


Alcune delle madri presenti

Mi sono sentito poco prete, ma molto servitore.

I responsabili del gruppo di teatro, poi, hanno un bel modo di dire le cose. Sono molto rispettosi, e cercano di non entrare in conflitto. In questo senso si lavora molto bene con loro.

Dall’altra parte, sono un po’ sbadati e un po’ irresponsabili: alle due mi hanno acceso il generatore elettrico per provare i microfoni (naturalmente non c’era luce) e poi l’hanno lasciato acceso come se niente fosse; hanno usato i playwood senza domandare se si poteva o no; hanno vestito con minigonne astronomiche le ragazzine che facevano il ballo.

Nel complesso però, la celebrazione è stata una cosa molto positiva. Alla fine dell’attività varie madri mi hanno ringraziato dicendomi che gli era piaciuta molto.

Per i vari trasporti in camionetta ho trovato autisti molto disponibili, soprattutto José e Lewis, che mi hanno scarozzato i ragazzi del gruppo e gli apparati musicali in lungo e in largo.


L'incensazione del Santissimo

La celebrazione diocesana del Corpus Domini è stata fantastica.

Eravamo nel parco Mirador del Est, che non è tanto un parco quanto una specie di giardinetti ben grandi, senza scivoli ma con il gigantesco “faro a Colombo”, mausoleo di commemorazione dei 500 anni della scoperta dell’America.

Ho visto che i preti c’eravamo un bel numero.


La grande folla presente alla celebrazione

La gente ha risposto oltre misura. A occhi c’erano tra le 50 e le 100 mila persone! La maggior parte di loro erano i messaggeri del terzo piano pastorale, che hanno ricevuto il mandato ufficiale dal cardinale arcivescovo. Immaginatevi questa multitudine immensa, sparsa sui prati, tra monti e valli (il terreno è irregolare), tra alberelli e aiuole.

Il tempo ci è stato clementissimo. Una giornata perfettamente tersa, con un venticello piacevolissimo.

Dalle 3 e mezza che è iniziato, abbiamo finito alle sette!

La gente mi sembrava molto contenta.


La benedizione dei messaggeri

La nostra parrocchia ci siamo organizzati il trasporto per settore. Ogni settore contrattava gli autobus che necessitava. Credo che in tutto hanno partecipato un 500 persone.

Il momento più emozionante è stata la benedizione dei messaggeri. Il cardinale ha invitato i messaggeri ad alzare la mano destra in segno di giuramento e di impegno, quindi ha fatto loro alcune domande sullo stile delle promesse battesimali, ma riferite al loro lavoro di portare la lettera mensile alle 10/15 famiglie che saranno loro assegnate.

Il silenzio in cui tutta quella moltitudinaria assemblea era immersa faceva toccare con mano l’azione di Dio in questo popolo dominicano.

Dopo queste promesse è venuta la benedizione solenne, seguita da un caloroso applauso.

8:39 pm

Messe mosce

Le due messe del Corpus Domini del mattino sono state mosce.

Alle 7 c’erano il 60% di quelli che ci sono la domenica, e alle 9 c’erano sì e no 50 persone, contro le 300 di sempre.

In compenso molta gente ha partecipato alla celebrazione diocesana del pomeriggio.

Di ritorno dal triduo del Chimbú ho trovato i giovani del gruppo Ciempiés, ed ho approfittato per fare qualche chiaccherata.

Con Wilkin, un catechista, abbiamo chiarito varie sue assenze dal catechismo e dalle riunioni di catechisti.

Con i ragazzi del gruppo di teatro abbiamo coordinato i particolare logistici della festa alla madre che faranno sabato pomeriggio.

Con Yonatan, un ex seminarista che da poco sta di casa nella nostra parrocchia, ho affrontato il tema di alcune espressioni poco rispettose che ha usato varie volte nei miei confronti. Ma non ci siamo limitati a questo, perché l’ho trovato molto disponibile e umile, e siamo andati avanti parlando della pastorale giovanile parrocchiale. Ha delle belle idee e tanta disponibilità di collaborare!

Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio sono andato a partecipare al triduo del Corpus Domini alla cappella del Chimbú.

La cappella era ben stipata (a dir la verità non è tanto grossa), c’era qualcuno anche fuori.

Durante l’adorazione ho confessato, come ieri, non sono venuti tanti ma ci sono state due confessioni decisive, cioè che si sono definite situazioni.

Poi la messa è stata quella festiva del Corpus Domini. Alla fine ho fatto un “appello” a venire davanti all’altare quei giovani o bambini che si sarebbero sentiti di diventare religiosi o preti o diaconi perché non manchi mai nella chiesa il dono dell’Eucaristia, si sono alzati due bambini e due bambine. Ho fatto una preghiera su di loro per chiedere che il Signore compia questo piccolo desiderio che adesso hanno nel cuore.

Alla fine sono stato a vedere Marilín, che ha partorito un mese fa il quarto figlio. Ho avuto il piacere di far amicizia anche con i tre fratellini, che sono simpatici e molto affettuosi.

Questo secondo giorno del triduo del Corpus Domini l’ho vissuto nel campo, nella cappella di San Ramón.

Ho portato là l’Eucaristia, ho fatto l’esposizione, e durante l’adorazione ho confessato a raffica, per circa un’ora e un quarto.

Poi abbiamo concluso con la Messa.

C’erano una quarantina di persona, un bel numero considerando il giorno feriale e il fatto che non si era detto che c’era la Messa.

Mi ha colpito soprattutto la pace e la tranquillità: a differenza di qui in Guaricano, dove le moto senza marmitta non si contano, là potevo parlare a voce normale, senza gridare, e tutti mi sentivano bene.

Mi sono goduto questo pomeriggio!

È cominciato oggi il triduo di Corpus Christi.

Lo facciamo con degli schemi di preghiera che sono stati preparati in relazione al nuovo piano pastorale.

Facciamo il triduo in Betania, nella cappella del Barrio, in quella del Chimbú e nel campo, in quella di San Ramón.

Nonostante mi sia perso in città dietro al legno per la cappella e sia arrivato tardi, sono riuscito a partecipare un pezzo nelle due adorazioni della cappella del barrio e di betania.

Speravo ci fosse più gente, ma quelli che c’erano erano ben animati!

Ho comprato oggi gli ultimi pali di legno per la nuova cappella.

Gli ultimi pali (2x4x18) li ho trovati in Villa Consuelo, ma mi dà l’idea che mi hanno imbrogliato, facendomi pagare 300 pesos in più.

Spero che nei prossimi giorni si presenti qualcuno per terminare il tetto.

Domenica sera sono arrivati a 3/4 del tetto in struttura di legno, e hanno già messo 30 lastre di lamiera.

9:29 pm

CD di Ubuntu

Sono riuscito ad avere il cd di Ubuntulinux 5.04.

Oltre ad aggiornarlo sui vari pc della parrocchia e della scuola e delle suore lo installerò sul pc del padre Abraham, il quale vuole esplorare il mondo di linux.

Oggi pomeriggio si è cominciato a mettere la lamiera al tetto della cappella.

Ho portato là 30 lastre, ma ci sarebbe stato il tempo di metterne di più.

9:51 pm

Prime Comunioni

Oggi è stato il giorno delle prime comunioni.

Al mattino i giovani (e 3 adulti), in tutto una quarantina.

Al pomeriggio i bambini del catechismo, quasi 70!

In tutte e due le celebrazioni ho valorizzato la presenza dei genitori, per motivarli a stare sempre dietro ai loro figli nel loro cammino di fede.

Al pomeriggio in particolare ho picchiato abbastanza sul fatto che tutti gli adulti siamo chiamati a ricevere l’Eucaristia. Infatti il 90% dei genitori di questi bambini sono amancebados, cioè conviventi. Mi sono azzardato anche a chiedere, alla fine della messa, che i genitori che si sentivano chiamati a sposarsi che si avvicinassero, in maniera che tutti potessimo pregare per loro e accompagnarli.

Ne sono usciti pochi, forse 4 coppie. Tre di loro già hanno fatto il corso di preparazione al matrimonio, e presto (dicembre?) si sposeranno. L’altra coppia invece sono i genitori di Andreina, una bambina bellissima ed educatissima. Era da un po’ che gli dicevo la cosa, e sempre mi avevano evaso. Adesso sono usciti allo scoperto. Grazie, Signore.

Tra le comunioni del pomeriggi c’era un’altra Andreina, la mia figlioccia, nipote dei miei compadri Agustín e Maribel, che amo e stimo tantissimo. Ho avuto il piacere di tirarmi tante belle foto con tutti loro alla fine della celebrazione.

1:35 pm

Sonno

Sono davanti al pc, ma mi sta venendo sonno.

E devo tirarmi su per trovare i chiodi da portare alla gente che sta lavorando alla cappella.

“Settembre, andiamo, è tempo di partire”.

“Andate in tutto il mondo, … io sono con voi!”

Oggi pomeriggio mi sono accorto che tra i giovani che domani faranno la prima comunione ce n’è una che non è battezzata.

Ha portato un certificato di battesimo che non corrisponde a nessuna parrocchia cattolica, né a alcuna chiesa evangelica che possa avere un battesimo simile al nostro.

Il certificato porta il titolo di una “congregazione dell’amore infinito”, e la firma di uno che sembra un padre mercedario, ma che i mercedari assolutamente non conoscono.

Risulta che è quindi un truffatore, e informandomi mi sono reso conto che c’è stato in passato un pronunciamento ufficiale della conferenza episcopale che diceva chiaramente che quei battesimi non sono validi.

E sembra che il tipo abbia battezzato molti, a non molti chilometri da noi.

Stamattina nel consiglio pastorale abbiamo fatto il punto dell’avanzamento dei lavori del terzo piano pastorale.

La maggior parte dei settori sono a buon punto con la scelta e formazione dei messaggeri.

La cosa sembra migliore con le équipe di settore. In realtà, però, queste èquipe non le abbiamo ancora viste lavorare, ed è possibile che alcune si rivelino lacunose.

Comunque sono fiducioso, e ringrazio il Signore per la maniera in cui tutta la parrocchia ha accolto questa nuova modalità di lavoro.

Il seminario di ieri sera è stato una cosa travolgente.

Io stesso mi sono reso conto dal poco inizio che ho visto, e Marcial me lo ha confermato stamattina. Era visibilmente contento!

Grazie, Signore!

9:52 pm

Pan Pepín

Pan Pepín è una marca di pan carré. Però l’industria fabbrica anche una specie di baghette, che vende congelate ai vari mcDonald per fare panini vari.

Sembra che nei giorni scorsi abbiamo avuto un problema alle celle frigorifere, e si sono trovati con montagne di pane che non possono vendere.

Un loro dipendente mi ha avvicinato ieri, e mi ha riferito che questo pane lo stavano regalando a chi potesse farlo arrivare ai poveri.

Così stamattina sono andato là, con un po’ di diffidenza, e con la paura che fosse una cosa strana.

Invece mi hanno dato ben 60 scatole contenenti ognuna 30 panini lunghi mezzo metro! erano mezzi congelati, ma ci hanno detto che sono da consumare al più presto. Sono precotti, e quindi la cottura deve terminare con 15/20 minuti di forno in casa.

Le 60 scatole stipavano la camionetta all’inverosimile. Grazie a Dio avevo con me Pepe, che sempre mi accompagna quando vado in città.

All’arrivo in parrocchia, nel pomeriggio, ho detto a Pipín che mi chiamasse la gente dei dintorni. Sono cominciati ad arrivare a frotte, e a tutti davamo 2/3 panini, secondo la composizione della famiglia. Come un ritornello, le raccomandazioni sulla cottura e sul consumo veloce.

Un bel po’ di scatole sono andate alla scuola, uno o due panini per ognuno degli studenti del pomeriggio. Una volta tanto sono stati privilegiati loro!

Mi sono rimaste una quindicina di scatole, che domani mattina farò arrivare ai vari settori con i responsabili di settore, perché li facciano arrivare alle famiglie più bisognose.

Questo incontro di formazione dei catechisti giovani me lo sono gustato.

I catechisti presenti hanno partecipato attivamente. Qualcuno di loro che è vistosamente timido si è sforzato per dire la sua.

L’inizio è stato sulla falsariga dell’incontro di Filippo con l’eunuco, raccontato in Atti 8, 26ss. Abbiamo insieme trovato gli elementi del testo che hanno un legame con la catechesi.

La cosa più bella è stato il dialogo su le fortezze e debolezze di ognuno. Ho unido i catechisti a due a due così come sono pappa e ciccia, e li ho messi a dirsi reciprocamente i loro punti forti e i loro punti deboli.

Poi, riuniti insieme, ognuno raccontava quello che gli aveva detto il suo compagno.

Unica nota amara: i catechisti presenti erano 9, di 25 che sono. Sicuramente qualcuno sapeva dell’incontro, perché io o altri gliel’aveva ricordato nel pomeriggio, ma ha pensato bene non venire.

Penso che accetterò il suggerimento di Kika: di fare una gita per tutti i catechisti, cioè per tutti quelli che sono attivi.

Il tempo sembra ormai migliorato.

Domani se il Signore ci aiuta riprendiamo i lavori della nuova cappella!

7:44 pm

Relazioni umane

Oggi pomeriggio non ho fatto quasi niente.

Ho passato un’ora al telefono con il servizio al cliente di Verizon, la nostra compagnia telefonica, per essere sicuro che ci restituiscano tremila pesos che ci hanno messo in più sulla fattura.

E poi mi sono dedicato alle relazioni umane: ho chiaccherato un po’ con Miguel e Matilde, e poi ho fatto una micro riunione con i professori, per dirgli che sono rimasto molto contento del loro lavoro per la feria regionale. Sono bazzeccole che però creano un clima positivo, e so che ho guadagnato di più nel rapporto con i professori con questa stupidaggine che con mille prediche.

In questo momento lo sta facendo Marcial.

È con le équipe dei settori della parte bassa della parrocchia, che presto si staccherà e diventerà la nuova parrocchia Divina Misericordia.

Marcial ha partecipato nel seminario che ho fatto io la settimana scorsa, gli ho passato il materiale da usare, e adesso lo sta sviluppando lui.

Visto che quando sarà ordinato diacono (in agosto?) passerà a occuparsi direttamente della nuova parrocchia, questa esperienza gli serve per conoscere meglio le sue future pecorelle, o meglio, i suoi futuri collaboratori.

E stasera ho parlato loro della vocazione dei laici nella chiesa, seguendo strettamente il catechismo della chiesa cattolica.

La trattazione del catechismo passa da alcune idee generali sullo specifico dei laici, per poi spiegare dettagliatamente il triplice ministero: sacerdotale, profetico, regale.

Concludendo ho fatto loro dialogare su come affrontare una situazione di un parroco nuovo che mi impedisce continuare il lavoro che stavo facendo. Ne sono venute fuori esperienze e considerazioni importanti, sull’obbedienza, sulla disponibilità ad adattarsi al nuovo pastore, sull’opportunità di spostare il proprio lavoro sul versante della società.

Stasera riprendo la formazione dei ministri.

Parlerò loro della vocazione dei laici, nel mondo e nella chiesa.

Devo anche vedere come va con gli atti di battesimo che tutti dovevano portare.

Con gli atti di cresima siamo indietro: Papi è andato a La Vega e a Santiago per cercarli, ma non abbiamo avuto ancora risposta.

Appena abbiamo tutti i battesimi e le cresime farò la richiesta alla curia di istituirli ministri.

È da più di una settimana che il sole si vede mezz’ora al giorno.

Piove dalle tre alle 12 ore al giorno, nell’interno del paese ci sono state frane e inondazioni.

La pioggia ci ha rallentato i lavori di costruzione della cappella. Domenica era il giorno in cui potevamo avanzare di più, e si è potuto lavorare solo al pomeriggio, e solo nel tetto. Volevamo mettere la terra di livellamento del terreno, ma era troppo bagnata.

Mi è piaciuta troppo la lettera del cardinal López sui messaggeri, così stamattina mi sono messo al computer e gli ho scritto una lettera di ringraziamento, che poi Edilenia gli ha mandato via fax.

Sono sicuro che gli farà bene, anche ai “pezzi grossi” bisogna riconoscergli quando fanno le cose ben fatte!

STasera all’incontro di recupero per i papà della prima comunione sono venuti una decina.

L’incontro è stato molto bello, sono riuscito a farlo con calore umano, e i temi toccati (testimonianza di vita, qualità dell’educazione, pericolo della televisione, tempo libero, vita di chiesa, ecc.) sono risultati molto interessanti.

Purtroppo non è venuto il mio compadre, il papà di Mavolyn e di Andreina.

Stamattina si è potuto fare ben poco, perché continua a piovere.

Nel pomeriggi si è un po’ rischiarato, e gli uomini hano potuto cominciare a fare il tetto, dovrebbero averne quasi finito lo scheletro.

C’erano una dozzina di uomini a lavorare!

Dopo i bambini, stamattina è toccato ai giovani della prima comunione fare il ritiro finale.

Non poteva mancare la celebrazione penitenziale con le confessioni. Ho notato che vari ragazzi hanno voluto confessarsi con Lorenzo. Meglio. Sicuramente si sono sentiti più liberi, e hanno fatto una confessione migliore. Lorenzo stesso mi ha detto stasera che varie confessioni sono state molto belle.

Sono stati dati anche alcuni temi sull’Eucaristia, soprattutto su come ringraziare dopo la comunione, e sull’impegno ecclesiale che scaturisce della Messa.

L’ultima cosa è stata la prova della comunione, nelle due modalità: in bocca e in mano.

Si è insistito abbastanza sul modo di vestirsi il giorno della prima comunione e tutte le domeniche alla Messa. Purtroppo la cultura di qui è che le ragazzine vanno in giro con l’ombelico al vento, senza maniche, o addirittura in spalline, e con minigonna.

Stamattina abbiamo avuto la Messa d’invio dei messaggeri.

I messaggeri sono un punto chiave del terzo piano pastorale arcidiocesano: porteranno tutti i mesi una lettera ognuno a 10/15 famiglie, cercheranno di farsi amici di quelle famiglie, e di essere un ponte tra esse e la parrocchia.

La parte sotto di Betania era tutta piena di messaggeri: 500! Sono molti, ma penso che ce ne manchino ancora per lo meno 20/30 per settore.

La messa ha avuto varie cose belle:

  • All’offertorio hanno presentato dodici messaggeri con una specie di lingua di fuoco di cartapesta sulla testa.
  • Durante l’omelia ho approfittato il fatto che i messaggeri erano disposti per settore per fare una dinamica in cui dicevo varie cose, e quando appariva nella frase il nome di uno dei settori, i messaggeri rispettivi dovevano alzarsi in piedi e alzare le mani e subito risedersi. È stato ben divertente, per me e per loro!
  • Dopo l’omelia (corta) ho letto una lettera che il cardinale ha mandato a tutti i messaggeri della diocesi, nella quale spiega e motiva i dettagli del loro lavoro apostolico. È una lettera molto bella, che mi è piaciuta e che ho letto con entusiasmo. Ho lasciato detto che domani nella riunione delle comunità apostoliche tornino a leggere e a capire bene quella lettera invece del tema del padre Navarro.

Il mese prossimo questi messaggeri consegneranno la prima lettera al popolo di Dio.

10:55 pm

Ho resistito!

Stamttina pensavo di non farcela, o di crollare: avevo due messe, una celebrazione penitenziale, e le relative confessioni.

Pensavo di non farcela per l’ora tarda a cui mi sono addormentato ieri… cioè, no, stamattina.

Invece non ho sentito la stanchezza.

Solo dopo mangiato ho sentito l’esigenza di stendermi sul letto.

Poi ho fatto un giro per il barrio cercando dei chiodi che ci servivano per il tetto della cappella e mi sono passato un’ora dove lavoravano alla cappella stessa.

In parrocchia ho confessato qualcuno (la Messa l’ha celebrata Lorenzo), e ho organizzato le collette di oggi.

Prima che finisse la Messa ho dovuto prendere per Los Cazabes, perché la persona che aveva portato suor Cristina al Mamey per la catechesi della prima confessione non si è potuto fermare, e quindi Cristina è rimasta là appiedata.

Prima di cena ho ancora fatto in tempo ad andarmi a confessare.

Una bella festa di Pentecoste!

Domenica l’altra un gruppo di bambini del catechismo farà la prima comunione. Stamattina abbiamo fatto con loro il ritiro finale.

La cosa più sostanziosa del ritiro finale è la celebrazione penitenziale con le confessioni. Lorenzo mi ha dato una mano e in due ore e mezza li abbiamo confessati tutti. Erano una settantina.

Se faccio i confronti con la mia parrocchia precedente di Pegli mi metto le mani nei capelli: là a San Francesco avevamo 6,000 abitanti e ogni anni c’erano 40 prime comunioni: una ogni 150 abitanti. Ed erano poche perché il Quartiere Giardino stava invecchiando e c’erano pochissime famiglie giovani. Penso che altre parrocchie di Genova abbiano una media di prime comunioni almeno doppia, cioè una ogni 70 abitanti

Qui ho 40,000 abitanti e faccio 70 prime comunioni: una ogni 570 abitanti! in proporzione un quarto! Tenete conto che qui, a differenza dell’Italia, la metà della popolazione è sotto i 21 anni! Vuol dire che i bambini di 10 anni della mia parrocchia sono circa 1,000! E solo il 7% di loro viene al catechismo o comunque le porta avanti sistematicamente.

I bambini della parrocchia nell’età del catechismo sono circa 6/7,000, e solo 1,000, cioè il 15% viene al catechismo.

Effettivamente siamo ancora terra di missione. Qui c’è moltissimo lavoro da fare!!!

Stasera ho fatto il primo seminario per le équipe di settore.

Ogni équipe lavorerà in un pezzetto di barrio in cui vivono 200/300 famiglie, realizzando attività di popolo, in maniera che la gente si lasci poco a poco sensibilizzare al cammino di chiesa.

Non c’erano tutti, però sì c’era la maggior parte dei membri. Accompagnati dai loro responsabili di settore, che saranno i loro diretti supervisori.

Ho messo in evidenza il lavoro che avranno da fare: organizzare ogni mese l’azione significativa nel territorio del settore.

La programmazione diocesana ci ha fornito i temi e le attività da qui a fine dell’anno. Sono molto semplici, e valorizzano elementi culturali ben significativi: La nostra nascita (giugno), il giorno del papà (luglio), la bandiera (agosto), la scuola (settembre), il rosario (ottobre), la famiglia (novembre), il Natale (dicembre).

Sono riuscito a trasmettere entusiasmo, e spero che facciano un buon lavoro.

2:15 pm

Pioggia

Stamattina ha piovuto quasi tutta la mattina.

Di conseguenza non sono neppure andato a vedere cosa succede dalla nuova cappella, perché è ben difficile che sia andato qualcuno.

Vado a fare un salto adesso.

L’ordinazione dei diaconi di quest’anno non sarà a giugno, come l’anno scorso, ma a fine agosto o inizio settembre.

È lì che dovrebbe essere ordinato Marcial.

Invece Juan Luis aspetterà un anno, anno in cui voglio vederlo fare un po’ di pratica nella pastorale: come responsabile di settore, catechista e animatore di comunità.

Stasera si celebrava nel seminario una messa di conclusione del corso per i candidati diaconi.

Marcial e Juan Luis l’hanno terminato entrambi.

C’erano due preti loro formatori, e di altri preti c’ero solo io. Tutte le volte che c’è una situazione simile mi domando: Ma possibile che a tutti i parroci di questi 25 candidati diaconi non gli interessi un pochettino dei loro figli spirituali? Hanno così tanto da fare?

A parte questo, però, questi momenti me li godo tutti.

La cosa più bella è vedere questo stuolo di uomini ognuno con sua moglie, ed ascoltare le raccomandazioni sul fatto di vivere meglio adesso il loro matrimonio e l’educazione dei figli. L’età media dei candidati sembrava sui 35/40 anni. Non so perché le mogli sembravano molto più giovani.

È un panorama diverso da quello italiano, dove per lo più i diaconi permanenti sono anzianotti e magari anche vedovi.


Francisco taglia un'asse

Anche oggi giornata intensa, dietro alla nuova cappella.

Al mattino sono andato con Díaz a comprare il legname che ci mancava. Un gruppetto di uomini, variabile tra le 3 e le 8 persone, ha spostato terra da fuori della cappella a dentro, per rialzare il suo livello rispetto al terreno.

Al pomeriggio sono stato lì tutto il tempo mentre gli uomini continuavano a inchiodare le assi delle pareti laterali.

Abbiamo sentito la mancanza di Cándido e Javier, che sono i più ferrati. Cándido, poi, è abbastanza preciso e pignolo. Così, in mancanza di loro, il lavoro procedeva abbastanza impreciso, e varie volte ho dovuto far vedere le conseguenze di questa maniera di fare. Mi sono fatto anche un po’ di sangue marcio.

Verso sera, qualcuno degli uomini mi ha fatto notare tre adolescenti che si avvicinavano, spiegandomi che almeno uno di loro è risaputo che è un ladro. Così ho approfittato per avvicinarmi a loro e farli capire che sapevamo che avrebbero potuto venire a rubare. I tipi sono rimasti sul chi va là, e quando ho provato a dire loro che tornassero vicino alla cappella insieme a me non ne hanno voluto sapere.

Perché “faccia bruciata”? Perché tra una cosa e l’altra sono stato un sacco di tempo al sole, senza cappello né ombrello nè altra protezione. Ho una faccia da lampada a ultravioletti!

9:53 pm

Duquesa (Lara)

Stamattina dalla casa si sentiva odore di spazzatura; capita quando bruciano i rifiuti a Duquesa, un campo non molto distante da qui. Don Paolo e don Lorenzo hanno lavorato molto per risolvere i problemi di questa zona che un tempo era un campo tranquillo, ma che ora funge da discarica per la città di Santo Domingo. Un giorno con suor Cristina ci sono anche stata, ma non ho trovato subito le parole per spiegare ciò che ho visto…

Venendo dalla strada principale c’è un punto in cui l’aria è quasi irrespirabile, forse è dovuto al fatto che non sono per niente abituata, non so… Lungo il tragitto si incontrano camion della spazzatura che appunto vanno a depositarla lì e quando dico lì significa proprio a fianco delle case del villaggio. In teoria ci sarebbe una certa distanza da rispettare, di fatto qui non esistono regole e se anche ci fossero non sarebbero rispettate: mentre eravamo ferme a parlare di fronte a una casa abbiamo proprio visto un camion che scaricava tutto ai suoi piedi!

Però la spazzatura non viene presa male qua, i ragazzi e bambini ci giocano sopra e soprattutto cercano materiali riutilizzabili come metalli o vetro per poi rivenderli. Mi ha detto Cristina che guadagnano bene e che è per questo che continuano a farlo. Ovviamente qui non conta se fa male alla salute…

Comunque c’è anche una nota positiva: quando stavamo tornando dal villaggio ho visto poco lontano una cisterna verde. Mi è stato spiegato che era opera nostra. Sì perchè da tempo Duquesa viveva praticamente senza acqua (un problema solo, mai…); grazie alla Missione Genovese e in particolare all’interessamento di Lorenzo si è potuto costruire questa cisterna e risolvere la questione dell’approvvigionamento idrico.

Mi ricordo che leggere le notizie di Duquesa da casa mi faceva sempre un certo effetto, forse perché studiando i criteri di progettazione di una discarica pensi che poi si debbano mettere in pratica. Vedendola dal vero non è mica così, senza tener conto delle vite umane che ci sono dentro… è sempre questione di adattarsi a un mondo molto diverso…