Contributi nella categoria 'Carmen'

Stasera il card. Bagnasco ha presieduto a Oregina la Messa di trigesima della morte di don Lorenzo.

La chiesa era strapiena. Molta gente, di Oregina, delle parrocchie vicine, di San Sisto, di Valleregia. Presenti molti anche di coloro che hanno visitato la missione in questi anni: Lara, Riccardo, Giulia, Gabriele, Alice, Carmen, Paola, Francesco,… sicuramente dimentico moltissimi!

C’erano anche suor Valeria, suor Roberta e suor Susanna, mentre non ha potuto venire Taína, ormai novizia.

Generosa la partecipazione dei preti, almeno una quarantina: suoi compagni di seminario, e molti che l’abbiamo conosciuto e stimato.

Don Giandomenico Torre ha rievocato la vita di Lorenzo, mentre è toccato a me dire qualcosa della morte, dei funerali, dei nove giorni di celebrazioni. E il card. Bagnasco ha indicato alla gente l’esempio dei fratelli dominicani, con la loro partecipazione attiva alle Messe del novenario, con l’accostarsi al sacramento della riconciliazione, con l’amore e l’affetto dimostrato a Lorenzo.

Peccato che non c’erano le immaginette per distribuire a tutti. Sono state date solo ai preti presenti.

Una bella manifestazione d’affetto per Lorenzo, anche qui a Genova!

Volantino incontro MGM 13 Febbraio 2008“Vi aspettiamo, vogliamo esprimervi il ringraziamento per tanto sostegno, preghiera e attenzioni che avete avuto per la missione di Santo Domingo in tutti questi anni. Se la missione ha potuto fare un po’o molto bene è stato grazie a tutti voi!”

Con questo messaggio il nostro don Paolo, di rientro in questi giorni dalla Repubblica Dominicana, ci saluta e ci aspetta numerosi

mercoledì 13 febbraio
ore 20.45
in sala QUADRIVIUM a Genova

per una serata importante dedicata interamente al Guaricano.

All’incontro, che si chiama CHIESA GENOVESE, CHIESA MISSIONARIA NEL MONDO”, saranno presenti i missionari genovesi che in questi sedici anni hanno contribuito alla crescita della vita nella missione portando la Chiesa genovese “verso altri mari”.

A prender parte alla serata anche le suore Brignoline, la cui instancabile opera nel barrio del Guaricano continua, e va sostenuta con forza anche adesso che i nostri missionari rientrano.

Inoltre, saranno presenti all’incontro i gruppi di ragazzi che in questi anni si sono alternati nelle visite alla missione e nell’animazione missionaria a Genova: primi fra tutti gli “Amici del Guaricano”, il Movimento Giovanile Missionario, i tanti giovani delle esperienze missionarie estive e i volontari che hanno prestato servizio a Santo Domingo.

Come ha scritto Don Paolo, la serata vuol essere un momento importante di ringraziamento a quanti sono stati vicini alla missione sempre, aiutandola con la preghiera e con il loro sostegno economico. L’incontro è aperto al pubblico e vogliamo esserci in tanti (contiamo su ciascuno di voi, spargete la voce!), per condividere nella gioia una lunga esperienza di missione, ascoltare quanto di buono è stato fatto, e poi raccontarlo.

Perché molto altro ancora si può fare: INSIEME.

La stufa nuova regalata da CarmenCarmen Moro è stata fantastica: rendendosi conto che la cucinetta che avevamo aveva fatto il suo corso, ce ne ha regalato una nuova.

I piatti di Lorenzo, di Sila, delle suore, di Paola saranno ancora più deliziosi.

Grazie, Carmen! e grazie anche a te, Signore, per l’amore di questa sorella genovese!

P.S.: Non paghiamo da bere, perché la foto ha già qualche giorno (Francesco è a Genova dal giorno 3), e comunque quello che ha nel bicchiere è solo ottimo succo di frutta, naturale, non fermentato!

Carmen con il piccolo Francisco GeaGiornata di partenze: don Francesco e Orietta hanno continuato nel primo pomeriggio il loro viaggio verso Cuba (da dove torneranno direttamente a Genova), mentre in serata Carmen è salpata per Parigi-Genova. Carmen è stata con noi due mesi esatti, dando una mano in cucina, e facendo tanti piccoli lavoretti. Utilissima. E allegrissima!
Accompagna tutti e tre nel loro viaggio il sorriso meraviglioso del piccolo Francisco Gea, che augura loro – come peraltro anche noi – buon viaggio!

Il piccolo Francisco con Fabrizio, il suo nuovo papà

Da una settimana ci troviamo in missione, con il il piccolo Francisco.

Prima di arrivare qui, eravamo molto preoccupati per il continuo prolungarsi della nostra permanenza a causa di problemi burocratici e lungaggini relative all’adozione del nostro Angelito de Dios. Purtroppo il percorso adottivo è lungo e complicato. Le nostre preoccupazioni erano aggravate anche dal fatto di sentirci soli in un paese straniero, con nostalgia di casa.

Abbiamo accolto l’invito di don Paolo e don Lorenzo a vivere con loro in missione con grande gioia. La divina provvidenza sembra averci guidato fino a loro.

Il piccolo Francisco con Tutti qui, Paolo e Lorenzo, Carmen e Francesco, tutte le suore, ci hanno fatto capire il significato di accoglienza, di ospitalità, conforto, accogliendoci a braccia aperte e con amore. Ci sentiamo veramente in famiglia ed anche il nostro piccoletto ha trovato tanti zii e zie che lo accudiscono e lo fanno giocare.

Grazie Signore!

7:28 pm

A Higüey

A Higüey con Carmen, Fabrizio, Sabrina e FranciscoPellegrinaggio parrocchiale di Santa Margarita a Higüey, oggi. Hanno partecipato anche Carmen e Fabrizio e Sabrina, con il loro piccolo Francisco.
In fase di preparazione c’è stato uno sbaglio mio che ho tardato troppo a promozionarlo, e così la partecipazione è stata scarsa, abbiamo riempito un solo pullman.

In compenso, la Messa là è stata ben significativa. Ci siamo ritrovati nel santuario della Madonna dell’Altagrazia insieme a altre cinque parrocchie di Santo Domingo, con i rispettivi parroci. Alcuni di loro era abbastanza tempo che non li vedevo, ed è stata una cosa molto positiva. Al momento dell’omelia, poi, il primo celebrante ha posto tutti gli altri a dire un pensiero, e ne sono venute fuori riflessioni molto belle.

E poi al momento della consacrazione lo stesso primo celebrante ha fatto una preghiera di guarigione per tutti gli infermi, che è stata sentita molto da tutti.

Da oggi abbiamo in casa tre persone in più: Fabrizio e Sabrina, giovane coppia della provincia di Torino, con il loro piccolo Francisco.

La ragione per cui sono arrivati da noi è che sono da dicembre in Repubblica Dominicana per un’adozione internazionale.

Hanno ricevuto il bambino già prima della fine dell’anno, per la convivenza di legge, che qui è prevista di sessanta giorni.

E di fatto sono felicissimi di Francisco, un moretto di nove mesi (sette quando l’hanno ricevuto), che con tutta probabilità sarà effettivamente loro figlio adottivo tra un mesetto.
Le cose poi si sono allungate più del previsto, e allora giovedì scorso ci hanno contattati per chiedere un aiuto con le pratiche di adozione. A quel livello in realtà non possiamo aiutarli, però abbiamo deciso di proporre loro di venire ad abitare da noi in maniera che sentano per lo meno l’appoggio umano e cristiano.
E così oggi hanno fatto trasloco da noi. Soprattutto con la compagnia di Francesco e di Carmen respirano un’aria più di famiglia. Prima vivevano in un residence per turisti dove erano soli tutto il giorno, e in realtà Sabrina era un po’ provata psicologicamente.

Oltre a loro, anche noi ci sentiamo una comunità più completa. I sorrisi di Francisco allietano tutti, e tutte le sere ci riuniamo per recitare insieme la preghiera della Compieta. Un elemento in più di serenità, grazie a Dio!

Yury e Fanny il giorno del loro matrimonioOggi pomeriggio si sono sposati Yury e Fanny. Yury è il fratello di suor Cristina.

Da vari anni lo stavano pensando, ma erano sempre indecisi (a quanto hanno spiegato) per il discorso delle spese. Finché lo Spirito Santo ha fatto capire a Yury che non potevano mettere il discorso spese davanti a quello del matrimonio.

Foto di gruppo dopo il matrimonio di Yury e FannyE così, al finire il corso di preparazione a metà gennaio, hanno detto che si sarebbero sposati il mese dopo. E così è stato. Anzi, si sono trascinati dietro anche un’altra coppia, un po’ più matura di loro, Pedro e Lin.

La celebrazione è stata bellissima, se la sono goduta anche Carmen, Taína e tutte le nostre suore!!! Ovviamente c’erano anche, elegantissimi, i quattro figli di Yury e Fanny!

E non solo! Varie altre coppie si sono entusiasmate, e adesso mi stanno facendo pressione per fare alla svelta un’altro corso di preparazione! Da cosa nasce cosa!

Grazie, Signore!!!

Carmen continua il suo impegno qui in missione.

Alla mattina fa da mangiare in cucina, a partire da metà pomeriggio visita le comunità di base e apostoliche sensibilizzando all’uso dell’ambulanza per portare all’ospedale i feriti.

E con suor Blessila amano farsi scherzi di tutti i tipi. La qual cosa ci mantiene allegri tutti!

Grande Carmen!

S’è presa l’impegno di fare il giro di tutte le comunità di base e apostoliche delle due parrocchie per sensibilizzare al tema dell’ambulanza e distribuire volantini.

Avremmo potuto farlo nella Messa, ma francamente mi sfagiola di più questa maniera che è più personale, e che permette anche a Carmen di entrare in contatto con la gente.

I volantini che Carmen porta a tutte le comunità riportano il numero di telefono dell’ambulanza, e sono per attaccarli vicino alla porta di casa.

Grande Carmen!

Arrivato in parrocchia, ho saputo con gioia che la novena dell’Altagrazia, che è finita stasera, è stata molto partecipata.

Con l’occasione della novena si sospendono sempre tutte le altre attività e la gente partecipa in massa alla novena. E così è stato anche quest’anno.

In particolare ho potuto vedere quella di Santa Margarita, dove ho visto molta gente che non sono degli abitué, e ciò mi ha fatto molto piacere!

Alla Cappella San Francisco, poi, dove ho presieduto l’Eucaristia, c’era molta più gente del solito. Tra le altre cose Carmen si è presentata, un po’ impacciata, ma con gioia.
Grazie, Signore! sono appena arrivato e mi hai già dato un cioccolatino squisito!

In partenza, accompagnati da Francesco, Lara e don FrancescoPartenza per Santo Domingo. All’aeroporto, alle sei e mezza di mattina, bella sorpresa la presenza di don Francesco, Lara e Francesco.

Qualche piccolo ritardo dei due aerei non ci ha impedito di arrivare sani e salvi, e neanche troppo stanchi.

E all’aeroporto di Santo Domingo c’erano un bel gruppetto ad aspettarci: don Lorenzo, suor Serafina, suor Cristina, Taína, Yúdith, Raquel (nuova aspirante, si Dios quiere), Marcial, Willy (che ha portato con sé un compagno seminarista), Noni e Chapito.

La cenetta preparata da don Lorenzo ha chiuso in bellezza la giornata.

Grazie perché sono a casa, Signore!

Domani riparto per Santo Domingo, ma non solo. Verrà con me Carmen Moro, che starà con noi due mesi e si dedicherà soprattutto alla cucina, sgravando in questo don Lorenzo.

Ribenvenuta, Carmen!

Carissimi amici e benefattori,

28 Ottobre 2006: 8 anni al Guaricanoapprofitto dei giorni che passo a Genova con la mia famiglia per lasciarvi un racconto un po’ più organizzato di quella che è stata la vita della missione nell’anno che è appena passato. Vuole essere un ringraziamento al Signore per tutto quello che abbiamo potuto vivere, e un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno bello, con molti momenti intensi di vita di fede e con ricchezza di relazioni umane. Vi racconto le cose più importanti, per fare memoria dell’amore del Signore che ci ha accompagnato e che ha reso possibile tutto questo.

Genova presente!

Cominciamo con i fratelli di Genova che si sono fatti nostri compagni di viaggio. In gennaio abbiamo avuto con noi Erika e Alessandro, una coppia giovane di Sant’Eusebio. Insieme a loro sono venuti don Giulio Boggi, che è stato con don Lino il primo missionario al Guaricano, don Franco Buono, che ha lavorato qui per tre anni, e don Mario Montaldo.

Tutto il mese di marzo invece ci ha accompagnato Carmen Moro, una sorella di Geo, che ha alleggerito il lavoro della cucina. Più avanti nell’anno, in agosto è stata la volta di Sandra Iannoni, che si è cimentata nello stesso servizio. Entrambe sono state nominate cuoche dell’anno della missione!

Don Gianfranco ha presieduto l'Eucaristia alla Divina MisericordiaNella seconda metà di aprile è stata la volta di Gianni e Cinzia, entrambi attivissimi nell’Azione Cattolica genovese, insieme a Julia, una giovane liceale, e a don Gianfranco Calabrese.

A inizio giugno la breve visita di don Francesco Di Comite e di altri cinque adulti genovesi, che hanno fatto tappa da noi dopo aver passato qualche giorno nella nuova missione di Cuba.

Franco, Paolo e Francesca con suor SerafinaIn novembre abbiamo poi avuto con noi due oculisti genovesi: Franco Reggiardo e Paolo Dell’Erna. Si sono fermati rispettivamente una e due settimane, realizzando visite e operazioni delicate nel nuovo ambulatorio di oculistica. Francesca, figlia di Paolo, ha dato una bella mano a suo padre!

Come vedete, è stato un anno molto ricco: tutti questi fratelli e sorelle ci hanno portato, insieme al pesto e al parmigiano, peraltro graditissimi, la vostra vicinanza, il vostro affetto, la vostra preghiera. Chiediamo al Signore che anche il 2007 ci porti tanti messaggeri e ambasciatori dell’amore della nostra chiesa. Sì, perché in una realtà come quella del Guaricano, dove la gente fa di tutto per andarsene, la stessa gente rimane colpita profondamente dal fatto che ci sia chi invece viene qui, a respirare polvere nei giorni belli e a camminare nel fango quando piove: ogni visita è un segno vivo dell’amore di Dio che si esprime con tenerezza a questi fratelli dominicani!

Nel 2006 non abbiamo avuto visite di gruppi di giovani, ma il 2007 si preannuncia buono in questo senso: don Nicolò ha intenzione di organizzare un gruppo, e anche il clan del Genova 26 con i suoi capi e con il loro assistente don Francesco saranno con noi. Li aspettiamo, loro e tutti quelli che il Signore ci invierà, con grande gioia!

Inviati dalla Chiesa genovese

Il nostro lavoro di missionari al Guaricano non può dimenticare mai che siamo inviati dalla Chiesa Genovese, e che ci situiamo all’interno del lavoro di Cooperazione Missionaria che tutta la Chiesa Italiana porta avanti.

Lara con suor Serafina e FiammettaMolte persone hanno lavorato, a Genova, per tenere vivo nella diocesi il legame con la missione. L’Ufficio Missionario Diocesano, con don Giandomenico e don Francesco, e il Movimento Giovanile Missionario. Lara Cavezarsi, da parte sua, oltre a rendersi presente in molte iniziative ha realizzato il primo Calendario del Guaricano! L’ex Arcivescovo di Genova, il card. Tarcisio Bertone, non ha mancato mai di dimostrarci affetto e vicinanza.

Da parte mia ho avuto il dono di rappresentare la nostra comunità missionaria nell’incontro di tutti i missionari fidei donum italiani che lavorano in America Latina. Per quattro giorni, nel mese di febbraio, siamo stati insieme a Salvador, in Brasile: occasione preziosa di conoscenza e di scambio di esperienze.

La Chiesa Genovese poi ci ha dato e ha ricevuto molto, grazie anche al DVD che l’amico Tarcisio Mazzeo, giornalista della RAI, ha preparato dopo la sua visita del novembre 2005. Il servizio da lui realizzato è stato trasmesso varie volte sulle reti RAI regionali e nazionali, e in formato digitale si sta distribuendo gratuitamente a tutti gli amici della missione. Un lavoro ben fatto, frutto di una dedizione amorosa e appassionata!

Il nostro lavoro nella pastorale dell’Arcidiocesi di Santo Domingo

Con alcuni preti della nostra zona pastoraleInviati da Genova, lavoriamo nel tessuto vivo dell’Arcidiocesi di Santo Domingo. Con essa stiamo vivendo la preparazione alla V Conferenza dei Vescovi Latinoamericani, che si terrà a Aparecida, in Brasile, nel 2007. Abbiamo così vissuto vari momenti di incontro, consultazione e formazione; e spesso si prega per questo appuntamento, che indicherà le linee portanti della vita della chiesa latinoamericana per i prossimi dieci anni.

Va avanti pure lo sviluppo del Terzo Piano Pastorale Arcidiocesano. Ispirato al Movimento per un Mondo Migliore (in Italia è conosciuto come NIP), prepara la Chiesa di Santo Domingo all’appuntamento del 2011, che costituirà il quinto centenario dell’erezione canonica dell’Arcidiocesi. Il Terzo Piano Pastorale è stato ed è una benedizione per tutte le parrocchie: stimola alla comunione, mette in cammino le parrocchie stanche, raggiunge tutta la popolazione attraverso l’esperienza mensile della lettera alle famiglie e le azioni significative che si realizzano all’interno di ogni settore delle parrocchie. Inoltre sta aiutando molto le nostre comunità parrocchiali a “lanciarsi” di più in ognuno dei settori in cui sono suddivise; e i frutti si vedono, perché la gente sente la Chiesa più vicina a sé, e si avvicina di più alla Chiesa stessa.

I passi delle parrocchie

Messa dei malati alla Divina MisericordiaVi avevo parlato già l’anno scorso della nuova parrocchia della Divina Misericordia. Grazie a Dio il lavoro in questa nuova parrocchia si è consolidato. La Messa della domenica è sempre più una festa gioiosa – don Lorenzo è parte di questa gioia -, e le attività pastorali si portano avanti parallelamente a quelle di Santa Margarita. Particolarmente significativo è stato il momento della Missione Parrocchiale di Agosto, che alla Divina Misericordia è stata coordinata interamente da Marcial, il nostro caro diacono, e che si è potuta realizzare molto meglio perché portata avanti separatamente.

Nel 2006 per la prima volta le Celebrazioni Penitenziali di Avvento e Quaresima sono state ristrette solamente alle persone che possono ricevere l’assoluzione. Per i conviventi (qui li si chiama popolarmente amancebados) abbiamo organizzato momenti di dialogo separati, nei quali hanno avuto più tempo per fare un dialogo approfondito con il sacerdote e si è potuto studiare insieme come portare avanti il cammino verso la riconciliazione piena con Dio. Ve lo sto raccontando con soddisfazione, perché è stata una cosa che il Vescovo di Santo Domingo ha chiesto, e che all’inizio ho faticato ad accettare. Ci ha imposto un cambiamento nella forma di lavorare, ma ha portato effettivamente frutto!

Gita al mare con Marcial e i seminaristiSono molto contento anche per i seminaristi che il Signore ci ha mandato. Due di loro, Willy e Miguel Ángel, hanno iniziato il seminario maggiore, gli altri cinque sono ancora al minore; inoltre c’è un ragazzo di Santa Margarita, Deivy, nel seminario dei salesiani, e in occasione della missione di agosto la comunità l’ha potuto conoscere. Con questo bel gruppetto abbiamo passato una bella giornata tropicale al mare il 26 dicembre, momento di svago ma anche occasione preziosa di formazione.

Sul fronte dei ministri laici, il vescovo ha rinnovato gli incarichi. In prima persona avevo fatto con loro un cammino di formazione di più di un anno. I ministri sono in tutto quaranta, e aiutano nella distribuzione della comunione, soprattutto ai malati, ai quali la portano tutte le domeniche mattina. Dodici di essi, poi, sono incaricati anche dell’annuncio della parola nei settori.

Marcia per la vita e per la pace con il Nunzio ApostolicoI giovani hanno lavorato sodo. Ci sono gruppi giovanili in vari settori della parrocchia, che hanno momenti forti comuni nei campi estivi – per bambini, adolescenti e leaders dei gruppi –, e nella Settimana giovanile di inizio dicembre. Nelle attività estive i nostri seminaristi hanno dato una mano significativa! E sono stati ancora alcuni giovani ad organizzare, a fine novembre, una Settimana per la Vita, culminata in una Marcia che ha visto la partecipazione del Nunzio Apostolico: grande soddisfazione, a suggello di un lavoro ben impostato.

E il 2007 sarà l’anno di apertura della nuova parrocchia di Santa Virginia, nella zona dei campos: Jacagua, Los Cazabes, Duquesa. Se ne è parlato con il vescovo e con la gente per tutto il 2006, e l’Arcivescovo di Santo Domingo ha già ricevuto il progetto pastorale. Un imprenditore edile ha regalato un terreno per il quale egli stesso ha promesso un apporto significativo di un milione di pesos (circa 25.000,00 euro) per la costruzione della chiesa. L’apertura della nuova parrocchia coinciderà poi anche con l’ordinazione diaconale di Juan Luis, un signore quasi cinquantenne di Santa Margarita, che si è preparato con cura, e adesso le cose sono mature per l’ordinazione. Riceverà dal vescovo l’incarico di seguire e guidare il cammino di questa parrocchia nuova, naturalmente sotto la mia responsabilità di parroco.

Un aspetto inquietante del 2006 è stato il furto del tabernacolo di Santa Margarita. Nella mattinata del 31 di Maggio è stato portato via, ad opera, sembra, dei membri di una “Nazione”, un gruppo delinquenziale imparentati con il satanismo. Il movente: celebrare probabilmente una Messa Nera il giorno 6 giugno, giorno che aveva la particolarità di rispondere al numero 6-6-6 (sei giugno duemilasei), che sarebbe il numero della bestia dell’Apocalisse! Purtroppo la polizia non è riuscita a stabilire nessuna responsabilità concreta, e il delitto è rimasto senza seguito giudiziale.

Il dispensario, una risorsa preziosa

La farmaciaPrima opera della missione, nata nel 1992, il dispensario medico realizza un lavoro sempre più qualificato. L’opera generosa di suor Serafina e di suor Blessila dà temperamento cristiano all’istituzione.

Attualmente abbiamo un medico generale, un pediatra, un ginecologo, un laboratorio di analisi in convenzione, oltre naturalmente al Centro di Nutrizione, che offre pasti nutrienti a venti/trenta bambini poveri e denutriti. La farmacia popolare, che offre le medicine a prezzo di costo, è un altro fiore all’occhiello della missione.

Babbo Natale in visita ai bambini del centro nutrizionaleIl 2006 ha significato poi l’inizio dell’ambulatorio di oculistica, reso possibile dalla donazione delle apparecchiature che ci sono arrivate a fine 2005. Oggi un oculista dominicano visita tutti i giovedì mattina e realizza semplici chirurgie a prezzo contenuto. E siamo orgogliosi di questo, perché è l’unico servizio specialistico di questo tipo presente non solo in Guaricano, ma anche nei quartieri circostanti.

Continua pure il lavoro dell’ambulanza, con il nostro don Lorenzo impegnato in prima fila nell’organizzazione di autisti e volontari, e disponibile in prima persona per il servizio notturno.

Il lavoro della scuola

Don Giulio in visita a una seconda elementareLa scuola continua a pieno ritmo il suo lavoro. Con 1100 bambini nella scuola primaria (elementari e medie), 240 nel liceo, e 200 nella scuola serale primaria, si porta avanti un lavoro che non è solo di educazione scolastica, ma anche di formazione del personale e delle famiglie.

Infatti realizziamo quindicinalmente momenti di formazione religiosa per tutto il personale, mentre mensilmente ognuno dei maestri realizza un momento di formazione per i genitori dei suoi alunni. Questo ci ha permesso di agire in maniera più profonda sul tessuto delle famiglie. Il mio sogno e la mia preghiera è che si arrivi a costruire processi di evangelizzazione esplicita per i genitori dei bambini. Anche con gli studenti del liceo si realizzano momenti di ritiro, e vengono invitati sistematicamente ai gruppi giovanili.

Il nuovo laboratorio di informatica con i 40 computersGrazie al contributo della Regione Liguria, che nel 2005 ha stanziato varie decine di migliaia di euro per le aule di informatica, nel gennaio 2006 abbiamo iniziato l’insegnamento dell’informatica agli studenti del secondo ciclo della primaria (quinta – terza media) . Gli studenti che frequentano le lezioni del mattino seguono le lezioni di informatica al pomeriggio, e viceversa, ogni classe per due ore alla settimana. L’idea è che arrivino al liceo già con buone basi, in maniera che nella scuola superiore si offra loro una preparazione molto qualificata e in grado di inserirli meglio nel mondo del lavoro.

A questo riguardo, sotto richiesta della totalità dei genitori dei nostri alunni abbiamo iniziato un processo che ci porterà con l’anno scolastico 2007/2008 a trasformare il nostro liceo, che fino ad adesso è simile a un liceo scientifico, in un politecnico. Avremo due specialità, verosimilmente contabilità e informatica, e saranno necessari aggiustamenti nella distribuzione del personale. Ci sta costando un certo sforzo, organizzativo ma anche economico, ma siamo certi che risponderà a un’esigenza concreta e avvicinerà la nostra scuola al mondo del lavoro.

La scuola serale, alla quale c’era stato nell’estate del 2005 un cambio della guardia nella persona che la coordina, aveva vissuto un periodo di stanchezza, con pochi alunni e malesseri nei maestri. Grazie a Dio il 2006/2007 è stato l’anno della ripresa, con il massimo storico nel numero di iscritti. E questo grazie anche alla vostra preghiera! Gli alunni della serale che finiscono la terza media ci chiedono insistentemente di implementare il liceo serale, ma per adesso non è possibile; chissà in futuro…

Se da anni la scuola è autosufficiente economicamente, per lo meno per la gestione ordinaria, riceve invece una bella mano dalla Chiesa Genovese attraverso le borse di studio, che permettono il proseguimento degli studi a quasi un centinaio di alunni del liceo.

Sul fronte della collaborazione con lo stato, una buona notizia di quest’anno è l’assunzione, da parte dello stato, di una buona fetta di quei maestri e bidelli che ancora non erano stati assunti: ciò ha rappresentato per loro un notevole sollievo, con la sicurezza di un’economia familiare che sarà più stabile.

La prof. Laura con suo marito Mario il giorno delle nozzeInfine, tre maestre hanno potuto sposarsi: Ana Marlemny, insegnante di matematica, Laura Peña, di lettere, che fino ad ora stavano convivendo. Il nostro corpo docente è ora più vivamente inserito nella vita della Chiesa e nell’amore di Cristo. Si è sposata pure Belkis, professoressa di biologia nel liceo, la qual cosa è stata ancora più bella per il fatto che, a differenza della maggioranza, non ha ceduto alla tentazione della convivenza.

La comunità delle suore

Voglio dirvi qualcosa di più anche delle nostre magnifiche suore. Anzitutto sono quattro: suor Serafina e suor Blessila, che lavorano nel dispensario, e suor Modesta e suor Cristina, che lavorano nella scuola. Senza di loro la missione sarebbe molto più povera. La gente ringrazia Dio tutti i giorni per la loro presenza, che rappresenta un segno di amore grande per tutta la comunità del Guaricano.

La festa di Nostra Signora del Rifugio, patrona delle suoreCome sapete, suor Cristina è una vocazione scaturita dalla parrocchia di Santa Margarita. Come lei, ora altre tre ragazze sono in cammino verso la vita religiosa, e stanno facendo un periodo di esperienza nella casa delle suore: Taína, Yúdith e Carolina. Tutte e tre hanno un bel cammino di chiesa alle spalle, nella catechesi e nei gruppi giovanili, e sotto la guida dolce e materna di suor Serafina si preparano per il noviziato che, con l’aiuto di Dio, inizieranno in quest’anno 2007.

Suor Daniela, suor Eliana, suor Carlita con la comunità e le aspirantiIn novembre, la comunità ha ricevuto la visita di suor Daniela Burol, la madre generale, che con suor Eliana stava accompagnando in Nicaragua la neo professa suor Carlita. Le abbiamo viste all’andata e al ritorno. Purtroppo un incidente di macchina in Nicaragua, grazie a Dio senza conseguenze permanenti, ha impedito loro di fermarsi qualche giorno di più con noi.

Don Lorenzo

Don Lorenzo al lavoro per la comunitàNon vi ho parlato molto di don Lorenzo. Il suo carattere schivo, alieno dai riflettori, si sposa egregiamente con uno stile di laboriosità nascosta.
Don Lorenzo ha portato avanti anche quest’anno l’impegno per l’acqua. A Jacagua ha coinvolto la comunità nella realizzazione di un piccolo impianto per estrarre l’acqua dal sottosuolo e distribuirla a un gruppo di famiglie a cui l’acqua posta dal Comune non poteva arrivare. E ha trovato molta collaborazione nelle famiglie beneficiarie, con grande sua soddisfazione. Dove la comunità assume e fa proprio lo sforzo di chi l’aiuta, le cose continuano per il meglio!

Oltre a questo, in cucina, nel dispensario, nei mille lavoretti da fare in casa, don Lorenzo rende concretamente possibile tutto quello che succede nella missione. Per non parlare del lavoro parrocchiale, soprattutto alla Divina Misericordia e nelle cappelle dei campos, dell’attenzione ai malati, delle confessioni. E senza ripetere quanto già detto sull’impegno dell’ambulanza. Con uno stile di servizio operoso che è di edificazione per ognuno di noi.

Qualche passo in avanti nella tecnologia

A livello tecnologico, una nuova centralina telefonica ci facilita di più la comunicazione tra casa, dispensario e parrocchie. Grazie poi a un contributo di un ente statale dominicano, si sta aprendo un centro pubblico di accesso a internet, che dovrebbe servire soprattutto agli studenti per realizzare lavori di ricerca. Da parte nostra abbiamo lavorato perché non si possa accedere a siti di contenuto moralmente pericoloso, così come non permetteremo l’uso delle stanze di chat, usate qui spesso e volentieri per adescare minori per il mercato della pornografia.

Anche il diario sul web della missione si è rinnovato, con una nuova grafica più dominicana e con la possibilità di introdurre commenti da parte dei lettori. Il nuovo indirizzo è: . Visitateci, vi aiuterà a sentirvi là con noi!

La situazione del paese

Un accenno finale alla situazione sociopolitica del paese.

Il 2006 è stato segnato da due fatti. Anzitutto l’avanzamento dei lavori della metropolitana di Santo Domingo, con molte polemiche da parte delle forze sociali per il pozzo senza fondo del costo dei lavori, a scapito di molte altre opere che non sono state programmate.

E poi le elezioni amministrative. Abbiamo senatori, deputati e sindaci nuovi. Come già nel 2002, un solo partito (diverso da quello di quattro anni fa) ha il controllo di tutte le istituzioni dello stato. Che Dio ce la mandi buona!

Grazie!

Concludo, quindi, questa carrellata. Volevo essere più breve, ma le cose sono tante, grazie a Dio! Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione attiva e operosa in Guaricano e a Genova.

Per questo dico, non solo al Signore, ma anche a tutti voi: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

8:32 pm

Geo

Sono stato a Geo, dove ho presieduto l’Eucaristia e ho potuto vedere due care persone: Carmen e Orietta. Entrambe hanno lavorato con noi nella missione, e il loro cuore è ancora nel Guaricano.

È probabile che Carmen torni alla missione per passarvi un mesetto. La aspettiamo con gioia!

Ha l’aereo stasera alle otto e 45.

Verso le cinque parte per l’aeroporto, la saluto tra poco perché ho in parrocchia una catechesi ai bambini sul sacramento della riconciliazione.

Durante tutta la mattinata Carmen è stata vittima di un mio pesce d’aprile.

Stamattina alle sei le ho detto che don Chicco aveva telefonato per dire che era riuscito a spostare il suo volo di ritorno. Inutile dirvi che Carmen era raggiante.

Ed era raggiante pure quando a mezzogiorno le ho portato il “biglietto elettronico” del suo viaggio spostato. Purtroppo era tanta la sua fiducia in me che non l’ha neanche letto, e così a pranzo ho dovuto invitarla a guardarlo meglio. Ha potuto vedere che c’erano varie foto di pesci, e allora lì ha capito.

M’è spiaciuto, c’è rimasta male… Però abbiamo riso tantissimo!!!!

Oltre a svolgere perfettamente il suo servizio di cuoca, Carmen oggi ha dato lezioni di cucina a suor Blessila. Le ha insegnato a fare le torte dolci.

Complimenti a tutt’e due!

Siamo andati con Carmen Moro all’Air France a vedere se si può spostare il suo ritorno. Il biglietto è stato comprato per tornare domenica, ma Carmen è disposta a fermarsi dieci giorni in più, visto che Lorenzo è ancora a Genova.

Purtroppo l’Air France ci dice che quella che Carmen ha è una tariffa stagionale che non ammette cambi, ma ci ha suggerito di provare a muovere la cosa dall’Italia.

Ho messo la cosa in mano a don Francesco, vediamo cosa si può fare.

Carmen, la nostra ospite, si dimostra ogni giorno di più buona cuoca. Sta anche insegnando alle suore a fare torte e focacce. E mangiamo perfettamente, con molta verdura e senza troppa carne.

Grazie, Signore!


Gli studenti presenti al ritiro

Stamattina è stato il primo ritiro di Quaresima con il liceo, le due prime e le due seconde.

La Scuola di Evangelizzazione, della quale siamo ospiti fissi per questi ritiri, è stata come sempre molto ospitale.


Parte dell'equipe che ha lavorato con gli studenti nel ritiro

Marcial ha parlato loro di due passi sulla misericordia: la peccatrice che lava e profuma i piedi di Gesù in casa di Simone il fariseo, e i due debitori. Centro della meditazione: riflettere sul fatto che Dio perdona perché ama, e chi riceve più amore perdona di più, e al contrario, chi non perdona è perché non è nell’amore di Dio.

E poi suor Cristina ha riflettuto con loro sulla maniera di vivere la Quaresima. I contenuti gliel’avevo preparati io (dicendogli che poteva adattarli come più gli piaceva), ma l’interpretazione è stata superba, me ne sono reso conto anche dalla mia postazione di confessione.

E difatti io mi sono passato la mattinata parlando con vari giovani e confessando qualcuno di loro. Molti si erano già confessati con il padre Tomás nei tre mercoledì che è venuto a confessare.

Lo stesso che con i conviventi nei settori, mi sono goduto tutte queste conversazioni. Ho cercato soprattutto di dare motivazioni a questi giovani per vivere nella chiesa l’amore a Dio, e spero di esserci riuscito.

Una ragazzina mi ha anche confidato un desiderio iniziale di diventare suora, e l’ho subito messa in contatto con suor Cristina.

C’era con noi anche Carmen, che si è goduta anche lei il ritiro. Ha fatto anche dei bei complimenti a Cristina per la sua meditazione.

Finalmente ci siamo, o meglio, mi sono deciso a fare il ritiro di Quaresima della scuola serale con il personale e gli studenti. Il personale c’erano tutti, degli studenti la metà, ma non mi lamento, perché la presenza a scuola il venerdì è critica in questo tipo di studenti. Molti, giovani, vanno in discoteca, altri sono stanchi, altri approfittano che i precedenti non vanno e se ne rimangono a casa anche loro.

Del ritiro mi ha colpito soprattutto un momento dei gruppi di condivisione. Dopo una meditazione su quaresima e conversione, c’erano delle domande da rispondere insieme, e una diceva: in cosa devo cambiare. Beh, a questo punto un giovane di 15 anni ha confessato che appartiene a una banda di ragazzotti che va in giro a fare stupidaggini, e in particolare rompe a pietrate le lampade della strada. Il tipo ha capito che non può farlo ed è disposto a cambiare!

Mi è piaciuto poi il fatto che hanno partecipato anche la nostra Carmen e suor Serafina. Sono state due presenze molto belle e significative!

L’aereo con Lorenzo è partito ieri sera alle nove.

Suor Modesta e suor Cristina sono andate all’aeroporto ad accompagnarlo, e c’è andata anche Carmen.

A mezzogiorno avevamo festeggiato il compleanno di Lorenzo. A lui non piacciono queste cose, ma alle suore tantissimo, e avevano adornato il refettorio con palloncini colorati, bamboline di filo di lana, fiori, e vari regalini tra cui due pacchetti di caramelle da distribuire ai bambini. Le caramelle sono state la cosa che a Lorenzo è piaciuta di più! Non per lui, naturalmente, ma per i bambini!

Mezz’ora fa è arrivata alla missione Carmen Moro. È di Geo, ed è alla sua seconda permanenza, la prima volta è venuta con il suo parroco, don Chicco Di Comite, e s’era fermata un mese. Ha programmi di fermarsi un mese anche adesso.

Porta con sé tanto entusiasmo e tanta voglia di vivere! Si renderà utile in cucina, sollevando un po’ Lorenzo, e tagliando i capelli ai bambini.

Benvenuta tra noi, Carmen!

Carissimi amici e benefattori,

approfitto di queste vacanze a Genova, dalla mia famiglia, per scrivervi con più calma questa lettera, che vuole essere innanzitutto un ringraziamento al Signore per tutto quello che la Missione Diocesana di Santo Domingo ha potuto essere e realizzare durante l’anno 2005, e quindi un ringraziamento anche a ciascuno di voi, che, con l’attenzione amorosa, l’offerta del lavoro, del sacrificio e della preghiera, ci siete stati vicini.

È stato un anno intenso, e anche un anno molto particolare. Provo a scrivere le cose principali, perché aiutino me e voi ad amare sempre più quel Signore che ha reso possibile tutto questo.

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Come già sapete, a fine 2004 avevamo consegnato al vescovo di Santo Domingo le parrocchie di Santiago el Menor e Nostra Signora del Amparo (Guardia). Il cardinale di Santo Domingo aveva subito provveduto alle parrocchie mandando come parroco il padre Federico, che aveva sudiato in Italia, un prete molto amico di don Giulio Boggi. Il padre Federico ha fatto un buon lavoro, portando avanti con amore le comunità che don Franco gli aveva consegnato; e ciò nonostante fosse anche responsabile della radio diocesana. La permanenza del padre Federico non è stata lunga, perché il vescovo l’ha chiamato a diventare formatore in seminario. E così in settembre le due parrocchie hanno ricevuto il loro nuovo parroco nella persona del padre Isidro, un giovane sacerdote dei neo catecumenali. Pieno di entusiasmo, è all’inizio del suo ministero e sta cercando di conoscere la realtà a cui è stato mandato. Lo affianca un diacono permanente.

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A Santa Margarita c’è stato abbastanza fermento, ma non per cambi di preti, quanto per il nuovo entusiasmo generato dal lancio del Terzo Piano Pastorale Diocesano. Siamo arrivati cioè alla fase operativa di questo Piano Pastorale, che si sta elaborando da circa tre anni, e che è pensato per essere le linee guida della vita diocesana nei prossimi trent’anni. In pratica il 2005 è stato l’anno in cui sono stati chiamati e formati i messaggeri e le equipe di settore. I primi hanno l’incarico di portare alle famiglie della parrocchia una lettera mensile del parroco con un tema uniforme a livello di tutta la diocesi: ogni messaggero si occupa di dieci/quindici/venti famiglie, delle quali si occupa in maniera amorosa e particolare. Invece le equipe di settore hanno la funzione di organizzare nei vari punti della parrocchia attività mensili che aiutino a recepire e interiorizzare i temi del piano pastorale. Grazie a Dio la comunità di Santa Margarita ha risposto molto bene a queste sollecitazioni: i messaggeri svolgono il loro lavoro nella gran maggioranza, e le equipe di settore discretamente bene; purtroppo in qualche settore le persone che sono state chiamate non si sono rivelate in grado di svolgere il compito, speriamo di rimediare in questo 2006.

Naturalmente una parrocchia non può limitarsi a chiedere servizi alla sua gente, deve anche offrire una formazione solida. Per questo è stato portata avanti lungo tutto l’anno la formazione dei candidati ministri. Avevamo già i ministri, ma sono praticamente “scaduti”, e per questo c’è un gruppo che si prepara, in parte “vecchi” in parte “nuovi”. Non si è ancora potuto mandare la lista al vescovo per la dovuta istituzione in quanto per molti candidati è stato difficile recuperare i documenti che la diocesi richiede. Spero di concludere il lavoro nei primi mesi di quest’anno.

Un altro momento di formazione è stato il nuovo Ritiro di Evangelizzazione che si è fatto in giugno, ed i cui partecipanti sono già entrati alle comunità apostoliche. E proprio in questi giorni parte la preparazione per un nuovo Ritiro. Sapete che i Ritiri di Evangelizzazione sono un momento di riannuncio del Vangelo, preceduto e seguito da un cammino di approfondimento catechetico e inserimento comunitario. Hanno fatto molto bene alla nostra parrocchia, e continueremo invitando la gente a passare per questa tappa!

In agosto abbiamo avuto come tutti gli anni la Missione Parrocchiale: due settimane in cui non abbiamo fatto altro che muoverci ai vari settori della parrocchia per portare un annuncio del Vangelo casa per casa. I circa 100 missionari hanno lavorato con entusiasmo, e dalla Missione si sono rivitalizzate le Comunità Ecclesiali di Base. Si è poi resa necessaria una ulteriore missione di tre giorni a Duquesa, che è il paesino più periferico della parrocchia: a causa di un problema molto forte in quella comunità (vedi più avanti) c’era un forte bisogno di riconciliazione, e per questo la parrocchia si è mossa e ha visitato tutte le famiglie di quella comunità per tre giorni consecutivi. Di fatto, grazie a Dio, gli animi si sono rasserenati e adesso la comunità vive meglio.

E in questo 2005 per la prima volta abbiamo fatto la Settimana Biblica. A fine settembre, tutte le sere di una settimana sono state dedicate a una catechesi fondamentale sulla Parola di Dio. L’abbiamo fatta nei vari settori, cioè in sei punti diversi, e i relatori siamo stati io, don Lorenzo, Francesco Zannini sempre molto disponibile, Marcial (che era già diacono) e Juan Luis (candidato diacono). Ho preparato gli schemi della catechesi per tempo, e in tutti e sei i punti è stato fatto lo stesso cammino. La settimana si è conclusa con la processione, portando in alto per le strade del barrio la Bibbia. La partecipazione della gente è stata superiore alle aspettative, circa 400 persone hanno partecipato assiduamente!

Anche a livello giovanile c’è stato fermento. La commissione di pastorale giovanile è uscita dala fase di rodaggio e adesso coordina bene le attività degli otto gruppi di adolescenti e giovani sparsi nei vari punti della parrocchia. Nell’estate abbiamo avuto bivacco dei responsabili, campo adolescenti e campo bambini; praticamente tutto il mese di luglio è passato concentrati nel lavoro con i giovani. In particolare il campo adolescenti ha lasciato il segno, perché alcuni ragazzi un po’ più grandi sono stati colpiti da un incontro dedicato all’aborto, e hanno iniziato a progettare un’attività parrocchiale, che poi si è svolta magnificamente a fine novembre, e che ha permesso di risvegliare le coscienze su questo tema tanto importante (vi preciso che in Repubblica Dominicana l’aborto non è legalizzato, e di fatto la cultura della gente è abbanstanza lontana, grazie a Dio, dalla legalizzazione). Inoltre una giovane della parrocchia ha potuto partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, e il viaggio è stato pagato con i soldi raccolti nei vari gruppi. Poi a inizio dicembre c’è stata la Settimana Giovanile, alla quale hanno partecipato circa 300 giovani: tutte le sere c’era una conferenza, e i temi gravitavano attorno alla sfera sessualità / fidanzamento / matrimonio. Relatore di eccezione, la seconda sera, il card. Nicoĺás de Jesús López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo!

Anche sul versante famiglia c’è stato un buon lavoro: si sono fatti nell’anno due CPM (Corsi di Preparazione al Matrimonio). E a dicembre c’è stata la “mietitura”, con 13 coppie che si sono sposate. Sono tutte coppie “navigate”, con almeno dieci-venti anni di matrimonio sulle spalle. Alcuni avevano fatto il CPM vari anni fa, ma non avevano potuto celebrare le nozze per motivi economici – il paese ha vissuto una crisi economica tremenda da fine 2002 a metà del 2004. Oltre a ciò, il mese di novembre, dedicato alla famiglia, abbiamo avuto la grazia di ricevere un Ritiro di Guarigione Familiare che ha segnato profondamente la vita di molte coppie che hanno partecipato.

E, per finire questa carrellata su Santa Margarita, con gli aiuti venuti da Genova abbiamo potuto comprare una casa che è diventata una nuova cappellina di settore: così il settore Sinaí, che prima doveva chiedere ospitalità in un collegio privato (con molti problemi) adesso ha il suo spazio per la catechesi, le riunioni e l’annuncio della parola!

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Ma legato a Santa Margarita c’è un fatto ancora più importante: la nascita della nuova parrocchia della Divina Misericordia.

Già da tempo mi rendevo conto che Santa Margarita, con i suoi 40,000 abitanti, era troppo grande. E di fatto il card. Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, vuole che si dividano queste parrocchie grandi perché la chiesa sia più vicina alla gente. Pur capendo l’esigenza, non mi era ancora mosso in questo senso per il timore che la gestione di due parrocchie potesse appesantire eccessivamente i ritmi di lavoro.

La cosa si è fatta possibile invece a partire da giugno, mese in cui il nostro caro Marcial Nova, laico molto impegnato nella parrocchia, ha ricevuto l’ordinazione diaconale. Ha terminato il cammino di formazione, durato tre anni, e il 25 giugno ha ricevuto il diaconato insieme a una ventina di altri uomini più o meno attempati come lui (Marcial ha quasi cinquant’anni). Tra l’altro questa ordinazione è stato un momento molto gioioso di tutta la comunità, che in questi anni è sempre stata molto vicina a Marcial è ha detto presente in tutti i momenti in cui ha fatto i vari passi di avvicinamento all’ordinazione. Così, già due anni fa avevo parlato con il vescovo di Santo Domingo della destinazione di Marcial, e alla mia proposta che lui lavorasse nella futura nuova parrocchia ho trovato perfetta consonanza. Ho iniziato quindi un forte lavoro di sensibilizzazione della comunità parrocchiale sul fatto che dividere la parrocchia in due ci avrebbe aiutato nella missione evangelizzatrice. Se ne è parlato almeno per sei mesi, senza fretta, e la gente si rendeva conto ogni giorno di più che si poteva e si doveva fare la divisione. Si sarebbe celebrata Messa domenicale nella nuova parrocchia, ci sarebbe stato il suo consiglio pastorale, animatori e catechisti si sarebbero riuniti là, ecc. ecc.

Così, in maggio, abbiamo cominciato a costruire una cappella provvisoria sul terreno che già da qualche anno era stato donato per costruire una chiesa. L’opera è stata avviata coinvolgendo la comunità parrocchiale: pulire il terreno, innalzare i pali della struttura, inchiodare le assi, mettere il tetto di lamiera. Il progetto non era ambizioso, anzi, era fatto all’insegna dell’economia, perché l’idea era che la comunità parrocchiale facesse qualcosa di suo, con le sue forze e i suoi soldi. Di fatto la “chiesa” che è nata è provvisoria, può contenere solo 200 persone (più altrettante all’esterno), ed è fatta con materiali economici. A questa maniera, però, è stata alla portata delle forze e delle finanze della comunità. In tutto è costata circa 150,000 pesos (equivalenti a 4,000 euro), ed è pensata per funzionare qualche anno.

Dopo aver fatto la nuova “chiesa”, ci siamo imbarcati nella costruzione dell’ufficio parrocchiale e della casa canonica. Anche qui una cosa piccola, ma necessaria, perché l’apertura della parrocchia-istituzione richiede di mettere in atto tutta una serie di azioni (libri dei sacramenti, conti, archivio documenti, ecc.) che hanno bisogno di una struttura stabile e definitiva. Questa nuova costruzione, fatta al lato della “cappella del barrio”, è stata fatta con criteri costruttivi seri, e di conseguenza il prezzo è stato serio pure lui: è costata circa 500,000 pesos (13,000 euro), che avevamo solo in piccola parte, e che non abbiamo ancora finito di pagare; anzi, siamo nei debiti fino al collo con la parrocchia vecchia e la nuova. Ma siamo nei debiti apposta, perché considero importante che le comunità sappiano che le cose costano e che dobbiamo sforzarci per pagarle. Dopotutto le offerte che molti di voi hanno dato, e danno!, e che hanno reso possibili moltissime cose, non sono forse frutto di sacrifici e rinunce? La chiesa genovese si è sacrificata moltissimo, dando spesso ben oltre il superfluo, e come parroco sento la responsabilità di educare anche la mia gente di là a rinunciare a quello che hanno perché la chiesa possa vivere e lavorare.

Così in luglio è stata terminata e inaugurata la nuova “chiesa” della Divina Misericordia. Abbiamo cominciato a celebrare lì l’Eucarestia alla domenica alle sette di mattina (stessa ora che a Santa Margarita). I piano erano di aggiungere altre messe festive, ma non si è ancora potuto. Fatto sta che, contrariamente alle mie aspettative, quell’inizio della messa domenicale ha significato molto. Io avevo paura di rimanere con la messa di Santa Margarita vuota. Invece quello che è successo è stato che a Santa Margarita mi sono trovato con 200 persone in meno, ma alla Divina Misericordia ne vanno 400!!!! “La chiesa vicino alla gente!” Ho capito perfettamente in quel momento l’insistenza del cardinale per l’apertura di nuove parrocchie! E di fatto la situazione ha gasato tremendamente i parrocchiani “storici” della Divina Misericordia, quelli che hanno lavorato per anni a Santa Margarita: tutti ci siamo resi conto che la mano del Signore era presente in quel momento di vita parrocchiale. E il card. Nicolás ha voluto condividere la nostra gioia: la domenica 11 dicembre ha detto presente, presiedendo l’Eucarestia e dando molto calore alla nuova comunità parrocchiale. La gente ha sentito e apprezzato moltissimo questa presenza del suo vescovo!

Dopo aver cominciato a celebrare l’Eucaristia alla Divina Misericordia, si è sdoppiato anche il Consiglio Pastorale. Gli animatori delle Comunità Ecclesiali di Base hanno cominciato a riunirsi in “casa” loro, e lo stesso i catechisti. Chi porta avanti questo lavoro pastorale è appunto il diacono Marcial, con il quale condividiamo la preparazione delle riunioni e lui le fa alla Divina Misericordia. Anzi, spesso lui partecipa alla riunione che faccio io a Santa Margarita, e la “riproduce” alla Divina Misericordia. E segue con amore la gente di là, visita le comunità, parla con le persone, ecc., tutto quello che farebbe un prete, solo che ovviamente non presiede l’Eucaristia, non confessa e non da l’Unzione dei Malati. Gli è toccato invece battezzare già varie volte e benedire vari matrimoni! Marcial lavora al mattino nel baretto della scuola (da vari anni fa questo lavoro), e il pomeriggio e la sera li dedica alla parrocchia. La comunità, da parte sua, gli dà un piccolo aiuto di 3,000 pesos (quasi 100 euro) al mese per le spese di trasporto e anche per aiutarlo a mantenere la sua famiglia.

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Le nostre parrocchie cercano di vivere intensamente la pastorale diocesana. Come vi dicevo il 2005 è stato l’anno del lancio operativo del Terzo Piano Pastorale. Ciò ha comportato un lavoro parrocchiale di motivazione delle persone e di formazione dei nuovi operatori. L’entusiasmo per questo lavoro è venuto da vari momenti in cui la comunità diocesana si è riunita in massa e il card. Nicolás, pastore di questa porzione del popolo di Dio, ha incoraggiato con unzione dello Spirito Santo preti, diaconi e laici.

Il giorno del Corpus Domini ci siamo riuniti da tutte le parrocchie della Diocesi nel parco del grandioso Faro a Colombo: 50,000 persone, provenienti dalle dodici zone pastorali in cui Santo Domingo è divisa. La giornata era dedicata in particolare ai futuri messaggeri che avrebbero distribuito alle famiglie la lettera mensile correlata al Terzo Piano Pastorale. La partecipazione non è stata massiva solo dal punto di vista numerico, ma anche nella qualità dei presenti e nella decisione a realizzare l’opera che veniva proposta. Della nostra parrocchia hanno partecipato ben duecento cinquanta messaggeri, che a tutt’oggi sono attivi nella consegna puntale della lettera alle loro famiglie.

A livello zonale il momento forte dell’anno è stata la Via Crucis del Venerdi Santo. È ormai una tradizione ben consolidata, essendo già il quinto anno che si svolge. Da ogni parrocchia si parte alle 4/5 del mattino, pregando con le stazioni preparate da un’apposita equipe, e camminando a piedi per circa 15 km. Nel punto finale ci si ritrova tutti, stanchi ma gasati dal vedere tanta gente professare la nostra stessa fede e vivere il nostro stesso amore alla Chiesa.

Meno estusiasmante è stata invece la chiusura dell’Anno Eucaristico, che si è svolta anche lei al Faro a Colombo l’ultimo sabato di ottobre. Il poco tempo a disposizione per prepararla, e il fatto che sia stato sabato e non domenica – qui il sabato è dedicato alle pulizie della casa e soprattutto ai lavaggi, senza contare che molta gente lavora di sabato – ha reso molto meno partecipata, ma non per questo meno significativa, la celebrazione.

E per finire in bellezza con questi momenti diocesani, il giovedi prima di Natale tutti i preti di Santo Domingo siamo stati ospiti del Cardinale per gli auguri natalizi. Non è mancata buona musica, fervidi auguri, e l’immancabile pranzo!

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Venendo alla vita della nostra comunità missionaria, abbiamo avuto un lutto: suor Patrizia, che ha lavorato nella missione dal 1994 al 2002, è mancata il 7 aprile; entrata nelle nostre suore Brignoline dall’età di sedici anni, da due soffriva di un tumore all’utero, era stata operata due volte, e due volte aveva fatto la chemioterapia. Ha lottato, ma alla fine ha dovuto arrendersi e lasciarsi andare nelle braccia di quel Signore che tanto ha amato come cristiana e come consacrata. La gente del Guaricano, che la vedeva al lavoro nella farmacia, e ancora di più le donne che lavorano in casa nostra, che erano a contatto con lei in cucina, e tutti noi della comunità missionaria abbiamo percepito il dolore della sua partenza, insieme alla certezza che il Signore l’ha accolta come “serva buona e fedele”.

La comunità delle suore in compenso già da fine del 2004 si era arricchita con la presenza di suor Serafina, una donna piena di vita che aiuta tutti noi a mantenerci allegri. E si è visto il suo tocco in particolare nella festa di Nostra Signora del Rifugio, che è appunto la patrona della loro congregazione. Quest’anno l’abbiamo celebrata l’11 luglio, lunedì, con la messa nella sala d’attesa del nostro consultorio nuovo fiammante. È stata la prima volta che questa festa l’abbiamo celebrata in questo salone, la qual cosa ha reso questa festa ancora più bella!

Ma la cosa grande di quest’anno di comunità è stata la ricchezza delle visite. Sono stati alla missione il gruppo degli Amici del Guaricano, organizzato dall’attivissimo don Francesco Di Comite (don Fra o don Chicco per gli amici), il quale si è portato dietro vari giovani e adulti, nonché un confratello prete. La cosa bella è stata che quando se ne sono andati ci hanno lasciato due signore di Geo, Carmen e Orietta, che hanno allungato la loro permanenza in missione fino a restare un mese intero. Orietta, che è infermiera, ha dato una mano alle suore, soprattutto visitando in casa loro persone anziane bisognose di piccole medicazioni. Invece Carmen ha dato una mano in vari settori, non ultimo la cucina, dove si è rivelata collaboratrice preziosa e cuoca inimitabile, e anche attraverso un piccolo servizio di taglio dei capelli ai bambini poveri del barrio. Entrambe hanno desiderio di tornare, e chiediamo al Signore che il progetto si possa realizzare presto.

Insieme a loro avevamo due ragazze giovani ma molto in gamba: Eugenia e Fiammetta. Anche loro sono arrivate con il loro don Fra, e come Carmen e Fiammetta hanno passato un mese in missione, dando una mano in tanti piccoli lavoretti: dare l’impermeabilizzante al tetto, preparare il cartello indicante la Divina Misericordia, accompagnare don Lorenzo sull’ambulanza, ecc.; hanno inoltre affiancato i missionari nella missione parrocchiale di agosto, e si sono prese una bella vista della vita della gente del Guaricano. Un’esperienza arricchente e ben formativa. E hanno saputo rendersi ben utili senza mai essere di peso. Veramente brave!

Quasi in contemporanea abbiamo con noi avuto anche Sandra: lei si è dedicata alla cucina, permettendo a don Lorenzo di portare avanti altri lavori che aveva dovuto giocoforza lasciare indietro. Ha rallegrato notevolmente la casa, e nonostante l’età non troppo giovane ha dimostrato una vitalità senza precedenti!

Invece prima dell’estate abbiamo avuto con noi Lara, una giovane di Pegli, laureata in ingegneria ambientale. Al finire la laurea ha voluto donare alla missione un mese, e lo ha fatto con frutto facendo un corso intesivo di inglese, quasi come fosse stata insegnante di madre lingua, a un gruppo selezionato di studenti della nostra scuola. Di lei abbiamo apprezzato il notevole spirito di adattamento, e la capacità di entrare in un’ottima relazione con tanti ragazzi e giovani della parrocchia e della scuola. Bravissima Lara, e ti aspettiamo ancora!

A fine ottobre sono stati con noi vari personaggio molto speciali: i miei genitori con mio fratello e mia zia, e due oculisti.

Chiaramente la visita della mia famiglia è stata speciale per me, e anche per la gente della parrocchia, che desiderava rivederli dopo la prima volta che ci hanno visitato nell’anno 2000.

Invece quella degli oculisti è stata una gradita sorpresa. Carlo Mosci e Massimo Corazza sono venuti, accompagnati da alcuni dei loro figli ventenni, per montare e cominciare a usare le nuove apparecchiature oculistiche che attraverso di loro, di Carlo in particolare, ci erano arrivate in donazione. Si tratta di un “set” completo di strumenti che permettono di visitare in profondità l’occhio, individuando difetti e permettendo un’analisi profonda della cornea, del cristallino e della retina. Ebbene, Carlo e Massimo hanno montato il tutto a tempo di record il giorno dopo il loro arrivo, e poi nei cinque giorni lavorativi che sono rimasti hanno visitato ben 350 pazienti. La maggior parte di loro avevano ben poca cosa, ma l’esperienza è stata importante anche per Carlo e Massimo al fine di rendersi conto delle patologie della di qua, con l’idea di dare continuità alla cosa.

Dovevamo continuare subito il lavoro delle visite, e avevamo trovato un’oculista domenicana che sembrava disponibile a portare avanti il lavoro. Purtroppo però appena Carlo e Massimo se ne sono andati ci ha fatto capire che non aveva tempo, che lavorava già in troppi posti, ecc. Così adesso, al ritorno alla missione, dovrò mettermi sotto per trovare un altro oculista di fiducia, capace, e desideroso di spendersi per i nostri poveri.

Un discorso speciale merita anche la visita dei giornalisti della RAI. Tarcisio Mazzeo, vice capo redattore del TG3, da vari anni gira il mondo raccogliendo testimonianze di missionari e missionarie legati a Genova. Così a inizio del 2005 ha fatto la proposta anche a noi, attraverso il centro missionario, e la cosa si è potuta realizzare nello stesso periodo in cui abbiamo avuto don Chicco e gli Amici del Guaricano. In sostanza sono state fatte da dieci a venti ore di riprese, il tutto in vista di preparare vari condensati: un servizio per il TG1, vari per il TG3 regionale, una videocassetta e un DVD di venti minuti per diffondere nelle parrocchie. La cosa è già uscita alla luce, perché sono stati trasmessi un servizio su RAI 1 nell’ambito di TV7, servizio in cui si evidenziava il contrasto tra l’Isola dei Famosi e l’altro lato dell’Isola, rappresentato appunto dal Guaricano. E poi nella settiamana prima di Natale sono andati in onda vari piccoli servizi nell’ambito del TG3 regionale della sera. Aspettiamo ora il DVD e la cassetta! Grande Tarcisio! La tua opera, che sappiamo ti è costata un bel po’ di lavoro, ha permesso a molti di sentirsi molti più vicini a noi, e ha avvicinato moltissimo il Guaricano a Genova. Inutile dire che il 90% delle persone che ho visto in questi giorni mi hanno detto: “Vi abbiamo visto in televisione”. Non mi sembra vero: il Guaricano è entrato in tutte le case di Genova!!!!

Paola Longhi, che già due volte è stata con noi in Guaricano, ogni volta per vari mesi, quest’anno non ha potuto venire a causa di una rottura di una spalla. Ci assicura però che verso l’estate riuscirà a organizzarsi, precisamente dopo la nascita di un nuovo nipote. Augurissimi, Paola, e… ti aspettiamo!

Quasi mi stavo dimenticando di Francesco Zannini. Credo che lo conoscete, perché affianca il lavoro della missione dal 1998, stando con noi dai sei ai nove mesi all’anno. La sua presenza è quasi istituzionale: al mattino collabora con le suore nella farmacia, dove custodisce la cassa (non ci crederete, ma non ci si può mai fidare…). Al pomeriggio è un punto di riferimento prezioso in casa, dove mantiene una presenza importante, visto che io e Lorenzo abbiamo molti impegni fuori casa. Tra pochi mesi tornerà con noi, lo aspettiamo noi e anche la gente del barrio, che lo conosce e apprezza il suo sorriso e la sua capacità di ascolto.

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Permettemi di dirvi due parole sulla Missione sorella che è nata a Cuba. Nelle prime settimane di Ottobre il nostro card. Bertone ha accompagnato all’isola nostra vicina don Marino Poggi, presbitero genovese molto conosciuto a Genova, e don Federico Tavella, della Diocesi di Chiavari. I due missionari hanno ricevuto dal vescovo della locale Diocesi di Santa Clara due parrocchie. Molte difficoltà li aspettano, e in parte si sono già manifestate: per prima quella del regime di Fidel Castro, che nonostante i restyling di facciata continua a mettere i bastoni tra le ruote al lavoro svolto dalla chiesa. Basti dirvi che don Marino non ha il permesso di fare chiamate internazionali, né può usare la posta elettronica. Per tutto questo deve recarsi alla curia vescovile, e stare molto attento a quello che dice o scrive, perché il regime tiene sotto controllo tutto e tutti. Ma al di là di questi aspetti, vi sto parlando di questa nuova missione perché mi rallegra profondamente vedere come l’impegno missionario della nostra diocesi sta crescendo. Vent’anni fa nessuno immaginava che avremmo avuto una missione, e ora le missioni sono due. Veramente il Signore ci sta facendo fare un cammino molto bello!

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Il dispensario medico che nel 2004 si è trasferito alla nuova sede, continua il suo lavoro sotto la direzione puntuale e attenta delle suore. Come sapete, lavorano in esso un medico generale e un ginecologo (pagati dalla missione), una pediatra (pagata dallo stato). Visitano ognuno circa 25 pazienti al giorno. La gente dà un apporto di cinque pesos (otto centesimi di euro) per la visita, come forma di contribuire, da poveri ma con dignità, al sostentamento del lavoro medico. Inoltre la nostra farmacia vende a prezzo di costo la maggior parte dei medicinali (i nostri prezzi variano dal 50 al 70% dei prezzi delle normali farmacie!), e il laboratorio di analisi con cui ci siamo convenzionati, e che si reca tutti i giorni al dispensario, pratica prezzi attorno all’80% degli altri laboratori di analisi, senza contare che a un certo numero di pazienti realizzano le analisi gratis.

In più, già vi dicevo del nuovo laboratorio di oculistica: ce ne vantiamo anche perché è l’unico del Guaricano. Contiamo sulle vostre preghiere per trovare presto un buon oculista che vi possa lavorare!

E l’ambulanza, iniziata nel 2004 grazie alla perspicacia di don Lorenzo, viaggia a pieno ritmo, realizzando ogni giorno uno o due servizi. Inoltre c’è stata una cosa molto bella: i volontari sono stati trovati molto facilmente, grazie a una locale associazione di protezione civile che si è messa a disposizione con generosità grande. Don Lorenzo ha dovuto cercare gli autisti, e anche lì il Signore ha mandato più di quello che era necessario. Lo stesso don Lorenzo non disdegna di partire lui stesso con l’ambulanza quando chiamano in ore notturne. Insomma, un servizio che ci fa sentire utili: annunciamo il vangelo attraverso la pastorale parrocchiale, e lo rendiamo vita vissuta attraverso queste opere. Benedetto il Signore!

Naturamente continua anche il Centro Nutrzionale per Bambini. Negli ultimi anni c’è stata una variazione nel tipo di intervento. Il Centro era nato per rimettere in sesto i bambini che dai medici erano trovati sotto peso. Grazie a Dio non ci sono più tanti bambini che presentano questa tipologia, ma in compenso sono sempre molte le famiglie al limite della misera. Soprattutto si tratta di donne abbandonate dai mariti (spesso perché malate) insieme ai loro 4/5/6 figli, e che per la responsabilità di stare con i bambini non possono realizzare nessun lavoro. Queste “famiglie” vivono della carità dei vicini, e un certo numero di loro anche dell’aiuto che dà loro la missione sfamando i loro bambini più piccoli. E quest’opera non è nostra, ma vostra: di tutti voi, cioè, che con le vostre offerte ci aiutate a mantenere in vita quest’opera preziosa! Un grazie di cuore a tutti!

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La vita della scuola procede, con i suoi aspetti feriali e con alcune novità.

Cominciando dai primi, quest’anno abbiamo 1,050 studenti nella scuola primaria (elementari e medie). Vanno a scuola metà al mattino e metà al pomeriggio, e sono accompagnati e serviti da un bel gruppo di maestri, una quarantina in tutto. In più abbiamo 250 studenti al liceo, e un centinaio nella scuola serale.

Il liceo è partito nel 2001 come scuola semi-privata: ciò ha permesso mantenerlo più funzionale (non si fanno scioperi in questa modalità), e comunque l’assunzione del pagamento del personale da parte dello stato sarebbe arrivata molto tardi. In definitiva, le famiglie devono pagare una retta mensile perché si possa pagare il personale che lo stato non paga. All’inizio dell’anno scolastico pagavano 270 pesos (circa 7 euro) mensili, e la quota è stata ridotta a 250 (6 euro e mezzo) a partire da novembre perché lo stato ha nominato due dei professori del liceo. Non sono cifre alte in assoluto, ma per molte famiglie diventano difficili da pagare. Per questo da quasi subito con il vostro aiuto abbiamo instituito delle borse di studio, da dare in relazione al merito e alla condizione economica. Attualmente sono un centinaio gli studenti beneficiati, alcuni sgravati nella misura della metà della quota mensile, altri per intero. Credo che nel complesso il lavoro del liceo realizzi una risposta concreta e effettiva al conclamato diritto allo studio che a volte le autorità tanto decantano quanto disattendono. E, ripeto, tutto questo grazie anche a voi e al vostro generoso contributo.

Dicevo dei due maestri del liceo che lo stato ha cominciato a pagare. La buona notizia è ancora maggiore, perché hanno cominciato a ricevere lo stipendio anche altri tre della scuola primaria, e, sembra, anche quattro bidelle. Rimarremmo così con un carico, assunto peraltro dalla comunità delle famiglie della scuola, di aiutare ancora tre maestri e tre bidelle: una riduzione di questo carico di più del 50%! Ciò significherà per il 2006 che le casse della scuola potranno permettersi spese più dirette al miglioramento del servizio. Abbiamo in programma di comprare una televisione grande e un video lettore per poter usare i sussidi audiovisuali nelle aule, di mettere i ventilatori in parecchie aule che non l’hanno mai avuto, di rinnovare cattedre vecchie e piccole che stanno ancora usando una parte dei maestri. Progetti che saranno realizzati con i contributi dei genitori, progetti quindi sostenibili a lungo termine, perché la gente grazie a Dio ha accettato e capito che non si può ricevere sempre tutto regalato, ma che ognuno secondo le sue possibilità deve farsi carico delle spese di gestione delle istituzioni.

Ma l’aspetto più bello della nostra scuola è il lavoro formativo che riusciamo a fare con i maestri e con i genitori.

Con i maestri, quattro volte all’anno facciamo un ritiro, praticamente lasciando a casa gli studenti (non c’è altra maniera!). Questi ritiri portati avanti sistematicamente hanno beneficiato molto il lavoro scolastico e la stessa crescita dei docenti, perché ci permettono di fare una proposta di fede a queste persone che sono disponibili, ma che spesso per pigrizia o per stanchezza non partecipano alla Messa nella parrocchia. Inoltre, ho iniziato già due anni fa a portare avanti un cammino di formazione culturale-teologica, cioè una lezione quindicinale che faccio io stesso ai maestri. Mi costa un po’ di fatica, anche perché cerco di prepararla bene, ma mi permette di incontrarli e di dare loro un qualcosa di più a livello di conoscenza della loro fede. E anche loro sentono che è un momento importante, e se per varie ragioni passano alcune settimane senza farlo subito mi domandano cosa sta succedendo.

Con i genitori, invece, il lavoro formativo che si fa è quello di un incontro mensile. Ci prendiamo quella mattinata per incontrare i genitori invece degli studenti, e poi nel tempo restante si integra con le riunioni dei maestri. La formazione dei genitori ha spaziato, nell’ultimo anno, su temi soprattutto di vita familiare: il dialogo, l’attenzione ai figli, il perdono e la comprensione, la preghiera in famiglia. Normalmente usiamo un sussidio preparato a livello diocesano per le piccole comunità, e invece di usarlo nel corso di un mese lo estendiamo all’anno intero. Ogni maestro introduce e dialoga il tema con i genitori dei suoi studenti. Alla fine dello scorso anno scolastico ho potuto ascoltare testimonianze di genitori che hanno percepito un miglioramento forte nella vita della loro famiglia. C’è stato chi ha ringraziato commosso, perché aveva già perso la speranza di una vita di famiglia serena. Sono cose che anche qui mi commuovono, e sono segni che il Signore mi dà e che mi fanno capire che il cammino è quello giusto.

Sempre a livello di formazione, negli ultimi 15 mesi abbiamo realizzato un piano di finanziamento per l’acquisto di computer da parte dei maestri. Il ministero dell’educazione sta battendo abbastanza perché i maestri imparino le tecnologie informatiche (paradossalmente, poi, in molte scuole mancano ancora i banchi…), e ha proposto in più riprese finanziamenti di computer che però, a un’analisi attenta, si rivelavano quasi truffe per la spesa complessiva che il maestro doveva affrontare. Invece, fatto “in casa”, il finanziamento nostro gli ha dato la possibilità di avere una macchina equivalente a quelle che finanziava il ministero, ma al 50% del prezzo: 15,000 pesos (375 euro) invece di 32,000 (800 euro)! Una bella soddisfazione, e il primo gruppo sta quasi finendo, mentre gli ultimi termineranno di pagarli tra quasi due anni.

Il 2004/2005 è stato segnato dalla decisione del ministero dell’educazione di iniziare le lezioni in anticipo: il 22 agosto invece del 3 settembre. Mentre in altre scuole pubbliche c’è stato un vacillamento, e in pratica è cambiato poco, i nostri maestri hanno collaborato volentieri a un cambiamento che significava per loro un discreto lavoro in più. Speriamo che i ragazzi riescano a recepire effettivamente la maggior quantità di tempo che la scuola mette a loro disposizione!

A livello di strutture e logistica, nell’estate abbiamo rifatto i pavimenti del liceo. Aprofittando di un disavanzo di bilancio, abbiamo risanato alla radice un problema che ci trascinavamo da anni, e che consisteva praticamente in uno sgretolamento dello cemento sotto i colpi dei banchi che spesso si muovono… violentemente!

È stato fatto anche un investimento molto più grande: la costruzione di un piano ulteriore dell’edificio, piano destinato ad alloggiare i laboratori che ancora non avevamo: di educazione artistica, di scienze, e di informatica. Quello di artistica è quello che è ancora più indietro, e che spero si potrà attrezzare nella prossima estate, mentre quello di scienze aveva già una parte del materiale disponibile grazie a una donazione ricevuta a inizio del 2004 da parte del ministero: vari microscopi, provette, reagenti, ecc. che di fatto erano già usati dalla professoressa di chimica del liceo. Adesso sarà a disposizione anche degli studenti della scuola primaria.

È nuovo invece il laboratorio di informatica, che è già attrezzato con 40 computer tutti collegati in rete tra loro. Tra l’altro la tecnologia del tipo “software libero” che ho utilizzato mi ha permesso di fare un’unica spesa grossa per il server, e di comprare 40 clienti leggeri da 80 dollari l’uno! si tratta di tecnologie informatiche popolari nate negli ambienti universitari americane, e che nei prossimi anni sempre più prenderanno campo in tutto il mondo. E tutto questo senza rinunciare a niente di quanto è indispensabile perché i ragazzi imparino a usare il computer. Questo laboratorio è già funzionante a metà tempo, e adesso, al mio ritorno, ho già pronto un nuovo istruttore da mettere a lavorare con gli studenti dalla quinta all’ottava classe.

La costruzione del piano dei laboratori è costata 100,000 dollari (circa 80,000 euro): una bella somma, corrispondente a un investimento duraturo per migliorare la qualità della formazione dei nostri studenti. Da dove sono venuti questi soldi? 37,000 euro dalla Regione Liguria, a cui appunto avevamo chiesto di finanziare il progetto, e il resto… avete idea? sì, non vi sbagliate: da voi! dalla vostra squisita sensibilità, che ha potuto tradursi in un beneficio permanente per migliaia di ragazzi dominicani.

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Il lavoro sociale della missione non si riduce alla scuola e al dispensario medico. Esiste e lavora permanentemente un fondo prestiti con il quale si aiutano le famiglie ad uscire da situazioni difficili (usura, spese mediche) o ad iniziare una nuova attività commerciale. Il fondo è frutto della sollecitudine della parrocchia dell’Immacolata di via Assarotti, e dell’amore di don Mario Terrile, il quale ha saputo sensibilizzare molti e periodicamente ci invia somme notevoli che vengono appunto investite, tra el altre cose, in questo fondo prestiti. Il fondo ha attualmente una consistenza di 1,400,000 pesos (circa 35,000 euro), che vengono prestati da poche migliaia di peso a un massimo di 50,000 pesos in una volta. Viene esigita la restituzione, ma c’è un 20% di prestiti che prima o poi diventano inesigibili. Può sembrare una percentuale alta, ma in realtà è un risultato che considero più che lusinghiero, tenendo conto delle difficoltà che molte famiglie affrontano per sbarcare il lunario tutti i giorni. E continuerà a funzionare, perché ho visto che per molti è stata l’alternativa viabile all’impegnare la casa (con il rischio poi di perdere l’unica cosa che avevano). In Guaricano infatti la disponibilità di denaro per le emergenze è offerta da tutta una rete di “Compravendite”, nelle quali si riceve un prestito quando si impegna un oggetto di valore o appunto la casa stessa. Gli interessi di queste compravendite hanno un livello più che usuraio: un minimo del 10% mensile, per arrivare anche a un 20% quindicinale! Si capisce quindi la necessità di un approccio umano ed economico al grande problema dell’affrontare un’emergenza economica della famiglia.

In termini più congiunturali, ci siamo impegnati varie volte al fianco della gente povera. Due situazioni tra tutte.

A Duquesa ho dovuto dare una mano a lottare, perché il deposito della spazzatura della capitale era arrivato a pochi metri dalle loro case. Ci sono state varie riunioni nel Ministero dell’Ambiente, si è dialogato e litigato con i responsabili del trattamento della spazzatura, e alla fine, grazie a Dio, il luogo di deposito è stato spostato a distanza più cristiana. Se ricordate, Duquesa è il paesino dove l’anno scorso avevamo realizzato la cisterna dell’acqua dopo vari anni che erano rotte le tuberie che portavano l’acqua all’abitato.

L’altra situazione invece è la lotta di un barrio dentro al Guaricano per riavere dei terreni che erano destinati a loro come aree verdi. Purtroppo questa lotta, che ha visto in certo momento anche la partecipazione dei giornali, non è andata, per adesso a buon fine, perché la banca che si è impossessata, ai margini della legalità, di quelle aree comunitarie, ha provveduto a abbreviare i tempi e sta già costruendo dove dovevano esserci parchi giochi e scuole. Ho sperimentato l’impotenza e la rabbia di non poter ottenere quello che era un diritto della cittadinanza. Classicamente e semplicemente, ha vinto il più forte!

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Per andare verso la conclusione, due “chicche”.

La prima è che in questi ultimi anni nelle nostre parrocchie sono “spuntati” sei seminaristi: tre di loro sono al seminario minore, e gli altri tre nell’anno propedeutico alla filosofia; le suore, poi, dopo l’entrata di Cristina nel 2001 (e Cristina è ormai suor Cristina!), hanno adesso due altre ragaze che vogliono entrare con le nostre suore, due ragazze veramente in gamba, che, se il Signore vorrà che continuino, credo che saranno ottime religiose. Sono segni di speranza, questi, che veramente ci fanno sentire amati dal Signore!

E l’altra è stato il “Viaggio della speranza” di Enmanuel. Enmanuel è un ragazzo di dodici anni, nato cerebroleso, con il palato saldato sopra con sotto, senza un occhio e con il cervello fuori dal cranio per la mancanza di una parte del cranio stesso. Ebbene, grazie all’interessamento di Paola, di Francesco e di don Franco ha potuto essere portato a Roma dove nel giro di più di sei mesi gli si è aperto il palato, ricostruito il cranio, messa la protesi dove mancava l’occhio, e tanta fisioterapia. Il risultato: prima Enmanuel poteva ingerire solo liquidi e non si alzava dal letto, adesso può alimentarsi normalmente e riesce a stare seduto su una sedia a rotelle. e non ha più il pericolo di morire perché qualcuno gli urta inavvertitamente la testa. Per lui e per Ydaísa, la madre, è stato un rinascere a una vita nuova. Un grazie grandissimo a tutti quanti hanno lavorato perché ciò potesse essere realtà.

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Già l’anno scorso vi parlavo della visita del nostro vescovo, avvenuta a settembre 2004. Quando il card. Bertone ha visitato la missione, ha voluto guardare in avanti e pensare in grande: metteremo mano anche alla costruzione della chiesa nuova della Divina Misericordia! Il progetto è abbastanza costoso, in quanto si tratta prima di livellare il terreno che è abbastanza scosceso, poi di realizzare i camminamenti, scalette e vie di accesso veicolari, quindi di costruire un salone per riunioni e ritiri, in seguito di fare la chiesa parrocchiale, per terminare con gli uffici e la canonica. Quanti soldi ci vorranno non si sa, un ingegnere sta preparando un progetto ma il costo non è ancora chiaro. Tuttavia, la cosa non ci preoccupa né ci spaventa. Prima di tutto perché è un progetto a lungo termine, che noi cominceremo e che forse altri porteranno a termine, ma poi anche perché la comunità diocesana genovese ha dato segno più volte, anzi, sempre, di sentirsi protagonista nel Guaricano. I vari don Orione, don Giuseppe Cottolengo, non pensavano ai problemi di soldi perché sapevano che la Provvidenza era sempre all’opera, e in questo stesso atteggiamento vogliamo metterci noi, con la certezza che l’opera comincerà e sarà portata a termine, con l’aiuto di Dio. Che ve ne pare?

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Concludo, quindi, questa carrellata. Ci sono state tante cose, più tante altre che non ho riportato per motivi di spazio. Solamente voglio dire ancora una volta: il Signore è grande. Tutto quello che avete potuto leggere è opera sua, è lui che l’ha ispirato e che l’ha reso possibile, suscitando collaborazione in Guaricano e a Genova.

Per questo non solo al Signore, ma anche a tutti voi, dico: Grazie! Grazie! Grazie di cuore, a tutti!

… ma non è per andare a ballare, quanto per vivere vari momenti belli: prima a presiedere l’Eucaristia da don Chicco, nella parrocchia di Geo, quindi a cena al Gaslini da suor Valeria, e dopo di nuovo a Geo per un incontro con un bel gruppo di adulti.


a Geo con don Chicco, Carmen e Orietta

Don Chicco sta facendo un ottimo lavoro in quel di Geo, e da parte mia è stato piacevole incontrarmi con la sua gente.

Tra l’altro ho rivisto Carmen e Orietta, che entrambe hanno idea di ritornare al Guaricano, probabilmente Carmen nei prossimi mesi.

Beh, che devo dire? Grazie, Signore!

Stamattina abbiamo celebrato santa Virginia nella Messa che si celebra tutti i lunedì nel dispensario medico.

Le suore hanno preparato un altare bellissimo, con fiori ben curati e tovaglia dorata.

Il sottoscritto ha presieduto la celebrazione, accompagnato da Marcial e da tre chierichetti.

La festa ci fa sentire la presenza di tanti fratelli genovesi, e più ancora quest’anno al pensare che il giorno 22 in casa madre si sono ritrovate parecchie persone legate alla missione: Paola, Fiammetta, Lara, Sandra, Orietta, Carmen, suor Serafina, suor Daniela. Loro là, noi qua, uniti nella venerazione di questa grande santa della carità della Genova del XVII secolo.

Le nostre suore, con la loro operosità spesso silenziosa, ci fanno sentire presente santa Virginia in mezzo a noi.

Se ancora non l’avete fatto guardate la nostra foto qualche articolo più in basso…

Fatto? Eh sì, finalmente ho conosciuto Fiammetta e ho rivisto Suor Serafina, che bel trio, non vi pare?

Siamo state ieri alla festa in onore di Santa Virginia Centurione Bracelli dalle Suore Brignoline, è stato proprio un bel pomeriggio. La Messa celebrata dal Vescovo ha visto anche la consacrazione di Suor Elisa, una ragazza che Suor Serafina mi aveva presentato qualche giorno prima al convento e che devo dire non mi aspettavo avrebbe preso i voti di lì a poco; non avevo mai assistito a nessuna consacrazione e devo dire che è stato un momento bello che non mi dimenticherò. E mi sono rimaste impresse le parole della predica sul fatto che esser santi significa “fare della propria esistenza un dono d’amore per gli altri”: per dire una cosa così mi ci sarebbe voluto un mese, per farla chissà se basterà una vita…

Al termine della Messa Suor Serafina ci ha fatto conoscere la Madre Generale alla quale abbiamo chiesto il permesso per poter trascorrere con Serafina qualche pomeriggio fuori e anche se la vedo dura dovremmo averla convinta (spero, anche perchè mi piacerebbe farle conoscere i ragazzi della mia Parrocchia che tanto si son dati da fare per la missione e poi ci sono i bambini del catechismo,… la sua testimonianza sarebbe molto importante!). Infine ho conosciuto anche Carmen, Sandra, Orietta,Paola e spero di averle ricordate tutte perchè c’era una tale confusione e risate che alla fine non avevo le idee molto chiare sui nomi. Per me pensare che avevo vicino persone appena tornate da Santo Domingo è stato un ulteriore incitamento a ritornarci prima o poi visto che mi manca tantissimo.

E poi è successa un’altra cosa significativa: mentre eravamo lì hanno chiamato dalla missione le suore! Così io e Fiammetta abbiamo potuto parlare direttamente con loro: Suor Cristina come al solito mi ha comunicato il sole che ha dentro anche se non la vedevo e Suor Modesta (alla quale dedico un pensiero particolare perchè sa sempre cosa dirmi per tirarmi sù…) mi ha detto che i ragazzi del liceo le chiedono sempre di me! Alla fine ogni volta che le sento ricevo sempre dei doni così grandi…

In settimana dovrebbe partire la spedizione dei famosi pacchi, Suor Serafina mi farà sapere, io intanto mi organizzo con le varie attività della parrocchia in vista di incontrarla di nuovo. Un abbraccio dal trio!!!


Lara e Fiammetta con suor Serafina

Ohhhh… ecco… quanto tempo…

Indovinate un po’? Oggi… si è formato un trietto super…
1: LARA
2: SUOR SERAFINA
3: FIAMMETTA

Dunque: ho rivisto Serafina!!! E… ho conosciuto Lara!

Oggi c’è stata una festa per la madre fondatrice delle Suore Brignoline (si dice così?) nel convento a Marassi… Messa col cardinale (un’ora e mezza in piedi…) e poi rinfresco.

Ma a parte questo indovinate chi c’era oltre a noi tre? Carmen, Sandra, Orietta, la sorella di Carmen, la mamma di Lara, e Paola…. Mi ha fatto un certo effetto rivedere tutti insieme a Genova…

Serafina ci ha accolto sorridente (e ubriaca) come al solito (ovviamente scherzo con l’”ubriaca”)… Che strano vederla col vestito nero, velo tutto a posto senza neanche un capello fuori ecc…

Ci ha presentato la madre generale (che inspiegabilmente mi conosceva di nome… ?? … anzi lo so il perché ma tralasciamo…) e con Lara abbiamo cercato di strapparle un’uscita con Serafina.

Piccolo riassunto:

  • Sandra è arrivata in chiesa urlando che doveva confessarsi (ma era troppo tardi) e poi per penitenza si è seduta sotto un santo (scusate l’ignoranza ma non mi ricordo il nome) con una lancia puntata sulla sua testa… che ridere…
  • Poi ci ha raccontato di una urlata di Francesco per uno dei suoi (abituali) ritardi… altre risate …
  • La madre generale ci ha conosciuto uno per uno… (la sequenza Sandra – suor Daniela non è casuale. Chi ha orecchie per intendere…)
  • Carmen subito non l’ho riconosciuta perché i capelli erano più rossi del solito… Poi però quando si è appesa alla mia trippa prendendomi in giro ho capito subito…
  • Orietta si è informata di quando ci vedremo con Tarcisio e Tito (di nuovo “chi ha orecchi… intenda”…). E con Carmen giù a ridere di nuovo…
  • Lara si è dovuta sorbire un’ora e mezza di messa in piedi spiaccicata dietro una signora diciamo non magrissima…

Insomma è stato un pomeriggio di grandi risate di gruppo… Alla fine ero felicissima… Mi sono divertita molto e ho finalmente rivisto Serafina che con le sue risate di gusto e contagianti mi ha caricato tantissimo e mi ha risvegliato dal mio letargo (iniziato con l’inizio della scuola…)

C’era un atmosfera bellissima…

Ora però mi si stanno incrociando gli occhi… quindi… che dire…: Blessilla, Cristina, Lorenzo, Paolo, Francesco, suor Modesta (anche se non ti conosco)… vi aspettiamo con ansia!

Lo stesso vale per Willy, Heriberto, Elvis e gli altri ragazzi che prima o poi verranno a Roma…

A presto!

2:58 pm

Sbobinando (18)

Siamo ancora nella cañada.

Dice Francesco: “Peccato non ci sia don Lorenzo, lui questa zona la conosce benissimo”. Carmen e Orietta si guardano intorno sconcertate.

Penso a Milena, Eugenia, Benedetta, Fiammetta e Simone che sono rimasti coi loro coetanei della parrocchia di Amparo, per la sfida a pallavolo: questa sì che sarebbe stata un’esperienza da riportare a Genova, per raccontarla ai loro amici di Castelletto e Bolzaneto.

Penso ai giovani e giovanissimi immigrati che periodicamente vengono scoperti fra i resti della Mira Lanza di Teglia o fra le macerie di qualche altro rudere dell’archeologia industriale genovese.

Giriamo fra casette rivestite di lamiere cascanti, pezzi di legno come pareti, alberi di cocco che spuntano ovunque e almeno danno un poco di ristoro.

Davanti a una baracca c’è un quadretto dominicano che stringe il cuore: su una sedia bianca di plastica è seduta una bambina di un anno, porta solo una collana di palline colorate ed è immobile, accanto alla mamma seduta su una sedia identica e con una bimba piccolissima in braccio.

È una mamma giovane, con lo stesso sguardo senza espressione della figlia maggiore.

È vestita senza passione: gonna azzurrina che in realtà potrebbe essere l’orlo di una sottana, camicia da uomo a rettangoli grigi disposti in verticale, in testa un berretto con la visiera dal quale spunta un fazzoletto rosso con disegnini bianchi.

Accanto a loro c’è una signora che direi anziana, ma probabilmente non supera (o supera di poco) i cinquanta.

Gente della Canada, scrivo sbobinando.

Quando mi accorgo dell’errore mi scappa un sorriso amaro: “Avevo una casetta piccolina in Canadà…”.

Ovunque si sia, l’incontro con i bambini è quello che più ti appaga! E i niños di Guaricano non fanno eccezione! I niños ti accolgono, ti prendono la mano, ti “sfilano” i capelli, si addormentano sulle tue ginocchia durante la messa (ricordi, Carmen?) e diventano i tuoi pazienti e allegri traduttori! Già, me ne sono innamorata! Hola, se volevo gettarmi in un’esperienza che fosse più grande di me, che mi costasse qualcosa… eccomi accontentata!

Mi chiamo Sandra, sono atterrata a Santo Domingo il 10 agosto (presa.. la zanzara!!!) e non ho mai desiderato scrivere… sul computer! Poi un “bel giorno” ho conosciuto don Pablo e adesso eccomi qua, in questo stanzino, accerchiata dalle zanzare a scrivere su questo “coso”! È appena entrato e mi ha detto: “Puoi andare anche a capo, se vuoi!”. Spiritoso, riesco a malapena a trovare gli accenti e le virgole, figuriamoci riuscire a “spaziare” sulla tastiera! O.K., stringiamo: quant’è durato il corso, tenuto dal don, per imparare a scrivere qui sopra? 38 secondi! L’ho cronometrato, parola!

Ho finito di… scherzare e nonostante le zanzare, le formichine dominicane e i grilli che cullano il tuo sonno, sono felice di essere qui.

4:18 pm

In partenza

Che dire?

Tra poche ore partiamo, torniamo nella nostra vecchia e fredda Italia.. Sulle mie quattro settimane qui potrei scrivere paginate, e al momento stesso so che a parole non riuscirei a rendere bene quello che ho vissuto.

Come rendere, su una pagina, i colori, gli abbracci, le canzoni, il battito delle mani, i buchi per strada? Come spiegare, come raccontare gli odori, i bambini, le messe, il caldo e le zanzare?

So di certo, però, che questa esperienza mi ha fatto crescere molto, mi ha arricchito in un modo per me inaspettato, sotto tutti i punti di vista; e di questo ringrazierò sempre il Signore, per primo, che mi ha permesso di venire qui, e poi tutte le persone che non riesco a ringraziare a voce, forse anche perché mi metterei a piangere come una fontana… Don Paolo e Don Lorenzo, che mi hanno lasciato condividere con loro un po’ della loro vita, della loro missione; poi Francesco, Sandra, Carmen, sempre disponibili per tutto e così pazienti… e Fiammetta, fondamentale per me la sua presenza qui.

Non sono una persona dai facili entusiasmi, sono sempre portata a tenere un certo distacco dalle cose… eppure questo posto mi ha contagiata, mi ha portato via un pezzetto di cuore, mi ha cambiata, mi ha reso un’altra persona.

Mi porto via tante cose… mi porto via la gioia di andare a Messa tutti i giorni, la gioia di dire compieta tutte le sere, di incontrare il Signore così tante volte al giorno, tutti i giorni; mi porto via l’interesse e il divertimento che provo quando c’è sempre qualcosa da imparare, da scoprire, da capire.

Con l’augurio di poterle a mia volta trasmettere a Genova e nella mia vita di tutti i giorni, mi porto via l’accoglienza straordinaria delle persone che abbiamo visitato con Paolo, la gentilezza e l’allegria di tutti quelli che abbiamo incontrato.

Lascio volentieri qui, invece, il caldo e le zanzare…

9:17 pm

Gioie semplici

Stamattina a Messa avevo tutti i nostri laici: Francesco, Carmen, Fiammetta, Eugenia, e Sandra, l’ultima arrivata.

Mi ha fatto troppo piacere esserci tutti, e alla fine ho invitato la gente a dare un forte abbraccio di benvenuto a Sandra.

Oggi pomeriggio la missione parrocchiale è andata al barrio de La Mina, che è uno dei più poveri e pieno di delinquenza, bande e droga.

Una novantina i missionari, che a due a due sono andati a visitare tutte le case portando il messaggio di Gesù e dell’amore di Dio.

Suor Serafina ha partecipato dall’inizio, più tardi si sono aggiunte suor Cristina, Carmen, Fiammetta e Eugenia.

Verso sera la Messa di accoglienza della gente. E anche una celebrazione della parola che ha fatto Marcial un po’ più in là per le persone che vivevano distanti da dove abbiamo fatto la Messa.

Nella Messa mia ho visto varie persone “nuove”, e ho cercato di trasmettere il messaggio che accogliendo Cristo nella nostra barca possiamo vivere meglio e più felici.

Fiammetta e Carmen si sono appoggiate a due coppie di missionari, e questo ha permesso loro di entrare nelle case, come probabilmente vi racconteranno loro in un prossimo contributo.

Nella messa delle sette di stamattina abbiamo fatto l’invio dei missionari. La metà, perché l’altra metà ha ricevuto l’invio da don Lorenzo nella nuova parrocchia.

Ancora una volta mi sono stupito per il numero di fratelli e sorelle che parteciperanno a questa evangelizzazione!

Domani cominceremo, iniziando alle tre del pomeriggio, nel barrio de La Mina, settore Nueva Jerusalén. Nella visita i missionari proporranno il kerigma, presentato insieme alla testimonianza del loro personale incontro con il Signore, e inviteranno tutti alla Messa che faremo nello stesso settore alle sette di sera.

Contiamo sulla vostra preghiera!

(Vorrei scrivere qualcosa di più ma vado perché la implacabile campanella di Carmen mi sta chiamando per il pranzo!!! buon appetito anche a voi!)

Stasera abbiamo mangiato un minestrone molto buono fatto da Carmen, ma purtroppo bollente. La fretta di mangiarlo mi ha ustionato le gengive!

Sono arrivati stasera il secondo gruppo di Amici del Guaricano: don Chicco, Orietta e Carmen, che sono due signore di Geo, e poi Fiammetta e Benedetta, giovani ragazze sui vent’anni, della parrocchia di Castelletto.

Con loro ci sono pure Tarcisio Mazzeo e Tito, che lavorano nella RAI, e sono venuti per realizzare un servizio sulla Missione da trasmettere sulla rete regionale ligure e forse anche sul circuito nazionale.

Si fermeranno fino a lunedì l’altro. Avranno tempo così di vedere l’inizio della Missione Parrocchia d’Agosto, che tutti gli anni è ormai una tradizione consolidata.

Benvenuti alla Missione!