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Visita_Paolo_Fabrizio_Elena_Tiziana_2013-08-16--19.38.13Sono di nuovo in Guaricano, insieme a Fabrizio, Elena e Tiziana. Siamo ospiti dalle suore Brignoline. Rimaniamo qui in tutto una decina di giorni.

Io ho il mio lavoro, che puntualmente p. Lorenzo Vargas, il nuovo parroco, mi assegna: Messa tutti i giorni nei vari centri e settori, incontri, riunioni con le comunità, ecc.

Fabrizio, Elena e Tiziana invece si dedicano soprattutto ai bambini del centro di nutrizione: ogni mattina svolgono con loro un’attività di animazione e lavoretti manuali (colorare, pitturare, palloncini, bolle di sapone, ecc.), alla stessa maniera come l’avevano fatto Elena, Gabriele e altri due giovani nell’estate 2011 (purtroppo non c’è il contributo sul sito perché lo stesso era giù in quel periodo). E naturalmente partecipano alla vita liturgica e di preghiera delle parrocchie insieme con me.

Le suore come sempre sono ospitalissime, ci hanno messo a nostro perfetto agio e non ci fanno mancare niente!

Spero che Fabrizio, Elena e Tiziana scrivano qualcosa anche loro!!

A presto!

Siamo giunti a Genova, ma non “finalmente “!

Quanto lasciato al Guaricano ritorna con mille risonanze nel mio cuore!

I legami intessuti, reali e ideali, hanno fatto sì che l’Oceano si è rimpicciolito (ancor di più dopo Colombo) e la fredda notte trascorsa sull’aereo del ritorno da S. Domingo non ha cancellato il tepore di una giornata di sole di fine estate in una Madrid pulita e familiare nei suoi colori, distesa nelle sue irregolari ampiezze e varia nelle sue architetture: è stato facile collegarla a S. Domingo, impossibile non ricordarla nelle diverse vicende storiche di un pur importante passato, in cui l’aspetto religioso ha avuto la sua importanza.

A Madrid don Paolo, Lena ed io ci siamo addentrati nei musei di Palazzo reale, mentre Mina e Pino si sono soffermati nei dintorni; ci siamo ritrovati tutti, dopo qualche ora, nella vicina Nostra Signora di Almudena a pregare la Madre di Dio per la Nazione spagnola, affinchè superi le odierne contraddizioni, e per noi, grati del dono ricevuto al Guaricano. Non sono mancati poi, lungo le “calles” e nelle utime ore d’ attesa del volo per Genova all’aeroporto di Barajas, commenti vivaci, battute, momenti di apertura personale e un’attenzione più diretta fra di noi.

Don Paolo, l’infaticabile ! Si rivela guida vigile, sobria e affettuosa, compagno ideale di “cammino”, attento a soddisfare ogni giusta esigenza, a valorizzare “talenti” nascosti, a riequilibrare situazioni relazionali  e ad affrontare imprevisti sempre in agguato. Vero missionario con cui il Vangelo diventa vita, opere concrete e accoglienza profonda dell’altro.

Rivedo a flash le immagini che la mia memoria contiua a mandare in onda…

All’arrivo, durante la Messa serale nel cortile della missione, “padre Pablo” ha subito riattivato, con parole franche e dirette, i contatti con tutte quelle persone accorse a festeggiarlo così numerose e vivaci nelle esternazioni: ha sottolineato la continuità del loro operato, le ha ringraziate e confortate; ha parlato della Chiesa genovese, riportando saluti e proposte per il futuro; ha nominato i religiosi e le religiose che erano stati e sono ad oggi al Guaricano. Al ricordo di don Lorenzo Lombardo, sepolto proprio lì, in quel cortile, circondato da piante tropicali, il Padre ha calamitato i presenti in un raccoglimento intenso e commosso: quella comunità orante era la testimonianza di un amore così grande che non doveva spegnersi mai.

Alla Duquesa… Superati gruppi di ragazzi che trafficavano nella spazzatura, siamo stati accolti nella chiesetta da bimbi stupiti e da vispe bambine con le treccioline luccicanti di fiocchetti. I più grandi attorno all’altare, animavano i canti con i suoni metallici dei tamburelli e di uno strumento a grattugia. All’omelia “Padre Pablo” prende un bambino per mano; uno dei due “si fa cieco” e l’altro sbanda e va a finire sopra i fedeli, coinvolti nel dialogo, che sorridono e rispondono in perfetta sintonia alle domande del celebrante-mimo. La speranza cristiana è in primo piano: nulla è possibile fare senza la preparazione e l’impegno personali, né per se stessi né per gli altri, e il Signore non abbandona dove c’è esigenza di progresso umano. Abbiamo pregato per questa speranza e per rafforzare la nostra fede… al lume di candela, perchè l’energia elettrica spesso mancava!

La visita agli ammalati: la sofferenza nella sofferenza. Pomeriggi infuocati; vie, viuzze che s’intersecano, in modo irregolare, pozzanghere, rifiuti e odori forti; casette continue, uniformi, spesso sbrecciate o incomplete, a muro nudo o sbiadite dai frequenti acquazzoni, di pochi vani, stretti, con spazi esterni che diventano vivibili. All’interno l’arredo è essenziale, necessario, con un angolo pronto ad accogliere l’ospite. Appartato nel suo lettuccio con su un lenzuolo, l’ammalato si assesta con pudore, sorride ai nostri saluti, ma chiede qualcosa alla parente accanto… “padre Pablo” comprende, si avvicina e “parla” con lui; quindi ci chiama per esprimere preghiere singole o comuni, che spesso si mutano in canti d’intercessione in spagnolo e in italiano. Poi benedice tutti. Momenti di commozione, in cui i gesti creano empatia più delle parole: uno sguardo sorridente o solo sereno, una carezza, un ascolto attento, una risposta talora scherzosa e un abbraccio. Ci vengono in mente alcune descrizioni del Vangelo…

Eccoci a visitare le scuole (primaria, secondaria, diurna e serale ), le altre parrocchie e il Centro sanitario e nutrizionale. Occasioni preziose per incontrare insegnanti, allievi e tutti gli altri operatori delle varie strutture. Si discute,  in un  confronto aperto e appassionato,  di organizzazione, di progetti, di difficoltà, di risultati e di come migliorare i servizi. L’accoglienza è sempre calorosa e grata.

Per ultimo un appuntamento, presso il Seminario maggiore dominicano, con il Rettore e con alcuni seminaristi del Guaricano, futuri sacerdoti in queste difficili realtà umane da curare, sviluppare e consolidare.

Noi accompagnatori di don Paolo, accomunati dall’età non più giovane, forti di esperienze personali, ma così diversi l’uno dall’altro per percorsi di vita e per ruoli ricoperti, abbiamo cercato di raccontare e trasmettere quella che riteniamo essere la parte migliore di noi stessi, quella raggiunta con mille difficoltà, impegno e sacrificio. È dunque importante lottare, essere protagonisti della propria storia, conseguire i traguardi sperati e possibili, recuperando sempre dignità, rispetto e affetti. La fede aiuta in questo bisogno di progresso umano.

Caro don Paolo: grazie! Grazie per averci dato l’opportunità di offrire “briciole di amore” per il Pane che rende tutti fratelli.

8:32 am

Grazie!

I nostri giorni in Guaricano sono ormai terminati. Innanzi tutto RINGRAZIO le Suore Brignoline:

  • MODESTA (Superiora nella Missione) sempre attenta, umana, affettuosa, disponibile verso di noi nonostante il Suo grande impegno di insegnante nella scuola con centinaia di scolari, il Centro nutrizionale per i bimbi con problematiche familiari (attualmente 26), l’attenzione all’approvvigionamento e all’aiuto della cucina, alla farmacia e al dispensario ecc. ecc.
  • PAOLINA suora scherzosa, d’incontro e lavoratrice, collaboratrice dinamica ecc. ecc.
  • BLESSILA suora all’apparenza di poche parole ma poi molto pratica, lavoratrice, simpatica con le sue battute, ecc. ecc.
  • CRISTINA suora (dominicana) impegnata nella Pastorale Giovanile, che ci ha spiegato alcuni comportamenti diversi tra noi e i Dominicani e il significato di interpretazione diversa di alcuni vocaboli.

Queste Suore sono instancabili (quanto don Paolo…) e soprattutto hanno un Cuore santo!!! Hanno sempre il sorriso e l’aiuto per ogni difficoltà nascondendo ogni fatica!!! nonostante il clima tropicale, le zanzare, l’ambiente, la musica allegra ed assordante, ecc..

Il saluto affettuoso con loro all’areoporto è stato commovente!

Come Lara, mia figlia, sono rimasta contagiata dal Guaricano!

Grazie anche ai nostri Preti Genovesi che si sono prodigati molto per l’evangelizzazione, l’istruzione e le migliorie apportate negli anni precedenti!

Una preghiera a don Lorenzo Lombardo perché continui a proteggere il Guaricano e le Suore Brignoline a Lui tanto riconoscenti!

Grazie a Sila, cuoca perfetta, precisa, attenta e premurosa!

Personalmente consiglio a TUTTI un’esperienza così forte per poter essere testimoni di una realtà che potremmo continuare ad aiutare a migliorare.

Nei miei occhi ho lo sguardo bellissimo dei piccoli incontrati, scalzi e alcuni nudi, lungo le strade sterrate e disseste, contentissimi solo per una foto scattata loro.

Ringrazio il Signore per aver potuto assaporare questo periodo e spero, se vorrà, di tornare per poter essere più utile!

11:51 am

Ritorno faticoso

Stiamo ritornando a Genova, la permanenza al Guaricano è terminata. Stiamo scontando il basso prezzo del biglietto aereo con 12 ore di attesa della coincidenza Madrid-Genova, e non vediamo l’ora di tornare a casa. Grazie, comunque, Signore, per i bei incontri di questi giorni!


Stasera con gli amici genovesi abbiamo vissuto l’Eucaristia a Duquesa. L’accoglienza è stata superiore a quella degli altri posti.

Per cominciare, Selenia ha letto una poesia in rima composta apposta per il nostro arrivo.

La celebrazione è stata animata da un coro giovane e che sembrava abbastanza preparato.

Nell’omelia abbiamo meditato insieme sul fatto che un cieco non può guidare un altro cieco, e ho fatto leva sul fatto che a tutti noi fa piacere aiutare gli altri, ma per aiutarli veramente dobbiamo essere preparati.

Alla fine la proposta di una foto insieme è stata accolta con una festa unica. Purtroppo la macchina ha fatto un po’ le bizze, per cui ho dovuto ripetere varie volte la foto del gruppo, e tra tutte vi propongo la migliore.

Grazie, Signore, per la gente di Duquesa!

gruppo agosto 2009Hola toditos! Ciao a tutti!

Sono qui al Guaricano da qualche giorno con alcuni fratelli e sorelle di Genova: Pino, Lena, Lina, Sandra e Mina, la mamma di una persona specialissima che conoscete, Lara.

Ci fermiamo ancora qualche giorno, poi, lunedì, ripartiremo per Genova. Sandra però si fermerà qui fino all’inizio di ottobre, per stare un po’ con le suore e dar loro una mano, soprattutto in cucina. Sandra è alla sua terza permanenza qui nel Guaricano, e tutte le volte porta tanta gioia!

I sei giorni che abbiamo già passato qui sono trascorsi molto alla svelta: Messe, confessioni, visite a malati, incontri con comunità apostoliche… ogni volta che incontriamo un gruppo di persone è una festa: la gioia di rivedere il loro vecchio parroco e la gioia di ricevere visite.

Per quello che mi rendo conto il cammino della comunità è andato avanti. Le comunità apostoliche sono state accorpate per portare avanti un cammino di Lectio Divina simile a quello che fanno le comunità neocatecumenali, e le responsabilità all’interno della comunità sono condivise da più persone, in maniera che tutti sono più stimolati a prepararsi e a dare il meglio di sé.

Una volta al mese tutte le comunità apostoliche e d’altro tipo si incontrano, vivono un piccolo ritiro e organizzano il seguito del cammino con la turnazione dei responsabili.

Viene portata avanti anche la Missione Continentale, che è un’iniziativa di tutte le chiese latinoamericane: è stata realizzata in alcuni dei settori, e alle persone che si sono lasciate toccare dall’amore di Dio è stato offerto un cammino di crescita e l’ingresso a comunità che ora vengono chiamate “nuove” e “nuovissime” secondo il loro grado di avanzamento. Ovviamente il portare avanti le comunità suppone un gran lavoro di animazione e di formazione dei responsabili, cosa che portano avanti i diaconi e le persone più in gamba.

I tre preti dominicani che portano avanti il lavoro qui sono molto in gamba, e ho fiducia che aiuteranno vivamente la comunità.

8:29 am

Impressioni

Sono già trascorsi alcuni giorni in Guaricano. Questa esperienza ci ha arricchito per valorizzare quanto per noi è scontato. L’importanza dell’acqua che da noi è potabile e scorre sempre e che spesso sprechiamo! Qui non è potabile e spesso non arriva e ci si devono lavare i denti con quella minerale!

La corrente elettrica che noi abbiamo sempre e che, per noi, quando manca momentaneamente è un’ansia!… Qui è un’abitudine e una cosa naturale averla a ore.

Camminare a piedi nudi su strade dissestate e con spazzatura per noi è pericolo di infezioni e tetano!… Qui è un vivere giornaliero sia per gli adulti che per i bimbi.

Noi, spesso, non accogliamo nelle nostre abitazioni le persone per il disordine! Qui non guardano all’estetica ma all’ospitalità, all’incontro.
Qui c’è solidarietà specialmente tra poveri! Quando c’è un malato sono tutti uniti per aiutarsi vicendevolmente! I valori umani si trovano proprio qua.

A Duquesa , dopo aver percorso una strada sterrata con ai lati ragazzi (grandi e piccoli) intenti a dividere i cartoni dalla plastica nella spazzatura per poi vendere per avere qualche pesos, Don Paolo ha celebrato la Messa al buio e a lume di candela. È stata per noi molto suggestiva.
Al momento dello scatto della foto c’è stato un boato unico e generale da pelle d’oca (nonostante il caldo umido terribile, per noi), INDIMENTICABILE!!!

Speriamo resti sempre in noi il dovere di testimoniare e ringraziare il Cielo per quanto abbiamo ricevuto e la fortuna di essere nati a Genova.

8:26 am

Arrivati!

Giovedì 3 settembre alle 17,30 siamo arrivati a S. Domingo. Già all’uscita dall’areoporto, nonostante il caldo torrido e la pioggia, c’è stata un’accoglienza festosa e affettuosa al ritorno di Don Paolo, e a tutti noi (sconosciuti), travolgente da parte di chi ha potuto venire a prenderci! L’allegria ed il calore umano ci ha subito invaso personalmente.

Per raggiungere la Missione abbiamo percorso una strada molto trafficata e con poco rispetto delle regole di precedenza agli incroci. Abbiamo visto come ai lati dei marciapiedi, dissestati, vendono cocco, mango, papaia, banane… e i ragazzi stanno a scherzare e trascorrere le giornate…

Dopo la Messa serale celebrata da Don Paolo presso la Missione, portata avanti dalle suore Brignoline e davanti alla tomba di Don Lorenzo, ci siamo presentati agli abitanti del Guaricano. È iniziato così un susseguirsi di ulteriori abbracci affettuosi molto toccanti ed indimenticabili. Le Messe sono tutte partecipate con canti accompagnati da gesti e battito di mani, per noi inusuali. Ci si sente subito coinvolti, anche chi, come me, è piuttosto timido… (nonostante l’età).

È passato un po’ di tempo dalla nostra permanenza in Guaricano, ma siete sempre nei nostri cuori.

Il piccolo Francisco cresce vispo (alcune volte anche un po’ monello) e sta bene. Spesso si mette a sfogliare le foto del nostro incontro e della vita in missione ripercorrendo il tempo trascorso e i visi di tutte le persone che ci hanno amorevolmente accolto ed aiutato.

Ultimamente guardando le foto del nostro matrimonio ci ha chiesto per quale motivo non fosse con noi. Gli abbiamo spiegato che lui non era ancora nato. Lui ci ha chiesto: dov’ero? Noi gli abbiamo risposto che era una piccola stellina nel cielo e che il Signore l’ha preso nella sua mano e soffiando lo ha fatto nascere a Santo Domingo.

Poi sono arrivati mamma e papà, ed in missione siamo diventati una famiglia.

Per questo non possiamo che ringraziare tutti Voi, per l’accoglienza e l’amore che ci avete dimostrato.

Un caro augurio di Buon Natale a tutti voi, nella speranza di potervi riabbracciare al più presto.

Carissimi,

sono fresca di ritorno da un’esperienza di tre settimane nella missione delle suore Brignoline nel quartiere del Guaricano, a Santo Domingo.

Porto nel cuore questa nuova esperienza missionaria con tutto il suo carico prezioso di insegnamenti, di episodi, di conoscenze, di momenti facili e momenti difficili, di novità, di persone belle e vere incontrate lungo questo tratto di cammino compiuto. Conoscere e condividere (almeno in piccola parte) la vita di lavoro e di preghiera delle suore missionarie è un’esperienza di cui sono sempre gratissima.

Il primo esercizio che ho fatto appena arrivata e che cerco di fare ad ogni nuova esperienza è il vuoto.

Il vuoto dentro di sé per dimenticarsi della nostra vita di occidentali benestanti dove si apre il rubinetto ed esce l’acqua corrente, si preme un interruttore e la luce illumina la stanza, il computer si avvia, ogni servizio funziona regolarmente.

un-momento-di-allegria.JPGQuando era ancora qui don Giulio avevamo invitato a pranzo con noi don Francesco che ha gradito volentieri. È stata una gioia per tutti noi stare un po’ con questo sacerdote novello, anche perché svolgerà il suo ministero in una delle nostre parrocchie.

Anche don Giulio ha avuto così la possibilità di stare un po’ con il suo figlio spirituale.

In serata abbiamo accompagnato all’areoporto don Giulio Boggi che ritornava a Genova. Era commosso e ci ha detto che ha trascorso questi giorni con  gioia insieme a noi.

Grazie don Giulio!

Sabato 27 settembre si sposerà la nostra cara Lara, multifacetica e attivissima volontaria del Centro Missionario Diocesano e animatrice del Movimento Giovanile Missionario, nonché visitatrice della Missione.

Fin da adesso un augurio sincero e la promessa della nostra preghiera!

Stasera il card. Bagnasco ha presieduto a Oregina la Messa di trigesima della morte di don Lorenzo.

La chiesa era strapiena. Molta gente, di Oregina, delle parrocchie vicine, di San Sisto, di Valleregia. Presenti molti anche di coloro che hanno visitato la missione in questi anni: Lara, Riccardo, Giulia, Gabriele, Alice, Carmen, Paola, Francesco,… sicuramente dimentico moltissimi!

C’erano anche suor Valeria, suor Roberta e suor Susanna, mentre non ha potuto venire Taína, ormai novizia.

Generosa la partecipazione dei preti, almeno una quarantina: suoi compagni di seminario, e molti che l’abbiamo conosciuto e stimato.

Don Giandomenico Torre ha rievocato la vita di Lorenzo, mentre è toccato a me dire qualcosa della morte, dei funerali, dei nove giorni di celebrazioni. E il card. Bagnasco ha indicato alla gente l’esempio dei fratelli dominicani, con la loro partecipazione attiva alle Messe del novenario, con l’accostarsi al sacramento della riconciliazione, con l’amore e l’affetto dimostrato a Lorenzo.

Peccato che non c’erano le immaginette per distribuire a tutti. Sono state date solo ai preti presenti.

Una bella manifestazione d’affetto per Lorenzo, anche qui a Genova!

La sera dell’ordinazione padre Francisco ha celebrato la sua prima Messa nella parrocchia di Santiago el Menor, circondato dai genitori, dai fratelli (una delle sue sorelle, Carmen Nelly, ha fatto la professione religiosa poco tempo fa) e da tutti i parrocchiani. È stata una grande festa di canti, luci e commozione. Il novello sacerdote ha voluto che facesse l’omelia don Giulio Boggi perché con la sua esperienza di vita sacerdotale gli desse alcuni consigli per l’inizio del suo ministero.

Don Giulio facendosi guidare dalla Parola di Dio gli ha proposto di tenere come suo modello Gesù, di riconoscere ed accettare con umiltà i propri difetti, essere pronto a portare la croce delle difficoltà che incontrerà, obbedire al vescovo per essere disposto ad andare dovunque il vescovo lo manderà, le pregare per trovare la forza in Dio.

La sera del giorno 18 suor Blessila e suor Cristina sono andate a prendere all’areoporto don Giulio Boggi che da tempo aspettavamo per l’ordinazione sacerdotale di Francesco Caraballo della parrocchia di Santiago el Menor. Era stato lo stesso don Giulio ad accompagnare Francisco in seminario. Anche per noi è stata una grande gioia riavere con noi un sacerdote.

In questi giorni don Giulio ha potuto dare alle nostre comunità la celebrazione dell’Eucaristia con grande gioia per i fedeli. Anche per lui è stata una grande gioia rivedere tanti fratelli e sorelle, e non si sono risparmiati gli abbracci.

Serata molto significativa, quella di stasera al Quadrivium. Ha visto la presenza di tutti i missionari e le suore che hanno lavorato al Guaricano in questi sedici anni di missione. Assente soltanto don Lorenzo, ancora al Guaricano.

Don Lino Terrile ha ricordato gli inizi, veramente difficili, per la logistica da inventare e per l’assenza totale di servizi in Guaricano. Ma tutto questo, ha affermato, non gli ha impedito di amare veramente la gente di là.

don Franco e Francesco al QuadriviumDon Giulio Boggi ha messo in evidenza la capacità di accoglienza della comunità cristiana e la loro fede. Così come don Franco Buono, sottolineando come al di là di tutte le carenze, sempre ha trovato gente che viveva con piena fiducia nel Signore.

Il sottoscritto ha cercato di far vedere qualcosa delle grandi direttrici pastorali portate avanti: scuola, consultorio, battesimi, comunità, ministri, formazione dei laici, condendo il tutto con materiale fotografico illustrativo. Alla fine mi sono fermato su una foto di Taína, e lì l’ho chiamata a continuare.

Taína e don Lino al QuadriviumL’intervento di Taína ha realmente sorpreso tutti, ed è stato il clou della serata. Sfoggiando una bella sicurezza nell’italiano, notevole in relazione al poco tempo vissuto in Italia, ha espresso il ruolo svolto dalla missione nella sua vita di fede e nella sua scelta vocazionale, così come in quella di molti Guaricaneros. Ha ringraziato il Signore per la presenza e l’opera della Diocesi di Genova in mezzo a loro.

Anche Francesco Zannini ha messo in evidenza il significato della sua presenza come laico nel tessuto della missione, valorizzando l’importanza dell’ascolto di tanti fratelli domenicani da lui realizzato.

Suor Daniela ha ricordato a tutti che la presenza delle suore in Guaricano continuerà, e ha invitato Genova a non lasciarle sole. E suor Valeria ha trasmesso, con gioia, il senso della presenza delle suore là: preghiera, lavoro medico, visita delle comunità rurali.

Il futuro della presenza delle suore in Guaricano ha anche il nome dell’ultima parrocchia nata: Santa Virginia Centurione. Il cardinal Nicolás ha accettato il suggerimento di intitolare alla loro fondatrice la parrocchia della parte di campos, ormai iniziata formalmente come parrocchia. E là sarà dove le suore realizzeranno buona parte del loro lavoro pastorale. Con molto frutto, sicuramente.

La serata si è conclusa con un forte applauso ai molti “Amici del Guaricano”, le centocinquanta e passa persone che in questi anni si sono alternate nella visita alla missione. Molti di loro erano presenti in aula. I loro viaggi hanno reso concreto l’amore di Genova al Guaricano, e sono sempre stati apprezzati dalla gente delle parrocchie. Questa esperienza ha raggiunto il punto finale? forse no: tra una settimana Carmen Moro partirà per Santo Domingo. Anche se la missione è formalmente chiusa, il cuore di Genova continua a battere per il Guaricano. Nel segno di una collaborazione che durerà per molti anni ancora.

La serata è il frutto del cuore missionario di don Francesco Di Comite, affiancato da molti collaboratori, dal Movimento Giovanile Missionario, in primo luogo da Lara, ed è stato reso vivo dalla performance musicale del complesso “Musica dal mondo”.

Grazie, Signore, per questa Chiesa genovese, che ha ormai imparato ad amare l’esperienza missionaria!

Volantino incontro MGM 13 Febbraio 2008“Vi aspettiamo, vogliamo esprimervi il ringraziamento per tanto sostegno, preghiera e attenzioni che avete avuto per la missione di Santo Domingo in tutti questi anni. Se la missione ha potuto fare un po’o molto bene è stato grazie a tutti voi!”

Con questo messaggio il nostro don Paolo, di rientro in questi giorni dalla Repubblica Dominicana, ci saluta e ci aspetta numerosi

mercoledì 13 febbraio
ore 20.45
in sala QUADRIVIUM a Genova

per una serata importante dedicata interamente al Guaricano.

All’incontro, che si chiama CHIESA GENOVESE, CHIESA MISSIONARIA NEL MONDO”, saranno presenti i missionari genovesi che in questi sedici anni hanno contribuito alla crescita della vita nella missione portando la Chiesa genovese “verso altri mari”.

A prender parte alla serata anche le suore Brignoline, la cui instancabile opera nel barrio del Guaricano continua, e va sostenuta con forza anche adesso che i nostri missionari rientrano.

Inoltre, saranno presenti all’incontro i gruppi di ragazzi che in questi anni si sono alternati nelle visite alla missione e nell’animazione missionaria a Genova: primi fra tutti gli “Amici del Guaricano”, il Movimento Giovanile Missionario, i tanti giovani delle esperienze missionarie estive e i volontari che hanno prestato servizio a Santo Domingo.

Come ha scritto Don Paolo, la serata vuol essere un momento importante di ringraziamento a quanti sono stati vicini alla missione sempre, aiutandola con la preghiera e con il loro sostegno economico. L’incontro è aperto al pubblico e vogliamo esserci in tanti (contiamo su ciascuno di voi, spargete la voce!), per condividere nella gioia una lunga esperienza di missione, ascoltare quanto di buono è stato fatto, e poi raccontarlo.

Perché molto altro ancora si può fare: INSIEME.

gruppo.JPGScrivo qualche giorno dopo la partenza dalla missione (31 gennaio), ma ho avuto così il tempo di sedimentare le sensazioni.

Sono tornato in Guaricano dopo le visite del 2000 e 2001, l’ultima volta che sono stato li non ero ancora laureato e non conoscevo nemmeno Francesca, ora sono laurato e sposato!

Le sensazioni che provo filtrano quindi attraverso uno Stefano diverso, ma rimane la stessa consapevolezza di aver fatto un’esperienza importante: di vita, di vita cristiana e quest’anno anche di vita famigliare dato che sono tornato qui come famiglia.

Certo a tratti è difficile cercare di trovare certezze nella fede qui, apoteosi della contraddizione e dove la gente muore tra legno e lamiere guardando la televisione e ascoltando la musica in stereo moderni attaccati per non so quale miracolo alla corrente elettrica.

Certo capire dove è la giustizia in un ragazzo paraplegico dalla nascita, con le gambe storte e anche ustionato per un incendio della sua baracca è davvero difficile, e magari noi ci lamentiamo di pagare 25 euro all’anno per parcheggiare la macchina…

Lo so che i nostri mondi sono talmente diversi da non poter essere paragonati, ma esistono entrambi, ed è giusto che ognuno si occupi dei problemi di quello i cui vive, ma certe esperienze ti fanno ridimensionare un poco il valore delle proprie cose.

Certo accettare il fatto che Dio è proprio in quelle baracche è difficile, ma come ha detto don Francesco nella messa che abbiamo celebrato nella cappella delle suore della Missione, il nostro premio non è qui e allora pensando anche all’assurdità umana della stessa croce forse è più facile, spero che questa esperienza a me e a noi famiglia appena nata serva per il nostro lungo e difficile cammino verso Lui.

Dopo le riflessioni i ringraziamenti:

  • A don Paolo per la gioia, l’energia e la fiducia che ha avuto negli Amici del Guaricano nei progetti andati a buon fine e quelli abortiti, per averci sostenuto sia in Guaricano che nelle sue visite a Genova.
  • A don Lorenzo per la sua umile gentilezza, il suo servizio, le sue parole a voce bassa ma calorose.
  • Alle suore Brignoline che ancora una volta ci hanno letteralmente viziato, un in bocca al lupo per il vostro proseguio in Guaricano alla dolce suor Modesta, alla timida suor Blessilla, alla incontenibile suor Paolina e a suor Cristina, simbolo concreto di quello che ha seminato la missione in questi 16 anni.
  • Infine un grazie a tutti quelli che hanno condiviso con me quest’avventura degli Amici del Guaricano, da quelli che hanno iniziato e ora hanno preso altre strade a quelli che sono passati per qualche tempo, a quelli che sono arrivati in fondo, tutti hanno reso ricca la mia esperienza.
  • A Francesca che ha voluto vivere anche lei con me questa esperienza.
  • Grazie infine a don Fra, che ha ideato, sotenuto in tutti i sensi questo progetto e non ha mai mollato!

… devo dire che finalmente riusciamo a comprare la casa da mettere a disposizione della signora malata de La Mina.

Ci abbiamo messo tanto un po’ per la lentezza dell’avvocato, un po’ per tante altre cose da fare, un po’ per capire bene in che maniera si poteva redigere il contratto.

Spero che domani mattina risolviamo tutto.

Don Chicco e gli Amici del Guaricano sono ripartiti stamattina per Genova.

La loro visita è stata oltremodo significativa. È stato per noi sentire come in questo momento prossimo alla partenza Genova ci viene a dire che sta con noi.

Grazie quindi a loro, ma anche a tutti i genovesi che loro hanno rappresentato e che ci hanno mandato espressioni di saluti e di preghiere.

E grazie a te, Signore!

Beh… che dire… don Paolo e don Lorenzo lo sanno bene, qual’è stato per me il momento più emozionante! Tanti, tantissimi, ce ne sono stati… ma loro hanno assistito al primo, e quindi forse per questo, il più emozionante!

La prima mattina, io e Stefano ci siamo svegliati alle 6… fuori era ancora buio… e con don Paolo, in macchina, raccogliendo fedeli che attendevano un passaggio, siamo andati in Parrocchia per la Messa delle 7. C’erano già delle persone in Chiesa, e molte altre piano piano sono arrivate… è stato un crescendo di emozioni… sentirsi avvolti dall’accoglienza delle persone, dai sorrisi… alcuni si ricordavano di Stefano… ma anche chi non ci conosceva, ci ha fatto sentire più che benvenuti… la funzione, i canti (l’Alleluja “importato” dagli Amici del Guaricano, cantato ai matrimoni degli amici più cari!), il calore di don Paolo, di tutti i celebranti e di tutti i fedeli… difficile descrivere con poche parole…

E quando don Paolo ci ha chiamati sull’altare a salutare la comunità, lacrime di commozione hanno rotto le nostre voci, poche parole per cercare di descrivere quello che provavamo ad essere lì in mezzo a loro… speriamo solo di essere riusciti a trasmettere un pò di quello che provavamo…

Il ringraziamento più grande va a don Paolo, don Lorenzo, alle suore Modesta, Paolina, Blessila, Cristina (che però ho avuto modo di conoscere solo l’ultimo giorno), delle persone bellissime… è stato un Dono avervi conosciuti.

6:43 pm

Ciao Guaricano

Il forte rumore di una moto sgangherata al di là del muro. Il sordo continuo ronzio della centrale elettrica a pochi metri di distanza. Un colpo di clacson dalla strada polverosa e piena di buche. Il canto ininterrotto di decine di uccellini. Un altro rauco rombo di motore. Il fruscio di migliaia di foglie di ogni forma scosse da un vento caldo. Musica caraibica in sottofondo sparata a tutto volume da qualche cassa enorme in una baracca non lontana. Alzo la testa. Pali della luce, fili dell’alta tensione che si aggrovigliano in intricati gomitoli che portano energia ad ogni baracca e dai quali pendono inermi ed arresi aquiloni.

Colori vivaci… il verde, l’azzurro, il bianco abbagliante delle nuvole accese dai raggi del sole, fortissimo anche a dicembre. Sono ancora una volta seduto nel cortile della missione. Guaricano. Santo Domingo. Ritorno dopo qualche anno dall’ultima visita, nel 2001 con gli Amici del Guaricano, ed a 8 anni dalla prima, nel 1999, quando ero venuto da solo per conoscere una realtà missionaria. I ricordi si affollano nella testa e nel cuore. Mi sento un po’ strano e un po’ a casa, per tutte le volte che il pensiero è volato fin qui.

Il Guaricano ha cambiato il mio cuore, mi ha aiutato a capire che cosa è importante. Mi ha guidato a scoprire l’umanità che si nasconde nella fatica, nella contraddizione, nella sofferenza che sembra senza uscita e la voglia di vita che spera, che cerca un senso, qualsiasi sia la difficoltà che incontra.

È bello essere tornato in Guaricano, tra questi rumori, questi colori, queste sensazioni, queste persone e questi ricordi. Anche se solo per pochi giorni e per un qualcosa di semplice ma tanto prezioso come un saluto, qualche passo di cammino insieme ed un abbraccio forte.

1:56 pm

Eccomi!

Avevo sentito parlare del Guaricano tante volte e da tante persone diverse, ma vederlo è stato come bruciarsi dopo aver visto il fuoco in fotografia. I racconti hanno assunto colori, odori e consistenza reali.

Ho guardato negli occhi, riguardata, un ragazzo di 18 anni immobile dalla nascita che non avrà la possibilità di essere assistito e istruito come avverrebbe a Genova. Ho anche avuto paura e desiderato di essere lontana da tanto dolore.

Ma le suore che ci hanno accompagnato, con una preghiera e un sorriso, facevano per ogni malato un piccolo miracolo. E il sorriso che mi si stampava sulla faccia non era solo un distendersi dei muscoli facciali, ma anch’esso un piccolo miracolo.

È difficile credere che si possa fare qualcosa di buono quando si vede questa marea di cose che non girano come dovrebbero, di povertà, di ignoranza, di violenza.

Ma qui al Guaricano ho scoperto, come una bruciatura, che anche il poco è molto e che tanti pochi fanno un moltissimo.

Grazie alle Suore Modesta, Blessila e Paolina e a don Paolo e don Lorenzo per questo grande insegnamento.

9:34 pm

Tetto

Caro tetto,

la fatica costata per raggiungerti è pienamente appagata dalla tua presenza.Ti trovo cambiato, non si vedono più le cose di prima:

Vedo una centrale elettrica, vedo un albero cresciuto velocemente, vedo attività commerciali, vedo multis

Non vedo più la Ciudad Modelo, forse è simbolicamente scomparsa.

Prima sembrava di essere ai confini del barrio. Ora la missione sembra esservi dentro sempre più.

Ma guai limitare il proprio sguardo alle cose di quaggiù… tu sei sempre lo stesso. Basta alzare gli occhi per comprenderlo.

Ciao cari GuaricanBloggers!

Ieri abbiamo fatto visita al pozzo del quartiere o meglio campo, di Duquesa. È stato abbastanza frustrante e al tempo stesso istruttivo prendere coscienza del fatto che questa struttura non fosse attiva, almeno in parte, da ben 5 mesi. Frustrante perché, evidentemente, non vi è stato il minimo impegno di mantenere funzionante una struttura che poteva portare gratis un bene di prima necessità come l’acqua in una parte di barrio poverissima.

Istruttivo, al tempo stesso, perché capiamo meglio gli sforzi nella direzione di dare più istruzione ed educazione alla gente di qui. L’evangelizzazione, accompagnata da un corretto insegnamento scolastico, sono sempre stati una priorità della missione. Questo sicuramente può aiutare a capire che se oggi la mia famiglia spende 1 peso al giorno per l’acqua, e con 100 pesos posso unirmi con altre persone per aggiustare la pompa dell’acqua, tra 100 giorni esatti comincerò a risparmiare soldi per l’approvvigionamento idrico, e potrò dare 1 peso al giorno in più alla mia famiglia in istruzione, cibo e salute.

Grazie mssionari per questo lavoro così importante.

Don Chicco e i vecchi Amici del Guaricano con mogli e fidanzateUn caloroso benvenuto a don Francesco Di Comite e ai giovani che l’accompagnano, e che sono arrivati oggi pomeriggio al Guaricano.

Tre di loro sono “veterani”:

  • Stefano Belfiore, che aveva passato al Guaricano un mese quando era appena laureato in medicina nel 1999 e che poi è ritornato due anni dopo con il gruppo.
  • Stefano Marsili e Gino Repetto, entrambi venuti con il primo gruppo degli Amici del Guaricano, trasformatosi poi in Movimento Giovanile Missionario.

Tutti e tre sono accompagnati dalla fidanzata (Stefano Belfiore) o moglie (gli altri due). Per le tre ragazze è la prima permanenza, vedono con gli occhi della realtà ciò di cui avevano fino ad adesso solo sentito parlare.

Si fermeranno con noi fino al 31, pochi giorni, ma giorni che saranno vissuti con amore, per portare ancora una volta il calore e l’affetto di Genova alle comunità di qui.

Un abbraccio di benvenuto a tutti!

Paolo Dell'Erna in partenzaPaolo Dell’Erna è partito stasera, è in viaggio per l’Italia.

Nei quindici giorni che è stato qui ha realizzato un buon lavoro nell’ambulatorio oculistico, anche se i casi più significativi li ha dovuti riferire ai medici locali.

Se ne va portando con sé un buon materiale audiovisivo: ne dovrebbe uscire un video sulla vita di un bambino di Santo Domingo. Speriamo di vederlo presto!!!

Buon viaggio, Paolo, e grazie per il tempo che hai dedicato alla Missione!

8:29 am

Ultimo ciak

Sono alla fine dei miei giorni (per ora solo quelli nel Guaricano)!

Bambini del GuaricanoIeri, terminate le visite, sono ritornato nel Barrio per riprendere i giochi che abitualmente fanno i bambini. È bastato un ramoscello di una pianta (ogni tanto c’è anche li) per organizzare un gioco collettivo per piccoli e grandi: “la caravella”. Vuoi vedere che magari è stato importato dai nostri caruggi qualche secolo fa…? Avevo proprio voglia di riprendere dei sorrisi.

Stamattina sarà l’ultima giornata di visite, e poi, alle 22.30, il volo.

Rispetto al precedente anno sarà una partenza particolare perchè “del doman non v’è certezza”…

Spero comunque che ci sia, perché un sogno fatto realtà non può svanire nel nulla, per tutte le Andreine, per tutti i bambini che fino a ora hanno avuto la possibilità di sperare in un futuro migliore. E poi tutti gli occhiali che mi stanno già raccogliendo: cosa ne potrei fare…

Ciao!

Sono già 22 giorni che suor Paolina ed io (Suor Cecilia) siamo arrivate nella missione.

Sono ormai agli sgoccioli, perché lunedì 3 dicembre ritorno a Genova con Taína la giovane di questa comunitá che ha risposto, speriamo per sempre, alla chiamata del Signore.

Devo dire che questa Missione la porto nel cuore con tanti ricordi belli e meno belli. I poveri sono persone meravigliose con una loro dignitá e il loro grande coraggio per condurre la vita che conducono.

Momenti belli:

  • Le celebrazioni liturgiche partecipate con tanto entusiasmo da tutte le persone; sprizzano la loro gioia con il canto e non solo con la voce ma con tutto il corpo.
  • Il saluto sempre attento e cordiale con un affettuoso abbraccio, accompagnato dalla parola “Dios te bendiga”.
  • Mi ha colpito la presenza di tanti giovani pieni di vita ma chissà quanti problemi nascondono nel cuore.
  • IL volto di tanti bambini adornato di treccine con perline colorate.
  • I sei gruppi di giovani che oggi settimana s’incontrano mettendo al primo posto la Parola di Dio.
  • Le carissime Suore, sr. Modesta, sr Blessila, sr. Cristina e ora anche sr. Paolina: le ho definite “angeli” di questa comunità, e voglio appropiarmi con le parole di San Paolo nella lettera ai Romani: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene.
  • E i sacerdoti… don Lorenzo e don Paolo che con tanto zelo annunciano Gesù e il suo Vangelo… sono eccezionali.

Non posso però dimenticare le tante situazioni di disagio, di abbandono, di tristezza in cui vivono tante persone. Questa comunità è preziosa agli occhi del Signore, la ama con un amore grande e si serve anche di noi creature per portare il suo amore e alleviare tante povertà.

Ringrazio il Signore di questa esperienza e la missione genovese che attraverso i suoi Sacerdoti e le Suore di Santa Virginia danno un contributo nell’espandere il regno di Dio.

Buon cammino di evangelizzazione!

È finita una settimana di visite (circa 30 al dì), ho ritrovato molti pazienti del precedente anno, purtroppo la scorta di occhiali corretti è quasi esaurita (era una valigia intera), e adesso si possono offrire solo le montature e le lenti sono da pagare.

Insieme al collega oftalmologo domenicano Dott. Belén abbiamo anche eseguito un paio di interventi ambulatoriali. Nella settimana passata sono venuti molti bambini con problemi di miopia mai corretti e che da “anni” avevano mal di cabeza (testa).

AndreínaE ora veniamo al secondo “lavoro”, lo scorso week end ho iniziato le riprese nella casa di Andreina. Dovendo iniziare dal mattino, la sveglia è stata alle 6 per potermi recare nel cuore del Barrio in tempo per riprendere il risveglio, la colazione e l’uscita. Andreina era naturalissima per niente intimorita dalla camera né dalle persone che incrociava, incuriosite per la mia presenza anomala.

Abbiamo quindi proseguito nella scuola con il raduno del mattino con alzabandiera e poi nelle classi.

Molto toccante è stata l’intervista nella sua casa e la descrizione dei suoi “compiti” familiari. Mi auguro che al termine del montaggio riesca a dare un piccolo assaggio della vita di uno scolare al Guaricano, un po’ diversa da quella dei nostri.

Ciao a tutti! Sono felice di essere di nuovo al Guaricano!

Se avete seguito la “cronaca” dei giorni scorsi avrete visto che sono subito stato immortalato in un momento particolarmente “dolce”, ma era l’onomastico di Suor Cecilia e mi sembrava giusto renderLe omaggio (anche alla torta)!

Quest’anno purtroppo non ho la compagnia fattiva di mia figlia Francesca (motivi di studio) e dell’amico e collega Franco Reggiardo (impegni ospedalieri). Nella prima giornata si sono subito superati i 40 pazienti, che peraltro mi hanno dato una carica in più quando ricordavano Francesca e mi chiedevano sue notizie! Peraltro anche in Missione tutti chiedevano di Francesca… La prossima volta verrà solo lei !!!

La casa di AndreínaHo comunque in mente un piccolo programma extra sanitario, un video che illustri la vita quotidiana di uno scolaro del Barrio. Con Don Paolo abbiamo fatto un sopraluogo presso l'”abitazione” di una sua figlioccia, Andreína, una bambina di 13 anni che mostrerà la sua CASA, i suoi amici, la sua scuola… la sua vita al Barrio.

Ulteriori dettagli i prossimi giorni!

Andreína, Stamattina siamo stati con Paolo Dell’Erna a casa di Andreína.

Andreína è una ragazzina di dodici anni, che abbiamo scelto per “girare” un video che descriverà la vita di un bambino del Guaricano.

La sua famiglia è abbastanza povera, e al tempo stesso sono persone che vivono con dignità.

A casa sua ci siamo potuti mettere d’accordo, presente la zia di Andreína, sulle modalità del lavoro. Paolo inizierà a girare le riprese domani mattina, riprendendo vari momenti della vita nella casa, e continuerà martedì con l’ambiente scolastico e la sera.

Si profila un lavoro interessante, che penso sarà degno di essere diffuso a livello scolastico.

Forza, Paolo!

Paolo Dell'Erna con suor CeciliaÈ tornato oggi al Guaricano il dott. Paolo Dell’Erna, oculista ormai veterano del Guaricano, dopo che, circa un anno fa, insieme al dott. Franco Reggiardo avevano fatto quindici intensi giorni di visite gratuite.

Da dopodomani inizierà le visite. Ha portato con sé anche una buona quantità di occhiali nuovi e usati, giacché qui uno dei problemi è che per molti gli occhiali non sono a portata delle tasche.

Benvenuto, quindi, dott. Paolo, e grazie per il tempo che doni al Guaricano!

Vi segnalo questo bel resoconto della visita del nostro arcivescovo, pubblicato da don Stefano Olivastri sul Cittadino.

Leggetelo e leggete il settimanale intero!

La terza giornata intera del nostro arcivescovo a Santo Domingo è stata in realtà una mezza giornata, perché all’inizio del pomeriggio aveva il volo per Cuba, per la visita alla missione sorella.

La esiguità del tempo non ha impedito a mons. Bagnasco incontrare la comunità parrocchiale della Divina Misericordia.

Mons. Bagnasco in visita al nunzio apostolico in Repubblica Dominicana, mons. Timothy BroglioMa soprattutto è stato il giorno dell’incontro con il nunzio apostolico, mons. Timothy Broglio. Con lui il dialogo ha toccato i temi della situazione della famiglia in Repubblica Dominicana. Riguardo a ciò, la visione del nunzio è stata realisticamente negativa: troppe fragilità, mancanza di un impegno serio, divorzi ripetuti.

Mons. Timothy Broglio ha espresso la soddisfazione per il lavoro portato avanti in questi anni dalla missione genovese, e ha provveduto a ringraziare la chiesa genovese nella figura del suo pastore.

L’aeroporto è stata la meta seguente, per continuare un viaggio all’insegna dell’impegno missionario di Genova.

Per me e per don Lorenzo questa visita ha significato molto. Gli apprezzamenti espressi dall’arcivescovo, insieme alla gioia di condividere qualche giorno con il nostro pastore, sono stati occasione di una grande gioia. A cui si è aggiunta la opportunità di conoscere più da vicino don Marco, e il gradito reincontro con don Stefano, dopo la visita da lui fatta con il card. Bertone tre anni fa.

Non ho mancato di ringraziare mons. Bagnasco per il tempo donatoci, e gli ho espresso che mi sento un prete felice, felice di sentire come compagno di viaggio il mio vescovo!

Grazie, mons. Angelo, per la sua visita. E grazie soprattutto a te, Signore!

Smaltita ormai la stanchezza del viaggio, l’arcivescovo e i suoi accompagnatori hanno vissuto oggi l’incontro con la chiesa locale.

Al mattino, Messa a Santa Margarita.

Quindi, subito dopo, l’incontro con i maestri del mattino della scuola primaria. L’incontro, seppur breve, ha permesso a mons. Bagnasco di rendersi conto del lavoro che la scuola sta facendo con le famiglie nell’educazione ai valori.

Ma il centro di questa giornata sono state la visita al seminario maggiore e il pranzo con il cardinal Nicolás de Jesús López Rodríguez.

L'incontro di mons. Bagnasco con il seminarioIn seminario c’è stata l’occasione per un dialogo con i seminaristi. Monsignor Bagnasco ha insistito sull’importanza della fedeltà alla vocazione del Signore, anche a costo di grandi sacrifici. Ha poi consegnato all’équipe dei formatori una donazione per rinnovare gli arredi liturgici delle cappelle del seminario.

Uscendo dal seminario, c’è stato un breve spazio per la visita alla cattedrale, e da lì la visita al cardinale di Santo Domingo.

Mons. Bagnasco con il cardinal NicolásMons. Nicolás è stato molto affabile e accogliente. Inutile dire che il pranzo era principesco. Il cardinale ha offerto al nostro arcivescovo un prezioso dono consistente in un elegante libro sull’arcidiocesi di Santo Domingo.

La missione con mons. Bagnasco e i suoi preti dal cardinal NicolásL’incontro con il card. Nicolás è stato reso più prezioso dalla presenza dell’équipe della missione al completo.

La giornata è continuata nel pomeriggio con la visita al settore san Ramón, dove mons. Bagnasco ha incontrato una comunità piccola ma entusiasta.

In casa, più tardi, ha visto la comunità delle suore.

L'incontro di mons. Bagnasco con i ministri della comunione e della parolaPoco dopo, i ministri della parola e della comunione di Santa Margarita e della Divina Misericordia. Con loro ha risposto a un piccolo numero di domande. Tema ricorrente è stato il problema pastorale dei conviventi, soprattutto in relazione alla domanda di battesimo: mons. Bagnasco ha ribadito l’importanza di un approccio pastorale carico di amore con queste persone, insieme all’esigenza di salvaguardare la santità della vita che scaturisce dal battesimo, la qual cosa significa che non si può battezzare se non si celebra anche il matrimonio.

E l’altro tema significativo è stata la importanza di Maria nella vita del discepolo di Cristo. Mons. Bagnasco ha ricordato come la Chiesa Cattolica la invoca come “corredentrice”.

Una giornata intensa, dunque.

Ancora una volta: grazie, Signore!

La prima giornata intera del nostro arcivescovo in missione è stata scandita da vari momenti significativi.

Mons. Bagnasco con il sindaco di Santo Domingo Norte, Jesús FélixLa mattinata si è aperta con l’incontro con il nostro sindaco, Jesús Félix. L’incontro, molto cordiale, ha visto il sindaco far presente tutti i risultati della sua gestione. Da parte sua mons. Bagnasco ha speso le sue parole sui valori della vita e della famiglia, anche in considerazione del fatto che il PLD, partito del governo e partito del sindaco, dà segnali di voler legalizzare l’aborto.

Più tardi ha celebrato la Messa con il personale del consultorio.

Nel pomeriggio è stata la volta dell’incontro con gli animatori delle Comunità Ecclesiali di Base (CEB) delle due parrocchie. Marcial e alcuni responsabili di settore hanno presentato il lavoro del piano pastorale diocesano e dell’adattamento che è stato fatto inglobando il processo del Ritiro di Evangelizzazione. Ne è uscito un quadro di parrocchie dinamiche, protese nello sforzo dell’annuncio.

L’arcivescovo ha ringraziato i presenti, e ha ricalcato che la Chiesa esiste per evangelizzare, per trasmettere la gioia di Cristo.

Alla fine dell’incontro è poi uscito il tema della partenza della missione. Dany, responsabile del settore Betania, esprimendo un sentire comune ha chiesto una proroga, e la risponta dell’arcivescovo è stata quella del dinamismo della missione e dello stile di Gesù: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là”. Alcuni occhi erano umidi, ma ciò è parte della vita.

Mons. Bagnasco in posa con i missionariLa serata è stata all’insegna della preghiera liturgica, con la recita dei vespri e della compieta. Naturalmente nel mezzo c’è stata l’ottima cena preparata da don Lorenzo.

Mons. Bagnasco arriva all'aeroportoAbbiamo avuto la gioia di ricevere all’aeroporto mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, insieme a don Marco Galli, il suo segretario, e a don Stefano Olivastri, segretario uscente.

Su di loro un po’ di stanchezza, nei nostri cuori la gioia di accogliere il nostro pastore e dei confratelli per i quali nutriamo una grande stima.

Benvenuti!

Ore di attesa, oggi, per l’arrivo del nostro Arcivescovo mons. Angelo Bagnasco accompagnato da don Stefano e don Marco.

Si fermerà con noi pochi giorni, per ripartire giovedì per Cuba, a visitare la missione sorella.

Ci sono in programma alcuni momenti, con il card. López, arcivescovo di Santo Domingo, con il Nunzio, con il Sindaco, con la gente delle parrocchie, della scuola e del dispensario medico.

Sono certo che la visita ci porterà benedizioni grandi del Signore

Con Paola il giorno della gita alla Cueva de las MaravillasLa Messa di stamattina alle sette ha avuto un tocco speciale per il saluto di Paola alla comunità. Paola ha ringraziato tutti, soprattutto gli amici del gruppo di autoaiuto con i quali aveva camminato più da vicino già dalla visita scorsa. E a nome della comunità Laura, una maestra della nostra scuola, l’ha ringraziata in maniera commovente per il tempo che ha passato qui e per il lavoro svolto.

E in realtà la presenza di Paola è stata ben preziosa. Soprattutto, dal mio punto di vista, per il lavoro portato avanti insieme all’orientatrice (psicologa) della scuola. Insieme hanno visitato un gruppetto di famiglie di bambini problematici della nostra scuola, con lo scopo di aiutare le famiglie a risolvere i problemi che pregiudicavano l’apprendimento e la disciplina dei loro figli. E credo che sia stato un lavoro ben importante, per due ragioni:

  1. Perché l’orientatrice ha imparato insieme a Paola a “buttarsi” fuori dalle mura della scuola, e io credo che non smetterà di farlo, ha avuto modo di rendersi conto che ne vale la pena.
  2. Perché di fatto i vari casi che hanno visitato sono stati ricettivi, e, almeno in qualcuno, hanno visto entrambe l’inizio del miglioramento.

Chiaramente Paola, che ha una forte esperienza di lavoro con famiglie di alcolizzati e tossicodipendenti, non si illude che le cose si risolvano da un giorno all’altro. E tuttavia è felice perché ha visto la scintilla del cambio.

E un’altra cosa cosa bella, come anche le altre volte, è stato l’elemento di presenza, vivacità, dialogo, compagnia qui in casa con noi. Per me e per Lorenzo, credo anche per le suore, la presenza di Paola è stata molto significativa.

Domani sera Paola partirà con Air France, concludendo questa sua avventura dominicana così bella. Per lei e per tutti noi.

P.S.: La foto non è propiamente a Messa, è di un giorno che eravamo in gita!

9:55 pm

Evangelici

L’altra sera, stanca di sentire da due notti il “rumore” che fanno gli evangelici in riunione, sono andata a vedere da vicino di cosa si tratta.

C’era un signore in giacca e cravatta, probabilmente un ministro, che gridava istericamente. Diceva due o tre parole e poi era tutto un susseguirsi di gloria a Dios, alabanza a Dios, en su nombre.

Era fiancheggiato da qualche omone che batteva le mani ogni minuto gridando gloria a Dios.

Il pubblico, non molto numeroso, faceva anche lui la sua parte. E poi il rullo del tamburo in crescendo, ossessivo, quasi inquietante. Io non ho capito niente di quello che stava gridando ma non mi è parso cosí significativo. Dopo un po me ne sono andata… per sentirli in camera.

Domani è il mio ultimo giorno qui, e così oggi sono andata a salutare il Mar Caribe. Non mi sembra vero che non tornerò più qui. Mi vedo sfilare davanti tutte le facce familiari con cui sono stata questi 3 mesi e mi sento triste.

E poi, forse più di tutto, lasciare queste persone che sono per me una autentica famiglia in cui si discute, si prega, si ride, si fanno scherzi, in una parola ci si vuole bene.

Ciao Guaricano, non avró mai abbastanza parole per ringraziare Dio di aver potuto conoscerti.

11:12 am

La psicologa

In questi giorni sto facendo un lavoro molto interessante con la psicologa della scuola di base. Si chiama María, è una giovane e bella signora con 5 figli, tre suoi e due adottati.

Con lei andiamo a visitare le famiglie di bambini o ragazzini che hanno dei problemi o di apprendimento o di comportamento o familiari.

È quanto di più lontano possa essere da una psicologa italiana. È una donna di buon cuore e di buon senso, calata in questa realtà e alla fine credo più utile di una psicologa classica. Ha un po’ il concetto di fare il predicozzo ma ha la virtù di parlare molto chiaramente e senza fronzoli. In più ha molto a cuore i suoi bambini e non esita a fare tutto questo fuori delle ore di lavoro.

I problemi sono poi sempre gli stessi. Finora in tutti quelli che ho ascoltato è sempre il padre che latita. O ha abbandonato la moglie o se c’è sarebbe quasi meglio che non ci fosse.

La cosa per me sempre stupefacente è che queste madri ci accolgono a braccia aperte, anche me che sono una perfetta sconosciuta. E poi parlano, ascoltano, a volte si ha anche l’impressione di essere utili.

Anche il setting è un po’ diverso da quello classico. Qui ci sono bambini di varia età che razzolano per terra, vicine che entrano e escono ma questo non toglie nulla alla partecipazione della cosa.

A questo proposito mi viene in mente che una volta quando eravamo in missione e stavamo più o meno pregando si apre una porta e compare un uomo alquanto robusto e con uno smilzo asciugamano ai fianchi, evidentemente appena uscito dalla doccia. Quando ci ha viste si è avvicinato, ha fatto una specie di inchino, e da perfetto gentiluomo ha detto: encantado, mucho gusto, e se n’è andato. Nessuno ha battuto ciglio, abbiamo ripreso a pregare.

Sono partiti oggi i ragazzi di Arenzano, accompagnati da don Roberto Fiscer.

Molto positiva la loro presenza qui. Hanno saputo cogliere le opportunità per incontrarsi con i nostri ragazzi, e li hanno conquistati.

Tornano a casa più ricchi, comprendendo qualcosa di più della missione della chiesa.

A presto, ragazzi!

1:50 pm

¡Adios!

Ciao a tutti… ormai siamo in partenza!

Che dire? Boh… ne avrei tante cose da dire. Come sempre, come ogni addio mi sale il magone. “Avrei potuto fare di più, stare di più…”; per me è sempre lo stesso ritornello.

Sogno il Giorno in cui non ci saranno più addii… ADIOS… quel Giorno in cui saremo tutti EN DIOS… con Dio… quel Giorno in cui finalmente si compiranno gli ARRIVEDERCI che avrò seminato lungo il cammino della vita.

Grazie Signore, perché questo Giorno noi possiamo già assaporarlo, è il tuo Giorno… la Domenica, la tua Messa! Lì ci siamo tutti, lì… chiudendo gli occhi… vediamo tutti gli uomini.

Mi chiamano… è l’ora!

Sapete, ciò che mi aiuta in questi momenti? È la promessa che mi faccio ogni mattina: guarda ogni persona che incontri… come se fosse la prima e l’ultima volta… e con quello sguardo, in pochi istanti, comunicale tutto quello che hai entro. Poi via… parti!

por la tarde...y la noche!Caro diario, ieri sera, dopo aver portato avanti il nostro lavoro di pittura, abbiamo partecipato ad un incontro con i giovani del Guaricano.

La serata è iniziata con canti e una preghiera recitata insieme, in seguito ci siamo presentati e li abbiamo ringraziati per l’ospitalità e per l’entusiasmo manifestatoci, anche loro ci hanno ringraziato e tutti speriamo di poterci rivedere un giorno.

Prima della preghiera finale abbiamo fatto una foto ricordo.

Questa mattina abbiamo partecipato alla Messa nella chiesa della Divina Misericordia, animata dai nostri amici giovani. È stato un momento di addio intenso e gioioso, tutti ci hanno augurato un buon viaggio con un caloroso abbraccio.

Terminato il momento dei saluti siamo tornati alla missione per fare colazione e per svolgere gli ultimi lavori.

Ciao Ciao ¡Hasta pronto!

2:38 pm

In città…

Caro diario…

Dopo la Messa siamo partiti con don Lorenzo per andare a visitare il centro della capitale: la Cattedrale, la Curia e la via principale… e vedere la statua di Colombo ci ha ricordato Genova!!

La nostra ultima meta è stato il mercato dove abbiamo acquistato qualche pensiero da portare a casa… poi tutti a casa per il pranzo!

Più tardi incontreremo i ragazzi del Guaricano per un momento di preghiera…

¡Adios!!

… qui siamo pronti per la cena dopo una giornata molto intensa.

Santa Messa alle 7 nella Cappella del Barrio, poi la forte esperienza al centro nutrizionale dei bambini (un pranzo caldo servito con amore) conclusa con una mega partita di pallone dove don Roberto ha insegnato l'”elastico” ai partecipanti (molto più esperti nel giocare a baseball).

Nel pomeriggio abbiamo incontrato gli animatori delle Comunitá di base (vedi articolo di don Paolo) e poi abbiamo portato avanti il lavoro del pitturare a scuola.

Ora corriamo a cena… con la TORTA DELLA ROSETTA!!!

Dio ci ama!

Questo pomeriggio i nostri ragazzi di Arenzano, guidati da don Roberto, hanno partecipato alla riunione degli animatori delle CEBs di Santa Margarita (CEB = Comunità Ecclesiale di Base).

Agli animatori hanno raccontato la vita della loro parrocchia, i loro impegni, il loro servizio fatto con gioia.

A loro volta gli animatori hanno raccontato loro l’articolazione del piano pastorale che porta avanti la parrocchia: le missioni annuali, le comunità di base, la preparazione al ritiro e il conseguente Ritiro di Evangelizzazione, con la sua catechesi di continuazione e le comunità apostoliche.

Uno scambio di esperienze, a cui hanno fatto seguito alcune domande.

Nella preghiera finale Bilma, un’animatrice ormai esperta, ha ringraziato il Signore per la comunione che possiamo vivere tra Genova e il Guaricano. E realmente è una grazia di Dio.

Come questi giovani fantastici che ci hai mandato!

Grazie, Signore!

In questa mattinata, pronti a prestare servizio nel centro nutrizionale…

Vi lascio una frase che mi ha lasciato a bocca aperta. Eravamo in una classe di catechismo di ragazzi di età fra i 15 e i 18 anni. Noi diciamo loro: “ci ha colpito la vostra accoglienza, senza nemmeno sapere chi siamo… se siamo gente buona o cattiva… ci avete accolto a braccia aperte”. Sapete cosa ha risposto una ragazza? “A noi non importa se siete santi o delinquenti… voi siete esseri umani e per questo meritate accoglienza e rispetto!!!”.

Ragazzi… se il mondo intero vivesse questa parola… se la ascoltasse chi impugna le armi o chi, con la propria oppressione, porta altri ad impugnarle, o chi relega popoli interi in baracche o peggio ancora… chi si permette di buttare via il cibo nella spazzatura quando in alcuni paesi si fa festa per un rifiuto trovato proprio lì… nella spazzatura…!!!

Sono poveri… ma ci fanno ricchi… sempre più ricchi. Sono poveri… ma sono ricchi.

Caro diario…

tutti.JPG Dopo la S.Messa delle 7 siamo partiti all’avventura con Paola e don Lorenzo verso la baia di Boca Chica!!

spiaggia1.JPG Dopo un emozionante viaggio all’aperto sul retro del furgone, siamo giunti a destinazione, e il mar dei Caraibi non ci ha deluso: spiaggia bianchissima e acqua cristallina!!…
l’ideale per un bagno spettacolare…

Inaspettate ma comunque con un certo fascino sono state le nuvolone nere che all’inizio sembravano distanti ma che in 5 minuti ci hanno raggiunti… armi e bagagli, in fuga verso casa… ma anche stavolta l’acquazzone è mancato… speriamo di partecipare alla festa dominicana per la pioggia!!

img_0707-2.JPG

Arrivati a casa, in attesa della cena, abbiamo giocato con alcuni bambini…

Buenas noches

mani.JPGCaro diario…

Dopo la messa delle 7, che è stata fantastica, siamo tornati a casa per la colazione e poi di corsa alla chiesa di Santa Margarita dove sono venuti a prenderci i ragazzi della Pastorale Giovanile col pulmino (o meglio “guagua”) per andare tutti insieme al rio!

Confessiamo che non tutti eravamo entusiasti all’inizio, ma appena saliti sull’autobus con altri 5 miliardi di ragazzi abbiamo cambiato idea!! La giornata è passata molto bene, alcuni di noi hanno fatto il bagno nel fiume, altri hanno imparato a ballare salsa, merengue e bachata!… qualcuno si è limitato a prendere un po’ d’ombra o sole e a gustare qualche piatto tipico.

Ovviamente i mosquitos non mancavano ma ci siamo divertiti tutti ugualmente e siamo arrivati a casa stanchissimi!!! Quindi ora “corriamo” a dormire perchè domani ci aspetta una giornata al mare… eh eh…!!!

Buenas noches a todos! un beso

6:25 am

Buon giorno!!!

Buon giorno… o meglio… buon appetito.

Qui ci siamo appena svegliati e siamo in partenza per la Messa (ore 7).

Poi, giornata speciale: tutti al fiume con i ragazzi del Guaricano, una giornata di beneficenza il cui ricavato darà la possibilità a un ragazzo di qui di partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù a Sidney (Australia – luglio 2008).

Un saluto particolare a tutti i bambini e ragazzi di Arenzano e Genova che stanno per iniziare la scuola… Gesù è un buon compagno di banco… non dimenticatelo.

Che giornata… che buon giorno… la mattinata immersi (letteralmente) nella pittura, pomeriggio a catechismo con bambini e ragazzi (cantando “volare ohh… nel blu dipinto di blu”), sera con Santa Messa in una cappella del Barrio.

Avrei tanto da scrivervi, lascio lo spazio ai ragazzi… dico solo una cosa: Gesù è vivo!!!

Ciao, qui nel Guaricano sono le 8,50, celebrate le Lodi nella memoria di Maria Addolorata e fatta un’abbondante colazione (con il panettone genovese di Parodi portato dalla Rosetta… che tra parentesi si è portata con sé anche il lievito) ci stiamo ora dirigendo verso la scuola per terminare il lavoro di pittura della ringhiera.

Vorrei solo lasciarvi un piccolo pensiero: ieri, girando per il quartiere povero de “La Mina”, credo di aver finalmente compreso le parole di San Paolo che parlando di sé e degli altri discepoli di Gesù dice: “Siamo poveri ma facciamo ricchi molti”.

Provo a spiegarmi: nella mia vita non avevo mai visto tanta povertà ma, credetemi, ho visto… sentito… gustato… tutta la presenza di Dio! Per queste persone Dio è la vera ricchezza… la pace, la giustizia che sarà fatta, la consolazione, la compagnia, la meta! Lo si sente da tutte le parti… c’è scritto anche sui muri. Dio sta con loro, sentono Gesú che passa in mezzo alle strade sporche e fangose che costeggiano le loro baracche… proprio come 2000 fa quando discese nelle acque non certo pulite del Giordano.

Dio per loro non è contro… è con!

Invece per noi spesso non è così! Per noi, da noi… Dio lo si mette sempre sul banco degli imputati. Ogni cosa che succede è colpa sua o della sua Chiesa. Quante volte la gente, che magari ha tutto e di più, ti dice “io non credo, perché esiste la povertà, perché la gente muore di fame e Dio non fa nulla”. Ma perché questa gente non viene un po’ qui, non chiede “dov’è Dio?” ai diretti interessati!!! Non viene perché la loro presa di posizione è di comodo… perché la risposta dei poveri gli sconvolgerebbe la vita: DIO CAMMINA CON NOI… VIVE CON NOI… MUORE CON NOI… SI RIALZA CON NOI!!!

Passeggiando per il Barrio, queste persone ti fanno capire che la vera e unica ricchezza per un uomo è avere Dio, credere in lui e seguire la sua Legge. Il vero benessere è avere Dio. Sono poveri ma ti fanno capire qual’è la vera ricchezza… sono poveri ma ti fanno ricco!

9:44 pm

Tra la gente…

Pomeriggio intenso e interessante!! Ci hanno accompagnato nelle case delle persone malate, l’imbarazzo ci ha colpito ad ogni porta anche se il loro invito era caldo e sincero. la mentalità è profondamente diversa: l’ospitalità di un sorriso non manca mai nonostante la situazione disperata in cui vivono.

Ci siamo resi conto che anche solo condividendo una preghiera siamo stati importanti per loro!

La presenza di Dio viene sentita ancora di più: tutto, gioia e dolore, è amplificato al quadrato perché vivono con poco ma valorizzandolo con passione! questi incontri ci hanno dato molto..

Anna, Ledi, Gabriele

Caro diario…

Dopo pranzo, finita la mini burrasca, siamo stati accompagnati dalla mitica Lourdes in giro per il barrio “La Mina”, settore Nueva Jerusalén.

La prima tappa è stata la casa di María, coordinatrice della cura pastorale degli infermi, che ci ha guidati tra le “abitazioni” del quartiere per portare il nostro saluto ai malati.

Nonostante la loro situazione, siamo stati accolti con molta gentilezza e sorrisi, e prima di lasciare ognuno di loro abbiamo recitato tutti insieme una preghiera.

Anche qui i bambini si sono comportati come stamattina rincorrendoci per la strada per farsi fotografare e ancora una volta ci hanno sorpreso con il loro entusiasmo davanti ad una figurina regalata!!

Buenas noches!! besos

Elena, Giulia e Alice

Ecco le foto della nostra originale mattinata!!!

I bimbi della scuola del Guaricano

Girotondo con i bambini della scuola del Guaricano

Caro diario… prima delle 6 eravamo già tutti svegli, così abbiamo partecipato alla Messa delle 7 celebrata da don Roberto (ha scoperto di doverlo fare solo quando era sull’altare… ma se l’è cavata ugualmente bene con lo spagnolo!). Ci ha sorpreso molto l’accoglienza che abbiamo ricevuto alla fine della Messa: strette di mano, abbracci e baci!! Una cosa del genere in Italia ce la possiamo sognare!!

Dopo una buonissima colazione abbiamo raggiunto don Paolo alla scuola per pitturare le ringhiere… lavorando tranquilli con la compagnia di alcuni bambini affacciati alla finestra, quando ad un tratto è suonata la campanella della ricreazione e tutti i bambini gioiosi sono scesi in cortile incuriositi dalla nostra presenza… e a questo punto il nostro lavoro è stato sospeso per poterci dedicare ai nostri piccoli amici!!

Appena hanno visto la macchina fotografica di Elena le sono corsi incontro per farsi fotografare, e con entusiasmo non ci siamo tirati indietro… abbiamo partecipato ad un girotondo un po’ speciale e siamo stati tempestati di domande, peccato l’ostacolo della lingua… i bambini sono tutti molto affettuosi, e anche da loro siamo stati salutati con calorosi baci e abbracci: con la loro compagnia non abbiamo neanche sofferto il caldo!!

Purtroppo è suonata anche la seconda campanella, e tutti in fila sono tornati in classe continuando a salutarci e a voler fotografie!!

Terminata una parte del nostro lavoro, siamo tornati alla Missione per gustare il buonissimo pranzo preparato da Don Lorenzo.

Come inizio non è niente male… Alice, Elena e Giulia

8:16 am

Arrivati!

Eccomi...Ciao a tutti! Dopo un viaggio bellissimo e senza intoppi siamo arrivati a Santo Domingo ieri pomeriggio alle 15,30 (in Italia ore 21,30). All’aeroporto, ad accoglierci, don Lorenzo, Suor Modesta e Taína.

Appena giunti alla missione… doccia fresca, Santa Messa nella cappellina delle suore e poi cena preparata da don Lorenzo e Paola (con l’immancabile pesto genovese preparato dalla Rosetta di Arenzano… in viaggio con noi).

Notte tutto ok… abbiamo dormito benissimo, anche le zanzare han fatto sciopero.

Stamattina prima grande notizia: ore 7 “battesimo del fuoco” con la mia prima Santa Messa nella parrocchia… in spagnolo! È stata una sorpresa per me… chiedo “perdono” alle tante persone presenti (anche ragazzi pronti per poi andare a scuola) che hanno ben accolto il mio linguaggio misto spagnolo-genovese-italiano-latino.

I ragazzi tutto ok, sono molto felici e giá immersi in questa nuova realtá. Ora fanno colazione e poi al lavoro: pitturare le cancellate della scuola.

Il gruppo di Arenzano (con Paola e senza don Roberto)Abbiamo la gioia di avere con noi don Roberto Fiscer, curato di Arenzano, insieme a otto sui giovani (e meno giovani).

Sono arrivati nel pomeriggio con il volo di Iberia, e domani mattina si inseriranno già nella vita della missione, con la messa delle 7 e poi continuando il lavoro di pittura iniziato dal gruppo di don Roberto Ghiara.

Benvenuti! e, come si dice qui, “siete a casa vostra!”.

Voglio aggiungere qualcosa allo scarno resoconto di Paolo sulla gita di oggi.

Paolo era tre anni che non faceva gite causa l’eccesso di lavoro, e invece a sorpresa ci ha invitato lunedì, festa nazionale, a visitare la Cueva de las Maravillas.

Praticamente ci siamo dati alla pazza gioia. Lasciati da parte per un giorno affanni e tribolamenti quotidiani abbiamo prima visitato le grotte veramente bellissime e con alcuni dipinti taini.

Poi siamo andati a mangiare in un comedor (normalmente una specie di trattoria di bassa lega, stavolta invece bello). E lì ci siamo scatenati mangiando (io) tutte le cose piu’ indigeste insieme alle più svariate qualità di riso.

Paola e don Paolo sulla spiaggia sotto l'acqua Dopo congrua sosta siamo andati alla spiaggia di Juan Dolio. Peccato che piovesse, non a catinelle, ma a secchiate. Lorenzo e Paolo si sono buttati in mare, io e le suore in macchina. Però è durato poco perché sono stata convinta (diciamo trascinata quasi a forza) a fare il bagno anch’io. E così sotto l’acqua torrenziale, fra lampi e tuoni, mi sono cacciata in acqua, peraltro caldissima, fra i lazzi e gli sberleffi dei reverendi padri.

Devo dire che mi sono divertita moltissimo. La cosa più strana era che c’era moltissima gente in acqua, tranquilla e chiaccherante.

Dopo una congrua incetta di conchiglie portate dalla mareggiata ci siamo rivestiti. E siamo tornati a casa felici e contenti della bella giornata trascorsa.

Il gruppo fuori dalla Cueva de las MaravillasBella gita, oggi, alla Cueva de las Maravillas, grotta delle meraviglie. Si tratta di un anfratto che un milione di anni fa era sotto il mare e che adesso è asciutto ed è popolato di stallatiti, stalagmiti e di graffiti di epoca precolombiana.

Nel panorama dominicano è una cosa fuori del comune, e la valorizzazione turistica che ne hanno fatto è ben decente. L’unica cosa brutta, anche se comprensibile, è che non si possono scattare foto né dentro alla grotta (ovviamente) né prima di entrarvi.

C’eravamo la comunità intera: Lorenzo, suor Modesta, suor Blessila, suor Cristina, Taína e Paola. Naturalmente c’ero anch’io.

Alla spiaggia di Juan DolioLa visita è stata breve, in venti minuti ti fanno vedere tutto, e quindi abbiamo pensato bene di passare il resto del pomeriggio al mare, dove peraltro ci ha accolti la pioggia.

Insomma, una giornata diversa. E bella!

Grazie, Signore!

Don Franco e i suoi ragazzi sono partiti poche ore fa alla volta dell’Italia.

Buon viaggio! e grazie per l’affetto di Genova che ci avete portato!!!

Il gruppo di don FrancoAlla fine siamo arrivati…alla fine.

Ormai Giulia è in volo verso Cuba, e noi siamo stiamo per fare ritorno a casa. Le valigie sono pronte, la stanza è stata pulita… mancano solo gli ultimi saluti e fra poche ore, in volo sull’Oceano, ripenseremo ai 10 giorni trascorsi qui con grande nostalgia.

Già, perche’ di cose in questi 10 giorni ne abbiamo viste e ne sono successe. A cominciare dal primo giorno in cui ci siamo ritrovati in panne con l’auto, sotto un violento acquazzone, “sperduti” in una citta’ che non conoscevamo. A parte questo inizio burrascoso (ma divertente!!!) i restanti giorni li abbiamo passati per le strade del barrio del Guaricano, di volta in volta accompagnati da differenti persone del posto, per conoscere le famiglie che lo abitano, prendendo coscienza delle terribili condizioni in cui la maggior parte di loro sono costrette a vivere. Eppure, ovunque andassimo, anche nella baracca più povera, abbiamo sempre ricevuto un’incredibile accoglienza. In ogni persona che abbiamo incontrato riuscivamo a vedere la gioia e la felicità che la nostra presenza dava loro. Sembrava che ci conoscessimo da una vita.

In questi giorni giorni molte sono state le messe a cui abbiamo partecipato (12 in tutto se non sbaglio) distribuite fra le parrocchie di Amparo, Santiago, Santa Margarita, la Divina Misericordia ed alcune cappelle più piccole. Ogni messa è stata una grande festa caratterizzata da tanta musica e tanti canti. Un vero insegnamento su come vada vissuta la nostra religione.

Se abbiamo avuto la possibilità di vivere quest’ incredibile esperienza, però, è stato grazie anche a chi, qui in Missione, ci è stato vicino. Un grazie è quindi doveroso ad ognuno di loro. Un grazie a don Lorenzo per la sua incredibile simpatia e per la sua capacità di fare qualsiasi cosa, dal riparare un’auto al preparare piatti squisiti. Grazie a don Paolo, per la sua disponibilità e per il suo senso dell’umorismo che ha fatto sì che Riccardo non venisse sbattuto fuori dalla missione dopo aver fatto la sua imitazione. Un grazie a Paola, anche lei grande cuoca, che ha vissuto con noi alcune uscite, dall’incontro col Segretario del Nunzio all’incontro col Cardinale. Un grazie a Suor Modesta, Suor Blessilla e Suor Cristina, le suore più simpatiche che abbia mai conosciuto, alle due giovani novizie Júdith e Taína, e a Sila che ci ha fatto conoscere i piatti tipici della cucina Dominicana. Infine un grazie anche a don Franco, che ci ha proposto questa esperienza e ha fatto sì che potessimo viverla.

Un saluto ad Elio, che avrebbe dovuto essere qui con noi, con l’augurio che possa rimettersi in salute presto. Un saluto anche agli scout con cui abbiamo condiviso il primo giorno (noi non abbiamo dipinto cancelli), ed in particolar modo a Paola e Matteo con cui ci ha fatto piacere passare qualche giorno di più.

Ma il ringraziamento ed il saluto più grande va al Guaricano e alla sua gente che ci hanno veramente accolto come se facessimo parte di un grande famiglia. E forse, in fondo, ora è proprio cosi’.

Adios Guaricano, a presto!!!

Riccardo, Giulia, Andrea e Luca

Don Franco con Riccardo e Giulia e un gruppo di dominicaniP.S.: beccatevi questa foto e la sua stupenda luce naturale, chi l’ha fatta è un vero artista!!! (ndr)

La stufa nuova regalata da CarmenCarmen Moro è stata fantastica: rendendosi conto che la cucinetta che avevamo aveva fatto il suo corso, ce ne ha regalato una nuova.

I piatti di Lorenzo, di Sila, delle suore, di Paola saranno ancora più deliziosi.

Grazie, Carmen! e grazie anche a te, Signore, per l’amore di questa sorella genovese!

P.S.: Non paghiamo da bere, perché la foto ha già qualche giorno (Francesco è a Genova dal giorno 3), e comunque quello che ha nel bicchiere è solo ottimo succo di frutta, naturale, non fermentato!

Oggi, venerdì, è stato l’ultimo giorno della missione parrocchiale.

Vi domanderete perché non vi ho fatto il resoconto giorno per giorno. I motivi ci sono.

Uno è che mi sono rimesso in sesto solo oggi da un brutto mal di gola con placche che mi ha costretto a fare un’iniezione di penicillina. E quindi da martedì a tutt’oggi non sono andato con la missione, hanno fatto tutto solo loro!

Un altro è quello delle visite. Gli scout del Genova 27 sono partiti martedì (ma due di loro solo ieri, e anche mercoledì ci hanno tentato), ma il giorno prima è arrivato don Franco con un altro gruppetto. Ed è bello (malattie permettendo) donar loro un po’ di tempo.

Sta di fatto che di quello che è successo nella missione in questi ultimi giorni non ho saputo niente. I prossimi giorni provvederò a chiedere a questo e a quello, e vi farò sapere le cose significative.

Nel frattempo oggi è stato, giocoforza, un giorno di lavoro per la scuola, perché lunedì comincia la settimana di preparazione con tutto il personale (l’altra settimana, precisamente il martedì 21, sì, di agosto!, inizia la docenza), e avevamo delle cose da preparare per il rinnovato Progetto di Centro Educativo che dobbiamo poi mettere a punto insieme al personale nella settimana di preparazione.

Insomma, gli impegni sono un po’ uno dietro l’altro in questo periodo. E finita la settimana di preparazione della scuola verranno poi due fine settimana di preparazione della catechesi.
Ma non mi lamento del lavoro. So che è molto peggio annoiarsi. E tra l’altro questo lavoro che faccio mi piace! e se non mi piace me lo faccio piacere.

Grazie, Signore!

2:44 pm

Grazie!

A causa di un disguido io e Matteo abbiamo dovuto prolungare di qualche giorno la nostra visita in Missione. Nonostante un po’ di smarrimento iniziale di fronte alla prospettiva di restare qui per tutto il mese (alla fine dovremmo riuscire a partire oggi!), questi ultimi due giorni sono stati un’occasione per visitare alcune parrocchie e fare nuovi incontri (eccellente la colazione che il parroco di Amparo ci ha offerto questa mattina!).

Inoltre abbiamo potuto condividere alcuni momenti con don Franco, Giulia, Andrea, Luca e Riccardo… persone che vale davvero la pena di conoscere!

Vorrei ringraziare di cuore chi da Genova si è dato tanto da fare per farci tornare, ma anche chi qua si è messo al nostro servizio con grazie pazienza.

Un grazie di cuore a tutti per avermi fatto sentire a casa!

Tante le ansie e le preoccupazioni prima del viaggio che ci vedeva protagonisti di un’avventura verso una realtà a noi sconosciuta, un’avventura che, secondo le parole di Don Roberto, ci avrebbe lasciato un’impronta indelebile. E così è stato.

Siamo il Clan Sette Colori del gruppo scout Genova 27, undici ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni, guidati dal nostro parroco Don Roberto. Siamo partiti lunedì mattina presto arrivando a Santo Domingo nel pomeriggio. All’aeroporto, sotto una piacevole pioggia estiva, abbiamo trovato ad aspettarci Don Lorenzo e Suor Modesta che ci hanno accompagnati alla Missione nel Guaricano. La struttura è accogliente, le camere ben sistemate, i “cuochi”, Paola e Don Lorenzo, veramente eccellenti!

Dopo un lungo riposo per riprendere le forze, la mattina successiva abbiamo subito iniziato la nostra avventura ridipingendo i cancelli, le ringhiere e le porte della scuola cosicché, quando riprenderanno le lezioni, i ragazzi trovino un ambiente più confortevole e pulito. Il lavoro è reso faticoso dal gran caldo, al quale non siamo abituati, ma cerchiamo comunque di mantenere il sorriso, aiutati dalla presenza dei molti bambini che vengono a farci compagnia.

Nei pomeriggi abbiamo accompagnato i misioneros della parrocchia, uomini e donne, giovani e meno giovani, che si sono offerti di annunciare la Parola di Dio, di casa in casa. Questi momenti sono stati preziose occasioni per entrare in contatto con le famiglie, assaporando la loro realtà quotidiana, e per interrogarci sul nostro modo di vivere e testimoniare la Fede.

Inoltre, è stato possibile collaborare, anche se in minima parte, alle giornate di lavoro comunitario per gettare le fondamenta della nuova cappella del settore Nueva Jerusalén, nel barrio de La Mina.

Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno accompagnato lungo questo cammino, in particolare Don Roberto per averci guidati nella lunga preparazione, Don Paolo e Don Lorenzo, per essere stati maestri di umiltà e di servizio, Suor Cristina, Suor Modesta e Suor Blessilla per l’enorme disponibilità e i mille sorrisi, Paola e Francesco, per l’esempio concreto di sostegno alla Missione.

Che meraviglia questi ragazzi! Efficientissimi, premurosi, disponibili, educati, affettuosi, che altro? ordinatissimi, un vero piacere stare con loro. E poi curiosi di tutto, interessati.

Non voglio dimenticare don Roberto, amichevole e alla mano e poi un vero pozzo di scienza.
Ci mancherete! Grazie per la vostra visita , con affetto.

rid00004.jpgAl termine del nostro soggiorno qui, non possiamo fare a meno di ringraziare tutte le persone che con cuore mite e paziente, bendisposto e sensibile, capace di ascoltare e capire, ci hanno accolto in questa comunità.

Grazie a Don Paolo e Don Lorenzo, testimoni coerenti e fedeli, che con semplicità e passione ci hanno mostrato la vita delle Parrocchie.

Grazie a Suor Modesta, Suor Cristina e Suor Blessilla che con umiltà e gioia ci hanno dedicato molto del loro prezioso tempo, mostrandoci la loro dedizione e i frutti del loro lavoro.

Grazie anche a Paola e Francesco per le piccole attenzioni di ogni giorno, per le loro parole e il loro esempio.

Grazie a tutti per il clima familiare e accogliente che abbiamo respirato in questi giorni, dietro a questa atmosfera non possono che nascondersi degli angeli!

Clan 7 Colori

”Ogni volta che avrete fatto tutte queste cose al più piccolo di questi miei fratelli, l’avete fatto a me… Venite benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo” (Mt 25,34).

Il benvenuto tocca oggi a don Franco, che è arrivato stasera accompagnato da quattro giovani della sua parrocchia!

In attesa di presentarveli meglio, date loro il benvenuto insieme a noi!

Dopo una mattinata di lavoro nel pomeriggio suor Modesta, suor Cristina e Paola ci hanno accompagnato nella citta’ coloniale.

Abbiamo visitato la prima chiesa edificata in America, il cui altare principale pare essere costruito con una delle Caravelle e dove è custodita la croce con cui Cristoforo Colombo ha segnato il suo arrivo a Santo Domingo.

Infine abbiamo visitato il faro di Cristoforo Colombo: a forma di croce e con un aspetto davvero imponente.

Le scolte al lavoro per la cappella de La MinaI lavori della nuova cappella de La Mina sono continuati oggi, domenica, e hanno dato una mano anche quattro dei nostri rover: Matteo Perelli, Arianna Greco, Elisa e Marta.

Dopo la Messa delle sette hanno fatto colazione, si sono cambiati e si sono recati al lavoro. Matteo ha aiutato a preparare il cemento, mentre le ragazze hanno aiutato a trovare le pietre da mettere insieme al cemento nelle fondamenta.

Matteo, stanco e sudato per il lavoroUn bel lavoro, del quale ci sentiamo orgogliosi! Bravi, ragazzi!

9:14 pm

Un grazie!!

00118ridotta.jpgOltre al lavoro di questi giorni oggi c’è stato spazio anche per un po’ di svago al mare.

Don Lorenzo, le suore e le aspiranti ci hanno portato a provare il mare dei Caraibi sulla spiaggia di Boca Chica.

Il mare, proprio come si vede nelle cartoline, gli “ombrelloni” di foglie di canna da zucchero, la sabbia bianca e l’acqua cristallina ci hanno permesso di assaporare la bellezza naturale di questa terra dominicana e di vivere un momento di autentica fraternità tra di noi.

È bello vedere che dietro il serio lavoro dei missionari vi sia anche in queste persone una grande umanità.

Un grazie di cuore a tutti.

Non posso non fare i complimenti al clan (e noviziato) della parrocchia di Virgo Potens di Sestri Ponente che abbiamo qui con noi.

Sono veramente esemplari, per ordine, sana disciplina, buon comportamente, gusto e servizio. E portano una testimonianza bellissima di vita di chiesa!

C’è da ringraziare il Signore, e dopo di lui don Roberto che ha motivato questo campo estivo fuori dal comune.

I capi, Elena, Chiara e Paola, sono giovani ben formati, ed esprimono una testimonianza di vita cristiana matura.

Il capitolo servizio lo stanno sviluppando, in questi giorni, pulendo e pitturando buona parte delle cancellate e ringhiere della scuola primaria. Lavorano con abnegazione e con amore.

Ragazzi, siete forti! Continuate cosi!

9:29 pm

Lavori in corso

00057ridotta.jpgOggi abbiamo quasi terminato i lavori nella scuola. Speriamo che il nostro operato possa essere gradito ai piccoli frequentatori dell’edificio.

Un pensiero alle famiglie che oggi hanno ricevuto la visita dei missionari, con la speranza che la testimonianza ricevuta abbia aperto i loro cuori alla parola del Signore e che possano essere a loro volta portatori di pace.

Dopo il settore san Ramón, oggi è stato il secondo giorno del settore Nueva Jerusalén, nel barrio de La Mina. Ha questo nome (mina significa miniera) perché prima che si urbanizzasse estraevano da lì il caliche per mettere come fondo di terreni da edificare e strade.

Sia ieri che oggi la missione mi è piaciuta, anche perché ho potuto passare il tempo andando anch’io in maniera informale di casa in casa, e visitando varia gente che tempo fa venivano a Messa e che adesso si sono persi per strada.

Don Roberto con i suoi scout ci accompagnano nell’evangelizzazione – li mandiamo due a due insieme alle migliori coppie di missionari – e nella Messa serale. E sono una bella testimonianza per questa gente che pensa che a europei e americani interessino solo le spiagge dell’est del paese.

Dopo una mattinata passata a restaurare la scuola e a giocare con i ninos del luogo, siamo nuovamente andati a portare la parola del Signore alle famiglie.

È incredibile come la gente riesca a vivere in queste condizioni e riesca a trasmettere allegria pur avendo poco.

Siamo rimasti stupiti dal fatto che molta gente che vive in case disastrate abbia allo stesso tempo impianto stereo, due tv, cellulari e via dicendo…

Con la speranza che questa gente, oltre ad ascoltare vivamente, metta in pratica le parole del Signore che la missione cerca di trasmettere…

00233ridotta.jpgEccoci qua al secondo giorno di missione!

Un giorno molto importante per noi scout, 100 anni dalla fondazione della nostra associazione… che emozione!

Ieri pomeriggio ci siamo uniti ai missionari del posto per portare la parola di Dio alle famiglie della parrocchia.

Siamo stati affidati a vari gruppi e abbiamo visto lo stile di vita delle famiglie del posto!

È stata un’esperienza davvero particolare, il loro è un mondo completamente diverso dal nostro, dove Dio è molto presente però: abbiamo incontrato molti credenti che affidano le proprie giornate nelle mani del Signore e questo ci ha fatto davvero piacere.

Dopo due ore di giro per le case ci siamo riuniti tutti per la celebrazione della Messa, anche questa è molto diversa dalla nostra: i canti sono piu allegri e partecipati con battiti di mani e molte persone hanno il piacere di condividere una preghiera personale.

Stamattina dopo la colazione abbiamo recitato la promessa, coscienti che questo gesto era stato fatto da tutti gli scout del mondo durante il giorno!

In seguito ci siamo recati di nuovo alla scuola per continuare i lavori di restauro di ringhiere e cancelli accompagnati dall’inimitabile allegria dei bambini che ormai ci hanno rubato il ruolo da fotografi!

Oggi pomeriggio, dopo un succulento pasto tipico dominicano, speravamo di seguire di nuovo la missione, ma il tempo non ce lo ha concesso: ha piovuto più o meno tutto il pomeriggio. Abbiamo colto l’occasione per nostre attivita di clan.

Fortunatamente siamo riusciti a partecipare alla Messa, che come ieri era allegra, gioiosa e molto partecipata!!

¡Buenos dias!!!!!

Eccoci ad affrontare il primo giorno qui alla missione.

Svegliati dal canto del gallo e dal caldo, ci hanno accompagnato a visitare la farmacia e l’ambulatorio per poi addentrarci nelle vie polverose della città.

Ci siamo diretti verso la scuola dove abbiamo svolto il primo incarico ovvero rimettere in sesto cancelli e ringhiere. Ad allietare il nostro lavoro è arrivato un gruppo di bambini con i quali ci siamo fermati a giocare e fare foto insieme a loro.

Nel pomeriggio andremo a visitare le famiglie della parrocchia.

Speriamo vivamente di portare il nostro piccolo contributo alla missione! Alla prossima!

Il primo giorno di missione è stato vissuto nei campos di Santa Margarita e nel settore Arca de Noé della Divina Misericordia.

Qualche piccola disorganizzazione, tipica dei primi giorni. Ma il lavoro è stato fatto, e c’è stata una risposta bella da parte della gente.

Domani avremo con noi alla missione anche i nostri nuovi ospiti, che affiancheranno i missionari delle parrocchie.

Grazie, Signore!

9:43 pm

Benvenuti!!!!

Il noviziato e clan del Ge nova 27 in visita alla missionePer la gioia di mamma e papà, ecco qui la foto del Noviziato e Clan di Sestri Ponente che è appena arrivato alla missione.

Li accompagna don Roberto Ghiara, che è alla sua terza visita, e che ha coinvolto il gruppo scout di cui è assistente in questa magnifica avventura.

Benvenuti alla missione! Benvenuti al Guaricano!

Tra poche ore ci arriva un gruppo di ospiti: don Roberto Ghiara con un clan AGESCI.

Vi aspettiamo con gioia!

L'immancabile gita al fiume dei responsabili giovaniIl trivacco dei responsabili della pastorale giovanile a Los Cacaos si è concluso oggi in bellezza.

Al 95% si è svolto bene, direi molto meglio che l’anno scorso. Molto positiva la presenza di suor Cristina, sembrano superate le frizioni che c’erano tra due sottogruppi, e anch’io ho risolto alcune incomprensioni che c’erano state con alcune giovani. L’accoglienza poi della comunità cristiana de Los Cacaos è stata molto calorosa, cominciando dal parroco, seguendo con le piccola comunità di tre religiose, e continuando con il seminarista e con il resto della comunità.

Marcial ha condiviso con i giovani il trivacco nella sua totalità, e bisogna riconscergli il grande merito di saper stare tra di loro come persona matura ma anche come educatore saggio. Sua moglie Germania ha portato avanti la cucina con capacità e con molti sorrisi.

Oggi sono venuti con me Carmen e Radhamés, e anche don Lorenzo con Paola.

Prima di ripartire c’è stato bene un salto veloce al fiume, per la gioia di grandi e piccoli.

Sul versante negativo, la camionetta della Divina Misericordia sembra che abbia subito un danno per un mal uso dovuto a spensieratezza giovanile. Altra cosa è che avrei voluto chiaccherare con vari giovani, e non l’ho potuto fare per mancanza di tempo.

Non mi resta quindi che dire, stavolta a piena voce: Grazie di cuore, Signore!

Giovani al fiume-mare, nella gita di fine campoLa tradizionale gita finale del campo adolescenti (e giovani) si è svolta a Cocolandia, una spiaggia a un’ora e mezza dal Guaricano.

Il posto era particolarmente felice per la presenza di mare e foce di un fiume.

Suor Modesta e suor Blessila nella gita di fine campo adolescentiI ragazzi sono stati in acqua in maniera praticamente ininterrotta dalle undici alle cinque di pomeriggio. E l’acqua lo meritava!

Dopo pranzo siamo andati con le suore a passarci un momento con loro. Poco tempo, ma quanto è bastato per vedere una gran serenità e un clima molto allegro.

I ragazzi alla gita di fine campo adolescentiNon ci sono stati inconvenienti di nessun tipo, sembra, e i ragazzi si sono comportati veramente bene, sotto gli occhi vigili di Marcial, di sua moglie e di alcuni altri adulti.

Una gradevole sorpresa è stato scoprire che Miguel Ángel, il seminarista, si era portato il breviario, e che prima di andare via ha coinvolto un gruppetto a dire i vespri.

C’era con noi anche Paola, la quale si è fatta un bagno tonificatore e ha passato un pomeriggio felice.

Paola all'aeroporto Las AméricasÈ ritornata fra noi Paola Longhi. Dopo due anni di assenza è tornata al Guaricano, dove ritrova tante persone a cui ha voluto e vuole molto bene.

Darà una mano in cucina, oltre a rendersi disponibile per un’attenzione alle famiglie degli studenti della scuola. Paola ha alle spalle una bellissima esperienza di gruppi di autoaiuto, che le hanno donato una squisita sensibilità psicologica.

Paola con Francesco ZanniniEd è una gioia anche per noi accoglierla! Si fermerá fin verso la fine di settembre o i primi di ottobre.

Bentornata, Paola!

Francisco, Sabrina e Fabrizio il giorno della partenza, con suor Serafina e FrancescoFabrizio, Sabrina e il piccolo Francisco sono partiti oggi per l’Italia.

Si è concluso il faticoso cammino di adozione, che li ha costretti a stare qui per cinque mesi e passa, dalla prima metà di dicembre ad oggi.

Lasciano nei cuori di tutti noi un ricordo straordinario, per l’amore che li ha sorretti in questi mesi e per l’umanità che hanno portato alla missione.

Rimane l’interrogativo ancora troppo forte di come è possibile che una procedura di adozione internazionale duri così tanto! Di fatto Fabrizio e Sabrina avevano le spalle abbastanza robuste per permetterselo, ma per la maggioranza delle famiglie italiane sarebbe assolutamente impensabile pensare di rimanere tanto via da casa.

Fatto sta che la legge domenicana prevederebbe forse un totale di tre mesi, ma gli inconvenienti di tutti i tipi e le lentezze croniche che affliggono la burocrazia locale rendono praticamente impossibile che si rispettino le scadenze. Al punto che i tre mesi diventano appunto cinque!

Siamo contenti con Fabrizio e Sabrina per il lieto fine della loro permanenza qui. E al salutarci sgorga dal cuore una lacrima, segno di giorni belli passati insieme, e al tempo stesso promessa di continuare un rapporto bello.

Il piccolo Francisco con la professoressa Mayra AcostaOccasionalmente, a pranzo e all’aeroporto c’è stata con noi la professoressa Mayra Acosta, che aveva avuto occasione di andare a trovare Francisco nei giorni dell’ospedale e che non è voluta mancare adesso al momento della partenza.

Buon viaggio, Francisco! buon viaggio, Fabrizio e Sabrina! Vi accompagnamo con la preghiera!

Finalmente si parte per l’Italia!

Lo diciamo con tanta gioia pensando a tutti i parenti ed amici che saranno lì ad abbracciarci, ma anche con una grande nostalgia per questa casa e questa famiglia che lasciamo qui nella missione del Guaricano.

Una lacrimuccia ci segna la guancia pensando alle persone che lasciamo qui, che tanto affetto hanno dato a noi e al piccolo Francisco.

Per fortuna oggi la tecnologia ci viene in aiuto e potremo scriverci tramite internet, sentirci al telefono, seguire tramite il diario la vita della missione. Oltre a questo qualcuno della missione periodicamente si reca in Italia e quindi potremo andarli ad abbracciare in quel di Genova.

Spesso nella vita di tutti i giorni, nel proprio lavoro, nella propria famiglia il nostro impegno di cristiani diventa quasi abitudinario, si danno per scontate tante cose. Anche la parola del Signore ci sembra già conosciuta, già sentita tante volte.

In realtà stando qui abbiamo riscoperto quelle stesse parole in maniera nuova e ci siamo resi conto dell’amore enorme che il Signore ha per ognuno di noi .

Nel nostro caso la Divina Provvidenza ci ha guidato qui, nella missione del Guaricano. Eravamo in Repubblica Dominicana da tanto tempo, soli, senza l’affetto delle nostre famiglie e dei nostri amici, eravamo preoccupati per la procedura di adozione che andava a rilento e non era prevedibile una data di rientro in Italia. Siamo stati accolti qui a braccia aperte con amore ed affetto dai nostri angeli custodi della missione che ci sono stati vicini nelle gioie e nei dolori.

Abbiamo avuto la dimostrazione di come qui le parole di Cristo diventino in tutta la loro pienezza esempio concreto nella vita di tutti i giorni, avvenimento nell’amore, luce che riscalda il cuore di coloro che hanno freddo, misericordia che consola gli afflitti e i malati, pane che nutre chi ha fame.

Anche la fiammella della nostra fede, pur nelle nostre umane debolezze e nonostante le difficoltà, ha acquistato maggiore intensità, è diventata più lucente di prima.

Il nostro dovere e impegno, quando torneremo in Italia, sarà quello di non lasciarla affievolire, ma renderla ancora più intensa in Francisco e nella nostra famiglia, darne testimonianza nella nostra parrocchia, nel nostro lavoro, con le persone che conosciamo, nella nostra vita di tutti i giorni.

Un abbraccio ed un grazie di cuore a tutte le stupende persone che abbiamo conosciuto qui: don Paolo, don Lorenzo, suor Serafina, suor Modesta, suor Blessila, suor Cristina, Francesco, Carmen, don Francesco e Orietta, Sila, Mercedes, Pipín e Frank, le aspiranti (se abbiamo dimenticato qualcuno perdonateci).

Un ringraziamento anche al Signore che ce le ha fatte conoscere!

Il piccolo Francisco ha ricevuto il suo passaporto dominicano. La procedura di adozione che i suoi genitori Fabrizio e Sabrina stanno portando avanti è quasi in dirittura finale! La settimana prossima dovrebbe scattare il verde del loro ritorno in Italia. Fa quasi impressione pensare che sono qua da metà dicembre, praticamente “ostaggi” della burocrazia di questo paese.
Benedetto sia il Signore!

Da una settimana circa il piccolo Francisco è uscito dall’ospedale.

Il ricovero del piccolino è stato sicuramente il momento più difficile da quando siamo qui con lui. Le difficoltà di respirazione, la partenza in ambulanza con don Lorenzo alle 4,30 della notte, i tentativi di cura al pronto soccorso che non davano i risultati sperati, i tanti medici intorno a lui che sono soltanto riusciti a capire che la causa della difficoltà respiratoria non era nei polmoni, ma nella laringe.

Poi la necessità di trasferimento dall’ospedale dove eravamo, con i medici che ci dicevano che per respirare probabilmente avrebbe dovuto essere intubato, per cui era meglio trasferirlo in un’altra struttura che avesse le necessarie attrezzature.

A questo punto la corsa verso il pronto soccorso della Plaza della Salud, l’arrivo in emergenza, anche qui un via vai di dottori con visi perplessi e poco rassicuranti, flebo, ossigeno, la respirazione che non migliorava nonostante le cure.

Poi il ricovero nel reparto di terapia intensiva, con il medico che ci faceva molte domande per capire quali potessero essere le cause di questa insufficienza respiratoria e finalmente una piccola buona notizia, la respirazione, pur difficoltosa ed irregolare non peggiorava e si poteva evitare di intubare il piccolo Francisco.

I suoi tre giorni di terapia intensiva sono stati per noi terribili, era veramente straziante vedere il nostro piccolo cucciolo circondato da macchinari, con la flebo per nutrirlo, sensori vari per il controllo del battito cardiaco, della respirazione, della pressione.

Potevamo vederlo pochi minuti al mattino ed al pomeriggio, per questioni di sicurezza del reparto nei confronti degli agenti esterni ed era terribile vederlo nel lettino immobile, quando ci vedeva piangeva come non lo abbiamo mai visto piangere da quando lo abbiamo conosciuto, lui che è un bimbo solare e sorridente.

In quei giorni tremendi le sue condizioni erano stazionarie, siamo rimasti in sala d’aspetto anche durante la notte per riuscire a carpire qualche informazione ai medici. Abbiamo pregato intensamente il Signore e la Vergine Maria perché lo proteggessero e gli dessero la forza di superare anche questa avversità perché nella sua breve vita aveva già sofferto molto e affrontato tante prove.

Grazie al cielo le sue condizioni sono gradualmente migliorate, ma i medici continuavano ad avere dei dubbi sulla diagnosi, perché gli era stata diagnosticata una laringotracheobronchite, ma i medicinali con cui veniva trattato pur evidenziando dei miglioramenti, non davano la risposta prevista. I medici hanno deciso pertanto di effettuare una endoscopia nella laringe ed è finalmente stata trovata la causa dei suoi problemi, un virus che gli ha formato delle escrescenze che tendevano ad ingrandirsi, occludendo completamente la laringe ed impedendo la respirazione.

Bisognava dunque operare Francisco per asportare le escrescenze e liberare la sua laringe. Per fortuna i medici ci hanno detto che l’operazione non era invasiva né complicata. Pur rimanendo tutte le preoccupazioni dell’operazione eravamo sollevati dal fatto di sapere la causa dei problemi di respirazione del piccolo.

Per fortuna l’operazione si è svolta senza complicazioni e Francisco ha ricominciato ad avere appetito e a piangere un pochino meno, salvo quando vedeva comparire qualche infermiera in camera.

Questo periodo è stato veramente difficile, la sofferenza del nostro cuccioletto ci ha veramente provato, più di una volta ci siamo detti che avremmo preferito farci carico della sua malattia, se fosse stato possibile, e dispensarlo da una prova così dolorosa.

Grazie al cielo in questi momenti difficili ci sono stati vicini i nostri angeli custodi della missione. Vicini sia dal punto di vista spirituale che materiale. Dal punto di vista spirituale con la preghiera (dobbiamo ringraziare fortemente don Paolo, don Lorenzo e le suore per i momenti di preghiera per Francisco in parrocchia ed in missione). Dal punto di vista materiale ed affettivo, sono stati di enorme aiuto con le loro visite in ospedale, al piccolo ed a noi, l’invio delle provviste alimentari che servivano anche a convincerci a mangiare (anche se qualche volta lo stomaco era veramente chiuso), i trasporti a casa di uno dei due per darci una rinfrescata.

Non casualmente ci è capitato molte volte di dire al piccolo Francisco: forza devi stare meglio così tra poco torniamo a casa.

Il termine casa certamente era proiettato anche alla casa in cui viviamo in Italia, ma nell’immediato ci riferivamo alla missione del Guaricano.

Tutto ciò non è casuale, siamo stati accolti qui con tanto affetto ed amore, a braccia aperte e con gioia, questa per noi e Francisco in questi mesi questa è stata la nostra casa e le stupende persone che sono qui sono state la nostra famiglia, nei momenti di gioia e di sofferenza.

Un abbraccio con tutto il cuore ai nostri angeli custodi, per come ci sono stati così vicini in questo momento difficile!

Un grazie al Signore che ha dato al piccolo Francisco e a noi una prova difficile da superare per una famiglia formatasi da poco, ma ci ha dato anche la forza e l’aiuto per superarla!

Fine dell’avventura ospedaliera per il piccolo Francisco. Oggi l’hanno dimesso, e sta decisamente meglio, non ha problemi respiratori, è sereno e sorride.

Grazie, Signore!

Con grande gioia di Fabrizio, di Sabrina e di tutti noi il piccolo Francisco Gea è stato operato stamattina. Gli sono state tolte le escrescenze generate nella laringe dal virus del papilloma.

Al meno per qualche mese potrà dormire tranquillo e cominciare a parlare.

Grazie, Signore!

Il piccolo Francisco con suor Serafina all'ospedaleIl piccolo Francisco non è più in terapia intensiva. Stamattina gli hanno fatto una endoscopia, il cui risultato è stato ben significativo: Le difficoltà respiratorie non sono dovute all’asma, ma alla presenza attorno alla laringe di escrescenze dovute al Virus del Papilloma, che probabilmente Francisco si è preso dalla sua madre biologica al momento del parto. Tali escrescenze sono cresciute e sono arrivate a ostruire quasi completamente il tubo respiratorio.

Quindi Fransisco è stato mandato in corsia, e probabilmente martedì verrà operato (qui lunedì è festivo, anticipazione della festa del primo maggio). L’operazione, a detta dei medici, è più banale di quella delle tonsille.
Siamo tutti, soprattutto Sabrina e Fabrizio, più sollevati, perché per lo meno si sa qual è la causa di molte cose. Anche il fatto che Francisco non parlasse ancora sembra in relazione con l’affezione, che è molto vicina alle corde vocali.

Stamattina presto Fabrizio e Sabrina, accompagnati da don Lorenzo, hanno portato il piccolo Francisco all’ospedale, perché aveva forti difficoltà respiratorie. Dal Santo Socorro è stato riferito alla Plaza de la Salud, dove l’hanno posto in terapia intensiva anche per rendersi conto meglio della causa. Fino ad adesso l’ipotesi è asma, ma non si capisce perché le varie medicine che prende contro l’asma non gliela risolvono.

Così siamo coinvolti tutti – ben contenti di farlo – nello stare vicini ai suoi nuovi genitori, i quali gli stanno dietro in maniera veramente ammirabile.

Lavaggio della cisterna! Era un bel po’ che non lo facevamo, e ci è toccato oggi, Venerdì Santo.

Don Lorenzo l’ha messa a svuotarsi nella mattinata (e difatti a mezzogiorno eravamo senz’acqua), e dopo mangiato tra tutti l’abbiamo finita di pulire e di disinfettare. C’era un bel po’ di fango, ma soprattutto tanto sale.

Naturalmente sguazzando nell’acqua, e con il caldo che c’era dentro alla cisterna, è stato doveroso farci la… doccia, con l’acqua pulita e anche con quella sporca! Un sano divertimento dove siamo ritornati tutti bambini!

Un grazie di cuore a Fabrizio che è sceso sottoterra insieme a noi!!!

Veniamo quindi al fotoracconto dell’attività:

Fabrizio L’architetto
don Lorenzo L’idraulico
don Paolo e Fabrizio Gli operai
sor Modesta L’operatrice dell’interruttore della pompa sommergibile (usata per mandare acqua pulita quando c’era da sciacquare la cisterna).
sor Blessila e Sabrina Le aiutanti volontarie
sor Cristina Senza parole e senza volto
Francesco Senza lavoro (fare clic sulla foto per vederla ingrandita e sapere chi c’è dietro alla finestra)

Sono arrivate insieme due ricorrenze particolari, il complemese di Francisco e la festa del papà.

Finalmente il piccolo sta meglio, la febbre è passata e lui ha riacquistato il suo solito buon umore.

Essendo un padre adottivo, per me dovrebbe essere una doppia festa. Non è stato forse San Giuseppe per Gesù il primo e direi il più importante padre adottivo di cui si abbia memoria?

Un anno fa in questo periodo non avrei mai detto che sarei stato qui con in braccio mio figlio, fa uno strano effetto per un genitore adottivo. In genere ci si abitua a diventare padre gradualmente, durante i mesi della gravidanza e quando i figli nascono si impara a conoscerli pian piano.

Nel nostro caso, invece, all’improvviso ti ritrovi con questo esserino tra le braccia, che ha già percorso un tratto della sua vita senza di te e bisogna imparare a conoscersi, capirsi.

Certo bisogna dire che il piccoletto è tosto, ha un carattere forte. Molto forte! Dalle poche informazioni che abbiamo del suo passato, ha dovuto combattere per nascere, lottare per sopravvivere nella prima settimana di vita, affrontare inconsciamente il senso dell’abbandono, resistere per due mesi da solo in ospedale, vivere per mesi in istituto con le attenzioni di qualche gentile signora (a cui siamo immensamente grati) che si sarà presa cura di lui insieme ad altri dieci, venti o chissà quanti bambini, ma senza l’amore di una madre e di un padre.

Poi siamo arrivati noi, due genitori un po’ pallidi per gli standard locali, e anche un po’ incerti e preoccupati, come tutti i genitori al primo figlio.

La prima volta che ce lo hanno portato ci ha squadrato con la sguardo accigliato che riserva per i suoi momenti seri ed il dito in bocca, era un piccolo scricciolo indifeso, che ci scrutava per capire chi fossimo.

In questo tempo che abbiamo passato con lui ogni giorno ci ha rivelato cose nuove da scoprire, un nuovo gesto, una nuova capacità, un nuovo borbottio. siamo diventati sempre di più famiglia, insieme.

Essere padre cambia sicuramente tutte le prospettive, ci fa rivedere la nostra vita in termini diversi, riconsiderare tanti aspetti che prima potevano essere definiti importanti, pur non mettendo in discussione i sentimenti verso tutte le altre persone che amiamo.

Vorrei dirgli tante cose e dargli tutto l’amore che potrò per fargli superare nel miglior modo possibile l’abbandono e la solitudine dei suoi primi mesi.

Non è facile essere genitori e neanche figli, impareremo insieme. Si dice spesso che l’amore risolve tutto. Alcuni dicono che è semplicemente una frase fatta, ma invece penso che sia un bel punto di partenza.

A differenza di altre famiglie, il nostro essere fisicamente diversi servirà a ricordarci quotidianamente che l’amore non è mai scontato, che bisogna amarsi tutti i giorni e dirselo con le parole, ma anche con i gesti. L’amore è una pianticella che va innaffiata costantemente con pazienza e con cura. Cercherò di trasmettere a mio figlio tutti i valori e gli ideali in cui credo, in maniera tale che possa crescere come persona.

Oggi è tutto più facile, basta un abbraccio o un bacio per risolvere tanti piccoli problemi, con la crescita non sarà sempre così, ma è nella natura delle cose. Verrà forse un’età in cui sarà difficile parlarsi, confrontarsi, nel mio caso di genitore adottivo in un momento di rabbia potrei anche sentirmi dire: perché mi rimproveri, tu non sei mio padre. Non sarebbe certo facile rispondere a un’affermazione di quel genere. Dovremo certamente ricordarci quanto amore già ci lega dopo pochi mesi passati insieme, dovremo forse ricordarci che l’amore di un genitore verso un figlio e di un figlio nei confronti di un genitore non è certamente legato soltanto ai geni trasmessi nel DNA, ma è invece il risultato di quell’amore costante e quotidiano di cui ho parlato.

Nei momenti belli ed anche difficili, penso che il lavoro più complicato per un genitore verso i figli, sia quello di essere presente e vicino, senza diventare per questo troppo ingombrante. Come dicono spesso i saggi, bisogna insegnare loro a sviluppare le ali, per poi lasciarli volare liberi.

Se mio figlio già potesse parlare e comprendesse già tutte le mie parole mi piacerebbe dirgli che nel cammino della sua vita sarò al suo fianco fino a quando il Signore me lo consentirà. Mi piacerebbe che lui sapesse che in qualsiasi momento lui abbia bisogno, durante quel cammino, potrà allungare la mano, trovando sempre la mia.

O forse la mia missione di genitore sarà ancora più completa se riuscirò a trasmettergli tutte queste cose senza dirlo con le parole.

Un saluto ed un abbraccio a Don Francesco e Orietta.

Un abbraccio fortissimo a Carmen per tutto l’affetto che ci ha dimostrato durante tutta la sua permanenza.

Grazie Signore per averci fatto incontrare loro e tutte le persone speciali che sono con noi nella Missione del Guaricano!

Carmen con il piccolo Francisco GeaGiornata di partenze: don Francesco e Orietta hanno continuato nel primo pomeriggio il loro viaggio verso Cuba (da dove torneranno direttamente a Genova), mentre in serata Carmen è salpata per Parigi-Genova. Carmen è stata con noi due mesi esatti, dando una mano in cucina, e facendo tanti piccoli lavoretti. Utilissima. E allegrissima!
Accompagna tutti e tre nel loro viaggio il sorriso meraviglioso del piccolo Francisco Gea, che augura loro – come peraltro anche noi – buon viaggio!

10:40 pm

Visite!

Don Francesco con Orietta e CarmenStasera sono arrivati don Francesco Di Comite e la mitica Orietta, sua parrocchiana. Si fermeranno qualche giorno con noi e poi ripartiranno per Cuba. Fanno una visita breve alle due missioni della nostra diocesi. Ci portano aria di casa, pesto e parmigiano.

Benvenuti!