Contributi nella categoria 'Comunità missionaria'

Io non amo i saluti.

Mi sembra ieri che sono arrivata e già me ne vado… Per la prima volta in un mese mi sento un po’ triste al pensiero di non rivedere più i volti sempre sorridenti dei ragazzi della scuola.

Quando li ho salutati è stato da una parte gratificante perché ho capito quanto loro ci tenessero a me, dall’altro sono stata male all’idea del distacco. È sempre così per me, in ogni posto dove vado incontro persone speciali con le quali nasce subito un bel rapporto di amicizia, mi ci affeziono tantissimo, solo che poi arriva il momento si salutarsi. In fondo non penso che le distanze contino molto, i miei migliori amici abitano lontano da me e non li vedo quasi mai, ma so che ci sono sempre.

In questo caso però mi viene anche da pensare: chissà quando potrò ripetere un’esperienza simile… Di sicuro voglio che questa sia solo la prima del genere. Mi piacerebbe tornare un giorno e rimanere per più tempo, almeno tre mesi, per riprendere da dove ho lasciato e sicuramente cercare di svolgere un lavoro più completo.

Penso di avere imparato tanto in questo mese: innanzitutto un po’ di spagnolo… Ora so che posso cavarmela da sola, nel senso che partire e venire qua di mia iniziativa mi spaventava anche un pochino (ovviamente non lo dicevo in giro perchè sennò non partivo proprio…); però era una cosa che desideravo tanto e alla fine ce l’ho fatta!

Da sempre sono convinta di essere una persona a cui piace condividere la propria vita con quella degli altri, però è anche vero che ho bisogno dei miei spazi. Amo stare da sola a guardare il mondo intorno a me. In questo periodo ho avuto modo di pensare tanto, anche agli aspetti negativi della vita e sono contenta di come ho reagito, sinceramente!

Veniamo ai ringraziamenti speciali: il primo a don Paolo che mi ha dato la possibilità di far parte di questo mondo splendido che è la missione. Non so se ricordate con quale gioia dice ogni singola Messa… In pratica sorride sia fuori che dentro, non puoi restare triste se lo ascolti!

Don Lorenzo che io non conoscevo è davvero una persona singolare. Voglio ricordarlo per la sua sensibilità estrema e costanza in un ambiente (questo di Santo Domingo) dove tali doti non vengono proprio contemplate…

Le suore che mi hanno fatto da mamma e per loro mi sono già ampiamente espressa ieri.

Infine le persone del barrio: bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani. La loro ospitalità, il loro calore, la loro amicizia sono qualcosa che si capisce solo stando qui al loro fianco, lavorando con loro o ascoltandoli nelle loro battaglie quotidiane, condividendo tutto quello che hanno e anche le cose che qua mancano… fino a dimenticare di essere piccoli “sé stessi” per diventare un grosso “noi “.

Ora vi saluto davvero e lo faccio con un gesto che ho imparato qui e cioè con un abbraccio di pace. Facciamo in modo che esso possa nascere dal nostro cuore e invadere il mondo intero!

Domenica l’altra un gruppo di bambini del catechismo farà la prima comunione. Stamattina abbiamo fatto con loro il ritiro finale.

La cosa più sostanziosa del ritiro finale è la celebrazione penitenziale con le confessioni. Lorenzo mi ha dato una mano e in due ore e mezza li abbiamo confessati tutti. Erano una settantina.

Se faccio i confronti con la mia parrocchia precedente di Pegli mi metto le mani nei capelli: là a San Francesco avevamo 6,000 abitanti e ogni anni c’erano 40 prime comunioni: una ogni 150 abitanti. Ed erano poche perché il Quartiere Giardino stava invecchiando e c’erano pochissime famiglie giovani. Penso che altre parrocchie di Genova abbiano una media di prime comunioni almeno doppia, cioè una ogni 70 abitanti

Qui ho 40,000 abitanti e faccio 70 prime comunioni: una ogni 570 abitanti! in proporzione un quarto! Tenete conto che qui, a differenza dell’Italia, la metà della popolazione è sotto i 21 anni! Vuol dire che i bambini di 10 anni della mia parrocchia sono circa 1,000! E solo il 7% di loro viene al catechismo o comunque le porta avanti sistematicamente.

I bambini della parrocchia nell’età del catechismo sono circa 6/7,000, e solo 1,000, cioè il 15% viene al catechismo.

Effettivamente siamo ancora terra di missione. Qui c’è moltissimo lavoro da fare!!!

Ieri ho terminato le lezioni di inglese cominciate un mese fa. Sinceramente mi è piaciuto moltissimo stare a contatto quotidianamente con i ragazzi della scuola. Il corso mi ha permesso di lavorare tanto insieme a loro e contemporaneamente di conoscerli meglio.

In settimana ho stilato una relazione che riassumesse il programma svolto a lezione, le principali lacune che presentano gli studenti e alcune proposte per poter migliorare l’apprendimento di questa lingua.

Ieri mattina infine sono stata insieme a don Paolo in una libreria a cercare dei testi utili, li abbiamo trovati! Si tratta di quattro volumi supportati da cassette audio che cominciano con nozioni preliminari di inglese per arrivare a un grado di conoscenza intermedia. Il motivo per cui ho tanto insistito con il supporto audio è che lo spagnolo ha una pronuncia molto differente da quella inglese e i ragazzi fanno molto fatica a capire come si leggono le parole. Con le cassette hanno la possibilità di sentire come si dice una frase e di ripeterla nel modo corretto.

Sono molto contenta dell’esito del corso anche perché i ragazzi sono sempre stati molto attenti e penso che abbiano imparato qualcosa. Logicamente le lezioni devono continuare, infatti è già in programma che suor Serafina prosegua quello che ho iniziato io con i testi nuovi.


Foto di gruppo con flamboiyan

Stasera dopo cena abbiamo passato un momento spensierato con Lara e le suore: siamo andati in giardino e abbiamo giocato a fotografarci con dei bei fiori rossi di flamboiyan e in mezzo ai petali bianchi di una pianta del giardino dei “vicini”.


suor Serafina e suor Cristina giocano con i fiori

A suor Cristina e suor Serafina in particolare piace mettersi in posa nelle maniere più stravaganti, aiutando tutto il gruppo a mantenersi allegri!


lotta tra i fiori

Suor Blessila ha provveduto a prendere una scopa e ad ammucchiare i fiori bianchi che erano abbastanza scarsi, ma che dopo la ramazzata hanno formato un soffice tappeto bianco, degno della migliore delle primavere.

Candidamente, suor Modesta stava a guardare.

Purtroppo un bel gioco dura poco, e Lara e suor Serafina sono arrivate alle mani (per scherzo, naturalmente)!

Puntualizziamo: è da quando sono arrivata che penso a quanto siano bizzarre le suore della missione… Stasera diciamo che ne ho avuto la conferma!

No perché se durante il giorno ti affacci dalla finestra e credi di sentire qualcosa, non puoi sbagliare: sicuramente è Suor Serafina che ride forte da sola nel giardino!!!

Io penso che tutte e quattro siano innamorate della vita.

Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire a casa; come dimenticare le cure di Suor Modesta che quasi ogni giorno arrivava in aula con la merenda per me e mi faceva bere a forza litri e litri di jugo ghiacciato… e le pastiglie per la gola di Suor Blessila… e i cocchi del giardino di suor Cristina…

Stasera poi mi hanno invitato a cena: cucinano sempre indiano e io adoro le cose un po’ piccanti… Che buono, che buono, che buono!

E poi, senza nulla voler togliere alla buona compagnia di Paolo e Lorenzo, però tra donne è un’altra cosa, questo in ogni parte del mondo. Vi spiego perché è proprio facilissimo: si parla sempre tutte insieme, possibilmente di cinque argomenti diversi e in due o tre lingue minimo, non si capisce tanto il filo del discorso, ma vi assicuro che ci si diverte da matti!!!

Dopo abbiamo cantato un po’ e ci ha raggiunto Paolo che evidentemente sentiva le solite risate… non ho ben capito come, ma alla fine mi sono trovata sommersa dai fiori!

Stasera ho fatto il primo seminario per le équipe di settore.

Ogni équipe lavorerà in un pezzetto di barrio in cui vivono 200/300 famiglie, realizzando attività di popolo, in maniera che la gente si lasci poco a poco sensibilizzare al cammino di chiesa.

Non c’erano tutti, però sì c’era la maggior parte dei membri. Accompagnati dai loro responsabili di settore, che saranno i loro diretti supervisori.

Ho messo in evidenza il lavoro che avranno da fare: organizzare ogni mese l’azione significativa nel territorio del settore.

La programmazione diocesana ci ha fornito i temi e le attività da qui a fine dell’anno. Sono molto semplici, e valorizzano elementi culturali ben significativi: La nostra nascita (giugno), il giorno del papà (luglio), la bandiera (agosto), la scuola (settembre), il rosario (ottobre), la famiglia (novembre), il Natale (dicembre).

Sono riuscito a trasmettere entusiasmo, e spero che facciano un buon lavoro.

2:15 pm

Pioggia

Stamattina ha piovuto quasi tutta la mattina.

Di conseguenza non sono neppure andato a vedere cosa succede dalla nuova cappella, perché è ben difficile che sia andato qualcuno.

Vado a fare un salto adesso.

Con Lara siamo andati in città a comprare del materiale per migliorare l’inglese dei ragazzi.

È un corso con cassette che parte da un livello molto elementare e si snoda su quattro livelli.

L’idea è di usarlo suor Serafina, per continuare il lavoro cominciato da Lara, e anche i professori della primaria e del liceo.

L’ordinazione dei diaconi di quest’anno non sarà a giugno, come l’anno scorso, ma a fine agosto o inizio settembre.

È lì che dovrebbe essere ordinato Marcial.

Invece Juan Luis aspetterà un anno, anno in cui voglio vederlo fare un po’ di pratica nella pastorale: come responsabile di settore, catechista e animatore di comunità.

Stasera si celebrava nel seminario una messa di conclusione del corso per i candidati diaconi.

Marcial e Juan Luis l’hanno terminato entrambi.

C’erano due preti loro formatori, e di altri preti c’ero solo io. Tutte le volte che c’è una situazione simile mi domando: Ma possibile che a tutti i parroci di questi 25 candidati diaconi non gli interessi un pochettino dei loro figli spirituali? Hanno così tanto da fare?

A parte questo, però, questi momenti me li godo tutti.

La cosa più bella è vedere questo stuolo di uomini ognuno con sua moglie, ed ascoltare le raccomandazioni sul fatto di vivere meglio adesso il loro matrimonio e l’educazione dei figli. L’età media dei candidati sembrava sui 35/40 anni. Non so perché le mogli sembravano molto più giovani.

È un panorama diverso da quello italiano, dove per lo più i diaconi permanenti sono anzianotti e magari anche vedovi.


Francisco taglia un'asse

Anche oggi giornata intensa, dietro alla nuova cappella.

Al mattino sono andato con Díaz a comprare il legname che ci mancava. Un gruppetto di uomini, variabile tra le 3 e le 8 persone, ha spostato terra da fuori della cappella a dentro, per rialzare il suo livello rispetto al terreno.

Al pomeriggio sono stato lì tutto il tempo mentre gli uomini continuavano a inchiodare le assi delle pareti laterali.

Abbiamo sentito la mancanza di Cándido e Javier, che sono i più ferrati. Cándido, poi, è abbastanza preciso e pignolo. Così, in mancanza di loro, il lavoro procedeva abbastanza impreciso, e varie volte ho dovuto far vedere le conseguenze di questa maniera di fare. Mi sono fatto anche un po’ di sangue marcio.

Verso sera, qualcuno degli uomini mi ha fatto notare tre adolescenti che si avvicinavano, spiegandomi che almeno uno di loro è risaputo che è un ladro. Così ho approfittato per avvicinarmi a loro e farli capire che sapevamo che avrebbero potuto venire a rubare. I tipi sono rimasti sul chi va là, e quando ho provato a dire loro che tornassero vicino alla cappella insieme a me non ne hanno voluto sapere.

Perché “faccia bruciata”? Perché tra una cosa e l’altra sono stato un sacco di tempo al sole, senza cappello né ombrello nè altra protezione. Ho una faccia da lampada a ultravioletti!

9:53 pm

Duquesa (Lara)

Stamattina dalla casa si sentiva odore di spazzatura; capita quando bruciano i rifiuti a Duquesa, un campo non molto distante da qui. Don Paolo e don Lorenzo hanno lavorato molto per risolvere i problemi di questa zona che un tempo era un campo tranquillo, ma che ora funge da discarica per la città di Santo Domingo. Un giorno con suor Cristina ci sono anche stata, ma non ho trovato subito le parole per spiegare ciò che ho visto…

Venendo dalla strada principale c’è un punto in cui l’aria è quasi irrespirabile, forse è dovuto al fatto che non sono per niente abituata, non so… Lungo il tragitto si incontrano camion della spazzatura che appunto vanno a depositarla lì e quando dico lì significa proprio a fianco delle case del villaggio. In teoria ci sarebbe una certa distanza da rispettare, di fatto qui non esistono regole e se anche ci fossero non sarebbero rispettate: mentre eravamo ferme a parlare di fronte a una casa abbiamo proprio visto un camion che scaricava tutto ai suoi piedi!

Però la spazzatura non viene presa male qua, i ragazzi e bambini ci giocano sopra e soprattutto cercano materiali riutilizzabili come metalli o vetro per poi rivenderli. Mi ha detto Cristina che guadagnano bene e che è per questo che continuano a farlo. Ovviamente qui non conta se fa male alla salute…

Comunque c’è anche una nota positiva: quando stavamo tornando dal villaggio ho visto poco lontano una cisterna verde. Mi è stato spiegato che era opera nostra. Sì perchè da tempo Duquesa viveva praticamente senza acqua (un problema solo, mai…); grazie alla Missione Genovese e in particolare all’interessamento di Lorenzo si è potuto costruire questa cisterna e risolvere la questione dell’approvvigionamento idrico.

Mi ricordo che leggere le notizie di Duquesa da casa mi faceva sempre un certo effetto, forse perché studiando i criteri di progettazione di una discarica pensi che poi si debbano mettere in pratica. Vedendola dal vero non è mica così, senza tener conto delle vite umane che ci sono dentro… è sempre questione di adattarsi a un mondo molto diverso…

1:17 pm

Ladruncoli

A mezzogiorno di fianco alla cappella mi hanno rubato 8,000 pesos. Erano sul sedile della macchina, che avevo lasciata con i finestrini aperti perché eravamo lì un sacco di gente.

È bastato però spostarmi di alcuni metri, concretamente per fare il giro della cappella, e uscire così dalla vista della camionetta, perché due ragazzini che erano lì con noi addocchiassero i soldi e se li portassero via.

Mi direte: ma perché lasci i soldi sul sedile della macchina? È che erano una sacco di piccole banconote, praticamente due mazzette foltissime che neppure stavano nella tasca. Erano soldi della decima delle Comunità Apostoliche, Carmen me li aveva appena consegnati, e nella sossobra che stavo muovendo delle assi non ho pensato di nasconderli o di metterli al sicuro.

Così adesso devo tirare fuori ‘sti 8,000 pesos dalla mia tasca. Pazienza. Non è niente. Mi spiace di più che dei bambini di 12 anni che ti stavano aiutando non sanno resistere alla tentazione di rubare.

Stasera ho partecipato come sempre all’incontro settimanale del gruppo giovani (quelli della gita al río). Mi sono divertita con loro e penso che ogni riunione sia gestita nella maniera corretta sotto la supervisione di Francisca e Rosanna, due ragazze un pò più grandi che organizzano ogni volta tematiche differenti.

Oggi l’argomento era l’autostima, il fatto che tu non puoi amare e rispettare gli altri se prima non hai fiducia in te stesso. I problemi quotidiani che questi ragazzi affrontano li portano spesso a scoraggiarsi , ne abbiamo parlato tanto, quasi ognuno ha portato una testimonianza… alla fine ecco la chiave per superare una difficoltà mantenendo alto l’umore: poterne parlare con le persone a cui vuoi bene e condividere con loro anche i momenti difficili… perché insieme è meglio!


Stiamo scavando i buchi per i pali della cappella

Stamattina non sono andato al posto dove stiamo facendo la cappella, pensando che non sarebbe andato nessuno a lavorare.

Invece sono andati, e hanno finito di mettere i pali laterali.

Al pomeriggio invece abbiamo potuto cominciare a fare le pareti, che sono delle semplici tavole di poco più di un centimetro di spessore inchiodate ai pali.


Pedro sta inchiodando assi a tutta forza

Anche oggi pomeriggio è piovuto, ma molto poco, e il lavoro ha potuto continuare fluido.

Sono anche riuscito a farmi mettere una lampada che illumini l’area della cappella, per cercare di evitare altre scene come quelle della notte scorsa.

Domani si continua a fare le pareti, e faremo anche la base delle pareti, in cemento, perché l’acqua non possa far marcire il legno.

Domani devo anche andare a comprare il legno del tetto, che ancora non l’abbiamo, perché non l’avevano i grossisti dai quali compriamo a prezzo quasi di costo.

L’incontro di ieri sera con i genitori della prima comunione è stato fatto in particolare per i papà.

Non che la cosa abbia avuto un gran successo: di 70 bambini c’erano 20/25 papà. Agli assenti l’ho convocati per sabato mattina.

Di fatto le mamme presenti dicevano che suo marito lavorava. In due o tre casi ho potuto rendermi conto che c’era una impossibilità di partecipare il papà, mentre gli altri facevano pensare che con un po’ di sforzo avrebbero potuto avere il permesso sul lavoro.

Di fatto la vita di chiesa (e non solo: anche quella scolastica) degli adulti qui è al 75/80% femminile. Per vedere i papà e incidere un minimo su di loro bisogna esigerlo firmemente.

La realtà è che sono molti di più che le mamme i papà che vivono in maniera non controllata la loro vita di famiglia: bevono, giocano alla lotteria, bazzicano più con gli amici che con i familiari, saltano da un fiore giovane a un altro, ecc.

Non riesco a rassegnarmi all’idea che non possiamo migliorare la situazione.

E gli effetti positivi si vedono: l’abbiamo sperimentato a scuola, dove pure lì ogni tanto esigiamo la presenza dei papà, e molte famiglie cambiano, sono più unite e più felici.

All’una di notte sono arrivati due ladri per portarsi via i pali.

Il poliziotto che ho messo di guardia gli ha intimato di andarsene, ma ha dovuto sparare, e uno dei due è rimasto ferito.

Il poliziotto l’ha portato all’ospedale.

Sono andato a vedere, c’era un palo rotto alla base e un altro sfilato.

Dopo aver sistemato tutte le cose della cappella, ero bagnato come un pulcino.

Dovevo venire a casa per cambiarmi, ma in parrocchia mi sono trovato il padre Mario, rettore del Seminario Minore, che era venuto per visitare le famiglie dei futuri seminaristi.

Ho dovuto, e non mi è dispiaciuto, fermarmi con lui e chiaccherare sui seminaristi vecchi e nuovi.

Dopo, avevo l’incontro dei genitori dei bambini della prima comunione. Prima dell’ora di iniziarlo, mi sono accorto che ormai ero bell’asciutto. Ho fatto l’incontro senza problemi.

L’ho sempre detto che questo è il paese delle meraviglie!

I pali della nuova cappella sono là, piantati, ma ci vuole niente per un ladro organizzato per portarseli via.

Per proteggerli ho mandato là il poliziotto che passa la notte nel cortile del liceo. Speriamo bene!

Di fatto se va una banda di ladri ben organizzati, il poliziotto se lo fanno a fette.

È nelle tue mani, Signore, lui e il lavoro che abbiamo fatto.


Lo scheletro della cappella - sullo sfondo il cielo minaccioso

Oggi pomeriggio abbiamo continuato il lavoro di tirar su i pali della nuova cappella.

Speravamo di finire di innalzare tutti i pali laterali, ma l’acqua non ci ha aiutato. Il lavoro si è fermato al 40%.

Prima di pranzo tra l’altro ho preso un bel po’ di sole. Non avevo berretto in testa, e mi rendevo conto che il sole così forte non mi faceva bene.

Poi, nel pomeriggio l’acqua: ne ho preso a catinelle, un po’ perché all’inizio della pioggia abbiamo continuato a lavorare sperando che smettesse, e invece ha continuato. E poi perché quando sono tornato portando i pali che mancavano ho trovato che se n’erano andati tutti lasciando un palo visibilmente mal messo, per cui sotto l’acqua ho dovuto aggiustarne la posizione.

Risultato: ho la faccia che mi brucia per il sole, e spero di non prendermi la febbre per l’acqua.


Foto di gruppo dei volontari della cappella (con Lara)

Stamattina abbiamo tirato su i quattro pali degli angoli, e nel pomeriggio continueremo con gli altri pali.

Per stanotte c’è da risolvere il problema della vigilanza: l’area è completamente aperta, se la lasciamo sola si tagliano i pali e se li portano via.

Sfumata la Via Lucis, avevo in parrocchia un gruppettino di adolescenti, che erano venuti per la Via Lucis e stavano aspettando che spiovesse per andarsene.

È venuto naturale invitarli a sedersi nel mio ufficio, e fargli leggere la lettura dei vespri, che parlava di non giudicare il prossimo.

L’abbiamo letta tra tutti, e poi commentata, e poi ognuno ha portato l’esperienza di qualche situazione in cui ha giudicato a un fratello.

È stata bellissima la spontaneità con cui si sono aperti e hanno tirato fuori sbagli fatti, anche grossi. E anch’io ho potuto tirare fuori i miei.

Abbiamo concluso poi ringraziando il Signore dei quello che avevamo potuto vivere, e quindi il Padre Nostro.

Con questo incontro informale mi hai fatto proprio un bel regalino. Grazie, Gesù!

Mezz’ora prima della Via Lucis è cominciato un acquazzone bello forte. Per la strada frotte di ragazzi e giovani a torso nudo si godevano l’acqua.

Naturalmente nessuno è venuto per la Via Lucis, d’altronde non aveva senso farla, né il cero né le candele sopportano l’acqua!

Era l’ultimo del tempo pasquale, è stata un’opportunità persa, o meglio, come direbbero qui, è stato il Signore stesso che non ha voluto che lo facessimo.

Dovevamo andare a farlo ai campos, è troppo importante ogni tanto spostarci là con tutta la gente della parrocchia.

Va beh, sarà per un’altra volta.

Questa sera alle sei doveva esserci la Via Lucis per le vie del campo, in realtà è saltata per un violento temporale che si è rovesciato su di noi e che dura ancora adesso, cioè da circa un’ora e mezza.

Al termine del corso di inglese io e la suora abbiamo trovato nel cortile della scuola don Lorenzo con la macchina: ci è venuto a prendere perché in effetti avevamo un minimo di dieci centimetri d’acqua e fango tutto intorno. Lorenzo per queste cose ha sempre un pensiero particolare…

Così abbiamo accompagnato a casa una professoressa e per strada mi è capitato di assistere a qualcosa di inusuale (cioè, non per i ragazzi del barrio). Quando piove così forte loro escono praticamente in costume, cosparsi di sapone e si lavano sotto l’acqua. Non so se già ve l’ho detto, ma i Dominicani hanno proprio la fissa della pulizia pur disponendo di quantità di acqua limitate.

Poi piano piano sono scesi proprio tutti in strada per fare festa, come quando da noi nevica. E passando con la macchina non corri il rischio di bagnarli perché già lo sono del tutto!

Quando piove le poche strade asfaltate diventano grossi laghi e se ci sono lavori in corso si creano buchi enormi che ovviamente non si vedono.

La prima cosa che ho pensato guardando quel fiume d’acqua sulla strada è che ci fossero i tombini intasati, ma qui la rete fognaria non esiste, è solo per quello che l’acqua si accumula in superficie e si mischia a tutto quello che poi ci galleggia sopra…

A casa ho parlato con Paolo e Lorenzo. Mi spiegavano che per ogni casa del barrio sarebbe già ottimale avere un tubo che si ricolleghi in profondità alla falda idrica per scaricare le acque nere: il ché mi ha lasciato abbastanza interdetta. Quindi la falda acquifera è bella che inquinata…perché in realtà quella a cui si ricollega l’acquedotto che rifornisce i dintorni dovrebbe stare a una profondità superiore, ma basta una zona di terreno più permeabile o un lavoro fatto male per mischiare le due cose! È per questo che non si può bere né è carino lavarsi i denti con l’acqua che esce dal rubinetto… lo stesso vale in generale anche per tutta la verdura cruda, che dev’essere lavata e disinfettata accuratamente prima di essere consumata. Ovviamente le famiglie che vivono nel barrio ci sono un po’ più abituate e non ci fanno così attenzione, ma credo che a lungo termine la cosa non faccia molto bene alla salute.

Chissà se la realtà col tempo migliorerà un pochino, il fatto che il barrio sia circondato da zone benestanti mi fa sperare che la ricchezza si diffonda un po’ anche qui.

1:51 pm

Reinscrizioni

A scuola stiamo facendo le reinscrizioni.

Ogni giorno tocca a una classe diversa: prima, seconda, ecc.

Si approfitta il momento per ottenere che chi è indietro con le contribuzioni mensili si metta in ordine.

Per la reinscrizione chiediamo 100 pesos (equivalenti a circa 3 euro), lo stesso da 5 anni a questa parte.

Con i 50,000 pesos che si raccolgono compreremo qualcosa di utile per la scuola. L’idea è televisione più videoregistratore o proiettore.

Cara Paola, ti do qui il benvenuto tra gli utenti registrati del sito.

Grazie mille per la tua mail di incoraggiamento e di conforto.

Il Signore ti benedica!!!

Oggi pomeriggio Marcial e Juan Luis hanno dato un seminario di recupero per messaggeri.

Se ne sono presentati una trentina, desiderosi di lavorare.

Grazie, Signore!

9:22 pm

Tre messe

Ho detto tre messe, due al mattino e una al pomeriggio.

Lorenzo mi ha detto quella nel campo.

Stamattina avevano anche la preparazione alla comunione e quella alla cresima dei giovani, c’è stato qualche piccolo inconveniente perché di 8 catechisti, 4 si sono dimenticati l’impegno. Così ho dovuto “precettare” altri catechisti, che hanno praticamente improvvisato.

Boh, alla fine non so se vengono meglio queste “lezioni” improvvisate o quelle preparate…


Lara con i bambini della scuola

Oggi vi racconto qualcosa di più sulla scuola Cattolica Padre Sindulfo dove insegno inglese. La struttura si divide in due parti: la prima è composta da due edifici di recente costruzione ed è dedicata alla basica cioè elementari e medie, la seconda accoglie i ragazzi più grandi del liceo. Le tre unità sono state tutte costruite con fondi stanziati dalla Diocesi di Genova e dalla Cei.

In tutto i ragazzi sono circa 1400, un po’ tantini… E dato il numero elevato gli orari delle lezioni per i ragazzi della basica sono suddivisi in due turni, uno al mattino, l’altro al pomeriggio.

Come già vi ho detto una classe è formata mediamente da 35 studenti, tra i quali può esserci anche una discreta differenza di età (al massimo quattro anni, solo che per esempio alle medie questa differenza si nota parecchio). Com’è facile intuire un numero così elevato di studenti per classe non consente ai professori di ottenere sempre una buona risposta da parte di tutti i ragazzi nemmeno in condizioni “normali”; se poi pensiamo che non hanno uno spazio opportuno a casa dove poter studiare, né luce, ma solo tanto caldo è facile capire perché spesso trovano difficoltà anche nella lettura dello spagnolo… Mi ha detto don Paolo che nelle altre scuole il numero sale a 45-50 studenti per classe!

La nostra scuola però mi piace un sacco: i ragazzi hanno tutti la divisa (guardateli in foto durante la ricreazione) e prima dell’inizio delle lezioni tutte le classi sono radunate nel cortile per la preghiera, che comprende la lettura del Vangelo e relativo commento, la recita del Padre Nostro – ormai mi sono specializzata e lo so quasi tutto… – e il canto dell’inno nazionale Dominicano con tanto di alzabandiera. Penso che questo sia il modo giusto di iniziare la giornata scolastica e che anche in Italia si potrebbe prendere esempio…

Durante la ricreazione ogni studente riceve come merenda del pane e mezzo litro di latte; ho visto che qualche ragazzo la porta a casa, altri la divorano in un sol boccone!

Dall’anno scorso poi è stata aperta l’aula informatica e da allora gli studenti seguono a turno un corso per imparare ad usare il computer: quasi nessuno infatti ne possiede uno a casa…

Ora scrivo una cosa dedicata ai miei parrocchiani e a tutti coloro che da anni partecipano alla raccolta per la missione: sapete che questi computers sono stati comprati l’anno scorso con i nostri soldi? Secondo me questa è una cosa bellissima, soprattutto considerando che l’uso del computer è ormai indispensabile.

Ora vi saluto, alla prox!

Stamattina abbiamo partecipato al seminario su come fare la Lettera al Popolo di Dio.

Ieri sembrava che non venisse nessuno, e invece c’erano in quattro, più io cinque.

L’infaticabile padre Lorenzo Vargas ha fatto un riassunto di quello che è il piano pastorale, e poi siamo passati alla parte specifica sulla lettera.

Sono state date una serie di indicazioni pratiche molto preziose, insistendo soprattutto sul fatto che si facciano cose creative più che statiche, visuali più che di parole.

Nidia coordinerà questo gruppo, che mi aiuterà a redigere tutti i mesi la Lettera da mandare a tutte le famiglie.

10:48 pm

Gita! (Lara)

Oggi giornata bellissima, sono stata con tutte le classi dell’ottavo (i più grandi della primaria) a visitare le dune e le saline di Punta Salina che sta a tre orette di guagua dal Guaricano in una zona molto bella nel sud del paese… E soprattutto siamo andati alla spiaggia!¡!

I ragazzi dell’ottavo sono davvero simpatici, in pratica sono stati loro i primi a comunicare in pseudo-spagnolo con me; ora grossomodo li capisco e mi faccio capire (plus o más)… Così quando hanno saputo della gita mi hanno subito chiesto di accompagnarli e io che il venerdì tengo il corso di inglese solo con loro ho accettato. Non avrei mai pensato di trascorrere una giornata così tra tutti dominicani, io che quando sono arrivata di spagnolo non sapevo una parola!

La mattinata è stata questa: partenza 8.30 su due guague sinceramente a norma e ogni ragazzo aveva il suo posto, persino io! Musica e conversazione durante il tragitto, prima sosta alle dune con spiegazione della loro formazione e visita accurata (cioè, la mia un po’ meno, dopo due passi su quel minideserto ho pensato bene di rientrare e vederle da lontano per il sole e il caldo un po’ fortini…).

Seconda fermata alle saline dove i ragazzi hanno osservato i processi attraverso i quali si ottiene il sale. Al termine della visita hanno anche compilato un questionario che riassumeva un po’ quello che avevano visto: molti di loro si sono davvero impegnati nel rispondere alle domande, a ognuna mi chiedevano cosa ne pensavo e come sempre mi ha fatto piacere vederli così.

Terza ed ultima fermata: SPIAGGIA!!! Ora io una spiaggia tropicale dotata di mare tropicale e di palme o cocchi che siano non l’avevo mai vista dal vivo prima… non saprei come definirla… perchè le parole non le renderebbero merito! Comunque la cosa che più mi è piaciuta è stata quella di condividere il mio stupore, la felicità che provavo e la gioia di essere lì in quel momento con tutti i ragazzi che avevo intorno. Ho sempre pensato che quando si va in un posto nuovo come turisti non si possa capire fino in fondo la realtà che hai intorno perchè la vedi esternamente e “non la vivi dal di dentro” come se fosse la tua terra…oggi non è stato così, io mi sentivo una di loro, o meglio, loro mi hanno fatto sentire così!

Ovviamente abbiamo condiviso anche il cibo, i dominicani ti mettono a disposizione tutto quello che hanno, anche se non hanno molto, SEMPRE. Credo che questa cosa mi mancherà parecchio quando me ne andrò, così come i loro sorrisi, gli abbracci di pace, le piccole attenzioni che ti riservano continuamente e il tempo che sembra fermarsi quando tu desideri parlare con uno di loro perchè sistematicamente ti ascolterebbe all’infinito…

E la cosa più stupefacente è l’energia che ti danno queste persone: in pratica dopo una giornata di mare e guagua mi sento benissimo e rigenerata… Di beni materiali qui non ce ne sono, ma il cuore compensa!

9:47 pm

Primo venerdì

Stasera alla messa del primo venerdì c’era meno gente del solito, e non mi spiego perché.

L’unica cosa degna di nota oggi è che abbiamo cominciato la messa che c’era ancora la luce (se n’è andata a metà messa), e quindi probabilmente la gente che è arrivata verso le sei dal lavoro si è fermata in casa a lavare.

Di fatto era da un bel po’ che non avevamo luce a quell’ora!

1:45 pm

Mattinata molla

Ieri sera ero mezzo stanco, e stamattina mi sembrava di non avere niente da fare.

Me lo sono cercato, ed è arrivato mezzogiorno in un momento.

Tutto il pomeriggio di oggi abbiamo avuto un rumore tremendo in parrocchia: stanno aprendo la calle principal per mettere i tubi che daranno al Guaricano (finalmente) l’acqua di fiume.

Purtroppo di fronte all’ufficio parrocchiale c’è uno spezzone di roccia durissima, che la ruspa non ha potuto togliere, e così ci stanno dando con i martelli pneumatici.

Un rumore incredibile. E purtroppo dà l’idea che ne avranno anche per la giornata di domani. Pazienza!

È comunque un sacrificio che si accetta volentieri, perché potrà risolvere un problema annoso: la mancanza d’acqua e la qualità dell’acqua. È un sogno: avere acqua quasi potabile in Guaricano!

Speriamo che diventi presto una realtà.

Stamattina sono andato a farmi cambiare la scheda madre del server.

Aveva l’ethernet incorporata che non funzionava.

Ci abbiamo messo un po’ (un’ora e mezza tra provare, smontare, e rimontare la nuova), ma alla fine è risultato tutto ok.

Grazie, Signore. E grazie anche alla gente di Joluma, che sono sempre molto attenti nei miei confronti.

L’incontro mensile di formazione dei genitori della scuola era rivolto oggi in particolare ai papà.

Ne sono venuti una percentuale più bassa rispetto al numero delle mamme le altre volte, ma ho avuto riscontri positivi.

Sono piccoli passi che facciamo per aiutare le famiglie a vivere bene la loro vocazione di educatrici.

10:30 pm

Giovani e GMG

Al gruppo Ciempiés ho spiegato stasera cosa sono le Giornate Mondiali della Gioventù e come sono nate.

È venuta fuori una bella opportunità per trasmettere la fiducia che la chiesa e il papa hanno nei confronti dei giovani.

Alla mia chiaccherata ha fatto seguito un lavoro di gruppo con alcune domande sul significato di essere giovani nella chiesa oggi.

Stasera Don Paolo mi ha detto una frase che mi ha fatto riflettere:
“La cosa più difficile qua è riuscire ad accettare di essere in un mondo diverso dal tuo.”

Credo che la violenza che si respira lungo le strade del barrio sia da ricercarsi in un insieme di concause tra cui certamente l’ignoranza di alcune persone. Il fatto è che alla gente di qui manca a priori tutta una serie di opportunità che noi diamo per scontate. E adeguarsi a una realtà così differente rimane a volte difficile.

9:51 pm

Vandalismo

Stamattina ho scoperto cosa è l’impotenza contro il crimine.

Nel fare un posteggio ho fatto un piccolo segnetto a un paraurti di plastica vecchio di una macchina vecchio.

L’ho visto, e a dir la verità non mi sono preoccupato di rendermi conto se c’era il padrone della macchina o no.

Invece il padrone era lì, e appena sono stato un po’ più in là ha rotto apposta i fanali della camionetta della parrocchia.

Al rendermi conto, sono tornato indietro, calmo, e ho chiesto a vari uomini che c’erano lì chi era stato, mi hanno risposto candidamente “il padrone della macchiana”. E chi è? ho chiesto io. “Un delinquente del barrio. È meglio che te ne vai prima che gli venga voglia di tornare e magari ti rompe anche i vetri”.

Ho dovuto giocoforza andarmene, arrendendomi di fronte a una violenza gratuita.

Faccio fatica ancora adesso, a dodici ore di distanza, ad accettare che sia così, che abbia potuto rompermi quelle parti della macchina senza darmi una possibilità di spiegare o di chiedere scusa.

È il mondo dei “tigre”.


Lara al fiume

Oggi è stata una giornata bellissima…posso? Ok, lo ammetto: mi sono divertita un casino!!!

Sono stata insieme a Suor Modesta e al gruppo giovani della Parrocchia al Rio. La partenza è stata puntuale alle 8.00 su due guague (le nostre corriere ma un po più distrutte) che però non erano sufficienti perché alla fine si sono aggiunte 25 persone al di fuori del gruppo e lì sopra si stava strettini….

Diciamo che all’inizio mi è un po’ preso male: tutti quei ragazzi in così poco spazio, le norme di sicurezza qui non esistono… Poi siamo partiti ed è cominciata la musica ad alto volume (salsa, merengue, bachata) e visto che sono una ragazza come loro… ho incominciato a divertirmi e a ballare anch’io!¡!

Arrivati al fiume ci siamo tuffati immediatamente e abbiamo giocato nell’acqua per almeno due ore. Apro una parentesi: è impressionante vedere che la maggior parte di questi ragazzi non sa nuotare e nemmeno stare a galla…in pratica non hanno mai avuto la possibilità di imparare che ne so in piscina o al mare, perchè ci possono andare solo di rado. Ogni volta che mi avvicinavo a un punto dove non si toccava (tranquilla nonna, so che l’acqua non ti piace, ma come vedi va tutto molto bene anche se sinceramente mi manchi un po’) mi richiamavano all’ordine perchè a loro non è logicamente consentito andarci… E vista la mia passione per l’acqua, nel pomeriggio mi sono data alle lezioni collettive di nuoto!

E non è tutto… tra una nuotata e l’altra, c’era una pista da ballo (la piattaforma davanti al bar) sempre molto affollata. I ragazzi di qua ballano benissimo e poi i balli sono molto diversi dai nostri…io non ero molto capace, però a turno mi hanno insegnato, era un po’ che non mi divertivo così!!!

Nel pomeriggio ci hanno raggiunto anche don Paolo e le suore; per scacciare i brutti sogni don Paolo si è tuffato con noi e spero che stanotte la lotta con la zanzariera vada meglio…

La giornata mi è piaciuta in special modo perché ho finalmente avuto la possibilità di stare insieme a questi ragazzi e conoscere un po’ tutti, parlando, cantando, giocando,… cosa che nella riunione settimanale non riesco molto a fare perchè dura così poco e loro sono così tanti…

Al ritorno eravamo tutti stanchini e al ritmo di salsa siamo rientrati nel barrio. È stato proprio un giorno di festa questo, non solo nel senso di pausa dal lavoro come lo intendiamo noi, ma anche e soprattutto di gioia pura e allegria!!!

7:52 pm

Foto del barrio

Eccovi una serie di foto, per farvi un’idea anche visuale della vita di qui.


Una anziana signora

Molti anziani malati o semi malati passano la giornata fuori della casa aspettando che qualcuno scambi due parole con loro.


Strada non asfaltata

La condizione di molte strade del Guaricano è fatiscente

La distribuzione dell’energia elettrica è molto precaria e ogni giorno ci sono dalle 6 alle 12 ore di black-out


Groviglio di fili

L’ambiente verdeggiante e pieno di luce mette allegria nel cuore e fornisce molti alimenti di prima necessità in maniera facile.


Canna e banane

Casa di lamiera

Molte case del Guaricano sono poverissime.


Casa due piani

Chi riesce a mettere insieme qualcosa di più lo usa per dare solidità alla casa.

Le acque (bianche e nere) scorrono spesso più o meno incanalate tra una casa e l’altra.


Acqua tra le case

Il traffico non è gran cosa, e i bambini possono permettersi di giocare in strada.


Bambini in strada

7:35 pm

Riconciliazione


Isaura e Yudy dopo essersi riconciliate

Alla gita ho potuto far avvicinare Isaura e Yudy, che sei mesi fa hanno litigato e da amiche per la pelle hanno passato a non parlarsi più.

Yudy ha anche smesso di venire a messa per non vedere Isaura, che invece c’è sempre perché è nel coro.

Sono riuscito a strappare a tutte e due una timidissima parola di perdono.

Guardate nella foto che bei sorrisi. Non era possibile che rimanessero spenti!

Grazie Signore! Fa’ che sia sul serio!

Grazie! Ho di nuovo la mia zanzariera ricucita e con l’elastico cambiato.

Sei fantastica!


Foto di gruppo a Monteverde

Qui in Repubblica Dominicana si è festeggiato oggi, 2 di Maggio, la giornata dei lavoratori.

Ne abbiamo approfittato tutti per riposare.

Io ho passato una mattinata tranquilla mettendo a posto alcune cose al computer.

Nel pomeriggio siamo andati con le suore al fiume, raggiungendo i giovani della parrocchia che erano in gita.

Mi sono sentito bene, mi sono tuffato, abbiamo giocato nell’acqua.

Un pomeriggio rilassante!

11:04 am

Incubo

Stanotte ho avuto un incubo: qualcuno voleva darmi un colpo con una sbarra di ferro.

Sono caduto dal letto, e sono rimasto impigliato nella zanzariera. Nel divincolarmi l’ho strappata e ho rotto il ferro (!) che la regge.

Ho dovuto andare a dormire poi in un’altra camera per non essere mangiato dalle zanzare, ma non è servito perché mi hanno mangiato lo stesso, e prima delle cinque ero già sveglio.

Il pellegrinaggio è andato per molti versi meglio del previsto:

  • La partecipazione, innanzitutto: hanno partecipato la metà delle persone. A dire il vero non ci speravo, considerando che bisognava spendere 200 pesos, che per molte famiglie non sono poco.
  • Le suore: sono venute Serafina, Blessila e Cristina. Avevamo con noi anche Heriberto e Willy.
  • La conferenza di Wendy: pratica, concreta, ha saputo parlare al cuore! Ha fatto presenti molti rischi delle piccole comunità, tra cui quello delle mormorazioni.
  • Gli autobus affittati: sono arrivati tutti a casa. L’unica cosa che è successo è che si è dovuto cambiare una gomma.
  • La pachanga, cioè i numeri fatti dai settori dopo mangiato: sono stati molto belli, e qualcuno ha ripreso in chiave scherzosa qualcosa delle riflessioni del mattino.
  • I ltempo: non ha piovuto, e non c’è stato un caldo soffocante.
  • Il mangiare, che molti si sono portati e altri hanno comprato là. Tutto si è svolto bene.
  • La messa, ben preparata, che mi ha dato l’opportunità di riannunciare la bellezza delle vita cristiana e della vita di comunità. Abbiamo potuto anche dare la comunione sotto le due specie.

Come sempre c’è anche stato qualcosa di negativo:

  • Gli autobus sono arrivati alle 7 e un quarto invece che alle 6, e ciò ha ritardato la partenza e quindi l’arrivo. In pratica non abbiamo potuto fare la Via Lucis.
  • Ho calcolato male i partecipanti, e all’ora di partire si è scoperto che c’era bisogno di un altro autobus. Cercarlo ha ulteriormente ritardato la partenza.
  • Non si è detto agli autobus di andare in colonna. Un autobus si è mezzo perso, anche se di poco, ed è stata fatta una fermata inutile a una specie di autogrill (altro ritardo nel viaggio di partenza).
  • Le testimonianze: si era previsto un momento in cui dare testimonianze di momenti di vita delle comunità apostoliche. Invece sono venute fuori le solite testimonianze di guarigione, belle ma fuori luogo.

In definitiva, più luci che ombre. Wendy ha suggerito che il suo tema si lavori nelle Comunità Apostoliche della settimana prossima, in maniera che possa far riflettere anche chi non ha potuto partecipare al pellegrinaggio. Cosa che faremo senz’altro.

Bene anche il rendiconto finanziario. C’è stato un guadagno di 12,800 pesos, che andrà a finanziare la costruzione della nuova cappella. Grazie, Signore!

Bella esperienza di confessioni a un ritiro della Comunidad Siervos de Cristo Vivo, alla Escuela de Evangelización.

Era un ritiro “Emaús” per soli uomini. Ho confessato una decina di persone, tutte confessoni molto belle e sincere. Grazie, Signore!

Oggi ho fatto gli ultimi preparativi del pellegrinaggio delle Comunità Apostoliche: sono andato a comprare dei candeloni che ci serviranno per il via lucis e ho fatto fare alla segretaria le fotocopie della preghiera del cardinale per il Terzo Piano Pastorale.

Nella riunione di stasera abbiamo fatto il punto sulla situazione dei gruppi.

Alcuni risultano in netto miglioramento, due nuovi gruppi si stanno lanciando. Un gruppo, i Profetas Juveniles, è morto. Il gruppo di Jacagua sta prendendo cammini più sociali che ecclesiali.

Si è fatto il punto sulla Giornata Mondiale della Gioventù, a cui parteciparà Rosanna. Abbiamo coordinato varie iniziative perché tutti i gruppi si sentano protagonisti.

Infine abbiamo cominciato a programmare i campi estivi: uno per i bambini, uno per gli adolescenti, e un fine settimana per i responsabili. Il mese di luglio intero sarà dedicato alla pastorale giovanile.

Credo che la riunione è valsa la pena!

Oggi pomeriggio, in un momento abbastanza tranquillo, ho avuto una conversazione interessante.

Con due ragazzine di tredici anni, Melina e Yafreisi, abbiamo chiaccherato del più e del meno, del ballo e della vita religiosa, di come mi è arrivata la vocazione, di come può un consacrato sopportare tante proibizioni.

Loro due hanno manifestato una discreta maturità quando mi hanno detto che non vogliono fare come le altre ragazzine della loro età che si sposano o che hanno relazioni con il ragazzo e che poi rimangono incinte e la loro vita cambia completamente.

Melina e Yafreisi sono entrate al gruppo Ciempiés due mesi fa, e se crescono senza intoppi promettono bene per il futuro loro e del gruppo.

Mi ha fatto piacere avere la possibilità di parlare e ascoltare un po’. Non mi succede molto spesso, normalmente mi ritrovo che “non ho tempo” per queste cose.

8:33 pm

Grazie! (Lara)

Stamattina Gloria e suo fratello minore Daniel si sono presentati al corso di inglese, non era oggi il loro turno ma mi hanno chiesto se potevano rimanere ugualmente; così abbiamo fatto lezione normalmente… e io ho pensato che le vostre preghiere sono state ascoltate, grazie di cuore!

Mi sono perso quasi tutta la mattinata a organizzare i dati dei candidati ministri.

Avevo lasciato il lavoro in mano alle segretarie, sperando di non doverlo fare io, ma purtroppo i lavori delicati è sempre meglio farli di persona.

Così ho partorito la lista dei certificati di confirmazione che bisogna andare a cercare a Santiago e a La Vega.

Con il fatto che qui le Cresime si annotano nei libri delle curie, adesso ci rimane più facile trovarli.

Martedì un uomo della parrocchia andrà a farli fare, e così non dovrà andare ognuno dei ministri per conto suo.

Stamattina a lezione di inglese Gloria era ovviamente assente, il ragazzo morto ieri era suo fratello maggiore. Insieme a Suor Modesta sono stata a casa loro, non so che dire… Ho smesso di chiedermi il perché di certe cose che succedono, però non ho smesso di pregare… e magari non sono una che lo fa spesso o con le parole giuste però ci metto il cuore… Perciò chiedo anche a voi una preghiera per quel ragazzo e la sua famiglia, sono sicura che il vostro amore li aiuterà.

2:21 pm

Traffico

Stamattina ho dovuto andare in città, e ho passato due ore in un traffico tremendo.

La ragione: la feria del libro, che si sta facendo in un palazzo del governo nella Máximo Gómez.

Tutto lì attorno c’è un traffico che non ci si muove.

Amada è un membro, ben attivo, dell’Associazione di genitori della nostra scuola. È anche animatrice di comunità di base.

Ieri sera le hanno ammazzato un figlio di 26 anni, si chiamava Joselito.

Faceva l’autista di uno dei tanti autobus privati che si sono in Repubblica Dominicana, tutti i giorni in servizio sulla stessa linea.

Ieri sera è andato come al solito a portare l’autobus al garage sociale, e all’uscita gli hanno sparato tre colpi. Un taxi l’ha portato all’ospedale, dove è morto mezz’ora dopo.

La cosa tragica è che non si vede nessuna ragione logica per cui possano averlo ammazzato.

Inizialmente si è detto che erano dei ladri, ma poi si è scoperto che non gli hanno portato via niente.

L’unica ipotesi che rimane è che sia una vendetta dell’altro sindacato dei trasporti. In pratica nel paese si contendono i trasporti FENATRANO e CONATRA. È successo varie volte che si sono dati botte in strada, normalmente per il controllo di una linea.

Sembra che qualche giorno fa un autista membro di CONATRA è stato vittima di un’aggressione, e questa poteva essere una vendetta, visto che Joselito apparteneva a FENATRANO.

Rimane da spiegare perché se la sono presa con una persona assolutamente tranquilla, e che dentro al sindacato non contava assolutamente niente.

Tutte queste cose aggiungono dolore alla situazione già tragica che la famiglia sta affrontando.

Amada è abbastanza preoccupata perché il marito l’ha lasciata da vari anni e non l’aiuta per niente. Era Joselito che la manteneva, lei e soprattutto Danielito e Gloria, i suoi due figli più piccoli che fanno seconda e terza media.

Così stiamo pensando a che maniera aiutarla, con la parrocchia e con la scuola.

Ciao, sono Lara. Vi racconto la mia giornata che in effetti è stata particolarmente intensa.

Ieri notte sono stata insieme a don Lorenzo con l’ambulanza all’ospedale (ho anche guidato!); lì infatti accompagna due volte la settimana una ragazza che ha bisogno della dialisi e che sinceramente non sembra stare molto bene. Tralasciando condizioni igieniche nelle corsie e nelle sale di aspetto della clinica, la cosa che mi ha un po’ stupito è il fatto che questa ragazza arriva all’ospedale sistematicamente nel primo pomeriggio, si mette in coda per la dialisi e di norma non esce prima delle 11 di sera!!! Ieri poi in via del tutto eccezionale ha terminato all’una passata…

Stamattina sveglia presto per corsi inglese (ci sto prendendo gusto); a metà mattinata insieme al personale della scuola ho preparato un megacartellone che raccoglie i disegni fatti dai miei ragazzi dell’oratorio in Italia per quelli di qua. La cosa ha attirato l’attenzione di todos los niños e durante la ricreazione sono stata letteralmente presa d’assalto da due classi di prima, cioè circa da settanta bambini!

Pomeriggio pieno di lezioni fino alle 17.30 quando ho finalmente cominciato il corso di inglese per i professori. Da ieri Suor Serafina segue le mie due ultime lezioni del pomeriggio e mi da una mano: è indiana e l’inglese lo sa abbastanza, perciò si può pensare che prosegua il mio lavoro quando me ne andrò (stiamo già organizzando…).

Infine verso le sette ho partecipato alla riunione del gruppo giovani che si tiene ogni mercoledì e al quale non posso proprio mancare perchè i ragazzi di qua mi hanno accolto a braccia aperte da subito e ovviamente la simpatia è reciproca.

Sono stanchina, stasera a tavola non vedevo nemmeno il piatto… però sono entusiasta della mia giornata lunga lunga ma volata via in un attimo, alla prox!

Lara

Stamattina sono stato con Díaz a comprare il legno per la nuova cappella.

Non abbiamo trovato tutto quello che volevamo, il resto dovrebbe arrivare dopodomani.

Sarà per adesso una cappella di legno e lamiera, molto semplice, economica ed essenziale, perché nel posto dove la costruiamo ci sarà poi la vera chiesa.

In settimana dovremmo cominciare quindi a tirare su questa cappella provvisoria, e poi devo darmi da fare per vedere se facciamo per lo meno i muri di contenimento per dividere il terreno nella parte alta, dove andrà la chiesa, e la parte bassa, dove il progetto prevede i parcheggi e un salone.

A Genova si è anche lanciata una “micro”realizzazione, che in realtà non è micro, perché si parla di più di mezzo milione di euro…

E poi si spera che il governo dominicano assuma l’opera e la porti avanti. Adveniat è disposta a finanziarci il salone.

P’alante, come dicono qui, cioè Avanti!

L’ultimo parassita che ho avuto si chiama Balantidium Coli. Si prende per via di acqua non pura, o con gli alimenti.

Ho preso la medicina ieri sera, e stamattina l’intestino è già andato meglio.

L’influenza mi sta passando.

Oggi ho lavorato a ritmo quasi normale. L’unica cosa che mi stressava è che ogni tanto mi prendevano attacchi di starnuti a ripetizione.

Stamattina la Messa me l’ha detta Lorenzo, così ho potuto riposare un po’ di più. Lorenzo è speciale per rendersi conto quando qualcuno ha bisogno.

Alla Messa ho partecipato stasera, in Santiago el Menor, che stanno facendo la novena della loro festa patronale.

È stata anche un’occasione bella per condividere qualcosa con questa comunità che come missione non stiamo più servendo direttamente, ma con la quale ci legano ancora molte cose.

Ciao a tutti,

sono Lara. Ormai è più di una settimana che vivo qui ma ancora non sono in grado di valutare quello che vedo perché non lo conosco e non mi va di dare giudizi affrettati. Voglio però parlarvi delle mie impressioni nel confrontarmi con una realtà tanto diversa da quella a cui sono abituata.

Appena sono entrata nel barrio sono rimasta impressionata dalla quantità di persone che lo animano, dal costante rumore che c’è per le strade, dagli aquiloni costruiti dai bambini che poi finiscono incastrati tra i fili della luce.

La luce: spesso, e praticamente sempre quando serve, non c’è. Ad esempio verso sera, quando ho lezione con i grandi del liceo rimaniamo sempre al buio; ma l’unica a farci veramente caso sono io, per i ragazzi questo fa parte della normalità, come tante altra cose.

Un po’ di giorni fa (precisamente nel momento in cui mi ero dedicata al bucato) è piovuto forte per un po’. Quando a Genova diciamo che bastano due gocce d’acqua per mandare in crisi un mondo forse non ci rendiamo molto conto… Nel barrio le stradine non sono asfaltate e la terra, che solitamente con il vento alza una discreta quantità di polvere, diventa fango misto a sporcizia: ovviamente qui la vita va avanti e i bambini rimangono a giocare nel fango.

Mi guardo intorno e non ho il tempo di pensare: don Paolo mi ha dato subito tanto lavoro da fare, cosa che per me è stata sicuramente un bene (grazie davvero anche per questo…). Alla mattina quando entro nella scuola i bambini mi corrono incontro e mi saltano addosso, ogni volta è un’emozione bellissima: c’è chi mi abbraccia, chi mi da un bacio, chi mi prende per mano e chi tenta di parlarmi in inglese, basta stabilire un contatto e si sa che con i bambini ci sono mille modi non spiegabili a parole.

Anche il rapporto con don Lorenzo, le suore, i professori e il personale della scuola e della casa è speciale, sono sempre gentili e attenti a quello di cui potrei aver bisogno.

Qui le persone hanno sempre tempo da dedicarti… Il primo è proprio don Paolo: anche quando è di corsa riesce con uno sguardo o un saluto a considerare tutti quelli che gli stanno intorno; e, come la gente del posto, lo fa con il sorriso!

Questo non è in assoluto un posto triste: ci sono problemi reali molto grossi, che probabilmente io posso solo immaginare, però ogni persona vive con il sole dentro e il sole, si sa, illumina tutto quello che ha intorno.

Alla prox! Lara

Stasera sono stato a trovare Belkis a casa sua. Belkis è la professoressa di scienze del liceo. Da quindici giorni è malata, non si capisce se una labirintite o un’anemia, i medici non si sono ancora messi d’accordo.

La cosa che mi ha colpito è che per un po’ Belkis mi stava raccontando che suo padre l’ha abbandonata, che non le hanno mai dato un abbraccio da piccola, non se la sono mai coccolata. E c’è di più: nella settimana che è stata all’ospedale, abbastanza male, suo papà né l’è andata a trovare, né le ha chiesto se aveva bisogno di qualcosa.

Senonché, quando ho provato a dirle che cerchi di vedere le cose belle che ha vissuto, mi ha cominciato a snocciolare tutta una serie di situazioni bellissime: studenti che non l’hanno lasciata sola, colleghe che sono state a trovarla, il fatto che quando è passata dalla primaria al liceo si sono rivelate infondate le sue paure di non farcela, ecc. ecc.

Insomma, ho visto come il Signore l’ha aiutata a passare dalla contemplazione del bicchiere mezzo vuoto alla contemplazione del bicchiere mezzo pieno.

Me ne sono andato commosso da tante cose belle che mi ha raccontato, e credo d’averla lasciata un bel po’ più serena.

Grazie, Signore Gesù!

Caro Don Paolo, in effetti dal punto di vista della salute formiamo un trio perfetto… Comunque hai buone possibilità di guarire: io per esempio sto molto meglio, il raffreddore e il mal di gola se ne stanno andando (così tranquillizzo parenti e conoscenti), rimane solo un leggero problema alla voce, il che dovendo parlare in inglese qualche ora di fila non è importante…!!!

Lara

2:44 pm

Mal di testa

Di questa influenza che mi sono preso la cosa più fastidiosa è il mal di testa.

Ieri sera non riuscivo a dormire, stanotte ho avuto incubi, e stamattina mi sono svegliato presto.

Spero che stasera vada meglio.

L’altro giorno con la segretaria abbiamo fatto il conto dei prestiti “ritardatari”. Arrivano a un ammontare di 228,000 pesos, cioè circa il 20% del capitale del Fondo di Solidarietà.

Ho già provveduto a “tirare le orecchie” a qualcuno che si era “dimenticato” di restituire”, e con un certo numero di persone le cose sono ripartite.

9:57 pm

Epidemia

Siamo tutti mezzi malati, con mal di gola e raffreddore.

Lorenzo, Lara, e anch’io. Lorenzo è stato il primo, Lara l’ha seguito, e oggi sono arrivato io, medaglia di bronzo.


Radaisa con suo figlio

Al bambino di Radaísa hanno già fatto una prima operazione, aggiustando abbastanza la bocca.

Non si sa cosa possano fare per l’occhio, perché uno dei due globi oculari manca totalmente.

La madre è molto contenta del lavoro che stanno facendo al Bambin Gesù di Roma.

Tra qualche settimana dovrebbero continuare con la seconda operazione.

Stasera ho potuto parlare un po’ con Miguel Ángel, il nostro seminarista a cui è morta la mamma due mesi fa.

Ho cercato di fargli esprimere i suoi talenti e i suoi punti deboli, e ho visto che ha una buona coscienza di sé, e che sta lavorando sodo per migliorare.

Mi ha parlato anche di una difficoltà che hanno a scuola con il professore di informatica, sembra che non sia capace a spiegare la programmazione.

Stranamente, nessuno si vuole azzardare a parlare con la direttrice del problema, hanno paura delle rappresaglie del professore.

Evelyn è una giovane donna (avrà sì e no 18 anni), è sempre stata nel gruppo di adolescenti della parrocchia, ma due anni fa si è “sposata” con un ragazzo di qualche anno più vecchio di lei.

Hanno avuto una bambina, che è nata prematura ed ha avuto parecchi problemi di salute fin dalla nascita. Adesso, a sei mesi di distanza, le è stata scoperta una idrocefalite.

Così la opereranno tra qualche giorno o settimana, per metterle la valvola nella testa. Domenica la battezzeremo, alla messa dei giovani.

Vi chiedo una preghiera per lei e per la famiglia.


Lara con alcuni dei suoi studenti di inglese

Ciao a tutti! Mi presento, sono Lara. Ebbene, sì, sono io, in carne e ossa, dopo tante cose che avete potuto leggere di me. Collaborerò con don Paolo anche scrivendo ogni tanto qualcosa su questo diario. Mi raccomando, leggetelo!

Da quattro giorni insegno inglese ai ragazzi della scuola elementare, solo i più grandi però equivalenti alle nostre seconda e terza media, e a quelli del liceo. Avevo pensato in un primo tempo di suddividerli in base all’età, non considerando il fatto che qui in una stessa classe ci sono ragazzi con tre-quattro anni di differenza e quindi preparazione scolastica diversa; così in accordo con don Paolo mi sono resa conto personalmente della loro conoscenza dell’inglese e li ho suddivisi in gruppi di 5-7 persone in modo tale da poterli seguire più che posso.

Inoltre da lunedì comincio il corso di inglese anche per gli insegnanti, dopo le lezioni pomeridiane; alla fine credo siano in sette, che bello!

La cosa divertente è che io no hablo espanol e loro don’t speak english! In pratica sono entrata come madrelingua inglese e i ragazzi si trovano costretti a parlare inglese o quantomeno si sforzano. Quello che più mi sorprende è il loro sorriso. Non è una cosa da poco perché stamattina ad esempio ho tenuto un gruppo sull’alfabeto per 25 minuti: onestamente io mi sarei stufata, invece loro sembravano interessati e alla fine l’hanno imparato.

Quando entro nella scuola i loro volti si accendono, corrono a salutarmi in 1000, sono sempre felici e la gioia che ti trasmettono è indescrivibile. Questo posto tutt’altro che allegro e spensierato racchiude i sorrisi più belli che abbia mai visto…Con queste parole spero di avervi reso partecipi di quello che sto vivendo, alla prox!

9:07 pm

Inaugurazione

Stasera Messa di inaugurazione di una tettoia di un settore. L’abbiamo fatta per fare la celebrazione della Parola e per il catechismo.

Si suppone che una tettoia sia per non bagnarsi quando piove.

Ebbene, la nostra tettoia ha la proprietà che quando piove ti bagni.

Ha troppo poca pendente, e i fogli di lamiera ondulata sono sovrapposti alla giunzione solo un centimetri, invece dei 5/10 centimetri che dovrebbe essere.

Risultato: da ogni giusta l’acqua passa di sotto, e riesce anche a correre indetro, per cui non c’è un punto della tettoia da cui non cadano gocce d’acqua.

Inoltre la giornata piovosa, la prima della stagione, ha fatto rimanere in casa loro moltissima gente. Così abbiamo fatto la Messa del Piccolo Resto. Ho approfittato per insistere sul fatto che non è il numero che conta, ma la disponibilità a servire.

Lara ha cominciato a lavorare con i suoi corsi di inglese per i ragazzi della scuola.

Al mattino fa lezione ai ragazzi di settima e ottava che vanno a scuola di pomeriggio, mentre di pomeriggio lavora prima con i ragazzi della primaria (di nuovo di settima e ottava) del mattino e poi con i ragazzi del lice.

Si sta sondando anche l’eventuale interesse dei maestri ad avere un corso tutto per loro. Da quanto ho visto almeno 3 sono interessati.

Stamattina ho consegnato al vicario episcopale per l’educazione la bozza di accordo con il ministero, per definire la posizione della nostra scuola.

Non si tratterebbe di cose nuove, ma di definire quello che già stiamo vivendo, in maniera che domani non venga un altro governo a cambiare le carte in tavola.

Tra qualche giorno il vicario mi dice cosa gli sembra della mia bozza. Poi la manderemo a Educazione.

Stamattina sono passato dalla dogana, dove ho potuto informarmi sulle pratiche da fare per far entrare le apparecchiature oculistiche senza pagare tasse.

Sembra sia un procedimento molto semplice: con il BL (Bill of Lading) si chiede una lettere alla curia, e con questa si gestiona prima la consegna e poi l’esonerazione delle tasse.

Bene! Avevo paura che fosse più difficile!

9:48 pm

Elettricista

Oggi pomeriggio mi è venuto lo sfizio e mi sono messo a capire perché un telefono della scuola non mi funzionava.

Ho scoperto che era perché dei 4 fili che lo collegano alla nostra centrale telefonica uno era interrotto in un punto.

L’ho collegato e le cose sono tornate a funzionare perfettamente.

Se sapevo che era così semplice non aspettavo nove mesi per aggiustarlo!

Ho dedicato la serata di oggi alla nuova cappella della futura parrocchia della Divina Misericordia.

Con Cándido abbiamo cominciato a tracciare sul terreno (che è tutto di riporto nel posto dove costruiremo) i quattro angoli della cappella, che complessivamente misura 8 x 16 metri.

Poi sono stato da Díaz, un nostro parrocchiano che vende legno, con il quale ci siamo seduti a fare i conti del legno che ci serve. Tra qualche giorno andremo a comprarlo.

1:46 pm

Habemus papam!


Gennaio 2005: L'allora card. Ratzinger al lato del card. Bertone
Gennaio 2005: L’allora card. Ratzinger al lato del card. Bertone

Eccezziunale veramente! Il conclave è durato solo due giorni!

Il card. Ratzinger è il nuovo papa: Benedetto XVI.

Con tutta la chiesa, con la folla che ha acclamato mezz’ora fa in piazza san Pietro, siamo tutti in festa! Grazie Signore!

Oggi pomeriggio lo dirò a tutti quelli che vedo! Sono troppo contento!

Il secondo via lucis, stasera, è venuto molto meglio del precedente, per lo meno per quello che riguarda le letture e l’organizzazione.

Invece c’è stato il problema di un vento intermittente abbastanza forte, che ci spegneva continuamente il cero pasquale e le candele.

La partecipazione della gente è stata bella, sono rimasti molto contenti.

Alla fine di ogni stazione ripetevamo a coro i due motti che il piano pastorale ci sta proponendo:

  • Ogni domenica con allegria partecipa all’Eucarestia!
  • Nelle mie mani, nelle tue mani, nelle nostre mani è il terzo piano pastorale!
11:10 pm

Benvenuta Lara!

Lara è arrivata stasera, alle 10 e mezza, qui a Santo Domingo.

Sembra un po’ stanca, ma ha una buona resistenza, considerando che è in viaggio da 20 ore.

Benvenuta, Lara!


don Paolo e alcuni preti

Stamattina abbiamo avuto l’Incontro Eucaristico Zonale: Adorazione Eucaristica e Santa Messa. È stato nel Parco Mirador Norte.

C’eravamo quasi tutte le parrocchie. Mancavano, stranamente, Santiago e Amparo. Non so perché il padre Federico non ha avvisato le comunità.

Mancava anche America Latina con il padre Nelson. Strano, perché normalmente partecipa a tutto.

Mancava anche San Roque González con il padre José Ramón. Questo padre da vari mesi è isolato e non si fa vedere alle riunioni. Sembra anche che abbia un problema di frizione con il padre Nelson.

Mons. Cedano, che doveva venire a presiedere, non ha potuto e ha delegato il padre Lorenzo Vargas. Il quale ha un bel modo di fare, e ha portato avanti un bel momento di Adorazione Eucaristica e poi ha presieduto la Messa.

Nell’omelia ha chiamato i giovani a riflettere sulla possibilità di essere chiamati al sacerdozio o alla consacrazione, e alla fine ha voluto davanti a sé per la benedizione tutti i giovani che sentissero nel cuore questa chiamata. Si sono fatti avanti una decina, alcuni dei quali sono già in seminario.


don Lorenzo e alcuni preti

Ha invitato anche le comunità a pregare per le vocazioni, e a fare l’invito alla consacrazione a quei giovani che sembrino disponibili o con i doni del Signore.

La nostra parrocchia ha partecipato in massa. Girando la testa intorno, dal presbiterio, da tutte le parti vedevo pecorelle mie. Come pastore mi sono sentito orgoglioso di loro!

Venendo via, un ragazzino di sedici anni, Willy, mi ha fatto sapere che l’anno prossimo andrá al seminario minore. Già aveva l’idea, ma diceva sempre che voleva aspettare la fine delle superiori (è in terza). Invece adesso si è deciso ed entrarà in settembre. Benedetto il Signore!

L’incontro dei preti della zona di stamattina è stato nella nostra parrocchia.

L’argomento principale è stata la Messa di domani nel parco. È venuto fuori che varie parrocchie non parteciperanno, principalmente per ragioni organizzative.

Non ci sarà il vescovo ausiliare, che ha la festa patronale nella parrocchia di cui è parroco. L’altro vescovo ausiliare è in ospedale per un inizio di infarto, e il card. Nicolás è chiaramente a Roma per il conclave.

A parte questi problemini, la maggior parte delle parrocchie parteciperemo con entusiasmo!

È la prima volta che l’incontro si fa nella nostra parrocchai, prima lo facevamo sempre in casa nostra.

Lo spazio è stato ben accogliente, e il mangiare pure.

Il pranzo l’hanno preparato Illuminada e Leonidas, e vari altri le hanno aiutato a trasportarlo, c’è chi ha messo a disposizione i piatti, chi ha prestato le forchette, chi ha fatto il succo di frutta, ecc. ecc.

Non sono mancati i complimenti!

10:36 pm

Arrivo rimandato

Ahimé, Lara non è arrivata. A Madrid ha perso il volo per Santo Domingo, o l’hanno lasciata a terra.

Dovrebbe arrivare domani.

9:44 pm

Lara


Lara

Domani arriva Lara.

È una giovane di Pegli, piena di entusiasmo, e con una discreta esperienza di pastorale dei ragazzi (ACR o qualcosa di simile).

Si fermerà con noi un mese, insegnando inglese “di madre lingua” ai ragazzi della scuola, aiutando in cucina, e facendo altre cose che ci verranno in mente.

È una ragazza molto in gamba, si è concessa questo viaggio come “premio” della laurea!

Altro incontro di formazione dei maestri, stamattina.

Non è andato come volevo, purtroppo. Avevo dedicato gli ultimi due incontri a spiegare dettagliatamente come si interpreta e come si spiega la bibbia, e pensavo che fosse abbastanza chiaro. Così li ho messi a fare un’applicazione pratica in gruppetti.

A partire da un passo del vangelo dovevano elaborare uno schema di spiegazione in tre punti:

  • Cosa mi annuncia questo passo?
  • Come mi aiuta a vivere la chiesa questo passo?
  • Cosa mi chiede di fare questo passo?

Purtroppo nessuno dei gruppi ha capito bene le cose, hanno prodotto delle mezze schifezze.

Così tra quindici giorni tornerò ancora una volta sul tema, facendogli vedere varie esemplificazioni.

Stasera abbiamo celebrato la seconda messa pasquale con il cero nel settore Altagracia, a Ponce.

A differenza della messa di martedì del Mercadito, che è stata non molto partecipata, quella di stasera è stata un successo: per lo scenario, molto bello: eravamo nel campo da baseball, in mezzo, e la gente che partecipava alla Messa si è disposta in cerchio, penso che ci siano state 3/400 persone, e i canti ben animati.

Un’altra differenza da martedì è che tutte e due le volte abbiamo fatto “ballare” il cero pasquale dopo la Messa, ma martedì la cosa non è venuta fuori bene, poche persone hanno fatto ballare il cero e tutti se ne sono andati alla svelta. Invece stasera la “ballata” è durata ben bene, accompagnata da musica ben vivace.

E come chicca finale, dopo la Messa ho avuto la gioia di confessare tre persone, due giovani ragazze che era da un po’ che non si confessavano, e una meno giovane signora che si confessava per la prima volta. Sono momenti in cui sperimenti la felicità di essere prete!

Stasera abbiamo fatto il penultimo incontro.

Forti dell’esperienza delle altre volte (poche coppie che si sposano subito) ho deciso di incentivare la cosa offrendo il salone parrocchiale per il rinfresco, e mettendo con la parrocchia la torta.

Inoltre si è suggerito di trovare chi possa prestare i vestiti agli sposi e spose, perché questa è un’altra causa di grosse spese e quindi, in mancanza di soldi, di ritardo a sposarsi.

Delle coppie che hanno fatto il corso negli ultimi tre anni, credo che solo il 20% si sono sposati. Gli altri… il motivo sembra economico, soprattutto.

3:05 pm

Sangue marcio

Stamattina sono andato per cambiare un certificato bancario. Per evitare di ritornare mi sono premurato di telefonare prima di andare in maniera di sapere precisamente cosa mi serviva. Così mi sono procurato tutto il necessario e sono partito.

Purtroppo arrivato là, ed entrato dall’impiegato dopo 15 minuti di coda, mi è stato detto che mi mancava un timbro della parrocchia.

Aaaaargh! Mi sono trattenuto ma ho avuto un momento di rabbia. Ho cercato di mettere la cosa in mano del Signore, con fede, e il Signore mi ha aiutato e mi ha subito tranquillizzato.

Più di un anno fa ci era arrivata una grossa offerta per mettere su un’ambulanza. È stato un lavoro laborioso, opera soprattutto di Lorenzo, che dall’inizio ha creduto nella cosa e ci si è impegnato a fondo.

Adesso, a 4/5 mesi dal momento che l’ambulanza è stata ultimata, i servizi cominciano a girare.

Attualmente se ne fanno almeno due tutti i giorni: portare a mezzogiorno e riportare indietro a una sera una persona che va a fare la dialisi.

E in più tutti i giorni i medici del dispensario riferiscono all’ospedale qualche paziente grave, e lì esce il terzo servizio giornaliero.

Non c’è ancora corpo di volontari. Lorenzo sta portando avanti la cosa lui, soprattutto per capire le dinamiche dominicane dei pronto soccorso. Abbiamo già contatti con un giovane, responsabile di un’associazione di salvataggio e soccorso, il quale è entusiasta, lui e gli altri giovani, della possibilità della collaborazione. E non dovrebbe passare ormai molto tempo perché si aggiungano all’équipe.

Ieri il distretto scolastico ci ha mandato un professore nuovo.

Non l’abbiamo chiesto, ma penso che l’accetteremo.

Giovedì ci avevano mandato un altro, di ginnastica, ma gli ho detto che si facesse fare lettere di raccomandazione delle scuole dove ha lavorato prima che da noi, e anche da qualche prete o suora.

Dovrebbe venire oggi pomeriggio con le lettere.

Sembra anche che ci mandino una nuova maestra, con l’idea di nominarla presto.

Nel frattempo la gente contrattata da noi, da due anni è in attesa della nomina. Qualcuno dice che due di queste nomine dovrebbero uscire questo mese di Aprile.

Oggi ho fatto insieme a Carmen il primo corso per i messaggeri, nel settore San Ramón (i campos). Per ogni settore faremo uno di questi corsi.

I messaggeri, che nel terzo piano pastorale diocesano di Santo Domingo hanno il compito di portare a tutte le famiglie della parrocchia la “lettera al popolo di Dio”, servono ognuno una decina di famiglie. Ciò significa che noi, che abbiamo 10,000 famiglie, abbiamo bisogno di quasi 1,000 messaggeri!

Già ne abbiamo circa 500, e sono i fratelli e sorelle che hanno fatto il ritiro di evangelizzazione e che sono nelle comunità apostoliche. Ne avremo bisogno di quasi altrettanti!

Ho messa una prima versione (migliorabile) della pagina di Wikipedia sul Bertone. È all’indirizzo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Tarcisio_Bertone

Se avete voglia, miglioratela! È il nostro vescovo, gli vogliamo bene!

Oggi cambio il responsabile del settore dei campos. Alfredo Guante l’ha fatto per 3 anni, e ha fatto un lavoro abbastanza buono. Lo sostituisce Antonia, una signora sulla cinquantina, che si è avvicinata alla chiesa 5 o 6 anni fa, e che si è messa con amore in un lavoro forte di formarsi e cominciare a impegnarsi.

Il punto forte di Guante è stato la capacità di muoversi, di passare notizie, di tenere insieme tutto. Il suo punto debole, la incapacità di organizzare la comunità: di fatto, nonostante sembrava che capisse come bisognava organizzare i gruppi, non riusciva a trasmettere un’idea chiara di come si dovevano fare le cose.

Guante continua comunque a dare una mano nel settore, e la stessa Antonia gli ha chiesto che la aiuti, visto che lei, nonostante sia più giovane, è di salute malferma.


I partecipanti della giornata di formazione

Oggi abbiamo avuto una giornata di formazione per implementare due elementi del terzo piano pastorale diocesano: la pastorale di moltitudini e i messaggeri.

Al primo tema si è dedicata la mattinata, al secondo il pomeriggio, fino alle 5, ora in cui ci siamo messi in cammino verso il Guaricano.

L’attività era per le commissioni parrocchiali di pastorale di moltitudini, ma io sono abbastanza scettico su tutte queste commissioni, e mi sono portato il consiglio pastorale. Scelta che si è rivelata vincente, perché loro stessi si sono resi conto che è un lavoro che dobbiamo assumere tutti insieme.

Purtroppo sono stato l’unico a prendere questa decisione. Altri preti se ne sono visti solo tre, mentre erano presenti una settantina di parrocchie. E purtroppo quello che succederà a queste parrocchie è che i laici arriveranno in parrocchia entusiasmati e molti di loro troveranno il loro parroco “freddo”, con il risultato che in molte parrocchie si farà poco…

Altra cosa: sono andato a questa giornata per senso del dovere di accompagnare i miei laici del consiglio pastorale più che per convinzione che valesse la pena. Il Signore mi ha fatto ricredere. Questa giornata di lavoro è stata più importante di tre consigli pastorali in parrocchia.

Abbiamo anche definito mentre eravamo là qualche strategia e programmato una serie di incontri per rimotivare la visita alle famiglie.

Con l’aiuto di Dio faremo scintille!

Oggi pomeriggio ho approfittato la circostanza della morte del papa per spiegare ai maestri come si elegge il nuovo papa.

Ne è venuta fuori una catechesi sul primato petrino, sui cardinali, e spero di aver trasmesso un po’ di amore alla nostra chiesa cattolica.

Ho visto tutti interessatissimi!

Abbiamo celebrato la messa del funerale del papa stamattina, alle 10 nella parrocchia dell’Amparo.

Il padre Federico ha presieduto, e io ho fatto la predica, centrata al 90% sul testamento di Giovanni Paolo II.

La chiesa era piena (circa 400 persone), presenti varie classi di liceo.


Suor Patrizia in Gennaio 2005

Suor Patrizia si è spenta oggi pomeriggio, a Genova, verso le 6 e mezza di sera.

Da più di due anni era sofferente a causa di un tumore dell’utero, estesosi con metastasi in varie parti del corpo.

Era stata operata e sottoposta a chemioterapia. L’estate scorsa si è sentita abbastanza in forze e ha visitato la sua famiglia in India. Al ritorno, la ricaduta che l’ha consumata giorno dopo giorno.

Qui nella missione ha servito per una decina di anni: al mattino, nel dispensario, svolgendo le sue funzioni di infermiera, e nella farmacia. Poi, a metà della mattinata, si trasferiva alla cucina per aiutare Sila nella preparazione del pranzo.

Le suore di qui, Lorenzo, io, tutti ci sentiamo abbastanza tristi, ma al tempo stesso sollevati, perché sappiamo che Patrizia ha speso la sua vita con fede.

Dalla lontana India, la chiamata a essere suora nelle nostre “Brignoline”, dove ha servito sempre nel nascondimento, ma con molto amore e molto lavoro.

Chiediamo anche a voi una preghiera per lei, in suffragio, e in ringraziamento al Signore per tanto bene che ha potuto fare.

Ieri sera ho potuto partecipare all’incontro di preparazione al matrimonio. Era già il sesto, siamo quasi alla fine.

Mi piace sempre di più la prospettiva biblica che ho dato al corso.

Tra l’altro, ieri sera le coppie che guidano il corso insieme a me hanno sviluppato il tema proprio bene, è stata una soddisfazione!

Continua con successo l’esperienza degli incontri mensili per i genitori dei bambini della scuola.

Il tema di oggi era “i genitori sono i primi catechisti dei loro figli”.

La partecipazione è stata sul 70% circa. La carenza che si nota di più è l’assenza dei papà: su 10 genitori che vengono solo uno è maschio. La conseguenza è che le mamme arrivano spesso a casa entusiaste per quello che hanno imparato, ma facilmente il loro marito distrugge in pochi minuti, con una sgridata o una minaccia quello che loro hanno imparato con tanto amore.

Dopo l’incontro di formazione abbiamo fatto una verifica con i maestri, e abbiamo accordato che per l’incontro del mese prossimo, che sarà l’ultimo dell’anno, chiederemo obbligatoriamente la partecipazione di papà.

Per questo già la settimana prossima manderemo una comunicazione a tutte le famiglie, in maniera che abbiano tempo (20 giorni) per chiedere il permesso del datore di lavoro o per organizzarsi con i colleghi o dipendenti.

Oggi pomeriggio ho trovato su internet su di un sito spagnolo un nuovo testo per la via lucis, molto più semplice e adatto per la nostra gente.

Ci ho dovuto lavorare un po’ per adattarlo graficamente, ma adesso è quasi pronto.

Domani, se il Signore mi aiuta, lo passo alla segretaria per fotocopiarlo.

A quanto sembra la mia sensibilità è diversa da quella della gente.

Alla riunione degli animatori tutti erano contentissimi della via lucis che abbiamo fatto ieri sera.

Le cose che sono piaciute di più sono state:

il percorso abbastanza vario, e che nell’oscurità non capivano facilmente dove stavamo andando;

le luci delle candele, pittoresche nella notte oscura;

la gran partecipazione di gente: mentre camminavamo si vedeva un fiume vedere dietro di noi.

Qualcuno ha menzionato la scarsa qualità dei lettori, e ci siamo presi l’impegno di selezionarli meglio.

Faremo una messa di suffragio per il papa tutte e tre le parrocchie di Guaricano insieme, venerdì mattina alle 10. La celebraremo nella parrocchia dell’Amparo.

Stiamo invitando tutti i presidenti di Juntas de Vecinos, e tutta la popolazione in generale, compresa la polizia.

Invece a livello nazionale si celebrarà una Messa, lo stesso giorno e alla stessa ora, nella basilica di Higüey.