Contributi nella categoria 'Comunità missionaria'

Il mio primo giorno di ritiro è stato segnato dal sonno e dal riposo. Sono arrivato tardi alle varie meditazioni e celebrazioni, spero che domani sia meglio.

In compenso abbiamo avuto la gradita (per tutti) sorpresa che a dare il ritiro non c’era il solito prete degli anni scorsi del Movimento per un Mondo Migliore, che è il movimento che ci accompagna nell’applicazione del Piano Pastorale diocesano. Tale padre risultava abbastanza ostico a tutti: diceva cose belle ma non aveva il dono della comunicativa.

Invece appunto quest’anno c’è un padre della Diocesi di Santiago de los Caballeros, il padre Vinicio Disla, il quale parla a braccia ma con una capacità unica di mantenere l’attenzione dell’uditorio: è un continuo citare preti, suore e vescovi della storia dominicana, in una sequenza di aneddoti gustosissimi oltre che edificanti. È un padre di lunga esperienza (ha quasi cinquant’anni di matrimonio), e si è ordinato prete insieme al cardinal Nicolás López Rodríguez.

È un bel regalo che il Signore ci ha fatto. Sono Esercizi belli!

È in arrivo un altro turno di oculisti da Genova, sono amici di Carlo Mosci e Massimo Corazza.

Finora ho parlato solo con uno, Paolo Dell’Erna. Saranno qui lunedì 13, e si fermeranno uno una settimana e l’altro due. Continueranno il lavoro di visite a tappeto come hanno fatto Carlo e Massimo. C’è anche l’idea, se si può, che vadano in ospedale con il nostro oculista di qui per scambiare esperienze.


La carrozza della Madonna della Guardia

La Camminata Mariana di oggi pomeriggio è stata veramente bella. Moltissima gente, molte carrozze che le più varie statue, quadri e raffigurazioni della Vergine Maria, dalla classica Madonna dell’Altagrazia fino ad avocazioni più nuove come la Madonna della Consolazione.


Alcuni dei giovani presenti alla Camminata

Molta gente da Santa Margherita e dalla Divina Misericordia! Con anche un bel gruppetto di bambini e di giovani.


La Madonna della Guardia

La carrozza non l’abbiamo fatta, perché a livello di zona si è preferito ridurne il numero e preparare una sola carrozza per tutte le parrocchie di Villa Mella e Guaricano. È toccato realizzarla alla parrocchia dell’Amparo, che ha portato la statua della Madonna della Guardia di Genova, con tanto del Benedetto Pareto. Il tutto era molto bello, e avevano messo un cartellone che diceva “Madonna della Guardia di Genova”.

La camminata si è conclusa con la Messa presieduta dal vescovo ausiliare. Nell’omelia questi ha ricalcato il fatto che la camminata era una maniera plastica di realizzare un momento di preghiera per l’accettazione mutua (tema annuale del piano pastorale) e contro la violenza (problema cruciale in questo momento, in tutta la Repubblica Dominicana).


La carrozza del Ministero dell'Educazione con Alejandrina Germán

L’evento è stato seguito anche dai mezzi di comunicazione, attirati forse anche dalla presenza di una carrozza del Ministero dell’Educazione, al cui seguito andava nientepopodimeno che la stessa Ministro dell’Educazione, Alejandrina Germán, attorniata da una decina di alti funzionari del dicastero. Con un bel risultato in ritorno di immagine, penso.

Nel nostro gruppo c’era anche Miguel Ángel, l’unico seminarista presente alla camminata. Il gruppetto dei giovani aveva poi delle magliette nuove fiammanti preparate da suor Serafina con il logo delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario.


I nostri chierichetti

E la sorpresa: sul Listin Diario, uno dei maggiori giornali domenicani, apparirà domani la foto dell’inizio della processione, con i nostri chierichetti in prima file. Anche per questo c’è da essere ben contenti!


Yúdith e Taína, le nuove aspiranti, con suor Serafina

Le nostre suore hanno ufficialmente due aspiranti, Yúdith e Taína. Da vari mesi “bazzicano” nella casa delle suore, ma da oggi anche il vestito indica il loro cammino di approfondimento vocazionale.

Dopo suor Cristina, entrata nella congregazione nel 2001, queste due ragazze sono un dono meraviglioso per la missione e per le suore.

Entrambe vengono da un’esperienza di cammino parrocchiale, nei gruppi giovanili, nelle missioni, nella catechesi. E questo è la garanzia migliore di un cammino che inizia bene! Personalmente le trovo due persone meravigliose, ottimiste, dinamiche, di preghiera.

Come non dire un’altra volta: Grazie, Signore!


Paolo, suor Modesta e Lorenzo al compiere 8 anni di missione

Oggi io, Lorenzo e suor Modesta festeggiamo otto anni di presenza nella missione. Siamo arrivati il 29 ottobre 1998, ricordo benissimo quei tempi, era passato da solo un mese il ciclone George, la gente era ancora frastornata e non riusciva a riprendersi.

A poco a poco, le parrocchie hanno ripreso vita e sono tornate a girare bene.

Da parte mia voglio dire un grazie grande al Signore per questi anni bellissimi che mi ha donato. Qualche problemino, ma molte di più le cose belle vissute. Grazie, Signore!

Oggi pomeriggio ci siamo goduti con Lorenzo e le suore il film Karol. Molto piacevole. Ben raccontato. Ben interpretato. E nei dialoghi usa abbondantemente spezzoni di scritti dello stesso Woityla. Un bel pomeriggio, diverso dal solito!

9:01 pm

Padre Francesco

Stasera è stato con noi per la novena di santa Margherita il padre Francesco, napoletano, viceparroco di Amparo e Santiago. È un prete del cammino neocatecumenale, e collabora con il padre Isidro, che è il parroco. Ha appena 5 mesi di ordinazione, ma con lo spagnolo se la cava molto bene perché ha fatto il seminario Redemptoris Mater qui.

Ha anche cenato poi con noi, è stato un momento molto piacevole!

Alla novena, poi, avevamo una bella rappresentanza della Divina Misericordia, accompagnati da Marcial. La novena è stata bella stasera!

Il sito della Diocesi di Genova riporta una bella notizia per la missione: don Lino e don Giulio, che hanno cominciato, all’inizio soprattutto in circostanze ben avverse, la missione del Guaricano, hanno ricevuto l’onorificenza pontificia di Capellano di Sua Santità. È un piccolo riconoscimento della Chiesa per il lavoro svolto! Auguri di uguale fecondità anche nel ministero genovese!

Stasera è ritornata all’ovile suor Serafina! In perfetto orario, portando aria di Genova, notizie della visita di mons. Bagnasco alla casa madre, saluti di suor Daniela per tutti.

All’aeroporto siamo andati a prenderla in quattro, contenti per il ritorno di questa sorella piena di vita e di gioia.

Adesso che suor Serafina è qui, tra non molto dovrebbero venire a vivere qui Taína e Yúdit. Suor Serafina nutre per loro un affetto speciale, anche perché sono le vocazioni che, se il Signore vorrà che continuino, è lei stessa che se le è cresciute sotto le sue mani.

Stasera ho fatto l’ultima catechesi biblica. O meglio, l’ho fatta io in Betania. A Jacagua, dove i giorni scorsi andava suor Cristina, è andata suor Modesta. Marcial alla Divina Misericordia, Lorenzo alla scuola Guaricano Adentro, e Matilde nella cappella San Miguel.

L’argomento di oggi era riassuntivo: la Bibbia si deve leggere alla luce dei criteri della fede: l’unità di tutta la scrittura, l’analogia della fede, la fedeltà alla Tradizione della Chiesa.

Ieri avevamo sviluppato in maniera abbastanza ampia l’insegnamento sul fatto che la Bibbia è il libro della Chiesa, che nasce nella Chiesa per l’edificazione della Chiesa.

A Betania ho avuto un totale di 130 persone, quelli che non sono mancati mai devono essere una cinquantina. Preparerò loro una certificato di partecipazione, che molti inquadreranno e appenderanno in casa loro, orgogliosi di esserselo guadagnato!


La balestra quasi partita

La balestra quasi partita

Come potete vedere dalle foto, la camionetta che usano le suore – una vecchia Toyota Hilux 4×4 che deve avere almeno 15 anni – non ce la fa più: oggi pomeriggio, quando le suore sono andate a Jacagua per la Settimana Biblica, si sono rotti 4 dei 5 fogli della balestra anteriore sinistra! La camionetta è sostenuta da un solo foglio della balestra.

È vero che se si rompe anche quello la camionetta non va a pezzi: semplicemente il chassis si siede sul semiasse anteriore. Ma sono cose che se succedono a una certa velocità hanno sicuramente un effetto destabilizzatore che può portare a un incidente.

Inoltre, come vedete dalle foto, i foglio penzolanti sono solo 2, e non 4: ciò significa che altri due si sono rotti (quando?) e sono stati seminati per la strada.

Lorenzo mi sembra dell’idea che questa camionetta sia alla fine dei suoi giorni!

9:40 pm

Biglietto aereo

Ho comprato il biglietto aereo, sarò a Genova dal 28 dicembre (parto di qua il 27) al 19 gennaio. Spero di vedere tutti voi che mi leggete, e anche qualcun’altro!

3:33 pm

Vescovo nuovo!


mons. Angelo Bagnasco

Oggi è stato il giorno dell’ingresso di mons. Angelo Bagnasco come nuovo arcivescovo di Genova.

Sostituisce il card. Bertone, chiamato dal papa a Roma come Segretario di Stato.

Ne abbiamo parlato a tavola: le suore non lo conoscono, ma sanno che stamattina era nella loro casa madre per celebrare la festa di Santa Virginia.

Invece io e Lorenzo lo conosciamo bene, lo abbiamo avuto come professore di metafisica in seminario, ed entrambi lo stimiamo molto.

Benvenuto, mons. Angelo, nella sua diocesi!!

Stasera è tornato don Lorenzo.

È stato una settimana in Italia per commissioni varie. si riintegra al lavoro: domani due Messe, e a partire da lunedì mi fa le catechesi della Settimana Biblica in un settore della Divina Misericordia.

Grazie, Signore!

Che serata ieri in quel di Genova… Per sr. Serafina è stata proprio una bella sorpresa quando assieme a don Gianfranco Calabrese dalla macchina ha visto scendere anche me!!! Ha iniziato a ridere e saltare come solo lei sa fare e non riusciva più a star nella pelle per la gioia.

La cosa è stata possibile grazie alla collaborazione di don Gianfranco; qualche giorno fa infatti stavamo parlando della missione e mi ha detto che una sera di queste era già d’accordo con la suora per portarla a casa di Julia dove la aspettavano anche Cinzia e Gianni, la mamma di Julia e sua sorella Chiara… e quindi è stato facile preparare la sorpresa!

Mi sorprende sempre come da questo tipo di cose ne nascano incontri interessanti e piacevoli: a tavola, tutti raccolti attorno alle “mille e un’impresa” raccontate dalla suora mi è sembrato di stare in famiglia, eppure io non conoscevo nessuno di loro prima… è stata l’esperienza di vita cristiana nella missione a legarci.

Parlando con Julia ci siamo ripromesse di tenerci in contatto quest’anno per le varie attività in programma sulla missione e di tornare insieme già la prossima settimana a trovare Serafina dalle Suore Brignoline. A proposito: domenica 24 settembre siete tutti invitati in convento per partecipare alla consueta Festa di santaVirginia Centurione Bracelli che comincerà alle 10.30 con la celebrazione della S.Messa. La suora vi aspetta a braccia aperte!

Vi ricordate che vi ho parlato di Ana María e Ana Iris, le due ragazze di San Francisco de Macorís che sono venute dalle suore per un’esperienza vocazionale? Che dico? non era un’esperienza vocazionale, era vivere un anno con loro per poi andare a fare la formazione in Italia.

Ahimé, così presto come sono venute altrettanto presto se ne sono andate. Il 20 agosto sono arrivate, il 23 se ne sono andate.

Non si capisce che intenzioni avevano, le suore sono rimaste abbastanza male perché si sono rese conto di una serie di bugie, nonché di altri giochetti poco chiari.

La spiegazione ufficiale è che a Ana María non è piaciuto l’ambiente del nostro liceo. Abituata al liceo pubblico dove ha frequentato i primi tre anni delle superiori, le sarebbe sembrato troppo stretta la disciplina da noi. E noi ci domandiamo: ma se è troppo dura la disciplina di un liceo, cosa le sarebbe sembrata la obbedienza del convento?

Rimane quindi il mistero: cosa c’era dietro a questa spiegazione, francamente poco convincente?

Questa prima domenica senza Lorenzo è andata abbastanza liscia.

In realtà fino a sabato all’ora di cena non sapevamo chi avrebbe detto Messa alla Divina Misericordia, ma il Signore ci ha mandato il padre David, il rettore del seminario prefilosofato, e la cosa si è risolta.

In mattinata ho celebrato tre messe: le due d’orario di Santa Margarita, e la Messa del Ritiro Eucaristico: erano una quarantina i fratelli e sorelle che tre mesi fa avevano fatto il Ritiro di Evangelizzazione, e quasi tutti sono arrivati in fondo. Adesso formeranno le comunità apostoliche, per continuare a crescere nella fede.

La Messa della sera me l’ha celebrata il padre Kurian, il segretario del Nunzio, il quale si è anche fermato a cenare con noi.

Nel portarlo a casa ho avuto la triste esperienza di ricevere una botta nel paraurti posteriore: avevo rallentato a causa di un “poliziotto coricato” (così si chiamano qui i rallentatori), e chi mi seguiva non se n’è accorto e m’ha tamponato. Peggio per lui: si è fatto molti più danni di me!

8:59 pm

Un po’ stanco

Stamattina alle dieci e mezza ho dovuto gettarmi sul letto, e ho dormito fino a mezzogiorno. Avevo un po’ di stanchezza accumulata.

Adesso, un po’ più riposato, mi sento meglio.

Le suore sono molto care, soprattutto adesso in assenza di Lorenzo mi trattano molto bene. Ieri sera abbiamo cenato insieme, è stato un momento molto semplice e allegro!

Metà della mattinata e metà del pomeriggio me li sono passati in centro, recuperando pezzi per sostituire nei vari computer e apparecchi VoIP.

Ho dovuto anche andare in banca, dove mi hanno fatto aspettare 40 minuti per ricevere l’autorizzazione dell’operazione, che era di un’altra filiale.

Risultato: un sacco di kilometri macinati (Santo Domingo ha un’estensione in larghezza di 15/20 km, e sono andato quasi da un capo all’altro), molto traffico, e ritorno a casa alle quattro del pomeriggio.

In compenso con i pezzi comprati sono riuscito a far ripartire la centrale telefonica dal lato delle suore e a rimettere in rete i pc delle suore e di Lorenzo.

È stato faticoso, ma ne è valsa la pena. Grazie, Signore!

Seconda visita genovese per don Lorenzo in quest’anno. La prima volta è stata per stare accanto al fratello molto malato (è poi morto dopo un mese), stavolta è per aggiustare varie faccende.

Tornerà tra quindici giorni.

10:03 pm

Fulmine!

Se la centrale della scuola è entrata in funzione oggi, in compenso quella delle suore ha smesso di funzionare. Sembra che un fulmine abbia… fulminato gli apparecchietti, che sembra siano abbastanza delicati.

Non solo, è anche partita la scheda di rete del computer delle suore.

Così domani dovrò mettermi lì a vedere cosa si può fare.


Il sorriso solare di Sandra

Sandra è partita oggi pomeriggio per l’Italia. Ha vissuto un mese con noi, dando una bella mano a Lorenzo in cucina e allettandoci con il suo buonumore e i suoi scherzi.


Sandra con Taína e Yudy in cucina

Oggi a mezzogiorno, come gesto di saluto, ha infilato un cubetto di ghiaccio nella schiean di suor Blessila. L’altro ieri aveva tentato di innaffiarmi i pantaloni. In un momento che non se l’aspettava, ieri le ho messo mezzo bicchiere d’acqua sulla sedia prima che si sedesse, e al toccare il sedile della sedia con il didietro ha fatto un salto megagalattico.

Tutto questo per farvi capire chi è Sandra. Nonostante i suoi sessant’anni ha uno spirito giovanile, che ci mancherà nei prossimi mesi.

Grazie di cuore, Sandra, per tutto quello che hai dato alla comunità!


Don Paolo con Ana María e Ana Iris

Se non vi ricordate di loro, sono due ragazze diciottenni di San Francisco de Macorís che in una maniera mezza contorta sono venute a conoscenza delle nostre suore, e adesso sono entrate alla casa per un’esperienza di vita comune e di discernimento vocazionale.

Se tutto va bene, si uniranno a Taína e Yudy, le quali mostrano già una maggiore determinazione di voler entrare alla congregazione.

Nella foto Ana María è la più magrolina alla mia destra, e Ana Iris è alla mia sinistra (ops, avevo la camicia macchiata…).

Sono zia e nipote, ma non mi ricordo mai qual è la zia e quale la nipote!

Alla formazione dei catechisti di questa mattina c’erano parecchi “grandi assenti” di ieri: vari catechisti abbastanza esperti, che apparentemente ieri hanno avuto impegni inderogabili. Con loro quelli che hanno dato la loro disponibilità sono attorno al centinaio tra le due parrocchie.

Una cosa nuova di quest’anno è che non accettiamo più catechisti adolescenti. L’esperienza si è rivelata buona in un senso ma spiacevole nell’altro. Buona, perché nel fare catechismo ai bambini si sono rivelati pieni di entusiasmo. Spiacevole, perché di essi hanno continuato solo la metà; gli altri quatti quatti hanno lasciato. E un altro aspetto poco bello è che tra quelli che hanno continuato, e che dicono che sentono la vocazione di essere catechisti, c’è molta immaturità ecclesiale: vengono magari a Messa, ma rimangono in fondo a fare cappannello tra di loro.

Così, dopo aver parlato di tutti questi problemi nel corso dell’intero anno scorso, quest’anno abbiamo preso la decisione, io, Marcial, e d’accordo tutti i responsabili di centro di catechesi, che non avremmo accettato altri catechisti adolescenti. I catechisti adolescenti “vecchi”, pur con i loro limiti, li avremmo portati avanti, sperando di riuscire a formarli un po’ meglio.

Devo dire, però, che alla fine dei conti di questi catechisti troppo giovani non è venuto nessuno. Una diciassettenne c’era, ma mediamente è più matura delle altre ragazzine-catechiste.

E la mattinata si è svolta tra una riflessione mia sulla maniera che i genitori possono realizzare la loro missione di essere i primi catechisti dei loro figli, e una presentazione della situazione dell’adolescente fatta da suor Cristina.

Siamo anche riusciti a terminare alle undici e mezza, e non a mezzogiorno. Io sono arrivato a casa più tardi perché ho fatto una scappata a Los Cazabes e Jacagua a accompagnare con la camionetta i catechisti di là. Che, peraltro, sono stati ammirevoli: erano il settore più presente numericamente; e questo nonostante la scomodità e la distanza! Bravi!


I catechisti nuovi del 2006

È iniziato oggi, e continuerà domani e la settimana prossima, il momento di formazione dei catechisti che facciamo sempre, più o meno a inizio dell’anno.

L’idea mia era di chiamare l’ufficio catechistico della curia, che porta sempre in giro per le zone questi momenti di formazione, che tra l’altro sono strutturati in cinque tappe progressive e con un piano di studi ben definito. Purtroppo però non erano disponibili in questo periodo, per farlo con loro avremmo dovuto realizzarlo il mese prossimo o in ottobre, con la conseguenza che si sarebbe dovuto interrompere il catechismo del sabato.

Così alla fine ho deciso di farmelo io, cioè di guidare io gli incontri di formazione. In qualcosa mi aiuteranno suor Modesta e suor Cristina.

Oggi, in particolare, abbiamo parlato loro della metodologia catechistica, della condizione del bambino oggi (suor Modesta). Ho spiegato loro il simbolo apostolico e ho collocato la catechesi dentro al processo di evangelizzazione che realizza la Chiesa.

La partecipazione è stata attorno al 60% di quelli che facevano catechismo l’anno scorso. Di qualcuno degli assenti so che non continuerà, altri assenti spero che non si facciano vedere perché così evito di dirgli che non posso tenerli come catechisti.

Invece c’è stata una discreta presenza di nuovi. Sono quelli che vedete nella foto. Più per la Divina Misericordia che per Santa Margarita. Alcuni di loro dimostrano capacità di mettersi in gioco. Se a questa qualità corrisponde la serietà siamo a posto!

L’orario è stato dalle nove a mezzogiorno, e dalle due e mezza (in pratica dalle tre) alle sei.

Domani si continua, ma solo di mattina.

Oggi suor Serafina parte per l’Italia, e starà via fino al 2 di Ottobre.

Ha da rinnovare il permesso di soggiorno, e anche da fare un po’ di meritate vacanze.

Ieri, per salutarla, sono venute tutte le aspiranti: Taina, Yudy, Ana María, Ana Iris e Gladis. Hanno passato qui il giorno di ieri e si fermeranno anche oggi.

Sembra che Ana Iris e Anamaría, che sono di San Francisco di Macorís, vengano a fermarsi qui già la settimana prossima. Ana Iris ha finito il liceo, e Ana María deve finirlo quest’anno, e lo farà nel nostro Centro Educativo. Invece Taína e Yudy dovrebbero venire a vivere in casa con le suore un po’ più in là, dopo che tornerà suor Serafina. Per tutte e quattro sarà un anno di preparazione alla vita religiosa.

Invece Gladis ha appena finito la prima liceo, per lei c’è da aspettare ancora qualche anno.

Per tutte c’è da pregare!

1:23 pm

Messa al vapore

La Messa di stamattina l’ho dovuta celebrare “al vapore”, come dicono qui, cioè di fretta. Nella notte non ero stato bene, e sono andato in parrocchia perché mi spiaceva non esserci per tre battesimi, che erano di due figli di una coppia di ciechi e un altro ragazzo handicappato.

Purtroppo durante la Messa ho sentito la debolezza, e ho dovuto stare seduto i più possibile per arrivare in fondo.

Il resto della giornata me lo sono passato in letto.

La missione si è trasferita oggi al settore Nueva Jerusalén di Santa Margarita e al settore Altagracia della Divina Misericordia.

Nella Nueva Jerusalén è stato con noi il padre Kurien, il segretario della Nunziatura Apostolica, che ha celebrato una delle due messe di accoglienza. Questo padre è indiano, del Kerala, lo stesso stato indiano del quale sono originarie le suore, e viene volentieri a Guaricano perché ha così l’occasione di fare un servizio e anche di incontrarsi con gente della sua terra.

Stranamente, i missionari erano in numero inferiore rispetto a quelli che avevano nel settore San Ramón, che era più lontano. Mi immagino che possano essere una serie di coincidenze.

Grazie a Dio non è più piovuto, ma da ieri fa di nuovo caldo, sulla trentina di gradi. Paradossalmente, in Italia in questa stagione, che è la più calda sia qui che lì, si sta peggio che in un paese tropicale, se è vero quello che molti mi hanno detto di temperature italiane sopra i quaranta gradi. Beh, sappiate che qui non va mai più su di trentadue.

Domani continuaremo negli stessi settori.

4:38 pm

Messa di invio

Nella Messa di stamattina abbiamo fatto l’invio dei missionari e degli oranti della missione parrocchiale.

Gli oranti mi sono sembrati meno di quello che pensavo. Evidentemente la maggior parte di quelli che hanno partecipato al momento di formazione di venerdì scorso erano della Divina Misericordia.

Invece si sono visti tanti missionari, dovrebbero essere più di 65, cioè dovremmo poter formare almeno una trentina di coppie.

Domani appunto cominceremo, visitando le famiglie del Cazabes, che è il campo di dove è suor Cristina.

Invece alla Divina Misericordia c’era don Lorenzo a presiedere l’Eucaristia, ha fatto lui l’invio dei missionari e degli oranti. Loro cominceranno dal settore Espíritu Santo, nel barrio del Chimbú.


Il gruppo dei presenti al taller de líderes

Sono stato stamattina al bivacco dei responsabili della pastorale giovanile, dove ho fatto una catechesi sui simboli del cristianesimo.

Gli ho messo dentro un po’ di tutto, dai simboli paleocristiani delle catacombe fino a quelli moderni (Sacro Cuore di Gesù, immagine della Divina Misericordia).


Taína prende benevolmente in giro suor Modesta che ha un braccio a riposo

Nel discorso mi sono lasciato andare ad alcuni excursus su temi di storia della chiesa, in particolare con relazione al protestantesimo, ed è stato quello che ha reso più interessante la cosa.

Stanno partecipando al bivacco anche suor Modesta e suor Blessila. I giovani sono una quindicina, accompagnati da Marcial.

Benvenuta di nuovo tra noi, Sandra! Ci fa molto piacere averti nella missione, vedere il tuo sorriso, ascoltare la tua voce sempre attenta.

Buona permanenza!!!

9:51 pm

Santa Cristina

Oggi è l’onomastico di suor Cristina. Augurissimi!!!!


Marcial con alguni dei giovani del campo; dietro si vede Taína

Lorenzo ha fatto oggi pomeriggio la Messa di chiusura del campo adolescenti.

È rimasto stupito dalla loro attenzione. Così come ero rimasto stupito anch’io quando ho fatto la conferenzina d’inizio sull’amore.

Sono rimasti tutti contenti e soddisfatti.

Domani hanno la gita finale a Juan Dolio.

9:55 pm

Febbre

Stamattina Teófilo ha fatto una conferenza molto bella ai giovani del campo adolescenti, presentando la famiglia in chiave esperienziale.

Da parte mia però sono fermo in casa per una laringite con febbre.

Oggi pomeriggio ho dovuto affidare a Jacinta la formazione dei missionari della prossima missione parrocchiale.

In compenso ho potuto mettere a punto la lettera mensile a tutte le famiglie e passarla a Edilenia perché la inizi a stampare.

Domani spero di stare meglio, ho la Messa al campo adolescenti.

Con Lorenzo stiamo cercando di realizzare la connessione a terra dell’impianto elettrico della casa. Quando la casa è stata costruita hanno messo tutti i fili di terra, ma non l’hanno collegati a terra. Sigh!

E probabilmente questa è una delle cause per cui ci si sono rotti cinque apparecchi della nuova centrale telefonica.

Ho dovuto fare oggi vari giri in città: ho riportato l’inversore delle suore dove l’avevano riparato, perché continuava a dare problemi; ho poi dovuto fare un salto in banca dietro all’aggiustamento delle firme nei conti, e a farmi cambiare gli apparecchi VoIP che si sono rotti.

Hanno finalmente aggiustato l’inversore della casa delle suore. Da tre giorni erano al buio quando di sera non c’era luce.

La rottura di questo inversore è parte di qualcosa di strano, perché negli ultimi quindici giorni ci si sono rotti o hanno presentato anomalie anche due dischi di due pc, e quattro apparecchietti di voip. Sono portato ad attribuire la cosa alla messa in funzione della sottostazione elettrica, nella quale scorrono da quindici giorni 169 kV!

Ho presentato la situazione a vari tecnici dell’impresa elettrica, escludono nella maniera più assoluta che ci possa essere una relazione. Boh…

Sono stato oggi pomeriggio a celebrare Messa a Hato Viejo.

È un campo a 30 km da Santo Domingo. Il parroco è padre Cecilio, che è prete da due anni e che quando era seminarista veniva a fare pastorale nella nostra parrocchia. Visto che celebravano la novena della festa patronale mi ha invitato a presiedere la messa di un giorno della novena.

Ho fatto il viaggio, accompagnato da Pepe e da Willy, uno dei nostri seminaristi, sotto un’acqua battente.

La Messa è stata in tono minore, perché il settore a cui toccava animarla è dall’altra parte di un torrente che passa vicino a Hato Viejo, e non essendoci un ponte vero e proprio l’acqua alta del torrente non ha lasciato passare nessuno. In qualche maniera però la Messa l’abbiamo fatta, qualcuno a qualche maniera ha fatto i canti, e io ho provveduto nella omilia a motivare il lavoro del terzo piano pastorale diocesano.

Una cosa che mi ha colpito è stata la presenza della regina e della vice regina. Si tratta di due adolescenti del paese, scelte per la loro serietà. Tutti i giorni della novena presenziano con un vestito bianco e una fascia rossa a tracolla, e con una specie di corona in testa. Secondo quello che mi spiegavano è una forma di dare forza ai valori che queste giovani vivono. Tutti gli anni si scelgono diverse regine e vice regine.

Hato Viejo è anche il posto dove viveva Mamá Tingó, una donna che, in una circostanza in cui un uomo del governo voleva prendersi la terrra dei contadini, è stata in prima fila della resistenza dei contadini stessi, al punto che l’hanno ammazzata. Un busto nel mezzo del paese (mezzo maltrattato dalle intemperie purtroppo) ricorda la sua persona. Vicino a Santa Margarita vive sua figlia Juana, che è anche lei una persona impegnata nella lotta per i diritti della comunità.

In una settimana sono morti i due dischi rigidi di due computer, prima quello che usa Lorenzo e poi quello che uso io.

La coincidenza è casuale o correlata? L’unica correlazione è che una settimana fa hanno messo tensione alla centrale di trasformazione elettrica che c’è di fianco a noi. Non mi azzardo a sospettare che sia il campo elettromagnetico dei 68,000 Volt dei fili e dei trasformatori, ma la concomitanza mi sembra troppo precisa per non essere reale…

Grazie a Dio avevo risolto un mese fa il problema dei backup di tutti i computer: quello meno usato l’ho configurato per copiarsi periodicamente i dati di tutti gli altri, nove pc in tutto. Mi era costato un po’ di lavoro, ma effettivamente ne è valsa la pena. Tutti i dati di Lorenzo si sarebbero persi; i miei dati no, ma perché avevo configurato precedentemente un backup locale dei soli dati del mio pc a un secondo disco, l’unica cosa è che adesso posso fare un semplice restore di tutto il disco rotto, mentre con il solo backup vecchio avrei dovuto riinstallare tutto e copiarmi i dati dal secondo disco.

Ti dà soddisfazione vedere i frutti del lavoro. Grazie, Signore!

Non posso che essere orgoglioso della nostra squadra.

Anche se non ho visto la partita (ero in parrocchia al ritiro di preparazione alla Missione Parrocchiale) sono contento del risultato, e sono sicuro che il mio lavoro qui è occasione di orgoglio per il nostro paese almeno quanto la vittora riportata dalla Nazionale!

Rieccomi qui, a poche ore dalla finale di oggi ( forza Italia!!!).

Vi scrivo perchè mi piace poter ricordare anche sul sito che oggi è un giorno speciale e non solo per la partita che ci sarà tra poco. Perciò me ne approfitto per portare la seguente testimonianza: questa mattina nella Parrocchia di Sant’Ambrogio di Voltri si è celebrata la Messa per il cinquantesimo anno di sacerdozio di Monsignor Giovanni Battista Caviglia ed è stata una bellissima occasione di festa per tutta la comunità che lui ha formato in questi anni. Io lo volevo ricordare alla missione perchè è soprattutto grazie a lui e a don Paolo se mi sono avvicinata così tanto a questa realtà che mi ha regalato l’anno scorso un periodo bellissimo e che continua a esser presente nella mia vita di ogni giorno.

Don, se per caso Natalina riesce magicamente a collegarsi a internet in questi giorni e se le leggerà questo messaggio, sappia che lei per me costituisce un esempio di vita cristiana da imitare e un punto di riferimento importantissimo. Che a volte le parole non servono a dimostrare la gratitudine per essermi stato vicino sempre, che l’abbraccio per non sentirmi sola scambiato prima di partire per Santo Domingo l’anno scorso lo sento ancora adesso.

Ma là, nel barrio sola non mi sono mai sentita e capisco cosa voleva dire quando mi ripeteva le parole “Non abbiate paura…” perché il Signore se operiamo nella Sua carità ci è vicino sempre.

Quindi un grazie di cuore per tutto ciò che ha fatto per me e per avermi dato la possibilità di starle accanto anche in altre esperienze forti come quelle con le bimbe del Don Orione nei campi a Sassello.

E non smetta di abbracciarmi…

La finale di domani non la vedrò.

Qui in Repubblica Dominicana la trasmettono, ma la gente non vi fa molto caso. Il paese è un satellite americano, e anche nello sport gravita sul baseball e sulla pallacanestro.

Un altro motivo per cui non la vedrò è perché abbiamo un ritiro in preparazione alla prossima missione parrocchiale di agosto, e non ha senso che me ne stia a casa.

Mi spiace un po’, mi sarebbe piaciuto vivere l’emozione di essere (probabilmente) campioni del mondo. Ma so che, quello che lascio per il Signore, lui mi dà cento volte tanto.

9:39 pm

Telefoni

La giornata di oggi è stata praticamente dedicata tutta ai telefoni.

Ho portato al venditore il sipura spa-3000 che si era guastato, e me l’ha cambiato. Ho dovuto configurare il nuovo e l’ho messo in funzione.

E poi con Lorenzo abbiamo riordinato i fili del telefono della parrocchia. C’era un bel caos, con molti fili volanti, e varie prese di corrente inutili. Adesso è un po’ più razionale.

Ci hanno aiutato Willy e Heriberto, mattina e pomeriggio. Grazie!

Oggi niente di speciale, a parte la messa alla sera per il primo venerdì del mese.

Al mattino ero andato a celebrarla nel campo, mentre Lorenzo l’aveva presieduta nella cappella San Francesco.

A mezzogiorno abbiamo avuto una visita lampo di un fratello genovese, della parrocchia di Santa Zita. In vacanza a Bavaro, è voluto venirci a trovare, sobbarcandosi un viaggio di tre ore e mezza all’andata e altrettanto al ritorno. Ha pranzato da noi, poi una breve visita alla scuola, ed è dovuto ripartire. Mi ha fatto piacere la sua apparizione, mi ha fatto sentire l’aria di casa!

Nel pomeriggio un viaggio quasi a vuoto in centro, per cambiare due apparecchi voip dei nostri telefoni. Purtroppo il laboratorio incaricato della garanzia li riceve solo di mattina, per cui dovrò tornare domani.

Ho passato buona parte della mattinata in banca – per la seconda volta, e non ho ancora finito! – per aggiustare tutte le cose relative alla vendita al Scotiabank degli sportelli e clienti del Citibank.

A questo proposito, el nuove coordinate bancarie del nostro conto in dollari sono le seguenti:

Banca intermediaria:
Scotiabank Toronto
Swift: NOSCCATT

Banca locale:
Scotiabank Santo Domingo, República Dominicana
Swift: NOSCDOSDA
Conto # 555 0569
Intestato a: Misión Diocesana Genovesa

Per qualunque cosa potete scrivermi all’indirizzo donpaolo chiocciola gsi punto it (scusate, lo scrivo a questa maniera per evitare che mi spammino).

10:00 pm

Auguri eminenza!

Apprendiamo via internet che il nostro amato cardinal Tarcisio Bertone è stato chiamato dal papa al servizio di Segretario di Stato.

È una notizia che ci riempie di gioia, perché qui in missione più che altrove abbiamo avuto la gioia di vivere una settiamana insiene al nostro vescovo, ed è stata una settimana carica di umanità e di affetto. Il fatto di amare il cardinal Bertone ci fa sentire contenti della fiducia che ha riposto in lui il papa.

Al tempo stesso un velo di tristezza: già assaporavamo la prossima visita, che doveva essere tra un annetto. Pazienza! Magari il nuovo viene anche più presto!

6:30 pm

Nuovo telefono

Siamo quasi a punto con la nuova centralina della Missione, e dei tre numeri che avevamo ne è rimasto uno solo: il 809 701-5029, in modo che per chiamare dall’Italia l’unico numero che si può fare è il 001-809-701-5029.

Non funzionano più né il 701-5030, che era il numero della casa delle suore, né il 568-7419, che era quello della casa dei padri.

Adesso facendo il 701-5029 risponde un menu che reindirizza (ahimé, in spagnolo), alle varie opzioni.

Per chi non capisce lo spagnolo, con il 3 si raggiungono le suore, con il 4 i padri, con il 5 si invia un fax.

Scusate il disagio!

Vi chiederete cosa è l’Escoge. Prima di tutto si legge “escohe” (con l’h aspirata), e in spagnolo significa “scegli”.

È un fine settimana per giovani sul tipo del Cursillo di Cristianidad, analogo in certi senti alla genovese Proposta.

Come la maggior parte di queste esperienze, si chiude con la Messa festiva, che è stata appunto ieri sera.

Sono andato a fare l’Escoge c’era il mio figlioccio Heriberto, nostro primo seminarista. Con lui c’erano un centinaio di altri giovani della diocesi, accompagnati da una ventina di animatori.

L’impatto su di me è stato bello, nonostante un po’ di stanchezza e l’ora tarda: la Messa è cominciata alle dieci di sera ed è finita alle undici e mezza. È stato bello abbracciare Heriberto e dirgli che ero contento per la bella esperienza che aveva fatto. Spero anche che altri giovani si decidano e si lancino a quest’avventura che non può che farli maturare.

Prima di Heriberto aveva fatto l’Escoge Willy, un altro dei nostri seminaristi, e Loraida, una giovane maestra della nostra scuola. In quest’ultima in particolare ho potuto vedere con i miei occhi il cambio di vita che c’è stato in lei: si è riavvicinata in maniera impegnata alla chiesa, ha lasciato certe ruvidezze di carattere, è più serena.

Il momento che ho vissuto mi ha fatto venire la voglia di conoscere meglio l’Escoge, in maniera da potermene fare promotore più cosciente.


I giovani presenti all'incontro

Oggi abbiamo avuto l’incontro delle Comunità Apostoliche di Santa Margarita, nel seminario maggiore.

C’eravano circa 150, tra cui una quindicina di giovani. È venuta anche suor Serafina con le aspiranti, e in mattinata ci ha raggiunti anche Willy, uno dei due seminaristi che in agosto passerà al seminario maggiore.

La giornata è stata serena, sia per l’ambiente aperto del Seminario (è un polmone verde in mezzo alla città), sia per le riflessioni, che sono state accolte con attenzione.

A me è toccata l’istruzione del mattino sull’essere comunità e comunità apostoliche: ho delineato le caratteristiche generali di una comunità, e ho poi sottolineato il valore del nome “Comunità Apostolica”, che valorizza fortemente l’impegno di evangelizzazione. Ho auspicato che i membri possano accettare che si offra loro un “accompagnatore” di foro esterno, la qual cosa sembra possa trovare buona risposta, e ho indirizzato già i cuori alla Missione Parrocchiale di Agosto, che comincerà a principio di quel mese.

Nel pomeriggio abbiamo avuto il momento di ricreazione, con molte canzoni e scenette e poesie, il tutto gustosissimo.

Poi è toccato a Teofilo parlarci della spiritualità di comunione, dell’accettare l’altro, della chiamata a amarlo come è.

Alla fine abbiamo avuto un momento bello di testimonianze: di ogni settore ci sono state una o due testimonianze di come l’ingresso e la permanenza nella comunità apostolica ha aiutato le persone a cambiare. Varie testimonianze sono state commoventi, come quella di Tabita, che raccontava come era una persona intrattabile, e che grazie alla comunità adesso si relaziona con umiltà con la gente e invece di rispondere a chi le parla con voce alta rimane zitta per evitare che aumentino i problemi.

La giornata si è conclusa con i vespri, chiudendo il cerchio con le lodi che abbiamo fatto al mattino. Per molta di questa gente era la prima volta che pregavano con la Liturgia delle Ore, spero che l’abbiano gustata e che sentano il desiderio di continuare a viverla.

Prima di andare via ho dovuto fare una piccola romanzina: molta gente aveva tirato giù frutti dagli alberi. Ho dovuto spiegare che non si può fare in casa d’altri a meno che si abbia un permesso esplicito. Purtroppo la cosa ha rovinato un po’ il bel clima che c’era, ma ogni tanto le cose bisogna dirle.

Nonostante quest’ultimo incidente, una gioranta gustosa. Grazie, Signore!

Oggi ho vissuto una giornata tranquilla. Approfittando che non avevo impegni particolari ho dormito un po’ di più (don Lorenzo ha celebrato la Messa del mattino), e mi sono fatto due lavoretti in casa.

In parrocchia, dalle dieci a mezzogiorno, ho messo a punto la istruzione per la convivenza di domani: un’istruzione sull’essere comunità, e in particolare comunità apostolica.

Il pomeriggio avevo alcuni lavoretti pratici da sbrigare in parrocchia, senza tanta fretta.

Ho passato una giornata un po’ più tranquilla.

Da oggi Taína, Yudy e Nicaury sono dalle suore a fare un mese di prova.

Se tutto va bene, è possibile che Taína e Yudy, che hanno diciassette anni e l’anno prossimo saranno all’ultimo anno delle superiori, vengano già a vivere stabilmente dalle suore. Entrambe stanno vivendo molto positivamente l’avvicinamento alla comunità religiosa.

Invece Nicaury è più piccola: tredici anni, e va in seconda liceo. Ma mi è piaciuto il fatto che abbia voluto venire a vivere questa esperienza.

Stiamo pregando molto per queste ragazze e per la loro vocazione!

Stasera ho incocciato vicino a casa sua Félix, il direttore del distretto, il quale mi ha chiesto la lista dei maestri da nominare.

Così, durante la messa della sera detta da Lorenzo ho approfittato per fare un salto a scuola e preparargliela.

Voglio essere ottimista e credere che potrà arrivare qualcosa.

E l’innaffio con la preghiera.

Stasera con Lorenzo e le suore ci siamo visti il video di Tarcisio Mazzeo sulla Missione e Santo Domingo.

È la versione più lunga, dev’essere quella che è andata in onda sulla RAI nazionale.

Il servizio è veramente belle, moltissimi complimenti a Tarcisio e all’operatore Tito.

A causa della vendita dell’americano Citibank (dove abbiamo i conti) al canadese Scotiabank, dovevamo risottoscrivere i contratti dei vari conti.

Così oggi ci siamo passati 4 ore in banca: Io, suor Serafina e suor Modesta.

Due ore sono state di attesa per entrare dal funzionario, e due ore per svolgere il lavoro.

E non abbiamo finito, perché devo andare a raccogliere la firma del vicario di Amministrazione della curia, che pure lui firma sui conti. Inoltre don Lorenzo deve andare a farsi conoscere.

Il più è fattoQ

Con la stessa rapidità con cui erano arrivati, oggi pomeriggio se ne sono andati don Chicco e gli altri genovesi.

Nei due giorni che si sono fermati hanno visto le varie realtà, forse un po’ alla svelta, ma con estremo interesse.

La gente è rimasta colpita soprattutto da Luigi, che ha una straordinaria sominglianza con don Lino. A qualcuno è venuto un mezzo colpo quando l’ha visto.

Ieri sera alle undici sono arrivati a Santo Domingo don Chicco con altri cinque genovesi.

Vengono da Cuba, dove si sono trattenuti quattro giorni con don Marino e don Federico.

Da noi rimarranno soltanto due giorni, un piccolo assaggio per cominciare a conoscere qualcosa.

C’è tra loro Antonio, fratello di don Marino.

Benvenuti!

Questa domenica di Pentecoste ho vissuto varie cose belle:

La Messa di stamattina a Santa Margarita, nella sua semplicità, è stata bella, animata, partecipata.

Ugualmente la messa con i battesimi dei bambini a Jacagua. L’unica cosa è che mi sono reso conto durante la messa che la metà dei padrini non potevano fare i padrini (avrei dovuto controllare meglio le settimane passate e farglieli cambiare), così durante la predica è venuta l’occasione di fargli capire in maniera scherzosa che non è possibile che un padrino non faccia la comunione il giorno del battesimo del suo figlioccio, e chissà se qualcuno accetta la provocazione e si mette dietro al matrimonio.

Dopo la Messa dei Battesimi abbiamo avuto tre cose allo stesso tempo: il ritiro dei bambini della prima comunione, cominciato con la celebrazione penitenziale guidata da me; la catechesi su come confessarsi fatta dal padre Derno ai bambini della prima Riconciliazione, e un incontro con in genitori dei bambini dei sacramenti fatto da Juan Luis.

Quello che più mi ha colpito è stata la minuzia con cui suor Cristina ha fatto le ultime catechesi dei bambini della prima comunione, con amore, e cercando in tutti i modi che arrivino alla comunione preparati. Tra una catechesi e l’altra c’è uscita anche una piccola testimonianza di Taína y Yudi sul loro cammino di preparazione alla vita religiosa.

Nel pomeriggio, poi, avevamo un momento di formazione per messaggeri. Ne sono venuti un centinaio, la maggior parte stavano già facendo il lavoro ma non avevano ricevuto la formazione. Così abbiamo potuto rimediare questa lacuna. Ho fatto io l’introduzione e la conclusione, ed è stato molto bello l’interesse della gente e il loro desiderio di imparare.

Quasi alla fine della giornata, la Messa della sera. Alla fine ho avuto due dialoghi interessanti: con Wilkin, un giovane dei gruppi giovanili che mi si è offerto per parlare del Codice Da Vinci agli studenti del nostro liceo, e con Damaris, la quale aveva iniziato un cammino molto bello di preparazione al matrimonio con il suo “fidanzato-convivente”, e che adesso ha un po’ di difficoltà. Vi chiedo una preghiera per lei.

Sono un po’ stanco, ma soddisfatto.

Grazie, Signore!

È arrivato oggi pomeriggio da noi padre Derno Giorgetti, un missionario fidei donum di Cesena che da 29 anni lavora in Venezuela, nella parte orientale del paese.

Si fermerà da noi una settimana, dando una mano in varie cose (confessioni, ritiri, ecc.) e godendosi qualcosa del paese.

Benvenuto padre Derno!

Domani, 30 maggio, compio 14 anni di ordinazione presbiterale. È stato l’arcivescovo Giovanni Canestri che mi ha ordinato nel 1992.

Mi farete un regalone partecipando alla Messa, dove siete, e ringraziando con me il Signore per quello che ho potuto vivere finora.

E se potete chiedetegli anche con me che mi mantenga fedele a questo ministero che mi ha dato.

Grazie!!

Oggi ho fatto un salto in città alla compagnia telefonica del numero del consultorio, dobbiamo spostare il punto di arrivo della linea in maniera che ci sia più comodo per l’uso con la nuova centralina.

Mi ha fatto l’impressione che sarà una cosa semplice. Speriamo bene, perché altre volte abbiamo avuto abbastanza problemi con questa compagnia.

La nuova centrale è quasi pronta. I pezzi ce l’abbiamo praticamente tutti, sono riuscito a configurarli, ma non è stato facile, mi ha salvato, mi ha salvato uno script di configurazione automatica che ho trovato in rete!

In realtà poi le centrali sono due, una per la casa e una per la parrocchia/scuola, intercomunicanti, grazie alla connessione wireless attraverso cui condividiamo anche internet.

Adesso mi mancano due switch, e due ciabatte, nonché far passare qualche cavo (ma non sono molti).

Vi saprò dire quando è tutto a posto. L’aspirazione mia è che possiamo comunicare tra casa e parrocchia in maniera diretta, senza spendere. Con meno linee telefoniche, razionalizzando le risorse: passeremo, se tutto va bene, da sette linee a quattro.

E dovrebbe esserci anche la possibilità che a un cellulare mio le chiamate risultino gratis (vi spiegherò come). Nonché la possibilità di chiamare in maniera diretta con il VoIP in Italia (noi) e in (India) spendendo molto meno.

Che dire? grazie, Signore, per questi sviluppi tecnici, e perché mi dai un po’ di intelligenza per starci dietro!

Le aspiranti delle suore continuano il loro cammino. In questi giorni di elezioni abbiamo avuto con noi Cáterin, Taína e Yudy. Rimane in cammino, anche se viene meno, Gladys, che vive a Yamasá, a un’ora e mezzo di corriera da qui.

Il mese prossimo, con l’inizio delle vacanze estive, Taína e Yudy dovrebbero venire a stare qui dalle suore. Hanno davanti ancora l’ultimo anno delle superiori, e poi la loro idea è di iniziare il cammino formale verso la consacrazione.

Mi aveva reso molto contento l’entrata di Cristina, ma adesso sono contento il doppio!

E lo sono ancora di più se penso che altri due o tre ragazzi dovrebbero entrare al seminario minore in agosto! Signore, mi stai dando molto più di quello che ti ho chiesto! GRAZIEEEEEEEE!

È questo il nome degli apparecchi che stavo aspettando per la centralina della casa (e della parrocchia). Il tipo che me li vende me li ha portati a casa (sarà che ci guadagna troppo?), e sono dietro a provarli.

La configurazione non è troppo semplice, sento la mancanza di Gianni Rotondo con la sua flemma e pazienza.

Vi saprò dire quando riuscirò a terminare la configurazione.

Anche oggi c’è stata una gita allo stesso fiume di ieri, questa volta degli studenti del nostro liceo. Hanno partecipato un centinaio.

C’è stato qualche problemino alla partenza perché si erano infiltrati altri ragazzi che non erano dei nostri, e in particolare ce n’era uno che aveva una faccia e un curriculum poco raccomandabile. Così abbiamo dovuto prendere la decisione di lasciarli tutti a casa.

Per arrivare è stata un’impresa. Un pullman, una vecchia corriera che doveva avere almeno trenta primavere, ha avuto dei problemi meccanici per la strada, grazie a Dio risolti. L’altro si è perso, ma è riuscito ad arrivare prima del precedente.

Io sono andato in macchina con suor Cristina, Taina e Cáterin. Ci siamo fermati solo nella mattinata.

Prima di andare via ho fatto in tempo a scoprire che cinque studenti avevano speso 500 pesos (13 euro) per comprarsi una bottiglia di wisky. Che naturalmente gli abbiamo requisito.

A sera mi hanno chiamato i genitori che erano alla gita, per dirmi che anche il resto della giornata è filato tutto liscio.

4:14 pm

Ahimé…

http://voxilla.com/PNphpBB2-viewtopic-t-8069.html :

Questa pagina è quella che mi ha detto che l’apparecchio che ho comprato (o meglio, che mi ha fatto comprare un venditore) per interfacciare la nuova centralina con l’esterno non mi potrà fare il lavoro.

È l’ATA Zoom 5801: va bene per fare chiamate VoIP con un telefono normale, ma non ammette telefonate da asterisk.

Devo andare su qualcosa di più classico (sperando di ricuperare i soldi dell’apparecchio inutile), esiste e funziona, ma non me l’hanno voluto importare.

Ieri sera, nella nostra parrocchia di San Bartolomeo della Certosa, abbiamo presentato le foto della nostra esperienza a Santo Domingo. Una cinquantina i presenti insieme al parroco Don Renzo. La serata è inziata con la proiezione di due spezzoni del filmato di Tarcisio Mazzeo per proseguire con le foto.

I nostri parrocchiani hanno avuto modo, attraverso le immagini, di conoscere il barrio, la missione, le nostre suore, don Paolo, le scuole e le realtà di Santa Margherita e della Divina Misericordia. E siamo convinti che, attraverso i volti delle tante persone incontrate nella nostra settimana a Santo Domingo, sia passata l’immagine di una Chiesa viva che ha tanto da insegnarci.

Alla serata ha dato un prezioso contributo anche Julia con la sua presenza e la sua testimonianza.

Dopo questa serata Certosa e Santo Domingo sono “sicuramente” piu’ vicine.

Stamattina abbiamo vissuto con Lorenzo una bella esperienza di spiritualità.

La vicaria del clero ha organizzato una giornata di spiritualità, in pratica una mattinata, in una parrocchia del centro.

La prima parte, una conferenza del cardinale arcivescovo sull’enciclica “Dio è amore”. Bella, anche se da ascoltare con molta attenzione.

E poi, l’adorazione eucaristica, pregando e riflettendo sullo stesso tema dell’enciclica.

La cosa è stata molto piacevole, e ancora di più al finire l’adorazione, quando ci siamo spostati al salone parrocchiale per il pranzo!

Sono stato un’oretta nella nostra scuola notturna, e l’ho trovata “seduta”. Alle sei e mezza, ora di inizio delle lezioni (teoricamente), c’erano solo cinque studenti, e nessun professore. Su mia insistenza Germania, la direttrice docente, ha iniziato la preghiera comune alle sei e quaranta, e quando stava finendo è arrivato il primo maestro. Poi, poco a poco, sono arrivati anche gli altri. L’ultima è arrivata alle sette e dieci. Con buone maniere e in tono scherzoso ho fatto loro capire che bisogna aggiustare l’orario di arrivo, e qualcuno mi ha fatto capire che ci avrebbe provato.

Naturalmente il grosso degli studenti arriva dopo le sette. Ahimé! I maestri vengono tardi perché vengono tardi gli studenti, e gli studenti vengono tardi perché vengono tardi i maestri!

Cosa possano imparare a questa maniera, non lo so.

La popolazione studentesca delle scuole serali è difficile, chiaramente, ma i maestri lo sono ancora di più, perché nel paese l’andazzo è che chi riesce a farsi trasferire a una scuola serale ha praticamente smesso di lavorare. E questo affetta anche maestri che di giorno lavorano molto bene.

Forse la colpa è anche mia: nella scuola serale mi faccio vivo troppo poco…

Alla riunione di quasi fine d’anno dei genitori del nostro liceo abbiamo toccato varie cose importanti.

Da parte di Nidia, la direttrice docente, sono stati trattati vari temi legati alla disciplina, tra cui quelli relativi alla “promozione”, cioè allo sforzo degli studenti dell’ultimo anno (il quarto, qui) per trovare i soldi con cui pagare la festa della graduazione, dove le foto, l’affitto di toghe e berretti, la festa in discoteca, il tutto si porta via circa 2,500 pesos (62 euro) per studente. E qui non sono pochi. Lo stile della quasi totalità dei licei è che gli studenti organizzano feste in discoteca, gite, lotterie, ecc. insomma, tutto quello che può aiutarli a raggranellare soldi. Da due anni siamo arrivati alla decisione di proibire tutto questo, per due motivi: perché tante attività (soprattutte feste e gite) culminano spesso in disastri: i ragazzi di un politecnico vicino a noi hanno fatto una festa in discoteca e c’è scappato il morto, uno di loro; e poi perché i ragazzi mettono la testa più in quelle attività che nello studio. E c’è anche un altro problema legato a queste attività: i ragazzi scelgono un tesoriere, che spesso e volentieri sparisce con il gruzzolo. Adesso, il fatto è che i nostri studenti di terza di quest’anno hanno cominciato a organizzare – di nascosto – attività di raccolta fondi (ricordo che un sabato mattina andando a una riunione del clero un po’ fuori Guaricano me li sono trovati a un semaforo a chiedere un “pedaggio” agli automobilisti: ho visto i ragazzi, e li ho salutati, e si sono nascosti dalla vergogna). Per evitare che la cosa vada avanti gli abbiamo posto una multa di 100 pesos a testa, e lo stesso anche con quelli di quarta per alcune cosette che sono successe anche con loro. Allo stesso tempo abbiamo sensibilizzato i genitori sulla negatività di queste attività, tanto più se fatte di nascosto.

Suor Cristina, da parte sua, ha parlato un po’ della maniera in cui ha fatto la scuola di religione. Il suo lavoro è molto bello, ma esigente. In questo ha tutto il mio appoggio di direttore; da parte di ragazzi, invece, ci sono state delle lamentele, perché anche qui la religione è considerata dagli studenti una materia cuscinetto. A suor Cristina ho chiesto quindi di spiegare il suo lavoro, e l’ha fatto egregiamente. Credo che i genitori hanno percepito che ci sta a cuore la formazione umana e cristiana dei loro figli. Per essere il primo anno che una suora lavora nel liceo, sono contentissimo!!!!

A me è toccata la parte economica, con il bilancio dell’anno uscente e il preventivo dell’anno prossimo. Correlato al preventivo c’è il discorso della quota da pagare, che determiniamo in maniera da coprire le spese, principalmente quelle di personale (sono un 60%), e poi il gasolio del generatore, le riparazioni, ecc. Per il personale spenderemo l’anno prossimo lo stesso di quest’anno, perché il ministero ci ha nominato due maestri e una bidella, ma faremo un aumento del 10% al personale. La quota mensile sarà quindi leggermente più alta, anche perché l’anno scorso avevamo iniziato con un attivo di più di 100,000 pesos, mentre quest’anno la previsione è di finire in parità. E la quota si alza un po’ anche perché aggiungeremo due ore di scuola a ogni classe, rafforzando le materie principali: spagnolo e matematica.

Ho anche presentato una possibilità che è emersa nei giorni scorsi: quella di lasciare la modalità “generale” che stiamo seguendo adesso, e che è una sorta di liceo scientifico italiano senza latino, per muoverci verso uno stile da “politecnico”, cioè da scuola professionale. Quando ho sottoposto la cosa all’assemblea dei genitori, chiedendo loro se volevano continuare come adesso o cambiare verso il politecnico, all’unanimità hanno espresso la preferenza per il politecnico. Segno che c’è un desiderio da parte loro che i figli escono dal liceo più preparati per il mondo del lavoro.

Alla fine, una chicca: abbiamo consegnato dei diplomi di “genitore speciale” a una quindicina di loro, che si sono distinti per l’interessamento eccezionale per la vita scolastica dei rispettivi figli: visitando la scuola spesso, venendo tutte le volte che li si chiamava, partecipando alle riunioni informative e formative. È stato un tocco di classe che Nidia ha proposto, e che ha avuto un solo effetto negativo: molte mamme pensavano che avremmo dovuto darlo anche a loro, perché effettivamente avevano partecipato praticamente come i premiati. Nidia ha dovuto arrampicarsi sugli specchi per spiegare perché a quelli sì e a loro no, e mi ha dato l’idea di non aver convinto quasi nessuno. Ma non importa. L’importante è che abbiamo fatto un gesto di apprezzamento verso le famiglie più presenti nella vita scolastica.

Dalle nove e mezza (di mattina) che è cominciata la riunione abbiamo finito alle undici passate. Ci sarebbe stato bene un turno di domande, ma l’ora tarda e la necessità di mettersi dietro al pranzo da parte delle mamme non ce l’hanno pemesso.

Tutto sommato è stato un momento ben gradevole. Grazie, Signore!

All’incontro del clero ho avuto la gioia di rivedere tanti preti con cui era un sacco che non ci vedevamo. Con vari di loro ci vediamo giusto una o due volte all’anno, ma c’è un rapporto molto bello.

I “contenuti” di questo incontro sono stati l’autostima e le figure più di spicco del clero domenicano.

Il primo è stato abbastanza fumoso, il secondo bello gustoso!

La notte è stata tragica a causa le zanzare: le zanzariere alle finestre erano rotte, e non c’era zanzariera nel letto. Sapendo la cosa, ho provveduto ad ammazzarne almeno dieci prima di andare a dormire, ma evidentemente non ho ammazzato le campionesse di nascondino!

Anche se mi mancano dei pezzi, continuo a lavorare sulla configurazione della centralina software.

Se il Signore mi aiuta a metterla bene a posto, potremo ridurre le linee telefoniche di casa/suore/consultorio, che adesso sono tre, a una sola, con conseguenti risparmi sulle bollette telefoniche.

Siamo stati isolati dal mondo per cinque giorni, a causa di un guasto a un apparecchio che ci collega a internet.

Oggi hanno risolto e siamo di nuovo in linea.

9:31 pm

Tornati!

Oggi pomeriggio sono ritornati suor Lorenza e don Modesto…. ehm… volevo dire, suor Modesta e don Lorenzo! Aereo puntualissimo, nessun problema grazie a Dio.

Torna ad arricchirsi la vita della nostra comunità missionaria, con i sorrisi generosissimi di suor Modesta e l’operosità instancabile di don Lorenzo.

Purtroppo il fratello di don Lorenzo è sempre grave. Un tumore lo tiene prostrato in letto da vari mesi, ormai soltanto con la terapia del dolore. Don Lorenzo gli è stato accanto per un mese e mezzo, unendosi all’amore dell’altro suo fratello e della sua sorella più grande e del cognato. Continuamo a pregare per la salute di quest’uomo ben provato dalla malattia!

10:41 pm

Maicol


Maicol sereno con suor Serafina

Siamo stati con le suore a trovare Maicol (come? vi domandate perché lo scrivo così? perché me lo domandate? sono io che vi domando: perché lo dovrei scrivere diverso?).

Maicol vive in una comunità per bambini con problemi di delincuenza. È una comunità gestita dal governo, questi bambini normalmente rimangono lì un massimo di tre mesi, e oltre a giocare (pallacanestro, baseball, e hanno anche una piscina!) e a vedere un sacco di televisione sono seguiti da otto educatori che si alternano nei quattro turni giornalieri, da un’assistente sociale e da una psicologa.

L’idea di questa comunità è quella di essere un luogo dove i bambini rimangono se lo vogliono: “La legge ci impedisce di tenerli qui con la forza, e comunque non servirebbe: loro cambieranno le decideranno che vogliono cambiare”, ci ha detto Juan, un educatore che segue Maicol con un affetto particolare.

“Con Maicol abbiamo fatto un’eccezione, perché la regola è che quando te ne vai non ti riaccettiamo più di due volte, e per lui sono già tre”. Ma dove vive Maicol quando se ne va dalla comunità? “Per la strada”, ci dice lo stesso Maicol, facendo la fame e passando per tutti i tipi di problemi.

Nella missione è Suor Serafina che sta seguendo Maicol. L’ha conosciuto qualche mese fa, perché lo teneva una famiglia di haitiani – Maicol è figlio di haitiani, e dei suoi genitori non si sa niente -. Una famiglia haitiana che viene a Messa se ne era fatta carico, ma ha dovuto lasciar perdere al vedere che tutti i giorni spariva qualcosa in casa. È così che Maicol è arrivato alla comunità minorile.

“Maicol può cambiare”, ci dice ancora Juan, “perché in questi mesi ha fatto molti progressi. Ma deve essere lui a volerlo, se torna in mezzo alla strada non avrà nessun futuro”. È per questo che adesso suor Serafina lo va a trovare periodamente. Oggi gli ha portato vari oggettini, e anche una torta e varia roba da vestire. Con l’impegno di condividere il tutto con i suoi compagnetti. Il volto di Maicol lasciava trasparire la felicità di ricevere affetto e amore.

Adesso suor Serafina sta cercando una comunità che possa farsi carico di Maicol a lungo termine. Parlerà prossimamente con i salesiani, che qui portano avanti varie opere con i bambini della strada.

Ci sarà una speranza per Maicol!


Al giardino zoologico, davanti a una gabbia di uccelli

Oggi, approfittando il primo di maggio, per la prima volta in sette anni di mia permanenza qui ho visitato il giardino zoologico della città. Siamo andati con le suore, e c’erano anche Taína e Yudy.


Tutta la fauna della Hispaniola (Santo Domingo)

Ai cancelli siamo arrivati prima ancora che aprissero, ma l’attesa non è stata lunga. Appena dentro ci hanno accolti i fenicotteri, intenti a scacciare un cigno bianchissimo dalla palude nella quale sprofondavano con la sola zampa sinistra, e riposavano con la testa coricata sul loro corpo.

Un treno senza rotaie ci ha fatto fare un giro veloce, con una giovane impiegata che leggeva delle note veloci sulle specie che vedevamo alla nostra destra o alla nostra sinistra: gnu, tigri, ippopotami, struzzi, civette, colombe, pappagalli, coccodrilli, antilopi, orsi, leoni, avvoltoi, ecc. Il treno ci ha lasciati vicino alle gabbie dei serpenti, dove ci hanno strizzato l’occhio un’anaconda e un boa.


Sul lama del Zoologico

Poco dopo Taína e Yudy hanno potuto sperimentare come si monta a cavallo di un lama delle Ande. A poca distanza, in un’uccelliera ricchissima abbiamo potuto vedere variopinti pavoni e molte altre specie di volatili.

Il ritorno verso l’uscita, ci ha permesso rivedere con calma tutti quegli animali che la velocità del “treno” ci aveva rubato dalla vista.

È stato un momento ben piacevole, di riposo mentale e spirituale. Un momento per apprezzare ancora di più questa bella comunità missionaria dove collaboriamo e viviamo un’amicizia umana e spirituale piacevolissima.

Ieri mattina la sveglia è stata più clemente del solito. La S.Messa alle ore 7 si celebrava al consultorio quindi nei locali della missione. La sala di aspetto viene trasformata ogni lunedì in cappellina. Le panche che normalmente sono usate dai pazienti in attesa dei medici sono state distribuite su due file. La sala era piena e qualcuno ha trovato posto fuori, all’aperto.

L’Eucarestia, celebrata da don Paolo e concelebrata da don Gianfranco si è conclusa con il nostro saluto e ringraziamento. Ancora una volta don Paolo, dopo la comunione, ci ha chiamato all’altare per testimoniare il legame con la chiesa di Genova. Dopo di che sono intervenuti i rappresentanti delle varie parrocchie del Guaricano a ringraziarci per la nostra visita ed augurarsi un nostro prossimo ritorno. Le parole più belle le ha pronunciate Marcial, il diacono, che nel ringraziare ha riconosciuto che il Barrio del Guaricano è cambiato e cresciuto grazie alla presenza della missione Genovese. La scuola, il liceo, il consultorio, il centro nutrizionale, l’ambulanza, le parrocchie con le loro iniziative hanno permesso ai nostri amici dominicani di migliorarsi.

Conclusa la cerimonia don Paolo ci ha chiesto di posizionarci all’uscita per ricevere i saluti. Molte persone ci hanno abbracciato con un calore al quale, da genovesi, non siamo abituati. E molti di loro invocando su di noi la benedizione di Dio ci chiedevano di tornare presto.

Julia, il nostro piccolo ghiro, ancora dormiente si è persa tutto questo… più tardi ha però accompagnato don Paolo e Pepe per commissioni in centro. Don Gianfranco si è recato presso il liceo per discutere con la Direttrice didattica mentre Cinzia ha riordinato le stanze che ci hanno ospitato.

* * *

La missione del Guaricano è costituita da tre edifici principali al quale ne è stato aggiunto un quarto, più recente, che funge da consultorio.

Il primo edificio, entrando dall’ingresso principale, ospita le suore ed è composto da un piano terra dotato di cucina, lavanderia, sala, cappellina ed un secondo piano con le stanze delle suore.

Un secondo edificio, costituisce il corpo centrale del complesso ed ospita la cucina, con annesse dispense, il refettorio ed è dotato di bagni. Una parte dello stesso edificio, al di là del muro di cinta della missione, include il garage dell’ambulanza e la stanza dei volontari del servizio.

Il terzo ed ultimo edificio, su due piani, ospita a piano terra la lavanderia, il laboratorio, una piccola cucina, la sala di lettura ed altre stanze di servizio. Il tutto si sviluppa su due lati di un quadrato e si affaccia attraverso un colonnato su un giardino centrale. Al primo piano le camere ognuna delle quali è dotata di bagno.

La missione è protetta da un muro di cinta che previene l’accesso di malintenzionati: non dobbiamo dimenticare che siamo sempre in un Barrio dove dopo una certa ora di sera anche la Polizia ha paura a girare…

* * *

Dopo il commiato in consultorio, alle 11.30 ci siamo ritrovati nel centro nutrizionale a salutare i nostri bambini… non c’era Vito, bellissimo mulatto di 3-4 anni ormai tondetto (il cibo delle nostre suore ha funzionato). Forse ha capito che lo avremmo messo nella valigia vuota di don Gianfranco per portarlo con noi in Italia… Amber è arrivato in ritardo, probabilmente poichè lavorava, ed ha portato per noi dei frutti di Mango… questi bimbi sanno commuoverti per la loro generosità…

Dopo l’ultimo pranzo assieme un po’ di foto di rito, i saluti, il magone, la voglia di restare che si infrange con gli impegni che hai in Italia e per i quali devi ripartire…

Don Paolo e suor Serafina ci hanno accompagnato all’aeroporto, verso il quale siamo partiti in formazione tipo, con Cinzia e Julia nel cassone del pick-up insieme ai bagagli. Ma la pioggia improvvisa ci ha forzato a coprire i bagagli con un telone ed a stringerci in 6 nell’abitacolo.

Julia all’aeroporto ha sperato fino all’ultimo che le cancellassero il volo, desiderosa di tornare indietro con suor Serafina: voleva rivedere la sua famiglia, sicuramente voleva evitarsi le incombenti interrogazioni dei prossimi giorni…ma sarabbe rimasta più a lungo!!!

Il saluto e l’abbraccio finale con suor Serafina e don Paolo, prima di passare al controllo dei bagagli. Una abbraccio che è un grazie al Signore per un sacerdote dal cuore grande, capace di farsi in quattro per tutti, che non perde occasione per portare alla sua gente l’annuncio del Signore. È un grazie per suor Serafina, mamma di tanti bambini del Guaricano, madre per le consorelle “brignoline” che animano la vita della Missione. È un grazie per suor Blessila e suor Crisitina, per la loro testimonianza e per il loro instancabile e silenzioso lavoro. È un grazie per le persone che non erano con noi questa settimana: don Lorenzo e Suor Modesta, dei quali abbiamo “sentito” la presenza attraverso tutto il bene che hanno fatto nella Missione del Guaricano.

Ed è un grazie al Signore per averci dato l’opportunità di vivere tutto questo insieme!!!

Grazie al lavoro di ieri pomeriggio, insieme io e Gianni, e alle rifiniture di Gianni di stamattina, la centralina software è a posto nella maggior parte delle cose essenziali.

Manca ancora la gestione delle linee esterne, perché non sono ancora arrivati i corrispondenti dispositivi.

Se vediamo che a casa va tutto bene la mettiamo su anche in parrocchia/scuola!

Grande Gianni! Da solo non ce l’avrei fatta!!!

Ieri sera suor Serafina, suor Blessila, suor Cristina e Yudy hanno avuto un momento di riflessione tenuto da don Gianfranco sul tema “Religiose, donne di speranza” con spunti dalla prima lettera di Pietro.

La nostra mattinata è iniziata presto, poche ore dopo il ritiro, con la messa delle ore 7.00 festa patronale della parrocchia Divina Misericordia.

Siamo partiti con don Paolo insieme a Yudy e suor Cristina ed arrivati in parrocchia a 30 minuti dall’inizio della cerimonia. E qui la prima sorpresa della giornata: non c’era più posto, mentre continuava ad arrivare gente. Penso ai nostri ritardi in Parrocchia, le mie messe a due minuti dall’inizio o con il canto d’ingresso gia iniziato e mi vergogno un po’!

La fiesta nel Guaricano è gioia vera ed intensa: la cerimonia è stata animata da un folto gruppo di giovani ed i canti sono stati preparati con cura. I battezzati dell’anno, in veste bianca, occupavano le prime panche della chiesa. Non solo dei bimbi, ma anche dei ragazzini, giovani, adulti ed anche una signora anziana. Questo è il segno della fecondità di questa parrocchia giovane ma capace di questi miracoli.

A conclusione della cerimonia siamo stati salutati dalla comunità parrocchiale che ha donato alla nostra parrocchia certosina una Bibbia in spagnolo, firmata da tutti i responsabili dei settori. Lo stesso dono è stato fatto anche a Julia.

Ho ringraziato dicendo che nella mia esperienza di responsabile di Azione Cattolica ho avuto modo di girare molte parrocchie, incontrare molti parroci, conoscere la realtà della chiesa diocesana. Se oggi mi dovessero chiedere “chi è il parroco di Genova più fortunato?” in tutta onestà dovrei dire che il parroco più fortunato è don Paolo!!!

Don Gianfranco ha salutato l’assemblea spendendo qualche parola sulla fedeltà, un invito ad essere coerenti non semplice per la cultura dominicana.

A conclusione della S. Messa, dopo gli abbracci delle persone che ci salutavano per la partenza, con Cinzia e suor Cristina ci siamo avviati camminando verso la casa. Girare il barrio a piedi è bello perché ti rendi conto di come vivono le persone…

Gli edifici variopinti sono tutti di recente costruzione, ad un piano con una sorta di veranda di ingresso aperta e protetta da una inferriata, rifugio per le giornate afose. Hanno preso il posto delle baracche in legno e lamiera, che in molti casi resistono. Dall’esterno sembrano essere delle scatole di circa 20 metri quadri.

Molti piccoli negozi che riparano oggetti, vendono prodotti alimentari, o offrono servizi come parrucchiere o “Banca”. Questi ultimi locali sono i banchi del “lotto”, disseminati ovunque, e rispetto agli altri edifici meglio curati e protetti da imponenti grate di ferro. Sono il segno tangibile della cattiva abitudine di giocare molto, di usare male i soldi quando ci sarebbero altre necessità. Le strade, solo in parte asfaltate, sono difficilmente praticabili per le buche.

La preparazione della pizza, piatto forte del pranzo domenicale. ha reso allegra la comunità. Tra io che impastavo, don Gianfranco che preparava il condimento, suor Serafina e suor Blessila intente a preparare la frutta e la verdura, Cinzia addetta al forno, la cucina era un po’ caotica… abbiamo mangiato come al solito nella sala grande condividendo le piccole esperienze di questi ultimi giorni.

Nel pomeriggio Julia e don Gianfranco sono stati invitati ad una festa di compleanno… una bimba di un anno figlia di una quindicenne. L’appuntamento era che venivano a prenderle alle ore 15 ma nessuno si è presentato… questa sera hanno portato a Julia la torta insieme alle scuse per l’incoveniente.

A cena abbiamo salutato la nostra Yudy… a Dio piacendo la rivedremo a Genova fra un paio di anni a fare il noviziato.

Infine dopo cena un salto nella parroccha Divina Misecordia dove i giovani hanno allestito un concerto musicale per concludere la festa. Preparati di tutto punto, in divisa con i pantaloni blu e la maglia gialla ci hanno allietato con il loro canto e la loro danza. Davvero bravi!!!

Il ritmo i dominicani lo hanno nel sangue, e li puoi osservare tutti in piedi ad agitare le braccia e a far ondeggiare il corpo con la musica, a batter le mani. E riescono a fare tutto questo con un sorriso, una allegria incredibile.

Alle 9 partenza con Jorge alla guida del pick-up, suor Serafina e tutta la squadra genovese. In 4 sul sedile posteriore, con il caldo, il viaggio è piuttosto sacrificato. Destinazione la Casa de la Paz, un riformatorio dove si va a trovare Michael.

La struttura è piccolina ma accogliente; di fatto è una grossa abitazione adibita ad istituto che ospita una quindicina di ragazzi con problemi di abbandono e di delinquenza. Meraviglioso il sorriso di Michael quando incrocia lo sguardo di suor Serafina. Ha 11 anni, non ha famiglia alle spalle ed ha commesso un furto di circa 1000 Pesos (38 Euro) spendendoli tutti in giocattoli che ha dato anche agli amici.

Incontriamo l’educatore, un ragazzo molto semplice e dai modi gentili, che chiarisce con suor Serafina la situazione. Insieme a Jorge, il preziosissimo collaboratore parrocchiale con grande esperienza visto che è padre di 6 figli, cercano di far capire a Michael che quella che gli è stata offerta è una buona opportunità e dopo qualche mese di istituto sarà affidato ad una struttura più idonea. È bello vedere Jorge che cerca di farsi promettere dal nostro piccolo amico che non scapperaà, non cercherà di ritornare nel Guaricano, sfrutterà le occasioni che gli sono date.

Abbiamo visitato la struttura accompagnati dai ragazzi: le camerette con i letti a castello ben ordinate, il refettorio con annessa cucina dove la cuoca era all’opera, il campetto da basket sul retro della casa. Qui don Gianfranco e Jorge si lanciano nella sfida impossibile e giocano con due ragazzi degli ospiti dell’istituto … risultato finale 20-22!!! Perso ma con onore.

Alcune foto (anche questi ragazzi amano la macchina fotografica) le caramelle per tutti ed il saluto finale. Si esce con un po’ di tristezza nel cuore ma con Suor Serafina raggiante piu’ del solito… ha letto nello sguardo di Michael la felicità di vedere che tante persone, italiani, stranieri, sono andati a trovarlo. Ed anima il ritorno a casa con una serie di canti nelle sue tre lingue: inglese, spagnolo e italiano…. ma non si lascia sfuggire l’occasione di cantarci anche qualcosa nel suo indiano. È una donna straordinaria!!

Dimenticavo questo piccolo episodio del rientro. Eravamo ancora nel centro città, nella piazza antistante il parlamento, quando un pulmino taglia la strada a Jorge. Inevitabile lo scontro… ne segue la “constatazione amichevole”, sbrigata con due o tre frasi lanciate dal finestrino dal nostro autista ed il conducente del pulmino che è sceso, ha protestato, ha constatato il suo danno e lamentandosi è ripartito. Sul pick-up della missione il colpo aggiuntivo non “sfigura” assolutamente con il resto della carrozzeria.

Pomeriggio ci muoviamo con don Paolo che deve celebrare un matrimonio in centro cittaà. Nel viaggio di andata don Gianfranco ripassa la preghiera Eucaristica in spagnolo visto che celebrerà la S. Messa alla Divina Misericordia. Don Paolo, come esigente insegnante, gli corregge la pronuncia e lo fà ripetere.

Il matrimonio deve iniziare alle 4 ma a dieci minuti dalla cerimonia non si vede nessuno e la chiesa non sembra preparata. Lo sposo arriva alle 4.15 la sposa circa 20 minuti dopo… occorre attendere ancora i genitori e i testimoni… si inizia alle 5!!!

La cerimonia tranquilla con canti meno vivaci rispetto a quelli che caratterizzano l’Eucarestia nel Guaricano. Ma un problema sonoro si è scatenato sulla cerimonia. La chiesa che si trova ad un incrocio dove doveva passare il corteo elettorale del partito al governo… Un esercito di manifestanti, auto, furgoncini, stracolmi di persone, camioncini attrezzati con di muri di casse che a tutto volume (e si intende a volume da concerto Rock o forse più elevato) sostenevano i candidati. Ogni candidato aveva il suo spazio nel corteo, la sua serie di camioncini di sostenitori dotati di cappellini e bandierine del partito, il suo muro di casse e chiudeva il corteo con la sua auto dalla quale emergeva salutando gli elettori!

Una sorta di “carnevale” politico!!!

Quindi nel matrimonio la politica è entrata di prepotenza… e il don, gli sposi, i cantori hanno fatto fatica a far sentire la loro voce all’assemblea.

Visti tutti i ritardi accumulati, conclusa la cerimonia, don Paolo si è fatto strada con il pickup tra i manifestanti, cercando di evitare tutte le possibili sorgenti di traffico e di arrivare velocemente in Missione per la messa serale.

I blocchi non sono un grave problema…. c’è sempre il contromano in grado di risolverli. La sua guida è sciolta…. troppo sciolta!!!

Arrivati in missione saliamo su un’altra auto con Suor Cristina che ci accompagna alla Divina Misericordia dove don Gianfranco deve celebrare. Fortunatamente è supportato dal diacono Marcial che ha letto il vangelo e predicato. Il rispasso ha dato i suoi buoni frutti e lo spagnolo sfoggiato da don Gianfranco sembra sia stato compreso dai partecipanti all’Eucarestia. Suor Cristina lo ha supportato traducendo alcune parole dette all’assemblea all’inizio e alla conclusione.

Al termine ci ha raggiunti don Paolo che ha letto chilometrici avvisi parrocchiali (le iniziative sono tante), festeggiato i compleanni e concluso la gara dei settori. Si perché ogni sera, con l’applausometro, si determinava la zona piu’ presente alla celebrazione. Come ultima serata della novena don Paolo ha guardato ai Bambini, i Giovani e gli Adulti presenti. Tanti giovani questa sera alla celebrazione, davvero una speranza per la chiesa dominicana.

Domani mattina alle 7.00 festa patronale (non mi sono sbagliato, avete letto bene, domani mattina alle 7.00)… quindi sveglia ad un quarto alle 6.

A inizio giugno, finite le scuole, Yudy e Taína, Dios mediante, come dicono qui, verranno a vivere con le suore!

È una cosa bellissima, che anche a me – oltre che alle suore – dà molta gioia: sono due giovani ben mature per la loro età, e anche suor Serafina, per non parlare di suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina, si trovano molto bene con loro e le stimano molto.

Il fatto poi che vengano dalla vita concreta delle nostre parrocchie, come Cristina, è un segno di speranza molto bello!

La loro idea è di vivere questo anno di aspirantato in casa, e quando faranno le prove nazionali (l’esame di maturità) cominciare il cammino più formale di ingresso alla congregazione.

Cosa mi puoi dare di più? Sono un prete felice! e tu sei forte, Signore!!!

La riunione di consiglio pastorale di Santa Margarita è stata anche stamattina ben importante, sia per rivedere il cammino fatto, sia per pianificare il cammino futuro.

A livello di esperienze recenti, abbiamo riflettuto sulla maniera in cui si stanno svolgendo le celebrazioni penitenziali, con una partecipazione non significativa come dovrebbe essere, e con molta dispersione, e ci siamo ripromessi di apportare i dovuti correttivi.

Mi hanno fatto notare che domenica scorsa una parola che ho detto dall’altare per un bambino piccolo che disturbava (parola peraltro molto discreta) non è piaciuta alla madre, la quale dice adesso che non vuole più sapere di parrocchia. Mi consigliavano di andare a fare un salto da lei, cosa che farò appena possibile.

A livello di programmazione, abbiamo organizzato la visita del cero pasquale ai vari settori, ogni settimana un settore diverso. Il cero visiterà, come in pellegrinaggio, tutte le comunità di base e apostoliche, e anche le case di persone malate o anziane. L’ultima settimana, tra l’Ascensione e Pentecoste, per la prima volta visiterà la nostra scuola e, se il Signore ci aiuta, anche le altre scuole dei dintorni.

Abbiamo messo in programma una gita pasquale, e la faremo la domenica 14 maggio, andando a un fiume a passare un giorno allegro e spensierato. E a fine giugno il pellegrinaggio annuale di tutte le comunità apostoliche. Attraverso queste due attività speriamo anche di far scendere un po’ il debito della parrocchia, che attualmente è sugli 80,000 pesos (2,000 euro), dovuti ai lavori degli uffici della parrocchia Divina Misericordia. Già abbiamo pagato 70,000 pesos, e i calcoli indicano che dovremmo finire in settembre. La parrocchia Divina Misericordia ha da pagare una somma più o meno simile.

Questa mattina la playa per don Gianfranco e Cinzia accompagnati da Jorge collaboratore della parrocchia.

Prima un salto a Boca Chica, famosa spiaggia turistica, e poi in una zona meno frequentata dai turisti, ma mal frequentata… neppure Jorge, attentissimo e preziosissimo per il servizio che ha svolto, è riuscito a impedire che rubassero le ciabatte a don Gianfranco.

Il reverendo ha fatto conoscenza sulla spiaggia… due ragazze dominicane che accompagnavano un occidentale. Purtroppo il fenomeno del turismo sessuale è molto diffuso… una vergogna del nostro mondo ricco di soldi ma povero di valori.

Io, questa mattina, mi sono occupato di telefonia e computer mentre Julia è tornata a scuola, nel suo nuovo liceo (chiederà il trasferimento?) ed ha fatto un passo all’asilo dove l’ho trovata intenta ad aiutare i bimbi di 5 anni ad incollare dei mattoncini colorati di carta… qualche foto (chiedevano a Julia dell’hombre con la camara) con questi bimbi che amano farsi riprendere. Poi siamo volati verso il centro nutrizonale dove si stava già pranzando; abbiamo ritrovato gli amici degli scorsi giorni. Julia si è messa ad imboccare una bimba e io a gironzolare per i tavoli giocando con gli ospiti del centro. Sono tutti bambini a parte una mamma presente con le sorelle ed i fratelli e la sua bambina.

Amber (se non vado errato questo è il suo nome) quest’oggi è ritornato a mangiare. Dall’indagine della suora non si è infortunato lavorando ma cascando da cavallo… comunque il colpo he ha subito sembra andare meglio.

Foto finale nel giardinetto del centro dopo che suor Serafina ha distribuito ai suoi ospiti delle delle piccole banane (una bontà!!) per completare il pasto e per la merenda. Alcuni bambini, utilizzando una scodella, portano a casa gli avanzi per la cena.

Il cibo merita un paragrafo a parte…

Suor Serafina a pranzo ci ha deliziato con le sue polpette di pesce indiane. Inoltre le suore ci hanno donato delle noci di cocco fresche delle quali abbiamo assaporato il succo. Don Gianfranco, modello Robinson Crousue, si è adoperato per spaccarle (sopra le pietre) ed è riuscito nel suo intento.

Ore 17 riunione della pastorale giovanile… mi unisco con Cinzia per capire un pochino di più la realtà della comunità che ci ospita. Don Paolo con eccellente capacità organizzativa ha fissato la scaletta della discussione: revisione settimana santa, attività varie, campi estivi… Per un attimo ti trovi proiettato in problematiche del tutto simili a quelle genovesi. Esempio: può fare l’educatore una persona che non ha la formazione e non in grado di essere di esempio? Oppure: lo possiamo coinvolgere solo come aiuto? Un’aria di déjà vu della mia esperienza nella parrocchia di Certosa. Si organizza il campo estivo!! Per i bambini non c’è problema poiché faranno il campo in parrocchia… per gli adolescenti quale soluzione al fine di evitare caotiche nottate di chi, una volta fuori dal controllo dei genitori, tende ad approfittare delle situazione??? qualche migliaia di Km di distanza ma problemi analoghi…. solo i numeri sono differenti; qui si parla di gruppi di 20-30 persone, e più di un gruppo per ogni parrocchia.

Il forte acquazzone intorno alle 5 di pomeriggio ha condizionato la partecipazione alla messa. Questa sera alcune panche erano vuote. Julia ha fatto la sua testimonianza in spagnolo parlando delle sue attività, dello studio, del gruppo Scout… è tendenzialmente taciturna ma preso il microfono in mano è diventata incontenibile…

Ieri sera ci avevano chiesto se ci piaceva la cucina dominicana… la nostra risposta ha incluso anche la bontà della frutta. Ci hanno chiesto che frutta avevamo assaggiato e hanno scoperto che non avevamo provato il mango. Questa sera sono arrivati chili di questo dolcissimo e squisito frutto… la generosità delle persone non conosce confini.

Con Gianni stiamo cercando di vedere se possiamo approntare una centralina telefonica software per i telefoni della casa. Ci verrebbe bene per eliminare almeno una delle tre linee telefoniche, delle quali in realtà non abbiamo bisogno. Interconnettere tutti i telefoni ci potrebbe permettere al limite di rimanere con solo una.

Il lavoro procede ma a rilento, perché sia io che Gianni siamo nuovi a questo tipo di software (asterisk) e dispositivi (interfacce telefono-rete), ma abbiamo la speranza di riuscire a mettere su il tutto.

Purtroppo le interfacce per far entrare le linee telefoniche non sono ancora arrivate, e al più presto le avremo lunedì: troppo tardi per Gianni, che con gli altri se ne va nel pomeriggio.

Vedremo cosa si riesce a fare! La speranza è quella di imparare a lavorare con la telefonia VoIP, in maniera da poterla usare anche a Betania, dove la centrale telefonica che abbiamo è ben vecchia e prima o poi tirerà le cuoia… prima di quel giorno dobbiamo essere in grado di rimpiazzarla con qualcosa di equivalente e, soprattutto, di più economico.

Questa mattina abbiamo, insieme a don Gianfranco, accompagnato Julia al liceo. La piccola della spedizione ha scelto volontariamente di seguire un paio di lezioni di religione tenute da suor Cristina e si è fermata all’ora di matematica delle terze scoprendo che esiste anche la “trigonometria” da lei fino ad ora mai vista. I “compagni” sono come in Italia; alcuni studiano nell’ora di religione le materie delle ore successive!!!

La direttrice incontra nuovamente don Gianfranco ed il sottoscritto in ufficio e affrontiamo i problemi della scuola, delle prospettive dei ragazzi terminato il corso. Pochi allievi proseguono gli studi, la maggior parte si dedicheranno alle attività avviate dalla famiglia con lavori probabilmente non adeguati al titolo di studio conseguito.
Il corpo docenti è composto da 11 persone… 11 insegnanti, 8 classi ….. i conti non tornano!!! Quante ore lavorano?
L’orario è di 28 ore alla settimana. Ma molti di loro integrano lavorando ulteriormente presso scuole pomeridiane o serali.

Cinzia passa la sua mattinata in Farmacia, dove ha modo di conoscere il personale e di seguire suor Blessila nella negoziazione con un rappresentante. Poi passa al centro nutrizionale. Oggi il ragazzo infortunato sul lavoro non c’è. Speriamo di incontrarlo domani e che il colpo che ha preso sia stato riassorbito.

Il pomeriggio è trascorso tranquillamente.

La sera durante la celebrazione eucaristica don Gianfranco ha fatto la predica, tradotto da don Paolo, mentre Cinzia è stata chiamata, con me vicino, a fare una piccola testimonianza… l’idea di don Paolo era quella di promuovere il matrimonio cristiano, non sempre adottato nel Guaricano. Spesso gli uomini preferiscono non sposare per non impegnarsi. Il che introduce elementi forti di instabilità nel tessuto sociale… domani toccherà a Julia dire qualcosa!!!

Oggi siamo andati a pranzo dal padre Ricardo Santelise. Era stato a pranzo da noi domenica, e gli faceva piacere ricambiare. Ho portato anche i nostri ospiti al completo, i quali hanno avuto l’opportunità di conoscere una maniera di fare il prete diversa.

La cosa più faticosa per me è stato il cominciare a mangiare tardi, friggevo perché avevo varie cose da fare in parrocchia nel pomeriggio.

Abbiamo dedicato la mattina alle visite iniziando dal consultorio. La struttura moderna e funzionale era in piena attività mentre suor Serafina ci accompagnava ad incontrare suor Blessila, impegnata a trattare con un rappresentante di farmaci, il ginecologo, la pediatra ed il medico generico che fanno servizio negli ambulatori. Sedute sulle panche nella sala di attesa persone di tutte le età, in particolare bimbi e ragazze in gravidanza.
Poi ci siamo spostati nel centro dove si fa la prima accoglienza, i prelievi del sangue e si raccolgono i campioni di urina per le analisi, la farmacia ed il centro nutrizionale dove si stava preparando per il pranzo dei bimbi.

Ci siamo avviati a piedi lungo le strade del Barrio per raggiungere don Paolo in parrocchia a Santa Margarita.
Da qui la visita al liceo dove abbiamo avuto modo di incontrare Nidia, la direttrice didattica, e visitare un tre classi (due prime ed una quarta) e ritrovare suor Crisitina intenta ad insegnare religione.

Le famiglie pagano circa 200 pesos al mese per mandare i ragazzi a scuola (circa 7 Euro). 240 sono gli allievi, suddivisi in 8 classi. Aule strette e stipate dove si portano avanti studi umanisitici e scientifici con un unico corso generale. A conclusione dei 4 anni di corso i ragazzi sostengono un esame che li abilita a frequentare l’università.

Poi un salto alla scuola primaria dove, appena entrati, i bimbi ci hanno visto con la macchina fotografica e ci hanno assaliti chiedendoci una foto.

Avrò avuto un nugolo di 40-50 bambini intorno a me che chiassosamente si spingevano l’un l’altro per occupare la prima file e mettersi in posa. Ho fatto fatica a contenerli mentre Julia era più o meno nelle mie stesse condizioni e gli inservienti intervenivano per liberarmi dall’assedio.

Anche qui abbiamo incontrato i direttori didattici e abbiamo visitato l’aula di scienze ed il laboratorio di informatica (eccellente grazie al prezioso lavoro di don Paolo).

1000 i bimbi e ragazzi che frequentano questa scuola che coincide con le nostre elementari più le scuole medie. Corsi al mattino, al pomeriggio e alla sera (per maggiori di 14 anni).

Usciti dalla direzione, nell’anticamera due bambini uno offeso e sofferente l’altro imbronciato. Una scaramuccia tra “colleghi” finita in direzione. La cosa singolare è che il colpevole è stato punito!! Lo abbiamo visto dopo alcuni minuti aiutare il personale delle pulizie portando il secchio dell’immondizia.

Entrambe le strutture scolastiche fanno capo alla parrocchia e Don Paolo ne è il direttore.

Attraversata la strada siamo entrati in un negozietto in ristrutturazione dove abbbiamo parlato con la padrona chiedendo della spesa per gli alimentari degli abitanti del barrio. Una famiglia mangia con un minimo di 100 pesos al giorno pro capite. Il riso costa 15 pesos alla libbra (ieri abbiamo cambiato 1 Euro con 38 Pesos). La carne costa 40/ 60 Pesos (sempre alla libbra).

Ritornati alla base ci siamo fermati al centro nutrizionale dove un gruppo di una quindicina tra bambini e ragazzi stavano consumando il pasto. Provengono da famiglie numerose che non hanno la possibilità di provvedere al sostentamento di tutti. Ci ha colpiti un ragazzino di non più di 10 anni con un rigonfiamento sul volto. Non frequenta la scuola e si era fatto male lavorando!!!

Il pomeriggio è trascorso tranquillo con Cinzia in Farmacia con suor Blessila. I clienti, per lo più provenienti dal consultorio, pagano le medicine un prezzo equo, decisamente più basso rispetto alle altre farmacie. I farmaci vengono dispensati da una grata in ferro, tanto che dall’esterno i farmacisti sembrano in gabbia.

Alle 7 di sera celebrazione eucaristica alla Divina Misericordia con circa 200 partecipanti. Prima di iniziare facciamo due chiacchere con Marcial, il diacono, e don Gianfranco prende contatto con alcuni ragazzi e ragazze… con loro chiaccheriamo del più e del meno fino all’inizio della Messa. Chiedono i nostri nomi, da dove veniamo, le nostre età… tutti si stupiscono nel capire che la nostra Julia ha solo 15 anni!! Sono suoi coetanei…

La cerimonia intensa e partecipata come al solito. Dopo la comunione don Paolo mi invita a dire qualcosa (senza avermi preavvisato…). Ho ringraziato i parrocchiani per la loro gioia e per la loro accoglienza, segno della dell’amore di Dio, della sua Divina Misericordia. Domani sera sarà il turno di Cinzia e Julia.

L’illuminazione in chiesa è possibile grazie ad un gruppo elettrogeno… ma questa sera, un po’ per il collegamento, un po’ per il carburante, abbiamo avuto dei problemi…. tanto che alcune ragazzine, vista la normalitá di questo evento nel barrio, hanno chiesto a Julia: “Anche in Italia la luce si interrompe sempre, vero?”

La notte e trascorsa tranquilla. Julia ha dormito come un piccolo ghiro, io mi sono riprogrammato considerando le sei ore di fuso orario e mi sono disattivato senza alcun problema. Cinzia e don hanno sentito l’acquazzone di questa notte…don Gianfranco alle 5 era in piedi.

Sveglia intorno alle 6:30 e S. Messa a Santa Margarita dove suor Cristina rinnovava i voti temporanei.
La cerimonia è stata partecipata da parecchie persone che hanno voluto accompagnare suor Cristina, che è nativa del Barrio, con la preghiera. Abbiamo avuto modo di conoscere anche la mamma presente alla cerimonia.

Mancava un quarto alle otto ed il rumore nella chiesa aumentava a dismisura fino a coprire la voce di don Paolo dal microfono. I ragazzi stavano entrando nel vicino liceo per iniziare una mattinata di scuola… il piccolo ghiro si è perso tutto questo… non c’era, impegnato a fare nanna.

Colazione dopo la messa all’aperto con latte UHT della Parmalat (c’è anche qui solo che dura almeno 6 mesi).

Mentre io mi occupavo di questioni informatiche le ragazze, don Gianfranco, suor Cristina e la superiora, suor Serafina, sono andate a fare acquisti ad un supermercato stile europeo. Molti viveri di tutti i tipi e pochi clienti. Alle casse alcuni ragazzi imbustano la spesa, te la portano fino all’auto e chiedono un po’ di mancia, il loro stipendio.

Per le strade si scorgevano alcuni uomini che si occupavano della pulizia… siamo sotto elezioni, il prossimo 16 maggio, e quindi si vedono cose fuori dal “normale”… non mi sembra che in Italia sia molto diverso!!!

Il miracolo… Cinzia è riuscita a comprare una gonna senza neppure avere a disposizione un pesos…. quando c’è da spendere trova sempre una soluzione!!

A pranzo, a base di trenette al pesto, con finale festoso comprensivo di pandolce genovese e gelato, suor Cristina, oggi festeggiata, è stata messa a capotavola.

Alle 4 del caldo pomeriggio suor Cristina, diretta all’università ci accompagna in centro per una visita… passamo in una serie di stradine interne del barrio per saltare il traffico. Tante sono le cose che saltano agli occhi e delle quali racconteremo nei prossimi giorni. Una in particolare riguarda i bambini… oggi ne abbiamo visto un paio piccolissimi e completamente nudi giocare per la strada, e tanti altri scalzi, schiamazzare per le vie del barrio… Abbiamo visto un paio di aquiloni fatti con pezzi di cartone e sacchetti dell’immondizia.

Muovendosi verso il centro la città cambia aspetto. Dalle baracche ad edifici dignitosi; dalle auto “ammaccate” ai fuoristrada di ultima generazione.

Abbiamo visitato, in un paio di ore, la cattedrale, la fortezza ed alcune zone del centro più turistico-commerciale.

Al ritorno 40 minuti di macchina. 40 minuti intensi di frenate, colpi di clacson, buche e rischi vari in una strada buia illuminata solo dai fari delle macchine. Qui il servizio di fornitura elettrica subisce molte interruzioni; ne risentono anche i semafori e potete immaginere voi quali siano le conseguenze…

Mentre si tornava verso casa, prima che calasse il buio, don Gianfranco esclama… “Guarda quello!!!”. Un autoveicolo stava procedendo in direzione opposta alla nostra… era stato dal carrozziere, sembrava riverniciato di fresco con un bianco intenso… peccato che i vetri fossero ricoperti ancora dai fogli di giornale!!! L’autista guidava con la portiera aperta e la testa fuori dall’abitacolo!!!

Adesso vado a riposare. Domani ci attende un’altra giornata intensa.

Buona Notte!

Sveglia alle ore 5:30, con don Gianfranco che passeggia nella sala della casa milanese che ci ha ospitato per la notte, recitando le lodi… pochi minuti irrompe nella nostra camera… “Gianni ho lasciato a casa il passaporto!!!”

Mentre Julia ancora dormiente non si rende conto del dramma in corso io con Cinzia lo invitiamo a guardare bene nello zaino… ma niente da fare…

Siamo rassegnati e, considerata l’impossibilità di tornare a Genova gli suggeriamo di provare a venire in aeroporto e vedere cosa gli dicono…

Passano pochi minuti e mentre ci stiamo vestendo il Calabrese irrompe nella nostra stanza con il passaporto ritrovato. E qui si prende un sonoro “suggerimento” ad andare a quel paese (non proprio cosi)… non male come inizio alle 5:35!!!

Taxi fino a Linate ed imbarco regolare sul volo per Madrid dopo che tutti i biglietti sono stati sbloccati dalla lista di attesa.

Ci imbarchiamo per il volo intercontinentale Madrid-Santo Domingo e scopriamo che io, Cinzia e Don siamo stati spostati in Business Class….

La solita fortuna di mia moglie che al primo volo intercontinentale si trova a godere delle coccole delle hostess… per stare insieme a Julia rinunciamo ad un posto in Business Class e ci alterniamo nei due posti a disposizione…

Arrivo a Santo Domingo, botta di caldo con il circa 30 gradi, attesa bagagli e finalmente l’incontro con don Paolo e suor Serafina che sono venuti a prenderci con il pick-up della missione. Riempito dei bagagli Cinzia e Julia si sono messe nel cassone a prendere il sole e far la guardia alle valige… ci avviamo verso la nostra destinazione.

La macchina non è velocissima, le strade sono disastrate, i mezzi circolanti non hanno mai frequentato le carrozzerie… alcuni girano senza parafanghi, con il parabrezza completamente venato. Il numero degli occupanti non conosce regole… rosari sugli specchietti.

Don Paolo si è adattato bene alle “regole” (si fa per dire) di guida e sorpassa a destra e sinistra, chiede strada con il clackson, lo suona vigorosamente se un veicolo è in rotta di collisione.

Arrivati alla casa occupiamo le nostre stanze conosciamo e le altre due suore… domani festa grande a suor Cristina che rinnova i voti temporanei.

Ore 19 S.Messa di Novena in preparazione della Festa Divina Misericordia.

Con l’auto don Paolo ci conduce nel barrio ed arriviamo a questa “nuova parrocchia” dove su una gettata di cemento sono costuite spartane pareti di legno con porte di accesso sui lati. Una griglia come finestra (i vetri sono inutili) e tre file di panche. Chiesa quasi piena al nostro arrivo. Veniamo accolti con un abbraccio dal diacono e ci sediamo in una panca tra la curiosità dei Domenicani. Mancano 15 minuti alla celebrazione ma si sta svolgendo una veglia riprendendo i temi cari a suor Maria Faustina Kowalska.

Cerimonia sentita con canti ben animati una partecipazione numerosa ed intensa. Alla fine veniamo presentati e don Gianfranco dice quanche parola tradotta da don Paolo. Tre file avanti a noi una bellissima piccola bimba è incuriosita da queste persone “colorate” di bianco… cerchiamo di avvicinarla ma non ne vuol sapere di venire in braccio con noi.

Poi don Paolo ci chiede di metterci in fondo alla chiesa e a quel punto siamo stati piacevolmente assaltati dai parrocchiani che abbracciandoci ci offrivano il loro benvenuto (avrò abbracciato persone per più di dieci minuti)… quasi come quando nelle nostre parrocchie entra un estraneo…

Cena ed inizia la prima notte al Barrio… in lontananza si sente la musica ad alto rumore…

Il pesto è arrivato senza alcun problema… domani trenette a Santo Domingo!!

Ora mi attende un letto con annessa zanzariera e le pale di un ventilatore… speriamo che questa notte facciano il loro dovere.

Buona Notte!

Suor Cristina sta facendo un piccolo ritiro in preparazione al rinnovo dei voti religiosi di dopodomani, 18 aprile. Faremo la rinnovazione nella Messa del mattino a Santa Margarita. Ho cercato di invitare i giovani dei gruppi giovanili, anche se discretamente perché tanta pubblicità non piace a Cristina.

Questo rinnovo sarà già il secondo, i primi voti li ha fatti il 18 aprile 2004, presenti la madre generale suor Daniela e il vescovo ausiliare di qui mons. Amancio Escapa.

Naturalmente conta sulla vostra preghiera!!!!


suor Cristina con le aspiranti

Ho fatto una bella foto a suor Cristina insieme alle aspiranti che hanno condiviso con noi la Settimana Santa. Sono ragazze molto semplici, ragazze di preghiera e, sembra, di discreta vita di parrocchia.

Da sinistra a destra (senza contare suor Cristina): Gladys, Yudy, Taína, Cárolin, Cáterin.

Cárolin, Gladys e Cáterin hanno davanti molta strada, perché sono appena all’inizio del liceo.

Di Taína vi avevo già parlato: cercate il corrispondente articolo mettendo taína (con l’accento acuto sulla i, per sicurezza fate un copia/incolla da questo testo) nella casella di ricerca qui al lato.

Invece Yudy si è aggiunta poco dopo Taína, è sua compagna di scuola – entrambe sono in terza liceo, l’anno prossimo finiscono – ed è anche lei come Taína una ragazza molto matura, di preghiera e di vita parrocchiale. Entrambe hanno l’idea di entrare nella congregazione appena finito il liceo.

Eccomi qui, di ritorno dalla S. Messa della notte di Pasqua in Parrocchia da me a Pegli… All’inizio della veglia c’è stata la benedizione del fuoco, quindi eravamo tutti allo scuro, poi piano piano la luce ha cominciato a diffondersi lungo le navate della Chiesa, o meglio, ogni persona accendendo la propria candela è diventata luce e testimonianza del Risorto. Questo gesto si ripete tutti gli anni, eppure io mi emoziono sempre e ogni volta provo qualcosa di particolare che rinnova la mia fede.

So che quello che ho scritto non riguarda il Guaricano di Santo Domingo, però mi pareva bello ricordarlo in occasione della Pasqua e reputo sia anche questa una testimonianza missionaria tra le strade di Genova.

E poi lo sapete dov’ero l’anno scorso a quest’ora? In volo per Madrid-Santo Domingo… Diciamo che durante la veglia ho pensato tanto anche a questo… Sinceramente ero abbastanza terrorizzata all’idea di andar giù da sola, temevo magari di non adattarmi e di non essere utile; poi questa paura è svanita nel momento stesso in cui ho visto don Paolo e conosciuto la gente del barrio. Vi assicuro che non sono mai stata sola, nemmeno per un attimo, mi sentivo parte viva della loro comunità e a distanza di un anno e non so di quante miglia la cosa non è cambiata!

Quindi carissimi don Paolo, don Lorenzo, Suore, bambini, ragazzi del liceo, gruppo giovani e comunità parrocchiale,voi lo sapete che vi porto sempre con me e che appena posso torno a trovarvi… nel frattempo non mi rimane che augurare a tutti voi e ai sostenitori e visitatori della missione una Buona Pasqua, che sia un giorno pieno di serenità e gioia!

Un abbraccio di pace!

Come saprete, don Lorenzo è a Genova per assistere a suo fratello che è molto grave.

Oggi ci siamo sentiti, e don Lorenzo mi ha pregato di portare a tutti i suoi auguri pasquali!

Ieri pomeriggio è morta la mamma di Sila. Sila è la donna che lavora nella nostra cucina.

Era molto anziana. Venti giorni fa si era aggravata ed era stata ricoverata in terapia intensiva. Dopo una settimana l’avevano mandata a casa, e secondo i giorni stava più o meno bene, sempre però dentro a un quadro clinico molto precario.

Cinque giorni fa ero stato a darle la Unzione dei malati, e si era ripresa abbastanza. Purtoppo ieri si è spenta.

La seppelliranno al campo di cui sono originari, vicino a San Cristobal.

Due processioni con annesse Messe stamattina, nel settore san Ramón prima e a Santa Margarita poi.

Alla Divina Misericordia è andato il padre Kurian, segretario della Nunziatura, indiano come le nostre suore. Farà là tutte le celebrazioni della Settimana Santa; mi sono riservato la veglia pasquale, a causa dei battesimi dei giovani.

Oggi pomeriggio ho ancora un ritiro dei bambini di Santa Margarita che riceveranno il battesimo il giorno di Pasqua, e poi la messa della sera.

Con l’aiuto del Signore farò tutto!

Ieri era il Venerdì dei Dolori, della Madonna, si intende.

Invece della Via Crucis che si fa gli altri venerdì di quaresima c’è l’usanza di fare una processione in cui si contemplano le scene evageliche in cui Maria soffre con Cristo, cominciando dalla profezia di Simeone (“una spada ti trafiggerà l’anima”) fino alla deposizione tra le mani della Vergine.

La cosa bella di quest’anno è che l’abbiamo coordinata tra le quattro parrocchie di Guaricano: Santiago el Menor e Nostra Signora dell’Amparo (=Guardia), dove hanno lavorato don Giulio, don Lorenzo e don Franco, e Santa Margarita e la Divina Misericordia. Ogni parrocchia è partita da “casa sua” e tutto siamo arrivati alla Divina Misericordia, dove abbiamo celebrato la Messa.

Questa Messa è stata molto sentita, da me, ma anche da tutti i presenti, ci ha fatto sentire chiesa che cammina insieme nei quattro angoli di Guaricano.

9:52 pm

Sul giornale


Processione delle Palme

Sono finito sul giornale.

Una foto che ho messo qui sul diario l’anno scorso l’hanno presa e stampata sul settimanale cattolico domenicano. È quella che vedete qui di fianco della Domenica delle Palme in cui cavalco l’asinello nella processione.

Vederla oggi è stata una gradita sorpresa!

Le confessioni di stasera erano nella parrocchia di San Luis Beltrán, a Sabana Perdida. Doveva esserci una coincidenza con un’altra parrocchia, perché c’eravamo solo il parroco di là, padre Luis Obispo Díaz, e io.

Così è durata un po’ più del solito, ma non importa! Il ministero della Riconciliazione è sempre una grazia grande, per chi riceve il perdono e anche per me che lo amministro!

9:38 pm

Stanchezza?

Non so se sono le confessioni tutte le sere, o se avrò qualche parassita, mi sento un po’ stanco…

Durante tutta la mattinata Carmen è stata vittima di un mio pesce d’aprile.

Stamattina alle sei le ho detto che don Chicco aveva telefonato per dire che era riuscito a spostare il suo volo di ritorno. Inutile dirvi che Carmen era raggiante.

Ed era raggiante pure quando a mezzogiorno le ho portato il “biglietto elettronico” del suo viaggio spostato. Purtroppo era tanta la sua fiducia in me che non l’ha neanche letto, e così a pranzo ho dovuto invitarla a guardarlo meglio. Ha potuto vedere che c’erano varie foto di pesci, e allora lì ha capito.

M’è spiaciuto, c’è rimasta male… Però abbiamo riso tantissimo!!!!

Oltre a svolgere perfettamente il suo servizio di cuoca, Carmen oggi ha dato lezioni di cucina a suor Blessila. Le ha insegnato a fare le torte dolci.

Complimenti a tutt’e due!