Trecentocinquanta pazienti è il numero di persone visitate nei quattro giorni in cui con Massimo e i nostri figli siamo stati in ambulatorio della misssione del Guaricano.

Il grande numero è stato determinato dalla realtà nuova dell’ambulatorio stesso, dalla necessità delle persone e dalla disponibilità di tutti coloro che hanno dato una mano tra cui Suor Blessila, le ragazze del Guaricano che hanno fatto da segretarie e dalle persone stesse che pazientemente hanno aspettato il loro turno a volte con attese lunghe.

Il grande numero di persone visitate è stato anche importante per inquadrare al meglio le necessità e il tipo di messaggio medico da lasciare alla Dott.ssa Álida Snchez che continuerà il lavoro.

Sicuramente la prima cosa è venire incontro alle necessità delle persone anche le più banali, ma l’ascolto è sempre la cosa più importante. Poi la parte della prescrizione di occhiali cosi importanti per una popolazione spinta alla lettura della parola di Dio; l’aver potuto dare per pochi pesos di spesa un occhiale che risolvesse il problema è stato molto bello (l’impegno futuro sarà quello di rifornire sempre l’ambulatorio di occhiali usati che possano essere dati a chi ne ha bisogno).

Infine le indicazioni chirurgiche per i due problemi principali che sono la cataratta e lo pterigio così diffuso in queste popolazioni.

Insomma lavoro da fare ce ne sarà. manterremo il nostro impegno da Genova con l’impegno di tornare.

Buon lavoro Dott.ssa Álida!

Ieri abbiamo incontrato la dottoressa Álida.

È molto simpatica e disponibie. È stato molto importante lavorare con lei tutto il pomerggio, sia per verificare insieme gli strumenti sia per “verificare” il suo modo di lavorare con i pazienti. È molto disponibile e gentile e ciò è importante per la gente.

Ad oggi Massimo e io le abbiamo lasciato molto lavoro, in particolare pazienti da operare (cataratte soprattutto e la cosi detta uña, cioè lo pterigio, che è la pellicina che cresce sulla superficie dell’occhio e che determina la riduzione della vista.

Sono sicuro che grazie a lei ci sarà un buon proseguimento dell’assistenza oftalmologica alla missione.

Ieri lunedi ultimo di ottobre, abbiamo finalmente iniziato l’ambulatorio di oculsitca; così io, Massimo, e i nostri figli Marta, Lucia e Paolo alle otto del mattino eravamo belli e pronti e ci siamo presentati in ambulatorio.

Le persone erano già molte e dopo un iniziale “confusione”, grazie all’aiuto di due validissime segretarie del luogo abbiamo iniziato le visite. In considrazone del grande numero di persone si è deciso di prenotare 6 pazienti per ora, per quatro ore al mattino e quatto ore al pomeriggio; poi se ne vengono di più o qualche urgenza di certo non vengono mandate via.

In poco tempo l’agenda si è riempita fino a tutto giovedì mattina.

I ragazi sono stati molto bravi e di grande aiuto; loro si occupavano inizialmente di far leggere la persone e di fare il cosidetto esame all’autorefrattometro (uno degli strmenti nuovi dell’ambulatorio che permette un verifica automatica della vista della persona).

Dopo questa valutazione i pazienti venivano avviati a me o da Massimo per una iniziale previsita, durante la quale in paticolare si valuta la pressione oculare dopodichè i ragazzi, su nostra indicazione, mettevano le gocce per la dialatazione della pupilla. Il paziente aspettava 30 minuti (a volte anche piu..!!!) nella sala d’aspetto, quindi terminavamo la visita per poi spiegare se e quale problema aveva la persona, quale cura e la eventuale necessità di occhiali. Per questi abbiamo a disposizione un bel mucchio di occhiali usati donati a Genova da molte persone. Li avevamo catalogati le sere precedenti.

In questa fase di grande utilità è stata in particolare la Marta grazie al fatto che parlando spagnolo ci faceva da tramite con i pazienti, cosi come Suora Blessila della Farmacia.

Ora si riprende per l’ambulatorio del pomeriggio con la particolarità importante che ci sarà anche la Dottoressa Álida, che sarà poi colei che continuerà il lavoro tutte le settimane avvenire. Sarà importante la collaborazione tra noi due e Lei per arrivare a determnare le migliori modalità di lavoro e determinare anche quali sono le altre necessità per l’ambulatorio. Domani vi saprò dire.

Oggi, domenica, in occasione della Santa Messa io e le mie figlie Marta e Lucia siamo stati presentati alla comunità parrocchiale della Divina Misericordia.

Così anche questa mattina sveglia di buon ora (qui fa caldo, la giornata è meglio cominciarla dalle ore più fresche) per partire alle 6,20 destinazione parrocchia della Divina Misericordia. Arrivati là, come al solito ci siamo stupiti della partecipazione della gente così di buon ora in una chiesa tutta da inventare (di fatto una costruzione precaria allestita in modo assolunamente dignitoso tale da poter ospitare quante più persone possibli). E in realta le persone erano veramente tante (circa 400) che senza problemi accettavano il disagio di stare in piedi o su scomede panche tutti accalcati ma pronti a dare gloria al Signore con canti festosi e preghiere partecipate.

Alla fine della Messa, prima della benedizione finale, don Lorenzo che ha officiato la Messa mi ha presentato alla comunità per spiegare perché siamo venuti, dire chi ero e cosa faccio nella vita, parlare della mia famiglia e del nostro impegno-partecipazione alle attività parrocchiali.

In realtà la sera prima con l’aiuto di mia figlia Marta che parla lo spagnolo avevamo preparato un piccolo discorso di 2 minuti che poi ho letto dall’altare (e pare che mi abbiano anche capito !!!!). A mia volta ho presentato le mie figlie Marta e Lucia e ho parlato dell’ambulatorio di oculistica che da domani lunedì 31 ottobre, sarà a disposizione della popolazione locale.

Come al solito (peraltro non ci si abitua mai a tanta disponbilità e gentilezza ) siamo stati accolti da un applauso e da manifestazioni di gratitudine da parte della gente.

Ieri mattina di buon ora siamo partiti tutti insieme dalla casa della missione per recarci alla parrocchia dove ci siamo riuniti asieme ai porrocchiani di don Paolo per recarci nella sede dove veniva svolta la chisura dell’anno Eucaristico. Tanti bus e tante persone tutti festanti e ansiosi di partecipare.

Arrivati sul luogo il primo impatto è stato molto bello perchè ci siamo ritrovati in mezzo ad una vera moltitudine di persone (circa 10.000) già in piena atmosfera di preghiera che cantavano per prepararsi alla giornata.

La giornata era divisa in due parti: la prima prevedeva l’adorazione Eucaristica mentre la seconda prevedeva la Santa Messa.

Quello che però vi volglio raccontare è come ho vissuto io la giornata. Armato di macchina fotografica e cinepresa sono andato in giro pe riprendere tutto ciò che ritenevo rappresentare i momenti più belli e significativi della giornata stessa. Volti di singoli fedeli o dei gruppi, dei sacerdoti o delle religiose, delle personalità o di coloro che lavoravano per la giornata, tutti lì per lo stesso motivo: l’adorazione del mistero dell’Eucaristia.

È difficile poter comunicare quello che ho visto e ho vissuto proprio per la dimensione e il modo diverso di vivere questi momenti da parte di questa popolazione della Repubblica Dominica. Fondamentalmente la gioa, la consapevolezza di vivere e di essere partecipi di un momento particolare di preghiera e soprattutto il desiderio di comunicarlo agli altri nel modo più festoso.

In barba al servizio d’ordine passavo da un settore all’altro tra la folla e fin sopra all’altare e ciò mi ha permesso di scattare tanta fotografie che nei prossimi giorni inserirò nel diaro per cercare di fare partecipe oltre che con le parole anche con le immagini anche a coloro che non c’erano quello che ho potuto vedere e vivere ieri mattina.

Sono arrivato al Guaricano due giorni fa cono le mie due figlie maggiori Marta e Lucia e il mio collega – amico Massimo Corazza e suo figlio maggiore Paolo.

Il giorno dopo ci siamo messi a lavorare per installare l’ambulatorio di oculistica; per fortuna tutto è andato bene tutto e tutto è funzionanate. Abbiamo organizzato l’ambulatorio su due stanze in modo tale da poter visitare in contemporanea io e Massimo e sfruttare al meglio le giornate.

Il pomeriggio ci siamo dedicati allo smistamento delle medicine, sia quelle che erano già arrivate con il container assieme agli strumenti, sia quelle che abbiamo portato dall’Italia dirattemente nelle valigie (eravamo in 5 e abbiamo portato con noi 9 valigie pesantissime tutte cariche di medicine e altre cose utili!!!!).

Tutto questo non nasce dal caso ma dalla collaborazione di tanti che hanno lavorato nell’ombra: Stefano S. che ha di fatto regalato l’apparecchiatura, Alessandro F. che si è preoccupato della spedizione, Santo M. che ha collaborato nella preparazione degli strumenti.

Adesso siamo pronti: nelle messa domenicale verrà avvisata la popolazione locale della possibilità di avere la visita oculistica. Ci auguriamo di poter visitare tanti bambini anche in età prescolare per poter soprattutto fare prevenzione sui difetti della vista così importanti a questa età.

Lasceremo tutto questo in mano ad una dottoressa locale di nome Alida, che abbiamo avuto il piacere di conoscere ieri e che già nella settimana prossima verrà a lavorare qualche ora con noi e prendere pratica delle apparechiature.