Oggi pomeriggio ho parlato con due madri, in cui figli sono implicati in una rivalità tra bande.

È cominciato tutto con il fatto che uno dei due aveva una fidanzata. Dopo un certo tempo, la fidanzata lo lascia e si mette con un altro. Il primo non glielo perdona, e diventa nemico del secondo. Gli amici del primo diventano amici del secondo.

Comincia così una minaccia continua, un tirar fuori (e varie volte) usare il machete, o il pugnale.

Finché la madre di uno di questi ragazzi di 17/18 anni si stufa e mette una denuncia contro uno della banda opposta che aveva minacciato suo figlio pochi giorni prima.

La cosa arriva quindi davanti al giudice conciliatore, che convoca le due madri e i due figli, cercando di trovare una soluzione pacifica.

La speranza è che i due giovani riflettano. Di fatto le due madri rimangono molto lontane. Ognuna delle due pensa che l’altra sta proteggendo suo figlio, e pure che l’altra sottostima il genere di vita di banda che fa il figlio dell’altra.

Sto cercando di farle incontrare, ma la vedo dura…

Pensaci tu, Signore!

Stamattina con la riunione dei genitori è stata la volta del liceo.

Abbiamo approfittato per riaffermare alcuni punti poco chiari per gli studenti.

Da parte mia ho insistito sull’identità Cattolica del nostro liceo. Cristina poi ha rinforzato il concetto parlandogli del fatto che la sua materia (religione) è una delle più importanti nel nostro centro educativo. Di fatto i ragazzi tendono a considerarla una materia cuscinetto (come in Italia).

Ho anche presentato il preventivo per l’anno nuovo. Lì ho creduto bene dire che il direttore (io) non riceve uno stipendio, ma che quando ci sarà un prete domenicano bisognerà darglielo.

C’erano 150/200 persone: una buona parte dei genitori.

Alla fine abbiamo invitato chi fosse disponibile a collaborare con il lavoro dell’Associazione di Genitori, e sono venute fuori quattro persone. Insieme ai cinque dell’anno scorso (Jacinta, Deisy, Laura, Leonidas, Morena Hierro) collaborareranno con la direzione nel prendere le decisioni più importanti, aiuteranno con le gite, daranno una mano a sorvegliare i ragazzi nella ricreazione, esigiranno il pago delle quote mensili.

Con l’aiuto del Signore faremo un buon lavoro anche quest’anno!

La catechesi di oggi della Settimana Biblica era su come cercare una citazione della bibbia.

È un tema molto importante, perché qui moltissima gente legge le letture giornaliere in casa sua con una bibbia e un calendario liturgico.

E se non sa decifrare le citazioni del calendario legge ben poco o legge cose a caso.

A jacagua c’era anche oggi un bel gruppo, anzi, direi che più di ieri, e pieni di entusiasmo.

Grazie, Signore!

Stasera è stato il primo incontro della I Settimana Biblica Parrocchiale.

Io sono stato a farlo a Jacagua, Lorenzo alla cappella del Chimbú, e Francesco a Betania. Tutti avevamo un bel po’ di gente, e forse l’incontro più partecipato è stato appunto quello di Betania, il più centrale.

Da parte mia avevo una quarantina di persone, tutti o quasi quelli delle comunità apostoliche, più altri, compresi vari giovani del gruppo di là.

Lorenzo, nel Chimbú, ha avuto un po’ di problemi con la luce: mi sono dimenticato di passargli la lampada ricaricabile, e dopo il tramonto ha dovuto lavorare a lume di candela. Mi ha anche fatto presente che per la quantità di gente gli serve anche un amplificatore.

Nello spostarmi a Jacagua ho anche bucato una gomma. Grazie al Signore avevo con me Noni e Chapito, due giovani del gruppo Ciempiés, che mi hanno aiutato e non ci è venuto tardi. E pensare che quando mi hanno detto che volevano andare a Jacagua con me mi sono detto “Ma chi ce li vuole questi?”. Il Signore mi ha fatto capire che dovevo accettarli più bene!

Stamattina abbiamo celebrato santa Virginia nella Messa che si celebra tutti i lunedì nel dispensario medico.

Le suore hanno preparato un altare bellissimo, con fiori ben curati e tovaglia dorata.

Il sottoscritto ha presieduto la celebrazione, accompagnato da Marcial e da tre chierichetti.

La festa ci fa sentire la presenza di tanti fratelli genovesi, e più ancora quest’anno al pensare che il giorno 22 in casa madre si sono ritrovate parecchie persone legate alla missione: Paola, Fiammetta, Lara, Sandra, Orietta, Carmen, suor Serafina, suor Daniela. Loro là, noi qua, uniti nella venerazione di questa grande santa della carità della Genova del XVII secolo.

Le nostre suore, con la loro operosità spesso silenziosa, ci fanno sentire presente santa Virginia in mezzo a noi.

Domani celebriamo la festa di Santa Virginia, la fondatrice delle nostre suore.

Per prepararmi la predica ho approfittato e ho messo su wikipedia una parte della sua vita. La potete leggere a http://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Virginia_Centurione_Bracelli.

Se volete andare avanti a scriverla, potete farlo, ma per favore evitate il copia-incolla da altri siti, perché si va a finire subito in un problema di copyright.

Stasera ho approfittato che la messa me la diceva Lorenzo e sono andato ad accompagnare quasi tutti i seminaristi al seminario.

Ho potuto anche parlare con il nuovo vicerettore del prefilosofato, il padre … (mannaggia, non mi ricordo il nome!)… ah, sì, David, ordinato prete da un mese. È stato un colloquio interessante.

Mi rimane da parlare con il padre Alejandro, che è il rettore.

Gli scambi di idee con i superiori del seminario sono sempre utili. Dopo tutto essendo il parroco di questi ragazzi sono un loro formatore anch’io!

Stamattina abbiamo avuto il ritiro eucaristico, fatto con le catechesi rielaborate da me.

I proclamatori hanno lavorato decisamente meglio. Ho fatto un po’ di fatica a rielaborare il lavoro del padre Navarro, ma ne è valsa la pena!

Oggi pomeriggio il liceo serale “Guaricano Adentro” aveva la cerimonia di graduazione (all’americana) dei nuovi bacillieri.

Sono stato invitato, e ho potuto fare un piccolo annuncio della parola di Dio: le beatitudini come invito all’impegno nella chiesa e nel mondo.

Celidio, il direttore, ha detto due parole in cui ha invitato ad affrontare le sfide della vita con fede, insieme al Signore Gesù. Ha cominciato dall’anno scorso a vivere con un po’ più di fedeltà la chiesa, grazie a un gruppo di preghiera carismatica.

Adesso sembra intenzionato a prepararsi per ricevere l’eucaristia (si è battezzato da grande e non ha mai fatto la prima comunione), e mi fa tenerezza l’idea che, spero tra qualche mese, faccia la comunione.

Te lo affido, Signore, attiralo verso di te.

Oggi, festa della Madonna della Mercé (Virgen de las Mercedes) ho cercato di organizzare una piccola gita al mare (o al fiume), con l’idea che mi aiutasse a stare qualche ora con i giovani di Jacagua.

I giovani di Jacagua in realtà o avevano altri programmi o non ne avevano voglia. Hanno declinato l’invito.

Già prima di ciò avevo detto anche ai responsabili dei vari gruppi giovanili che venissero anche loro, in maniera che anche loro li potessero conoscere. Al declinare i giovani di Jacagua, siamo rimasti d’accordo che saremmo andati solo con loro.

In realtà poi non siamo andati per niente. Kika e Rosanna non avevano capito che saremmo andati sicuramente, e avevano fatto anche loro altri programmi.

Vabbé, ho approfittato per stare un po’ più tranquillo, e mi sono fatto anche una dormitina nel pomeriggio.

Le due lezioni di oggi ai maestri mi hanno lasciato soddisfatto, e spero anche loro.

Mi sento bene a fare queste lezioni, che tra l’altro mi obbligano a prepararmi e quindi mi fanno rifare il rodaggio al cervello e alla memoria.

Al mattino ho fatto una panoramica sulla storia nei del popolo d’Israele nei tempi dell’Antico Testamento. Non sono riuscito ad arrivare in fondo perché ci siamo persi a parlare del conflitto Israele-Palestina.

Al pomeriggio un’introduzione biblica e liturgica al battesimo, mezza catechesi e mezza lezione (non posso usare troppo il genere della catechesi perché con i maestri è giocoforza tenere un taglio più culturale), sfociata in maniera molto interessante sulle modalità antiche e nuove del battesimo degli adulti.

Maestro dei maestri. Realmente più porto avanti questo lavoro più mi rendo conto che è necessario, e anche se gli studenti “perdono” due ore di lezione ogni quindici giorni, sono certo che si avvantaggiano perché mantengo i maestri più svegli culturalmente e spiritualmente.

Anche questo è un bel dono che sto ricevendo qui. Grazie, Signore!

Stasera mons. Amancio Escapa ha introdotto il padre Isidro Salas come parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora el Amparo.

C’era naturalmente il servizio dei seminaristi del seminario Redemptoris Mater, obbligatorio perché Isidro è un neocatecumeno.

Anche se un po’ in ritardo è arrivato il padre Federico, che un anno fa aveva sostituito don Franco, e c’era anche don Lorenzo, che è stato il secondo parroco.

Messa abbastanza secca, secondo lo stile di mons. Amancio, ma non nei canti, nei quali il “coro” di Santiago el Menor si è profuso a squarciagola (sic).

Sono celebrazioni che ti fanno sentire chiesa. Di fatto c’erano belle rappresentanze delle tre, prossimamente quattro, parrocchie del Guaricano.

Oggi ho scritto abbastanza, tanto che a cena avevo un po’ di mal di testa.

Domani ho la formazione dei maestri, ho da fare in mattinata una lezione sulla bibbia e nel pomeriggio una sul battesimo.

Domenica c’è il ritiro Eucaristico dei fratelli e sorelle che hanno fatto l’ultimo ritiro di evangelizzazione, e le catechesi del padre Alfonso Navarro per questo ritiro sono fatte con i piedi, cosi le rielaboro un po’ in maniera che siano più comprensibili.

E poi ho le catechesi sulla bibbia per la Settimana Biblica che è da lunedì a giovedì.

Praticamente mi sono passato tutto il giorno chiuso nell’ufficio al computer.

Cioè: di mattina sono andato con l’idraulico a comprare varie cose per gli uffici della Divina Misericordia, e dalle dieci e mezza che siamo partiti sono arrivato a casa alle tre.

È da due giorni che sto scrivendo le quattro catechesi della Settimana Biblica. Da lunedì a giovedì prossimo ci saranno in cinque punti della parrocchia queste catechesi fondamentali sulla bibbia, partendo dalla presentazione dei suoi libri per arrivare al discorso dell’Autore e degli autori e quindi al rapporto Antico-Nuovo Testamento.

Professori d’eccezione saranno, oltre al sottoscritto, Lorenzo, Francesco, Marcial e Juan Luis. Spero che gli ultimi due non mi ceffino i temi, ma non ho alternative. Se voglio che la gente partecipi, glielo devo mettere vicino a casa.

I cinque posti saranno: Betania, Jacagua, la Divina Misericordia (la cappella della parrocchia nuova), Chimbú e Guaricano Adentro. Tutti e quattro i giorni in tutti e cinque i posti! (gli informatici parlerebbero di elaborazione distribuita: siamo avantissimo con la tecnologia qui!!!!).

Per il venerdì è prevista una processione portando in “trionfo” la Bibbia. Saranno tre processioni: una attorno a Betania, una nel settore san Ramón, e l’ultima attorno alla Divina Misericordia.

È il primo anno che facciamo questa settimana biblica, e sono curioso di sapere come andrà. Sono fiducioso che il Signore ci aiuterà a farla bene!

Te lo dico già in anticipo: Grazie, Signore!

In occasione del Mese della Bibbia (settembre), ho replicato con i ministri la catechesi fatta quindici giorni fa ai maestri sul canone della Bibbia.

Il discorso si è allargato alle sette evangeliche, le quali non riconoscono come canonici i sette libri “deuterocanonici” dell’Antico Testamento che non erano riconosciuti come ispirati dalle comunità giudaiche di lingua ebrea.

L’accoppiata Bibbia+protestantesimo è sempre vincente qui, perché entrambe le cose “bruciano” ai dominicani: la Bibbia, perché la amano e la leggono più che noi italiani, i protestanti perché è la lotta di tutti i giorni.

Non ci capisco. Ieri Sánchez era disperato e voleva andarsene da Duquesa.

Oggi, dopo aver parlato con la mamma del vice della Nazione, era più rilassato.

Ieri voleva sporgere una denuncia, oggi sembra che non ce ne sia bisogno. Quindi resterà lì a Duquesa, sembra che non gli daranno più fastidio.

Chi ci capisce è bravo!

Venerdì ci sarà l’ingresso del nuovo parroco di Santiago el Menor e Nuestra Señora del Amparo.

È il padre Isidro Salas, un neo-catecumeno. Lo affianca un diacono ordinato l’anno scorso, José Reyes.

C’è da pregare perché il nuovo prete si integri nel tessuto delle parrocchie, a volte i preti neo-catecumeni non riescono a portare avanti la pastorale dominicana normale (gruppi di preghiera carismatica, comunità ecclesiali di base) e vanno avanti solo con le comunità neocatecumenali.

Mi dice Sánchez che a Duquesa non è cambiato niente.

I capi della Nazione che erano stati dentro e che sono usciti con una apparente conciliazione con Guaricano gli stanno facendo capire (a Sánchez) che è bene che se ne vada da Duquesa. Sembra che gli scagnozzi lo continuano a minacciare e a spaventare di notte.

All’incontro di preghiera carismatica vanno tre o quattro persone, contro le trenta dei momenti migliori. Secondo Sánchez la gente ha tremendamente paura ad uscire di casa di sera.

Nel frattempo il catechismo non è ancora cominciato lì a Duquesa, perché non ci sono catechisti con un minimo di preparazione, e non ho ancora trovato la maniera di risolvere il problema.

Vorrei chiamare Minyoli (il capo) e vedere cosa mi dice, ma ho anche paura che mi strumentalizzi.

Per la prima volta dopo sei mesi sono riuscito a tornare a visitare qualche comunità apostolica.

Tra una cosa e l’altra mi ero lasciato vincere dalla pigrizia e non l’avevo più fatto.

E dire che, adesso come prima, tutte le comunità che visito non cessano di ringraziare il Signore per la mia visita!

Voglio continuare, Signore, aiutami a non impigrirmi di nuovo!

Ñaña è una signora sui cinquantacinque anni, molto cara e molto attaccata alla chiesa. Suo marito era andato quattro anni fa a Miami per cercare di mandare qualcosa a casa, se la guadagnava come venditore ambulante di hot dog. Tre mesi fa è morto improvvisamente di un infarto, là en los Países, come dicono qua. Il travaglio del rimpatrio della salma, tanto dolore. La fede che si era manifestata viva e forte.

Un mese fa, durante una “campagna” degli evangelici della chiesa di fronte a casa sua, Ñaña ha sentito qualcosa. “La mia vita è diversa, sono una creatura nuova”, dice sorridendo, una frase che qui è tipica per indicare una decisione di vita, un cambio radicale.

Le domando se prima non amava il Signore. “Sì, lo amavo, ma adesso sono diversa”. E con tanta leggerezza lasci la chiesa in cui hai amato il Signore per tanti anni? “Ho scoperto adesso che la Parola di Dio mi dice cose che prima non capivo. Ho scoperto tante piccole bugie e me ne sto liberando”.

Questo delle bugie mi puzza. Risulterà che è il discorso delle immagini, che da parte degli evangelici di qua è un cavallo di battaglia contro la chiesa cattolica, forti anche del fatto che nell’afrocristianesimo caraibico esiste la santería simile a quella cubana, nella quale gli spiriti della tradizione vudú sono rivestiti delle apparenze dei santi cristiani, e quindi c’è tutta una religiosità sommersa che “lavora” con altari su cui si collocano decine di immagini di santi.

Provo a parlare a Ñaña dell’Eucaristia che adesso riceverà solo una volta al mese (quella chiesa per lo meno ha un ritmo mensile per la “santa cena”, altre chiese la celebrano una sola volta all’anno). Sembra che non le importi più di tanto. Le parlo del fatto che ha sempre vissuto in obbedienza al papa, non sa cosa rispondermi, ma si accorge che si avvicina (per caso?) una sorella della sua chiesa e mi mette a discutere con lei. Ho tagliato corto e me ne sono andato, con il sorriso sulle labbra e con l’amarezza nel cuore.

9:19 pm

Apagones

Ci risiamo con i black-out lunghi. Ieri ci si sono scaricate le batterie dell’inversore. Era da un po’ che non succedeva. Si scaricano perché il black-out dura sulle dieci ore.

Stasera di nuovo. Oggi abbiamo avuto luce dall’una alle sette e mezza del mattino, e dalle otto e mezzo fino all’una del pomeriggio.

Dovrebbero essere dovuti al fatto che il petrolio è aumentato troppo e il governo non ce la fa a pagarlo.

Oggi pomeriggio primo incontro di formazione per i catechisti delle due parrocchie.

Io ho fatto quello di Santa Margarita, e Marcial quello della Divina Misericordia.

Abbiamo parlato della setta “Pare de sufrir” (smetti di soffrire), quella setta pentecostale che sembra una holding finanziaria. E poi ho presentato loro il tema che svilupperanno con i genitori dei loro bambini sabato 8 ottobre. È una chiaccherata semplice sui sacramenti, penso che i catechisti siano in grado di svilupparla bene. Comunque ho detto loro che in questa settimana si riuniscano per settore per analizzare in profondità e verificare che tutti l’abbiano capito bene.

Questi incontri con i genitori li faremo ogni due mesi, ho fiducia che ci aiuteranno a portare avanti meglio il catechismo!

Al mattino te ne rendi conto: il maiale come urla quando lo ammazzano. Lo appendono a testa in giù e gli bucano l’arteria del collo, in maniera che muoia dissanguato.

Nel minuto che dura l’agonia urla a tutto spiano, o meglio, comincia urlando a tutto spiano, poi la voce si fa via via più flebile finché non si sente più.

Due o tre volte alla settimana partecipiamo a questo “lutto”, alle sei di mattina. Oggi poi ne stanno ammazzando una serie, tutti qui vicino a noi.

Eppure noi la carne di questi maiali di Guaricano non l’abbiamo mai assaggiata. La macellano all’aperto, sulla strada, tra la polvere e i cani, e la vendono su tavolini sudici di sangue di molte macellazioni.

Alla riunione del clero della zona di stamattina tutti i preti abbiamo espresso preoccupazione per una nuova chiesa che è arrivata vicino a noi.

Si tratta della Iglesia Universal del Reino de Dios, ed è una denominazione “cristiana” nata in Brasile nel 1977 dal tronco pentecostale. Ha un sito anche in italiano, centroaiuto. In Italia si è rivestito dell’immagine delle nuove religioni senza corpo, molto soft e si direbbe new age, e lo stesso sito web è accompagnato da una musica dolce e suadente.

Invece qui, come in Brasile, l’immagine è quella della sanazione interiore. Il loro lemma dice Pare de sufrir, “smetta di soffrire”. Ai poveri oppressi da situazioni economiche e umane tremende offrono la guarigione interiore distribuendo, per molti vendendo, pietre del Getsemani, pezzi della croce di Gesù, olii da ungere alle foto dei propri cari. La cosa che più colpisce sono le rose di terrasanta, rosse per i problemi sentimentali, bianche per quelli familiari, gialle per quelli economici. Distribuiscono sacchettini di plastica da appendere dietro della porta della casa (ricordano le piante di sávila che qui si usano alla stessa maniera, cioè come amuleto).

E insieme a tutto questo chiedono soldi: la decima, ma non di quello che si guadagna, quanto di quello che si vorrebbe guadagnare, assicurando che Dio benedirà quelli che danno generosamente e li libererà da tutti i loro mali. Al contrario, una guarigione che non avviene è spiegata senza ombra di dubbio con una mancanza nel dare la decima.

Insomma, una azienda travestita da religione. Conforta questa interpretazione il fatto che in tutti i paesi ha ricevuto denunce forti per truffa, riciclaggio di soldi sporchi, ecc.

Stamattina abbiamo preso coscienza del problema, ma il mese prossimo manderemo a tutte le famiglie una piccola lettera mettendole in guardia da questo evangelismo di bassa lega e molti soldi.

Da varie settimane vari fedeli della mia parrocchia mi avevano avvisato di gente che va a quella setta e poi fa la comunione, e la cosa è veramente preoccupante, perché sembra che si facciano credere cattolici, e sfruttando la superstizione della gente attirano molti adepti.

Gli uffici provvisori della Divina Misericordia sono quasi pronti. Manca il pavimento, le finestre, le inferriate. Il più è fatto.

Cándido tiene sette/otto persone a lavorare, le cose avanzano abbastanza alla svelta.

Da qualche giorno Miguel, il direttore docente della primaria, viene a piedi a scuola.

Sembra che con gli ultimi aumenti della benzina il costo sia diventato insostenibile per lui.

Il problema è che mi arriva alle otto e mezza invece che prima delle otto. Ho chiesto a Matilde di parlargli, per evitare di richiamarlo io. Matilde mi ha spiegato che ha sua moglie mezza malata, e che deve fare vari lavoretti di casa prima di uscire. Vediamo se lunedì mi dice qualcosa.

I miei allievi sono stati eccezionali: suor Cristina, suor Modesta, suor Blessila.

Ho spiegato loro un paio di cosette del gnome linux, che del resto è molto simile a un windows 98 o XP.

Se ce n’è bisogno continueremo i giorni prossimi.

Ho anche abilitato tutte e tre per scrivere qui sopra. Coraggio!!!

Ogni giorno il corso di preparazione al matrimonio diventa più bello.

Si respira un’aria serena, docile, semplice. La parola di Dio, anche se è esigente, non spaventa, ma viene ricevuta con obbedienza e rispetto.

A differenza di altri corsi, queste coppie fanno un buon lavoro di studio dei passi biblici durante la settimana, e il risultato si vede nella ricchezza della condivisione.

L’équipe con cui stiamo facendo il corso si sta affinando sempre più. A volte mi cadono le braccia per errori madornali o perdite di tempo banali e inutili, o perché qualcuno dell’équipe non capisce un testo da proporre e dice cose che non c’entrano, ma so che non posso lamentarmi.

Marcial, al suo primo corso da diacono, fa dei bei passi avanti.

Adesso, con la divisione della parrocchia, dobbiamo chiedere al Signore che ci mandi altre coppie preparate per costituire due équipe, ognuna delle quali lavori nella sua parrocchia. E chissà che possano in futuro entrare a farne parte qualcuna delle coppie che adesso stanno facendo il corso.

La cosa è nelle tue mani, Signore Gesù!

Stamattina abbiamo avuto la Messa d’inizio d’anno scolastico del liceo.

Rispetto a quelle della primaria è stata molto più ordinata, e tutto sommato la percentuale delle comunioni è stata molto più alta.

Ma continua a farmi tristezza, e al tempo stesso a mettermi voglia di lavorare, il vedere tanti, soprattutto maschi, che realmente non sembrano a casa loro in chiesa. Sembra proprio che alla messa non ci vadano mai: sguardi indifferenti, assenza di risposte alle acclamazioni liturgiche, non cantano.

Quello che fanno tutti è battere le mani. Viene spontaneo a un dominicano non appena sente una musica o una canzone ritmica. Ma da lì al lasciarsi coinvolgere nell’avventura della fede ce n’è del cammino da fare.

Alla fine mi sono “divertito” a dare un abbraccio a tutti. Di vari, di troppo pochi, sapevo il nome, e ho cercato di pronunciarlo, come per mandare loro il messaggio: mi ricordo di te. Della maggioranza, spero di impararlo presto il nome!

Stasera al gruppo Ciempiés Rosanna e Kika hanno presentato una piccola conferenza sulla sessualità e le carezze intime.

Notevole l’interesse da parte dei giovani (che in realtà sono in maggioranza adolescenti).

Speriamo e preghiamo perché possano e riescano a mettere in pratica quello che hanno imparato. Con la erotizzazione spinta della vita di barrio non sarà facile! Di fatto tra ragazzi e tra ragazze si parla prevalentemente e quasi a senso unico di quello che uno ha fatto con il fidanzato o fidanzata. E poi, dopo il “matrimonio”, soprattutto gli uomini parlano continuamente di tutto quello che hanno fatto o che si inventano che hanno fatto con la moglie e le altre donne.

Con un po’ di fatica abbiamo riiniziato la pastorale familiare della parrocchia.

Dei 5 settori di Santa Margarita ce n’erano solo 3 (più del 50%, wow!). Abbiamo chiaccherato per un’oretta, e ho cercato di spiegare il lavoro che avevo in mente:

  • Essere espressione della attenzione alla famiglia di tutta la parrocchia.
  • Visitare e motivare le coppie che hanno fatto il corso di preparazione al matrimonio e poi non si sono sposate.
  • Visitare pure le coppie sposate che si sono allontanate dalla chiesa.
  • Preparare la liturgia e le attività di novembre, mese della famiglia: un ritiro per coppie e una conferenza per coppie.
  • Preparare la festa della famiglia dell’ultima domenica di dicembre

Ho visto entusiasmo in queste tre coppie, e sono sicuro che il lavoro inizierà con entusiasmo.

Grazie, Signore!!!

Con la parrocchia di Santa Margarita abbiamo comprato un duplicatore digitale. È costato 55,000 pesos (quasi 1,600 euro), di mezz’uso, un modello di un anno fa. È un Riso CR1610

Dovrebbe permetterci di risparmiare un bel po’ di soldi, soprattutto con le circolari della scuola, le lettere mensili alle famiglie e i volantini vari della parrocchia.

Da oggi la riunione degli animatori di comunità di base la facciamo sdoppiata: alle quattro a Betania per gli animatori di Santa Margarita, alle cinque e mezza nella cappella del Barrio per gli animatori della Divina Misericordia.

Io faccio la riunione in Betania, Marcial partecipa anche lui e dopo fa l’altra.

Sembrava che non ci fosse quasi nessuno alla riunione delle quattro. Ma ho approfittato per dire loro che dobbiamo impegnarci a motivare ognuno un animatore nuovo. Molti di quelli che fanno gli animatori oggi hanno cominciato così!

Robert è un giovane padre. È cresciuto praticamente in casa di Marcial, che lo considera quasi come un figlio. Nel tempo libero dal lavoro fa l’elettricista per arrotondare il magro stipendio.

Una settimana fa andava con il motorino a far benzina, verso le dieci di sera. Già vicino al distributore, il motorino gli si è fermato, ed ha dovuto continuare spingendolo a braccia.

Dall’altra parte della strada gli sono arrivati tre ragazzi, i quali l’hanno visto in difficoltà e si sono avvicinati. In pochi istanti tre pistole minacciavano Robert. L’hanno portato un po’ più in là, gli hanno fatto tirar fuori tutto quello che aveva, e l’hanno lasciato steso in terra, grazie a Dio senza fargli niente. È rimasto in un istante senza motorino e senza i ferri da elettricista.

Per fare la denuncia non è stato facile: doveva consegnare i documenti del motorino. Purtroppo erano anch’essi tra quello che gli avevano rubato.

Così Robert ha cercato dei ragazzi che vivono vicino al luogo del misfatto, ragazzi conosciuti da lui perché erano insieme a scuola. Gli ha promesso duemila pesos (circa ottanta euro) se gli avessero dato informazioni sul suo motorino.

Due giorni dopo Robert sapeva dov’era il motorino. Così è andato dalla polizia, e per altri mille pesos glielo sono andato a “prendere”. Così adesso può muoversi di nuovo con facilità, cosa vitale per il suo lavoro.

Certo che a me rimane una domanda: chi erano i veri ladri? quelli che gli hanno portato via il motorino? quelli che sanno dove altri ladri nascondono quello che rubano (devono essere del mestiere anche loro)? i poliziotti?

Da oggi anche Lorenzo lavora con linux, più precisamente con Ubuntu. Risponde alla posta e a volte legge il giornale.

Il “suo” computer lo usa anche Francesco per leggere i giornali italiani. Spero che prima o poi faccia qualche lavoretto anche su wikipedia.

Ieri ho installato linux, è stato veramente facile. Ci mette qualche mezz’ora per spacchettare tutto il software da installare, ma poi funziona alla prima!

Bravi quelli che l’avete fatto: Mark Shuttleworth e i suoi ragazzi!

Oggi pomeriggio con le comunità apostoliche del settore Emmaus abbiamo celebrato l’Eucaristia.

Con calma, senza guardare l’orologio, ho cercato di rendere vivo e partecipato ogni momento della messa: l’accoglienza, la richiesta di perdono, l’omelia, la preghiera dei fedeli, il ricordo dei morti, il segno di pace, il ringraziamento dopo la comunione, l’impegno prima di salire.

Mi sono sentito bene con loro, anche se alcune comunità hanno dei problemini: vari membri partecipano poco o mostrano poco interesse.

Durante la messa appunto ho dovuto lottare per non farmi prendere da questi pensieri, che sono quelli che rendono triste anche me, e che quindi trasmettono depressione ai presenti. E so per esperienza certa che quando cerco di vedere il lato positivo e l’impegno della gente vengono fuori cose meravigliose.

Anche il settore Emmaus può vivere con più profondità il vangelo. Già da oggi!

Grazie, Signore!

Il pomeriggio del ritiro me lo sono passato a confessare. Non molte persone, e più direzioni spirituali che una confessioni.

L’ultimo momento del pomeriggio, prima della messa, è stata la condivisione su quello che il ritiro ha dato ad ognuno.

Ne sono venute fuori cose belle, quasi tutti hanno parlato.

Le persone che si erano allontanate dalla comunità apostolica sembravano intenzionate a ritornare.

Da parte loro, Teófilo e Águeda hanno fatto un buon lavoro, positivo, e hanno conquistato tutti i presenti!

Sembra che il ritiro ha dato frutto!

Grazie, Signore!

Alla messa dei giovani di stamattina hanno inaugurato la batteria nuova.

Il tipo che la suona è veramente in gamba, devo solo lavorarlo ancora un po’ perché adatti il volume alle voci.

Però il risultato è fantastico. È tutta un’altra cosa!

Oggi si svolge un ritiro di calientamento, “riscaldamento”, traduzione letterale, ma che in italiano non rende.

Abbiamo invitato a farlo quei fratelli e sorelle che dopo il ritiro di evangelizzazione si sono mezzi allontanati (qui si dice enfriados, “raffreddati”).

Insieme a loro abbiamo invitato i responsabili di tutte le comunità apostoliche, in maniera che ricevessero un di più per continuare il loro lavoro, che è impegnativo.

Sono in tutto quasi ottanta, stamattina ne ho confessato qualcuno e oggi pomeriggio continuo con le confessioni.

Stamattina alla Divina Misericordia avevamo il battesimo di un uomo anziano semiparalizzato.

Non parlava, ma mi ha commosso che quando è stato il momento delle domande che gli si fanno sulla fede, sulla rinuncia al peccato, sul battesimo che vuole ricevere ha tirato fuori dei suoni mezzi confusi ma che si interpretavano chiaramente come dei sì pieni di fede.

Non gli ho dato la confermazione e l’eucaristia perché sembrava avesse bisogno di ancora un po’ di catechesi, e anche perché non è ben definita la situazione del matrimonio.

Stasera sono proprio stanco, cerco di andare a dormire presto.

Eppure non ho fatto niente di particolare per stancarmi, forse un po’ di sonno arretrato e probabilmente l’indebolimento per un parassita che mi sembra di avere di nuovo.

E c’è anche il caldo, che da qualche giorno è abbastanza forte, si suda parecchio e devo bere vari litri di acqua al giorno.

Sono stato stamattina in tipografia a ritirare la “lettera alle famiglie” di settembre.

È sul tema dell’educazione/istruzione: soy más cuando me educo, “valgo di più quando mi educo”.

C’ho messo la testimonianza della mia comadre Maribel, che a 35 anni si è rimessa a studiare: ha ripreso da una prima media, ha poi fatto tutto il liceo, e adesso si iscrive all’università.

Tutte le famiglie vengono invitate lì a fare una riunione familiare per parlare delle loro esperienze scolastiche.

E il piano pastorale diocesano prevede pure per questo mese che i cristiani di ogni settore della parrocchia si avvicinino ai centri educativi presenti sul loro territorio per entrare in contatto con le comunità educative.

Si profila un lavoro molto interessate!

Da una settimana hanno fatto il tetto degli uffici-casa canonica della parrocchia Divina Misericordia.

Adesso stanno intonacando, l’idraulico e l’elettricista stanno installando tubi e fili.

Sta venendo un bel lavoro: ufficio della segretaria e del parroco davanti, non molto grossi; in mezzo una sala grande dove possono sedersi una trentina di persone; dietro la stanza del futuro parroco e il suo bagno.

Penso che in meno di un mese dovrebbe essere terminata. Ho già comprato le piastrelle, in fabbrica, a prezzo la metà di quello che si pagano nei negozi.

Prima che i lavori finiscano devo pensare chi metterci di segretaria.

L’incontro di formazione del pomeriggio verteva sui sacramenti.

Ho fatto una panoramica generale, e dal prossimo incontro comincerò a trattare il battesimo.

Alla fine ho chiesto che tutti dicessero qual è il sacramento che piace loro di più. La maggioranza hanno detto il battesimo, perché ci fa figli di Dio.

Altri hanno parlato del matrimonio, qualcuno anche con la nostalgia di non averlo potuto ancora celebrare.

Mi è piaciuto troppo il clima bello che c’era!

La riunione di stasera della Commissione Parrocchiale di Pastorale Giovanile mi ha riempito di gioia.

Otto giovani, ahimé, tutte ragazze (l’unico ragazzo non può continuare per impegni di studio e lavoro), ma piene di vita e di entusiasmo. E anche con una discreta preparazione e un buon livello di vita di chiesa.

Tra le altre cose abbiamo programmato la settimana giovanile per l’inizio di dicembre, varie gite per ragranellare i soldi della batteria, un ritiro per fidanzati, e altre attività minori.

Arlín e Virginia si sono impegnate a far nascere un nuovo gruppo giovanile nella parrocchia nuova. Brave, ragazze!!!

Stamattina ho ripreso la formazione del personale della scuola.

Con l’aiuto del Signore, la continuerò ogni quindici giorni.

Di mattina sarà sulla Bibbia: chi l’ha scritta, i vari tipi di libri, le lingue, la cultura, ecc.

Di pomeriggio comincio oggi pure, e lo farò sui sacramenti.

L’argomento di stamattina è risultato ben interessante, riguardava il canone biblico e la maniera in cui si è formato.

Sto valutando se comprare un duplicatore digitale.

Ho ricevuto tre offerte, tutt’e tre per 60,000 pesos (circa 2,000 euro).

Devono portarmeli per vederli, dopo deciderò se prenderlo e quale.

Il Corso di Preparazione al Matrimonio sta prendendo una bella piega.

Stasera in vari si sono sbottonati, spiegando che erano ubriaconi ma che sono riusciti a cambiare, qualcuno per i mal di testa, qualcuno per amore al Signore.

Si respira un clima bello, fatto di amicizia, di confidenza, di fiducia reciproca.

Grazie, Signore!

Stasera abbiamo avuto la riunione di avvio della catechesi di giovani e adulti.

I catechisti sono meno dell’anno scorso: tra i catechisti giovani c’è chi lavora e non può più, altri vorrebbero ma non sono maturi, e c’è chi deve ancora fare la cresima.

Anche tra i catechisti adulti ho pensato lasciare a casa qualcuno che francamente non ha i numeri.

L’argomento più vivo, nella riunione, è stato quello delle condizioni per il battesimo degli adulti. Il Concilio Dominicano ha stabilito che quando convivono (qui si dice che sono amancebados, sarebbe come dire “arragazzati”), che sono il 98% della popolazione, devo prepararsi insieme al battesimo e al matrimonio, e celebrarli praticamente insieme.

Praticamente ciò rende quasi impossibile battezzare un adulto, perché, ammesso che il catecumeno (normalmente sono le donne) si voglia sposare, la maggior parte delle volte il marito non ne vuole sapere.

Tra i preti c’è chi lo applica più rigidamente, come faccio io da due anni a questa parte, c’è chi non si preoccupa troppo della cosa, e chi considera che il battesimo è un diritto e quindi battezza tutti quelli che glielo chiedono.

Di fatto una riflessione teologico-pastorale seria non può non tenere in conto che la convivenza, anche se non è voluta direttamente, è comunque una situazione di peccato, da superare prima di arrivare al battesimo.

Alla stessa maniera che i conviventi non fanno la comunione (e qui nessun prete gliela dà), per la stessa ragione non gli si può dare il battesimo.

Cosa significa quella frase che parla del fatto che la convivenza “non la si è voluta direttamente”? Significa che qui c’è molta gente che ha iniziato a convivere per cultura, e solo dopo si è resa conto che avrebbe dovuto fare altrimenti. E vorrebbe sposarsi, ma il coniuge non è maturato alla stessa maniera e quindi non se ne può fare niente.

Sono situazioni che richiedono molta preghiera, e, da parte dei catechisti, molta sapienza pastorale, per non scoraggiare gente che ha un sano desiderio di fare un cammino cristiano, anche se non è ancora in condizione di ricevere i sacramenti.

Il pomeriggio l’ho passato comprando la ceramica per gli uffici della parrocchia Divina Misericordia.

L’ho trovata in fabbrica a 150 pesos il metro, contro i 250 che si paga nei negozi di grossisti.

Tutto fa, visto soprattutto il fatto che questi uffici li facciamo con i soldi che danno i nostri fedeli.

Oggi ho mandato al distretto scolastico la richiesta di sostituzione di Carlos.

Vediamo se la portano avanti o se la mettono nel cassetto!

Stamattina ho fatto un passo in più per sostituire Carlos, il maestro che ha abbandonato il lavoro, ma ho scoperto che è meno facile del previsto.

L’impiegata del ministero dell’educazione mi ha richiesto di passare per il distretto scolastico, i quali hanno sempre dato l’idea di non volerlo licenziare.

Così domani faccio la richiesta via distretto, vediamo cosa succede.

Sono stato alla scuola serale stasera, e ho visto qualcosa di bello: gli iscritti sono già un centinaio (l’anno scorso in tutto l’anno se ne sono iscritti solo 67), e quando sono passato per le classi ho visto tutti impegnatissimi a copiare una lezione dalla lavagna.

Ieri sera c’è stato un problema, ma dovuto a uno studente che era con noi l’anno scorso. È saltato dentro scavalcando il muro, con l’intenzione di provocare uno studente. È poi uscito, ma per aspettarlo fuori. Così Germania ha dovuto chiamare la polizia, che ha provveduto a portarlo dentro.

Non sembra, ma di sera ci possono essere facilmente dei problemi. Sono contento perché Germania sta acquistando grinta, e mi sembra che abbia imparato a dominare la situazione.

Il ministero dell’Educazione ci ha assegnato una televisione da 14″, l’ho ritirata stamattina.

Speravamo fosse un po’ più grande, ma, come si dice, a caval donato non si guarda in bocca.

Grazie, Signore, grazie, Ministero dell’Educazione.

10:21 pm

Partita Sandra

Stasera è partita Sandra.

È stata con noi quasi un mese, dando una mano forte a Lorenzo in cucina, e mantenendoci tutti allegri.

Ha una comunicativa bellissima. Nonostante non sapesse lo spagnolo ha imparato qualche parola e all’occasione si è fatta capire.

Brava, Sandra!

Speriamo che tu possa tornare!

Ahimé, i capi della nazione di Duquesa non sono venuti alla messa.

Hanno dato una mano per preparare, hanno prestato amplificatore e casse, hanno portato le sedie, e poi se la sono squagliata.

Ho domandato a Sánchez se sapeva il perché. Mi ha risposto: “Padre, lei non li conosce ancora…”

Abbiamo appena finito la missione di Duquesa: per due sere e una mattinata siamo andati a portare un messaggio porta a porta, e stamattina abbiamo concluso con la messa.

Sapete la ragione della missione: Duquesa ha nel suo seno una nazione. L’hanno impiantata dei giovani uomini sui trent’anni, imparando a formarla nel carcere della Victoria.

Nella visita la gente di Duquesa è stata molto attenta come sempre. Personalmente ho potuto visitare quattro chiese evangeliche, frequentate prevalentemente da haitiani, e in ognuna di esse ho lasciato al pastore il messaggio che stavamo distribuendo, un messaggio di invito alla comunità a superare le sue divisioni con la forza dell’amore di Dio.

Alla fine della messa abbiamo consegnato a tutti i presenti un ramo di palma con un cuore di cartoncino che diceva “pace”, con l’impegno di costruire la pace nella propria famiglia e con i propri cari. È stato un gesto molto bello, e credo che il messaggio sia arrivato!

Stasera, durante l’evangelizzazione a Duquesa, tre coppie sono andate a evangelizzare un gruppo di case che è oltre la avenida dell’aeroporto.

Al ritorno, verso le sette e mezza, con un’oscurità peggiorata dal black-out, al momento di attraversare la strada si sono trovati un uomo che ha esordito dicendogli: “Datemi dieci pesos, voi di qui non passate”. Detto e fatto, ha ricevuto i dieci pesos. C’erano vari adolescenti insieme a lui.

Qualcuno sussurra ai missionari: andateve, vi voglio derubare.

Con tempismo, Bernarda si abbraccia il tipo che chiedeva i soldi, e se lo trascina lungo una salita, fino ad arrivare vicino alle case. Gli altri giovani si nascondono, i missionari cercano di avvicinarsi dove c’è gente.

Se la sono vista brutta. “Ditemi se non è vero che c’è il Signore e che sta con noi, mi dice dopo Bernarda. Un uomo di quel peso, me lo sono quasi portato in braccio su per una salita, e non ci ha fatto niente”.

È vero. Duquesa è un posto pericoloso!

Nell’evangelizzazione di stasera, a Duquesa, sono stato per la seconda volta in casa del capo di una “nazione”.

Mi ha parlato espressamente della nazione, poche parole, in verità, citando il regolamento che hanno, che, dice, è molto simile al foglio che usavamo per la evangelizzazione di oggi.

Lo diceva perché parlavamo della famiglia come dono di Dio, e del rispetto ai genitori? So che tra le regole delle nazioni c’è quella di rispettare il padre e la madre.

Ma le altre regole? Ho provato a cercare su internet ma non l’ho trovate.

Il capo mi diceva che prima Duquesa era un caos, che tutte le settimane c’era un litigio che finiva male. “Adesso è tutto tranquillo, noi cerchiamo di educare questi giovani”.

Sarà proprio così?

Ho provato a chiedergli se mi faceva vedere il loro regolamento. Mi ha detto che non non poteva, che doveva chiedere permesso. “A chi?”. Nessuna risposta. “Da dove vengono?” “Da fuori”.

La moglie, nel momento di preghiera finale, ha chiesto al Signore che liberasse la loro famiglia da ogni tirannia. Ho visto un’ombra lunga presentarsi accanto alla figura del capo…

Domani è l’ultimo giorno della nostra missione a Duquesa. Faremo un’ultima visita casa per casa, e inviteremo alla messa, che sarà verso le dieci.

Se è come mi dà l’impressione, dovrebbe venire parecchia gente.

Il Signore mi mette davanti un’opportunità che non posso sprecare. Spero di riuscire a far sognare a questa gente un mondo diverso, senza violenza e senza bande.

E so che il Signore mi aiuterà.

Signore, sì, so che tu mi aiuterai.

Il consiglio pastorale di stamattina è stato l’ultimo della parrocchia Santa Margarita fatto le due parti insieme.

Dal prossimo faremo le riunioni separate. Tra poche settimane dovrebbere essere pronti gli uffici di fianco alla cappella san Francisco, che saranno gli uffici provvisori della parrocchia Divina Misericordia.

Lì ci sarà anche una piccolo salone che appunto useremo per i consigli pastorali e per le altre riunioni.

Stiamo già mettendo a punto la lista dei membri, perché i membri attuali sono parte di Santa Margarita e parte della Divina Misericordia.

I responsabili di settore rimarranno ognuno nella parte dove vivono e lavorano.

Così anche i responsabili delle varie aree di pastorali, integrati in ognuno dei due consigli con gli elementi mancanti.

Abbiamo finalmente la cappellina del settore Sinaí.

È stato un affarone, sfruttando un uomo che aveva fretta di vendere e l’ha messa a un prezzo molto basso. In pratica l’abbiamo pagata lo stesso prezzo di quello che avremmo pagato un terreno senza casa tre anni fa.

Considerando l’inflazione tremenda che c’è stata è stato un colpo grosso. Grazie Signore!

Si tratta di una casa di legname, in un terreno di circa 80 metri quadrati. Il tutto è in condizioni abbastanza buone.

Ci faremo catechismo il sabato, e la celebrazione della parola il martedì sera.

E altre attività per dinamizzare il settore!!!

La missione è cominciata con 14 coppie di missionari.

Siamo partiti da Betania alle cinque e mezza di pomeriggio, arrivati là ci siamo messi in preghiera per mezz’oretta, e quindi ogni coppia a portare il vangelo alle sue 10/15 famiglie.

La gente di chiesa di là ci aveva preparato uno stuolo di ragazzini come accompagnatori dei missionari.

Io sono stato a casa del capo della banda, e anche di un altro, e poi mi hanno portato da un gruppo di giovani che lavorano nella discarica.

Con tutti abbiamo cercato di riflettere sull’amore di Dio per noi.

Sento che il Signore mi ha messo parole azzeccate in bocca: ho visto il frutto di queste parole nel fatto che persone rozze e che non mettono mai piede in chiesa si sono aperte a fare una preghiera e a gustare un po’ della parola di Dio.

È venuta anche Sandra, ha fatto l’esperienza di andare sulla guagua con i missionari e di farsi riempire le orecchie dai loro canti gioiosi durati tutto il viaggio.

E al ritorno (verso le otto e mezza) ha avuto l’esperienza di due gomme scoppiate allo stesso tempo.

Alle nove eravamo a casa sani e salvi.

Guardando i log del server, mi imbatto in questi report:

$  last | grep admin
admin    pts/0        218.145.54.194   Thu Sep  1 01:56 - 01:56  (00:00)
admin    pts/0        220.95.232.213   Fri Aug 26 16:49 - 16:49  (00:00)
admin    pts/0        mail.diagdist.co Sun Aug 21 18:09 - 18:10  (00:00)
admin    pts/0        129.81.216.251   Sat Aug 20 15:31 - 15:31  (00:00)
admin    pts/0        202.64.177.6     Tue Aug 16 18:26 - 18:26  (00:00)
admin    pts/0        par69-3-82-224-1 Tue Aug 16 16:51 - 16:51  (00:00)
admin    pts/0        essen027.server4 Tue Aug 16 00:02 - 00:03  (00:00)
admin    pts/0        ih3-accentnetwor Fri Aug 12 09:39 - 09:39  (00:00)
admin    pts/0        202.155.119.194  Mon Aug  8 14:31 - 14:31  (00:00)

Sembrano dei tentativi di intrusione, sfruttando l’utente admin che avevo (l’ho subito cancellato) non so da quando.

Però sembra che non siano riusciti a entrare.

Grande vecchio zio linux!

Effettivamente sta macchina è da due anni che gira con linux, è in rete almeno 12 ore al giorno, ma non è mai stata manomessa da niente: né virus, né trojan, né programmini maliziosi….

A windows non ci torno più!

… è tempo non di migrare, ma di tirarsi su le maniche, perché il tempo vola e fugge, mi sembra ieri che eravamo a gennaio.

Tra poco senza neanche accorgercene siamo già a Natale!

10:50 pm

RJ45

Oggi ho imparato finalmente a montare i connettori RJ45 dei cavi ethernet. Dovevo riuscire a farlo per rimettere in rete il computer delle suore, isolato da quando Willy ha strappato con la scala che aveva sulla camionetta il filo ethernet teso tra la loro casa e la nostra.

Mi è costato un po’ di fatica capirlo, ma grazie alla wikipedia inglese e agli amici di linux-it su IRC ce l’ho fatta.

Sono soddisfatto! Ho imparato qualcosa di nuovo! E le suore sono di nuovo in linea!

Per chi vuole accompagnarci con la preghiera per la evangelizzazione dei prossimi giorni, e desidera avere davanti agli occhi i vari articoli su Duquesa, li può vedere con un colpo d’occhio qui.

Conto sulla vostra preghiera!

Con la comunità parrocchiale sognamo una Duquesa pacifica, laboriosa, senza delinquenza, senza bande, e che cerca di seguire le orme di Cristo.

Sognate anche voi insieme con noi? Nella preghiera, naturalmente!

È da due giorni che mi passo molto tempo chiuso nell’ufficio della parrocchia.

Avevo da preparare i tre foglietti da distribuire i tre giorni della missione Duquesa.

Avevo anche da mettere a posto i testi della catechesi prematrimoniale. Son otto catechesi, sono a un 50% del lavoro.

Ho da scrivere tre lettere di presentazione per i tre seminaristi nostri che entrano al prefilosofato. fino ad ora ne ho scritto una, rimangono da fare le altre due, e penso che mi porteranno via almeno due ore l’una tra una cosa e l’altra.

Edilenia ormai sa che deve farmi da filtro, e a questo è servita anche la rimodellazione dei due uffici. Adesso non si può arrivare al mio ufficio senza passare per Edilenia.

Di fatto non riesco mai a lavorare più di quindici minuti senza interruzione. Un po’ che ci sono dei collaboratori stretti che sanno che hanno accesso perenne al mio ufficio, Marcial per primo, e poi Carmen, Bilma, Miguel, Nidia, Germania, e la stessa Edilenia. Ma anche le varie bidelle quando mi portano qualche documento da firmare. Un po’ che arriva sempre qualche telefonata di gente che mi richiama, o che comunque sono responsabili di settore o ministri, e c’è sempre qualcosa di importante da coordinare.

A ‘sta maniera non mi annoio facilmente…

Il Corso di Preparazione al Matrimonio che stiamo facendo non ha tante coppie, ma sono proprio forti!

Ci sono Elvira e Carlos Rafael. Lei viene a Messa quasi tutti i giorni, ed è una giovane sui 28 anni, sempre sorridente. Lui ha alle spalle una vita da alcolizzato e dongiovanni, che ha lasciato un anno fa quando è entrato in pieno nella chiesa, e adesso va all’incontro di preghiera carismatica e canta nel coro.

Ana e Ramón vivono nella parte bassa della parrocchia. Ana è figlia di Carlos, un uomo molto impegnato e molto “cattolico”. Suo marito è da poco che viene a messa, ma gli si vede una gioia di vivere la fede. Quando andavano via stasera mi ha colpito la forma in cui si davano la mano, sembravano due innamorati, e hanno per lo meno 15 anni di vita insieme.

Concepción e Ramona sono abbastanza giovani. A lui piace molto parlare, ma a volte sembra che vada per conto suo, mentre lei è più profonda in quello che dice.

Ci sono poi il “Pollo” e sua moglie. Lui ha questo soprannome da quando era piccolo, e gli piace, e si presta anche a scherzarci su. Hanno sulla settantina, ma gli si vede un’allegria da giovincelli. Si sono messi insieme tardi, lui ha un’altra famiglia alle spalle.

C’è poi un’altra coppia molto bella: Hugo e Guillermina, lei è animatrice di comunità e catechista, lui si è avvicinato alla chiesa da quando abbiamo aperto la parrocchia nuova. Sono tutti e due allegri e positivi.

La volta scorsa, che era il primo incontro, vari di loro hanno espresso la volontà di sposarsi presto. Mi ha fatto piacere, perché normalmente la gente fa mille conti di quello che deve spendere, e alla fine passa moltissimo tempo prima di sposarsi.

Oggi Ana e Ramón mi hanno confermato che anche loro si sposeranno al più presto. E anzi, spenderanno solo per gli anelli e per ritrovare i documenti, il resto non gli importa, né vestito né rinfresco.

È un entusiasmo che mi commuove sempre!

Stasero mi sono reincontrato con il capo della banda di Duquesa.

L’ho chiamato che gli volevo parlare, con relazione alla tre giorni di evangelizzazione che faremo a partire da domani.

L’ho trovato meno sincero dell’altra volta. Là si era arrivato a sbottonare, aveva ammesso di essere il capo della banda, stasera invece ha negato tutto.

Gli ho comunque chiesto di aiutarci a far accettare bene i missionari nelle case, di motivare soprattutto gli uomini e i giovani perché ricevano con amore e attenzione la visita.

Gli vedo un fondo di bontà, spero con il Signore e sogno che in futuro sia un lider della chiesa.

Venerdì cominceremo la piccola missione speciale a Duquesa.

Da quando sono successi i fatti di Guaricano e i problemi per l’acqua (vedi /?p=906 e anche gli articoli dei giorni seguenti) abbiamo pensato di fare questa iniziativa, come una maniera di aiutare la comunità a ritrovare la pace e a uscire dalla spirale della violenza.

Stasera avevamo l’incontro di programmazione della missione con i missionari. Se ne sono presentati 33, ma potrebbero essere qualcuno di più.

Con l’aiuto di Sánchez abbiamo presentato la situazione di Duquesa, e poi abbiamo studiato il materiale con i tre messaggi da cercare di far arrivare a tutti nei tre giorni della missione.

Focalizzeremo l’annuncio:

  • sull’amore di Dio per ognuno
  • sull’amore di Dio per la nostra famiglia
  • sull’amore di Dio per la comunità di Duquesa.

Ogni coppia di missionari dovrebbe visitare 16/17 famiglie, e venerdì e sabato abbiamo a disposizione due ore.

Invece domenica mattina faremo una cosa più veloce, perché vogliamo invitarli alla messa che sarà alle dieci del mattino.

Insieme ai missionari ci porteremo a Duquesa un gruppo di oranti, per sostenere con la preghiera l’opera di chi annuncia.

Sono certo che il Signore lavorerà in questa missione, anche se non so né con chi, né come. Da parte mia ho la speranza che i capi delle bande (sembra che siano tre) lascino il loro sporco lavoro.

Ce la farai, Signore? So che anche tu lo desideri. Te lo lasceranno fare?

Il parassita che ho adesso si chiama appunto Blastocistis Hominis.

Non so come me lo sono preso, ma avevo notato da una settimana che l’intestino non funzionava perfettamente.

Il medico mi ha prescirtto uno sciroppo antibiotico, solo che si è sbagliato e mi ha prescritto la dose doppia, con il risultato che al secondo giorno avevo sintomi di influenza.

Smettendo di prendere lo sciroppo tutto è tornato alla normalità.

E se io che ho tante precauzioni riesco a prendermi ‘sti parassiti, cosa non avranno i bambini che giocano nudi per strada tutto il giorno.

Secondo me tutti hanno parassiti intestinali!

La riunione degli animatori delle CEB di oggi pomeriggio è stata bella.

Abbiamo iniziato il tema di settembre, quello sull’educazione.

Un’animatrice ha detto tra una cosa e l’altra: “Viene voglia di studiare anche a me!”. Mi ha fatto tenerezza.

Si ragionava sull’importanza di prepararsi, educarsi, studiare sempre. Ho visto una certezza che bisogna farlo, per lo meno in una parte degli animatori.

Di fatto vari di loro dall’anno scorso, e molti da quest’anno, sono tornati a scuola, qualcuno in quinta, qualcuno in ottava (terza media), qualcuno in seconda liceo. A 40 o 50 anni, e con vari figli. Sono persone eccezionali!

Durante l’incontro ho anche fatto con loro una riflessione ad alta voce: in Italia non abbiamo questa struttura di Comunità Ecclesiali di Base o di piccole comunità presenti sul territorio. Non abbiamo neppure qualcuno con la voglia di preparare un materiale ben fatto che possano usare tutte le piccole comunità della diocesi. È che qui da questo punto di vista siamo più avanti che in Italia!!!!!

Stasera a cena ci siamo fatti due risate sincere.

Sandra ha detto di avere qui due professori di computer, si riferiva a me e a Lorenzo.

Ci siamo messi a ridere perché Lorenzo è notoriamente negato con il computer.

Vuol dire che la Sandra è a un livello sotterraneo!

Stamattina ho dovuto lottare con il software: aggiornare il software dell’anagrafe studenti della scuola primaria e del liceo.

Per il secondo tutto bene, per il primo no, c’è qualcosa che non mi funziona, penso una corruzione del database. Se non mi aiuta il Signore non so chi possa farlo, mi sembra un problema troppo complicato per la gente del miller-group che han prodotto questo software.

E poi dopo pranzo a casa ho cercato di mettere i connettori RJ-45 per ricollegare in rete il pc delle suore. Da quando Willy è passato con la camionetta che aveva in cima la scala lunga e si è strappato il cavo sono senza internet. Lorenzo adesso a provveduto a far passare il cavo sottoterra con dei tubi, ma c’è il problema di fare i connettori, mannaggia, non ci sono riuscito!

Oggi pomeriggio ho avuto il piacere di confessarmi.

Con la missione parrocchiale e l’inizio della scuola e del catechismo ero rimasto un po’ indietro, e sono contento di esserci riuscito.

In macchina ho portato con me Noni e Chapito, due giovani della pastorale giovanile di Santa Margarita, approfittando il tragitto (5 km) per parlare di un loro progetto di una giornata di sensibilizzazione ai temi della delinquenza e dell’aborto, e sono stato contento perché quando siamo stati là si sono confessati anche loro.

Hanno visto il seminario carmelitano, hanno conosciuto un prete nuovo che ha fatto loro un’ottima impressione. Io credo che si sentono un po’ più chiesa.

Grazie Signore! per quello che hai dato a me e per quello che hai dato loro.

Nella parrocchia de Nuestra Señora del Amparo si è conclusa stasera la festa patronale.

C’era una bella chiesata di gente, e insieme a la gente del Amparo c’era un buon numero di persone di Santiago e di Santa Margarita.

Non poteva mancare Sila, la nostra cuoca, devotissima della Madonna della Guardia e vicinissima sempre a don Lino.

Padre Federico, che ha presieduto l’Eucaristia, ha voluto alla fine ringraziare Sandra e tutti gli altri laici e preti genovesi che si sono avvicendati e che hanno lavorato nella missione. Dalla gente è partito spontaneo un applauso riconoscente.

A me è toccato fare l’omelia, ho fatto risaltare come al santuario della Guardia le persone si avvicinano cercando il sacramento della Riconciliazione. L’intercessione materna di Maria è autentica quando aiuta a riconciliarsi con il Padre in Cristo.

Alla Messa dei giovani Rosanna ha fatto la testimonianza sul pellegrinaggio della Giornata Mondiale della Gioventù.

Le ho lasciato un bello spazio dopo l’omelia, e ha raccontato parecchie cose, e mi ha colpito soprattuto questo:

Il papa ha affermato di credere nella gioventù, e che i giovani sono il futuro della chiesa.

Le peripezie per gli spostamenti, soprattutto per arrivare e andarsene dalla spianata della messa di domenica.

La veglia all’aperto, in sacco a pelo, e la giornata seguente, l’unica calda con il sole.

L’accoglienza che ha ricevuta nelle due famiglie che l’hanno ospitata, una a Essen e l’altra a Colonia.

La facilità di comunicare, con quel po’ d’inglese che sa, con gente di tutti i posti, e dove non arrivava l’inglese arrivavano i gesti.

La bandiera domenicana tessuta sul suo berretto, che facilmente la metteva in contatto con tutti: da quanto diceva tutti i giovani provavano una simpatia innata per la Repubblica Dominicana.

Ho visto le facce dei giovani presenti alla messa aperte al sorriso mentre Rosanna parlava e spiegava.

Tutti ci siamo sentiti in Germania insieme a lei.

Ieri sera i giovani hanno fatto una festa per tirare su i soldi della batteria che hanno comprato.

Oggi è venuto fuori che si sono messi a vendere anche la birra, contro quello che eravamo d’accordo. “Naturalmente” hanno pensato che avrebbero tirato su di più, e così è stato.

Abbiamo chiarito la cosa, hanno promesso che non lo faranno più.

Qui la gente è molto attenta al discorso alcoolici, anche perché spesso e volentieri dove c’è alcool succedono tutti i tipi di problemi.

Come chiesa vorremmo fare le cose con uno stile diverso, e con uno stile che le famiglie abbiano la fiducia per poter mandare i figli.

Poco a poco speriamo di riuscirci.

Stamattina una persona che conosco abbastanza bene ha ammazzato con cinque colpi di pistola un collega di partito.

Tutti e due sono (o erano) del PLD, il partito che è al governo adesso. Sembra che il problema sia nato da una differenza nell’amministrazione di aiuti per la comunità: uno l’avrebbe distribuiti alla gente, l’altro se li sarebbe venduti. Da qui l’eliminazione fisica.

La cosa mi colpisce perché non più tardi di quattro giorni fa avevo visto l’assassino, sorridente, come sempre, gentile, come sempre, mi aveva salutato. Due domeniche fa suo figlio si era rivisto a Messa dopo un sacco di tempo.

Cosa mi passerà nel cuore quando li rivedrò?

Signore, aiutami a vederli con i tuoi occhi.

10:29 pm

Brava Sandra!

Sandra è riuscita a scrivere il suo secondo contributo qui sul diario.

Sta facendo passi da gigante!

Quando se ne andrà le daremo la laurea honoris causa in informatica!

9:36 pm

Caldo boia

Stasera a Messa, nella Cappella San Francisco, avevo un caldo boia.

Nell’ambito della costruzione degli uffici provvisori della parrocchia Divina Misericordia si è dovuto tappare le aperture grandi di destra in alto che la cappella aveva per l’aerazione.

Purtroppo adesso di aria ne passa ben poca.

Dovremo trovare un altro sistema per non morire di caldo. C’è un ventilatore, ma quando non c’è luce va con l’inversore e quindi a giri ridotti, in pratica quasi non si sente.

La giornata era particolarmente calda. Nonostante mi fossi bevuto una bottiglietta d’acqua prima della messa, ne ho dovuto bere un’altra dopo per ripristinare i liquidi persi sudando durante tutta la messa.

Oggi pomeriggio in vari punti della parrocchia, o meglio, delle due parrocchie, si è fatta l’iscrizione al catechismo.

Stiamo esigendo che vengano i genitori, in maniera che i catechisti possano cominciare a conoscerli e a intraprendere con loro un dialogo, da portare avanti lungo l’anno catechistico, tra le altre cose convocandoli ogni due mesi.

Non ho potuto fare il giro dei centri perché avevo delle faccende urgenti da risolvere in parrocchia.

Domani devo farmi dire dai vari responsabili di centro come è andata.

Il cardinal Nicolás, arcivescovo di Santo Domingo, vuole che tutte le volte che sia possibile si dividano le parrocchie grandi, in modo che la chiesa sia più vicina alla gente.

All’aver praticamente iniziato la parrocchia Divina Misericordia ho cominciato a pensare, qualche mese fa, che dovremo fare una nuova parrocchia: il settore San Ramón, i campos.

Sono molto lontani dal centro parrocchiale, e non solo, sono separati dal resto della parrocchia da una circonvallazione e da tutto un quartiere ricco che sicuramente non sarà inglobato in Santa Margarita.

Così con la gente del settore abbiamo cominciato a vedere se, con calma, troviamo un terreno un po’ grande per la futura chiesa parrocchiale.

Stamattina appunto sono stato là, e abbiamo parlato con un uomo che è rappresentante di varie persone che vogliono vendere.

In realtà i terreni di cui è rappresentante non sono soddisfacenti, per motivi di prezzo o di condizioni di vendita.

Di per sé abbiamo ricevuto la promessa di un terreno di quasi 1,000 metri quadrati, ma è troppo da una parte, e vorrei vedere se ci permettono cambiarlo con un altro.

Sembra ci sia una famiglia che ha molta terra e che potrebbero dare una parte delle loro proprietà a un prezzo comodo.

Stiamo a vedere… in preghiera!

La costruzione degli uffici della nuova parrocchia Divina Misericordia è a buon punto: domani si farà la gettata del tetto.

Finora ci abbiamo speso un centinaio di migliaia di pesos, e non so quanto ci costerà finirla, so solo che bisogna farla perché non ha senso aprire una parrocchia e non avere un’ufficio.

Ci uscirà anche un appartamento, per quando il cardinale vorrà mandare un prete a occuparsi a tempo pieno della nuova parrocchia.

Quel giorno, se succederà finché sarò qui, sarà un po’ triste per me, perché significherà lasciare tante persone amate, e amate molto. Ma non ci penso più di tanto, il Signore non mi ha mai tradito, e anche se questo dovesse succedere sarà sicuramente per un bene più grande.

9:24 pm

Leidy ci lascia

La segretaria della scuola serale, Leidy, lascia il lavoro perché ne ha trovato uno migliore.

Lavorava nella nostra scuola serale e in un lavoro del governo al mattino, ma li ha lasciati tutti e due da quando ha trovato un nuovo lavoro che la occupa mattina e pomeriggio. E la sera va all’università.

Per me Leidy è particolarmente cara perché è sorella di Heriberto, il mio figlioccio seminarista. Anche lei ha una bella confidenza con me, e spesso mi fa la sorpresa di raccontarmi qualcosa di bello.

È molto attiva anche a livello parrocchiale: ha fatto il ritiro di evangelizzazione, ha fondato un gruppo di adolescenti nuovo ne La Mina, ed è molto attiva nella liturgia.

È un tesoro non solo a scuola, ma anche nella parrocchia!

Oggi pomeriggio il generatore era di nuovo in funzione.

Non sembra, ma quando non hai luce ti fa piacere pure il rumoraccio di sto motore diesel che gira a esattamente 3,600 giri al minuto, in modo da darci una tensione a 60 Hz.

Tra tutto il lavoro ci costerà sui 40,000 pesos, circa 1,200 euro. Li sta tirando fuori la cassa del liceo.

Non sono tante coppie, soltanto cinque, ma mi sembrano ben motivate a sposarsi presto.

Tra loro ci sono Rafael e Virgen, che vogliono sposarsi nella messa delle sette di mattina alla presenza di tutta la comunità.

Ci sono anche Hugo e Guillermina, lei partecipa alla messa quasi tutti i giorni, e ha una voglia matta di fare la comunione. Suo marito ho potuto conoscerlo un mese, fa, mi ha fatto subito una bella impressione, e sono sicuro che il Signore ci aiuta a conquistarlo per il lavoro del Regno.

Mi sono passato tutta la mattinata cercando di generare automaticamente l’orario del liceo.

Dalle otto e mezza che mi ci sono messo sono riuscito a farcela a mezzogiorno! Prove e riprove, cambiando a tutte le maniere possibili le condizioni dei giorni liberi dei professori.

Per risolvere il problema ho dovuto rinunciare a qualcosa, vabbeh, in fondo non cambia nulla.

Era diventata per me una questione di orgoglio, non potevo accettare che il programma mi scofiggesse!


Paolo e Suor Serafina

Stasera suor Serafina è andata in Italia.

Ha da rinnovare il permesso di soggiorno, e si fermerà là tre mesi.

Ci mancherà il suo sorriso, la sua positività con cui vede e apprezza tutte le cose, i suoi scherzi sempre sereni.

Oggi pomeriggio sono andato al campo per la riunione con i catechisti.

Non sono molti, una decina in tutto, e ho dovuto andare là perché per loro è molto più difficile venire alla parrocchia.

Mancavano quasi la metà, non so perché.

Con quelli che c’erano ho lavorato sulle stesse cose lavorate con gli altri: attenzione pastorale ai genitori dei bambini, educazione alla formalità (richiedere l’atto di nascita), importanza della formazione dei catechisti.

Venendo via ho parlato con Palón, il quale mi ha comunicato che la sua famiglia è disposta a regalare una tarea di terra (375 metri quadrati) per fare una chiesa vera e propria.

Da quasi una settimana in parrocchia e a scuola siamo solo con la luce de la calle come si dice qui, cioè “della strada”, cioè quella che dà la compagnia elettrica.

Il generatore ha sofferto ultimamente due surriscaldamenti dovuti al fatto che è rimasto senz’acqua nel radiatore, e questo ha fatto rigare pistoni, cilindri, albero motore.

Risultato: cambiare camicie, pistoni, anelli, retificare albero motore, valvole, ecc.

Solo che in materiali abbiamo già speso 20,000 pesos, che gravano sul bilancio del liceo (attualmente è il bilancio meno minacciato…), e ci dovrebbero essere circa 5,000 pesos di mano d’opera, in totale 715 euro.

Per domani sera dovrebbe essere tutto aggiustato, Dios mediante, “con l’aiuto di Dio”, come dicono qui.

Stamattina ho incontrato varie giovani donne che battezzeranno i loro figli.

Da qualche anno chiedo a tutti quelli che vogliono battezzare i figli piccoli che passino per il mio ufficio per parlare brevemente, conoscerci un po’. Lì approfitto sempre per motivarli al matrimonio, o per lo meno a pensare in maniera diversa la loro unione.

Gli effetti a breve termine non si vedono, ma sono sicuro che è uno sforzo necessario, per aiutare questa cultura a pensare il matrimonio con più serietà.

La cultura del matrimonio qui è: ci sposeremo quando ci conosceremo, che tradotto dal dominicano significa (da parte dell’uomo) ti sposerò quando non avrò più la tentazione o la possibilità di andare con un’altra donna, o (da parte della donna) ti sposerò quando smetterai di andare dietro a tutte le donne del quartiere.

Il matrimonio è considerato sacro, e per questo non ci si sposa, perché si sa che verrà sicuramente profanato.

C’è dietro un’abitudine a vivere il matrimonio alla giornata, e alla prima difficoltà molte coppie si lasciano, facilemente così come facilmente si erano messe insieme.

Il pomeriggio di oggi è iniziato presto, per andare in città a parlare con Perpiñan sulla connessione wireless al loro internet.

È d’accordo, adesso dobbiamo vedere come realizzare la connessione, se farla con la ditta che mi ha fatto il preventivo di 1680 dollari, o se si può fare in maniera più economica.

Dopo avevo la riunione degli animatori, quindi la riunione dei catechisti, e infine il corso per i genitori che battezzano i loro bambini.

Tra i primi due ho potuto anche parlare con Ángel Segura, il quale mi ha portato un primo risultato dello studio del preventivo della scuola. Nel documento mi invita a chiedere a Teófilo un resoconto dei prezzi che ha considerato per elaborare il preventivo stesso.

Sono arrivato a casa alle nove, stanco ma contento per il lavoro realizzato!

Stamattina, gli studenti hanno trovato un liceo messo quasi a nuovo: 6 classi su 8 con le piastrelle nuove (delle piastrelle tipicamente da bagno, comprate perché costavano la metà), e tutte le aule pitturate.

Rimane da mettere a posto i ventilatori, e ci sarebbe anche da aggiungerne altri, se le finanze ce lo permettono.

A livello di professori, spicca la presenza di suor Cristina, che quest’anno impartirà le lezioni di religione, e avrà un’altra giornata a disposizione per i dialoghi personali con i ragazzi. Sono sicuro che farà un ottimo lavoro!

E poi ci sarà Floirán, perché Cruz Marina ha chiesto di passare alla scuola serale, per poter cercare altri lavori di giorno.

La ginnastica la impartirà Robert, il mio parrucchiere, ma non per questa professione, ma perché dirige da anni un gruppo di prevenzione e salvataggio comunitario, un’organizzazione “paramilitare” che si dedica agli interventi d’emergenza.

Robert è una persona molto serena ed equilibrata, e sono sicuro che anche lui farà un ottimo lavoro!

È difficile riuscire a stampare gli elenchi degli studenti di ogni classe il primo giorno di scuola, ma ce l’abbiamo fatta, dalle 8 alle 8:45, 18 elenchi in tutto per le classi del mattino, tra una cartuccia della stampante che stava morendo ma che la stampante non lo diceva, e il programma per la gestione dell’anagrafico che non è ancora a posto del tutto.

Comunque ce l’abbiamo fatta, Maribel, la segretaria (quasi uscente) è una collaboratrice preziosa e paziente.

Così si dice qui, in spagnolo guagüita anunciadora, quando una camionetta ha un altoparlante e va in giro per il barrio a dare una notizia o a fare un invito.

A partire da stasera, tutte le sere di questa settimana una camionetta passerà per il barrio vicino alla scuola per invitare tutti gli adulti a iscriversi alla scuola serale.

A questa maniera speriamo di avere un po’ più di iscritti.

L’anno scorso da questo punto di vista è stato tragico, abbiamo avuto un minimo storico di solo 60 studenti, contro i 300 del primo anno.

Ma tra i fattori che hanno abbassato le iscrizioni l’anno scorso c’è stato l’effetto dell’allontanamento di Margarita, la quale si è lasciata dietro uno strascico di parole e sentimenti che sembra che abbiano influito su tutta la comunità.

Oggi, primo giorno di scuola, le presenze nella nostra scuola sono state abbastanza alte: intorno al 70%.

Sappiamo che molti bambini non hanno potuto venire perché i genitori non hanno potuto ancora comprare loro il necessario per la scuola: scarpe, cartella, quaderni, ecc.

Domani dovrebbe già andare meglio.

Una novità di questo nuovo anno scolastico è che Maribel, la segretaria, comincia a fare lezione come maestra (da vari anni studia educazione, ma in punta di piedi), e di conseguenza siamo alla ricerca di una nuova segretaria.

Nella messa di stasera abbiamo accolto di nuovo suor Modesta.

Quando ho chiesto alla gente se le vogliono bene e di dimostraglielo, è iniziato un applauso fragorossimo e ben lungo!

Suor Modesta ha portato i saluti della sua famiglia, ha raccontato di sua mamma e suo papà che sono anzianotti, ma che tutti i giorni andavano a Messa con lei, e poi sulla strada del ritorno visitavano il cimitero e si fermavano per strada a parlare con tutti gli amici.

La gente ha apprezzato molto questi raccontini di suor Modesta, soprattutto con il fatto che il loro mondo è ancora più lontano che non l’Italia, dove bene o male qualche dominicano va a vivere e quindi sanno qualcosa, ma dell’India non sanno niente!

Sto cercando di far scrivere qualcosa a Sandra, è come un parto, le doglie ce l’ha da vari giorni ma non riesce a partorire!

Sandra è venuta alla messa dei giovani. E mi sembra che se la sia goduta, perché la vedevo sempre con un buon sorriso!