Carmen e Radhamés, poco prima che lui uscisse dalla comunità. Radhamés è senza baffi, perché così prescrive il regolamento di Hogar Crea

Sicuramente ricordate Radhamés, il marito di Carmen, che ha passato quasi due anni in una comunità terapeutica per cercare di liberarsi dalla schiavitù del bere. Bene, sono contento di dirvi che, grazie a Dio, ne è uscito!

Dalla comunità era uscito in maniera tragica: i famigliari si erano resi conto che nonostante le buone intenzioni e la vicinanza alla chiusura del periodo della terapia continuava ad alzare il gomito. Così eravamo stati costretti a segnalare la cosa ai responsabili della comunità, i quali avevano svergognato Radhamés davanti a tutti gli altri ospiti della comunità. Il risultato era stato che Radhamés non aveva sopportato l’umiliazione, ed era uscito. Bevendo, purtroppo, continuamente, tutti i giorni, come prima di estrare in comunità.

Un mese dopo l’uscita dalla comunità la ennesima crisi di salute. L’ultima, sembra, perché da quel momento in poi non è ha più assaggiato una goccia né di rum né di birra.

Adesso sono già passati più di sei mesi da quell’ultima crisi. La salute di Radhamés non è, e purtroppo non potrè essere più, troppo buona, ma lavora, e tutto quello che guadagna lo passa a sua moglie, e insieme lo amministrano oculatamente.

È da parecchio che vedo il cambio.

Lo scorgo nel viso disteso di Carmen, che vedo tutti i giorni per lavoro (è incaricata di ricevere le quote di collaborazione dei nostri studenti) e per la pastorale (è incaricata dei ritiri di evangelizzazione), e che ha fatto un cambio dal giorno alla notte: la si vede sorridere serenamente – prima erano sorrisi dovuti più alla forza di volontà e alla fede. Non ha più il terrore che Radhamés le faccia una scenata o la insulti per qualunque stupidaggine, e come un agnellino se lo porta a Messa quasi tutti i giorni.

L’ho visto, il cambio, anche nella casa. Alcuni mobili erano fatiscenti da tempo, così come le finestre, e durante i black-out rimanevano al buio. All’andare da lei stasera per una faccenda di lavoro ho avuto la sorpresa: i mobili del salotto nuovi, anche se senza lusso; le finestre di legno che erano piene di tarme sostituite da eleganti finestre a vetri; quattro sedie nuove avute dando indietro al negozio una lavatrice vinta in un sorteggio della parrocchia vicina. E, la chicca, un inversore per non rimanere tutte le sere nell’oscurità.

Le cose sono migliorate anche perché i suoi due figli maschi stanno lavorando, e aiutano in casa passando una parte dello stipendio. Insomma, bene su tutti i fronti.

Guardando indietro, alle tante volte che a una Carmen disperata cercavo di dire: “Abbi fede nel Signore, dopo la morte viene la risurrezione”, e alla fiducia posta da lei nella parola del Signore, mi riempie una gioia immensa. Quel Signore che Carmen ama, e di cui si è fatta discepola, le sta facendo assaporare adesso un po’ della sua gioia pasquale.

La fede si fa vita. L’amore di Cristo è più forte della morte. “Di quello che ora stiamo vivendo dobbiamo ringraziare anche lei, dopo del Signore”, mi hanno detto Carmen e Radhamés stasera. Ve lo confesso, gli occhi mi si sono inumiditi. E mi si inumidiscono ancora adesso, al scrivere per voi queste cose.

Ancora una volta, l’ennesima: Grazie, Signore!

10:41 pm

Maicol


Maicol sereno con suor Serafina

Siamo stati con le suore a trovare Maicol (come? vi domandate perché lo scrivo così? perché me lo domandate? sono io che vi domando: perché lo dovrei scrivere diverso?).

Maicol vive in una comunità per bambini con problemi di delincuenza. È una comunità gestita dal governo, questi bambini normalmente rimangono lì un massimo di tre mesi, e oltre a giocare (pallacanestro, baseball, e hanno anche una piscina!) e a vedere un sacco di televisione sono seguiti da otto educatori che si alternano nei quattro turni giornalieri, da un’assistente sociale e da una psicologa.

L’idea di questa comunità è quella di essere un luogo dove i bambini rimangono se lo vogliono: “La legge ci impedisce di tenerli qui con la forza, e comunque non servirebbe: loro cambieranno le decideranno che vogliono cambiare”, ci ha detto Juan, un educatore che segue Maicol con un affetto particolare.

“Con Maicol abbiamo fatto un’eccezione, perché la regola è che quando te ne vai non ti riaccettiamo più di due volte, e per lui sono già tre”. Ma dove vive Maicol quando se ne va dalla comunità? “Per la strada”, ci dice lo stesso Maicol, facendo la fame e passando per tutti i tipi di problemi.

Nella missione è Suor Serafina che sta seguendo Maicol. L’ha conosciuto qualche mese fa, perché lo teneva una famiglia di haitiani – Maicol è figlio di haitiani, e dei suoi genitori non si sa niente -. Una famiglia haitiana che viene a Messa se ne era fatta carico, ma ha dovuto lasciar perdere al vedere che tutti i giorni spariva qualcosa in casa. È così che Maicol è arrivato alla comunità minorile.

“Maicol può cambiare”, ci dice ancora Juan, “perché in questi mesi ha fatto molti progressi. Ma deve essere lui a volerlo, se torna in mezzo alla strada non avrà nessun futuro”. È per questo che adesso suor Serafina lo va a trovare periodamente. Oggi gli ha portato vari oggettini, e anche una torta e varia roba da vestire. Con l’impegno di condividere il tutto con i suoi compagnetti. Il volto di Maicol lasciava trasparire la felicità di ricevere affetto e amore.

Adesso suor Serafina sta cercando una comunità che possa farsi carico di Maicol a lungo termine. Parlerà prossimamente con i salesiani, che qui portano avanti varie opere con i bambini della strada.

Ci sarà una speranza per Maicol!

9:30 pm

Via Lucis

Stasera abbiamo avuto la celebrazione della Via Lucis. Cominciandola quando già era buio (poco dopo le sette di sera), ed era ancora più buio perché tutto il barrio era immerso nell’oscurità del black-out.

Il Cero Pasquale portato ben in alto, e dietro il Cero la gente con le candele accese.

Poche stazioni, sette in tutto, proclamando i vangeli delle apparizioni pasquali. E molti canti di resurrezione.

La cosa più bella è stato il momento finale, che abbiamo fatto in una specie di campetto sportivo: in cerchio, abbiamo fatto ballare il Cero Pasquale. Uomini, donne, e anche bambini, che danzavano con in mano il Cero. Dopo venti minuti ho interrotto la cosa perché cominciava ad essere tardi; diversamente, sarebbe continuata a lungo.

Alla fine il rinnovo del nostro impegno di evangelizzazione, nel nome di Colui che ci ha detto: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutte le nazioni, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto quanto vi ho insegnato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.


Al giardino zoologico, davanti a una gabbia di uccelli

Oggi, approfittando il primo di maggio, per la prima volta in sette anni di mia permanenza qui ho visitato il giardino zoologico della città. Siamo andati con le suore, e c’erano anche Taína e Yudy.


Tutta la fauna della Hispaniola (Santo Domingo)

Ai cancelli siamo arrivati prima ancora che aprissero, ma l’attesa non è stata lunga. Appena dentro ci hanno accolti i fenicotteri, intenti a scacciare un cigno bianchissimo dalla palude nella quale sprofondavano con la sola zampa sinistra, e riposavano con la testa coricata sul loro corpo.

Un treno senza rotaie ci ha fatto fare un giro veloce, con una giovane impiegata che leggeva delle note veloci sulle specie che vedevamo alla nostra destra o alla nostra sinistra: gnu, tigri, ippopotami, struzzi, civette, colombe, pappagalli, coccodrilli, antilopi, orsi, leoni, avvoltoi, ecc. Il treno ci ha lasciati vicino alle gabbie dei serpenti, dove ci hanno strizzato l’occhio un’anaconda e un boa.


Sul lama del Zoologico

Poco dopo Taína e Yudy hanno potuto sperimentare come si monta a cavallo di un lama delle Ande. A poca distanza, in un’uccelliera ricchissima abbiamo potuto vedere variopinti pavoni e molte altre specie di volatili.

Il ritorno verso l’uscita, ci ha permesso rivedere con calma tutti quegli animali che la velocità del “treno” ci aveva rubato dalla vista.

È stato un momento ben piacevole, di riposo mentale e spirituale. Un momento per apprezzare ancora di più questa bella comunità missionaria dove collaboriamo e viviamo un’amicizia umana e spirituale piacevolissima.


Il matrimonio di Rafaelito ed Elvira

Stasera abbiamo avuto il matrimonio di Rafaelito ed Elvira. Nonostante il nome, Rafaelito non è né un bambino né un giovincello, ma un uomo maturo sui 35 anni.

Fino a tre anni fa Rafaelito era un bevitore, aveva un rapporto conflittivo con sua “moglie”, la quale ha ammesso candidamente, alla fine del matrimonio, di aver sofferto molto e di aver pregato molto.

Attraverso l’attenzione dei suoi genitori, e, in parte minore, del sottoscritto, Rafaelito ha smesso di bere: lui stesso racconta spesso che, quando si era già allontanato dalla combriccola con cui beveva, i suoi ex amici andavano spesso a casa sua a invitarlo, a portargli birre, dicendogli che non era niente, e che poteva bersi un sorso; la cosa smise il momento in cui lo stesso Rafaelito prese in mano la birra che gli avevano portato e la vuotò per terra; da quel giorno lo lasciarono in pace.

Dopo questo Rafaelito ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, si è integrato al coro, e si è messo a disposizione per il lavoro pastorale in parrocchia e nel suo settore. Ha fatto un cammino di maturazione molto rapido, e vive con molta generosità la sua presenza nella chiesa.

Elvira, è sempre stata una ragazza e una donna di sani valori, ma non è mai stata una persona di troppa vita di chiesa. Dopo il cambio del marito ha cominciato anche lei a sentire il gusto della preghiera e della Messa quotidiana.

Tre mesi fa, Rafaelito ed Elvira hanno deciso di iniziare a ricevere la comunione. Per questo hanno accettato la sfida di tornare a vivere come “fidanzati in casa”: lui nella camera con i maschietti, e lei in quella delle femminucce. Loro stessi hanno riconosciuto che è stato un sacrificio grande, ma che ne è valsa la pena. Sentirsi in comunione con Dio e abbandonare una situazione di peccato era per loro più importante che i piccoli grandi piaceri della loro vita “matrimonionale”.

Nella celebrazione del matrimonio si vedeva la loro contentezza, una gioia serena e piena della presenza del Signore Gesù.

La parrocchia ha prestato loro il salone della scuola, dove la festa è continuata con molti invitati, la maggior parte fratelli e sorelle della comunità parrocchiale. Sono loro la bella famiglia che Rafaelito ed Elvira hanno ricevuto in dono dal Signore.


I giovani che hanno partecipato al ritiro di evangelizzazione

È partito oggi un nuovo ritiro di evangelizzazione. A dire il vero non è oggi che è partito, ma tre mesi fa, quando si è cominciata, nei settori, la catechesi preparatoria.

A tutti i modi, oggi è stato il primo giorno di ritiro residenziale. Questa prima giornata è centrata sul processo della conversione all’amore di Dio in Cristo, e si conclude con un esame di coscienza, in preparazione a due dialoghi: con il “pastorello” (pastorcito: così chiamiamo i “fratelli maggiori” che guidano i gruppi di 6/8 persone a condividere e interiorizzare le catechesi), e con il presbitero. Il dialogo con il presbitero è per molti il sacramento della Riconciliazione, ma per altri, che non possono ancora ricevere l’assoluzione, rimane un dialogo per cercare di capire come arrivare alla piena riconciliazione con Dio.

Il lavoro dei tre proclamatori, Carmen, Jacinta e Mirella, è stato molto buono. Una predicazione convincente, gioiosa, profonda, esperienziale.

L’unica caduta di tono è stata nella presentazione dell’esame di coscienza. L’impressione mia è stata che quella parte non si era preparata bene come le altre.

Durante tutto il giorno gli altri fratelli e sorelle della comunità parrocchiale si sono alternati in preghiera davanti all’Eucaristia, come segno di una comunità intera che si fa compagna di cammino di coloro che ricevono il ritiro.

Il totale dei partecipanti al ritiro è di 53. La maggior parte sono di Santa Margarita, gli altri della Divina Misericordia. Per una volta si sono invertite le parti: normalmente la Divina Misericordia risponde più che Santa margarita.

Per giovedì ho dato la mia disponibilità per la Riconciliazione, e mi prenderà praticamente tutto il giorno. Vi chiedo fin d’ora la preghiera perché sia strumento docile nelle mani del Padre della Misericordia.

Alla riunione del clero di stamattina abbiamo avuto la visita di due candidati deputati. Entrambi avevano meno di quarant’anni.

Il primo è uno che ha sempre fatto vita di chiesa e di parrocchia, sembra ben serio.

Il secondo mi ha dato l’idea di essere un perfetto politico: molte promesse, assicurare che qualunque cosa abbiamo bisogno possiamo chiamarlo sul cellurare personale a qualunque ora del giorno e della notte, ecc.

Entrambi sono del PLD, il partito che è al governo adesso.

Tra uno e l’altro abbiamo avuto il tempo di condividere qualcosa sullo stesso tema, riguardo alle disco light di un candidato sindaco dello stesso partito che avevamo avuto nella Via Crucis del Venerdì Santo. A molta gente non è piaciuta niente quella presenza di un segno tanto evidente di propaganda politica. Mi ha stupito il fatto che uno dei preti che l’aveva procurata era sicurissimo di non aver fatto niente di male. Di fatto la Via Crucis si è trasformata in un atto di appoggio a un candidato e a un partito.

9:26 pm

Reiscrizioni

Stiamo facendo le reinscrizioni, tutto normale, moltissimi si sono lasciati indietro le cuote di collaborazione di vari mesi di quest’anno, e mugugnano perché gliele chiediamo.

A scanso di equivoci ho prodotto una relazione delle entrate e delle spese dell’anno scorso, di quest’anno (proiezione) e dell’anno prossimo.

Sull’aumento della quota invece non c’è stato un gran rumore.

Oggi il Signore mi ha fatto un regalo bellissimo al permettermi di accompagnare il cammino di liberazione dal peccato di D., una giovane donna che da almeno tre anni vive profondamente la chiesa; ha fatto il Ritiro di Evangelizzazione, e poco a poco il Signore l’ha liberata dall’uomo con cui conviveva, e da più di un anno faceva la comunione.

Da otto mesi aveva un fidanzato, G., un signore giovane, anche lui con qualche figlio e separato dalla “moglie”. D. voleva portare avanti il fidanzamento in maniera seria, senza dover smettere di fare la comunione. Il fidanzato, anche se meno inserito nella vita di chiesa di lei, non le ha mai fatto problemi.

Due settimane fa sono andati a convivere. La ragione sembra fondamentalmente lo stato di necessità di D. e dei suoi figli, dal momento che l’ex marito non passava più da tempo la pensione per il mangiare dei bambini.

Stamattina D. era a Messa, e al termine della celebrazione mi ha chiesto di parlare. È venuta fuori la situazione, che D. ha esposto con un po’ di vergogna (ricordando la sicurezza con cui diceva che non avrebbe lasciato la comunione) ma anche con tanta sincerità. Ho letto in quelle parole, implicita, una richiesta di aiuto per uscire da quello in cui si era messa. L’ho invitata a credere che il Signore le avrebbe potuto restituire la vita di grazia, e, al rendermi conto che lei era disposta a separarsi sessualmente dal convivente, la ho invitata a parlargli francamente. Mi ha promesso che l’avrebbe fatto, da lì a mezz’oretta, il tempo di arrivare a casa. Da parte mia l’avrei sostenuta con la preghiera.

E di fatto ho cercato di presentarla al Signore nella preghiera, nell’orario stabilito, e non solo. D. è una persona molto cara, e avendola un po’ accompagnata nel suo cammino di fede, il Signore mi fa sentire un impegno speciale per stare al suo lato.

Alle tre di pomeriggio D. mi ha portato il convivente. Ho trovato in lui una persona molto equilibrata, e ho potuto subito andare al dunque. Ho visto in lui un cammino interiore molto bello: è passato dal valutare una remota possibilità al pensare che con la forza di Cristo era possibile il passo che proponevo loro. Quando finalmente ha dato la sua disponibilità siamo andati in cappella davanti al tabernacolo, li ho aiutati a fare l’offerta di se stessi al Signore, e insieme abbiamo pregato per chiedere al Signore il dono della fidelità alla sua chiamata.

Il tutto mi ha commosso profondamente, perché ho visto come questi due fratelli hanno capito il significato di “amare Dio sopra tutte le cose”: oggi gli hanno dimostrato un amore più grande della loro cultura, più grande di quella che ormai è un abitudine, più grande dei piaceri del sesso. Ho sentito nei miei occhi lacrime di gioia, e lo stesso ho visto negli occhi di D. e di G. Ho vissuto un momento di felicità profonda!

Prima di lasciarli andare ho regalato a entrambi un rosario, come segno che sarà nella preghiera che troveranno la forza di vivere il loro impegno.

Il Signore poi ha messo ancora la sua mano, perché ha mandato Elvira, un’altra giovane signora che si sposa domenica pomeriggio. Lei e il marito hanno vissuto una “separazione dei letti” di più di tre mesi prima del matrimonio. Elvira, al sapere della decisione di D. e G., ha fatto loro i complimenti e ha dato loro la sua testimonianza che la cosa è possibile.

Devo dire ancora una volta: Grazie, Signore! Grazie per queste decisioni di allontanarsi da una situazione di peccato! Grazie perché sai far intuire che per amore si può vivere il sacrificio!

Ho passato la mattinata a scuola, preparando insieme ai collaboratori e ai rappresentanti dei genitori le reinscrizioni.

A partire da domani tutti i giorni è programmata la reinscrizione di una classe: prima, seconda, ecc.

I genitori sono stati avvisati da una settimana, anche perché gli chiediamo di mettersi in regola con le contribuzioni mensili (molti “si dimenticano” e rimangono indietro) per poter accedere al nuovo anno scolastico.

Quest’anno chiederemo di più, un massimo di 100 pesos al mese (2.5 euro) invece di 50 degli anni scorsi, perché il nuovo laboratorio di informatica ci costringe a tenere acceso il generatore elettrico per una buona parte del giorno. E anche al maestro di informatica bisogna pagarlo in maniera degna, la loro professione è ben quotata qui.

10:22 pm

Ospiti partiti

I nostri don Gianfranco, Gianni e Cinzia, e Julia, sono partiti oggi pomeriggio.

L’aereo aveva un’ora di ritardo. Saranno a Genova domani in mattinata o nel primo pomeriggio.

Sono stati una presenza discreta e attenta, e laboriosa.

Don Gianfranco ha portato molto ottimismo e allegria, e mi ha anche celebrato una eucaristia. Dovunque, il suo sorriso contagioso!

Gianni mi ha lavorato alla centralina software. Abbiamo messo su asterisk, il software della centrale, e configurato i dispositivi a cui si collegheranno i telefoni. Gianni è il mio idolo anche per il fatto che ogni giorno ha scritto (e parecchio!) sul diario, dando a tutti voi la possibilità di vivere in diretta la loro esperienza.

Cinzia… è la moglie di Gianni! Sembra poco, ma non lo è. Entrambi hanno dato in tutte le salse la loro testimonianza di coppia sposata nel Signore e impegnata nella chiesa. I guaricaneri hanno sentito parlare di Azione Cattolica, e si sono impegnati a sostenere il campo bambini!

Julia è venuta con i suoi quindici anni e con la sua esperienza di capo squadriglia di un reparto scout. Senza problemi di adattamento (da buona scout!), non è mai stata di peso, né si è mai rivelata una adolescente. Si era anche portata da studiare e l’ha fatto. E quando è stato il suo momento di presentarsi ha dato una bella testimonianza!

Grazie, Signore, per averceli dati questa settimana! Grazie perché attraverso di loro la chiesa genovese si è resa più visibile qui!

Grazie al lavoro di ieri pomeriggio, insieme io e Gianni, e alle rifiniture di Gianni di stamattina, la centralina software è a posto nella maggior parte delle cose essenziali.

Manca ancora la gestione delle linee esterne, perché non sono ancora arrivati i corrispondenti dispositivi.

Se vediamo che a casa va tutto bene la mettiamo su anche in parrocchia/scuola!

Grande Gianni! Da solo non ce l’avrei fatta!!!

10:48 pm

Festa patronale!

Oggi è stato il giorno della Festa Patronale della Divina Misericordia. La messa alle sette, orario solito, e il concerto del coro Cristo Vivo a sera.

In mezzo, per me, le due messe di Santa Margarita, delle nove di mattina e delle sei di sera. La messa del mattino di Santa Margarita è stata celebrata dal segretario del Nunzio, mons. Kurian.

La messa del mattino è stata la felice conclusione della novena anche per i nostri ospiti: don Gianfranco, Gianni e Cinzia, Julia. Hanno ricevuto in dono due bibbie con le firme dei vari settori della parrocchia, per portarle alle loro comunità parrocchiali.

Il concerto della sera è stato ben animato e ben preparato, con il coro che sfoggiava una divisa nuova con camicetta gialle e pantaloni scuri. Le canzoni a tutto coro si sono alternate con qualcuna interpretata da vari solisti, e l’effetto del tutto è stato ben gradevole.

Per me poi è stata una grande gioia poter celebrare il sacramento della riconciliazione con tre ragazzine che erano rimaste per un tempo ai margini della chiesa.

Tra tutti abbiamo fatto varie foto, spero di riuscire a metterne in linea qualcuna i giorni prossimi!

A inizio giugno, finite le scuole, Yudy e Taína, Dios mediante, come dicono qui, verranno a vivere con le suore!

È una cosa bellissima, che anche a me – oltre che alle suore – dà molta gioia: sono due giovani ben mature per la loro età, e anche suor Serafina, per non parlare di suor Modesta, suor Blessila e suor Cristina, si trovano molto bene con loro e le stimano molto.

Il fatto poi che vengano dalla vita concreta delle nostre parrocchie, come Cristina, è un segno di speranza molto bello!

La loro idea è di vivere questo anno di aspirantato in casa, e quando faranno le prove nazionali (l’esame di maturità) cominciare il cammino più formale di ingresso alla congregazione.

Cosa mi puoi dare di più? Sono un prete felice! e tu sei forte, Signore!!!

2:24 pm

Jorán si sposa

Oggi pomeriggio si sposa Jorán. È un giovane della parrocchia che era in seminario, e che è uscito serenamente due anni fa. La fidanzata è una ragazzina carina, partecipa allo stesso gruppo di preghiera carismatica di cui lui è membro, e formano oggi una bella famiglia cristiana.

Il matrimonio non è qui, ma nella parrocchia della sposa, in città. Lo farò io, un po’ per l’affetto che nutro per Jorán e la sua famiglia (sua mamma da qualche tempo vive e lavora a Spezia), un po’ perché il parroco di là aveva oggi un altro impegno. C’è da dire che è un prete che lavora praticamente solo con le Comunità Ecclesiali di Base, e i gruppi carismatici non riescono ancora a entrare nei suoi programmi…

Al matrimonio porto con me i nostri ospiti, vedranno per la prima volta un matrimonio dominicano!

La riunione di consiglio pastorale di Santa Margarita è stata anche stamattina ben importante, sia per rivedere il cammino fatto, sia per pianificare il cammino futuro.

A livello di esperienze recenti, abbiamo riflettuto sulla maniera in cui si stanno svolgendo le celebrazioni penitenziali, con una partecipazione non significativa come dovrebbe essere, e con molta dispersione, e ci siamo ripromessi di apportare i dovuti correttivi.

Mi hanno fatto notare che domenica scorsa una parola che ho detto dall’altare per un bambino piccolo che disturbava (parola peraltro molto discreta) non è piaciuta alla madre, la quale dice adesso che non vuole più sapere di parrocchia. Mi consigliavano di andare a fare un salto da lei, cosa che farò appena possibile.

A livello di programmazione, abbiamo organizzato la visita del cero pasquale ai vari settori, ogni settimana un settore diverso. Il cero visiterà, come in pellegrinaggio, tutte le comunità di base e apostoliche, e anche le case di persone malate o anziane. L’ultima settimana, tra l’Ascensione e Pentecoste, per la prima volta visiterà la nostra scuola e, se il Signore ci aiuta, anche le altre scuole dei dintorni.

Abbiamo messo in programma una gita pasquale, e la faremo la domenica 14 maggio, andando a un fiume a passare un giorno allegro e spensierato. E a fine giugno il pellegrinaggio annuale di tutte le comunità apostoliche. Attraverso queste due attività speriamo anche di far scendere un po’ il debito della parrocchia, che attualmente è sugli 80,000 pesos (2,000 euro), dovuti ai lavori degli uffici della parrocchia Divina Misericordia. Già abbiamo pagato 70,000 pesos, e i calcoli indicano che dovremmo finire in settembre. La parrocchia Divina Misericordia ha da pagare una somma più o meno simile.

Con Gianni stiamo cercando di vedere se possiamo approntare una centralina telefonica software per i telefoni della casa. Ci verrebbe bene per eliminare almeno una delle tre linee telefoniche, delle quali in realtà non abbiamo bisogno. Interconnettere tutti i telefoni ci potrebbe permettere al limite di rimanere con solo una.

Il lavoro procede ma a rilento, perché sia io che Gianni siamo nuovi a questo tipo di software (asterisk) e dispositivi (interfacce telefono-rete), ma abbiamo la speranza di riuscire a mettere su il tutto.

Purtroppo le interfacce per far entrare le linee telefoniche non sono ancora arrivate, e al più presto le avremo lunedì: troppo tardi per Gianni, che con gli altri se ne va nel pomeriggio.

Vedremo cosa si riesce a fare! La speranza è quella di imparare a lavorare con la telefonia VoIP, in maniera da poterla usare anche a Betania, dove la centrale telefonica che abbiamo è ben vecchia e prima o poi tirerà le cuoia… prima di quel giorno dobbiamo essere in grado di rimpiazzarla con qualcosa di equivalente e, soprattutto, di più economico.

10:19 pm

Serate di novena

La novena alla Divina Misericordia si sta svolgendo in maniera bellissima. Tutte le sere ci sono 150/200 persone, ben animate e attente. Marcial ha fatto una buona opera di motivazione le settimane passate, e ogni giorno tocca a un settore diverso animare la novena e la Messa.

A me riesce facile presiedere la Messa in maniera ben dinamica, perché l’assemblea è di qualità ben alta. Tutte le sere c’è presente Charo, una ragazza di quattordici anni ben slanciata che si è battezzata il giorno di Pasqua e che ha una gioia di vivere contagiosissima, e con lei vari altri giovani e bambini che hanno ricevuto il battesimo. C’è sempre anche la mia figlioccia Andreina, sempre affettuosissima, e che mi bacia la mano (la bendición padrino) rigorosamente almeno due volte tutte le sere.

Le varie sere ho chiamato a parlare i nostri ospiti, cominciando da don Gianfranco, e poi un’altra sera Gianni, e poi Cinzia, e quindi Julia. Le loro parole sono sempre arrivate al cuore di tutti i presenti. Stasera poi don Gianfranco ha fatto anche la predica, gustosissima come al solito. Ho anche buttato lì che è un possibile candidato successore mio per il lavoro della missione!

Oggi siamo andati a pranzo dal padre Ricardo Santelise. Era stato a pranzo da noi domenica, e gli faceva piacere ricambiare. Ho portato anche i nostri ospiti al completo, i quali hanno avuto l’opportunità di conoscere una maniera di fare il prete diversa.

La cosa più faticosa per me è stato il cominciare a mangiare tardi, friggevo perché avevo varie cose da fare in parrocchia nel pomeriggio.

10:09 pm

In ufficio!

Vario lavoro in ufficio oggi, per cercare di partorire la lettera alle famiglie di aprile. Il tema: “La pasqua è un passaggio – fai un passo verso gli altri”. In realtà in spagnolo suona bene perché passo e passaggio è la stessa parola paso.

In realtà ho lavorato a spizzichi: al mattino abbiamo fatto il giro del liceo e della scuola primaria con don Gianfranco, Gianni, Cinzia e Julia; e al pomeriggio ho parlato un’oretta prima con una madre disperata perché il figlio le porta via i soldi, e poi con la madre e il figlio stesso. Sembra che abbia promesso di cambiare. Speriamo. O meglio: preghiamo!

Sono anche dovuto andare a farmi le foto alle due persone che hanno dato la testimonianza per la lettera, in maniera che accanto alla testimonianza ci metto la foto.

Domani, con l’aiuto del Signore, spero di finire la lettera!

Oggi era il secondo giorno della novena della festa patronale della Divina Misericordia.

La novena consiste in un momento di preghiera e animazione seguito dalla Messa, verso sera.

Ieri, lunedì di Pasqua, la partecipazione è stata discreta, ma stasera è stata molto più numerosa. C’erano anche Rosanna e Kika con altri del coro dei giovani a cantare, e si percepiva l’eco della gioia pasquale.

Alla fine mi è venuto spontaneo chiedere all’assemblea di fare una gara a quale settore gridava con più entusiasmo. Hanno vinto i settori San Francisco e Arca de Noé, a pari meritio! Siamo rimasti d’accordo che domani sera lo rifaremo, per vedere se gli altri settori riescono a coinvolgere più gente!

6:13 pm

Arrivati!

Sono arrivati poco fa don Gianfranco, Gianni Rotondo e Cinzia Traverso, e Julia Marini.

Si fermeranno con noi una settimana. Benvenuti!!!!!

Tra poco li porto alla Divina Misericordia, dove si celebra il primo giorno della novena di preparazione alla festa patronale, che sarà domenica prossima!

Suor Cristina sta facendo un piccolo ritiro in preparazione al rinnovo dei voti religiosi di dopodomani, 18 aprile. Faremo la rinnovazione nella Messa del mattino a Santa Margarita. Ho cercato di invitare i giovani dei gruppi giovanili, anche se discretamente perché tanta pubblicità non piace a Cristina.

Questo rinnovo sarà già il secondo, i primi voti li ha fatti il 18 aprile 2004, presenti la madre generale suor Daniela e il vescovo ausiliare di qui mons. Amancio Escapa.

Naturalmente conta sulla vostra preghiera!!!!

Oggi, giorno di Pasqua, ho avuto i battesimi dei bambini: trentasette a Santa Margarita in mattinata, quarantacinque alla Divina Misericordia di pomeriggo. In più sono riuscito (con un po’ di nervosismo, a dire il vero, per dei bambini piccoli che disturbavano) anche a dire la messa serale.

Questi bambini li ho potuti conoscere meno che i giovani che ho battezzato ieri sera; eppure ho sentito anche oggi, nella celebrazione, la paternità spirituale verso di loro, insieme alla gioia del loro ingresso alla vita nuova.

Sono abbastanza stanco, ma contento per aver potuto realizzare queste celebrazioni!

1:37 am

Veglie pasquali

Stasera (o meglio… stanotte!!) ho pensato a don Franco. Per la prima volta in vita mia ho fatto due veglie pasquali, con vari battesimi di giovani da tutt’e due le parti. Ho pensato a don Franco perché ho nella memoria quello che ripeteva sempre che portare avanti due parrocchie era troppo pesante.

Ringrazio il Signore che non mi sono pesate più di tanto. Battezzare le persone che si sono accompagnate nella loro formazione è sempre avvincente!

L’unica cosa è che alla Divina Misericordia dovevamo cominciare alle sette e mezza, e tra il ritardo della recita del gruppo di teatro e varie disorganizzazioni, l’inizio è slittato di mezz’ora. Così abbiamo dovuto fare abbastanza alla svelta, e ciononostante abbiamo finito alle dieci (alle nove e mezza avrei dovuto iniziare a Santa Margarita!).

I giovani che si sono battezzati alla Divina Misericordia sono in generale abbastanza in gamba. Tra tutti, quella che più mi piace è Charo, un sorriso affascinante su di una bella faccia di pelle scura. C’erano anche due signore già con vari figli, separate da tempo dai rispettivi mariti.

A Santa Margarita la celebrazione è stata più lunga: abbiamo letto tutte le sette letture dell’Antico Testamento (alla Divina Misericordia ne avevamo fatto solo quattro), e mi sono permesso anche di spezzettare l’omelia in varia parti: un primo pezzo dopo il mar Rosso, un altro dopo le due letture di Isaia, un terzo prima del Gloria.

L’esperienza – mutuata dai neocatecumenali – mi è sembrata buona. Nel prossimo consiglio pastorale sonderò più in profondità le risonanze della gente.

In tutte e due le celebrazioni ho fatto esprimere, alla fine, ai padrini, il loro impegno a accompagnare i figliocci nel cammino di fede. Pensavo soprattutto alla Messa domenicale, che non so perché ma è la cosa più difficile da partecipare da parte di tutti i bambini di qui. Ho potuto così far capire anche che essere padrini è una cosa seria, in relazione ai figliocci, e non ai loro genitori (qui chiamati “compadre” e “comadre”). Spero che abbiamo capito! O meglio, spero che vivano seriamente la loro missione!


suor Cristina con le aspiranti

Ho fatto una bella foto a suor Cristina insieme alle aspiranti che hanno condiviso con noi la Settimana Santa. Sono ragazze molto semplici, ragazze di preghiera e, sembra, di discreta vita di parrocchia.

Da sinistra a destra (senza contare suor Cristina): Gladys, Yudy, Taína, Cárolin, Cáterin.

Cárolin, Gladys e Cáterin hanno davanti molta strada, perché sono appena all’inizio del liceo.

Di Taína vi avevo già parlato: cercate il corrispondente articolo mettendo taína (con l’accento acuto sulla i, per sicurezza fate un copia/incolla da questo testo) nella casella di ricerca qui al lato.

Invece Yudy si è aggiunta poco dopo Taína, è sua compagna di scuola – entrambe sono in terza liceo, l’anno prossimo finiscono – ed è anche lei come Taína una ragazza molto matura, di preghiera e di vita parrocchiale. Entrambe hanno l’idea di entrare nella congregazione appena finito il liceo.

Come saprete, don Lorenzo è a Genova per assistere a suo fratello che è molto grave.

Oggi ci siamo sentiti, e don Lorenzo mi ha pregato di portare a tutti i suoi auguri pasquali!

Ieri pomeriggio è morta la mamma di Sila. Sila è la donna che lavora nella nostra cucina.

Era molto anziana. Venti giorni fa si era aggravata ed era stata ricoverata in terapia intensiva. Dopo una settimana l’avevano mandata a casa, e secondo i giorni stava più o meno bene, sempre però dentro a un quadro clinico molto precario.

Cinque giorni fa ero stato a darle la Unzione dei malati, e si era ripresa abbastanza. Purtoppo ieri si è spenta.

La seppelliranno al campo di cui sono originari, vicino a San Cristobal.

La celebrazione del venerdì santo ha dovuto subire un brusco arresto al momento di cominciare la liturgia della parola a causa di un acquazzone fortissimo.

Vi domanderete se celebriamo sotto una pianta! No, ma sotto un tetto di lamiera, che quando piove forte diventa rumorosissimo. In particolare oggi pomeriggio abbiamo dovuto aspettare dieci minuti che calasse la intensità della pioggia, perché con il microfono al limite del larsen non si capiva niente delle letture.

Grazie a Dio l’acquazzone è passato alla svelta, e abbiamo potuto continuare. E tra l’altro quest’anno abbiamo continuato la venerazione della croce con dei turni per settore, alla stessa maniera dell’adorazione del giovedì santo. Abbiamo usato per questo un testo preparato dall’infaticabile padre Lorenzo Vargas, con bei spunti, e che la gente ha vissuto intensamente.

Ho anche approfittato il tempo dell’adorazione, ieri come oggi, per confessare ancora qualcuno.

Stamattina abbiamo vissuto la Messa del Crisma in cattedrale.

La cosa più caratteristica della Messa del Cristma di qui è che alla fine si chiamano una per una tutte le zone e parrocchie della diocesi perché vengano all’altare a ricevere dall’arcivescovo gli olii santi. È una processione abbastanza lunga, dura quasi mezz’ora, ma è un segno bello di valorizzazione di tutte le parrocchie della diocesi.

Dall’anno scorso mi sto impuntando che voglio vedere entrambi i genitori alle riunioni che si fanno prima dei sacramenti.

Ciò mi porta a spiegare e rispiegare fino alla nausea, il perché: voglio che i papà abbiano un momento, almeno una volta all’anno, per ascoltare un messaggio che li aiuti a maturare.

Sì, perché qui la maggior parte di papà appartengono a una delle due categorie:

  • quelli che lavorano con orari massacranti e non hanno praticamente tempo (anche se lo volessero) di fare vita di chiesa;
  • quelli che non gli interessa la vita di chiesa.

Così normalmente sono le madri che vanno a tutte le riunioni di scuola, parrocchia, quartiere, ecc. E gli uomini, che sono quelli che comandano nelle case (perché qui quasi nessun uomo si lascia mettere i piedi in testa da sua moglie), rimangono al margine di tutta quest’opera di formazione che si fa nei vari ambienti educativi.

Così ieri sera abbiamo dovuto fare una riunione di recupero, alla quale hanno partecipato quasi 100 papà. È stata una piccola fatica in più, non solo per me, anche per Marcial e vari catechisti, ma siamo riusciti a far passare un messaggio.

Un certo numero di papà non sono apparsi neppure stasera, e bisognerà vedere cosa fare perché i figli non perdano i sacramenti. Sono sicuro che il Signore mi aiuterà.

Ieri e oggi sono i due giorni che dedico alle prime riconciliazioni. Al mattino dei bambini, al pomeriggio dei giovani.

Sono momenti molto belli per un prete. Donare il perdono del Signore mi fa sentire che sono un pezzettino dell’amore di Dio.

Con i giovani della prima riconciliazione della Divina Misericordia ieri sera ho mezzo litigato, perché la gran maggioranza sono arrivati in ritardo di mezz’ora alla celebrazione. Spero che mi vada meglio stasera con quelli di Santa Margarita!

In questi giorni della Settimana Santa abbiamo con noi in parrocchia i seminaristi. E in verità si stanno dando abbastanza da fare, sia animando un po’ durante le prime riconciliazioni, sia preparando i ceri pasquali delle due parrocchie.

I più attivi sono Heriberto, Miguel Ángel e Elvis. Però anche Franklin lavora. Da parte sua, Willy è stato precettato da uno dei suoi formatori, il padre David, per una missione in una parrocchia periferica, e tornerà con noi stasera o domani.

Brondy è il più discreto dei sei, dedica molto tempo alla sua famiglia.

Due processioni con annesse Messe stamattina, nel settore san Ramón prima e a Santa Margarita poi.

Alla Divina Misericordia è andato il padre Kurian, segretario della Nunziatura, indiano come le nostre suore. Farà là tutte le celebrazioni della Settimana Santa; mi sono riservato la veglia pasquale, a causa dei battesimi dei giovani.

Oggi pomeriggio ho ancora un ritiro dei bambini di Santa Margarita che riceveranno il battesimo il giorno di Pasqua, e poi la messa della sera.

Con l’aiuto del Signore farò tutto!

Ieri era il Venerdì dei Dolori, della Madonna, si intende.

Invece della Via Crucis che si fa gli altri venerdì di quaresima c’è l’usanza di fare una processione in cui si contemplano le scene evageliche in cui Maria soffre con Cristo, cominciando dalla profezia di Simeone (“una spada ti trafiggerà l’anima”) fino alla deposizione tra le mani della Vergine.

La cosa bella di quest’anno è che l’abbiamo coordinata tra le quattro parrocchie di Guaricano: Santiago el Menor e Nostra Signora dell’Amparo (=Guardia), dove hanno lavorato don Giulio, don Lorenzo e don Franco, e Santa Margarita e la Divina Misericordia. Ogni parrocchia è partita da “casa sua” e tutto siamo arrivati alla Divina Misericordia, dove abbiamo celebrato la Messa.

Questa Messa è stata molto sentita, da me, ma anche da tutti i presenti, ci ha fatto sentire chiesa che cammina insieme nei quattro angoli di Guaricano.

Ho voluto chiudere in bellezza a scuola il periodo precedente alla Pasqua con momento di formazione sul Triduo Pasquale per tutto il personale.

Ho fatto un’esposizione abbastanza breve di mezz’oretta, e poi li ho divisi in gruppi, per condividere quello che hanno capito e soprattutto per condividere la maniera in cui vivono questi giorni.

Ho visto un’amore grande al Signore e alla chiesa. Mi sono anche reso conto che il 90% del nostro personale è gente di chiesa, anche se non tutti purtroppo vivono in grazia di Dio.

L’impressione è che entrano nelle vacanze pasquali con un po’ più di determinazione a viverle con la chiesa.

Grazie, Signore!

Ci siamo riuniti oggi con l’équipe di liturgia per preparare le celebrazioni della Settimana Santa. Se il Signore ci aiuta, saranno molto più curate degli anni scorsi.

Avremo con noi anche Willy, Miguel Ángel, Heriberto, i nostri seminaristi del prefilosofato. Oltre naturalmente a Elvis, Franklin e Brondy, che sono al minore; no, aspettate, Brondy è al prefilosofato anche lui, ma, a differenza degli altri tre, è mezzo indietro nel cammino di formazione.

Tra tutti saranno un’aiuto forte per le celebrazioni!

9:52 pm

Sul giornale


Processione delle Palme

Sono finito sul giornale.

Una foto che ho messo qui sul diario l’anno scorso l’hanno presa e stampata sul settimanale cattolico domenicano. È quella che vedete qui di fianco della Domenica delle Palme in cui cavalco l’asinello nella processione.

Vederla oggi è stata una gradita sorpresa!

Le confessioni di stasera erano nella parrocchia di San Luis Beltrán, a Sabana Perdida. Doveva esserci una coincidenza con un’altra parrocchia, perché c’eravamo solo il parroco di là, padre Luis Obispo Díaz, e io.

Così è durata un po’ più del solito, ma non importa! Il ministero della Riconciliazione è sempre una grazia grande, per chi riceve il perdono e anche per me che lo amministro!

È morto domenica prima dell’alba il papà di Julián, il nostro portiere del liceo.

Julián è un uomo che lavora, ma bisogna saperlo prendere. In quasi dieci anni che lavora da noi non c’è stata ancora maniera che lavorasse l’orario che deve lavorare. E visto che è lo stato che lo paga, non si può fare granché. Tra le altre cose avevo avuto un mezzo scontro con lui per questo stesso motivo quindici giorni fa. Così mi è sembrato giusto e doveroso andare a trovarlo al campo, dove suo papà viveva. Un bel numero di professori e altro personale è andato il giorno del funerale, e io con Carmen, Jacinta e Elena siamo andati oggi che era il giorno dopo.

È stato piacevole, non solo perché Julián ha detto chiaramente che gli avevamo fatto un regalo grande andando là, ma anche per l’incontro con questa gente di campo. In quella zona si coltiva cacao organico, e ho avuto modo di conoscere varie cose. Da parte mia poi ho provveduto a chiedere scusa a Julián per i toni che gli avevo usato.

Julián ha non so se nove o undici fratelli e sorelle. La metà sono evangelici, l’altra metà cattolici. il papà era cattolico, ma all’acqua di rosa. Julián era cattolico, si era anche sposato in chiesa, cosa non comune qui, ma poi non so cosa è successo, cinque anni fa è diventato evangelico.

Quello che mi colpisce sempre di questi evangelici è che nella loro mentalità si sono già convertiti, e non sembra che abbiano coscienza del fatto che continuino a peccare. Lo vedo per esempio nelle trasgressioni di Julián al suo lavoro: sa benissimo che non rispetta l’orario, ma non gli passa neanche per la testa che sta facendo qualcosa di male.

Boh, speriamo che lo Spirito Santo gli faccia capire qualcosa di più…

9:38 pm

Stanchezza?

Non so se sono le confessioni tutte le sere, o se avrò qualche parassita, mi sento un po’ stanco…

Stasera le confessioni ci toccavano alla Divina Misericordia. Marcial ha fatto il suo lavoro di preparare la gente e di aiutarli a ringraziare il Signore.

C’eravamo in quattro a confessare, e non è stato tanto pesante. Fedelissimi, il padre Tomás, il padre Luis Obispo, e il padre Isidro.

Un buon numero di conviventi me li ero già “confessati” nelle settimane precedenti, ed effettivamente è molto meglio a questa maniera.

Ha l’aereo stasera alle otto e 45.

Verso le cinque parte per l’aeroporto, la saluto tra poco perché ho in parrocchia una catechesi ai bambini sul sacramento della riconciliazione.

2:13 pm

padre Kurian

Con mio sommo piacere le suore mi hanno detto che il loro connazionale padre Kurian, segretario della Nunziatura, è disponibile a dare una mano nella Settiamana Santa.

Se il Signore ci aiuta, non dovremo fare le celebrazioni di corsa e in orari strani!

Oggi pomeriggio lo chiamo per vedere cosa può fare!

Durante tutta la mattinata Carmen è stata vittima di un mio pesce d’aprile.

Stamattina alle sei le ho detto che don Chicco aveva telefonato per dire che era riuscito a spostare il suo volo di ritorno. Inutile dirvi che Carmen era raggiante.

Ed era raggiante pure quando a mezzogiorno le ho portato il “biglietto elettronico” del suo viaggio spostato. Purtroppo era tanta la sua fiducia in me che non l’ha neanche letto, e così a pranzo ho dovuto invitarla a guardarlo meglio. Ha potuto vedere che c’erano varie foto di pesci, e allora lì ha capito.

M’è spiaciuto, c’è rimasta male… Però abbiamo riso tantissimo!!!!

La Via Crucis di stasera alla Divina Misericordia è stata centrata sui problemi del barrio.

Abbiamo fatto solo cinque stazioni, una per ognuno dei settori della Divina Misericordia, e in mezzo ad ogni stazione si è presentato il problema più forte di quel settore e abbiamo pregato perché possa trovare soluzione.

Chi ha parlato della violenza, chi dell’acqua maleodorante, chi della droga… Non è stato difficile trovarli, piuttosto il difficile è stato forse scegliere!

Il bilancio dei dialoghi con i conviventi è per me più che positivo. Ho visto parecchie persone, almeno una trentina, che hanno potuto o voluto fare un cambio nella loro vita.

Per qualcuno si tratta di ricevere di nuovo la comunione, dopo tanto tempo.

Per altri si tratta di mettersi in cammino verso il matrimonio in maniera più decisa.

Lunedì prossimo avremo le confessioni vere e proprie alla Divina Misericordia. Dopodiché mi rimangono un duecento confessioni di giovani e bambini della Prima Comunione nella Settimana Santa.

Mi ripeto ma non mi importa: Grazie, Signore!

Il secondo ritiro del liceo, con le classi di terza e quarta, è stato molto bello pure lui.

Quello che io ho visto sono una quindicina di ragazzi e ragazze che si sono confessati o abbiamo dialogato un po’. Ho visto in molti un desiderio sincero di cambiare e di maturare!

Suor Cristina ha parlato loro della settimana santa e della ricchezza liturgica e teologica che racchiude, e la risposta nei gruppi di discussione che ne sono seguiti è stata quello di una volontà di vivere la settimana santa più vicini alla chiesa.

La meditazione fatta da Marcial sulla quaresima ha portato vari ragazzi a chiedersi perdono.

Grazie, Signore!

Il Consiglio Pastorale della Divina Misericordia di stasera è girato intorno alla verifica della Quaresima e alla programmazione della Settimana Santa e del Tempo Pasquale.

Riguardo alle attività di Quaresima, c’è stata una risonanza positiva della Camminata Penitenziale sui muri da abbattere. Anche se in qualche settore si sono trovati paura e hanno unito più camminate in una, in generale sono stati momenti ben partecipati, e soprattutto è piaciuto l’abbattimento finale del muro e il passarci sopra mentre si cantava!

Per quanto riguarda la Settimana Santa, l’assenza di Lorenzo ci ha costretto a mettere le celebrazioni in orari che non scontrino con quelli di Santa Margherita. Ho pensato a don Giulio, a don Lorenzo e a don Franco, che per anni si sono fatti le celebrazioni doppie sistematicamente.

Nel tempo di Pasqua faremo una visita a tappeto del cero pasquale a tutti i settori, contando di poter visitare anche molte famiglie. Siamo sicuri che sarà un momento bello di evangelizzazione barriale.

Oltre a svolgere perfettamente il suo servizio di cuoca, Carmen oggi ha dato lezioni di cucina a suor Blessila. Le ha insegnato a fare le torte dolci.

Complimenti a tutt’e due!

Stamattina alle nove mi sono tirato in letto e ho dormito fino a mezzogiorno. Non so cosa è, ma avevo un bisogno disperato di riposarmi.

Adesso sto meglio!

Il lavoro di oggi è stato quasi tutto centrato sulla riconciliazione.

Nel pomeriggio, la riunione degli animatori di Comunità Ecclesiali di Base aveva come tema il sacramento della riconciliazione, mettendo a fuoco due motivi per i quali molta gente non si confessa: la paura o la vergogna, e il pensare di non avere peccati. E il mattino mi ci è voluto per preparare bene il materiale della riunione.

Dopo la riunione degli animatori, sono corso alla parrocchia di Santiago el Menor perché avevano la celebrazione penitenziale: ho confessato un’oretta.

La ragione per cui mi sono fermato poco a confessare è che avevo la riunione dei genitori dei bambini del battesimo e della riconciliazione. L’ho fatta, accompagnato da vari catechisti. La partecipazione non è stata al 100%, e devo vedere come trovo la maniera di vedere i genitori che non si sono presentati.

Siamo andati con Carmen Moro all’Air France a vedere se si può spostare il suo ritorno. Il biglietto è stato comprato per tornare domenica, ma Carmen è disposta a fermarsi dieci giorni in più, visto che Lorenzo è ancora a Genova.

Purtroppo l’Air France ci dice che quella che Carmen ha è una tariffa stagionale che non ammette cambi, ma ci ha suggerito di provare a muovere la cosa dall’Italia.

Ho messo la cosa in mano a don Francesco, vediamo cosa si può fare.

Il Ritiro di Quaresima della Divina Misericordia è andato bene su tutti i fronti.

Ottima l’équipe che l’ha dato, un’équipe del Rinnovamento nello Spirito, realmente piena di Spirito Santo, con una predicazione viva e centrata sulle testimonianze di vita.

Ottima la partecipazione: i genitori dei bambini del battesimo e della riconciliazione hanno risposto e hanno detto presente con amore. Ho fiducia che vari di loro cominceranno a vivere con più amore la Chiesa.

Ottima la organizzazione da parte di Marcial. Da parte mia non ho fatto niente anche perché possa imparare facendo, se capita, i suoi errori. Nei giorni scorsi è riuscito anche ad approntare un bagno con tanto di acqua, che ha funzionato egregiamente.

Io ho potuto fare qualche saltino, senza poter stare tanto tempo. Marcial che se l’è goduto tutto era soddisfattissimo stasera!

9:09 pm

Messa secca

La Messa dei giovani di Santa Margarita è stata secca come il deserto del Sahara: neanche un canto. Per la prima volta abbiamo recitato il Signore Pietà, il Santo e l’Agnello di Dio. Non abbiamo recitato il Gloria perché in Quaresima si omette.

La ragione è che i giovani del coro erano alla Cappella del Barrio per il ritiro di quaresima dei giovani. Io stesso ha incoraggiamo la loro partecipazione là, ma non immaginavo un vuoto tanto grande alla Messa.

Carmen, la nostra ospite, si dimostra ogni giorno di più buona cuoca. Sta anche insegnando alle suore a fare torte e focacce. E mangiamo perfettamente, con molta verdura e senza troppa carne.

Grazie, Signore!

La camminata penitenziale nei settori si è svolta abbastanza bene. Soltanto nel settore Nueva Jerusalén i tre gruppi erano mezzi esigui, anche se ben animati. Nei settori di Betania, Nueva Alianza ed Emaús ho visto partecipazione ed entusiasmo.

Ho partecipato in particolare all’inizio della camminata del settore Nueva Alianza, e alla conclusione di una delle due camminate del settore Betania e a quella del settore Emaús. In particolare in quest’ultima mi sono goduto il momento in cui si è abbattutto il muro e lo si è calpestato cantando, a significare che i muri che ci dividono li vogliamo eliminare, con l’aiuto del Signore.


Gli studenti presenti al ritiro

Stamattina è stato il primo ritiro di Quaresima con il liceo, le due prime e le due seconde.

La Scuola di Evangelizzazione, della quale siamo ospiti fissi per questi ritiri, è stata come sempre molto ospitale.


Parte dell'equipe che ha lavorato con gli studenti nel ritiro

Marcial ha parlato loro di due passi sulla misericordia: la peccatrice che lava e profuma i piedi di Gesù in casa di Simone il fariseo, e i due debitori. Centro della meditazione: riflettere sul fatto che Dio perdona perché ama, e chi riceve più amore perdona di più, e al contrario, chi non perdona è perché non è nell’amore di Dio.

E poi suor Cristina ha riflettuto con loro sulla maniera di vivere la Quaresima. I contenuti gliel’avevo preparati io (dicendogli che poteva adattarli come più gli piaceva), ma l’interpretazione è stata superba, me ne sono reso conto anche dalla mia postazione di confessione.

E difatti io mi sono passato la mattinata parlando con vari giovani e confessando qualcuno di loro. Molti si erano già confessati con il padre Tomás nei tre mercoledì che è venuto a confessare.

Lo stesso che con i conviventi nei settori, mi sono goduto tutte queste conversazioni. Ho cercato soprattutto di dare motivazioni a questi giovani per vivere nella chiesa l’amore a Dio, e spero di esserci riuscito.

Una ragazzina mi ha anche confidato un desiderio iniziale di diventare suora, e l’ho subito messa in contatto con suor Cristina.

C’era con noi anche Carmen, che si è goduta anche lei il ritiro. Ha fatto anche dei bei complimenti a Cristina per la sua meditazione.

In questa quaresima mi sono preso l’impegno di incontrare i conviventi. Il mercoledì e il giovedì pomeriggio li dedico a vedere questa gente, ogni giorno in un settore diverso. Soprattutto è per offrire un’orientazione che li possa aiutare ad andare verso una situazione più in linea con i comandamenti di nostro Signore: sposarsi, vivere castamente o lasciarsi.

Il pomeriggio di oggi l’ho dedicato alla gente della Mina, che è una delle parti più povere della nostra parrocchia. Ho “lavorato” su un divano posto gentilmente a disposizione da Félix e María, una coppia che si è sposata quattro anni fa, e che ospitano in una tettoia attigua alla loro casa la Celebrazione della Parola del martedì.

Dalle tre e mezza che ho cominciato sono stato sul divano fino alle otto. Ed è stato veramente un “divano della conversione”.

Ho visto abbastanza gente, una metà senza prospettive di cambio di situazione a corta scadenza ma con la volontà di fare qualcosa, un altro quarto con il desiderio e la possibilità di prepararsi alla svelta per il matrimonio, e l’ultimo quarto non conviventi ma che ancora non ricevono la comunione (e la riceveranno presto).

Mi ha colpito soprattutto il dialogo con Salomé e quello che ne è seguito.

Salomé e il suo compagno Bilín hanno meno di quarant’anni, e vivono insieme da venti anni. Un anno fa hanno cominciato insieme il corso di preparazione al matrimonio, ma l’ha finito soltanto lei, perché Bilín a metà corso ci ha ripensato e ha lasciato perdere, ed è tornato ai vecchi amici e alla birra. Oggi pomeriggio ho fatto il dialogo con Salomé, la quale mi raccontava che il marito è insopportabile, e che hanno molti problemi, e che lei se potesse se ne andrebbe da casa. Ho cercato di aiutarla a mettersi in una prospettiva di fede, ma l’impressione era che le cose fossero ben difficili. Alla fine mi sono azzardato a chiederle di mandarmi suo marito. E il marito è venuto, e tra il clima della quaresima, il fatto che per aspettare il suo turno ha partecipato in una specie di momento di preghiera, e la chiamata del Signore, fatto sta che fra tutto questo quando è venuto a sedersi sul divano era un agnellino. Dopo aver parlato un po’ da soli gli ho chiesto di richiamare sua “moglie”, che era lì fuori, e le ha promesso sinceramente di tornare alla vita di chiesa e di lasciare gli amici e la birra.

Per me è stato un momento commovente, così come lo è stato per le varie persone presenti quando, alla fine di tutti questi dialoghi, Bilín ha dato testimonianza del suo desiderio e volontà di cambiare. Insieme abbiamo tutti ringraziato il Signore!

Ognuno dei dialoghi di oggi pomeriggio è stato fruttuoso: in tutti ho visto la voglia di ricominciare. Ed è stato molto edificante anche per me.

Non mi rimane che dire: Grazie, Signore!

Grazie, Signore, per questo ministero in Guaricano!

Grazie, perché non mi fai mancare il calore di tanti fratelli!

Grazie per tutte le persone che vedo che vogliono cambiare e convertirsi a te!

Grazie per questa quaresima così ricca di frutti nella parrocchia!

Grazie perché continui a chiamare uomini e donne a seguirti da vicino!

Sei grande, Signore!


il biglietto da visita dell'ambulanza

Ho fatto finalmente il biglietto da visita dell’ambulanza!

Lo vedete in anteprima, e nei prossimi giorni lo distribuiremo alla gente.

Lì avete i numeri di telefono, se avete bisogno dell’ambulanza basta che chiamiate e ve la mandiamo immediatamente!

Stiamo preparando un’attività di settore per venerdì, una specie di Via Crucis.

Il piano pastorale prevede che si realizzi nei settori, ognuno dei quali ha circa 200 famiglie.

Mi sono reso conto oggi che, nonostante si avesse parlato di farla per settore, i vari settori si sono unificati tre a tre o due a due. E perché? perché facendolo di settore va poca gente e facciamo brutta figura.

Ho dovuto lottare un po’ per spiegare il motivo per cui questa attività va fatta di settore, anche a costo che vadano pochi; e far capire che non è un rischio, ma una sfida. Che se abbiamo paura che vada poca gente dobbiamo mettere più entusiasmo nell’invitare gli altri e nell’aiutarli a partecipare.

Ho anche aggiunto che, visto che è il vescovo che ci chiede di farla così, e in definitiva siamo certi che dietro al vescovo c’è il Signore che ci sta chiedendo questo, se faremo brutta figura in realtà la farà lui, che si arrangi e che cerchi la maniera per non farla!! E comunque, in croce Cristo ha fatto, umanamente parlando, la brutta figura peggiore della storia: un Dio che muore in croce!

Vi saprò dire!

Mi sono fatto oggi pomeriggio due orette di confessioni nel settore San Ramón.

Sono le prime della parrocchia, lunedì continuiamo con quelle di Santa Margarita, e l’altro lunedì con quelle della Divina Misericordia.

Nel frattempo i giorni prossimi nel pomeriggio avrò i dialoghi con i conviventi.

Oggi ho fatto un po’ la trottola, con le due messe nelle quali avevamo i catecumeni (bambini e giovani), la giornata con i bambini catecumeni dove ho spiegato i comandamenti, e la messa della sera con il battesimo di una persona anziata e malata.

Per grazia di Dio alla fine della Messa ho potuto accompagnare Miguel Ángel al Seminario, il Signore mi ha tolto la stanchezza!

Però stasera devo e voglio andare a dormire presto!

L’anno prossimo ci sarà la V Conferenza Generale dei Vescovi dell’America Latina. In previsione di essa, si sta facendo adesso in tutte le diocesi una consultazione del popolo di Dio, basandosi su un documento preliminare.

Abbiamo avuto appunto stamattina questa consultazione per la nostra zona. Ogni parrocchia ha partecipato (quelle che hanno partecipato) con 10/15 persone, e le nostre parrocchie siamo andati con i consigli pastorali al completo.

È toccato a me fare una presentazione introduttiva sulle quattro conferenze generali precedenti, la qual cosa è stata per me molto istruttiva, perché la preparazione di questa esposizione mi ha costretto a documentarmi.

Poi ci siamo riuniti in maniera trasversale, mischiati cioè dalle varie parrocchie, e il mio gruppo ha dialogato sulla ricerca della felicità da parte della nostra gente. Ne sono venuti fuori agganci fecondi al piano pastorale diocesano, alla vita liturgica, all’impegno apostolico.

Nonostante fossi andato mezzo scettico, mi sono goduto questa mattinata!

Poi

L’incontro di formazione del personale del mattino ha toccato oggi il tema del Pentateuco.

Mi sembra che mi è venuto abbastanza interessante e comprensibile. Mi stupisce comunque sempre la bassissima cultura generale che hanno questi maestri, anche quelli laureati. A volte vedo che le parole un po’ più difficili devo spiegarle una a una se voglio che capiscano il discorso.

Avevo anche Julián, il giovane portiere del liceo, e la poliziotta che ci hanno assegnato da poco, che sono entrambi evangelici. La poliziotta l’ho vista più sciolta, Julián doveva essere ancora un po’ scocciato perché l’altro ieri gli ho dato a intendere chiaramente che ho visto che se ne sta andando via dal lavoro un’ora prima di quando gli tocca.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto la Via crucis di Quaresima animata e partecipata dagli studenti della nostra scuola primaria.

Non hanno partecipato molti, e una ragazzina che ha partecipato si è persa, a quanto mi hanno detto dopo (o forse ha approfittato per andarsi a fare i fatti suoi in barba ai suoi genitori…), però la presenza è stata abbastanza di qualità, più in chiesa per la messa che in strada, dove l’ambiente era molto dispersivo.

Abbiamo finito prima che diventasse scuro. Era una cosa che mi stava a cuore particolarmente perché nel buio e senza luce il ritorno a casa diventa pericoloso.

Nieve, la maestra di religione di settima e ottava, ha preparato il tutto in maniera ben fatta, ed è stata anche l’unica maestra che ha partecipato alla Via crucis.

Finalmente ci siamo, o meglio, mi sono deciso a fare il ritiro di Quaresima della scuola serale con il personale e gli studenti. Il personale c’erano tutti, degli studenti la metà, ma non mi lamento, perché la presenza a scuola il venerdì è critica in questo tipo di studenti. Molti, giovani, vanno in discoteca, altri sono stanchi, altri approfittano che i precedenti non vanno e se ne rimangono a casa anche loro.

Del ritiro mi ha colpito soprattutto un momento dei gruppi di condivisione. Dopo una meditazione su quaresima e conversione, c’erano delle domande da rispondere insieme, e una diceva: in cosa devo cambiare. Beh, a questo punto un giovane di 15 anni ha confessato che appartiene a una banda di ragazzotti che va in giro a fare stupidaggini, e in particolare rompe a pietrate le lampade della strada. Il tipo ha capito che non può farlo ed è disposto a cambiare!

Mi è piaciuto poi il fatto che hanno partecipato anche la nostra Carmen e suor Serafina. Sono state due presenze molto belle e significative!

9:38 pm

Un ex cattolico

Ieri sera ho visto per la strada un signore che era un buon cattolico, del terz’ordine francescano. Un anno fa è diventato evangelico, della Chiesa Pentecostale Missionaria.

Predica casa per casa contro la Chiesa Cattolica e contro i sacerdoti, sfoggiando dotte citazioni dai profeti dell’antico testamento che se la prendevano con il sacerdoti del loro tempo.

Sostiene che i cattolici non seguono Cristo, ma un uomo (vuol dire il prete), e non si rende conto che la sua chiesa l’ha fondata un americano all’inizio del secolo scorso.

Che fatica parlare con questa gente!

Per la prima volta, tenendo conto che lui era un cattolico abbastanza ben formato, gli ho buttato in faccia con un po’ di forza che non può essere vero, come dice, che i cattolici adorano la Madonna, che sono pieni di idoli, che non può essere vero che lui adorava idoli quando era cattolico. E di fatto su questo non mi rispondeva. Tornava sempre al fatto che i cattolici vanno a Higüey per adorare la Madonna… e che Gesù Cristo non ha detto a nessuna donna di vestirsi come gli uomini (qui le donne evangeliche non possono portare i pantaloni)… uffa, sono stufo di queste stupidaggini!

Devo pregare di più per lui, ho la speranza che il Signore gli torni a illuminare la mente.

Oggi pomeriggio sono stato qualche ora nella cappella del settore Emmaus per dialogare con la gente che ancora non può confessarsi. È stato molto bello, almeno 4 o 5 persone hanno trovato la forza e la decisione di cambiare vita. Grazie, Signore!

Poi, alle sette, avevo confessioni nella parrocchia di San Benito (Benedetto). Molta gente, e varie confessioni proprio belle.

Ogni giorno apprezzo di più questo ministero presbiterale che il Signore mi ha dato!

Questo mese di marzo è dedicato al tema della riconciliazione: abbattere i muri!

Con le Comunità Ecclesiali di Base (CEB) stiamo usando un materiale preparato da un’equipe diocesana, che aiuta a riflettere sui muri: il muro in sé sono le divisioni che ci sono tra noi, ma il muro poggia su un fondamento, che sono i nostri peccati, i quali sono dovuti a loro volta a una mentalità non in linea con il Vangelo.

L’incontro di questa settimana in particolare fa meditare su molte parole di Gesù che chiedono appunto di cambiare mentalità.

L’aereo con Lorenzo è partito ieri sera alle nove.

Suor Modesta e suor Cristina sono andate all’aeroporto ad accompagnarlo, e c’è andata anche Carmen.

A mezzogiorno avevamo festeggiato il compleanno di Lorenzo. A lui non piacciono queste cose, ma alle suore tantissimo, e avevano adornato il refettorio con palloncini colorati, bamboline di filo di lana, fiori, e vari regalini tra cui due pacchetti di caramelle da distribuire ai bambini. Le caramelle sono state la cosa che a Lorenzo è piaciuta di più! Non per lui, naturalmente, ma per i bambini!

8:57 pm

Domenica piena

Oggi è stata una giornata con varie cose.

Due messe al mattino, e tra l’una e l’altra far partire il ritiro parrocchiale di Santa Margarita. Sono venuti a tenerlo un’équipe del Cammino Neocatecumenale.

Al pomeriggio presto alla Divina Misericordia una catechesi sui peccati ai giovani del battesimo, e appena finito la stessa catechesi un po’ semplificata ai bambini del battesimo.

Dopodiché l’adorazione eucaristica che concludeva il ritiro parrocchiale, e infine la Messa d’orario a Santa Margarita delle diciotto e trenta, con un buon numero di bambini del battesimo.

Mi sento un po’ saturato ma sono contento perché tutto è andato bene.

La gente che è venuta per il ritiro ha avuto un’ottima impressione della parrocchia, e fanno fatto i complimenti a tutti, e la cosa ha fatto sentire tutti molto bene. Oltre a questo, naturalmente, le meditazioni del ritiro sono state semplici ma profonde, la gente le ha gustate. Non io, purtroppo, che ero “in tutt’altre faccende affacendato”.

Domani pomeriggio Lorenzo partirà per Genova, ha un fratello molto malato e deve aiutare ad assisterlo. Si fermerà al suo lato finché sarà necessario.

Voleva ritardare questo viaggio a dopo Pasqua, perché in Quaresima c’è molto lavoro di confessioni, in parrocchia e nelle altre parrocchie della zona, ma le condizioni gli hanno richiesto di anticipare.

Ti siamo vicini con la preghiera, Lorenzo!

P.S.: se qualcuno volesse il telefono di don Lorenzo a Genova può chiedermelo scrivendomi a donpaoloprotezione@gsi.it . Bisogna avere l’avvertenza di togliere la parola protezione, che ho messo per evitare che mi arrivi posta inderiderata. Lasciare solo donpaolo prima della chiocciola @.

Stamattina abbiamo cominciato a livello di zona pastorale il lavoro sulla pastorale educativa. Io sono il prete incaricato della zona, e di per sé ogni parrocchia dovrebbe mandare un rappresentante a queste riunioni mensili.

In pratica non si era mai fatto niente, anche perché non tutti i parroci sono integrati al mondo scolastico.

Stamattina abbiamo cominciato in cinque: oltre a me c’era Matilde, la nostra vicedirettrice, Nieve, nostra maestra di formazione, Luz María, che è direttora di un piccolo collegio nel territorio della Divina Misericordia, e Carmen, una maestra del barrio di Ceuta.

Di 20 parrocchie ce n’erano solo tre! Però non importa, l’importante è che abbiamo cominciato, e c’è da parte di tutti e cinque il desiderio di coinvolgere più gente.

Il lavoro fatto oggi è stato leggere e condividere sull’introduzione della Gravissimum Educationis, il documento del Vaticano II sull’educazione. La prossima volta, che sarà in maggio a causa della Settimana Santa, continueremo a leggere il resto.

Grazie, Signore!

Con la nostra scuola stiamo vivendo oggi il ritiro di Quaresima. La mattinata è stata molto bella, molto animata in canti, e molto profonda in riflessioni. I maestri, e anche i bidelli ecc., mi sono sembrati contenti.

Io ho fatto una riflessione sulla storia della Quaresima, che una persona mi ha detto che è stata bellissima. Le vie del Signore sono infinite, o anche strane: a me sembrava di non aver detto granché…

Ho anche confessato un po’ di gente, belle confessioni, il ritiro aiuta molto la gente ad andare in profondità.

Tra poco riprendiamo con il turno del pomeriggio. Le meditazioni toccano una a me a una a Carmen.

Aggiornamento serale: Anche nel pomeriggio tutto è andato liscio, c’è serenità, e mi sembra che se lo siano goduto!

Grazie, Signore!

Ho passato tre ore oggi pomeriggio a confessare persone che non possono ricevere l’assoluzione nel settore Sinaí.

Sono persone conviventi, alle quali bisogna dare un’attenzione pastorale specifica per aiutarli a trovare la strada del matrimonio.

Dalle tre e un quarto c’ho dato fino a oltre le sei. È stato bello vedere il desiderio di questa gente di trovare il cammino del Signore.

Dopo, sono andato a una parrocchia di Villa Mella. Dovevano avere la celebrazione penitenziale, ma inspiegabilmente non c’era nessuno in parrocchia.

Oggi pomeriggio è cominciato il tour de force delle confessioni di Quaresima, con le confessioni della gente del settore San Ramón.

Non è venuta molta gente, ma ci sono state delle confessioni molto belle, che mi hanno rallegrato il cuore.

Di sera poi sono tornato da quelle parti ad accompagnare tre laici responsabili di comunità apostolica che hanno partecipato a un seminario in Betania. Sono arrivato a casa tardi, ma mi sono sentito più vicino a quella comunità che purtroppo vive lontano dal centro parrocchiale. Durante gli spostamenti là, tra un buco e un altro della strada, ho visto anche Yuri, il fratello di suor Cristina, che mi ha assicurato che sta pensando seriamente al matrimonio (quante volte me l’ha già detto? non lo so più!), e l’ho visto con la volontà di venire di più a Messa.

Domani il padre Tomás verrà a confessare i ragazzi del liceo. Dedicherà loro tutta la mattinata, dalle otto e mezza fino a mezzogiorno. Suor Cristina li preparerà per questo incontro speciale con Cristo!

Grazie, padre Tomás!

Stamattina ci siamo ritrovati senza internet – a proposito, non ve l’avevo detto che ormai la riceviamo, in casa via wireless, dalla linea a 128kb/s che ci hanno messo a scuola -. La diagnosi era che non c’era corrente dove la connessione arrivava.

Quando sono andato là ho trovato la protezione dell’inversore scattata per sovraccarico. Com’è, come non è, mi dicono che il professore che è lì nella mattinata aveva alimentato dieci monitor dall’inversore invece che dalla linea. Sfido io! 800W in più sull’inversore, che non è fatto per sostenerli.

Domani mattina devo parlare con ‘sto professore per capire bene perché ha fatto questo.

Oggi dovevamo scegliere il nuovo responsabile del settore Altagracia (Ponce), per sostituire Matilde che vive fuori dal settore.

Sono usciti vari candidati, ma fondamentalmente la cosa si è ristretta a due, Mdes., giovane signora di quasi quarantànni che lavora nella parrocchia dalla tenera età, e Mri., che è arrivata solo da due anni ma che porta avanti il lavoro con molto amore.

Alla fine sono stato io a dire che preferivo Mdes. per la poca esperienza di Mri. Il problema è venuto dal fatto che Mdes. ha rifiutato l’incarico, adducendo che la comunità non è stata con lei in un momento difficile, e che non accetta la responsabilità perché sicuramente la lasceranno sola.

Così siamo rimasti in un nulla di fatto. Vedendo l’atteggiamento di Mdes., forse è meglio così.

Qualche giorno fa ho saputo di una morte terribile: un giovane di trent’anni, ritardato mentale (quasi non parlava), che è stato barbaramente ucciso in quello che sembra un gioco di delinquenti.

Nella sua discapacità è finito lunedì sera in un barrio più pericoloso del suo Guaricano, di notte, e lì un gruppo di gente che beveva a un bar ha “giocato” con lui, l’ha legato nudo a un palo, gli ha bruciato i piedi con una fiamma, gli ha mutilato i genitali, gli ha dato botte e, dopo varie ore, l’ha finito con tre pugnalate alla pancia.

La sua famiglia è stata in ansia tutta la notte, poi alle cinque di mattina sono usciti a cercarlo e dopo varie ore hanno scoperto il macabro spettacolo.

La cosa più triste per loro, a parte la perdita del figlio e fratello, è stato il fatto che sul giornale è uscito che Nelson (così si chiamava) era parte di una banda di delinquenti. Mentre che tutti quelli del suo quartiere affermano senza ombra di dubbio che non sarebbe stato capace di far male a un gatto.

Ho firmato anch’io una lettera volta a riabilitarlo, ma sembra che chi ha giocano con lui fino ad ucciderlo doveva coprire la sua atrocità mascherandola da atto di “giustizia” verso un delinquente, e sembra che per questo abbia pagato la polizia.

Ieri sera alle 10 sono stato sorpreso da un casotto insolito. Veniva dalla strada: botti, trombette, tamburi. Subito ho pensato che ci fosse stato qualche partita di baseball e che qualche squadra locale avesse vinto, ma non mi risultava, i giornali non parlavano di nessuna partita importante.

Poi mi sono ricordato del batey haitiano che abbiamo di fianco, e del fatto che era venerdì di quaresima. Mettendo insieme tutto la spiegazione era chiara: gli haitiani “festeggiano” a modo loro la quaresima facendo caos per la strada. È il gagà, una danza tipica haitiana.

Se l’interpretazione è giusta, venerdì prossimo si ripeterà.

Mezz’ora fa è arrivata alla missione Carmen Moro. È di Geo, ed è alla sua seconda permanenza, la prima volta è venuta con il suo parroco, don Chicco Di Comite, e s’era fermata un mese. Ha programmi di fermarsi un mese anche adesso.

Porta con sé tanto entusiasmo e tanta voglia di vivere! Si renderà utile in cucina, sollevando un po’ Lorenzo, e tagliando i capelli ai bambini.

Benvenuta tra noi, Carmen!

Sono riuscito a trovare la voglia di preparare le copie di tutte le catechesi dei giovani in preparazione a battesimo e riconciliazione.

Sono di quei lavori che ti scoraggiano, perché sono noiosi, ma grazie a Dio ce l’ho fatta!

Abbiamo avuto quattro messe oggi, due a Santa Margarita e due alla Divina Misericordia.

A Santa Margarita c’è stata molta più gente di sera, mentre alla Divina Misericordia tanta gente sia al mattino che alla sera.

A me stupisce che sentano – grazie a Dio! – di più il mercoledì delle ceneri che l’Altagrazia e la Mercedes, che pure sono Madonne e sono patrona e protrettice della Repubblica Dominicana. Stasera avevo tantissime madri strapiene di bambini piccoli che facevano abbastanza cagnara in chiesa.

C’erano anche gli adolescenti del gruppo Ciempiés, che per l’occasione non hanno fatto riunione per partecipare alla Messa.

Invece Juan Luis è andato a imporre le ceneri a Duquesa, e al ritorno m’ha detto che ha trovato un’assemblea ben nutrita e qualificata!

Nelle nostre parrocchie abbiamo sempre invitato i conviventi a partecipare alle celebrazioni penitenziali, in quanto il dialogo con il sacerdote, anche se non poteva arrivare all’assoluzione, è comunque un fatto positivo per la crescita spirituale della persona, e molte volte per aiutarla ad uscire dalla sua situazione di peccato.

Nell’ultima riunione del clero della zona, però, l’arciprete (=il vicario zonale) ci ha comunicato che il vescovo non vuole che si invitino a queste celebrazioni quelli che non possono completare il processo penitenziale, c’è il rischio di una confusione sul sacramento e sulle sue esigenze.

Così ho fatto oggi una riunione con i responsabili di settore per vedere come fare. Non mi va infatti di lasciare i conviventi fuori dall’attenzione pastorale del sacramento della riconciliazione, e al tempo stesso non voglio disobbedire al vescovo.

Così abbiamo organizzato che per i conviventi ci saranno momenti apposta dedicati al dialogo con loro nei vari settori, una specie di direzione spirituale, e sarà nelle settimane precedenti le celebrazioni penitenziali. Poi, il giorno delle Celebrazioni, li inviteremo a realizzare un servizio di intercessione per i loro fratelli che possono confessarsi. Ci sembra che in questa maniera si sentiranno chiesa, e con l’impegno di arrivare anche loro a ricevere il perdono dei loro peccati.

Oggi pomeriggio, essendo festa nazionale, l’arcivescovo di Santo Domingo ha ordinato quattro diaconi transeunti. Juan, Faustino, Manuel e Robert hanno ricevuto il diaconato in una cattedrale bella piena.

Dei quattro conosco un po’ il primo e l’ultimo. Juan è venuto una volta al Guaricano a fare la settimana di pastorale vocazionale. Mi sembra di ricordare che ha mangiato e dormito con noi. Dev’essere stato quattro o cinque anni fa. Invece Roberto lo conosco di vista, per averlo visto varie volte in seminario. È una faccia di persona semplice, mi ha sempre suscitato simpatia, e forse è per questo che ricordo il suo nome.

La celebrazione è stata la occasione per ricordare anch’io il giorno in cui sono stato consacrato per il servizio!

1:26 pm

Festa nazionale

Oggi qui in Repubblica Dominicana è festa nazionale: il 27 febbraio 1844 il paese si liberava dalla dominazione haitiana.

Questa celebrazione conclude il mese della patria, che si apre un mese prima, il 26 gennaio, giorno natalizio di Juan Pablo Duarte, il padre della patria.

Mi sono passato la mattinata riorganizzando fisicamente il laboratorio di informatica del liceo.

Il laboratorio di informatica del liceo non lo stiamo usando più per il liceo: è piccolo (solo 12 pc), e il nuovo laboratorio della primaria serve anche per la secondaria.

Ora, grazie alla connessione via cavo UTP che ho fatto tra i due laboratori, abbiamo internet anche nel laboratorio vecchio. Lo faccio diventare quindi un centro di accesso a internet, diretto prima di tutto ai nostri studenti, e poi probabilmente anche al pubblico.

Il lavoro che ho fatto stamattina è stato di pulizia e di riorganizzazione. Ho cambiato due clienti che non funzionavano bene, e ho messo in ordine la miriade di cavi cavetti cavettini della corrente, di rete, dei mouse e delle tastiere.

Manca solo controllare che siano a posto i dischetti di avvio dei clienti e poi si può cominciare.

Il rito di Entrata al Catecumenato s’è svolto stamattina nelle due parrocchie.

Abbastanza buona la presenza dei bambini, meno quella dei giovani: ne mancavano parecchi!

Da domenica prossima i due gruppi cominceranno la catechesi specifica sui sacramenti.

Oggi pomeriggio abbiamo avuto un momento di incontro, quasi di ritiro, di tutte le Comunità Apostoliche delle due parrocchie.

È stato un pomeriggio molto piacevole, per vari motivi.

  • In primo luogo perché la partecipazione è stata alta, superiore al 60% dei membri delle Comunità. Trovarsi tante persone dà sempre una grande gioia!
  • Poi perché sono stati con noi Wendy e Danielito, la coppia giovane che ci ha aiutato a fare i primi passi con il SINE.
  • E ancora perché le meditazioni fatte, una fatta da me sull’amore, l’altra da Wendy sul dare tutto di noi stessi al Signore per la chiesa, sono arrivate al cuore di tutti.
  • E non bisogna trascurare la bella cornice della parrocchia di Santiago el Menor, che ci è stata messa a disposizione e che si è dimostrata ambiente adatto per quello che dovevamo fare.

Che posso aggiungere? Soltanto dire: Grazie, Signore!

Finalmente abbiamo ripulito il filtrante che era tappato. Gli scarichi delle acque nere dell’edificio di tre piani non avevano sbocco, con cattivi odori in molti posti e inconvenienti vari.

Sono venuti la ditta che l’avevano fatto, e lavorandoci tre ore l’hanno riattivato. Speravo che me lo facessero gratis (di fatto mi avevano dato una garanzia) ma non c’è stato verso, ho dovuto pagare i due uomini che ci hanno lavorato.

Stasera abbiamo avuto l’incontro dei genitori a Santa Margarita. Era con i genitori dei bambini che riceveranno il battesimo e quelli che faranno la prima riconciliazione.

Mancavano parecchi, soprattutto nell’elenco della prima riconciliazione.

Dopodomani i candidati al battesimo faranno la solenne Entrata al Catecumenato in presenza della comunità parrocchiale.

Stasera abbiamo fatto con loro la prima parte di un seminario sulla maniera di portare avanti queste comunità.

Stasera si è parlato dei prime due momenti in cui si articola l’incontro settimanale della comunità: la preghiera di lode e lo studio della catechesi.

Il padre Alfonso Navarro, fondatore del SINE, ha lasciato una riflessione molto bella e profonda su come portare avanti questa esperienza, e io sono molto contento di portarla avanti nelle nostre parrocchie.

Stasera abbiamo avuto la riunione con i genitori dei bambini che saranno battezzati a Pasqua.

Nella Divina Misericordia sono una settantina. Hanno fatto per lo meno due anni di catechismo, e ora entrano nella preparazione più immediata, che coincide con la quaresima.

Tutti gli anni iniziamo vedendo i genitori, perché si sa che la famiglia deve farsi protagonista del cammino di fede dei suoi figli.

Insieme ai genitori dei bambini che saranno battezzati c’erano anche i genitori di quelli che faranno la prima riconciliazione. I bambini che faranno questo passo sono un centinaio. L’anno prossimo riceveranno la prima comunione.

Una cosa che forse non sono ancora riuscito ad accettare qui è il fatto che la maggioranza di questi bambini vengono al catechismo all’età che gli pare, poi si allontanano, ritornano… In maniera che nel gruppo che si battezza sono rappresentate tutte le età da otto anni fino a 12/13. E poi ci saranno anche i più grandi, ma quelli li prepariamo in un gruppo a parte.

Adesso i bambini che si preparano al battesimo cominciano un cammino più intenso di catechesi e di partecipazione attiva alla Messa. Tutte le domeniche avranno la catechesi specifica sul battesimo, una domenica avremo una convivenza di un giorno intero, e i loro genitori sono invitati al ritiro di quaresima che sarà tra un mesetto.

Vi chiedo una preghiera perché possano prepararsi bene ed essere pietre vive della chiesa!

Oggi mi sono passato tutta la giornata a mettere in ordine gli elenchi dei bambini che riceveranno i sacramenti.

I catechisti li hanno iscritti a inizio anno, e hanno passato le schede di iscrizione, che la segretaria ha digitato al computer della parrocchia. Adesso, con la lista stampata, ogni catechista ha segnalato chi è pronto per il battesimo, la prima riconciliazione, al prima comunione.

Da parte mia detto i criteri con cui selezionare i bambini, in base all’età, alla classe della scuola, e al tempo che frequentano il catechismo.

Sono riuscito a mettere in ordine tutto, in maniera che domani per la prima riunione dei genitori saprò chi riceve e quale sacramento riceve.

Stamattina sono stato vicino a Juan Dolio (è un posto famoso per il mare), a passare alcune ore in compagnia dei preti della diocesi di qua.

Il vicario episcopale per il clero sta organizzando questi incontri bimestrali, incontri non per sentire conferenze o discutere problemi, ma per stare insieme serenamente.

E di fatto mi sono passato quelle ore giocando a domino e a scacchi, e chiaccherando con vari preti.

Un clima bello, in un ambiente bellessimo!

L’aereo di suor Blessila è arrivato ieri, in perfetto orario.

Ci ha portato una giovane suora, entusiasta, dinamica, scherzosa. Mi ha colpito il fatto che nonostante fosse in viaggio da almeno 18 ore non le mancava il sorriso e la voglia di scherzare.

Oggi suor Blessila riprende il suo lavoro nel consultorio. Buon lavoro, Blessila.

Ieri avevamo l’attività di settore del giorno dell’amicizia (san Valentino). In ogni settore si sono organizzate due, tre, quattro attività distinte, in vari punti.

Purtroppo la maggior parte di queste attività sono state, almeno umanamente parlando, un mezzo fiasco: poca gente, poca gente nuova. E la cosa che mi ha fatto tristezza è che in strada c’erano tantissime persone, ma occupate in tutt’altra cosa: giocare a domino, bere in qualche bar, ecc.

L’impressione è che l’attività nostra non interessasse più di tanto alla gente. O è che i messaggeri non l’hanno saputa presentare in maniera convincente?

Stamattina non avevo voglia di andare all’incontro dei preti e diaconi della zona, ma per non dare cattiva testimonianza a Marcial sono andato. È venuto anche Lorenzo.

Di fatto il Signore mi ha fatto capire che ne valeva la pena, perché si sono trattate varie cose importanti:

  • Si è fatto il calendario delle celebrazioni penitenziali di quaresima. Mi sono impegnato ad andare praticamente a tutte, la vedo come una cosa prioritaria del mio ministero.
  • Abbiamo toccato il tema del battesimo dei conviventi, che di fatto ho visto che è scottante anche per gli altri.
  • Si è cominciata a programmare la Via Crucis del Venerdì Santo.
  • Abbiamo mangiato insieme (un po’ spartano, a dire il vero!).
  • Dulcis in fundo, ho bevuto della bella acqua di cocco, e anche un buon cocco fresco.