L’incontro di ieri sera con i genitori della prima comunione è stato fatto in particolare per i papà.

Non che la cosa abbia avuto un gran successo: di 70 bambini c’erano 20/25 papà. Agli assenti l’ho convocati per sabato mattina.

Di fatto le mamme presenti dicevano che suo marito lavorava. In due o tre casi ho potuto rendermi conto che c’era una impossibilità di partecipare il papà, mentre gli altri facevano pensare che con un po’ di sforzo avrebbero potuto avere il permesso sul lavoro.

Di fatto la vita di chiesa (e non solo: anche quella scolastica) degli adulti qui è al 75/80% femminile. Per vedere i papà e incidere un minimo su di loro bisogna esigerlo firmemente.

La realtà è che sono molti di più che le mamme i papà che vivono in maniera non controllata la loro vita di famiglia: bevono, giocano alla lotteria, bazzicano più con gli amici che con i familiari, saltano da un fiore giovane a un altro, ecc.

Non riesco a rassegnarmi all’idea che non possiamo migliorare la situazione.

E gli effetti positivi si vedono: l’abbiamo sperimentato a scuola, dove pure lì ogni tanto esigiamo la presenza dei papà, e molte famiglie cambiano, sono più unite e più felici.

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