Oggi pomeriggio un volo Cubana de Aviación mi ha portato a Cuba, dove passerò dieci giorni nella nostra missione. Vi lavorano don Marino Poggi, prete genovese, e don Federico Tavella, prete della diocesi di Chiavari.
L’aereo, un IL-62, colpisce per lo stato trasandato in cui si trova. Gli arredi di bordo hanno la vernice scrostata, nei bagni i dispensatori di sapone liquido sono vuoti, un’antigienica saponetta cerca di supplire senza riuscirvi. Non ci sono salviette di carta, un solo rotolo di carta igienica in uno solo dei due bagni. E pensare che per due ore di volo paghi poco meno della metà di quello che costa un viaggio a Genova, otto ore sorvolando l’Atlantico più un’ora e mezza di volo in Europa. Per quello che ho pagato mi aspettavo molto di più!
All’aeroporto non c’erano né don Marino né don Federico, perché entrambi si trovano qualche giorno in Colombia, ma mi raggiungeranno presto. Un parrocchiano era incaricato di venirmi a prendere.