Per l’Epifania ai gruppi liturgici piace inscenare l’arrivo dei magi e la presentazione dei doni a Gesù bambino. E anche quest’anno i magi sono arrivati davvero, all’offertorio, portando a Gesù oro (alcune gioie di qualche animatore di comunità), incenso (in pezzi di corteccia, non so dove l’anno preso, o se erano rametti di cannella) e mirra (non so cosa era).
A riceverli una veridica Maria quindicenne, con in braccio un non altrettanto veridico Gesù bambolotto. Alle sue spalle Francisco, il portiere della scuola, nei panni di San Giuseppe.
Questo a Betania (Santa Margarita).
Invece a Jacagua non c’è stato niente di speciale da parte loro. Ho provveduto io a inventare un gesto simbolico per tutti i bambini: lasciarsi togliere il cuore ed andarlo a deporre sull’altare, per offrirlo a Gesù: un gesto di maggior valore di quello che hanno fatto gli stessi magi. E la cosa bella è stata poi che i bambini si sono lasciati inviare dagli adulti, e hanno ricevuto il cuore di ognuno di loro e l’hanno portato pure quello sull’altare. Il gesto ha commosso tutti, e spero che rimanga nel cuore di tutti come un ricordo che li aiuti (o ci aiuti) a vivere davvero il dono del nostro cuore a Gesù.