Il nostro ultimo “impegno” festaiolo è stata la cena della Zona Pastorale di Villa Mella (qui si chiama zona pastorale l’equivalente dei vicariati di Genova), che era per i preti (come sempre), per i diacono permanenti con le rispettive mogli (come già da qualche anno), e quest’anno anche per i ci coordinatori parrocchiali del piano pastorale.
Il “risultato” è stato il seguente: i diacono c’erano tutti (o quasi), con le rispettive mogli; i laici coordinatori del piano pastorale c’erano (quelli delle parrocchia che le anno, in pratica ce n’erano sette o otto su ventisei parrocchie che ha la zona); i preti erano praticamente assenti: oltre al vicario di zona e il suo curato c’eravamo io, don Lorenzo, il padre Hipólito, e quasi alla fine sono arrivati i padri Nelson e Candelario, in tutto sette, assenti quattordici. Mancavano tutti i neo catecumenali (sono cinque nella zona), che celebrano l’Eucarestia delle loro comunità a partire dalle otto di sera, e altri preti diocesani che apparentemente non si sono scusati.
In prospettiva pastorale è stato una cosa abbastanza deprimente. Personalmente l’ho vissuto come un momento bello che ho condiviso con i nostri diaconi e mogli e con Carmen e Cristino, incaricati del piano pastorale delle due parrocchie.
Adesso, in effetti, ricordo che anche l’anno scorso la partecipazione di preti fu molto scarsa: si era preparato per trenta persone e c’eravamo solo dodici, e la maggior parte del cibo se l’è portata a casa la gente.
L’impressione è che per il futuro la zona dovrà cercare formule diverse, se vuole che a questi momenti partecipino i preti.