Sono stato stamattina al Ministero dell’Educazione, convocato da una funzionaria del dipartimento dei collegi privati, da cui dipende il nostro liceo.
Da quanto ho capito non possiamo continuare ad essere un collegio privato semiufficiale come siamo adesso, perché la percentuale di personale pagato dallo stato è troppo alta.
Mi sono state proposte due cose: o “restituire” allo stato una parte dei maestri che paga, nel senso di metterli a lavorare in qualche scuola pubblica, la qual cosa equivarrebbe a allontanarli dal nostro centro educativo, oppure cambiare il nostro status da quello di collegio privato con aiuto dello stato a quello di centro pubblico.
Di fatto la prima ipotesi implicherebbe che la quota di personale pagato sarebbe più grande, e a questa maniera sarebbe molto più alta la contribuzione pagata dalle famiglie. E nessuno vuole che questo succeda, perché, nonostante le borse di studio che le generose donazioni di molti ci rendono possibili, il carico diverrebbe insopportabile per molti.
Rimane quindi la soluzione di passare alla modalità pubblica, cioè con tutto il personale pagato dallo stato. La cosa che fa paura in questa soluzione è che da parte soprattutto dei maestri ci si accodi agli standard dei licei pubblici, con scioperi, assemblee, e altre cose che alla fine fanno perdere un sacco di tempo utile per le lezioni. Ma sembra che i professori non siano dell’idea di rinunciare all’impostazione che si è data finora, e che possa essere possibile assumere l’impegno di mantenere lo stesso standard di qualità.
Con l’aiuto della preghiera di tutti sono sicuro che ce la faremo. Anche se necessariamente il processo dovrà essere guidato da qualchedun’altro. In bocca al lupo, dunque, io sarò dietro le quinte con la preghiera!