Oggi è toccato alla nostra zona pastorale vivere l’adorazione eucaristica per la Quinta Conferenza dei Vescovi Latinoamericani di Aparecida.
La Conferenza è nel pieno dei suoi lavori (è cominciata il 13 e finisce il 31), e ogni giorno una zona pastorale dell’arcidiocesi si fa carico del sostegno della preghiera.
Nelle nostre parrocchie abbiamo programmato l’adorazione dalle 7,30 di mattina alle 7,30 di sera, per turni di un’ora, assegnati ai vari settori o gruppi parrocchiali.
Qualche turno è stato più pieno, altri più vuoti, ma la giornata è stata ben coperta in tutti gli orari. Persino dalle 12,30 all’1,30, che è l’orario più critico, c’erano una decina di persone.
Nella mattinata la parte del leone l’hanno fatta i ragazzi della scuola, che secondo le classi si sono avvicendati davanti all’Eucaristia.
L’ultimo turno della sera era quello dei giovani. I quali, come si sa, non sono facilmente coinvolgibili nella preghiera. Tra l’altro non c’erano Quica e Rosy, che hanno fatto l’adorazione nella loro parrocchia (Divina Misericordia), per cui i ragazzi erano mezzi allo sbando. Con molti di loro ho dovuto io farli stare zitti o in ordine o al loro posto. E però, alla fine dei conti, sono stato contento della loro partecipazione.
Nel pomeriggio, verso le quattro, ho dovuto fare un salto a Villa Mella, e ho potuto vedere che l’adorazione era molto più mal presa che da noi: l’avevano programmata solo dalle tre alle cinque, e non c’era quasi nessuno, non c’era esposizione dell’Eucaristia, la gente era abbandonata a sé stessa. Il confronto con la realtà nostra mi ha fatto sentire sanamente orgoglioso, o meglio, riconoscente perché la nostra gente sembra rispondere di più.
Grazie, Signore!