Ieri e oggi erano due giorni di sciopero convocati da alcune organizzazioni sindacali.
Il nodo della questione è la riforma fiscale che il paese deve fare, e che si è ipotizzato che consistirà fondamentalmente in un incremento della base dell’ITBIS ( corrispondente alla nostra IVA).
In realtà ieri lo sciopero è andato a buca. Tutto è stato praticamente normale. O quasi. Sì, perché la maggior parte delle scuole sono state chiuse: mercoledì hanno detto agli studenti che ritornassero lunedì.
Da parte nostra la direzione ha detto che si faceva scuola, ma di fare attenzione ai notiziari, per non arrischiarsi a mandare i figli a scuola se c’è casotto per la strada. In effetti questi giorni di sciopero sono, tradizionalmente, giorni in cui i teppisti si scatenano, bruciando pneumatici e tirando pietre. Per cui non sempre è sicuro uscire di casa.
In tutti i casi, ieri mattina c’erano il 10% degli studenti e il 50% dei maestri. Nel pomeriggio i maestri hanno fatto i furbi e si sono messi d’accordo per stare a casa. Oggi, invece, a dispetto del fatto che lo sciopero era stato revocato già dalla sera prima, di mattina c’era il 50% degli studenti e l’80% dei maestri. Di pomeriggio, invece, quasi tutti i maestri ma nessun studente. Sia al mattino che al pomeriggio ho approfittato per fare la formazione del personale.
Nel liceo la presenza è stata migliore: 100% dei maestri e 80% degli studenti.