Ormai è quasi sera, riprendo fiato dopo una lunga e intensa giornata.
Penso a tutte le persone che ho incontrato, visto e conosciuto, ma mi distraggo guardando il cielo e vedo i fili della luce a migliaia intrecciati in dei gomitoli indistricabili.
Ci sono anche moltissimi aquiloni, tutti di colori diversi, fatti con i sacchetti di plastica e pezzi di canne, è il gioco preferito dai bambini qui in Guaricano e penso a quei bambini, veramente tanti.
Appesi ai fili della luce, oltre agli aquiloni rimasti incastrati, talvolta trovi anche delle scarpe, infatti è usanza, quando muore un bimbo o un giovane, lanciare le sue scarpe in aria per augurargli “buon viaggio”.
Purtroppo se ne vedono di frequente.
Tutte le bimbe hanno le treccine con tante perline colorate, che risaltano molto sulla loro pelle scura, i maschietti, invece, hanno i capelli cortissimi, sono quasi sempre scalzi e corrono ovunque.
Li vedo molto sorridenti e gioiosi, con tutto quello che manca qui in Guaricano è una felicità per noi vederli così sereni.
Tra molti c’è Amber, un ragazzino di dodici anni, lo abbiamo conosciuto al centro nutrizionale, ci segue sempre e ci accompagna in ogni occasione.
È un bambino molto dolce, solo oggi abbiamo scoperto che non è mai andato a scuola, perché al momento della sua nascita non è stato riconosciuto dal padre e tuttora Amber per la Repubblica Dominicana non esiste.
Non sa leggere e sa scrivere solamente il suo nome.
L’altro pomeriggio ci ha mostrato un cofanetto con spazzole e lucidi da scarpe, che usa per guadagnare qualche soldino.
Molti bimbi qui lavorano per aiutare la famiglia e il “lucida-scarpe” è un lavoro molto comune.
Speriamo per loro un futuro migliore, con più diritti, per primo quello di esistere anche su di una carta, poi quello all’istruzione e speriamo anche che possano vivere con tutto ciò di cui ha bisogno un bambino ed un adolescente…
Perché il bambino di oggi è l’adulto di domani…