Al termine dell’ultimo funerale si è snodato il corteo funebre verso la Casa della Missione, dove Lorenzo sarà seppellito.
La bara è stata portata a mano dai ministri delle cinque parrocchie. Con orgoglio hanno voluto “servire” colui che per tanti anni ha servito loro presiedendo l’Eucaristia e amministrando la Penitenza e l’Unzione dei Malati.
La polizia ha dovuto scortarci, perché la folla occupava interamente la strada.
Davanti il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, nostra speranza, e subito dopo la bandiera dominicana, nella quale Lorenzo si era avvolto il 3 gennaio, alla fine della Messa di saluto mio e suo. Lorenzo aveva fatto questo gesto per esprimere la sua identificazione con il popolo dominicano, e il fatto è stato ricordato durante i funerali. Con orgoglio, quindi, i guaricaneros hanno portato solennemente questa bandiera davanti al feretro.
Nel giardino della Missione la fossa era pronta. L’ultima benedizione, evocativa della presenza del Signore Gesù nel cammino di Lorenzo verso l’eternità.
Il feretro è stato deposto nella nuda terra, come lui aveva sempre desiderato ed espresso. Come un piccolo seme è stato depositato nella terra, in attesa della risurrezione dell’ultimo giorno.