Contributi del mese di Dicembre 2007

Come di tradizione, stasera abbiamo ringraziato il Signore dell’anno trascorso.

Qui non si parla di Te Deum. Può essere che in qualche parrocchia ricca della città facciano il canto latino, ma qui da noi è improponibile. Quello che facciamo è un’ora di adorazione centrata soprattutto nel ringraziamento, e un momento di ringraziamento un po’ più corposo del solito al termine della Messa.

La gente sente la bellezza di questo momento, che quest’anno per molti aveva una vena di tristezza a causa della prossimità della partenza della missione, ma la partecipazione non arriva neanche lontanamente a quella della Messa dominicale.

Don Chicco e gli Amici del Guaricano sono ripartiti stamattina per Genova.

La loro visita è stata oltremodo significativa. È stato per noi sentire come in questo momento prossimo alla partenza Genova ci viene a dire che sta con noi.

Grazie quindi a loro, ma anche a tutti i genovesi che loro hanno rappresentato e che ci hanno mandato espressioni di saluti e di preghiere.

E grazie a te, Signore!

Beh… che dire… don Paolo e don Lorenzo lo sanno bene, qual’è stato per me il momento più emozionante! Tanti, tantissimi, ce ne sono stati… ma loro hanno assistito al primo, e quindi forse per questo, il più emozionante!

La prima mattina, io e Stefano ci siamo svegliati alle 6… fuori era ancora buio… e con don Paolo, in macchina, raccogliendo fedeli che attendevano un passaggio, siamo andati in Parrocchia per la Messa delle 7. C’erano già delle persone in Chiesa, e molte altre piano piano sono arrivate… è stato un crescendo di emozioni… sentirsi avvolti dall’accoglienza delle persone, dai sorrisi… alcuni si ricordavano di Stefano… ma anche chi non ci conosceva, ci ha fatto sentire più che benvenuti… la funzione, i canti (l’Alleluja “importato” dagli Amici del Guaricano, cantato ai matrimoni degli amici più cari!), il calore di don Paolo, di tutti i celebranti e di tutti i fedeli… difficile descrivere con poche parole…

E quando don Paolo ci ha chiamati sull’altare a salutare la comunità, lacrime di commozione hanno rotto le nostre voci, poche parole per cercare di descrivere quello che provavamo ad essere lì in mezzo a loro… speriamo solo di essere riusciti a trasmettere un pò di quello che provavamo…

Il ringraziamento più grande va a don Paolo, don Lorenzo, alle suore Modesta, Paolina, Blessila, Cristina (che però ho avuto modo di conoscere solo l’ultimo giorno), delle persone bellissime… è stato un Dono avervi conosciuti.

6:43 pm

Ciao Guaricano

Il forte rumore di una moto sgangherata al di là del muro. Il sordo continuo ronzio della centrale elettrica a pochi metri di distanza. Un colpo di clacson dalla strada polverosa e piena di buche. Il canto ininterrotto di decine di uccellini. Un altro rauco rombo di motore. Il fruscio di migliaia di foglie di ogni forma scosse da un vento caldo. Musica caraibica in sottofondo sparata a tutto volume da qualche cassa enorme in una baracca non lontana. Alzo la testa. Pali della luce, fili dell’alta tensione che si aggrovigliano in intricati gomitoli che portano energia ad ogni baracca e dai quali pendono inermi ed arresi aquiloni.

Colori vivaci… il verde, l’azzurro, il bianco abbagliante delle nuvole accese dai raggi del sole, fortissimo anche a dicembre. Sono ancora una volta seduto nel cortile della missione. Guaricano. Santo Domingo. Ritorno dopo qualche anno dall’ultima visita, nel 2001 con gli Amici del Guaricano, ed a 8 anni dalla prima, nel 1999, quando ero venuto da solo per conoscere una realtà missionaria. I ricordi si affollano nella testa e nel cuore. Mi sento un po’ strano e un po’ a casa, per tutte le volte che il pensiero è volato fin qui.

Il Guaricano ha cambiato il mio cuore, mi ha aiutato a capire che cosa è importante. Mi ha guidato a scoprire l’umanità che si nasconde nella fatica, nella contraddizione, nella sofferenza che sembra senza uscita e la voglia di vita che spera, che cerca un senso, qualsiasi sia la difficoltà che incontra.

È bello essere tornato in Guaricano, tra questi rumori, questi colori, queste sensazioni, queste persone e questi ricordi. Anche se solo per pochi giorni e per un qualcosa di semplice ma tanto prezioso come un saluto, qualche passo di cammino insieme ed un abbraccio forte.

1:56 pm

Eccomi!

Avevo sentito parlare del Guaricano tante volte e da tante persone diverse, ma vederlo è stato come bruciarsi dopo aver visto il fuoco in fotografia. I racconti hanno assunto colori, odori e consistenza reali.

Ho guardato negli occhi, riguardata, un ragazzo di 18 anni immobile dalla nascita che non avrà la possibilità di essere assistito e istruito come avverrebbe a Genova. Ho anche avuto paura e desiderato di essere lontana da tanto dolore.

Ma le suore che ci hanno accompagnato, con una preghiera e un sorriso, facevano per ogni malato un piccolo miracolo. E il sorriso che mi si stampava sulla faccia non era solo un distendersi dei muscoli facciali, ma anch’esso un piccolo miracolo.

È difficile credere che si possa fare qualcosa di buono quando si vede questa marea di cose che non girano come dovrebbero, di povertà, di ignoranza, di violenza.

Ma qui al Guaricano ho scoperto, come una bruciatura, che anche il poco è molto e che tanti pochi fanno un moltissimo.

Grazie alle Suore Modesta, Blessila e Paolina e a don Paolo e don Lorenzo per questo grande insegnamento.

Le nozze di Héctor e GlennysGlennys, professoressa della nostra scuola, si è sposata stasera.

Il matrimonio non è stato pienamente “secondo le regole”, perché si erano sposati in comune già un anno fa. In questi mesi Héctor ha maturato in maniera molto bella la decisione che il loro fosse un matrimonio nel Signore.

Complimenti a questa nuova famiglia cristiana!

9:34 pm

Tetto

Caro tetto,

la fatica costata per raggiungerti è pienamente appagata dalla tua presenza.Ti trovo cambiato, non si vedono più le cose di prima:

Vedo una centrale elettrica, vedo un albero cresciuto velocemente, vedo attività commerciali, vedo multis

Non vedo più la Ciudad Modelo, forse è simbolicamente scomparsa.

Prima sembrava di essere ai confini del barrio. Ora la missione sembra esservi dentro sempre più.

Ma guai limitare il proprio sguardo alle cose di quaggiù… tu sei sempre lo stesso. Basta alzare gli occhi per comprenderlo.

Ciao cari GuaricanBloggers!

Ieri abbiamo fatto visita al pozzo del quartiere o meglio campo, di Duquesa. È stato abbastanza frustrante e al tempo stesso istruttivo prendere coscienza del fatto che questa struttura non fosse attiva, almeno in parte, da ben 5 mesi. Frustrante perché, evidentemente, non vi è stato il minimo impegno di mantenere funzionante una struttura che poteva portare gratis un bene di prima necessità come l’acqua in una parte di barrio poverissima.

Istruttivo, al tempo stesso, perché capiamo meglio gli sforzi nella direzione di dare più istruzione ed educazione alla gente di qui. L’evangelizzazione, accompagnata da un corretto insegnamento scolastico, sono sempre stati una priorità della missione. Questo sicuramente può aiutare a capire che se oggi la mia famiglia spende 1 peso al giorno per l’acqua, e con 100 pesos posso unirmi con altre persone per aggiustare la pompa dell’acqua, tra 100 giorni esatti comincerò a risparmiare soldi per l’approvvigionamento idrico, e potrò dare 1 peso al giorno in più alla mia famiglia in istruzione, cibo e salute.

Grazie mssionari per questo lavoro così importante.

Oltre alle liceali che immettono i dati nel programma del Fondo Prestiti, a partire da oggi ci lavora anche Aracelis, una giovane che da lezioni di contabilità alla omonima sezione del liceo. Le ho chiesto che mi riveda il lavoro delle studenti.

Nel frattempo io continuo a implementare le funzioni che mancano. Siamo quasi a posto.

Purtroppo nei prossimi giorni non avrò al mio fianco Edilenia, la segretaria della parrocchia, il cui lavoro è preziosissimo, soprattutto in questi giorni. O meglio, non so se potrà venire e lavorare. Ma ho fiducia nel Signore che le cose si risolvano.

Don Chicco e i vecchi Amici del Guaricano con mogli e fidanzateUn caloroso benvenuto a don Francesco Di Comite e ai giovani che l’accompagnano, e che sono arrivati oggi pomeriggio al Guaricano.

Tre di loro sono “veterani”:

  • Stefano Belfiore, che aveva passato al Guaricano un mese quando era appena laureato in medicina nel 1999 e che poi è ritornato due anni dopo con il gruppo.
  • Stefano Marsili e Gino Repetto, entrambi venuti con il primo gruppo degli Amici del Guaricano, trasformatosi poi in Movimento Giovanile Missionario.

Tutti e tre sono accompagnati dalla fidanzata (Stefano Belfiore) o moglie (gli altri due). Per le tre ragazze è la prima permanenza, vedono con gli occhi della realtà ciò di cui avevano fino ad adesso solo sentito parlare.

Si fermeranno con noi fino al 31, pochi giorni, ma giorni che saranno vissuti con amore, per portare ancora una volta il calore e l’affetto di Genova alle comunità di qui.

Un abbraccio di benvenuto a tutti!

Sembra che vada in porto finalmente l’acquisto del terreno di fianco a Santa Margarita, dove fino al 2004 era situato il consultorio.

Alcune settimane fa ho mandato una lettera alla proprietaria, facendo presente che la missione se ne andava, e che quindi se voleva venderlo (a noi, ma realisticamente data la posizione non ci sono moltre altre alternative) doveva farlo subito.

E di fatto sembra che il prezzo che lo pagheremo sia un po’ inferiore a quello che si sarebbe pagato in passato. Per i soldi ci sono quelli che dovevamo usare per costruire la chiesa della Divina Misericordia, che non si è potuta fare per ragioni che vi ho spiegato a suo tempo.
Per la parrocchia di Santa Margarita è un acquisto necessario, perché la “chiesa”, che in realtà è ancora una tettoia, anche se ben accogliente, è “stretta” da quel terreno, e per qualunque sviluppo futuro (canonica, opere parrocchiali, ecc.) c’era bisogno dello sbocco offerto dal terreno che stiamo comprando.
Vi saprò dire!

9:00 pm

Foto ricordo

Oggi, giorno di natale, ho portato la macchina fotografica a Santa Margarita, e dopo le Messe ho invitato la gente (chi voleva) a farci una foto insieme. Me le porterò in Italia, e se ce la faccio le stampo per i diretti interessati. Qualcuno mi ha chiesto la foto, ad altri la regalerò di mia iniziativa, chiederò loro di accompagnarmi con la preghiera.

Natale con la famiglia di Laura e MarioA molti ha fatto molto piacere la cosa, e una buona parte di queste persone sono amici e famiglie carissime, che mi sarà più facile continuare ad amare al ritornare a vedere le foto con loro.

La statua dell'Altagracia pitturata da LorenzoIn occasione del Natale qui si rende più bello tutto, e anche Lorenzo ha fatto un lavoretto molto carino pitturando, in maniera molto delicata, la statua dell’Altagrazia che abbiamo in giardino.

Le suore posano con don Lorenzo di fianco alla statua dell'AltagraciaLe foto parlano da sole.

Complimenti, Lorenzo!

Il coro dei giovani della Divina MisericordiaLa Messa del Gallo (così si chiama qui la Messa di Mezzanotte) della Divina Misericordia l’ho trovata quest’anno un po’ moscia.

Non c’era tanta gente, e soprattutto mancavano completamente i segni della notte di Natale: i campanelli da suonare al Gloria, e soprattutto il bambinello da venerare alla fine della celebrazione. Speriamo che ci possano essere per l’anno prossimo!

Non per questo però non me la sono goduta. Personalmente sento molto il fascino del mistero di Dio che si fa uomo, che ci accompagna, che fa sua la nostra umanità.

Un buon Natale a tutti!!!

La vigilia di Natale qui tutti sono indaffarati: a preparare la cena, che è il momento dell’anno più forte di incontro della famiglia, sia a pitturare la casa o a mettere a posto qualcos’altro.

A Betania i nostri seminaristi hanno pitturato il presbiterio, facendo sparire alcune macchie di umido che si erano generate in occasione della tormenta Noel di Novembre.

Alla Messa delle nove di oggi abbiamo avuto due battesimi di bambini piccoli, nipoti di Dany, la responsabile del settore Betania.

Fatti nella Messa con la presenza della comunità assumono un carattere marcatamente più ecclesiale, e diventano una chiamata alle rispettive famiglie a vivere una vita cristiana più intensa.

Uno dei bambini è figlio di Kenia, la segretaria del liceo, e l’altro è una cuginetta. Kenia vive una bella vita di chiesa, seguita (ma con meno entusiasmo) dal marito. La sorella di Kenia un po’ meno, e il marito della sorella ancora meno.

Alle due famiglie gli auguri più vivi di una vita cristiana piena!

P.S.: questi due battesimi mi rinfrancano un po’ sul versante di questo sacramento, perché a Santa Margarita, a differenza della Divina Misericordia, ultimamente non se ne fanno molti. E non è che non ci siano bambini! La mia impressione è che si sia generata una percezione che esigo troppo. E di fatto cerco di chiedere alle famiglie di impegnarsi nella vita di chiesa. Potrebbe essere che ho passato i limiti, e la gente aspetta che me ne vada per battezzare i figli con meno difficoltà. Se ciò è vero la mia partenza sarà “provvidenziale”. Nella mia preghiera chiedo al Signore che la gente possa battezzare con gioia i propri figli!

Il nostro ultimo “impegno” festaiolo è stata la cena della Zona Pastorale di Villa Mella (qui si chiama zona pastorale l’equivalente dei vicariati di Genova), che era per i preti (come sempre), per i diacono permanenti con le rispettive mogli (come già da qualche anno), e quest’anno anche per i ci coordinatori parrocchiali del piano pastorale.

Don Lorenzo e Carmen alla cena della Zona PastoraleIl “risultato” è stato il seguente: i diacono c’erano tutti (o quasi), con le rispettive mogli; i laici coordinatori del piano pastorale c’erano (quelli delle parrocchia che le anno, in pratica ce n’erano sette o otto su ventisei parrocchie che ha la zona); i preti erano praticamente assenti: oltre al vicario di zona e il suo curato c’eravamo io, don Lorenzo, il padre Hipólito, e quasi alla fine sono arrivati i padri Nelson e Candelario, in tutto sette, assenti quattordici. Mancavano tutti i neo catecumenali (sono cinque nella zona), che celebrano l’Eucarestia delle loro comunità a partire dalle otto di sera, e altri preti diocesani che apparentemente non si sono scusati.

Alla cena natalizia della Zona Pastorale con il padre Nelson e il padre CandelarioIn prospettiva pastorale è stato una cosa abbastanza deprimente. Personalmente l’ho vissuto come un momento bello che ho condiviso con i nostri diaconi e mogli e con Carmen e Cristino, incaricati del piano pastorale delle due parrocchie.

Adesso, in effetti, ricordo che anche l’anno scorso la partecipazione di preti fu molto scarsa: si era preparato per trenta persone e c’eravamo solo dodici, e la maggior parte del cibo se l’è portata a casa la gente.
L’impressione è che per il futuro la zona dovrà cercare formule diverse, se vuole che a questi momenti partecipino i preti.

Per terminare in bellezza la preparazione al Natale la Pastorale Giovanile ha organizzato un ritiro per i responsabili.

E di fatto c’erano quasi tutti. Non è durato molto, per la concomitanza con l’aguinaldo, stamattina all’alba, in sostanza è durato dalle undici e mezza fino quasi alle cinque, ma è stato bello e, spero, utile.

L'istruzione di suor Cristina al ritiro della Pastorale GiovanileIn quello che rimaneva della mattinata suor Cristina ha presentato il senso delle varie festività natalize. Nel pomeriggio poi è stata la volta mia con una catechesi sul mistero dell’incarnazione, a cui è seguito un momento di deserto.

La ragnatela, con le relazioni che diventano esplicite tra i membri della pastoraleAbbiamo poi concluso con una dinamica di gruppo (la ragnatela) che aveva lo scopo di farci scoprire in che maniera siamo gli uni per gli altri rivelazione di Dio, e quale sogno ha Dio su ciascuno di noi. Ultimissima cosa, poi, c’è stato lo spazio per alcuni dialoghi personali volti a permettere a chi aveva avuto scontri di riconciliarsi con l’altro. E credo che con questo si sia concluso in bellezza.

Vi voglio scrivere i nomi di questi giovani, ognuno di essi ha una ricchezza grande, e io sono sicuro che anche dopo la mia partenza continueranno a lavorare per i giovani del Guaricano: sono Rosanna, l’attuale responabile della pastorale giovanile, Francisca, Ladys, Yúdith, che per alcuni mesi aveva fatto cammino vocazionale con le nostre suore, José, Willy, Silvia, Joselín, Virginia, e i nostri seminaristi: Miguel Ángel, Heriberto ed Elvis.

Non erano presenti, ma sono ben attivi, Yónatan, Raquel, Noni e Yoel.

Il prossimo appuntamento con loro sarà una pizza preparata da don Lorenzo nei giorni dopo Natale.

Questi giovani sono una ricchezza grande delle parrocchie, che con gioia continueranno a lavorare con il parroco che venga qui.

8:38 am

Aguinaldo

C’è stato stamattina l’aguinaldo nelle due parrocchie.

Settore per settore, la gente si è riunita a partire delle cinque e ha cominciato a girare per le strade, cantando canti natalizi e accompagnandoli con il ritmo di percussioni improvvisate: tamburi casarecci, bastoni, güiras, e quanto altro potesse far rumore.

Alcuni settori hanno potuto coinvolgere gruppi di giovani di bande, che hanno prestato il loro “servizio” aggiungendo ancora più rumore, grazie soprattutto a tamburi ben grandi. Questi giovani sono arrivati alla chiesa, dove si sarebbe poi celebrata la Messa, accompagnati dalla loro bottiglietta di rum, alcuni di loro probabilmente avevano passato la notte in festa e bevendo. Non si sono fermati alla Messa, ma per lo meno hanno partecipato in qualcosa che era della Chiesa, e la speranza è che si siano identifiicati un po’ di più con essa.

La partecipazione della gente è stata buona, perché se si fossero fermati a Messa i gruppi di tigres non sarebbe bastato lo spazio de la chiesa.

Ancora un pranzo! Della scuola: liceo, primaria, e serale, tutti insieme (quelli che c’erano, mancavano una ventina di persone).

La gente era stata convocata per mezzogiorno, ma a quell’ora c’eravamo in quattro di cento che dovevano arrivare. Poco a poco sono arrivati gli altri, e verso l’una e mezza c’eravamo quasi tutti.

il gruppo dei Mariachi al pranzo di Natale della scuolaCon gli ultimi sono apparsi anche un gruppo di persone che in realtà non si aspettavano, o non si sapeva se sarebbero venuti: i Mariachi, un gruppo musicale di Santo Domingo che canta musica ranchera messicana. Sono stati portati da un poliziotto che abbiamo in assignazione alla scuola, e che abbiamo messo a insegnare musica agli studenti che lo desiderano. È membro di quel gruppo, dove suona la tromba. Quando Miguel gli ha parlato della festa e l’ha invitato, ha invitato il suo gruppo, ed è stata festa grande.

Sì, perché hanno cantato varie canzoni di musica molto dolce e ballabile, hanno dedicato a me una canzone che parla di un caro amico (in vista della mia partenza), e hanno continuato con vari pezzi, tutti molto belli e ben realizzati. Il tutto rivestito dei tipici costumi messicani, in tinta nera, e con un altrettanto nero e vistoso sombrero in testa.

Pepe, premiato!Il resto della festa, a parte il mangiare, è stato occupato dalla consegna di diplomi personalizzati a tutto il personale, e di targhe ai direttori docenti. Ai membri dell’Associazione dei Genitori è stato consegnato un regalino, segno della gratitudine per tanto lavoro svolto con amore tutti i giorni. Anche a me hanno consegnato un regalino, che sarà certamente utile (camicia e pantaloni ben eleganti).

Edilenia ringrazia a nome di tuttiNon sono mancati i discorsi di rito, vari di essi allusivi alla mia partenza, e con tutti ci siamo dati appuntamento per giovedì 3 gennaio, che sarà il giorno in cui mons. Cedano, il vescovo ausiliare, verrà a ricevere la parrocchia, e che quindi sarà la data in cui ufficialmente terminerò il mio servizio qui.

Probabilmente voi non potrete esserci fisicamente, ma conto sulla vostra vicinanza spirituale e sulla vostra preghiera.

Un abbraccio a tutti!

9:06 pm

Altre nozze

È toccato stasera sposarsi a una coppia mezza matura, Dionisio e Magdalena. Lui è professore nell’Oscus, e viene da un passato di catechista (quando era giovane), e lei è avvocata. Non hanno figli e sembra che non ne possano avere, ma in compenso hanno una fede grande un vivo desiderio di mettersi al servizio del Signore.

Grazie, Gesù, per il loro entusiasmo!!!

Sono stato stamattina al Ministero dell’Educazione, convocato da una funzionaria del dipartimento dei collegi privati, da cui dipende il nostro liceo.

Da quanto ho capito non possiamo continuare ad essere un collegio privato semiufficiale come siamo adesso, perché la percentuale di personale pagato dallo stato è troppo alta.

Mi sono state proposte due cose: o “restituire” allo stato una parte dei maestri che paga, nel senso di metterli a lavorare in qualche scuola pubblica, la qual cosa equivarrebbe a allontanarli dal nostro centro educativo, oppure cambiare il nostro status da quello di collegio privato con aiuto dello stato a quello di centro pubblico.

Di fatto la prima ipotesi implicherebbe che la quota di personale pagato sarebbe più grande, e a questa maniera sarebbe molto più alta la contribuzione pagata dalle famiglie. E nessuno vuole che questo succeda, perché, nonostante le borse di studio che le generose donazioni di molti ci rendono possibili, il carico diverrebbe insopportabile per molti.

Rimane quindi la soluzione di passare alla modalità pubblica, cioè con tutto il personale pagato dallo stato. La cosa che fa paura in questa soluzione è che da parte soprattutto dei maestri ci si accodi agli standard dei licei pubblici, con scioperi, assemblee, e altre cose che alla fine fanno perdere un sacco di tempo utile per le lezioni. Ma sembra che i professori non siano dell’idea di rinunciare all’impostazione che si è data finora, e che  possa essere possibile assumere l’impegno di mantenere lo stesso standard di qualità.

Con l’aiuto della preghiera di tutti sono sicuro che ce la faremo. Anche se necessariamente il processo dovrà essere guidato da qualchedun’altro. In bocca al lupo, dunque, io sarò dietro le quinte con la preghiera!

L'équipe completa del consultorio presente al pranzo di NataleDa un pranzo all’altro. Dopo quello del Centro di Nutrizione, oggi è toccato al personale del consultorio.

Da parte mia ho faticato ad arrivarci, perché sono stato in città vi ho incontrato il traffico bestiale dei giorni prima di Natale. Ma sono riuscito a divincolarmi e ad arrivare entro il tempo massimo.

C’erano tutti i medici, l’infermiera, la farmacista, la segretaria e, naturalmente, le suore e don Lorenzo. Non mancavano le donne delle pulizie e le cuoche, e la cara Yajaira, che don Lino ha salvato da una vita di violenza e di cui Elba, una delle cuoche, si è fatta madre amorosa.

Le nostre suore dopo la festa del consultorioAlla fine lo scambio dei regali, reso più vivo e allegro dallo stile di scherzo che le suore hanno saputo dare a questo momento.

Abbiamo passato un momento sereno, in famiglia. Grazie, Signore!

Alcuni dei bambini presenti al pranzo di Natale del Centro NutrizionaleAnche quest’anno i bambini del Centro Nutrizionale hanno festeggiato il Natale, con una festicciola in cui al mangiare si sono uniti alcuni regalini e la presenza festosa di Babbo Natale.

Le suore posano con Babbo NataleLe suore già da ieri erano tutte indaffarate per preparare l’ambiente e i regali, e perché soprattutto non mancasse il “sacchetto” con gli alimenti da portare a casa per supplire alle vacanze natalizie del Centro.

Abbiamo sentito la mancanza di Taína, che l’anno scorso aveva interpretato con tanto amore la figura di babbo Natale, e che è stata assunta questa volta da uno degli ospiti più grandi del Centro. In compenso suor Paolina, la nuova arrivata, ha sparso amore a piene mani.

Don Lorenzo e suor Modesta alla festa del Centro di NutrizioneAnche don Lorenzo non ha mancato di dare amore ai bambini, condividendo con loro questo momento bello e sereno.

10:10 pm

Najayo

Najayo è una carcere abbastanza vicina a Santo Domingo, situata nei pressi di San Cristobal.

C’è lì dentro un signore della parrocchia, accusato da una ragazzina di averla violentata quando aveva sette anni. Ovviamente lui si proclama innocente, ma altrettanto ovviamente la giustizia l’ha rimandato a giudizio, ed è recluso in attesa del processo.

Il tipo è abbastanza sereno, e spera di riuscire in qualche maniera ad evitare il processo. Ha preso la sua permanenza in carcere con fede, e il suo atteggiamento moralmente ineccepibile gli sta attirando la simpatia e il rispetto dei compagni di cammino.

Ma quello che mi ha colpito di più in questa visita è stata la condizione della carcere. La cella dove dorme questo signore è abitata da più di cento (sic!) persone. La cella ha dimensioni approssimate di dieci metri per otto. Colpisce, all’entrarvi, che lo spazio che si vede disponibile è soltanto un corridoio di un’ampiezza di due o tre metri. Ai lati del corridoio, dentro alla cella, delle pareti di playwood delimitano dei cubicoli dove hanno la loro “stanza” la maggior parte di reclusi di quella cella. Gliel’hanno comprata a quelli che c’erano prima, e all’andarsene la venderanno a qualcuno di quelli che rimangono. Che fino ad allora dovranno probabilmente accontentarsi di essere parte del gruppo di 30 persone che tutte le sere dorme per terra nel corridoio centrale.

Da parte sua, il nostro amico vive in una “stanza” di un metro e mezzo per due. Ha le pareti di cartone. Dentro ci sta un solo letto, nel quale lui dorme testa contro i piedi con un compagno. Un altro compagno dorme per terra su un pezzo di stuoia. Il nostro amico paga un “affitto” di 100 pesos (2 euro) al mese a quello che gliel’ha messa a disposizione. Invece se un giorno si comprerà qualcosa di più decente lo pagherà sui quattromila pesos (circa 80 euro), e sarà (sic!) suo!

All’interno del carcere colpisce la presenza di luoghi di preghiera: in vari angoli del carcere ci sono gruppi di evangelici che predicano, con un altoparlate a pile, accompagnati da tamburi e güiras. Ma non sono predicatori che vengono da fuori, sono degli stessi reclusi. Mi è stato spiegato che a livello cattolico non c’è nulla di equivalente. C’è solo un diacono che da più di trent’anni visita la carcere quasi tutte le settimane, e la domenica fa una celebrazione della parola.

Questa visita mi ha scosso abbastanza. Davvero sono condizioni disumane. Ti domandi perché non si investono un po’ più di soldi per migliorare loro la vita. Ma probabilmente me ne andrò dal paese senza ricevere risposta.

A differenza della celebrazione penitenziale di Santa Margarita, quella della Divina Misericordia ha sofferto il vizio opposto: a confessare c’eravamo solo io e Lorenzo, mentre la gente è venuta abbastanza numerosa.

Dico “abbastanza” perché in realtà non è che ci fosse la folla. C’erano un centinaio di persone (fate conto che a Messa ne vengono circa trecento), ma per esserci solo in due a confessare erano quasi troppe. Da prima delle sei abbiamo finito quasi alle nove!

Da parte mia ho cercato di approfittare dell’occasione che era l’ultima mia celebrazione penitenziale per dare molto calore e affetto a tutti quelli che venivano a confessarsi. E ho riscontrato un apprezzamento sentito per questi piccoli gesti. Ho sentito l’affetto del nucleo più vivo della comunità.

Sul versante negativo, è stata ridotta la presenza degli adolescenti e dei giovani. Quelli che sono arrivati sono arrivati tardi, una confessione quasi rubata. A Santa Margarita era stato ancora peggio. È vero che vari di loro si sono confessati nel ritiro di ieri, ma sono stati solo una piccola parte. La maggior parte farà Natale senza riconciliarsi nel sacramento.

Il tradizionale pranzo natalizio del clero di Santo Domingo si è svolto anche quest’anno alla Escuela de Evangelización fondata dal padre Emiliano Tardiff. I preti presenti erano un’ottantina, e c’era il cardinal López Rodríguez e il vescovo ausiliare Pablo Cedano. Mancava stranamente il vicario generale, mons. Amancio Escapa, così come non si è visto il vescovo ausiliare emerito, mons. Arnaiz.

Lo svolgimento di questi momenti è abbastanza risaputo: si arriva e ci si gode un concerto dal vivo di musica cristiana con vari cantanti, dopodiché le parole di rito, che sono toccate al cardinale, e si finisce in gloria mangiando.

Il cardinale tra le altre cose ha menzionato il fatto che la missione genovese se ne sta andando, e ha ringraziato pubblicamente per l’opera svolta, facendo menzione di don Lino, don Giulio, don Franco, don Lorenzo e del sottoscritto.

Quando ha finito di parlare gli ho poi chiesto se ha già trovato chi sarebbe venuto a sostituirmi, ma la risposta è stata ancora negativa. In compenso con l’ausiliare ci siamo messi d’accordo per fare la consegna del mio mandato giovedì 3 gennaio alle sei di sera.

Naturalmente aspetto anche tutti voi. La vostra presenza sarà per me fonte di gioia!!!

Dopo un sacco di mesi ho in mano l’atto di donazione di un terreno destinato alla costruzione di un liceo e di un centro comunitario.

In realtà non è stato donato a noi, ma alla comunità, cioè al barrio, e la Chiesa Cattolica, concretamente attraverso la mia mediazione, l’ha ricevuto come garanzia che non sarà destinato a nient’altro che a ciò per cui è stato donato.

Adesso dobbiamo cercare di fare una cerimonia pubblica di consegna del terreno. Il Banco Nacional de la Vivienda, che è l’istituzione a partecipazione statale che l’ha donato, ha staccato questo terreno da un’area molto grande su cui sta costruendo un progetto abitazionale. È stato grazie alla mobilitazione della comunità che si è potuto ottenere questa donazione.

La mia soddisfazione di adesso è legata al fatto che un’altra istituzione statale, il CEA, che è l’ente proprietario della terra dello stato, un anno fa aveva lottizzato quel terreno e l’aveva donato a persone di Guaricano invischiate nella politica e appartenenti al partito del governo. Con in mano i loro atti di compra tali presunti proprietari si erano già messi al terreno e qualcuno stava cominciando a costruirvi qualcosa, ma grazie a Dio non hanno potuto andare avanti.

Adesso la mia speranza è che la cosa possa essere ben definita prima che io me ne vada, in maniera che non ci possano essere dubbi riguardo alla proprietà e alla destinazione di quel terreno. E l’altra speranza è che prima o poi il Ministero dell’Educazione costruisca il liceo che vi deve nascere.

Beh, posso dire anche stavolta: grazie, Signore!!

6:29 am

Un bel presepe!

il presepe del consultorioCon amore squisito suor Blessila e le altre persone del Consultorio hanno fatto il presepe.

Nella sua semplicità parla dell’amore puro con cui il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.

Da vari giorni è un richiamo silenzioso a tutti i pazienti a fissare lo sguardo del cuore su Colui che per amore si è fatto uomo.

Le nozze di Martín e JosefaAltri due matrimoni stasera, al ritmo della musica del sud!

Una delle due coppie era di San Juan de la Maguana, nel profondo sud, e sono venuti molti parenti insieme a una piccola banda, che alla fine della Messa ha coinvolto tutti in un ballo (a dire il vero molto decente) appena sotto il presbiterio.

Le nozze di Dioni e CarmenPotete gustarvi il ballo qui in diretta, se volete!

Augurissimi a tutti questi nuovi sposi!

Come programmazione speciale al di là del ritiro delle comunità parrocchiali nel loro complesso abbiamo fatto oggi due ritiri “speciali”.

Il ritiro d'Avvento dei gruppi giovaniliI giovani dei gruppi giovanili hanno vissuto il ritiro di Avvento nel salone di Santiago el Menor. Al mattino li ha accompagnati il ministero di evangelizzazione del Rinnovamento Carismatico delle nostre parrocchie, riflettendo con loro sul tempo che stanno vivendo e sul Natale che si avvicina; invece al pomeriggio hanno ricevuto una formazione più orientata alla vita di chiesa e alla vita comunitaria.

I giovani che hanno partecipato sono una sessantina, la maggior parte della Divina Misericordia. Io e Lorenzo abbiamo dedicato un po’ di tempo a confessarli, e anche le suore si sono fatte presenti esprimendo ai giovani affetto e appoggio.

Il ritiro d'Avvento dei maestriNel pomeriggio si è svolto poi il ritiro dei maestri, alla Divina Misericordia. Era volutamente diretto ai maestri di tutto il Guaricano. Non abbiamo potuto fare il ritiro di Avvento nella nostra scuola, e così si è pensato di realizzare questo, aperto a tutti gli educatori del barrio.

La partecipazione non è stata un granché, perché in generale i maestri fanno una vita abbastanza stressata, dal momento che guadagnano poco e quindi devono avere altri lavori e questo li porta a vivere con molta pressione i tempi “liberi”. E meno che meno in questi giorni, in cui tutto sono indaffarati per riassettare la casa e mettere tutto in ordine prima di Natale. Tuttavia il messaggio è arrivato al cuore, molti di loro si sono sentiti interpellati a cambiare il loro stile di educatori perché risponda di più alle esigenze del Vangelo.

Grazie, Signore!

Le nozze di Jorlin e MádelinJórlin e Mádelin si sono sposati ieri sera.

Entrambi vengono dalla vita dei gruppi giovani della parrocchia.

Jórlin è figlio del nostro diacono Marcial, e la madre di Mádelin è stata ministro della parola. Hanno fatto un cammino molto serio di preparazione, sono passati per il Ritiro di Evangelizzazione e si sono fortificati nella fede.

Iniziano una nuova famiglia, tra la gioia della comunità cristiana e il non capire di tanti amici che non vivono la Chiesa.

Jorlin mi assicurava che tra i suoi compagni di gioco e università nessuno l’ha incoraggiato. Tutti gli hanno chiesto se era matto a sposarsi così giovane. Ma a differenza di suo padre, che vivendo nel campo non aveva avuto grandi possibilità di formazione, e di sua madre, che da giovane era lontana dalla Chiesa, per Jorlin è stato più facile prendere la decisione giusta, e davvero è un giorno bello e grande.

Grazie, Signore!!!

Sembra che una parrocchia della città ha ricevuto una grossa donazione in generi alimentari a causa della tormenta della settimana scorsa, e ha contattato varie parrocchie per “smaltirla”. Hanno chiamato anche noi, e stamattina il nostro diacono, Marcial, è andato a ricevere il donativo.

Grazie, Signore!

La serata mi è passata confessando ad America Latina, la parrocchia principale di Sabana Perdida.

C’eravamo pochi preti, ma effettivamente non è che ci fosse bisogno più di tanto. In Avvento la gente non si confessa granché, si confessa di più in Quaresima.

Se non che quando stavo confessando l’ultima persona (e vari altri preti se n’erano già andati), è arrivato uno stuolo di ragazzini accompagnati dalle loro catechiste. Ho dovuto combattere con me stesso per prendere serenamente la cosa. Lo stesso parroco se n’era andato e non è tornato perché aveva una riunione.

Con l’aiuto del Signore sono riuscito ad accettare l’inconveniente di essere rimasto praticamente solo, e ho anche ricevuto la gioia di alcune confessioni molto belle.

È proprio vero che non si può mai perdere la pazienza, a volte queste situazioni riservano sorprese.

Grazie, Signore!!!!

Oggi avevamo con tutti i preti della zona un invito a pranzo dal Sindaco di Santo Domingo Norte, il nostro municipio.

Le cose sono andate abbastanza per le lunghe: l’appuntamento era all’una, ma abbiamo cominciato a mangiare alle due e mezza (sic!). Tra il momento in cui siamo stati ricevuti e quando abbiamo cominciato il pranzo ci sono state molte parole, soprattutto da parte del Sindaco, raccontandoci tutte le sue iniziative e i progetti che ha avviato per il municipio. Sapeva a campagna elettorale anticipata. Dentro di me mi chiedevo: “Questo sindaco c’è da un anno e mezzo, e in questo anno e mezzo nella pratica non si sono viste cose dell’altro mondo, epperò tutto quello che ci racconta sa di straordinario. Si realizzeranno tutte le cose che dice?!?”

Speriamo di sì. Ma solo i fatti lo diranno!

Un’altra cosa che mi ha colpito è stato l’atteggiamento molto ossequioso verso la Chiesa Cattolica, dicendo continuamente che vogliono collaborare, e che la Chiesa sarà il primo partner di tanti progetti sociali, e che aiuteranno a costruire chiese e cappelle…

Speriamo che sia così, ma c’è il rischio del laccio di diventare parte del sistema, con la conseguenza di allontanarsi dalla gente.

La maggior parte dei preti vedeva con soddisfazione questo atteggiamento, anche perché questi soldi pubblici sono una manna per la povertà delle comunità cristiane.

Anche qui staremo a vedere!

Ho passato tutta la mattinata per fare l’orario delle lezioni del liceo del prossimo quadrimestre.

Non è che sia una cosa concettualmente complicata, perché uso un software che una volta impostati i parametri si incarica di cercare le soluzioni, ma il problema è dare al sistema parametri congruenti, e metterci dentro tutte le condizioni che si vogliono soddisfare: esigenze di orario dei singoli docenti, uso dei laboratori, ecc.

In pratica c’ho messo un’ora per la messa a punto dei parametri fondamentali, e il resto del tempo è stato per vedere di integrare le richieste dei vari professori.

Alla fine la soluzione è uscita senza problemi, e c’è spazio per mettere a punto ancora qualcos’altro.

Bene, un lavoro che dovevo fare assolutamente prima di andarmene l’ho fatto!

Grazie, Signore!

Quello di stasera è stato l’ultimo consiglio pastorale, a parrocchie riunite.

Si è fatta la verifica del lavoro degli ultimi mesi, e si sono organizzate le cose principali del periodo di Natale. Volutamente non mi sono buttato nel 2008, per non condizionare il nuovo parroco. E mi sono preoccupato che i collaboratori siano preparati all’accoglienza di chi viene. Mi sembra che il clima sia buono, vedo tanta voglia di continuare. Se ci sarà crisi, sono sicuro che si supererà senza problemi.

Metto nelle tue mani queste inquietudini, Signore!

Sto dedicando parecchio tempo alla programmazione del sistema di gestione del fondo prestiti.

E siamo potuti entrare già nella fase di ingresso dati, grazie a cinque ragazzi ben responsabili del nostro liceo, che realizzano questo impegno come “lavoro sociale” che devono realizzare obbligatoriamente per 60 ore.

All’atto di immettere i primi dati si sono manifestati tanti piccoli problemini, ma li ho potuti risolvere, e spero che le cose migliorino andando avanti.

Forza, dobbiamo finire tutto questo prima della fine del mese!

1:42 pm

Presepi

Anche qui si fanno i presepi, però non è una gran tradizione.

In casa quasi nessuno lo fa.

Il presepe di Santa MargaritaVi metto le foto di quello di Santa Margarita, fatto da alcuni giovani della Pastorale Giovanile, bello e molto semplice, e anche quello della scuola, fatto con molto amore dalla nostra suor Cristina.

Il presepe della scuolaComplimenti a tutti!!!!

Non so perché alla Celebrazione Penitenziale di stasera è venuta ben poca gente.

Anche la maggior parte delle persone più impegnate sono rimaste a casa.

Giovedì nel Consiglio Pastorale analizzaremo le ragioni (se ci sono).

Il ritiro d'Avvento a Santa MargaritaCome di tradizione, un ministero del Rinnovamento nello Spirito ci ha aiutato a vivere il Ritiro d’Avvento.

Buona la partecipazione, e significative le istruzioni: l’Avvento (ovviamente), la conversione, la presenza di Maria nella vita del cristiano.

Un momento di crescita per quanti hanno voluto o potuto partecipare.

Grazie, Signore!

Il seminario di Pastorale Educativa che avevamo in programma per stamattina è sfumato per mancanza di partecipanti.

Non era per la parrocchia, ma per tutte le parrocchie della zona pastorale, per accompagnare la nascita delle commissioni parrocchiali di pastorale educativa.

Sembra che in questi giorni vicini al Natale la gente lasci perdere tutto quello che si fa ordinariamente, per dedicarsi a pitturare la casa e a mettere a posto tante cosette.

in compenso abbiamo potuto fare la programmazione della commissione per l’anno prossimo, la consegnerò presto al Vicari di Zona per dare continuità al lavoro.

Anche per questi insuccessi: grazie, Signore!

P.S.: qui l’Immacolata non è di precetto.

I giovani presenti alla Settimana GiovanileL’ultima conferenza della Settimana Giovanile è stata tenuta da una laica della nostra parrocchia, Elagia, insieme al ministero di annuncio che hanno, frutto del Rinnovamento nello Spirito.

Ha parlato ai giovani delle sfide del futuro, e dell’importanza del loro impegno per costruire un mondo migliore.

Abbiamo poi continuato con la Messa, ben viva e animata, e che ha vista la partecipazione anche di un buon numero di persone adulte della comunità.

Domani l’ultimo momento, il concerto, con il gruppo Tuna. Vi aspettiamo!

Stasera, alla Settimana Giovanile, è stata la vosta del cardinal Nicolás López Rodríguez, nostro arcivescovo qui a Santo Domingo.

Ha parlato ai giovani della vocazione, presentando la testimonianza della forma in cui lui ha sentito la chiamata del Signore.

Come sempre ha suscitato un gran interesse. I giovani lo hanno ascoltato volentieri. Sono momenti in cui si trasmette amore alla chiesa attraverso la testimonianza bella di queste figure di pastori.

Grazie, Signore!

mons. Francesco Moraglia, vescovo eletto de La SpeziaÈ stata resa pubblica oggi la notizia che il santo Padre ha eletto vescovo della diocesi de La Spezia mons. Francesco Moraglia, del clero di Genova.

È una gioia ricevere questa notizia, e da 8,000 kilometri di distanza ci sentiamo vicini e ci facciamo vicini nella preghiera.

Augurissimi, mons. Moraglia!

Paolo Dell'Erna in partenzaPaolo Dell’Erna è partito stasera, è in viaggio per l’Italia.

Nei quindici giorni che è stato qui ha realizzato un buon lavoro nell’ambulatorio oculistico, anche se i casi più significativi li ha dovuti riferire ai medici locali.

Se ne va portando con sé un buon materiale audiovisivo: ne dovrebbe uscire un video sulla vita di un bambino di Santo Domingo. Speriamo di vederlo presto!!!

Buon viaggio, Paolo, e grazie per il tempo che hai dedicato alla Missione!

8:29 am

Ultimo ciak

Sono alla fine dei miei giorni (per ora solo quelli nel Guaricano)!

Bambini del GuaricanoIeri, terminate le visite, sono ritornato nel Barrio per riprendere i giochi che abitualmente fanno i bambini. È bastato un ramoscello di una pianta (ogni tanto c’è anche li) per organizzare un gioco collettivo per piccoli e grandi: “la caravella”. Vuoi vedere che magari è stato importato dai nostri caruggi qualche secolo fa…? Avevo proprio voglia di riprendere dei sorrisi.

Stamattina sarà l’ultima giornata di visite, e poi, alle 22.30, il volo.

Rispetto al precedente anno sarà una partenza particolare perchè “del doman non v’è certezza”…

Spero comunque che ci sia, perché un sogno fatto realtà non può svanire nel nulla, per tutte le Andreine, per tutti i bambini che fino a ora hanno avuto la possibilità di sperare in un futuro migliore. E poi tutti gli occhiali che mi stanno già raccogliendo: cosa ne potrei fare…

Ciao!

Siamo già in piena settimana giovanile. Si tiene a Santa Margarita per ragioni logistiche (ci sono inversori che funzionano e c’è spazio abbondante, ma è forte la partecipazione anche dei giovani della Divina Misericordia.

Cioè, più che giovani si tratta di adolescenti. C’è un zoccolo duro di ultra diciottenni, ma la maggior parte non sono ancora maggiorenni.

Ieri era la serata di introduzione, e stasera siamo entrati nel vivo con una conferenza sulla vita dei giovani, e su come possono vivere da protagonisti, orientati ai valori, più che lasciarsi trascinare dalla massa. L’ha fatta Puro Blanco, uno psicologo che è anche insegnante in seminario, e che è riuscito a coinvolgere i ragazzi e a trasmettere idee chiare ed essenziali. Ho anche imparato due parole nuove, “proattivo” e “reattivo”: cercando adesso in rete vedo che sono termini che si usano nel managerismo aziendale, e che lì significano rispettivamente “con capacità di prevedere gli sviluppi” e “senza questa capacità”. Puro Blanco lo usava spiegandolo che proattivi sono i giovani che prima pensano e poi agiscono, e reattivi quelli che prima agiscono e poi pensano. Effettivamente non è lontano dal significato gestionale.

La mia serata è terminata accompagnando i cinque giovani del settore san Ramón, che purtroppo erano pochi perché non abbiamo potuto organizzarci per andarli a prendere. Cosa che domani cercheremo di fare meglio.

Dall’inizio di quest’anno il governo ha deciso di sostenere i dispensari cattolici con un’aiuto che viene dato alla Pastorale della Salute diocesana.

Il governo ha posto dei requisiti abbastanza forti sulle caratteristiche che devono avere le strutture, e chi è in regola con i requisiti riceve i fondi di provenienza governativa. Grazie a Dio noi siamo a posto.
La quota che ci è stata assegnata è di 300,000 pesos (6,000 euro) per tutto l’anno, e ci arriva in quattro quote trimestrali. Sono da spendere secondo certi canoni, e bisogna presentare rendiconto dettagliato di tutte le spese.

Oggi pomeriggio è toccato a me andare alla riunione mensile. Tra le altre cose ci hanno staccato l’assegno del trimestre scorso e ci hanno spiegato ulteriori modalità per i rendiconti. Riferirò a suor Blessila che si incaricherà fisicamente della cosa.

Il fatto è che su questo contributo del governo non si può contare, perché la stessa suora incaricata della pastorale della salute ci ha pregato di non sognare troppo: adesso il contributo c’è, domani non si sa.

In prospettiva comunque del fatto che il dispensario rimane in mano alle suore, senza gli aiuti della missione, questo contributo viene proprio bene.

Stamattina ho partecipato all’incontro d’Avvento del clero diocesano.

Dopo la Liturgia Penitenziale iniziale c’è stata la presentazione del materiale per programmare il prossimo anno pastorale. A prima vista mi sembra molto pesante, ma lo studierò con calma.

Taína e suor Cecilia al momento di Sono appena partite per l’Italia suor Cecilia e Taína. Alle otto e mezza di stasera sono partite con il volo per Madrid, e tra meno di ventiquattro ore saranno nella casa madre delle nostre suore.

Taína circondata dai suoi familiariAll’aeroporto è venuta parecchia gente: Kika, che era stata la sua catechista, varie chierichette della Divina Misericordia, Yónatan e Yúdith, della pastorale giovanile, e naturalmente tutte le suore. Non sono mancati il papà e la mamma di Taína, il suo fratellino più piccolo, Yùnior, e alcuni altri familiari. E c’era anche Marcial.
Taína ha mostrato una serenità invidiabile. A me continuava a dire: “Ci vedremo tra poco”. Le lacrime non sono mancate in altri occhi, ma non in quelli di Taína.

Dopo un periodo di postulandato, Taína inizierà il noviziato. Per tre anni conoscerà la spiritualità della congregazione ed entrerà più profondamente in ella.

Non mancheremo di esserti vicini, Taína. E per me ci sarà presto la gioia di rivederti di persona!

A presto, Taína!

il momento dei saluti a Taína a Santa MargaritaÈ stato toccante il saluto delle due parrocchia a Taína, stamattina.

Prima alla Divina Misericordia, e poi a Santa Margarita.

Soprattutto alla Divina Misericordia ci sono stati vari interventi che sono arrivati dritti al cuore. E credo che Taína abbia percepito la fede con cui l’hanno raccomandata al Signore.

Taína il giorno del saluto, circondata dai tanti amiciDomani Taína partirà per l’Italia, dove, nella casa madre delle suore, vivirà la formazione del noviziato.

Lascia qui, per amore al Signore, il padre e la madre e sette fratelli maschi. Con serenità e semplicità di cuore.

Taína con suor Paolina e suor BlessilaIn casa, a pranzo, c’è stato poi il momento conviviale del saluto, stretti tra noi la comunità, e accompagnati dalla presenza di Paolo Dell’Erna e di Aldo Burzatta.

Sentiremo la tua mancanza Taína. Ma soprattutto ti accompagneremo con la preghiera!

Il secondo giorno del Ritiro di Evangelizzazione si è svolto in maniera abbastanza liscia.

Sia a Santa Margarita che alla Divina Misericordia è mancato qualcuno, ma direi che sono cose che rientrano nelle fluttuazioni statistiche.

Alla sera, in entrambe le parrocchie si è concluso con la Messa, nella quale sia io che Lorenzo abbiamo cercato di incoraggiare i partecipanti al ritiro a continuare il cammino intrapreso. E sono certo che per molti sarà così!

Grazie per la vostra preghiera!!!!

Le nozze di Seneida e JoséNella Messa di stasera abbiamo avuto, oltre ai partecipanti al Ritiro di Evangelizzazione, il matrimonio di Seneida, una bidella della nostra scuola, con José, suo marito.

Viene da una bella famiglia cattolica, ma, come lei stessa confessa candidamente, fino a pochi anni fa era una persona dedita a bere birra. Poco a poco ha incontrato il Signore e ha scoperto la possibilità di vivere in maniera diversa, e c’è stato il cambio.

Così sono arrivati a sposarsi. Con il proposito di continuare il loro cammino nella chiesa senza più lasciarla.

Auguri, José e Seneida. E che possiate arrivare minimo alle nozze d’oro!!!

Sono già 22 giorni che suor Paolina ed io (Suor Cecilia) siamo arrivate nella missione.

Sono ormai agli sgoccioli, perché lunedì 3 dicembre ritorno a Genova con Taína la giovane di questa comunitá che ha risposto, speriamo per sempre, alla chiamata del Signore.

Devo dire che questa Missione la porto nel cuore con tanti ricordi belli e meno belli. I poveri sono persone meravigliose con una loro dignitá e il loro grande coraggio per condurre la vita che conducono.

Momenti belli:

  • Le celebrazioni liturgiche partecipate con tanto entusiasmo da tutte le persone; sprizzano la loro gioia con il canto e non solo con la voce ma con tutto il corpo.
  • Il saluto sempre attento e cordiale con un affettuoso abbraccio, accompagnato dalla parola “Dios te bendiga”.
  • Mi ha colpito la presenza di tanti giovani pieni di vita ma chissà quanti problemi nascondono nel cuore.
  • IL volto di tanti bambini adornato di treccine con perline colorate.
  • I sei gruppi di giovani che oggi settimana s’incontrano mettendo al primo posto la Parola di Dio.
  • Le carissime Suore, sr. Modesta, sr Blessila, sr. Cristina e ora anche sr. Paolina: le ho definite “angeli” di questa comunità, e voglio appropiarmi con le parole di San Paolo nella lettera ai Romani: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene.
  • E i sacerdoti… don Lorenzo e don Paolo che con tanto zelo annunciano Gesù e il suo Vangelo… sono eccezionali.

Non posso però dimenticare le tante situazioni di disagio, di abbandono, di tristezza in cui vivono tante persone. Questa comunità è preziosa agli occhi del Signore, la ama con un amore grande e si serve anche di noi creature per portare il suo amore e alleviare tante povertà.

Ringrazio il Signore di questa esperienza e la missione genovese che attraverso i suoi Sacerdoti e le Suore di Santa Virginia danno un contributo nell’espandere il regno di Dio.

Buon cammino di evangelizzazione!

È finita una settimana di visite (circa 30 al dì), ho ritrovato molti pazienti del precedente anno, purtroppo la scorta di occhiali corretti è quasi esaurita (era una valigia intera), e adesso si possono offrire solo le montature e le lenti sono da pagare.

Insieme al collega oftalmologo domenicano Dott. Belén abbiamo anche eseguito un paio di interventi ambulatoriali. Nella settimana passata sono venuti molti bambini con problemi di miopia mai corretti e che da “anni” avevano mal di cabeza (testa).

AndreínaE ora veniamo al secondo “lavoro”, lo scorso week end ho iniziato le riprese nella casa di Andreina. Dovendo iniziare dal mattino, la sveglia è stata alle 6 per potermi recare nel cuore del Barrio in tempo per riprendere il risveglio, la colazione e l’uscita. Andreina era naturalissima per niente intimorita dalla camera né dalle persone che incrociava, incuriosite per la mia presenza anomala.

Abbiamo quindi proseguito nella scuola con il raduno del mattino con alzabandiera e poi nelle classi.

Molto toccante è stata l’intervista nella sua casa e la descrizione dei suoi “compiti” familiari. Mi auguro che al termine del montaggio riesca a dare un piccolo assaggio della vita di uno scolare al Guaricano, un po’ diversa da quella dei nostri.