Toccava stamattina la riunione mensile con i laici della zona. Di per sé ci sono molte aree pastorali, per ognuna delle quali ogni parrocchia dovrebbe mandare un laico, ed ogni è accompagnata (in teoria) da un prete della zona. Dico “in teoria” perché la media dei preti presenti è di quattro su un totale di dodici. Il vicario di zona è sempre presente, e sta facendo un buon lavoro.
L’area di cui mi occupo è la pastorale educativa, aiutando le parrocchie ad avere una sensibilità verso i centri educativi del loro territorio.
Di ventotto parrocchie della zona ne avevo presenti solo quattro, ma abbiamo approfittato per mettere in programma un momento di formazione che possa aiutare a partire le parrocchie che ancora non l’hanno fatto.
E comunque la maggior parte del tempo l’abbiamo passata riuniti tutti insieme, ascoltando le lamentele che molti laici aveveno circa il fatto che il loro parroco non ha voglia di mettersi dietro a questo lavoro zonale, che altri preti come molti laici snobbano il terzo piano pastorale, ecc. Pur nello stile lamentativo è stata positiva, perché è andata a finire sul discorso “più che lamentarci facciamo quello che è alla nostra portata”, che spero che tutti i presenti abbiano fatto suo.