Abbiamo realizzato oggi pomeriggio il “Congresso per la Vita contro l’aborto e la delinquenza”.
C’è stata risposta sia a livello istituzionale che a livello della gente.
Per quanto riguarda le istituzioni, il cardinale ha inviato il padre Jesús Castro, vicario episcopale per il clero e licenziato in bioetica, che ha tenuto la conferenza centrale.
A livello del parlamento erano presenti due deputati impegnati nella lotta contro l’aborto: Ángel Gomera e Pelegrín Castillo. Entrambi hanno espresso il loro impegno di cristiani e di legislatori a favore del bambino non ancora nato.
C’era anche un pastore evangelico, che in verità mi ha stupito per la profondità delle sue parole in relazione alla giovane età.
E infine c’è stato anche il padre Luis Rosario, coordinatore nazionale della pastorale giovanile.
La gente si è dimostrata molto sensibile: avevamo tra le duecento e le trecento persone comprendendo una buona rappresentanza di studenti.
Alla fine dell’attività ho fatto i complimenti agli organizzatori, a Noni anzitutto, e agli altri giovani che hanno lavorato con lui. Si sono fatti un bel mazzo e si sono visti i risultati.
Le attività continuano con la Messa per la Vita, domenica alle nove, con una serata di preghiera, mercoledì, e con la Marcia per la Vita finale, venerdì pomeriggio.
La cosa più bella, come ho già detto varie volte, è godersi la libertà di dire che l’aborto è un delitto e che il feto ha diritto di vivere. Cosa che purtroppo in Italia è più difficile. Mi domando se in Italia non abbiamo calato le braghe sotto la pressione di chi ci vuol far passare per retrogradi… Se lo sviluppo si misura in base a questo valore della vita, la Repubblica Dominicana è molto più sviluppata dell’italia.