È da qualche settimana che stiamo vivendo in un clima di frizione con la Pastorale Giovanile, e così oggi mi sono deciso a portarli al santuarietto di Schönsatt e di fare con loro un pomeriggio che mi aiutasse a migliorare il rapporto.

E sembra che lo Spirito Santo sia riuscito a ispirarmi le cose giuste, perché ho visto il risultato.

Cosa abbiamo fatto? Beh, siamo partiti dalla parrocchia alle 15; momento di preghiera iniziale e finale, senza cose particolari. Invece il clou è stato il dialogo nel quale abbiamo scoperto ognuno i doni degli altri.

Abbiamo iniziato che per coppie dovevamo dirci perché stimavamo l’altro, e che cosa ha fatto in lui lo Spirito Santo, e quello che lui significa nella Pastorale Giovanile della parrocchia.

Dopo il dialogo in coppia, stando tutti insieme ognuno riportava quello che gli aveva detto il compagno di coppia, e a questo tutti potevano aggiungere altri apprezzamenti positivi.

Per finire, ognuno ha detto in cosa sentiva che doveva cambiare.

L’effetto è stato quello che prevedevo. L’atmosfera si è fatta via via più distesa, ed è stato un momento bello di conoscenza reciproca e di scoperta reciproca dei doni che abbiamo. E ci ha aiutati a non rimanere fissi sui difetti degli altri.

Mentre facevamo questa attività pensavo che sarebbe stato bello vivere qualcosa di simile alla loro età (avevano dai 16 ai 24 anni), ma forse non c’era ancora sensibilità per questo tipo di cose. È stato solo quando sono entrato in seminario, nel 1986, che ho scoperto le correzioni fraterne, che sono una bella cosa ma che anche nell’ambiente di formazione del seminario che ho vissuto io e che eravamo tutti persone abbastanza mature alla fine risultavano pesanti e dopo la seconda non ne abbiamo più fatto.

Non posso quindi far altro che ringraziare il Signore perché mi ha insegnato a fare cose come quelle di oggi, che ancor più che la correzione fraterna aiutano e ritrovare l’armonia in una comunità o gruppo di persone. E spero che questi giovani, e in particolare i tre seminaristi che c’erano con noi, imparino a valorizzare sempre le cose buone che ci sono in noi prima di rintuzzare le cattive.

Per questo quando alle 20.15 sono arrivato a casa e Lorenzo mi ha “rimproverato” di aver fatto troppo oggi gli ho sorriso, perché lui non sa cosa ho ricevuto. Ho provato a spiegarglielo, e ha capito qualcosa ma forse non tutto.

Per questo, per tutto quello che ho potuto vivere oggi: di cuore, grazie, Signore!

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