Stasera la Messa aveva il significato di presentare a Maria i lavori della Quinta Conferenza di Aparecida.

La Quinta Conferenza dei Vescovi di America Latina e del Caribe è terminata oggi con la formulazione di un messaggio finale ai popoli di America Latina e con la redazione di un documento finale da consegnare al papa perché ne formuli il documento per tutta la chiesa.
In sostanza i vescovi riuniti della Quinta Conferenza vogliono iniziare una nuova tappa pastorale caratterizzata da un forte ardore apostolico e da un maggior impegno missionario.

Il documento finale è articolato secondo lo schema vedere-giudicare-agire ed è articolato in tre grandi parti:

  • La prima parte s’intitola La vita dei nostri popoli. A sua volta è suddivisa nei capitoli: I discepoli missionari, e poi Sguardo dei discepoli missionari verso la nostra realtà. Analizza i complessi processi storici-culturali in atto in America Latina, e indica le grandi sfide di oggi, quali la globalizzazione, la ingiustizia strutturale, la crisi nella trasmissione della fede.
  • La seconda parte entra al vivo del tema: s’intitola La vita di Gesù Cristo nei discepoli missionari, e indica la bellezza della fede in Cristo come fonte di vita per chi si unisce a lui e percorre il cammino del discepolato missionario. I vari capitoli spaziano sull’allegria dell’annuncio del Vangelo, sulla vocazione alla santità che è di tutti, la comunione di tutto il popolo di Dio. Alla fine si prospetta un itinerario per i discepoli missionari che considera la ricchezza spirituale della pietà popolare cattolica, una spiritualità trinitaria, cristocentrica e mariana, e la necessità del puntare sulla formazione (iniziazione cristiana, catechesi permanente e formazione pastorale).
  • La terza parte s’intitola La vita di Gesù Cristo per i nostri popoli, ed entra alla realtà della missione della Chiesa in America Latina e nei Caraibi. La Quinta Conferenza ha formulato il proposito di rendere più missionaria la Chiesa, e per questo si organizzerà una Missione Continentale che avrà come protagonisti le diocesi e gli episcopati. A livello di priorità si riconferma la opzione preferenziale per i poveri che risale alla Seconda Conferenza di Medellín, e si promuove la giustizia e la solidarietà internazionale. Si promuove una cultura dell’amore nel matrimonio e nella famiglia, così come una cultura del rispetto della vita nella società. Si riaffermano quindi gli impegni di Puebla e Santo Domingo per l’evangelizzazione della cultura e per l’evangelizzazione inculturata, si trattano le sfide pastorali dell’educazione e della comunicazione, i nuovi aeropaghi e i centri di decisione, la pastorale delle grandi città, la presenza dei cristiani nella vita pubblica, e specialmente l’impegno cristiano dei laici in vista di una cittadinanza piena nella società democratica, la solidarietà con i popoli indigeni e afrodiscendenti, e un’azione evangelizzatrice che tracci itinerari di riconciliazione, fraternità e integrazione tra i nostri per formare una comunità regiongale di nazioni in America Latina e i Caraibi.

Il Documento vuole rinnovare in tutti i membri della Chiesa, convocati ad essere discepoli missionari di Cristi, “la dolce e confortante allegria di evangelizzare” (EN 80).

Da quella che si evince da questo documento la Quinta Conferenza rappresenterà, ancora più delle altre, un gran passo in avanti per i popoli del continente, verso un dinamismo missionari ancora più intenso: “La Chiesa esiste per evangelizzare” (EN 15).

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