Contributi del giorno lunedì 18 Dicembre 2006

Nella serata di oggi abbiamo avuto la Celebrazione Penitenziale a Santa Margarita.

L’affluenza è stata abbastanza bassa, non so se la gente ha pensato che poteva confessarsi un’altro momento. Comunque con quelli che sono venuti abbiamo lavorato: io, don Lorenzo, padre Isidro e padre Francesco (i due catecumeni che lavorano a Amparo e Santiago), e il padre Robert ordinato appena un mese fa.

Spero di riuscire a confessare gli altri i prossimi giorni prima delle Messe.

Francisco, Reina, e i loro figli Jairo e JaronelisOggi abbiamo fatto il bis: un altro matrimonio, questa volta di una coppia con quindici anni di vita insieme alle spalle: Francisco e Reina.

La loro storia è veramente bella. Reina viene da una famiglia molto cattolica, e da giovane era molto inserita nella chiesa. Invece la famiglia di Francisco era più all’acqua di Rosa, e lui con l’adolescenza si era allontanato dalla chiesa. Due anni fa hanno cominciato a riavvicianarsi, e sopratutto lui si è lasciato conquistare dalla moglie, e ha “provato” a venire a Messa. Probabilmente il fatto che me sia accorto (grazie a Jairo, il loro figlio maggiore, che è chierichetto) e l’abbia cercati di accogliere li ha entusiasmati. Di fatto adesso Francisco dice che ha riscoperto qualcosa di importante per la sua vita.

Reina ha intenzione di assumersi qualche impegno nella chiesa. Sono certo che porterà avanti questa decisione, perché le si vede la semplicità e al tempo stesso la solidità interiore. Spero che anche Francisco continui a maturare, perché è un uomo di buoni principi, con una famiglia unita alle spalle, e direi abbastanza più serio della media.

Una preghiera anche per loro!

Al pranzo natalizio dei preti, tradizionale appuntamento di tutti gli anni, abbiamo avuto la gioiosa sorpresa di ascoltare il coro della vicina carcere della Victoria. Si sono esibiti davanti a un gruppi di un centinaio di preti diocesani (metà di loro catecumeni) e religiosi, che hanno applaudito fortemente le loro canzoni, non per dovere, ma per la bellezza delle interpretazioni.

Devo confessarvi che quando hanno detto che era il coro dei carcerati ho avuto un sussulto interiore. Al vederli ho dovuto lottare per liberarmi dalle domande che mi frullavano per la testa: quello alto cosa avrà fatto? e quel giovanotto, avrà ammazzato qualcuno? Veramente è difficile guardare una persona senza giudicarla! Grazie a Dio a poco a poco mi sono rilassato e ho potuto concentrarmi sulla musica, che si ascoltava davvero piacevolmente. Un amico prete mi ha commentato che hanno a loro carico l’animazione di tutte le Messe che si fanno nel loro carcere.

Ma il pranzo natalizio non è stato solo questa musica. Prima di loro ci hanno allietato altri due cantanti, un giovane che non avevo mai sentito, e una giovane donna della quale ho riconosciuto subito la voce per averla ascoltata alla radio cattolica di qui. Che effetto ti fa vedere dal vivo davanti a te una persona che per il fatto di essere “famosa” la pensi lontana…

Il pranzo si è svolto nella Escuela de Evangelización a pochi kilometri da casa nostra. Ho ringraziato il Signore che non l’hanno fatta in episcopio, perché di questi tempi ci sono ingorghi da tutte le parti.

Il cardinale era presente, ma non ho avuto neanche l’occasione di salutarlo, prima mi sono perso salutando gli altri preti e ascoltando la musica, e poi quando mi sono avvicinato al suo tavolo era già andato via.

Ho approfittato anche per mettermi d’accordo con un prete che verrà a presiedere l’Eucaristia a Santa Margarita tutte le domeniche e feste che sarò in Italia.

Il mangiare era anche lui, come tutto il resto, eccezionale. Ho apprezzato in maniera speciale un riso natalizio adornato con uva passa, mandorle e noccioline e altre cose prelibate.