Con l’auspicio e il finanziamento dell’Unione Europea si stanno svolgendo in tutto il paese incontri di sensibilizzazione della cittadinanza sui diritti dei bambini e degli adolescenti. La rispettiva legge è stata approvata già da qualche anno, ma manca effetivamente una coscienza civica di questi diritti.
Tanto per fare un esempio eclatante, il diritto allo studio è solo sulla carta, perché lo stato non fa niente per far sì che tutti i bambini vadano a scuola. Se un genitore non lo vuol mandare non succede niente: il bambino resterà analfabeta!
Oggi pomeriggio c’è stato l’incontro della nostra zona. Come la cosa è intermediata dalle autorità educative, hanno chiamato me a fare la preghiera iniziale. Ne ho approfittato anche per sottolineare alcune cosette che la chiesa di qui sta proclamando insistentemente in questo momento: la radice dei diritti, che sta nella dignità dell’uomo creato da Dio e salvato da Cristo, e l’estensione temporale degli stessi dal concepimento alla morte naturale.
Alle mie parole sono seguiti due interventi di due magistrati che lavorano con i minori. Hanno spiegato la cornice legale della faccenda, ed è stata molto interessante. Lo stesso l’hanno trovata Matilde, la nostra vicedirettrice, e i cinque studenti di ottavo che sono venuti con noi.
Questi diritti dovrebbero diventare sempre più realtà. Con l’aiuto di Dio, come si dice qui. E sperando che non si arrivi alla situazione italiana, in cui i bambini ricevono un’impostazione tale sui loro diritti, che attraverso di essi si difendono quando si comportano male. Ahimé! Il diritto che diventa paravento del male! Speriamo che non si arrivi anche qui a quel punto!